","Costi del Tav: presidio al Senato","post",1415714023,[62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/costi-tav/","http://radioblackout.org/tag/lupi/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/padoan/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/senato/","http://radioblackout.org/tag/stefano-esposito/","http://radioblackout.org/tag/tav/",[71,72,73,74,75,76,77,18],"costi tav","lupi","movimento per la casa","padoan","Roma","senato","stefano esposito",{"post_content":79,"post_title":84,"tags":88},{"matched_tokens":80,"snippet":82,"value":83},[81],"Tav","12? Esposito, un ultras del \u003Cmark>Tav\u003C/mark>, da sempre in prima fila","11 novembre. E il giorno del senatore Stefano Esposito: oggi al senato il ministro delle infrastrutture Lupi, il titolare del dicastero dell'economia Padoan e un responsabile di RFI, risponderanno al quesito sul costo della Torino Lyon posta dal senatore democratico. Come mai gli 8 milardi e mezzo per la tratta internazionale della Torino Lyon sono levitati a 12? Esposito, un ultras del \u003Cmark>Tav\u003C/mark>, da sempre in prima fila contro i movimenti di opposizione al super treno, dopo la diffusione delle nuove previsioni di spesa, ha espresso perplessità. Un modo per rilanciare l'apertura dei cantieri, dopo aver, incassato rassicurazioni da governo e ferrovie? O una giravolta innescata dalle crescenti tensioni nel partito democratico?\r\n\r\nAll'appuntamento al Senato non mancheranno i movimenti per la casa di Roma. Un'occasione per ricordare quante cose utili si potrebbero fare con i soldi destinati ad un'opera inutile e devastante. Appuntamento alle 15 in piazza delle cinque lune.\r\n\r\nAscolta la diretta con Alessia:\r\n\r\nalessia_esposito",{"matched_tokens":85,"snippet":87,"value":87},[86,81],"Costi","\u003Cmark>Costi\u003C/mark> del \u003Cmark>Tav\u003C/mark>: presidio al Senato",[89,93,95,97,99,101,103,105],{"matched_tokens":90,"snippet":92},[91,18],"costi","\u003Cmark>costi\u003C/mark> \u003Cmark>tav\u003C/mark>",{"matched_tokens":94,"snippet":72},[],{"matched_tokens":96,"snippet":73},[],{"matched_tokens":98,"snippet":74},[],{"matched_tokens":100,"snippet":75},[],{"matched_tokens":102,"snippet":76},[],{"matched_tokens":104,"snippet":77},[],{"matched_tokens":106,"snippet":107},[18],"\u003Cmark>tav\u003C/mark>",[109,116,119],{"field":37,"indices":110,"matched_tokens":112,"snippets":115},[49,111],7,[113,114],[91,18],[18],[92,107],{"field":117,"matched_tokens":118,"snippet":87,"value":87},"post_title",[86,81],{"field":120,"matched_tokens":121,"snippet":82,"value":83},"post_content",[81],1157451471441625000,{"best_field_score":124,"best_field_weight":125,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":49,"score":126,"tokens_matched":127,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",2,{"document":129,"highlight":148,"highlights":167,"text_match":179,"text_match_info":180},{"cat_link":130,"category":131,"comment_count":49,"id":132,"is_sticky":49,"permalink":133,"post_author":28,"post_content":134,"post_date":135,"post_excerpt":54,"post_id":132,"post_modified":136,"post_thumbnail":137,"post_thumbnail_html":138,"post_title":139,"post_type":59,"sort_by_date":140,"tag_links":141,"tags":145},[46],[48],"25978","http://radioblackout.org/2014/11/le-favole-dei-costi-del-tav/","Le profezie sulla lievitazione esponenziale dei costi della Tav e sul sostanziale disinteresse della Francia in questo progetto, formulate dal movimento No Tav con continuità da vent'anni, continuano inesorabilmente a realizzarsi.\r\n\r\nBalza agli occhi la cifra di 7,7 miliardi inserita nel contratto di programma quadriennale tra Ministero dei trasporti e Rfi. Si tratta di un documento periodico che elenca tutte le opere che Rfi realizza per conto dello Stato. Nell’ultimo documento quadriennale è stato indicato appunto il costo di 7,7 miliardi. Non sarà difficile per Lupi dimostrare che quella è la cifra complessiva ma è del tutto arbitrario ritenere che a quella siano da detrarre i 3,4 miliardi di contributo dell’Unione Europea che di fatto non si concretizzerà mai, per lo meno in queste proporzioni. Ma in ogni caso i conti non tornerebbero perché i rimanenti 4,3 miliardi sono molto superiori ai 2,9 sempre raccontati. Nelle ultime 48 ore il ministero ha contattato Rfi per conoscere il motivo dell’aumento. Rfi si è giustificata sostenendo che «l’inflazione del 3,5 per cento è quella media registrata negli ultimi dieci anni dall’indice Istat dei tronchi stradali in galleria», che convenzionalmente viene utilizzato in questi casi. 