","ROMA, 14 DICEMBRE: CORTEO CONTRO IL NUOVO DDL SICUREZZA","post",1734112748,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/ddl-1660/","http://radioblackout.org/tag/ddl-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione-nazionale/",[15,24,66],"manifestazione nazionale",{"post_content":68,"post_title":74,"tags":79},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"ddl","Sicurezza","La rete \"No \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>Sicurezza\u003C/mark> - A pieno Regime\" ha convocato","La rete \"No \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>Sicurezza\u003C/mark> - A pieno Regime\" ha convocato per domani una manifestazione nazionale a Roma, alle 14 in piazzale del Verano, per protestare contro l'introduzione del nuovo \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Sicurezza\u003C/mark> (\u003Cmark>DDL\u003C/mark> 1660), che nei sogni del governo Meloni vorrebbe essere una vera e propria camicia di forza per i movimenti sociali. Il decreto prevede norme \"cucite su misura\" per bloccare e criminalizzare il conflitto sociale, specialmente nelle sue articolazioni che si sono dimostrate ad oggi più coriacee e combattive come i picchetti della logistica, la lotta contro le grandi opere inutili, le proteste ed i blocchi contro il cambiamento climatico e l'investimento nel fossile. A partire da un'analisi del decreto \u003Cmark>Sicurezza\u003C/mark> e dalla decisione di opporvisi, dopo una grande assemblea nazionale a Roma, la Rete a Pieno Regime ha costruito un percorso di coordinamento e dialogo tra decine di realtà politiche, sociali e sindacali per riuscire non solo a dare battaglia al governo sul terreno del futuro decreto legge, ma anche per tornare a mettere in rete esperienze diverse per dare forza ai molteplici percorsi di lotta che attraversano l'Italia.\r\n\r\nAi nostri microfoni Anna della Rete a Pieno Regime sul corteo di domani 14 dicembre.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/14dicembreRoma.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":75,"snippet":78,"value":78},[76,77],"DDL","SICUREZZA","ROMA, 14 DICEMBRE: CORTEO CONTRO IL NUOVO \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>SICUREZZA\u003C/mark>",[80,83,87],{"matched_tokens":81,"snippet":82},[70],"\u003Cmark>ddl\u003C/mark> 1660",{"matched_tokens":84,"snippet":86},[70,85],"sicurezza","\u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":66},[],[90,97,100],{"field":36,"indices":91,"matched_tokens":93,"snippets":96},[92,48],1,[94,95],[70,85],[70],[86,82],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":72,"value":73},"post_content",[70,71],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":78,"value":78},"post_title",[76,77],1157451471441625000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":107,"tokens_matched":26,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":109,"highlight":134,"highlights":157,"text_match":103,"text_match_info":167},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":48,"id":112,"is_sticky":48,"permalink":113,"post_author":51,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":54,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":59,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":128},[45],[47],"50956","http://radioblackout.org/2018/11/decreto-sicurezza-nuoce-gravemente-non-solo-ai-migranti/","La fissazione giallo-bruna per il mondo migrante non è l'unico obiettivo del delirio repressivo compreso nel decreto che porta il nome dell'attuale ministro dell'interno, un testo peggiorativo persino rispetto al Codice Rocco. Chi lotta dovrà misurarsi con limitazioni sempre più restrittive e una repressione più dura. Così, ora, occupare una casa significa rischiare fino a quattro anni di carcere mentre bloccare il traffico, durante uno sciopero o un picchetto, fino a sei anni.\r\n\r\nEntro il 3 dicembre lo approveranno e così il presidio delle 12,30 di lunedì 26 davanti alla prefettura di Torino in piazza Castello indetto dalla Cub potrebbe essere l'ultima occasione di scendere in piazza senza rischiare anni di galera per aver protestato contro il fascismo strisciante che anima ogni provvedimento di un governo mostruoso.