","Portogallo. Litio, distruzione ambientale, lotte dal basso","post",1701797700,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/covas-do-barroso/","http://radioblackout.org/tag/litio/","http://radioblackout.org/tag/lotte-ambientali/","http://radioblackout.org/tag/portogallo/",[21,15,19,17],{"post_content":53,"tags":60},{"matched_tokens":54,"snippet":58,"value":59},[55,56,57],"Covas","do","Barroso","l'area intorno al villaggio di \u003Cmark>Covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>Barroso\u003C/mark> potrebbe diventare il sito della","Il litio, minerale raro indispensabile per le batterie delle auto elettriche, ha costi ambientali di estrazione molto alti.\r\nIl Portogallo ha la più grande riserva di litio in Europa e l'ottava a livello mondiale. Si tratta di \"riserve\" dedotte, cioè semplicemente individuate e non sfruttate.\r\n\"Qui abbiamo la tendenza a dire che siamo il quinto, il sesto, l'ottavo posto con più litio, ma non vuol dire niente – dice Carlos Leal Gomes, professore dell'università di Minho, esperto in materia -. Si conosce davvero un posto solo quando si inizia la produzione\".\r\nNel nord del Portogallo l'area intorno al villaggio di \u003Cmark>Covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>Barroso\u003C/mark> potrebbe diventare il sito della più grande miniera di litio dell'Europa occidentale. Il progetto, sviluppato dall'impresa britannica Savannah, prevede l'esplorazione di pegmatiti litinifere per la produzione di concentrato di spodumene.\r\nIl 31 maggio l'Agenzia portoghese per l'ambiente ha emesso una valutazione di impatto ambientale favorevole, con alcune condizioni che Savannah deve rispettare. Ma la gente del posto non è convinta. \"Non capiamo come per inquinare di meno dobbiamo distruggere le foreste, i corsi d'acqua e la vita dei residenti\", dice Nelson Gomes, presidente dell'associazione Uniti in difesa di \u003Cmark>Covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>Barroso\u003C/mark>.\r\nL’estrazione del litio richiede una lavorazione che distruggerebbe le colline intorno al paese e ridurrebbe drasticamente le riserve d’acqua, rendendo invivibile l’area. Per estrarre quantità minime di litio occorre scavare e trattare chimicamente enormi quantità di terreno: ogni batteria prodotta si lascia alle spalle un deserto. \r\nLo scorso 6 novembre il governo del socialista Costa è stato costretto a dimettersi proprio per un’inchiesta che ha colpito l’agenzia per l’ambiente e numerosi esponenti governativi per episodi di corruzione per snellire le procedure autorizzative per litio, idrogeno verde ed il centro dati Sines.\r\nIn estate a \u003Cmark>Covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>Barroso\u003C/mark> ci sono state numerose iniziative di lotta contro i sondaggi della Savannah e un campeggio cui hanno partecipato abitanti dei paesi vicini e attivisti dal resto del Portogallo.\r\n\r\nQuesta vicenda ci interroga sulla grande menzogna della “transizione ecologica”. Se è vero che le auto elettriche non emettono CO2, resta il fatto che le batterie che le fanno viaggiare hanno un impatto ambientale notevole.\r\nLa logica del profitto per il profitto che anima il capitalismo rende impossibile pensare una “transizione ecologica” all’interno dell’attuale sistema economico e sociale. \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli, giornalista free lance, che ha condotto un’inchiesta a \u003Cmark>Covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>Barroso\u003C/mark>.\r\nAscolta la diretta:\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-05-antonelli-litio-portog-1.mp3\"][/audio]",[61,66,68,70],{"matched_tokens":62,"snippet":65},[63,56,64],"covas","barroso","\u003Cmark>covas\u003C/mark> \u003Cmark>do\u003C/mark> \u003Cmark>barroso\u003C/mark>",{"matched_tokens":67,"snippet":15},[],{"matched_tokens":69,"snippet":19},[],{"matched_tokens":71,"snippet":17},[],[73,78],{"field":22,"indices":74,"matched_tokens":75,"snippets":77},[33],[76],[63,56,64],[65],{"field":79,"matched_tokens":80,"snippet":58,"value":59},"post_content",[55,56,57],1736172819517538300,{"best_field_score":83,"best_field_weight":84,"fields_matched":85,"num_tokens_dropped":33,"score":86,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":33},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",3,6646,{"collection_name":44,"first_q":21,"per_page":90,"q":21},6,{"facet_counts":92,"found":135,"hits":136,"out_of":285,"page":14,"request_params":286,"search_cutoff":23,"search_time_ms":166},[93,110],{"counts":94,"field_name":108,"sampled":23,"stats":109},[95,98,100,102,104,106],{"count":96,"highlighted":97,"value":97},58,"frittura