","Cutro. Un anno dopo","post",1712671096,[64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cutro/","http://radioblackout.org/tag/decreto-cutro/","http://radioblackout.org/tag/esternalizzazione-delle-frontiere/","http://radioblackout.org/tag/morti-in-mare/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-stato/",[21,24,15,71,72,73],"esternalizzazione delle frontiere","morti in mare","strage di stato",{"post_content":75,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[24],"sul bagnasciuga di Steccato di \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> il mare restituiva i corpi","Lo scorso anno sul bagnasciuga di Steccato di \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> il mare restituiva i corpi di uomini, donne e bambini annegati. Da giorni era noto il percorso di avvicinamento di quell’imbarcazione alle coste italiane. Il mare in tempesta, la frontiera chiusa e la decisione di inviare mezzi della guardia di Finanza invece delle navi da soccorso della guardia costiera, li ha uccisi.\r\nUna strage di Stato.\r\nIn quegli stessi giorni la nuova legge sul soccorso in mare obbligava le navi delle Ong a sbarcare in porti lontanissimi i naufraghi pescati nel Mediterraneo centrale e scattavano i primi fermi amministrativi.\r\nGrazie all’esternalizzazione delle frontiere raramente i morti della guerra ai migranti finiscono sulle spiagge del Belpese, ma il Mediterraneo è sempre più un enorme sudario.\r\nPorti lontani, fermi amministrativi, multe per le ONG sono divenute “normali”. Una normalità che uccide.\r\nNel teatro di quella strage il governo decise la clandestinizzazione di diverse migliaia di richiedenti asilo. CPR in Albania, militarizzazione della loro costruzione e gestione sono solo alcuni dei tasselli dell’ulteriore mosaico repressivo del governo.\r\nAbbiamo fatto il punto sulla situazione con Raffaele\r\n\r\nAscolta la diretta;\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-09-cutro-dopo-un-anno-raffaele.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[24],"\u003Cmark>Cutro\u003C/mark>. Un anno dopo",[83,85,88,93,95,97],{"matched_tokens":84,"snippet":21},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[24],"\u003Cmark>Cutro\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":92},[90,91],"decreto","cutro","\u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>cutro\u003C/mark>",{"matched_tokens":94,"snippet":71},[],{"matched_tokens":96,"snippet":72},[],{"matched_tokens":98,"snippet":73},[],[100,106,109],{"field":38,"indices":101,"matched_tokens":102,"snippets":105},[23,28],[103,104],[90,91],[24],[92,87],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":81,"value":81},"post_title",[24],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":77,"value":78},"post_content",[24],1157451471441625000,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":50,"score":116,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":118,"highlight":138,"highlights":156,"text_match":112,"text_match_info":166},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":50,"id":121,"is_sticky":50,"permalink":122,"post_author":53,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":56,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":61,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":134},[47],[49],"81743","http://radioblackout.org/2023/04/decreto-cutro-la-fabbrica-dei-clandestini/","Il decreto Cutro, approvato nella cornice di una strage di Stato, dopo alcune modifiche per impedire che venisse bocciato per incostituzionalità, è stato approvato dal Senato e, dopo il passaggio alla Camera, diverrà legge dello Stato.\r\nIl dato più rilevante è la sensibile riduzione della possibilità di accedere allo status di rifugiato per motivi umanitari. Il nome tecnico è protezione speciale e veniva applicata a chi avesse fatto richiesta del riconoscimento dello status di rifugiato. Nel nostro paese le risposte alle domande di asilo possono arrivare anche dopo anni dall’arrivo e nel 60% dei casi le richieste vengono respinte. La quasi cancellazione della protezione speciale che, se l’immigrato trovava lavoro, poteva anche essere convertita in permesso per motivi di lavoro, significa clandestinizzare migliaia di persone, che, ovviamente, resteranno in Italia, ma in condizioni precarie e di crescente ricattabilità. \r\nIl DL “Cutro” non è certo una novità assoluta, perché ripropone il vecchio decreto Salvini. \r\nPer capirne di più ci siamo collegati con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-losco-dl-cutro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Aprile 2023","2023-04-26 22:26:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/barbed-wire-1199172_1280.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Decreto Cutro. La fabbrica dei clandestini",1682547970,[66,131,132,133],"http://radioblackout.org/tag/dl-20-2023/","http://radioblackout.org/tag/protezione-speciale/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/",[15,135,136,137],"dl 20 2023","protezione speciale","rifugiati",{"post_content":139,"post_title":143,"tags":147},{"matched_tokens":140,"snippet":141,"value":142},[90,24],"Il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, approvato nella cornice di una","Il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, approvato nella cornice di una strage di Stato, dopo alcune modifiche per impedire che venisse bocciato per incostituzionalità, è stato approvato dal Senato e, dopo il passaggio alla Camera, diverrà legge dello Stato.\r\nIl dato più rilevante è la sensibile riduzione della possibilità di accedere allo status di rifugiato per motivi umanitari. Il nome tecnico è protezione speciale e veniva applicata a chi avesse fatto richiesta del riconoscimento dello status di rifugiato. Nel nostro paese le risposte alle domande di asilo possono arrivare anche dopo anni dall’arrivo e nel 60% dei casi le richieste vengono respinte. La quasi cancellazione della protezione speciale che, se l’immigrato trovava lavoro, poteva anche essere convertita in permesso per motivi di lavoro, significa clandestinizzare migliaia di persone, che, ovviamente, resteranno in Italia, ma in condizioni precarie e di crescente ricattabilità. \r\nIl DL “\u003Cmark>Cutro”\u003C/mark> non è certo una novità assoluta, perché ripropone il vecchio \u003Cmark>decreto\u003C/mark> Salvini. \r\nPer capirne di più ci siamo collegati con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/2023-04-25-losco-dl-cutro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":144,"snippet":146,"value":146},[145,24],"Decreto","\u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>. La fabbrica dei clandestini",[148,150,152,154],{"matched_tokens":149,"snippet":92},[90,91],{"matched_tokens":151,"snippet":135},[],{"matched_tokens":153,"snippet":136},[],{"matched_tokens":155,"snippet":137},[],[157,162,164],{"field":38,"indices":158,"matched_tokens":159,"snippets":161},[50],[160],[90,91],[92],{"field":107,"matched_tokens":163,"snippet":146,"value":146},[145,24],{"field":110,"matched_tokens":165,"snippet":141,"value":142},[90,24],{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":50,"score":116,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},{"document":168,"highlight":186,"highlights":204,"text_match":112,"text_match_info":214},{"cat_link":169,"category":170,"comment_count":50,"id":171,"is_sticky":50,"permalink":172,"post_author":53,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":56,"post_id":171,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_thumbnail_html":177,"post_title":178,"post_type":61,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":184},[47],[49],"81654","http://radioblackout.org/2023/04/a-roman-in-piazza-contro-il-decreto-cutro/","Nella giornata del 18 aprile a Roma si è presentata una piazza quanto mai variegata, indetta da più di novanta associazioni, Ong, sindacati, per protestare contro il nuovo decreto legge Cutro, \"l'ennesima legge razzista e restrittiva\": «Le organizzazioni e le reti firmatarie esprimono grande preoccupazione e contrarietà ai contenuti del Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “Decreto Cutro”, ora in discussione al Senato che prevede lo smantellamento la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero».\r\n\r\nA questa prima giornata di mobilitazione ne seguirà un'altra, sempre a Roma, il 28 aprile.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Leone Palmeri, antropologo e giornalista per Melting Pot, di parlarci di questa giornata e, più in generale, del decreto Cutro:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/LeonePalmeri.21042023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui l'articolo di Palmeri sul 18 aprile:\r\nNon siamo d’accordo. A Roma in piazza contro il Decreto Cutro","22 Aprile 2023","2023-04-22 00:53:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341842431_208505211891744_4481121391720827244_n.jpg 803w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A Roma in piazza contro il decreto Cutro",1682124648,[66,181,182,183],"http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/stato-di-emergenza/",[15,18,185,33],"Roma",{"post_content":187,"post_title":192,"tags":195},{"matched_tokens":188,"snippet":190,"value":191},[145,189],"Cutro”","Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “\u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro”\u003C/mark>, ora in discussione al Senato","Nella giornata del 18 aprile a Roma si è presentata una piazza quanto mai variegata, indetta da più di novanta associazioni, Ong, sindacati, per protestare contro il nuovo \u003Cmark>decreto\u003C/mark> legge \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, \"l'ennesima legge razzista e restrittiva\": «Le organizzazioni e le reti firmatarie esprimono grande preoccupazione e contrarietà ai contenuti del Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “\u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro”\u003C/mark>, ora in discussione al Senato che prevede lo smantellamento la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero».\r\n\r\nA questa prima giornata di mobilitazione ne seguirà un'altra, sempre a Roma, il 28 aprile.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Leone Palmeri, antropologo e giornalista per Melting Pot, di parlarci di questa giornata e, più in generale, del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/LeonePalmeri.21042023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui l'articolo di Palmeri sul 18 aprile:\r\nNon siamo d’accordo. A Roma in piazza contro il \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>",{"matched_tokens":193,"snippet":194,"value":194},[90,24],"A Roma in piazza contro il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>",[196,198,200,202],{"matched_tokens":197,"snippet":92},[90,91],{"matched_tokens":199,"snippet":18},[],{"matched_tokens":201,"snippet":185},[],{"matched_tokens":203,"snippet":33},[],[205,210,212],{"field":38,"indices":206,"matched_tokens":207,"snippets":209},[50],[208],[90,91],[92],{"field":107,"matched_tokens":211,"snippet":194,"value":194},[90,24],{"field":110,"matched_tokens":213,"snippet":190,"value":191},[145,189],{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":50,"score":116,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},{"document":216,"highlight":237,"highlights":253,"text_match":112,"text_match_info":261},{"cat_link":217,"category":218,"comment_count":50,"id":219,"is_sticky":50,"permalink":220,"post_author":53,"post_content":221,"post_date":222,"post_excerpt":56,"post_id":219,"post_modified":223,"post_thumbnail":224,"post_thumbnail_html":225,"post_title":226,"post_type":61,"sort_by_date":227,"tag_links":228,"tags":233},[47],[49],"93635","http://radioblackout.org/2024/11/cpr-in-albania-ancora-scontro-tra-governo-e-magistratura/","Nelle stanze del CPR a Gjader anche il secondo gruppo di migranti, appena giunto, non resta più di due giorni: come già successo per i primi dodici, anche i sette nuovi richiedenti asilo saranno trasferiti in Italia.\r\nStavolta la sezione immigrazione del tribunale di Roma, di fronte al recente decreto sui Paesi sicuri, sospende il giudizio sulla convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea.\r\nL'aggiornamento della lista degli Stati di provenienza dei migranti ritenuti \"sicuri”, elevata a norma primaria dopo la prima bocciatura dei giudici nel mese scorso, non ha quindi sortito gli effetti sperati dal governo, perché la norma UE stabilisce che non vi siano stati assolutamente sicuri.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-12-losco-paesi-sicuri.mp3\"][/audio]","21 Novembre 2024","2024-11-21 12:34:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-1536x865.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/gjader-2048x1153.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CPR in Albania. Ancora scontro tra governo e magistratura",1732192478,[229,66,230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/cpr-in-albania/","http://radioblackout.org/tag/gjader/","http://radioblackout.org/tag/paesi-sicuri/","http://radioblackout.org/tag/shengjin-e-gjader/",[26,15,234,235,236],"gjader","paesi sicuri","Shengjin e Gjader",{"post_content":238,"tags":242},{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":241},[90],"Roma, di fronte al recente \u003Cmark>decreto\u003C/mark> sui Paesi sicuri, sospende il","Nelle stanze del CPR a Gjader anche il secondo gruppo di migranti, appena giunto, non resta più di due giorni: come già successo per i primi dodici, anche i sette nuovi richiedenti asilo saranno trasferiti in Italia.\r\nStavolta la sezione immigrazione del tribunale di Roma, di fronte al recente \u003Cmark>decreto\u003C/mark> sui Paesi sicuri, sospende il giudizio sulla convalida del loro trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea.\r\nL'aggiornamento della lista degli Stati di provenienza dei migranti ritenuti \"sicuri”, elevata a norma primaria dopo la prima bocciatura dei giudici nel mese scorso, non ha quindi sortito gli effetti sperati dal governo, perché la norma UE stabilisce che non vi siano stati assolutamente sicuri.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-12-losco-paesi-sicuri.mp3\"][/audio]",[243,245,247,249,251],{"matched_tokens":244,"snippet":26},[],{"matched_tokens":246,"snippet":92},[90,91],{"matched_tokens":248,"snippet":234},[],{"matched_tokens":250,"snippet":235},[],{"matched_tokens":252,"snippet":236},[],[254,259],{"field":38,"indices":255,"matched_tokens":256,"snippets":258},[28],[257],[90,91],[92],{"field":110,"matched_tokens":260,"snippet":240,"value":241},[90],{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":262,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},"1157451471441625194",{"document":264,"highlight":282,"highlights":294,"text_match":112,"text_match_info":302},{"cat_link":265,"category":266,"comment_count":50,"id":267,"is_sticky":50,"permalink":268,"post_author":53,"post_content":269,"post_date":270,"post_excerpt":56,"post_id":267,"post_modified":271,"post_thumbnail":272,"post_thumbnail_html":273,"post_title":274,"post_type":61,"sort_by_date":275,"tag_links":276,"tags":279},[47],[49],"91717","http://radioblackout.org/2024/09/free-maysoon-majidi/","Il 24 luglio il tribunale di Crotone ha confermato le misure cautelari a Maysoon Majidi, attivista e regista kurdo-iraniana di 28 anni, arrestata nel dicembre 2023 sulle coste calabresi dove era sbarcata, con l'accusa di essere una scafista senza la possibilità di un controesame. Sulla stessa costa, nella notte tra il 25 e 26 febbraio 2023, nella strage di Cutro, 94 persone morivano in mare. \r\nDopo essere scappata dalla violenza del regime in Iran e dalla critica situazione delle persone curde in Iraq, Maysoon viene incarcerata, prima a Castrovillari, poi a Reggio Calabria dove è detenuta ancora oggi, in condizione di gravissima depressione e debilitazione fisica e dove resterà almeno fino alla prossima udienza del 18 settembre.\r\nLa condizione di Maysoon è comune a centinaia di altre persone recluse nelle carceri italiane. Le politiche introdotte dall’attuale governo, inasprite dal Decreto Cutro e dalla lotta agli 'scafisti', continuano a trasformare il soccorso in mare in una caccia al crimine, spostando la responsabilità delle politiche migratorie razziste e assassine dei governi su coloro che fisicamente guidano le barche, spesso persone migranti in stato di necessità.\r\nAbbiamo sentito ai microfoni di Radio Blackout un attivista del comitato Free Maysoon, comitato spontaneo composto da realtà e anime diverse che si è formato a inizio marzo 2024 durante la presentazione del libro \"Jin jiyan azadi, la rivoluzione delle donne in Kurdistan\" nell'aula studio liberata dell'Università della Calabria. Il comitato porta supporto a Maysoon Majidi, Marjan Jamali e tutte le altre persone ingiustamente accusate di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, contro il decreto Cutro e tutte le frontiere. Nelle piazze e nelle aule di tribunale portano solidarietà e complicità a Maysoon e alle persone che subiscono questo infame destino.\r\n\r\nAppuntamento a mercoledì 18 settembre alle ore 12 presso il tribunale di Crotone per continuare a sostenere con forza la liberazione di Maysoon, l'abolizione della legge 50/2023 e l'abbattimento del sistema frontiera.\r\nPer rimanere aggiornata, segui le pagine facebook e instagram del comitato Free Maysoon.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/free-maysoon.mp3\"][/audio]","11 Settembre 2024","2024-09-11 15:45:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/download-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/download.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/download.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/download-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/download-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Free Maysoon Majidi",1726069555,[277,66,278],"http://radioblackout.org/tag/free-maysoon/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/",[280,15,281],"#free maysoon","frontiere",{"post_content":283,"tags":287},{"matched_tokens":284,"snippet":285,"value":286},[145,24],"introdotte dall’attuale governo, inasprite dal \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e dalla lotta agli 'scafisti',","Il 24 luglio il tribunale di Crotone ha confermato le misure cautelari a Maysoon Majidi, attivista e regista kurdo-iraniana di 28 anni, arrestata nel dicembre 2023 sulle coste calabresi dove era sbarcata, con l'accusa di essere una scafista senza la possibilità di un controesame. Sulla stessa costa, nella notte tra il 25 e 26 febbraio 2023, nella strage di \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, 94 persone morivano in mare. \r\nDopo essere scappata dalla violenza del regime in Iran e dalla critica situazione delle persone curde in Iraq, Maysoon viene incarcerata, prima a Castrovillari, poi a Reggio Calabria dove è detenuta ancora oggi, in condizione di gravissima depressione e debilitazione fisica e dove resterà almeno fino alla prossima udienza del 18 settembre.