\r\n\r\nSi tratta di un dispositivo per mettere in sicurezza innanzitutto i padroni: è un insieme di politiche razziste e repressive.\r\nQuelle razziste riguardano ovviamente in primo luogo i migranti: vengono limitati i permessi per motivi umanitari concessi finora in caso di emergenza umanitaria, a stranieri che ne facessero richiesta. Aumentano le espulsioni per chi è in regime di asilo politico, aumentando i tipi di reato che, dopo una condanna in primo grado, portano all’espulsione immediata, in questo modo si cancella il principio di non colpevolezza fino al 3° grado di giudizio.\r\nSi raddoppia il tempo di permanenza nei centri per il rimpatrio negli hot spot, negli uffici di frontiera, in strutture della polizia fino a 180 giorni: una sorta di carcere senza reato.\r\nI piccoli centri che ospitano i migranti, sotto l’egida dei Comuni (Sprar), non potranno più accogliere i richiedenti asilo ma soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale.\r\n\r\nMa il decreto non dimentica chi lotta e prevede un inasprimento delle pene e delle sanzioni in caso di blocchi stradali e ferroviari e occupazione di case terreni, e fabbriche e posti di lavoro.\r\nCon l’art 23: Reintroduce il reato di blocco stradale (compresa l’ostruzione o l’ingombro dei binari) oggi sanzionato solo con una multa; a regime sarà punibile con pene da 1 a 6 anni di carcere più sanzioni pecuniarie da 206 fino a 2064 €.\r\nCon l’art 30: Sanziona l’occupazione di case, aziende, terreni con la pena di reclusione da 1 a 3 anni e con la multa da 103 a 1032 euro.\r\nIl decreto estende anche l’uso del Taser (la pistola a impulsi elettrici) anche ai vigili urbani di città superiori ai 100.000 abitanti.\r\nSi vuole disarmare chi lotta e limitare e colpire manifestazioni, cortei e presidi a fronte di conflitto sociale crescente, reso manifesto anche dallo sciopero del 26 ottobre.\r\nLa ripresa delle mobilitazioni rappresenta un incubo per chi ha imposto austerità, precarietà nel lavoro e nel reddito.\r\nGli incubi dei lavoratori sono altri e si chiamano: sicurezza di reddito, di welfare, di lavoro e sul lavoro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi:\r\n\r\nPresidiamo per la nostra sicurezza\r\n\r\n ","23 Novembre 2018","2018-11-26 21:18:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-768x543.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni-1024x723.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/sicurezza_dei-padroni.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Decreto sicurezza: nuoce gravemente non solo ai migranti",1542971990,[122,123,63,124,125,126,127],"http://radioblackout.org/tag/attacco-ai-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/cortei/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/picchetti/","http://radioblackout.org/tag/presidi/","http://radioblackout.org/tag/repressione-conflitti-sociali/",[129,130,24,131,132,133,35],"attacco ai lavoratori","cortei","migranti","picchetti","presidi",{"post_content":135,"post_title":139,"tags":142},{"matched_tokens":136,"snippet":137,"value":138},[85],"un dispositivo per mettere in \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark> innanzitutto i padroni: è un","La fissazione giallo-bruna per il mondo migrante non è l'unico obiettivo del delirio repressivo compreso nel decreto che porta il nome dell'attuale ministro dell'interno, un testo peggiorativo persino rispetto al Codice Rocco. 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Affonda le radici nella retorica emergenziale che reclama e suggerisce norme speciali, in un'esperienza più che decennale di decreti sicurezza. Diffonde, con altri provvedimenti passati e attuali, una comprensione di problemi sociali come problemi di solo ordine pubblico e condotta individuale. Approfondiamo il tema con Enrico Gargiulo, professore di Sociologia all'Università di Torino.\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/gargiulo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","2 Ottobre 2024","2024-10-04 10:50:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/DDL-1660-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/DDL-1660.