","Le persone trans al tempo del Covid 19","post",1588072863,[60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/congiunti/","http://radioblackout.org/tag/covid-19/","http://radioblackout.org/tag/trans-e-covid/","http://radioblackout.org/tag/transsessualita/",[27,25,29,31],{"post_content":66,"tags":70},{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":69},[27],"4 maggio, di visitare i \u003Cmark>congiunti\u003C/mark>. Una concezione familista che permette","Le persone nere, migranti, povere, disabili, detenute, rom, di genere non conforme e, più in generale, tutte quelle oggetto di discriminazione ogni giorno, quelle a cui non spetta «una buona vita» nello stato di «normalità», ora, con la pandemia se la passano peggio.\r\nLa crisi accelera i processi, aumenta il gap, rende più difficoltosa l’esistenza.\r\n\r\nA Torino il Cidigem, il centro ospedaliero che segue le persone in transizione a Torino, ha rimandato tutti gli incontri. Avere le prescrizioni per gli ormoni è diventato più difficile.\r\n\r\nIl tempo per vedersi cambiare i dati sulla carta di identità si allungano e, di conseguenza, si accresce la difficoltà a presentare un curriculum per un posto di lavoro, ben sapendo che se il genere con cui una persona è socializzata, non corrisponde con quello con cui è registrata all’anagrafe, la strada, già difficile, diventa in ripida salita.\r\n\r\nSu un aspetto l’emergenza non ha nulla di eccezionale e ricalca perfettamente la cosiddetta – e tanto invocata in questi giorni – «normalità». I rapporti sociali, le politiche dello Stato, le «autoregolamentazioni del mercato» continuano a essere tagliate su misura su quello che viene percepito come «essere umano normale» – uomo, adulto, bianco, eterosessuale, cisgender, abbiente, normodotato, a piede libero – sulle sue necessità e i suoi bisogni.\r\n\r\nChe necessità ha di una struttura pubblica in cui abortire un tale individuo? E di fare una passeggiata? E di ragionare sulle priorità di accesso alle cure? Di mettere in discussione il sistema economico? Le discriminazioni di genere? L’eteropatriarcato? Il razzismo? Nessuna. Nessuna necessità. E quindi, da questa sua posizione di privilegio, può invocare la sobrietà, la pazienza, la virtù, la responsabilità. E anzi, si sente nel pieno diritto di sbirrarvi se vi vede trasgredire alle misure.\r\n\r\nIntanto il governo Conte ci darà il permesso, dopo il 4 maggio, di visitare i \u003Cmark>congiunti\u003C/mark>. Una concezione familista che permette contatti solo con chi ha un legame sancito dallo stato. Un’ulteriore occasione per rinforzare l’amorale familismo su cui si fondano i governi degli ultimi anni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Filomena Sottile, nota punkastorie della cintura nordovest di Torino, autrice di un articolo uscito su Giap.\r\n\r\nAscolta la diretta con Filomena:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/2020-04-28-trans-filo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\n\r\nQui puoi leggere il suo pezzo:\r\n\r\nhttps://www.wumingfoundation.com/giap/2020/04/persone-trans-coronavirus/#more-43085",[71,74,76,78],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[27],"\u003Cmark>congiunti\u003C/mark>",{"matched_tokens":75,"snippet":25},[],{"matched_tokens":77,"snippet":29},[],{"matched_tokens":79,"snippet":31},[],[81,86],{"field":34,"indices":82,"matched_tokens":83,"snippets":85},[46],[84],[27],[73],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":68,"value":69},"post_content",[27],578730123365712000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":46,"score":94,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":96,"highlight":113,"highlights":118,"text_match":121,"text_match_info":122},{"cat_link":97,"category":99,"comment_count":46,"id":101,"is_sticky":46,"permalink":102,"post_author":103,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":52,"post_id":101,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":57,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":112},[98],"http://radioblackout.org/category/disertiamo/",[100],"disertiamo","88742","http://radioblackout.org/2024/04/la-scuola-tra-controllo-sociale-e-militarizzazione/","liberationfront","Le allarmanti trasformazioni che stanno interessando il mondo della scuola italiana in direzioni repressive e securitarie riflettono il più generale fenomeno di mobilitazione sociale per la guerra. Questa introduzione a cura dell'Assemblea antimilitarista di Pinerolo e della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali, riportata in apertura dell'evento \"La scuola tra controllo sociale e militarizzazione\" svoltosi nella Sala del Mutuo Soccorso di Pinerolo il 15 marzo, riflette una possibile cornice in cui inquadrare tali trasformazioni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nNon è più possibile infatti tenere in piedi la tesi di una scuola neutrale e apolitica, nè quella di una ricerca guidata dall'imparzialità e dallo spirito scientifico. Lo dimostrano i programmi interni e esterni che seguono, a partire dai gradi inferiori della scuola obbligatoria fino all'istruzione superiore e accademica, la logica della propaganda bellicista, dell'individuazione del nemico interno, dello sviluppo dei settori produttivi critici (intelligenza artificiale, aerospazio, sicurezza energetica) e della coltivazione delle alleanze strategiche.\r\n\r\nA partire dai programmi sperimentali di deradicalizzazione sponsorizzati dall'AISI e introdotti all'interno di corsi di formazione per docenti nelle scuole, che puntano a schedare e profilare gli individui non allineati e potenzialmente pericolosi per l'ordine costituito sulla base dei loro comportamenti. Per mezzo di questi corsi si attua una trasformazione del ruolo sociale del docente, da insegnante ad addetto al mantenimento dell'ordine interno. Ce ne ha parlato Francesco Migliaccio, attualmente docente in un istituto in cui vengono sperimentati questi programmi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-migliaccio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nL'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole si è attivato negli ultimi mesi per denunciare e fornire strumenti sia per l'interpretazione che l'azione in questo preoccupante contesto. Il gruppo fornisce materiali sul proprio sito e appoggia le iniziative di contestazione nelle scuole. Ce ne parla Umberto Ottone.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-ottone.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\nSpostandosi dalla formazione dell'obbligo al mondo accademico, si è affrontato anche il tema del coinvolgimento crescente e sempre più normalizzato degli atenei con l'industria delle armi o altri Atenei di Stati guerrafondai come Israele. Queste partnership di ricerca, che includono scambi, programmi congiunti e collaborazioni accademiche, insieme al finanziamento delle borse con fondi provenienti dalle grandi aziende della guerra, come Leonardo, rivestono un ruolo sempre più invasivo e strutturale nell'Università italiana. Un caso eclatante, di cui ci parla Paolo Barisone, è la collaborazione del Politecnico con l'agenzia europea Frontex, che si occupa del controllo dei flussi migratori e che è al centro di numerose controversie legate alle modalità criminali del suo operato. Il Politecnico di Torino è inoltre coinvolto in altri progetti a stretto contatto con Leonardo, primo fra tutti la Città dell'Aerospazio che sta venendo allestita in Corso Marche. Ecco un quadro della nuova logica di finanziamento, collaborazione e legittimazione che porta la guerra nelle Università:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Pinerolo-15-03-barisone.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]\r\n\r\n ","12 Aprile 2024","2024-07-01 14:57:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"172\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-300x172.