","Corteo 1°maggio Torino","post",1619870517,[57,58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/corteo-1maggio/","http://radioblackout.org/tag/movimento-antagonista/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[15,28,30,20],{"post_content":63,"post_title":68,"tags":72},{"matched_tokens":64,"snippet":66,"value":67},[65],"corteo","Il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del 1°maggio di oggi era","Il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del 1°maggio di oggi era composto da due presidi, quello sociale, antagonista e No Tav, partito da Piazza Vittorio e quello statico in Piazza Castello composto dai sindacati di base insieme a Gabrio e Manituana.\r\n\r\nCome sempre un grosso spiegamento della polizia a seguire le mobilitazioni.\r\n\r\nAscolta la prima diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Prima-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl \u003Cmark>corteo\u003C/mark> partito da Piazza Vittorio ha attraversato via Po e si è direzionato verso Piazza Castello.\r\n\r\nAscolta il contributo dei Cobas:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/cobas.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta il contributo da Radio No Tav:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/radio-no-tav.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAlcuni contributi all'arrivo dello spezzone sociale in Piazza Castello e le prime cariche da parte della celere allo stesso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/arrivo-piazza-castello.mp3\"][/audio]\r\n\r\nContributo da parte dei compagni del Manituana:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/Manituana.mp3\"][/audio]\r\n\r\nUltimi contributi da parte dei redattori di Blackout e dalle varie realtà presenti in Piazza Castello:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ultimi-contributi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":69,"snippet":71,"value":71},[70],"Corteo","\u003Cmark>Corteo\u003C/mark> 1°maggio Torino",[73,75,78,80],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[65,26],"\u003Cmark>corteo\u003C/mark> \u003Cmark>1maggio\u003C/mark>",{"matched_tokens":79,"snippet":30},[],{"matched_tokens":81,"snippet":20},[],[83,88,91],{"field":31,"indices":84,"matched_tokens":85,"snippets":87},[17],[86],[65,26],[77],{"field":89,"matched_tokens":90,"snippet":71,"value":71},"post_title",[70],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":66,"value":67},"post_content",[65],1157451471441625000,{"best_field_score":96,"best_field_weight":97,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":43,"score":98,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":43},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":100,"highlight":117,"highlights":125,"text_match":130,"text_match_info":131},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":43,"id":103,"is_sticky":43,"permalink":104,"post_author":46,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":49,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":54,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":116},[40],[42],"47274","http://radioblackout.org/2018/05/1-maggio-a-parigi-il-corteo-autonomo-sfida-macron/","Primo maggio di lotta a Parigi, dove ieri un grosso corteo ha attraversato le strade della capitale francese. In testa alla tradizionale manifestazione dei sindacati si è imposto uno spezzone autonomo di migliaia di persone, composto a sua volta da varie realtà e collettivi e anche da molti lavoratori che hanno preferito disertare la parata sindacale.\r\n\r\nIl corteo, partito da piazza della Bastiglia, non era ancora arrivato alla fine quando la polizia ha caricato violentemente, chiudendo la folla in uno spazio ristretto e sommergendola di gas lacrimogeni. A quel punto una parte dei manifestanti ha cercato di riprendere lungo il percorso previsto, mentre parte dello spezzone autonomo è ripartito in direzione di piazza della Bastiglia, moltiplicandosi in diverse manif sauvage simultanee che hanno messo in grossa difficoltà l'apparato poliziesco.\r\n\r\nAl termine della giornata si contavano più di 200 fermati dalla polizia e per un centinaio di questi il fermo è stato convalidato con la formula della \"Garde à vue\". Oggi si dovrebbero avere maggiori informazioni sulla loro situazione.\r\n\r\nIl collegamento con Gaia, compagna italiana che vive a Parigi:\r\n\r\n1maggio_apris","2 Maggio 2018","2018-05-05 12:10:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/GettyImages-953341462_master-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/GettyImages-953341462_master-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/GettyImages-953341462_master-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/GettyImages-953341462_master-768x509.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/GettyImages-953341462_master.jpg 980w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1 Maggio a Parigi, il corteo autonomo sfida Macron",1525270816,[57,113,114,115],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/macron/","http://radioblackout.org/tag/parigi/",[15,24,22,18],{"post_content":118,"post_title":122},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[65],"Parigi, dove ieri un grosso \u003Cmark>corteo\u003C/mark> ha attraversato le strade della","Primo maggio di lotta a Parigi, dove ieri un grosso \u003Cmark>corteo\u003C/mark> ha attraversato le strade della capitale francese. 