mista",{"count":14,"highlighted":99,"value":99},"anarres",{"count":14,"highlighted":101,"value":101},"black in",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"liberation front",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"Piovono Calcinacci",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":90},{"counts":111,"field_name":22,"sampled":23,"stats":133},[112,115,117,119,121,123,125,127,129,131],{"count":113,"highlighted":114,"value":114},21,"frittura mista radio fabbrica",{"count":85,"highlighted":116,"value":116},"scuola",{"count":85,"highlighted":118,"value":118},"firenze",{"count":14,"highlighted":120,"value":120},"IS",{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"YPG",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"carolibri",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"precariato",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"conciatori",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"cobane. cabilia",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"sindacati di base",{"total_values":134},30,65,[137,168,195,218,240,263],{"document":138,"highlight":154,"highlights":159,"text_match":163,"text_match_info":164},{"comment_count":33,"id":139,"is_sticky":33,"permalink":140,"podcastfilter":141,"post_author":142,"post_content":143,"post_date":144,"post_excerpt":39,"post_id":139,"post_modified":145,"post_thumbnail":146,"post_title":147,"post_type":148,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":152},"93815","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-21-11-2024-kenya-la-rivolta-cova-sotto-la-cenere-dopo-la-repressione-dele-manifestazioni-contro-ruto-la-cina-a-caccia-di-nuovi-mercati-in-vista-dei-dazi-di-trump/",[107],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata incontra Freddie Del Curatolo ,giornalista e scrittore che vive in Kenya ,per parlare della situazione a Nairobi dopo l'ondata di proteste dello scorso maggio contro il presidente Ruto represse brutalmente dalle forze di polizia .\r\n\r\nNonostante il ritiro della legge finanziaria contestata dai giovani in piazza ,i provvedimenti di taglio della spesa pubblica e di aumento delle tasse stanno per essere reintrodotti in maniera surrettizia per via parlamentare .La crisi istituzionale si è disvelata con la rottura tra il presidente e il suo delfino Gachagua ,appartente alla mafia del monte Kenya , di origine kikuyu e legato alla chiesa. Gachagua ,che era stato duramente contestato dalla piazza durante le manifestazioni ,è stato dimissionato dal parlamento con una procedura inusuale e al suo posto è stato scelto dal presidente l'ex ministro degli interni Kindiki ,responsabile della repressione sanguinosa delle proteste. La polizia è accusata di aver nascosto i corpi degli scomparsi ,si verificano sequestri anche di oppositori ugandesi che vengono consegnati alle autorità di Kampala e finiscono in prigione . Il governo ha dispiegato un livello di repressione che ha preso alla sprovvista i giovani protagonisti dell'opposizione a Ruto ,ma anche se la repressione è stata dura permane il malcontento e l'esempio kenyano si è esteso anche ai paesi limitrofi come l'Uganda e la Tanzania.\r\n\r\nCon il nostro interlocutore parliamo anche delle critiche che la ricerca condotta da Simon Counsell e Survival International ha sollevato sul progetto di compensazione delle emissioni di carbonio su terre indigene nel Kenya settentrionale, in particolare sulla credibilità del progetto stesso nonché sul suo potenziale impatto su diritti e mezzi di sussistenza dei popoli indigeni pastorali che abitano il territorio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles di China files ,parliamo delle mosse di Pechino per prevenire la politica di dazi commerciali preannunciata dal prossimo presidente americano Trump . L'accordo con l'India che ha portato ad una composizione della frattura annosa per il controllo dei confini himalayani rimarca la natura di Pechino come partner commerciale fondamentale per l'India che pur mantenendo rapporti economici e a volte anche militari con l'occidente ,memore della tradizione di equidistanza tra i blocchi che risale a Nehru e Ghandi, guarda con interesse al vicino cinese.