","COP29: l'assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e \"il petrolio dono di dio...\"","post",1731516306,[59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/cop29/","http://radioblackout.org/tag/emissioni-di-gas-serra/","http://radioblackout.org/tag/clima/",[63,64,65],"#cop29","#emissioni di gas serra","clima",{"post_content":67,"post_title":72},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"Dio»","petrolio sono un dono di \u003Cmark>Dio»\u003C/mark> ha detto il presidente durante","Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, vecchio sistema su cui ormai non si fa più affidamento. Il posizionamento del paese ospitante è venuto fuori da subito «Il gas e il petrolio sono un dono di \u003Cmark>Dio»\u003C/mark> ha detto il presidente durante il suo discorso. La trasparenza nel posizionamento di questi petrostati è forse il segno più evidente del clima sempre meno favorevole a una transizione a livello globale. Dall'altro lato, qualche grammo di attenzione al problema ecologico sembrano porlo il premier britannico Starmer, che presenta un piano per ridurre le emissioni di gas serra del Regno Unito di almeno l’81% entro il 2035 rispetto ai livelli del 1990 come parte degli obiettivi nazionali per la transizione green, e il vice-presidente brasiliano Geraldo Alckmin ha mostrato al mondo nuovi target, ma un po’ meno ambiziosi: tra -39% e meno -50% allo stesso anno. Il paese sudamericano ospiterà il summit del prossimo anno, Cop30.\r\n\r\nAppare evidente in questa COP29 che da un lato, i paesi poveri parlano di finanza climatica, mentre i ricchi, sempre che siano presenti, no. Il tema dei fondi che dal Nord devono andare al Sud globale per finanziare la transizione dovrebbe essere il cuore di Cop29, infatti a Baku si dovrà rinnovare la promessa dei 100 miliardi all'anno del 2009. Tra i paesi cosiddetti in via di sviluppo molti - ad esempio l’Unione Africana - vorrebbero decuplicare la cifra, arrivando a 1.000 miliardi all’anno. Nel corso della seconda giornata della conferenza per il clima, alcuni rappresentanti africani, di isole e stati dell'Asia centrale hanno esposto le conseguenze note e reali del riscaldamento climatico nei loro territori e sulle popolazioni che li abitano, testimonianze però davanti a poltrone lasciate vuote dai paesi che di questa crisi sono i diretti responsabili.\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo parlato di COP29 con Lorenzo Tecleme, inviato a Baku (Il manifesto), durante la trasmissione informativa del mercoledì, su radio blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/cop29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":75},[74],"dio","COP29: l'assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e \"il petrolio dono di \u003Cmark>dio\u003C/mark>...\"",[77,80],{"field":78,"matched_tokens":79,"snippet":75,"value":75},"post_title",[74],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],578730123365187700,{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":45,"score":87,"tokens_matched":88,"typo_prefix_score":45},"1108091338752",15,"578730123365187706",1,{"document":90,"highlight":113,"highlights":121,"text_match":83,"text_match_info":126},{"cat_link":91,"category":92,"comment_count":45,"id":93,"is_sticky":45,"permalink":94,"post_author":48,"post_content":95,"post_date":96,"post_excerpt":51,"post_id":93,"post_modified":97,"post_thumbnail":98,"post_thumbnail_html":99,"post_title":100,"post_type":56,"sort_by_date":101,"tag_links":102,"tags":108},[42],[44],"57844","http://radioblackout.org/2020/03/ne-dio-ne-stato-ne-patriarcato-una-settimana-di-info-e-lotta-transfemminista/","É cominciata ieri con un presidio alla farmacia D’Algostino e De Michelis, che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo, la settimana di informazione e lotta transfemminista promossa dal collettivo anarcofemminista Wild C.A.T.\r\nLa farmacia, nota da anni in città per la fervente devozione mariana dei suoi proprietari era guardata a vista da due blindati dei carabinieri, da alcune auto dei vigili e dall’immancabile stuolo di polizia politica.