","Torino Queer. Le libertà non si chiedono si prendono!","post",1635863363,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/corteo-queer/","http://radioblackout.org/tag/ddl-zan/","http://radioblackout.org/tag/freek-pride/","http://radioblackout.org/tag/lgbtqia/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[68,69,21,70,18],"corteo queer","ddl zan","lgbtqia+",{"post_content":72,"post_title":76,"tags":80},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[15],"e visibile di tante soggettività \u003Cmark>queer\u003C/mark>, che l’hanno attraversata con striscioni,","La mancata apertura del dibattito parlamentare sul DDL Zan, accolta con applausi e toni trionfalistici dalla destra cattofascista in parlamento, oltre a dare un segnale sul ruolo che il cattolico Renzi intende giocare nei prossimi mesi, ha suscitato amplissima indignazione e riempito le piazze. A Torino, dove il presidio era stato convocato dalle associazioni più istituzionali, c’è stata la presenza attiva e visibile di tante soggettività \u003Cmark>queer\u003C/mark>, che l’hanno attraversata con striscioni, interventi e corpi incompatibili alle dinamiche lobbiste delle associazioni che animano il Pride istituzionale. Non certo per caso alla piazza convocata dal coordinamento Torino Pride c’erano anche il neosindaco Lorusso e gli assessori Rosatelli e Foglietta, venuti a rassicurare la piazza che il sostegno ricevuto prima dell’ultima tornata elettorale sarebbe stato adeguatamente ripagato.\r\n“Cagnә in frocessione contro padre, patria e padrone.”, “le strade sicure le fanno le frociə che le attraversano.”, “identità erranti contro stato, frontiere e polizia” “le libertà non si chiedono, si prendono!” sono alcuni degli striscioni aperti o appesi dalle componenti antiistituzionali.\r\nLa piazza \u003Cmark>Queer\u003C/mark> è poi dilagata oltre piazza Carignano, dando vita ad un \u003Cmark>corteo\u003C/mark> che ha attraversato il centro città per approdare in periferia.\r\nNe abbiamo parlato con Wanna Craxi della rete Free(k) Pride.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-02-wanna-craxi-corteo-quuer.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito il comunicato del Free(k) Pride:\r\n\r\n“Siamo incazzatə ma non siamo stupitə.\r\n\r\nQuello che è successo in senato il 27 ottobre durante l'affossamento del ddl zan è l'ennesima ostentazione ed esercizio violento di potere di una classe politica che ha - letteralmente - brindato sull'umiliazione dei nostri corpi dall'alto del loro privilegio cisgender, eterosessuale, abile e patriarcale.\r\n\r\nNon ci sentiamo coinvoltə nell'ondata di sdegno che ha seguito il triste video del senato in festa sui nostri cadaveri, piuttosto nella rabbia, quella rabbia che ci appartiene in quanto corpi \u003Cmark>queer\u003C/mark> fastidiosi, scomodi, antipaticamente liberi.\r\n\r\nCome realtà transfemminista \u003Cmark>queer\u003C/mark>, pur riconoscendo che alcune persone si sentano rassicurate da una tutela da parte dello stato, abbiamo guardato al ddl zan con uno sguardo profondamente critico, e le ragioni sono molteplici.\r\n\r\nCome mostrə f(e)rocie sappiamo che non sarà una legge punitiva legiferata da uno stato machista e omolesbobitranstuttofobico ad arginare l'escalation di violenza sui nostri corpi a cui stiamo assistendo.\r\n\r\nRifiutiamo il ruolo di vittime disegnato dal ddl zan, non siamo né indifese né fragili; lo ripetiamo: le strade sicure le fanno le frocie che le attraversano.\r\n\r\nNon ci basta che vengano riconosciute le identità e gli orientamenti più socialmente accettabili e decorosi.\r\n\r\nL'invisibilizzazione delle persone asessuali, aromantiche, non monogame e di tutta quella moltitudine di soggettività e orientamenti non conformi, il binarismo con il quale vengono descritte le persone bi+sessuali e trans+ non ci rappresenta, non ci appartiene e ci disgusta, ci rende piene di rabbia.\r\n\r\nVogliamo dare fuoco alla norma, non crearne un'altra.\r\n\r\nNon ci interessa scendere a compromessi, non ci vogliamo normatə, normali o decorose, ci vogliamo così come siamo, mostrə, fierə, troiə, cagnə, dissidenti e indecorosə.\r\n\r\nLa vostra celebrazione della violenza patriarcale è un rivoltante insulto a Orlando e a tuttu lu nostr sorellu ammazzat e suicidat dal vostro odio, che validate e perpetrate ogni giorno salvo poi lavarvi la coscienza di rosa prima delle elezioni, dei pride o il 17 maggio\r\n\r\nD'ora in avanti dovrete essere voi a tremare.\r\n\r\nConosciamo bene i giochini di potere di politicanti rampanti che strizzano l'occhio alle checche in campagna elettorale: l'ultimo pride istituzionale torinese/kermesse elettorale ne è stato esempio lampante.\r\n\r\nConosciamo bene anche i lobbisti delle associazioni che sono oggi in piazza per lamentarsi della mancata restituzione della generosa campagna elettorale offerta dal Torino pride.\r\n\r\nSappiamo come le sponde istituzionali mirino a contenerci: se saremo bravə e non daremo fastidio alla norma dominante forse domani qualche eterosessuale ci lancerà una manciata di caramelle dall'alto.\r\n\r\nMa sappiamo anche che il tempo dell'attivismo LGBT (GGGG) istituzionale e della sua strategia fallimentare del dialogo e del compromesso a ribasso con lo stato è finito.\r\n\r\nNon ci basta 'punire' chi ci aggredisce per strada.\r\n\r\nChe dire allora dell'omolesbobitranstuttofobia dello stato? Della chiusura e ingerenza cattofascista nei consultori? Degli ospedali sistematicamente e colpevolmente privati di mezzi e strutture adeguate alle vite ed esigenze delle persone trans?\r\n\r\nVogliamo entrare come un fiume in piena nelle scuole, nei posti di lavoro, ovunque pensiate di nascondervi ed essere al sicuro.\r\n\r\nTenetevi le briciole: vogliamo il pane, le rose, la prep e il popper.\r\n\r\nCi piace travestirci, ma non ci travestiremo più da eterocisessuali per avere credibilità ai vostri occhi, per avere agibilità nei vostri spazi (che poi sono tutti gli spazi), per sopravvivere.\r\n\r\nÈ tempo che la rabbia transfemminista frocia esploda, è tempo di riempire le strade, di incontrarci e di essere visibili, tracotanti, indecorosə.\r\n\r\nVi abbiamo visto applaudire, pensate di cancellarci ma non avete capito niente.\r\n\r\nCi volete mortə o addomesticatə ci avrete cagnə rabbiosə in ogni città.\r\n\r\nLe libertà non si chiedono\r\n\r\nMa si prendono\r\n\r\nFanculo i diritti\r\n\r\nVogliamo Vendetta”",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78],"Queer","Torino \u003Cmark>Queer\u003C/mark>. 