","Scuola di polizia. Crisi della pedagogia e fortune del disciplinamento","post",1698772090,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/disciplinamento/","http://radioblackout.org/tag/polizia-a-scuola/","http://radioblackout.org/tag/scuola/",[36,68,69,70],"disciplinamento","polizia a scuola","scuola",{"post_content":72,"tags":77},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"controllo","di divenire parte dell’apparato di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> di cui la polizia è","Nella scuola dove ho insegnato quest’anno, a Torino, è comparso un foglio appeso in aula insegnanti, era tenuto su da una puntina. Vi era scritto: “Siete voi dei professori, dei pedagoghi? No, siete dei miserabili funzionari e il vostro tempio del sapere è un commissariato di polizia; del resto, ne ha l’odore”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio, uscito quest’estate su Monitor\r\nLo scorso anno Migliaccio ha raccolto articoli di giornale, testimonianze e immagini sugli interventi della polizia nelle scuole dell’area metropolitana.\r\nNe emerso un quadro da far west urbano, con gli sceriffi che entrano nelle scuole, prendono per il collo ragazzi e ragazze, lanciano i cani antidroga per le aule.\r\nNon solo.\r\nAgli insegnanti è esplicitamente richiesto di divenire parte dell’apparato di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> di cui la polizia è solo l’ingranaggio più visibile.\r\nMigliaccio ha partecipato ad un corso di formazione per insegnanti, promosso dall’Ufficio scolastico regionale, dal titolo “Per una didattica di prevenzione di ogni forma di radicalizzazione violenta”. Il fine del corso era di “conoscere il fenomeno della radicalizzazione violenta e sviluppare competenze base per organizzare attività preventive”. Gli insegnanti dovrebbero osservare, segnalare, costruire rete con team di psicologi, assistenti sociali, islamisti, giuristi, psichiatri per un approccio “olistico” al problema. Poi se niente funziona dovrebbero avvertire la polizia. E il cerchio si chiude.\r\nPer fortuna per ora fanno i corsi, ma, in assenza di una legge, non possono rendere operativi i protocolli.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Migliaccio\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-31-migliaccio-scuola-polizia.mp3\"][/audio]\r\nQui l’articolo su Monitor",[78,82,84,86],{"matched_tokens":79,"snippet":81},[74,80],"sociale","\u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":69},[],{"matched_tokens":87,"snippet":70},[],[89,94],{"field":37,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[49],[92],[74,80],[81],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],1157451471441625000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":104,"highlight":126,"highlights":142,"text_match":97,"text_match_info":150},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":49,"id":107,"is_sticky":49,"permalink":108,"post_author":52,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":55,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":60,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":121},[46],[48],"62164","http://radioblackout.org/2020/07/brasile-la-censura-delle-reti-sociali/","In Brasile si sta facendo largo una proposta di legge per controllare le reti sociali legate al web.\r\n\r\nL'idea nasce nel tentativo di bloccare l'enorme flusso di Fake News che ha reso celebre Bolsonaro (e ancora più suo figlio responsabile della comunicazione) dalla campagna elettorale ad oggi, abbiamo parlato con un compagno brasiliano delle possibili conseguenze dell'approvazione della legge nell'ottica della censura, del controllo e della privacy degli \"utenti\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/Brasile_fakeNews.mp3\"][/audio]","8 Luglio 2020","2020-07-08 19:05:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/brasil-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/brasil-300x188.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/brasil-300x188.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/brasil.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile: la censura delle reti sociali",1594235109,[117,118,63,119,120],"http://radioblackout.org/tag/brasile/","http://radioblackout.org/tag/censura/","http://radioblackout.org/tag/fake-news/","http://radioblackout.org/tag/reti-sociali/",[122,123,36,124,125],"brasile","censura","fake news","reti sociali",{"post_content":127,"tags":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[74],"legge nell'ottica della censura, del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> e della privacy degli \"utenti\".\r","In Brasile si sta facendo largo una proposta di legge per controllare le reti sociali legate al web.\r\n\r\nL'idea nasce nel tentativo di bloccare l'enorme flusso di Fake News che ha reso celebre Bolsonaro (e ancora più suo figlio responsabile della comunicazione) dalla campagna elettorale ad oggi, abbiamo parlato con un compagno brasiliano delle possibili conseguenze dell'approvazione della legge nell'ottica della censura, del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> e della privacy degli \"utenti\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/Brasile_fakeNews.mp3\"][/audio]",[132,134,136,138,140],{"matched_tokens":133,"snippet":122},[],{"matched_tokens":135,"snippet":123},[],{"matched_tokens":137,"snippet":81},[74,80],{"matched_tokens":139,"snippet":124},[],{"matched_tokens":141,"snippet":125},[],[143,148],{"field":37,"indices":144,"matched_tokens":145,"snippets":147},[101],[146],[74,80],[81],{"field":95,"matched_tokens":149,"snippet":129,"value":130},[74],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":152,"highlight":180,"highlights":202,"text_match":97,"text_match_info":213},{"cat_link":153,"category":154,"comment_count":49,"id":155,"is_sticky":49,"permalink":156,"post_author":52,"post_content":157,"post_date":158,"post_excerpt":55,"post_id":155,"post_modified":159,"post_thumbnail":160,"post_thumbnail_html":161,"post_title":162,"post_type":60,"sort_by_date":163,"tag_links":164,"tags":172},[46],[48],"32113","http://radioblackout.org/2015/10/il-mercatino-di-torino-chiamato-suk-come-estrarre-valore-dal-controllo-dello-spazio-e-delle-persone/","Sabato e domenica si è svolto il mercatino - negli ultimi tempi chiamato \"suk\" - che un tempo trovava spazio nella zona del Balon. Dopo lunghe vicende, polemiche e resistenze, i venditori erano stati costretti a spostarsi dal Balon allo scalo Vanchiglia, vicino a corso Novara. Anche qui però gli sciacalli della politica e dei quartieri non avevano tardato a etichettare i momenti di mercato come dilagante \"degrado\". In seguito ad altre polemiche e strumentalizzazioni che hanno investito lo spazio di corso Novara ecco che il \"suk\" è approdato lo scorso fine settimana nello spazio di Via Monteverdi, vicino a via Bologna, in una zona praticamente disabitata e invisibile ai più. Ma anche qui non sono mancate le presenze di politici (di vario colore), \"comitati\", fascisti e leghisti di ogni sorta, e soprattutto uno spropositato schieramento di forze dell'ordine, vigili, transenne e controlli serrati nei confronti di chi espone e cerca di vendere la propria merce.