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La triplice non perde inoltre occasione di dare sempre il peggio di sé e già prepara una fiaccolata per il lavoro per il prossimo 10 maggio, mentre non mancano ipotesi di manifestazioni congiunte sindacati-rappresentaze padronali.\r\n\r\nOltre a loro le piazze saranno attraversate anche da migliaia di italiani e italiane che non intendono subire quietamente lo spolpamento delle loro vite e forse non mancheranno di far sentire il loro disappunto. Molte le iniziative autorganizzate e i cortei alternativi in giro per il paese.\r\n\r\nA Milano la MayDay avra come tema, oltre la rivdenicazione del reddito garantito, l'opposizione a EXPO 2015,maxi-evento che incombe sul territorio metrolombardo imponendo immaginari e devastando territori.\r\n\r\nLa Cub ha invece indetto uno sciopero contro la liberalizzazione degli orari nella grande distribuzione, dove il non rispetto del contratto nazionale porta all'obbligo, per molti lavoratori e lavoratrici, di lavorare anche nei giorni festivi. 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Ne abbiamo parlato con Aldo Milani (SìCobas)\r\n\r\naldo_milani_1_maggio\r\nA Torino, l'appuntamento per chi ha qualcosa da dire ai responsabili delle nostre condizioni di vita è per le 9, in piazza vittorio, lontano dagli spezzoni istituzionali, del sindacato concertativo e dei partiti.\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Aprile 2013","2013-05-15 12:38:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/2013-05-01-workers-of-the-world-unite-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/2013-05-01-workers-of-the-world-unite-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/2013-05-01-workers-of-the-world-unite-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/2013-05-01-workers-of-the-world-unite.jpg 468w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1° maggio: non solo sfilate",1367326222,[149],"http://radioblackout.org/tag/1maggio/",[26],{"post_content":152,"tags":156},{"matched_tokens":153,"snippet":154,"value":155},[65],"logistica si concentreranno in un \u003Cmark>corteo\u003C/mark> autorganizzato a Piacenza e con","Domani decine di piazze in tutto il paese vedranno sfilare le rappresentanze sindacali concertative con quel che resta dei partiti del centrosinistra, imploranti pietà al neo-governo che già prepara la nuova macelleria sociale in linea coi dettami della Bce. 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Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Maggio 2025","2025-05-13 23:17:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/spezzone-social-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 29/04/2025","podcast",1747178222,[242],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[211],{"post_content":245},{"matched_tokens":246,"snippet":248,"value":249},[247,65],"maggio","coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> in \u003Cmark>corteo\u003C/mark> all'interno dello spezzone sociale e","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> 2025 dello spezzone sociale. Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark>), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un \u003Cmark>corteo\u003C/mark> internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark> in \u003Cmark>corteo\u003C/mark> all'interno dello spezzone sociale e il 12 \u003Cmark>maggio\u003C/mark> verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 \u003Cmark>maggio\u003C/mark>, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[251],{"field":92,"matched_tokens":252,"snippet":248,"value":249},[247,65],1157451402587406300,{"best_field_score":255,"best_field_weight":133,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":43,"score":256,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":14},"2211864248320","1157451402587406449",{"document":258,"highlight":271,"highlights":276,"text_match":253,"text_match_info":279},{"comment_count":43,"id":259,"is_sticky":43,"permalink":260,"podcastfilter":261,"post_author":262,"post_content":263,"post_date":264,"post_excerpt":49,"post_id":259,"post_modified":265,"post_thumbnail":266,"post_title":267,"post_type":239,"sort_by_date":268,"tag_links":269,"tags":270},"80924","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast-20-3-23-sentenza-brennero-muri-contro-i-migranti/",[196],"macerie su macerie","La settimana scorsa con la sentenza d'appello del tribunale di Bolzano sono stati comminati 123 anni complessivi a 28 compagni e compagne per il corteo del maggio 2016 al Brennero. I fatti sono noti: il governo austriaco stava passando dalla fase progettuale a quella attuattiva nella costruzione di un muro anti-migranti, un muro posto al confine con l'Italia, una nefandezza ormai non rara a cui era necessario opporsi. Sarebbe stato l'ennesimo checkpoint di guerra lungo la cosiddetta \"rotta balcanica\", ma a lungo la realizzazione è rimasta sospesa e, amara ironia della sorte, proprio in concomitanza con la sentenza contro i compagni e le compagne, l'Austria ha ripreso il progetto di \"fortificare\" il suo confine esterno.