","Capitalismo finanziario e economia di guerra","post",1743770568,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/crisi-capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/dazi/","http://radioblackout.org/tag/donald-trump/","http://radioblackout.org/tag/economia-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/finanza/",[69,70,71,72,32],"crisi capitalismo","dazi","donald trump","economia di guerra",{"post_content":74,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":76,"value":77},[15,18],"per tenere in piedi il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> finanziario in una \u003Cmark>crisi\u003C/mark> che parte dal cuore dell'Impero.\r","Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi. Negli ultimi anni abbiamo vissuto una forte \u003Cmark>crisi\u003C/mark> dei mercati finanziari che ha visto una crescita fuori misura di specifici settori (come il Big Tech) e il disancoraggio totale con l'economia reale, alimentando una bolla che ha sostenuto il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> finanziario americano che oggi vede una scossa con l'elezione di Trump. Non si può non commentare la reazione dell'Unione Europea con il piano Rearm e il piano per aumentare l'indebitamento degli Stati per poter aumentare la spesa militare, avverando così in pochi mesi una crescita del valore borsistico del 100% delle aziende belliche come Leonardo e altre, che assumono un ruolo centrale nella finanza. Una bolla che si sta costruendo sulla paura e sulla necessità del riarmo per prepararsi a un potenziale conflitto e, allo stesso tempo, per \"armare l'Ucraina fino alla vittoria\". Una strenua battaglia per tenere in piedi il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> finanziario in una \u003Cmark>crisi\u003C/mark> che parte dal cuore dell'Impero.\r\n\r\nAlessandro Volpi, docente di Storia Contemporanea all'Università di Pisa, ha pubblicato \"I padroni del mondo\"\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Volpi-2025_04_03_2025.04.03-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAlessandro Volpi interverrà nel dibattito di sabato 12 aprile alle ore 16 durante il Festival Altri Mondi Altri Modi dal titolo \"Scenari della guerra globale\"\r\n\r\nIn un certo senso tutto è collegato. I conflitti militari che stanno aumentando di intensità nel mondo, al netto delle loro specificità regionali, si inseriscono in un contesto politico ed economico globale. Non possiamo comprendere fino in fondo il genocidio in corso a Gaza, la guerra tra Russia e Ucraina, le tensioni in Corea e su Taiwan senza considerare che l’inasprimento di vecchie linee di tensione e la nascita di nuove dipende anche da un quadro generale di \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del sistema di produzione capitalista per come lo abbiamo conosciuto negli ultimi cinquant’anni. In questo dibattito abbiamo deciso dunque di provare a fare una panoramica degli scenari di guerra e tensione e degli attori protagonisti di questi conflitti. Parleremo di Stati Uniti, Cina, Russia e Medio Oriente tentando di esplorare gli aspetti finanziari, geopolitici, di politica interna e sociali che si inseriscono nella tendenza alla guerra globale.\r\n\r\nNello stesso dibattito interverranno Rosita di Peri, Pierluigi Fagan, Nick Chavez e Phil Neel \r\n\r\nQui il programma completo del Festival Altri Mondi / Altri Modi \r\n\r\nPer tutti gli aggiornamenti segui la pagina Instagram",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80],"Capitalismo","\u003Cmark>Capitalismo\u003C/mark> finanziario e economia di guerra",[83,86,88,90,92],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[18,15],"\u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":70},[],{"matched_tokens":89,"snippet":71},[],{"matched_tokens":91,"snippet":72},[],{"matched_tokens":93,"snippet":32},[],[95,100,103],{"field":37,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[49],[98],[18,15],[85],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":76,"value":77},"post_content",[15,18],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":81,"value":81},"post_title",[80],1157451471441625000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":110,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":112,"highlight":134,"highlights":139,"text_match":142,"text_match_info":143},{"cat_link":113,"category":115,"comment_count":49,"id":117,"is_sticky":49,"permalink":118,"post_author":52,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":55,"post_id":117,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":60,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":130},[114,46],"http://radioblackout.org/category/altavisibilita/",[116,48],"altavisibilita","95252","http://radioblackout.org/2025/01/contro-le-guerre-per-una-lotta-comune-incontro-con-said-bouamama/","Il 18 gennaio 2025 si è tenuto un incontro pubblico al Cecchi Point - organizzato dal collettivo Ujamaa, lo Spazio Popolare Neruda e Infoaut - con Said Bouamama, sociologo e storico militante antirazzista franco-algerino.\r\n\r\nIl discorso di Said prende avvio da una cornice di analisi del reale che interpella le realtà militanti:\r\nci troviamo in una fase storica di moltiplicazione dei conflitti di guerra. Questi conflitti sono frutto della crisi del capitalismo e del tentativo di riorganizzazione dell'imperialismo globale, in primis dell'egemonia statunitense.\r\nA fronte di questo dato di realtà, occorre interrogarsi sul portato teorico e pratico che argomenti nati dai movimenti politici, come l'anticolonialismo, l'antirazzismo e l'internazionalismo possono offrire a sostegno di una lotta comune su scala globale.\r\n\r\nUlteriori oggetti della discussione, in ordine di trattazione:\r\n\r\ngenocidio\r\ntipologie di guerra\r\nimperialismo egemonico statunitense\r\nconseguenze della fine dell'Unione Sovietica\r\nrivoluzioni anticoloniali\r\nstrategie su Medio Oriente e Africa\r\negemonia del dollaro\r\nresistenza saharawi\r\nmultipolarismo\r\nlotta alla guerra\r\nislamofobia\r\ncostruzione di soggettività\r\npostmodernismo VS lettura sistemica\r\nSiria\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito la registrazione dell'incontro:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Said-Cecchi-intero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Gennaio 2025","2025-01-30 21:53:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/said-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"148\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/said-300x148.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/said-300x148.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/said.jpg 324w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Contro le guerre, per una lotta comune - incontro con Said Bouamama",1738262752,[127,128,129],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/said/",[131,132,133],"antirazzismo","contro la guerra","Said",{"post_content":135},{"matched_tokens":136,"snippet":137,"value":138},[18,15],"Questi conflitti sono frutto della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> e del tentativo di riorganizzazione","Il 18 gennaio 2025 si è tenuto un incontro pubblico al Cecchi Point - organizzato dal collettivo Ujamaa, lo Spazio Popolare Neruda e Infoaut - con Said Bouamama, sociologo e storico militante antirazzista franco-algerino.