\r\n\r\nLa Cina si rivolge anche ad altri mercati irrompendo in quello che un tempo per gli U.S.A. era il \"patio trasero\",il giardino di casa. E' stato inaugurato in Peru' il gigantesco porto di Changay ,un terminal da 3,5 miliardi di dollari capace di accogliere navi con carichi fino a 18 mila container per volta, rafforzando così la posizione in America Latina e creando un collegamento con il porto di Shangai . Inoltre sono stati firmati accordi con il Brasile molto significativi mentre nonostante l'apparente politica unitaria dell'Unione Europea sui dazi ,ogni paese europeo sta cercando di svincolarsi con accordi diretti con la Cina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-SABRINA.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2024","2024-11-26 19:24:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/11/2024-KENYA LA RIVOLTA COVA SOTTO LA CENERE DOPO LA REPRESSIONE DELLE MANIFESTAZIONI CONTRO RUTO-LA CINA A CACCIA DI NUOVI MERCATI IN VISTA DEI DAZI DI TRUMP.","podcast",1732648686,[151],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[153],"Bastioni di Orione",{"post_title":155},{"matched_tokens":156,"snippet":158,"value":158},[157],"COVA","BASTIONI DI ORIONE 21/11/2024-KENYA LA RIVOLTA \u003Cmark>COVA\u003C/mark> SOTTO LA CENERE DOPO LA REPRESSIONE DELLE MANIFESTAZIONI CONTRO RUTO-LA CINA A CACCIA DI NUOVI MERCATI IN VISTA DEI DAZI DI TRUMP.",[160],{"field":161,"matched_tokens":162,"snippet":158,"value":158},"post_title",[157],578730054645711000,{"best_field_score":165,"best_field_weight":166,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":85,"score":167,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":85},"1108057784320",15,"578730054645710969",{"document":169,"highlight":183,"highlights":189,"text_match":163,"text_match_info":192},{"comment_count":33,"id":170,"is_sticky":33,"permalink":171,"podcastfilter":172,"post_author":173,"post_content":174,"post_date":175,"post_excerpt":39,"post_id":170,"post_modified":176,"post_thumbnail":177,"post_title":178,"post_type":148,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":182},"99739","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-09-09-2025/",[97],"fritturamista","Il primo argomento della serata è stato il presidio chiamato a Torino e in molte città d'Italia, in risposta all'attacco incendiario avvenuto da parte di un drone all'imbarcazione principale della Global Sumud Flottilla, ecco il comunicato di indizione dell'appuntamento che si è tenuto stasera:\r\n\r\n\"In seguito all'ennesimo crimine sionista, oggi 9 settembre ci vedremo in Piazza Castello alle 19:00 per un grande corteo, con la consapevolezza che nessun governo muoverà un dito, non avendolo fatto per Gaza dopo due anni di massacri ininterrotti né in precedenza dopo decenni di pulizia etnica.9 SETTEMBRE - PIAZZA CASTELLO - ORE 19:00 - CORTEOL'assemblea del Coordinamento prevista per questa sera è rimandata a domani, mantenendo l'orario delle 18:30 e lo Spazio Neruda come luogo!\"\r\n\r\nIn collegamento telefonico con Omar del Coordinamento Torino Per Gaza, abbiamo avuto una corrispondenza diretta dalla piazza di stasera per poi farci fare una carrellata dei prossimi eventi previsti sul tema della Palestina nei prossimi giorni a Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/F_m_09_09_Omar-Torino-per-Gaza-da-corteo-solidarietà-attacchi-global-sumud-flottilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di questa puntata lo abbiamo fatto intervistando Francesca del SUDD COBAS Prato e Firenze, riguardo alle lotte dei lavoratori che producevano materialmente prodotti di moda del marchio Montblanc, in subappalto per la Z Production di Campi Bisenzio. Abbiamo realizzato il tutto in differita, proprio perchè mentre stavamo registrando l'intervista, Francesca si stava recando in macchina verso Ginevra per portare la voce dei lavoratori di fronte agli azionisti del fondo Richemont che controlla, tra gli altri brand, Montblanc.