\r\n\r\nPrima parte: i muri d'Europa, 2.048 chilometri di barriere in continua espansione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/parte-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nSeconda parte: diretta con Trento sulle condanne del Brennero e il diritto penale del nemico\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/parte-2.mp3\"][/audio]","21 Marzo 2023","2023-03-21 11:17:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Banner_WallsMap_EN_600x340_A_dest-200x110.jpg","MACERIE SU MACERIE - PODCAST 20/3/23 - Sentenza Brennero & muri contro i migranti",1679397432,[],[],{"post_content":272},{"matched_tokens":273,"snippet":274,"value":275},[65,247],"compagni e compagne per il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del \u003Cmark>maggio\u003C/mark> 2016 al Brennero. 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Delle Olimpiadi restano le inutili cattedrali di cemento e tanti debiti. Resta il grattacielo di Intesa/San Paolo, costruito su terreni pubblici ceduti per un tozzo di pane dall’amministrazione Chiamparino alla banca, che l’aveva salvato dalla bancarotta pochi giorni prima della sua trionfale rielezione a sindaco. Alla fine di qual mandato Chiamparino divenne presidente della Compagnia di San Paolo, oggi è il candidato del PD per la Regione Piemonte.\r\nA far le spese delle politiche del PD di governo, a Torino come nel resto del paese, i lavoratori, che i provvedimenti del primo ministro Renzi condannano alla precarietà a vita e salari da fame senza tutele, senza futuro.\r\nIn questi anni di cemento le scuole della città sono andate a pezzi: i soldi destinati all’edilizia scolastica sono stati usati per il Tav, i piccoli, preziosi ospedali sono stati chiusi, continui sono stati i tagli al trasporto locale.\r\nTorino è diventata la capitale degli sfratti, perché tra disoccupazione e precarietà tanti, troppi, non ce la fanno più a pagare il fitto o il mutuo.\r\nTanti, sempre più, non sono più disposti a subire, alzano la testa, scelgono di lottare per riprendersi gli spazi, per contrastare le politiche dei padroni di una città che ha cambiato pelle, ma dove lo sfruttamento è sempre più duro, la precarietà è la norma.\r\n\r\nLe ragioni di chi non intende subire la schiavitù salariata come destino, le ragioni di chi lotta contro il razzismo, la violenza poliziesca, il Tav, di chi non accetta che si spendano milioni per costruire e comperare cacciabombardieri, di chi occupa le case vuote, di chi non china la testa hanno dilagato nella piazza del Primo Maggio torinese.\r\nL’altra Torino, quella degli anarchici, degli antagonisti, del No Tav, dei lavoratori ribelli, ha riempito piazza Vittorio, soverchiando con la forza dei numeri e delle proprie ragioni, la piazza istituzionale.\r\n\r\nQui una piccola galleria di foto dello spezzone rosso e nero\r\n\r\nAscolta il riassunto della giornata curato da Anarres:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio mar torino\r\n\r\nSin dal giorno precedente i due quotidiani torinesi, La Stampa e Repubblica, avevano annunciato un dispiegamento straordinario di polizia. Nel mirino gli antagonisti, ma soprattutto gli anarchici che avevano promosso uno spezzone contro la guerra interna e quella esterna, contro la repressione e le fabbriche d’armi, uno spezzone che portasse in piazza le regioni di chi pensa che di padroni e governanti si possa e si debba fare a meno.\r\nChe aria tirava era sin troppo evidente.\r\nIl Partito Democratico, che in questi anni aveva fatto fatica ad entrare in piazza, nonostante il servizio d’ordine di picchiatori professionisti, nonostante la tutela della polizia, è stato circondato completamente. C’erano gli attivisti politici, c’erano i No Tav e gli occupanti di case, c’era tanta, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare. Non c’è posto nel corteo del Primo Maggio per il Partito Democratico, non c’è posto per chi sta dalla parte dei padroni.\r\nQuando in piazza è comparso il senatore/questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila nel benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del PD. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci.\r\nLa gente sotto i portici si è unita alla resistenza: sono volate sedie tra le gambe dei celerini che manganellavano, insultati da tutti, mentre l’indignazione diveniva rabbia.\r\n\r\nI celerini hanno provato a strappare dal furgone degli anarchici lo striscione con la scritta “Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò liberi. Terrorista è il Tav”, ma i compagni e le compagne dello spezzone rosso e nero se lo sono ripreso. Con i segni delle manganellate sul corpo ma sempre più determinati ad andare avanti, ad non farci chiudere nella piazza, dopo una seconda carica, siamo finalmente partiti.\r\nIn testa allo spezzone anarchico lo striscione “Terrorista è chi bombarda, sfrutta, opprime”.