","DDL Zan: derive giustizialiste e pinkwashing","post",1621366579,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/ddl-zan/","http://radioblackout.org/tag/giustizialismo/","http://radioblackout.org/tag/omotransfobia/","http://radioblackout.org/tag/pd/","http://radioblackout.org/tag/pink-washing/",[20,68,69,70,71],"giustizialismo","omotransfobia","pd","pink washing",{"post_content":73,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"DDL","Zan","propaganda, questa verrebbe esclusa dal \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark>. Gli insulti omotransfobici sono ammessi,","Il disegno di legge contro l’omotransfobia, il cui primo firmatario è il deputato dem \u003Cmark>Zan\u003C/mark>, ha il suo fulcro nell’estensione dell’articolo 604 bis del codice penale, che prevede la reclusione fino a un anno e sei mesi, per chi attua discriminazioni a sfondo razziale, etnico o religioso, a quelle quelle basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Il progetto prevede fino a 4 anni di reclusione per chi istiga a commettere discriminazioni o violenze di stampo omofobo, punendo pure chi organizza o partecipa ad associazioni che, per i medesimi motivi, istigano alla discriminazione e alla violenza.\r\nLe pene sono analoghe a quelle previste dalla legge Mancino per l’odio razziale, ma rispetto al razzismo, di cui è punita anche la propaganda, questa verrebbe esclusa dal \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark>. Gli insulti omotransfobici sono ammessi, purché non siano accompagnati dall’incitamento alla violenza.\r\nQuesto disegno di legge, sostenuto dalle associazioni vicine al Partito Democratico, è criticato dai settori del movimento transfemminista queer, che si riconoscono nello slogan “Molto più di \u003Cmark>Zan”\u003C/mark>. Altri fanno una critica più radicale, che investe direttamente la deriva giustizialista della legge e l’esplicito pink washing del partito democratico.\r\nPer capirne di più ci siamo collegati con Spiros, un compagno di Firenze attivo nei movimenti transfemministi della sua città.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-18-spiros-zan.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[75,76],"\u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark>: derive giustizialiste e pinkwashing",[83,88,90,92,94],{"matched_tokens":84,"snippet":87},[85,86],"ddl","zan","\u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>zan\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":68},[],{"matched_tokens":91,"snippet":69},[],{"matched_tokens":93,"snippet":70},[],{"matched_tokens":95,"snippet":71},[],[97,102,105],{"field":36,"indices":98,"matched_tokens":99,"snippets":101},[48],[100],[85,86],[87],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":81,"value":81},"post_title",[75,76],{"field":106,"matched_tokens":107,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1157451471441625000,{"best_field_score":110,"best_field_weight":111,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":112,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",2,{"document":115,"highlight":140,"highlights":163,"text_match":108,"text_match_info":173},{"cat_link":116,"category":117,"comment_count":48,"id":118,"is_sticky":48,"permalink":119,"post_author":51,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":54,"post_id":118,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_thumbnail_html":124,"post_title":125,"post_type":59,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":134},[45],[47],"68926","http://radioblackout.org/2021/05/fedez-leni-e-il-ddl-zan/","Il palco del concertone del primo maggio, il cui principale sponsor quest’anno era l’ENI, il gigante energetico italiano, che orienta le politiche neocoloniali dell’Italia in Africa e non solo, ha puntato per la propria operazione di pinkwashing su Fedez, abile comunicatore, che si è fatto promotore del DDL Zan, suscitando l’indignazione ad orologeria di Salvini, dell’immancabile Pillon, e una polemica sulle ingerenze censorie della RAI.