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Nel centenario dell'entrata in guerra dell'Italia i fascisti di casa Pound, forti dell'appoggio delle istituzioni locali, hanno promosso una manifestazione nazionale nella cittadina giuliana. Casa Pound ha fatto un grosso investimento sulla giornata, organizzando pullman da tutta Italia, ma il corteo non ha raccolto la partecipazione sperata dai fascisti, che avevano annunciato dai due ai tremila partecipanti, ma ne hanno raccolti non più di 800.\r\nPienamente riuscita la scommessa degli antimilitaristi e antifascisti friulani e giuliani che hanno indetto un corteo antifascista e antimilitarista cui hanno partecipato oltre mille persone.\r\nNe abbiamo parlato con Federico di Trieste.\r\nAscolta la diretta:\r\nfederico_trieste-gorizia_corteo antimilitarista antinazionalista\r\n\r\nDi seguito alcuni stralci del report della giornata uscito sul settimanale “Umanità Nova”\r\nAl termine della prima parte del corteo, in Piazza della Vittoria (uno dei tanti toponimi amaro lascito della Prima Guerra Mondiale) si canta insieme “O Gorizia, tu sei maledetta”, uno dei canti contro la guerra più conosciuti, che racchiude in poche strofe tutta la follia e la tragicità della Prima Guerra. La pioggia ha smesso di cadere da poco, siamo più di mille, intervenuti da Gorizia, da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche da Slovenia e Croazia, per ribadire che la guerra può essere solo ricordata perché non accada mai più e in nessun modo celebrata, vuoi da CasaPound, vuoi dallo Stato. Lentamente ci si prepara a tornare indietro, convinti - senza presunzione - di aver fatto quanto possibile per costruire una presenza che non fosse vista come un'invasione, ma un atto doveroso e irrinunciabile.\r\nCasaPound aveva annunciato agli inizi di aprile un corteo nazionale a Gorizia, per celebrare l'”esempio luminoso” di chi nelle trincee “sacrificò se stesso” (leggi: il massacro di migliaia di soldati mandati al macello) e “marchiare” il proprio radicamento in Friuli. La città isontina naturalmente non era stata scelta a caso: fu infatti l'unica conquistata con le armi, al costo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell'intera città – l'8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti. Dopo la fine della guerra Gorizia conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni, che erano circa la metà della popolazione iniziale.\r\nMa questa scelta rispecchia anche il diffondersi, in questi anni, di un seme nazionalista e razzista, che nelle realtà più piccole e di confine trova purtroppo terreno fertile.\r\nIn risposta al corteo di CasaPound, e allo stesso tempo per contrastare lo stampo nazionalista e militarista delle celebrazioni istituzionali, molte realtà, associazioni e individualità della regione, di differenti aree politiche e culturali, hanno iniziato a pianificare una presenza antifascista e antimilitarista in contemporanea all'iniziativa neofascista.\r\nSi sono ritrovate sotto il cappello dell'Osservatorio antifascista regionale, realtà già presente sul territorio per il monitoraggio di tutti quei gruppi e associazioni che portano avanti la propaganda fascista, anche sotto la copertura di associazioni culturali. (...)\r\nSabato 23 maggio Gorizia appariva una città fantasma. Pochissima gente in giro e molti negozi chiusi (con alcune piacevoli eccezioni). Merito del terrorismo mediatico scatenato dai giornali cittadini e dalla Questura, soprattutto riguardo al corteo antifascista. Nonostante questo, nel piazzale antistante la stazione si sono ritrovate almeno cinquecento persone, in attesa di partire in corteo. Partenza che è stata ritardata a causa del fermo prolungato del pullman su cui viaggiavano le compagne e i compagni slovene. La polizia italiana al confine li ha infatti schedati uno per uno e ha sequestrato le aste delle bandiere e degli striscioni (diventati poi ridicolmente sulla stampa i “bastoni” dei “facinorosi”). Dopo il loro arrivo il corteo è partito, con in testa uno striscione che affermava “Né guerre né confini né fascismi” in italiano, sloveno e friulano. Lo spezzone libertario era aperto dallo striscione “Contro la crisi del capitalismo, lotta di classe antifascismo” e complessivamente era partecipato da almeno duecento compagne e compagni (di sicuro lo spezzone specifico più grosso della manifestazione) con molte bandiere e tanti slogan lungo il percorso. \r\nDa segnalare fra gli altri all'interno del corteo anche la presenza di uno spezzone queer (promosso da alcun@ nostr@ compagn@), aperto dallo striscione “Voi Legione - Noi leGine”. (...)\r\nLungo il percorso il corteo si è ingrossato fino ad arrivare a sfiorare - e forse superare - i mille partecipanti. (...)","26 Maggio 2015","2015-05-28 13:47:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/23mag2015.corteogorizia01-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/23mag2015.corteogorizia01-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/23mag2015.corteogorizia01-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/23mag2015.corteogorizia01-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/23mag2015.corteogorizia01.jpg 853w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gorizia. 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Contestato anche il suo predecessore Fassino.\r\n\r\nDopo l'ingresso pirata nel Pride ufficiale, in piazza Castello il corteo Queer/Libertine, ha imboccato via Po, trascinando con se tanta gente.\r\n\r\nPer capirne di più potete leggere i documenti politici del Torino Pride e il Manifesto Queer Pride Torino 2016, da cui emerge secca la divaricazione di percorsi e prospettive, che si è rappresentata nella piazza torinese del 9 luglio.\r\nUna piazza in cui lo spirito della rivolta di Stonewell si è fatto sentire forte e chiaro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cristian dell'assemblea Queer di Torino.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-07-12-cristian-queerpride","12 Luglio 2016","2016-07-16 00:57:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Queer_Riot-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"199\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Queer_Riot-199x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Queer_Riot-199x300.jpg 199w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Queer_Riot-768x1156.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Queer_Riot-680x1024.