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-300x172.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-1024x586.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-768x439.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole-1536x878.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Francoise_Foliot_-_ecole.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Pinerolo 15/03/24 - La scuola tra controllo sociale e militarizzazione",1712929266,[],[],{"post_content":114},{"matched_tokens":115,"snippet":116,"value":117},[27],"ricerca, che includono scambi, programmi \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> e collaborazioni accademiche, insieme al","Le allarmanti trasformazioni che stanno interessando il mondo della scuola italiana in direzioni repressive e securitarie riflettono il più generale fenomeno di mobilitazione sociale per la guerra. 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A Ventimiglia ogni giorno ci sono code lunghissime perché ogni auto viene fermata ed ispezionata minuziosamente.\r\nA far le spese di questa guerra, che si traduce in un rimpallo di esseri umani, sono ovviamente le persone che cercano di passare il confine con la Francia, senza i documenti che l’Unione Europea impone a profughi e migranti.\r\nPer capirne di più, facendo il punto sulla situazione alla frontiera della Val Susa, ne abbiamo parlato con una compagna del Rifugio autogestito di Cesana, che ci ha raccontato che a Claviere non si sono create code alla frontiera, poco frequentata in bassa stagione turistica. Il controllo si è comunque intensificato dopo l’accordo italo-francese che consente pattugliamenti congiunti tra gendarmeria francese e forze di polizia italiane.\r\nLa situazione, come ogni anno con l’arrivo del freddo e della neve, non è facile per chi prova a passare il confine, subendo spesso numerosi respingimenti.\r\nDurante un respingimento in settembre, tre persone, per la prima volta, oltre alle consuete violenze verbali, hanno subito attacchi pesanti fisici.\r\nCruciale è quindi il rifugio autogestito di Cesana, dove le persone in viaggio trovano un luogo autorganizzarsi liberamente, e dove grazie alla solidarietà di tante persone di ogni dove possono trovare abiti, cibo, bende per curare geloni e ferite.\r\nIl rifugio che si trova in via Armand 18 a Cesana (le indicazioni di google portano altrove, ma basta seguire i murales). Lì serve sempre qualcuno disponibile a passarci qualche ora o qualche giorno o soltanto che porti scarponi, zaini, sciarpe, cappelli, medicine di primo soccorso, cibo.\r\nLa solidarietà è un’arma potente.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-15-kira-rifugio-autogestito.mp3\"][/audio]","15 Novembre 2022","2022-11-15 17:33:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/ita-1-1140x641-1.jpg 1140w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le frontiere blindate, il rifugio autogestito",1668532932,[140,141,142,143,144,145],"http://radioblackout.org/tag/cesana/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-migranti/","http://radioblackout.org/tag/rifugio-autogestito/","http://radioblackout.org/tag/val-susa/","http://radioblackout.org/tag/ventimiglia/",[15,147,148,149,150,151],"frontiere","guerra ai migranti","rifugio autogestito","val susa","ventimiglia",{"post_content":153},{"matched_tokens":154,"snippet":155,"value":156},[27],"l’accordo italo-francese che consente pattugliamenti \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> tra gendarmeria francese e forze","Lo scontro tra Francia ed Italia sul divieto di sbarco alle navi delle ONG che soccorrono in mare i migranti è culminato con la decisione francese di chiudere le frontiere con l’Italia, schierando 500 gendarmi ed effettuando controlli ossessivi sui confini. 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Tale area è delimitata dal confine che separa la Slovenia dalla Croazia, ma ormai da anni l'Unione Europea ha delegato alla Croazia il \"lavoro sporco\" di fermare le persone che tentano di entrare nella UE, respingendole in Bosnia e in Serbia.\r\nCome documentato nelle 1500 testimonianze raccolte fin dal 2018 dalla rete borderviolence.eu e pubblicate in \"black book of push backs I e II\", le persone vengono fermate, picchiate e torturate dalla Polizia croata e da Frontex prima di essere cacciate oltre confine, scalze, semisvestite e senza cellulari.\r\nPer chi migra superare il confine sud della Croazia non significa essere finalmente al sicuro: da due anni la Slovenia, quando rintraccia queste persone, le consegna in poco tempo alla polizia croata che a sua volta le deporta al confine.\r\nDa maggio di quest’anno si è inserita in questo meccanismo anche l'Italia: ciò che qui chiamano “riammissioni informali in Slovenia” non sono altro che il primo anello di questa catena. Tra gennaio e metà novembre 2020, la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia ha “riammesso” 1240 persone (+420% rispetto al 2019).\r\nIn Bosnia, destinazione ultima di queste \"riammissioni\", da alcuni anni si è creato un collo di bottiglia. Vi si trovano persone soprattutto giovanissime, che solitamente sono in viaggio da anni e non hanno alcun interesse a fermarsi in Italia ma vorrebbero arrivare nei Paesi del nord. Quando arrivano a Trieste, stremate dai 15-20 giorni di fughe, cammino e stenti, ricevono una cura informale in piazza Libertà (di fronte alla stazione) dalle attiviste dei gruppi Linea d'Ombra e Strada si.Cura.\r\nI respingimenti sono contrari alle leggi sull’immigrazione dell’UE e nonostante questa ne neghi pubblicamente l’esistenza li finanzia in vario modo.\r\nDi recente la Germania ha regalato alla Croazia sensori per il rilevamento delle persone da piazzare lungo i propri confini.\r\nIl 23 dicembre il campo di Lipa, vicino a Bihać, al confine nordoccidentale della Bosnia Erzegovina, è andato a fuoco. Da allora, i giornali italiani hanno dato ampio spazio alla crisi umanitaria in Bosnia, che da anni veniva inutilmente denunciata dagli attivisti al di qua e al di là del confine.\r\nLa “crisi umanitaria” descritta dalla stampa italiana è una situazione di violenza sistemica, che va ben al di là del freddo intollerabile di questi giorni al confine bosniaco ma si estende alla gestione da parte dell’Oim (l'ente Europeo gestore dei campi) dei grandi campi bosniaci a Sarajevo e in altre località, alle violenze sistematiche della polizia croata, alla catena dei respingimenti che arriva fino a Trieste, al razzismo fuori e dentro i confini dell’Unione Europea.\r\n\r\nTrieste è una città di confine, alcuni la chiamano “Lampedusa del nord”. Trieste è infatti la porta d’entrata della rotta dei Balcani, come Lampedusa è la porta d’entrata della Rotta del Mediterraneo centrale. A Trieste si arriva a piedi, a Lampedusa in nave o in gommone.\r\nLa dirigenza della questura di Trieste dal 30 dicembre è passata nelle mani di Irene Tittioni, esperta di pattugliamenti congiunti dei confini interessati da migrazioni.\r\nQuesta scelta la dice lunga sui programmi del governo al confine orientale. Lo Stato “gestisce” i “clandestini” resi tali dalle leggi che non forniscono visti, che permettono di entrare in Italia solo attraverso una migrazione pericolosa e chiedendo l’asilo politico, che respingono la maggior parte delle richieste d’asilo. Lo stesso Stato che sostiene, anche se li nega, i respingimenti violenti e illegali.\r\n\r\nA Trieste l'8 gennaio davanti al Consolato croato di piazza Goldoni si è tenuto un partecipato presidio per denunciare pubblicamente le sanguinarie politiche europee di “protezione dei confini”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea No CPR no frontiere del Friuli e della Venezia Giulia. Raffaele ha anche ricordato, Vakhtang Enukidze, ammazzato di botte dalla polizia un anno fa, il 18 gennaio del 2021.