\r\n\r\nIl corteo si è infine dispiegato lungo via Po. La fotografia dei numeri era impietosa: un piccolo corteo istituzionale, difeso passo a passo dalla polizia era seguito, circondato, assediato dalla Torino che il prossimo 25 maggio diserterà le urne, perché riempie, ogni giorno le piazze, perché non è più disposta a delegare la propria vita a chi bombarda, sfrutta, opprime.\r\n\r\nUna sfida intollerabile per il PD. In via Roma, quando ormai il corteo aveva assunto le caratteristiche di ogni Primo Maggio, con famiglie, bambini, anziani e disabili, la polizia ha nuovamente caricato più volte per impedire l’ingresso in piazza San Carlo.\r\n\r\nDurante le cariche la gente ai lati plaudiva chi resisteva. Nonostante la violenza della polizia, che si accaniva anche sotto i portici, il corteo non si è scomposto.\r\nUna giovane mamma ci ha allungato la sua bambina perché la facessimo salire sul furgone, ma non è fuggita.\r\nIn via Roma la polizia ha fatto il proprio bottino, fermando tre manifestanti. Per uno di loro, Marco, “Boba”, anarchico e redattore di radio Blackout, è scattato l’arresto.\r\nPoi il corteo è entrato in piazza San Carlo, da dove sindacati di Stato e PD se ne erano andati via in fretta e furia.\r\nGli ultimi comizi. Un po’ di ghiaccio per i feriti e poi via. Il pranzo anarchico, che come ogni anno ha riempito la sede della Federazione Anarchica in corso Palermo 46, non ha chiuso la giornata di lotta.\r\n\r\nDavanti a Eataly, il supermercato del gusto di Oscar Farinetti, l’uomo che Renzi avrebbe voluto al dicastero dell’economia, c’erano due camionette della guardia di finanza e un folto nugolo di digos della “squadra anarchici”. Poliziotti dell’antisommossa presidiavano il retro dell’edificio.\r\nSulla porta a braccia incrociate gli uomini della security del supermercato. Sulla schiena lo slogan Italy is Eataly, che trovava un’eco nello striscione aperto davanti al supermercato “Fruttamento e precarietà made in Eataly”.\r\n\r\nEataly è il simbolo dell’Italia ai tempi di Renzi, un luogo dove si lavora 365 giorni l’anno, dove la precarietà è la norma e la disciplina durissima.\r\nI lavoratori, tutti italiani, del supermercato più eco, green e costoso d’Italia, vengono pagati 8 euro (lordi) l’ora. I pochi con contratto a tempo indeterminato sono tutti part time a 30 ore, ma di ore ne fanno molte di più. Sempre.\r\nIn media chi lavora dietro ai banchi o nei ristorantini dove si affacciano anche facoltosi turisti stranieri, porta a casa 800 euro al mese. Niente domeniche, niente festività, niente 25 aprile, niente Primo Maggio\r\n\r\nLa gente che passava ascoltava con attenzione, si fermava, chiedeva notizie, voleva sapere. Numerosi gli interventi, tra cui vogliamo segnalare quelli di Pino Larobina, operaio dell’Iveco licenziato per la propria attività sindacale nell’USB, e quello di Marco, un giovane compagno torinese, che per fuggire la disoccupazione da cinque anni è emigrato in Polonia.\r\nAbbiamo intrecciato i fili delle lotte, nella comune consapevolezza, che viviamo tempi duri ma sempre più gente si sta disintossicando dalle illusioni istituzionali e sceglie la lotta.\r\n\r\nSolidarietà a Marco, “Boba” arrestato nella Piazza del Primo Maggio. Una piazza di lotta.\r\nLo vogliamo libero, vogliamo liberi tutti e tutte!\r\n\r\nVogliamo liberi Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\nSabato 10 maggio marcia popolare No Tav a Torino\r\n\r\nAppuntamento alle 14 in piazza Adriano.\r\n\r\nAggiornamento. Torino. 3 maggio\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo Maggio mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ","4 Maggio 2014","2018-10-17 22:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/2014-05-01-primo-maggio-a-torino-8-200x110.jpg","Torino. Un Primo Maggio di lotta",1399238122,[292,293,294,295],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio-2014/","http://radioblackout.org/tag/spezzone-rosso-nero/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[297,221,298,208],"arresti","spezzone rosso nero",{"post_content":300,"post_title":305,"tags":308},{"matched_tokens":301,"snippet":303,"value":304},[65,302],"Maggio","chiare. Non c’è posto nel \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> per il Partito Democratico, non","Il Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> imbalsamato, chiuso nelle cerimonie istituzionali, consacrato ai riti stanchi di una sinistra cittadina che governa Torino da decenni, non c’è più.\r\nIl Partito Democratico ha costruito le proprie fortune nel segno delle grandi opere, della kermesse olimpica e del Tav. Delle Olimpiadi restano le inutili cattedrali di cemento e tanti debiti. Resta il grattacielo di Intesa/San Paolo, costruito su terreni pubblici ceduti per un tozzo di pane dall’amministrazione Chiamparino alla banca, che l’aveva salvato dalla bancarotta pochi giorni prima della sua trionfale rielezione a sindaco. Alla fine di qual mandato Chiamparino divenne presidente della Compagnia di San Paolo, oggi è il candidato del PD per la Regione Piemonte.\r\nA far le spese delle politiche del PD di governo, a Torino come nel resto del paese, i lavoratori, che i provvedimenti del primo ministro Renzi condannano alla precarietà a vita e salari da fame senza tutele, senza futuro.