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L’aeroporto sta vivendo un momento di forte crisi: dal 1957 la struttura è parte AWTI (Air Weapons Training Installation), un’infrastruttura dedicata all’addestramento con vari sistemi d’armamento aria-aria e aria-superficie. Al progetto nel corso degli anni hanno partecipato gli eserciti di Canada, USA, Gran Bretagna e Germania, partecipando economicamente alle spese assieme all’aeronautica militare italiana. Nei periodi di esercitazioni più intensive, legate ad importanti conflitti (guerra nei Balcani, prima guerra del Golfo), si contò una media di circa 60.000 movimenti annui, pari a circa 450 giornalieri. L’aviazione militare israeliana si è addestrata qui dal 2003 al 2013, partecipando a quasi tutte le esercitazioni aeree internazionali (Spring Flag, Star Vega e Starex) svoltesi nella base persino dopo le stragi in Libano (2006) e a Gaza (2009, Operazione Piombo Fuso). Nel 2011 partirono da Decimomannu gli aerei delle forze NATO e non (come gli Emirati Arabi) che parteciparono ai sanguinosi bombardamenti in Libia. La base è stata inoltre teatro di una serie impressionante di incidenti aerei mortali: 68 aerei precipitati e 19 piloti morti dal 1956 ad oggi. Le attività della base hanno provocato un disastroso inquinamento delle aree agricole circostanti. Le perdite delle tubature e il continuo sversamento di cherosene hanno compromesso le falde acquifere a tal punto da interdirne qualunque utilizzo. Per queste ragioni, a cui si aggiunge un insopportabile inquinamento acustico, una parte della popolazione di Decimomannu e dei paesi nelle vicinanze, negli ultimi vent’anni, poco per volta, ha preso coscienza di ciò che vuol dire vivere con un aeroporto militare di fianco a casa. Ora forse potrebbe arrivare il momento di liberarci di questa terribile presenza\r\n\r\nUno dopo l’altro i partner stranieri si sono defilati e dal 1998 sono rimasti solo italiani e tedeschi, partecipando ciascuno alle spese per il 50%. Dallo scorso anno voci insistenti davano anche la Luftwaffe in partenza, cosa annunciata infine in forma ufficiale il 25 gennaio scorso, in quanto i tedeschi non intendono rinnovare l’accordo bilaterale di durata triennale firmato nel 2013 e ormai in scadenza. Le motivazioni ufficiali della dipartita sono state il fatto che la Regione Sardegna ha preteso il restringimento del periodo delle esercitazioni per preservare la stagione estiva da giugno a settembre compresi, le polemiche seguite ad un grosso incendio causato dai piloti tedeschi in esercitazione nel poligono di Capo Frasca (che è il luogo in cui i jet in partenza da Decimomannu vanno a lanciare le loro bombe) ed il fatto che tutte le ultime grandi esercitazioni multinazionali sono state ostacolate dai movimenti di protesta, il che ha portato nel 2014 alla cancellazione della esercitazione VEGA e nel 2015 alla cancellazione della STAREX ed allo spostamento delle attività a fuoco della Trident Juncture su Trapani.\r\n\r\nBen difficilmente lo stato Italiano si farà carico da solo dei costi della struttura, visto che aeroporti di questo genere richiedono un continuo investimento per l’aggiornamento delle tecnologie. L’aeroporto di Decimomannu è un nodo cruciale dell’intera architettura dei poligoni militari sardi, ed in particolare è legato al Poligono Interforze del Salto di Quirra (dove ci si addestra alla guerra missilistica) ed al Poligono di Capo Frasca, vera e propria propaggine di Decimomannu in quanto luogo deputato a fare da bersaglio per gli aerei in esercitazione. E’ difficile immaginare cosa significa una esercitazione a fuoco di aerei da combattimento per chi non l’ha mai vista: solo in termini di boati di motori e di esplosioni è qualcosa di terrificante. Ma è terrificante anche lo scenario che si presenta dopo le esercitazioni e ancora una volta si prospetta il solito vecchio copione di chi ha distrutto fino a quando gli è convenuto e poi se ne va lasciando l’onere di un disastro irrisolto sulle spalle delle popolazioni locali e delle generazioni a venire…\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Guido Coraddu, del Comitato “No Basi, né qui né altrove”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-02-23-guido-decimomannu\r\n\r\nsegue il testo del manifesto di indizione della manifestazione del 27 febbraio\r\n\r\nLuftwaffe Raus\r\n\r\nLa Luftwaffe (Aeronautica Militare