","Sulla letalità politica del Covid-19","post",1582909076,[51,52,53,54,55,56],"http://radioblackout.org/tag/coprifuoco/","http://radioblackout.org/tag/coronadigos/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/delega-sanitaria/","http://radioblackout.org/tag/letalita/","http://radioblackout.org/tag/tamponi/",[21,23,17,25,19,15],{"post_content":59,"tags":64},{"matched_tokens":60,"snippet":62,"value":63},[61],"delega","mostrato una inquietante e diffusa \u003Cmark>delega\u003C/mark> a-priori all'istituzione, nel campo della","Abbiamo considerato che il nostro mezzo radiofonico si può proporre davvero come canale controinformativo, nell'evidente profusione di notizie false, manipolate, veline governative e uso spregiudicato della comunicazione per orientare al panico o alla rassicurazione una \"società\" alquanto docile. In tal modo, come corollario all'epidemia del Nuovo Coronavirus, da un lato si sono imposte restrizioni ed implementati esperimenti di controllo sociale, diffuse percezioni di insicurezza esagerata, dichiarazioni e gesti spregiudicati per puro protagonismo e opportunismo politico; dall'altro lato si è assistito alla minimizzazione, se non invisibilizzazione, del destino di soggetti considerati non \"sani\", alla scarsa considerazione delle conseguenze politico-economiche di restrizioni contraddittorie e certamente non coerenti in termini di salute pubblica, che hanno mostrato una inquietante e diffusa \u003Cmark>delega\u003C/mark> a-priori all'istituzione, nel campo della \"salute\" e non solo.\r\n\r\nPer questo abbiamo pensato di dedicare alle molteplici questioni in gioco intorno al Covid-19 un lungo approfondimento a più voci, riportando il potere al centro della nostra attenzione. Ne è scaturita una lunga discussione tra Leopoldo Salmaso, epidemiologo ed infettivologo, e Gabriele Proglio, ricercatore di storia contemporanea. Entrambi interpellati non in quanto \"esperti\", ma per le parole fuori dal coro che hanno espresso in queste giornate cacofoniche.\r\n\r\nPer cominciare, si può definire \"benaltrismo\" la posizione di chi considera il Covid-19 poco più di una influenza stagionale? Il ridimensionamento della sanità pubblica a favore del privato degli ultimi decenni può essere considerata una delle principali cause per cui si è costruita questa \"emergenza \u003Cmark>sanitaria\u003C/mark>\"?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/1_salmaso_ridimensionare.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL'intervento di una ascoltatrice ha stimolato poi un confronto con la Sars e con altre malattie per cui si è creato o si crea molto meno panico. Quanto contano i criteri di test differenti ed i meccanismi matematici coinvolti, o ancora le caratteristiche dei coronavirus?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2_salmaso_sars.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE quali sono i collegamenti tra lo stato ambientale ecologico, le condizioni di vita delle persone e la diffusione del virus? A livello biologico, solo una minima parte dei parassiti uccide il proprio ospite, centrale è la condizione di vita dei soggetti colpiti. E' evidente che il Nuovo Coronavirus fa paura a persone ben nutrite, che temono di non riuscire a cavarsela, mentre il virus del morbillo o altri comunissimi batteri non preoccupano, perché in contesti di privilegio la possibilità di morirne è quasi nulla, mentre in contesti di povertà e malnutrizione la loro letalità è tutt'ora altissima.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/3_salmaso_condizioni-sociali-e-mutazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPassiamo all'autoritarismo istituzionale: dal disciplinamento sociale di massa, alla salvaguardia della produzione e del consumo, all'esacerbazione della solitudine competitiva e della \u003Cmark>delega\u003C/mark> passiva. Come riprendersi l'azione politica all'interno degli attuali rapporti di forza, distruggendo un'idea di collettività fatta solo di persone \"sane\", senza rincorrere il populismo?