","Scripta Manent: 23 anni a Cospito, 17 anni e nove mesi a Beniamino","post",1687998435,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/beniamino/","http://radioblackout.org/tag/copito/","http://radioblackout.org/tag/corte-dassise-dappello/","http://radioblackout.org/tag/fatti-di-fossano/","http://radioblackout.org/tag/scripta-manent/","http://radioblackout.org/tag/strage-contro-la-sicurezza-dello-stato/",[70,71,72,73,74,75],"beniamino","copito","corte d'assise d'appello","fatti di fossano","scripta manent","strage contro la sicurezza dello stato",{"post_content":77,"tags":82},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"Corte","Il 26 giugno la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> di assise di appello di","Il 26 giugno la \u003Cmark>Corte\u003C/mark> di assise di appello di Torino ha deciso il ricalcolo delle pene alla luce di quanto stabilito dalla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> Costituzionale, che ha riconosciuto l’applicabilità delle attenuanti generiche ad entrambi gli imputati.\r\nAlfredo Cospito è stato condannato a 23 anni, Anna Beniamino a 17 anni e 9 mesi. In aula, i due imputati si sono dichiarati nuovamente estranei all’attentato di cui erano accusati.\r\nIl ricalcolo della pena si era reso necessario alla luce della ridefinizione dei fatti di Fossano da strage comune a strage politica. Sebbene sia paradossale dirlo questo è il \"miglior\" risultato possibile in quel contesto giuridico. Infatti la difesa, che farà probabilmente ricorso alla \u003Cmark>Corte\u003C/mark> Costituzionale, non poteva più contestare l’applicazione della fattispecie di “strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285)” decisa lo scorso anno dalla Cassazione, ma semplicemente, come ha fatto, tentare di introdurre il principio della levità dei fatti per ottenere le attenuanti.\r\nIl reato di Strage contro la sicurezza dello Stato, considerato il più grave dell’ordinamento giuridico italiano, non contempla alcuna forbice tra pena minima e pena massima, ma solo l’ergastolo. Peraltro lo stesso codice Rocco prevedeva all’articolo 311 che vi potesse essere una graduazione delle pene in caso di reati di lieve entità.\r\nImperterrito il procuratore generale Saluzzo ha continuato a chiedere l'ergastolo per Cospito e 27 anni e 1 mese per Beniamino.\r\nL’argomento addotto in aula dal Procuratore generale Saluzzo era squisitamente politico ed afferiva al fatto che l’attentato alla caserma dei carabinieri di Fossano, inserendosi in una più generale campagna contro i centri di detenzione per immigrati, diveniva più grave. Per il PG contrastare i CPR è attentato alla sicurezza dello Stato.\r\nVa da sé che l'applicazione del reato di strage politica (mettere in pericolo la sicurezza dello Stato) in un attentato senza vittime con scarsi danni materiali è una scelta che rientra nella logica del diritto penale del nemico. Logica per la quale la mera messa in discussione dei poteri sovrani dello Stato, basta a seppellire in galera per un attentatino da nulla.\r\nAlfredo Cospito resterà al 41 bis, perché le decisioni sul regime carcerario sono in mano al tribunale di sorveglianza di Roma, che, contrariamente a quando si crede, non applica questa misura particolarmente afflittiva agli ergastolani, ma a coloro che ritiene in grado di tenere le fila di un’associazione politica o mafiosa anche dalle mura del carcere. Va da se che lo scopo principale è piegare i prigionieri per tentare di ottenere una collaborazione e, in caso contrario, applicare una violenza estrema a chi non si piega.\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, difensore di Anna Beniamino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-27-vitale-scripta-manent.mp3\"][/audio]",[83,85,87,93,95,97],{"matched_tokens":84,"snippet":70},[],{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],{"matched_tokens":88,"snippet":92},[89,90,91],"corte","d'assise","d'appello","\u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>d'assise\u003C/mark> 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Nicolò. Il collegio ha approvato il giudizio di primo grado, rigettando l'accusa di attentato con finalità di terrorismo. Ai quattro No Tav è stata confermata la condanna a tre anni e mezzo per il sabotaggio al cantiere della notte tra il 13 e il 14 maggio 2013..