","5 ottobre 2024: una lunga giornata di corrispondenze, cronaca e analisi dai microfoni di Radio Blackout.","post",1728248259,[59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/roma-5-ottobre/",[63,12,26],"manifestazione",{"post_content":65},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"cronologia","cariche: tentativo di ricostruire una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> parziale degli eventi fino al","Dalla mattina abbiamo monitorato i dispositivi repressivi volti a profilare impedire l’accesso alla piazza convocata contro il Genocidio del Popolo Palestinese: check points e filtri piazzati lungo le autostrade e alle stazioni ferroviarie, operazioni preventive da parte della polizia politica direttamente nei luoghi di partenza, la volontà – dichiarata da giorni – di mostrificare questa giornata per sterilizzarne il portato politico.\r\n\r\nLe testimonianze in diretta dalla piazza si sono unite a quelle di coloro a cui è stato impedito di raggiungerla e ai messaggi che ci riportavano la geografia repressiva attivatasi lungo le principali arterie che conducono alla capitale.\r\n\r\nQuindi l’evolversi dei rapporti di forza tra un apparato istituzionale (e mediatico) volto a comprimere la possibilità di scendere in strada contro il “genocidio in diretta più visibilizzato nella storia dell’umanità” e migliaia di persone che – nel corso della giornata - hanno stravolto il copione del Ministero e della Questura.\r\n\r\nOre 13.20 – Diretta con una compagna dell’Assemblea di Solidarietà e Lotta di Roma per parlare di quanto avvenuto nei pressi del carcere di Regina Coeli nella serata del 4 ottobre 2024 in solidarietà con le persone che in quella struttura si sono ammutinate e che hanno denunciato la rappresaglia violenta delle guardie. Un’iniziativa che ha attraversato le strade del centro della capitale in un contesto dove la stretta repressiva, rappresentata dal DDL 1660, vorrebbe cancellare tanto l’agibilità dell’autodifesa nelle carceri quanto quella del conflitto sociale sul territorio.\r\n\r\nA margine della corrispondenza, la conferma dell’utilizzo dei fogli di via da parte della Questura di Roma come strumento per impedire l’accesso alla manifestazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_1-reginacoeli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 15.15 – Un’operazione su larga scala: la testimonianza di un compagno di Bergamo ci racconta come i dispositivi di filtro repressivo si siano estesi sul territorio nazionale per impedire il raggiungimento della piazza di Roma; il sequestro dei/delle manifestanti sottraendo loro i documenti e l’utilizzo agile dei fogli di via.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_2-bergamo1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPiccola integrazione redazionale:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_2-bergamo1integrazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 15.30 – Una prima corrispondenza dalla piazza: uno sguardo sulla composizione e sulla quantità di persone che hanno infranto il divieto di manifestare contro il Genocidio.\r\n\r\nRiflessioni sulle meccaniche repressive funzionali al controllo e alla profilazione della folla di manifestanti, tra zone rosse e kettling.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-3-cecilia-carlo-prima.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 16.10 – Uno sguardo più esteso su questa giornata di mobilitazione in giro per l’Europa accompagnato da corrispondenze dalla piazza: il ruolo dei media di regime, la cornice del DDL 1660 e gli strumenti dissuasivi messi in campo in questa giornata, l’annuncio della possibilità di partire in corteo e le successive smentite.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-4-europa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 16.30 – In Val di Susa stanno per partire gli espropri dei terreni su cui sorge il presidio Sole e Baleno di San Giuliano. Grazie al contributo di un compagno No Tav cerchiamo di approfondire la dimensione tecnica e politica di queste mosse, contestualizzandole all’interno della cornice repressiva del DDL 1660 e di come questo – attraverso il terrore punitivo – cerchi di sopperire alla difficoltà di sostenere la prolungata militarizzazione dei territori coinvolti dalle grandi opere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-noTav-guido.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 17.20 – Corrispondenza dalla piazza su lancio di lacrimogeni e gestione della piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_5-lacrimogeni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 17.40 – Cariche e mezzi delle forze dell’ordine entrano in piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_5bis-camionette.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 18.00 – Corrispondenza successiva alle cariche: tentativo di ricostruire una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> parziale degli eventi fino al deflusso (sostanzialmente in corteo) fuori dalla piazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott-5-finaleMarghe.