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La strada che è stata studiata al ministero è quella di una cessione delle quote da parte di Rfi al di là del loro valore di carico.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mario Cavargna, storco No Tav e presidente di Pro Natura\r\n\r\nMario\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","4 Novembre 2014","2014-11-08 14:42:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/1727452-tav_camp-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/1727452-tav_camp-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/1727452-tav_camp-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/1727452-tav_camp.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le favole dei costi del TAV",1415125440,[142,143,69,144],"http://radioblackout.org/tag/grandi-opere/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[146,15,18,147],"grandi opere","valsusa",{"post_content":149,"post_title":153,"tags":157},{"matched_tokens":150,"snippet":151,"value":152},[91,81],"profezie sulla lievitazione esponenziale dei \u003Cmark>costi\u003C/mark> della \u003Cmark>Tav\u003C/mark> e sul sostanziale disinteresse della","Le profezie sulla lievitazione esponenziale dei \u003Cmark>costi\u003C/mark> della \u003Cmark>Tav\u003C/mark> e sul sostanziale disinteresse della Francia in questo progetto, formulate dal movimento No \u003Cmark>Tav\u003C/mark> con continuità da vent'anni, continuano inesorabilmente a realizzarsi.\r\n\r\nBalza agli occhi la cifra di 7,7 miliardi inserita nel contratto di programma quadriennale tra Ministero dei trasporti e Rfi. Si tratta di un documento periodico che elenca tutte le opere che Rfi realizza per conto dello Stato. Nell’ultimo documento quadriennale è stato indicato appunto il costo di 7,7 miliardi. Non sarà difficile per Lupi dimostrare che quella è la cifra complessiva ma è del tutto arbitrario ritenere che a quella siano da detrarre i 3,4 miliardi di contributo dell’Unione Europea che di fatto non si concretizzerà mai, per lo meno in queste proporzioni. Ma in ogni caso i conti non tornerebbero perché i rimanenti 4,3 miliardi sono molto superiori ai 2,9 sempre raccontati. Nelle ultime 48 ore il ministero ha contattato Rfi per conoscere il motivo dell’aumento. Rfi si è giustificata sostenendo che «l’inflazione del 3,5 per cento è quella media registrata negli ultimi dieci anni dall’indice Istat dei tronchi stradali in galleria», che convenzionalmente viene utilizzato in questi casi. 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Sarà una rappresentazione in grande stile, con i 12 giudici popolari accompagnati dalla scorta: lo Stato intende far mostra della propria invincibile potenza.\r\n Davide può giocare Golia una sola volta. Quando il gigante si rialza la sua vendetta deve essere terribile, esagerata, fuori dal normale.\r\n In ballo non c’è solo la punizione per chi viene accusato di aver praticato l’azione diretta contro un cantiere imposto con la violenza ad un’intera popolazione: occorre che l’accusa di terrorismo e una condanna “esemplare”, ricaccino in casa le migliaia di persone contrarie alla realizzazione della Torino Lyon.\r\n Per ottenere lo scopo stanno mettendo in pista una macchina schiacciasassi che procede senza badare a chi si trova sul cammino.\r\n La democrazia celebra i suoi riti nel formale rispetto dei “diritti” sanciti dalla costituzione, ma, nei fatti, tutto collabora a trasformare in una farsa un processo che sembra avere la sentenza già scritta.\r\n L’equazione tra No Tav e violenza viene alimentata ad arte per giustificare sia il regime carcerario duro cui sono sottoposti Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò, sia per dare carburante alla macchina dell’informazione, che alimenta, giorno dopo giorno, un clima di paura.