tedesca) è stufa, vuole lasciare la Sardegna. È da un anno che ormai lo annuncia mettendo in subbuglio il Ministero della difesa italiana, che tanto contava su di loro per il mantenimento e la gestione dell’aeroporto militare di Decimomannu e del poligono di Capo Frasca. Non vede le ragioni per cui deve spender tanto per lavorare solo otto mesi all’anno; le attività militari necessitano di strutture efficienti, funzionali e permanentemente attive, non sono un gioco e tanto meno enti di carità. Però vede bene e sente meglio che l’aria sta cambiando, i soldi del ministero italiano per il rinnovamento delle strutture sono sempre meno, il silenzio complice della popolazione non è più così silenzioso… un giorno in particolare, l’11 giugno 2015, dalle parti dell’aeroporto di Decimomannu si è sentito molto rumore. Insomma la Luftwaffe, insensibile al pietoso prostrarsi di persone, enti locali e ministeri che la pregano di non andarsene, potrebbe letteralmente fare armi e bagagli.\r\n\r\nA leggere i giornali delle ultime settimane si annunciano scenari apocalittici: “La chiusura della base rappresenta la morte per questo territorio, ………Con la partenza dei tedeschi non rimarrà nulla…..” sono le parole del sindaco di Villasor; “L’eventuale chiusura della base metterà a rischio tutto il tessuto sociale del territorio e in difficoltà almeno cento famiglie per complessivi 2.000 lavoratori – ha tuonato il sindaco di Decimo – Si tratta di 80 milioni di euro di stipendi, con 80 ditte locali esterne che lavorano per la base, impiegando mille persone” (29 gen 2016 su SARDINIAPOST)\r\n\r\nZombie che parlano di morte e del nulla, sindaci che apertamente dichiarano che nel loro territorio esistono nuclei familiari con venti componenti attivi aventi un reddito tre volte superiore alla media regionale. Tra sceneggiate e improbabili balletti di numeri, a ben guardare, è una vera tragedia: vivere la vita a tinte mimetiche, inabili di immaginare un futuro senza ordini, divise, guerre e inquinamento. Senza leggere tra le righe le attività militari evidentemente non portano solo morte, distruzione e oppressione a chi le subisce, ma annullano anche ogni capacità di giudizio a chi le pratica, creano strutture e menti parassitarie, conducono alla morte sociale.\r\n\r\nCi piace credere che non sia ancora troppo tardi per liberare i nostri territori e le nostre menti dall’ingombrante presenza militare. Speriamo nel declino dell’aeroporto di Decimomannu e ci auspichiamo che veramente comporti la crisi del settore nonché la chiusura anche del poligono di Capo Frasca. Per raggiungere questo parziale obiettivo rinnoviamo l’invito di rendere inospitale il nostro territorio alle attività militari e all’economia di guerra, e contribuire a dare la spallata finale per chiudere quello sciagurato luogo di morte.\r\n\r\nrete NoBasi NeQui NeAltrove","23 Febbraio 2016","2016-02-26 12:35:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2-300x212.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2-300x212.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2-768x543.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2-1024x724.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/manifesto-decimo-27-2.jpeg 1654w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Decimomannu. 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Ora forse potrebbe arrivare il momento di liberarci di questa terribile presenza\r\n\r\nUno dopo l’altro i partner stranieri si sono defilati e dal 1998 sono rimasti solo italiani e tedeschi, partecipando ciascuno alle spese per il 50%. Dallo scorso anno voci insistenti davano anche la Luftwaffe in partenza, cosa annunciata infine in forma ufficiale il 25 gennaio scorso, in quanto i tedeschi non intendono rinnovare l’accordo bilaterale di durata triennale firmato nel 2013 e ormai in scadenza. Le motivazioni ufficiali della dipartita sono state il fatto che la Regione Sardegna ha preteso il restringimento del periodo delle esercitazioni per preservare la stagione estiva da \u003Cmark>giugno\u003C/mark> a settembre compresi, le polemiche seguite ad un grosso incendio causato dai piloti tedeschi in esercitazione nel poligono di Capo Frasca (che è il luogo in cui i jet in partenza da Decimomannu vanno a lanciare le loro bombe) ed il fatto che tutte le ultime grandi esercitazioni multinazionali sono state ostacolate dai movimenti di protesta, il che ha portato nel 2014 alla cancellazione della esercitazione VEGA e nel 2015 alla cancellazione della STAREX ed allo spostamento delle attività a fuoco della Trident Juncture su Trapani.