","L'Italia rinnova i finanziamenti per l'estrazione di combustibili fossili","post",1680709010,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/combustibili-fossili/","http://radioblackout.org/tag/cop26/","http://radioblackout.org/tag/eni/",[33,17,64],"ENI",{"post_content":66,"tags":71},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Cop26","le promesse fatte durante la \u003Cmark>Cop26\u003C/mark> di Glasgow per limitare l'utilizzo","Nonostante le promesse fatte durante la \u003Cmark>Cop26\u003C/mark> di Glasgow per limitare l'utilizzo di combustibili fossili, il governo italiano ha recentemente dichiarato che andranno avanti fino al 2028 i finanziamenti per progetti di estrazione e trasporto di carbone, petrolio e gas all’estero, attraverso l’assicuratore di Stato SACE. Oltre ad essere problematica in ottica globale, questa decisione ha anche una ricaduta pesante sui territori di estrazione e su chi li abita. Ne abbiamo parlato con Simone di ReCommon.\r\nAscolta la diretta ai nostri microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/recommon.mp3\"][/audio]",[72,74,77],{"matched_tokens":73,"snippet":33},[],{"matched_tokens":75,"snippet":76},[17],"\u003Cmark>cop26\u003C/mark>",{"matched_tokens":78,"snippet":64},[],[80,85],{"field":34,"indices":81,"matched_tokens":82,"snippets":84},[14],[83],[17],[76],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730123365712000,{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":46,"score":93,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":95,"highlight":115,"highlights":132,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":96,"category":97,"comment_count":46,"id":98,"is_sticky":46,"permalink":99,"post_author":49,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":52,"post_id":98,"post_modified":102,"post_thumbnail":103,"post_thumbnail_html":104,"post_title":105,"post_type":57,"sort_by_date":106,"tag_links":107,"tags":113},[43],[45],"71078","http://radioblackout.org/2021/10/milano-cortei-e-blocchi-contro-la-precop26/","Al Mi-Co, centro congressi di Milano, si è svolta la Pre Cop26, una serie di incontri in vista della 26° conferenza sul clima delle Nazioni Unite prevista tra qualche settimana a Glasgow. La Pre Cop si lascia alle spalle tante rinnovate promesse sulla transizione ecologica tra i paesi aderenti, ma non pone vincoli ai piani per la riduzione di emissioni. In sostanza tanto rumore per nulla.\r\nI movimenti per la giustizia climatica hanno dato vita a numerose iniziative, consapevoli che quella di Milano era solo una gigantesca operazione di green washing.\r\nDal 28 al 30 settembre c’è stato l’eco social forum e un campeggio di lotta. Dal 30 settembre è stato un susseguirsi di manifestazioni, blocchi, assemblee, momenti di approfondimento che hanno coinvolto decine di migliaia di persone.\r\nVenerdì scorso un corteo enorme promosso dai Friday’s for future ha attraversato la città.\r\nIl giorno successivo, sabato 2 ottobre, migliaia e migliaia di persone hanno dato vita alla Global March for Climate Justice.\r\nScrivono nell’appello di indizione gli organizzatori “Alluvioni, incendi, inondazioni, siccità: il disastro climatico non riguarda il nostro futuro, è già qui. Le promesse vuote dei governi e gli accordi di comodo non ci interessano: serve invertire davvero la rotta, cambiare il modo in cui si produce, mettere al centro la tutela dell’ambiente e delle popolazioni. (…) La Marcia per la Giustizia Climatica della Climate Open Platform è la marcia di chi crede fermamente che non debbano essere gli ultimi a pagare le conseguenze del disastro climatico, ma chi se n’è reso responsabile, di chi sa che senza giustizia sociale non ci può essere transizione ecologica.”\r\nUn movimento composito, variegato, attraversato da anime diverse, che pur approdando ad elementi radicali di critica, mantiene come orizzonte quello dell’interlocuzione istituzionale, della pressione sui governi perché adottino politiche virtuose. La scommessa di chi ha attraversato criticamente quelle giornate è una crescita in senso anticapitalista e libertario delle istanze ecoclimatiche.