\r\n\r\nGià l'anno scorso lavoratori, membri del sindacato e solidali erano andati a ricordare le responsabilità diretta a questi azionisti, la cui somma di fatturato dell'anno scorso ammontava a circa 21 miliardi di euro, guadagnati sul sangue di lavoratori costretti a lavorare dalle 12 alle 14 anche 15 ore al giorno, senza alcun dispositivo per la sicurezza e pagati 3 euro all'ora.\r\n\r\nFrancesca ci racconta nello specifico come è andata l'anno passato la contestazione a Ginevra e ci spiega le diversità con quelle che si terranno il 10 Settembre, perchè ci saranno di nuovo i lavoratori coinvolti nella vertenza Montblanc in presidio davanti all'Hotel Intercontinental, ma ci sarà anche una voce di critica dall'interno dell'assemblea di azionisti che proprio li avrà luogo. Infatti grazie alla convergenza con Abiti Puliti, parte della campagna internazionale Clean Clothes Campaign e ai contatti creati in loco con i sindacati svizzeri solidali, l'ONG Public Eye, ha intrapreso le mosse di quello che si definisce azionariato critico e da azionista, avrà facoltà di esprimere il suo parere critico sulle condotte in materia di tutela dei diritti dei lavoratori, all'assemblea degli azionisti.\r\n\r\nContinuiamo l'intervista proprio ricordando le numerose collaborazioni virtuose della lotta dei lavoratori Montblanc oltre che con le realtà già elencate, anche con il Collettivo lavoratori ex GKN e con Al Jazeera, che ha prodotto un reportage (che potete trovare sotto l'audio dell'intervista) e di quanto queste si siano rivelate parte fondamentale dei processi di lotta nel mondo dell'industria tessile e non solo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/F_m_09_09_Francesca-SUDD-COBAS-su-picchetto-Montblanc-a-Ginevra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=owXegVj1NC4\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è ruotato attorno al collettivo CALP di Genova, in compagnia di Lorenzo Montanari di USB Torino, anche con lui intervista registrata in differita, proprio perchè con il sindacato sono parte attiva della presenza di piazza di cui abbiamo parlato nel primo collegamento della puntata. Nello specifico stiamo parlando della seconda proiezione organizzata a Torino del film \"Portuali\" diretto da Perla Sardella, che avverrà il 16 settembre alle 20 presso il Circolo OST Barriera di via Pietracqua 9 a Torino. Abbiamo chiesto a Lorenzo perchè come USB Piemonte hanno scelto di fare quesa proiezione, di raccontarci qualcosa riguardo a questo film e poi abbiamo rilanciato le prossime iniziative che vede coinvolto il sindacato di base,\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/F_m_09_09_Lorenzo-Montanari-su-proiezione-portuali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","10 Settembre 2025","2025-09-10 09:52:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/000003950015-scaled-1-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 09/09/2025",1757497929,[181],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[114],{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":187,"value":188},[186],"COBAS","fatto intervistando Francesca del SUDD \u003Cmark>COBAS\u003C/mark> Prato e Firenze, riguardo alle","Il primo argomento della serata è stato il presidio chiamato a Torino e in molte città d'Italia, in risposta all'attacco incendiario avvenuto da parte di un drone all'imbarcazione principale della Global Sumud Flottilla, ecco il comunicato di indizione dell'appuntamento che si è tenuto stasera:\r\n\r\n\"In seguito all'ennesimo crimine sionista, oggi 9 settembre ci vedremo in Piazza Castello alle 19:00 per un grande corteo, con la consapevolezza che nessun governo muoverà un dito, non avendolo fatto per Gaza dopo due anni di massacri ininterrotti né in precedenza dopo decenni di pulizia etnica.9 SETTEMBRE - PIAZZA CASTELLO - ORE 19:00 - CORTEOL'assemblea del Coordinamento prevista per questa sera è rimandata a domani, mantenendo l'orario delle 18:30 e lo Spazio Neruda come luogo!