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/4_proglio_controllo-sociale.mp3\"][/audio]\r\n\r\nCome si può arrivare a superare la cacofonia comunicativa dei media mainstream e della politica istituzionale, che mira a eliminare in un sol colpo le libertà, compresa quella di scioperare? La strumentalizzazione politica di questo virus sembra annullare gli individui e distruggere decenni di lotte e conquiste sociali, facendo ricadere le conseguenze economiche di questa ennesima \"emergenza\" sulle classi sfruttate, le stesse che soccombono al virus più facilmente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/5_proglio_comunicazione-e-politicizzazione.mp3\"][/audio]",[65,67,69,71,75,77],{"matched_tokens":66,"snippet":21},[],{"matched_tokens":68,"snippet":23},[],{"matched_tokens":70,"snippet":17},[],{"matched_tokens":72,"snippet":74},[61,73],"sanitaria","\u003Cmark>delega\u003C/mark> \u003Cmark>sanitaria\u003C/mark>",{"matched_tokens":76,"snippet":19},[],{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],[80,86],{"field":26,"indices":81,"matched_tokens":83,"snippets":85},[82],3,[84],[61,73],[74],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":62,"value":63},"post_content",[61],1157451471441625000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":37,"score":94,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":37},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":48,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},{"facet_counts":98,"found":93,"hits":121,"out_of":177,"page":14,"request_params":178,"search_cutoff":27,"search_time_ms":29},[99,107],{"counts":100,"field_name":105,"sampled":27,"stats":106},[101,103],{"count":14,"highlighted":102,"value":102},"anarres",{"count":14,"highlighted":104,"value":104},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":93},{"counts":108,"field_name":26,"sampled":27,"stats":119},[109,111,113,115,117],{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"droga",{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"carceri",{"count":14,"highlighted":114,"value":114},"proibizionismo",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"fini-giovanardi",{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"vassalli-jervolino",{"total_values":120},5,[122,150],{"document":123,"highlight":137,"highlights":142,"text_match":145,"text_match_info":146},{"comment_count":37,"id":124,"is_sticky":37,"permalink":125,"podcastfilter":126,"post_author":127,"post_content":128,"post_date":129,"post_excerpt":43,"post_id":124,"post_modified":130,"post_thumbnail":131,"post_title":132,"post_type":133,"sort_by_date":134,"tag_links":135,"tags":136},"67313","http://radioblackout.org/podcast/tiktok-e-la-disciplina-dei-contenuti-online-esperimenti-a-denver-e-altro/",[104],"bellocome","Dalla puntata del 1 marzo 2021 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nBREVI\r\n\r\nFranco Gabrielli viene nominato sottosegretario con delega ai Servizi Segreti in un momento di transizione tra la “lotta al terrorismo” che ha caratterizzato l’ultimo decennio e la cybersecurity elevata a principale minaccia nazionale.\r\n\r\nProseguono i processi e le inchieste contro detenute e detenuti coinvolti nelle rivolte della scorsa primavera. A margine una breve notizia dall’Ecuador: una guerra tra gruppi criminali in carcere che restituisce gli interessi delle mafie sul mondo delle galere.\r\n\r\nDal Cile – Wallmapu arriva la denuncia di Victor Montegro, 17enne torturato in carcere per fare pressione sul padre, Manuel Montenegro, sindacalista e prigioniero politico.\r\n\r\nDa Torino arriva la notizia del pestaggio di un detenuto mentre si trovava in tribunale.