\r\nUn bel polpettone che ha animato l’intero settimana ed ha trasformato Fedez in nuovo eroe di certa sinistra perbene a caccia di voti per la competizione elettorale di settembre.\r\nCuriosa l’ingenuità dei dirigenti RAI nel gestire Fedez nella telefonata di pressioni private, divenuta un tormentone sui social, dove si è scatenato un tifo da stadio. Come non immaginare che uno che vive in diretta continua sui social avrebbe filmato e registrato ogni parola? Fedez ha regalato ai propri sponsor anche l’occasione per tentare un rimpasto in RAI, che il governo giallo-verde aveva colonizzato, senza neppure concedere qualche poltrona ai perdenti.\r\nQuesta vicenda ci interroga sulla politica all’epoca del marketing, quando per “vendere” un prodotto serve un testimonial efficace, che – non casualmente - passa in due giorni dal DDL Zan allo smalto per le unghie. I pubblicitari che gestiscono queste operazioni hanno in mano statistiche ricavate dai dati che tanti di noi mettono a disposizione gratuitamente. Il cerchio si chiude.\r\nSullo sfondo, remote, ancora una volta invisibilizzate, le vite concrete delle persone lgbtiq, che ogni giorno devono fare i conti con l’omotransfobia, con gli insulti, la violenza, le discriminazioni.\r\nUna ragione in più per dare forza ai percorsi di autonomia politica, di sottrazione conflittuale dai teatri della politica e del marketing.\r\nAbbiamo commentato la notizia con Sbrock, conduttore di Malormone\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-04-fedez-sbrock.mp3\"][/audio]","4 Maggio 2021","2021-05-04 15:36:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ENI-Palco-foto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ENI-Palco-foto-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ENI-Palco-foto-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/ENI-Palco-foto.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Fedez, l’Eni e il DDL Zan",1620142615,[62,128,129,130,131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/fedez/","http://radioblackout.org/tag/lgbtiq/","http://radioblackout.org/tag/omofobia/","http://radioblackout.org/tag/pinkwashing/","http://radioblackout.org/tag/smalto-per-le-unghie/","http://radioblackout.org/tag/transfobia/",[20,135,136,22,137,138,139],"fedez","lgbtiq","Pinkwashing","smalto per le unghie","transfobia",{"post_content":141,"post_title":145,"tags":148},{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":144},[75,76],"si è fatto promotore del \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark>, suscitando l’indignazione ad orologeria di","Il palco del concertone del primo maggio, il cui principale sponsor quest’anno era l’ENI, il gigante energetico italiano, che orienta le politiche neocoloniali dell’Italia in Africa e non solo, ha puntato per la propria operazione di pinkwashing su Fedez, abile comunicatore, che si è fatto promotore del \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark>, suscitando l’indignazione ad orologeria di Salvini, dell’immancabile Pillon, e una polemica sulle ingerenze censorie della RAI.\r\nUn bel polpettone che ha animato l’intero settimana ed ha trasformato Fedez in nuovo eroe di certa sinistra perbene a caccia di voti per la competizione elettorale di settembre.\r\nCuriosa l’ingenuità dei dirigenti RAI nel gestire Fedez nella telefonata di pressioni private, divenuta un tormentone sui social, dove si è scatenato un tifo da stadio. 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A Torino, dove il presidio era stato convocato dalle associazioni più istituzionali, c’è stata la presenza attiva e visibile di tante soggettività queer, che l’hanno attraversata con striscioni, interventi e corpi incompatibili alle dinamiche lobbiste delle associazioni che animano il Pride istituzionale. Non certo per caso alla piazza convocata dal coordinamento Torino Pride c’erano anche il neosindaco Lorusso e gli assessori Rosatelli e Foglietta, venuti a rassicurare la piazza che il sostegno ricevuto prima dell’ultima tornata elettorale sarebbe stato adeguatamente ripagato.