","Valencia. Testimonianza dalla catastrofe","post",1731185164,[63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/crisi-climatica/","http://radioblackout.org/tag/valencia/",[23,18,67],"valencia",{"post_content":69,"tags":74},{"matched_tokens":70,"snippet":72,"value":73},[71],"climatica","di occuparsi di una situazione \u003Cmark>climatica\u003C/mark> che si ripeterà, la consapevolezza","A qualche giorno dall'alluvione che ha portato centinaia di morti e migliaia di dispersi e sfollati nella città catalana, abbiamo intervistato un compagno di Endavant (più info qui).\r\n\r\nQuello che ci ha riportato Aure è una situazione di grande caos e confusione. Di un’area metropolitana dove in pochi minuti sono scomparse tutte le infrastrutture. Parliamo di paesi senza luce, senza sanificazione, senza acqua potabile e alcuni direttamente senza acqua. Le strade bloccate dalle macchine trascinate dalla corrente e dal fango. Le informazioni non arrivano.\r\nIl governo della generalitat di Carlos Mazón ha completamente abbandonato le sue funzioni durante alcune ore determinanti. Di fatto non ha attivato alcun piano di salvataggio della popolazione, che sarebbe dovuto essere un piano di paralisi di ogni attività, chiusura delle scuole e dei luoghi di lavoro. Tantissimi si sono trovati intrappolati in cantine, nelle strade con le macchine, nei posti di lavoro. Sappiamo come funziona il capitale, il capitale non può mai fermarsi: e per l’appunto, gli imprenditori hanno tenuto le persone al lavoro finché la situazione non è diventata insostenibile. Non a caso, la zona più colpita è una zona ad alta densità industriale, con una rete stradale fittissima e un flusso di gente enorme. Molte persone sono rimaste intrappolate nel traffico o lavorando nelle diverse industrie.\r\n\r\nLe persone che sono del movimento o stanno in un tessuto associativo si sono mobilitate immediatamente, creando canali di autorganizzazione, spesso su Telegram, Instagram e Whatsapp. Quella che si è data come una prima reazione di aiuto dal basso, soprattutto nelle zone più abbandonate da pompieri e servizi di emergenza, si è già convertita in episodi di protesta spontanei, come la contestazione di Paiporta alla visita del re di Spagna, insieme a Sanchez e allo stesso Mazon - ai quali sono stati lanciati fango e oggetti.\r\n\r\nI politici devono pagare e ciò che è stato distrutto è da ricostruire, ma non come prima. Valencia può rinascere solo con un controllo popolare di infrastrutture che vanno rese pubbliche, delle unità di emergenza in grado di occuparsi di una situazione \u003Cmark>climatica\u003C/mark> che si ripeterà, la consapevolezza che senza un modello di decrescita, di riduzione, di ripartizione e di anteposizione dei servizi collettivi a quelli individuali - altrimenti si continuerà a morire.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/entrevista-paisos-catalans-doppiatura-definitivo.mp3\"][/audio]",[75,77,81],{"matched_tokens":76,"snippet":23},[],{"matched_tokens":78,"snippet":80},[79,71],"crisi","\u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>climatica\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":67},[],[84,90],{"field":37,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],1,[88],[79,71],[80],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":72,"value":73},"post_content",[71],1157451471441625000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":97,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":99,"highlight":129,"highlights":156,"text_match":93,"text_match_info":165},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":49,"id":102,"is_sticky":49,"permalink":103,"post_author":52,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":55,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":60,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":121},[46],[48],"77812","http://radioblackout.org/2022/10/il-clima-come-arma/","Insieme a Marco Dell'Aguzzo, che si occupa di esteri, energia e geopolitica, abbiamo esplorato le politiche volte alla riduzione delle emissioni inquinanti. Nel ribadire la necessità di azioni concrete per affrontare la crisi climatica, abbiamo visto come neanche queste ultime siano estranee alle dinamiche di potere.