\r\n\r\nAscolta la diretta con Raffaele:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-19-rotta-balcanica-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Gennaio 2021","2021-01-19 15:35:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"190\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-300x190.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-300x190.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-1024x649.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani-768x487.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/confine-balcani.png 1284w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rotta Balcanica. 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Tale area è delimitata dal confine che separa la Slovenia dalla Croazia, ma ormai da anni l'Unione Europea ha delegato alla Croazia il \"lavoro sporco\" di fermare le persone che tentano di entrare nella UE, respingendole in Bosnia e in Serbia.\r\nCome documentato nelle 1500 testimonianze raccolte fin dal 2018 dalla rete borderviolence.eu e pubblicate in \"black book of push backs I e II\", le persone vengono fermate, picchiate e torturate dalla Polizia croata e da Frontex prima di essere cacciate oltre confine, scalze, semisvestite e senza cellulari.\r\nPer chi migra superare il confine sud della Croazia non significa essere finalmente al sicuro: da due anni la Slovenia, quando rintraccia queste persone, le consegna in poco tempo alla polizia croata che a sua volta le deporta al confine.\r\nDa maggio di quest’anno si è inserita in questo meccanismo anche l'Italia: ciò che qui chiamano “riammissioni informali in Slovenia” non sono altro che il primo anello di questa catena. Tra gennaio e metà novembre 2020, la polizia di frontiera di Trieste e Gorizia ha “riammesso” 1240 persone (+420% rispetto al 2019).\r\nIn Bosnia, destinazione ultima di queste \"riammissioni\", da alcuni anni si è creato un collo di bottiglia. Vi si trovano persone soprattutto giovanissime, che solitamente sono in viaggio da anni e non hanno alcun interesse a fermarsi in Italia ma vorrebbero arrivare nei Paesi del nord. Quando arrivano a Trieste, stremate dai 15-20 giorni di fughe, cammino e stenti, ricevono una cura informale in piazza Libertà (di fronte alla stazione) dalle attiviste dei gruppi Linea d'Ombra e Strada si.Cura.\r\nI respingimenti sono contrari alle leggi sull’immigrazione dell’UE e nonostante questa ne neghi pubblicamente l’esistenza li finanzia in vario modo.\r\nDi recente la Germania ha regalato alla Croazia sensori per il rilevamento delle persone da piazzare lungo i propri confini.\r\nIl 23 dicembre il campo di Lipa, vicino a Bihać, al confine nordoccidentale della Bosnia Erzegovina, è andato a fuoco. Da allora, i giornali italiani hanno dato ampio spazio alla crisi umanitaria in Bosnia, che da anni veniva inutilmente denunciata dagli attivisti al di qua e al di là del confine.\r\nLa “crisi umanitaria” descritta dalla stampa italiana è una situazione di violenza sistemica, che va ben al di là del freddo intollerabile di questi giorni al confine bosniaco ma si estende alla gestione da parte dell’Oim (l'ente Europeo gestore dei campi) dei grandi campi bosniaci a Sarajevo e in altre località, alle violenze sistematiche della polizia croata, alla catena dei respingimenti che arriva fino a Trieste, al razzismo fuori e dentro i confini dell’Unione Europea.\r\n\r\nTrieste è una città di confine, alcuni la chiamano “Lampedusa del nord”. Trieste è infatti la porta d’entrata della rotta dei Balcani, come Lampedusa è la porta d’entrata della Rotta del Mediterraneo centrale. A Trieste si arriva a piedi, a Lampedusa in nave o in gommone.\r\nLa dirigenza della questura di Trieste dal 30 dicembre è passata nelle mani di Irene Tittioni, esperta di pattugliamenti \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> dei confini interessati da migrazioni.\r\nQuesta scelta la dice lunga sui programmi del governo al confine orientale. Lo Stato “gestisce” i “clandestini” resi tali dalle leggi che non forniscono visti, che permettono di entrare in Italia solo attraverso una migrazione pericolosa e chiedendo l’asilo politico, che respingono la maggior parte delle richieste d’asilo. Lo stesso Stato che sostiene, anche se li nega, i respingimenti violenti e illegali.\r\n\r\nA Trieste l'8 gennaio davanti al Consolato croato di piazza Goldoni si è tenuto un partecipato presidio per denunciare pubblicamente le sanguinarie politiche europee di “protezione dei confini”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele dell’assemblea No CPR no frontiere del Friuli e della Venezia Giulia. 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Un’ulteriore forma di repressione e ricatto rispetto alle già presenti restrizioni sul numero di libri che è consentito tenere in cella: solo tre.\r\n\r\nIl regime di 41bis - cd. \"carcere duro\" - è il punto più rigido della scala del trattamento differenziato che regola il sistema carcerario italiano. Si tratta di un regime di tortura quotidiana, che viene giustificato in termini di \"sicurezza\", ma che è in realtà volto a costringere i detenuti a “collaborare” tramite l'annichilimento delle soggettività. Quest’ultima ennesima restrizione lo dimostra: leggere è una delle principali forme di resistenza psichica e politica che detenuti e detenute possono mettere in atto.\r\n\r\nPer questo, in concomitanza con il Salone del libro, è prevista a Torino un'iniziativa della campagna \"Pagine contro la tortura -NO 41bis-\", volta proprio a contrastare il divieto di ricevere dall’esterno libri e stampe d’ogni genere nelle sezioni 41bis. Domenica 15 maggio, a partire dalle ore 14, davanti al Salone del Libro-Lingotto fiere, la Biblioteca Popolare Rebeldies (Cuneo), Radio Blackout e la Cassa Anti Repressione delle Alpi Occidentali hanno organizzato per tutto il pomeriggio letture, mostre, banchetti informativi, interventi audio.\r\n\r\nAbbiamo parlato di questa iniziativa con Mitzi:\r\n\r\nmitzi","13 Maggio 2016","2016-05-16 12:51:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/DOMENICA-15-MAGGIO-SALONE-LIBRO_679x960-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/DOMENICA-15-MAGGIO-SALONE-LIBRO_679x960-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/DOMENICA-15-MAGGIO-SALONE-LIBRO_679x960-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/DOMENICA-15-MAGGIO-SALONE-LIBRO_679x960.jpg 679w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Torino, 15 maggio: \"Pagine contro la tortura - NO 41bis\"",1463155277,[],[],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[27],"mediante consegna da parte dei \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> in occasione dei colloqui. 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Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nStato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. 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Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. 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Quali sono le possibilità virtuose?