\r\n\r\nNe abbiamo parlato questa mattina con Marianna che ci ha descritto la situazione del mercatino e delle persone che si recano a vendere, tra obblighi di tessere associative, \"recinti\", controlli pressanti, militarizzazione dello spazio. Ascolta il contributo:\r\n\r\nUnknown","26 Ottobre 2015","2015-10-29 12:28:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mercatino-militarizzato-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mercatino-militarizzato-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mercatino-militarizzato-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/mercatino-militarizzato.jpg 432w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Il mercatino di Torino chiamato \"suk\": come estrarre valore dal controllo dello spazio e delle persone",1445883178,[165,63,166,167,168,169,170,171],"http://radioblackout.org/tag/controllo-dello-pazio/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/mercatino-balon/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-del-territorio/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/suk/","http://radioblackout.org/tag/xenofobia/",[173,36,174,175,176,177,178,179],"controllo dello pazio","gentrification","mercatino Balon","militarizzazione del territorio","razzismo","suk","xenofobia",{"post_title":181,"tags":184},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":183},[74],"Il mercatino di Torino chiamato \"suk\": come estrarre valore dal \u003Cmark>controllo\u003C/mark> dello spazio e delle persone",[185,188,190,192,194,196,198,200],{"matched_tokens":186,"snippet":187},[74],"\u003Cmark>controllo\u003C/mark> dello pazio",{"matched_tokens":189,"snippet":81},[74,80],{"matched_tokens":191,"snippet":174},[],{"matched_tokens":193,"snippet":175},[],{"matched_tokens":195,"snippet":176},[],{"matched_tokens":197,"snippet":177},[],{"matched_tokens":199,"snippet":178},[],{"matched_tokens":201,"snippet":179},[],[203,210],{"field":37,"indices":204,"matched_tokens":206,"snippets":209},[205,49],1,[207,208],[74,80],[74],[81,187],{"field":211,"matched_tokens":212,"snippet":183,"value":183},"post_title",[74],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":102,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":215,"highlight":236,"highlights":248,"text_match":97,"text_match_info":254},{"cat_link":216,"category":217,"comment_count":49,"id":218,"is_sticky":49,"permalink":219,"post_author":52,"post_content":220,"post_date":221,"post_excerpt":55,"post_id":218,"post_modified":222,"post_thumbnail":223,"post_thumbnail_html":224,"post_title":225,"post_type":60,"sort_by_date":226,"tag_links":227,"tags":232},[46],[48],"73579","http://radioblackout.org/2022/02/assemblea-contro-il-green-pass-di-busto-arsizio/","Approfondimento con un partecipante dell'assemblea contro il Green Pass di Busto Arsizio sul corteo che sfilerà per le strade della cittadina lombarda sabato prossimo, contro Green Pass, sfratti, carovita e licenziamenti.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/busto.mp3\"][/audio]","21 Febbraio 2022","2022-02-21 12:29:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/busto-724x1024-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/busto-724x1024-1-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/busto-724x1024-1-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/busto-724x1024-1.jpg 724w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Assemblea contro il Green Pass di Busto Arsizio",1645446470,[63,228,229,230,231],"http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/digitalizzazione/","http://radioblackout.org/tag/licenziamenti/","http://radioblackout.org/tag/no-green-pass/",[36,30,233,234,235],"digitalizzazione","licenziamenti","no green pass",{"tags":237},[238,240,242,244,246],{"matched_tokens":239,"snippet":81},[74,80],{"matched_tokens":241,"snippet":30},[],{"matched_tokens":243,"snippet":233},[],{"matched_tokens":245,"snippet":234},[],{"matched_tokens":247,"snippet":235},[],[249],{"field":37,"indices":250,"matched_tokens":251,"snippets":253},[49],[252],[74,80],[81],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":205,"num_tokens_dropped":49,"score":255,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"1157451471441625193",{"document":257,"highlight":287,"highlights":307,"text_match":97,"text_match_info":313},{"cat_link":258,"category":259,"comment_count":49,"id":260,"is_sticky":49,"permalink":261,"post_author":52,"post_content":262,"post_date":263,"post_excerpt":55,"post_id":260,"post_modified":264,"post_thumbnail":265,"post_thumbnail_html":266,"post_title":267,"post_type":60,"sort_by_date":268,"tag_links":269,"tags":278},[46],[48],"34118","http://radioblackout.org/2016/02/discrezionalita-potere-e-uso-della-forza-i-manuali-per-i-reparti-mobili-e-il-sapere-di-polizia/","Come è stato costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere di polizia\"? Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare di discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della polizia? Cosa è cambiato nei manuali di formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione di agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e di molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili della Polizia di stato\", abbiamo cercato di descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato di \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato di emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo","22 Febbraio 2016","2016-03-01 15:36:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia",1456166490,[270,271,63,272,273,274,275,276,277],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[279,280,36,281,282,283,284,285,286],"abusi di polizia","categorizzazione","discrezionalità","militarizzazione della polizia","polizia","regole di ingaggio","stereotipi","violenza della