\r\n\r\nBen difficilmente lo stato Italiano si farà carico da solo dei costi della struttura, visto che aeroporti di questo genere richiedono un continuo investimento per l’aggiornamento delle tecnologie. L’aeroporto di Decimomannu è un nodo cruciale dell’intera architettura dei poligoni militari sardi, ed in particolare è legato al Poligono Interforze del Salto di Quirra (dove ci si addestra alla guerra missilistica) ed al Poligono di Capo Frasca, vera e propria propaggine di Decimomannu in quanto luogo deputato a fare da bersaglio per gli aerei in esercitazione. E’ difficile immaginare cosa significa una esercitazione a fuoco di aerei da combattimento per chi non l’ha mai vista: solo in termini di boati di motori e di esplosioni è qualcosa di terrificante. Ma è terrificante anche lo scenario che si presenta dopo le esercitazioni e ancora una volta si prospetta il solito vecchio copione di chi ha distrutto fino a quando gli è convenuto e poi se ne va lasciando l’onere di un disastro irrisolto sulle spalle delle popolazioni locali e delle generazioni a venire…\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Guido Coraddu, del Comitato “\u003Cmark>No\u003C/mark> Basi, né qui né altrove”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-02-23-guido-decimomannu\r\n\r\nsegue il testo del manifesto di indizione della manifestazione del 27 febbraio\r\n\r\nLuftwaffe Raus\r\n\r\nLa Luftwaffe (Aeronautica Militare tedesca) è stufa, vuole lasciare la Sardegna. È da un anno che ormai lo annuncia mettendo in subbuglio il Ministero della difesa italiana, che tanto contava su di loro per il mantenimento e la gestione dell’aeroporto militare di Decimomannu e del poligono di Capo Frasca. Non vede le ragioni per cui deve spender tanto per lavorare solo otto mesi all’anno; le attività militari necessitano di strutture efficienti, funzionali e permanentemente attive, non sono un gioco e tanto meno enti di carità. Però vede bene e sente meglio che l’aria sta cambiando, i soldi del ministero italiano per il rinnovamento delle strutture sono sempre meno, il silenzio complice della popolazione non è più così silenzioso… un giorno in particolare, l’11 \u003Cmark>giugno\u003C/mark> 2015, dalle parti dell’aeroporto di Decimomannu si è sentito molto rumore. Insomma la Luftwaffe, insensibile al pietoso prostrarsi di persone, enti locali e ministeri che la pregano di non andarsene, potrebbe letteralmente fare armi e bagagli.\r\n\r\nA leggere i giornali delle ultime settimane si annunciano scenari apocalittici: “La chiusura della \u003Cmark>base\u003C/mark> rappresenta la morte per questo territorio, ………Con la partenza dei tedeschi non rimarrà nulla…..” sono le parole del sindaco di Villasor; “L’eventuale chiusura della \u003Cmark>base\u003C/mark> metterà a rischio tutto il tessuto sociale del territorio e in difficoltà almeno cento famiglie per complessivi 2.000 lavoratori – ha tuonato il sindaco di Decimo – Si tratta di 80 milioni di euro di stipendi, con 80 ditte locali esterne che lavorano per la \u003Cmark>base\u003C/mark>, impiegando mille persone” (29 gen 2016 su SARDINIAPOST)\r\n\r\nZombie che parlano di morte e del nulla, sindaci che apertamente dichiarano che nel loro territorio esistono nuclei familiari con venti componenti attivi aventi un reddito tre volte superiore alla media regionale. Tra sceneggiate e improbabili balletti di numeri, a ben guardare, è una vera tragedia: vivere la vita a tinte mimetiche, inabili di immaginare un futuro senza ordini, divise, guerre e inquinamento. Senza leggere tra le righe le attività militari evidentemente non portano solo morte, distruzione e oppressione a chi le subisce, ma annullano anche ogni capacità di giudizio a chi le pratica, creano strutture e menti parassitarie, conducono alla morte sociale.\r\n\r\nCi piace credere che non sia ancora troppo tardi per liberare i nostri territori e le nostre menti dall’ingombrante presenza militare. Speriamo nel declino dell’aeroporto di Decimomannu e ci auspichiamo che veramente comporti la crisi del settore nonché la chiusura anche del poligono di Capo Frasca. Per raggiungere questo parziale obiettivo rinnoviamo l’invito di rendere inospitale il nostro territorio alle attività militari e all’economia di guerra, e contribuire a dare la spallata finale per chiudere quello sciagurato luogo di morte.