\r\n \tCosa succede a livello psicologico nelle dinamiche di violenza? \r\n\r\n\r\n\r\nEsistono due modelli di patologizzazione nei casi di violenza di genere (2 pesi e due misure in mondo patriarcale): \r\n\r\n\r\n\r\n \tPatologizzazione della persona abusante > DERESPONSABILIZZAZIONE \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tPatologizzazione della persona abusata > AGGRAVANTE \r\n\r\n\r\n\r\n \t a) sia prima del percorso di uscita dalla violenza (esempio di donna che x 3 anni è andata in cura da psichiatri/psicoterapeuti che le hanno diagnosticato con cura farmacologica sindrome da dipendenza affettiva e poi è scampata a femminicidio) \r\n \t b) sia durante percorso di uscita dalla violenza (sia da parte delle autorità giudicanti, che, ATTENZIONE AL RISCHIO, da parte di reti di supporto più o meno istituzionali) \r\n\r\n \r\nQuesto vuol dire che non bisogna assolutamente fare ricorso al linguaggio psicologico per parlare di violenza? NO> \r\nCi sono ovviamente relazioni che sono più riconducibili a deregolazioni affettive \r\nE altre che presentano dinamiche più chiaramente MANIPOLATORIE (> questo anche per ricordare che la violenza NON è SOLO FISICA ma di vari tipi, tra cui psicologica, questo anche legalmente) \r\nIl punto chiave della violenza (e anche uno delle molte differenze tra violenza e conflitto) è L'OGGETTIFICAZIONE DELL'ALTRX, la disumanizzazione\r\nQuesta è una delle differenze tra una relazione violenta e una dinamica di conflitto di coppia \r\nUna relazione impari, di potere e di dominio.\r\nIn sede di supporto psicologico questa è una dinamica chiave da comprendere ma molte volte non viene vista o viene ignorata\r\n \r\n \r\nLA PSICOLOGIA DELL'ABUSO\r\nImportante riconoscere linguaggio abusante, che è un linguaggio AMBIGUO che modifica la percezione della realtà: es. \"ma possibile che sei così scema da… possibile che sei così stupida che mi hai portato a fare questa cosa?\" subito seguito da \"però tranquilla che ti amo lo stesso\", in questo modo la persona abusata viene ridotta a stato di dipendenza psicologica di fronte a persona abusante che diventa il salvatore, la via d'uscita dalla violenza che egli stesso perpetua> \"io sono l'unica persona che ti conosce, sono l'unico che può salvarti etc, gli altri non ti proteggono etc\" LINGUAGGIO AMBIGUO e CONTRADDITTORIO \r\n \r\nSenso di colpa che la vittima esperisce> il senso di colpa reprime la possibilità di provare RABBIA, che è invece un sentimento salvifico e liberatorio \r\n \r\nÈ importante parlare di dinamiche psicologiche chiarendo bene la dinamica di violenza perché molte volte le categorie emotive/ psicologiche \"di per sé\" non vogliono dire niente: x es. l'EMPATIA è un sentimento tradizionalmente positivo, ma gli abusanti spesso sono persone empatiche, che proprio grazie alle loro capacità empatiche mettono in atto violenza (così come un buon venditore può essere molto empatico ma ti vuole solo vendere qualcosa) > PER QUESTO NON SI POSSONO NON ANALIZZARE LE DINAMICHE RELAZIONALI UMANE SENZA TENERE CONTO DEL TEMA DELLA VIOLENZA SOPRATTUTTO PATRIARCALE\r\n \r\nTornando al linguaggio ambiguo e manipolatorio > molte volte minacce, aggressioni, ricompense, dimostrazioni di affetto vengono usate in modo IMPREVEDIBILE \r\nQuesto provoca: \r\n\r\n\r\n\r\n \tDisorientamento e frustrazione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tSenso di impotenza e incapacità \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tModificazione psicofisiologiche \r\n\r\n\r\n \r\nPer quanto riguarda le modificazioni psicofisiche, bisogna chiarire una cosa fondamentale, cioè che chi vive situazioni di violenza soprattutto prolungata/ cronicizzata ha livelli di stress (cortisolo) altissimi e stato di allerta costante > questo può provocare SIGNIFICATIVE ALTERAZIONI COGNITIVE come nel caso della perdita di memoria di alcune situazioni (anche nei casi di violenza non perpetuati, come nei casi di stupro)\r\n \r\n\r\n\r\n \tDissociazione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tPerdita della memoria \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tDepressione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tDisturbi alimentati etc\r\n\r\n\r\n \r\nMolte volte IN SEDE LEGALE, IN SEDE DI GIUDIZIO, NEL MOMENTO DELLA RACCOLTA FATTI CON UN AVVOCAT O ANCHE SOLO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, abbiamo un esempio lampante di come un'alterazione delle capacità cognitive venga usata CONTRO LA VITTIMA STESSA: \r\nPer esempio una donna che propone un racconto FRAMMENTATO, CONTRADITTORIO, O A PEZZI di dinamiche di violenza viene imputata di mentire, molte volte in 2 incontri si danno 2 versioni diverse dei fatti e viene detto che lei mente, si inventa, sta cercando di incastrare lui etc mentre chi conosce le dinamiche psicologiche della violenza sa bene che UN RACCONTO FRAMMENTATO E CONTRADDITTORIO molte volte è PROVA DI VIOLENZA, x es PTSD, rimozione, dissociazione etc sono REDFLAGS di casi di violenza. \r\n \r\nStessa cosa per il fenomeno dell'INVERSIONE DELLA COLPA> \"è colpa mia se lui ha fatto così\", \"sono io che sono cattiva\", \"se non lo avessi fatto arrabbiare non sarebbe successo così\" sono tipici segnali di introiettamento di senso di colpa instillato da uomini abusanti \r\n\r\nPer concludere e ritornare sul tema del linguaggio ambiguo dell'abusante e degli effetti psicologici che ha sulla vittima di violenza, importante delineare la differenza tra AMBIGUITà E AMBIVALENZA\r\nLinguaggio ambivalente è allo stesso tempo negativo e positivo ma facilmente intelleggibile> si distingue chiaramente dove finisce il sì e dove il no\r\nLinguaggio ambiguo è linguaggio paradossale, situazione che è insieme si e no, senza possibilità di uscita > x es ti compro due magliette una bianca una nera, ti dico \"scegli quella che vuoi\", scegli la nera e ti dico \"ecco lo sapevo, quella bianca ti fa schifo\"\r\nIl linguaggio ambiguo è TIPICO DELLE SITUAZIONE DI MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA DELLE DINAMICHE DI VIOLENZA ed è un linguaggio a cui le persone abusate si abituano nel tempo, modificando il loro rapporto con il concetto di realtà o verità e aumentando il senso di colpa\r\n\r\n \r\nLa persona abusata in questo tipo di dinamica SI SENTE MATTA, ENTRA NEL PARADIGMA DELLA FOLLIA, cosa che spesso viene rafforzata nell'abuso psicologico, x es. \"ti faccio passare per matta, tanto crederanno a me e non a te\", oppure abusante che nega di aver picchiato dopo averlo fatto, dicendo \"ti sei inventata tutto\". Dall'altro lato la donna, che vive in un mondo patriarcale, sa che non verrà creduta e abita con facilità il paradigma della FOLLIA FEMMINILE: \"non verrò creduta\". \r\nOvviamente la cura a tutto questo è la FIDUCIA CHE SOLO UN PERCORSO DI CURA COLLETTIVA E FEMMINISTA Può CREARE, un percorso in cui le categorie psichiatriche /diagnostiche non vengono prese \"alla leggera\" o \"di per sé\" ma, se usate, vengono inserite in contesti relazionali che hanno ben chiaro COS'è LA VIOLENZA DI GENERE E CHE FORME ASSUME, anche psicologiche.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : Onipa - Play feat. Wiyaala 3:09\r\n(Onipa progetto musicale inglese/ganese, Onipa è AKAN, lingua Ashanti, in una super collaborazione con Wiyaala, vocalist superfamosa ghanese)\r\nalbum: Tales of utopia (2021)\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=qFa0YqqTSVY\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# approfondimento: opuscolo Il Privilegio del tempo\r\n\r\n\r\nlink: https://brughiere.noblogs.org/post/2022/06/13/opuscolo-il-privilegio-del-tempo/\r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : A-WA - Hana Mash Hu Al Yaman 4:00\r\nTre sorelle ebree yemenite che cantano in arabo, mettono insieme musica tradizionale yemenita con teghe più elettro e pop\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=iD90UbVXZSE&list=RDMMiD90UbVXZSE&start_radio=1\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# diretta \r\n\r\ndiretta telefonica con LAHCEN del Laboratorio Autogestito Paratod@s - Verona \r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : Underground system - Rent party 4:20 \r\n(band assurda di New York, sette elementi, fanno dei live del cristo)\r\nalbum: What are you (2018, album di debutto)\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=aQ4SHvV92kA","22 Giugno 2022","2023-03-20 17:55:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/abusivelang-200x110.jpg","Linguaggio Abusante del 21/06/2022",1655913562,[],[],{"post_content":343},{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":346},[27,27],"21 Giugno\r\n\r\nUna trasmissione per \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> e non per \u003Cmark>congiunti\u003C/mark>vi\r\nper chi cura e per","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/ricongiunzioni-21-giugno-linguaggio-abusivo.mp3\"][/audio]\r\nDOWNLOAD: scarica il podcast \r\n\r\nRicongiunzioni del 21 Giugno\r\n\r\nUna trasmissione per \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> e non per \u003Cmark>congiunti\u003C/mark>vi\r\nper chi cura e per chi viene curato o curata\r\nma soprattutto un trasmissione dedicata alla salute DI ; DA, CON E TRA TUTTE E TUTTI.