","La Sardegna si contrappone alla speculazione eolica e fotovoltaica.","post",1718966272,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/devastazione-territori/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/","http://radioblackout.org/tag/transizione-energetica/",[67,68,69,70,71],"devastazione territori","sardegna","speculazione","transizione ecologica","transizione energetica",{"post_content":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"territori","Il \u003Cmark>territori\u003C/mark>o sardo è ormai, purtroppo, conosciuto","Il \u003Cmark>territori\u003C/mark>o sardo è ormai, purtroppo, conosciuto per i numerosi progetti e cantieri che lo costellano nell'ambito della produzione energetica, in particolare quella cosiddetta green, che proviene dal vento e dal sole. La narrazione europea che impone una transizione energetica ed ecologica non sostenibile per i \u003Cmark>territori\u003C/mark> e per chi li abita diventa qui una realtà tangibile e devastante. Allo stesso tempo i comitati a difesa della terra fioriscono ed è importante il loro ruolo nel contrapporsi a progetti e opere scellerate, il loro obiettivo infatti è quello di partecipare alla gestione dei \u003Cmark>territori\u003C/mark>, oggi presi d'assalto da questi progetti, affinché si rispettino le esigenze dell'umano e della terra.\r\n\r\nAbbiamo approfondito la situazione della zona della Gallura dove esiste un Coordinamento di Comitati contro la Speculazione eolica e fotovoltaica. La zona infatti è particolarmente interessata da questi progetti, distese di torri eoliche ricoprono le terre e il mare, decine di ettari di pannelli fotovoltaici occupano il suolo. La critica dei comitati si rivolge alla transizione energetica in corso che impone ai \u003Cmark>territori\u003C/mark> opere che distruggono gli ecosistemi e che considera i cittadini come un ostacolo alla loro realizzazione e che propaganda una transizione che è evidente rispetti esclusivamente le esigenze del profitto.\r\n\r\nL'esempio del Thyrrenian Link, un cavo sottomarino che dovrebbe collegare la Sardegna con il continente per trasportare energia elettrica prodotta attraverso la \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dell'isola per poi rivenderla speculandoci, è centrale. Questo progetto è emblematico della doppia violenza che si impone al \u003Cmark>territori\u003C/mark>o: lo sfruttamento dei terreni agricoli per esportare energia, intervento che già viene fatto tramite altri due cavi già esistenti, vuole essere implementato per aumentare la produzione e garantire un'ulteriore servitù della Sardegna in favore del comparto industriale del Nord Italia.\r\n\r\nMaria Grazia del coordinamento Gallura sottolinea che non verrà barattata la ricchezza di un \u003Cmark>territori\u003C/mark>o come la Sardegna, la sua identità e il suo valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Comitati-no-speculazione-energetica-Gallura-2024_06_20_2024.06.20-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[79,83,85,87,89],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[81,75],"devastazione","\u003Cmark>devastazione\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":68},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],{"matched_tokens":88,"snippet":70},[],{"matched_tokens":90,"snippet":71},[],[92,95],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],{"field":36,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[48],[98],[81,75],[82],1157451471441625000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":107,"highlight":131,"highlights":145,"text_match":100,"text_match_info":151},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":27,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":53,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":58,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":125},[45],[47],"93177","http://radioblackout.org/2024/11/valencia-il-disastro-politico-dietro-al-disastro-climatico/","Dana, il fenomeno climatico comunemente definito come \"Goccia fredda\", che settimana scorsa si abbatteva sulla Sardegna causando un morto, nella giornata di giovedì si è abbattuto sulla Spagna, inondando in particolare il sud della regione di Valencia. Il fenomeno climatico, dovuto all'unione di aria polare fredda ad un'atmosfera calda, crea un fenomeno temporalesco auto-rigenerante, in questo caso risultato nella caduta di fino a 600mm di acqua - la quantità equivalente ad un anno e mezzo di pioggia. E' particolarmente accentuata dall'energia prodotta dal calore rilasciato dai mari.