","Ondata di occupazioni nei licei romani","post",1638546752,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/didattica-a-distanza/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/scuole-occupate/","http://radioblackout.org/tag/studenti-medi/",[15,68,69,70,71],"occupazioni","Roma","scuole occupate","studenti medi",{"post_content":73,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":78,"value":79},[75,76,77],"didattica","a","distanza","due anni di pandemia e \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>, appare tutto tranne che stanca","Dall’inizio di novembre i licei di Roma, ma anche di Firenze e Pisa, sono attraversati da una vera e propria ondata di occupazioni. Solo nella capitale si contano infatti tra i 20 e i 30 istituti attualmente occupati o che escono da una recente occupazione. Iniziative che si stanno diffondendo \u003Cmark>a\u003C/mark> macchia d’olio e che sono sempre più duramente osteggiate da presidi, docenti e insegnanti. “Ecco riproporsi il rito stanco delle occupazioni scolastiche, che non hanno mai risolto nulla se non far perdere inutilmente giornate di scuola \u003Cmark>a\u003C/mark> quella stramaggioranza di studenti \u003Cmark>a\u003C/mark> cui non interessa proprio questo tipo di contestazione” avrebbe dichiarato – non inaspettatamente – il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma. Eppure, dopo due anni di pandemia e \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>, appare tutto tranne che stanca o ritualistica l’urgenza con cui studenti e studentesse stanno imponendo di essere protagonisti – e non meri oggetti – del proprio percorso di formazione. Tant'è che mentre alcuni dei licei in stato di agitazione sono più abituati \u003Cmark>a\u003C/mark> queste pratiche, altri non venivano occupati da 5 o 6 anni.\r\n\r\n\r\n[caption id=\"attachment_72262\" align=\"aligncenter\" width=\"616\"] Foto di Patrizia Montesanti[/caption]\r\nDai decennali problemi di edilizia scolastica ad una critica radicale agli obiettivi e alle funzioni sociali \u003Cmark>a\u003C/mark> cui assolve l’istruzione pubblica, passando per una specifica tematizzazione dei problemi indotti dal contesto pandemico (in primo piano la dimensione della salute mentale), quello che emerge con nitidezza nei racconti e nelle rivendicazione dei collettivi è la consapevolezza che i problemi vissuti quotidianamente sono il risultato di precise scelte politiche. Scelte politiche da cui studenti e studentesse sono sistematicamente estromessi.\r\nQuesto e altro è quanto emerso nella diretta telefonica con uno studente occupante del liceo Kant di Roma:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/roma-scuola-occupazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer chi volesse approfondire, consigliamo anche la lettura del seguente articolo uscito su volerelaluna.",[81,84,86,88,90],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[75,76,77],"\u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>",{"matched_tokens":85,"snippet":68},[],{"matched_tokens":87,"snippet":69},[],{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],[93,98],{"field":36,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[48],[96],[75,76,77],[83],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":78,"value":79},"post_content",[75,76,77],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":107,"highlight":126,"highlights":142,"text_match":101,"text_match_info":150},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":51,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":54,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":59,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[45],[47],"60875","http://radioblackout.org/2020/05/scuola-tra-concorsi-fantasma-e-precari-reali/","Il governo ha trovato un accordo su concorso e garantisce che a settembre tutto filerà liscio.\r\nLa questione è molto più complessa. Nella scuola su un milione di lavoratori, solo tra gli insegnanti, i precari sono duecentomila, sottoposti a costante ricatto e quindi più vulnerabili alle pretese dei dirigenti scolastici dell’azienda scuola.\r\nNel frattempo si arriva agli esami di fine anno come se nulla fosse, come se la didattica a distanza non avesse allargato il solco di classe tra studenti poveri di risorse materiali e culturali e chi invece gode di ambiente ricco di soldi e di cultura.\r\nIl governo avrebbe deciso di fare il concorso per lavoratori che nella scuola ci sono dai tre ai sette anni. Una follia.\r\nIn ogni caso il concorso non si farà per l’emergenza Covid.\r\nCosì a settembre tutto sarà come prima: supplenti, nessuna assunzione. In compenso per evitare il sovraffollamento metà degli studenti farà scuola dai domiciliari.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alfonso Natale, della CUB Scuola, che giovedì 28 farà un presidio in Regione alle 17,30.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-05-26-natale-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","26 Maggio 2020","2020-05-26 13:31:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri-1024x687.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri-768x515.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/gabbia-libri.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Scuola tra concorsi fantasma e precari reali",1590499918,[120,62,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/concorso-scuola/","http://radioblackout.org/tag/esami-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/precari-scuola/","http://radioblackout.org/tag/scuola/",[33,15,31,125,18],"precari scuola",{"post_content":127,"tags":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[75,76,77],"nulla fosse, come se la \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark> non avesse allargato il solco","Il governo ha trovato un accordo su concorso e garantisce che \u003Cmark>a\u003C/mark> settembre tutto filerà liscio.\r\nLa questione è molto più complessa. 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Scuole chiuse sino alla fine dell’anno? Nessun problema: anche l’Esercito ricorrerà alla didattica a distanza per mantenere stretti i legami con istituti e studenti e portare a termine nel migliore dei modi i propri programmi di formazione interdisciplinare e indottrinamento cultural-militare. \r\nSarà ancora una volta la Sicilia a fare da battistrada della fase 2.0 della partnership scuola-forze armate. Dal 30 aprile scorso, i bersaglieri del 6° Reggimento della Brigata “Aosta” con sede a Trapani hanno avviato una serie di videoconferenze di orientamento e informazione per l’arruolamento nell’Esercito Italiano. “Personale specializzato Infoteam dell’unità hanno incontrato virtualmente studenti e insegnanti dell’Istituto Tecnico Economico e per il Turismo Giuseppe Garibaldi di Marsala, attraverso le piattaforme informatiche per la didattica a distanza utilizzate dal Ministero dell’Istruzione durante questo particolare periodo”, annuncia l’Ufficio stampa della Brigata Meccanizzata “Aosta”, reparto d’élite e di pronto intervento in ambito Nato di stanza in Sicilia. “Gli incontri, programmati ed organizzati dal Comando Militare Esercito e destinati agli Istituti Scolastici che hanno aderito al programma nell’arco temporale dell’anno scolastico, si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti, oltre a elementi di legalità ed educazione civica, tutte le informazioni sull’arruolamento e gli sbocchi professionali nella Forza Armata”.\r\nSempre l’Ufficio stampa dell’“Aosta” fa sapere che quello tra il 6° Reggimento Bersaglieri e l’ITET “Garibaldi” di Trapani “farà da apripista ad altri incontri in tutto il Paese”, per consentire agli alunni di “conoscere da vicino prospettive di carriera dei volontari in ferma prefissata e concorsi per accedere ai diversi ruoli del servizio permanente, dopo la frequenza di Scuole e Accademie Militari”.\r\nAnche i marines Usa della grande stazione aeronavale di Sigonella si adeguano agli obblighi di distanziamento-isolamento degli studenti e alla smisurata enfatizzazione della “didattica” virtuale. Un primo esperimento di contatto a controllo remoto è stato svolto nei giorni scorsi con una classe IV dell’Istituto Superiore “Abramo Lincoln” di Enna, sezione distaccata di Agira, nell’ambito del progetto “culturale” intrapreso dall’Ufficio per le Relazioni Esterne della Marina militare degli Stati Uniti d’America di Sigonella al fine di “aiutare gli studenti a perfezionare le loro abilità linguistiche”. “In questa occasione – riporta il Comando Usa - gli studenti hanno dialogato a distanza con il cappellano Richard Graves, responsabile del programma CREDO (Chaplains’ Religious Enrichment Development Operation) di NAS Sigonella, un progetto di US Navy di assistenza psicologica volto a sostenere e promuovere la cura dei rapporti interpersonali e la costruzione di relazioni significative tra militari singoli, coppie e famiglie, nonché a prevenire condotte a rischio come il suicidio”. Parte dell’esposizione del cappellano Graves è stata dedicata alle difficoltà che i giovani incontrano in questi mesi di emergenza pandemia. “Dobbiamo rafforzare i rapporti interpersonali e i legami affettivi con i propri famigliari”, il suggerimento-imperativo del religioso “psicologo”. 