\"\r\n\r\nIn collegamento telefonico con Omar del Coordinamento Torino Per Gaza, abbiamo avuto una corrispondenza diretta dalla piazza di stasera per poi farci fare una carrellata dei prossimi eventi previsti sul tema della Palestina nei prossimi giorni a Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/F_m_09_09_Omar-Torino-per-Gaza-da-corteo-solidarietà-attacchi-global-sumud-flottilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di questa puntata lo abbiamo fatto intervistando Francesca del SUDD \u003Cmark>COBAS\u003C/mark> Prato e Firenze, riguardo alle lotte dei lavoratori che producevano materialmente prodotti di moda del marchio Montblanc, in subappalto per la Z Production di Campi Bisenzio. 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Infatti, dopo 10 anni di lotte portate avanti con forza e determinazione, i disoccupati erano riusciti a conquistarsi varie interlocuzioni con istituzioni locali e nazionali per cercare delle soluzioni che non fossero solo un temporaneo paliativo, ma che dessero veramente formazione e occupazione a chi cerca da anni di sottrarsi al ricatto lavoro in cambio di voti o al lavoro nero e grigio. Attivisti* e sindacalist* però, stavano già prendendo consapevolezza del fatto, che le promesse ricevute non avrebbero facilmente trovato un seguito, infatti, per assegnare questi posti, erano stati studiati percorsi di inserimento lavorativo tramite programma GOL del centro per l'impiego, ma col tempo le cose si sono trasformate e si è arrivati alla data del 10 luglio con un click day come modalità di entrata, pratica che sconsiderava tutto il percorso già svolto da disoccupati e disoccupate, oltre ad essere facile da raggirare con sistemi tecnologici ad hoc.\r\n\r\nA confermare il fatto che avere un'esercito di lavoratori ricattabili è un elemento cardine per la vita stessa del nostro Stato e della nostra economia, il click day è stato un fallimento, con la piattaforma che di fatto non ha mai funzionato. La reazione de* disoccupat* è stata giustamente carica di rabbia, si è partit* in corteo per le strade di Napoli e in presidio sotto le varie sedi istituzionali, i quali esponenti invece di prendersi le loro responsabilità, hanno preferito letteralmente barricarsi dietro a barriere fisiche e difesi da agenti della digos. Il tutto è culminato con un'efferata carica della polizia e con due arresti tra cui quello di Mimì, che ai nostri microfoni ci racconta più nel dettaglio tutto il percorso di lotta del movimento e le mosse agite in tutta Italia per portare solidarietà a chi vorrebbe solo vivere una vita decente e come unica risposta riceve manganellate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Mimi-SiCobas-Napoli-su-ultime-mobilitazioni-e-repressione-movimento-di-lotta-disoccupati-7-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai Cobas Taranto sul destino della ex ILVA Taranto. Gli ultimi incontri romani con i sindacati confederali e istituzioni locali hanno di fatto dimostrato che sono pronti a dire si a tutto: estensione della cassa integrazione / nave rigassificatore al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi / ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino... Ernesto ci ha motivato perché lo slai cobas dice no a tutto questo è respinge i ricatti di stampo fascista e padronale del governo meloni urso \"noi siamo per la piattaforma operaia -nessun esubero / nessun licenziamento/nessuna chiusura ne’ dello stabilimento ne delle ditte di appalto e indotto - integrazione salariale della cassa integrazione per tutti gli operai acciaieria appalto - utilizzo pieno di tutti gli operai per lavorare alla ambientalizzazione della fabbrica e del territorio / contratto unico nelle ditte d’appalto con eliminazione del contratto multiservizi e altre forme di contratti precari / tutela rigida salute e sicurezza in fabbrica e territorio / si a misure risarcitorie di prepensionamenti amianto lavori usuranti\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Ernesto-SLAI-COBAS-aggiornamenti-ILVA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo con la serie podcast \"Dietro alla lavagna\", realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt'ora in atto nel mondo della scuola. In questa quinta puntata Serena Tusini, intervista Mario Sanguinetti sulla precarietà endemica dei lavoratori nella scuola italiana.