\r\n\r\nL'alluvione ha causato sino ad ora 158 morti, numero destinato a salire visti i numerosissimi dispersi. I danni si contano altissimi con più di 120.000 sfollati e l'interruzione di strade, connessioni telefoniche, canali di trasmissione dell'energia elettrica.\r\n\r\nFatale è stato il mancato allarme rosso dato dal governo locale, anche a fronte dell'allerta dell'agenzia metereologica statale, AEMET, risalente al 20 ottobre e l'allerta rossa data dal governo centrale fin dalle 7:35 di martedì. In più, un'ulteriore aggravante è dato dalle numerosissime aziende che sono rimaste aperte ed hanno impedito ai lavoratori di andare a ripararsi a casa, lasciandoli ingabbiati sui posti di lavoro o intrappolati nel fango nell'orario di punta serale.\r\n\r\nCon Lorenzo Tecleme - ora a Madrid, scrittore su tematiche di clima e politica per vari giornali e trasmittenti tra cui Manifesto, Domani, Valori.it e canalred_tv - siamo andati ad indagare le colpe politiche dietro alla strage climatica:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/ValeciaDANA.mp3\"][/audio]","1 Novembre 2024","2024-11-01 21:38:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/22812469_medium.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Valencia: il disastro politico dietro al disastro climatico",1730463079,[120,121,61,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/cambiamenti-climatici/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/valencia/","http://radioblackout.org/tag/von-der-leyden/",[126,127,67,128,129,130],"alluvione","cambiamenti climatici","europa","valencia","von der leyden",{"tags":132},[133,135,137,139,141,143],{"matched_tokens":134,"snippet":126},[],{"matched_tokens":136,"snippet":127},[],{"matched_tokens":138,"snippet":82},[81,75],{"matched_tokens":140,"snippet":128},[],{"matched_tokens":142,"snippet":129},[],{"matched_tokens":144,"snippet":130},[],[146],{"field":36,"indices":147,"matched_tokens":148,"snippets":150},[104],[149],[81,75],[82],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":152,"num_tokens_dropped":48,"score":153,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":48},1,"1157451471441625193",{"document":155,"highlight":182,"highlights":206,"text_match":217,"text_match_info":218},{"cat_link":156,"category":157,"comment_count":48,"id":158,"is_sticky":48,"permalink":159,"post_author":27,"post_content":160,"post_date":161,"post_excerpt":53,"post_id":158,"post_modified":162,"post_thumbnail":163,"post_thumbnail_html":164,"post_title":165,"post_type":58,"sort_by_date":166,"tag_links":167,"tags":175},[45],[47],"47307","http://radioblackout.org/2018/05/eni-soci-devastazione-di-territori-tratta-di-persone-e-saccheggio-di-risorse/","Non solo Eni, ma (come titola il volantino di indizione della manifestazione) “prima gli italiani”, quelli responsabili di feroci deportazioni nel deserto, di mantenere campi di contenimento nel deserto, sovvenzionano missioni poliziesche e lobbizzano le missioni Onu a difesa di interessi e strade attraverso cui transitano droga, genti sradicate dagli interessi, dalla distruzione dell'ambiente e dalle stesse guerre scatenate dalle multinazionali dell'energia in un coacervo di interessi, centri nevraglici da difendere e istituire; usi impropri di religioni, diisioni etniche e milizie. Tutto diventa riconducibile a una sorta di risiko geopolitico fondato su oleodotti e controlli territoriali, spostamenti di mezzi navali ed eserciti legati al fabbisogno della società regolata dal capitale.\r\n\r\nSabato 5 maggio dalla stazione Centrale di Milano si muoverà un corteo contro tutto ciò a partire dalle 15, terminando in via Imbonati. Ne abbiamo parlato con Silvia, che ci ha anche accenanto a uno spezzone più legato agli aspetti affrontati dalle donne migranti infilate con i loro corpi in questo tritacarne del dio Idrocarburo, ecco cosa ci ha raccontato:\r\n\r\nManif vs Eni devastante\r\n\r\nDi seguito il volntino di indizione:\r\n\r\n\r\nAttacchiamo i padroni (prima gli italiani)\r\n\r\nGuerra all’esterno e militarizzazione della società segnano sempre di più il nostro presente. Per mantenere pacificate le “retrovie” mentre governi e multinazionali si lanciano nel saccheggio dell’Africa come prolungamento della loro concorrenza in Europa, i padroni soffiano sul vento razzista della guerra fra poveri. Vento che alimenta la proliferazione dei gruppi neofascisti, sempre più legittimati e protetti.