","Dal teorema Zuccaro al reale business sulla pelle dei migranti sulla terraferma","post",1494007255,[61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/business/","http://radioblackout.org/tag/cara/","http://radioblackout.org/tag/corridoi-umanitari/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/hotspot/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/ong/","http://radioblackout.org/tag/prima-accoglienza/","http://radioblackout.org/tag/zuccaro/",[26,20,32,71,72,73,74,30,22],"cpr","hotspot","migranti","ong",{"post_content":76,"tags":81},{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":80},[78],"corridoi","discorso della volontà di creare \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> sicuri. Qual è la volontà","Che il teorema avanzato dal Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro sul legame tra ONG attive nel canale di Sicilia e trafficanti di migranti fosse una speculazione politica servita su un piatto d'argento per reazionari di ogni risma, grillini e leghisti in testa, era apparso immediatamente chiaro. A confermarlo sono le stesse parole pronunciate da Zuccaro, che nel frattempo ha incassato il sostegno del Csm, durante la sua audizione in Commissione parlamentare Schengen:\r\n\r\n \r\n\r\n\"Vengo al discorso della volontà di creare \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> sicuri. Qual è la volontà che anima le ONG? Noi abbiamo ovviamente fatto un ventaglio di ipotesi. Si può partire da quella peggiore, che è quella di un consapevole accordo che sarebbe potuto intercorrere tra le ONG e queste organizzazioni. Questa, che è l'ipotesi sicuramente peggiore, non dà al momento alcun riscontro, ma è ovvio che ci lavoriamo.\r\n\r\n La volontà di creare \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> sicuri è certamente un dato oggettivo. Loro stanno creando oggi un corridoio che consente un accesso in Italia, che sicuramente è del tutto anomalo, perché siamo interessati da correnti di traffico che certamente non ci sarebbero state se le ONG non avessero creato questi \u003Cmark>corridoi\u003C/mark>. Allora, io mi chiedo, ma sicuramente ve lo chiederete voi prima di me, perché è il vostro compito: è consentito a delle organizzazioni private di sostituirsi alle forze politiche e alle volontà delle nazioni nel creare questi \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> e nello scegliere le modalità per creare questi \u003Cmark>corridoi\u003C/mark>? È consentito che siano loro a sostituirsi agli Stati? Io credo che questo sia un problema di carattere politico che voi vi dovete porre. Il problema che mi pongo è il seguente: questi soggetti, a prescindere dal fatto che ancora non ci risulta e probabilmente non perseguiranno profitti privati, si rendono comunque responsabili del reato quantomeno di cui all'articolo 12 della cosiddetta «Bossi-Fini» oppure no? Per questo vi dico che non appena si verificherà un caso che mi dia la possibilità di farlo, su questo aprirò un'indagine, perché evidentemente si può dubitare del fatto che sia lecito scegliere comunque il porto di approdo e portare in Italia dei migranti che non dovrebbero finire in Italia. Questo è il dato oggettivo che io debbo in questo momento certificare.\"\r\n\r\n \r\n\r\nIn un macabro gioco di ruoli tutto interno alla quotidiana guerra ai migranti, di fronte al falco Zuccaro a far la parte della \"colomba\" è niente meno che la Guardia costiera italiana, che nelle parole dell'ammiraglio Vincenzo Melone ha spiegato l'ovvio rispetto alle attività di soccorso in mare, ovvero che: \"[n]on c’è alcun controllo preventivo o generalizzato della Guardia Costiera sull’attività delle unità delle Ong straniere. E’ chiaro che con i nostri mezzi non ce la possiamo fare, ecco perché chiamiamo a raccolta tutto ciò che è possibile. Non farlo equivarrebbe a un’omissione. (...) I soccorsi in mare sono il sintomo di una malattia che si sviluppa sulla terraferma: l’attività di ricerca e soccorso non è né la causa né può dare soluzioni\".