\r\n La partita che si sta giocando intorno a questo processo è troppo importante perché lo Stato possa permettersi di perderla.\r\n I governi cambiano ma la determinazione ad imporre, costi quel che costi, il Tav in Val di Susa, diventa sempre più forte.\r\n La ragione è semplice.\r\n Lo Stato, di questi tempi, non può permettersi di perdere questa sfida.\r\n Perderla significherebbe aprire la porte alla speranza. 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Da nord a sud queste bandiere sono diventate simbolo di chi non si arrende e continua a lottare nonostante la repressione sempre più dura, nonostante i mille No Tav processati per le lotte, nonostante accuse gravissime come quella di terrorismo.\r\n Speravano di seminare la paura, di indurre i più al mugugno silente del bar sport, all’invettiva tra le mura di casa, ma hanno fallito\r\n L’utilizzo di una fattispecie di reato che colpisce quattro attivisti per ammonirne cento, ha prodotto un effetto boomerang.\r\n Di fronte alla criminalità di una classe politica che sistematicamente depreda le risorse pubbliche per fini del tutto privati, di fronte a chi non esita ad avvelenare la terra e chi ci vive, di fronte a chi saccheggia e devasta, a chi abbandona al degrado le scuole e i treni locali, a chi risparmia sulla nostra salute per arricchirsi, è chiaro chi sono i terroristi. Siedono nei consigli di amministrazione della CMC e della Rocksoil e delle tante ditte che lucrano sulle grandi opere inutili e dannose, siedono sui banchi del governo di turno, siedono sugli scranni dei giudici e sulle poltrone del Procuratori della Repubblica. Sempre più persone sanno che di fronte alla criminalità del potere, non basta la testimonianza, occorre mettersi in mezzo, agire concretamente per inceppare il dispositivo disciplinare nel quale stringono interi territori.\r\n\r\nIl 10 maggio sarà una tappa importante in un cammino ancora lungo e difficile. Una manifestazione popolare per le vie di Torino.\r\n I media già soffiano sul fuoco per suscitare un clima di paura intorno ad una marcia, che, nello stile delle manifestazioni di Valle sarà una manifestazione per tutti, una manifestazione che mostri alla città, alla Procura, ai giudici, ai signori nei palazzi di potere che quella notte, in Clarea, c’eravamo tutti.\r\n\r\nTutti abbiamo bruciato quel compressore, tutti sogniamo che la rabbia popolare, la rabbia di chi sta respirando le polveri venefiche di quel cantiere, possa spazzarlo via una volta per tutte.\r\n\r\nIl governo ha paura che la ribellione della Val Susa possa continuare ad alimentare la speranza tenace che Davide possa abbattere Golia.\r\n Per questa ragione è importante essere in tanti il 10 maggio. Ore 14 piazza Adriano, Torino.\r\n Per la libertà di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Per la libertà di tutti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Perino.\r\n\r\nAscolta il suo intervento:\r\n\r\nperino_notav","7 Maggio 2014","2014-05-12 13:41:58","10 maggio. 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Dopo aver portato le richieste al direttore sono bloccate dalla polizia che vorrebbe identificare chi ha preso parte all'iniziativa. Seguiamo in diretta da Roma:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/notav-roma.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl comunicato:\r\nOggi siamo qui nel tentativo di rendere pubblica la notizia che in Val di Susa, ancora una volta, violenze e minacce sono state attutate nei confronti della popolazione locale. Anche se i fatti avvenuti nei giorni scorsi, precisamente nell’area di interesse del comune di San Didero, sono stati denunciati con decisione dagli amministratori coinvolti, questo sembra, inspiegabilmente, non aver smosso l’interesse delle reti televisive e della stampa. Consegnando simbolicamente una piccolissima quantità dei bossoli sparati contro la popolazione, speriamo di sollecitare la volontà de “La Repubblica” ad approfondire i fatti avvenuti e le ragioni di questa iniziativa. Certi della buona fede editoriale proponiamo la pubblicazione di queste “10 DOMANDE AL GOVERNO DRAGHI” con l’obiettivo di rendere pubblico quanto sta avvenendo in Val di Susa, convinti che le ragioni di chi si oppone a “un’opera inutile e dannosa”* non possano essere taciute da chi promuove informazione, né assaltate a colpi di lacrimogeni.