\r\nLa condizione di Maysoon è comune a centinaia di altre persone recluse nelle carceri italiane. Le politiche introdotte dall’attuale governo, inasprite dal \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e dalla lotta agli 'scafisti', continuano a trasformare il soccorso in mare in una caccia al crimine, spostando la responsabilità delle politiche migratorie razziste e assassine dei governi su coloro che fisicamente guidano le barche, spesso persone migranti in stato di necessità.\r\nAbbiamo sentito ai microfoni di Radio Blackout un attivista del comitato Free Maysoon, comitato spontaneo composto da realtà e anime diverse che si è formato a inizio marzo 2024 durante la presentazione del libro \"Jin jiyan azadi, la rivoluzione delle donne in Kurdistan\" nell'aula studio liberata dell'Università della Calabria. Il comitato porta supporto a Maysoon Majidi, Marjan Jamali e tutte le altre persone ingiustamente accusate di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, contro il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e tutte le frontiere. Nelle piazze e nelle aule di tribunale portano solidarietà e complicità a Maysoon e alle persone che subiscono questo infame destino.\r\n\r\nAppuntamento a mercoledì 18 settembre alle ore 12 presso il tribunale di Crotone per continuare a sostenere con forza la liberazione di Maysoon, l'abolizione della legge 50/2023 e l'abbattimento del sistema frontiera.\r\nPer rimanere aggiornata, segui le pagine facebook e instagram del comitato Free Maysoon.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/free-maysoon.mp3\"][/audio]",[288,290,292],{"matched_tokens":289,"snippet":280},[],{"matched_tokens":291,"snippet":92},[90,91],{"matched_tokens":293,"snippet":281},[],[295,300],{"field":38,"indices":296,"matched_tokens":297,"snippets":299},[28],[298],[90,91],[92],{"field":110,"matched_tokens":301,"snippet":285,"value":286},[145,24],{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":262,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},{"document":304,"highlight":324,"highlights":329,"text_match":332,"text_match_info":333},{"cat_link":305,"category":306,"comment_count":50,"id":307,"is_sticky":50,"permalink":308,"post_author":53,"post_content":309,"post_date":310,"post_excerpt":56,"post_id":307,"post_modified":311,"post_thumbnail":312,"post_thumbnail_html":313,"post_title":314,"post_type":61,"sort_by_date":315,"tag_links":316,"tags":320},[47],[49],"87397","http://radioblackout.org/2024/02/cpr-da-milano-a-ponte-galeria-i-lager-per-migranti-scoppiano/","La Corte Europea dei Diritti Umani ha ordinato al Governo italiano l’immediato trasferimento dal CPR di Trapani di una persona trattenuta in condizioni materiali degradanti. Una sentenza che riguarda quanto accaduto al CPR di Milo A Trapani nell’ultima settimana di gennaio .\r\n\r\nSi tratta di una ulteriore conferma della violenza e dell’inadeguatezza del sistema detentivo italiano destinato alle persone migranti, e delle condizioni particolarmente gravi in cui ancora sono trattenute le persone all’interno del CPR di Trapani. La situazione dei CPR italiani dove sussiste la detenzione amministrativa per gli stranieri che costituisce una violenza di per sé orribile e non giustificabile in alcuna forma, quanto accaduto nei giorni scorsi mette in luce ancora una volta l’inadeguatezza strutturale del sistema di detenzione amministrativa italiano. La privazione sistematica della libertà personale di persone provenienti da paesi di origine politicamente ridefiniti come “sicuri”, per di più in condizioni indegne, nella mancanza di informazioni sulle motivazioni del trattenimento, e in assenza di accesso a qualsivoglia servizio e tutela legale continuerà inevitabilmente a generare proteste, atti di autolesionismo, incendi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con un compagbno dell'assemblea CPR\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-190224-CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo anche un articolo uscito nella rivista Jeune Afrique che racconta dal punto di vista africano l'inferno dei centri di detenzione italiani per stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1537595/politique/les-migrants-africains-dans-lenfer-des-centres-de-detention-italiens/\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti africani nell'inferno dei centri di detenzione italiani Il suicidio di Ousmane Sylla, un guineano di 22 anni morto suicida in un centro di detenzione per migranti in Italia, getta luce sulle deplorevoli condizioni di vita in questi centri dove vengono rinchiusi gli emigranti, soprattutto africani, considerati illegali. Maÿlis DUDOUET\r\n\r\n \r\nOusmane Sylla aveva 22 anni. Il nome di questo giovane guineano si è aggiunto, lo scorso 4 febbraio, alla lunghissima lista di migliaia di migranti, soprattutto dall'Africa sub-sahariana, che stanno morendo a causa delle politiche migratorie europee. Questa volta, però, non è stato nelle sabbie del Sahara, nelle carceri di un gruppo armato libico o nelle acque turbolente di un Mediterraneo trasformato in cimitero che la morte ha colpito. Ma in territorio europeo, in quest’Italia che costituisce la porta principale per tanti africani in cerca di emigrazione verso il Vecchio Continente.\r\nIl 4 febbraio il giovane si è ucciso mentre era detenuto nel Centro di Rimpatrio di Ponte Galeria (CPR), nome ufficiale dei centri di detenzione per migranti considerati illegali in Italia. Aveva appena saputo che la sua richiesta di asilo era stata respinta ma, non avendo la Guinea un accordo di estradizione con l’Italia, sapeva che sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per molti mesi. E non sopportava l'idea di trascorrere un altro giorno rinchiuso in condizioni deplorevoli. I suoi compagni di prigionia lo trovarono, impiccato, la mattina presto. Su un muro, questo messaggio: “Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse mandato in Africa. I militarti italiani non conoscono altro che il denaro. »\r\n\r\nIl suo suicidio in questo carcere per migranti ha provocato un'ondata di rabbia da Roma a Conakry. In effetti getta luce sulle condizioni dei migranti el il modo in cui, in particolare quelli sub-sahariani, vengono trattati nell’Italia del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni. Ousmane Sylla viveva in Italia da sei anni. Minore al suo arrivo nel Paese, è stato prima ospitato in un centro specializzato. Il giorno in cui è diventato maggiorenne, è diventato uno straniero illegale. Dopo un lungo viaggio, dal centro di Ventimiglia a quello di Teodice, nel centro Italia, è stato trasferito il 14 ottobre 2023 al CPR di Milo, nel Trapani, in Sicilia. Il luogo di detenzione, teatro di ripetuti disordini, è più che sovraffollato. Durante la sua permanenza a Milo, Ousmane Sylla trascorrerà parte delle sue notti all'aperto, per mancanza di spazio. Quasi tre mesi dopo, il 27 gennaio 2024, Ousmane Sylla viene nuovamente trasferito, questa volta al CPR di Ponte Galeria, che sarà la sua ultima destinazione.\r\n\r\nNel 2023, delle circa 500.000 persone in situazione irregolare registrate sul territorio italiano – di cui quasi 160.000 arrivate irregolarmente nel corso dell’anno – solo una piccola parte sarà sottoposta ai rigori dei centri di detenzione: poco più di 6.000 persone sono state internate in uno dei i nove CPR attivi. Le condizioni di vita lì sono disastrose. Oltre alla sovrappopolazione endemica, le indagini condotte da ONG specializzate denunciano maltrattamenti sistematici in alcuni centri, distribuzione di cibo avariato o addirittura somministrazione forzata di medicinali. All'inizio di gennaio, la diffusione di un video in cui si vede un'infermiera, aiutata da agenti di polizia, costringe un detenuto a prendere un sedativo ha causato uno scandalo in Italia. Molti dei CPR sono anche oggetto di indagini giudiziarie o amministrative. Quello di Milano è stato così posto sotto il controllo di un amministratore giudiziario dopo le accuse di truffa e maltrattamenti. Quella di Palazzo San Gervasio è al centro dell'inchiesta in corso sulla somministrazione di forti dosi di calmanti epsicofarmaci. Un’inchiesta realizzata dai media tunisini Inkyfada e italiana Altreconomia ha documentato in particolare questo diffuso uso di psicofarmaci, che rappresentano “almeno il 10% della spesa di ciascun centro e costituiscono addirittura il 44% della spesa del centro di Roma”.