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Se la didattica a distanza è stata una misura emergenziale comprensibile nella primavera scorsa, certamente non può sostituire la formazione in presenza, a tutti i livelli. I motivi sono molti e diversi tra loro: i problemi di accesso a una linea internet sufficiente, lo spazio per studiare, le difficoltà nell'apprendimento davanti a uno schermo, e la mancanza di spazi di condivisione e organizzazione tra studenti e studentesse. Dal 30 gennaio la facoltà di Lettere di Napoli è occupata, è viva ed è aperta per studiare in cortile, per confrontarsi e organizzarsi. Che quest'azione coraggiosa sia l'inizio di una nuova stagione di mobilitazioni studentesche? Ne abbiamo parlato con due studentesse di Lettere Occupata.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/Napoli.mp3\"][/audio]","3 Febbraio 2021","2021-02-03 15:10:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/napo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/napo-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/napo-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/napo.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'occupazione di Lettere a Napoli riporta l'attenzione sull'Università",1612365017,[207,208,209],"http://radioblackout.org/tag/lettere-occupata/","http://radioblackout.org/tag/napoli/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[211,212,20],"lettere occupata","napoli",{"post_content":214,"post_title":218},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":217},[75,76,77],"stata dedicata all'Università. 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La protesta che ha portato i ragazzi a fare didattica a distanza in piazza nasce dal fatto che c'è stato tutto il tempo per organizzare un rientro in sicurezza e se il problema riguardava i trasporti ci si poteva organizzare. Non è certo colpa del preside, ma di chi ha voluto tenere la scuola in secondo piano rispetto all'economia... o all'aperitivo.\r\n\r\nIl problema è che si stanno tagliando le risorse per la scuola da 30 anni a questa parte sempre di più e per questo è più comodo tenere la scuola in Dad, che frena la motivazione per sua natura (interagire con uno schermo non agevola in questo senso: distrazioni, assenza di contatto umano), anche se poi il debito pubblico graverà sui giovani che ora non sono messi in condizione di prepararsi al lavoro adeguatamente.\r\n\r\nE poi è il metodo della didattica a distanza che non funziona ed è intollerabile che permanga a distanza di un anno come unica soluzione; e non ultimo è il problema del consumo della connessione, l'approvvigionamento degli apparecchi a carico degli studenti.\r\n\r\nGli studenti si sono mobilitati perché ormai non credono più alle promesse di rientrare in presenza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-14_Bussoleno_liceo-Rosa.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2021","2021-01-15 09:19:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/liceo-Rosa_Bussoleno-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/liceo-Rosa_Bussoleno-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/liceo-Rosa_Bussoleno-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/liceo-Rosa_Bussoleno.jpg 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Giustificazioni delle presenze a scuola: No Dad",1610702372,[246,247,123],"http://radioblackout.org/tag/bussoleno/","http://radioblackout.org/tag/dad/",[249,250,18],"bussoleno","dad",{"post_content":252,"post_title":256},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[76,75,76,77],"portato i ragazzi \u003Cmark>a\u003C/mark> fare \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark> in piazza nasce dal fatto che","Bussoleno, liceo scientifico Rosa. 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Parallelamente portano avanti richieste legate al Campus:\r\n- fine della repressione verso gli studenti palestinesi, ovvero fine dei processi disciplinari, di targeting, e di espulsione dalle residenze che l'amministrazione universitaria ha portato avanti dall'inizio dell'occupazione\r\n- un controllo comunitario sul processo di land grabbing - o gentrificazione - operato dalla Columbia nella zona di Harlem, fermando l'espansione dell'Università nel quartiere e lasciando spazio ai residenti.\r\n\r\nVenerdì 19 aprile l'accampamento viene sgomberato da un ingente gruppo di forze dell'ordine e vengono arrestatx più di 100 attivistx.\r\n\r\nNonostante il primo sgombero, gli arresti e le sospensioni, il South Lawn viene rioccupato, ottenendo il favore di molti membri delle facoltà e personale docente.\r\nIl clima di tensione interno al Campus - soprattutto date le pressioni politiche degli investitori esterni sulla rettrice Shafik - ha portato alla reintegrazione della didattica a distanza. Nel frattempo la protesta si è estesa a varie università americane (NYU, Harvard, Yale, Mit etc).\r\n\r\nQUI VI PRESENTIAMO UN PODCAST REGISTRATO E PRODOTTO DA UN REDATTORE DELL'INFO E PERITO SONORO - ING. SOLLAZZI - INSIEME AD ANNA GIOVANNA.\r\n\r\nEntrambi si trovano al momento sul luogo delle proteste e ci informano che l'accampamento della Columbia è accessibile solo per chi ha la tessera della Columbia o addetti Press. Per questo le registrazioni del podcast sono state fatte all'esterno, seguendo i vari rally e sit-in che si svolgono ogni giorno di fronte ai cancelli dell'Università e le dirette della radio del campus WKCR che segue la situazione in diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/CU-x-infovene-rbo-04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTrascrizione e traduzione delle interviste\r\n\r\nNell'ordine:\r\n- notizia in diretta di sgombero del primo encampent su WKCR\r\n- ragazzo al rally di fronte ai cancelli - statements + intervista\r\n- lettura della mail mandata dalla rettrice Shafik agli studenti/studentesse della Columbia per motivare l'invio dell'NYPD all'interno del Campus e gli arresti\r\n\r\nSpeaker 1 00:00:00.900\r\n«Just to let listeners know if they're just tuning in now. There is currently NYPD presence on Columbia's campus. It's currently 1:18 p.m. the presence began around 1:13 p.m. so about five minutes. And we have, upwards of 100 NYPD officers, both on campus and also, entering the encampment. It seems that the occupants are currently in a circle seated around, um, the sort of central area of the lawn. There seems to be some interaction with NYPD so far, but it doesn't seem like there is much, communication verbally. but they are, um, approaching the encampment in, uh, the encampment members who are in a circle there.»\r\n\r\nPer chi si è appena sintonizzato - la polizia di New York è entrata nel campus della Columbia circa cinque minuti fa: ci sono +100 agenti, gli occupanti siedono in cerchio intorno all'accampamento, ci sono scarse interazioni verbali con la polizia.\r\n\r\nSpeaker 2 00:01:04.290\r\n«Okay. We therefore declare this institution illegitimate, and we have created a liberated autonomous zone on the southwest lawn in solidarity with our Palestinian brothers and sisters, and in solidarity with all the free people of planet Earth. This university will divest from all military industry. This university will grant amnesty to all the students involved in this and in other pro-Palestinian demonstrations. And this university will, in all future incidents, keep the NYPD off of our campus. These things will come to pass through our hard work, through Our determination, through our solidarity and our love. All human beings on planet Earth, and so we therefore invite you Be a part of this historic success in the liberation of the Palestinian people. The liberation of all free human beings planet Earth. We love you so much. Thank you for being out here. This is welcome not only to the people that are entering the building, but are welcome to the people of Earth to come in and see what's happening and to understand that this is a multi vectored movement. That includes each independent struggle. So we've had excellent programming throughout the entire Event, throughout the entire occupation. It's been truly wonderful. Like we've had teachings, from professors. We've had teachings from Occupy Wall Street members. We've had just a fantastic education, far better than the imperial education handed to us by the forces that be within the university. Yes. The professors, I believe, have voted to wildcat strike. In support of the students and I believe, and I would call upon Serene Jones and Reverend Doctor Cornel West of Union Theological Seminary to please join us students here on the lawn to make sure that students have amnesty, that Columbia divests from all military industry and that the NYPD are kept forever off of our campus.»