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 199px) 100vw, 199px\" />","Queer/Libertine Pride a Torino",1468348893,[175,176,177,66],"http://radioblackout.org/tag/lgbttiq/","http://radioblackout.org/tag/libertine-pride/","http://radioblackout.org/tag/queer-pride/",[179,180,32,18],"lgbttiq","libertine pride",{"post_content":182,"post_title":186,"tags":189},{"matched_tokens":183,"snippet":184,"value":185},[83,78],"ufficiale, in piazza Castello il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> \u003Cmark>Queer\u003C/mark>/Libertine, ha imboccato via Po, trascinando","[caption id=\"attachment_36850\" align=\"alignleft\" width=\"199\"] T-shirt at Jerusalem Pride 2012[/caption]\r\n\r\nIl Torino Pride, grande contenitore in cui la comunità lgbtq si rappresenta da 10 anni, quest’anno ha registrato la prima frattura.\r\nL’assemblea \u003Cmark>Queer\u003C/mark> di Torino e le case occupate, in netto dissenso con la narrazione normalizzante sui “diritti”, ha lanciato un proprio appuntamento plurale e dissonante, il “\u003Cmark>Queer\u003C/mark> Pride” ed il “Libertine Pride” che hanno raccolto l’eredità dei tanti spezzoni critici che hanno attraversato il Pride.\r\nLa rottura di orizzonti fisici e simbolici si è concretizzata in un appuntamento diverso da quello del Pride istituzionale, nell'attraversamento del Pride per un pezzo, nel diverso percorso e conclusione.\r\n\r\nLo spezzone \u003Cmark>Queer\u003C/mark>/Libertine si è ritrovato in piazza Arbarello con due carri ed un cazzone squirtante, tanti cartelli densi di irridente critica al mondo in cui siamo forzati a vivere, ma di cui in tanti provano a forzare i limiti e le categorie.\r\n\r\nAl passaggio dello spezzone delle istituzioni la neosindaca ha dovuto incassare la prima contestazione dopo il proprio insediamento: tra slogan e battute il pinkwashing della sindaca pentastellata ha mostrato le prime crepe. 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Nella capitale inglese sono stati coinvolti in numerose iniziative a sostegno del popolo palestinese e della sua resistenza contro il colonialismo Israeliano, dalle attività di sensibilizzazione alle campagne per il boicottaggio.\r\n\r\nPrimo fra tutti spicca la determinazione nello smarcare la lotta queer dalla strumentalizzazione che da anni le propagande sioniste ne fanno in chiave islamofobica. Questa battaglia è parte del più esteso contrasto al pinkwashing, ovvero l'utilizzo di slogan che rimandano alle battaglie femministe e queer da parte di grandi brand e istituzioni per rivalersi di uno statuto morale di facciata e famigliarizzare un largo pubblico ai loro prodotti o alle loro campagne, distraendolo dalle reali attività lesive dei diritti umani e non solo.\r\n\r\nTerreno di scontro è anche il pride, oggetto di speculazione delle grande aziende tramite sponsorship. La lotta per mantenere questi ultimi fuori da circuiti capitalisti e imperialisti, come in questo caso rispetto agli interessi di uno stato coloniale che smuove capitali ingenti, la conosciamo bene anche in Italia, dove la risposta si articola in sempre più frequenti \"pride dal basso\", costruiti in alternativa a quelli istituzionali, senza legami con sponsor o patrocini.\r\n\r\nAnche a Londra il collettivo ha portato avanti azioni di sistematico boicottaggio, tramite le quali hanno portato il National Student Pride a interrompere i rapporti con le aziende complici nel genocidio palestinese come HSBC, Deutsche Bank, Disney e Amazon.\r\n\r\nPer altre informazioni sulle loro attività rimandiamo alla pagina IG del collettivo.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/QueersforPalestine.mp3\"][/audio]","23 Febbraio 2024","2024-02-23 22:43:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"95\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05-300x95.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05-300x95.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05-1024x324.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05-768x243.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Immagine-23-02-24-21.05.jpg 1238w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Queers for Palestine! 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Smarza Pride!",1688000121,[269,270,271,272],"http://radioblackout.org/tag/pride-indecoroso/","http://radioblackout.org/tag/queer/","http://radioblackout.org/tag/smarza-pride/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[274,15,275,276],"pride indecoroso","smarza pride","trieste",{"post_content":278,"tags":282},{"matched_tokens":279,"snippet":280,"value":281},[15],"della Smarza Pride, pride indecoroso, \u003Cmark>queer\u003C/mark>, fuori e contro le logiche","Il 24 giugno si è tenuta la seconda edizione della Smarza Pride, pride indecoroso, \u003Cmark>queer\u003C/mark>, fuori e contro le logiche istituzionali, il rainbow washing.\r\nMigliaia di persone hanno attraversato la città in una giornata di lotta, di festa, di esplosione di corpi ribelli, fuori da ogni percorso di normalizzazione arcobaleno, piene della rabbia per le violenze che ne segnano le vite, piene di forza collettiva e di volontà di di ciascun di esserci.\r\nDi fronte alla sede di Casa Pound la polizia si è schierata a difesa dei nazisti che oltraggiavano il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> insultando e facendo il saluto romano.\r\n\r\nDi seguito il testo di indizione della giornata:\r\n“Lo scorso anno abbiamo dato vita a questo percorso, animatə da un obiettivo chiaro: creare uno spazio politico e aggregativo sicuro e attraversabile da tuttə, uno spazio in cui riprendere parola e dire la nostra sui temi e i problemi che ci riguardano, troppo spesso ridicolizzati,strumentalizzati o sommersi dalla patina del rainbow washing.\r\nPer perseguire questo obiettivo, abbiamo orientato i nostri sforzi alla costruzione di pratiche basate sull'intersezionalità e l'autogestione.\r\nDa questi due presupposti, il 17 settembre 2022, è nata la prima SMARZA PRIDE: una manifestazione priva di patrocini, padrini e sponsor, costruita con le nostre sole forze, con la discussione pubblica e senza alcuna pretesa di rappresentare null'altro che noi stessə.\r\nPrima e dopo il 17 settembre 2022, è nato un percorso di iniziative politiche snodatosi in tutti questi ultimi mesi, che ha consolidato legami e affinità, tentando di costruire una comunità \u003Cmark>queer\u003C/mark> in cui prenderci cura di noi capace di reagire a chi continua a discriminarci, invisibilizzarci o, al più, sussumerci entro un sistema di violenza e sfruttamento che ci fa orrore.