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-05-massimo-precop-26.mp3\"][/audio]","5 Ottobre 2021","2021-10-05 16:31:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"109\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-300x109.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-300x109.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-1024x371.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-768x278.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403-1536x556.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/clima-another-world-cant-fb-e1633444293403.jpg 1841w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Milano Cortei e blocchi contro la Precop26",1633451445,[108,109,110,111,112],"http://radioblackout.org/tag/blocco/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-climatici/","http://radioblackout.org/tag/pre-cop26/",[23,21,114,31,25],"milano",{"post_content":116,"tags":120},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[68],"si è svolta la Pre \u003Cmark>Cop26\u003C/mark>, una serie di incontri in","Al Mi-Co, centro congressi di Milano, si è svolta la Pre \u003Cmark>Cop26\u003C/mark>, una serie di incontri in vista della 26° conferenza sul clima delle Nazioni Unite prevista tra qualche settimana a Glasgow. La Pre Cop si lascia alle spalle tante rinnovate promesse sulla transizione ecologica tra i paesi aderenti, ma non pone vincoli ai piani per la riduzione di emissioni. In sostanza tanto rumore per nulla.\r\nI movimenti per la giustizia climatica hanno dato vita a numerose iniziative, consapevoli che quella di Milano era solo una gigantesca operazione di green washing.\r\nDal 28 al 30 settembre c’è stato l’eco social forum e un campeggio di lotta. Dal 30 settembre è stato un susseguirsi di manifestazioni, blocchi, assemblee, momenti di approfondimento che hanno coinvolto decine di migliaia di persone.\r\nVenerdì scorso un corteo enorme promosso dai Friday’s for future ha attraversato la città.\r\nIl giorno successivo, sabato 2 ottobre, migliaia e migliaia di persone hanno dato vita alla Global March for Climate Justice.\r\nScrivono nell’appello di indizione gli organizzatori “Alluvioni, incendi, inondazioni, siccità: il disastro climatico non riguarda il nostro futuro, è già qui. Le promesse vuote dei governi e gli accordi di comodo non ci interessano: serve invertire davvero la rotta, cambiare il modo in cui si produce, mettere al centro la tutela dell’ambiente e delle popolazioni. (…) La Marcia per la Giustizia Climatica della Climate Open Platform è la marcia di chi crede fermamente che non debbano essere gli ultimi a pagare le conseguenze del disastro climatico, ma chi se n’è reso responsabile, di chi sa che senza giustizia sociale non ci può essere transizione ecologica.”\r\nUn movimento composito, variegato, attraversato da anime diverse, che pur approdando ad elementi radicali di critica, mantiene come orizzonte quello dell’interlocuzione istituzionale, della pressione sui governi perché adottino politiche virtuose. La scommessa di chi ha attraversato criticamente quelle giornate è una crescita in senso anticapitalista e libertario delle istanze ecoclimatiche.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-05-massimo-precop-26.mp3\"][/audio]",[121,123,125,127,129],{"matched_tokens":122,"snippet":23},[],{"matched_tokens":124,"snippet":21},[],{"matched_tokens":126,"snippet":114},[],{"matched_tokens":128,"snippet":31},[],{"matched_tokens":130,"snippet":131},[17],"pre \u003Cmark>cop26\u003C/mark>",[133,135],{"field":86,"matched_tokens":134,"snippet":118,"value":119},[68],{"field":34,"indices":136,"matched_tokens":137,"snippets":139},[38],[138],[17],[131],578730123365187700,{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":92,"num_tokens_dropped":46,"score":144,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187698",{"document":146,"highlight":162,"highlights":167,"text_match":140,"text_match_info":170},{"cat_link":147,"category":148,"comment_count":46,"id":149,"is_sticky":46,"permalink":150,"post_author":49,"post_content":151,"post_date":152,"post_excerpt":52,"post_id":149,"post_modified":153,"post_thumbnail":52,"post_thumbnail_html":52,"post_title":154,"post_type":57,"sort_by_date":155,"tag_links":156,"tags":161},[43],[45],"71589","http://radioblackout.org/2021/11/il-g20-tra-militarizzazione-e-giochi-di-potere/","Questo fine settimana c’è stata la sessione conclusiva del G20 a Roma. Draghi ha svolto un ruolo di mediazione tra Stati Uniti e Francia dopo le frizioni per la commessa di sottomarini all’Australia scippata da Biden a Macron.