","Concentrazione di carta straccia e testate blasonate all'ammasso digitale...","post",1588958661,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/controllo-informazione/","http://radioblackout.org/tag/giornalismo/","http://radioblackout.org/tag/partito-app/","http://radioblackout.org/tag/piattaforme-digitali/",[68,69,70,71],"controllo informazione","giornalismo","partito app","piattaforme digitali",{"post_content":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"informazione","ben più grande flusso di \u003Cmark>informazione\u003C/mark> più o meno credibile, più","... sulle cui ceneri creare nuove App onnicomprensive e dirigiste nelle indicazioni di scelte di campo globale e capaci di generare reti di notizie mediatizzate da reti di supporti capillari? Forse non è importante che generino profitti direttamente, quanto che spostino consenso e permettano al finanzkapitalismus di riprendersi praterie di followers migrati verso quotidiani rotocalchi di becera destra popolare.\r\nIn quest'epoca in cui il vecchio liberalismo capitalista (fedelissimo dell'atlantismo) è rimasto schiacciato dal populismo sovranista (attratto da sirene orientaliste) assistiamo a scelte di occupazione di interi settori dell'informazione mainstream da parte di potenti tycoon finanziari: poche concentrazioni in mano a oligarchi che creano opinione attraverso i loro satrapi travestiti da direttori, come Maurizio \"Mossad\" Molinari, che da posizioni di destra repubblicana è approdato al vertice del laico liberal-socialista \"la Repubblica\". Il gruppo Exor che già possedeva \"The Economist\", in mano alla famiglia Agnelli, vi ha collocato Molinari, premiando anche Massimo Giannini e Mattia Feltri (figlio dell'imbarazzante razzista e sessista Vittorio), figure emblematiche per il loro servilismo, che rappresentano bene l'idea di giornalismo cara a questi capitalisti. \r\nMa l'acquisto dai figli di De Benedetti dell'intero pacchetto Gedi (che comprende anche \"l'Espresso\", \"Limes\", \"La Stampa\", \"Il Secolo XIX\".. Radio CApital e Radio Deejay) è la vetrina superficiale dell'operazione generale perpetrata dal pargolo degli Agnelli, la punta dell'iceberg di quanto viene cucinato per controllare e pilotare l'opinione pubblica, forse per prepararsi a soffocare nelle menti gli istinti a rivoltarsi che potranno sorgere con la miseria derivante dagli strascichi dell'epidemia. Infatti si inserisce in un panorama già fosco, ben descritto da Giovanni Castellano, che vede Urbano Cairo rendere marcatamente populista il \"Corsera\", da sempre elemento di punta del Gruppo Rizzoli; ma come dimenticare l'impero Mediaset a completamento del mercato cartaceo... Ecco proprio questo stona: perché simili accorti frequentatori delle borse di tutto il mondo vengono trascinati a investire denaro fresco (quello derivante dalla fusione con Psa-Peugeot-Citroen) in aziende decotte, in testate che perdono lettori paganti ogni settimana? Di qui siamo partiti per arrivare a chiederci – come già Guglielmo Ragozzino – come pensano di drenare denaro con la versione digitale dei giornali, a chi chiedere di seguire sproloqui di pennivendoli da tastiera nel ben più grande flusso di \u003Cmark>informazione\u003C/mark> più o meno credibile, più o meno affidabile che però ha il pregio agli occhi dei lettori di essere più vicina a ciò che interessa loro, essendo scritti da loro simili frequentatori del web... e a sua volta trova camuffati personaggi del giornalismo mainstream, come Luca Sofri del \"Post\", per portare come esempio un'altra tradizione di famiglia, come quelle dei Feltri, degli Elkann, oppure grosse concentrazioni finanziarie come Ciaopeople (di Luca Lani e Fernando Diana), editore di \"Fanpage\", primo media per digital audience, tallonato da Citynews nella graduatoria fornita da \"Primaonline\".\r\n\r\nSi tratta di dubbi e questioni stimolati dall'osservazione molto preoccupata sul mondo giornalistico – che corrisponde ed è specchio delle pulsioni dei potenti alla ricerca di rappresentanza linguistico-politica – e di questi spostamenti di capitali, che abbiamo cercato di comprendere attraverso l'analisi disincantata di Maurizio Torrealta (che ha la fortuna e il pregio di essere pensionata, quindi in grado di proporre uno sguardo dall'esterno da parte di un esperto, direttore della scuola di Giornalismo Lelio Basso), che procede in un flusso di ragionamento che comprende il giornale \"Repubblica\" nella sua storia e nel suo senso attuale confrontato con un sistema più \"militare\" come quello cinese; l'importanza che può avere il modello di produzione americano e l'evoluzione dei giornali digitali che non è più copia dello stereotipo cartaceo, svincolatisi da quelle pastoie; le scelte di certe figure erette a direttore possono trovare ragione in una preparazione ad attacchi a culture considerate antagoniste a quella occidentale; fino all'intuizione di un modello di sviluppo di ciò che si trova rappresentato da una testata giornalistica svuotata del suo contenuto e ridotta al ruolo di una app, un mezzo rapido che racchiude uno strumento informativo, una organizzazione politica una montagna di notizie, culture, collocazioni sociopolitiche, accesso regolato... l'evoluzione del giornale, che embrionalmente si può intravedere nello strumento distopico messo in mano a giornalisti preparati proprio a diffondere questo tipo di prodotto onnicomprensivo.\r\n\r\nSpartizione assurda di testate di un giornalismo finito?\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020_05_07_Torrealta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPuntualmente quelle scelte di campo probabilmente sollecitate dal riallineamento atlantista si sono verificate nell'impostazione strutturale della copia di \"Repubblica\" del giorno successivo a questo intervento con un attacco alla Russia e uno alla Cina, che fa il paio con l'intervento di Giampiero Massolo – ambasciatore, presidente di Fincantieri e del'Ispi – sull'Huffingtonpost, senza più Lucia Annunziata, che richiede lo schieramento dell'Italia a fianco degli Usa per ottenere una tarocca inchiesta sulla Cina, così simile all'antrace di Powell... forse è proprio questo il senso del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> di tutte le testate mainstrema da parte dell'oligarchia finanzkapitalista proiettato verso una sorta di