\r\nVogliamo ribadire che siamo stanchə di essere consideratə un errore, qualcosa di immorale da eliminare, nascondere o, nel migliore dei casi, tollerare.\r\nRibadiremo tutto questo il 24 giugno, quando la SMARZA PRIDE tornerà a sfilare orgogliosa per le strade di Trieste, ancora più indecorosa, impresentabile e \u003Cmark>queer\u003C/mark> di prima!\r\nUn nuovo Pride dal basso, dunque, un nuovo \u003Cmark>corteo\u003C/mark> in cui riprendersi gli spazi troppo spesso negatici in questa città, in cui festeggiare e stare assieme, ma anche in cui ricominciare a lottare sul serio.\r\nContro la precarizzazione e lo sfruttamento, per superare la falsa contrapposizione tra diritti civili e diritti sociali, mettendo in luce come le identità di genere e di orientamento sessuale diventino mezzi di ricattabilità e marginalizzazione economica a discapito dellə lavoratorə LGBTQIA+.\r\nPer la (ri)costruzione di una comunità che diventi spazio di cura e ascolto reciproco, in cui poter essere protagonistə delle nostre vite e riaffermare la nostra libertà.\r\nContro la violenza \u003Cmark>queer\u003C/mark>fobica che permea la società in cui viviamo, a tutti i livelli, e della quale quotidianamente subiamo gli effetti di isolamento e discriminazione, già a partire dai modelli di educazione propinatici.\r\nPer riaffermare il nostro diritto alla salute - 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Lo è stata per la partecipazione, oltre ogni nostra ottimistica previsione per un’iniziativa del genere, nata dal basso, senza sponsor o patrocini, pubblicizzata soltanto attraverso i manifesti affissi ai muri, i volantinaggi e un breve comunicato inviato alla stampa locale.\r\nLo è stata per i contenuti portati in strada, che hanno tentato di raccontare soggettività queer differenti da quelle che ci vengono solitamente propinate: precarie, ricattabili, ma pronte a lottare.\r\nLo è stata per la determinazione e il coraggio di una piazza che ha saputo autogestirsi dall’inizio alla fine, dalla partenza del corteo fino all’after party notturno, cacciando gli sbirri e i molestatori dalla parata, e continuando a sfilare per le vie del centro, anche a manifestazione ufficiale finita, sfidando le prescrizioni della questura.\r\nRiportiamo uno stralcio dal manifesto di lancio della giornata: “Vogliamo uscire dalle norme, dalle etichette e dallo stigma eterosessuale e patriarcale, a partire da quegli stessi contesti LGBTQIA+ in cui troviamo riprodotte altre norme a cui adattarsi, altri stigmi dettati dal giudizio sul corpo, il modo di vestire, le scelte di vita intraprese, etc.\r\nVogliamo che la nostra comunità sia la fonte da cui traiamo la forza per affermarci, accettarci e amarci, e non, invece, un palcoscenico \"imposto\" dove subiamo la violenza del giudizio altrui.\r\nGli spazi di incontro e aggregazione per le persone queer a Trieste sono pochi e concentrati nei soli luoghi di consumo.\r\nSentiamo, quindi, il bisogno di creare uno spazio attraversabile da chiunque, dove creare assieme modi di stare diversi: liberə dall'oppressione, liberə di vivere la nostra identità di genere e sessuale, o di rinunciarvi. Rifiutiamo l'eteronormatività perché è la base delle relazioni gerarchiche e di oppressione. Per tutto questo, non possiamo intraprendere questo percorso senza definirci anticapitalistə, antifascistə, antirazzistə, antiabilistə, anticolonialistə.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni, uno de* compagn* che hanno partecipato al percorso di costruzione di Smarza Pride.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-20-giov-smarza-pride-ts.mp3\"][/audio]","20 Settembre 2022","2022-09-20 15:39:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"135\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-300x135.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-300x135.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-1024x461.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-768x346.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/smarza-3-e1663681139190.jpeg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />",1663688050,[317,270,271,318,272],"http://radioblackout.org/tag/intersezionalita/","http://radioblackout.org/tag/transfemminista/",[320,15,275,321,276],"intersezionalità","transfemminista",{"post_content":323,"tags":327},{"matched_tokens":324,"snippet":325,"value":326},[15],"una pride critica, indecorosa, transfemminista, \u003Cmark>queer\u003C/mark> che ha attraversato le strade","Il 17 settembre duemila persone hanno dato vita ad una pride critica, indecorosa, transfemminista, \u003Cmark>queer\u003C/mark> che ha attraversato le strade di Trieste.\r\nLu organizzator* della giornata hanno scritto: “È stata una giornata incredibile. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/2020-07-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLink: 2020 07 17 anarres\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCPR di Gradisca. A sei mesi dall’uccisione di Vakhtang Enukidze, un altro immigrato è morto nel CPR di Gradisca. Troppi farmaci, dicono i giornali. In queste settimane si sono moltiplicati gli atti di autolesionismo e i tentativi di rivolta. I reclusi sono in un limbo: le deportazioni si sono interrotte per la pandemia, ma i CPR hanno continuato ad accogliere nuovi prigionieri della guerra ai migranti. \r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea No Frontiere – No CPR del Friuli e Venezia Giulia\r\n\r\nDue approfondimenti sull’economia dei lavoretti, ispirati ad un dossier uscito su terre libere\r\nVita da rider. Come funziona il caporale digitale?\r\nL’algoritmo alla base delle app di food delivery non è neutrale. È pensato per trasformare il lavoro in un gioco crudele che “premia” i lavoratori vulnerabili e bisognosi. Così un “lavoretto per studenti” è diventato un girone infernale. Per scelta del management\r\n\r\nGig Economy. Lavoretti? È un sistema per lucrare sulla disperazione\r\nLa gig economy coinvolge almeno 600mila persone con uno stipendio medio di 346 euro. Sono i lavoratori poveri. Formalmente autonomi, spesso di mezza età o migranti. Hanno il peso di un debito o del permesso di soggiorno. Dopo la crisi del 2008 le multinazionali – 50 società con una manciata di dipendenti – hanno “investito” anche in Italia.\r\n\r\nMattarella e Pahor: mano nella mano per seppellire i carnefici con le vittime, i fascisti con i partigiani. Nel segno di una memoria, che nega la dimensione colonialista e razzista dell’espansione ad est del regno d’Italia. La lunga storia della pacificazione violenta delle popolazioni slave assoggettate. La prima di due puntate che dedichiamo al revisionismo sulle vicende del colonialismo irredentista.