\r\n\r\n\r\nIl governo italiano finanzia i campi di concentramento in Libia e le milizie che li gestiscono, l’ENI e le altre imprese di bandiera cercano di preservare e allargare i loro affari, ricorrendo a qualunque signoria della guerra locale, jihadisti compresi. Intanto il capitale locale, con l’individuazione di nuove sacche di gas, riapre scenari con Paesi direttamente coinvolti nella guerra di Siria, facendo presagire un ruolo ancor più incisivo della Turchia nel contenimento dei profughi, nonché di Israele come cane da guardia del Mediterraneo.\r\nLa manodopera di emigrati provenienti da terre depredate assicura un esercito di lavoratori e lavoratrici sotto ricatto e terrore, garantisce profitti a basso costo e rende possibile assoggettare anche i proletari indigeni a condizioni di vita sempre più precarie.\r\n\r\nIl razzismo di Stato afferma apertamente che per salvare la democraziabisogna rinchiudere i migranti a casa loro (eccezion fatta per quelli da selezionare per il capitalismo nostrano).\r\nMentre la politica internazionale di rapina sversa anche qui i suoi prodotti, dallo sfruttamento alle devastazioni ambientali (vedi TAP), in Niger si allarga il conflitto sociale contro le missioni occidentali.\r\n\r\nÈ sempre più urgente confrontarci sul tempo che fa, rilanciare la pratica della solidarietà internazionalista e schierarsi con le ragioni di chi lotta contro il colonialismo italiano.\r\n\r\nPer questo invitiamo tutte e tutti coloro che vogliono riaprire il conflitto sociale fuori e contro ogni compatibilità istituzionale, a due iniziative che si terranno a Milano.\r\n ","4 Maggio 2018","2018-05-07 12:55:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/assassini-pieni-di-merda-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"202\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/assassini-pieni-di-merda-300x202.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/assassini-pieni-di-merda-300x202.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/05/assassini-pieni-di-merda.jpg 489w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Eni & soci: devastazione di territori, tratta di persone e saccheggio di risorse",1525456006,[168,169,170,171,172,173,174],"http://radioblackout.org/tag/campi-di-concentramento/","http://radioblackout.org/tag/descalzi/","http://radioblackout.org/tag/devastazione/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/oleodotti/","http://radioblackout.org/tag/tratta/",[176,177,81,178,179,180,181],"campi di concentramento","descalzi","ENI","migranti","oleodotti","tratta",{"post_content":183,"post_title":187,"tags":190},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[75],"fondato su oleodotti e controlli \u003Cmark>territori\u003C/mark>ali, spostamenti di mezzi navali ed","Non solo Eni, ma (come titola il volantino di indizione della manifestazione) “prima gli italiani”, quelli responsabili di feroci deportazioni nel deserto, di mantenere campi di contenimento nel deserto, sovvenzionano missioni poliziesche e lobbizzano le missioni Onu a difesa di interessi e strade attraverso cui transitano droga, genti sradicate dagli interessi, dalla distruzione dell'ambiente e dalle stesse guerre scatenate dalle multinazionali dell'energia in un coacervo di interessi, centri nevraglici da difendere e istituire; usi impropri di religioni, diisioni etniche e milizie. 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Nell'arco di due anni i costi previsti sono raddoppiati, andando a raggiungere la previsione di 520 milioni di euro per un'infrastruttura di 140 ettari. L'opposizione a questo progetto si articola su due questioni centrali oggi: la devastazione dei territori, degli ecosistemi naturali e della fauna e flora che li compongono e la corsa bellica e all'armamento generalizzato in una fase in cui gli scenari di guerra e genocidio sono molteplici.\r\n\r\nIl Movimento No Base ha dunque organizzato una giornata di presidio e monitoraggio sui territori di San Piero a Grado per questa domenica 20 ottobre per continuare la mobilitazione e prepararsi a difendere il territorio a fronte di tempistiche molto strette per la realizzazione del progetto.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/No-base-presidio-ottobre-2024_10_17_2024.10.17-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","17 Ottobre 2024","2024-10-17 15:47:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"241\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-241x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-241x300.jpg 241w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-822x1024.jpg 822w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-768x957.