","Israele, Trump e i falchi: qualcosa cambia in Medioriente?","post",1488456065,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/boicottaggio-israele/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-arabo-israeliano/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelo-palestinese/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/technion/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[34,19,36,15,17,30,70],"università",{"post_content":72,"tags":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"conflitto","egli altri tradizionali mediatori nel \u003Cmark>conflitto\u003C/mark> israelo-palestinese a tenersi alla larga","Lo scenario di sconquassi e riposizionamenti nello scenario mediorientale, dove il mondo sunnita è ancora in cerca di una potenza egemone, è sicuramente un terreno favorevole per le strategie israeliane, che da una parte approfittano delle antiche divisioni per proporsi come una possibilità (egemone) alle forze arabe moderate (leggasi meglio: petrolmonarchie, Giordania, Egitto) in virtù di quello che leggono, non completamente a torto, come un momento di generale disamoramento verso la causa palestinese. L'idea è che si possa costruire una grande coalizione contro il comune nemico sciita: l'Iran. Il ragionamento è stato esplicitato in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt dal ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman, notoriamente nemico di qualunque concessione verso i palestinesi. Lieberman invita gli europei egli altri tradizionali mediatori nel \u003Cmark>conflitto\u003C/mark> israelo-palestinese a tenersi alla larga e lasciare che siano le potenze regionali a occuparsi di arrivare a un accordo con i palestinesi. questo genere di considerazioni, accostate a quelle della scorsa settimana del presidente Trump, che rompeva uno storico tabù delle precedenti amministrazioni americane parlando apertamente della possibilità che la pace (ancora un miraggio) si concretizzasse in un unico stato per i due popoli, ci hanno indotto a credere che fosse il caso di provare a dire qualcosa di più.\r\n\r\nAbbiamo quindi raggiunto Michele Giorgio giornalista de Il Manifesto, per provare a decifrare cosa sta mutando nelle strategie dello stato sionista, che difficilmente volgerà a vantaggio dei Palestinesi.\r\n\r\nGiorgio Michele\r\n\r\nSe le considerazioni geopolitiche non sono esaltanti arriva però una buona notizia da Torino. Dopo la rinuncia di una giovane ricercatrice a una borsa di studio sponsorizzata dall'Università di Tel Aviv, ieri sera abbiamo appreso che il senato studentesco ha approvato a maggioranza la rottura dei rapporti tra l'Università degli Studi di Torino e il Technion di Aifa.\r\n\r\nLo racconta ai microfoni di Radio Blackout Luca degli Studenti Indipendenti\r\n\r\nLuca Consiglio studenti\r\n\r\n ",[78,80,84,87,89,91,93],{"matched_tokens":79,"snippet":34},[],{"matched_tokens":81,"snippet":83},[74,82],"arabo-israeliano","\u003Cmark>conflitto\u003C/mark> \u003Cmark>arabo-israeliano\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":86},[74],"\u003Cmark>conflitto\u003C/mark> israelo-palestinese",{"matched_tokens":88,"snippet":15},[],{"matched_tokens":90,"snippet":17},[],{"matched_tokens":92,"snippet":30},[],{"matched_tokens":94,"snippet":70},[],[96,102],{"field":37,"indices":97,"matched_tokens":98,"snippets":101},[29,26],[99,100],[74,82],[74],[83,86],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],1157451471441625000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":109,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":111,"highlight":131,"highlights":147,"text_match":105,"text_match_info":153},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":48,"id":114,"is_sticky":48,"permalink":115,"post_author":51,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":54,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":59,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":128},[45],[47],"98240","http://radioblackout.org/2025/05/accettata-la-tregua-da-israele-mentre-netanyahu-propone-22-colonie-in-cisgiordania/","L'approvazione da parte di Tel Aviv di 22 nuovi insediamenti coloniali in Cisgiordania occupata e l'approvazione del testo della tregua, non ancora approvata dalla contropoarte Palestinese, sono le due notizie apparentemente incongrue che arrivano giovedì 29 maggio.