\r\nClaudio Venza, anarchico e docente di storia all’Università di Trieste, ci ha raccontato la storia del Narodni Dom. Una storia emblematica dei veleni nazionalisti. \r\n\r\nFree(k) Pride. Liber* mostr* per le strade di Torino\r\n\r\nQuest’anno il il Free(k) pride è uscito dalla nicchia piccola ma preziosa degli attivisti che lo avevano promosso le volte scorse, per dilagare in città. Una marea caotica e viva, dove cartelli, cori e slogan erano la cornice narrativa che accompagnava un corteo, che viveva di vita propria, emancipandosi dalla mera critica ai Pride istituzionali, che hanno disertato le piazze, rifugiandosi nel web.\r\nUn corteo forte, transfemminista queer, intersezionale ed alieno ad ogni seduzione istituzionale, senza sponsor né padrini. Libero.\r\nWater, vasche e lavandini rosa sono comparsi in piazza Castello per denunciare l’operazione di pink washing dell’amministrazione Appendino.\r\nIl conte Verde avviluppato da un lungo mantello rosa ha demacizzato la piazza del comune. All’arrivo la targa che dedicava i giardini ex GFT alla sadica santa cattolica Teresa di Calcutta è stata sostituita. Ora i giardini ricordano la rivolta dello Stonewall Inn del giugno 1969. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n23 - 24 - 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta\r\n\r\nL’urgenza dell’anarchia\r\n\r\nIl governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.\r\nLa crisi sociale la pagano i poveri, i senza casa, i senza reddito, i precari \r\nI migranti muoiono in mare e nei CPR, lavorano come schiavi nei campi\r\nLa salute è sempre di più un lusso che pochi possono pagare\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa\r\nIl governo punta sull’emergenza per prendersi pieni poteri e vietare scioperi e manifestazioni\r\n\r\ncome prima, peggio di prima…\r\n\r\nStrappiamo sempre più spazi di autorganizzazione e lotta!\r\nLe nostre vite non sono merci\r\nCreiamo reti di solidarietà e mutuo appoggio\r\nLottiamo contro chi ci sfrutta e ci comanda\r\nUn mondo senza governi, padroni, eserciti è possibile ed urgente\r\n\r\nGiovedì 23 luglio\r\ndalle ore 10,30\r\nvolantinaggio al mercato di piazza Foroni\r\n\r\nVenerdì 24 luglio\r\nore 16 punto info\r\nvia Po 16\r\n\r\nSabato 25 luglio\r\nore 14,30\r\npunto info\r\na Porta Palazzo\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20 (in agosto non ci siamo)\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Luglio 2020","2020-07-23 09:27:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/2020-07-16-manif-fat-lotte-luglio-200x110.jpg","Anarres del 17 luglio. Morire di CPR. Vita da rider. Gig economy. Mattarella e Pahor. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20 (in agosto non ci siamo)\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[387],{"field":100,"matched_tokens":388,"snippet":384,"value":385},[83,15],1157451471172665300,{"best_field_score":391,"best_field_weight":159,"fields_matched":213,"num_tokens_dropped":49,"score":392,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"2211897737216","1157451471172665457",{"document":394,"highlight":406,"highlights":411,"text_match":300,"text_match_info":414},{"comment_count":49,"id":395,"is_sticky":49,"permalink":396,"podcastfilter":397,"post_author":26,"post_content":398,"post_date":399,"post_excerpt":54,"post_id":395,"post_modified":400,"post_thumbnail":401,"post_title":402,"post_type":377,"sort_by_date":403,"tag_links":404,"tags":405},"84573","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-13-ottobre-il-campo-di-concentramento-di-renicci-fascista-e-badogliano-senza-titolo-di-viaggio-dal-margine-dei-generi-dallurbanizzazione-alle-citta/",[355],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata (per motivi tecnici manca, purtroppo, la prima parte):\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-20-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRenicci D’Anghiari. Un campo di concentramento fascista e Badogliano\r\nUno dei peggiori campi di prigionia, prima fascista e, poi, badogliano, era in provincia di Arezzo, nel cuore della Toscana.\r\nQuest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della grande fuga di anarchici e slavi.\r\nDi questa storia, di cui si parla poco, perché il “dopo” fascismo è descritto come paradiso di libertà, ci ha parlato Giorgio Sacchetti, docente di storia all’Università di Firenze ed autore di diversi studi sulla vicenda.\r\n\r\nSenza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi\r\nI confini di genere, come quelli tra nazioni, sono presidiati. Varcarli è un’impresa. I lasciapassare sono concessi di rado e a condizioni umilianti. Spesso le persone trans, non binarie e queer hanno necessità di passare comunque. Come? Da clandestine. E a volte nei reticolati restano impigliati brandelli di nomi.\r\nSenza titolo di viaggio narra di un’esplorazione di genere e spesso la canta, perché qui dentro c’è la punk e la folk. Un testo in bilico tra prosa e canzonette, dove s’alternano amarcord siculo-torinesi, teoria transfemminista e teatro di rivista, con le benedizioni di Judith Butler e Petrolini.\r\n«La coscienza di sé, la ribellione ai diktat di genere, la gragnuola di coming out, l’autodeterminazione, la lotta contro la transfobia, sono tappe di un viaggio verso la riappropriazione e l’autogoverno dei corpi, degli spazi, dei tempi e dei territori, per vivere relazioni fuori dal dominio patriarcale e capitalista!»\r\nNe abbiamo parlato con l’autrice Filomena Sottile\r\n\r\nDall’urbanizzazione alle città\r\n“In un'epoca in cui l'urbanizzazione ha orrendamente sfigurato il mondo, io intendo redimere la città, esplorarla non come il fenomeno corrosivo che è diventata ma come quella manifestazione unica di vita comunitaria – riemersa più volte nella storia – che ha dato vita a forme di libertà autenticamente democratiche. Di fronte all'ascesa delle megalopoli e all'onnipresenza dello Stato, è vitale indagare il passato per rintracciare i tratti essenziali di una pratica municipalista etica ed ecologica che ci consenta di riconfigurare – e in fretta – il vivere in società.” (Murray Bookchin)\r\nIn questo libro recentemente editato da Eleuthera, Bookchin offre una particolare ricostruzione dello sviluppo urbano, la cui tesi è che le città non siano sempre state quelle concentrazioni utili a facilitare gli scambi capitalistici e il consumo individuale, ma siano piuttosto state il locus della convivenza, del confronto e della democrazia diretta. Non a caso la città, prima di trasformarsi in megalopoli, si è a lungo basata sul mutualismo più che sulla competizione.