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y.jpg 1027w\" sizes=\"auto, (max-width: 241px) 100vw, 241px\" />","Movimento No Base: Fermarla è possibile: prepariamoci a difendere la nostra terra!",1729180023,[236,237,238,239,240],"http://radioblackout.org/tag/escalation-bellica/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/movimento-no-base/","http://radioblackout.org/tag/no-base/","http://radioblackout.org/tag/pisa/",[242,243,33,244,245],"escalation bellica","guerra","no base","Pisa",{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[81,75],"due questioni centrali oggi: la \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dei \u003Cmark>territori\u003C/mark>, degli ecosistemi naturali e della","Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul \u003Cmark>territori\u003C/mark>o pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.\r\n\r\nTale progetto si dislocherebbe tra Pontedera, dove dovrebbe sorgere il poligono di tiro e un autodromo e il CISAM, area all'interno del parco naturale di San Rossore a San Piero a Grado, dove dovrebbe sorgere la base. 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In realtà, approfondendo la questione, occorre fare attenzione ad alcune contraddizioni presenti in questo discorso e alle reali implicazioni delle lobby del gas e del petrolio, dei governi degli stati coinvolti e delle scelte politiche che stanno alla base di questi aumenti.\r\n\r\nSi tratta infatti, di una vera e propria speculazione che rientra nella sfera finanziaria quella che la popolazione del nostro paese sta pagando nelle bollette duplicate di questi ultimi mesi. E' emblematico notare il fatto che ENI, ENEL e altre aziende del fossile e dell'energia, in percentuale partecipate dello stato, in queste settimane hanno ottenuto profitti nonostante l'aumento dei costi dell'energia e mantenendo quote che impongono un innalzamento dei prezzi per i consumatori.\r\n\r\nCon Alessandro Runci di ReCommon, un'associazione che lotta contro abusi di potere e la devastazione dei territori e, a partire da un suo articolo apparso sul quotidiano Domani ,abbiamo approfondito questa tematica, quali contraddizioni e quali interessi ci sono dietro all'approvvigionamento dell'energia all'interno del conflitto in corso.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/alessandro-runci-eni-2022_03_31_2022.03.31-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","1 Aprile 2022","2022-04-01 16:19:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/photo5949280890901345172-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/photo5949280890901345172-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/photo5949280890901345172-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/photo5949280890901345172-768x510.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/photo5949280890901345172.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il ruolo di ENI nel conflitto russo-ucraino.",1648829998,[271,171,272],"http://radioblackout.org/tag/energia-russa/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ucraina/",[274,178,275],"energia russa","guerra ucraina",{"post_content":277},{"matched_tokens":278,"snippet":279,"value":280},[81,75],"abusi di potere e la \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dei \u003Cmark>territori\u003C/mark> e, a partire da un","Da settimane ormai i giornali e i media nazionali non fanno altro che riprendere il ritornello degli aumenti dell'energia giustificandoli con la chiusura dei rubinetti da parte della Russia. 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Il progetto in questione riguarda lo sfruttamento di una miniera di litio nell’ovest del paese da parte di un grande gruppo industriale, Rio Tinto, che deve servire per la produzione delle batterie per le automobili elettriche. Per il progetto andranno investiti 2,4 miliardi di dollari e il suo eventuale avviamento implicherà la contaminazione delle acque potabili in maniera irreversibile. È evidente dunque il cortocircuito in cui il sistema economico politico globale cerchi di spingere per ottenere profitti.\r\n\r\nDa settimane però, sono in corso importanti proteste che hanno bloccato grandi arterie del paese, i ponti, le vie di comunicazione, organizzate inizialmente da comitati ambientalisti ma che ben presto hanno assunto una dimensione popolare e trasversale. 