\r\nL’EUR, dove si è svolto il vertice, è stato blindato anche per i residenti, mentre a macchia di Leopardo la militarizzazione si estendeva a luoghi turistici frequentati dai potenti e al Vaticano, dove in tanti sono andati a farsi benedire.\r\nNon sono mancate tuttavia contestazioni e manifestazioni, cui non è stato permesso avvicinarsi all’EUR.\r\nSullo sfondo le ultime chiacchiere sulla Cop26, che si sta concludendo a Glasgow con un nulla di fatto.\r\nSul piano interno la partita sulla manovra economica resta aperta, perché il primo ministro, per evitare frizioni nella propria maggioranza, ha messo sul piatto pensioni, reddito di cittadinanza, tasse, riforma della cassa integrazione senza portare a termine l’affondo nel consueto stile decisionista. Ma ha comunque messo in campo paletti molto rigidi, intorno ai quali si articolerà il tira e molla all’interno della maggioranza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-02-fricche-g20.mp3\"][/audio]","2 Novembre 2021","2023-04-19 14:55:21","Il G20 tra militarizzazione e giochi di potere",1635862061,[157,158,159,160],"http://radioblackout.org/tag/citta-blindata/","http://radioblackout.org/tag/clima/","http://radioblackout.org/tag/g20-2021-roma/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[29,19,27,15],{"post_content":163},{"matched_tokens":164,"snippet":165,"value":166},[68],"sfondo le ultime chiacchiere sulla \u003Cmark>Cop26\u003C/mark>, che si sta concludendo a","Questo fine settimana c’è stata la sessione conclusiva del G20 a Roma. Draghi ha svolto un ruolo di mediazione tra Stati Uniti e Francia dopo le frizioni per la commessa di sottomarini all’Australia scippata da Biden a Macron.\r\nL’EUR, dove si è svolto il vertice, è stato blindato anche per i residenti, mentre a macchia di Leopardo la militarizzazione si estendeva a luoghi turistici frequentati dai potenti e al Vaticano, dove in tanti sono andati a farsi benedire.\r\nNon sono mancate tuttavia contestazioni e manifestazioni, cui non è stato permesso avvicinarsi all’EUR.\r\nSullo sfondo le ultime chiacchiere sulla \u003Cmark>Cop26\u003C/mark>, che si sta concludendo a Glasgow con un nulla di fatto.\r\nSul piano interno la partita sulla manovra economica resta aperta, perché il primo ministro, per evitare frizioni nella propria maggioranza, ha messo sul piatto pensioni, reddito di cittadinanza, tasse, riforma della cassa integrazione senza portare a termine l’affondo nel consueto stile decisionista. Ma ha comunque messo in campo paletti molto rigidi, intorno ai quali si articolerà il tira e molla all’interno della maggioranza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-02-fricche-g20.mp3\"][/audio]",[168],{"field":86,"matched_tokens":169,"snippet":165,"value":166},[68],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":171,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"578730123365187697",{"document":173,"highlight":187,"highlights":193,"text_match":140,"text_match_info":196},{"cat_link":174,"category":175,"comment_count":46,"id":176,"is_sticky":46,"permalink":177,"post_author":49,"post_content":178,"post_date":179,"post_excerpt":52,"post_id":176,"post_modified":180,"post_thumbnail":181,"post_thumbnail_html":182,"post_title":183,"post_type":57,"sort_by_date":184,"tag_links":185,"tags":186},[43],[45],"68680","http://radioblackout.org/2021/04/la-governance-incantatoria-del-clima/","Il summit dei leader sul clima è stato convocato con la scusa della giornata della terra (Earth Day), l'evento è stato trasmesso in mondovisione per accogliere il ritorno degli Stati Uniti di Biden nelle fila dei paesi disposti a dialogare sul tema. Ma gli annunci roboati