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nOre 19.20 – Conclusione della mobilitazione a Roma e appello dalla resistenza No Tav in Val di Susa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/5ott_ultima-conclusioni-notav.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[71],{"field":72,"matched_tokens":73,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],578730123365187700,{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":17,"score":78,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":45},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":80,"highlight":99,"highlights":104,"text_match":74,"text_match_info":107},{"cat_link":81,"category":82,"comment_count":45,"id":83,"is_sticky":45,"permalink":84,"post_author":48,"post_content":85,"post_date":86,"post_excerpt":87,"post_id":83,"post_modified":88,"post_thumbnail":89,"post_thumbnail_html":90,"post_title":91,"post_type":56,"sort_by_date":92,"tag_links":93,"tags":97},[42],[44],"90244","http://radioblackout.org/2024/06/aggiornamenti-dal-beccaria-di-milano/","Nei mesi scorsi, il carcere minorile Beccaria è stato al centro delle cronache per una serie di abusi documentati su reclusi minorenni. La scorsa settimana ci sono state due evasioni dal carcere, di cui una riuscita, e una protesta collettiva. A quanto si apprende dai giornali, nel pomeriggio di mercoledì, diversi detenuti si sono barricati in una zona dell'istituto dopo aver sfasciato le loro celle e vi sono rimasti fino a tarda notte. Ad accendere la 'miccia' pare sia stata una sanzione disciplinare inflitta a un ragazzo.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna di Milano di fare una cronologia degli ultimi avvenimenti del Beccaria, ascolta o scarica l'approfondimento:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/beccaria.mp3\"][/audio]","3 Giugno 2024","","2024-06-03 12:43:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/minorile-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"122\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/minorile-300x122.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/minorile-300x122.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/minorile-690x284.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/minorile.jpg 696w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aggiornamenti dal Beccaria di Milano",1717418613,[94,95,96],"http://radioblackout.org/tag/carcere-minorile/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/polizia-penitenziaria/",[30,98,32],"milano",{"post_content":100},{"matched_tokens":101,"snippet":102,"value":103},[67],"di Milano di fare una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> degli ultimi avvenimenti del Beccaria,","Nei mesi scorsi, il carcere minorile Beccaria è stato al centro delle cronache per una serie di abusi documentati su reclusi minorenni. 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Oltre a raccontare l'esperienza specifica dell'encampent di NYU, Nour offre una sguardo sulla composizione del movimento studentesco, i suoi aspetti inediti e le sue pratiche.\r\n\r\nGli audio sono intervallati da registrazioni di interventi e canti raccolte durante la marcia dell'1 maggio che vedeva insieme il movimento studentesco e workers; e quella del 3 maggio, a seguito dello sgombero dell'encampent dell'NYU.\r\n\r\nInfine un audio di Giulia, post-doc alla NYU e insegnamte al college di Arts and Science con due corsi, uno di gender studies e uno di letteratura; vive a New York da 8 anni. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all’eredità di Black Lives Matters – in termini di pratiche e di capacità di stare in strada – si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell’opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all’ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\nI contributi sono stati raccolti e montati da Anna Giovanna & Ing.Sollazzi - inviati di Blackout a NYC.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/full-1.mp3\"][/audio]","22 Maggio 2024","2024-05-22 10:36:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"130\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-300x130.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-300x130.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856-100x44.jpeg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/raf360x360075tfafafa_ca443f4786-e1716328744856.jpeg 360w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","FROM THE BELLY OF THE BEAST",1716374216,[124,125,126,60,127],"http://radioblackout.org/tag/decoloniale/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni-universita/","http://radioblackout.org/tag/interviste/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[129,130,20,12,15],"#decoloniale","#occupazioni università",{"post_content":132},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[67],"8 anni. Partendo da una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> e dagli antecedenti del movimento","Un'ora di montaggio audio di interviste e field recording raccolte durante le mobilitazioni per la palestina a New York le prime settimane di maggio 2024.