\r\n\r\nmartedì dalle 18 30 alle 19 30 su Radio Blackout. \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.\r\n\r\n# Linguaggio abusante\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\nAlcune domande a cui cercheremo di dare risposta:\r\n\r\n\r\n \tCome si interfaccia la psicologia con il tema della violenza di genere? \r\n \tÈ possibile o no usare un linguaggio o una metodologia psichiatrica / psicoterapeutica nei percorsi di uscita da violenza di genere? \r\n \tQuali sono i rischi? Quali sono le possibilità virtuose?\r\n \tCosa succede a livello psicologico nelle dinamiche di violenza? \r\n\r\n\r\n\r\nEsistono due modelli di patologizzazione nei casi di violenza di genere (2 pesi e due misure in mondo patriarcale): \r\n\r\n\r\n\r\n \tPatologizzazione della persona abusante > DERESPONSABILIZZAZIONE \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tPatologizzazione della persona abusata > AGGRAVANTE \r\n\r\n\r\n\r\n \t a) sia prima del percorso di uscita dalla violenza (esempio di donna che x 3 anni è andata in cura da psichiatri/psicoterapeuti che le hanno diagnosticato con cura farmacologica sindrome da dipendenza affettiva e poi è scampata a femminicidio) \r\n \t b) sia durante percorso di uscita dalla violenza (sia da parte delle autorità giudicanti, che, ATTENZIONE AL RISCHIO, da parte di reti di supporto più o meno istituzionali) \r\n\r\n \r\nQuesto vuol dire che non bisogna assolutamente fare ricorso al linguaggio psicologico per parlare di violenza? NO> \r\nCi sono ovviamente relazioni che sono più riconducibili a deregolazioni affettive \r\nE altre che presentano dinamiche più chiaramente MANIPOLATORIE (> questo anche per ricordare che la violenza NON è SOLO FISICA ma di vari tipi, tra cui psicologica, questo anche legalmente) \r\nIl punto chiave della violenza (e anche uno delle molte differenze tra violenza e conflitto) è L'OGGETTIFICAZIONE DELL'ALTRX, la disumanizzazione\r\nQuesta è una delle differenze tra una relazione violenta e una dinamica di conflitto di coppia \r\nUna relazione impari, di potere e di dominio.\r\nIn sede di supporto psicologico questa è una dinamica chiave da comprendere ma molte volte non viene vista o viene ignorata\r\n \r\n \r\nLA PSICOLOGIA DELL'ABUSO\r\nImportante riconoscere linguaggio abusante, che è un linguaggio AMBIGUO che modifica la percezione della realtà: es. \"ma possibile che sei così scema da… possibile che sei così stupida che mi hai portato a fare questa cosa?\" subito seguito da \"però tranquilla che ti amo lo stesso\", in questo modo la persona abusata viene ridotta a stato di dipendenza psicologica di fronte a persona abusante che diventa il salvatore, la via d'uscita dalla violenza che egli stesso perpetua> \"io sono l'unica persona che ti conosce, sono l'unico che può salvarti etc, gli altri non ti proteggono etc\" LINGUAGGIO AMBIGUO e CONTRADDITTORIO \r\n \r\nSenso di colpa che la vittima esperisce> il senso di colpa reprime la possibilità di provare RABBIA, che è invece un sentimento salvifico e liberatorio \r\n \r\nÈ importante parlare di dinamiche psicologiche chiarendo bene la dinamica di violenza perché molte volte le categorie emotive/ psicologiche \"di per sé\" non vogliono dire niente: x es. l'EMPATIA è un sentimento tradizionalmente positivo, ma gli abusanti spesso sono persone empatiche, che proprio grazie alle loro capacità empatiche mettono in atto violenza (così come un buon venditore può essere molto empatico ma ti vuole solo vendere qualcosa) > PER QUESTO NON SI POSSONO NON ANALIZZARE LE DINAMICHE RELAZIONALI UMANE SENZA TENERE CONTO DEL TEMA DELLA VIOLENZA SOPRATTUTTO PATRIARCALE\r\n \r\nTornando al linguaggio ambiguo e manipolatorio > molte volte minacce, aggressioni, ricompense, dimostrazioni di affetto vengono usate in modo IMPREVEDIBILE \r\nQuesto provoca: \r\n\r\n\r\n\r\n \tDisorientamento e frustrazione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tSenso di impotenza e incapacità \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tModificazione psicofisiologiche \r\n\r\n\r\n \r\nPer quanto riguarda le modificazioni psicofisiche, bisogna chiarire una cosa fondamentale, cioè che chi vive situazioni di violenza soprattutto prolungata/ cronicizzata ha livelli di stress (cortisolo) altissimi e stato di allerta costante > questo può provocare SIGNIFICATIVE ALTERAZIONI COGNITIVE come nel caso della perdita di memoria di alcune situazioni (anche nei casi di violenza non perpetuati, come nei casi di stupro)\r\n \r\n\r\n\r\n \tDissociazione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tPerdita della memoria \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tDepressione \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \tDisturbi alimentati etc\r\n\r\n\r\n \r\nMolte volte IN SEDE LEGALE, IN SEDE DI GIUDIZIO, NEL MOMENTO DELLA RACCOLTA FATTI CON UN AVVOCAT O ANCHE SOLO NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, abbiamo un esempio lampante di come un'alterazione delle capacità cognitive venga usata CONTRO LA VITTIMA STESSA: \r\nPer esempio una donna che propone un racconto FRAMMENTATO, CONTRADITTORIO, O A PEZZI di dinamiche di violenza viene imputata di mentire, molte volte in 2 incontri si danno 2 versioni diverse dei fatti e viene detto che lei mente, si inventa, sta cercando di incastrare lui etc mentre chi conosce le dinamiche psicologiche della violenza sa bene che UN RACCONTO FRAMMENTATO E CONTRADDITTORIO molte volte è PROVA DI VIOLENZA, x es PTSD, rimozione, dissociazione etc sono REDFLAGS di casi di violenza. \r\n \r\nStessa cosa per il fenomeno dell'INVERSIONE DELLA COLPA> \"è colpa mia se lui ha fatto così\", \"sono io che sono cattiva\", \"se non lo avessi fatto arrabbiare non sarebbe successo così\" sono tipici segnali di introiettamento di senso di colpa instillato da uomini abusanti \r\n\r\nPer concludere e ritornare sul tema del linguaggio ambiguo dell'abusante e degli effetti psicologici che ha sulla vittima di violenza, importante delineare la differenza tra AMBIGUITà E AMBIVALENZA\r\nLinguaggio ambivalente è allo stesso tempo negativo e positivo ma facilmente intelleggibile> si distingue chiaramente dove finisce il sì e dove il no\r\nLinguaggio ambiguo è linguaggio paradossale, situazione che è insieme si e no, senza possibilità di uscita > x es ti compro due magliette una bianca una nera, ti dico \"scegli quella che vuoi\", scegli la nera e ti dico \"ecco lo sapevo, quella bianca ti fa schifo\"\r\nIl linguaggio ambiguo è TIPICO DELLE SITUAZIONE DI MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA DELLE DINAMICHE DI VIOLENZA ed è un linguaggio a cui le persone abusate si abituano nel tempo, modificando il loro rapporto con il concetto di realtà o verità e aumentando il senso di colpa\r\n\r\n \r\nLa persona abusata in questo tipo di dinamica SI SENTE MATTA, ENTRA NEL PARADIGMA DELLA FOLLIA, cosa che spesso viene rafforzata nell'abuso psicologico, x es. \"ti faccio passare per matta, tanto crederanno a me e non a te\", oppure abusante che nega di aver picchiato dopo averlo fatto, dicendo \"ti sei inventata tutto\". Dall'altro lato la donna, che vive in un mondo patriarcale, sa che non verrà creduta e abita con facilità il paradigma della FOLLIA FEMMINILE: \"non verrò creduta\". \r\nOvviamente la cura a tutto questo è la FIDUCIA CHE SOLO UN PERCORSO DI CURA COLLETTIVA E FEMMINISTA Può CREARE, un percorso in cui le categorie psichiatriche /diagnostiche non vengono prese \"alla leggera\" o \"di per sé\" ma, se usate, vengono inserite in contesti relazionali che hanno ben chiaro COS'è LA VIOLENZA DI GENERE E CHE FORME ASSUME, anche psicologiche.