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Ddl Sicurezza 1660: una riflessione generale tra emergenza permanente e criminalizzazione del conflitto",1727887348,[62,224,127,225],"http://radioblackout.org/tag/decreti-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/rivolte-carcerarie/",[15,227,35,228],"decreti sicurezza","rivolte carcerarie",{"post_content":230,"post_title":234,"tags":238},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[85],"disposizioni di legge, il decreto \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark> in discussione alle camere in","Oltre alle inquietanti e liberticide singole disposizioni di legge, il decreto \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark> in discussione alle camere in questi giorni stimola ulteriori riflessioni generali. 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sono pienamente coinvolti nel massacro in Medio Oriente ed è su loro spinta che anche l’Italia si prepara ad aumentare le spese militari e ad armarsi.\r\n\r\nPartiamo dai posti di lavoro, rivendichiamo miglioramenti di salario e condizioni di lavoro immediati, battiamoci per il diritto per tutti a casa, sanità, istruzione e documenti, opponiamoci alle politiche filo-padronali, razziste e guerrafondaie dell’Italia e dell’UE.\r\n\r\nNe parliamo con una compagna di Genova\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-07042025-GENOVA.mp3\"][/audio]","8 Aprile 2025","Genova manifestazione al porto 11/4/2025","2025-04-08 16:40:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-07042025-GENOVA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/INFO-07042025-GENOVA-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" 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possono ricevere dai propri affetti, escludendo sia specifici alimenti sia alcuni capi di abbigliamento, motivando il tutto con la riduzione del rischio di incendi e costringendo – chi può permetterselo – ad acquistare beni “alternativi” al sopravvitto della carcere.\r\n\r\nInsieme a un compagno dell’Associazione Yairaiha e del Collettivo Antudo approfondiamo la ragioni di queste proteste, dall’importanza dei pacchi in termini materiali e affettivi al contesto di induzione strutturale al suicidio che caratterizza le carceri italiane, arrivando a ricordare come queste forme di mobilitazione e di autodifesa della popolazione detenuta vorrebbero essere pesantemente sanzionate dal DDL Sicurezza (ex DDL 1660).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BCUPCB_proteste-carceri-sicilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIL TRASFERIMENTO DI PRATICHE OPPRESSIVE TRA ITALIA E FRANCIA\r\n\r\nPossiamo osservare un trasferimento bidirezionale di modalità oppressive tra 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dalla puntata del 3 marzo 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nZONE ROSSE A CATANIA\r\n\r\nContinuiamo ad analizzare l’introduzione delle Zone Rosse come nuova e dilagante pratica di governo del territorio; un modello che incarna elementi banottici (sorveglianza funzionale alla messa alla messa al bando/esclusione) e panottici (la percezione di un controllo pervasivo come elemento di per sé disciplinante).\r\n\r\nLe zone rosse sono qualcosa a cavallo tra l’introduzione di credenziali di accesso per attraversare determinate aree urbane, delle mini-frontiere e un’estensione della condanna (anche quando estinta) volta a plasmare l’agibilità sociale di determinate categorie di individui.\r\n\r\nLe zone rosse sono un progetto che conferisce un potere enorme e arbitrario all’apparato repressivo (Prefettura, Questura), mentre introduce nuovi varchi e nuove gerarchizzazioni urbane.\r\n\r\nGrazie al contributo di un compagno della Rete di Catania contro il DDL Sicurezza, 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Mentre i sistemi d’arma autonomi letali (killer robots) puntano su un aspetto subordinato alle funzionalità operative, altri progetti (come quelli di Engine AI, il G-1 di Unitree o gli Atlas di Boston Dynamics) ricercano un rimando immediato alla morfologia umana.\r\n\r\nPartendo da questi elementi potremmo chiederci come evolverà il concetto di Uncanny Valley.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BCUPCB_robot-police-china.