neocolonialismo.",[79,83,85,87],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[81,75],"controllo","\u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>informazione\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":70},[],{"matched_tokens":88,"snippet":71},[],[90,95],{"field":37,"indices":91,"matched_tokens":92,"snippets":94},[49],[93],[81,75],[82],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],1157451471441625000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":104,"highlight":130,"highlights":135,"text_match":138,"text_match_info":139},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":49,"id":107,"is_sticky":49,"permalink":108,"post_author":52,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":55,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":60,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":123},[46],[48],"95239","http://radioblackout.org/2025/01/il-ritorno-del-nucleare-in-salsa-verde/","Il ddl che, se approvato, potrebbe riaprire le porte al ritorno delle centrali atomiche nel nostro paese, è stato presentato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin.\r\nNulla di cui stupirsi. Da quando l’energia nucleare è stata inserita nell’elenco delle rinnovabili l’avvio di un’operazione di green washing atomico era solo questione di tempo.\r\nQuesta volta il nucleare, cui verrà garantita una corsia prefererenziale, sarà affidato ai privati, che verranno sostenuti dallo Stato.\r\nGià lo scorso autunno era stata lanciata una new company per rilanciare le industrie del settore, capofila l’Enel, già impegnate all’estero. Oggi invece sul piatto c’è l’avvio di un programma di mini centrali di quarta generazione o, in subordine, di “terza generazione avanzata”.\r\nLe parole chiave sono “mini” e “quarta generazione”. In questo modo Pichetto Fratin e la sua banda di devastatori ambientali pensano di gabbarci, facendoci credere che le nuove centrali saranno piccole e nuove.\r\nRelativamente piccole si, nuove sicuramente no. La tecnologia di fondo è la stessa. Semmai aumenteranno i rischi perché, essendo piccole, dovranno farne di più, moltiplicando le necessità di controllo ed il rischio di errore.\r\nIn ogni caso, al di là della propaganda che ha preceduto l’avvio dell’iter legislativo per la reintroduzione del nucleare, nel Ddl inviato lo scorso 22 gennaio da Pichetto Fratin al consiglio dei ministri, non si fa esplicito riferimento ad alcuna tecnologia.\r\nSi parla vagamente di “nucleare sostenibile” e, soprattutto, si tratta di una legge delega, che consentirebbe di aggirare i risultati dei referendum del 1987 e del 2011. Il Disegno di legge sarà concretamente intellegibile solo quando saranno approntati i decreti attuativi, perché, trattandosi di una legge delega, le decisioni effettive verranno prese dal governo, senza ulteriori passaggi legislativi.\r\nSi parla del 2027. Un lungo processo, in cui, oltre alle nuove centrali, viene previsto un piano per le vecchie centrali, lo smaltimento delle scorie, la perennemente irrisolta questione del “deposito nazionale”, l’apertura di impianti per l’arricchimento dell’uranio e di altri per il riprocessamento dei rifiuti atomici. I comuni che ospiteranno le centrali riceveranno un indennizzo.\r\nNelle 14 pagine redatte dallo staff del Ministro per illustrare il Ddl emerge che la preoccupazione principale di Pichetto Fratin è presentare un progetto che segni una cesura con le vecchie centrali (da smantellare definitivamente) in modo che i No emersi dai referendum, possano essere agilmente dribblati. Quando sarà bravo nel tackle questo governo e quanto forte la squadra avversaria nel contrasto, dipenderà anche da una corretta informazione.\r\n\r\nAscolta la diretta dell’info con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-28-nucleare-tartaglia.mp3\"][/audio]","30 Gennaio 2025","2025-01-30 11:34:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"208\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1-300x208.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1-300x208.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1-1024x708.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1-768x531.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/nucleare-in-italia-2-1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il ritorno del nucleare. 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Ciascuno con sfumature e per versi diversi hanno un ruolo preminente in questa fase post caduta di Assad in Siria e il loro ruolo rappresenta la volontà di schiacciare le possibilità di resistenza nell'area andando nella direzione di una gestione di governo regionale funzionale agli interessi occidentali.\r\n\r\nDa una parte, i militari israeliani hanno preso il controllo di più di 440 km quadrati del territorio Siriano, rompendo come spesso fa Israele senza alcuna conseguenza gli accordi precedenti, nell'ottica di un vero e proprio piano governativo di trasferimento di popolazione nelle alture del Golan. Questa è un'azione utile anche a riportare al centro un'immagine di Netanyahu e di Israele vincente, per sostituire l’idea di debolezza israeliana emersa con il 7 ottobre. Prende forma giorno dopo giorno il vero disegno espansionistico, in un momento in cui il leader coloniale vive di forte consenso, nonostante la sua presenza nelle aule di Tribunale.\r\n\r\nPer quanto riguarda l'accerchiamento di Kobane e del nord-est della Siria non ci sono aggiornamenti delle ultime ore, ma dalle voci curde sono stati denunciati stupri e saccheggi da parte delle truppe turche sui territori curdi. I colloqui tra USA e Turchia sono ancora in corso ma è evidente che Erdogan non voglia perdere l’occasione di chiudere la battaglia con il Confederalismo Democratico, che vede come uno dei pericoli maggiori per il dominio turco. In questa fase il leader in pectore Al Jolani si rende disponibile a svolgere una figura di copertura per gli interessi occidentali sull'area e porta avanti la transizione siriana a colpi di dichiarazioni che lasciano trasparire la sua strumentalità in favore degli interessi turchi e israeliani sul territorio siriano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Eliana-riva-siria-israele-2024_12_19_2024.12.19-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","19 Dicembre 2024","2024-12-19 12:36:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"152\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-2-300x152.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-2-300x152.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-2-768x388.