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Dietro-alla-lavagna-pt.5.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","16 Luglio 2025","2025-07-17 15:13:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/517901566_1160313649463393_2572350946563585039_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 15/07/2025",1752686183,[181],[114],{"post_content":209},{"matched_tokens":210,"snippet":212,"value":213},[211],"Cobas","in compagnia di Ernesto Slai \u003Cmark>Cobas\u003C/mark> Taranto sul destino della ex","Il primo argomento della serata lo abbiamo affrontato in compagnia di Mimì del SiCobas Napoli, per farci raccontare le ultimi mobilitazioni del movimento disoccupati 7 novembre. Infatti, dopo 10 anni di lotte portate avanti con forza e determinazione, i disoccupati erano riusciti a conquistarsi varie interlocuzioni con istituzioni locali e nazionali per cercare delle soluzioni che non fossero solo un temporaneo paliativo, ma che dessero veramente formazione e occupazione a chi cerca da anni di sottrarsi al ricatto lavoro in cambio di voti o al lavoro nero e grigio. Attivisti* e sindacalist* però, stavano già prendendo consapevolezza del fatto, che le promesse ricevute non avrebbero facilmente trovato un seguito, infatti, per assegnare questi posti, erano stati studiati percorsi di inserimento lavorativo tramite programma GOL del centro per l'impiego, ma col tempo le cose si sono trasformate e si è arrivati alla data del 10 luglio con un click day come modalità di entrata, pratica che sconsiderava tutto il percorso già svolto da disoccupati e disoccupate, oltre ad essere facile da raggirare con sistemi tecnologici ad hoc.\r\n\r\nA confermare il fatto che avere un'esercito di lavoratori ricattabili è un elemento cardine per la vita stessa del nostro Stato e della nostra economia, il click day è stato un fallimento, con la piattaforma che di fatto non ha mai funzionato. La reazione de* disoccupat* è stata giustamente carica di rabbia, si è partit* in corteo per le strade di Napoli e in presidio sotto le varie sedi istituzionali, i quali esponenti invece di prendersi le loro responsabilità, hanno preferito letteralmente barricarsi dietro a barriere fisiche e difesi da agenti della digos. Il tutto è culminato con un'efferata carica della polizia e con due arresti tra cui quello di Mimì, che ai nostri microfoni ci racconta più nel dettaglio tutto il percorso di lotta del movimento e le mosse agite in tutta Italia per portare solidarietà a chi vorrebbe solo vivere una vita decente e come unica risposta riceve manganellate.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_15_07_Mimi-SiCobas-Napoli-su-ultime-mobilitazioni-e-repressione-movimento-di-lotta-disoccupati-7-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai \u003Cmark>Cobas\u003C/mark> Taranto sul destino della ex ILVA Taranto. Gli ultimi incontri romani con i sindacati confederali e istituzioni locali hanno di fatto dimostrato che sono pronti a dire si a tutto: estensione della cassa integrazione / nave rigassificatore al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi / ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino... 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Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. Riguarda un intero sistema che dovrà iniziare a rispondere.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Francesca-Sudd-Cobas-su-Strike-days-vol.3-e-vertenza-Montblanc-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","5 Luglio 2025","2025-07-05 02:45:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/512678791_1243359340914472_6822456555099716444_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 01/07/2025",1751683461,[181],[114],{"post_content":232},{"matched_tokens":233,"snippet":234,"value":235},[186],"affrontato ospitando Francesca del SUDD \u003Cmark>COBAS\u003C/mark>, lo Strike Days Vol.3 uno","Il primo argomento della puntata lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Federico Giusti delegato CUB, ovvero la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD \u003Cmark>COBAS\u003C/mark>, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. 