\r\nIl procuratore generale Marcello Maddalena aveva chiesto nove anni e mezzo. \r\nMaddalena ieri mattina ha sparato le ultime cartucce. A sostegno della sua tesi anche la lettera dei quattro No Tav, che si identificavano nei passaggi salienti della lotta: dalla battaglia del Seghino all'assedio del 3 luglio 2011, passando per Venaus e la Libera Repubblica della Maddalena. \r\nAllora il movimento No Tav obbligò il governo a cancellare un progetto ormai entrato in fase esecutiva. Maddalena ha le idee chiare: chi ci è riuscito una volta potrebbe riuscirci ancora. La mera intenzione di fermare il Tav basterebbe a giustificare l’accusa di terrorismo.\r\nIn filigrana si legge la trama sottesa del tessuto argomentativo di Maddalena: tutti i No Tav sono terroristi. Chi devasta e militarizza il territorio invece difende la democrazia. Il sabotaggio di quella notte di maggio fu quindi un attacco alla democrazia, ad un sistema che legittima il diritto del governo a devastare e militarizzare il territorio.\r\nChi si mette di mezzo, chi non si rassegna al dissenso, chi pratica l’azione diretta finisce nel mirino.\r\nLa Corte d’assise ha rigettato le tesi del PM, perché è (ancora) troppo diffusa l’opinione che non si possa equiparare un sabotaggio alla diffusione del terrore.\r\nL’operazione tentata dalla Procura di Torino questa volta è fallita, ma la carta del terrorismo potrebbe essere rigiocata, se il movimento No Tav riuscisse nuovamente a mettere in difficoltà il governo, se il territorio divenisse nuovamente ingovernabile. \r\nTutti i No Tav, compresi i sette del sabotaggio del maggio 2013, intendono davvero obbligare il governo a cancellare la nuova linea veloce da Torino a Lyon dalla propria agenda. Nonostante non sia stata riconosciuta la finalità di terrorismo, resta il fatto che quattro No Tav sono stati sottratti per tre anni e mezzo alle loro vite, agli affetti, alla lotta. \r\nLa mossa più ardita della Procura torinese contro i No Tav è stata disinnescata, nonostante la discesa in campo del procuratore generale.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati dei quattro No Tav.\r\nAscolta la diretta:\r\n2015-12-22-losco","22 Dicembre 2015","2015-12-23 15:01:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"260\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-300x260.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi-300x260.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/no-tav-liberi.jpg 381w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sabotaggio, non terrorismo. 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Con loro, abbiamo ripercorso le tappe del processo e commentato \"a sangue caldo\" la sentenza di ieri, Nelle loro parole, non solo la rabbia e il dolore, ma anche la consapevolezza che il percorso che ha portato sino alla sentenza di ieri, ha comunque rimesso al centro l'esigenza di una lotta concreta contro un sistema che continua ad ingrassare padroni e affaristi e spremere, sacrificare, e troppe volte uccidere, chi lavora.\r\n\r\nParte 1\r\n\r\nSpecialeThyssen1a\r\n\r\nParte 2\r\n\r\nSpecialThyssen2a","1 Marzo 2013","2013-03-07 13:19:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/thyssen-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"214\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/thyssen-300x214.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/thyssen-300x214.