\r\n\r\nIl discorso di Said prende avvio da una cornice di analisi del reale che interpella le realtà militanti:\r\nci troviamo in una fase storica di moltiplicazione dei conflitti di guerra. 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Nel centenario dell'entrata in guerra dell'Italia i fascisti di casa Pound, forti dell'appoggio delle istituzioni locali, hanno promosso una manifestazione nazionale nella cittadina giuliana. Casa Pound ha fatto un grosso investimento sulla giornata, organizzando pullman da tutta Italia, ma il corteo non ha raccolto la partecipazione sperata dai fascisti, che avevano annunciato dai due ai tremila partecipanti, ma ne hanno raccolti non più di 800.\r\nPienamente riuscita la scommessa degli antimilitaristi e antifascisti friulani e giuliani che hanno indetto un corteo antifascista e antimilitarista cui hanno partecipato oltre mille persone.\r\nNe abbiamo parlato con Federico di Trieste.\r\nAscolta la diretta:\r\nfederico_trieste-gorizia_corteo antimilitarista antinazionalista\r\n\r\nDi seguito alcuni stralci del report della giornata uscito sul settimanale “Umanità Nova”\r\nAl termine della prima parte del corteo, in Piazza della Vittoria (uno dei tanti toponimi amaro lascito della Prima Guerra Mondiale) si canta insieme “O Gorizia, tu sei maledetta”, uno dei canti contro la guerra più conosciuti, che racchiude in poche strofe tutta la follia e la tragicità della Prima Guerra. La pioggia ha smesso di cadere da poco, siamo più di mille, intervenuti da Gorizia, da tutto il Friuli Venezia Giulia e anche da Slovenia e Croazia, per ribadire che la guerra può essere solo ricordata perché non accada mai più e in nessun modo celebrata, vuoi da CasaPound, vuoi dallo Stato. Lentamente ci si prepara a tornare indietro, convinti - senza presunzione - di aver fatto quanto possibile per costruire una presenza che non fosse vista come un'invasione, ma un atto doveroso e irrinunciabile.\r\nCasaPound aveva annunciato agli inizi di aprile un corteo nazionale a Gorizia, per celebrare l'”esempio luminoso” di chi nelle trincee “sacrificò se stesso” (leggi: il massacro di migliaia di soldati mandati al macello) e “marchiare” il proprio radicamento in Friuli. La città isontina naturalmente non era stata scelta a caso: fu infatti l'unica conquistata con le armi, al costo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell'intera città – l'8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti. Dopo la fine della guerra Gorizia conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni, che erano circa la metà della popolazione iniziale.\r\nMa questa scelta rispecchia anche il diffondersi, in questi anni, di un seme nazionalista e razzista, che nelle realtà più piccole e di confine trova purtroppo terreno fertile.\r\nIn risposta al corteo di CasaPound, e allo stesso tempo per contrastare lo stampo nazionalista e militarista delle celebrazioni istituzionali, molte realtà, associazioni e individualità della regione, di differenti aree politiche e culturali, hanno iniziato a pianificare una presenza antifascista e antimilitarista in contemporanea all'iniziativa neofascista.\r\nSi sono ritrovate sotto il cappello dell'Osservatorio antifascista regionale, realtà già presente sul territorio per il monitoraggio di tutti quei gruppi e associazioni che portano avanti la propaganda fascista, anche sotto la copertura di associazioni culturali. (...)\r\nSabato 23 maggio Gorizia appariva una città fantasma. Pochissima gente in giro e molti negozi chiusi (con alcune piacevoli eccezioni). Merito del terrorismo mediatico scatenato dai giornali cittadini e dalla Questura, soprattutto riguardo al corteo antifascista. Nonostante questo, nel piazzale antistante la stazione si sono ritrovate almeno cinquecento persone, in attesa di partire in corteo. Partenza che è stata ritardata a causa del fermo prolungato del pullman su cui viaggiavano le compagne e i compagni slovene. La polizia italiana al confine li ha infatti schedati uno per uno e ha sequestrato le aste delle bandiere e degli striscioni (diventati poi ridicolmente sulla stampa i “bastoni” dei “facinorosi”). Dopo il loro arrivo il corteo è partito, con in testa uno striscione che affermava “Né guerre né confini né fascismi” in italiano, sloveno e friulano. Lo spezzone libertario era aperto dallo striscione “Contro la crisi del capitalismo, lotta di classe antifascismo” e complessivamente era partecipato da almeno duecento compagne e compagni (di sicuro lo spezzone specifico più grosso della manifestazione) con molte bandiere e tanti slogan lungo il percorso. \r\nDa segnalare fra gli altri all'interno del corteo anche la presenza di uno spezzone queer (promosso da alcun@ nostr@ compagn@), aperto dallo striscione “Voi Legione - Noi leGine”. (...)\r\nLungo il percorso il corteo si è ingrossato fino ad arrivare a sfiorare - e forse superare - i mille partecipanti. 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In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio dei territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post terremoto del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post terremoto ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il terremoto ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità dei commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il capitalismo abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle crisi e dai disastri, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze dei territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","29 Aprile 2022","2022-04-29 11:40:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"286\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1.jpg 322w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del capitalismo dei disastri.",1651232404,[194,195,196,197,198],"http://radioblackout.org/tag/amatrice/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo-dei-disastri/","http://radioblackout.org/tag/centro-italia/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/","http://radioblackout.org/tag/terremoto/",[200,201,202,203,204],"amatrice","capitalismo dei disastri","centro italia","green economy","terremoto",{"post_content":206,"post_title":210,"tags":213},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[15,18],"chiaro esempio di come il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle \u003Cmark>crisi\u003C/mark> e dai disastri, speculando e","In una fase in cui il discorso pubblico si nutre di temi ambientali ed ecologici utilizzando in maniera strumentale i temi sottolineati da tantissimi giovani di tutto il mondo, occorre rimettere al centro dell'agenda politica quei contesti in cui l'emergenza non è mai terminata. In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio dei territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post terremoto del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post terremoto ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il terremoto ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità dei commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle \u003Cmark>crisi\u003C/mark> e