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/proxy-image-2.jpeg 990w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Israele e Turchia premono sulla Siria del sud-ovest e del nord-est",1734611812,[158,159,160,161,162],"http://radioblackout.org/tag/curdi/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[164,165,166,25,20],"curdi","Israele","palestina",{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[75],"Riva, caporedattrice del giornale di \u003Cmark>informazione\u003C/mark> Pagine Esteri, rispetto a due","In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di \u003Cmark>informazione\u003C/mark> Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall'altro. 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Non è possibile leggere la situazione senza una ferma consapevolezza del ruolo di Stati come la Turchia, gli USA e Israele che rappresentano gli interessi imperialisti e che all'oggi concretamente costituiscono un ostacolo ulteriore per le resistenze palestinesi e libanesi nell'area. La formazione jihadista salafita (HTS) viene infatti definita come una forza pro-americana e imperialista-compatibile, in quanto resasi protagonista di un intervento militare, supportato e finanziato da Turchia, Qatar e con il supporto di armi e forze ucraine, che ha condotto all'indebolimento dell'Asse della Resistenza.\r\n\r\nOggi la sfida che si apre per il popolo siriano, con il quale viene ribadito più volte nel corso dell'intervista, si gioisce per la fine di una durissima dittatura, la riapertura delle prigioni e la cacciata di Assad, si riassume nella possibilità o meno di poter decidere per il proprio avvenire che risulta essere particolarmente complesso. Il progetto imperialista potrebbe beneficiare di una situazione di caos che porterebbe al collasso della Siria, se non sarà capace di costituirsi in uno Stato nazionale indipendente e unito, sia dal punto di vista degli USA sia dal punto di vista di Israele che oggi allarga la sua sfera di controllo nella regione controllando le alture del Golan e continuando i bombardamenti. Ma anche ovviamente dal punto di vista del primo attore in causa che sta beneficiando di questo passaggio, ossia la Turchia, che come prima preoccupazione ha quella di attaccare le regioni del nord con l'intenzione di minare la rivoluzione curda e distruggere l'amministrazione autonoma del nord-est.\r\n\r\nIn questo senso, si apre uno scenario ancora pieno di domande senza risposta ma che vede nell'ipotesi di un territorio diviso in zone controllate da gruppi di provenienza jihadista pro-imperialista una probabilità, ancorata anche in una storia coloniale che nel corso degli anni ha riproposto opzioni di questo genere. 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Non è possibile leggere la situazione senza una ferma consapevolezza del ruolo di Stati come la Turchia, gli USA e Israele che rappresentano gli interessi imperialisti e che all'oggi concretamente costituiscono un ostacolo ulteriore per le resistenze palestinesi e libanesi nell'area. La formazione jihadista salafita (HTS) viene infatti definita come una forza pro-americana e imperialista-compatibile, in quanto resasi protagonista di un intervento militare, supportato e finanziato da Turchia, Qatar e con il supporto di armi e forze ucraine, che ha condotto all'indebolimento dell'Asse della Resistenza.\r\n\r\nOggi la sfida che si apre per il popolo siriano, con il quale viene ribadito più volte nel corso dell'intervista, si gioisce per la fine di una durissima dittatura, la riapertura delle prigioni e la cacciata di Assad, si riassume nella possibilità o meno di poter decidere per il proprio avvenire che risulta essere particolarmente complesso. Il progetto imperialista potrebbe beneficiare di una situazione di caos che porterebbe al collasso della Siria, se non sarà capace di costituirsi in uno Stato nazionale indipendente e unito, sia dal punto di vista degli USA sia dal punto di vista di Israele che oggi allarga la sua sfera di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> nella regione controllando le alture del Golan e continuando i bombardamenti. Ma anche ovviamente dal punto di vista del primo attore in causa che sta beneficiando di questo passaggio, ossia la Turchia, che come prima preoccupazione ha quella di attaccare le regioni del nord con l'intenzione di minare la rivoluzione curda e distruggere l'amministrazione autonoma del nord-est.\r\n\r\nIn questo senso, si apre uno scenario ancora pieno di domande senza risposta ma che vede nell'ipotesi di un territorio diviso in zone controllate da gruppi di provenienza jihadista pro-imperialista una probabilità, ancorata anche in una storia coloniale che nel corso degli anni ha riproposto opzioni di questo genere. L'unica certezza è che l'Occidente teme l'ondata migratoria e un nuovo esodo di rifugiati come nel 2011.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/Yussef-Boussoumah-2024_12_12_2024.12.12-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[201],{"field":96,"matched_tokens":202,"snippet":198,"value":199},[75],{"best_field_score":140,"best_field_weight":141,"fields_matched":142,"num_tokens_dropped":49,"score":143,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},{"document":205,"highlight":233,"highlights":238,"text_match":138,"text_match_info":241},{"cat_link":206,"category":208,"comment_count":49,"id":210,"is_sticky":49,"permalink":211,"post_author":52,"post_content":212,"post_date":213,"post_excerpt":55,"post_id":210,"post_modified":214,"post_thumbnail":215,"post_thumbnail_html":216,"post_title":217,"post_type":60,"sort_by_date":218,"tag_links":219,"tags":226},[207,46],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[209,48],"altavisibilita","88025","http://radioblackout.org/2024/03/intelligenza-artificiale-e-guerra/","Droni kamikaze, raccolta dati e intelligenza artificiale generativa da un lato, trincee e bombardamenti di artiglieria dall’altro. In questa commistione tra vecchi e nuovi metodi di sterminio, sia nel caso della guerra Russo-Ucraina che per il genocidio perpetrato a Gaza dallo Stato d'Israele, le guerre sono un’opportunità per testare nuove armi e aumentarne le vendite. I dati pubblicati recentemente da un istituto di ricerca svedese (Sipri) evidenziano come l’Italia sia lo Stato che sta guadagnando di più dalle guerre in corso, infatti ha aumentato più di ogni altro le sue esportazioni di armi: l’86% in più tra il 2019 e il 2023. I titoli di Leonardo Spa continuano a lievitare in Borsa.