\r\n\r\n \r\n\r\nA proposito di terraferma, è interessante come la stampa di regime non abbia invece riportato praticamente nulla di quanto dichiarato dallo stesso Zuccaro sulla reale portata criminale del business sulla pelle dei migranti su tutto il territorio italiano nel sistema di prima accoglienza, nelle gabbie dei Cpr e degli Hotspot, etc., da parte di Ong, Onlus, Coop e associazioni vicine a quasi tutte le forze politiche. Qui, perlatro, non si tratta di teoremi e pretestuose ipotesi investigative del Procuratore, bensì di atti processuali, alcuni già andati a giudizio e sentenza.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con il giornalista Antonio Mazzeo, autore di diverse inchieste sul business della malaccoglienza:\r\n\r\npolemica pretestuosa su ong",[82,84,86,90,92,94,96,98,100],{"matched_tokens":83,"snippet":26},[],{"matched_tokens":85,"snippet":20},[],{"matched_tokens":87,"snippet":89},[78,88],"umanitari","\u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],{"matched_tokens":93,"snippet":72},[],{"matched_tokens":95,"snippet":73},[],{"matched_tokens":97,"snippet":74},[],{"matched_tokens":99,"snippet":30},[],{"matched_tokens":101,"snippet":22},[],[103,108],{"field":35,"indices":104,"matched_tokens":105,"snippets":107},[14],[106],[78,88],[89],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":79,"value":80},"post_content",[78],1157451471441625000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":117,"highlight":141,"highlights":146,"text_match":149,"text_match_info":150},{"cat_link":118,"category":119,"comment_count":47,"id":120,"is_sticky":47,"permalink":121,"post_author":50,"post_content":122,"post_date":123,"post_excerpt":124,"post_id":120,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":58,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":136},[44],[46],"95341","http://radioblackout.org/2025/02/sanitari-per-gaza/","La rete \"Sanitari per Gaza\" ha indetto per sabato scorso a Roma una manifestazione nazionale per chiedere la liberazione dei medici palestinesi detenuti dallo stato di Israele, un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi occupati e corridoi umanitari sicuri . Sanitari per Gaza fanno parte di una rete internazionale di operatori sanitari partita dalla Palestina e che ha poi coinvolto tutti i Paesi del mondo, tra cui l’Italia per dare solidarietà ai loro colleghi e ai tanti palestinesi a cui viene negato il diritto a curarsi in sicurezza , per denunciare i bombardamenti e le pericolose condizioni di lavoro all’interno delle strutture sanitarie.Denunciano la sistematica distruzione delle strutture sanitarie , il bombardamento sistematico degli ospedali a Gaza ,il blocco degli aiuti sanitari ,il rapimento e le torture di medici palestinesi .La rete sostiene congiuntamente a BDS Italia, una campagna di boicottaggio della multinazionale farmaceutica israeliana TEVA, specializzata nella produzione di farmaci generici ampiamente presenti anche in Italia, per le sue aperte complicità con le pratiche oppressive e di genocidio dello stato di Israele.\r\n\r\nNe parliamo con Giulia Rossi di \"Sanitari per Gaza\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/INFO-03022025-SANITARI-PER-GAZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.instagram.com/sanitari.per.gaza/","3 Febbraio 2025","Sanitari per Gaza ","2025-02-03 16:50:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/SANITARI-PER-GAZA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"288\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/SANITARI-PER-GAZA-300x288.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/SANITARI-PER-GAZA-300x288.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/SANITARI-PER-GAZA-768x738.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/SANITARI-PER-GAZA.jpg 818w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SANITARI PER GAZA",1738601413,[131,132,133,134,135],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/hussam-abu-safyia/","http://radioblackout.org/tag/medici/","http://radioblackout.org/tag/sanitari/","http://radioblackout.org/tag/sanitari-per-gaza/",[15,137,138,139,140],"Hussam Abu Safyia","medici","sanitari","Sanitari per Gaza",{"post_content":142},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[78,88],"nei territori palestinesi occupati e \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark> sicuri . 