\r\n\r\nLe condizioni di vita sono tanto più insopportabili quanto più i periodi di detenzione si allungano. Appena insediatosi al potere, il governo del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni ha aumentato il limite massimo legale da 180 a 540 giorni, attraverso il decreto Cutro 2, particolarmente criticato dalle associazioni per i diritti umani. Le conseguenze sono gravi. Il numero di decessi registrati nei centri di detenzione aumenta ogni anno, mentre l’età media delle vittime della CPR – 33 anni – costituisce un argomento in più per le organizzazioni che ne chiedono la chiusura . Giorgia Meloni, che ha appena ottenuto un accordo con Tirana che prevede la realizzazione del Cpr sul territorio albanese, non sembra proprio disposta a intraprendere questa strada. Il Primo Ministro italiano ha infatti previsto di costruirne di più centri di questo tipo, uno per regione italiana.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Febbraio 2024","2024-02-20 20:49:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI.jpg 474w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CPR DA MILANO A PONTE GALERIA I LAGER PER MIGRANTI SCOPPIANO.",1708461926,[317,64,318,181,319],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/cpr-via-corelli/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[321,21,322,18,323],"cie","cpr via corelli","rivolte",{"post_content":325},{"matched_tokens":326,"snippet":327,"value":328},[90,24],"a 540 giorni, attraverso il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> 2, particolarmente criticato dalle associazioni","La Corte Europea dei Diritti Umani ha ordinato al Governo italiano l’immediato trasferimento dal CPR di Trapani di una persona trattenuta in condizioni materiali degradanti. Una sentenza che riguarda quanto accaduto al CPR di Milo A Trapani nell’ultima settimana di gennaio .\r\n\r\nSi tratta di una ulteriore conferma della violenza e dell’inadeguatezza del sistema detentivo italiano destinato alle persone migranti, e delle condizioni particolarmente gravi in cui ancora sono trattenute le persone all’interno del CPR di Trapani. La situazione dei CPR italiani dove sussiste la detenzione amministrativa per gli stranieri che costituisce una violenza di per sé orribile e non giustificabile in alcuna forma, quanto accaduto nei giorni scorsi mette in luce ancora una volta l’inadeguatezza strutturale del sistema di detenzione amministrativa italiano. La privazione sistematica della libertà personale di persone provenienti da paesi di origine politicamente ridefiniti come “sicuri”, per di più in condizioni indegne, nella mancanza di informazioni sulle motivazioni del trattenimento, e in assenza di accesso a qualsivoglia servizio e tutela legale continuerà inevitabilmente a generare proteste, atti di autolesionismo, incendi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con un compagbno dell'assemblea CPR\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-190224-CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo anche un articolo uscito nella rivista Jeune Afrique che racconta dal punto di vista africano l'inferno dei centri di detenzione italiani per stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1537595/politique/les-migrants-africains-dans-lenfer-des-centres-de-detention-italiens/\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti africani nell'inferno dei centri di detenzione italiani Il suicidio di Ousmane Sylla, un guineano di 22 anni morto suicida in un centro di detenzione per migranti in Italia, getta luce sulle deplorevoli condizioni di vita in questi centri dove vengono rinchiusi gli emigranti, soprattutto africani, considerati illegali. Maÿlis DUDOUET\r\n\r\n \r\nOusmane Sylla aveva 22 anni. Il nome di questo giovane guineano si è aggiunto, lo scorso 4 febbraio, alla lunghissima lista di migliaia di migranti, soprattutto dall'Africa sub-sahariana, che stanno morendo a causa delle politiche migratorie europee. Questa volta, però, non è stato nelle sabbie del Sahara, nelle carceri di un gruppo armato libico o nelle acque turbolente di un Mediterraneo trasformato in cimitero che la morte ha colpito. Ma in territorio europeo, in quest’Italia che costituisce la porta principale per tanti africani in cerca di emigrazione verso il Vecchio Continente.\r\nIl 4 febbraio il giovane si è ucciso mentre era detenuto nel Centro di Rimpatrio di Ponte Galeria (CPR), nome ufficiale dei centri di detenzione per migranti considerati illegali in Italia. Aveva appena saputo che la sua richiesta di asilo era stata respinta ma, non avendo la Guinea un accordo di estradizione con l’Italia, sapeva che sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per molti mesi. E non sopportava l'idea di trascorrere un altro giorno rinchiuso in condizioni deplorevoli. I suoi compagni di prigionia lo trovarono, impiccato, la mattina presto. Su un muro, questo messaggio: “Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse mandato in Africa. I militarti italiani non conoscono altro che il denaro. »\r\n\r\nIl suo suicidio in questo carcere per migranti ha provocato un'ondata di rabbia da Roma a Conakry. In effetti getta luce sulle condizioni dei migranti el il modo in cui, in particolare quelli sub-sahariani, vengono trattati nell’Italia del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni. Ousmane Sylla viveva in Italia da sei anni. Minore al suo arrivo nel Paese, è stato prima ospitato in un centro specializzato. Il giorno in cui è diventato maggiorenne, è diventato uno straniero illegale. Dopo un lungo viaggio, dal centro di Ventimiglia a quello di Teodice, nel centro Italia, è stato trasferito il 14 ottobre 2023 al CPR di Milo, nel Trapani, in Sicilia. Il luogo di detenzione, teatro di ripetuti disordini, è più che sovraffollato. Durante la sua permanenza a Milo, Ousmane Sylla trascorrerà parte delle sue notti all'aperto, per mancanza di spazio. Quasi tre mesi dopo, il 27 gennaio 2024, Ousmane Sylla viene nuovamente trasferito, questa volta al CPR di Ponte Galeria, che sarà la sua ultima destinazione.\r\n\r\nNel 2023, delle circa 500.000 persone in situazione irregolare registrate sul territorio italiano – di cui quasi 160.000 arrivate irregolarmente nel corso dell’anno – solo una piccola parte sarà sottoposta ai rigori dei centri di detenzione: poco più di 6.000 persone sono state internate in uno dei i nove CPR attivi. Le condizioni di vita lì sono disastrose. Oltre alla sovrappopolazione endemica, le indagini condotte da ONG specializzate denunciano maltrattamenti sistematici in alcuni centri, distribuzione di cibo avariato o addirittura somministrazione forzata di medicinali. All'inizio di gennaio, la diffusione di un video in cui si vede un'infermiera, aiutata da agenti di polizia, costringe un detenuto a prendere un sedativo ha causato uno scandalo in Italia. Molti dei CPR sono anche oggetto di indagini giudiziarie o amministrative. Quello di Milano è stato così posto sotto il controllo di un amministratore giudiziario dopo le accuse di truffa e maltrattamenti. Quella di Palazzo San Gervasio è al centro dell'inchiesta in corso sulla somministrazione di forti dosi di calmanti epsicofarmaci. Un’inchiesta realizzata dai media tunisini Inkyfada e italiana Altreconomia ha documentato in particolare questo diffuso uso di psicofarmaci, che rappresentano “almeno il 10% della spesa di ciascun centro e costituiscono addirittura il 44% della spesa del centro di Roma”.\r\n\r\nLe condizioni di vita sono tanto più insopportabili quanto più i periodi di detenzione si allungano. Appena insediatosi al potere, il governo del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni ha aumentato il limite massimo legale da 180 a 540 giorni, attraverso il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> 2, particolarmente criticato dalle associazioni per i diritti umani. Le conseguenze sono gravi. Il numero di decessi registrati nei centri di detenzione aumenta ogni anno, mentre l’età media delle vittime della CPR – 33 anni – costituisce un argomento in più per le organizzazioni che ne chiedono la chiusura . Giorgia Meloni, che ha appena ottenuto un accordo con Tirana che prevede la realizzazione del Cpr sul territorio albanese, non sembra proprio disposta a intraprendere questa strada. Il Primo Ministro italiano ha infatti previsto di costruirne di più centri di questo tipo, uno per regione italiana.