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Il rischio di pauperamento delle periferie, di classi pollaio, di scuole mostro con spazi di confronto democratico ridotti all'osso si fanno sempre più concreti. Docenti di vari istituti e sindacati stanno protestando a gran voce. Il primo presidio sotto la città metropolitana il 17 giugno 2025 e ci si torna il 1 luglio 2025 dalle ore 11:30 in poi.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_24_06_Anna-Cobas-su-mobilitazioni-scuola-su-accorpamenti-istituti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo con la serie podcast \"Dietro alla lavagna\", realizzata da Radio Blackout e dal Sindacato Sociale di Base, per andare a sondare le trasformazioni avvenute e tutt'ora in atto nel mondo della scuola. 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In questa terza puntata Serena Tusini, intervista Andrea De Giorgi, per approfondire il fenomeno della chiusura degli spazi democratici nella scuola.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Dietro-alla-lavagna-pt.3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[260],{"field":79,"matched_tokens":261,"snippet":257,"value":258},[256],{"best_field_score":165,"best_field_weight":193,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":85,"score":194,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":85},{"document":264,"highlight":276,"highlights":281,"text_match":163,"text_match_info":284},{"comment_count":33,"id":265,"is_sticky":33,"permalink":266,"podcastfilter":267,"post_author":173,"post_content":268,"post_date":269,"post_excerpt":39,"post_id":265,"post_modified":270,"post_thumbnail":271,"post_title":272,"post_type":148,"sort_by_date":273,"tag_links":274,"tags":275},"98260","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-27-05-2025/",[97],"Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai Cobas Taranto sulla offerta che il governo stava trattando, ovvero quella degli azeri di Baku Steel che sembra sia naufragata durante l'incontro di martedì scorso. Ernesto ci ha spiegato che alla trattativa di martedì diverse centinaia di opera* si sono concentrati sotto la direzione dove si doveva seguire in diretta dell’incontro a roma con governo e sindacati che non è mai partita. La reazione operaia non ha fatto attenersi infatti tutti i presenti hanno occupato la via appia antistante. Qui potete ascoltare le reazioni concitate operaie registrate durante l'occupazione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/AUD-20250521-WA0006.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’incontro é stato sospeso e rinviato a questa settimana, mostra le difficoltà evidenti di governo e sindacati su cui pesa anche la mobilitazione che hanno messo in campo a Taranto gli opera* una\r\nricetta/dinamica su cui bisogna insistere e su cui si lavorerà cavalcando il momento di cessione di classe.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento ha riguardato il referendum dell' 8 e 9 giugno. In particolare abbiamo approfondito i quattro quesiti riguardati il lavoro, grazie all' analisi di Mattia Solari della Cub di Milano. È emersa un'analisi interessante che seppur ponendo la valenza di un avanzamento dei diritti dei lavoratori, pone delle critiche sia nel merito dei quesiti, sia nel metodo contestuale di questo referendum. Il primo quesito, seppur abolendo il job act, non riattiva le tutele dell' art.18, ma quelle delle tutele flessibili della Fornero. Il secondo quesito rimette all' arbitrio dei giudici l'indennizzo per l'eventuale licenziamento per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti. Il terzo quesito, eliminerebbe il sistema dei contratti a termine “acausali”, ma li rimanda alle fattispecie della CCNL. Ricordiamo che al momento esistono centinaia di contratti \"pirata\" e filo aziendali tali da porre una ulteriore giungla per questa materia. Sul quarto quesito invece ci si trova d'accordo in quanto finalmente estende la responsabilità del committente, appaltante lavori o servizi, per i danni derivanti dagli infortuni e malattie professionali. Infine esiste una questione di metodo politico. In una fase in cui le promesse di rivolta sindacale della CGIL non