","Comunità Energetiche: un'ipotesi reale nel mare della crisi energetica?","post",1680192941,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/carovita/","http://radioblackout.org/tag/comunita-energetica/","http://radioblackout.org/tag/crisi-energetica/","http://radioblackout.org/tag/gas-e-luce/",[31,68,15,69],"comunità energetica","gas e luce",{"post_content":71,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"Crisi","energetica","interessante sulla questione, dal titolo \u003Cmark>Crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark>, facciamo il punto, e che","Martedì il Consiglio dei Ministri ha approvato tra vari provvedimenti un decreto-legge che ha l’obiettivo di contenere i costi dell’energia, simile ad altri già approvati in precedenza ma con la proroga di alcune agevolazioni, evidentemente insufficienti, per le tariffe di energia elettrica rivolte a nuclei con isee inferiore a 15 mila euro o persone in gravi condizioni di salute. È prorogata fino a fine giugno anche la riduzione dell’IVA sul gas (al 5 per cento invece che al 10): una piccola novità è che si applicherà anche al teleriscaldamento, fornitura rimasta esclusa dai precedenti bonus ma che a seguito delle proteste in alcune città ha visto la sua inclusione nei provvedimenti governativi.\r\n\r\n\"Ci saranno delle variazioni importanti superiori al 20% sicuramente\" per la prossima bolletta della luce, \"gli uffici stanno completando adesso anche alla luce del decreto di ieri i conti. Sul gas credo ormai che siamo a fine mese, sarebbe ragionevole aspettarsi qualcosa intorno al 10% perché in quel caso la variazione più importante l'ha fatta nei due mesi precedenti, quindi che adesso riesca a recuperare molto più di quello mi sembra difficile\". Sottolinea il presidente dell'Arera Stefano Besseghini.\r\n\r\nCi accodiamo all'incipit di un articolo di Leonardo Mazzei che propone un punto di vista interessante sulla questione, dal titolo \u003Cmark>Crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark>, facciamo il punto, e che riportiamo qui \"È bene fare il punto sui costi dell’energia, in particolare su quelli del gas e dell’elettricità. Sul tema circola infatti un’ingannevole narrazione, quella secondo cui tutto starebbe andando ormai per il meglio. Ma è davvero così? Assolutamente no.\"\r\n\r\nAll'interno di questo panorama si inserisce il tema delle Comunità Energetiche, una possibilità ancora da esplorare e di cui poco si sa, se non gli elementi critici che riguardano la fattibilità e la possibilità di realizzazione in un orizzonte di \u003Cmark>crisi\u003C/mark> sociale ed economica che non prevede alcun aiuto per le famiglie in difficoltà.\r\n\r\nIn merito, abbiamo posto alcune domande al professor Filippo Barbera al dipartimento Culture Politiche e Società dell'Università di Torino, come riproponiamo in calce :\r\n\r\n(1) cosa prevede esattamente la bozza governativa?, (2) quali le grosse corporation che potrebbero essere interessate ad inserirsi nei CER e perché/ vantaggi rispetto al mercato dell'energia classico? (3) Nella proposta di legge esiste la possibilità per i condomini di attivare forme di gestione diretta dell'energia che si autoproduce o bisogna passare comunque da un intermediario che sia un qualunque gestore dell’energia? (4) quali gli esempi dei comuni virtuosi che hanno attuato piani energetici territoriali? (5) quali le possibili forme/ opportunità di investimenti che potrebbero consentire alle comunità locali di costituire delle CER.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Comunità-energetiche-Barbera-prof2023_03_30_2023.03.30-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[25,74],"Comunità Energetiche: un'ipotesi reale nel mare della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark>?",[81,83,86,89],{"matched_tokens":82,"snippet":31},[],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[74],"comunità \u003Cmark>energetica\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":88},[25,74],"\u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":69},[],[92,99,102],{"field":37,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":98},[35,94],1,[96,97],[25,74],[74],[88,85],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":79,"value":79},"post_title",[25,74],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":75,"value":76},"post_content",[73,74],1157451471441625000,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":49,"score":109,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":111,"highlight":129,"highlights":145,"text_match":105,"text_match_info":155},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":49,"id":114,"is_sticky":49,"permalink":115,"post_author":52,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":55,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":60,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":126},[46],[48],"71495","http://radioblackout.org/2021/10/focus-asiatico-taiwan-e-i-muscoli-usa-china-decoupling-mercato-immobiliare-e-crisi-energetica/","Riprende nell'informazione di Radio Blackout il focus su ciò che avviene in direzione del Sol Levante.