\r\nLa prima conversazione è con Nour, arabo-americana, dottoranda al quarto anno di NYU e attivista. Oltre a raccontare l'esperienza specifica dell'encampent di NYU, Nour offre una sguardo sulla composizione del movimento studentesco, i suoi aspetti inediti e le sue pratiche.\r\n\r\nGli audio sono intervallati da registrazioni di interventi e canti raccolte durante la marcia dell'1 maggio che vedeva insieme il movimento studentesco e workers; e quella del 3 maggio, a seguito dello sgombero dell'encampent dell'NYU.\r\n\r\nInfine un audio di Giulia, post-doc alla NYU e insegnamte al college di Arts and Science con due corsi, uno di gender studies e uno di letteratura; vive a New York da 8 anni. 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Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.\r\n\r\nIn apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di Black Lives Matters - in termini di pratiche e di capacità di stare in strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).","16 Maggio 2024","2024-05-16 14:10:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18-1536x864.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/WhatsApp-Image-2024-05-14-at-23.03.18.jpeg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","BROADCAST 4 PALESTINE: SPECIALE INFO IN DIRETTA DA PALAZZO NUOVO OCCUPATO",1715868308,[154,155,156,157,60,127,158],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/palazzo-nuovo/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[160,161,22,24,12,15,162],"francia","Gaza","università",{"post_content":164},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[67],"Anna Giovanna. Partendo da una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> e dagli antecedenti del movimento","Uno speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout, trasmesso con lo studio mobile in diretta sui 105,250 e dal vivo dai corridoi di Palazzo Nuovo, occupato da lunedì, insieme alla facoltà di Fisica e al Politecnico, in solidarietà con la resistenza palestinese e la popolazione di Gaza e della Cisgiordania sotto attacco israeliano da ormai 8 mesi.\r\n\r\nIn una lunga trasmissione cerchiamo di fare il punto su quello che si muove nelle Università occupate di tutto il mondo, partendo dai campus americani che, dalle occupazioni della Columbia del 17 aprile, hanno fatto da apripista ad un movimento che si è ormai allargato ad atenei di tutto il mondo, decisi a bloccare le proprie facoltà per esercitare pressione sui propri atenei, spingerli a chiudere gli spazi di agibilità accademica e di finanziamento concessi ad Israele ed a Università israeliane e chiedere a gran voce la fine del genocidio attualmente in corso contro la popolazione di Gaza. Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l'ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell'establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell'imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.\r\n\r\nIn apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell'università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell'occupazione e le sue rivendicazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/SIGLA-INTERVENTO-PALNUOVO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSuccessivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all'eredità di Black Lives Matters - in termini di pratiche e di capacità di stare in strada - si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell'opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all'ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-GIULIA-USA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nContinuiamo con una telefonata dall'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per \"apologia del terrorismo\". In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l'EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell'occupazione, il cessate-il-fuoco e l'adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-EHESS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall'occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell'esercito occupante e delle bande armate dei coloni - coperti e finanziati dall'estrema destra di governo israeliano - che adesso si spingono fino al blocco e all'incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/AUDIO-ICHAM.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).",[169],{"field":72,"matched_tokens":170,"snippet":166,"value":167},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":17,"score":78,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":45},{"document":173,"highlight":191,"highlights":196,"text_match":74,"text_match_info":199},{"cat_link":174,"category":175,"comment_count":45,"id":176,"is_sticky":45,"permalink":177,"post_author":48,"post_content":178,"post_date":179,"post_excerpt":87,"post_id":176,"post_modified":180,"post_thumbnail":181,"post_thumbnail_html":182,"post_title":183,"post_type":56,"sort_by_date":184,"tag_links":185,"tags":189},[42],[44],"82903","http://radioblackout.org/2023/06/movimento-no-tav-trento-contro-la-circonvallazione-ferroviaria/","A Trento la RFI, Rete Ferroviaria Italiana, nel 2021 ha reso pubblico il progetto di una circonvallazione ferroviaria, finanziata con i fondi del PNRR, Piano Nazione di Ripresa e Resilienza. Il progetto si lega alla volontà di creare un corridoio ferroviario Alta Velocità/Alta Capacità tra Verona e il Brennero, fortemente sostenuto dal Comune di Trento e dalla Provincia Autonoma.