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[330],{"field":110,"matched_tokens":331,"snippet":327,"value":328},[90,24],1157451471441100800,{"best_field_score":334,"best_field_weight":335,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":336,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},"2211897868288",14,"1157451471441100913",6646,{"collection_name":61,"first_q":15,"per_page":339,"q":15},6,10,{"facet_counts":342,"found":340,"hits":366,"out_of":520,"page":28,"request_params":521,"search_cutoff":39,"search_time_ms":522},[343,357],{"counts":344,"field_name":355,"sampled":39,"stats":356},[345,347,349,351,353],{"count":20,"highlighted":346,"value":346},"anarres",{"count":20,"highlighted":348,"value":348},"Harraga",{"count":23,"highlighted":350,"value":350},"black in",{"count":28,"highlighted":352,"value":352},"Macerie su macerie",{"count":28,"highlighted":354,"value":354},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":358,"field_name":38,"sampled":39,"stats":365},[359,361,363],{"count":28,"highlighted":360,"value":360},"cpr albania",{"count":28,"highlighted":362,"value":362},"war on migrants",{"count":28,"highlighted":364,"value":364},"colonialismo italiano",{"total_values":20},[367,398,425,447,475,497],{"document":368,"highlight":382,"highlights":390,"text_match":332,"text_match_info":395},{"comment_count":50,"id":369,"is_sticky":50,"permalink":370,"podcastfilter":371,"post_author":372,"post_content":373,"post_date":374,"post_excerpt":56,"post_id":369,"post_modified":375,"post_thumbnail":376,"post_title":377,"post_type":378,"sort_by_date":379,"tag_links":380,"tags":381},"83038","http://radioblackout.org/podcast/harraga/",[348],"harraga","Di seguito un approfondimento su alcuni aspetti del Decreto Cutro particolarmente impattanti sulla vita delle persone senza documenti europei:\r\n\r\n- come cambia la protezione speciale\r\n\r\n- clandestinizzazione e criminalizzazione delle persone migranti\r\n\r\n- nuove frontiere della detenzione amministrativa e delle deportazioni, con riferimento anche ai nuovi accordi europei\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/podcastharraga30giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nHarraga, contro la detenzione amministrativa e le frontiere, al fianco di chi è rinchiuso dentro un Centro di Permanenza per il Rimpatrio oppure rischia la propria vita per attraversare un confine.\r\n\r\nOgni venerdi dalle 14.30 alle 16 in diretta su Radio Blackout 105.250 FM\r\n\r\nhttps://stream.radioblackout.org/\r\n\r\n ","30 Giugno 2023","2023-06-30 17:13:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/lacartabrucerà-e1688136940801-200x110.png","Decreto Cutro: uno sguardo alla clandestinizzazione e criminalizzazione delle persone senza documenti","podcast",1688144390,[],[],{"post_content":383,"post_title":387},{"matched_tokens":384,"snippet":385,"value":386},[145,24],"approfondimento su alcuni aspetti del \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> particolarmente impattanti sulla vita delle","Di seguito un approfondimento su alcuni aspetti del \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> particolarmente impattanti sulla vita delle persone senza documenti europei:\r\n\r\n- come cambia la protezione speciale\r\n\r\n- clandestinizzazione e criminalizzazione delle persone migranti\r\n\r\n- nuove frontiere della detenzione amministrativa e delle deportazioni, con riferimento anche ai nuovi accordi europei\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/podcastharraga30giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nHarraga, contro la detenzione amministrativa e le frontiere, al fianco di chi è rinchiuso dentro un Centro di Permanenza per il Rimpatrio oppure rischia la propria vita per attraversare un confine.\r\n\r\nOgni venerdi dalle 14.30 alle 16 in diretta su Radio Blackout 105.250 FM\r\n\r\nhttps://stream.radioblackout.org/\r\n\r\n ",{"matched_tokens":388,"snippet":389,"value":389},[145,24],"\u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>: uno sguardo alla clandestinizzazione e criminalizzazione delle persone senza documenti",[391,393],{"field":107,"matched_tokens":392,"snippet":389,"value":389},[145,24],{"field":110,"matched_tokens":394,"snippet":385,"value":386},[145,24],{"best_field_score":334,"best_field_weight":396,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":397,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},15,"1157451471441100922",{"document":399,"highlight":411,"highlights":419,"text_match":332,"text_match_info":424},{"comment_count":50,"id":400,"is_sticky":50,"permalink":401,"podcastfilter":402,"post_author":346,"post_content":403,"post_date":404,"post_excerpt":56,"post_id":400,"post_modified":405,"post_thumbnail":406,"post_title":407,"post_type":378,"sort_by_date":408,"tag_links":409,"tags":410},"80688","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-marzo-cpr-tra-rivolte-e-repressione-i-fascisti-al-governo-il-decreto-cutro/",[346],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCPR. Tra rivolte e stretta repressiva \r\nA Torino il CPR è chiuso di fatto: le rivolte di febbraio lo hanno completamente distrutto. Per la prima volta dal 1999 questa galera per migranti ha smesso di funzionare.\r\nQuella di Torino è una delle quattro prigioni amministrative che non hanno mai chiuso i battenti, anche quando l’infuriare delle rivolte portò alla quasi totale paralisi questo ingranaggio della macchina delle espulsioni.\r\nLe lotte di questo mese sono state un momento importante di un conflitto durissimo, costato carcere, spostamenti punitivi, botte e deportazione a tantissimi reclusi nell’arco di 25 anni. \r\nIl governo tuttavia non molla e già si profila all’orizzonte un provvedimento che riporterebbe a sei mesi il tempo di trattenimento massimo all’interno del CPR. Una vera e propria condanna detentiva.\r\nNel 1998, quando vennero aperti, la durata massima di detenzione era fissata a 30 giorni, per poi aumentare progressivamente. Nel 2002 con la legge Bossi-Fini, raddoppiò. Nel 2011 venne fissata a 180 giorni. Dopo una riduzione a 3 mesi stabilita dalla legge europea 2013 bis, il periodo è stato poi nuovamente esteso fino a 180 giorni, con l’entrata in vigore del decreto sicurezza nel 2018. Un decreto del 2020 ha riportato la detenzione a 90 giorni, con la possibilità di estenderla fino ad un massimo di 120.\r\nOggi Meloni intende reintrodurre i sei mesi. Quando uno scenario simile si ripropose una decina d’anni orsono si scatenarono rivolte in tutte le prigioni per migranti. \r\n\r\nI fascisti al governo / seconda puntata\r\nGià la scorsa settimana vi abbiamo proposto una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, difendendo gli autori di un pestaggio fascista in un liceo, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e le feste libere. E già si profila all’orizzonte il reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze per affrontarlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa strage di Cutro e il pacchetto Meloni\r\nA ricordarci la violenza delle frontiere e di chi le custodisce sono i morti che a volte finiscono sul bagnasciuga del nostro paese. I corpi dei bambini e delle bambine, degli uomini e delle donne.\r\nÉ successo a Cutro, sulla costa calabrese. \r\nPer giorni il mare ha continuato a restituire i cadaveri di persone annegate perché nessuno le ha soccorse quando la loro nave stracarica si è spezzata in due. \r\nPoi la gang Meloni è sbarcata a Cutro ed ha estratto il coniglio dal cappello: più galera per gli scafisti. Da 20 a 30 anni se qualcuno annega. Trovati i cattivi si procede come locomotive impazzite verso nuove stragi. Poco importa che spesso lo “scafista” sia a sua volta un migrante cooptato con ricatti e minacce. \r\nNon solo. Nel decreto approvato dal governo nella scenografia di una strage di Stato c’è molto di più. Si torna al piano Minniti di costruire un CPR in ogni regione, raddoppiando il numero delle prigioni per migranti sul territorio. I nuovi CPR potranno essere costruiti aggirando i percorsi autorizzativi.\r\nChi esce di prigione non godrà dell’esile garanzia della convalida del giudice di pace ma passerà direttamente dalla galera al CPR, o, più probabilmente, verrà deportato immediatamente. Se la gestione dei CPR, oggi affidata a privati in appalto, fosse considerata inadeguata, potrebbe scattare il commissariamento e la prigione verrebbe controllata direttamente dallo stato. Il governo interviene anche sul decreto flussi, che diviene triennale e privilegia i paesi che fanno accordi di rimpatrio e promuovono politiche attive contro l’emigrazione. Dulcis in fundo, la decisione di ridurre sensibilmente le possibilità di accesso allo status di rifugiato per motivi umanitari. \r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte ai CPR e alle frontiere.\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Marzo 2023","2023-03-12 08:52:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Tempo-200x110.jpg","Anarres del 10 marzo. CPR tra rivolte e repressione. I fascisti al governo. Il decreto “Cutro”...",1678611127,[],[],{"post_content":412,"post_title":416},{"matched_tokens":413,"snippet":414,"value":415},[90,90],"con l’entrata in vigore del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> sicurezza nel 2018. Un \u003Cmark>decreto\u003C/mark>","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nCPR. Tra rivolte e stretta repressiva \r\nA Torino il CPR è chiuso di fatto: le rivolte di febbraio lo hanno completamente distrutto. Per la prima volta dal 1999 questa galera per migranti ha smesso di funzionare.\r\nQuella di Torino è una delle quattro prigioni amministrative che non hanno mai chiuso i battenti, anche quando l’infuriare delle rivolte portò alla quasi totale paralisi questo ingranaggio della macchina delle espulsioni.\r\nLe lotte di questo mese sono state un momento importante di un conflitto durissimo, costato carcere, spostamenti punitivi, botte e deportazione a tantissimi reclusi nell’arco di 25 anni. \r\nIl governo tuttavia non molla e già si profila all’orizzonte un provvedimento che riporterebbe a sei mesi il tempo di trattenimento massimo all’interno del CPR. Una vera e propria condanna detentiva.