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : Onipa - Play feat. Wiyaala 3:09\r\n(Onipa progetto musicale inglese/ganese, Onipa è AKAN, lingua Ashanti, in una super collaborazione con Wiyaala, vocalist superfamosa ghanese)\r\nalbum: Tales of utopia (2021)\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=qFa0YqqTSVY\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# approfondimento: opuscolo Il Privilegio del tempo\r\n\r\n\r\nlink: https://brughiere.noblogs.org/post/2022/06/13/opuscolo-il-privilegio-del-tempo/\r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : A-WA - Hana Mash Hu Al Yaman 4:00\r\nTre sorelle ebree yemenite che cantano in arabo, mettono insieme musica tradizionale yemenita con teghe più elettro e pop\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=iD90UbVXZSE&list=RDMMiD90UbVXZSE&start_radio=1\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n# diretta \r\n\r\ndiretta telefonica con LAHCEN del Laboratorio Autogestito Paratod@s - Verona \r\n\r\n\r\n\r\nMUSIC : Underground system - Rent party 4:20 \r\n(band assurda di New York, sette elementi, fanno dei live del cristo)\r\nalbum: What are you (2018, album di debutto)\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=aQ4SHvV92kA",[348],{"field":87,"matched_tokens":349,"snippet":345,"value":346},[27,27],{"best_field_score":123,"best_field_weight":124,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":125,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":352,"highlight":364,"highlights":369,"text_match":121,"text_match_info":372},{"comment_count":46,"id":353,"is_sticky":46,"permalink":354,"podcastfilter":355,"post_author":49,"post_content":356,"post_date":357,"post_excerpt":52,"post_id":353,"post_modified":358,"post_thumbnail":359,"post_title":360,"post_type":283,"sort_by_date":361,"tag_links":362,"tags":363},"75555","http://radioblackout.org/podcast/voci-dallucraina-voci-dalla-russia-voci-dentro-e-contro-la-guerra-5/",[235,237,241],"Dall'inizio del conflitto siamo sottoposti ad un sovraccarico di informazioni e analisi di ogni risma. La guerra continua e sta cambiando in molte sue forme, tanto sul campo quanto a livello mediatico, propagandistico e politico. In mezzo al caos mediatico le voci di cui più sentiamo l'assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si sono organizzate concretamente per rispondere alla guerra in tutte le sue forme e che la guerra ogni giorno la subiscono. In questa trasmissione, cerchiamo di dare spazio a riflessioni ed esperienze di solidarietà, autorganizzazione, critica e sabotaggio dall'Ucraina alla Russia, passando e andando oltre i confini di quei territori.\r\n\r\nDopo qualche settimana di pausa, torna Voci dall'Ucriana, Voci dalla Russia, Voci Dentro e Contro la Guerra.\r\n\r\nIn questa puntata cerchiamo di fare uno dei tanti e possibili punti, assolutamente parziali, riguardo al conflitto in corso. Partendo dalla considerazione di quanto la guerra, se guardiamo al 24 Febbraio scorso data di inizio formale dell'invasione militare russa, sembra essere ormai entrata nella nostra stessa quotidianità e di come se forse ci pareva impossibile poter arrivare a metà Maggio con ancora i combattimenti in corso nei territori Ucraini, questa è esattamente la situazione. Anzi, scenari di un conflitto a lungo termine sono sempre più reali, in una stabilizzazione dei fronti che porterà ad un utilizzo sempre più massicio dell'artiglieria pesante e dei bombardamenti, e quindi del bisogno di armarsi sempre più. Seppure quello attuale non possa essere un conflitto puramente novecentesco tra due blocchi o bipolare come spesso è stato definito, è un dato di fatto che i tavoli di mediazione siano quasi del tutto scomparsi, l'ingerenza da parte degli USA sembra essere sempre più esplicita (notare il no ad una possibile cessione della Crimea alla Russia da parte di Biden, e l'accelerazione delle forniture militari al governo ucraino assieme ad un piano di aiuti da 40 milioni di dollari), un possibile ingresso della Finalndia nella NATO potrebbe avvenire nelle prossime settimane: tutti elementi che, congiunti al fatto che una guerra a lungo termine significa un ruolo sempre più cruciale dei paesi occidentali per il sostegno economico e militare all'Ucraina, portano ad una interpretazione del conflitto intesa come Occidente vs. Russia. Nel mentre, le forniture di gas verso l'Europa subiscono le prime riduzioni. E la giornata del 9 Maggio, Giornata della Vittoria contro il Nazismo, che sarebbe dovuto essere un giorno cruciale per delle possibili dichiarazioni o proclami miliari da parte di Putin, è passata senza alcun annuncio di rilevanza. Se le forze militari Russe sembrano essere parzialmente impantanate, il governo Zelensky spinge sempre più sull'acceleratore della retorica eroica e patriottica, presentando la vittoria ucriana sempre più vicina. Nel mentre, secondo dati ufficiali ONU sono 3459 le vittime civili dal 24 Febbraio ad oggi. Insomma, la guerra continua con tutto il suo portato di morte, propaganda e retorica nazionalista.\r\n\r\n\r\nOggi la voce che sentiremo è (di nuovo) quella di Stan, un compagn* facente parte del gruppo \"Assembly\" da Kharkiv, per farci raccontare la situazione lì nelle ultime settimane e commentare con lui gli scenari e le prospettive di guerra attuali.\r\n\r\nQui la puntata.\r\n\r\nCome sempre, la nostra poesia del giorno, letta dal nostro tecnico intellettuale. La poesia è \"Novembre 1936\", di Paul Éluard, con sottofondo rumorista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/poesia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUna lunga introduzione per fare il punto sulla guerra e su come, secondo noi, il contesto si stia trasformando e quali scenari futuri potrebbero aprirsi nei prossimi mesi, guardando con gli occhi di adesso quello che è scoppiato ormai quasi 3 mesi fa. Tantissimi i punti toccati: cristallizzazione del conflitto bellico a lungo termine, ruolo della NATO e dei paesi occidentali, le riduzioni di gas russo verso l'Europa, le prime insofferenze sociali interne in Ucraina contro l'arruolamento e la guerra, la retorica del martirio a tutti i costi per la vittoria Ucraina sbandierata da Zelensky, la diserzione in Russia e le molte azioni di sabotaggio e la consequente repressione contro i/le compagn*, la data del 9 Maggio e l'impantanamento delle truppe sovietiche, tra le diverse questioni affrontate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa prima e unica diretta di oggi è con Stan, un compagno del nodo \"Assembly\" di Kharkiv, un portale indipendente anarchico, ma anche un gruppo di compagn* che pratica nei quartieri forme di solidarietà e mutualismo. Con lui ci facciamo raccontare gli ultimi aggiornamenti dalla città, che è stata assediata per settimane. Poi ci spostiamo su temi più generali, riflettendo assieme sul senso politico che possono avere realtà definitesi autorganizzate e antiautoritarie in un contesto di guerra come quello ucraino, dalle prospettive sul futuro alle contraddizioni di prendere le armi in formazioni inserite nell'esercito ucraino da parte di alcun* compagn*. Infine, un focus sulle ultime azioni di sabotaggio e protesta in Russia contro la guerra, e dell'importanza di dare voce a queste azioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/stan.mp3\"][/audio]\r\n\r\nInfine, affrontiamo molto velocemente un tema interessante, quello della nuova legge sul Lavoro varata da poco in Ucraina, che sfruttando il contesto di guerra applica i peggiori meccanismi liberali per stracciare qualsiasi diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo tema, avremmo dovuto sentire una voce locale, che per motivi tecnici (ahinoi, il bello della diretta!) sentiremo la prossima volta con più tempo e maggiore approfondimento. Ciò nonostante, cerchiamo di delinare i tratti più significativi di questa nuova proposta di legge sul Lavoro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per i prossimi approfondimenti.