","ECUADOR ELEZIONI : VINCE NOBOA ,LUISA GONZALEZ DENUNCIA BROGLI .","post",1744663113,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/correismo/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/gonzalez/","http://radioblackout.org/tag/noboa/",[18,15,67,27,68],"elezioni","noboa",{"post_content":70,"tags":74},{"matched_tokens":71,"snippet":72,"value":73},[18],"il distacco dalla candidata del \u003Cmark>correismo\u003C/mark> considerato il pareggio tecnico del","Contro quasi tutti i sondaggi, compresi gli exit-poll, che prevedevano una vittoria della Revolucion ciudadana di Luisa Gonzalez, il Consiglio Elettorale Nazionale, controllato dal governo, ha annunciato la vittoria del milionario Daniel Noboa con più di 10 punti di scarto : 56% rispetto al 44% per Gonzalez. La candidata di sinistra, che in precedenza aveva denunciato numerose irregolarità da parte delle autorità e del CNE stesso, come il divieto di ingresso di osservatori internazionali nel paese, il divieto di votare per gli ecuadoriani che vivono in Venezuela, il decreto dello stato di emergenza in sette province, la sospensione dei diritti civili di base o lo spostamento all’ultimo minuto di 18 seggi elettorali (precisamente quelli in cui il governo ha ottenuto cattivi risultati nel primo turno), ha rifiutato di riconoscere i risultati elettorali e ha richiesto un nuovo conteggio. Sorprende la vittoria del pupillo della dinastia dei Noboa ,la famiglia più ricca dell'Ecuador, per il distacco dalla candidata del \u003Cmark>correismo\u003C/mark> considerato il pareggio tecnico del primo turno e anche il fallimento di Noboa che in un anno e mezzo ha accumulato una battuta d'arresto dopo l'altra, dalla militarizzazione e uno \"stato di emergenza permanente\" che non è riuscito a ripristinare nemmeno un singolo indice di sicurezza, all'aggravarsi della crisi economica e a un disastro energetico senza precedenti che nel 2024 ha causato mesi di razionamento e blackout diffusi che sono durati fino a 14 ore . Sembra non sia servita l'alleanza che la candidata di Revolucion Ciudadana aveva stipulato con il movimento indigeno di Leonidas Iza che ora dovrà affrontare i malumori della sua base per questo patto elettorale con la candidata dell'ala moderata del \u003Cmark>correismo\u003C/mark> . L'Ecuador con Noboa si allinea con personaggi come Bukele e Milei nel sostegno alle politiche repressive contro i migranti di Trump mentre rimangono aperte le questioni poste dall'esito delle elezioni al \u003Cmark>correismo\u003C/mark> incapace di una vera svolta radicale necessaria per affrontare i problemi strutturali del paese.\r\n\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna giornalista e collaboratore di varie testate .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-14042025-CEGNA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[75,78,80,82,84],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[18],"\u003Cmark>correismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":79,"snippet":15},[],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":27},[],{"matched_tokens":85,"snippet":68},[],[87,92],{"field":36,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[47],[90],[18],[77],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":72,"value":73},"post_content",[18],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":99,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":101,"highlight":122,"highlights":142,"text_match":95,"text_match_info":150},{"cat_link":102,"category":103,"comment_count":47,"id":104,"is_sticky":47,"permalink":105,"post_author":50,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":108,"post_id":104,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":58,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":120},[44],[46],"55746","http://radioblackout.org/2019/10/ecuador-la-rivolta-de-los-zanganos-contro-il-neoliberismo/","Zánganos - parola spagnola che indica gli esemplari maschi delle api, rappresentati come semplici droni senza iniziativa personale - è un termine denigratorio che in Ecuador i ricchi usano per riferirsi ai poveri e ai lavoratori come \"ignoranti\" e \"pigri\". Durante i dodici giorni di rivolta che hanno infiammato il paese contro il paquetazo di Lenín Moreno e contro il FMI, popolazioni indigene, disoccupat*, lavoratrici, femministe e studenti hanno détournato il termine facendolo diventare una parola d'ordine. Da qui nasce la revolución de los zánganos: l'ape è diventata un simbolo dell'insurrezione popolare.