\r\nNel 1998, quando vennero aperti, la durata massima di detenzione era fissata a 30 giorni, per poi aumentare progressivamente. Nel 2002 con la legge Bossi-Fini, raddoppiò. Nel 2011 venne fissata a 180 giorni. Dopo una riduzione a 3 mesi stabilita dalla legge europea 2013 bis, il periodo è stato poi nuovamente esteso fino a 180 giorni, con l’entrata in vigore del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> sicurezza nel 2018. Un \u003Cmark>decreto\u003C/mark> del 2020 ha riportato la detenzione a 90 giorni, con la possibilità di estenderla fino ad un massimo di 120.\r\nOggi Meloni intende reintrodurre i sei mesi. Quando uno scenario simile si ripropose una decina d’anni orsono si scatenarono rivolte in tutte le prigioni per migranti. \r\n\r\nI fascisti al governo / seconda puntata\r\nGià la scorsa settimana vi abbiamo proposto una riflessione su come, passo dopo passo, i fascisti al governo stiano entrando a gamba tesa nella scuola, nella cultura, attaccando la libertà delle soggettività non conformi, difendendo gli autori di un pestaggio fascista in un liceo, per non dire delle leggi repressive contro le ONG e le feste libere. E già si profila all’orizzonte il reato di “terrorismo di piazza”. Una svolta autoritaria che si allarga su più fronti ed interroga i movimenti di opposizione sociale sull’enorme difficoltà del momento e sulla necessità di raccogliere le forze per affrontarlo. Negli anni Venti del secolo scorso l’emergere del fascismo fu la risposta alle classi sfruttate ed oppresse che avevano tentato, senza riuscirci, di fare la rivoluzione. Quella attuata dai padroni, con la complicità della monarchia e l’immobilismo dei socialisti fu, nella felice definizione di Luigi Fabbri, una controrivoluzione preventiva.\r\nOggi la situazione è completamente diversa. I fascisti arrivano al potere dopo cinquant’anni dalla stagione di lotta che ha segnato gli anni Sessanta e Settanta, dopo il declino dei movimenti di controglobalizzazione dal basso, dopo la distruzione di ogni sistema di tutele e garanzie che le classi sfruttate avevano ottenuto con le lotte. Lotte vincenti anche perché aspiravano ad andare ben oltre il recinto della sinistra riformista. \r\nOggi i fascisti al governo rappresentano la risposta reattiva e reazionaria alla grande paura che ha investito la classe media e le parti alte dalla classe lavoratrice di fronte a processi di finanziarizzazione e globalizzazione che non lasciano più spazio per la tutela di nessuno. Neppure di chi, per scelta e per condizione sociale, si è sempre trovato a proprio agio nell’ordine sociale liberale e capitalista.\r\nI fascisti al governo non possono e non vogliono rispondere a quelle paure: non gli resta che giocare le uniche carte a loro disposizione. La prima è l’attacco alla modernità attraverso la riaffermazione di una feroce logica patriarcale, quella dei figli per la patria, quella che nega il lungo processo di emersione delle soggettività non conformi, quella che punta ad affermare una logica essenzialista. La seconda è l’attacco a testa bassa contro i movimenti di opposizione sociale, i migranti, le culture non mercificate. Oggi l’ampio consenso di cui gode il governo potrà essere scalfito se salterà il tappo che tiene compressa da ormai troppo tempo la questione sociale, se ci sarà convergenza tra le soggettività sotto attacco, se si riuscirà, con processi di solidarietà e mutuo appoggio a rompere la fascinazione per la folle corsa del capitalismo verso la distruzione. \r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa strage di \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e il pacchetto Meloni\r\nA ricordarci la violenza delle frontiere e di chi le custodisce sono i morti che a volte finiscono sul bagnasciuga del nostro paese. I corpi dei bambini e delle bambine, degli uomini e delle donne.\r\nÉ successo a \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, sulla costa calabrese. \r\nPer giorni il mare ha continuato a restituire i cadaveri di persone annegate perché nessuno le ha soccorse quando la loro nave stracarica si è spezzata in due. \r\nPoi la gang Meloni è sbarcata a \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> ed ha estratto il coniglio dal cappello: più galera per gli scafisti. Da 20 a 30 anni se qualcuno annega. Trovati i cattivi si procede come locomotive impazzite verso nuove stragi. Poco importa che spesso lo “scafista” sia a sua volta un migrante cooptato con ricatti e minacce. \r\nNon solo. Nel \u003Cmark>decreto\u003C/mark> approvato dal governo nella scenografia di una strage di Stato c’è molto di più. Si torna al piano Minniti di costruire un CPR in ogni regione, raddoppiando il numero delle prigioni per migranti sul territorio. I nuovi CPR potranno essere costruiti aggirando i percorsi autorizzativi.\r\nChi esce di prigione non godrà dell’esile garanzia della convalida del giudice di pace ma passerà direttamente dalla galera al CPR, o, più probabilmente, verrà deportato immediatamente. Se la gestione dei CPR, oggi affidata a privati in appalto, fosse considerata inadeguata, potrebbe scattare il commissariamento e la prigione verrebbe controllata direttamente dallo stato. Il governo interviene anche sul \u003Cmark>decreto\u003C/mark> flussi, che diviene triennale e privilegia i paesi che fanno accordi di rimpatrio e promuovono politiche attive contro l’emigrazione. Dulcis in fundo, la decisione di ridurre sensibilmente le possibilità di accesso allo status di rifugiato per motivi umanitari. \r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte ai CPR e alle frontiere.\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena dei comunardi\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte antimilitariste\r\nQuanto costa? Tanto per chi può tanto, meno per chi può meno, il più possibile per sostenere le lotte\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":417,"snippet":418,"value":418},[90,189],"Anarres del 10 marzo. CPR tra rivolte e repressione. I fascisti al governo. Il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> “\u003Cmark>Cutro”\u003C/mark>...",[420,422],{"field":107,"matched_tokens":421,"snippet":418,"value":418},[90,189],{"field":110,"matched_tokens":423,"snippet":414,"value":415},[90,90],{"best_field_score":334,"best_field_weight":396,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":397,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},{"document":426,"highlight":438,"highlights":442,"text_match":332,"text_match_info":445},{"comment_count":50,"id":427,"is_sticky":50,"permalink":428,"podcastfilter":429,"post_author":430,"post_content":431,"post_date":432,"post_excerpt":56,"post_id":427,"post_modified":433,"post_thumbnail":56,"post_title":434,"post_type":378,"sort_by_date":435,"tag_links":436,"tags":437},"81909","http://radioblackout.org/podcast/dal-calcio-al-decreto-cutro-il-razzismo-sistemico-in-italia/",[350],"ujamaa","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Puntata-08_05-2023-05-06-at-15.33.45.mp3\"][/audio]","8 Maggio 2023","2023-05-06 16:36:07","Dal calcio al Decreto Cutro: il razzismo sistemico in Italia",1683579605,[],[],{"post_title":439},{"matched_tokens":440,"snippet":441,"value":441},[145,24],"Dal calcio al \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>: il razzismo sistemico in Italia",[443],{"field":107,"matched_tokens":444,"snippet":441,"value":441},[145,24],{"best_field_score":334,"best_field_weight":396,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":446,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},"1157451471441100921",{"document":448,"highlight":460,"highlights":468,"text_match":332,"text_match_info":473},{"comment_count":50,"id":449,"is_sticky":50,"permalink":450,"podcastfilter":451,"post_author":53,"post_content":452,"post_date":453,"post_excerpt":56,"post_id":449,"post_modified":454,"post_thumbnail":455,"post_title":456,"post_type":378,"sort_by_date":457,"tag_links":458,"tags":459},"84289","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-6-ottobre-refusenik-oppositori-alla-guerra-in-israele-armenia-tra-cutro-e-lampedusa/",[346],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRefusenik: obiettori alla guerra in Israele (questa intervista è stata realizzata il giorno precedente all’attacco di Hamas)\r\nIn Israele la leva è obbligatoria ed è di due anni per gli uomini e di un anno per le donne. Ma in realtà non finisce mai, perché gli israeliani restano soldati sino a 56 anni, perché sono tenuti a partecipare periodicamente ad esercitazioni ed azioni di guerra in qualità di riservisti.\r\nDa decenni c’è chi rifiuta il servizio militare e non si arruola, pagandone le conseguenze.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nArmenia tra Turchia ed Azerbaijan\r\nLa scorsa settimana abbiamo approfondito gli interessi italiani, militari ed energetici, che legano Baku a Roma, oggi facciamo il punto sul risiko di quest’area, dove gli interessi azeri e turchi si incontrano a danno dell’Armenia.\r\n\r\nTra Cutro e Lampedusa\r\nTorniamo ad occuparci di CPR o, meglio, dei “nuovi” CPR che il governo intende aprire per rinchiudere una parte dei richiedenti asilo. Tra il decreto Cutro, emanato nel quadro di una strage di Stato, e quello annunciato a Lampedusa, sullo sfondo di “un’emergenza” programmata a tavolino, il governo sta affinando gli strumenti per reprimere chi decide di entrare in Italia senza i documenti prescritti dalla legge.