\r\n\r\nQuesta mattina, pillole informative dall'Asia e dintorni. 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Negli ultimi mesi la crisi della filiera produttiva mondiale si alternata senza soluzione di continuità. Sono due i simboli della fragilità di questa macchina di produzione, due colli di bottiglia. Il primo è stato il blocco del porto di Yantian nel Guandong dovuto ad un focolaio di corona virus, uno stallo che ha paralizzato il flusso mondiale di container da fine Maggio ai mesi successivi. La seconda immagine di questa crisi è quella della porta-container Ever Given incagliata nel canale di Suez per una settimana, lasciando all'ancora 10 miliardi di dollari di merci stipate nei container.\r\n\r\n\r\nAl di là di questi singoli episodi sembrava che la crisi delle supply chain fosse destinata a risolversi naturalmente, sperando nella capacità del mercato di riprendersi dopo mesi di eccezionalità al prezzo di una fase di inflazione. Ma questa fase transitoria assume sempre di più le caratteristiche di una condizione terminale. In Italia si incomincia a parlare dei rincari nelle bollette di luce e gas che arriveranno nella stagione invernale, ma se spostiamo l'occhio verso oriente quella che sembrava semplice inflazione si presenta con la sua vera complessità.\r\n\r\n\r\nIl 29 Settembre il governo cinese ha pubblicato un documento in cui annuncia l'adozione di un ventaglio di misure per far fronte alla crisi nell'approvvigionamento di carbone e gas per la produzione di energia elettrica. Ma il vero tema del documento è la giustificazione dei numerosi blackout in corso in tutto il paese. Da alcune settimane, specialmente nelle provincie produttive del nord-est, si stanno registrando interruzioni di corrente elettrica dovute all'entrata in vigore di alcune politiche sulla transizione verde del gigante asiatico. Per la prima volta si parla di limitazioni, risparmi, tetti di produzione. Ma questi obiettivi climatici hanno portato a fermare la produzione in molte fabbriche proprio nelle settimane in cui si realizzano le merci destinate al mercato natalizio.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/cina-crisi-energetica.mp3\"][/audio]","8 Ottobre 2021","2021-10-08 10:55:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/1632816320048322-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/1632816320048322-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/1632816320048322-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/1632816320048322.jpg 705w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Crisi Energetica in Cina",1633690542,[124,65,170],"http://radioblackout.org/tag/transizione-verde/",[127,15,172],"transizione verde",{"post_content":174,"post_title":178,"tags":181},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[25],"si fermano con l'allentamento della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> pandemica. 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E' significativo come, nonostante sia il primo appuntamento internazionale che si svolge nel nostro Paese dall'avvio della presidenza del G7 ancora rimangono oscuri i reali contenuti.\r\n\r\nUn elemento fondamentale da sottolineare è il processo che ha portato alla sua definizione, corredato da numerose visite di Giorgia Meloni accompagnata da Descalzi in Africa, che evidenzia un risultato nemmeno troppo celato: omaggiare gli Stati africani coinvolti attraverso doni simbolici, come monitoraggi delle colture agricole in Algeria o i pozzi e le reti idriche in Congo, in cambio di sicurezza energetica. Nulla che possa giustificare i 5,5 miliardi di euro previsti per il piano, con il solo obiettivo di aggiungere un tassello alla costituzione dell'Italia come un hub del gas. Non a caso gli interessi di tipo bellico si intrecciano in questo piano.\r\n\r\nNe parliamo con Gabriele Proglio, ricercatore di Storia contemporanea presso l'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Piano-Mattei-Proglio-2024_02_01_2024.02.01-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","1 Febbraio 2024","2024-02-01 18:15:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image-300x212.