\r\n\r\nrete NoBasi NeQui NeAltrove",[216,218,220,223,225,227,230],{"matched_tokens":217,"snippet":28},[],{"matched_tokens":219,"snippet":208},[],{"matched_tokens":221,"snippet":222},[76],"\u003Cmark>corteo\u003C/mark> 27 febbraio 2016",{"matched_tokens":224,"snippet":22},[],{"matched_tokens":226,"snippet":24},[],{"matched_tokens":228,"snippet":229},[95],"\u003Cmark>no\u003C/mark> basi",{"matched_tokens":231,"snippet":209},[],[233,235],{"field":113,"matched_tokens":234,"snippet":213,"value":214},[74,81],{"field":35,"indices":236,"matched_tokens":237,"snippets":240},[14,120],[238,239],[76],[95],[222,229],2886851319329456000,{"best_field_score":243,"best_field_weight":184,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":244,"tokens_matched":120,"typo_prefix_score":47},"2220487213056","2886851319329456242",6646,{"collection_name":58,"first_q":34,"per_page":247,"q":34},6,7,{"facet_counts":250,"found":14,"hits":259,"out_of":319,"page":19,"request_params":320,"search_cutoff":36,"search_time_ms":120},[251,256],{"counts":252,"field_name":254,"sampled":36,"stats":255},[253],{"count":14,"highlighted":127,"value":127},"podcastfilter",{"total_values":19},{"counts":257,"field_name":35,"sampled":36,"stats":258},[],{"total_values":47},[260,288],{"document":261,"highlight":274,"highlights":281,"text_match":284,"text_match_info":285},{"comment_count":47,"id":262,"is_sticky":47,"permalink":263,"podcastfilter":264,"post_author":127,"post_content":265,"post_date":266,"post_excerpt":53,"post_id":262,"post_modified":267,"post_thumbnail":268,"post_title":269,"post_type":270,"sort_by_date":271,"tag_links":272,"tags":273},"75927","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-27-maggio-antimilitaristi-in-piazza-a-coltano-niscemi-aviano-aurora-polizia-fascisti-gentrification-e-cemento-braccianti-unaltra-alba-senza-tramonto/",[127],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio del comitato No Base\r\n\r\nAurora. Tra polizia, fascisti, gentrification e cemento\r\nNell’area tra corso Giulio Cesare e il lungo Dora, nei pressi di Ponte Mosca, sono cominciati i lavori di costruzione di “The Student Hotel”, lo studentato di lusso che si presenta come luogo di elezione per “persone di ogni dove, tutte accomunate dal desiderio di conoscersi e scambiare idee. Amanti dell'avventura, imprenditori, studenti e persone del posto”. Buoni affari conditi con i mantra del momento “sostenibilità” e discorsi sul “cambiamento sociale” distesi sul letto piazzato nella terrazza con piscina.\r\nSotto, per la strada, dove vivono poveri ed immigrati che non rientrano nei circuiti associativi della Torino Vetrina, dove la multietnicità imbalsamata nei negozietti e nella gastronomia d’elite, gioca docile la sua parte.\r\nIn questo stesso angolo 20 giorni fa i fascisti di Fratelli d’Italia hanno fatto un corteo, che la polizia ha protetto elargendo manganellate ai contestatori. Questo fine settimana LunaDora, una delle tante vincitrici del bando europeo ToNite per la riqualificazione di aree urbane, offre copertura culturale alla “nuova” Aurora, dalla quale il dictat è la cacciata dei poveri che campano di attività informali, frequentano i negozietti dove la birra costa poco e bivaccano in strada.\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo che insegna all’università di Torino, che questi pezzi di città li studia da anni. \r\n\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\nIl prossimo 19 giugno ad Aviano ci sarà un corteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla base USAF di Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\nLa manifestazione contro guerre, riarmo ed eserciti ha un programma chiaro:\r\n- Contro l’aggressione e l’invasione armata del Governo russo all’Ucraina\r\n- Contro l’espansionismo NATO e il persistente militarismo anglo-americano\r\n- Contro Il complesso militare-industriale che ha bisogno permanente della guerra\r\n- Contro l’aumento della spesa militare e l’export di armi\r\n- Contro il taglio della spesa sanitaria e dei servizi sociali ed essenziali\r\n- Contro la piaga della militarizzazione del Friuli Venezia Giulia\r\n- Contro la base USAF di Aviano e tutte le installazioni NATO\r\n- Contro le prossime (luglio/agosto) esercitazioni