\r\nNonostante la folla di angeli custodi, la farmacia, ha tenuto aperta solo la porta di ingresso, lasciando serrata la vetrina.\r\nUno striscione con la scritta “né stato né dio sul mio corpo decido io!”\r\nSono state offerte ai passanti ottime caramelle del giorno dopo, mentre diverse persone si fermavano per informarsi, mentre altre ben conoscevano le attitudini integraliste del proprietario.\r\nNe abbiamo parlato con Martina di Wild C.A.T., che oltre alla cronaca della giornata ha presentato gli altri appuntamenti della settimana.\r\nMercoledì 4 marzo\r\nore 16,30\r\npresidio in via Lugaro 15 alla sede di Stampa e Repubblica\r\nTi amo da (farti) morire\r\nUccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne\r\n\r\nSabato 7 marzo\r\nore15,30\r\nin via Montebello – area pedonale – sotto la Mole\r\npresidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nAscolta la diretta con Martina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-03-martina-wild-8marzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il volantino distribuito al presidio davanti alla farmacia integralista:\r\n\r\n“Preti ed obiettori tremate!\r\nLe streghe son tornate\r\n\r\nNon tutti lo sanno, ma a Torino ci sono farmacie che rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo, che negano alle donne la libertà di decidere sulla propria vita.\r\nLa farmacia Algostino e De Micheli di piazza Vittorio Veneto 10 è una di queste.\r\nI farmacisti obiettori sono una minoranza, mentre i medici obiettori sono il 70%. In alcune zone del sud Italia in molti ospedali tutti i medici sono obiettori.\r\n\r\nSino al 22 maggio del 1978 abortire era un reato. Per il codice penale causare l'aborto di una donna consenziente era punito con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all'esecutore dell'aborto, sia alla donna stessa (art. 546); procurarsi l'aborto era invece punito con la reclusione da uno a quattro anni (art. 547); istigare all'aborto, o fornire i mezzi per procedere ad esso era punito con la reclusione da sei mesi a due anni (art. 548).\r\nSe una donna non voleva figli rischiava in caso di aborto la galera e con lei la rischiava chi la aiutava.\r\nLe donne povere utilizzavano ferri da calza o decotti al prezzemolo, o pagavano le \"mammane\", rischiando la salute e spesso la vita.\r\nChi aveva soldi pagava un medico o andava all'estero.\r\n\r\nQualcuno crede che la legge 194 che stabilisce le regole per l'IGV, l'interruzione volontaria di gravidanza, sia stata una grande conquista delle donne del nostro paese.\r\nNoi sappiamo invece che le leggi sono il precipitato normativo dei rapporti di forza all'interno di una società. La spinta del movimento femminista degli anni Settanta obbligò una coalizione di governo composta da laici e cattolici, in cui i cattolici erano la maggioranza, a depenalizzare l'aborto.\r\nLa rivolta delle donne, la disobbedienza esplicita di alcune di loro, la profonda trasformazione culturale in atto, spinsero alla promulgazione della 194. Fu, inevitabilmente, un compromesso. Per accedere all'IVG le donne sono obbligate a giustificare la propria scelta, a sottoporsi all'esame di psicologi e medici, a sottostare alle decisioni di genitori o giudici se minorenni. In compenso i medici possono dichiararsi obiettori e rifiutare di praticare le IVG.\r\nDa qualche anno \"volontari\" dei movimenti cattolici che negano la libertà di scelta alle donne, si sono infiltrati nei consultori e nei reparti ospedalieri, rendendo ancora più difficile accedere ad un servizio che in teoria dovrebbe essere garantito a tutte, come ogni altra forma di assistenza medica.\r\n\r\nLa legge 194, lungi dal garantire la libertà di scelta, la imbriglia e la mette sotto controllo. Dopo le ripetute sconfitte di referendum e iniziative legislative, la strategia di chi vorrebbe la restaurazione patriarcale, fa leva proprio sulle ambiguità di questa legge per rendere sempre più difficile l’aborto. In prima fila ci sono le organizzazioni cattoliche, che animano e sostengono i movimenti che arrivano a definirsi “pro vita”, e mirano a restaurare la gabbia familiare come nucleo etico di un’organizzazione sociale basata sulla gerarchia tra i sessi.