\r\n\r\nL'espansione coloniale non si è di fatto mai fermata e questo ulteriore passo risponde a quella che, secondo un comunicato del ministero Israeliano, è «una visione strategica a lungo termine, il cui obiettivo è rafforzare la presa israeliana sul territorio, evitare la creazione di uno Stato palestinese e creare le basi per il futuro sviluppo degli insediamenti nei prossimi decenni».\r\n\r\nPer quanto la decisione si inserisca evidentemente negli più volti dimostrati intenti di spopolamento dei territori palestinesi, nella nostra intervista si mettono in luce delle possibili spiegazioni del perchè questa decisione arrivi proprio nei giorni in cui viene revisionato il testo di una possibile imminente tregua. L'attenzione ricade sui rapporti interni al governo, che di fronte ad una perdita di consenso deve strizzare sempre più l'occhio alle allenze, per così dire, più estremiste in particolare Ben Givir e Smotrich, così come ai dei difficili equilibrismi sul piano internazionale.\r\n\r\nPer quanto riguarda il testo della tregua, le indiscrezioni trapelate della bozza trattano di un cessate il fuoco temporaneo di 60 giorni durante il quale l'esercito israeliano inizierebbe a ritirarsi. Gli Stati Uniti, sotto la garanzia personale del presidente Donald Trump, vigileranno sul rispetto della tregua da parte di Israele. Questi giorni dovrebbero servire ad intavolare i trattati per un cessate il fuoco permanente.\r\n\r\nNe parliamo con Romana Rubeo, di Palestine Chronicle:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/RomanaRubeoTregua.mp3\"][/audio]","30 Maggio 2025","2025-05-30 17:52:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"117\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-300x117.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-300x117.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-1024x400.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-768x300.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17-1536x600.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Immagine-30-05-25-17.17.jpg 1814w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ACCETTATA LA TREGUA DA ISRAELE MENTRE VENGONO APPROVATE 22 COLONIE IN CISGIORDANIA",1748627266,[124,63,125,65,126,66,127],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/medioriente/","http://radioblackout.org/tag/tregua/",[129,19,22,15,24,17,130],"Cisgiordania","tregua",{"tags":132},[133,135,137,139,141,143,145],{"matched_tokens":134,"snippet":129},[],{"matched_tokens":136,"snippet":83},[74,82],{"matched_tokens":138,"snippet":22},[],{"matched_tokens":140,"snippet":15},[],{"matched_tokens":142,"snippet":24},[],{"matched_tokens":144,"snippet":17},[],{"matched_tokens":146,"snippet":130},[],[148],{"field":37,"indices":149,"matched_tokens":150,"snippets":152},[29],[151],[74,82],[83],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":48,"score":154,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625193",{"document":156,"highlight":170,"highlights":182,"text_match":105,"text_match_info":188},{"cat_link":157,"category":158,"comment_count":48,"id":159,"is_sticky":48,"permalink":160,"post_author":51,"post_content":161,"post_date":162,"post_excerpt":54,"post_id":159,"post_modified":163,"post_thumbnail":164,"post_thumbnail_html":165,"post_title":166,"post_type":59,"sort_by_date":167,"tag_links":168,"tags":169},[45],[47],"96541","http://radioblackout.org/2025/03/il-genocidio-a-gaza-non-si-e-mai-fermato-ripresi-i-raid-aerei-a-tappeto/","L'attacco con ingenti raid aerei che è stato mosso su Gaza a partire dalla notte del 17 Marzo e che da allora continua incessantemente, denominato dal governo Israeliano \" Forza e fuoco\", pone un ulteriore accellerazione al processo di rasa al suolo della striscia di Gaza tramite pulizia etnica e sfollamento, rendendo invivibile il territorio.\r\n\r\nI bombardamenti hanno colpito Jabaliya, Beit Hanoun, Gaza City, Nuseirat, Deir el-Balah, Khan Younis e Rafah finanche l’area di al-Mawasi.\r\n\r\nNell'arco quasi due giorni di attacchi si contano già più di 400 vittime civili e un'aggravamento ulteriore delle già minime condizioni del sistema sanitario. I medici dichiarano infatti che al minuto muore un ferito e che si ritrovano costretti a dover operare nella completa assenza di antidolorifici o anestetici, bloccati insieme a tutti i camion con gli aiuti che Iraele continua a sbarrare ai valichi.