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image-300x212.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image-1024x722.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image-768x542.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/proxy-image.jpeg 1536w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Piano Mattei : un corridoio energetico per l'Italia?",1706811353,[213,65,214,215,216],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/hub-del-gas/","http://radioblackout.org/tag/piano-mattei/",[218,15,23,219,220],"Africa","hub del gas","piano mattei",{"post_content":222,"tags":226},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[74],"Congo, in cambio di sicurezza \u003Cmark>energetica\u003C/mark>. Nulla che possa giustificare i","Gli ultimi giorni la questione che riguarda i rapporti tra Italia e Africa in particolare rappresentata dal piano Mattei ha ripreso centralità. E' significativo come, nonostante sia il primo appuntamento internazionale che si svolge nel nostro Paese dall'avvio della presidenza del G7 ancora rimangono oscuri i reali contenuti.\r\n\r\nUn elemento fondamentale da sottolineare è il processo che ha portato alla sua definizione, corredato da numerose visite di Giorgia Meloni accompagnata da Descalzi in Africa, che evidenzia un risultato nemmeno troppo celato: omaggiare gli Stati africani coinvolti attraverso doni simbolici, come monitoraggi delle colture agricole in Algeria o i pozzi e le reti idriche in Congo, in cambio di sicurezza \u003Cmark>energetica\u003C/mark>. Nulla che possa giustificare i 5,5 miliardi di euro previsti per il piano, con il solo obiettivo di aggiungere un tassello alla costituzione dell'Italia come un hub del gas. 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Nel ribadire la necessità di azioni concrete per affrontare la crisi climatica, abbiamo visto come neanche queste ultime siano estranee alle dinamiche di potere.\r\n\r\nPartendo dal patto su acciaio e alluminio siglato tra USA e UE e citato nella Strategia di sicurezza nazionale dell'amministrazione Biden pubblicata una decina di giorni fa, passando per le accuse tra gli Stati su chi fa abbastanza per la crisi climatica (e chi no), fino al Centro di eccellenza sui cambiamenti climatici e la sicurezza creato dalla NATO, ci siamo chiesti (prendendo in prestito il titolo di un post di Marco sul suo profilo Instagram): qual è il nesso, davvero, tra cambiamenti climatici e sicurezza?\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/crisiclimatica.mp3\"][/audio]","24 Ottobre 2022","2022-10-24 17:18:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-300x183.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-300x183.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big-768x469.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nogeoingegneria-com-climate-change-geopolitica-nato-adopts-climate-change-actions-for-203-9475-big.png 860w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il clima come arma",1666631790,[261,262,263,65,264,265,266,267,268,269],"http://radioblackout.org/tag/acciaio/","http://radioblackout.org/tag/carbone/","http://radioblackout.org/tag/crisi-climatica/","http://radioblackout.org/tag/energie-rinnovabili/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ue/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[271,272,273,15,274,18,275,27,276,21],"acciaio","carbone","crisi climatica","energie rinnovabili","nato","UE",{"post_content":278,"tags":282},{"matched_tokens":279,"snippet":280,"value":281},[25],"azioni concrete per affrontare la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> climatica, abbiamo visto come neanche","Insieme a Marco Dell'Aguzzo, che si occupa di esteri, energia e geopolitica, abbiamo esplorato le politiche volte alla riduzione delle emissioni inquinanti. 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Si tratta di un processo che oggi vede un suo culmine ma che è iniziato da molto, il governo Meloni tramite l'aumento dell'IVA e la scelta di passare al mercato libero, per rispettare le condizioni europee relative alla possibilità di ottenere fondi del PNRR, rincara la dose.\r\n\r\nInsieme a Roberto Ciccarelli, autore su Il Manifesto, abbiamo approfondito questi temi in un panorama in cui la crisi si acuisce e i ricchi del mondo si riuniscono a Davos per il forum economico sulle diseguaglianze, rappresentando l'immagine plastica delle contraddizioni di questa fase.