\r\n\r\nNel caso dello Stato di Israele, una delle ultime \"innovazioni\" della morte (non l'unica) è il dispositivo di targeting basato su Intelligenza Artificiale chiamato \"Habsora\" (Il Vangelo), progettato per accelerare la generazione di obiettivi dai dati di sorveglianza, creando quella che un ex funzionario dell’intelligence ha descritto come una “fabbrica automatizzata di omicidi di massa”. Tramite questo dispositivo viene autorizzato il bombardamento di aree civili densamente popolate e quando Israele dichiara che l’intera superficie di Gaza costituisce una copertura per i tunnel di Hamas, l’intera striscia diventa potenziale oggetto di distruzione. Da un lato i dati vengono naturalizzati, trattati come segnali evidenti emessi da un mondo oggettivo esistente “là fuori” e non come il prodotto di una catena di traduzione. Dall'altro il paradigma tecno-bellico si è ormai spostato dall'aumento della precisione e accuratezza degli strumenti di morte, all'accelerazione esponenziale del tasso di distruzione.\r\n\r\nIl ricorso all’escalation militare algoritmica naturalmente non nasce dal nulla, ma deve essere compreso nel più ampio contesto tecnopolitico della cosiddetta guerra in rete, \"Network Centric Warfare\". progetto che risale agli anni ’90, con radici nell’immaginario cibernetico della Guerra Fredda, tanto da essere entrato a pieno titolo nel lessico corrente, trovando posto nel dizionario Treccani, dove viene descritto così: \"Nell’ambito della strategia militare, informazione collezionata e distribuita in tempo reale per mezzo di dispositivi, reti ad alta velocità e piattaforme di varia natura, allo scopo di rendere i fruitori consci e informati degli eventi che si stanno verificando in un determinato scenario, permettendo di ottenere un vantaggio sull’avversario grazie alla conoscenza acquisita\".\r\n\r\nQueste tecnologie di sterminio e controllo testate nel laboratorio coloniale israeliano hanno poi delle ricadute pratiche anche alle nostre latitudini, a partire dalla giustizia predittiva, arrivando ai sistemi di videosorveglianza urbana, passando per l'AI applicata all'agricoltura e al sistema sanitario. Il Policlinico Gemelli ha recentemente messo i dati sanitari dei propri pazienti nelle mani di Palantir, società di data-mining statunitense alleata con il Ministero della difesa israeliano per potenziarne le operazioni militari.\r\n\r\nIn questa industria della morte, centrale è poi il ruolo di università e centri di ricerca, pienamente integrati nel complesso militare-industriale tanto che parlare di ricerca \"duale\" è fuorviante, come evidenziato dai blocchi e contestazioni che si stanno moltiplicando in molti atenei.\r\n\r\nIl nesso tra intelligenza artificiale e guerra e le sue implicazioni tanto nei territori della guerra guerreggiata quanto nelle nostre città, in termini di attacco all'umano, è stato messo in luce con forza nelle mobilitazioni prima e durante l'infame G7 sull'Intelligenza Artificiale che si è tenuto a Trento venerdì 15 marzo.\r\n\r\nAscolta la diretta con Sirio del collettivo Terra e Libertà di Rovereto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/guerraAI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","18 Marzo 2024","2024-03-18 15:10:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"235\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1-300x235.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1-300x235.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1-1024x801.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1-768x601.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Metropolis-1.jpg 1417w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Intelligenza Artificiale è guerra",1710774572,[220,221,222,223,224,159,225],"http://radioblackout.org/tag/ai/","http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/habsora/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/palantir/",[227,228,229,230,231,165,232],"a/i","genocidio","guerra","Habsora","intelligenza artificiale","Palantir",{"post_content":234},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[75],"così: \"Nell’ambito della strategia militare, \u003Cmark>informazione\u003C/mark> collezionata e distribuita in tempo","Droni kamikaze, raccolta dati e intelligenza artificiale generativa da un lato, trincee e bombardamenti di artiglieria dall’altro. In questa commistione tra vecchi e nuovi metodi di sterminio, sia nel caso della guerra Russo-Ucraina che per il genocidio perpetrato a Gaza dallo Stato d'Israele, le guerre sono un’opportunità per testare nuove armi e aumentarne le vendite. I dati pubblicati recentemente da un istituto di ricerca svedese (Sipri) evidenziano come l’Italia sia lo Stato che sta guadagnando di più dalle guerre in corso, infatti ha aumentato più di ogni altro le sue esportazioni di armi: l’86% in più tra il 2019 e il 2023. I titoli di Leonardo Spa continuano a lievitare in Borsa.\r\n\r\nNel caso dello Stato di Israele, una delle ultime \"innovazioni\" della morte (non l'unica) è il dispositivo di targeting basato su Intelligenza Artificiale chiamato \"Habsora\" (Il Vangelo), progettato per accelerare la generazione di obiettivi dai dati di sorveglianza, creando quella che un ex funzionario dell’intelligence ha descritto come una “fabbrica automatizzata di omicidi di massa”. 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Riorganizzazione che è anche legata alla spirale di violenza e al conflitto in corso, definito come \"una guerra di frammentazione territoriale\", costituita da ripetuti attacchi e violenze armate da parte di paramilitari, gruppi narcotrafficanti e altri gruppi spesso civili difficili da identificare ma legati ai cartelli criminali, contro le comunità indigene resistenti zapatiste e non. Gli interessi sono tanti: controllo del territorio, gestione dei flussi di droga, profitto sul traffico e gestione dei migranti (la nuova frontiera sud tra Messico e Guatemala), ed interessi politici locali e nazionali. Una miriade di attori armati con un'alto potere sia economico che militare, che lavora per interessi diretti dei gruppi criminali, preparando la strada all'azione del governo centrale (al momento di centro-sinistra) per distruggere politicamente ed economicamente le esperienze di resistenza autonoma indigena e rurale. Una alleanza torbida ma allo stesso modo stretta tra stato e narcotraffico. Una guerra non solo contro gli attivisti e gli indigeni, ma contro la popolazione locale ritenuta non funzionale al progetto di restrutturazione del tessuto rurale e civile del sud del Messico.