\r\n\r\nI prodromi di questo attacco, già organizzato da una settimana, sono stati anticipati dal cambio di direttiva dello stato maggiore da Herzi Halevi a Eyal Zamir che dal suo insediamento ha promesso maggiore crudeltà negli attacchi sulla striscia e un'attacco di lunga durata e si va ad aggiungere alle plurime dichiarazioni di parte statunitense che delle ultime settimane promettono un futuro per Gaza di ricostruzione a benefit di una speculazione edilizia in mano sionista.\r\n\r\nE' infatti esplicito che l'alleato statunitense promuova e condivida le decisioni di Nethanyau, così come è evidente che il governo israeliano si sia sempre premurato di avvisare lo stato complice prima di ogni azione. Si può quindi leggere in questa serie di attacchi il primo passo della messa in atto del piano di deportazione di massa promosso da Donald Trump.\r\n\r\nQuale la situazione attuale nella Striscia e quale un possibile immediato futuro degli attacchi in Cisgiordania? Quali i giochi statunitensi e il futuro della regione tra accordi tra Libano e Siria, i cui confini sono ancora invasi da israele, e uno Yemen in battaglia aperta con gli U.s.a. e Tel Aviv?\r\n\r\nNe parliamo con la caporedattrice di Pagine Esteri Eliana Riva\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/RivaPalestina18-03.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Marzo 2025","2025-03-19 14:22:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Immagine-19-03-25-14.14-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"137\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Immagine-19-03-25-14.14-300x137.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Immagine-19-03-25-14.14-300x137.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Immagine-19-03-25-14.14-768x351.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Immagine-19-03-25-14.14.jpg 995w\" 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giornata del 5 Ottobre si terrà a Roma il corteo lanciato da Giovani Palestinesi e Unione democratica Arabo-Palestinese, che vede già più di 190 realtà aderenti da tutta Italia, numeri che continuano a crescere.\r\n\r\nLa mobilitazione è stata indetta per la Palestina e per il Libano, nel riconoscimento della data del 7 Ottobre come di resistenza ad un sistema coloniale, attore di un genocidio da più di 75 anni.\r\n\r\nSabato è stata ribadita la volontà di scendere in piazza anche a fronte del divieto imposto dal Ministero dell’Interno e della Questura di Roma, contestato con un ricorso al TAR delle realtà promotrici, che però è stato bocciato dal TAR stesso.\r\n\r\nRadio Blackout seguirà la mobilitazione in diretta.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Leila dei Giovani Palestinesi\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/leila.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Ottobre 2024","2024-10-05 12:57:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/images-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"275\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Mobilitazione del 5 ottobre a Roma: le voci pre-corteo",1728132975,[63,125,65,126,66,203],"http://radioblackout.org/tag/solidarieta-palestina/",[19,22,15,24,17,27],{"tags":206},[207,209,211,213,215,217],{"matched_tokens":208,"snippet":83},[74,82],{"matched_tokens":210,"snippet":22},[],{"matched_tokens":212,"snippet":15},[],{"matched_tokens":214,"snippet":24},[],{"matched_tokens":216,"snippet":17},[],{"matched_tokens":218,"snippet":27},[],[220],{"field":37,"indices":221,"matched_tokens":222,"snippets":224},[48],[223],[74,82],[83],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":48,"score":154,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},{"document":227,"highlight":244,"highlights":262,"text_match":105,"text_match_info":268},{"cat_link":228,"category":229,"comment_count":48,"id":230,"is_sticky":48,"permalink":231,"post_author":51,"post_content":232,"post_date":233,"post_excerpt":54,"post_id":230,"post_modified":234,"post_thumbnail":235,"post_thumbnail_html":236,"post_title":237,"post_type":59,"sort_by_date":238,"tag_links":239,"tags":242},[45],[47],"85563","http://radioblackout.org/2023/12/se-lamerica-latina-indica-la-strada/","A