\r\nSe a Cutro si era dato un colpo durissimo alla protezione speciale, limitandola a pochissimi casi, riducendone la durata, impedendone il rinnovo e la convertibilità in permessi di soggiorno per motivi di lavoro, a Lampedusa sono stati messi in campo altri strumenti. Oltre al prolungamento a 18 mesi della detenzione nei CPR, anche l’istituzione di CPR per quei richiedenti asilo che non avessero il passaporto, provenissero da paesi “sicuri” o non potessero versare il pizzo di cinquemila euro al governo. I nuovi CPR saranno responsabilità del ministero della difesa, perché parte del dispositivo di sicurezza nazionale. Nulla di cui stupirsi: la guerra ai migranti è affidata al ministero della guerra.\r\nIn Piemonte è stata annunciata dai media la costruzione di una mega galera nell’area dell’ex poligono militare di Lombardore.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nMartedì 24 ottobre\r\nore 17,30/20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nInaugurazione di:\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\n\r\nVenerdì 27 ottobre\r\nore 21\r\nradio Blackout\r\nvia Cecchi 21A\r\nTorino città delle armi?\r\nLa nascita del nuovo Polo bellico, la mostra-mercato di caccia e droni da guerra, lo sbarco della Nato sotto la Mole.\r\nAnalisi e prospettive di lotta verso le giornate di informazione e lotta del 4 e del 18 novembre\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\nore 15,30 in via Roma 100 di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino. \r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre!\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\nDisertiamo la guerra!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino! \r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO. \r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna. \r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere. \r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","15 Ottobre 2023","2023-10-15 09:11:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/016-200x110.jpg","Anarres del 6 ottobre. Refusenik: oppositori alla guerra in Israele. Armenia. Tra Cutro e Lampedusa...",1697361092,[],[],{"post_content":461,"post_title":465},{"matched_tokens":462,"snippet":463,"value":464},[90,24],"dei richiedenti asilo. Tra il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, emanato nel quadro di una","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/2023-10-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRefusenik: obiettori alla guerra in Israele (questa intervista è stata realizzata il giorno precedente all’attacco di Hamas)\r\nIn Israele la leva è obbligatoria ed è di due anni per gli uomini e di un anno per le donne. Ma in realtà non finisce mai, perché gli israeliani restano soldati sino a 56 anni, perché sono tenuti a partecipare periodicamente ad esercitazioni ed azioni di guerra in qualità di riservisti.\r\nDa decenni c’è chi rifiuta il servizio militare e non si arruola, pagandone le conseguenze.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nArmenia tra Turchia ed Azerbaijan\r\nLa scorsa settimana abbiamo approfondito gli interessi italiani, militari ed energetici, che legano Baku a Roma, oggi facciamo il punto sul risiko di quest’area, dove gli interessi azeri e turchi si incontrano a danno dell’Armenia.\r\n\r\nTra \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e Lampedusa\r\nTorniamo ad occuparci di CPR o, meglio, dei “nuovi” CPR che il governo intende aprire per rinchiudere una parte dei richiedenti asilo. Tra il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, emanato nel quadro di una strage di Stato, e quello annunciato a Lampedusa, sullo sfondo di “un’emergenza” programmata a tavolino, il governo sta affinando gli strumenti per reprimere chi decide di entrare in Italia senza i documenti prescritti dalla legge.\r\nSe a \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> si era dato un colpo durissimo alla protezione speciale, limitandola a pochissimi casi, riducendone la durata, impedendone il rinnovo e la convertibilità in permessi di soggiorno per motivi di lavoro, a Lampedusa sono stati messi in campo altri strumenti. Oltre al prolungamento a 18 mesi della detenzione nei CPR, anche l’istituzione di CPR per quei richiedenti asilo che non avessero il passaporto, provenissero da paesi “sicuri” o non potessero versare il pizzo di cinquemila euro al governo. I nuovi CPR saranno responsabilità del ministero della difesa, perché parte del dispositivo di sicurezza nazionale. Nulla di cui stupirsi: la guerra ai migranti è affidata al ministero della guerra.\r\nIn Piemonte è stata annunciata dai media la costruzione di una mega galera nell’area dell’ex poligono militare di Lombardore.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nMartedì 24 ottobre\r\nore 17,30/20\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nInaugurazione di:\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\n\r\nVenerdì 27 ottobre\r\nore 21\r\nradio Blackout\r\nvia Cecchi 21A\r\nTorino città delle armi?\r\nLa nascita del nuovo Polo bellico, la mostra-mercato di caccia e droni da guerra, lo sbarco della Nato sotto la Mole.\r\nAnalisi e prospettive di lotta verso le giornate di informazione e lotta del 4 e del 18 novembre\r\n\r\nSabato 4 novembre\r\nNessuna festa per un massacro\r\nManifestazione antimilitarista \r\nore 15,30 in via Roma 100 di fronte alla galleria San Federico, sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell'Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell'industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino. \r\nContestiamo la città delle armi! \r\nContestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre!\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\nDisertiamo la guerra!\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino! \r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO. \r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna. \r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere. \r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":466,"snippet":467,"value":467},[24],"Anarres del 6 ottobre. Refusenik: oppositori alla guerra in Israele. Armenia. Tra \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> e Lampedusa...",[469,471],{"field":110,"matched_tokens":470,"snippet":463,"value":464},[90,24],{"field":107,"matched_tokens":472,"snippet":467,"value":467},[24],{"best_field_score":334,"best_field_weight":335,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":50,"score":474,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},"1157451471441100914",{"document":476,"highlight":488,"highlights":493,"text_match":332,"text_match_info":496},{"comment_count":50,"id":477,"is_sticky":50,"permalink":478,"podcastfilter":479,"post_author":346,"post_content":480,"post_date":481,"post_excerpt":56,"post_id":477,"post_modified":482,"post_thumbnail":483,"post_title":484,"post_type":378,"sort_by_date":485,"tag_links":486,"tags":487},"85964","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-dicembre-contro-il-nazionalismo-no-tav-la-memoria-di-una-valle-ingovernabile-un-cacciabombardiere-nel-futuro-di-torino/",[346],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nNazionalismi di sinistra?\r\nDa decenni siamo obbligati a fare i conti con una sorta di nazionalismo di “sinistra”, che sul piano interno si sposa con le derive populiste e sovraniste di certa destra, sul piano internazionale si traduce in appoggio ai nazionalismi perdenti di mezzo mondo. Come se la natura intrinsecamente escludente, interclassista, violenta del nazionalismo non si applicasse ai cosiddetti “popoli oppressi”.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, studioso di geografia in una prospettiva decoloniale\r\n\r\nNo Tav. La memoria di una valle ingovernabile\r\nSono passati diciotto anni dalle giornate di insurrezione che culminarono con la ripresa dei terreni occupati militarmente dalla polizia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005. Da Susa a Venaus, nonostante il freddo e la pioggia, si è tenuta la marcia no Tav.\r\nPer noi essere ancora una volta in marcia è stata l’occasione per ricordare che solo l’azione diretta popolare è stata in grado, anche se per poco, di far saltare il banco, di fermare davvero il Tav.\r\nMa la memoria, se non torna ad innescare nuovi percorsi di lotta, non può certo bastare.\r\nI prossimi mesi saranno cruciali. \r\nForza, limiti e prospettive di un movimento quasi trentennale mentre sta partendo la costruzione del tunnel di base di 63 km, il pezzo materialmente e simbolicamente più rilevante dell’opera.\r\n\r\nUn cacciabombardiere nel futuro di Torino\r\nIl nuovo caccia di Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi, annunciato da tempo, ha superato il processo autorizzativo dei governi italiano, britannico e giapponese ed entrerà presto in fase operativa.