\r\n\r\nDichiariamo illegittima questa istituzione, abbiamo creato una zona autonoma liberata sul prato a sud-ovest in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia a tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo a partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene a vedere cosa sta accadendo e a comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio a sostegno degli studenti e li invito a unirsi a noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received a message from my peers that they have received a message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again a message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make a decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in a supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la mia priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York a sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare a discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito a disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. Lavoriamo duro per mantenere un equilibrio tra il diritto degli studenti di esprimere le loro idee politiche e la necessità di proteggere gli altri studenti dalla retorica che diventa aggressione e discriminazione. Abbiamo aggiornato i regolamenti sulle proteste per permettere manifestazioni all'ultimo minuto permettendo comunque agli studenti di seguire i corsi e ai laboratori e biblioteche di rimanere attive. L'attuale accampamento viola tutte questi nuovi regolamenti, disturba seriamente la vita del campus e crea un ambiente aggressivo e intimidatorio per molti dei nostri studenti.\r\nLa Columbia si impegna nella libertà accademica e di espressione politica, ma all'interno di regole stabilite e con il rispetto della sicurezza di tutti. Le regole che abbiamo per le manifestazioni servono per rispettare sia il diritto d'espressione che la sicurezza il funzionamento dell'università. Abbiamo capito che la polizia stava entrando nel Campus e ci siamo seduti per terra, cantando inni e canzoni di rivoluzione - continuando fino al commissariato. Saremo qui finché non verrà garantita l'amnistia per tutti gli studenti, nessuna negoziazione, non abbandoneremo i nostri compagni finché l'ultimo non sarà rilasciato.\r\n\r\n \r\n\r\nPagine utili per seguire gli sviluppi, o saperne più di storia, sono qui e qui.","29 Aprile 2024","2024-04-29 16:37:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia-1536x768.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Columbia.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","GAZA SOLIDARITY ENCAMPMENT / Voci dall'area liberata",1714402492,[279,280,281,282,283,209],"http://radioblackout.org/tag/america/","http://radioblackout.org/tag/boicottaggio/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[285,286,287,288,22,20],"america","boicottaggio","occupazione","palestina",{"post_content":290},{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":293},[75,76,77],"ha portato alla reintegrazione della \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>. 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Nel frattempo la protesta si è estesa \u003Cmark>a\u003C/mark> varie università americane (NYU, Harvard, Yale, Mit etc).\r\n\r\nQUI VI PRESENTIAMO UN PODCAST REGISTRATO E PRODOTTO DA UN REDATTORE DELL'INFO E PERITO SONORO - ING. SOLLAZZI - INSIEME AD ANNA GIOVANNA.\r\n\r\nEntrambi si trovano al momento sul luogo delle proteste e ci informano che l'accampamento della Columbia è accessibile solo per chi ha la tessera della Columbia o addetti Press. Per questo le registrazioni del podcast sono state fatte all'esterno, seguendo i vari rally e sit-in che si svolgono ogni giorno di fronte ai cancelli dell'Università e le dirette della radio del campus WKCR che segue la situazione in diretta.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/CU-x-infovene-rbo-04.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTrascrizione e traduzione delle interviste\r\n\r\nNell'ordine:\r\n- notizia in diretta di sgombero del primo encampent su WKCR\r\n- ragazzo al rally di fronte ai cancelli - statements + intervista\r\n- lettura della mail mandata dalla rettrice Shafik agli studenti/studentesse della Columbia per motivare l'invio dell'NYPD all'interno del Campus e gli arresti\r\n\r\nSpeaker 1 00:00:00.900\r\n«Just to let listeners know if they're just tuning in now. There is currently NYPD presence on Columbia's campus. It's currently 1:18 p.m. the presence began around 1:13 p.m. so about five minutes. And we have, upwards of 100 NYPD officers, both on campus and also, entering the encampment. It seems that the occupants are currently in \u003Cmark>a\u003C/mark> circle seated around, um, the sort of central area of the lawn. There seems to be some interaction with NYPD so far, but it doesn't seem like there is much, communication verbally. but they are, um, approaching the encampment in, uh, the encampment members who are in \u003Cmark>a\u003C/mark> circle there.»\r\n\r\nPer chi si è appena sintonizzato - la polizia di New York è entrata nel campus della Columbia circa cinque minuti fa: ci sono +100 agenti, gli occupanti siedono in cerchio intorno all'accampamento, ci sono scarse interazioni verbali con la polizia.\r\n\r\nSpeaker 2 00:01:04.290\r\n«Okay. We therefore declare this institution illegitimate, and we have created \u003Cmark>a\u003C/mark> liberated autonomous zone on the southwest lawn in solidarity with our Palestinian brothers and sisters, and in solidarity with all the free people of planet Earth. This university will divest from all military industry. This university will grant amnesty to all the students involved in this and in other pro-Palestinian demonstrations. And this university will, in all future incidents, keep the NYPD off of our campus. These things will come to pass through our hard work, through Our determination, through our solidarity and our love. All human beings on planet Earth, and so we therefore invite you Be \u003Cmark>a\u003C/mark> part of this historic success in the liberation of the Palestinian people. The liberation of all free human beings planet Earth. We love you so much. Thank you for being out here. This is welcome not only to the people that are entering the building, but are welcome to the people of Earth to come in and see what's happening and to understand that this is \u003Cmark>a\u003C/mark> multi vectored movement. That includes each independent struggle. So we've had excellent programming throughout the entire Event, throughout the entire occupation. It's been truly wonderful. Like we've had teachings, from professors. We've had teachings from Occupy Wall Street members. We've had just \u003Cmark>a\u003C/mark> fantastic education, far better than the imperial education handed to us by the forces that be within the university. Yes. The professors, I believe, have voted to wildcat strike. In support of the students and I believe, and I would call upon Serene Jones and Reverend Doctor Cornel West of Union Theological Seminary to please join us students here on the lawn to make sure that students have amnesty, that Columbia divests from all military industry and that the NYPD are kept forever off of our campus.»\r\n\r\nDichiariamo illegittima questa istituzione, abbiamo creato una zona autonoma liberata sul prato \u003Cmark>a\u003C/mark> sud-ovest in solidarietà con i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Questa università si distaccherà da tutte le industrie militari; concederà l'amnistia \u003Cmark>a\u003C/mark> tutti gli studenti coinvolti in questa e in altre manifestazioni pro-palestinesi; e in tutti gli incidenti futuri, terrà la polizia fuori dal nostro campus. Queste cose si realizzeranno grazie al nostro duro lavoro, alla nostra determinazione, alla nostra solidarietà e al nostro amore e per questo vi invitiamo \u003Cmark>a\u003C/mark> partecipare questo storico successo x liberazione del popolo palestinese. (...)