\r\n\r\nSul sito No Tav Trento leggiamo che \" il PNRR sta consentendo al progetto un iter accelerato e totalmente imposto dall’alto che rischia di piombare come una mannaia sulla carne viva del territorio trentino già tra poche settimane.\" e che \"il progetto di circonvallazione (10,5 km di galleria sotto la Marzola più altri 3 km all’aperto distribuiti tra Trento Nord e Mattarello) è un opera che disarticola la città, crea danni e disagi e mette gli abitanti a rischio di una pesante catastrofe ambientale. [...] La circonvallazione di Trento è un’opera energivora in aperto contrasto con le tanto decantate necessità di dimezzare entro il 2030 e di azzerare entro il 2050 le emissioni di CO2. Secondo le stesse stime discutibili dei promotori ci vorranno venti anni di attività del solo tunnel di base del Brennero e del lotto 1 per azzerare la CO2 prodotta dalla loro realizzazione! La circonvallazione di Trento rischia di lasciare alla città ed alla Provincia un pesante debito e di non avere copertura finanziaria per la sua completa realizzazione. Lo stesso progetto di RFI ha una cronologia che ne prevede la realizzazione almeno un anno dopo il limite massimo fissato dalla Commissione Europea perché le opere siano realizzate (giugno 2026). Lo stanziamento previsto non copre i costi dell’opera (la realizzazione della galleria del Brennero costa 140 milioni a km mentre quella prevista sotto la Marzola secondo i suoi progettisti non raggiungerebbe gli 80!), senza contare l’aumento dei costi delle materie prime e delle frese da scavo (il cui prezzo è quadruplicato nell’ultimo anno). E’ forte il rischio di trovarci fra qualche anno con un’opera non finita e priva di finanziamenti, davanti ad un lavoro incompiuto che ha pesantemente devastato la città.\r\nLa circonvallazione di Trento è un opera la cui utilità è tutta da dimostrare.\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno del Comitato No Tav Trento:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/notavtrento.140623.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito due opuscoli sulla storia del Tav in Trentino-Alto Adige, scaricabili in pdf:\r\nTAV IN TRENTINO:UN BUCO NELL’ACQUA\r\n \r\nIL PROGETTO DI CIRCONVALLAZIONE FERROVIARIA","14 Giugno 2023","2023-06-23 18:05:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/277814960_1897245640485978_6568656290072104299_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"138\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/277814960_1897245640485978_6568656290072104299_n-300x138.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/277814960_1897245640485978_6568656290072104299_n-300x138.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/277814960_1897245640485978_6568656290072104299_n-768x353.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/277814960_1897245640485978_6568656290072104299_n.jpg 980w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Movimento No Tav Trento contro la circonvallazione ferroviaria",1686764746,[186,187,188],"http://radioblackout.org/tag/circonvallazione/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/trento/",[28,190,18],"no tav",{"post_content":192},{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":195},[67],"progetto di RFI ha una \u003Cmark>cronologia\u003C/mark> che ne prevede la realizzazione","A Trento la RFI, Rete Ferroviaria Italiana, nel 2021 ha reso pubblico il progetto di una circonvallazione ferroviaria, finanziata con i fondi del PNRR, Piano Nazione di Ripresa e Resilienza. 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Sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per la cura di diverse malattie. Vengono prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi.\r\nSono in grado di generare nuove cellule semplici, ad esempio i globuli rossi e globuli bianchi.\r\nI sostenitori del Metodo Stamina sostengono che esse possono anche contribuire alla cura delle malattie degenerative del sistema nervoso.\r\n\r\nDi seguito alcuni interventi audio e una cronologia storica come stimolo alla riflessione, perché non si può lasciare questioni vitali come le malattie, le medicine, il diritto alla cura agli “specialisti” appartenenti agli apparati scientifici, ai politici o ai manager delle multinazionali farmaceutiche, e neppure prestare fede in maniera acritica a quelle che si presentano come terapie “rivoluzionarie”.\r\nInsomma ci vuole una “medicina dal basso” che porti la salute sopra al profitto nella scala delle priorità e che renda il più orizzontale possibile il rapporto medico-paziente.