dai disastri, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze dei territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":211,"snippet":212,"value":212},[15],"Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> dei disastri.",[214,216,219,221,223],{"matched_tokens":215,"snippet":200},[],{"matched_tokens":217,"snippet":218},[15],"\u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> dei disastri",{"matched_tokens":220,"snippet":202},[],{"matched_tokens":222,"snippet":203},[],{"matched_tokens":224,"snippet":204},[],[226,228,230],{"field":101,"matched_tokens":227,"snippet":208,"value":209},[15,18],{"field":104,"matched_tokens":229,"snippet":212,"value":212},[15],{"field":37,"indices":231,"matched_tokens":232,"snippets":234},[146],[233],[15],[218],1157451470233141200,{"best_field_score":237,"best_field_weight":145,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":238,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},"2211897278464","1157451470233141363",{"document":240,"highlight":269,"highlights":296,"text_match":306,"text_match_info":307},{"cat_link":241,"category":242,"comment_count":49,"id":243,"is_sticky":49,"permalink":244,"post_author":52,"post_content":245,"post_date":246,"post_excerpt":55,"post_id":243,"post_modified":247,"post_thumbnail":248,"post_thumbnail_html":249,"post_title":250,"post_type":60,"sort_by_date":251,"tag_links":252,"tags":261},[46],[48],"57224","http://radioblackout.org/2020/02/crisi-tedesca-e-italiana-tra-guerra-dei-dazi-e-guerra-di-classe/","La Bundesbank ha stimato che l'economia tedesca è cresciuta appena dello 0,6 per cento nel 2019, ovvero la cifra peggiore dal 2013. Il sistema economico italiano e tedesco sono estremamente integrati tra di loro, all'interno delle catene globali del valore: l'Italia è un importante fornitore di beni intermedi alle imprese tedesche (12,5% dell'export italiano totale). La crisi della produzione manifatturiera tedesca colpisce quindi le esportazioni italiane, soprattutto per quanto riguarda i distretti della metalmeccanica del Nord Italia.\r\n\r\nIl rallentamento dell'economia tedesca, trainata dalle esportazioni, si inserisce all'interno di più ampie tensioni internazionali, in particolare la nuova \"guerra fredda\" economica tra USA e Cina. La guerra dei dazi ha in realtà mostrato che il rapporto fra Usa e Cina è ancora molto stretto, ma il decoupling economico tra le due potenze è destinato a realizzarsi nei prossimi 10-15 anni. Se le modalità con cui si concretizzerà una riconfigurazione delle catene del valore su scala globale restano una incognita, è evidente che il teatro europeo ed il Mediterraneo rappresentano il campo su cui si “sfoga” il confronto tra economia cinese e americana. Si pensi al progetto di imporre imposte ai colossi del capitalismo digitale Amazon e Facebook, al caso dei sussidi per Airbus o al ruolo di Huawei nella costruzione in Europa delle reti 5G. Le conseguenze di queste tensioni geopolitiche \"esterne\" ricadono sulle spalle delle classi sfruttate attraverso le molteplici forme assunte dalla guerra di classe \"interna\".\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Stefano Capello della CUB:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/germania.mp3\"][/audio]","2 Febbraio 2020","2020-02-02 14:36:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio-1024x686.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio-768x514.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/crisi-economica-piano-di-sterminio.jpg 1026w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Crisi tedesca e italiana: tra guerra dei dazi e guerra di classe",1580654162,[253,254,255,256,257,258,259,260],"http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-dazi/","http://radioblackout.org/tag/guerra-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/recessione/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[262,18,263,264,265,266,267,268],"cina","economia","germania","guerra dei dazi","guerra di classe","recessione","USA",{"post_content":270,"post_title":274,"tags":278},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[18],"12,5% dell'export italiano totale). 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Il che non implica un’automatica cessazione di funzione dello stato, uno Stato che ridimensionando gli ammortizzatori sociali si ritrova oggi snello e in forma per rafforzare ulteriormente le sue funzioni vitali: quelle di ordine pubblico, attraverso il duplice ricatto della fabbricazione del nemico interno e del nemico esterno.\r\nI meccanismi della globalizzazione obbligano lo stato nazionale a dismettere parte della propria sovranità politica ed economica che viene sussunta su scala sovranazionale attraverso dispositivi di governance (Fmi, Bce, Nato, etc).\r\nLo spazio della politica si riduce drasticamente, a favore della gestione, dell’amministrazione, della governance si restringe sino a richiedere l’esautorazione delle stesse forme della democrazia parlamentare: i luoghi collettivi scompaiono a vantaggio di organi monocratici della decisione politica. L’autoritarismo leaderista e individualista si afferma nelle sfere più disparate, incentivato tanto da procedure elettorali segnate dal marketing politico, quanto da spostamenti significativi della deliberazione politica vera e propria in capo a singoli individui e non più ad assisi parlamentari.\r\nParlare pertanto di crisi in questi tempi è riduttivo, giacché l’ossatura del dominio sta conoscendo una immensa ridislocazione a livello globale, con la ridefinizione di egemonie planetarie, che hanno segnato gli ultimi due secoli. Emergono nuove potenze globali che cercano di scalzare dal trono quelle vecchie.\r\nL’assedio all’Europa dell’euro e, più in generale, all’Occidente da parte della teocrazia finanziaria che usa il declassamento delle aziende-stati e lo spread-totemico per imporre il terrore di un dio senza misericordia, delineano una guerra guerreggiata sia a colpi di missili telecomandati da satelliti geostazionari, sia a colpi di brokeraggio borsistico.\r\nL’Italia è stretta in questo fuoco, scivolando lentamente ma forse inesorabilmente verso una condizione di impoverimento, tra crescenti convulsioni.\r\nQualsiasi governo non può che tentare di governare una obiettiva riduzione di sovranità, per cercare di mantenere il proprio ruolo. Non potrebbe comunque fare altrimenti perché la gerarchia globale è l’orizzonte necessario alla propria sopravvivenza come elite di governo. Dall’altro, coloro che subiscono gli effetti della convulsione, che si traducono letteralmente in politiche omicide, si ritrovano affamati e privati di risorse: dalla precarietà esistenziale come forma-di-vita stabile e permanente all’erosione di redditi, dalla devastazione ambientale al parossismo consumistico in materia energetica, dal controllo tecnologico di ogni aspetto della vita pubblica e privata alla mercificazione e umiliazione di uomini e, soprattutto, donne, dalla macro-violenza proveniente dall’alto delle istituzioni alla micro-violenza mimata che si scatena irrefrenabile.