\r\n\r\nQuesto è un benvenuto non solo per chi sta entrando, ma x per chi viene \u003Cmark>a\u003C/mark> vedere cosa sta accadendo e \u003Cmark>a\u003C/mark> comprendere che questo è un movimento multi-vettoriale che include ogni lotta indipendente.\r\nAbbiamo avuto un'eccellente programmazione per tutta l'occupazione, abbiamo avuto lezioni da parte di professori e membri di Occupy Wall Street. Abbiamo avuto un'educazione fantastica, molto migliore dell'educazione imperialista che ci è stata impartita dall'università. E questi professori hanno supportato lo sciopero selvaggio \u003Cmark>a\u003C/mark> sostegno degli studenti e li invito \u003Cmark>a\u003C/mark> unirsi \u003Cmark>a\u003C/mark> noi sul prato per assicurarsi che gli studenti abbiano l'amnistia, che la Columbia si ritiri da tutte le industrie militari e che la polizia di New York sia tenuta per sempre fuori dal nostro campus.\r\n\r\nSpeaker 1 00:03:59.960\r\n«Um. All right. Thank you for that. We are also hearing news that they are actively recording the encampment, uh, individuals in there. Um, I this is this is breaking news. We've just received \u003Cmark>a\u003C/mark> message from my peers that they have received \u003Cmark>a\u003C/mark> message from Nemat Shafik addressing the Columbia community. This was sent literally minutes ago at 1:17 p.m. on Thursday, April 18th, 2024. It's currently 1:23 pm. This is the email. It is addressed to the Columbia community. again, this was sent at 1:17. I want to make note that police presence began on Columbia's campus at 1:13 p.m. This is again \u003Cmark>a\u003C/mark> message from Columbia President Shafiq. I'm reading this morning. I had to make \u003Cmark>a\u003C/mark> decision that I hoped would never be necessary. I have always said that the safety of our community was my top priority, and that we needed to preserve an environment where everyone could learn in \u003Cmark>a\u003C/mark> supportive context out of an abundance of concern for the safety of [...]»\r\n\r\nSappiamo che la polizia sta registrando il campo e chi è dentro. Ora abbiamo una breaking news, abbiamo appena ricevuto il messaggio da alcuni colleghi che hanno ricevuto una mail da Nemat Shafik rivolta alla community della Columbia. Pochi minuti fa, il 18 apprile, pochi minuti dopo l'ingresso della polizia nel campus. questo è il messaggio: \"Questa mattina ho dovuto prendere una decisione che speravo non fosse necessaria. Ho sempre detto che la sicurezza della nostra comunità è la mia priorità e che dobbiamo preservare un ambiente dove ognuno può imparare in un contesto supportive. Per questo ho autorizzato il dipartimento di Polizia di New York \u003Cmark>a\u003C/mark> sgomberare l'accampento nel South Lawen che era stato allestito mercoledì mattina dagli studenti. Ho preso questa scelta straordinaria perché le circostanze sono straordinarie. Gli individui che hanno realizzato l'accampamento violano una lunga lista di regole, per le quali sono stati avvisati direttamente con varie notifiche, incluso un avviso scritto che li informava della sospensione nel caso in cui fossero rimasti nell'accampamento. Abbiamo anche proposto di continuare \u003Cmark>a\u003C/mark> discutere e farci carico delle loro preoccupazioni se avessero acconsentito \u003Cmark>a\u003C/mark> disperdersi.\r\nSono rammaricata che ogni tentativo di risoluzione è stato respinto dagli studenti coinvolti. Come risultato, la polizia è ora nel campo per sgomberare l'accampamento.\r\nLe proteste sono un componente essenziale nella storia della Columbia e della libertà di parola in America e nei nostri campus. Lavoriamo duro per mantenere un equilibrio tra il diritto degli studenti di esprimere le loro idee politiche e la necessità di proteggere gli altri studenti dalla retorica che diventa aggressione e discriminazione. Abbiamo aggiornato i regolamenti sulle proteste per permettere manifestazioni all'ultimo minuto permettendo comunque agli studenti di seguire i corsi e ai laboratori e biblioteche di rimanere attive. L'attuale accampamento viola tutte questi nuovi regolamenti, disturba seriamente la vita del campus e crea un ambiente aggressivo e intimidatorio per molti dei nostri studenti.\r\nLa Columbia si impegna nella libertà accademica e di espressione politica, ma all'interno di regole stabilite e con il rispetto della sicurezza di tutti. Le regole che abbiamo per le manifestazioni servono per rispettare sia il diritto d'espressione che la sicurezza il funzionamento dell'università. Abbiamo capito che la polizia stava entrando nel Campus e ci siamo seduti per terra, cantando inni e canzoni di rivoluzione - continuando fino al commissariato. Saremo qui finché non verrà garantita l'amnistia per tutti gli studenti, nessuna negoziazione, non abbandoneremo i nostri compagni finché l'ultimo non sarà rilasciato.\r\n\r\n \r\n\r\nPagine utili per seguire gli sviluppi, o saperne più di storia, sono qui e qui.",[295],{"field":99,"matched_tokens":296,"snippet":292,"value":293},[75,76,77],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":298,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014129",6646,{"collection_name":59,"first_q":15,"per_page":301,"q":15},6,8,{"facet_counts":304,"found":40,"hits":323,"out_of":465,"page":24,"request_params":466,"search_cutoff":37,"search_time_ms":40},[305,318],{"counts":306,"field_name":316,"sampled":37,"stats":317},[307,310,312,314],{"count":308,"highlighted":309,"value":309},4,"frittura mista",{"count":14,"highlighted":311,"value":311},"stakka stakka",{"count":24,"highlighted":313,"value":313},"arsider",{"count":24,"highlighted":315,"value":315},"anarres","podcastfilter",{"total_values":308},{"counts":319,"field_name":36,"sampled":37,"stats":322},[320],{"count":24,"highlighted":321,"value":321},"coronavirus",{"total_values":24},[324,348,370,395,417,440],{"document":325,"highlight":339,"highlights":344,"text_match":227,"text_match_info":347},{"comment_count":48,"id":326,"is_sticky":48,"permalink":327,"podcastfilter":328,"post_author":329,"post_content":330,"post_date":331,"post_excerpt":54,"post_id":326,"post_modified":332,"post_thumbnail":333,"post_title":334,"post_type":335,"sort_by_date":336,"tag_links":337,"tags":338},"67724","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-16-06-2021/",[309],"fritturamista","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Sebastiano di rinascimento studentesco, organizzazione di studenti del Piemonte, sul tema scuola e didattica a distanza dove il collettivo non manca di condire di iniziative per spronare sulle lezioni in presenza come ad esempio quelle tenutesi tutta la settimana scorsa in davanti alla regione.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_16_03_Rinascimento-scolastico-contro-la-dad.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Claudio Mendicino Medico del Lavoro Pubblico e Delegato USB ATS Milano sui disastri della sanità lombarda fanalino di coda del sistema sanitario nazionale. Gli abbiamo chiesto:\r\n\r\n\r\n \til vaccino è stato somministrato anche attraverso un link disponibile per pochi: la regione Leghista ha dato accesso a chi voleva ma ha perso il controllo;\r\n \tl'ausilio delle strutture private nella gestione sanitaria e somministrazione vaccinale non è un fenomeno solo lombardo ma una tendenza nazionale;\r\n \tla regione Lombardia individua le priorità vaccinali in base al reddito: vale di più chi produce più ricchezza.\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_16_03_USB-su-scandali-sanità-lombardia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdan lavoratore TNT e delegato dei SICOBAS Piacenza sul caso delle perquisizioni e arresti dei militanti sindacali di mercoledì scorso: il 15 marzo il tribunale di Piacenza è stato assediato dai lavoratori mentre Arafat e Carlo, ancora ai domiciliari, erano sotto interrogatorio e alle provocazioni della polizia c'è stata una straordinaria risposta operaia.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_16_03_SiCobas-su-arresti-Piacenza-TNT.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2021","2021-03-18 15:00:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/sicobas-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 16/06/2021","podcast",1616079625,[],[],{"post_content":340},{"matched_tokens":341,"snippet":342,"value":343},[75,76,77],"Piemonte, sul tema scuola e \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark> dove il collettivo non manca","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Sebastiano di rinascimento studentesco, organizzazione di studenti del Piemonte, sul tema scuola e \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark> dove il collettivo non manca di condire di iniziative per spronare sulle lezioni in presenza come ad esempio quelle tenutesi tutta la settimana scorsa in davanti alla regione.