\r\n\r\nPassando per alcuni casi di abbandono sanitario in carcere, andiamo a parlare dell’approccio muscolare da parte delle FFOO nell’affrontare situazioni critiche che coinvolgono persone con sofferenza psichica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/BCUPCB-brevi-1-3-21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDENVER – STAR TEAM\r\n\r\nDivise e pistole spianate contro persone in crisi psicotica, centinaia di chiamate di intervento per fenomeni che riguardano problemi psichici e sociali; interventi che spesso sfociano in esecuzioni o arresti. Mentre i sindacati delle FFOO italiane richiedono ancora più Taser, a Denver stanno tentando un’altra strada: “e se per alcuni problemi non chiamassimo gli sbirri?”.\r\n\r\nPur con uno sguardo critico, andiamo a osservare l’esperimento della squadra STAR di Denver: operatori sociali invece di divise. Una sperimentazione che ha evitato diverse centinaia di arresti e potenziali sparatorie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/BCUPCB-DenverSTAR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMARKETING REPRESSIVO, SORVEGLIANZA E TIKTOK\r\n\r\nLe relazioni tra l’industria della repressione e della sorveglianza occidentale e quella cinese sono molto meno ostili di quanto possa apparire. Europa e UK importano tecnologie sorveglianti cinesi, gli USA vendono armi less-then-lethal alla repressione di Pechino [1]. Intanto, partendo dalla testimonianza di un addetto alla censura di Bytedance (TikTok), riflettiamo su quanto le possibilità di controllo dei contenuti online – e quindi di manipolazione della memoria e delle narrazioni individuali e collettive – sia un problema che ci riguarda da vicino [2].\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/BCUPCB-TikTokOp.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[1] LESS THEN LETHAL\r\n\r\nRiproponiamo un estratto dalla puntata del 6 luglio 2020 in cui si approfondisce la fornitura delle armi less-than-lethal statunitensi alle forze repressive di Hong Kong, con un focus sulle tecnologie messe in campo, le strategie di marketing (mock prison riots), i diversi munizionamenti e le loro funzioni (somministrazione dolore, irritanti/lacrimogeni, marcatura dei manifestanti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/BCUPCB-HK-less-lethal.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[2] CENSURA DEI CONTENUTI “TERRORISTICI” NEL WEB EUROPEO\r\n\r\nLa Commissione LIBE del Parlamento Europeo ha votato un nuovo regolamento per contrastare\r\n\r\nla diffusione di “contenuti terroristici” online, senza alcuna definizione chiara e circoscritta di cosa possa rientrare in quella fattispecie. 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La Corte Costituzionale la ha abolita, con una nota in cui la Consulta afferma di aver \"dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge (.) rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)\".\r\nTra i motivi che avevano spinto diversi tribunali (tra cui la Corte di Cassazione, la Corte d’Appello di Torino e il Gup di Roma) a fare ricorso alla Consulta vi era la convinzione che quella legge fosse nata “in modo invalido”. Quella legge fu, infatti, approvata con una sorta di colpo di mano dell'allora governo Berlusconi. Mentre era all’esame del Parlamento il decreto legge del Governo sulla sicurezza alle Olimpiadi invernali di Torino (che includeva una sola piccola norma diretta a rendere meno difficoltoso l’accesso all’affidamento terapeutico ai servizi sociali per i tossicodipendenti recidivi, cancellato due mesi prima dalla famigerata legge Cirielli), il Governo durante la discussione parlamentare in sede di conversione presentò un emendamento composto da decine e decine di articoli che andarono a cambiare radicalmente la legge precedente sulle droghe. Un decreto legge per potere essere emanato dal Capo dello Stato richiede la verifica della sussistenza dei requisiti di urgenza e necessità. Entra immediatamente in vigore. Se nei sessanta giorni successivi il Parlamento dovesse introdurre norme che c’entrano poco con il testo originario compie un’opera illegittima in quanto produce un aggiramento dei vincoli costituzionali. Sulla base di questa unica motivazione procedurale, la Consulta ha deciso