\r\n\r\nL'unica forma per sopravvivere quindi è una resistenza integrale ed autonoma, che può essere sia armata e militare a scopo difensivo, come quella zapatista o di altre realtà comunitarie, o in termini di autorganizzazione e partecipazione attiva alla vita collettiva di quartieri urbani e comunità rurali che non permetta al narco e/o allo stato di entrare nel tessuto sociale ed economiche delle comunità.\r\n\r\nSperando che tale contributo possa essere di interesse, riflessione e stimolo, anche nel riallacciare legami di solidarietà attiva internazionalista, alleghiamo anche i contatti del Nodo Solidale per rimanere aggiornati sui progetti di autonomia e resistenza in Chiapas, ed alcuni approfondimenti. Buon ascolto, ai microfoni (in differita ed in trasferta) di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/chiapas_intervista.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://nodosolidale.noblogs.org/\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/gap.barrio.bravo/\r\n\r\nhttps://t.me/complicidadglobal\r\n\r\nhttps://nodosolidale.noblogs.org/2023/05/29/chiapas-uninfinita-guerra-sporca/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","13 Marzo 2024","2024-03-13 12:00:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"251\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-300x251.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-300x251.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5-768x644.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/DD168718-E89E-4556-A81A-E0536C77A5A5.png 940w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Chiapas tra pratiche di autonomia e guerra di frammentazione, un contributo dal Nodo Solidale",1710331207,[256,257,258],"http://radioblackout.org/tag/autonomia/","http://radioblackout.org/tag/chiapas/","http://radioblackout.org/tag/narcotraffico/",[260,261,262],"autonomia","Chiapas","narcotraffico",{"post_content":264},{"matched_tokens":265,"snippet":266,"value":267},[75],"solidarietà, autonomia, complicità internazionalista ed \u003Cmark>informazione\u003C/mark> tra il Messico e l'Italia,","Pubblichiamo qui una preziosa intervista al collettivo Nodo Solidale, una realtà nata ormai nel 2007 e aderente alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, che si occupa di solidarietà, autonomia, complicità internazionalista ed \u003Cmark>informazione\u003C/mark> tra il Messico e l'Italia, ed in particolare tra il Chiapas e le lotte che attraversano il territorio italiano (e non solo).\r\nCon questa intervista, registrata a San Cristóbal de Las Casas in Chiapas, vorremmo provare a dare qualche \u003Cmark>informazione\u003C/mark> direttamente dai quei territori su ciò che sta avvenendo nel sud del Messico, alla luce di una guerra \"liquida\" e diffusa, che sta colpendo le comunità indigene organizzate e resistenti, e di un aumento della violenza e del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> del territorio da parte del narcotraffico.\r\n\r\nPartiamo dalle azioni sul locale del Nodo Solidale, con progetti solidali e pratiche di autonomia nel quartiere periferico di Cuxtitali a San Cristóbal de Las Casas, per poi allargare lo sguardo alla situazione in Chiapas e alla recente riorganizzazione delle comunità zapatiste che hanno appena festeggiato i 30 anni dal \"levantiamento\" in armi nel Gennaio 1994. Riorganizzazione che è anche legata alla spirale di violenza e al conflitto in corso, definito come \"una guerra di frammentazione territoriale\", costituita da ripetuti attacchi e violenze armate da parte di paramilitari, gruppi narcotrafficanti e altri gruppi spesso civili difficili da identificare ma legati ai cartelli criminali, contro le comunità indigene resistenti zapatiste e non. Gli interessi sono tanti: \u003Cmark>controllo\u003C/mark> del territorio, gestione dei flussi di droga, profitto sul traffico e gestione dei migranti (la nuova frontiera sud tra Messico e Guatemala), ed interessi politici locali e nazionali. Una miriade di attori armati con un'alto potere sia economico che militare, che lavora per interessi diretti dei gruppi criminali, preparando la strada all'azione del governo centrale (al momento di centro-sinistra) per distruggere politicamente ed economicamente le esperienze di resistenza autonoma indigena e rurale. Una alleanza torbida ma allo stesso modo stretta tra stato e narcotraffico. Una guerra non solo contro gli attivisti e gli indigeni, ma contro la popolazione locale ritenuta non funzionale al progetto di restrutturazione del tessuto rurale e civile del sud del Messico.\r\n\r\nL'unica forma per sopravvivere quindi è una resistenza integrale ed autonoma, che può essere sia armata e militare a scopo difensivo, come quella zapatista o di altre realtà comunitarie, o in termini di autorganizzazione e partecipazione attiva alla vita collettiva di quartieri urbani e comunità rurali che non permetta al narco e/o allo stato di entrare nel tessuto sociale ed economiche delle comunità.\r\n\r\nSperando che tale contributo possa essere di interesse, riflessione e stimolo, anche nel riallacciare legami di solidarietà attiva internazionalista, alleghiamo anche i contatti del Nodo Solidale per rimanere aggiornati sui progetti di autonomia e resistenza in Chiapas, ed alcuni approfondimenti. Buon ascolto, ai microfoni (in differita ed in trasferta) di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/chiapas_intervista.