\r\nCe ne ha parlato Francesco Codello \r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nMartedì 24 ottobre\r\nore 17,30/20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nInaugurazione con aperitivo di:\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\nIl 24 e poi… ogni martedì dalle 17,30 alle 20 \r\n\r\nVenerdì 27 ottobre\r\nore 21\r\nradio Blackout\r\nvia Cecchi 21A\r\nTorino città delle armi?\r\nLa nascita del nuovo Polo bellico, la mostra-mercato di caccia e droni da guerra, lo sbarco della Nato sotto la Mole.\r\nAnalisi e prospettive di lotta verso le giornate di informazione e lotta del 4 e del 18 novembre\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\nore 15,30 in via Roma 100 di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino. \r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre. \r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\nDisertiamo la guerra!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino! \r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO. \r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna. \r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere. \r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12 \r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\n(A) distro e SeriRiot\r\nlibri, riviste, dcocumenti, maglietti, manifesti...\r\nogni martedì dalle 17,30 alle 20\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","24 Ottobre 2023","2023-10-24 07:42:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Adistro-grafica-1-con-scritte-200x110.jpg","Anarres del 13 ottobre. Il campo di concentramento di Renicci: fascista e badogliano. Senza titolo di viaggio: dal margine dei generi. 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La vita delle persone cambia se si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe abbiamo parlato con Enrico Gargiulo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 1 luglio\r\ncorteo No CPR\r\nore 17\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nDomenica 2 luglio\r\nore 11 Porta Palazzo\r\nAssemblea contro detenzione e frontiere\r\n\r\n7, 8, 9 luglio\r\nBalkan Anarchist Bookfair\r\nOltre i muri del nazionalismo e della guerra\r\nLjubljana, Slovenia\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","28 Giugno 2023","2023-06-28 17:29:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/1-luglio-no-cpr-200x110.jpg","Anarres del 16 giugno. 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Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale.\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. In questo testo Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda. 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Inutile dire che i responsabili vennero tutti assolti.\r\nMa la verità su quella vicenda emerse comunque.\r\nA 50 anni dall’omicidio di Franco fascisti di ogni risma sono e continuano ad essere al governo, l’Italia è in guerra su più fronti, la vita di chi deve lavorare per vivere sempre più precaria, pericolosa, difficile.\r\nPer ricordare e lottare è stato indetto un corteo il 7 maggio.\r\nLa memoria di ieri si fa viva nelle lotte di oggi.\r\nPer questa ragione il corteo del 7 maggio, oltre a mantenere forte il ricordo della ferocia del potere, avrà come obiettivo il contrasto al fascismo e alla guerra. \r\nAppuntamento alle ore 15 in piazza XX settembre a Pisa.\r\nNe abbiamo parlato con Peppe del circolo anarchico di vicolo del Tidi a Pisa \r\n\r\nPrimo Maggio a Torino. Le due piazze\r\nCronaca di una giornata di lotta tra ritualità e violenza poliziesca. \r\n\r\nLe università armate. Il movimento No Muos ha realizzato un dossier “Università e Guerra” sulle sempre più forti intersezioni tra gli istituti universitari e l’industria bellica.\r\nI finanziamenti pubblici per gli Atenei negli anni si sono mantenuti al minimo.\r\nIn questa situazione di forti difficoltà, si sono inseriti Stati Stranieri e Forze Armate di paesi più o meno alleati, uniti ai settori dell’industria bellica nazionale, che hanno messo a disposizione finanziamenti in cambio dell’applicazione di determinati settori dell’università in progetti apertamente militari, oppure di tipo civile, ma con facile riconversione al militare. In pratica le nostre Università si sono messe a progettare per la guerra.\r\n“le Università italiane sono coinvolte come capofila in 67 progetti di ricerca e/o formazione finanziati o organizzati in partnership con aziende che fanno parte dell’industria della guerra e/o istituzioni militari di difesa”. La parte del leone la fa naturalmente Leonardo-Finmeccanica (15%), seguita da Ansaldo (8%), ecc.\r\nCon appositi grafici viene resa evidente una situazione che vede protagonisti attori come l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Esercito Italiano, la Marina Militare, le Accademie Militari, gli Alpini, il Dipartimento della Difesa degli USA, la NASA, la US Navy, ed anche l’ONU e la NATO.\r\nCe ne ha parlato Pippo Guerrieri del movimento No Muos\r\n\r\nProspettive antimilitariste verso i prossimi appuntamenti dell’Assemblea antimilitarista, in particolare quella svoltasi a Livorno l’8 maggio, un’occasione per fare un bilancio delle iniziative e promuoverne di nuove.\r\nCe ne ha parlato Federico\r\n\r\nUna Barriera contro il fascismo\r\nEra prevedibile. Dopo mesi di campagna mediatica martellante, culminata in alcuni articoli che descrivevano una rissa a ponte Mosca come un duello medievale, non potevano mancare i fascisti di Fratelli d’Italia pronti a giocare ancora una volta la carta securitaria. Una carta che prefettura e Comune stanno giocando da mesi puntando in modo specifico sia su Ponte Mosca sia sull’area di giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia, dove è diretto il corteo indetto per questa sera dai fascisti.\r\nNella perenne campagna elettorale di Torino Fratelli d’Italia gioca contro il PD le sue stesse carte.\r\nSullo sfondo, ma ancora ben visibile, un pezzo di città sempre più povero, militarizzato, razzializzato, sospinto ai margini. \r\n\r\nSmash the vision! Mostr* in marcia contro la città vetrina\r\nDal 10 al 14 maggio a Torino c'è l'Eurovision, giunto alla sua 66esima edizione. 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Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.\r\n\r\nContro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!