\r\nL'ondata di scontri e proteste che è riuscita ad imporre l'abrogazione dell'odiato decreto 883 - mirante ad aumentare il prezzo del carburante (e quindi di tutto) per ripagare il prestito che il governo ha contratto con l’FMI per coprire un condono di 4.5 miliardi di dollari in favore del settore bancario e imprenditoriale - è iniziata con uno sciopero dei trasportatori, a cui si sono unite in massa le popolazioni indigene delle montagne e le classi sfruttate delle città. Il governo ha subito trattato con il settore dei trasporti, fortemente reazionario, aumentando il costo dei biglietti e delle tariffe dei taxi. Così lo sciopero è terminato.\r\nGli sfruttati non si sono però fermati, ed al grido di El paro no para (lo sciopero non si ferma) hanno messo in campo una delle più grandi insurrezioni popolari degli ultimi trent’anni in Ecuador. Una fiammata che ha risvegliato dal torpore le classi povere, sprofondate nell'ultimo decennio, anche a causa dell'eredità del \"correismo\", in un pantano dove nulla si muoveva e dove pochi osavano alzare la voce. In particolare, le comunità indigene hanno dimostrato ancora una volta la propria forza e determinazione nella lotta contro il colonialismo neoliberista, scendendo dalla sierra per contribuire in modo determinante a far scappare Lenín Moreno a Guayaquil, enclave costiera del potere. Come nel 1997, quando marciarono verso Quito per destituire il presidente Abdalá Bucaram, o nel 2000 e 2005 quando lo fecero nuovamente con Jamil Mahuad e Lucio Gutiérrez, o quando resero impossibile firmare l'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti nel 2006.\r\nCon Marcelo, in diretta da Quito, abbiamo ripercorso la cronaca dei dodici giorni di rivolta a partire dalle storiche fratture di classe e di colore in Ecuador, che si materializzano in termini spaziali nella spaccatura tra sierra e costa, facendo il punto sulle prospettive quotidiane di lotta che si aprono adesso, dopo la vittoria in quella che non è che una battaglia all'interno di un processo generale di guerra di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/marcelo-ecuador.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n ","17 Ottobre 2019","","2019-10-17 09:41:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/191012-ecuador-protet.jpg 775w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador, la rivolta de los zánganos contro il neoliberismo",1571301183,[61,62,115,116,117,118,119],"http://radioblackout.org/tag/fmi/","http://radioblackout.org/tag/insurrezione/","http://radioblackout.org/tag/moreno/","http://radioblackout.org/tag/popolazioni-indigene/","http://radioblackout.org/tag/zanganos/",[18,15,21,121,23,33,25],"insurrezione",{"post_content":123,"tags":127},{"matched_tokens":124,"snippet":125,"value":126},[18],"anche a causa dell'eredità del \"\u003Cmark>correismo\u003C/mark>\", in un pantano dove nulla","Zánganos - parola spagnola che indica gli esemplari maschi delle api, rappresentati come semplici droni senza iniziativa personale - è un termine denigratorio che in Ecuador i ricchi usano per riferirsi ai poveri e ai lavoratori come \"ignoranti\" e \"pigri\". 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Il giornalista Andrea Gonzales è una due opzioni con la sua proposta capital-ecologista, mentre la seconda è Leonidas Iza della conaie, ovvero il partito indigeno.L’esito del voto ha l’importanza di dimostrare che il paese porta altro in seno rispetto alla proposta politica classica, che lo vedeva schiacciato in un bipolarismo tra il correismo e la destra di Noboa, presdente alle elezioni del 2023.\r\n\r\nLa prima turnata ha anche visto un testa a testa tra i due partiti classici con il correismo che porta il nome di Luisa Gonzales e il partito di Noboa entrambi al 44% non riuscendo a superare la soglia per la presidenza.\r\n\r\nIl sette percento mancante, che allontana noboa e correismo dal sedersi sulla poltrona presidenziale, lascia nelle mani delle opzioni più minoritarie la possibilità di vittoria di uno dei due partiti, tramite un endorsment ad essi. Un sette percento che sfugge dalle proposte tradizionali dei due partiti e quindi che li costringerà a dei mutamenti per tentare di andare incontro a nuovi possibili elettori. E’ però difficile pensare a Gonzales o Iza come possibili endorsment per le due classiche opzioni del paese.\r\n\r\nCon questo primo turno di elezioni il paese mostra di aver sconfitto la logica del voto utile, la costrizione al bipartitismo a cui i due partiti classici hanno cercato di spingere l’Ecuador per tenere tra le loro mani le sorti politiche del paese. \r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna, corrispondente di Radio Onda d'Urto dal Messico e giornalista freelance:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/EcuadorPrimaTurnataElezioniCegna-1.mp3\"][/audio]","14 Febbraio 2025","2025-02-15 17:07:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36-300x183.