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Continua la stampa mainstream a diffondere con certezza la notizia che ad aver bombardato l'ospedale di Al Alhli sia stato Hamas, nonostante circolino varie interpretazioni sulla vicenda gravissima che ha causato mille vittime palestinesi che si sommano alle altre migliaia dal 7 ottobre. Intanto, sono scoppiate le proteste nel mondo arabo dalla Cisgiordania, al Libano al Maghreb, coinvolgendo diversi territori a sostegno della resistenza palestinese. A livello globale l'avallo dei crimini attuati da Israele mette in comune USA come UE, in particolare mettendo in primo piano una narrazione tutta schiacciata sulla paura del terrorismo islamico che implica la libertà da parte dei governi di applicare misure repressive sempre più stringenti, come nel caso della Francia.\r\n\r\nIn merito a questi temi abbiamo sentito Christian Elia, giornalista che si occupa di Mediterraneo e Medio Oriente\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Christian-Elia-Palestina-2023_10_19_2023.10.19-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUn contributo di Francoise del Collectif Judeo Arabe Citoyen pour la Palestine a Strasburgo sulla situazione in Francia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Collettivo-Strasburgo-palestina-2023_10_19_2023.10.19-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Ottobre 2023","2023-10-19 13:11:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/scontri-a-beirut-le-piazze-arabe-in-fiamme_65303a7795bc1-758x505-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/scontri-a-beirut-le-piazze-arabe-in-fiamme_65303a7795bc1-758x505-1-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/scontri-a-beirut-le-piazze-arabe-in-fiamme_65303a7795bc1-758x505-1-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/scontri-a-beirut-le-piazze-arabe-in-fiamme_65303a7795bc1-758x505-1.jpeg 758w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Palestina: si allargano le proteste nel mondo arabo e non solo.",1697721098,[168,169,170],"http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/proteste-mondo-arabo/","http://radioblackout.org/tag/resistenza-palestine/",[17,172,173],"proteste mondo arabo","resistenza palestine",{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[78,88],"ieri da Netanyahu, per aprire \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark> nel valico di Rafah al","Le ultime notizie sulla Palestina raccontano di una situazione \u003Cmark>umanitari\u003C/mark>a in emergenza totale, nonostante sui giornali nostrani si parli di un'intermediazione da parte di Biden in visita ieri da Netanyahu, per aprire \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark> nel valico di Rafah al confine con l'Egitto, la realtà è ben altra. 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Il governo ha cancellato la legge, peraltro molto restrittiva, poiché riconosceva l’obiezione di coscienza solo a chi avesse motivazioni religiose.\r\nI fascisti minacciano ed attaccano gli obiettori, per questa ragione molti giovani preferiscono nascondersi o provare a scappare, bucando i confini.\r\nTra gli obiettivi della Carovana vi è quindi l’apertura di corridoi umanitari e la possibilità per chi rifiuta la guerra ed il militarismo di allontanare dal proprio paese. Nei colloqui informali con alcuni di questi ragazzi emerge che tra di loro vi è la salda convinzione che la guerra sia una macelleria fratricida e nazionalista Dall’inizio della guerra ci sono state altre tre carovane umanitarie che hanno portato aiuti e consentito l’evacuazione di oltre 300 rifugiati. Questa volta c’è stato un salto di qualità in cui si sono poste le basi di un’opposizione concreta alla guerra. La voce degli obiettori, spaventati e perseguitati, è purtroppo ancora fragile, mentre tanta parte della “società civile”, pure impegnata nella solidarietà, mantiene un approccio molto vicino al muro nazionalista governativo.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, appena tornato dalla Carovana in Ucraina\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/2022-10-04-mazzeo-carovana-kiev.