\r\nIl nostro caloroso pensiero va a Giovanna, che per colpa dell’utilizzo illegale dei lacrimogeni ha subito una grave emorragia cerebrale e plurime fratture al volto. Raccogliamo infine la preoccupazione del comune di San Didero per la presenza in paese, nei prati e nei campi coltivati di un numero elevatissimo di lacrimogeni (alcuni inesplosi) che rappresentano un pericolo per le persone, i bambini e gli animali al pascolo.\r\n10 DOMANDE PER IL GOVERNO DRAGHI\r\n1. In relazione ai fatti recentemente avvenuti in Val di Susa, quale è la posizione del governo rispetto all’utilizzo dei gas lacrimogeni? I gas CS (quelli in dotazione alle forze di polizia) sono catalogati come armi di terza categoria, ossia “armi chimiche” quindi ne è vietato l'utilizzo in guerra (sentenza della Cassazione del gennaio 1982). Dovrebbe essere almeno oggetto di normativa restrittiva e da quanto si apprende utilizzati solo con autorizzazione del Ministero della Salute, di cui però non c’è riscontro. \r\n2. Tenuto conto del controverso utilizzo dei gas CS, esistono delle indicazioni chiarissime su come devo essere utilizzati, le stesse aziende produttrici evidenziano la pericolosità mortale qualora gli stessi fossero lanciati ad altezza uomo. Come si pone il governo in merito ai video che riprendono membri dell’arma dei carabinieri presso il comune di San Didero sparare lacrimogeni ad altezza uomo per poi commentare con orgoglio tale azione tra di loro? \r\n3. Amnesty International si è aggiunta a un’infinità di associazioni del diritto e giuristi che hanno denunciato la detenzione assurda a cui è stata sottoposta per mesi l’attivista No Tav Dana Lauriola. Il suo caso si somma a una lista di detenzioni, misure cautelari, procedimenti penali e amministrativi nei confronti di chi si è opposto con manifestazioni, tesi di laurea, articoli e trasmissioni radiofoniche alla costruzione della TAV. Queste azioni repressive hanno colpito in modo ossessivo persone senza limiti di età o condizione, creando una anomalia rispetto a ciò che accade con altre procure che non sia quella di Torino. Le azioni giudiziarie contro il movimento No Tav sono più simili a quelle di regimi dittatoriali che a quelle di una democrazia. Il Governo Draghi continuerà su questa linea?\r\n 4. La Corte dei conti europea nel giugno del 2020 ha giudicato la TAV “un opera inutile e dannosa”. 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Tramite la nomina di un ministro per la Transizione Ecologica il governo si è voluto formalmente dichiarare consapevole del problema del cambiamento climatico. Come si giustifica allora l’accanimento a voler costruire un’opera inutile che produrrà immediatamente 50 milioni di tonnellate di Co2 per la sua costruzione e che porterà ad un risparmio di emissioni di gas climalteranti solo se tra 50 anni il traffico veicolare fosse raddoppiato? \r\n7 Tecnici e studiosi hanno dimostrato non solo l’insensatezza e l’inutilità ma anche l’abusivismo del progetto dell’autoporto di San Didero, imposto alla collettività determinando un grave rischio ambientale poiché verranno dissoterrati quintali di materiale inquinante prodotto da scarti di lavorazione della vicina acciaieria. In un momento di crisi sanitaria ed economica di queste proporzioni come è possibile che si spendano 54 milioni di euro per un’opera di questo tipo? Come è possibile che la prima opera accessoria di un raddoppio ferroviario sia alla fine un autoporto che favorisce il trasporto su gomma?\r\n8 Come è noto il tunnel di base di 57,5 km è di ben 45 km in territorio francese mentre la parte italiana è di soli 12,5 km, ma che la Francia pagherà solo il 42,1% del costo totale del tunnel di base mentre l’Italia pagherà ben il 58,9%. grazie a questa iniqua asimmetria dei costi, l’Italia sosterrebbe un costo superiore di ben 2,2 miliardi di €uro rispetto ad una equa ripartizione geografica dei costi. Ogni chilometro italiano del tunnel di base costerebbe all’Italia ben 280 milioni di €uro mentre ogni chilometro francese del tunnel costerebbe alla Francia solo 60 milioni di €uro. Anche a questo governo non sembra anomalo questa ripartizione?