\r\n“Cagnә in frocessione contro padre, patria e padrone.”, “le strade sicure le fanno le frociə che le attraversano.”, “identità erranti contro stato, frontiere e polizia” “le libertà non si chiedono, si prendono!” sono alcuni degli striscioni aperti o appesi dalle componenti antiistituzionali.\r\nLa piazza Queer è poi dilagata oltre piazza Carignano, dando vita ad un corteo che ha attraversato il centro città per approdare in periferia.\r\nNe abbiamo parlato con Wanna Craxi della rete Free(k) Pride.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-02-wanna-craxi-corteo-quuer.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito il comunicato del Free(k) Pride:\r\n\r\n“Siamo incazzatə ma non siamo stupitə.\r\n\r\nQuello che è successo in senato il 27 ottobre durante l'affossamento del ddl zan è l'ennesima ostentazione ed esercizio violento di potere di una classe politica che ha - letteralmente - brindato sull'umiliazione dei nostri corpi dall'alto del loro privilegio cisgender, eterosessuale, abile e patriarcale.\r\n\r\nNon ci sentiamo coinvoltə nell'ondata di sdegno che ha seguito il triste video del senato in festa sui nostri cadaveri, piuttosto nella rabbia, quella rabbia che ci appartiene in quanto corpi queer fastidiosi, scomodi, antipaticamente liberi.\r\n\r\nCome realtà transfemminista queer, pur riconoscendo che alcune persone si sentano rassicurate da una tutela da parte dello stato, abbiamo guardato al ddl zan con uno sguardo profondamente critico, e le ragioni sono molteplici.\r\n\r\nCome mostrə f(e)rocie sappiamo che non sarà una legge punitiva legiferata da uno stato machista e omolesbobitranstuttofobico ad arginare l'escalation di violenza sui nostri corpi a cui stiamo assistendo.\r\n\r\nRifiutiamo il ruolo di vittime disegnato dal ddl zan, non siamo né indifese né fragili; lo ripetiamo: le strade sicure le fanno le frocie che le attraversano.\r\n\r\nNon ci basta che vengano riconosciute le identità e gli orientamenti più socialmente accettabili e decorosi.\r\n\r\nL'invisibilizzazione delle persone asessuali, aromantiche, non monogame e di tutta quella moltitudine di soggettività e orientamenti non conformi, il binarismo con il quale vengono descritte le persone bi+sessuali e trans+ non ci rappresenta, non ci appartiene e ci disgusta, ci rende piene di rabbia.\r\n\r\nVogliamo dare fuoco alla norma, non crearne un'altra.\r\n\r\nNon ci interessa scendere a compromessi, non ci vogliamo normatə, normali o decorose, ci vogliamo così come siamo, mostrə, fierə, troiə, cagnə, dissidenti e indecorosə.\r\n\r\nLa vostra celebrazione della violenza patriarcale è un rivoltante insulto a Orlando e a tuttu lu nostr sorellu ammazzat e suicidat dal vostro odio, che validate e perpetrate ogni giorno salvo poi lavarvi la coscienza di rosa prima delle elezioni, dei pride o il 17 maggio\r\n\r\nD'ora in avanti dovrete essere voi a tremare.\r\n\r\nConosciamo bene i giochini di potere di politicanti rampanti che strizzano l'occhio alle checche in campagna elettorale: l'ultimo pride istituzionale torinese/kermesse elettorale ne è stato esempio lampante.\r\n\r\nConosciamo bene anche i lobbisti delle associazioni che sono oggi in piazza per lamentarsi della mancata restituzione della generosa campagna elettorale offerta dal Torino pride.\r\n\r\nSappiamo come le sponde istituzionali mirino a contenerci: se saremo bravə e non daremo fastidio alla norma dominante forse domani qualche eterosessuale ci lancerà una manciata di caramelle dall'alto.\r\n\r\nMa sappiamo anche che il tempo dell'attivismo LGBT (GGGG) istituzionale e della sua strategia fallimentare del dialogo e del compromesso a ribasso con lo stato è finito.\r\n\r\nNon ci basta 'punire' chi ci aggredisce per strada.\r\n\r\nChe dire allora dell'omolesbobitranstuttofobia dello stato? Della chiusura e ingerenza cattofascista nei consultori? Degli ospedali sistematicamente e colpevolmente privati di mezzi e strutture adeguate alle vite ed esigenze delle persone trans?