polizia",{"tags":288},[289,291,293,295,297,299,301,303,305],{"matched_tokens":290,"snippet":279},[],{"matched_tokens":292,"snippet":280},[],{"matched_tokens":294,"snippet":81},[74,80],{"matched_tokens":296,"snippet":281},[],{"matched_tokens":298,"snippet":282},[],{"matched_tokens":300,"snippet":283},[],{"matched_tokens":302,"snippet":284},[],{"matched_tokens":304,"snippet":285},[],{"matched_tokens":306,"snippet":286},[],[308],{"field":37,"indices":309,"matched_tokens":310,"snippets":312},[101],[311],[74,80],[81],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":205,"num_tokens_dropped":49,"score":255,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":315,"highlight":344,"highlights":368,"text_match":379,"text_match_info":380},{"cat_link":316,"category":318,"comment_count":49,"id":320,"is_sticky":49,"permalink":321,"post_author":322,"post_content":323,"post_date":324,"post_excerpt":55,"post_id":320,"post_modified":325,"post_thumbnail":326,"post_thumbnail_html":327,"post_title":328,"post_type":60,"sort_by_date":329,"tag_links":330,"tags":337},[317],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[319],"Blackout Inside","81816","http://radioblackout.org/2023/05/la-retorica-dellemergenza-psichiatrica-per-il-controllo-sociale/","ricongiunzioni","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/","1 Maggio 2023","2023-05-01 19:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1536x864.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1.png 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL CONTROLLO SOCIALE",1682968174,[331,332,333,334,335,336],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/atsm/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/rems/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[338,339,340,341,342,343],"antipsichiatria","ATSM","emergenza psichiatrica","psichiatria e controllo sociale","REMS","TSO",{"post_content":345,"post_title":349,"tags":354},{"matched_tokens":346,"snippet":347,"value":348},[74,80],"più subdola compenetrazione quotidiana del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e della psichiatria, una pseudoscienza","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/",{"matched_tokens":350,"snippet":353,"value":353},[351,352],"CONTROLLO","SOCIALE","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL \u003Cmark>CONTROLLO\u003C/mark> \u003Cmark>SOCIALE\u003C/mark>",[355,357,359,361,364,366],{"matched_tokens":356,"snippet":338},[],{"matched_tokens":358,"snippet":339},[],{"matched_tokens":360,"snippet":340},[],{"matched_tokens":362,"snippet":363},[74,80],"psichiatria e \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>",{"matched_tokens":365,"snippet":342},[],{"matched_tokens":367,"snippet":343},[],[369,375,377],{"field":37,"indices":370,"matched_tokens":372,"snippets":374},[371],3,[373],[74,80],[363],{"field":211,"matched_tokens":376,"snippet":353,"value":353},[351,352],{"field":95,"matched_tokens":378,"snippet":347,"value":348},[74,80],1157451471441100800,{"best_field_score":381,"best_field_weight":382,"fields_matched":371,"num_tokens_dropped":49,"score":383,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"2211897868288",15,"1157451471441100923",6645,{"collection_name":60,"first_q":36,"per_page":386,"q":36},6,12,{"facet_counts":389,"found":439,"hits":440,"out_of":693,"page":205,"request_params":694,"search_cutoff":38,"search_time_ms":14},[390,417],{"counts":391,"field_name":414,"sampled":38,"stats":415},[392,395,397,399,401,403,406,408,410,412],{"count":393,"highlighted":394,"value":394},81,"anarres",{"count":382,"highlighted":396,"value":396},"Bello come una prigione che brucia",{"count":387,"highlighted":398,"value":398},"liberation front",{"count":14,"highlighted":400,"value":400},"I Bastioni di Orione",{"count":386,"highlighted":402,"value":402},"il colpo del strega",{"count":404,"highlighted":405,"value":405},4,"black holes",{"count":404,"highlighted":407,"value":407},"sfasciapassare",{"count":371,"highlighted":409,"value":409},"frittura mista",{"count":371,"highlighted":411,"value":411},"Macerie su macerie",{"count":371,"highlighted":413,"value":413},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":416},20,{"counts":418,"field_name":37,"sampled":38,"stats":437},[419,421,422,425,426,428,430,432,433,435],{"count":420,"highlighted":23,"value":23},18,{"count":387,"highlighted":32,"value":32},{"count":423,"highlighted":424,"value":424},9,"lavoro",{"count":423,"highlighted":20,"value":20},{"count":423,"highlighted":427,"value":427},"Bastioni di Orione",{"count":17,"highlighted":429,"value":429},"cinema",{"count":22,"highlighted":431,"value":431},"musica",{"count":22,"highlighted":74,"value":74},{"count":22,"highlighted":434,"value":434},"radio cane",{"count":22,"highlighted":436,"value":436},"serie podcast",{"total_values":438},867,159,[441,488,553,610,639,666],{"document":442,"highlight":460,"highlights":475,"text_match":97,"text_match_info":486},{"comment_count":49,"id":443,"is_sticky":49,"permalink":444,"podcastfilter":445,"post_author":52,"post_content":446,"post_date":447,"post_excerpt":448,"post_id":443,"post_modified":449,"post_thumbnail":450,"post_title":451,"post_type":452,"sort_by_date":453,"tag_links":454,"tags":457},"9429","http://radioblackout.org/podcast/droni-terremoto-e-controllo-sociale/",[396],"Nella puntata del 25 giugno “bello come una prigione che brucia” si è occupata dei droni utilizzati per controllare il territorio. In guerra e in “pace”.\r\nAscoltiamo l'analisi di un compagno anarchico di Ferrara sull'impiego di droni, ufficialmente impiegati per il monitoraggio delle strutture colpite dai recenti sismi in Emilia Romagna, inseribili in una strategia di estesa sorveglianza tecnologica e controllo sociale, in cui il mondo della ricerca universitaria, del complesso militare e repressivo si fondono sfruttando situazioni critiche ed emergenziali come laboratori a cielo aperto in cui sperimentare i nuovi imperativi del dominio.\r\n\r\nAscolta l’intervista: droniterremoto\r\n\r\nscarica l’audio","3 Luglio 2012","Nella puntata del 25 giugno “bello come una prigione che brucia” si è occupata dei droni utilizzati per controllare il territorio. In guerra e in “pace”.\r\nAscoltiamo l'analisi di un compagno anarchico di Ferrara sull'impiego di droni, ufficialmente impiegati per il monitoraggio delle strutture colpite dai recenti sismi in Emilia Romagna, inseribili in una strategia di estesa sorveglianza tecnologica e controllo sociale, in cui il mondo della ricerca universitaria, del complesso militare e repressivo si fondono sfruttando situazioni critiche ed emergenziali come laboratori a cielo aperto in cui sperimentare i nuovi imperativi del dominio.