di abrogare la Fini-Giovanardi, mentre sembrerebbe che non siano state accolte le altre motivazioni dei ricorsi sulle cosiddette questioni “di merito”, a partire da quella della proporzionalità delle pene (per la semplice detenzione di sostanze proibite erano previste pene da 6 a 20 anni, più alte di quelle per stupro o tentato omicidio). \r\nCon la decisione della Corte, comunque, si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In generale tornerebbe in vigore la Jervolino-Vassalli modificata dal referendum del 1993 che aveva depenalizzato la detenzione per uso personale. In pratica torneranno ad esserci pene più lievi per lo spaccio di droghe leggere come la cannabis, cioè da 2 a 6 anni di carcere (e da 6 mesi a due anni per “i fatti di lieve entità”), anziché da 6 a 20 anni (e da 1 a 6 anni per la”lieve entità”) come previsto dalla normativa abolita.\r\nLa legge precedente ora tornata in vigore, infatti, prevedeva una differenziazione di trattamento in base alle sostanze e per lo spaccio di droghe pesanti, come cocaina e eroina, anche pene più severe con un minimo di 8 anni di carcere, anziché i 6 della Fini-Giovanardi. In attesa che vengano rese note le motivazioni della sentenza e i dispositivi tecnici che la accompagnano, è difficile sapere quante saranno le persone che potranno beneficiare degli effetti dell'abolizione della Fini-Giovanardi. Prima che fosse resa nota la decisione della Consulta, la Società della Ragione aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perché \"gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti\". \r\nAbolendo la Fini-Giovanardi, la Consulta ha sicuramente tolto una bella castagna dal fuoco dello Stato italiano: l'effetto combinato con quello del cosiddetto decreto “svuotarceri” potrebbe far ridurre la popolazione carceraria di 15-20mila e l'Italia potrebbe forse evitare le sanzioni per il sovraffollamento carcerario stabilite dalle Corte di Strasburgo che vigila sull'applicazione della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.\r\nL'abolizione della Fini-Giovanardi, però, è anche merito dei movimenti antiproibizionisti che, pur privi di sostegni istituzionali e oscurati dai media di regime, hanno continuato in questi lunghi otto anni a mobilitarsi contro le norme liberticide, fino ad arrivare al corteo-street parade di sabato 8 febbraio a Roma che ha visto sfilare alcune decine di migliaia di persone in una manifestazione totalmente autoorganizzata e autofinanziata, finita all'onore delle cronache perché al guru radicale Giacinto Pannnella detto Marco è stato detto, in modo peraltro relativamente gentile, di andare altrove a fare il suo lurido mestiere di sciacallo. \r\nCon l'abolizione della Fini-Giovanardi, la mobilitazione antiproibizionista non si ferma. Come ha scritto in un suo comunicato l'ASCIA (un'associazione di consumatori di cannabis autoorganizzati, molto attiva soprattutto sul web), “ritorniamo quindi alla Jervolino-Vassalli, la cannabis torna in tabella II come “droga leggera” e in virtù di questo molti ospiti delle Comunità di Recupero, trattenuti solo perché assuntori di cannabis, potrebbero lasciare il loro stato coatto e molti pazienti potrebbero trovare un facile accesso alle terapie a base di cannabinoidi nel sistema sanitario nazionale, scompare la “presunzione di reato” e quindi lo spaccio va provato e non solo ipotizzato e tutte le condanne e i processi relativi alla Fini-Giovanardi andranno rivisti e ridimensionati. Ma con la Jervolino-Vassalli è ancora vietata la coltivazione e sono ancora applicate sanzioni amministrative per gli assuntori, per questo, se possiamo festeggiare per aver vinto la prima e forse più importante battaglia, é pur vero che dobbiamo rimanere consapevoli che la guerra è ancora in corso”. A dimostrazione che la guerra è sempre in corso, proprio mentre veniva abolita la Legge Fini Giovanardi, la vicenda della canapa medica nella Toscana amministrata dal PD ha registrato un passo indietro. Nel maggio 