\r\n9 Non sfugge a nessuno che con i fondi per la Torino-Lione si potrebbe iniziare il risanamento delle infrastrutture vetuste creando molti più posti di lavoro della Torino-Lione in territori dove gli spostamenti non sono garantiti. Ma se a questo aggiungiamo che l’emergenza pandemica ha evidenziato una gravissima condizione delle strutture sanitarie ed ospedaliere che andrebbero sia costruite che rinnovate e che la situazione economica delle persone che non sono raggiunte da nessuna misura di sostegno si accompagna al generale fallimento di molte imprese, come è possibile non immaginare di dirottare questo enorme investimento nei settori di emergenza? \r\n10 È infine noto che in caso di abbandono del progetto da parte dell’Italia e della Francia non vi saranno penali europee, è altresì appurato che non esiste alcuna scadenza contrattuale che impegna la Francia e l’Italia a realizzare la Torino-Lione. Per quale ragione questo governo intende ignorare la volontà della cittadinanza, delle amministrazioni locali, dei sindaci delle città italiane e francesi coinvolte, il parere contrario della corte dei conti europea e della commissione di esperti incaricata dal ministero interessato e non ultimo la posizione sfavorevole del partito che, con il maggiore numero di senatori e deputati, lo sostiene ?\r\nRETE NO TAV ROMA\r\n ","23 Aprile 2021","2021-04-23 15:56:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59-225x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59-225x300.jpeg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59-768x1024.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59-1152x1536.jpeg 1152w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/WhatsApp-Image-2021-04-23-at-09.54.59.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Roma- NoTav occupano la sede di Repubblica",1619176054,[243,66],"http://radioblackout.org/tag/notav/",[23,75],{"post_content":246},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[91,155],"per stilare una relazione di \u003Cmark>costi\u003C/mark> e benefici in relazione alla \u003Cmark>TAV\u003C/mark>. 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Consegnando simbolicamente una piccolissima quantità dei bossoli sparati contro la popolazione, speriamo di sollecitare la volontà de “La Repubblica” ad approfondire i fatti avvenuti e le ragioni di questa iniziativa. Certi della buona fede editoriale proponiamo la pubblicazione di queste “10 DOMANDE AL GOVERNO DRAGHI” con l’obiettivo di rendere pubblico quanto sta avvenendo in Val di Susa, convinti che le ragioni di chi si oppone a “un’opera inutile e dannosa”* non possano essere taciute da chi promuove informazione, né assaltate a colpi di lacrimogeni.\r\nIl nostro caloroso pensiero va a Giovanna, che per colpa dell’utilizzo illegale dei lacrimogeni ha subito una grave emorragia cerebrale e plurime fratture al volto. 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Tenuto conto del controverso utilizzo dei gas CS, esistono delle indicazioni chiarissime su come devo essere utilizzati, le stesse aziende produttrici evidenziano la pericolosità mortale qualora gli stessi fossero lanciati ad altezza uomo. Come si pone il governo in merito ai video che riprendono membri dell’arma dei carabinieri presso il comune di San Didero sparare lacrimogeni ad altezza uomo per poi commentare con orgoglio tale azione tra di loro? \r\n3. Amnesty International si è aggiunta a un’infinità di associazioni del diritto e giuristi che hanno denunciato la detenzione assurda a cui è stata sottoposta per mesi l’attivista No \u003Cmark>Tav\u003C/mark> Dana Lauriola. Il suo caso si somma a una lista di detenzioni, misure cautelari, procedimenti penali e amministrativi nei confronti di chi si è opposto con manifestazioni, tesi di laurea, articoli e trasmissioni radiofoniche alla costruzione della \u003Cmark>TAV\u003C/mark>. 