\r\n","2018-10-24 17:46:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/xl43-droni-italia-predator-120530153822_medium_jpg_pagespeed_ic_mde28YxyIV-200x110.jpg","Droni. Terremoto e controllo sociale","podcast",1341311178,[63,455,456],"http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/terremoto/",[36,458,459],"droni","terremoto",{"post_content":461,"post_title":465,"tags":468},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[74,80],"di estesa sorveglianza tecnologica e \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, in cui il mondo della","Nella puntata del 25 giugno “bello come una prigione che brucia” si è occupata dei droni utilizzati per controllare il territorio. In guerra e in “pace”.\r\nAscoltiamo l'analisi di un compagno anarchico di Ferrara sull'impiego di droni, ufficialmente impiegati per il monitoraggio delle strutture colpite dai recenti sismi in Emilia Romagna, inseribili in una strategia di estesa sorveglianza tecnologica e \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>, in cui il mondo della ricerca universitaria, del complesso militare e repressivo si fondono sfruttando situazioni critiche ed emergenziali come laboratori a cielo aperto in cui sperimentare i nuovi imperativi del dominio.\r\n\r\nAscolta l’intervista: droniterremoto\r\n\r\nscarica l’audio",{"matched_tokens":466,"snippet":467,"value":467},[74,80],"Droni. Terremoto e \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>",[469,471,473],{"matched_tokens":470,"snippet":81,"value":81},[74,80],{"matched_tokens":472,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":474,"snippet":459,"value":459},[],[476,482,484],{"field":37,"indices":477,"matched_tokens":478,"snippets":480,"values":481},[49],[479],[74,80],[81],[81],{"field":211,"matched_tokens":483,"snippet":467,"value":467},[74,80],{"field":95,"matched_tokens":485,"snippet":463,"value":464},[74,80],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":371,"num_tokens_dropped":49,"score":487,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"1157451471441625195",{"document":489,"highlight":521,"highlights":545,"text_match":97,"text_match_info":552},{"comment_count":49,"id":490,"is_sticky":49,"permalink":491,"podcastfilter":492,"post_author":493,"post_content":494,"post_date":495,"post_excerpt":55,"post_id":490,"post_modified":496,"post_thumbnail":497,"post_title":498,"post_type":452,"sort_by_date":499,"tag_links":500,"tags":511},"26611","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-1dicembre2014/",[402],"dj","Maternità e lavoro.\r\nUna breve rassegna stampa di alcuni articoli usciti nelle scorse settimane che hanno stimolato una serie di riflessioni e di ragionamenti sul tema.\r\nIl primo riguarda l'annuncio di Facebook e Apple che hanno deciso di offrire alle loro dipendenti la possibilità di congelare i propri ovuli per permettere loro di far carriera. Cosa significa pretendere di fare figli a 50 anni? Di voler essere madri a tutti i costi? Quanto e quando la maternità è una scelta libera e consapevole e non un bisogno/desiderio indotto? La realizzazione di una donna passa per forza attraverso l'essere madre? Quanto è stigmatizzata la scelta di non fare figli? E quanto dolorosa e inaccettabile l'opzione di non poterne avere?\r\nL'altro articolo presenta la maternità come un master che agevolerebbe le donne nel farsi strada nel mondo del lavoro e nel gestire il proprio ruolo di leader. La maternità sarebbe una sorta di palestra di leadership al punto che le presunte \"supercapacità materne\" potrebbero essere usate anche al di fuori del contesto privato/famigliare. Esperienze personali che vengono dunque messe a frutto per essere inserite pienamente nel processo di valorizzazione capitalistico, in un discorso che pretende di includere l'istinto materno in una dimensione innata e biologicamente/naturalmente appartenente alle donne.\r\nA questi link trovate gli articoli.\r\nhttp://www.wired.it/scienza/2014/10/15/facebook-apple-congelamento-ovuli/\r\nhttp://www.lastampa.it/2014/11/18/societa/la-maternit-vale-un-master-scoprite-i-suoi-superpoteri-MjkmeprM524uF6kSELvILO/pagina.html\r\nPer riascoltare la puntata:\r\nil colpo della strega_1dic_primaparte\r\nil colpo della strega_1dic_secondaparte\r\nil colpo della strega_1dic_terzaparte","6 Gennaio 2015","2018-10-24 17:35:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: 1dicembre2014",1420562218,[63,501,502,503,504,505,506,507,508,509,510],"http://radioblackout.org/tag/corpo-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/elisabeth-badinter/","http://radioblackout.org/tag/fecondazione-assistita/","http://radioblackout.org/tag/femminilizzazione-del-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/femminismo-antinaturalista/","http://radioblackout.org/tag/femminismo-naturalista/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/patriarcato/","http://radioblackout.org/tag/pma/",[36,512,513,514,515,516,517,424,518,519,520],"corpo delle donne","elisabeth badinter","fecondazione assistita","femminilizzazione del lavoro","femminismo antinaturalista","femminismo naturalista","maternità","patriarcato","pma",{"tags":522},[523,525,527,529,531,533,535,537,539,541,543],{"matched_tokens":524,"snippet":81,"value":81},[74,80],{"matched_tokens":526,"snippet":512,"value":512},[],{"matched_tokens":528,"snippet":513,"value":513},[],{"matched_tokens":530,"snippet":514,"value":514},[],{"matched_tokens":532,"snippet":515,"value":515},[],{"matched_tokens":534,"snippet":516,"value":516},[],{"matched_tokens":536,"snippet":517,"value":517},[],{"matched_tokens":538,"snippet":424,"value":424},[],{"matched_tokens":540,"snippet":518,"value":518},[],{"matched_tokens":542,"snippet":519,"value":519},[],{"matched_tokens":544,"snippet":520,"value":520},[],[546],{"field":37,"indices":547,"matched_tokens":548,"snippets":550,"values":551},[49],[549],[74,80],[81],[81],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":205,"num_tokens_dropped":49,"score":255,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":554,"highlight":576,"highlights":598,"text_match":379,"text_match_info":609},{"comment_count":49,"id":555,"is_sticky":49,"permalink":556,"podcastfilter":557,"post_author":394,"post_content":558,"post_date":559,"post_excerpt":55,"post_id":555,"post_modified":560,"post_thumbnail":561,"post_title":562,"post_type":452,"sort_by_date":563,"tag_links":564,"tags":571},"47534","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-maggio-test-e-controllo-sociale-cronache-e-riflessioni-sulla-lotta-alle-frontiere-il-sessantotto-provos-beatinicks-anarchici/",[394],"Viaggio nel pianeta delle utopie concrete sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Il venerdì alle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 05 11 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nTest e valutazioni, il controllo e la disciplina. Abbiamo preso spunto dal libro di Angelique Del Rey “La tirannia della valutazione” per un discorso a tutto campo sul controllo e le sue frontiere.