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_16_03_Rinascimento-scolastico-contro-la-dad.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Claudio Mendicino Medico del Lavoro Pubblico e Delegato USB ATS Milano sui disastri della sanità lombarda fanalino di coda del sistema sanitario nazionale. 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Essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!\r\n\r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Carlotta Guaragna USB Torino sull'adesione allo sciopero femminista dell'8 marzo, facendo: un analisi delle ragioni dell'adesione di tutte le categorie lavorative partendo dalla piattaforma rivendicativa USB; sottolineando l'importanza di aderire all'appello di non una di meno e rivendicando che la copertura c'è per tutt*.\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Usb-su-8-marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luisa di Non Una Di Meno Torino sullo sciopero femminista e transfemminista dell'8 marzo:\r\nNegli ultimi anni abbiamo vissuto lo sciopero femminista e transfemminista globale come una manifestazione di forza, il grido di chi non accetta di essere vittima della violenza maschile e di genere. Abbiamo riempito le piazze e le strade di tutto il mondo con i nostri corpi e il nostro desiderio di essere vive e libere, abbiamo sfidato la difficoltà di scioperare causata dalla precarietà, dall’isolamento, dal razzismo istituzionale, abbiamo dimostrato che non esiste produzione di ricchezza senza il nostro lavoro quotidiano di cura e riproduzione della vita, abbiamo affermato che non siamo più disposte a subirlo in condizioni di sfruttamento e oppressione.\r\nA un anno dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, la pandemia ha travolto tutto, anche il nostro movimento e la nostra lotta, rendendoli ancora più necessari e urgenti. Lo scorso 8 marzo ci siamo ritrovatə allo scoccare del primo lockdown e abbiamo scelto di non scendere in piazza a migliaia e migliaia come gli anni precedenti, per la salute e la sicurezza di tutte. È a partire dalla consapevolezza e dalla fantasia che abbiamo maturato in questi mesi di pandemia, in cui abbiamo iniziato a ripensare le pratiche di lotta di fronte alla necessità della cura collettiva, che sentiamo il bisogno di costruire per il prossimo 8 marzo un nuovo sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi. Non possiamo permetterci altrimenti. il prossimo 8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi.\r\nDobbiamo creare l’occasione per dare voce a chi sta vivendo sulla propria pelle i violentissimi effetti sociali della pandemia, e per affermare il nostro programma di lotta contro piani di ricostruzione che confermano l’organizzazione patriarcale della società contro la quale da anni stiamo combattendo insieme in tutto il mondo. Non abbiamo bisogno di spiegare l’urgenza di questa lotta. Le tantissime donne che sono state costrette a licenziarsi perché non potevano lavorare e contemporaneamente prendersi cura della propria famiglia sanno che non c’è più tempo da perdere. Lo sanno le migliaia di lavoratrici che hanno dovuto lavorare il doppio per ‘sanificare’ ospedali e fabbriche in cambio di salari bassissimi e nell’indifferenza delle loro condizioni di salute e sicurezza. Lo sanno tutte le donne e persone Lgbt*QIAP+ che sono state segregate dentro alle case in cui si consuma la violenza di mariti, padri, fratelli. Lo sanno coloro che hanno combattuto affinché i centri antiviolenza e i consultori, i reparti IVG, i punti nascita, le sale parto, continuassero a funzionare nonostante la strutturale mancanza di personale e di finanziamenti pubblici aggravata nell’emergenza. continuassero a funzionare nonostante la strutturale mancanza di fondi.\r\nLo sanno le migranti, quelle che lavorano nelle case e all’inizio della pandemia si sono viste negare ogni tipo di sussidio, o quelle che sono costrette ad accettare i nuovi turni impossibili del lavoro pandemico per non perdere il permesso di soggiorno. Lo sanno le insegnanti ridotte a ‘lavoratrici a chiamata’, costrette a fare i salti mortali per garantire la continuità dell’insegnamento mentre magari seguono i propri figli e figlie nella didattica a distanza. Lo sanno lə studenti che si sono vistə abbandonare completamente dalle istituzioni scolastiche, già carenti in materia di educazione sessuale, al piacere, alle diversità e al consenso, sullo sfondo di un vertiginoso aumento delle violenze tra giovanissimə. Lo sanno le persone trans* che hanno perso il lavoro e fanno ancora più fatica a trovarlo perché la loro dissidenza viene punita sul mercato. Lo sanno lə sex workers, invisibilizzatə, criminalizzatə e stigmatizzatə, senza alcun tipo di tutela nè sindacalizzazione, che hanno dovuto affrontare la pandemia e il lockdown da solə.\r\nA tuttə loro, a chi nonostante le difficoltà in questi mesi ha lottato e scioperato, noi rivolgiamo questo appello: l’8 marzo scioperiamo! Abbiamo bisogno di tenere alta la sfida transnazionale dello sciopero femminista e transfemminista perché i piani di ricostruzione postpandemica sono piani patriarcali.\r\nA fronte di uno stanziamento di risorse economiche per la ripresa, il Recovery Plan non rompe la disciplina dell’austerità sulle vite e sui corpi delle donne e delle persone LGBT*QIAP+. Da una parte si parla di politiche attive per l’inclusione delle donne al lavoro e di «politiche di conciliazione», dando per scontato che chi deve conciliare due lavori, quello dentro e quello fuori casa, sono le donne. Dall’altra non sono le donne, ma è la famiglia – la stessa dove si consuma la maggior parte della violenza maschile, la stessa che impedisce la libera espressione delle soggettività dissidenti ‒ il soggetto destinatario dei fondi sociali previsti dal Family Act. E da questi fondi sono del tutto escluse le migranti, confermando e mantenendo salde le gerarchie razziste che permettono di sfruttarle duramente in ogni tipo di servizi. Così anche gli investimenti su salute e sanità finiranno per essere basati su forme inaccettabili di sfruttamento razzista e patriarcale. Miliardi di euro sono poi destinati a una riconversione verde dell’economia, che mira soltanto ai profitti e pianifica modalità aggiornate di sfruttamento e distruzione dei corpi tutti, dell’ecosistema e della terra.\r\nPoco o nulla si dice delle misure contro la violenza maschile e di genere, nonostante questa sia aumentata esponenzialmente durante la pandemia, mentre il «reddito di libertà» è una risposta del tutto insufficiente alla nostra rivendicazione dell’autodeterminazione contro la violenza, anche se dimostra che la nostra forza non può essere ignorata. Questo 8 Marzo non sarà facile, ma è necessario. Lo sciopero femminista e transfemminista non è soltanto una tradizionale forma di interruzione del lavoro ma è un processo di lotta che attraversa i confini tra posti di lavoro e società, entra nelle case, invade ogni spazio in cui vogliamo esprimere il nostro rifiuto di subire violenza e di essere oppressə e sfruttatə. Questa è da sempre la nostra forza e oggi lo pensiamo più che mai, perché ogni donna che resiste, che sopravvive, ogni soggettività dissidente che si ribella, ogni migrante afferma la propria libertà fa parte del nostro sciopero.\r\nIl 30 e 31 una prima tappa verso l’8 marzo, nel corso della quale ci siamo incontrat* in gruppi divisi per tematiche per costruire le prime tappe dello sciopero femminista ed il 6 febbraio l’Assemblea per discutere collettivamente e indicare quali sono per noi terreni di lotta nella ricostruzione pandemica.\r\nProprio oggi che il nostro lavoro, dentro e fuori casa, è stato definito «essenziale», e questo ci ha costrette a livelli di sfruttamento, isolamento e costrizione senza precedenti, noi diciamo che “essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!”.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Non-una-di-meno-su-8-marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Elisabetta Petragallo Cub Torino sull'adesione allo sciopero dell' 8 marzo facendo: un analisi delle ragioni dell'adesione di tutte le categorie lavorative partendo dalla piattaforma rivendicativa Cub; l'importanza di aderire all'appello di non una di meno; la questione commissione di garanzia che proibisce lo sciopero della scuola l'8 marzo e tracciando un bilancio ad un'anno di pandemia della condizione lavorativa di genere.