\r\nCruciale il ruolo della nostra regione, in particolare lo stabilimento Alenia di Caselle torinese, oggi impegnato nella costruzione degli Eurofighter, che lasceranno il posto ai nuovi bombardieri. \r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nAssemblea Antimilitarista a Massenzatico (RE)\r\nore 10 presso le Cucine del Popolo in via Beethoven 78\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21 alla FAI, in corso Palermo 46\r\nStato di polizia\r\nPiù galera per i poveri e per chi lotta\r\nLe misure contro i rave e la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti del decreto Cutro, l’affondo verso i giovani del decreto Caivano, l’ultimo pacchetto sicurezza dimostrano che la chiave dell’azione di governo è un sistematico attacco repressivo contro i poveri, gli stranieri, i ragazzi, i movimenti di lotta.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia, sul fatto che la promulgazioni di leggi giuste sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale. \r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nOgni martedì (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nfai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","22 Dicembre 2023","2023-12-22 01:23:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/nazionalismo-200x110.jpg","Anarres del 15 dicembre. Contro il nazionalismo. No Tav. La memoria di una valle ingovernabile. Un cacciabombardiere nel futuro di Torino...",1703208223,[],[],{"post_content":489},{"matched_tokens":490,"snippet":491,"value":492},[90,24],"contro profughi e migranti del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, l’affondo verso i giovani del","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/2023-12-15-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nNazionalismi di sinistra?\r\nDa decenni siamo obbligati a fare i conti con una sorta di nazionalismo di “sinistra”, che sul piano interno si sposa con le derive populiste e sovraniste di certa destra, sul piano internazionale si traduce in appoggio ai nazionalismi perdenti di mezzo mondo. Come se la natura intrinsecamente escludente, interclassista, violenta del nazionalismo non si applicasse ai cosiddetti “popoli oppressi”.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, studioso di geografia in una prospettiva decoloniale\r\n\r\nNo Tav. La memoria di una valle ingovernabile\r\nSono passati diciotto anni dalle giornate di insurrezione che culminarono con la ripresa dei terreni occupati militarmente dalla polizia nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2005. Da Susa a Venaus, nonostante il freddo e la pioggia, si è tenuta la marcia no Tav.\r\nPer noi essere ancora una volta in marcia è stata l’occasione per ricordare che solo l’azione diretta popolare è stata in grado, anche se per poco, di far saltare il banco, di fermare davvero il Tav.\r\nMa la memoria, se non torna ad innescare nuovi percorsi di lotta, non può certo bastare.\r\nI prossimi mesi saranno cruciali. \r\nForza, limiti e prospettive di un movimento quasi trentennale mentre sta partendo la costruzione del tunnel di base di 63 km, il pezzo materialmente e simbolicamente più rilevante dell’opera.\r\n\r\nUn cacciabombardiere nel futuro di Torino\r\nIl nuovo caccia di Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi, annunciato da tempo, ha superato il processo autorizzativo dei governi italiano, britannico e giapponese ed entrerà presto in fase operativa.\r\nCruciale il ruolo della nostra regione, in particolare lo stabilimento Alenia di Caselle torinese, oggi impegnato nella costruzione degli Eurofighter, che lasceranno il posto ai nuovi bombardieri. \r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nAssemblea Antimilitarista a Massenzatico (RE)\r\nore 10 presso le Cucine del Popolo in via Beethoven 78\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nore 21 alla FAI, in corso Palermo 46\r\nStato di polizia\r\nPiù galera per i poveri e per chi lotta\r\nLe misure contro i rave e la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark>, l’affondo verso i giovani del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> Caivano, l’ultimo pacchetto sicurezza dimostrano che la chiave dell’azione di governo è un sistematico attacco repressivo contro i poveri, gli stranieri, i ragazzi, i movimenti di lotta.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia, sul fatto che la promulgazioni di leggi giuste sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale. \r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nOgni martedì (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nfai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (il 26 dicembre e il 2 gennaio siamo chiusi)\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[494],{"field":110,"matched_tokens":495,"snippet":491,"value":492},[90,24],{"best_field_score":334,"best_field_weight":335,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":336,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},{"document":498,"highlight":511,"highlights":516,"text_match":332,"text_match_info":519},{"comment_count":50,"id":499,"is_sticky":50,"permalink":500,"podcastfilter":501,"post_author":502,"post_content":503,"post_date":504,"post_excerpt":56,"post_id":499,"post_modified":505,"post_thumbnail":506,"post_title":507,"post_type":378,"sort_by_date":508,"tag_links":509,"tags":510},"85186","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast-20-11-23-il-pacchetto-sicurezza-by-meloni/",[352],"macerie su macerie","Il 16 novembre il Consiglio dei ministri ha approvato il tanto preannunciato pacchetto sicurezza, ennesima misura sul tema di questo governo, che inasprisce alcuni reati e ne istituisce di nuovi.\r\nPresentato nei giorni scorsi soprattutto alle forze di polizia come una chiara pacca sulle spalle per il lavoro di repressione e tenuta sociale degli ultimi anni, l'elenco delle norme è in continuità col Decreto Cutro del 5 maggio, che già prevedeva una serie di misure aggiuntive in materia penale sulla gestione dei flussi migratori, e il Decreto Caivano, diventato legge con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale solo il 13 novembre, qualche giorno fa, particolarmente incentrato sulla creazione di un certo moral panic intorno alla criminalità giovanile.\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza ha però delle specificità, che se non si possono dire inedite o inaspettate, rappresentano un salto di qualità rilevante sia contro la possibile crescita dei conflitti sociali in un paese in via di impoverimento rapido e inesorabile, sia contro alcuni soggetti stereotipici (la borseggiatrice incinta, il truffatore di anziani, l'occupatore di case), pronti a essere utilizzati in una campagna di propaganda spietata in quello che si sta delineando come un vero e proprio fronte interno bellico.\r\n\r\nA Macerie su Macerie una chiacchierata sul tema con Caterina Calia, compagna e avvocato:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/macerie20nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Novembre 2023","2023-11-21 09:55:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/0-53062-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 20/11/23 - Il pacchetto sicurezza by Meloni",1700560505,[],[],{"post_content":512},{"matched_tokens":513,"snippet":514,"value":515},[145,24],"norme è in continuità col \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> del 5 maggio, che già","Il 16 novembre il Consiglio dei ministri ha approvato il tanto preannunciato pacchetto sicurezza, ennesima misura sul tema di questo governo, che inasprisce alcuni reati e ne istituisce di nuovi.\r\nPresentato nei giorni scorsi soprattutto alle forze di polizia come una chiara pacca sulle spalle per il lavoro di repressione e tenuta sociale degli ultimi anni, l'elenco delle norme è in continuità col \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Cutro\u003C/mark> del 5 maggio, che già prevedeva una serie di misure aggiuntive in materia penale sulla gestione dei flussi migratori, e il \u003Cmark>Decreto\u003C/mark> Caivano, diventato legge con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale solo il 13 novembre, qualche giorno fa, particolarmente incentrato sulla creazione di un certo moral panic intorno alla criminalità giovanile.\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza ha però delle specificità, che se non si possono dire inedite o inaspettate, rappresentano un salto di qualità rilevante sia contro la possibile crescita dei conflitti sociali in un paese in via di impoverimento rapido e inesorabile, sia contro alcuni soggetti stereotipici (la borseggiatrice incinta, il truffatore di anziani, l'occupatore di case), pronti a essere utilizzati in una campagna di propaganda spietata in quello che si sta delineando come un vero e proprio fronte interno bellico.\r\n\r\nA Macerie su Macerie una chiacchierata sul tema con Caterina Calia, compagna e avvocato:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/macerie20nov.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[517],{"field":110,"matched_tokens":518,"snippet":514,"value":515},[145,24],{"best_field_score":334,"best_field_weight":335,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":336,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":50},6637,{"collection_name":378,"first_q":15,"per_page":339,"q":15},7,["Reactive",524],{},["Set"],["ShallowReactive",527],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fxjBi57kijfSFwXmyDC59nlGfxdHI8_rpGKtSTXlXh6c":-1},true,"/search?query=decreto+cutro"]