\r\nChe sia a scuola, nelle aziende o nella pubblica amministrazione, la valutazione si presenta oggi come una retorica dell'oggettività, come una modalità incontestabile che intende rapportare ogni cosa al suo valore e, pertanto, al suo costo. Ma di fatto questi sistemi si propongono di misurare ciò che non è misurabile, cioè di dare un valore quantitativo a una qualità.\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Codello che ne ha curato l’introduzione\r\n\r\n25 aprile. La memoria di ieri nelle lotte di oggi: un filo che si intreccia per le strade dei nostri quartieri, dove soffia il vento della guerra sociale\r\n\r\nLotta alle frontiere: cronache e riflessioni. Ele, Theo, Bastien. La solidarietà non si arresta\r\n\r\nSessantotto. Provos, beatnick, anarchici e situazionisti. Influenze libertarie nel movimento degli studenti in Italia\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia contemporanea all’università di Padova, che su questi temi ha svolto una relazione ad un convegno che si è appena chiuso all’università di Parigi, dove, l’ultimo giorno, hanno preso parola gli studenti in occupazione.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 18 maggio ore 18 presidio contro le frontiere alla stazione di Porta Nuova. In solidarietà a Eleonora, Theo, Bastien.\r\n\r\nSabato 19 maggio Spezzone Rosso e Nero alla marcia No Tav da Rosta ad Avigliana. I razzisti e populisti si stanno alleando per la spartizione delle poltrone: il movimento No Tav sarà capace di svincolarsi dall’abbraccio a Cinque Stelle o si chiuderà in una logica lobbista?\r\n\r\nSabato 2 giugno. Presidio antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello. Contro tutti gli eserciti, gli stati, le frontiere\r\n\r\nSabato 16 giugno a Milano convegno antimilitarista al circolo familiare di unità proletaria di viale Monza 140\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, si fanno ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","15 Maggio 2018","2018-10-17 22:58:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/freak-van-200x110.jpeg","Anarres dell’11 maggio. Test e controllo sociale. Cronache e riflessioni sulla lotta alle frontiere. Il Sessantotto: provos, beatinicks, anarchici...",1526402001,[565,566,567,568,569,570],"http://radioblackout.org/tag/25-aprile/","http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/lotta-alle-frontiere/","http://radioblackout.org/tag/sessantotto/","http://radioblackout.org/tag/test/",[572,394,74,573,574,575],"25 aprile","lotta alle frontiere","sessantotto","test",{"post_content":577,"post_title":581,"tags":584},{"matched_tokens":578,"snippet":579,"value":580},[74],"puntata:\r\n\r\nTest e valutazioni, il \u003Cmark>controllo\u003C/mark> e la disciplina. Abbiamo preso","Viaggio nel pianeta delle utopie concrete sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Il venerdì alle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 05 11 anarres\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nTest e valutazioni, il \u003Cmark>controllo\u003C/mark> e la disciplina. Abbiamo preso spunto dal libro di Angelique Del Rey “La tirannia della valutazione” per un discorso a tutto campo sul \u003Cmark>controllo\u003C/mark> e le sue frontiere.\r\nChe sia a scuola, nelle aziende o nella pubblica amministrazione, la valutazione si presenta oggi come una retorica dell'oggettività, come una modalità incontestabile che intende rapportare ogni cosa al suo valore e, pertanto, al suo costo. Ma di fatto questi sistemi si propongono di misurare ciò che non è misurabile, cioè di dare un valore quantitativo a una qualità.\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Codello che ne ha curato l’introduzione\r\n\r\n25 aprile. La memoria di ieri nelle lotte di oggi: un filo che si intreccia per le strade dei nostri quartieri, dove soffia il vento della guerra \u003Cmark>sociale\u003C/mark>\r\n\r\nLotta alle frontiere: cronache e riflessioni. Ele, Theo, Bastien. La solidarietà non si arresta\r\n\r\nSessantotto. Provos, beatnick, anarchici e situazionisti. Influenze libertarie nel movimento degli studenti in Italia\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia contemporanea all’università di Padova, che su questi temi ha svolto una relazione ad un convegno che si è appena chiuso all’università di Parigi, dove, l’ultimo giorno, hanno preso parola gli studenti in occupazione.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 18 maggio ore 18 presidio contro le frontiere alla stazione di Porta Nuova. In solidarietà a Eleonora, Theo, Bastien.\r\n\r\nSabato 19 maggio Spezzone Rosso e Nero alla marcia No Tav da Rosta ad Avigliana. I razzisti e populisti si stanno alleando per la spartizione delle poltrone: il movimento No Tav sarà capace di svincolarsi dall’abbraccio a Cinque Stelle o si chiuderà in una logica lobbista?\r\n\r\nSabato 2 giugno. Presidio antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello. Contro tutti gli eserciti, gli stati, le frontiere\r\n\r\nSabato 16 giugno a Milano convegno antimilitarista al circolo familiare di unità proletaria di viale Monza 140\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, si fanno ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":582,"snippet":583,"value":583},[74,80],"Anarres dell’11 maggio. Test e \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Cronache e riflessioni sulla lotta alle frontiere. Il Sessantotto: provos, beatinicks, anarchici...",[585,587,589,592,594,596],{"matched_tokens":586,"snippet":572,"value":572},[],{"matched_tokens":588,"snippet":394,"value":394},[],{"matched_tokens":590,"snippet":591,"value":591},[74],"\u003Cmark>controllo\u003C/mark>",{"matched_tokens":593,"snippet":573,"value":573},[],{"matched_tokens":595,"snippet":574,"value":574},[],{"matched_tokens":597,"snippet":575,"value":575},[],[599,601,603],{"field":211,"matched_tokens":600,"snippet":583,"value":583},[74,80],{"field":95,"matched_tokens":602,"snippet":579,"value":580},[74],{"field":37,"indices":604,"matched_tokens":605,"snippets":607,"values":608},[101],[606],[74],[591],[591],{"best_field_score":381,"best_field_weight":382,"fields_matched":371,"num_tokens_dropped":49,"score":383,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":611,"highlight":623,"highlights":632,"text_match":379,"text_match_info":637},{"comment_count":49,"id":612,"is_sticky":49,"permalink":613,"podcastfilter":614,"post_author":394,"post_content":615,"post_date":616,"post_excerpt":55,"post_id":612,"post_modified":617,"post_thumbnail":618,"post_title":619,"post_type":452,"sort_by_date":620,"tag_links":621,"tags":622},"71732","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-29-ottobre-corteo-antimilitarista-del-20-novembre-kropotkin-agite-voi-stessi-controllo-sociale-da-crespi-dadda-al-green-pass/",[394],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-10-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\n20 novembre corteo antimilitarista a Torino\r\nMercanti d’armi e missioni militari: colonialismo e buoni affari\r\n\r\nPetr Kropotkin. I primi cento anni.