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","4 Ottobre 2022","2022-10-04 14:38:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/um.jpg 320w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Frontiere aperte per i disertori russi e ucraini",1664894299,[197,198,199,200,201,202,203],"http://radioblackout.org/tag/aprire-le-frontiere/","http://radioblackout.org/tag/bielorussia/","http://radioblackout.org/tag/diserori/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/obiettori-di-cocienza/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[205,206,24,207,34,208,209],"aprire le frontiere","bielorussia","guerra","russia","Ucraina",{"post_content":211},{"matched_tokens":212,"snippet":213,"value":214},[78,88],"vi è quindi l’apertura di \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark> e la possibilità per chi","Il giardino di Kiev “Oasi della Pace” è il luogo prescelto dagli attivisti italiani della Carovana #Stopthewarnow per lanciare con i pacifisti ucraini un appello ai governi UE perché riconoscano lo status di rifugiato agli obiettori, ai disertori e ai renitenti alla leva militare di Ucraina, Russia e Bielorussia.\r\nUn appello simile, ma indirizzato agli antimilitaristi, è stato lanciato dal gruppo “Assemblea” di Kharkiv.\r\nPrima della guerra c’erano circa cinquemila richieste per il servizio civile alternativo al militare. 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Si è trattato soltanto di una tragedia di maggiori dimensioni, ma è solo l'ultima di una serie ventennale che verrà utilizzata dalle autorità per aumentare l'importanza di Frontex, l'agenzia polacca preposta a 'difendere' la fortezza europa, che non ha nessun carattere umanitario o di rispondere alle richieste derivanti dal diritto all'asilo: infatti il governo italiano ha già varato Mare Nostrum, un modo anche nei termini linguistici imperialista di passare dalle espulsioni ai respingimenti, la maniera meno esposta possibile nella sua efferata ferocia, ammantandola di finta pietà e di false promesse di protezione, di cordoglio ipocrita, in realtà rendendo ancora più esiziale l'allontanamento dalle coste siciliane dei migranti in arrivo da Egitto (dove con il cambio di regime i siriani vengono vessati ed espulsi) e Libia, dove la situazione è ancora più pericolosa.\r\n\r\nLa Sicilia in questi anni ha subito già una forte militarizzazione del territorio e con questi nuovi provvedimenti questa situazione non potrà che peggiorare: droni a Trapani (che il bellicoso ministro Mauro ha dichiarato che verranno utilizzati nell'operazine Mare nostrum), sottomarini militari ad Augusta.. per non parlare delle infinità di basi e di nocività annesse come il Muos a Niscemi.\r\n\r\nPaola Ottaviano, avvocato impegnato nella difesa dei migranti, ci ha raccontato anche di episodi incredibili, di persone dimenticate nella stiva alla deriva, quando sono intervenuti dei soccorsi libici a trarre in salvo gli altri naufraghi. Si sa che stanno già avvenendo respingimenti in Libia, contrari a ogni norma di diritto all'asilo e l'Italia è già stata condannata per questo, eppure ci sono stati rimpatrii in 24 ore verso l'Egitto nel periodo in cui si diceva che era pericolosissimo entrare nel paese sulle sponde del Nilo. Per quel che riguarda i siriani, cercano in tutti i modi di non essere identificati, perché per gli accordi di Dublino in quel caso non potrebbero raggiungere i parenti in Scandinavia... si potrà avere qualche dato sulla riuscita del loro tentativo di passare attraverso le maglie della burocrazia europea tra qualche tempo, come è avvenuto nel 2011 per i tunisini.\r\n\r\nIl livello di dibattito sull'immigrazine si è appittito sulle posizioni governative; per fortuna l'opposizione dei territori ha permesso di legare tutti questi temi, mobilitando la popolazione siciliana: antimilitarismo, antimperialismo e antirazzismo si fondono per mettere in atto iniziative forti, capaci di sfondare il muro di gomma. Pensare che basterebbe aprire corridoi umanitari che consentano a queste persone in fuga di recarsi dove intendono ricostruirsi una vita, consentendo l'ovvia libertà della mobilità delle persone chehanno una loro dignità nei loro spostamenti, esattamente come chiunque si sposta per raggiungere il proprio posto di lavoro, che sia in patria o altrove. 