\r\n\r\nVogliamo entrare come un fiume in piena nelle scuole, nei posti di lavoro, ovunque pensiate di nascondervi ed essere al sicuro.\r\n\r\nTenetevi le briciole: vogliamo il pane, le rose, la prep e il popper.\r\n\r\nCi piace travestirci, ma non ci travestiremo più da eterocisessuali per avere credibilità ai vostri occhi, per avere agibilità nei vostri spazi (che poi sono tutti gli spazi), per sopravvivere.\r\n\r\nÈ tempo che la rabbia transfemminista frocia esploda, è tempo di riempire le strade, di incontrarci e di essere visibili, tracotanti, indecorosə.\r\n\r\nVi abbiamo visto applaudire, pensate di cancellarci ma non avete capito niente.\r\n\r\nCi volete mortə o addomesticatə ci avrete cagnə rabbiosə in ogni città.\r\n\r\nLe libertà non si chiedono\r\n\r\nMa si prendono\r\n\r\nFanculo i diritti\r\n\r\nVogliamo Vendetta”","2 Novembre 2021","2021-11-02 14:29:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"143\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720-300x143.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720-300x143.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720-1024x489.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720-768x367.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/photo_2021-10-31_16-21-33-e1635859820720.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Torino Queer. 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Non certo per caso alla piazza convocata dal coordinamento Torino Pride c’erano anche il neosindaco Lorusso e gli assessori Rosatelli e Foglietta, venuti a rassicurare la piazza che il sostegno ricevuto prima dell’ultima tornata elettorale sarebbe stato adeguatamente ripagato.\r\n“Cagnә in frocessione contro padre, patria e padrone.”, “le strade sicure le fanno le frociə che le attraversano.”, “identità erranti contro stato, frontiere e polizia” “le libertà non si chiedono, si prendono!” sono alcuni degli striscioni aperti o appesi dalle componenti antiistituzionali.\r\nLa piazza Queer è poi dilagata oltre piazza Carignano, dando vita ad un corteo che ha attraversato il centro città per approdare in periferia.\r\nNe abbiamo parlato con Wanna Craxi della rete Free(k) Pride.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-02-wanna-craxi-corteo-quuer.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDi seguito il comunicato del Free(k) Pride:\r\n\r\n“Siamo incazzatə ma non siamo stupitə.\r\n\r\nQuello che è successo in senato il 27 ottobre durante l'affossamento del \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>zan\u003C/mark> è l'ennesima ostentazione ed esercizio violento di potere di una classe politica che ha - letteralmente - brindato sull'umiliazione dei nostri corpi dall'alto del loro privilegio cisgender, eterosessuale, abile e patriarcale.\r\n\r\nNon ci sentiamo coinvoltə nell'ondata di sdegno che ha seguito il triste video del senato in festa sui nostri cadaveri, piuttosto nella rabbia, quella rabbia che ci appartiene in quanto corpi queer fastidiosi, scomodi, antipaticamente liberi.\r\n\r\nCome realtà transfemminista queer, pur riconoscendo che alcune persone si sentano rassicurate da una tutela da parte dello stato, abbiamo guardato al \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>zan\u003C/mark> con uno sguardo profondamente critico, e le ragioni sono molteplici.\r\n\r\nCome mostrə f(e)rocie sappiamo che non sarà una legge punitiva legiferata da uno stato machista e omolesbobitranstuttofobico ad arginare l'escalation di violenza sui nostri corpi a cui stiamo assistendo.\r\n\r\nRifiutiamo il ruolo di vittime disegnato dal \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>zan\u003C/mark>, non siamo né indifese né fragili; lo ripetiamo: le strade sicure le fanno le frocie che le attraversano.\r\n\r\nNon ci basta che vengano riconosciute le identità e gli orientamenti più socialmente accettabili e decorosi.