\r\nNe abbiamo discusso con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\nAscolta l’intervista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/Vaccaro.mp3\"]\r\nScarica il file","14 Giugno 2012","La crisi dell’euro, le convulsioni all’interno dell’Unione Europea, le pressioni degli organismi di governance mondiale, vanno compresi e smontati pezzo a pezzo per cogliere l’intima trama di vicende narrate dai media come una sorta di telenovela a puntate tutte uguali.\r\nQuello che stiamo attraversando è un vero salto di paradigma, che – nei fatti- ha già mutato il volto del capitalismo e sta ridefinendo il ruolo degli stati nazionali.\r\n\r\nViviamo un passaggio di epoca in tempo reale, questa condizione viene solitamente chiamata globalizzazione: il suo dio è la moneta, il suo rito è la legge di mercato, i suoi sacerdoti sono le élite statuali, i suoi guardiani sono gli eserciti e le polizie in ogni dove, i suoi strateghi sono gli operatori bancari e della teocrazia finanziaria, i suoi sudditi sono i cosiddetti popoli sovrani, i suoi cantori sono gli intellettuali (giornalisti inclusi) decerebrati senza spina dorsale, le sue favole sono i regimi di democrazia rappresentativa, la sua ideologia egemonica è la comunicazione virtuale.\r\n\r\nL’accelerazione verso una progressiva e potente spinta alla delocalizzazione di qualsiasi asse produttivo e riproduttivo – dall’alimentazione ai farmaci, dalla forza-lavoro al sapere diffuso, dall’economia reale della produzione e della distribuzione al consumo di massa e parcellizzato al tempo stesso – ha spiazzato un assetto della politica che per secoli si è articolato sull’istanza nazionale. 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Il che non implica un’automatica cessazione di funzione dello stato, uno Stato che ridimensionando gli ammortizzatori sociali si ritrova oggi snello e in forma per rafforzare ulteriormente le sue funzioni vitali: quelle di ordine pubblico, attraverso il duplice ricatto della fabbricazione del nemico interno e del nemico esterno.\r\nI meccanismi della globalizzazione obbligano lo stato nazionale a dismettere parte della propria sovranità politica ed economica che viene sussunta su scala sovranazionale attraverso dispositivi di governance (Fmi, Bce, Nato, etc).\r\nLo spazio della politica si riduce drasticamente, a favore della gestione, dell’amministrazione, della governance si restringe sino a richiedere l’esautorazione delle stesse forme della democrazia parlamentare: i luoghi collettivi scompaiono a vantaggio di organi monocratici della decisione politica. L’autoritarismo leaderista e individualista si afferma nelle sfere più disparate, incentivato tanto da procedure elettorali segnate dal marketing politico, quanto da spostamenti significativi della deliberazione politica vera e propria in capo a singoli individui e non più ad assisi parlamentari.\r\nParlare pertanto di \u003Cmark>crisi\u003C/mark> in questi tempi è riduttivo, giacché l’ossatura del dominio sta conoscendo una immensa ridislocazione a livello globale, con la ridefinizione di egemonie planetarie, che hanno segnato gli ultimi due secoli. Emergono nuove potenze globali che cercano di scalzare dal trono quelle vecchie.\r\nL’assedio all’Europa dell’euro e, più in generale, all’Occidente da parte della teocrazia finanziaria che usa il declassamento delle aziende-stati e lo spread-totemico per imporre il terrore di un dio senza misericordia, delineano una guerra guerreggiata sia a colpi di missili telecomandati da satelliti geostazionari, sia a colpi di brokeraggio borsistico.\r\nL’Italia è stretta in questo fuoco, scivolando lentamente ma forse inesorabilmente verso una condizione di impoverimento, tra crescenti convulsioni.\r\nQualsiasi governo non può che tentare di governare una obiettiva riduzione di sovranità, per cercare di mantenere il proprio ruolo. Non potrebbe comunque fare altrimenti perché la gerarchia globale è l’orizzonte necessario alla propria sopravvivenza come elite di governo. Dall’altro, coloro che subiscono gli effetti della convulsione, che si traducono letteralmente in politiche omicide, si ritrovano affamati e privati di risorse: dalla precarietà esistenziale come forma-di-vita stabile e permanente all’erosione di redditi, dalla devastazione ambientale al parossismo consumistico in materia energetica, dal controllo tecnologico di ogni aspetto della vita pubblica e privata alla mercificazione e umiliazione di uomini e, soprattutto, donne, dalla macro-violenza proveniente dall’alto delle istituzioni alla micro-violenza mimata che si scatena irrefrenabile.\r\nNe abbiamo discusso con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\nAscolta l’intervista: [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/Vaccaro.mp3\"]\r\nScarica il file",{"matched_tokens":338,"snippet":339,"value":339},[276],"\u003Cmark>Crisi\u003C/mark>. 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I del Capitale (al massimo l'inizio del vol.II), fermandosi al \"sistema chiuso\", in cui compaiono solo capitalisti e proletari, mentre nel III vol. Marx analizza il capitale sotto forma di titoli cartacei (azioni, obbligazioni, titoli di proprietà fondiaria). Questa richhezza, solo nominalmente \"fittizia\", pesa come un macigno sul lavoro vivo e sulla riproduzione sociale, abbassando il salario della forza lavoro.\r\nPassato per Torino in occasione di un incontro pubblico, lo abbiamo intervistato mercoledì 21 ottobre negli studi di Radio Blackout\r\nParte 1 - \"Capitale Fittizio\" - La crisi negli Usa (Ferguson, Obama, le primarie per le presidenziali, il sistema penale)\r\nLoren_Goldner_part_1\r\nPArte 2 - La Cina (la bolla e le riforme, la paura di una rivoluzione operaia) - Impressioni sull'Italia\r\nLoren_Goldner_part_2\r\n\r\nQui di seguito una scheda a cura di Pon Sin Mor, principale editore italiano di Goldner.\r\nLOREN GOLDNER risiede a New York. Ha iniziato (1964) la sua attività politica nel Liceo a S. Francisco, nelle manifestazioni per i diritti dei neri e, dal 1965, anche contro la guerra del Vietnam. Nell’Università di Berkeley era attivo nel movimento studentesco e, fino ai primi anni ‘70, militante in gruppi trotsky-luxemburghiani. Dal 1973 è stato militante indipendente senza organizzazione politica. È stato in sindacati diversi come impiegato d’ufficio, taxista, portiere, e anche come inquilino. Ha partecipato alle poche lotte rivendicative specifiche degli ultimi 30 anni, negli Stati Uniti ma anche dove si trovi per ragioni di lavoro, come nel maggio-giugno 2004 in Francia, successivamente in Argentina, in Corea, dove oggi lavora. È stato anche in Italia in più occasioni, come un incontro con gli operai della Fiat a Torino. In trattiene rapporti con militanti e organismi di lotta del movimento operaio in numerosi Paesi. Ha al suo attivo un’infaticabile attività di pubblicista, con numerosi saggi di critica dell’economia politica, filosofici, letterari e articoli di storia del movimento operaio, alcuni dei quali tradotti anche in Italia. I suoi scritti sono tradotti in tedesco, francese, russo, ceco, coreano. Nelle Edizioni PonSinMor è già apparso il volume\r\nL’avanguardia della regressione. Pensiero dialettico e parodie post-moderne nell’era del capitale fittizio, in Appendice al quale è il suo saggio più noto, Il comunismo è la comunità materiale umana: Amadeo Bordiga oggi, e in concomitanza con la crisi dei subprime in America, il volume Capitale fittizio e crisi del capitalismo.","25 Ottobre 2015","2018-10-17 22:09:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/hqdefault_0-200x110.jpg","Intervista a Loren Goldner","podcast",1445736941,[432,253,254,433,434],"http://radioblackout.org/tag/capitale-fittizio/","http://radioblackout.org/tag/loren-goldner/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[436,262,18,437,21],"capitale fittizio","loren goldner",{"post_content":439,"tags":443},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":442},[18,15],"il volume Capitale fittizio e \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark>.","Formatosi su Marx, arricchitosi della lezione luxemburghiana e di Amedeo Bordiga, Loren Goldner conduce da diversi decenni, una rigorosa ricognizione sulle trasformazioni del Capitale, rileggendo la nozione marxiana di \"Capitale fittizio\" alla luce della lunga \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del dollaro (che per Goldner non inizia solo nel 1973, ma già nel 1958).