a fuoco sul nostro territorio\r\n- Per la chiusura di tutti i poligoni militari che devastano l’ambiente naturale\r\n- Per la conversione dal militare al civile di industrie e basi militari\r\n- Contro i nazionalismi, gli imperialismi e il neocolonialismo finanziario\r\n- Per l’autodeterminazione dei popoli e la nascita di autogoverni internazionalisti\r\n- Per la Rivoluzione Sociale, Ecologica e una società senza classi, gerarchie e patriarcati\r\n\r\nCe ne ha parlato Lino, un compagno di Pordenone\r\n\r\nIl 4 giugno a Niscemi ci sarà un corteo regionale antimilitarista promosso dal movimento No Muos\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Guerrieri\r\n\r\nUn’altra alba senza ritorno. 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Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nore 14,30 da Coltano (PI).\r\nCi saremo con lo striscione “contro la guerra e chi la arma”. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (mercoledì 1 giugno non ci siamo – riunione anticipata a martedì 31 maggio ore 21)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","31 Maggio 2022","2022-05-31 14:29:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/nabe_16-200x110.jpg","Anarres del 27 maggio. Antimilitaristi in piazza a Coltano, Niscemi, Aviano. Aurora: polizia, fascisti, gentrification e cemento. 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Le manovre ai confini, le armi sempre più potenti messe in campo potrebbero portare ad accelerazioni sempre più violente.\r\nSullo sfondo la crisi alimentare che rischia di innescare nuovi violentissimi conflitti, soprattutto in Africa, dove le truppe tricolori sono sempre più impegnate.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIl 2 giugno un lungo serpentone si è dipanato tra la Pineta e i campi coltivati a Coltano, piccolo borgo alle porte di Pisa, dove il governo ha deciso di costruire una nuova caserma per i carabinieri, che accoglierà i parà del Tuscania, il Gis e le unità cinofile, il tutto in una cornice green, e ampi finanziamenti pubblici.\r\nIl rifiuto della popolazione di trasformare il proprio paesino in un hub militare, l’ennesimo nell’area tra Pisa e Livorno, ha innescato un percorso che ha portato alla ampia convergenza che ha dato vita al corteo del 2 giugno. Al punto che le istituzioni, specie quelle locali, dal sindaco di Pisa al presidente della Regioni entrambi decisi ad aggiudicarsi la nuova caserma ma vogliosi al contempo di provare a disinnescare la protesta. L’8 giugno si è riunito a Pisa un tavolo di concertazione che ha discusso su possibilità in toto o in parte alternative e Coltano. Fuori c’era un folto gruppo di contestatori che ribadivano il no alla base ovunque fosse costruita.\r\nCe ne ha parlato Dario del coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nI carabinieri in Ucraina\r\nDa giorni il personale della 2^ Brigata Mobile dell'Arma dei carabinieri che comprende i reparti speciali del Reggimento paracadutisti Tuscania e del GIS - Gruppo di intervento speciale è stato distaccato in Ucraina \" a difesa\" dell'ambasciata italiana a Kiev. \r\n\r\nA confermare la notizia, debitamente tenuta segreta sino ad oggi dal governo Draghi, il generale Nicola Conforti, vice capo del II° Reparto del Comando generale dei Carabinieri. \r\n\r\n\"In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev e parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra\", ha spiegato il generale Conforti al Corriere della Sera. \r\n\r\nSempre secondo l'ufficiale il 6 maggio 2022 è stata firmata pure un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019. Altri accordi tecnici sono stati firmati con il Ruanda e la Moldavia. \r\n\r\nUn migliaio di carabinieri dei corpi speciali operano in missioni di guerra all'estero (in partiolare Niger, Gibuti e Somalia), mentre per la \"formazione\" delle polizie militari dei paesi africani e mediorientali viene utilizzato l’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit (COESPU), il quartier generale della Gendarmeria europea e il Centro di eccellenza Nato per la polizia di stabilità. \r\n\r\nIl \"premio\" per il Reggimento paracadutisti Tuscania e il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri? Una mega-cittadella militare nel parco di sar Rossore a Pisa-Coltano, a due passi dalla base USA di Camp Darby e dallo scalo aereo militare di Pisa san Giusto, devastando uno straordinario territorio, depauperando le fonti idriche e condannando la Toscana a fare da terzo grande polo nazionale per le operazioni belliche in mezzo mondo.