\r\n\r\nL'invisibilizzazione delle persone asessuali, aromantiche, non monogame e di tutta quella moltitudine di soggettività e orientamenti non conformi, il binarismo con il quale vengono descritte le persone bi+sessuali e trans+ non ci rappresenta, non ci appartiene e ci disgusta, ci rende piene di rabbia.\r\n\r\nVogliamo dare fuoco alla norma, non crearne un'altra.\r\n\r\nNon ci interessa scendere a compromessi, non ci vogliamo normatə, normali o decorose, ci vogliamo così come siamo, mostrə, fierə, troiə, cagnə, dissidenti e indecorosə.\r\n\r\nLa vostra celebrazione della violenza patriarcale è un rivoltante insulto a Orlando e a tuttu lu nostr sorellu ammazzat e suicidat dal vostro odio, che validate e perpetrate ogni giorno salvo poi lavarvi la coscienza di rosa prima delle elezioni, dei pride o il 17 maggio\r\n\r\nD'ora in avanti dovrete essere voi a tremare.\r\n\r\nConosciamo bene i giochini di potere di politicanti rampanti che strizzano l'occhio alle checche in campagna elettorale: l'ultimo pride istituzionale torinese/kermesse elettorale ne è stato esempio lampante.\r\n\r\nConosciamo bene anche i lobbisti delle associazioni che sono oggi in piazza per lamentarsi della mancata restituzione della generosa campagna elettorale offerta dal Torino pride.\r\n\r\nSappiamo come le sponde istituzionali mirino a contenerci: se saremo bravə e non daremo fastidio alla norma dominante forse domani qualche eterosessuale ci lancerà una manciata di caramelle dall'alto.\r\n\r\nMa sappiamo anche che il tempo dell'attivismo LGBT (GGGG) istituzionale e della sua strategia fallimentare del dialogo e del compromesso a ribasso con lo stato è finito.\r\n\r\nNon ci basta 'punire' chi ci aggredisce per strada.\r\n\r\nChe dire allora dell'omolesbobitranstuttofobia dello stato? 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Degli ospedali sistematicamente e colpevolmente privati di mezzi e strutture adeguate alle vite ed esigenze delle persone trans?\r\n\r\nVogliamo entrare come un fiume in piena nelle scuole, nei posti di lavoro, ovunque pensiate di nascondervi ed essere al sicuro.\r\n\r\nTenetevi le briciole: vogliamo il pane, le rose, la prep e il popper.\r\n\r\nCi piace travestirci, ma non ci travestiremo più da eterocisessuali per avere credibilità ai vostri occhi, per avere agibilità nei vostri spazi (che poi sono tutti gli spazi), per sopravvivere.\r\n\r\nÈ tempo che la rabbia transfemminista frocia esploda, è tempo di riempire le strade, di incontrarci e di essere visibili, tracotanti, indecorosə.\r\n\r\nVi abbiamo visto applaudire, pensate di cancellarci ma non avete capito niente.\r\n\r\nCi volete mortə o addomesticatə ci avrete cagnə rabbiosə in ogni città.\r\n\r\nLe libertà non si chiedono\r\n\r\nMa si prendono\r\n\r\nFanculo i diritti\r\n\r\nVogliamo Vendetta”",[201,203,205,207,209],{"matched_tokens":202,"snippet":193},[],{"matched_tokens":204,"snippet":87},[85,86],{"matched_tokens":206,"snippet":15},[],{"matched_tokens":208,"snippet":194},[],{"matched_tokens":210,"snippet":18},[],[212,217],{"field":36,"indices":213,"matched_tokens":214,"snippets":216},[24],[215],[85,86],[87],{"field":106,"matched_tokens":218,"snippet":198,"value":199},[75,76],{"best_field_score":110,"best_field_weight":111,"fields_matched":113,"num_tokens_dropped":48,"score":220,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625194",{"document":222,"highlight":242,"highlights":247,"text_match":250,"text_match_info":251},{"cat_link":223,"category":224,"comment_count":48,"id":225,"is_sticky":48,"permalink":226,"post_author":51,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":54,"post_id":225,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_thumbnail_html":231,"post_title":232,"post_type":59,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":238},[45],[47],"70082","http://radioblackout.org/2021/06/da-milano-a-torino-pride-critici-e-contestazione-ai-cattofascisti/","Il 25 giugno le strade di Milano sono state attraversate dalla Marciona, uno dei Pride critici, che da qualche anno segnano una cesura politica con i Pride istituzionali.