\r\nIn sintesi, la critica di Goldner è che la maggiornaza dei marxisti si limita a leggere il vol. 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Una \"greba orokorra\" che ha riempito le piazze di diverse città basche delineando così un successo delle diverse mobilitazioni convocate da diversi sindacati baschi e rappresentanti di più di tantissimi collettivi sociali, uno sciopero che va in direzione dell’autodeterminazione e di un cambio economico e sociale.\r\n\r\nMigliaia di persone si sono riversate nelle piazze basche reclamando diritti sociali al grido di “Fuori i ladri dalle istituzioni”, “Non è la crisi, è capitalismo” e “I soldi del Tav, alla sanità” \"Borroka da bide bakarra - La lotta è l'unica via\" .\r\n\r\nCome si costruisce uno sciopero generale che blocca il paese per 24h, che inizia con i picchetti fabbrica per fabbrica, che è preceduto da assemblee popolari paese per paese, quartiere per quartiere, costituendosi in \"comitati popolari per la costruzione dello sciopero generale\" dove sindacati, movimenti, cittadine/i si incontrano e si organizzano, come si può portare in piazza in uno Sciopero Generale le rivendicazioni di liberazione nazionale, di autodeterminazione e di sovranità popolare con quelle dell'anticapitalismo, contro la società patriarcale, contro gli attacchi ai diritti di chi lavora e studia e contro una società che produce sempre di più disuguaglianza , dove sempre più persone neanche si possono più permettere uno lavoro, uno studio, una casa .\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mauri, compagno sardo da molto tempo a Donostia, che dal primo mattino era in piazza e ai picchetti, in una telefonata che molto ha da dire anche sulle lotte e sullo strumento dello Sciopero Generale qua in Italia, sempre più uno strumento svuotato della sua carica conflittuale e di protagonismo e oramai completamente in mano alle burocrazie sindacali.\r\n\r\nMauri.donosti","31 Maggio 2013","2018-10-17 22:10:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/M30koa-200x110.jpg","Liberazione sociale e liberazione nazionale,tutto in uno sciopero generale",1370041965,[478,479,254,480,481,482,483,484],"http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-capiale-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/euskal-herria/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/sinistra-indipendentista/",[486,487,18,488,489,490,491,492],"autodeterminazione","conflitto capiale lavoro","euskal herria","lotta di classe","Sciopero Generale","sindacati di stato","Sinistra indipendentista",{"post_content":494,"tags":499},{"matched_tokens":495,"snippet":497,"value":498},[18,496],"capitalismo”","dalle istituzioni”, “Non è la \u003Cmark>crisi\u003C/mark>, è \u003Cmark>capitalismo”\u003C/mark> e “I soldi del Tav,"," \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nGiovedì 30 Maggio si è svolto il sesto sciopero generale dall’ inizio della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> del 2008. 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A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, la lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni La città del Sole.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 20 ore 8,30 - Perno originario #7 : Il paradosso 18 minuti [Radio Blackout]: “Confrontarsi con la storia della Prussia significa confrontarsi con una serie di interrogativi paradossali che si inscrivono interamente nella questione tedesca per come l’abbiamo definita all’inizio del nostro viaggio dentro le viscere dell’Europa moderna. Come ha potuto la regione più periferica e di acquisizione più tardiva dello spazio tedesco divenire l’artefice della sua laboriosa e imperfetta unificazione? Come ha potuto questa regione, la più orientale dello spazio tedesco, divenire così intimamente legata, e decisiva, per epicentri occidentali dello spazio tedesco ? Come ha potuto questa regione, caratterizzata delle realtà etno-linguistiche e culturali più prossime al mondo slavo, divenire la culla del Sonderweg, della via originale tedesca, e di ciò che verrà considerato il lato oscuro?”\r\n\r\n[…] “Forgiato con il ferro e con il fuoco, il regno di Prussia si rivelò essere il solo epicentro dello spazio tedesco a mostrarsi in grado non solo di risollevarsi rapidamente dalla guerra dei Trentanni, ma soprattutto di fare tesoro delle lezioni che essa aveva impartito. Le caratteristiche socio-economiche sviluppate in quel frangente storico ne faranno anche l’unico epicentro in grado di avviare l’unificazione dello spazio tedesco, imprimendogli la propria marca tipicamente anti-liberale, social-conservatrice, protezionista e militaresca. Ci vorranno due Guerre mondiali nel Novecento, la resa incondizionata della Germania nazista nel 1945, l’eliminazione integrale del suo Stato maggiore, e il condominio americano-sovietico in Europa, per cancellare quella marca”\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.7_18.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 20 ore 16 - Magma Vol.2 40 minuti [Radio Blackout]: Dall'hard rock, al protometal, al doom sporcato di punk... dagli anni Sessanta in poi, da tutto il mondo!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Magma-Vol.-2_40.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 21 ore 8,30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]: Rivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution” Barbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 ore 8,30 - Audiodocumentario Saharawi pt.1 27 minuti [Tullio Togni]: Tullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Audiodocumentario-Saharawi_1Tullio-Togni_28.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 9 - Podcast Franti pt.2 35 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-2_35.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 20,30 - Guerra civile e fronte interno 19 minuti [Radio Blackout]: La militarizzazione non è un processo in essere ma uno principio fondativo della modernità, un presupposto nella storia della nascita degli Stati moderni. Partendo da questa considerazione, vi proponiamo una prospettiva sui conflitti bellici odierni intorno al concetto di \"guerra civile\". Da quest'angolazione risulta chiaro come la politica è guerra, la guerra è politica, mentre il diritto internazionale un complesso equilibrio di potere e non un apparato di garanzia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Guerra-civile-globale-e-fronte-interno_19.