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://nodosolidale.noblogs.org/\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/gap.barrio.bravo/\r\n\r\nhttps://t.me/complicidadglobal\r\n\r\nhttps://nodosolidale.noblogs.org/2023/05/29/chiapas-uninfinita-guerra-sporca/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[269],{"field":96,"matched_tokens":270,"snippet":266,"value":267},[75],{"best_field_score":140,"best_field_weight":141,"fields_matched":142,"num_tokens_dropped":49,"score":143,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},6646,{"collection_name":60,"first_q":68,"per_page":274,"q":68},6,8,{"facet_counts":277,"found":326,"hits":327,"out_of":528,"page":142,"request_params":529,"search_cutoff":38,"search_time_ms":275},[278,304],{"counts":279,"field_name":301,"sampled":38,"stats":302},[280,283,285,287,289,291,293,295,297,299],{"count":281,"highlighted":282,"value":282},32,"anarres",{"count":27,"highlighted":284,"value":284},"stakka stakka",{"count":27,"highlighted":286,"value":286},"I Bastioni di Orione",{"count":27,"highlighted":288,"value":288},"Bello come una prigione che brucia",{"count":142,"highlighted":290,"value":290},"Sidney",{"count":142,"highlighted":292,"value":292},"sindacalismo",{"count":142,"highlighted":294,"value":294},"tamu edizioni",{"count":142,"highlighted":296,"value":296},"vibrazioni sonore",{"count":142,"highlighted":298,"value":298},"il colpo del strega",{"count":142,"highlighted":300,"value":300},"Trade Unionists for Palestine","podcastfilter",{"total_values":303},60,{"counts":305,"field_name":37,"sampled":38,"stats":324},[306,307,309,310,312,314,316,318,320,322],{"count":22,"highlighted":81,"value":81},{"count":22,"highlighted":308,"value":308},"gentrification",{"count":27,"highlighted":17,"value":17},{"count":27,"highlighted":311,"value":311},"Bastioni di Orione",{"count":142,"highlighted":313,"value":313},"ru486",{"count":142,"highlighted":315,"value":315},"bofh.it",{"count":142,"highlighted":317,"value":317},"sughereta",{"count":142,"highlighted":319,"value":319},"10 maggio",{"count":142,"highlighted":321,"value":321},"medicalizzazione",{"count":142,"highlighted":323,"value":323},"obiettori di coscienza",{"total_values":325},74,45,[328,373,402,429,467,504],{"document":329,"highlight":345,"highlights":359,"text_match":138,"text_match_info":371},{"comment_count":49,"id":330,"is_sticky":49,"permalink":331,"podcastfilter":332,"post_author":282,"post_content":333,"post_date":334,"post_excerpt":55,"post_id":330,"post_modified":335,"post_thumbnail":336,"post_title":337,"post_type":338,"sort_by_date":339,"tag_links":340,"tags":343},"57645","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-febbraio-palestina-il-piano-trump-amore-romantico-e-femminicidio-lultima-frontiera-del-controllo-a-torino/",[282],"Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici. \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/ \r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/ \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","20 Febbraio 2020","2020-02-21 17:19:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/uccidere-per-amore.jpg__1200x675_q85_crop_subsampling-2_upscale-200x110.jpg","Anarres del 14 febbraio. Palestina: il piano Trump. Amore romantico e femminicidio. 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Il processo venne avocato negli USA e i piloti vennero assolti. \r\n\r\nLa NATO a Torino?\r\nIl Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, il 20 gennaio ha ricevuto a Torino David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges della NATO. La visita dell’alta autorità si inquadra nell’ambito del processo di valutazione dell’offerta italiana di ospitare la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e dell’ufficio regionale in Europa della futura struttura del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) della NATO.\r\nL’incontro si è tenuto presso la sede della Regione Piemonte, a Torino.\r\n\r\nL’offerta nazionale per la partecipazione all’iniziativa, lanciata dai capi di Stato e di Governo al summit di Bruxelles del giugno 2021 nell’ambito dell’agenda NATO 2030, consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratori d’innovazione con il compito di supportare la NATO e i paesi alleati nel proprio processo di innovazione, sostenendo le start-up a sviluppare le tecnologie necessarie a preservare la superiorità tecnologica e facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.\r\nL’Italia propone di ospitare il Regional Office presso le strutture nella costituenda Città dello Spazio, dove si insedierà, a fianco dei laboratori e degli spazi per le start-up, il Business Incubation Centre dell’Agenzia Spaziale Europea. Nelle more del completamento della Città dello Spazio, saranno comunque disponibili per l’immediato degli uffici presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino.\r\n\r\nSan Remo. La pop e noi: hey transfrocia! L’Ariston brucia\r\n\r\nLe nuove frontiere del controllo\r\nSmart working e sorveglianza digitale: un approccio al panopticon accelerato dalla gestione della pandemia\r\nIl diffondersi del telelavoro ha il suo corollario nel moltiplicarsi degli strumenti di controllo da remoto, che consentono di tenere sotto sorveglianza continua i lavoratori e le lavoratrici che svolgono i loro incarichi da casa. Si tratta di strumentazioni tanto raffinate, quanto costose, ma si stanno diffondendo soprattutto nei grandi poli industriali e di servizio.\r\nNe abbiamo parlato con Lorcon\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMartedì 22 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike\r\nGiornata transfemminista queer\r\nai giardini (ir)reali corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nAppuntamento alle ore 15\r\nPromuove la rete Free(k) Pride\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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Sempre in Guinea pare fallito un ennesimo colpo di Stato il primo febbraio.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli del coordinamento contro le missioni militari in Africa\r\n\r\nManovre di guerra nel canale di Sicilia\r\nIl 31 gennaio 6 navi da guerra russe hanno attraversato il Canale di Sicilia, dirette verso il Mar Nero e la Crimea. All’altezza del Canale di Suez erano attese da altre navi militari e mezzi da guerra russi. E’ massima allerta sul Mediterraneo; le navi della NATO seguono a distanza il convoglio russo, sorvegliato anche dai pattugliatori di Sigonella.\r\n\r\nQuesta vicenda ci ricorda la centralità delle strategie di guerra nelle politiche delle grandi potenze e dei paesi della NATO come l’Italia, che continua ad aumentare le spese militari, alimenta un fiorente mercato bellico con commerci di morte che riguardano tutti i teatri di guerra, e incrementa le sue missioni militari neocoloniali, a guida ENI, per fornire supporto ai suoi progetti di estrazione di petrolio e gas.\r\nCe ne ha parlato Pippo Gurrieri del movimento No Muos\r\n\r\nIl 3 febbraio del 1998 caccia militare statunitense tranciò i cavi della funivia del Cermis uccidendo 20 persone. I piloti stavano giocando e facendo video del paesaggio. I militari statunitensi di stanza in Italia godono da sempre di una sostanziale impunità. Il processo venne avocato negli USA e i piloti vennero assolti. \r\n\r\nLa NATO a Torino?