\r\nIn questi anni di cemento le scuole della città sono andate a pezzi: i soldi destinati all’edilizia scolastica sono stati usati per il Tav, i piccoli, preziosi ospedali sono stati chiusi, continui sono stati i tagli al trasporto locale.\r\nTorino è diventata la capitale degli sfratti, perché tra disoccupazione e precarietà tanti, troppi, non ce la fanno più a pagare il fitto o il mutuo.\r\nTanti, sempre più, non sono più disposti a subire, alzano la testa, scelgono di lottare per riprendersi gli spazi, per contrastare le politiche dei padroni di una città che ha cambiato pelle, ma dove lo sfruttamento è sempre più duro, la precarietà è la norma.\r\n\r\nLe ragioni di chi non intende subire la schiavitù salariata come destino, le ragioni di chi lotta contro il razzismo, la violenza poliziesca, il Tav, di chi non accetta che si spendano milioni per costruire e comperare cacciabombardieri, di chi occupa le case vuote, di chi non china la testa hanno dilagato nella piazza del Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> torinese.\r\nL’altra Torino, quella degli anarchici, degli antagonisti, del No Tav, dei lavoratori ribelli, ha riempito piazza Vittorio, soverchiando con la forza dei numeri e delle proprie ragioni, la piazza istituzionale.\r\n\r\nQui una piccola galleria di foto dello spezzone rosso e nero\r\n\r\nAscolta il riassunto della giornata curato da Anarres:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio mar torino\r\n\r\nSin dal giorno precedente i due quotidiani torinesi, La Stampa e Repubblica, avevano annunciato un dispiegamento straordinario di polizia. Nel mirino gli antagonisti, ma soprattutto gli anarchici che avevano promosso uno spezzone contro la guerra interna e quella esterna, contro la repressione e le fabbriche d’armi, uno spezzone che portasse in piazza le regioni di chi pensa che di padroni e governanti si possa e si debba fare a meno.\r\nChe aria tirava era sin troppo evidente.\r\nIl Partito Democratico, che in questi anni aveva fatto fatica ad entrare in piazza, nonostante il servizio d’ordine di picchiatori professionisti, nonostante la tutela della polizia, è stato circondato completamente. C’erano gli attivisti politici, c’erano i No Tav e gli occupanti di case, c’era tanta, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare. Non c’è posto nel \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> per il Partito Democratico, non c’è posto per chi sta dalla parte dei padroni.\r\nQuando in piazza è comparso il senatore/questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila nel benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del PD. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci.\r\nLa gente sotto i portici si è unita alla resistenza: sono volate sedie tra le gambe dei celerini che manganellavano, insultati da tutti, mentre l’indignazione diveniva rabbia.\r\n\r\nI celerini hanno provato a strappare dal furgone degli anarchici lo striscione con la scritta “Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò liberi. Terrorista è il Tav”, ma i compagni e le compagne dello spezzone rosso e nero se lo sono ripreso. Con i segni delle manganellate sul corpo ma sempre più determinati ad andare avanti, ad non farci chiudere nella piazza, dopo una seconda carica, siamo finalmente partiti.\r\nIn testa allo spezzone anarchico lo striscione “Terrorista è chi bombarda, sfrutta, opprime”.\r\n\r\nIl \u003Cmark>corteo\u003C/mark> si è infine dispiegato lungo via Po. La fotografia dei numeri era impietosa: un piccolo \u003Cmark>corteo\u003C/mark> istituzionale, difeso passo a passo dalla polizia era seguito, circondato, assediato dalla Torino che il prossimo 25 \u003Cmark>maggio\u003C/mark> diserterà le urne, perché riempie, ogni giorno le piazze, perché non è più disposta a delegare la propria vita a chi bombarda, sfrutta, opprime.\r\n\r\nUna sfida intollerabile per il PD. In via Roma, quando ormai il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> aveva assunto le caratteristiche di ogni Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark>, con famiglie, bambini, anziani e disabili, la polizia ha nuovamente caricato più volte per impedire l’ingresso in piazza San Carlo.\r\n\r\nDurante le cariche la gente ai lati plaudiva chi resisteva. Nonostante la violenza della polizia, che si accaniva anche sotto i portici, il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> non si è scomposto.\r\nUna giovane mamma ci ha allungato la sua bambina perché la facessimo salire sul furgone, ma non è fuggita.\r\nIn via Roma la polizia ha fatto il proprio bottino, fermando tre manifestanti. Per uno di loro, Marco, “Boba”, anarchico e redattore di radio Blackout, è scattato l’arresto.\r\nPoi il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> è entrato in piazza San Carlo, da dove sindacati di Stato e PD se ne erano andati via in fretta e furia.\r\nGli ultimi comizi. Un po’ di ghiaccio per i feriti e poi via. Il pranzo anarchico, che come ogni anno ha riempito la sede della Federazione Anarchica in corso Palermo 46, non ha chiuso la giornata di lotta.