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Mutilati, orfani, totale assenza di corridoi umanitari e grande volontà di tornare alle proprie case.\r\n\r\nStraziante, ma questo racconto di Federica getta una luce diversa dai soliti reportage dei media mainstream:\r\n\r\n2013.09.20-profughi_siriani","21 Settembre 2013","2013-09-26 13:26:14","Campi e confini di guerra ",1379728030,[270,271,272,273],"http://radioblackout.org/tag/kurdi/","http://radioblackout.org/tag/profughi/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[275,276,277,278],"Kurdi","profughi","Siria","Turchia",{"post_content":280},{"matched_tokens":281,"snippet":282,"value":283},[78,88],"Mutilati, orfani, totale assenza di \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> \u003Cmark>umanitari\u003C/mark> e grande volontà di tornare","Aggiungiamo un ulteriore tassello al tentativo di sbrogliare la matassa intricata di due anni di guerre siriane: il plurale è d'obbligo come sentite nella registrazione del racconto di Federica Tourn, giornalista freelance che ha visitato i campi profughi di profughi siriani fuggiti verso ovest, sul labile confine turco, oggetto di scontri anche con peshmerga kurdi che non vogliono perdere l'occasione di ricongiungere clan divisi da una linea di frontiera giustapposta da decenni a separare in modo fittizio villaggi omogenei e quindi si scontrano con i qaidisti, ma anche come sempre con i turchi allarmati.\r\nNel racconto che si dipana vengono evocati gruppi di ribelli molto diversi; difficoltà di essere giornalisti e di capire processi o anche le scelte stesse dei colleghi giornalisti, che prediligono raccontare dei campi libanesi; la condizione disperata dei profughi e la descrizioni dei campi – vuoti quelli ufficiali, sovraffollati gli altri, con situazioni complicate, sia per chi è fuggito in Turchia, sia quelli desolatissimi ancora in Siria, dove i campi sono controllati da ribelli e quindi bombardati sistematicamente dal regime: malattie, gelo d'inverno e caldissimo d'estate, assistenza sanitaria minima, cibo scarso, assenza di scuole. 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I ribelli M23 sostenuti dal Ruanda (lo dice anche l'ONU con tanto di foto satellitari) sono ormai alle porte di Goma capoluogo della regione ,gettando nel panico gli abitanti che cercano di fuggire e i profughi provenienti dalle altre regioni colpite dalla guerra. 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Nel suo discorso Vadim Krasnoselsky, il presidente autoproclamato della Transnistria, ha sostenuto che gli oltre 220mila cittadini russi che vivono nella regione potrebbero essere vittime di discriminazioni da parte della Moldavia.\r\n\r\nLa Transnistria è una sottile striscia di terra, lunga 400 chilometri e in cui vivono circa 470mila persone. Confina con la Moldavia, di cui formalmente fa parte, e con l’Ucraina: non condivide invece alcun confine territoriale con la Russia, da cui anzi dista centinaia di chilometri. La Moldavia però non ha reale controllo su questa sua regione separatista, che ha un suo governo e una sua valuta, il rublo transnistriano, fortemente dipendente economicamente da Mosca, che ad esempio gli fornisce gas gratuito, ha un’economia che si basa sull’industria pesante e sui molteplici traffici, ma il tenore di vita resta molto basso. 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La crisi \u003Cmark>umanitari\u003C/mark>a si fa sempre piu' grave secondo il Displacement Tracking Matrix dell’Organizzazione Internazionale Migrazioni, l’Oim, il 14 febbraio attorno alla città sono state stimate 1.659.000 persone sfollate ,l'ultimo rapporto rilasciato da Ocha (Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari \u003Cmark>Umanitari\u003C/mark>) qualche giorno fa, parla di 25,4 milioni di persone in uno stato di bisogno, numeri difficili da ritrovare in altre crisi.