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Come si giustifica allora l’accanimento a voler costruire un’opera inutile che produrrà immediatamente 50 milioni di tonnellate di Co2 per la sua costruzione e che porterà ad un risparmio di emissioni di gas climalteranti solo se tra 50 anni il traffico veicolare fosse raddoppiato? \r\n7 Tecnici e studiosi hanno dimostrato non solo l’insensatezza e l’inutilità ma anche l’abusivismo del progetto dell’autoporto di San Didero, imposto alla collettività determinando un grave rischio ambientale poiché verranno dissoterrati quintali di materiale inquinante prodotto da scarti di lavorazione della vicina acciaieria. In un momento di crisi sanitaria ed economica di queste proporzioni come è possibile che si spendano 54 milioni di euro per un’opera di questo tipo? 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Il processo li vede accusati di associazione a delinquere: sul banco degli imputati non ci sono però singoli compagni e compagne, ma dieci anni di lotte a Torino, in Valle ed in tutta Italia. Il goffo tentativo della PM di sostenere il contrario, cioé che in fin dei conti non si tratta di un processo all'organizzazione collettiva e al dissenso, ed il tentativo di individualizzare non si capisce bene quali responsabilità - a cui i giornali torinesi fanno prontamente eco - parlando di \"leader\" e di \"professionisti\" che sfrutterebbero gli spazi di organizzazione politica per agire violenza contro tutto e tutti, non fa altro che rendere evidente il contrario. Che ci fosse l'intenzione di imbastire un processo politico agli spazi sociali antagonisti della città ed al movimento No TAV lo dimostrava anche l'intenzione originale dell'operazione repressiva, arrivata sotto forma di \"associazione sovversiva\" e solo in seguito rimodellata in \"associazione a delinquere\". La scommessa della procura di questa città, sostenuta e spronata dalla questura ed in evidente accordo con il ministero degli Interni, è infatti tutta politica: proteggere a tutti i costi lo stato di cose esistenti e chiudere finalmente i conti con le esperienze di lotta decennali che hanno segnato il passo degli ultimi dieci anni di lotte sociali.\r\n\r\nNe abbiamo parlato in un'approfondita intervista con Dana, compagna di Askatasuna e del Movimento No TAV imputata al processo. 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Tradotto dal formale al concreto significa che la proposta del ministro non è che un canovaccio genericissimo sul quale il governo vuole una delega in bianco. L'ex comandante militare della Nato ha parlato di \"una riforma strutturale, profonda che nasce dall'esigenza di tener conto del nuovo scenario internazionale pur nell'ambito della difficoltà di reperire risorse finanziarie\" dovuta alla crisi.\r\nLa riforma prevede una riduzione del personale – civile e militare – della Difesa e un incremento nelle spese per armamenti e “missioni all’estero”. Gran clamore ha fatto la notizia che l’Italia acquisterà “solo” 90 cacciabombardieri F35, anziché i 135 previsti inizialmente. Peccato che la spesa non diminuirà, perché l’aumento contestuale del prezzo di questi aerei fa sì che il costo per la collettività resti invariato.\r\nPer quanto riguarda la riduzione di spesa per il personale siamo di fronte al classico gioco delle tre carte: sposto di qua, sposto di là e alla fine non sai dove ho messo la carta con il fante in tenuta di guerra. Ormai da molti anni le forze armate sono impiegate sul fronte interno: militarizzazione di zone colpite da alluvioni e terremoti, sorveglianza di strade e centri di detenzione, utilizzo nelle aree dichiarate strategiche, per bloccare le lotte sociali e territoriali contro discariche, inceneritori, Tav. I costi della guerra interna vengono spostati su altri dicasteri, ma, il risultato non cambia. Anzi. Nei prossimi anni dobbiamo attenderci un sempre maggiore attivismo sul fronte “interno”.\r\nC’è una effettiva riduzione del personale inoperativo, ma la spesa nemmeno in questo caso si riduce perché le risorse vengono spostate per rendere più mortalmente efficaci i nostri “ragazzi” in gita di guerra all’estero.