\r\n\r\nDavanti a Eataly, il supermercato del gusto di Oscar Farinetti, l’uomo che Renzi avrebbe voluto al dicastero dell’economia, c’erano due camionette della guardia di finanza e un folto nugolo di digos della “squadra anarchici”. Poliziotti dell’antisommossa presidiavano il retro dell’edificio.\r\nSulla porta a braccia incrociate gli uomini della security del supermercato. Sulla schiena lo slogan Italy is Eataly, che trovava un’eco nello striscione aperto davanti al supermercato “Fruttamento e precarietà made in Eataly”.\r\n\r\nEataly è il simbolo dell’Italia ai tempi di Renzi, un luogo dove si lavora 365 giorni l’anno, dove la precarietà è la norma e la disciplina durissima.\r\nI lavoratori, tutti italiani, del supermercato più eco, green e costoso d’Italia, vengono pagati 8 euro (lordi) l’ora. I pochi con contratto a tempo indeterminato sono tutti part time a 30 ore, ma di ore ne fanno molte di più. Sempre.\r\nIn media chi lavora dietro ai banchi o nei ristorantini dove si affacciano anche facoltosi turisti stranieri, porta a casa 800 euro al mese. Niente domeniche, niente festività, niente 25 aprile, niente Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark>\r\n\r\nLa gente che passava ascoltava con attenzione, si fermava, chiedeva notizie, voleva sapere. Numerosi gli interventi, tra cui vogliamo segnalare quelli di Pino Larobina, operaio dell’Iveco licenziato per la propria attività sindacale nell’USB, e quello di Marco, un giovane compagno torinese, che per fuggire la disoccupazione da cinque anni è emigrato in Polonia.\r\nAbbiamo intrecciato i fili delle lotte, nella comune consapevolezza, che viviamo tempi duri ma sempre più gente si sta disintossicando dalle illusioni istituzionali e sceglie la lotta.\r\n\r\nSolidarietà a Marco, “Boba” arrestato nella Piazza del Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark>. Una piazza di lotta.\r\nLo vogliamo libero, vogliamo liberi tutti e tutte!\r\n\r\nVogliamo liberi Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\nSabato 10 \u003Cmark>maggio\u003C/mark> marcia popolare No Tav a Torino\r\n\r\nAppuntamento alle 14 in piazza Adriano.\r\n\r\nAggiornamento. Torino. 3 \u003Cmark>maggio\u003C/mark>\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ",{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":307},[302],"Torino. 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Con striscione, megafono e volantini sono entrati all'interno del supermercato Billa, aperto tutto il giorno nonostante la Festa, gridando slogan contro il precariato e il lavoro festivo e domenicale. Hanno distribuito volantini, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e dei clienti. Dopo un breve corteo spontaneo, pre-Primo Maggio, i compagni sono tornati al concentramento.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=7jDX_ONnC2Q\r\n\r\nPiù di 700 persone hanno preso parte al corteo popolare indetto dall'Usi e sostenuto dal gruppo anarchico Cieri. La composizione era una somma delle lotte sul territorio: gli occupanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto sgombero grazie ad un'ordinanza del sindaco grillino Pizzarotti, gli occupanti dell'ex cinema Lux, restituito alla collettività grazie all'azione diretta della Rete Diritti in Casa, i giovani del Kollettivo Autogestito Giovanile, i ragazzi e le ragazze della Mercatiniera, che cercano di sviluppare l'autogestione della produzione alimentare, tanti cittadini e cittadine che non si riconoscono più nell'inganno dei sindacati confederali che hanno dato vita ad un corteo morto, senza partecipazione e rituale.\r\nIl corteo dell'Usi invece ha sostenuto l'occupazione del Sovescio e la sua futura difesa, ha contestato Confindustria, casa del palazzinari che cotringono centinaia di migranti a vivere in strada o in cantine umide. Fumogeni, slogan, striscioni e interventi al megafono contro il Job Acts, i sindacati confederali e la precarietà lavorativa. Davanti alla casa dell'Unione Industriali i manifestanti si sono fermati, hanno espresso la loro rabbia e la rabbia dei tanti precari e senza casa che, di quello stesso corteo, hanno voluto far parte in prima persona. Senza deleghe.\r\nPoi da Torino sono arrivate le notizie dei pestaggi della Polizia e delle provocazioni squadriste del Pd: la piazza parmigiana si è fermata per dare massima solidarietà ai feriti e ai fermati. E non mancherà di esprimerla nei prossimi giorni. Per condividere una lotta che non può essere interrotta. Dopo il saluto agli occupanti dell'ex cinema Lux la posa di un mazzo di fiori all'anarchico Antonio Cieri. Poi il corteo è proseguito fino alla Festa al Parco Pellegrini che, nonostante la pioggia del giorno prima, ha retto la festa autogestita che si è svolta per tutto il pomeriggio con la partecipazione di più di mille persone. Una giornata totalmente autogestita per un futuro di lotte sul territorio.\r\nCome anarchici e libertari di Parma da qui ripartiamo.