e le ingenue prese di posizione dei capi di stati basteranno a fare da specchietto al dramma del cambiamento climatico? I prossimi anni saranno decisivi nel giocare i rapporti di forza su questo terreno estremente complesso, per provare a fare chiarezza e tracciare gli orizzonti fino alla prossima COP26 di Milano parliamo con Emanuele Leonardi, ricercatore presso l'università di Coimbra:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/leonardi-summit-clima.mp3\"][/audio]","23 Aprile 2021","2021-04-23 13:00:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/177187988_499038631454905_5565848020778433356_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"220\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/177187988_499038631454905_5565848020778433356_n-300x220.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"clima\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/177187988_499038631454905_5565848020778433356_n-300x220.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/177187988_499038631454905_5565848020778433356_n.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La governance incantatoria del clima",1619180594,[],[],{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":191,"value":192},[190],"COP26","gli orizzonti fino alla prossima \u003Cmark>COP26\u003C/mark> di Milano parliamo con Emanuele","Il summit dei leader sul clima è stato convocato con la scusa della giornata della terra (Earth Day), l'evento è stato trasmesso in mondovisione per accogliere il ritorno degli Stati Uniti di Biden nelle fila dei paesi disposti a dialogare sul tema. Ma gli annunci roboati e le ingenue prese di posizione dei capi di stati basteranno a fare da specchietto al dramma del cambiamento climatico? I prossimi anni saranno decisivi nel giocare i rapporti di forza su questo terreno estremente complesso, per provare a fare chiarezza e tracciare gli orizzonti fino alla prossima \u003Cmark>COP26\u003C/mark> di Milano parliamo con Emanuele Leonardi, ricercatore presso l'università di Coimbra:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/leonardi-summit-clima.mp3\"][/audio]",[194],{"field":86,"matched_tokens":195,"snippet":191,"value":192},[190],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":171,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":57,"first_q":17,"per_page":199,"q":17},6,3,{"facet_counts":202,"found":14,"hits":212,"out_of":237,"page":14,"request_params":238,"search_cutoff":35,"search_time_ms":92},[203,209],{"counts":204,"field_name":207,"sampled":35,"stats":208},[205],{"count":14,"highlighted":206,"value":206},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":210,"field_name":34,"sampled":35,"stats":211},[],{"total_values":46},[213],{"document":214,"highlight":228,"highlights":233,"text_match":140,"text_match_info":236},{"comment_count":46,"id":215,"is_sticky":46,"permalink":216,"podcastfilter":217,"post_author":218,"post_content":219,"post_date":220,"post_excerpt":52,"post_id":215,"post_modified":221,"post_thumbnail":222,"post_title":223,"post_type":224,"sort_by_date":225,"tag_links":226,"tags":227},"72737","http://radioblackout.org/podcast/piantiamola-di-piantare-alberi-no-al-greenwashing/",[206],"liberationfront","E’ sempre più diffusa da parte di diverse aziende e Stati, sotto la spinta della COP26, la tendenza a partecipare a campagne e iniziative che riguardino la piantumazione estesa di nuovi alberi per far quadrare verso lo zero i conti delle proprie emissioni di anidride carbonica. Questo tipo di strategia, rientrante pienamente nel meccanismo di greenwashing, comporta diversi problemi: in primis, l’idea che vi sta dietro rappresenta una visione matematica-meccanicistica del mondo, secondo cui è possibile inquinare impunemente da un lato, a patto di “riparare” dall’altro i propri danni in base alla presunta (e prettamente teorica) CO2 assorbita da ogni albero piantato. Ciò significa non preoccuparsi di mettere fine alle emissioni, alla deforestazione, allo sfruttamento delle risorse, ma anzi trovare una giustificazione per continuare a farlo senza sensi di colpa o senza compromettersi di fronte