2012, dopo una lunga concertazione con le associazioni dei pazienti, fu approvata la Legge toscana sulla Cannabis terapeutica che non faceva elenchi di patologie ammesse all'utilizzo del farmaco, né poneva limiti e paletti alla prescrizione della cannabis terapeutica per qualsiasi indicazione la scienza medica dovesse trovare applicazione. Qualche giorno fa è stato reso noto il regolamento attuativo che dovrebbe rendere finalmente utilizzabile questa legge, ma che in effetti restringe l'applicazione della legge a due soli sintomi di due sole patologie, spasmi nella sclerosi multipla e dolore oncologico.\r\nEd anche tra i media il fronte degli adepti dell'eterna crociata contro l'erba proibita si sta riorganizzando. Due pagine di pornografia parascientifica (con tanto di dati terrorizzanti presi da ricerche non citate e che non si trovano coi motori di ricerca per le pubblicazioni scientifiche) contro la cannabis sono addirittura apparsi sul primo inserto settimanale di Pagina99, il nuovo quotidiano fondato da alcuni ex giornalisti del Manifesto, che evidentemente si sono dimenticati di quando, sul giornale in cui lavoravano da giovani, scriveva Giancarlo Arnao, compianto maestro di antiproibizionismo ragionato, che faceva a pezzi le bufale della propaganda della War On Drugs.\r\nSe l'abolizione della Fini-Giovanardi è stata sicuramente una vittoria, nel movimento antiproibizionista c'è comunque la consapevolezza che la strada da fare è ancora molta e tutta in salita e in tutta la penisola si organizzano incontri e iniziative, in attesa delle prossime mobilitazioni di piazza, tra cui la Million Marijuana March (che si terrà a Roma all'inizio di maggio) e Canapisa (che si terrà a Pisa sabato 31 maggio).\r\n\r\nrobertino","19 Febbraio 2014","2018-10-17 22:59:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/antiproibizionismo1-200x110.jpg","Droghe e castagne",1392779565,[162,163,164,165,166],"http://radioblackout.org/tag/carceri/","http://radioblackout.org/tag/droga/","http://radioblackout.org/tag/fini-giovanardi/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/vassalli-jervolino/",[112,110,116,114,118],{"post_content":169},{"matched_tokens":170,"snippet":171,"value":172},[61],"definisce le regole per la \u003Cmark>delega\u003C/mark> elettorale.\r\nSe la cancellazione della","L’abolizione per un vizio nelle modalità di approvazione della legge sulle droghe in vigore da ormai otto anni, la dice lunga sul ruolo suppletivo del potere giudiziario rispetto a quello politico.\r\nQuesta decisione, come già quella sul porcellum elettorale, toglie le castagne dal fuoco sia al parlamento che all’esecutivo, incapaci di prendere decisioni su questioni di grande importanza come la legge che definisce le regole per la \u003Cmark>delega\u003C/mark> elettorale.\r\nSe la cancellazione della Fini Giovanardi dovesse avere l’effetto sperato di svuotare un poco le carceri, forse l’Italia scamperebbe le sanzioni imposte dalla corte europea di giustizia per trattamenti inumani e degradanti nelle sovraffollate carceri italiane.\r\nAl tempo stesso il governo di turno non dovrebbe fare i conti con il Nuovo Centro Destra di Alfano e Giovanardi, ben poco disponibili a fare passi indietro nelle politiche proibizioniste.\r\nDue piccioni con una sola fava.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Robertino Barbieri, storico esponente del movimento antiproibizionista, tra gli animatori di CanaPisa.\r\n\r\nAscolta l’intervista:\r\n\r\n2014 02 14 robertino fini giovanardi\r\n\r\nDi seguito un articolo di Robertino uscito sul numero di questa settimana di Umanità Nova\r\n\r\nDal gennaio 2006 in Italia era in vigore sulle droghe la cosiddetta \"legge Fini-Giovanardi\" che aveva inserito nella stessa tabella droghe leggere e droghe pesanti (coll'unico risultato di affollare le carceri di consumatori e coltivatori di ganja, mentre le strade e le piazze sono state invase da eroina e cocaina ai prezzi più bassi di sempre in valori assoluti) e che aveva stabilito la presunzione di reato di spaccio anche per la semplice detenzione di sostanze proibite oltre certi quantitativi stabiliti dal Governo.