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/thyssen.jpeg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strage Thyssen, parenti e solidali ai microfoni di Radio BlackOut",1362146689,[186,187,188,189],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-capiale-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lotte-operaie/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/thyssen/",[36,191,192,25],"lotte operaie","morti sul lavoro",{"post_content":194},{"matched_tokens":195,"snippet":196,"value":197},[89,90,91],"All'indomani del verdetto della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>d'assise\u003C/mark> \u003Cmark>d'appello\u003C/mark> del tribunale di Torino che","All'indomani del verdetto della \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>d'assise\u003C/mark> \u003Cmark>d'appello\u003C/mark> del tribunale di Torino che riduce drasticamente le condanne ai vertici della Thyssenkrupp in quanto \"non vi è stato il dolo\", abbiamo avuto ospiti in studio alcuni parenti dei 7 giovani lavoratori rimasti uccisi in quello che fu definito \"l'inferno della classe operaia\".A fianco a loro, anche i solidali della rete di compagni e compagne che han sostenuto la loro lotta sin da quel 6 dicembre 2007. 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Harald Espenhahn, è stato condannato per omcidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente. Sparisce quindi il profilo doloso dell’incendio, tranne che per l’art 437 del codice penale: sotto questo aspetto al manager tedesco e agli altri imputati viene confermata la condanna di primo grado per omissioni dolose di norme anti-infortunistiche.\r\nLetta la sentenza e usciti i giudici dall’aula gremita di folla e di giornalisti, i familiari delle vittime hanno cominciato a urlare la loro indignazione davanti alle telecamere schierate delle tv nazionali e locali. Poi madri, mogli e fratelli hanno deciso di occupare la maxi aula del Palazzo di Giustizia in segno di protesta.\r\n\r\nLa diretta con una dei familiari al momento della sentenza nell'aula 1 del tribunale.\r\n\r\ntyssen","28 Febbraio 2013","2013-03-07 13:19:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/vittime-thyssen-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/vittime-thyssen-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/vittime-thyssen-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/vittime-thyssen.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sentenza Thyssen, le pene si riducono, i familiari occupano l'aula",1362067084,[216,217,218,219,220,189,221],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/","http://radioblackout.org/tag/processo/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[52,223,224,225,27,25,226],"linformazione-di-blackout","news","notizie","torino",{"post_content":228},{"matched_tokens":229,"snippet":232,"value":233},[79,230,231],"d’assise","d’appello","Nuova sentenza della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>d’assise\u003C/mark> \u003Cmark>d’appello\u003C/mark> del Tribunale di Torino per","Nuova sentenza della \u003Cmark>Corte\u003C/mark> \u003Cmark>d’assise\u003C/mark> \u003Cmark>d’appello\u003C/mark> del Tribunale di Torino per la morte nel rogo del 6 dicembre 2007 dei sette operai della ThyssenKrupp.\r\n\r\nIl presidente Gian Giacomo Sandrelli ha letto la sentenza che riduce la condanna dell’amministratore delegato in 10 anni, ma soprattutto cancella il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. 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Poi madri, mogli e fratelli hanno deciso di occupare la maxi aula del Palazzo di Giustizia in segno di protesta.\r\n\r\nLa diretta con una dei familiari al momento della sentenza nell'aula 1 del tribunale.\r\n\r\ntyssen",[235],{"field":106,"matched_tokens":236,"snippet":232,"value":233},[79,230,231],{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":33,"num_tokens_dropped":49,"score":140,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":49},{"document":239,"highlight":253,"highlights":258,"text_match":136,"text_match_info":261},{"cat_link":240,"category":241,"comment_count":49,"id":242,"is_sticky":49,"permalink":243,"post_author":52,"post_content":244,"post_date":245,"post_excerpt":55,"post_id":242,"post_modified":246,"post_thumbnail":247,"post_thumbnail_html":248,"post_title":249,"post_type":60,"sort_by_date":250,"tag_links":251,"tags":252},[46],[48],"6723","http://radioblackout.org/2012/02/operazione-tramonto-la-cassazione-annulla-le-condanne/","La Cassazione ha annullato con rinvio, affinché si tenga un nuovo processo