partire da un contributo di approfondimento uscito su Jacobin https://jacobin.com/2023/11/latin-america-standing-up-israel-war-gaza-palestine-solidarity ci interroghiamo sulla risposta e il posizionamento dei paesi Latinoamericani nei confronti della causa palestinese. \r\n\r\n\r\nAd un primo sguardo, risulta evidente che in questo continente si trovano i paesi che hanno risposto con più forza all'attacco di Israele, seppur in maniera differenziata. Alcuni paesi hanno messo in atto delle rotture vere e proprie delle relazioni diplomatiche, altri si sono spesi in una più timida condanna pubblica. Per quanto la regione latinoamericana sia geograficamente lontana, molte sono le relazioni che storicamente intercorrono tra i paesi di quest'area e lo stato israeliano, soprattutto in ambito militare ed economico.\r\n\r\n\r\nQuello che scrive Jurt Hackabart su Jacobin è che «la simpatia per la causa palestinese in America Latina può essere spiegata da due ragioni fondamentali: una simpatia storica per i popoli oppressi e colonizzati, insieme alla storia stessa di Israele nella regione come rappresentante degli interessi statunitensi».\r\n\r\n\r\nIl raffreddamento delle relazioni con Israele sembra rientrare nella strategia di una netta presa di distanza dalle posizioni atlantiste e di Washington, anche dai paesi della regione storicamente più allineati, come la Colombia. In questo periodo storico, la debolezza internazionale degli Usa sembra consentire un riposizionamento da parte di vari attori nazionali nel contesto globale verso nuove coalizioni e relazioni, come dimostra l'allargamento dei BRICS. \r\n\r\n\r\nTutto questo - e specialmente il caso colombiano - lo approfondiamo con Giacomo Finzi, ricercatore di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Universidad Nacional de Colombia.\r\nIn questa prima parte dell'audio, Giacomo ci parla del retroterra delle relazioni internazionali, diplomatiche e commerciali, che determina la posizione nei confronti di Israele e dello sterminio nei confronti della popolazione palestinese:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Giacomo-Finzi-1.wav\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa seconda parte, Giacomo si concentra sulla risposta popolare:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Giacomo-Finzi-2.wav\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Dicembre 2023","2023-12-05 15:59:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-300x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-300x300.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-1024x1021.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-150x150.jpeg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-768x766.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-690x690.jpeg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM-170x170.jpeg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/WhatsApp-Image-2023-11-22-at-1.14.52-PM.jpeg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Se l'America latina indica la strada",1701791987,[240,241,63,125,65,126,66,203],"http://radioblackout.org/tag/america-latina/","http://radioblackout.org/tag/colombia/",[243,32,19,22,15,24,17,27],"America Latina",{"tags":245},[246,248,250,252,254,256,258,260],{"matched_tokens":247,"snippet":243},[],{"matched_tokens":249,"snippet":32},[],{"matched_tokens":251,"snippet":83},[74,82],{"matched_tokens":253,"snippet":22},[],{"matched_tokens":255,"snippet":15},[],{"matched_tokens":257,"snippet":24},[],{"matched_tokens":259,"snippet":17},[],{"matched_tokens":261,"snippet":27},[],[263],{"field":37,"indices":264,"matched_tokens":265,"snippets":267},[26],[266],[74,82],[83],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":48,"score":154,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},{"document":270,"highlight":295,"highlights":318,"text_match":105,"text_match_info":325},{"cat_link":271,"category":272,"comment_count":48,"id":273,"is_sticky":48,"permalink":274,"post_author":51,"post_content":275,"post_date":276,"post_excerpt":277,"post_id":273,"post_modified":278,"post_thumbnail":279,"post_thumbnail_html":280,"post_title":281,"post_type":59,"sort_by_date":282,"tag_links":283,"tags":289},[45],[47],"84743","http://radioblackout.org/2023/10/palestina-aggiornamenti-dalla-west-bank/","Con