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Cub-su-8-marzo.mp3\"][/audio]","4 Marzo 2021","2021-03-04 19:56:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/nudm_-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 02/03/2021",1614887792,[],[],{"post_content":362},{"matched_tokens":363,"snippet":364,"value":365},[75,76,77],"propri figli e figlie nella \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>. 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Essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!\r\n\r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Carlotta Guaragna USB Torino sull'adesione allo sciopero femminista dell'8 marzo, facendo: un analisi delle ragioni dell'adesione di tutte le categorie lavorative partendo dalla piattaforma rivendicativa USB; sottolineando l'importanza di aderire all'appello di non una di meno e rivendicando che la copertura c'è per tutt*.\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Usb-su-8-marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luisa di Non Una Di Meno Torino sullo sciopero femminista e transfemminista dell'8 marzo:\r\nNegli ultimi anni abbiamo vissuto lo sciopero femminista e transfemminista globale come una manifestazione di forza, il grido di chi non accetta di essere vittima della violenza maschile e di genere. Abbiamo riempito le piazze e le strade di tutto il mondo con i nostri corpi e il nostro desiderio di essere vive e libere, abbiamo sfidato la difficoltà di scioperare causata dalla precarietà, dall’isolamento, dal razzismo istituzionale, abbiamo dimostrato che non esiste produzione di ricchezza senza il nostro lavoro quotidiano di cura e riproduzione della vita, abbiamo affermato che non siamo più disposte \u003Cmark>a\u003C/mark> subirlo in condizioni di sfruttamento e oppressione.\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> un anno dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, la pandemia ha travolto tutto, anche il nostro movimento e la nostra lotta, rendendoli ancora più necessari e urgenti. Lo scorso 8 marzo ci siamo ritrovatə allo scoccare del primo lockdown e abbiamo scelto di non scendere in piazza \u003Cmark>a\u003C/mark> migliaia e migliaia come gli anni precedenti, per la salute e la sicurezza di tutte. È \u003Cmark>a\u003C/mark> partire dalla consapevolezza e dalla fantasia che abbiamo maturato in questi mesi di pandemia, in cui abbiamo iniziato \u003Cmark>a\u003C/mark> ripensare le pratiche di lotta di fronte alla necessità della cura collettiva, che sentiamo il bisogno di costruire per il prossimo 8 marzo un nuovo sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi. Non possiamo permetterci altrimenti. il prossimo 8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi.\r\nDobbiamo creare l’occasione per dare voce \u003Cmark>a\u003C/mark> chi sta vivendo sulla propria pelle i violentissimi effetti sociali della pandemia, e per affermare il nostro programma di lotta contro piani di ricostruzione che confermano l’organizzazione patriarcale della società contro la quale da anni stiamo combattendo insieme in tutto il mondo. Non abbiamo bisogno di spiegare l’urgenza di questa lotta. Le tantissime donne che sono state costrette \u003Cmark>a\u003C/mark> licenziarsi perché non potevano lavorare e contemporaneamente prendersi cura della propria famiglia sanno che non c’è più tempo da perdere. Lo sanno le migliaia di lavoratrici che hanno dovuto lavorare il doppio per ‘sanificare’ ospedali e fabbriche in cambio di salari bassissimi e nell’indifferenza delle loro condizioni di salute e sicurezza. Lo sanno tutte le donne e persone Lgbt*QIAP+ che sono state segregate dentro alle case in cui si consuma la violenza di mariti, padri, fratelli. Lo sanno coloro che hanno combattuto affinché i centri antiviolenza e i consultori, i reparti IVG, i punti nascita, le sale parto, continuassero \u003Cmark>a\u003C/mark> funzionare nonostante la strutturale mancanza di personale e di finanziamenti pubblici aggravata nell’emergenza. continuassero \u003Cmark>a\u003C/mark> funzionare nonostante la strutturale mancanza di fondi.\r\nLo sanno le migranti, quelle che lavorano nelle case e all’inizio della pandemia si sono viste negare ogni tipo di sussidio, o quelle che sono costrette ad accettare i nuovi turni impossibili del lavoro pandemico per non perdere il permesso di soggiorno. Lo sanno le insegnanti ridotte \u003Cmark>a\u003C/mark> ‘lavoratrici \u003Cmark>a\u003C/mark> chiamata’, costrette \u003Cmark>a\u003C/mark> fare i salti mortali per garantire la continuità dell’insegnamento mentre magari seguono i propri figli e figlie nella \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>. Lo sanno lə studenti che si sono vistə abbandonare completamente dalle istituzioni scolastiche, già carenti in materia di educazione sessuale, al piacere, alle diversità e al consenso, sullo sfondo di un vertiginoso aumento delle violenze tra giovanissimə. Lo sanno le persone trans* che hanno perso il lavoro e fanno ancora più fatica \u003Cmark>a\u003C/mark> trovarlo perché la loro dissidenza viene punita sul mercato. Lo sanno lə sex workers, invisibilizzatə, criminalizzatə e stigmatizzatə, senza alcun tipo di tutela nè sindacalizzazione, che hanno dovuto affrontare la pandemia e il lockdown da solə.\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> tuttə loro, \u003Cmark>a\u003C/mark> chi nonostante le difficoltà in questi mesi ha lottato e scioperato, noi rivolgiamo questo appello: l’8 marzo scioperiamo! Abbiamo bisogno di tenere alta la sfida transnazionale dello sciopero femminista e transfemminista perché i piani di ricostruzione postpandemica sono piani patriarcali.\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> fronte di uno stanziamento di risorse economiche per la ripresa, il Recovery Plan non rompe la disciplina dell’austerità sulle vite e sui corpi delle donne e delle persone LGBT*QIAP+. Da una parte si parla di politiche attive per l’inclusione delle donne al lavoro e di «politiche di conciliazione», dando per scontato che chi deve conciliare due lavori, quello dentro e quello fuori casa, sono le donne. Dall’altra non sono le donne, ma è la famiglia – la stessa dove si consuma la maggior parte della violenza maschile, la stessa che impedisce la libera espressione delle soggettività dissidenti ‒ il soggetto destinatario dei fondi sociali previsti dal Family Act. E da questi fondi sono del tutto escluse le migranti, confermando e mantenendo salde le gerarchie razziste che permettono di sfruttarle duramente in ogni tipo di servizi. Così anche gli investimenti su salute e sanità finiranno per essere basati su forme inaccettabili di sfruttamento razzista e patriarcale. Miliardi di euro sono poi destinati \u003Cmark>a\u003C/mark> una riconversione verde dell’economia, che mira soltanto ai profitti e pianifica modalità aggiornate di sfruttamento e distruzione dei corpi tutti, dell’ecosistema e della terra.\r\nPoco o nulla si dice delle misure contro la violenza maschile e di genere, nonostante questa sia aumentata esponenzialmente durante la pandemia, mentre il «reddito di libertà» è una risposta del tutto insufficiente alla nostra rivendicazione dell’autodeterminazione contro la violenza, anche se dimostra che la nostra forza non può essere ignorata. Questo 8 Marzo non sarà facile, ma è necessario. Lo sciopero femminista e transfemminista non è soltanto una tradizionale forma di interruzione del lavoro ma è un processo di lotta che attraversa i confini tra posti di lavoro e società, entra nelle case, invade ogni spazio in cui vogliamo esprimere il nostro rifiuto di subire violenza e di essere oppressə e sfruttatə. Questa è da sempre la nostra forza e oggi lo pensiamo più che mai, perché ogni donna che resiste, che sopravvive, ogni soggettività dissidente che si ribella, ogni migrante afferma la propria libertà fa parte del nostro sciopero.\r\nIl 30 e 31 una prima tappa verso l’8 marzo, nel corso della quale ci siamo incontrat* in gruppi divisi per tematiche per costruire le prime tappe dello sciopero femminista ed il 6 febbraio l’Assemblea per discutere collettivamente e indicare quali sono per noi terreni di lotta nella ricostruzione pandemica.\r\nProprio oggi che il nostro lavoro, dentro e fuori casa, è stato definito «essenziale», e questo ci ha costrette \u003Cmark>a\u003C/mark> livelli di sfruttamento, isolamento e costrizione senza precedenti, noi diciamo che “essenziale è il nostro sciopero, essenziale è la nostra lotta!”.