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 23,30 - ikeacore - Mix 2k 20 30 minuti [ikeacore, Radio Blackout]: Hello everyone, here IKEACORE. This is a selection of draft experiments produced during 2020. This mix supports radioblackout and supports all the spaces engaged in the fight against capital and fascism. resist is exist. enjoy!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/ikeacore-Mix-2k20_30.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 9 - Tutta colpa dei padroni? 2 8 minuti [Marcello Pini, Federico Bosis]: Cosa significa che un contratto è scaduto? Cosa succede quando viene rinnovato? Un breve assaggio delle trappole nascoste nella contrattazione collettiva.\r\n\r\n \r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 10 - Psychotronic Radio Vol.2 35 minuti [Radio Blackout]: Un gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Psychotronic-Radio-vol.2_39.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 13,30 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]: Il collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\r\n\r\n[Download]","19 Novembre 2024","2024-11-26 16:43:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black holes dal 18 al 24 Novembre 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La lunga intifada kurda in Turchia","serie podcast","Silberbart","sindacalismo","Speed core","storia movimenti","Studenti","Susanna Ronconi","terza guerra mondiale","tour anticapitalista","trailer","tullio togni","Turchia","tutta colpa dei padroni?","tv","viaggio","vintage","vol.2","weird","worm holes","z-movies",{"post_content":754},{"matched_tokens":755,"snippet":756,"value":757},[15,18],"la situazione della salute del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> nell’attuale \u003Cmark>crisi\u003C/mark> mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di","Lunedì 18 ore 11,30 - Intervista Sakine Cansiz + due racconti di Dino Frisullo 29 minuti [Radio Alpi Libere]: Dal Kurdistan, intervista realizzata nel novembre 2011 a Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, uccisa insieme alle sue compagne da Erdogan nel gennaio 2013 a Parigi. A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, la lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni La città del Sole.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 20 ore 8,30 - Perno originario #7 : Il paradosso 18 minuti [Radio Blackout]: “Confrontarsi con la storia della Prussia significa confrontarsi con una serie di interrogativi paradossali che si inscrivono interamente nella questione tedesca per come l’abbiamo definita all’inizio del nostro viaggio dentro le viscere dell’Europa moderna. Come ha potuto la regione più periferica e di acquisizione più tardiva dello spazio tedesco divenire l’artefice della sua laboriosa e imperfetta unificazione? Come ha potuto questa regione, la più orientale dello spazio tedesco, divenire così intimamente legata, e decisiva, per epicentri occidentali dello spazio tedesco ? Come ha potuto questa regione, caratterizzata delle realtà etno-linguistiche e culturali più prossime al mondo slavo, divenire la culla del Sonderweg, della via originale tedesca, e di ciò che verrà considerato il lato oscuro?”\r\n\r\n[…] “Forgiato con il ferro e con il fuoco, il regno di Prussia si rivelò essere il solo epicentro dello spazio tedesco a mostrarsi in grado non solo di risollevarsi rapidamente dalla guerra dei Trentanni, ma soprattutto di fare tesoro delle lezioni che essa aveva impartito. Le caratteristiche socio-economiche sviluppate in quel frangente storico ne faranno anche l’unico epicentro in grado di avviare l’unificazione dello spazio tedesco, imprimendogli la propria marca tipicamente anti-liberale, social-conservatrice, protezionista e militaresca. Ci vorranno due Guerre mondiali nel Novecento, la resa incondizionata della Germania nazista nel 1945, l’eliminazione integrale del suo Stato maggiore, e il condominio americano-sovietico in Europa, per cancellare quella marca”\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.7_18.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 20 ore 16 - Magma Vol.2 40 minuti [Radio Blackout]: Dall'hard rock, al protometal, al doom sporcato di punk... dagli anni Sessanta in poi, da tutto il mondo!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Magma-Vol.-2_40.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 21 ore 8,30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]: Rivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution” Barbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 22 ore 8,30 - Audiodocumentario Saharawi pt.1 27 minuti [Tullio Togni]: Tullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Audiodocumentario-Saharawi_1Tullio-Togni_28.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 9 - Podcast Franti pt.2 35 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-2_35.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 20,30 - Guerra civile e fronte interno 19 minuti [Radio Blackout]: La militarizzazione non è un processo in essere ma uno principio fondativo della modernità, un presupposto nella storia della nascita degli Stati moderni. Partendo da questa considerazione, vi proponiamo una prospettiva sui conflitti bellici odierni intorno al concetto di \"guerra civile\". Da quest'angolazione risulta chiaro come la politica è guerra, la guerra è politica, mentre il diritto internazionale un complesso equilibrio di potere e non un apparato di garanzia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Guerra-civile-globale-e-fronte-interno_19.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 23 ore 23,30 - ikeacore - Mix 2k 20 30 minuti [ikeacore, Radio Blackout]: Hello everyone, here IKEACORE. This is a selection of draft experiments produced during 2020. This mix supports radioblackout and supports all the spaces engaged in the fight against capital and fascism. resist is exist. enjoy!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/ikeacore-Mix-2k20_30.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 9 - Tutta colpa dei padroni? 2 8 minuti [Marcello Pini, Federico Bosis]: Cosa significa che un contratto è scaduto? Cosa succede quando viene rinnovato? Un breve assaggio delle trappole nascoste nella contrattazione collettiva.