\"\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma:\r\n\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma \r\n\r\nhttp://www.youtube.com/watch?v=4_1TD6-FTuk&feature=youtu.be\r\n\r\nTrieste. Il tradizionale corteo del primo maggio quest’anno è stato un po’ particolare. Ad organizzare l'evento non è stata la triplice ma, per la prima volta, di malavoglia, la sola Cgil: i tre sindacati di stato avevano dato indicazione di convergere a Pordenone per la manifestazione nazionale alla presenza dei tre leader, mentre sarebbero dovuti saltare tutti gli appuntamenti locali. Ma a Trieste il corteo vede una partecipazione ancora numerosa e sentita (seppur in calo) e la Cgil, su pressione della sua “ala sinistra”, non ha potuto lasciare sguarnita la piazza, per quanto con un impegno davvero minimo nell'organizzazione. A causa anche di questa confusione e incertezza sulle sorti dell'appuntamento, la partecipazione è stata significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti; a sfilare sono state comunque tra le due e le tremila persone.\r\n\r\nIl corteo è partito dallo storico quartiere operaio e proletario di San Giacomo, per poi dirigersi verso il centro ingrossandosi man mano. In testa, come sempre, gli spezzoni sindacali ufficiali, quest’anno di fatto limitati ad alcuni federazioni della Cgil, seguiti dalla Rete 28 Aprile, “dissidenza interna” dello stesso sindacato, dall’Anpi e da associazioni di donne. Ad aprire la seconda parte del corteo lo spezzone anarchico, libertario ed anarcosindacalista, poi a seguire Radio Fragola (una piccola radio locale legata al circuito di Popolare network, ma completamente autogestita, che quest’anno ha scelto di mettersi vicino al nostro spezzone), la lista tsipras, i disobbedienti e qualche pezzetto della sinistra ex-parlamentare. Sono stati contestati rumorosamente alcuni grandi negozi e catene del consumo ad ogni costo che, con il solito ricatto occupazionale, avevano costretto i dipendenti a lavorare.\r\n\r\nIl nostro spezzone è stato anche quest’anno molto rumoroso: tamburi, maracas, interventi al microfono, slogan, canti e tantissime bandiere rossonere, della FAI, dell’USI e anche bandiere NOTAV e NOMUOS. Oltre 150 i partecipanti, fra cui alcun* compagn* provenienti dall’Isontino, dal Veneto, dalla Slovenia e dalla Sicilia. Come lo scorso anno il nostro settore di corteo è diventato la “casa” di tanti altri partecipanti senza un settore specifico: sindacati di base, notav, marxisti senza partito e individualità varie, a dimostrazione della radicamento e della credibilità crescente dell’area anarchica e libertaria all’interno del frammentato mondo della sinistra di movimento in città. Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del corteo, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al corteo del 10 maggio a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. Un banchetto informativo con la stampa anarchica, già presente da metà mattina in piazza Unità, ha suscitato l’interesse di parecchie persone.\r\n\r\nIl palco appena montato dal Comune per i prossimi comizi elettorali, ricoperto di bandiere e striscioni, ha fatto da sfondo ai canti sociali e di lotta di un piccolo coro autoorganizzato coinvolgendo i presenti e chiudendo nel migliore dei modi la mattinata. Nel pomeriggio var* compagn* hanno partecipato alla festa dell’USI-AIT sul Carso.\"\r\n(liberamente tratto dal report di un compagno presente in uscita sul settimanale Umanità Nova).\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico\r\n\r\nQui trovi alcune foto del primo maggio triestino\r\n\r\nCarrara. Primo Maggio anarchico\r\n\r\nIl Primo Maggio a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il corteo che, ogni primo maggio, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car","2018-10-17 22:59:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/1_maggio_14_trieste_-01-200x110.jpg","Primo Maggio a Parma, Trieste, Carrara",1399209016,[344,345,293,346],"http://radioblackout.org/tag/carrara/","http://radioblackout.org/tag/parma/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[348,349,221,350],"carrara","Parma","trieste",{"post_content":352,"post_title":356,"tags":359},{"matched_tokens":353,"snippet":354,"value":355},[65,302],"dei clienti. 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Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del \u003Cmark>corteo\u003C/mark>, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del 10 \u003Cmark>maggio\u003C/mark> a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. 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Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> anarchico\r\n\r\nIl Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> che, ogni primo \u003Cmark>maggio\u003C/mark>, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al \u003Cmark>corteo\u003C/mark>.