\r\nDi seguito uno stralcio dalla presentazione dell’iniziativa: “Torniamo in strada anche quest’anno, per far splendere di tutta la sua luce quello che il pride degli sponsor, del decoro e della città col portafogli gonfio chiama marcio.\r\n\r\nVogliamo disturbare e sovvertire la narrazione che ritrae le persone LGBTQIA+ come vittime di cui poi lo Stato si erge a protettore: rivendichiamo un’autodifesa frocia e quir, proponiamo una prospettiva che vada al di là dello schema legge sì/legge no e che riporti al centro dell’attenzione la natura sistemica della violenza etero, cis, patriarcale e critichiamo radicalmente la politica istituzionale che brandisce il carcere come soluzione ai (nostri) problemi.\r\nScendiamo in piazza per parlare di cura, di autodifesa, di autodeterminazione, scendiamo in piazza per non nascondere sotto bandiere arcobaleno il sangue dei CPR.\r\nRiempiamo le strade per parlare di razzismo, di altre affettività e piacere, di accesso a istruzione, reddito, casa e salute.\r\nL’anno scorso siamo state favolose contro la retorica di sponsor e turismo, quest’anno vogliamo fare ancora di più. Vogliamo tutto e lo vogliamo quir!”\r\n\r\nIl 26 giugno a Torino, soggettività queer hanno contestato i cattofascisti del Movimento per la vita, il cui appuntamento contro il DDL Zan è stato un flop di partecipazione, nonostante i pullman annunciati da tutto il nord Italia.\r\nHanno scritto sul loro blogga quelli del Free(k) Pride, soggettività libere e mostruose che si aggirano sotto la Mole: “Ieri una manciata di cattofasci si sono riuniti in un angolo di piazza Castello a manifestare per la loro \"libertà\" di essere omolesbobitransfobici e misogini. Non abbiamo mai creduto nella strategia politica del recitare la parte dellә buonә cittadinә integratә alla norma cis-eterosessuale. Noi alla norma catto-fascia e bigotta non ci pieghiamo e continueremo a scendere in piazza per dirlo. Nessuno spazio a chi ci vorrebbe annientare.”\r\n\r\nIl 10 luglio a Torino ci sarà il Free(k) Pride, ormai approdato alla sua quarta stagione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Sbrock della rete Free(k) Pride e animatore di Malormone sulle libere frequenze di Blackout\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021-06-29-sbrock-marciona-cattofasci.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","29 Giugno 2021","2021-06-29 18:28:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01-1024x767.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01-768x575.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/photo_2021-06-29_15-59-01.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Da Milano a Torino. 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La mossa di Erdogan è volta a legittimare la violenza strutturale che fa della famiglia il luogo di riproduzione dell'oppressione sociale, garantendone la stabilità, e si allinea con la strategia delle destre radicali europee. Per quanto infatti la Convenzione di Istanbul non sia e non possa essere la soluzione definitiva al fatto sociale della violenza maschile, essa è diventata il simbolo della guerra simbolica e politica mossa dal blocco transnazionale e ultraconservatore che sta muovendo attacco alle libertà di donne e persone lgbtq+.\r\n\r\nIn sintonia con Erdogan e il suo governo, il 30 marzo anche il parlamento polacco ha votato per ritirare l’adesione alla Convenzione e dare avvio all’iter di scrittura di una nuova carta, basata sui “diritti della famiglia” e istituente il concetto di “delitti contro la famiglia”. La carta in questione dovrebbe inoltre essere proposta anche a Ungheria, Bulgaria, Slovacchia e Repubblica Ceca, paesi in cui la convenzione di Istanbul è stata recentemente rifiutata o mai ratificata. In questo scenario prendono scena le più recenti azioni del primo ministro ungherese Orban, che ha attirato l’attenzione internazionale per l’approvazione di una legge che associa omosessualità, pornografia e pedofilia, in aggiunta al fatto di essersi attribuito pieni poteri senza limiti temporali sotto la pretesa della lotta alla pandemia. Mentre i leader dell’Europa occidentale recitano il ruolo prestabilito dello scandalo collettivo, i restanti Paesi di Visegrad, in particolare la Polonia, garantiscono a Orban di ostacolare l’unanimità necessaria all’Unione Europea per colpire l’Ungheria con sanzioni comunitarie.