\r\nOggi purtroppo le cose non stanno così: a causa delle leggi del profitto nel mondo ogni anno muoiono per malattie curabili milioni di persone alle quali viene negato l’accesso ai farmaci perché non hanno i soldi per pagarseli, mentre nei paesi ricchi da una parte si tagliano i posti negli ospedali e dall’altra vengono sprecati miliardi per la diffusione di medicinali inutili e/o dannosi.\r\n\r\nSulle difficoltà di una cura “a basso costo” come quella con le staminali a farsi strada attraverso la burocrazia medica, è utile ascoltare l’audio di un’intervento del dottor Marino Andolina, medico pediatra, pioniere dei trapianti di midollo osseo in Italia e attualmente vicepresidente di Stamina Foundation, a un convegno a Trieste nell’agosto 2009:\r\nAndolina2009\r\n\r\nSempre Andolina in un’intervista di due mesi fa difende i miglioramenti ottenuti con i trattamenti con le staminali e denuncia le menzogne del Ministero della Salute:\r\nAndolina2013\r\n\r\nDi converso Sivio Viale, medico torinese noto per la sua battaglia in favore della pillola abortiva ru486, intervistato qualche giorno fa da Radio Onda d’Urto, critica fortemente il Metodo Stamina:\r\nViale\r\n\r\nDi seguito le principali tappe della storia del Metodo Stamina, dal 2004 fino a pochi giorni fa.\r\n\r\n2004\r\nDavide Vannoni, docente e autore di testi di psicologia della pubblicità e della comunicazione, amministratore unico di una piccola società di comunicazione e indagini di mercato, la Cognition Srl, affetto da una emiparesi facciale, saputo di una ricerca su cellule staminali in corso in un’università ucraina parte per Kharkov, dove conosce i ricercatori titolari dello studio, i russi Elena Schegelskaya e Vyacheslav Klymenko. Si sottopone al prelievo di alcune cellule del midollo osseo, dette mesenchimali, cellule che in seguito al trattamento con alcune sostanze chimiche gli vengono reimpiantate, causando a sua detta un miglioramento dei sintomi.\r\n\r\n2007\r\nVannoni convince i due ricercatori ucraini a seguirlo in Italia, per la precisione a Torino. Nel gennaio 2007 viene inaugurata la Re-Gene srl, con sede in via Giolitti 41, e iniziano i trattamenti con cellule staminali. Questi vengono effettuati in un centro estetico di S. Marino.\r\nIl metodo viene pubblicizzato da depliant che parlano di «oltre mille casi trattati, un recupero del danno dal 70 al 100 per cento (90 ictus con 72 recuperi [...]), una gamma di una ventina di malattie trattate» e da dei video che mostrano «un ballerino russo affetto da Parkinson che si alzava dalla carrozzella e tornava a ballare», «di una giovane paralizzata dalla SLA che riprendeva a camminare», «di un uomo che guariva da una grave forma di psoriasi alle mani». Ai pazienti viene richiesto il pagamento di cifre pari ad alcune decine di migliaia di euro.\r\n\r\n2009\r\nVannoni costituisce la Stamina Foundation, organizzazione senza scopo di lucro. A San Marino incontra il noto medico pediatra Marino Andolina, pioniere dei trapianti di midollo osseo in Italia, allora direttore del dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste. I due iniziano a collaborare e i pazienti vengono curati a Trieste, anche perché il centro di S.Marino nel maggio è stato messo sotto sequestro a seguito di un inchiesta di Guariniello per esercizio abusivo della professione medica.\r\n\r\n2011\r\nAnche l’attività all’ospedale di Trieste deve essere sospesa per la messa sotto sequestro da parte di Guariniello e a partire dall’ottobre Vannoni e Andolina stipulano una convenzione con la Regione Lombardia per la somministrazione di cellule staminali come cura compassionevole presso gli Spedali Civili di Brescia. Tra i primi a ricevere le cure vi è anche un importante funzionario dell’assessorato alla sanità della Regione Lombardia.\r\n\r\n2012\r\nNel maggio l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ordina un’ispezione presso gli Spedali Civili di Brescia, assieme ai carabinieri dei Nas. Lo scopo è verificare le condizioni del laboratorio dove il materiale biologico viene preparato e manipolato. Il laboratorio viene giudicato “assolutamente inadeguato sia dal punto di vista strutturale sia per le cattive condizioni di manutenzione e pulizia”. Un’ordinanza vieta la prosecuzione dei trattamenti in corso: dodici in totale, di cui quattro su bambini.\r\n\r\n2013\r\n17 febbraio. Va in onda in prima serata un servizio delle Iene sul metodo Stamina che da voce ai pazienti e alle loro speranze. L’impatto mediatico è molto forte, da allora si susseguono molte altre trasmissioni e la presa di posizione di Celentano in favore del Metodo Stamina.\r\n25 marzo. Sotto la pressione dell’opinione pubblica un decreto del ministro della Salute Balduzzi autorizza la prosecuzione delle cure a Brescia e l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi, finanziata con 3 milioni di euro.\r\nLuglio. Pazienti e famiglie istituiscono un presidio permanente sotto Montecitorio.\r\nIl 1 agosto un comitato scientifico nominato dal ministero della Salute riceve da Vannoni il metodo per studiarlo e pronunciarsi.\r\n29 agosto. Il comitato esprime parere negativo.