\r\n\r\nDal 2 al 5 giugno si è svolto ad Empoli il XXXI congresso della FAI, l’assemblea generale dei compagni e delle compagne che aderiscono a questo percorso federalista e anarchico.\r\nÉ stata un’occasione importante per fare un ampio confronto sui diversi terreni di lotta su cui siamo impegnati, fare un bilancio dell’attività svolta, definire gli impegni per il futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Federico.\r\n\r\nUranio impoverito. La NATO invoca l’immunità retroattiva per la strage provocata dai bombardamenti dell’alleanza in Bosnia al processo intentato dalle vittime civili che sta entrando nel vivo in questi giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\nSabato 18 giugno\r\nDa Rimini a Saint-Imier.La nascita dell’anarchismo in Italia (1872-2022)\r\nGiornata di studi – Massenzatico, Cucine del Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica 19 giugno\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\nCorteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla base USAF di Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\n\r\nLunedì 20 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di piazza Foroni dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato 25 giugno\r\nAssemblea antimilitarista a Livorno\r\nc/o ex caserma, via Adriana 16 ore 10,30\r\n\r\nGiovedì 30 giugno\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di corso Racconigi dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato due luglio\r\nNo alla guerra e a chi la arma\r\nNo alla Città dell’aerospazio! No alla Nato a Torino\r\ngiornata di informazione e lotta in via Roma di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Giugno 2022","2022-06-16 15:58:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/humaniterrorism_-ocra-200x110.jpg","Anarres del 10 giugno. Ucraina: il punto sulla guerra. Nè qui né altrove: no alla base a Coltano. Carabinieri in Ucraina. La FAI ad Empoli. Uranio impoverito...",1655395039,[],[],{"post_content":302,"post_title":307},{"matched_tokens":303,"snippet":305,"value":306},[74,75,304],"Corteo","Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica \u003Cmark>19\u003C/mark> \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\n\u003Cmark>Corteo\u003C/mark> antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/2022-06-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa guerra in Ucraina rischia di durare ancora a lungo, aumentando il prezzo, già durissimo, pagato dalle popolazioni attaccate, bombardate, massacrate.\r\nIl contesto internazionale continua ad essere estremamente incerto e l’orizzonte di un allargamento del conflitto è tutt’altro che scongiurato. Le manovre ai confini, le armi sempre più potenti messe in campo potrebbero portare ad accelerazioni sempre più violente.\r\nSullo sfondo la crisi alimentare che rischia di innescare nuovi violentissimi conflitti, soprattutto in Africa, dove le truppe tricolori sono sempre più impegnate.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIl 2 \u003Cmark>giugno\u003C/mark> un lungo serpentone si è dipanato tra la Pineta e i campi coltivati a Coltano, piccolo borgo alle porte di Pisa, dove il governo ha deciso di costruire una nuova caserma per i carabinieri, che accoglierà i parà del Tuscania, il Gis e le unità cinofile, il tutto in una cornice green, e ampi finanziamenti pubblici.\r\nIl rifiuto della popolazione di trasformare il proprio paesino in un hub militare, l’ennesimo nell’area tra Pisa e Livorno, ha innescato un percorso che ha portato alla ampia convergenza che ha dato vita al \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del 2 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>. Al punto che le istituzioni, specie quelle locali, dal sindaco di Pisa al presidente della Regioni entrambi decisi ad aggiudicarsi la nuova caserma ma vogliosi al contempo di provare a disinnescare la protesta. L’8 \u003Cmark>giugno\u003C/mark> si è riunito a Pisa un tavolo di concertazione che ha discusso su possibilità in toto o in parte alternative e Coltano. Fuori c’era un folto gruppo di contestatori che ribadivano il \u003Cmark>no\u003C/mark> alla \u003Cmark>base\u003C/mark> ovunque fosse costruita.