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Non-una-di-meno-su-8-marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Elisabetta Petragallo Cub Torino sull'adesione allo sciopero dell' 8 marzo facendo: un analisi delle ragioni dell'adesione di tutte le categorie lavorative partendo dalla piattaforma rivendicativa Cub; l'importanza di aderire all'appello di non una di meno; la questione commissione di garanzia che proibisce lo sciopero della scuola l'8 marzo e tracciando un bilancio ad un'anno di pandemia della condizione lavorativa di genere.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/F_m_02_03_Cub-su-8-marzo.mp3\"][/audio]",[367],{"field":99,"matched_tokens":368,"snippet":364,"value":365},[75,76,77],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":24,"num_tokens_dropped":48,"score":298,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":371,"highlight":384,"highlights":391,"text_match":227,"text_match_info":394},{"comment_count":48,"id":372,"is_sticky":48,"permalink":373,"podcastfilter":374,"post_author":375,"post_content":376,"post_date":377,"post_excerpt":54,"post_id":372,"post_modified":378,"post_thumbnail":379,"post_title":380,"post_type":335,"sort_by_date":381,"tag_links":382,"tags":383},"66082","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-93-pillole-di/",[311],"samba","Pillole di ...\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/stakkastakka-93-pillole-d-tipo-disinformazione-tipo-domenica-tipo-Didattica-a-Distanza.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMusica\r\n\r\n \t https://www.youtube.com/watch?v=DNc20yNB8nM\r\n \thttps://soundcloud.com/abstractorchestra/sets/madvillain-vol-1\r\n\r\nPillole (la posta del cuore dell'internet)\r\n\r\n \tda internazionale - https://www.internazionale.it/opinione/giovanni-de-mauro/2021/01/07/cose-imparate-2020\r\niniziamo con qualche pillola ripresa dall'editoriale di internazionale, stamattina leggo nell'editoriale che e' morto l'inventore del pixel da poco a 91 anni, dice che si e' sempre pentito di aver fatto i pixel quadrati, definendo la decisione una cosa stupida di cui da allora tutti nel mondo soffrono. Non dice il nome del personaggio ma ci sara' sicuramente una storia affascinante dietro. La seconda pillola da posta del cuore e' che a Varsavia c'e' un impianto idrico, il Gruba Kaska, dove sono presenti otto vongole a cui sono stati collegati altrettanti sensori: l'idea e' che quando le vongole si chiudono l'acqua non e' buona e quindi si interrompe anche la fornitura d'acqua della citta'. sicuramente una soluzione non antispecista ma un modo rapido per evitare di avvelenare milioni di persone.\r\n \tokash - https://restofworld.org/2020/okash-microlending-public-shaming/\r\n\r\nuna app diffusa in kenya che si occupa di prestiti online tra persone, praticamente come funziona, uno ha due spicci sotto il materasso e invece di metterli in banca che poi ci investe armi, li da ad una piattaforma che si occupa di prestarli con un certo interesse e ci fa la cresta. ora fin qui niente di nuovo, okash pero' all'attivazione dell'account, come ogni piattaforma commerciale, chiede di accettare i famosi termini di servizio (i TOS) che tutti accettiamo senza leggere mai, perche' inaccessibili ai piu' e inoltre gia' sappiamo che ci sono scritte le peggio cose li' dentro che ti possono vendere l'anima al diavolo ma tanto non c'e' alternativa quindi uno alla fine dice ok la anima al diavolo la vendo volentieri o anche non volentieri.\r\nPoi pero' succede (e succede con okash) che quando tardi tre giorni nel pagare la rata del prestito, scopri subito i dettagli dei termini di servizio, in particolare qualcuno dei tuoi contatti della rubrica scelto a caso viene informato della situazione e sollecitato per farti sentire una merda e farti pagare. sia via sms che al telefono.\r\nQualcuno nelle review del google play store si lamenta che gli hanno chiamato l'ex o un parente, colleghi di lavoro, insomma non bellissimo, pero' c'e' proprio un paragrafo 8 dei termini di servizio che dice chiaramente \"che usando la app, sei d'accordo che okash chiami i tuoi contatti se smetti di pagare\"\r\n \tUganda - https://www.bbc.com/news/world-africa-55689665\r\nL'interruzione di Internet in Uganda è terminata oggi. Lo riporta la Bbc, specificando che i social media sono tuttavia ancora bloccati e accessibili solo tramite rete virtuale privata (Vpn).\r\nInternet è stato chiuso mercoledì scorso, a poche ore dall'apertura dei seggi elettorali il giorno seguente.\r\nLa decisione dell'ente regolatore delle comunicazioni ugandese è arrivata dopo che Facebook ha sospeso numerosi profili dichiarati \"falsi\" e riconducibili a personalità del governo. Il presidente Yoweri Museveni, riconfermato alla guida dell'Uganda per il sesto mandato consecutivo, ha allora accusato Facebook di arroganza e parzialità, dicendo che nessuno avrebbe potuto decidere cosa fosse buono o cattivo nel Paese. Quindi come riporta la CNN è una lezione per altri paesi autoritari ed una specie di braccio di ferro, le piattaforme hanno il controllo sugli account dei politici, i politici hanno il controllo sul internet di quel paese e quindi sulle piattaforme e gli utenti in generale. 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Ciò sarebbe stato facilitato dall’accordo noto come “Safe Harbor”, approvato nel 2000 dalla Commissione UE, che consentiva il libero trasferimento, a certe condizioni, dei dati personali tra UE e USA.\r\nDopo aver deferito la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea, quest’ultima accoglieva le doglianze di Schrems con sentenza C-362/14 del 6 ottobre 2015 (sentenza “Schrems I”), invalidando la decisione 2000/520/CE con cui la Commissione UE aveva giudicato adeguato il livello di protezione assicurato dai Safe Harbor Privacy Principles e rinviando la questione al Garante irlandese per una nuova pronuncia.\r\nCon la sentenza Schrems II del 16 luglio 2020, la Corte di Giustizia Europea dichiara l’illiceità dei trasferimenti di dati negli Stati Uniti. In poche parole, la sentenza dice che si possono trasferire dati in paesi fuori dall’Unione solo e soltanto se quei paesi garantiscono una protezione dei dati equivalente alla nostra (il GDPR). Questo esclude gli Stati Uniti, in quanto alcune loro leggi permettono alle agenzie governative di accedere ai dati senza un mandato del giudice, rendendo la sorveglianza di massa una realtà. Come conseguenza, tutte le soluzioni giuridiche per trasferire dati negli USA sono, ad oggi, illegittime in assenza di misure di garanzia ulteriori. Tra le altre, è stato invalidato il Privacy Shield, ovvero l’accordo che escludeva gli Stati Uniti dal normale trattamento dei dati e che permetteva all’azienda statunitense di Tizio di importare dati senza porsi particolari problemi. Per quanto riguarda le misure di garanzie ulteriori, sono possibili, ma ad oggi è molto complesso, dal punto di vista giuridico, individuare in modo preciso quali siano e, dal punto di vista tecnico, implementarle. Quindi, è bene diffidare di tutti i trasferimenti di dati verso gli USA.\r\nCosa cambia quindi per la scuola italiana? Cambia che – in forza del GDPR – le scuole devono essere in grado di dimostrare la sicurezza dei dati degli studenti e molte big tech (Google in primis, ma anche Microsoft) hanno sede legale e processano dati negli USA, dove è molto difficile, se non impossibile, assicurare un livello di sicurezza equivalente a quello europeo. Nonostante queste aziende abbiano delle sedi anche in paesi come l’Irlanda e i dati vengano inviati in queste ultime, è responsabilità della scuola assicurarsi che queste sedi non li rigirino poi in America. Operazioni simili, per intenderci, non vengono fatte neanche dalle grandi aziende; pensare che una scuola possa farle è oltre i limiti dell’assurdo. Detto in parole povere, le scuole che utilizzano questi strumenti stanno infrangendo la legge. Ovvero, pressoché tutta Italia.","20 Gennaio 2021","2021-02-10 22:04:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/DAD_159797-md-200x110.jpg","stakkastakka #93 - pillole di ...",1611156060,[],[],{"post_content":385},{"matched_tokens":386,"snippet":389,"value":390},[387,76,388,75,76,77],"Didattica","Distanza","le proprie fonti (WTF yea)\r\n\r\n\r\n\u003Cmark>Didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Distanza\u003C/mark>\r\nParliamo di \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark>","Pillole di ...\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/stakkastakka-93-pillole-d-tipo-disinformazione-tipo-domenica-tipo-Didattica-a-Distanza.mp3\"][/audio]\r\n\r\nMusica\r\n\r\n \t https://www.youtube.com/watch?v=DNc20yNB8nM\r\n \thttps://soundcloud.com/abstractorchestra/sets/madvillain-vol-1\r\n\r\nPillole (la posta del cuore dell'internet)\r\n\r\n \tda internazionale - https://www.internazionale.it/opinione/giovanni-de-mauro/2021/01/07/cose-imparate-2020\r\niniziamo con qualche pillola ripresa dall'editoriale di internazionale, stamattina leggo nell'editoriale che e' morto l'inventore del pixel da poco \u003Cmark>a\u003C/mark> 91 anni, dice che si e' sempre pentito di aver fatto i pixel quadrati, definendo la decisione una cosa stupida di cui da allora tutti nel mondo soffrono. 