innanzi alla corte d'assise d'appello di Milano, le condanne - alcune superano i 14 anni di reclusione - a 12 imputati accusati di aderire alle Nuove Brigate Rosse e di avere nel mirino il giuslavorista Pietro Ichino.. Nel frattempo però gli imputati detenuti non verranno scarcerati. Annullata anche la costituzione di parte civile del giuslavorista Pietro Ichino, che, secondo l'accusa, sarebbe stato nel mirino del Partito comunista politico-militare, di cui avrebbero fatto parte gli imputati. Entro trenta giorni sono attese le motivazioni, ma a quanto si apprende la Cassazione ritiene che debba essere fatta chiarezza tra i diversi capi di imputazione contestati. L'annullamento, infatti, riguarda la finalità di terrorismo a carico di tutti gli imputati. L'inchiesta, condotta dal pm Ilda Boccassini, aveva portato a diversi arresti nel Nord Italia nel 2007. Gli imputati erano stati condannati in primo grado nel giugno 2009. Un anno dopo la conferma in appello. La posizione di vittima di Pietro Ichino - al quale sono stati riconosciuti centomila euro di risarcimento che, adesso, vengono messi in discussione - ha suscitato perplessità, essendo stato nel mirino dell'organizzazione solo a livello «potenziale». Nell'appello bis, dunque, potrebbero aprirsi spazi per condanne più miti se cadesse la configurazione dell'eversione prevista dall'art.270bis cp e rimanesse in piedi solo la semplice associazione sovversiva punita dall'art.270 cp. Il grosso sforzo difensivo, portato avanti soprattutto dalle arringhe dell'avvocato Giuseppe Pelazza, ha fatto breccia in un collegio giudicante sensibile a non criminalizzare più del dovuto ipotesi di attentati che sono rimaste del tutto incompiute.\r\n\r\n ","23 Febbraio 2012","2012-02-27 13:48:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Nuove-Br-13-condanne-in-appello-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"226\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Nuove-Br-13-condanne-in-appello-300x226.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Nuove-Br-13-condanne-in-appello-300x226.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Nuove-Br-13-condanne-in-appello-768x579.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/Nuove-Br-13-condanne-in-appello.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Operazione Tramonto: la Cassazione annulla le condanne",1330030554,[],[],{"post_content":254},{"matched_tokens":255,"snippet":256,"value":257},[89,90,91],"un nuovo processo innanzi alla \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>d'assise\u003C/mark> \u003Cmark>d'appello\u003C/mark> di Milano, le condanne - alcune","La Cassazione ha annullato con rinvio, affinché si tenga un nuovo processo innanzi alla \u003Cmark>corte\u003C/mark> \u003Cmark>d'assise\u003C/mark> \u003Cmark>d'appello\u003C/mark> di Milano, le condanne - alcune superano i 14 anni di reclusione - a 12 imputati accusati di aderire alle Nuove Brigate Rosse e di avere nel mirino il giuslavorista Pietro Ichino.. 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Qui si celebrarono i grandi processi alla mafia e alla lotta armata. E' rimasta chiusa per lunghi anni, finché non è stata riaperta per i No Tav. Qui va avanti a tappe forzate il processo ai resistenti della Maddalena nei giorni dello sgombero della libera Repubblica e del primo assedio alla zona occupata.\r\nGiovedì 22 maggio è stata il teatro perfetto per la prima udienza ai quattro attivisti No Tav accusati di aver compiuto un sabotaggio al cantiere di Chiomonte il 14 maggio dello scorso anno. In quell'occasione venne danneggiato un compressore, presto riparato e rivenduto. Questo danneggiamento per la Procura di Torino vale un'imputazione di attentato con finalità di terrorismo. Un'imputazione che ha sottratto alle loro vite, ai loro affetti, alle lotte Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, rinchiusi da oltre cinque mesi in regime di alta sorveglianza.\r\nSolo da una settimana erano state cancellate alcune misure particolarmente afflittive nei loro confronti, come il divieto di incontro tra loro, e il blocco delle visite per tutti tranne i familiari più stretti.