\r\n\r\nVoci dall'Ucraina, Voci dalla Russia, Voci dentro e contro il conflitto torna tra due Venerdì, il 27 Giugno (a meno di novità!)\r\n\r\n\r\nQui in seguito alcuni link di riferimento legati alle realtà e ai temi che abbiamo affrontato oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale:\r\n\r\nGruppo Assemblea di Kharkiv (in Inglese):\r\nhttps://libcom.org/tags/assemblyorgua\r\n(sito orginale)\r\nhttps://assembly.org.ua/\r\n\r\nUn'altra intervista a Stan di Assembly:\r\nhttps://www.everydayanarchism.com/reportfromukrainiananarchists/\r\n\r\nAggiornamento Azioni di Protesta e Sabotaggio in Russia:\r\nhttps://libcom.org/article/anticipation-general-mobilization-7th-overview-anti-military-sabotage-russia\r\n\r\nCanale Telegram dei sabotaggi treni in Russia\r\nhttps://t.me/ostanovivagonyy/\r\n\r\nSabotaggio treni in Russai, FactChecking\r\nhttps://libcom.org/article/rail-war-russia-ukraine-borderland-facts-and-its-checking\r\n\r\nDa Avvenire.it, \"Sabotaggi, diserzioni e proteste, il malessere dei soldati russi\"\r\nhttps://www.avvenire.it/opinioni/pagine/sabotaggi-diserzioni-proteste-il-malessere-dei-soldati-russi\r\n\r\nInterruzione gas russo tramite l'ucraina diretto in Europa:\r\nhttps://tsoua.com/en/news/the-actions-of-the-occupiers-led-to-the-interruption-of-gas-transit-through-the-gms-sokhranivka/\r\nRiforma del Lavoro in Ucraina (da Commons.Ua, di Vitaly Dudin)\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/sho-ne-tak-iz-regulyuvannyam-praci-pid-chas-voyennogo-stanu/\r\n\r\nUn approfondimento sulla restrutturazione del mercato del lavoro in Ucraina\r\n\r\nhttps://www.eastjournal.net/archives/123509\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Maggio 2022","2022-05-16 17:37:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/Senza-titolo-1-01-200x110.jpg","VOCI DALL’UCRAINA, VOCI DALLA RUSSIA, VOCI DENTRO E CONTRO LA GUERRA",1652643852,[],[],{"post_content":365},{"matched_tokens":366,"snippet":367,"value":368},[27],"prossime settimane: tutti elementi che, \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> al fatto che una guerra","Dall'inizio del conflitto siamo sottoposti ad un sovraccarico di informazioni e analisi di ogni risma. 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Seppure quello attuale non possa essere un conflitto puramente novecentesco tra due blocchi o bipolare come spesso è stato definito, è un dato di fatto che i tavoli di mediazione siano quasi del tutto scomparsi, l'ingerenza da parte degli USA sembra essere sempre più esplicita (notare il no ad una possibile cessione della Crimea alla Russia da parte di Biden, e l'accelerazione delle forniture militari al governo ucraino assieme ad un piano di aiuti da 40 milioni di dollari), un possibile ingresso della Finalndia nella NATO potrebbe avvenire nelle prossime settimane: tutti elementi che, \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> al fatto che una guerra a lungo termine significa un ruolo sempre più cruciale dei paesi occidentali per il sostegno economico e militare all'Ucraina, portano ad una interpretazione del conflitto intesa come Occidente vs. Russia. Nel mentre, le forniture di gas verso l'Europa subiscono le prime riduzioni. E la giornata del 9 Maggio, Giornata della Vittoria contro il Nazismo, che sarebbe dovuto essere un giorno cruciale per delle possibili dichiarazioni o proclami miliari da parte di Putin, è passata senza alcun annuncio di rilevanza. Se le forze militari Russe sembrano essere parzialmente impantanate, il governo Zelensky spinge sempre più sull'acceleratore della retorica eroica e patriottica, presentando la vittoria ucriana sempre più vicina. Nel mentre, secondo dati ufficiali ONU sono 3459 le vittime civili dal 24 Febbraio ad oggi. Insomma, la guerra continua con tutto il suo portato di morte, propaganda e retorica nazionalista.\r\n\r\n\r\nOggi la voce che sentiremo è (di nuovo) quella di Stan, un compagn* facente parte del gruppo \"Assembly\" da Kharkiv, per farci raccontare la situazione lì nelle ultime settimane e commentare con lui gli scenari e le prospettive di guerra attuali.\r\n\r\nQui la puntata.\r\n\r\nCome sempre, la nostra poesia del giorno, letta dal nostro tecnico intellettuale. La poesia è \"Novembre 1936\", di Paul Éluard, con sottofondo rumorista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/poesia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUna lunga introduzione per fare il punto sulla guerra e su come, secondo noi, il contesto si stia trasformando e quali scenari futuri potrebbero aprirsi nei prossimi mesi, guardando con gli occhi di adesso quello che è scoppiato ormai quasi 3 mesi fa. Tantissimi i punti toccati: cristallizzazione del conflitto bellico a lungo termine, ruolo della NATO e dei paesi occidentali, le riduzioni di gas russo verso l'Europa, le prime insofferenze sociali interne in Ucraina contro l'arruolamento e la guerra, la retorica del martirio a tutti i costi per la vittoria Ucraina sbandierata da Zelensky, la diserzione in Russia e le molte azioni di sabotaggio e la consequente repressione contro i/le compagn*, la data del 9 Maggio e l'impantanamento delle truppe sovietiche, tra le diverse questioni affrontate.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa prima e unica diretta di oggi è con Stan, un compagno del nodo \"Assembly\" di Kharkiv, un portale indipendente anarchico, ma anche un gruppo di compagn* che pratica nei quartieri forme di solidarietà e mutualismo. Con lui ci facciamo raccontare gli ultimi aggiornamenti dalla città, che è stata assediata per settimane. Poi ci spostiamo su temi più generali, riflettendo assieme sul senso politico che possono avere realtà definitesi autorganizzate e antiautoritarie in un contesto di guerra come quello ucraino, dalle prospettive sul futuro alle contraddizioni di prendere le armi in formazioni inserite nell'esercito ucraino da parte di alcun* compagn*. Infine, un focus sulle ultime azioni di sabotaggio e protesta in Russia contro la guerra, e dell'importanza di dare voce a queste azioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/stan.mp3\"][/audio]\r\n\r\nInfine, affrontiamo molto velocemente un tema interessante, quello della nuova legge sul Lavoro varata da poco in Ucraina, che sfruttando il contesto di guerra applica i peggiori meccanismi liberali per stracciare qualsiasi diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo tema, avremmo dovuto sentire una voce locale, che per motivi tecnici (ahinoi, il bello della diretta!) sentiremo la prossima volta con più tempo e maggiore approfondimento. Ciò nonostante, cerchiamo di delinare i tratti più significativi di questa nuova proposta di legge sul Lavoro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/lavoro.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per i prossimi approfondimenti.\r\n\r\nVoci dall'Ucraina, Voci dalla Russia, Voci dentro e contro il conflitto torna tra due Venerdì, il 27 Giugno (a meno di novità!)