\r\nÈ previsto anche una sorta di ruolo imprenditoriale delle forze armate nell’acquisto e vendita di sistemi d’arma. Non più solo la cessione di vecchie armi da rottamare, ma commercio delle ultime e più sofisticate tecnologie di morte.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000 di Pordenone.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-08-stefano-riforma-militare.mp3|titles=2012 04 08 stefano riforma militare]\r\n\r\nscarica l’audio","15 Aprile 2012","Il ministro/ammiraglio Di Paola ha presentato la legge delega per la riforma militare. 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Peccato che la spesa non diminuirà, perché l’aumento contestuale del costo di questi aerei fa sì che il costo per la collettività resti invariato. \r\nPer quanto riguarda la riduzione di costo per il personale siamo di fronte al classico gioco delle tre carte: sposto di qua, sposto di là e alla fine non sai dove ho messo la carta con il fante in tenuta di guerra. Ormai da molti anni le forze armate sono impiegate sul fronte interno: militarizzazione di zone colpite da alluvioni e terremoti, sorveglianza di strade e centri di detenzione, utilizzo nelle aree dichiarate strategiche, per bloccare le lotte sociali e territoriali contro discariche, inceneritori, Tav. I costi della guerra interna vengono spostati su altri dicasteri, ma, il risultato non cambia. Anzi. 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La piazza sì tav di Torino ha sollevato innumerevoli questioni che il movimento no tav, un pò troppo preso da analisi costi-benefici e residue speranze pentastellate, ha tralasciato. Ripartiamo da qualche banalità di base: le brave \"madamin\" che sono nella vita reale dirigenti di imprese che operano nei settori del marketing dicono una cosa vera. Che senza \"mezzi di produzione\", non c'è libera iniziativa\". Ma dài!\r\n\r\nInoltre nella puntata:\r\nincontro a Venaus per l'organizzazione dell'8 dicembre e della manifestazione primaverile a Roma, insieme a tutti i movimenti territoriali\r\ncosti-benefici e costi ambientali: No tav neanche fosse conveniente\r\ngoverno: l'attendismo fa male anche a chi ci crede\r\nla visione sabauda e colonialista della borghesia torinese\r\npacchetto sicurezza: sveglia! 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In ballo c’è la necessità di piegare e disciplinare un movimento che lotta da 30 anni. \r\n\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora e Barriera\r\nUn confronto sulla stretta relazione tra i progetti di riqualificazione escludente tra Aurora e Barriera e la crescita dei dispositivi di repressione e controllo sul territorio.\r\nIl nuovo studentato, le universiadi, lo sgombero del Balon e delle baraccopoli rom… lo spazio rubato ai poveri.\r\nAnticipiamo con Francesco Migliaccio, alcuni dei temi dell’assemblea che si terrà giovedì 10 sotto la tettoia dei contadini a Porta Palazzo.\r\n\r\n2 giugno. Una piazza antimilitarista\r\nPer il secondo anno consecutivo i militari hanno deciso di disertare piazza castello, rifugiandosi tra le mura della Caserma Montegrappa per le celebrazioni militariste del 2 giugno.\r\nGli antimilitaristi, come ogni anno, non sono mancati all’appuntamento, cui hanno partecipato centinaia di persone. La performance “Sabbia di sangue” ha efficacemente smontato la retorica militarista sulla guerra.\r\nIl canzoniere di “Note di Rivolta” ha accompagnato e concluso la giornata in cui abbiamo “fatto la festa alla Repubblica”.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nLa città degli esclusi\r\nore 18 sotto la tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora e Barriera\r\nUn confronto sulla stretta relazione tra le dinamiche di gentrificazione tra Aurora e Barriera e la crescita dei dispositivi di repressione e controllo sul territorio.\r\nIl nuovo studentato, le universiadi, lo sgombero del Balon e delle baraccopoli rom… lo spazio rubato ai poveri.\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No \u003Cmark>Tav\u003C/mark> da Bussoleno a San Didero\r\nAppuntamento in piazza del mercato (piazza cavalieri di vittorio veneto)\r\nSpezzone anarchico\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30.