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Una valle contro il progresso\" raccontiamo una storia di resistenza popolare al potere devastatore del capitale. Tra le aspre montagne del ponentino ligure, in Valle Argentina, un grande progetto di costruzione di una diga e di una centrale idroelettrica incontra la ferma opposizione della popolazione locale. 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Migliaia di turbine (con le loro colate di cemento), di chilometri di strade carrozzabili, diverse dighe idroelettriche ed una rete elettrica ad alta tensione invaderanno questa zona in nome dello sviluppo economico e dell’investimento nelle energie cosiddette “energie verdi”, modificandone per sempre la vita ed il paesaggio.\r\n\r\nLa popolazione locale (e non) si è attivata da subito per ostacolare questo progetto mortifero, organizzando assemblee, comitati, manifestazioni, sabotaggi e campeggi di lotta, cercando, con tutte le difficoltà del caso, di analizzare criticamente la produzione di energia eolica in quanto ennesima forma di devastazione dei territori atta a sostenere la marcia di una società industriale e capitalistica energivora.\r\n\r\nParte delle informazioni della puntata sono tratte dall’articolo apparso su Nunatak n.56\r\n\r\nAscolta l’approfondimento qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/eolico.mp3\"][/audio]","7 Febbraio 2021","2021-02-07 11:41:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/145035005_2906407253012297_7153555560130383798_o-200x110.jpg","L'eolico che minaccia l'Agrafa (Grecia)",1612698115,[],[],{"post_content":433},{"matched_tokens":434,"snippet":435,"value":436},[81,75],"in quanto ennesima forma di \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dei \u003Cmark>territori\u003C/mark> atta a sostenere la marcia","Nel selvaggio \u003Cmark>territori\u003C/mark>o montuoso dell’Agrafa, in Grecia, è prevista la costruzione di un gigantesco parco eolico, che ne comprometterà la morfologia, la ricchezza di biodiversità e le forme umane di sussistenza che attualmente ospita. 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Percorsi di resistenza e lotta tra passato, presente e futuro. Per un 25 aprile popolare e ribelle: lontano dalla retorica istituzionale, vicino a chi lotta oggi”. Nel paese di Torre Pellice, per tutta la giornata, interventi, concerti, dibattiti e tanti banchetti informativi di collettivi e realtà delle battaglie di oggi: dalle lotte contro le nuove destre, il razzismo, la devastazione dei territori, la repressione, alle lotte per la liberazione delle donne, per l'autodeterminazione dei popoli, la solidarietà, la liberazione animale... A dimostrare che la Resistenza non è affatto\r\n\r\nfinita, è che quella “Liberazione” per cui tanti ragazzi e ragazze di ieri hanno combattuto e dato la vita non è affatto compiuta, ma è un percorso che continua, Un sentiero che merita, oggi più che mai, di continuare ad essere battuto.\r\n\r\nRadio Black-out, per tutta la giornata, ha spostato i suoi studios sulle strade di Torre Pellice, dando voce in diretta a tutte queste realtà di lotta.\r\n\r\nPer riassumere il senso della giornata, riportiamo un breve audio-video proiettato nella sala del “Teatro del Forte”, come introduzione alle varie conferenze. Un montaggio di testimonianze di alcune partigiane [Gelsomina Bonora (“Gilera”, IV Brigata Venturoli), Adriana Fava (“Tosca”, VII GAP), Elsa Oliva (“Helsinki”, brigata Franco Abrami)] e di immagini di repertorio della guerra partigiana.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nScarica il video - LIBERAZIONI","26 Aprile 2013","2018-10-17 22:10:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/liberazioni2013web-200x110.jpg","25 Aprile - Torre Pellice - Liberazioni",1367003161,[],[],{"post_content":456},{"matched_tokens":457,"snippet":458,"value":459},[81,75],"nuove destre, il razzismo, la \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dei \u003Cmark>territori\u003C/mark>, la repressione, alle lotte per"," \r\n\r\nIl 25 aprile 2013 si è svolta in Val Pellice - promossa da Alpi Libere - la giornata dal titolo “Liberazioni. Percorsi di resistenza e lotta tra passato, presente e futuro. Per un 25 aprile popolare e ribelle: lontano dalla retorica istituzionale, vicino a chi lotta oggi”. 