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car",{"matched_tokens":357,"snippet":358,"value":358},[302],"Primo \u003Cmark>Maggio\u003C/mark> a Parma, Trieste, Carrara",[360,362,364,366],{"matched_tokens":361,"snippet":348,"value":348},[],{"matched_tokens":363,"snippet":349,"value":349},[],{"matched_tokens":365,"snippet":313,"value":313},[247],{"matched_tokens":367,"snippet":350,"value":350},[],[369,371,373],{"field":92,"matched_tokens":370,"snippet":354,"value":355},[65,302],{"field":89,"matched_tokens":372,"snippet":358,"value":358},[302],{"field":31,"indices":374,"matched_tokens":375,"snippets":377,"values":378},[14],[376],[247],[313],[313],{"best_field_score":331,"best_field_weight":133,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":43,"score":332,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":14},{"document":381,"highlight":393,"highlights":401,"text_match":329,"text_match_info":406},{"comment_count":43,"id":382,"is_sticky":43,"permalink":383,"podcastfilter":384,"post_author":181,"post_content":385,"post_date":386,"post_excerpt":49,"post_id":382,"post_modified":387,"post_thumbnail":388,"post_title":389,"post_type":239,"sort_by_date":390,"tag_links":391,"tags":392},"75536","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-6-maggio-smash-the-vision-primo-maggio-le-due-piazze-le-universita-armate-franco-serantini/",[181],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Inutile dire che i responsabili vennero tutti assolti.\r\nMa la verità su quella vicenda emerse comunque.\r\nA 50 anni dall’omicidio di Franco fascisti di ogni risma sono e continuano ad essere al governo, l’Italia è in guerra su più fronti, la vita di chi deve lavorare per vivere sempre più precaria, pericolosa, difficile.\r\nPer ricordare e lottare è stato indetto un corteo il 7 maggio.\r\nLa memoria di ieri si fa viva nelle lotte di oggi.\r\nPer questa ragione il corteo del 7 maggio, oltre a mantenere forte il ricordo della ferocia del potere, avrà come obiettivo il contrasto al fascismo e alla guerra. \r\nAppuntamento alle ore 15 in piazza XX settembre a Pisa.\r\nNe abbiamo parlato con Peppe del circolo anarchico di vicolo del Tidi a Pisa \r\n\r\nPrimo Maggio a Torino. Le due piazze\r\nCronaca di una giornata di lotta tra ritualità e violenza poliziesca. \r\n\r\nLe università armate. Il movimento No Muos ha realizzato un dossier “Università e Guerra” sulle sempre più forti intersezioni tra gli istituti universitari e l’industria bellica.\r\nI finanziamenti pubblici per gli Atenei negli anni si sono mantenuti al minimo.\r\nIn questa situazione di forti difficoltà, si sono inseriti Stati Stranieri e Forze Armate di paesi più o meno alleati, uniti ai settori dell’industria bellica nazionale, che hanno messo a disposizione finanziamenti in cambio dell’applicazione di determinati settori dell’università in progetti apertamente militari, oppure di tipo civile, ma con facile riconversione al militare. In pratica le nostre Università si sono messe a progettare per la guerra.\r\n“le Università italiane sono coinvolte come capofila in 67 progetti di ricerca e/o formazione finanziati o organizzati in partnership con aziende che fanno parte dell’industria della guerra e/o istituzioni militari di difesa”. La parte del leone la fa naturalmente Leonardo-Finmeccanica (15%), seguita da Ansaldo (8%), ecc.\r\nCon appositi grafici viene resa evidente una situazione che vede protagonisti attori come l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Esercito Italiano, la Marina Militare, le Accademie Militari, gli Alpini, il Dipartimento della Difesa degli USA, la NASA, la US Navy, ed anche l’ONU e la NATO.\r\nCe ne ha parlato Pippo Guerrieri del movimento No Muos\r\n\r\nProspettive antimilitariste verso i prossimi appuntamenti dell’Assemblea antimilitarista, in particolare quella svoltasi a Livorno l’8 maggio, un’occasione per fare un bilancio delle iniziative e promuoverne di nuove.\r\nCe ne ha parlato Federico\r\n\r\nUna Barriera contro il fascismo\r\nEra prevedibile. 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L'evento è un Sanremo arcobaleno che manda in visibilio la comunità LGBT, grazie all'impegno dell'organizzazione per ingraziarsi il bacino d'utenza gaio.\r\n\r\nNoi, però, questa \"vision\" la vogliamo smascherare: la “vision” dietro l'Eurovision è un brodo di queerwashing, speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, sfruttamento di chi lavora, pacifismo selettivo, svendita dello spazio pubblico, turistificazione. Il festival è l'esposizione eccellente del demone dell'inclusività, dà visibilità ad artistə LGBTQIA+ a patto che la loro identità non dia mai davvero fastidio, che la queerness sia spendibile via schermo e che si renda innocua, collaborativa, collaborazionista. Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.\r\n\r\nContro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!\r\n\r\nNon vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo sfruttamento mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.\r\n\r\nContro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare. \r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi introduttivi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio \r\nsciopero generale contro la guerra!\r\nNo all'economia di guerra e alle spese militari! Case, scuole, ospedali, trasporti per tutt*\r\nContro tutte le patrie, contro tutti gli eserciti, per un mondo senza frontiere\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nOre 18 piazza Castello manifestazione\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2022","2022-05-14 12:58:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-12-manif-sciopero-guerra-col-200x110.jpg","Anarres del 6 maggio. Smash the vision! Primo Maggio: le due piazze. Le università armate. 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