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Ciccarelli-gas-2024_01_18_2024.01.18-10.00.00-escopost1.mp3\"][/audio]","19 Gennaio 2024","2024-01-19 11:57:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1024x683.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-1536x1024.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/proxy-image-2048x1365.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Crisi energetica: aumenti sulle bollette del gas e passaggio al mercato libero.",1705665476,[],[],{"post_content":330,"post_title":334},{"matched_tokens":331,"snippet":332,"value":333},[25,74],"mesi. 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Soprattutto nel 2020 il contraccolpo rispetto al virus è stato in prima battuta un rallentamento generale in quasi tutti i settori tranne la grande distribuzione organizzata e i colossi della consegna a domicilio. Tuttavia il Covid-19 ha cambiato anche in linea definitiva il modo di consumare: il boom dell'e-commerce, la casa privata come luogo di socialità, l'abbandono per molti di cinema e posti di ritrovo in favore di un rifugio sempre più massiccio nelle piattaforme digitali (app di incontri, Netflix, software per video-conferincing), non dimenticando l'introduzione del web 3.0 e dell'utilizzo diffuso dell'Intelligenza Artificiale.\r\n\r\nPiù o meno all'improvviso, a causa dell'impatto epidemico, delle restrizioni e dei nuovi comportamenti sociali di buona parte della popolazione che vive in paesi altamente capitalizzati, l'organizzazione dei flussi che ha caratterizzato gli ultimi vent'anni di globalizzazione feroce e internazionalizzazione del lavoro secondo il delirante modello just in time ha raggiunto un punto critico. L'aggressività di tale organizzazione è nota ben prima del coronavirus ma proprio con esso alcuni nodi sono venuti definitivamente al pettine e tra questi l'impatto ancor più energivoro di un capitalismo che va digitalizzandosi sotto la maschera di una grande svolta verde.\r\n\r\nGià dai primi mesi del 2021, con la ripresa a pieno regime della produzione globale e con i suoi repentini cambiamenti, è non solo tornata massicciamente la richiesta di carbone, petrolio e gas naturale, ma è esponenzialmente cresciuta. I paesi produttori di idrocarburi come il petrolio non sono riusciti ad aumentare l’offerta necessaria e quando la domanda di un bene scarso cresce, secondo le leggi del mercato, a crescere sono anche i prezzi. Inoltre i rifornimenti di gas che vengono dalla Russia sono già stati fortemente ridotti in base ai cambiamenti nei trattati commerciali e alcune diatribe geopolitiche intorno all'attivazione del Nord Stream 2, un grande gasdotto che arriva in Germania. A tutto ciò va a unirsi la diminuzione di produttività dei giacimenti di gas, delle centrali idroelettriche ed eoliche dei paesi del nord Europa, e l'impatto delle carbon tax sul prezzo del carbone per disincentivare le emissioni di CO2, o per lo meno questo era l'obiettivo dichiarato solo fino a qualche settimana fa.\r\n\r\nLa guerra in Ucraina aggiunge non solo un'ulteriore ripercussione alla già critica situazione, ma fa saltare i piani per l'approvvigionamento energetico che la governance europea aveva fatto senza l'oste. Il cambiamento di paradigma lanciato da Bruxelles per un grande Green New Deal sembra cadere come un castello di carta di fronte alla mancanza di gas russo. I vari paesi UE da paladini del discorso della svolta verde si sono trasformati nel giro di 48h in ponderati sostenitori del ritorno alle fino a ieri cattive centrali a carbone e dell'implementazione massiccia del nucleare, spacciato come la fonte più pulita e gestibile.\r\n\r\nLa realtà per le persone che vivono governate da questi insani meccanismi diventerà presto ancora più atroce. Con un'energia che diventa sempre più costosa e il cui prezzo definitivo è giocato all'asta del mercato globale, in Italia e in Europa si rischiano oggi blocchi temporanei per risparmiare sulle forniture, ipotesi questa sempre meno remota e già anticipata dai governanti di ogni risma, non per ultimo il premier italiano Mario Draghi.\r\n\r\nIndovinate chi sarà a pagare il prezzo più alto di questo razionamento energetico?\r\n\r\nSe già il rincaro delle bollette è noto e potrebbe diventare insostenibile nel prossimo anno e non solo per i poveri, non è irrilevante in tutto questo il peso della cosiddetta transizione ecologica e di cosa significhi in realtà: l'energia a carissimo prezzo non sarà certo distribuita equamente ma servirà ad alimentare le infrastrutture della produzione profittevole e quelle del controllo.\r\n\r\nDi fatto si consumerà di meno - certamente - perché a essere ridotti al lumicino saremo noi.