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Le informazioni e i dati per farlo provengono da un opuscolo redatto recentemente dal movimento No MUOS, \"Università e Guerra\", in cui è stata svolta un'inchiesta volta a mettere in luce l'estensione e la natura delle numerose relazioni che intercorrono tra il mondo della ricerca universitaria e quello della guerra. Relazioni che, purtroppo, seguono un andamento in crescita anche a causa dei massicci finanziamenti provenienti dal PNRR e che, indirettamente, favoriscono il proliferare di accordi tra università e aziende private appartenenti all'industria bellica e militare. La legittimazione di stati guerrafondai come Turchia, Israele e Stati Uniti, il deterioramento della libertà di ricerca, l'inconsapevole collaborazione da parte dei ricercatori ai meccanismi bellici, la militarizzazione dei luoghi dedicati alla formazione e alla ricerca e, non meno importante, la devastazione ambientale dei territori sono solo alcuni degli aspetti che emergono in maniera inquietante dall'inchiesta e dalla chiaccherata, che si può ascoltare integralmente qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/nomuos.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Ottobre 2022","2022-10-20 00:53:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/uniguerra-200x110.png","I tentacoli della guerra sull'Università: l'inchiesta del movimento No MUOS",1666227235,[],[],{"post_content":478},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":481},[81,75],"e, non meno importante, la \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> ambientale dei \u003Cmark>territori\u003C/mark> sono solo alcuni degli aspetti","Insieme a una compagna del movimento No MUOS, che si oppone all'installazione di basi militari USA nel \u003Cmark>territori\u003C/mark>o siciliano, ripercorriamo gli aspetti più (scaltramente) nascosti e oscuri dei rapporti tra atenei italiani e industria bellica. 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Con la complicità dei governi e degli sponsor di questo mega evento (tra cui industrie impiegate quotidianamente nel settore militare come Toyota, Iveco e Renault), interi territori vengono invasi da tale corsa automobilistica che ogni anno causa la morte di persone del luogo (investite dai veicoli), di migliaia di animali e di piante in dei territori già di per sè instabili e fragili negli equilibri dei loro ecosistemi. La devastazione coinvolge anche moltissimi siti storici e archeologici, tanto da aver distrutto nel 2011 ben la metà del patrimonio archeologico del Cile.\r\n\r\nQuest'anno il rally assassino si è svolto nei paesi del Paraguay, Argentina e Bolivia, e proprio a La Paz si sono verificati alcuni incidenti tra polizia e manifestanti che si opponevano allo svolgimento dell'evento. Abbiamo approfittato di tale notizia per approfondire la questione della repressione contro l'attivismo ambientale in centro e sud america, che molto spesso prevede anche l'omicidio di chi resiste a progetti di devastazione dei propri territori da parte delle multinazionali dell'industria del legname, dell'energia, etc.. Impossibile non citare quindi l'omicidio dell'attivista mapuche Macarena da parte dei sicari dell'azienda impegnata nel progetto di costruzione delle linee ad alta tensione nel territorio del Tranguil (Cile), progetto contro cui Macarena si è sempre battuta.\r\n\r\nAscolta qui la prima parte:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/dakar1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE qui la seconda parte:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/dakar2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Gennaio 2017","2019-01-31 12:52:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/img-200x110.jpg","La Parigi-Dakar non è un innocente rally!",1484843505,[501,502,503,504,505,506],"http://radioblackout.org/tag/bolivia/","http://radioblackout.org/tag/dakar/","http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/lotta-mapuche/","http://radioblackout.org/tag/rally/","http://radioblackout.org/tag/sudamerica/",[508,509,510,511,512,513],"bolivia","dakar","ecologismo","Lotta Mapuche","rally","sudamerica",{"post_content":515},{"matched_tokens":516,"snippet":517,"value":518},[81,75],"chi resiste a progetti di \u003Cmark>devastazione\u003C/mark> dei propri \u003Cmark>territori\u003C/mark> da parte delle multinazionali dell'industria"," \r\n\r\nLa Parigi-Dakar, che già dal 2009 viene annualmente organizzata in sudamerica, è uno dei più attuali esempi di neocolonialismo e distruzione (ambientale, animale e umana) in nome del divertimento e dell'adrenalina borghese occidentale. 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