una compagna italo palestinese che vive in Cisgiordania parliamo della situazione di crescente repressione nella West bank con arresti di massa ,piu' di 1550 dal 7 ottobre, e repressione contro gli arabi israeliani. La pressione dei coloni è sempre piu' aggressiva con minacce espresse con volantini che intimano ai palestinesi di andarsene in Giordania,attentati contro le attività commerciali che pubblicano sui loro siti post a sostegno di Gaza , intimidazioni e violenze contro i palestinesi con il sostegno e la protezione esplicita dell'esercito.\r\n\r\nL'obiettivo dei coloni è ora ostacolare la raccolta delle olive ,è stato ucciso un fellah palestinese mentre era intento alla raccolta , con lo scopo di danneggiare l'economia locale e rendere la vita impossibile ai residenti palestinesi. I check point dell'esercito sono sempre più frequenti e i controlli ossessivi con comportamenti brutali dei militari che controllano il contenuto dei telefonini per verificare un eventuale sostegno alla causa palestinese . La frammentazione del territorio della Cisgiordania che volutamente impedisce una continuità territoriale rende estremamente difficile per i palestinesi anche le attività ordinarie e in particolare il ricorso alle cure mediche.\r\n\r\nL'ondata di arresti si è abbattuta anche contro i lavoratori proveniente da Gaza migliaia di lavoratori gazawi, che erano impiegati in Israele quando è iniziata la guerra, sono scomparsi nel corso di una campagna di arresti di massa,gruppi per i diritti umani e sindacati ritengono che alcuni lavoratori siano stati detenuti illegalmente in strutture militari nella Cisgiordania occupata, in seguito alla revoca dei loro permessi di lavoro in Israele. Le autorità israeliane finora si sono rifiutate di rilasciare i nomi delle persone detenute.\r\n\r\nIntanto la resistenza si oppone alle incursioni israeliane a Jenin e a Nablus , fioriscono nuclei resistenti di giovani sganciati dalle organizzazioni tradizionali palestinesi che sono molto popolari e costringono Tsahal ad evitare lo scontro diretto e ad utilizzare i droni per le sue incursioni nei campi.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/westbank.mp3\"][/audio]","31 Ottobre 2023","Aggiornamenti dalla Cisgiordania ","2023-10-31 11:41:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2-1024x684.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/GAZA-2.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","PALESTINA: AGGIORNAMENTI DALLA WEST BANK",1698752461,[63,284,285,286,125,287,65,126,66,288],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelopalestinese/","http://radioblackout.org/tag/free-palestine/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/hamas/","http://radioblackout.org/tag/west-bank/",[19,290,291,292,22,293,15,24,17,294],"conflitto israelopalestinese","free palestine","Gaza","hamas","West Bank",{"tags":296},[297,299,302,304,306,308,310,312,314,316],{"matched_tokens":298,"snippet":83},[74,82],{"matched_tokens":300,"snippet":301},[74],"\u003Cmark>conflitto\u003C/mark> israelopalestinese",{"matched_tokens":303,"snippet":291},[],{"matched_tokens":305,"snippet":292},[],{"matched_tokens":307,"snippet":22},[],{"matched_tokens":309,"snippet":293},[],{"matched_tokens":311,"snippet":15},[],{"matched_tokens":313,"snippet":24},[],{"matched_tokens":315,"snippet":17},[],{"matched_tokens":317,"snippet":294},[],[319],{"field":37,"indices":320,"matched_tokens":321,"snippets":324},[48,29],[322,323],[74,82],[74],[83,301],{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":48,"score":154,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},6645,{"collection_name":59,"first_q":19,"per_page":21,"q":19},5,{"facet_counts":330,"found":26,"hits":340,"out_of":391,"page":29,"request_params":392,"search_cutoff":38,"search_time_ms":26},[331,337],{"counts":332,"field_name":335,"sampled":38,"stats":336},[333],{"count":26,"highlighted":334,"value":334},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":29},{"counts":338,"field_name":37,"sampled":38,"stats":339},[],{"total_values":48},[341,369],{"document":342,"highlight":356,"highlights":361,"text_match":364,"text_match_info":365},{"comment_count":48,"id":343,"is_sticky":48,"permalink":344,"podcastfilter":345,"post_author":346,"post_content":347,"post_date":348,"post_excerpt":54,"post_id":343,"post_modified":349,"post_thumbnail":350,"post_title":351,"post_type":352,"sort_by_date":353,"tag_links":354,"tags":355},"69336","http://radioblackout.org/podcast/sulla-gestione-delle-risorse-dalla-strategia-israeliana-alla-smart-agricolture/",[334],"liberationfront","La