\r\n\r\nA Macerie su Macerie alcune considerazioni in proposito tra guerra, stato d'emergenza infinito e incognite sul futuro delle città:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/28.2.22completo.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2022","2022-03-01 12:02:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/800px-Castelli_dei_pozzi_-_Grande_Miniera_di_Serbariu-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 28/2/22, Un conto molto salato: crisi energetica, guerra, \"ritorno\" al carbone","podcast",1646132073,[],[],{"post_title":404},{"matched_tokens":405,"snippet":406,"value":406},[25,74],"Macerie su Macerie - 28/2/22, Un conto molto salato: \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark>, guerra, \"ritorno\" al carbone",[408],{"field":100,"matched_tokens":409,"snippet":406,"value":406},[25,74],{"best_field_score":344,"best_field_weight":345,"fields_matched":94,"num_tokens_dropped":49,"score":411,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":49},"1157451471441100921",{"document":413,"highlight":426,"highlights":431,"text_match":342,"text_match_info":434},{"comment_count":49,"id":414,"is_sticky":49,"permalink":415,"podcastfilter":416,"post_author":417,"post_content":418,"post_date":419,"post_excerpt":55,"post_id":414,"post_modified":420,"post_thumbnail":421,"post_title":422,"post_type":399,"sort_by_date":423,"tag_links":424,"tags":425},"81289","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-14/",[364],"cattivipensieri","Abbiamo dato conto delle mobilitazioni che hanno attraversato la Francia, l'Inghilterra, la Grecia, ed è stata nell'ultima settimana anche la volta della Germania, dove i sindacati aspettavano solo l'uscita dalla pandemia per rivendicare aumenti salariali.\r\n\r\nL'inflazione è il grande nemico dei lavoratori e il fatto che in punti tanto alti dell'accumulazione e del benessere europeo si diano grosse mobilitazioni anche inedite è indicativo di questa fase tanto caotica che comporta comunque un'erosione del potere di acquisto dei lavoratori europei.\r\n\r\nE' indubbio che la grande quantità di denaro pubblico pompata per tenere in vita l'economia durante la pandemia ha contribuito ad alzare molto l'inflazione; la guerra e la crisi energetica che ne è derivata hanno aggravato il quadro; il rialzo dei tassi ha provocato scossoni finanziari che mettono in luce una volta di più le molte fragilità del sistema bancario internazionale. Insomma, ogni ricetta messa in campo da istituzioni nazionali e internazionali per attenuare gli effetti di un disastro precedente finisce con l'approfondire le criticità già esistenti e col generarne di nuove. Una sorta di circolo vizioso di cui non s'intravede l'interruzione mentre il quadro generale è sempre più quello di una guerra mondiale che va scaldandosi.\r\n\r\nLa Germania va in cerca del suo ruolo europeo, come forza economicamente e militarmente (?) egemone che faccia le veci degli Stati Uniti nel Mediterraneo e nell'Est europeo, passando per l'umiliazione del North Stream 2 e dei Leopard, certo, ma non c'era grossa scelta.\r\n\r\nS'inizia a intravedere l'interlocutore privilegiato del protagonismo diplomatico cinese che sembrerebbe l'Unione Europea in definitiva, tanto da muovere a Pechino Van der Layen e Macron che forse cercano nei cinesi un argine alle pretese statunitensi. Forse l'Europa prende finalmente atto che non c'è alcuna uscita possibile al conflitto in termini militari e che il permanere dell'impasse non fa che precipitare gli eventi verso un allargamento che avrebbe conseguenze atomiche, quindi catastrofiche.\r\n\r\nLe notizie di questi giorni sono quindi i negoziati a trazione cinese, orizzonte ancora sfumato su cui si staglia quello più concreto degli Iskander portati in Bielorussia, dell'ingresso ufficiale della Finlandia nella Nato, che rinunciando alla sua storica neutralità fa sì che la delicata architettura mondiale postbellica perda un altro architrave. In questo contesto il grido di allarme del presidente Lukashenko chiarisce che l'alternativa ai negoziati no è il prolungarsi indefinito della guerra ma il suo allargamento con conseguenze a dir poco esiziali visto che si tratterebbe non solo di una terza guerra mondiale ma di “una terza guerra mondiale illuminata da fuochi nucleari”.\r\n\r\nAi nostri microfoni Lars, del sindacato Ver.di per fare il punto sulle proteste sindacali in Germania dove non si verificava un ondata di scioperi tanto massiccia da trent'anni.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/fine-4aprile.