\r\n\r\nPartendo dal patto su acciaio e alluminio siglato tra USA e UE e citato nella Strategia di sicurezza nazionale dell'amministrazione Biden pubblicata una decina di giorni fa, passando per le accuse tra gli Stati su chi fa abbastanza per la crisi climatica (e chi no), fino al Centro di eccellenza sui cambiamenti climatici e la sicurezza creato dalla NATO, ci siamo chiesti (prendendo in prestito il titolo di un post di Marco sul suo profilo Instagram): qual è il nesso, davvero, tra cambiamenti climatici e sicurezza?\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/crisiclimatica.mp3\"][/audio]","24 Ottobre 2022","2022-10-24 17:18:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-300x183.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-300x183.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-768x469.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big.png 860w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il clima come arma",1666631790,[112,113,64,114,115,116,117,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/acciaio/","http://radioblackout.org/tag/carbone/","http://radioblackout.org/tag/crisi-energetica/","http://radioblackout.org/tag/energie-rinnovabili/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ue/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[122,123,18,124,125,30,126,127,28,128],"acciaio","carbone","crisi energetica","energie rinnovabili","nato","russia","USA",{"post_content":130,"tags":134},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[79,71],"azioni concrete per affrontare la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>climatica\u003C/mark>, abbiamo visto come neanche queste","Insieme a Marco Dell'Aguzzo, che si occupa di esteri, energia e geopolitica, abbiamo esplorato le politiche volte alla riduzione delle emissioni inquinanti. 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La questione climatica è infatti causata da un sistema produttivo estrattivista che predilige il profitto alla salvaguardia dell'ambiente e alla salute delle persone. Inoltre, l'erosione di spazi selvatici e l'allevamento intensivo sono anche cause di salti di specie di virus, come quello che ha portato alla pandemia in atto. Un tema dibattuto nella giornata di oggi sarà quello del \"ritorno al futuro\", ovvero l'impossibilità di riprendere l'attività economica così com'era prima del lockdown, perchè la crisi climatica che si prospetta avrà effetti ancora più devastanti.\r\nNe abbiamo parlato con Elena, del nodo torinese di Fridays For Future. 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Ciò si spiega con la crescente domanda di tecnologie \"non inquinanti\" imposte dalla transizione energetica – come turbine eoliche e pannelli solari – che dipendono da batterie agli ioni di litio per garantire la fornitura di energia elettrica, oltre alla diffusione dell’uso di veicoli elettrici, come deciso dall'UE a partire dal 2035.\r\n\r\nA causa delle devastanti conseguenze ambientali e territoriali in gioco, nei differenti Paesi del Sud America in cui vi è una massiccia attività estrattiva, la popolazione locale si è attivata per difendere i loro territori e le risorse. Ad esempio, in Catamarca, la campagna “Agua para los pueblos!” si batte contro la piaga dell’estrattivismo che da decenni ormai colpisce tutta l’America Latina. L'attività estrattiva ha infatti una caratteristica principale, ossia non esiste valore aggiunto per il territorio in cui ciò avviene (attraverso un procedimento che prevede l'utilizzo di moltissimo terreno dove fare evaporare litri di acqua per poi poter ottenere il litio), ma il profitto rimane in quei segmenti della filiera che si occupa di utilizzare il litio per la produzione, in particolare per produrre batterie elettriche per il \"nord\" del mondo.\r\n\r\nAbbiamo discusso di questi aspetti con Gabriel Correo, ingegnere su litio al Centro Nazionale di Ricerca in Argentina e università di Catamarca.\r\n\r\nGabriel contribuisce al sito di informazione e critica accademica sul tema Foro Interuniversitario de especialistas en litio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Estrazione-litio-Argentina-2023_04_27_2023.04.27-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer concludere l'approfondimento sui territori dell'America del Sud in cui l'estrazione delle terre rare si combina a grandi progetti inutili e devastanti, mandiamo un contributo sulla Carovana El Sur Resiste.