\r\nDa mercoledì 12 febbraio, la Fini-Giovanardi non c'è più. La Corte Costituzionale la ha abolita, con una nota in cui la Consulta afferma di aver \"dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge (.) rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)\".\r\nTra i motivi che avevano spinto diversi tribunali (tra cui la Corte di Cassazione, la Corte d’Appello di Torino e il Gup di Roma) a fare ricorso alla Consulta vi era la convinzione che quella legge fosse nata “in modo invalido”. Quella legge fu, infatti, approvata con una sorta di colpo di mano dell'allora governo Berlusconi. Mentre era all’esame del Parlamento il decreto legge del Governo sulla sicurezza alle Olimpiadi invernali di Torino (che includeva una sola piccola norma diretta a rendere meno difficoltoso l’accesso all’affidamento terapeutico ai servizi sociali per i tossicodipendenti recidivi, cancellato due mesi prima dalla famigerata legge Cirielli), il Governo durante la discussione parlamentare in sede di conversione presentò un emendamento composto da decine e decine di articoli che andarono a cambiare radicalmente la legge precedente sulle droghe. Un decreto legge per potere essere emanato dal Capo dello Stato richiede la verifica della sussistenza dei requisiti di urgenza e necessità. Entra immediatamente in vigore. Se nei sessanta giorni successivi il Parlamento dovesse introdurre norme che c’entrano poco con il testo originario compie un’opera illegittima in quanto produce un aggiramento dei vincoli costituzionali. Sulla base di questa unica motivazione procedurale, la Consulta ha deciso di abrogare la Fini-Giovanardi, mentre sembrerebbe che non siano state accolte le altre motivazioni dei ricorsi sulle cosiddette questioni “di merito”, a partire da quella della proporzionalità delle pene (per la semplice detenzione di sostanze proibite erano previste pene da 6 a 20 anni, più alte di quelle per stupro o tentato omicidio). \r\nCon la decisione della Corte, comunque, si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In generale tornerebbe in vigore la Jervolino-Vassalli modificata dal referendum del 1993 che aveva depenalizzato la detenzione per uso personale. In pratica torneranno ad esserci pene più lievi per lo spaccio di droghe leggere come la cannabis, cioè da 2 a 6 anni di carcere (e da 6 mesi a due anni per “i fatti di lieve entità”), anziché da 6 a 20 anni (e da 1 a 6 anni per la”lieve entità”) come previsto dalla normativa abolita.\r\nLa legge precedente ora tornata in vigore, infatti, prevedeva una differenziazione di trattamento in base alle sostanze e per lo spaccio di droghe pesanti, come cocaina e eroina, anche pene più severe con un minimo di 8 anni di carcere, anziché i 6 della Fini-Giovanardi. In attesa che vengano rese note le motivazioni della sentenza e i dispositivi tecnici che la accompagnano, è difficile sapere quante saranno le persone che potranno beneficiare degli effetti dell'abolizione della Fini-Giovanardi. Prima che fosse resa nota la decisione della Consulta, la Società della Ragione aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perché \"gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti\". \r\nAbolendo la Fini-Giovanardi, la Consulta ha sicuramente tolto una bella castagna dal fuoco dello Stato italiano: l'effetto combinato con quello del cosiddetto decreto “svuotarceri” potrebbe far ridurre la popolazione carceraria di 15-20mila e l'Italia potrebbe forse evitare le sanzioni per il sovraffollamento carcerario stabilite dalle Corte di Strasburgo che vigila sull'applicazione della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.