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Lo riporta la Bbc, specificando che i social media sono tuttavia ancora bloccati e accessibili solo tramite rete virtuale privata (Vpn).\r\nInternet è stato chiuso mercoledì scorso, \u003Cmark>a\u003C/mark> poche ore dall'apertura dei seggi elettorali il giorno seguente.\r\nLa decisione dell'ente regolatore delle comunicazioni ugandese è arrivata dopo che Facebook ha sospeso numerosi profili dichiarati \"falsi\" e riconducibili \u003Cmark>a\u003C/mark> personalità del governo. Il presidente Yoweri Museveni, riconfermato alla guida dell'Uganda per il sesto mandato consecutivo, ha allora accusato Facebook di arroganza e parzialità, dicendo che nessuno avrebbe potuto decidere cosa fosse buono o cattivo nel Paese. Quindi come riporta la CNN è una lezione per altri paesi autoritari ed una specie di braccio di ferro, le piattaforme hanno il controllo sugli account dei politici, i politici hanno il controllo sul internet di quel paese e quindi sulle piattaforme e gli utenti in generale. Ma è davvero così?\r\n\r\nDi altro un po'\r\n\r\n \tLa pubblica amministrazione e la lista di siti non aggiornati (looks like very impressive)\r\n \tThe Intercept licenzia Laura Poitras dopo le accuse al giornale che ha fondato, le accuse? 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La nostra ospite ci ha illustrato inoltre una serie di dati sulle disparità sociali create da questo strumento e abbiamo riflettuto sul quanto non basti tornare alla normalità del pre-pandemia per risolvere le tante questioni aperte sul tema istruzione in Italia.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/F_m_12_01_Valentina-Sacchetto-educatrice-su-conseguenze-DAD.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Tullio Togni sull’occupazione militare del territorio del Sahara Occidentale da parte dell’esercito marocchino. Tullio ha registrato tre audio documentari: il primo lo abbiamo trasmesso il 5/01/21 e riguardava i Territori Occupati, il secondo lo trasmettiamo oggi ed è stato registrato nei campi profughi sahrawi in Algeria. Il terzo e ultimo andrà in onda il prossimo martedì solo su radio Fabbrica.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/F_m_12_01_Documentario-popolo-Sahrawi-seconda-parte.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Amato Tommaso delegato FIOM della mopar di Volvera sullo scipoero di dicembre 2020:\r\nAlla MOPAR, azienda di ricambi auto per Fiat-FCA, un gruppo di lavoratori “fragili”, cioè affetti da patologie gravi, incompatibili con la presenza nel luogo di lavoro, vengono privati delle tutele previste per loro, e costretti, per “giustificare” la loro assenza, a utilizzare ferie, permessi, malattia ordinaria, arrivando fino a richiedere l'aspettativa senza stipendio pur di non rischiare il licenziamento per aver superato i giorni di malattia consentiti. Così sono due mesi che questi lavoratori non percepiscono alcun salario. A fronte di tale situazione i loro compagni di lavoro hanno rispolverato l’arma dello sciopero. Un’arma che avevano già utilizzato con successo la scorsa primavera, per imporre la chiusura temporanea dell’azienda a causa del rischio di contagio.\r\nQuesto sciopero è ancora più importante perché esprime un forte valore di solidarietà. È stato compatto su ambedue i turni, e ha dato vita a un corteo spontaneo che è uscito dalla fabbrica per condividere la sua determinazione anche all’esterno, un segnale incoraggiante, questo, di ritrovata fiducia in se stessi. La direzione aziendale ha accusato il colpo passando subito, come al solito, alle minacce e alle promesse di ritorsioni. Ma intanto, grazie allo sciopero, ha dovuto\r\nimpegnarsi a discutere della situazione con i sindacati. Quello della tutela dei lavoratori “fragili” è un problema presente in tutto il territorio nazionale ogni qualvolta l’esposizione al rischio di contagio di lavoratori già provati da seriepatologie, può facilmente avere conseguenze mortali.\r\nMa nonostante il continuo ricatto con cui viene vessata, la merce lavoro ha trovato ragioni e\r\ncuore per alzare la testa.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/F_m_12_01_Tommaso-Amato-Fiom-sul-caso-Mopar-Volvera.mp3\"][/audio]","14 Gennaio 2021","2021-01-14 19:29:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/external-content.duckduckgo.com_-200x110.jpg","frittura mista | radio fabbrica 12/01/2021",1610652554,[],[],{"post_content":409},{"matched_tokens":410,"snippet":411,"value":412},[75,76,77],"dovuto essere emergenziale ovvero la \u003Cmark>didattica\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>distanza\u003C/mark> (DAD). 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Invece di ridurre le “classi pollaio”, come affermato pubblicamente, il Governo, tramite gli Ambiti Territoriali Provinciali (gli ex Provveditorati) sta comunicando in questi giorni che salteranno molte prime classi della scuola secondaria di I e II grado e molte terze classi nella secondaria di II grado.\r\n\r\nIn queste condizioni, è penalizzato il percorso didattico-educativo e non è garantito nessun “distanziamento”.\r\n\r\n\r\n\r\nIn sostanza, invece di consentire la ripartenza della didattica in presenza a settembre con aule meno affollate, il Ministero preferisce approfittare dell’occasione per ridurre classi e organici e, nel frattempo, carica su docenti e ATA tutte le difficoltà legate al recupero delle attività che in quest’anno scolastico non si sono potute svolgere per effetto dell’attuale sospensione\r\n\r\nPiuttosto che pensare soltanto a finanziare DaD e attrezzature digitali, costringendo docenti e famiglie a supplire a quanto il Ministero non vuole fare, sono necessari:\r\n\r\nla riduzione del numero di alunni/e per classe\r\n\r\nun incremento conseguente dell’organico docente (immissione in ruolo dal primo settembre 2020 di tutti i “precari” con 3 anni di lavoro) e ATA;\r\n\r\ninterventi urgenti edilizia scolastica con stanziamenti consistenti (almeno un punto di PIL in più destinato alla scuola), per acquisire, adeguare e attrezzare classi, palestre, laboratori, spazi aperti;\r\n\r\nun ripensamento non solo dell’architettura scolastica ma anche degli spazi urbani a misura di bambini/e, ragazzi/e;\r\n\r\nun rovesciamento delle politiche degli ultimi trent’anni di dimensionamento e accorpamento degli istituti: con un ripristino delle “scuole di prossimità” (così come è necessario ripristinare una sanità di prossimità);\r\n\r\ninterventi incisivi di welfare studentesco: trasporti e libri di testo gratuiti, per tutti gli ordini e gradi di scuola, bonus studio, interventi previdenziali per genitori.\r\n\r\nIl diritto all’istruzione, non può diventare un fatto privato, insieme con studenti e genitori, i Cobas mettono al centro la difesa della scuola pubblica statale, in tante situazioni unico presidio di partecipazione e democrazia.\r\n\r\nBASTA PROPAGANDA. LA SCUOLA, COME LA SANITÀ, DOPO ANNI DI TAGLI MILIARDARI, HA BISOGNO DI UN FINANZIAMENTO STRAORDINARIO\r\n\r\nRIAPRIAMO la scuola in piazza!\r\n\r\nRiapriamo le piazze alla SCUOLA!\r\n\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/F_m_02_06_Cobas-scuola.mp3\"][/audio]","4 Giugno 2020","2020-06-04 12:27:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/altra-200x110.jpg","LA SCUOLA È UN’ALTRA COSA : frittura mista",1591273622,[],[],{"post_content":454},{"matched_tokens":455,"snippet":459,"value":460},[456,457,458],"DIDATTICA","A","DISTANZA","scuola Torino:\r\nBASTA CON LA \u003Cmark>DIDATTICA\u003C/mark> \u003Cmark>A\u003C/mark> \u003Cmark>DISTANZA\u003C/mark>, LA SCUOLA È UN’ALTRA COSA,","Durante la puntata del 02-06-2020 abbiamo analizzato la tanto attesa ripresa della scuola attraverso l'aiuto di Pino Iaria COBAS scuola Torino:\r\nBASTA CON LA \u003Cmark>DIDATTICA\u003C/mark> \u003Cmark>A\u003C/mark> \u003Cmark>DISTANZA\u003C/mark>, LA SCUOLA È UN’ALTRA COSA, \u003Cmark>A\u003C/mark> SETTEMBRE TUTTE/I IN CLASSE IN SICUREZZA.\r\n\r\nPRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO SOTTO LA PREFETTURA\r\n\r\nSABATO 6 GIUGNO ALLE ORE 17\r\n\r\nNel corso degli anni, abbiamo assistito \u003Cmark>a\u003C/mark> un costante incremento del numero di alunne/i per classe, che oggi, sulla base delle norme esistenti potrebbero arrivare fino \u003Cmark>a\u003C/mark> 30 e oltre. 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