\r\n\r\n \r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 10 - Psychotronic Radio Vol.2 35 minuti [Radio Blackout]: Un gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Psychotronic-Radio-vol.2_39.mp3\r\n\r\n[Download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 24 ore 13,30 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]: Il collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> nell’attuale \u003Cmark>crisi\u003C/mark> mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\r\n\r\n[Download]",[759],{"field":101,"matched_tokens":760,"snippet":756,"value":757},[15,18],{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":146,"num_tokens_dropped":49,"score":147,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":763,"highlight":912,"highlights":916,"text_match":142,"text_match_info":919},{"comment_count":49,"id":764,"is_sticky":49,"permalink":765,"podcastfilter":766,"post_author":767,"post_content":768,"post_date":769,"post_excerpt":55,"post_id":764,"post_modified":770,"post_thumbnail":535,"post_title":771,"post_type":429,"sort_by_date":772,"tag_links":773,"tags":843},"91596","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-9-al-15-settembre-2024/",[384],"sowdust","Lunedì 9 ore 13,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli 10 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 11 ore 16 - IconOut Records - disco funk mix 59 minuti[IconOut Records]:\r\n\r\nDisco funk mixtape realizzato dalla IconOut Records.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IconOut-Records-disco-funk-mix.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 13 ore 8 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 10 minuti [Radio blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]:\r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. 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Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per estendere il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 15 ore 8 - 41 bis medicina penitenziaria 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nIl carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/41-bis-medicina-penitenziaria_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 15 ore 8,30 - Little Plastic Radio Ep.130 1 ora e 57 minuti minuti [Little Plastic Tapes]:\r\n\r\nOur One Hundred And Thirtieth journey through the various strands of Cult and Underground Music brings us on a journey from Political Grrrl Punk to Avant-garde Noise. Along the way we hear Electronic Post-Punk, Political Electronic , 60's Underground Heroes, Proto Heavy Metal, Psychedelia, French and German Free Jazz from the 1970's, a deep -dive into the new 'A Litany Of failures' compilation, featuring irish Underground Performers, a block of Obscure, Vintage Northern Irish Punk and a lot more.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Little-Plastic-Radio.-Episode-One-Hundred-And-Thirty.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","9 Settembre 2024","2024-09-15 18:48:35","Black Holes dal 9 al 15 settembre 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Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per estendere il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 15 ore 8 - 41 bis medicina penitenziaria 25 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nIl carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/41-bis-medicina-penitenziaria_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 15 ore 8,30 - Little Plastic Radio Ep.130 1 ora e 57 minuti minuti [Little Plastic Tapes]:\r\n\r\nOur One Hundred And Thirtieth journey through the various strands of Cult and Underground Music brings us on a journey from Political Grrrl Punk to Avant-garde Noise. Along the way we hear Electronic Post-Punk, Political Electronic , 60's Underground Heroes, Proto Heavy Metal, Psychedelia, French and German Free Jazz from the 1970's, a deep -dive into the new 'A Litany Of failures' compilation, featuring irish Underground Performers, a block of Obscure, Vintage Northern Irish Punk and a lot more.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Little-Plastic-Radio.-Episode-One-Hundred-And-Thirty.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[917],{"field":101,"matched_tokens":918,"snippet":756,"value":915},[15,18],{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":146,"num_tokens_dropped":49,"score":147,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":921,"highlight":1012,"highlights":1016,"text_match":142,"text_match_info":1019},{"comment_count":49,"id":922,"is_sticky":49,"permalink":923,"podcastfilter":924,"post_author":531,"post_content":925,"post_date":926,"post_excerpt":55,"post_id":922,"post_modified":927,"post_thumbnail":535,"post_title":928,"post_type":429,"sort_by_date":929,"tag_links":930,"tags":971},"91022","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-15-al-21-luglio-2024/",[384],"Lunedì 15 ore 13:30 - Paura e delirio in America 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture da Paura e delirio a Las Vegas di Hunter Stockton Thompson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Paura-e-delirio-in-America_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 15 ore 21 - Psychotronic radio vol. 3 36 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 12 - Tutta colpa dei padroni? 5 8 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nPaghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.5_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 08:30 - Serco e la privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia 31 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nLa privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. 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Terza puntata del Podcast sulla scuola a cura di Franti ed Affranti\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-3_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 08:30 - Intervista Sakine Cansiz + due racconti di Dino Frisullo 29 minuti [Radio alpi libere]:\r\n\r\nDal Kurdistan, intervista realizzata nel novembre 2011 a Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, uccisa insieme alle sue compagne da Erdogan nel gennaio 2013 a Parigi. A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, la lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni La città del Sole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 19 - L'alba di tutto pt.1 66 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture e analisi dal libro di David Graeber e David Wengrow \"L’alba di tutto\" un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Lalba-di-tutto-pt.2_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 08:30 - Woodstown: racconto horror di A. Daudet 13 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Woodstown-racconto-horro-di-A.-Daudet_13.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 19 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]:\r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 09:30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato ore 20 - 1975 I Caduti dell'aprile rosso 1 e 2 26 e 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_2_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 09:30 - Audiodocumentario Saharawi pt.2 24 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_2Tullio-Togni_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 19 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","15 Luglio 2024","2024-07-21 17:27:08","Black Holes dal 15 al 21 luglio 