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nWolfgang Streeck - Germans to the Front (traduzione italiana qui)\r\n\r\nWolfgang Streeck - Il Ritorno del Re\r\n\r\nIl cortocircuito della sinistra di guerra:\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=1x3Dg4rdOXg","5 Aprile 2023","2023-04-06 23:04:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/1680699129279-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #14 – LA GERMANIA TRA SCIOPERI E GUERRA",1680705234,[],[],{"post_content":427},{"matched_tokens":428,"snippet":429,"value":430},[25,74],"l'inflazione; la guerra e la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark> che ne è derivata hanno","Abbiamo dato conto delle mobilitazioni che hanno attraversato la Francia, l'Inghilterra, la Grecia, ed è stata nell'ultima settimana anche la volta della Germania, dove i sindacati aspettavano solo l'uscita dalla pandemia per rivendicare aumenti salariali.\r\n\r\nL'inflazione è il grande nemico dei lavoratori e il fatto che in punti tanto alti dell'accumulazione e del benessere europeo si diano grosse mobilitazioni anche inedite è indicativo di questa fase tanto caotica che comporta comunque un'erosione del potere di acquisto dei lavoratori europei.\r\n\r\nE' indubbio che la grande quantità di denaro pubblico pompata per tenere in vita l'economia durante la pandemia ha contribuito ad alzare molto l'inflazione; la guerra e la \u003Cmark>crisi\u003C/mark> \u003Cmark>energetica\u003C/mark> che ne è derivata hanno aggravato il quadro; il rialzo dei tassi ha provocato scossoni finanziari che mettono in luce una volta di più le molte fragilità del sistema bancario internazionale. Insomma, ogni ricetta messa in campo da istituzioni nazionali e internazionali per attenuare gli effetti di un disastro precedente finisce con l'approfondire le criticità già esistenti e col generarne di nuove. Una sorta di circolo vizioso di cui non s'intravede l'interruzione mentre il quadro generale è sempre più quello di una guerra mondiale che va scaldandosi.\r\n\r\nLa Germania va in cerca del suo ruolo europeo, come forza economicamente e militarmente (?) egemone che faccia le veci degli Stati Uniti nel Mediterraneo e nell'Est europeo, passando per l'umiliazione del North Stream 2 e dei Leopard, certo, ma non c'era grossa scelta.\r\n\r\nS'inizia a intravedere l'interlocutore privilegiato del protagonismo diplomatico cinese che sembrerebbe l'Unione Europea in definitiva, tanto da muovere a Pechino Van der Layen e Macron che forse cercano nei cinesi un argine alle pretese statunitensi. Forse l'Europa prende finalmente atto che non c'è alcuna uscita possibile al conflitto in termini militari e che il permanere dell'impasse non fa che precipitare gli eventi verso un allargamento che avrebbe conseguenze atomiche, quindi catastrofiche.\r\n\r\nLe notizie di questi giorni sono quindi i negoziati a trazione cinese, orizzonte ancora sfumato su cui si staglia quello più concreto degli Iskander portati in Bielorussia, dell'ingresso ufficiale della Finlandia nella Nato, che rinunciando alla sua storica neutralità fa sì che la delicata architettura mondiale postbellica perda un altro architrave. In questo contesto il grido di allarme del presidente Lukashenko chiarisce che l'alternativa ai negoziati no è il prolungarsi indefinito della guerra ma il suo allargamento con conseguenze a dir poco esiziali visto che si tratterebbe non solo di una terza guerra mondiale ma di “una terza guerra mondiale illuminata da fuochi nucleari”.\r\n\r\nAi nostri microfoni Lars, del sindacato Ver.di per fare il punto sulle proteste sindacali in Germania dove non si verificava un ondata di scioperi tanto massiccia da trent'anni.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/fine-4aprile.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nWolfgang Streeck - Germans to the Front (traduzione italiana qui)\r\n\r\nWolfgang Streeck - Il Ritorno del Re\r\n\r\nIl cortocircuito della sinistra di 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Alessandro De Pascale giornalista che scrive per il Manifesto e Atlante delle guerre che si è occupato spesso di armi ,sistemi bellici e traffici correlati , dell' invio di apparati bellici nel Myanmar a sostegno della giunta golpista, delle triangolazioni per eludere l'embargo,del ruolo dell'industria degli armamenti nel nuovo modello di sviluppo centrato sul riarmo ,delle implicazioni della guerra in Ucraina sul mercato delle armi,del potere dei conglomerati industriali in mano ai militari in molti paesi con governi autoritari ,del rapporto fra guerra e droga ,il caso captagon ,e dell'utilizzo dei droni da parte dei trafficanti.