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36-300x183.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36-1024x624.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36-768x468.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-15-alle-16.44.36.png 1126w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ecuador: Il primo turno di elezioni porta alla ribalta il voto popolare",1739568629,[165,62,166,167,168],"http://radioblackout.org/tag/conaie/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-presidenziali/","http://radioblackout.org/tag/immmigrazione/","http://radioblackout.org/tag/partito-indigeno/",[170,15,35,29,31],"Conaie",{"post_content":172},{"matched_tokens":173,"snippet":174,"value":175},[18],"in un bipolarismo tra il \u003Cmark>correismo\u003C/mark> e la destra di Noboa,","Due opzioni politoche hanno inaspetttamente superato la soglia dello zero virgola percento al primo turno di elezioni in Equador. 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Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. 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Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR","podcast",1744540748,[213],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[197],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[18],"Revolucion Ciudadana\", partito legato al \u003Cmark>correismo\u003C/mark> ,Luisa Gonzalez e il figlioccio","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. Violenze se possibile ancora più efferate a Port-au-Prince, blocco di merci, fame e migrazione; muro dominicano, traffici di armi e droga. Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al \u003Cmark>correismo\u003C/mark> ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del \u003Cmark>correismo\u003C/mark> della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]",[221],{"field":93,"matched_tokens":222,"snippet":218,"value":219},[18],{"best_field_score":181,"best_field_weight":39,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":47,"score":182,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":47},{"document":225,"highlight":238,"highlights":243,"text_match":179,"text_match_info":246},{"comment_count":47,"id":226,"is_sticky":47,"permalink":227,"podcastfilter":228,"post_author":229,"post_content":230,"post_date":231,"post_excerpt":108,"post_id":226,"post_modified":232,"post_thumbnail":233,"post_title":234,"post_type":210,"sort_by_date":235,"tag_links":236,"tags":237},"93210","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-31-10-2024-il-crimine-premeditato-della-distruzione-del-medio-oriente-turchia-erdogan-tenta-di-dividere-il-fronte-curdo-ecuador-apagones-e-crisi-politica/",[191],"radiokalakuta","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Novembre 2024","2024-11-03 15:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -TURCHIA ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",1730648245,[213],[197],{"post_content":239},{"matched_tokens":240,"snippet":241,"value":242},[18],"un campo progressista diviso ,il \u003Cmark>correismo\u003C/mark> in crisi e la mancanza","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . 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Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il \u003Cmark>correismo\u003C/mark> in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[244],{"field":93,"matched_tokens":245,"snippet":241,"value":242},[18],{"best_field_score":181,"best_field_weight":39,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":47,"score":182,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":47},{"document":248,"highlight":260,"highlights":265,"text_match":179,"text_match_info":268},{"comment_count":47,"id":249,"is_sticky":47,"permalink":250,"podcastfilter":251,"post_author":229,"post_content":252,"post_date":253,"post_excerpt":108,"post_id":249,"post_modified":254,"post_thumbnail":255,"post_title":256,"post_type":210,"sort_by_date":257,"tag_links":258,"tags":259},"83803","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-14-09-2023-cile-a-50-anni-dal-golpe-incombe-ancora-sul-latinoamerica-la-pesante-eredita-del-neoliberismo-autoritario-corno-dafrica-strage-senza-fine-in-sudan-e-guerra-civile-et/",[191],"Bastioni di Orione riflette con Alfredo Somoza e Diego Battistessa sulla pesante eredità del colpo di stato in Cile di cui ricorre il cinquantenario,la sua ingombrante ombra ancora condiziona la politica cilena ,le difficoltà del presidente Boric che si va sempre di piu' spostando verso posizioni moderate ,la nuova legge \"anti tomas\" contro le occupazioni di terreni ed edifici che segue quella definita \"gatillo facil \" che concede l'impunità alle forze di polizia, la condizione dei Mapuche che affrontano una repressione sempre piu' pesante nel difendere le loro terre dalle espropriazioni ,le cariche contro i manifestanti cui è stato impedito di accedere alle celebrazioni ufficiali davanti alla Moneda in occasione dell'11 settembre, l'esito incerto del processo costituzionale che potrebbe portare ad una riforma peggiorativa della costituzione pinochettista del 1980 .