\r\nCent’anni fa moriva Kropotkin. Tante le iniziative e i libri usciti per l’occasione.\r\nNel fine settimana si è svolto a Massenzatico un convegno dedicato all’anarchico e rivoluzionario russo.\r\nNe parliamo con Francesco Codello, che per i tipi della Baronata ha curato “Agite voi stessi”, una raccolta di scritti rari e inediti\r\n\r\n4 novembre. Festa degli assassini\r\nl 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine.\r\nIl 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.\r\nCent’anni fa, a rischio della vita, disertarono a migliaia la guerra, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono colpi di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.\r\nCent’anni dopo, quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari nascondono i massacri, i pescecani che si arricchivano, le “decimazioni”, gli stupri di massa. Solo studi recenti ci restituiscono la storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali. La memoria popolare ne conserva traccia nelle canzoni, che sono passate di bocca in bocca e riecheggiano nelle labbra di chi oggi lotta contro eserciti, guerre, stati e frontiere.\r\n\r\nDinamiche di controllo sociale dal Panopticon capitalista di Crespi d’Adda al prelievo forzato del DNA ai migranti senza carte, sino alla carta di identità elettronica e al Green Pass.\r\nIl Qr code vaccinale rappresenta una autentica cesura nelle dinamiche del controllo sociale o viene percepito come tale solo perché investe chi ha sempre creduto di avere quei diritti, che per tanta parte degli umani sono solo privilegi? Ne parliamo con Lollo. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\nCorteo antimilitarista\r\nore 14,30 Porta Palazzo – Corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nSabato 27 novembre\r\nGiornata contro la violenza sessista degli eserciti\r\nPunto info al Balon dalle 10,30\r\n\r\nMartedì 30 novembre\r\nPresidio di lotta di fronte all’ingresso dell’Oval, che ospita la ottava edizione dell’Aerospace and defence meeing – mostra mercato dell’industria bellica aerospaziale.\r\nDalle 12,30\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","10 Novembre 2021","2021-11-10 14:08:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/WarBusiness-200x110.jpg","Anarres del 29 ottobre. Corteo antimilitarista del 20 novembre. Kropotkin: agite voi stessi. Controllo sociale da Crespi d’Adda al Green Pass...",1636553297,[],[],{"post_content":624,"post_title":628},{"matched_tokens":625,"snippet":626,"value":627},[74,80],"stati e frontiere.\r\n\r\nDinamiche di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> dal Panopticon capitalista di Crespi","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-10-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\n20 novembre corteo antimilitarista a Torino\r\nMercanti d’armi e missioni militari: colonialismo e buoni affari\r\n\r\nPetr Kropotkin. I primi cento anni.\r\nCent’anni fa moriva Kropotkin. Tante le iniziative e i libri usciti per l’occasione.\r\nNel fine settimana si è svolto a Massenzatico un convegno dedicato all’anarchico e rivoluzionario russo.\r\nNe parliamo con Francesco Codello, che per i tipi della Baronata ha curato “Agite voi stessi”, una raccolta di scritti rari e inediti\r\n\r\n4 novembre. Festa degli assassini\r\nl 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine.\r\nIl 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.\r\nCent’anni fa, a rischio della vita, disertarono a migliaia la guerra, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono colpi di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.\r\nCent’anni dopo, quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari nascondono i massacri, i pescecani che si arricchivano, le “decimazioni”, gli stupri di massa. Solo studi recenti ci restituiscono la storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali. La memoria popolare ne conserva traccia nelle canzoni, che sono passate di bocca in bocca e riecheggiano nelle labbra di chi oggi lotta contro eserciti, guerre, stati e frontiere.\r\n\r\nDinamiche di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> dal Panopticon capitalista di Crespi d’Adda al prelievo forzato del DNA ai migranti senza carte, sino alla carta di identità elettronica e al Green Pass.\r\nIl Qr code vaccinale rappresenta una autentica cesura nelle dinamiche del \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> o viene percepito come tale solo perché investe chi ha sempre creduto di avere quei diritti, che per tanta parte degli umani sono solo privilegi? Ne parliamo con Lollo. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\nCorteo antimilitarista\r\nore 14,30 Porta Palazzo – Corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nSabato 27 novembre\r\nGiornata contro la violenza sessista degli eserciti\r\nPunto info al Balon dalle 10,30\r\n\r\nMartedì 30 novembre\r\nPresidio di lotta di fronte all’ingresso dell’Oval, che ospita la ottava edizione dell’Aerospace and defence meeing – mostra mercato dell’industria bellica aerospaziale.\r\nDalle 12,30\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":629,"snippet":631,"value":631},[630,80],"Controllo","Anarres del 29 ottobre. Corteo antimilitarista del 20 novembre. Kropotkin: agite voi stessi. \u003Cmark>Controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> da Crespi d’Adda al Green Pass...",[633,635],{"field":211,"matched_tokens":634,"snippet":631,"value":631},[630,80],{"field":95,"matched_tokens":636,"snippet":626,"value":627},[74,80],{"best_field_score":381,"best_field_weight":382,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":638,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},"1157451471441100922",{"document":640,"highlight":652,"highlights":660,"text_match":379,"text_match_info":665},{"comment_count":49,"id":641,"is_sticky":49,"permalink":642,"podcastfilter":643,"post_author":394,"post_content":644,"post_date":645,"post_excerpt":55,"post_id":641,"post_modified":646,"post_thumbnail":647,"post_title":648,"post_type":452,"sort_by_date":649,"tag_links":650,"tags":651},"71065","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-24-settembre-repressione-contro-gli-antimilitaristi-afganistan-green-pass-ricatto-sul-lavoro-controllo-sociale/",[394],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-09-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti\r\n\r\nMovimento No Muos. Un’estate di lotta e repressione\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, antimilitarista, anarchico\r\n\r\nSardegna. Antimilitaristi alla sbarra\r\n\r\nAfganistan. Il grande gioco\r\nRiflessioni sulla resa della NATO in Afganistan, sugli interessi in ballo nello scacchiere geopolitico, sulla lotta delle donne.