\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":483,"snippet":484,"value":484},[81],"Anarres del 4 giugno. L’imbroglio delle energie alternative. No \u003Cmark>Tav\u003C/mark>: verso la marcia del 12 maggio. 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Probabilmente l’analisi ha avuto un mandato piuttosto circoscritto e nonostante abbia molti meriti, molti costi non sono stati contemplati, a partire dai costi sulla salute, i più facili da contabilizzare”\r\n\r\n“I 5 stelle hanno massacrato tutti i movimenti a cui avevano fatto promesse, sul tav sembrerebbe vogliano arroccarsi.”\r\n\r\nMa il vero trucco è contenuto nel secondo dossier, quello giuridico, che lascia aperte le porte alla resa non essendo chiaro e definitivo riguardo possibili “penali”. Che non esistono, o meglio non esiste nessun accordo specifico in materia. 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Se è indubbio che la crisi dell’agricoltura sia iniziata decenni fa - e ne è l’aspetto più evidente il fatto che sia un comparto fondamentale che esiste solo in virtù dei sussidi - è altrettanto vero che gli agricoltori non controllano più il prezzo dei loro prodotti e rappresentano la prima linea produttiva a fronteggiare i disastri del cambiamento climatico, pagando in prima persona la tossicità dei pesticidi. Eppure, il risultato più eclatante della protesta sembrerebbe al momento proprio il blocco della legge sui pesticidi, che salva in parte le rese agricole ma si traduce anche in uno smacco per la salute di consumatori e agricoltori. Viene quasi da pensar male sulle intenzioni della Von Der Leyen. Da tempo i prezzi delle materie prime agricole sono completamente slegate dai costi di produzione, perché il comparto è largamente finanziarizzato e lo strapotere delle multinazionali della grande distribuzione ha l’ultima parola anche quando si trova davanti dei consorzi di produttori, dunque i nodi aperti sono tanti e le proteste continuano.\r\n\r\nDal mondo delle piccole aziende agricole e dell’agricoltura contadina abbiamo sentito Fabrizio Garbarino, presidente dell'ARI, e Luca Abbà, movimento No Tav\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\nLa trattativa tra Hamas e Israele sembra esseri nuovamente arenata per l’indisponibilità di Israele a trattare sul rilascio dei detenuti palestinesi, mentre Netanyahu sembra delegittimare la mediazione del Qatar, allo stato attuale l’unico attore in grado di esercitare tale ruolo, accusandolo di aver finanziato gli attacchi del 7 ottobre. Gli Usa continuano il loro pressing senza successi visibili, e T’sahal ora punta su Rafah dove si sono rifugiati oltre un milione e mezzo di profughi palestinesi. Netanyahu va avanti senza remore, perché è in gioco la sua sopravvivenza, certo, ma anche perché dentro la società israeliana faticano a trovare forza opzioni che siano decisamente contro il genocidio in corso.\r\n\r\n-----------------------------------------------------------\r\n\r\nIntanto in Texas si sta profilando una crisi costituzionale che vede il più emblematico degli stati a stelle e strisce entrare in conflitto con governo centrale per la gestione dei flussi dei migranti al confine col Messico. Il governatore dello stato Greg Abbot ha esautorato la polizia federale schierando uomini ed erigendo una cortina di filo spinato per impedire l'afflusso in aumento di uomini e donne dal paese confinante. Per ora sono morte tre persone che tentavano di attraversare il fiume che funge da confine. A dar man forte al governatore texano c'è anche lo sfidante alla Casa Bianca Donald Trump che ha invitato i governatori degli stati repubblicani a correre in aiuto con propri uomini. A coronare il tutto qualche migliaio di aderente alle milizie popolari mobilitati dalle piattaforme trumpiane complottiste convinte di prendere parte a una battaglia da fine del mondo contro cinesi e iraniani \"terroristi\" che starebbero \"invadendo\" gli Stati Uniti. Biden, dal canto suo promotore di un inasprimento delle leggi sull'immigrazione, bloccata dai Repubblicani insieme al rifinanziamento dell'approvvigionamento militare ucraino, si trova in un impasse politica dove la posti gioco è nientemeno che la rielezione. 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