\r\n\r\n\r\nQui in seguito alcuni link di riferimento legati alle realtà e ai temi che abbiamo affrontato oggi e alcuni approfondimenti secondo noi di interesse generale:\r\n\r\nGruppo Assemblea di Kharkiv (in Inglese):\r\nhttps://libcom.org/tags/assemblyorgua\r\n(sito orginale)\r\nhttps://assembly.org.ua/\r\n\r\nUn'altra intervista a Stan di Assembly:\r\nhttps://www.everydayanarchism.com/reportfromukrainiananarchists/\r\n\r\nAggiornamento Azioni di Protesta e Sabotaggio in Russia:\r\nhttps://libcom.org/article/anticipation-general-mobilization-7th-overview-anti-military-sabotage-russia\r\n\r\nCanale Telegram dei sabotaggi treni in Russia\r\nhttps://t.me/ostanovivagonyy/\r\n\r\nSabotaggio treni in Russai, FactChecking\r\nhttps://libcom.org/article/rail-war-russia-ukraine-borderland-facts-and-its-checking\r\n\r\nDa Avvenire.it, \"Sabotaggi, diserzioni e proteste, il malessere dei soldati russi\"\r\nhttps://www.avvenire.it/opinioni/pagine/sabotaggi-diserzioni-proteste-il-malessere-dei-soldati-russi\r\n\r\nInterruzione gas russo tramite l'ucraina diretto in Europa:\r\nhttps://tsoua.com/en/news/the-actions-of-the-occupiers-led-to-the-interruption-of-gas-transit-through-the-gms-sokhranivka/\r\nRiforma del Lavoro in Ucraina (da Commons.Ua, di Vitaly Dudin)\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/sho-ne-tak-iz-regulyuvannyam-praci-pid-chas-voyennogo-stanu/\r\n\r\nUn approfondimento sulla restrutturazione del mercato del lavoro in Ucraina\r\n\r\nhttps://www.eastjournal.net/archives/123509\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[370],{"field":87,"matched_tokens":371,"snippet":367,"value":368},[27],{"best_field_score":123,"best_field_weight":124,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":125,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":374,"highlight":386,"highlights":392,"text_match":121,"text_match_info":395},{"comment_count":46,"id":375,"is_sticky":46,"permalink":376,"podcastfilter":377,"post_author":233,"post_content":378,"post_date":379,"post_excerpt":52,"post_id":375,"post_modified":380,"post_thumbnail":381,"post_title":382,"post_type":283,"sort_by_date":383,"tag_links":384,"tags":385},"60241","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-1-maggio-smart-working-telelavoro-alle-radici-del-primo-maggio-riaprono-le-fabbriche-ma-le-case-restano-chiuse/",[233],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-05-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte:\r\n\r\nPrimo Maggio. Alle radici di una giornata di lotta. Da Haymarket ai giorni nostri.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nCongiunti. Il governo Conte ci darà il permesso, dopo il 4 maggio, di visitarli. Una concezione familista che permette contatti solo con chi ha un legame sancito dallo stato. Un’ulteriore occasione per rinforzare le politiche patrarcali su cui si fondano i governi degli ultimi anni.\r\n\r\nLe nuove frontiere dello sfruttamento. Telelavoro, smart working: la terribile materialità del lavoro agile. Lavoratori incatenati a ritmi di lavoro forsennati, senza limiti di orario, sotto costante controllo.\r\nNelle scuole le lezioni a distanza stanno comportando un aumento dei carichi di lavoro. Ed è possibile che la formazione a distanza, già presente in maniera minimale in alcuni istituti prima del Covid, a settembre potrebbe essere una modalità di insegnamento normale. Non solo. Chi è in telelavoro può essere costantemente controllato tramite computer. \r\nNe abbiamo cominciato a parlarne con Lorenzo, lavoratore informatico. \r\n\r\nLavora, consuma, crepa. Le nostre vite, oggi più che mai, sono ridotte a mero ingranaggio, di una macchina che deve andare avanti costi quel che costi. L’epidemia riporta l’ordine del mondo nei binari in cui è sempre stato, mettendone a nudo i meccanismi. Le nostre vite non contano, sono intercambiabili, sostituibili, sacrificabili. Il governo ammantando tutto sotto un sudario tricolore, di unità, di popolo, di nazione, senza cesure di classe, ci vorrebbe docili, pronti al destino che ci è stato assegnato.\r\nIl 4 maggio hanno aperto le fabbriche, ma a fine turno tutti devono tornare nelle loro prigioni casalinghe, isolati e silenti. \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 8 maggio\r\nProduci, consuma, crepa. Nulla sarà come prima...\r\nLa rottura dei legami sociali al tempo dei domiciliari di massa\r\n\r\nore 18 sulla piattaforma Zoom\r\nInterverrà Salvo Vaccaro\r\nDi seguito il link all'incontro:\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/77701946418\r\nMeeting ID: 777 0194 6418\r\n\r\nPerché si dice distanziamento sociale? cosa si cela dietro questo aggettivo apparentemente neutrale? I social sostituiranno integralmente la società? quale disegno soggiace la surroga della comunicazione a distanza di sicurezza? ma di quale sicurezza parliamo? dello stato d'eccezione? o dell'eccedenza capitalista dello stato? il diritto al profitto vale più del diritto alla vita? quanti miliardi in più, quelli tolti alla sanità? e noi? per noi anarchici, cosa vorrà significare: nulla sarà come prima?\r\n\r\nAlcuni degli interrogativi che animeranno la conversazione con Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all'Università di Palermo, ma anche anarchico di lungo corso\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","7 Maggio 2020","2020-05-07 11:24:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-primo-maggio-200x110.jpg","Anarres del 1 maggio. 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Quest'ultima, annoverata tra i più grandi produttori privati di armi israeliane, fabbrica droni e fornisce le apparecchiature di sorveglianza per il Muro dell’apartheid.\r\n\r\nUn numero crescente di università, associazioni, singoli accademici e gruppi studenteschi di tutto il mondo, si stanno mobilitando contro le collaborazioni con università e centri di ricerca israeliani. L'appello italiano segue dopo alcuni mesi, quelli già lanciati dai mondi accademici di Brasile e Gran Bretagna. Tra i firmatari, più di trenta provengono dal mondo accademico torinese. Dirompente numero che ha provocato la presa di distanza dei rispettivi rettori Gian Maria Ajani (Unito) e Marco Gilli (Politecnico di Torino) e del sindaco Fassino, dalle posizioni dei docenti firmatari. Tra le motiviazioni portate avanti per prendere distanza dall'appello, quella dell' \"indipendenza del mondo accademico da quello politico\".\r\n\r\nSu queste affermazioni, gli studenti del Progetto Palestina, rivendicando invece che il \"sapere è prendere posizione\", hanno organizzato nella giornata di Mercoledì 3 Febbraio, una contestazione per invitare un numero maggiore di docenti ad aderire all'appello.\r\n\r\nAlex, ci spiega brevemente degli ultimi aggiornamenti e dei prossimi appuntamenti.\r\n\r\n \r\n\r\nUnknown\r\n[Per informazioni più dettagliate, visita il sito https://stoptechnionitalia.wordpress.com/]","4 Febbraio 2016","2018-10-17 22:09:17","Boicottaggio accademico dell'università israeliana Technion",1454595939,[],[],{"post_content":410},{"matched_tokens":411,"snippet":412,"value":413},[27],"Technion”.\r\nIl Technion sviluppa programmi \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> di ricerca e collabora con"," \r\n\r\nVenerdi 29 Gennaio è stato lanciato un appello di boicottagio nei confronti delle collaborazioni accademiche tra Italia ed Israele.\r\nL'appello, lanciato inzialmente da 168 professori delle università italiane, arrivato ad oggi a 259 firme in continuo aumento, rientra nella Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele (PACBI), che si inserisce nel più generale movimento del BDS(boicottaggio, disinvestimento e sanzioni).\r\nL'iniziativa si rivolge principalmente contro l’Istituto Israeliano di tecnologia “Technion”.\r\nIl Technion sviluppa programmi \u003Cmark>congiunti\u003C/mark> di ricerca e collabora con l’esercito israeliano e con le principali aziende produttrici di armi in Israele, tra cui Elbit Systems. 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