all’opinione pubblica. Come se non bastasse, nella maggior parte di queste iniziative, le sementi utilizzate si rivelano inadeguate per tipo di specie, qualità genetica, capacità di resistenza e mole di semi necessari a mantenere le promesse (poiché le sementi spesso non sono producibili sul mercato in così grosse quantità). Nei paesi di India, Malesia, Indonesia e Filippine, ad esempio, impegnate molto (cioè con promesse di numeri di ripiantumazione altissimi) in queste campagne “verdi”, risulta che le nuove piantagioni “salvifiche” sono monocolturali, con semi di origine dubbia, inadatte ai luoghi ospitanti, e quasi certamente non raggiungeranno lo stato auspicato di foresta forte, sana e resiliente, anche perché non vi è in effetti un monitoraggio delle fasi successive alla mera piantumazione. Pensare che fenomeni come la distruzione degli habitat possano essere bilanciati da forme di ripiantumazione sbrigative, economiche e poco attente alla complessità della biodiversità è del tutto ingannevole e non può che portare a maggiori danni di quanti ne vuole “curare”.\r\n\r\nAscolta l’audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/piante.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","9 Gennaio 2022","2022-01-11 22:16:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/index-200x110.jpeg","Piantiamola di piantare alberi: no al greenwashing","podcast",1641756820,[],[],{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":231,"value":232},[190],"Stati, sotto la spinta della \u003Cmark>COP26\u003C/mark>, la tendenza a partecipare a","E’ sempre più diffusa da parte di diverse aziende e Stati, sotto la spinta della \u003Cmark>COP26\u003C/mark>, la tendenza a partecipare a campagne e iniziative che riguardino la piantumazione estesa di nuovi alberi per far quadrare verso lo zero i conti delle proprie emissioni di anidride carbonica. Questo tipo di strategia, rientrante pienamente nel meccanismo di greenwashing, comporta diversi problemi: in primis, l’idea che vi sta dietro rappresenta una visione matematica-meccanicistica del mondo, secondo cui è possibile inquinare impunemente da un lato, a patto di “riparare” dall’altro i propri danni in base alla presunta (e prettamente teorica) CO2 assorbita da ogni albero piantato. Ciò significa non preoccuparsi di mettere fine alle emissioni, alla deforestazione, allo sfruttamento delle risorse, ma anzi trovare una giustificazione per continuare a farlo senza sensi di colpa o senza compromettersi di fronte all’opinione pubblica. Come se non bastasse, nella maggior parte di queste iniziative, le sementi utilizzate si rivelano inadeguate per tipo di specie, qualità genetica, capacità di resistenza e mole di semi necessari a mantenere le promesse (poiché le sementi spesso non sono producibili sul mercato in così grosse quantità). Nei paesi di India, Malesia, Indonesia e Filippine, ad esempio, impegnate molto (cioè con promesse di numeri di ripiantumazione altissimi) in queste campagne “verdi”, risulta che le nuove piantagioni “salvifiche” sono monocolturali, con semi di origine dubbia, inadatte ai luoghi ospitanti, e quasi certamente non raggiungeranno lo stato auspicato di foresta forte, sana e resiliente, anche perché non vi è in effetti un monitoraggio delle fasi successive alla mera piantumazione. Pensare che fenomeni come la distruzione degli habitat possano essere bilanciati da forme di ripiantumazione sbrigative, economiche e poco attente alla complessità della biodiversità è del tutto ingannevole e non può che portare a maggiori danni di quanti ne vuole “curare”.\r\n\r\nAscolta l’audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/piante.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[234],{"field":86,"matched_tokens":235,"snippet":231,"value":232},[190],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":171,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":224,"first_q":17,"per_page":199,"q":17},["Reactive",240],{},["Set"],["ShallowReactive",243],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fw7npbNvBMkAIpauiqj2at3k-ZUuhEdi-elOPf5D3NBs":-1},true,"/search?query=cop26"]