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://ilmanifesto.it/myanmar-ora-i-generali-si-fanno-le-armi-in-casa\r\n\r\nle simulazioni di Wargames\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/war-games-la-guerra-sotto-traccia-per-taiwan/\r\n\r\ndalle guerre rese possibili dall’uso di droghe: Guerra&Droga\r\nai droni dei 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dall'immagine della signora Tatcher e del suo pupillo Pinochet malato ,inseguito da un mandato di cattura e ospite della sua grande amica .\r\n\r\n\r\nCi sono i personaggi come Zelensky che fa il solito teatrino prima chiede un minuto di silenzio e poi altre armi; Greta reduce dall’arresto in Germania che dice “Il vertice di chi uccide il pianeta”… però forse è vero che con la crisi energetica viene meno il paravento del greenwashing,che nasconde investimenti legittimati dalla transizione energetica ma che di green hanno poco.\r\n\r\n\r\nGustavo Petro, tra i pochi presidenti a partecipare, propone di cancellare il debito per servizi\r\nambientali\r\nhttps://elpais.com/america-colombia/2023-01-18/petro-reta-a-la-elite-economica-de-davos-sonsu-propuesta-de-canjear-deuda-por-servicios-ambientales.html\r\ne insistendo per un capitalismo decarbonizzato\r\nhttps://www.eltiempo.com/politica/gobierno/gustavo-petro-insistio-en-davos-por-uncapitalismo-descarbonizado-734944\r\ne poi cancella 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paese.\r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1411259/politique/le-burkina-faso-donne-un-mois-aux-forces-armees-francaises-pour-quitter-le-territoire/\r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1411228/politique/au-burkina-62-femmes-liberees-alors-que-les-attaques-jihadistes-se-multiplient/\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-CORNELIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Gennaio 2023","2023-01-22 13:46:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/01/2023-ARMI E AFFARI INSCINDIBILE CONNUBIO PER IL NEO KEYNESISMO DI GUERRA-DAVOS TRAMONTO MELANCONICO DEL NEOLIBERISMO?-SAHEL FRA RAPIMENTI DI MASSA ,MERCENARI E DITTATORI ETERNI SI CONSUMA LA DISSOLUZIONE DELLE ENTITA' STATALI POSTCOLONIALI.",1674395192,[449],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[370],{"post_content":452},{"matched_tokens":453,"snippet":454,"value":455},[25,74],"è vero che con la 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Questo è solo un esempio delle varie azioni possibili per mettere i bastoni tra le ruote ai mirabolanti consumi e sprechi di quell'1% di popolazione mondiale che spende e spande, consuma e gode sulle spalle del rimanente 99%, e per di più contribuendo in modi assolutamente sproporzionati e deprecabili alla crisi energetica ed ecologica.\r\n\r\nBuche dei campi da golf asfaltate, gomme dei SUV forate, e tanta, tanta fantasia: la lotta ecologista non deve per forza avere la forma di lunghe e partecipate megafonate che chiedono ai potenti della terra se, per favore, potrebbero ridurre un pochino le emissioni. Bastano qualche compagn* e un po' di voglia di fare qualcosa di diretto e concreto. Questa modalità di lotta, da affiancarsi a tutte le altre, ci porta a individuare responsabili e approfittatori, i loro oggetti, il loro mondo, e attaccarli. 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Il motivo è l'apertura di un'inchiesta che vede indagati lo stesso primo ministro, il ministro delle infrastrutture e quello dell'ambiente, il sindaco della città di Sines, e esponenti di diverse aziende titolari di progetti per l'esplorazione e l'estrazione del litio in Portogallo. L'indagine verte su presunti illeciti, corruzione di funzionari eletti e traffico di influenze relativi alle concessioni per le miniere di litio, per un impianto di idrogeno verde e per un centro dati nella città costiera meridionale di Sines. Ci troviamo, insomma, di fronte a uno dei primi casi europei di corruzione quasi interamente legati al contesto della transizione energetica.\r\n\r\nQuali sono le conseguenze della crisi di governo sull'andamento dell'estrazione del litio in Portogallo? Come ha reagito la popolazione, e come si stanno organizzando le realtà locali che si oppongono ai progetti minerari che minacciano o già deturpano i loro territori? Quali sono le prospettive di lotta nella situazione attuale? A queste domande prova a dare risposta un compagno che si trova nel nord del paese:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Litio_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","7 Dicembre 2023","2023-12-08 10:03:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/lousas-2-1024x404-1-200x110.jpg","Portogallo: cade il governo, ma il litio resta",1701964131,[],[],{"post_content":497},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":500},[74,25],"legati al contesto della transizione \u003Cmark>energetica\u003C/mark>.