\r\n\r\nLa Carovana EL SUR RESISTE è partita il 25 aprile e attraverserà i territori del sud/sud est del Messico minacciati da due megaprogetti: il Tren Maya e il Corredor Transoceánico. 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Sullo sfondo c'è l'immagine di Draghi che incontra Greta Thunberg, ma i protagonisti di queste giornate sono i giovani che stanno dando vita alle iniziative di protesta. Nella giornata di Giovedì hanno attuato la chiusura della Borsa in Piazza Affari con catene e lucchetti guidate dallo slogan \"O la Borsa o la vita\". È stato constato anche il ministro della transizione ecologica Cingolani, protetto dalle forze dell'ordine che non hanno esitato a caricare gli attivisti. 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La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, vecchio sistema su cui ormai non si fa più affidamento. Il posizionamento del paese ospitante è venuto fuori da subito «Il gas e il petrolio sono un dono di Dio» ha detto il presidente durante il suo discorso. La trasparenza nel posizionamento di questi petrostati è forse il segno più evidente del clima sempre meno favorevole a una transizione a livello globale. Dall'altro lato, qualche grammo di attenzione al problema ecologico sembrano porlo il premier britannico Starmer, che presenta un piano per ridurre le emissioni di gas serra del Regno Unito di almeno l’81% entro il 2035 rispetto ai livelli del 1990 come parte degli obiettivi nazionali per la transizione green, e il vice-presidente brasiliano Geraldo Alckmin ha mostrato al mondo nuovi target, ma un po’ meno ambiziosi: tra -39% e meno -50% allo stesso anno. Il paese sudamericano ospiterà il summit del prossimo anno, Cop30.\r\n\r\nAppare evidente in questa COP29 che da un lato, i paesi poveri parlano di finanza climatica, mentre i ricchi, sempre che siano presenti, no. Il tema dei fondi che dal Nord devono andare al Sud globale per finanziare la transizione dovrebbe essere il cuore di Cop29, infatti a Baku si dovrà rinnovare la promessa dei 100 miliardi all'anno del 2009. Tra i paesi cosiddetti in via di sviluppo molti - ad esempio l’Unione Africana - vorrebbero decuplicare la cifra, arrivando a 1.000 miliardi all’anno. Nel corso della seconda giornata della conferenza per il clima, alcuni rappresentanti africani, di isole e stati dell'Asia centrale hanno esposto le conseguenze note e reali del riscaldamento climatico nei loro territori e sulle popolazioni che li abitano, testimonianze però davanti a poltrone lasciate vuote dai paesi che di questa crisi sono i diretti responsabili.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo parlato di COP29 con Lorenzo Tecleme, inviato a Baku (Il manifesto), durante la trasmissione informativa del mercoledì, su radio blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/cop29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","13 Novembre 2024","2024-11-13 16:45:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/oilwell.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","COP29: l'assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e \"il petrolio dono di dio...\"",1731516306,[319,320,182],"http://radioblackout.org/tag/cop29/","http://radioblackout.org/tag/emissioni-di-gas-serra/",[32,322,15],"#emissioni di gas serra",{"post_content":324,"post_title":328},{"matched_tokens":325,"snippet":326,"value":327},[71],"paesi poveri parlano di finanza \u003Cmark>climatica\u003C/mark>, mentre i ricchi, sempre che","Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. 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dalla puntata del 7 luglio 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI ITALIANE: CRESCONO STUPRI E LETALITÀ “FISIOLOGICA”\r\n\r\nPartiamo dal caso della detenuta trans stuprata e successivamente posta in isolamento nel carcere di Ferrara per estendere la riflessione sulla sessualità in carcere.\r\n\r\nDi nocività in nocività, osserviamo l’aumento impressionante dei decessi “normali” (non per suicidio) nelle galere italiane: una tendenza che ne descrive la letalità fisiologica.