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nEVOLUZIONI AI\r\n\r\nIn una recente intervista, uno dei cosiddetti padrini dell’AI, il tecno-ottimista Yann LeCun, descrive i limiti e le prossime rivoluzioni di questa tecnologia cognitiva. 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Mentre i sistemi d’arma autonomi letali (killer robots) puntano su un aspetto subordinato alle funzionalità operative, altri progetti (come quelli di Engine AI, il G-1 di Unitree o gli Atlas di Boston Dynamics) ricercano un rimando immediato alla morfologia umana.\r\n\r\nPartendo da questi elementi potremmo chiederci come evolverà il concetto di Uncanny Valley.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BCUPCB_robot-police-china.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nEVOLUZIONI AI\r\n\r\nIn una recente intervista, uno dei cosiddetti padrini dell’AI, il tecno-ottimista Yann LeCun, descrive i limiti e le prossime rivoluzioni di questa tecnologia cognitiva. 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Dalla recrudescenza della loro codificazione giuridica in Cutro fino ad arrivare all’Albania.\r\n\r\nPer chi volesse riprendere uno degli approfondimenti dedicati ai decreti Cutro, Sud e Caivano, nonché al pacchetto sicurezza (DDL 1660):\r\n\r\n“Mattone su mattone. La costruzione del muro repressivo”\r\n\r\nInvece per approfondire l’accordo Rama-Meloni, vi lasciamo alcuni link di puntante passate dove si entra nel vivo del rapporto fra i due governi:\r\n\r\n“Aggiornamenti dall’Albania e l’esternalizzazione della detenzione amministrativa”\r\n\r\n“Accordo Italia/Albania: fra stratificazione coloniale e devozione”\r\n\r\nCon l’aiuto di Giorgia, avvocata bolognese che non di rado ci aiuta a cogliere ed analizzare i contesti normativi che caratterizzano le procedure di frontiera e la detenzione amministrativa, abbiamo ricordato cosa prevedono le procedure accelerate e che tipo di strutture lo Stato necessita per metterle in atto. Tracciando una linea cronologica dall’apertura dei CPRI in suolo siciliano, da Modica Pozzallo a Porto Empedocle, fino ad arrivare alla costruzione del hotspot di Gjader e del CPRI di Shengjin ciò che emerge è che le scorciatoie politiche dell’esecutivo che – tra un decreto ed un altro – cerca sempre di più di criminalizzare la migrazione e sigillare le frontiere della fortezza Europa, si trovano davanti agli ostacoli del diritto internazionale. Emblematiche sono a tal punte le vicende che stanno caratterizzando i centri in Albania sin dalla loro apertura.\r\n\r\nAscolta qui la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/ProcedureAccelerate7.02.2024.mp3\"][/audio]","14 Febbraio 2025","2025-02-14 12:58:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/cadutalibera-200x110.jpg","Ancora dall’Albania: su procedure accelerate di frontiera e pantomime",1739537856,[477,478,479],"http://radioblackout.org/tag/colonialismo-italiano/","http://radioblackout.org/tag/cpr-albania/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[481,482,375],"colonialismo italiano","cpr albania",{"post_content":484},{"matched_tokens":485,"snippet":486,"value":487},[85,76],"e Caivano, nonché al pacchetto \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark> (\u003Cmark>DDL\u003C/mark> 1660):\r\n\r\n“Mattone su mattone. 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Districarsi nella complessità del contesto nazionale e internazionale non è facile, è però fondamentale riconoscere che quelli che vediamo oggi sono i frutti di una crisi economica che accelera da decenni.\r\n\r\nIn nome del principio di austerità vengono meno politiche materiali e redistributive, avendo ogni anno una grande mole di debito pubblico da alimentare. La finanziaria del Governo Meloni è una legge di tagli, non di redistribuzione. Redistribuire non è possibile in questo contesto politico, la destra fascista è capo di un governo di classe, dominante, che non ha alcuna intenzione di sovvertire l’ordine di mercato.\r\n\r\nFa da sfondo l’economia di guerra. I dati sono allarmanti: aumento di più di due miliardi nella Difesa con la vendita di armi e munizioni che supera il 10 %. La Germania censisce e struttura la costruzione di nuovi bunker e teme entro il 2030 uno scontro diretto tra Russia e Nato.