\r\nCe ne ha parlato Dario del coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nI carabinieri in Ucraina\r\nDa giorni il personale della 2^ Brigata Mobile dell'Arma dei carabinieri che comprende i reparti speciali del Reggimento paracadutisti Tuscania e del GIS - Gruppo di intervento speciale è stato distaccato in Ucraina \" a difesa\" dell'ambasciata italiana a Kiev. \r\n\r\nA confermare la notizia, debitamente tenuta segreta sino ad oggi dal governo Draghi, il generale Nicola Conforti, vice capo del II° Reparto del Comando generale dei Carabinieri. \r\n\r\n\"In Ucraina i carabinieri garantiscono la sicurezza dell’ambasciata a Kiev e parteciperanno con gli specialisti del RIS alla task force europea presso la Corte penale internazionale dell’Aja, che indaga sui crimini di guerra\", ha spiegato il generale Conforti al Corriere della Sera. \r\n\r\nSempre secondo l'ufficiale il 6 maggio 2022 è stata firmata pure un’intesa tecnica di cooperazione in campo addestrativo con la Guardia Nazionale Messicana, forza di polizia a status militare istituita nel 2019. Altri accordi tecnici sono stati firmati con il Ruanda e la Moldavia. \r\n\r\nUn migliaio di carabinieri dei corpi speciali operano in missioni di guerra all'estero (in partiolare Niger, Gibuti e Somalia), mentre per la \"formazione\" delle polizie militari dei paesi africani e mediorientali viene utilizzato l’hub internazionale di Vicenza che ospita dal 2005 il Centro di eccellenza per le Stability Police Unit (COESPU), il quartier generale della Gendarmeria europea e il Centro di eccellenza Nato per la polizia di stabilità. \r\n\r\nIl \"premio\" per il Reggimento paracadutisti Tuscania e il Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri? Una mega-cittadella militare nel parco di sar Rossore a Pisa-Coltano, a due passi dalla \u003Cmark>base\u003C/mark> USA di Camp Darby e dallo scalo aereo militare di Pisa san Giusto, devastando uno straordinario territorio, depauperando le fonti idriche e condannando la Toscana a fare da terzo grande polo nazionale per le operazioni belliche in mezzo mondo.\r\n\r\nDal 2 al 5 \u003Cmark>giugno\u003C/mark> si è svolto ad Empoli il XXXI congresso della FAI, l’assemblea generale dei compagni e delle compagne che aderiscono a questo percorso federalista e anarchico.\r\nÉ stata un’occasione importante per fare un ampio confronto sui diversi terreni di lotta su cui siamo impegnati, fare un bilancio dell’attività svolta, definire gli impegni per il futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Federico.\r\n\r\nUranio impoverito. La NATO invoca l’immunità retroattiva per la strage provocata dai bombardamenti dell’alleanza in Bosnia al processo intentato dalle vittime civili che sta entrando nel vivo in questi giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\nSabato 18 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nDa Rimini a Saint-Imier.La nascita dell’anarchismo in Italia (1872-2022)\r\nGiornata di studi – Massenzatico, Cucine del Popolo, via Beethoven 78\r\n\r\nDomenica \u003Cmark>19\u003C/mark> \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nAviano contro la guerra e le sue basi\r\n\u003Cmark>Corteo\u003C/mark> antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla \u003Cmark>base\u003C/mark> USAF di Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\n\r\nLunedì 20 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di piazza Foroni dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato 25 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nAssemblea antimilitarista a Livorno\r\nc/o ex caserma, via Adriana 16 ore 10,30\r\n\r\nGiovedì 30 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>\r\nVerso la giornata di informazione e lotta antimilitarista del 2 luglio a Torino\r\npunto info al mercato di corso Racconigi dalle ore 10,30\r\n\r\nSabato due luglio\r\n\u003Cmark>No\u003C/mark> alla guerra e a chi la arma\r\n\u003Cmark>No\u003C/mark> alla Città dell’aerospazio! \u003Cmark>No\u003C/mark> alla Nato a Torino\r\ngiornata di informazione e lotta in via Roma di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":309},[75,95,81],"Anarres del 10 \u003Cmark>giugno\u003C/mark>. Ucraina: il punto sulla guerra. Nè qui né altrove: \u003Cmark>no\u003C/mark> alla \u003Cmark>base\u003C/mark> a Coltano. Carabinieri in Ucraina. La FAI ad Empoli. 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