\r\n\r\nAggiornamento: negli ultimi giorni emergono casi di stupro anche dal carcere di Prato, mentre un uomo di 57 muore per il caldo nel carcere di Sollicciano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_carcere-stupri-morti-normali.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALESTINE ACTION DIVENTA UN GRUPPO TERRORISTICO\r\n\r\nDalla mezzanotte di venerdì 4 luglio 2025 Palestine Action è ufficialmente un gruppo terroristico.\r\n\r\nLe proposta della Home Secretary Yvette Cooper è passata con una maggioranza quasi assoluta.\r\n\r\nIl governo Laburista di Starmer applica per la prima volta la legge antiterrorismo del 2000 per mettere al bando un movimento... mentre un neonato “Yvette Cooper Group” rivendica azioni dirette giocando con la possibile messa al bando della responsabile degli Interni britannica.\r\n\r\nLa stretta repressiva contro Palestine Action ha cambiato registro dopo il sabotaggio messo in atto alla base RAF di Brize Norton, centro operativo collegato a quello di Akrotiri (Cipro) da cui partono i velivoli britannici direttamente coinvolti in missioni di ricognizione e rifornimento a supporto del genocidio messo in atto da Israele.\r\n\r\nMa i legami tra l’apparato politico britannico e quello tecnomilitare israeliano sono molto più articolati, come descritto da un’inchiesta di DeclassifiedUK.\r\n\r\nIn conclusione, i ripetuti attacchi sferrati dal Mossad contro la Corte Penale Internazionale potrebbero includere anche i recenti tentativi di invasione dei suoi sistemi informatici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalestineActionBandita_RAF_ICC_cyber.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIG BEAUTIFUL BILL: TAGLI AL WELFARE E POTENZIAMENTO APPARATO MILITARE-SORVEGLIANTE-REPRESSIVO\r\n\r\nLeggiamo alcuni estratti da un’interessante e documentato articolo di Fiorella Isabel sulla parte meno visibilizzata all’interno del dibattito pubblico sul Big Beautiful Bill di Donald Trump.\r\n\r\nLa controparte dei tagli operati verso il bilancio dei programmi di copertura sanitaria e di sostegno verso le fasce più vulnerabilizzate di popolazione è rappresentata da una crescita ipertrofica dei fondi per guerra, sorveglianza, rastrellamenti e repressione.\r\n\r\nAggiornamento degli arsenali nucleari, fondi per realizzare nuove basi militari in chiave anti-cinese, potenziamento delle agenzie trasformate in milizie trumpiane, cyberguerra (e vulnerabilizzazione delle infrastrutture civili americane)… uno scenario che, nelle sue sfaccettature, sembra seguire la traiettoria tecno-autoritaria dettata dai top manager di Palantir.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Big-Beatuiful-Surveillance-Bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui l’articolo con le voci del bilancio\r\n\r\n \r\n\r\nESERCITAZIONE A MONTELIBRETTI (ROMA): L’EUROPA GUARDA ALLA ROBOTICA MILITARE\r\n\r\nUn rapido sguardo sulla recente esercitazione svoltasi al campo sperimentale militare di Montelibretti e il coinvolgimento di aziende \"europee\" di robotica e intelligenza artificiale applicate al settore bellico:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_AI_Montelibretti-Robots_hi.mp3\"][/audio]","10 Luglio 2025","2025-07-10 12:18:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/bcupcb_carcere-idf-icc-200x110.jpg","STUPRI E MORTI IN CARCERE - PALESTINE ACTION, TERRORISMO, ICC - BIG BEAUTIFUL BILL E GUERRA - 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podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. 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Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. 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Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 14:01:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/repressione-viola-200x110.jpg","Anarres del 24 gennaio. 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Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":567,"snippet":568,"value":568},[563,71],"Anarres del 24 gennaio. \u003Cmark>Crisi\u003C/mark> \u003Cmark>climatica\u003C/mark>. Zone rosse e sorveglianza rinforzata. Una corte di miliardari e l’America profonda. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-08-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nAntimilitarismo: un’assemblea di lotta\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nMiliardi per i militari. Per noi miseria e repressione\r\nLunedì 11 ottobre. Antimilitaristi nella piazza torinese dello sciopero generale\r\n\r\nL’Italia armata e le “lezioni” afgane\r\nLe truppe italiane, dotate di elicotteri da combattimento “mangusta”, cacciabombardieri AMX, carri armati e missili, in Afganistan hanno fatto la guerra per 20 anni. E l’hanno dipinta con i colori dell’arcobaleno della pace.\r\nUn articolo di Antonio Mazzeo, di recente pubblicato di Sicilia libertaria, ci illustra le tappe dell’occupazione italiana dell’Afganistan.\r\n\r\nVerso la cop 26\r\nCrisi climatica, desertificazione, green washing\r\nNe abbiamo parlato con Gianmarco Cantafio\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 23 ottobre\r\nPunto info antimilitarista al Balon verso il corteo del 20 novembre a Torino\r\nNo ai mercanti di morte, No all’aerospace and defence meetings\r\ndalle 10,30\r\n\r\nGiovedì 4 novembre\r\nfesta degli assassini\r\npresidio antimilitarista in piazza Castello\r\ndalle 17 \r\n\r\nMartedì 9 novembre\r\nGuerre tricolori. Missioni militari tra gasdotti, colonialismo e lager per migranti\r\nore 18\r\nalla Tettoia dei Contadini a Porta Palazzo\r\nIntroduce un compagn* dell’Assemblea Antimilitarista che presenterà le iniziative contro l’aerospace and defence meetings\r\ncon Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nSabato 20 novembre\r\nCorteo antimilitarista\r\nore 14,30 Porta Palazzo – Corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nContro i mercanti d’armi, le fabbriche di morte e le basi militari\r\nContro l’Aerospace & defence meetings\r\nContro la spesa di guerra e le missioni militari all’estero\r\nContro il colonialismo tricolore, boicottiamo l’ENI\r\nContro la guerra ai migranti e ai poveri\r\nContro la violenza sessista di ogni esercito\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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La stessa presenza di alberi bruciati o secchi all’interno dei boschi crea delle condizioni importanti per questo e altri sviluppi biologici o per la prevenzione di altri tipi di fenomeni naturali.\r\n\r\nSi capisce già da subito che quella della gestione forestale non è una questione per nulla semplice né banale: come evitare gli incendi devastanti e incontrollati degli ultimi anni senza però privare del tutto gli ecosistemi di questo importante fenomeno? Quando e come sono adeguate le ripiantumazioni post-incendio, i fuochi controllati e la costruzione di piste tagliafuoco? Che tipo di attenzioni dovrebbe porsi l’essere umano per un’adeguata convivenza con la foresta in modo tale da soddisfare i propri bisogni ma anche quelli ambientali? Qual è la condizione di salute attuale delle foreste italiane e mondiali, tenendo anche in considerazione le fluttuazioni che riguardano il mercato del legno e le politiche economiche internazionali?\r\n\r\nPer rispondere a queste e ad altre domande ci siamo rivolti a Giorgio Vacchiano, docente e ricercatore in Gestione e pianificazione forestale alla Statale di Milano, nonché autore del libro “La Resilienza dei Boschi”.\r\n\r\nAscolta l’audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/incendi.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2021","2021-10-28 22:02:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/Incendio-sopra-Foresto-da-Pinetti_44-1024x682-1024x682-1-200x110.jpg","Incendi e gestione forestale, uno sguardo alla crisi climatica e alle politiche economiche boschive",1635458574,[],[],{"post_title":617},{"matched_tokens":618,"snippet":619,"value":619},[79,71],"Incendi e gestione forestale, uno sguardo alla \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>climatica\u003C/mark> e alle politiche economiche boschive",[621],{"field":333,"matched_tokens":622,"snippet":619,"value":619},[79,71],{"best_field_score":339,"best_field_weight":340,"fields_matched":86,"num_tokens_dropped":49,"score":624,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},"1157451471441100921",6637,{"collection_name":400,"first_q":18,"per_page":344,"q":18},["Reactive",628],{},["Set"],["ShallowReactive",631],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fztK03aEAfN4D17-JQvcNSeXwSqakansVFjZqXLRETI0":-1},true,"/search?query=crisi+climatica"]