\r\nEntro il 15 giugno verranno rese note le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ha annullato quella del Riesame che aveva confermato l'impianto accusatorio della Procura di Torino.\r\nUna prima crepa nel teorema della premiata coppia Padalino/Rinaudo, che potrebbe, ma il condizionale resta d'obbligo, portare ad un alleggerimento della pressione disciplinare sui quattro No Tav.\r\nNell'udienza del 22 maggio in corte d'assise il giudice ha concesso che i prigionieri fossero messi insieme nella stessa gabbia, in una zona più vicina ai loro avvocati. Per la prima volta da mesi hanno potuto incontrarsi, parlare, ritrovare un frammento della propria comunità umana e politica.\r\nFuori dall'aula bunker c'erano centinaia di attivisti No Tav dalla Valle, da Torino, da ogni dove. Musica, interventi, il compressore bruciato in effige hanno accompagnato una mattinata piovosa in questo scampolo di città ai confini del nulla metropolitano.\r\nA turno, con lunghe code ed estenuanti controlli, i No Tav sono entrati in aula. Lo spazio riservato al pubblico è distante un centinaio di metri dalla tribuna dove sono assisi i giudici. La gabbia con i prigionieri è lontana. In mezzo un vetro virato sul verde. Sembra un acquario triste.\r\nMa non importa. Salendo in piedi sulle sedie si riesce a fare un saluto, che i prigionieri ricambiano arrampicandosi sulla gabbia. Loro, cui spetta la parte più difficile, sembrano più forti di chi sta fuori.\r\nIn aula il rito si consuma secondo i propri schemi, con la presentazione delle parti civili. 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Per la prima volta da mesi hanno potuto incontrarsi, parlare, ritrovare un frammento della propria comunità umana e politica.\r\nFuori dall'aula bunker c'erano centinaia di attivisti No Tav dalla Valle, da Torino, da ogni dove. Musica, interventi, il compressore bruciato in effige hanno accompagnato una mattinata piovosa in questo scampolo di città ai confini del nulla metropolitano.\r\nA turno, con lunghe code ed estenuanti controlli, i No Tav sono entrati in aula. Lo spazio riservato al pubblico è distante un centinaio di metri dalla tribuna dove sono assisi i giudici. La gabbia con i prigionieri è lontana. In mezzo un vetro virato sul verde. Sembra un acquario triste.\r\nMa non importa. Salendo in piedi sulle sedie si riesce a fare un saluto, che i prigionieri ricambiano arrampicandosi sulla gabbia. Loro, cui spetta la parte più difficile, sembrano più forti di chi sta fuori.\r\nIn aula il rito si consuma secondo i propri schemi, con la presentazione delle parti civili. Per mesi i media, echeggiando le carte della Procura, avevano annunciato centinaia di costituzioni. La Commissione Europea, i ministeri, gli operai del cantiere, i poliziotti di guardia non si presentano. Alla fine restano solo il governo, LTF, general contractor per la Torino Lyon, e il sindacato di polizia SAP, quello degli applausi agli assassini di Federico Aldrovandi.\r\nGli avvocati della difesa hanno presentato numerose questioni di carattere procedurale, compresa l'eccezione di costituzionalità dell'articolo 270 sexies, da cui la Procura di Torino desume la definizione di terrorismo.\r\nE' stata anche avanzata la richiesta di trasferimento a Torino dei quattro compagni.\r\nIl tribunale si è riservato di rispondere. La prossima udienza si terrà il 6 giugno.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Eugenio Losco, uno degli avvocati che difendono i No Tav.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 05 23 losco processo compressore",[331],{"field":106,"matched_tokens":332,"snippet":328,"value":329},[89,90],{"best_field_score":307,"best_field_weight":139,"fields_matched":33,"num_tokens_dropped":33,"score":308,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},6637,{"collection_name":293,"first_q":72,"per_page":264,"q":72},17,["Reactive",338],{},["Set"],["ShallowReactive",341],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fdwMKjG7RzelP5Kw0Yc40wYxCXtuRcGSUvbV4p969i44":-1},true,"/search?query=corte+d%27assise+d%27appello"]