\r\n\r\nLe armi utilizzate in questa guerra sono estremamente moderne e letati ,con Giovanni Carbone profondo conoscitore dell'area parliamo anche delle cause del conflitto e della stratificazione complessa di dinamiche che risalgono a contrapposizioni etniche ,spesso indotte da agenti esterni ,appetiti delle potenze regionali e non solo verso le immense risorse minerarie ,la difficoltà del governo centrale di Kinshasa nel controllare e amministrare la remota regione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-290224-CARBONE-CONGO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Policano che vive da anni in Moldavia parliamo della situazione di tensione tra la Moldavia e la repubblica della Transnistria , una regione filorussa che formalmente fa parte della Moldavia ma da tempo si proclama indipendente, poichè il parlamento di Tiraspol ha chiesto al governo russo di mettere in atto alcune misure, non specificate, per «proteggere» la regione dalle «crescenti pressioni» ricevute dal governo moldavo. Nel suo discorso Vadim Krasnoselsky, il presidente autoproclamato della Transnistria, ha sostenuto che gli oltre 220mila cittadini russi che vivono nella regione potrebbero essere vittime di discriminazioni da parte della Moldavia.\r\n\r\nLa Transnistria è una sottile striscia di terra, lunga 400 chilometri e in cui vivono circa 470mila persone. Confina con la Moldavia, di cui formalmente fa parte, e con l’Ucraina: non condivide invece alcun confine territoriale con la Russia, da cui anzi dista centinaia di chilometri. La Moldavia però non ha reale controllo su questa sua regione separatista, che ha un suo governo e una sua valuta, il rublo transnistriano, fortemente dipendente economicamente da Mosca, che ad esempio gli fornisce gas gratuito, ha un’economia che si basa sull’industria pesante e sui molteplici traffici, ma il tenore di vita resta molto basso. Una buona parte della popolazione parla russo, nella regione si usa l’alfabeto cirillico e le trasmissioni televisive sono dominate dai media russi filogovernativi, dal 1992 in Transnistria sono anche presenti circa 1.500 soldati russi, presentati come una forza di peacekeeping .\r\n\r\nL’economia della regione è stata messa in ulteriore difficoltà a causa della decisione della Moldavia di introdurre a partire dallo scorso gennaio, alcuni dazi doganali sulle merci importate in Transnistria: finora la regione era stata esentata dal pagamento di alcune tasse, ma ora il regime fiscale per le operazioni di import ed export è stato equiparato a quello già da tempo in vigore per le aziende moldave. La decisione è stata molto criticata dal governo della Transnistria e secondo alcuni analisti sarrebe uno dei motivi principali che avrebbero spinto il governo locale a chiedere aiuto alla Russia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-290224-TRANSNISTRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Sabrina Moles di China files affrontiamo una serie di questioni relative al quadro economico del Giappone ,che sembra uscito dallo stato di stagnazione dopo le politiche espansive di Abe ma che ancora ha difficoltà nonostante la crescita dell'indice Nikkei , la proiezione cinese verso l'Artico dove la concorrenza per il controllo delle rotte si fa sempre piu' serrata ,la situazione economica cinese e del settore immobiliare dopo il mancato pagamento degli interessi su un obbligazione in dollari HK del colosso Country Garden , lo scontento dei piccoli investitori per i mancati guadagni del mercato finanziario cinese che si riflette anche sul consenso verso il partito ,la mutata strategia della Cina riguardo la \"Belt and road initiative \" e il confronto con altre iniziative occidentali di costituire \u003Cmark>corridoi\u003C/mark> alternativi a quello cinese.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-290224-SABRINA.mp3\"][/audio]",[350],{"field":109,"matched_tokens":351,"snippet":347,"value":348},[88],1155199671761633300,{"best_field_score":354,"best_field_weight":152,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":355,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1112386306048","1155199671761633393",6637,{"collection_name":316,"first_q":32,"per_page":290,"q":32},["Reactive",359],{},["Set"],["ShallowReactive",362],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f68TvUMiIBXXlmf8Uhwl_u8mjTQKxbhkw9cBcbNK-Now":-1},true,"/search?query=corridoi+umanitari"]