2024",1721041638,[539,540,541,931,542,543,932,544,545,933,934,935,936,548,549,550,551,552,783,937,938,553,785,556,557,939,558,559,940,941,560,789,561,942,943,944,562,563,565,566,567,255,945,569,571,573,574,575,577,946,578,582,947,948,585,804,586,587,949,588,589,590,950,951,592,809,952,953,810,593,594,596,954,597,598,599,600,955,602,956,603,604,605,957,817,958,959,608,609,960,610,616,617,961,618,619,620,621,622,623,624,625,626,627,962,963,964,629,631,965,966,967,434,633,634,635,636,968,637,638,639,640,641,642,643,644,645,969,647,970,649],"http://radioblackout.org/tag/1975/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antonio-mazzeo/","http://radioblackout.org/tag/aprile-rosso/","http://radioblackout.org/tag/archeologia/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/comitati-comunisti-per-il-potere-proletario/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-scuola-in-guerra/","http://radioblackout.org/tag/costume/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/david-graeber/","http://radioblackout.org/tag/david-wengrow/","http://radioblackout.org/tag/emilio-mentasti/","http://radioblackout.org/tag/gerarchia/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/hunter-stockton-thompson/","http://radioblackout.org/tag/istruzione/","http://radioblackout.org/tag/lalba-di-tutto/","http://radioblackout.org/tag/la-lunga-intifada-kurda-in-turchia/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/letture/","http://radioblackout.org/tag/marco-meotto/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/morsi/","http://radioblackout.org/tag/natura/","http://radioblackout.org/tag/organizzazione/","http://radioblackout.org/tag/paura-e-delirio-in-las-vegas/","http://radioblackout.org/tag/potere/","http://radioblackout.org/tag/racconto/","http://radioblackout.org/tag/senza-tregua/","http://radioblackout.org/tag/serco/","http://radioblackout.org/tag/serhildan/","http://radioblackout.org/tag/societa/","http://radioblackout.org/tag/societa-primitive/","http://radioblackout.org/tag/sostanze-stupefacenti/","http://radioblackout.org/tag/tasse/","http://radioblackout.org/tag/vol-3/","http://radioblackout.org/tag/woodstown/",[651,652,653,972,654,655,973,656,657,974,975,976,977,660,661,662,663,664,853,978,979,665,855,668,669,980,670,671,981,982,672,859,673,983,984,985,674,675,677,678,679,263,986,681,683,685,686,687,402,987,408,692,988,989,695,873,696,410,990,697,698,699,991,992,400,878,993,994,879,700,701,703,995,704,705,706,707,996,709,997,710,406,711,998,886,999,1000,714,429,1001,715,721,722,1002,723,412,724,725,726,727,728,729,730,731,1003,1004,1005,733,735,1006,1007,1008,21,404,737,738,739,1009,740,741,742,743,744,745,746,747,748,1010,750,1011,752],"1975","Alphonse Daudet","antifascismo","antonio mazzeo","aprile rosso","archeologia","boschi","bosco","comitati comunisti per il potere proletario","contro la scuola in guerra","costume","Daniele Ratti","david graeber","David Wengrow","Emilio Mentasti","gerarchia","horror","Hunter Stockton Thompson","istruzione","L'alba di tutto","La lunga intifada kurda in Turchia","lettura","letture","Marco Meotto","militarizzazione","morsi","NATURA","organizzazione","Paura e delirio in Las Vegas","potere","racconto","Senza tregua","serco","Serhildan!","società","società primitive","sostanze stupefacenti","tasse","vol.3","woodstown",{"post_content":1013},{"matched_tokens":1014,"snippet":756,"value":1015},[15,18],"Lunedì 15 ore 13:30 - Paura e delirio in America 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture da Paura e delirio a Las Vegas di Hunter Stockton Thompson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Paura-e-delirio-in-America_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 15 ore 21 - Psychotronic radio vol. 3 36 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 12 - Tutta colpa dei padroni? 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Terza puntata del Podcast sulla scuola a cura di Franti ed Affranti\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-3_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 08:30 - Intervista Sakine Cansiz + due racconti di Dino Frisullo 29 minuti [Radio alpi libere]:\r\n\r\nDal Kurdistan, intervista realizzata nel novembre 2011 a Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, uccisa insieme alle sue compagne da Erdogan nel gennaio 2013 a Parigi. A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, la lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni La città del Sole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 19 - L'alba di tutto pt.1 66 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture e analisi dal libro di David Graeber e David Wengrow \"L’alba di tutto\" un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Lalba-di-tutto-pt.2_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 08:30 - Woodstown: racconto horror di A. Daudet 13 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Woodstown-racconto-horro-di-A.-Daudet_13.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 19 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]:\r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del \u003Cmark>capitalismo\u003C/mark> nell’attuale \u003Cmark>crisi\u003C/mark> mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 09:30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato ore 20 - 1975 I Caduti dell'aprile rosso 1 e 2 26 e 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_2_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 09:30 - Audiodocumentario Saharawi pt.2 24 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_2Tullio-Togni_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 19 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[1017],{"field":101,"matched_tokens":1018,"snippet":756,"value":1015},[15,18],{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":146,"num_tokens_dropped":49,"score":147,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":49},{"document":1021,"highlight":1035,"highlights":1039,"text_match":142,"text_match_info":1042},{"comment_count":49,"id":1022,"is_sticky":49,"permalink":1023,"podcastfilter":1024,"post_author":531,"post_content":1025,"post_date":1026,"post_excerpt":55,"post_id":1022,"post_modified":1027,"post_thumbnail":1028,"post_title":1029,"post_type":429,"sort_by_date":1030,"tag_links":1031,"tags":1033},"90466","http://radioblackout.org/podcast/terza-guerra-mondiale-e-resistenza-dei-popoli/",[378]," \r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un'alternativa.\r\nL'intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell'associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE - A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\n\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l'attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","12 Giugno 2024","2024-06-12 16:15:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/443837415_755766526742196_3158749220810581148_n-200x110.jpg","terza guerra mondiale e resistenza dei popoli",1718208928,[545,558,559,561,255,569,571,575,577,578,582,585,589,597,599,600,620,621,626,631,637,1032],"http://radioblackout.org/tag/tour-antimperialista/",[657,670,671,673,263,681,683,687,402,408,692,695,698,704,706,707,724,725,730,735,740,1034],"tour antimperialista",{"post_content":1036},{"matched_tokens":1037,"snippet":756,"value":1038},[15,18]," \r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un'alternativa.\r\nL'intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell'associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE - A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. 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