\r\n\r\nGreen pass, ricatto sul lavoro, dinamiche di controllo sociale\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo, autore di un testo uscito su Umanità Nova \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 9 ottobre\r\nAssemblea antimilitarista a Milano\r\nappuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64\r\nhttps://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/\r\n\r\nLunedì 11 ottobre\r\nsciopero generale indetto dal sindacalismo di base\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Carlo Felice (Porta Nuova) alle 10\r\n\r\nSabato 16 ottobre\r\nENI e missioni militari: sangue petrolio e buoni affari\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nGiovedì 4 novembre\r\nfesta degli assassini\r\npresidio antimilitarista in piazza Castello\r\ndalle 17 \r\n\r\nMartedì 9 novembre\r\nGuerre tricolori\r\nMissioni militari tra gasdotti, colonialismo e lager per migranti\r\nore 18\r\nalla Tettoia dei Contadini a Porta Palazzo\r\nCon Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","4 Ottobre 2021","2021-10-04 14:25:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/photo_2021-09-27_11-37-56-200x110.jpg","Anarres del 24 settembre. Repressione contro gli antimilitaristi. Afganistan. Green pass, ricatto sul lavoro, controllo sociale...",1633353261,[],[],{"post_content":653,"post_title":657},{"matched_tokens":654,"snippet":655,"value":656},[74,80],"ricatto sul lavoro, dinamiche di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo,","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-09-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti\r\n\r\nMovimento No Muos. Un’estate di lotta e repressione\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, antimilitarista, anarchico\r\n\r\nSardegna. Antimilitaristi alla sbarra\r\n\r\nAfganistan. Il grande gioco\r\nRiflessioni sulla resa della NATO in Afganistan, sugli interessi in ballo nello scacchiere geopolitico, sulla lotta delle donne.\r\n\r\nGreen pass, ricatto sul lavoro, dinamiche di \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo, autore di un testo uscito su Umanità Nova \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 9 ottobre\r\nAssemblea antimilitarista a Milano\r\nappuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64\r\nhttps://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/\r\n\r\nLunedì 11 ottobre\r\nsciopero generale indetto dal sindacalismo di base\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Carlo Felice (Porta Nuova) alle 10\r\n\r\nSabato 16 ottobre\r\nENI e missioni militari: sangue petrolio e buoni affari\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nGiovedì 4 novembre\r\nfesta degli assassini\r\npresidio antimilitarista in piazza Castello\r\ndalle 17 \r\n\r\nMartedì 9 novembre\r\nGuerre tricolori\r\nMissioni militari tra gasdotti, colonialismo e lager per migranti\r\nore 18\r\nalla Tettoia dei Contadini a Porta Palazzo\r\nCon Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":658,"snippet":659,"value":659},[74,80],"Anarres del 24 settembre. Repressione contro gli antimilitaristi. Afganistan. Green pass, ricatto sul lavoro, \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark>...",[661,663],{"field":211,"matched_tokens":662,"snippet":659,"value":659},[74,80],{"field":95,"matched_tokens":664,"snippet":655,"value":656},[74,80],{"best_field_score":381,"best_field_weight":382,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":638,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},{"document":667,"highlight":679,"highlights":687,"text_match":379,"text_match_info":692},{"comment_count":49,"id":668,"is_sticky":49,"permalink":669,"podcastfilter":670,"post_author":394,"post_content":671,"post_date":672,"post_excerpt":55,"post_id":668,"post_modified":673,"post_thumbnail":674,"post_title":675,"post_type":452,"sort_by_date":676,"tag_links":677,"tags":678},"70707","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-3-settembre-green-pass-controllo-sociale-e-sindemia-vaccini-brevetti-big-pharma-missioni-militari-allestero-afgane-un-alibi-che-non-regge/",[394],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGreen pass, biopolitica, esodo conflittuale\r\nIl capitalismo – e lo Stato – alla prova della sindemia mettono a nudo la violenza intrinseca allo sfruttamento ed al dominio. Una violenza che i governi del nostro paese hanno provato a celare dietro ad una rinnovata retorica patriottica. Siamo stati tutti arruolati nella guerra contro il virus. Arruolati e trattati secondo le leggi belliche con misure inutili al contenimento dell’epidemia, ma efficaci per il disciplinamento sociale. Coprifuoco, divieto di muoversi per motivi diversi da quelli considerati prioritari dal governo, sono alcune delle mosse di una sperimentazione sociale su scala nazionale.\r\nQuando viene dichiarata l’emergenza, che si tratti di un terremoto, di un attacco suicida o di una pandemia il governo si prende pieni poteri e militarizza le nostre vite, contando sullo smarrimento di fronte ad eventi e pericoli che all’improvviso rompono la “normalità”.\r\nLo Stato si pone come padre che comanda e protegge, come unico baluardo contro l’irrompere del caos, un appiglio cui aggrapparsi per uscire dalla crisi.\r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: far credere di essere indispensabile per tutelare la nostra salute.\r\nNon ci ha garantito la salute e si è preso parte delle nostre esigue libertà, facendo leva sulla paura, sulla dipendenza, sull’incapacità di sviluppare un discorso capace di tradursi in pratiche solidali, autogestionarie, di esodo conflittuale dalle dinamiche biopolitiche utilizzate dai governi. (…)\r\n\r\nVaccini e brevetti. Il business farmaceutico al tempo della sindemia\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nSangue, petrolio e buoni affari\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nNel silenzio e nell’indifferenza dei più il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Il focus è sull’Africa, dove sono concentrate 17 delle 40 missioni tricolori, due in più dello scorso anno.\r\n\r\nAfgane. Un alibi che non regge\r\nLe narrazioni delle donne, le immagini dell’aeroporto di Kabul, i ponti aerei per salvare una manciata di collaborazionisti e di persone di cultura sono solo fumo negli occhi, un tentativo di far credere che, nonostante la disfatta finale, vent’anni di occupazione e guerra fossero giusti.