\r\n\r\nQuali sono le conseguenze della \u003Cmark>crisi\u003C/mark> di governo sull'andamento dell'estrazione del","Lo scorso 7 novembre il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha dichiarato le proprie dimissioni provocando di fatto la caduta del governo. 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Da parte dei media occidentali si continua a descrivere Hetzbollah come solo un milizia terrorista ma in realtà si tratta di una organizzazione politica che è rappresentativa della comunità scita ed è presente nelle istituzioni libanesi ,ha un estesa ramificazione sociale ,ha costruito un sistema di welfare diffuso ; il suo leader Nasrallah era una personalità estremamente influente nella regione anche dal punto di vista religioso e il suo omicidio costituisce un accelerazione dello scontro con l'Iran . Un Iran riluttante a impegnarsi in una guerra totale con Israele ,consapevole delle difficoltà interne e del consenso perso in seguito alla crisi economica e alla repressione delle proteste di piazza ,che comunque si troverà costretto a rispondere alle provocazioni di Israele .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-03102024-FORLANI-LIBANO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Lorenzo Lamperti , giornalista ed esperto conoscitore della Cina che si trova a Taipei, parliamo del \" petrolio\" cinese come definì nel 1987 Deng xiaoping le terre rare che la Cina possiede in gran quantità e che sono strategiche per lo sviluppo di dispositivi tecnologici utili alla transizione energetica. Partendo dal monopolio dell'estrazione e della catena della raffinazione La Cina si è dotata di processi ormai completamente automatizzati che le consentono di produrre veicoli elettrici a prezzi concorrenziali e condizionare l'approvigionamento a questi materiali che sono strategici anche per l'industria militare . Le recenti manovre di stimolo della Banca Centrale cinese che ha immesso liquidità per sostenere il mercato immobiliare in crisi , le finanze delle casse regionali e le aziende quotate in borsa sono state interpretate come un ammissione delle difficoltà dell'economia cinese il cui sviluppo è lontano dall'obiettivo del 5% annuo di crescita (comunque fantascientifico per le asfittiche economie europee) . Lo sviluppo delle nuove forze produttive ,come le ha chiamate Xi, è teso al superamento del modello di esportazione al fine di stimolare il mercato interno ed ha al contempo preoccupato sopratutto gli Stati Uniti per l'eventuale eccesso di sovraproduzione cinese che ne puo' derivare ,da qui la politica dei dazi sui prodotti cinesi che si sta rivelando controproducente in particolare per il mercato dell'auto europeo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-03102024-LAMPERTI-CINA.mp3\"][/audio]","5 Ottobre 2024","2024-10-05 22:53:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/10/2024-LIBANO UNA NUOVA GAZA ?- LE TERRE RARE SONO IL PETROLIO DELLA CINA DICEVA DENG , ORA XI LE NAZIONALIZZA.",1728168826,[449],[370],{"post_content":522},{"matched_tokens":523,"snippet":524,"value":525},[25],"Libano già colpito da una \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica devastante è stato investito","In questa puntata Bastioni di Orione racconta con Lorenzo Forlani ,giornalista che vive a Beirut , la situazione in Libano sotto attacco dell'esercito israeliano e lo scenario in seguito all'assasinio di Nasrallah .Il leader scita aveva accettato una tregua ,informazione confermata anche da fonti statunitensi ,e probabilmente questo è stato il motivo del suo assassinio da parte dell'aviazione israeliana in quanto la leadership suprematista considera l'allargamento del conflitto un opportunità non solo per garantirsi un futuro politico ma anche per cambiare gli equilibri della regione e nella loro visione millenarista costruire l\"Erétz Yisraél\" promessa ai discendenti di Abramo .\r\n\r\nIl Libano già colpito da una \u003Cmark>crisi\u003C/mark> economica devastante è stato investito dalla ferocia di Israele che sta applicando lo stesso schema genocidario di Gaza senza alcuna remora nel provocare migliaia di vittime civili , e in un paese già diviso , anche a causa dei retaggi coloniali, le fratture confessionali rischiano di acuirsi . 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