\r\n\r\nSi rende urgente ricostruire le alleanze ideologiche e materiali che dalle aule parlamentari ai movimenti di estrema destra e ultracattolici sorreggono la rete internazionale che coordina questi contrattacchi alle libertà conquistate attraverso le lotte da donne, persone lgbtq+ e migranti. Tutto ciò senza cadere nel tranello, tanto caro alle forze neoliberiste da destra a sinistra, della contrapposizione tra un Occidente progressista e baluardo dei diritti, da una parte, e l'arretratezza culturale di chi sta ai margini della fortezza europea, dall’altra.\r\nNe abbiamo parlato con Paola Rudan, di Non Una di Meno Bologna e Connessioni Precarie, che ci ha raccontato dell'incessante attività di piazza portata avanti in questi territori dai movimenti femministi, per la libertà di movimento e sessuale, a partire dall'appello della rete EAST (Essential Autonomous Struggles Transnational) per una mobilitazione transnazionale il prossimo 1 luglio.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/diretta-paola-rudan.mp3\"][/audio]","25 Giugno 2021","2021-06-25 15:35:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Convenzione-Istanbul-1-768x432-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Convenzione-Istanbul-1-768x432-1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Convenzione-Istanbul-1-768x432-1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Convenzione-Istanbul-1-768x432-1.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Molteplici attacchi alla Convenzione di Istanbul: la risposta del movimento femminista transnazionale",1624635320,[269,270,271,272,273,274,275,276,277,278],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/convenzione-di-istanbul/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/","http://radioblackout.org/tag/orban/","http://radioblackout.org/tag/polonia/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/","http://radioblackout.org/tag/turchia/","http://radioblackout.org/tag/ungheria/",[280,281,282,51,283,284,285,286,287,288],"aborto","Convenzione di Istanbul","Erdogan","non una di meno","Orban","polonia","transfemminismo","Turchia","Ungheria",{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[85,76],"Italia impera il dibattito sul \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark> e le ingerenza della Chiesa","Mentre in Italia impera il dibattito sul \u003Cmark>ddl\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark> e le ingerenza della Chiesa Cattolica nell’attività legislativa italiana, il 20 marzo Erdogan ha ritirato con un decreto esecutivo l’adesione della Turchia alla Convenzione di Istanbul, trattato internazionale nato in seno al Consiglio d’Europa per promuovere la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere e domestica ed entrato in vigore nel 2014. 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Tutto ciò senza cadere nel tranello, tanto caro alle forze neoliberiste da destra a sinistra, della contrapposizione tra un Occidente progressista e baluardo dei diritti, da una parte, e l'arretratezza culturale di chi sta ai margini della fortezza europea, dall’altra.\r\nNe abbiamo parlato con Paola Rudan, di Non Una di Meno Bologna e Connessioni Precarie, che ci ha raccontato dell'incessante attività di piazza portata avanti in questi territori dai movimenti femministi, per la libertà di movimento e sessuale, a partire dall'appello della rete EAST (Essential Autonomous Struggles Transnational) per una mobilitazione transnazionale il prossimo 1 luglio.