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte dell’approfondimento ci occupiamo più nel dettaglio della situazione italiana.\r\n\r\nIl Sistema Sanitario Nazionale necessità di 3 miliardi di incremento per una tenuta minima, contro gli 1,2 sbloccati dal governo Meloni. La scuola subisce il taglio di più di 5.000 insegnanti e più di 2.000 personali ATA. La riforma Bernini standardizza il precariato universitario. Continua il blocco del turn-over nelle assunzioni nella Pubblica Amministrazione.\r\n\r\nPer chi lavora è oggettivo osservare l’erosione un’ultima parte del suo salario, oltre alla paga netta e i contributi pensionistici. Il riferimento è ai servizi pubblici, oggi sempre più difficoltosi da usufruire, in particolare per la sanità, il cui mercato privato è in vertiginosa crescita. Rivolgersi a essi ha costi importanti, che impattano per forza di cose sull’economia delle persone.\r\n\r\nIn questo schema il governo fascista al potere in Italia si sta muovendo con il più nostalgico dei mezzi a sua disposizione per la tutela del capitale e della classe dominante: l’esercizio del potere con modalità coercitive e non democratiche. Il Ddl sicurezza riduce ancor di più gli spiragli per l’espressione e la manifestazione del dissenso.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nUltima parte la dedichiamo alle conclusioni.\r\n\r\nIl capitalismo sta distruggendo il mondo e sé stesso, la guerra sarà anche questa volta la sua storica via d’uscita?\r\n\r\n“Don’t look up!” tra visioni di futuro in contrasto alla propaganda capitalista e guerrafondaia.\r\n\r\nL’appuntamentoper la manifestazione regionale dello sciopero generale è alle ore 9:00 in piazza XVIII Dicembre. In coda al corteo è stato chiamato uno spezzone sociale e conflittuale dai sindacati di base, con la presenza anche della Rete Libere e Liberi di Lottare. Alle ore 7:30 è in programma un picchetto al Campus Luigi Einaudi contro tagli, Riforma Berini, guerre e precarietà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_26_11_Approfondimento-sulla-finanziaria-con-Francesco-Schettino_3-lancio-sciopero-generale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nI testi citati durante l’intervista sono:\r\n\r\n \tLa fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea di Vladimiro Giacchè, DeriveApprodi, 2011.\r\n \tOperazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo di Clara E. Mattei, Einaudi, 2022\r\n \tL'economia è politica. Clara E. Mattei, Fuoriscena, 2023","28 Novembre 2024","2024-11-28 10:25:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/taglisutagl@-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 26/11/2024",1732789531,[505],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[365],{"post_content":508},{"matched_tokens":509,"snippet":510,"value":511},[236,85],"coercitive e non democratiche. 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Ne parliamo con Cecilia, ex-lavoratrice dell’associazione.\r\n\r\nEufemia, nata nel 2010, è dal 2020 che si struttura, il suo fatturato aumenta, e da piccola associazione diventa un’impresa sociale da circa 800mila euro di fatturato. In seguito alla partecipazione a un bando di Compagnia di San Paolo nel 2021 questo processo si intensifica, inserendo nell’organizzazione nuove figure e nuovischemi organizzativi propri delle realtà aziendali private.\r\n\r\nLe lavoratrici si organizzano in assemblee autonome interne per ripensare a una più equa distribuzione delle risorse economiche, dei carichi lavorativi, dei ruoli di responsabilità. A fine 2023, nel periodo di rinnovo degli organi direttivi, le lavoratrici organizzate vengono a conoscenza di circa 140 nuove tessere associative di persone esterne, con diritto di voto, provenienti dall’area di influenza di un ex presidente, ora candidato. All’assemblea di votazione del nuovo CdA si scopre addirittura una delega falsa, ma il processo di rovesciamento dell’Associazione continua e il direttivo viene rinnovato, nonostante la contrarietà e i dubbi sollevati dalle lavoratrici.