\r\nNascondere la sconfitta politica e militare sotto la fitta cortina di nebbia del salvataggio di alcune donne, uomini e bambini è solo l’ultimo atto di un’occupazione militare arrogante e feroce.\r\nL’emirato afgano segna la propria vittoria assoggettando le donne, vero terreno di battaglia sul quale si chiude questa ultima fase della guerra.\r\nLa manciata di donne “salvate” con il ponte aereo saranno, probabilmente senza volerlo, al servizio della propaganda occidentale. Finché non si spegneranno nuovamente i riflettori.\r\nIn Afganistan e nella diaspora femminista continueranno a lottare clandestinamente tante donne e ragazze, che in quasi cinquant’anni si sono passate il testimone, tessendo una tela a volte invisibile ma dall’ordito potente.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 settembre\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nVenerdì 24 settembre\r\nAfganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale\r\nore 18 ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)\r\n\r\nSabato 25 settembre. Giornata di solidarietà con le donne afgane in lotta\r\n\r\nSabato 9 ottobre\r\nAssemblea antimilitarista a Milano\r\nappuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64\r\nhttps://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (da mercoledì 22 settembre le riunioni si fanno alle 20,30)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","9 Settembre 2021","2021-09-09 15:46:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/otto-dix-krieg-200x110.jpg","Anarres del 3 settembre. Green pass, controllo sociale e sindemia. Vaccini, brevetti, big pharma. Missioni militari all’estero. Afgane: un alibi che non regge...",1631194948,[],[],{"post_content":680,"post_title":684},{"matched_tokens":681,"snippet":682,"value":683},[80],"ma efficaci per il disciplinamento \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Coprifuoco, divieto di muoversi per","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGreen pass, biopolitica, esodo conflittuale\r\nIl capitalismo – e lo Stato – alla prova della sindemia mettono a nudo la violenza intrinseca allo sfruttamento ed al dominio. Una violenza che i governi del nostro paese hanno provato a celare dietro ad una rinnovata retorica patriottica. Siamo stati tutti arruolati nella guerra contro il virus. Arruolati e trattati secondo le leggi belliche con misure inutili al contenimento dell’epidemia, ma efficaci per il disciplinamento \u003Cmark>sociale\u003C/mark>. Coprifuoco, divieto di muoversi per motivi diversi da quelli considerati prioritari dal governo, sono alcune delle mosse di una sperimentazione \u003Cmark>sociale\u003C/mark> su scala nazionale.\r\nQuando viene dichiarata l’emergenza, che si tratti di un terremoto, di un attacco suicida o di una pandemia il governo si prende pieni poteri e militarizza le nostre vite, contando sullo smarrimento di fronte ad eventi e pericoli che all’improvviso rompono la “normalità”.\r\nLo Stato si pone come padre che comanda e protegge, come unico baluardo contro l’irrompere del caos, un appiglio cui aggrapparsi per uscire dalla crisi.\r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: far credere di essere indispensabile per tutelare la nostra salute.\r\nNon ci ha garantito la salute e si è preso parte delle nostre esigue libertà, facendo leva sulla paura, sulla dipendenza, sull’incapacità di sviluppare un discorso capace di tradursi in pratiche solidali, autogestionarie, di esodo conflittuale dalle dinamiche biopolitiche utilizzate dai governi. (…)\r\n\r\nVaccini e brevetti. Il business farmaceutico al tempo della sindemia\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nSangue, petrolio e buoni affari\r\nLe truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.\r\nNel silenzio e nell’indifferenza dei più il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Il focus è sull’Africa, dove sono concentrate 17 delle 40 missioni tricolori, due in più dello scorso anno.\r\n\r\nAfgane. Un alibi che non regge\r\nLe narrazioni delle donne, le immagini dell’aeroporto di Kabul, i ponti aerei per salvare una manciata di collaborazionisti e di persone di cultura sono solo fumo negli occhi, un tentativo di far credere che, nonostante la disfatta finale, vent’anni di occupazione e guerra fossero giusti.\r\nNascondere la sconfitta politica e militare sotto la fitta cortina di nebbia del salvataggio di alcune donne, uomini e bambini è solo l’ultimo atto di un’occupazione militare arrogante e feroce.\r\nL’emirato afgano segna la propria vittoria assoggettando le donne, vero terreno di battaglia sul quale si chiude questa ultima fase della guerra.\r\nLa manciata di donne “salvate” con il ponte aereo saranno, probabilmente senza volerlo, al servizio della propaganda occidentale. Finché non si spegneranno nuovamente i riflettori.\r\nIn Afganistan e nella diaspora femminista continueranno a lottare clandestinamente tante donne e ragazze, che in quasi cinquant’anni si sono passate il testimone, tessendo una tela a volte invisibile ma dall’ordito potente.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 settembre\r\npunto info antimilitarista al Balon\r\ndalle 10,30\r\n\r\nVenerdì 24 settembre\r\nAfganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale\r\nore 18 ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)\r\n\r\nSabato 25 settembre. Giornata di solidarietà con le donne afgane in lotta\r\n\r\nSabato 9 ottobre\r\nAssemblea antimilitarista a Milano\r\nappuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64\r\nhttps://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (da mercoledì 22 settembre le riunioni si fanno alle 20,30)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":685,"snippet":686,"value":686},[74,80],"Anarres del 3 settembre. Green pass, \u003Cmark>controllo\u003C/mark> \u003Cmark>sociale\u003C/mark> e sindemia. Vaccini, brevetti, big pharma. Missioni militari all’estero. Afgane: un alibi che non regge...",[688,690],{"field":211,"matched_tokens":689,"snippet":686,"value":686},[74,80],{"field":95,"matched_tokens":691,"snippet":682,"value":683},[80],{"best_field_score":381,"best_field_weight":382,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":49,"score":638,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":49},6636,{"collection_name":452,"first_q":36,"per_page":386,"q":36},["Reactive",696],{},["Set"],["ShallowReactive",699],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f8OKXYBQu-6y2pfHD7bzegotqIwNbTPsgBUmfro63sHA":-1},true,"/search?query=controllo+sociale"]