ripresa del conflitto arabo-israeliano è legata all'ennesima invasione delle terre palestinesi da parte di una nazione dalle chiare mire espansioniste: questo ci ricorda che la questione tra Israele e Palestina è innanzitutto una questione di terra e risorse.\r\nIsraele si presenta come sapiente amministratore di una terra altrimenti lasciata a se stessa da un popolo incapace di far fruttare ciò che possiede; in realtà, l'impatto della colonizzazione israeliana lascia segni profondissimi sul territorio e sulle persone che vi abitano. Risorse idriche prosciugate, terreno impoverito, rifiuti, metalli e altre sostanze tossiche derivanti dall'utilizzo, da parte di Israele, di armi non convenzionali: sono solo alcuni degli effetti ambientali devastanti che interessano quella sottile striscia di terra sul Mediterraneo che dal 1948 è teatro di invasioni, violente confische ed estrazione di risorse per incontrare le esigenze di una nazione con mire di potere e ricchezza. Abbiamo ripercorso brevemente gli effetti ambientali delle attività espansive di Israele qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/israele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL’attuale gestione delle risorse (idriche, minerarie, alimentari, ecc.) di molti governi e aziende private punta sempre di più ad elevati standard di tecnologizzazione e automazione, munendosi di mezzi ed infrastrutture avanzate come IA, 5G e blockchain. Un esempio nel campo dell’industria agroalimentare è quello della collaborazione tra un laboratorio di panificazione italiano con Vodafone e IBM. Cosa c’entra il pane con queste aziende delle comunicazioni e delle nuove tecnologie? L’innovativa unione promette di monitorare da remoto tutti i passaggi della filiera: dalla coltivazione nel campo e lievitazione, fino alla vendita al cliente. Questo tipo di progetti riduce ancora una volta le qualità di autonomia, genuinità, conoscenza e capacità che da sempre caratterizzano la produzione tradizionale del pane, con la scusa di una migliore (smart) gestione delle risorse idriche, dei pesticidi, e così via. Una filiera così gestita è anche altamente sorvegliata e regolamentata, escludendo possibilità diverse e informali di produzione del cibo.\r\n\r\nMa è vero che la tecnologizzazione e virtualizzazione della società rappresenta una svolta ecologica? Per capirlo abbiamo analizzato quanta energia assorbono e quante emissioni producono i nostri “gesti tecnologici” più quotidiani. E’ facile scoprire che il mondo virtuale è molto più materiale (ed inquinante) di quanto si pensi comunemente.\r\n\r\nAscolta l’audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/pane-smart.mp3\"][/audio]","20 Maggio 2021","2021-05-20 15:32:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/guerra_acqua_gaza-200x110.jpg","Sulla gestione delle risorse, dalla strategia israeliana alla smart agricolture","podcast",1621524764,[],[],{"post_content":357},{"matched_tokens":358,"snippet":359,"value":360},[74,82],"La ripresa del \u003Cmark>conflitto\u003C/mark> \u003Cmark>arabo-israeliano\u003C/mark> è legata all'ennesima invasione delle","La ripresa del \u003Cmark>conflitto\u003C/mark> \u003Cmark>arabo-israeliano\u003C/mark> è legata all'ennesima invasione delle terre palestinesi da parte di una nazione dalle chiare mire espansioniste: questo ci ricorda che la questione tra Israele e Palestina è innanzitutto una questione di terra e risorse.\r\nIsraele si presenta come sapiente amministratore di una terra altrimenti lasciata a se stessa da un popolo incapace di far fruttare ciò che possiede; in realtà, l'impatto della colonizzazione israeliana lascia segni profondissimi sul territorio e sulle persone che vi abitano. 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