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/diretta-paola-rudan.mp3\"][/audio]",[295],{"field":106,"matched_tokens":296,"snippet":292,"value":293},[85,76],{"best_field_score":252,"best_field_weight":253,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":254,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":48},{"document":299,"highlight":322,"highlights":327,"text_match":250,"text_match_info":330},{"cat_link":300,"category":301,"comment_count":48,"id":302,"is_sticky":48,"permalink":303,"post_author":304,"post_content":305,"post_date":306,"post_excerpt":54,"post_id":302,"post_modified":307,"post_thumbnail":308,"post_thumbnail_html":309,"post_title":310,"post_type":59,"sort_by_date":311,"tag_links":312,"tags":317},[45],[47],"69735","http://radioblackout.org/2021/06/passeggiata-delle-puttane/","anarres","In diverse città italiane, Torino, Firenze, Bologna, Rimini, Palermo, Milano tra il 4 e il 5 giugno si sono svolte Slut Walk contro la violenza omolesbobitransfobica e il pinkwashing istituzionale.\r\nIl sabato precedente Stefanessa, frocia attiva nelle lotte a Torino, era stata aggredita alla Vucciria, il quartiere della movida palermitana.\r\nQui potete riascoltare la diretta di Blackout con lei:\r\nhttps://radioblackout.org/2021/06/palermo-aggressione-omofoba/\r\n\r\nA Torino l’iniziativa è stata lanciata dalla rete Free(k) Pride. Il corteo è partito dai giardini (ir)reali ed ha attraversato le vie del centro, perché la vicenda di Stefanessa mette in luce che ogni giorno è un pride, un modo per affermare se stess*, per gettare in faccia i corpi e le identità non conformi, indisponibili a sottomettersi al processo di normalizzazione istituzionale intrapreso da chi le vorrebbe assimilare alle famiglie patriarcali, di chi crede che la violenza omolesbobitransfobica e misogina si combatta con tribunali e galere, con chi le vorrebbe ingabbiare nel ruolo di vittime da tutelare, soggetti deboli.\r\nOmobilesbotransfobici e misogini giocano la carta della paura, per rendere invisibili i corpi e le identità eccedenti, straordinarie, favolose. 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Il volto e la maschera\r\nIl gesuita venuto da Buenos Aires sin dai primi momenti della sua elezione ha provato (con indubbio successo) a segnare un netta divisione tra il proprio pontificato e quello del suo immediato predecessore, Ratzinger, in arte Benedetto XVI, ora papa emerito.\r\nIl teologo tedesco e il populista argentino sono tuttavia molto meno distanti di quanto possano credere gli ingenui fruitori della propaganda vaticana. Occorreva che tutto cambiasse, perché tutto restasse come prima. E così è stato. In barba a chi, anche dopo l’entrata a gamba tesa di Parolin, il segretario di stato vaticano, sul DDL Zan, continua a sostenere che Francesco sia un agnello e non un lupo. 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Mostre ed altre creature, in nulla appassionate della legge, ma libere ed indecorose sono state in piazza per frocizzarla alla vigilia dell’anniversario della rivolta di Stonewall.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\nAppuntamento alle 15 in piazza Castello\r\n\r\nGiornata contro la repressione\r\nGiovedì 15 luglio ore 18\r\nGiardini (ir)reali, corso San Maurizio angolo via Rossini (se piove occhio al nostro blog o pagina FB)\r\naperibenefit, info, distro, seririot, interventi...\r\nDJ set a cura della Malormone Crew\r\n\r\nSabato 17 luglio\r\nore 10,30\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\nContro le missioni militari italiane in Africa\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30.\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","10 Luglio 2021","2021-07-10 10:10:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/index-200x97.jpeg","Anarres del 25 giugno. Omofobia vaticana. Asti. Frocizzare gli spazi. Bergoglio: il volto e la maschera...","podcast",1625911811,[],[],{"post_content":360},{"matched_tokens":361,"snippet":362,"value":363},[75,76],"proposte, appuntamenti:\r\n\r\nOmofobia vaticana\r\nIl \u003Cmark>DDL\u003C/mark> \u003Cmark>Zan\u003C/mark> non è certo un tema","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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