\r\n\r\nIl nuovo direttivo propone modifiche strutturali dell’associazione, spingendo al fondo della catena di responsabilità e di gestione molte lavoratrici e socie fondatrici dell’associazione. La non sottoscrizione delle modifiche porta a una situazione vertenziale in cui le lavoratrici decidono di utilizzare lo strumento dello sciopero, che prosegue per oltre 40 giorni, portando all’esclusione delle lavoratrici dall’associazione e al successivo licenziamento.\r\n\r\nIl 12 dicembre 2024 ci sarà la prima udienza presso il Tribunale di Torino a seguito dei ricorsi presentati dalle lavoratrici di contestazione dei licenziamenti. È indetto un presidio in solidarietà alle ore 10:30 di fronte al Tribunale, lato c.so Vittorio Emanuele II.\r\n\r\nGli aggiornamenti della vertenza si possono seguire dalle pagine social “La parte invisibile della città”, gestita dalle lavoratrici auto-organizzate dell’associazione.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Cecilia-ex-lavoratrice-Eufemia-riepilogo-vicenda-aggiornamento-sui-processi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata parliamo della piattaforma e dello sciopero generale indetto dal sindacato di base USB per la giornata di venerdì 13 dicembre 2024.\r\n\r\nLa proclamazione dello sciopero segue una serie di contrasti e lotte con il Governo relative alla manovra Finanziaria, al Ddl 1660, i nuovi decreti sicurezza, al sostegno alla popolazione palestinese, al contrasto dell’economia di guerra. Secondo l’organizzazione sindacale il Governo ha numerose responsabilità circa le difficili condizioni economiche e di potere d’acquisto della classe lavoratrice italiana, che nelle scelte contenute nella manovra finanziaria vengono messe in secondo piano.\r\n\r\nVengono contestati i recenti rinnovi dei CCNL Commercio e Vigilanza nei porti, in aperta polemica con i sindacati confederali. Questa posizione di conflitto ha portato alla decisione dell’Unione Sindacale di Base di non aderire allo sciopero generale del 29 novembre, condiviso da una molteplicità di realtà sociali e sindacali, andando in contro a numerose polemiche tra lavoratrici, lavoratori e solidali.\r\n\r\nNe parliamo in diretta con Giovanni, delegato sindacale USB di Livorno.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Giovanni-delegato-USB-su-sciopero-generale-13-Dicembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNel terzo e ultimo approfondimento della serata trattiamo dei recenti sommovimenti in ambito universitario, a seguito dei tagli e delle riorganizzazioni strutturali contenute nella proposta di legge a firma Bernini.\r\n\r\nNe parliamo in collegamento con Filippo, ricercatore, che ci racconta delle iniziative in programma nel territorio di Milano.\r\n\r\nAll’università Bicocca sono indette assemblee autonome di lavoratrici e lavoratori precari, assemblee sindacali informative indette da FLC-CGIL e si è svolto un corteo e un presidio al Rettorato.\r\n\r\nLa rettrice, Giovanna Iannantuini, è infatti presidentessa della CRUI - Conferenza Rettori Università Italiane – e si è espressa a favore della riforma.\r\n\r\nLa riforma prevede un taglio complessivo di circa 500 milioni di euro per Università e ricerca, la creazione di nuove categorie di lavoro precario, l’esternalizzazione della ricerca, il rischio reale di scaricamento dei costi sulle tasse di studenti e studentesse e apre le porte a una nuova legge delega per la riorganizzazione completa delle università.\r\n\r\nBuon Ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_10_12_Filippo-su-nascita-assemblea-indipendente-di-ricercatori-e-ricercatrici-di-Milano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","12 Dicembre 2024","2024-12-12 08:39:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/IMG_2343-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 10/12/2024",1733992780,[505],[365],{"post_content":563},{"matched_tokens":564,"snippet":565,"value":566},[236,85],"relative alla manovra Finanziaria, al \u003Cmark>Ddl\u003C/mark> 1660, i nuovi decreti \u003Cmark>sicurezza\u003C/mark>, al sostegno alla popolazione palestinese,","Nel primo approfondimento della serata riprendiamo la vertenza delle lavoratrici dell’Associazione di Promozione Sociale Eufemia. 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