\r\nIl Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, il 20 gennaio ha ricevuto a Torino David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges della NATO. La visita dell’alta autorità si inquadra nell’ambito del processo di valutazione dell’offerta italiana di ospitare la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e dell’ufficio regionale in Europa della futura struttura del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) della NATO.\r\nL’incontro si è tenuto presso la sede della Regione Piemonte, a Torino.\r\n\r\nL’offerta nazionale per la partecipazione all’iniziativa, lanciata dai capi di Stato e di Governo al summit di Bruxelles del giugno 2021 nell’ambito dell’agenda NATO 2030, consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratori d’innovazione con il compito di supportare la NATO e i paesi alleati nel proprio processo di innovazione, sostenendo le start-up a sviluppare le tecnologie necessarie a preservare la superiorità tecnologica e facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.\r\nL’Italia propone di ospitare il Regional Office presso le strutture nella costituenda Città dello Spazio, dove si insedierà, a fianco dei laboratori e degli spazi per le start-up, il Business Incubation Centre dell’Agenzia Spaziale Europea. Nelle more del completamento della Città dello Spazio, saranno comunque disponibili per l’immediato degli uffici presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino.\r\n\r\nSan Remo. La pop e noi: hey transfrocia! L’Ariston brucia\r\n\r\nLe nuove frontiere del \u003Cmark>controllo\u003C/mark>\r\nSmart working e sorveglianza digitale: un approccio al panopticon accelerato dalla gestione della pandemia\r\nIl diffondersi del telelavoro ha il suo corollario nel moltiplicarsi degli strumenti di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> da remoto, che consentono di tenere sotto sorveglianza continua i lavoratori e le lavoratrici che svolgono i loro incarichi da casa. Si tratta di strumentazioni tanto raffinate, quanto costose, ma si stanno diffondendo soprattutto nei grandi poli industriali e di servizio.\r\nNe abbiamo parlato con Lorcon\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMartedì 22 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di \u003Cmark>informazione\u003C/mark> e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike\r\nGiornata transfemminista queer\r\nai giardini (ir)reali corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nAppuntamento alle ore 15\r\nPromuove la rete Free(k) Pride\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":392,"snippet":394,"value":394},[393],"controllo…","Anarres del 4 febbraio. Le guerre dell’Italia dal Sahel alla Sicilia. Strage del Cermis. La NATO a Torino? San Remo e queerness. 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Oggi viviamo tempi profondamente mutati, tuttavia l’intuizione della maggior forza del mutuo appoggio rispetto alla competizione, pur viziata d’ottimismo positivista, è anche oggi un retaggio importante ed uno strumento di lotta oltre che di autorganizzazione.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, pedagogista, anarchico. \r\n\r\nCinque giorni di informazione e lotta in Piemonte: cronache e riflessioni antimilitariste.\r\nIl governo ha celebrato l’unione sacra degli italiani contro il Coronavirus con un’esibizione di frecce tricolori, che hanno sorvolato la penisola, per approdare il 2 giugno a Roma, per la “festa” della Repubblica.\r\nIn Piemonte si sono svolte numerose iniziative antimilitariste tra Asti, Alessandria, Caselle e Torino.\r\n\r\nSabato 30 c’è stato un presidio in via dei Martiri ad Alessandria\r\n\r\nNel pomeriggio uno striscione con la scritta “Chiudiamo le fabbriche di morte” è stato appeso davanti alla Microtecnica-Collins Aerospace di piazza Graf a Torino.\r\n\r\nSempre a Torino, un altro striscione “L’Alenia produce morte” è apparso all’ingresso dello stabilimento di corso Marche dell’azienda che produce bombardieri e droni da guerra.\r\n\r\nIn serata a Caselle Torinese, sulla rotonda dove è stata collocata una Freccia Tricolore un gruppo di antimilitaristi ha appeso lo striscione “Quanti ospedali vale una freccia tricolore?” e acceso fumogeni.\r\n\r\nLunedì 1 giugno c’è stato un presidio al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nNel pomeriggio del 1 giugno presidio in piazza della Libertà ad Asti. La notte precedente ad Asti era comparso un cartello nei pressi dell’ospedale con la scritta “Andrà tutto bene se aboliremo gli eserciti”\r\n\r\nMartedì 2 giugno uno striscione contro le frecce tricolori è comparso sulle colonne della Gran Madre. \r\nUn centinaio di persone hanno partecipato al presidio dei senzapatria in piazza Castello a Torino\r\n\r\nGuerra e controllo sociale al tempo della peste.\r\n\r\nI giardini “Teresa di calcutta”: frontiera di guerra ai poveri ad Aurora.\r\n\r\nStati Uniti: violenza poliziesca e rivolta sociale. Gli States sono una società profondamente segmentata, sia socialmente che spazialmente, una società dove la linea della povertà si sovrappone a quella del colore.\r\nLa rivolta per l’assassinio di Floyd, la gestione della pandemia, la crisi economica e sanitaria che ha investito i poveri (neri) negli States.\r\nCe ne ha parlato un compagno, Lollo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 19 giugno ore 16,30\r\npunto info antimilitarista in via Po 16\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni ogni martedì alle 20\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","11 Giugno 2020","2020-06-11 16:13:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/142fa989b3db256bd8a24533b2cf3a7b-200x110.jpeg","Anarres del 5 giugno. Kropotkin e il mutuo appoggio. 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La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?\r\nDi paura. E di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 22 febbraio\r\nore 11\r\npunto info su decoro urbano, controllo, droni spia\r\nal mercato di piazza Foroni\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale s-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nLunedì 2 marzo\r\nore 16,30\r\nMa quale Stato ma quale dio? Sul mio corpo decido io!