\r\n\r\nNon vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo sfruttamento mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.\r\n\r\nContro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare. \r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi introduttivi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio \r\nsciopero generale contro la guerra!\r\nNo all'economia di guerra e alle spese militari! Case, scuole, ospedali, trasporti per tutt*\r\nContro tutte le patrie, contro tutti gli eserciti, per un mondo senza frontiere\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nOre 18 piazza Castello manifestazione\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2022","2022-05-14 12:58:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-12-manif-sciopero-guerra-col-200x110.jpg","Anarres del 6 maggio. Smash the vision! Primo Maggio: le due piazze. Le università armate. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nAnarchici, partigiani, disertori\r\nUna guerra in atto nel cuore dell’Europa, con i suoi ritorni mediatici ed uno straripante “uso pubblico della Storia”, ci stimola a proporre un contributo metodologico / interpretativo. Che definisca e circoscriva lemmi comparativi di largo uso come Resistenza, antifascismo, antimilitarismo. \r\n\r\nDue fenomeni, di forte impatto e di lunga durata, hanno qualificato e contraddistinto la prassi libertaria negli ultimi due secoli: la diserzione e il volontariato in armi.\r\nAbbiamo provato ad approfondire tali categorie storiografiche attraverso la disamina di traiettorie individuali di militanti e l’utilizzo dell’approccio culturale psicosociale, focalizzando sia il contesto europeo che italiano fra 2^ guerra mondiale e Resistenza, e ricostruendone possibili mappe.\r\nIn vista del 25 aprile ne abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’università di L’Aquila e Firenze\r\n\r\nGuerra, internazionalismo, sciopero generale\r\nVi proponiamo una riflessione sulla guerra e le prospettive di lotta prendendo spunto dalle riflessioni maturate all’interno dell’IFA, l’Internazionale di Federazioni Anarchiche e dal documento finale dell’assemblea del sindacalismo di base dello scorso 9 aprile a Milano, nella quale è stato lanciato lo sciopero generale contro la guerra del 20 maggio. \r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti\r\n\r\nTorino e Asti. Cronache antimilitariste\r\nLo scorso sabato svariate centinaia di persone hanno dato vita ad un corteo antimilitarista da piazza Borgodora sino a piazza Vittorio. Dopo un lungo presidio al Balon, dove la Murga ha dato vita ad un ampio giro informativo, il corteo, aperto dallo striscione “contro la guerra e chi la arma” si è mosso verso porta Palazzo, il più grande mercato all’aperto d’Europa, dove, nonostante gli svariati tentativi di riqualificazione escludente, pulsa il cuore della Torino che fa fatica ad arrivare a fine mese, che vive di lavori precari, che non ce la fa più a pagare fitti, mutui e bollette. In mezzo ai banchi della frutta e della verdura tanta gente si è fermata ad ascoltare gli interventi che si sono susseguiti.\r\nLa Murga ha dato vita ad un breve ed intensa performance sulla spesa di guerra. Una enorme scritta “contro tutte le guerre e chi le arma” è stata tracciata al centro della piazza.\r\nIl corteo è poi proseguito verso il centro cittadino, fermandosi brevemente davanti alla RAI, per denunciare la propaganda di guerra che domina nei palinsesti informativi, ricordando la lettera dei corrispondenti di guerra che hanno deciso di non indossare l’elmetto. Il corteo, dopo aver attraversato via Po, si è concluso in piazza Vittorio.\r\nAlla manifestazione hanno partecipato tantissime realtà politiche, sociali, sindacali, transfemministe queer, case occupate, centri sociali, assemblee di lotta.\r\nIn un grande cerchio si è dato vita ad un’assemblea di piazza, che ha ribadito la ferma opposizione a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, frontiere, nazionalismi.\r\nA Torino prossimo appuntamento il primo maggio con lo spezzone antimilitarista da piazza Vittorio alle 9. \r\nDisertiamo la Guerra!\r\n\r\nAd Asti, lo scorso sabato l’Assemblea antimilitarista cittadina ha dato vita ad un rumoroso cacerolazo contro le celebrazioni militariste per i cento anni della sezione astigiana degli alpini, disturbando l'ammassamento in piazza san Secondo. Tra interventi, cori e azioni di disturbo hanno provato ad opporsi e a comunicare alla città l'assurdità di questa tre giorni. Nell’ultimo mese in quella piazza si sono incontrate associazioni, individui e collettivi per la pace e la fine del conflitto Russo - Ucraino, mentre in piazza Alfieri una \"Cittadella Militare\" è stata allestita per la tre giorni degli alpini. Disturbare e bloccare l’invasione militare del centro delle nostre città è necessario se ci si vuole opporre concretamente al guerra. Prossimo appuntamento ad Asti il corteo del 25 aprile in solidarietà a tutt* i disertor*, contro tutte le guerre !\r\nNe abbiamo parlato con Werther della Miccia\r\n\r\nIl cigno non danza più. Il diktat di Zelensky\r\nIn numerosi teatri europei il Lago dei cigni di Ciajkovskij è stato cancellato dalla programmazione, perché alcuni dei ballerini ucraini che lavoravano a questa edizione sono stati minacciati di ritorsioni dal presidente Zelensky, che considera “traditore” chiunque abbia a che fare con la cultura russa, foss’anche per rappresentare uno dei balletti più celebri.\r\nLa follia nazionalista che caratterizza la propaganda di Zelensky non meno di quella di Putin mette in rilievo come la categoria del nemico modellata sull’identità culturale crei a tavolino spaccature il cui unico scopo e dividere con violenza i buoni dai cattivi. A costo persino del ridicolo. Non dimentichiamo tuttavia che questa farsa oscena alimenta la tragedia della guerra. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLunedì 25 aprile ore 15\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n* per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nDomenica 8 maggio\r\nore 10\r\nAssemblea Antimilitarista a Livorno\r\npresso l’ex Caserma Occupata, Via Adriana 16\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","24 Aprile 2022","2022-04-24 11:35:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-16-manif-25-aprile-blawhi-200x110.jpg","Anarres del 15 aprile. Anarchici, partigiani, disertori. Guerra, internazionalismo, sciopero generale. Cronache antimilitariste...",1650800121,[],[],{"post_content":474},{"matched_tokens":475,"snippet":476,"value":477},[83],"hanno dato vita ad un \u003Cmark>corteo\u003C/mark> antimilitarista da piazza Borgodora sino","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nAnarchici, partigiani, disertori\r\nUna guerra in atto nel cuore dell’Europa, con i suoi ritorni mediatici ed uno straripante “uso pubblico della Storia”, ci stimola a proporre un contributo metodologico / interpretativo. Che definisca e circoscriva lemmi comparativi di largo uso come Resistenza, antifascismo, antimilitarismo. \r\n\r\nDue fenomeni, di forte impatto e di lunga durata, hanno qualificato e contraddistinto la prassi libertaria negli ultimi due secoli: la diserzione e il volontariato in armi.\r\nAbbiamo provato ad approfondire tali categorie storiografiche attraverso la disamina di traiettorie individuali di militanti e l’utilizzo dell’approccio culturale psicosociale, focalizzando sia il contesto europeo che italiano fra 2^ guerra mondiale e Resistenza, e ricostruendone possibili mappe.\r\nIn vista del 25 aprile ne abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia all’università di L’Aquila e Firenze\r\n\r\nGuerra, internazionalismo, sciopero generale\r\nVi proponiamo una riflessione sulla guerra e le prospettive di lotta prendendo spunto dalle riflessioni maturate all’interno dell’IFA, l’Internazionale di Federazioni Anarchiche e dal documento finale dell’assemblea del sindacalismo di base dello scorso 9 aprile a Milano, nella quale è stato lanciato lo sciopero generale contro la guerra del 20 maggio. \r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti\r\n\r\nTorino e Asti. Cronache antimilitariste\r\nLo scorso sabato svariate centinaia di persone hanno dato vita ad un \u003Cmark>corteo\u003C/mark> antimilitarista da piazza Borgodora sino a piazza Vittorio. Dopo un lungo presidio al Balon, dove la Murga ha dato vita ad un ampio giro informativo, il \u003Cmark>corteo\u003C/mark>, aperto dallo striscione “contro la guerra e chi la arma” si è mosso verso porta Palazzo, il più grande mercato all’aperto d’Europa, dove, nonostante gli svariati tentativi di riqualificazione escludente, pulsa il cuore della Torino che fa fatica ad arrivare a fine mese, che vive di lavori precari, che non ce la fa più a pagare fitti, mutui e bollette. In mezzo ai banchi della frutta e della verdura tanta gente si è fermata ad ascoltare gli interventi che si sono susseguiti.\r\nLa Murga ha dato vita ad un breve ed intensa performance sulla spesa di guerra. Una enorme scritta “contro tutte le guerre e chi le arma” è stata tracciata al centro della piazza.\r\nIl \u003Cmark>corteo\u003C/mark> è poi proseguito verso il centro cittadino, fermandosi brevemente davanti alla RAI, per denunciare la propaganda di guerra che domina nei palinsesti informativi, ricordando la lettera dei corrispondenti di guerra che hanno deciso di non indossare l’elmetto. Il \u003Cmark>corteo\u003C/mark>, dopo aver attraversato via Po, si è concluso in piazza Vittorio.\r\nAlla manifestazione hanno partecipato tantissime realtà politiche, sociali, sindacali, transfemministe \u003Cmark>queer\u003C/mark>, case occupate, centri sociali, assemblee di lotta.\r\nIn un grande cerchio si è dato vita ad un’assemblea di piazza, che ha ribadito la ferma opposizione a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, frontiere, nazionalismi.\r\nA Torino prossimo appuntamento il primo maggio con lo spezzone antimilitarista da piazza Vittorio alle 9. \r\nDisertiamo la Guerra!\r\n\r\nAd Asti, lo scorso sabato l’Assemblea antimilitarista cittadina ha dato vita ad un rumoroso cacerolazo contro le celebrazioni militariste per i cento anni della sezione astigiana degli alpini, disturbando l'ammassamento in piazza san Secondo. Tra interventi, cori e azioni di disturbo hanno provato ad opporsi e a comunicare alla città l'assurdità di questa tre giorni. Nell’ultimo mese in quella piazza si sono incontrate associazioni, individui e collettivi per la pace e la fine del conflitto Russo - Ucraino, mentre in piazza Alfieri una \"Cittadella Militare\" è stata allestita per la tre giorni degli alpini. Disturbare e bloccare l’invasione militare del centro delle nostre città è necessario se ci si vuole opporre concretamente al guerra. Prossimo appuntamento ad Asti il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> del 25 aprile in solidarietà a tutt* i disertor*, contro tutte le guerre !\r\nNe abbiamo parlato con Werther della Miccia\r\n\r\nIl cigno non danza più. Il diktat di Zelensky\r\nIn numerosi teatri europei il Lago dei cigni di Ciajkovskij è stato cancellato dalla programmazione, perché alcuni dei ballerini ucraini che lavoravano a questa edizione sono stati minacciati di ritorsioni dal presidente Zelensky, che considera “traditore” chiunque abbia a che fare con la cultura russa, foss’anche per rappresentare uno dei balletti più celebri.\r\nLa follia nazionalista che caratterizza la propaganda di Zelensky non meno di quella di Putin mette in rilievo come la categoria del nemico modellata sull’identità culturale crei a tavolino spaccature il cui unico scopo e dividere con violenza i buoni dai cattivi. A costo persino del ridicolo. Non dimentichiamo tuttavia che questa farsa oscena alimenta la tragedia della guerra. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLunedì 25 aprile ore 15\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al \u003Cmark>corteo\u003C/mark> da piazza Vittorio\r\nDopo il \u003Cmark>corteo\u003C/mark> pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n* per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nDomenica 8 maggio\r\nore 10\r\nAssemblea Antimilitarista a Livorno\r\npresso l’ex Caserma Occupata, Via Adriana 16\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[479],{"field":100,"matched_tokens":480,"snippet":476,"value":477},[83],{"best_field_score":302,"best_field_weight":159,"fields_matched":213,"num_tokens_dropped":49,"score":415,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":483,"highlight":496,"highlights":506,"text_match":515,"text_match_info":516},{"comment_count":49,"id":484,"is_sticky":49,"permalink":485,"podcastfilter":486,"post_author":357,"post_content":487,"post_date":488,"post_excerpt":54,"post_id":484,"post_modified":489,"post_thumbnail":490,"post_title":491,"post_type":377,"sort_by_date":492,"tag_links":493,"tags":495},"92290","http://radioblackout.org/podcast/malormone-del-30-settembre-freeks/",[357],"ATTENZIONE GENTI! 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