\r\n\r\nCi soffermiamo anche sull'insegnamento dell'esperienza di Unidad Popular per i movimenti rivoluzionari latinoamericani e non solo , relativamente alla possibilità di operare cambiamenti radicali in un contesto di rispetto delle istituzioni democratiche borghesi.La vicenda cilena dimostra che quando le organizzazioni popolari arrivano a contendere il potere reale a borghesia e oligarchia ,queste non esitano a usare la violenza per mantenere i loro privilegi rendendo vano il ricorso ad un percorso di mutamento istituzionale .\r\n\r\nCon Alfredo Somoza parliamo anche delle prossime elezioni in Argentina con la preoccupante ascesa di Javier Milei ,personaggio televisivo dalle proposte radicali neoliberiste e autoritarie che sembra godere dei favori degli elettori e della crisi da fine regime del peronismo.\r\n\r\nGuardiamo anche alla seconda tornata delle elezioni in Ecuador ,divenuto centro delle attività del narcotraffico con una forte presenza dei cartelli messicani e un incremento parossistico della violenza con decine di morti al giorno. La candidata del correismo potrebbe prevalere ma i sondaggi la danno testa a testa con il rampollo della famiglia di AlvaroNoboa ,uno degli uomini piu' ricchi dell'Ecuador.\r\n\r\nPesa la rottura fra il correismo e le organizzazioni indigene che frattura il fronte di sinistra e non garantisce l'unità di azione delle forze di opposizione al governo Lasso.\r\n\r\nInfine ci occupiamo anche delle vicende del Guatemala dove la vittoria elettorale nelle scorse presidenziali del partito Semilla guidato dal neo presidente progressista Bernardo Arevalo è messo in discussione dalla mobilitazione dei \"poderes facticos\" che garantiscono l'oligarchia corrotta e l'ineguale distribuzione delle risorse . Vari magistrati cercano di invalidare l'esito elettorale con accuse strumentali tanto da costringere Arevalo a sospendere il processo di transizione presidenziale che dovrebbe concretizzarsi a gennaio con il passaggio delle consegne .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Bastioni-di-orione-14-settembre-latinoamerica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse parliamo della notizia dell'avvenuto completamento del riempimento della diga della \"Rinascita\" ,che acuisce le tensioni con i paesi limitrofi in particolare l'Egitto ,e facciamo il punto sulla situazione interna dell'Etiopia dove continuano i combattimenti con le milizie ahmara Fano nonostante il cessate il fuoco firmato a Pretoria nel novembre 2022, continua l'abominevole pratica degli stupri etnici da parte delle forze armate eritree ancora sul campo, si mette in discussione la presenza degli organismi di verifica del rispetto dei iritti umani da parte del governo di Ahmed che continua con la sua politica di accentramento e repressione.\r\n\r\nParliamo anche della guerra in Sudan che non si ferma ,bombardamenti indiscriminati su obiettivi civili come è accaduto su un mercato di Karthoum ,centinaia di migliaia di profughi in fuga alla ricerca di protezione ,la guerra sembra impantanarsi con una supremazia aerea dell'esercito di Al Bhuran ,mentre sul terreno si muovono agevolmente le RSF di Hemmetti.\r\n\r\nGuardiamo anche alle prospettive dell'allargamento dei Brics all'Etiopia e la possibilità di consolidamento di un polo economico alternativo alle istituzioni globali dominate dall'Occidente.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Raffaele Crocco di Atlante delle guerre ,parliamo di WARS una mostra fotografica dedicata alle foto di guerra visibile anche sul sito della rivista .Sono stati premiati i lavori dei fotoreporter e l'occasione ci consente anche delle riflessioni sulle narrazione asimmetriche dei conflitti e la pulsione censoria che caratterizza il sistema informativo quando si parla di guerra.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-WARS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Settembre 2023","2023-09-19 12:42:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 14/09/2023- CILE A 50 ANNI DAL GOLPE INCOMBE ANCORA SUL LATINOAMERICA LA PESANTE EREDITA' DEL NEOLIBERISMO AUTORITARIO-CORNO D'AFRICA STRAGE SENZA FINE IN SUDAN E GUERRA CIVILE ETIOPE-L'OCCHIO DEI FOTOREPORTER SULLA GUERRA .",1695127349,[213],[197],{"post_content":261},{"matched_tokens":262,"snippet":263,"value":264},[18],"al giorno. 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