\r\npresidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere contraccettivi. \r\n\r\nMercoledì 4 marzo\r\nore 16,30\r\npresidio in via Roma vicino alla sede di Repubblica\r\nTi amo da (farti) morire\r\nUccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della Green Economy\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Febbraio 2020","2020-02-23 11:16:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/charlie-1200x769-1-200x110.jpg","Anarres del 21 febbraio. Il decoro illustrato. Messico: rivolta femminista contro i media. TSH: gentrification a Porta Palazzo. 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La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l'antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l'inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46 - Contatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[451,453,455],{"matched_tokens":452,"snippet":444,"value":444},[],{"matched_tokens":454,"snippet":356,"value":356},[81],{"matched_tokens":456,"snippet":308,"value":308},[],[458,460],{"field":96,"matched_tokens":459,"snippet":448,"value":449},[81],{"field":37,"indices":461,"matched_tokens":462,"snippets":464,"values":465},[142],[463],[81],[356],[356],{"best_field_score":140,"best_field_weight":141,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":401,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},{"document":468,"highlight":490,"highlights":498,"text_match":138,"text_match_info":503},{"comment_count":49,"id":469,"is_sticky":49,"permalink":470,"podcastfilter":471,"post_author":282,"post_content":472,"post_date":473,"post_excerpt":55,"post_id":469,"post_modified":474,"post_thumbnail":475,"post_title":476,"post_type":338,"sort_by_date":477,"tag_links":478,"tags":484},"37853","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-7-ottobre-terremoto-affari-controllo-militare-gentrification-messico-narcostato-lotte-popolari-gli-anarchici-venezuela-il-declino-del-chavismo-le-macerie-di-un-mo/",[282],"Anarres il pianeta delle utopie concrete, in onda su Blackout dalle 10,45 alle 12,45.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016-10-07-anarres1\r\n\r\n2016-10-07-anarres2\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nTerremoto e buoni affari. L’Aquila come paradigma di controllo militare, gentrification, buoni affari.\r\nNe parliamo con Gian Maria Valent, autore di una tesi di dottorato sul post terremoto in Abruzzo\r\n\r\nMessico e nuvole. A Francoforte, durante il congresso dell’Internazionale delle federazioni Anarchiche, tenutosi in agosto, Lorenzo ha intervistato i compagni e le compagne della Federazione Messicana.\r\nQui potete leggere l’intervista:\r\nwww.umanitanova.org/2016/09/23/tra-crisi-istituzionale-e-spinte-autogestionarie/\r\n\r\nVenezuela. La fine del chavismo e delle ultime illusioni dei marxisti. Stefano Boni, antropologo e buon conoscitore della realtà venezuelana, ci racconta questa storia\r\n\r\nil 14 ottobre si apre il processo ai vigili urbani accusati della morte di Andrea Soldi, ucciso nell’estate del 2015 nei giardinetti di corso Umbria, perché si rifiutava di accettare un TSO.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 15 ottobre – punto info contro la guerra ai poveri al Balon\r\n\r\nSabato 22 ottobre – cena benefit lotte sociali alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nDa sabato 29 ottobre a venerdì 4 novembre – settimana di informazione e lotta contro tutti gli eserciti\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","11 Ottobre 2016","2018-10-17 23:05:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/nt-200x110.jpg","Anarres del 7 ottobre. Terremoto, affari, controllo militare, gentrification. Messico: narcoStato, resistenza popolare, gli anarchici. 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La ricerca di strumenti finanziari per mobilitare le risorse per il riarmo è un altro tassello di questo percorso verso la guerra e il coinvolgimento inconsapevole dei risparmiatori diventa un espediente per reperire ulteriori risorse come ci racconta Alessandro Volpi , mentre il complesso militare industriale s'ingrassa con l'esportazione di armi verso paesi in guerra come Israele che sta perseguendo l'eliminazione del popolo palestinese con la complicità del sistema finanziario; ci racconta questo aspetto Duccio Facchini, mentre Carlo Tombola espone le triangolazioni usate dai mercanti d'armi per nascondere le vere destinazioni finali del commercio di armamenti.\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo insegnante impegnato nel movimento antimilitarista ci parla del processo di militarizzazione all'interno degli istituti scolastici con la presenza sempre più pervasiva dei militari che scelgono la scuola come luogo di promozione della carriera militare e di reclutamento. Si esercita la retorica patriottarda per irretire le coscienze e cercare potenziale carne da cannone da gettare nel tritacarne della prossima guerra, fortunatamente tra i giovani studenti ci sono degli anticorpi che si oppongono a questa narrativa edulcorata che descrive l'esercito come una soluzione per il futuro lavorativo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/militarizzazione-della-scuola--65859014\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Volpi ,docente di storia contemporanea all'Università di Pisa e autore di varie pubblicazioni ci concentriamo sugli aspetti finanziari della corsa al riarmo e del tentativo dell'Unione Europea di dirottare i risparmi privati per finanziare l'apparato militare industriale. Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le munizioni prodotte dalla Fiocchi. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","2 Maggio 2025","2025-05-05 09:20:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/05/2025-IL CAPITALE CHE SI PREPARA ALLA GUERRA CERCA STRUMENTI FINANZIARI E CARNE DA CANNONE .",1746226163,[517],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[311],{"post_content":520},{"matched_tokens":521,"snippet":522,"value":523},[75],"necessità della costruzione di una \u003Cmark>informazione\u003C/mark> oggettiva sul complesso militare industriale","Continua la ricerca di Bastioni di Orione dei meccanismi che si mettono in atto per la preparazione della guerra prossima ventura, guerra che inizia dal nostro territorio, nel processo costante di militarizzazione della società che trova il suo campo d'elezione nella formazione scolastica, intossicata dalla presenza dei militari come ci racconta Antonio Mazzeo nel suo intervento. 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