\r\n10 ottobre. In conferenza stampa il nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia che la sperimentazione non può proseguire. Vannoni definisce la sospensione “disonesta” e una “crudelta’”.\r\n25 novembre. La rabbia dei malati che chiedono il metodo Stamina sfocia in una manifestazione di piazza. Piu’ presidi bloccano la circolazione al centro di Roma, due manifestanti si estraggono sangue e lo gettano sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin.\r\n4 dicembre. Il parere contrario al metodo del comitato scientifico e’ sospeso dal Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni, per conflitto di interessi di alcuni componenti del comitato. Il ministero annuncia la nomina di un nuovo comitato scientifico (formato da personalita’ anche straniere) per una nuova valutazione del metodo.\r\n18 dicembre. Manifestazione dei malati sotto Palazzo Chigi, tafferugli con la polizia.\r\n28 dicembre. Parlano, in una conferenza stampa a Roma, i familiari dei malati. Cartelle cliniche e video dei loro figli alla mano, sostengono “che ci sono stati miglioramenti”. Intanto il ministero fa sapere di avere scelto i nomi di chi comporra’ il nuovo comitato scientifico.","3 Gennaio 2014","2014-01-09 11:34:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/124659260-4529cfa5-66e9-4312-9cf8-b335ef1ab695.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Metodo Stamina: Big Pharma trema, i malati sperano. 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Ai pazienti viene richiesto il pagamento di cifre pari ad alcune decine di migliaia di euro.\r\n\r\n2009\r\nVannoni costituisce la Stamina Foundation, organizzazione senza scopo di lucro. A San Marino incontra il noto medico pediatra Marino Andolina, pioniere dei trapianti di midollo osseo in Italia, allora direttore del dipartimento trapianti dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste. I due iniziano a collaborare e i pazienti vengono curati a Trieste, anche perché il centro di S.Marino nel maggio è stato messo sotto sequestro a seguito di un inchiesta di Guariniello per esercizio abusivo della professione medica.\r\n\r\n2011\r\nAnche l’attività all’ospedale di Trieste deve essere sospesa per la messa sotto sequestro da parte di Guariniello e a partire dall’ottobre Vannoni e Andolina stipulano una convenzione con la Regione Lombardia per la somministrazione di cellule staminali come cura compassionevole presso gli Spedali Civili di Brescia. Tra i primi a ricevere le cure vi è anche un importante funzionario dell’assessorato alla sanità della Regione Lombardia.\r\n\r\n2012\r\nNel maggio l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ordina un’ispezione presso gli Spedali Civili di Brescia, assieme ai carabinieri dei Nas. Lo scopo è verificare le condizioni del laboratorio dove il materiale biologico viene preparato e manipolato. Il laboratorio viene giudicato “assolutamente inadeguato sia dal punto di vista strutturale sia per le cattive condizioni di manutenzione e pulizia”. Un’ordinanza vieta la prosecuzione dei trattamenti in corso: dodici in totale, di cui quattro su bambini.\r\n\r\n2013\r\n17 febbraio. Va in onda in prima serata un servizio delle Iene sul metodo Stamina che da voce ai pazienti e alle loro speranze. L’impatto mediatico è molto forte, da allora si susseguono molte altre trasmissioni e la presa di posizione di Celentano in favore del Metodo Stamina.\r\n25 marzo. Sotto la pressione dell’opinione pubblica un decreto del ministro della Salute Balduzzi autorizza la prosecuzione delle cure a Brescia e l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi, finanziata con 3 milioni di euro.\r\nLuglio. Pazienti e famiglie istituiscono un presidio permanente sotto Montecitorio.\r\nIl 1 agosto un comitato scientifico nominato dal ministero della Salute riceve da Vannoni il metodo per studiarlo e pronunciarsi.\r\n29 agosto. Il comitato esprime parere negativo.\r\n10 ottobre. In conferenza stampa il nuovo ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia che la sperimentazione non può proseguire. Vannoni definisce la sospensione “disonesta” e una “crudelta’”.\r\n25 novembre. La rabbia dei malati che chiedono il metodo Stamina sfocia in una manifestazione di piazza. Piu’ presidi bloccano la circolazione al centro di Roma, due manifestanti si estraggono sangue e lo gettano sulle foto di Giorgio Napolitano, Enrico Letta e Beatrice Lorenzin.\r\n4 dicembre. Il parere contrario al metodo del comitato scientifico e’ sospeso dal Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni, per conflitto di interessi di alcuni componenti del comitato. Il ministero annuncia la nomina di un nuovo comitato scientifico (formato da personalita’ anche straniere) per una nuova valutazione del metodo.\r\n18 dicembre. Manifestazione dei malati sotto Palazzo Chigi, tafferugli con la polizia.\r\n28 dicembre. Parlano, in una conferenza stampa a Roma, i familiari dei malati. Cartelle cliniche e video dei loro figli alla mano, sostengono “che ci sono stati miglioramenti”. 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