hanno prodotto nessun reale conflitto nei luoghi di lavoro, questo referendum rischia solo di normalizzare le lotte. La speranza rimane in un uso tattico del referendum per porre ulteriori rivendicazioni nei luoghi di lavoro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alberto Russo dell’ ANLM (Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione) manutentore che lavora in RFI (Rete Ferroviaria Italiana) sullo sciopero del 3 giugno 2025:\r\nSCIOPERO della Manutenzione Infrastruttura contro l’Accordo del 10 Gennaio e contro la Privatizzazione. In un comunicato dell'assemblea si legge:\r\n\"Dopo l’illusione che il rinnovo del CCNL potesse correggere il tiro rispetto al peso di una riorganizzazione che sta schiacciando i manutentori oramai da un anno, per capirlo basta leggerlo, occorre ribadire che non basterà un pessimo rinnovo contrattuale a normalizzarci. Da tutte le parti ci spiegano in tutti i modi possibili che ci conviene rassegnarci, che accettare questo processo distruttivo è l’unica cosa da fare, e questo sta generando molta confusione. Per questo occorre ripartire dai fatti. Il 3 Giugno, in occasione dello sciopero, anziché un presidio abbiamo\r\nritenuto più utile che i manutentori delle DOIT firmatarie e non, si confrontino sugli effetti della riorganizzazione. Sgomberiamo il campo dalle menzogne che ci rifilano tutti i giorni, perché sarà il modo migliore per farci sentire. Abbiamo ancora molto da fare, e siamo determinati a farlo, convinti che tutti insieme possiamo farcela.\r\nCi vediamo il 3 giugno alle ore 10, alla Sala Gialla del DLF di Bologna. Faremo circolare una piantina (nel PDF da scaricare qui sotto) con tutte le indicazioni necessarie. Sarà un momento importante. Adesso tocca a noi!\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","30 Maggio 2025","2025-06-04 00:00:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_2826-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 27/05/2025",1748628293,[181],[114],{"post_content":277},{"matched_tokens":278,"snippet":279,"value":280},[211],"in compagnia di Ernesto Slai \u003Cmark>Cobas\u003C/mark> Taranto sulla offerta che il","Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Ernesto Slai \u003Cmark>Cobas\u003C/mark> Taranto sulla offerta che il governo stava trattando, ovvero quella degli azeri di Baku Steel che sembra sia naufragata durante l'incontro di martedì scorso. Ernesto ci ha spiegato che alla trattativa di martedì diverse centinaia di opera* si sono concentrati sotto la direzione dove si doveva seguire in diretta dell’incontro a roma con governo e sindacati che non è mai partita. 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In una fase in cui le promesse di rivolta sindacale della CGIL non hanno prodotto nessun reale conflitto nei luoghi di lavoro, questo referendum rischia solo di normalizzare le lotte. La speranza rimane in un uso tattico del referendum per porre ulteriori rivendicazioni nei luoghi di lavoro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alberto Russo dell’ ANLM (Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione) manutentore che lavora in RFI (Rete Ferroviaria Italiana) sullo sciopero del 3 giugno 2025:\r\nSCIOPERO della Manutenzione Infrastruttura contro l’Accordo del 10 Gennaio e contro la Privatizzazione. In un comunicato dell'assemblea si legge:\r\n\"Dopo l’illusione che il rinnovo del CCNL potesse correggere il tiro rispetto al peso di una riorganizzazione che sta schiacciando i manutentori oramai da un anno, per capirlo basta leggerlo, occorre ribadire che non basterà un pessimo rinnovo contrattuale a normalizzarci. Da tutte le parti ci spiegano in tutti i modi possibili che ci conviene rassegnarci, che accettare questo processo distruttivo è l’unica cosa da fare, e questo sta generando molta confusione. Per questo occorre ripartire dai fatti. Il 3 Giugno, in occasione dello sciopero, anziché un presidio abbiamo\r\nritenuto più utile che i manutentori delle DOIT firmatarie e non, si confrontino sugli effetti della riorganizzazione. Sgomberiamo il campo dalle menzogne che ci rifilano tutti i giorni, perché sarà il modo migliore per farci sentire. 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