\r\nL'abolizione della Fini-Giovanardi, però, è anche merito dei movimenti antiproibizionisti che, pur privi di sostegni istituzionali e oscurati dai media di regime, hanno continuato in questi lunghi otto anni a mobilitarsi contro le norme liberticide, fino ad arrivare al corteo-street parade di sabato 8 febbraio a Roma che ha visto sfilare alcune decine di migliaia di persone in una manifestazione totalmente autoorganizzata e autofinanziata, finita all'onore delle cronache perché al guru radicale Giacinto Pannnella detto Marco è stato detto, in modo peraltro relativamente gentile, di andare altrove a fare il suo lurido mestiere di sciacallo. \r\nCon l'abolizione della Fini-Giovanardi, la mobilitazione antiproibizionista non si ferma. Come ha scritto in un suo comunicato l'ASCIA (un'associazione di consumatori di cannabis autoorganizzati, molto attiva soprattutto sul web), “ritorniamo quindi alla Jervolino-Vassalli, la cannabis torna in tabella II come “droga leggera” e in virtù di questo molti ospiti delle Comunità di Recupero, trattenuti solo perché assuntori di cannabis, potrebbero lasciare il loro stato coatto e molti pazienti potrebbero trovare un facile accesso alle terapie a base di cannabinoidi nel sistema \u003Cmark>sanitario\u003C/mark> nazionale, scompare la “presunzione di reato” e quindi lo spaccio va provato e non solo ipotizzato e tutte le condanne e i processi relativi alla Fini-Giovanardi andranno rivisti e ridimensionati. Ma con la Jervolino-Vassalli è ancora vietata la coltivazione e sono ancora applicate sanzioni amministrative per gli assuntori, per questo, se possiamo festeggiare per aver vinto la prima e forse più importante battaglia, é pur vero che dobbiamo rimanere consapevoli che la guerra è ancora in corso”. A dimostrazione che la guerra è sempre in corso, proprio mentre veniva abolita la Legge Fini Giovanardi, la vicenda della canapa medica nella Toscana amministrata dal PD ha registrato un passo indietro. Nel maggio 2012, dopo una lunga concertazione con le associazioni dei pazienti, fu approvata la Legge toscana sulla Cannabis terapeutica che non faceva elenchi di patologie ammesse all'utilizzo del farmaco, né poneva limiti e paletti alla prescrizione della cannabis terapeutica per qualsiasi indicazione la scienza medica dovesse trovare applicazione. Qualche giorno fa è stato reso noto il regolamento attuativo che dovrebbe rendere finalmente utilizzabile questa legge, ma che in effetti restringe l'applicazione della legge a due soli sintomi di due sole patologie, spasmi nella sclerosi multipla e dolore oncologico.\r\nEd anche tra i media il fronte degli adepti dell'eterna crociata contro l'erba proibita si sta riorganizzando. Due pagine di pornografia parascientifica (con tanto di dati terrorizzanti presi da ricerche non citate e che non si trovano coi motori di ricerca per le pubblicazioni scientifiche) contro la cannabis sono addirittura apparsi sul primo inserto settimanale di Pagina99, il nuovo quotidiano fondato da alcuni ex giornalisti del Manifesto, che evidentemente si sono dimenticati di quando, sul giornale in cui lavoravano da giovani, scriveva Giancarlo Arnao, compianto maestro di antiproibizionismo ragionato, che faceva a pezzi le bufale della propaganda della War On Drugs.\r\nSe l'abolizione della Fini-Giovanardi è stata sicuramente una vittoria, nel movimento antiproibizionista c'è comunque la consapevolezza che la strada da fare è ancora molta e tutta in salita e in tutta la penisola si organizzano incontri e iniziative, in attesa delle prossime mobilitazioni di piazza, tra cui la Million Marijuana March (che si terrà a Roma all'inizio di maggio) e Canapisa (che si terrà a Pisa sabato 31 maggio).\r\n\r\nrobertino",[174],{"field":87,"matched_tokens":175,"snippet":171,"value":172},[61],{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":37,"score":149,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":93},6637,{"collection_name":133,"first_q":25,"per_page":29,"q":25},["Reactive",180],{},["Set"],["ShallowReactive",183],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fNFcyzUW0hzPrsYxhBqdrnRwB6W28A8S7CdrCSfghxZc":-1},true,"/search?query=delega+sanitaria"]