\r\nNon solo. In questi anni le politiche dei governi che si sono succeduti hanno privilegiato il sostegno alla famiglia, a discapito degli individui, in un’ottica nazionalista, razzista, escludente. Dio, patria e famiglia è la cornice di politiche escludenti, che chiudono le frontiere, negano la solidarietà e promuovono l’incremento demografico in un pianeta sovraffollato.\r\nLa libertà delle donne passa dalla sottrazione al controllo dello Stato della scelta in materia di maternità. Non ci serve una legge, ma la possibilità di accedere liberamente e gratuitamente ad un servizio a tutela della nostra salute. E su questa non ammettiamo obiezioni.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem”","3 Marzo 2020","2020-03-03 21:41:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/IMG_20200302_165102-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Né dio, né stato, né patriarcato. 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Questo vortice si sta creando in mare aperto tra Sicilia e Malta e ricorda lo stesso fenomeno che vide qualche tempo fa la Grecia investita da un disastro inedito. Pochissimo viene detto dai giornali, la notizia viene riportata allo stesso livello dei trafiletti di cronaca emergenziale mentre un’intera isola e la vicina Calabria potranno a partire da domani vedere un peggioramento importante delle proprie condizioni. Anzi, l’unica tendenza apparente è che la soluzione del disastro annunciato verrà delegata alla prossima Conferenza sul Clima che si terrà a Glasgow il 26 novembre, come se intanto si potesse attendere.\r\n\r\nDalle parole di chi sta vivendo in queste ore ciò che sta accadendo emergono alcuni punti chiari: da un lato, la responsabilità delle amministrazioni che per anni, nonostante gli incendi boschivi della più recente estate, nonostante le eruzioni del vulcano, nonostante le alluvioni passate, continuano a non occuparsi della messa in sicurezza dei territori e dall’altro, la violenza con cui chi abita quei territori deve fare i conti, dopo due anni di pandemia, di chiusure, di impossibilità di accedere a una sanità efficiente e garantita a tutti e tutte, rischiando di annegare in fiumi di fango e spazzatura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021_10_28_catania.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2021","2021-10-28 16:15:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/medicane-ciclone-uragano-sicilia-calabria-catania-cosè-400x225-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/medicane-ciclone-uragano-sicilia-calabria-catania-cosè-400x225-1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/medicane-ciclone-uragano-sicilia-calabria-catania-cosè-400x225-1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/medicane-ciclone-uragano-sicilia-calabria-catania-cosè-400x225-1.jpg 400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CATANIA: I DISASTRI AMBIENTALI NON SONO UN FLAGELLO DI DIO",1635437520,[141,142,143],"http://radioblackout.org/tag/catania/","http://radioblackout.org/tag/devastazione-ambientale/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-clima/",[145,146,147],"catania","devastazione ambientale","emergenza clima",{"post_title":149},{"matched_tokens":150,"snippet":152,"value":152},[151],"DIO","CATANIA: I DISASTRI AMBIENTALI NON SONO UN FLAGELLO DI \u003Cmark>DIO\u003C/mark>",[154],{"field":78,"matched_tokens":155,"snippet":152,"value":152},[151],{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":88,"num_tokens_dropped":45,"score":157,"tokens_matched":88,"typo_prefix_score":45},"578730123365187705",{"document":159,"highlight":181,"highlights":186,"text_match":83,"text_match_info":189},{"cat_link":160,"category":161,"comment_count":45,"id":162,"is_sticky":45,"permalink":163,"post_author":48,"post_content":164,"post_date":165,"post_excerpt":51,"post_id":162,"post_modified":166,"post_thumbnail":167,"post_thumbnail_html":168,"post_title":169,"post_type":56,"sort_by_date":170,"tag_links":171,"tags":176},[42],[44],"33821","http://radioblackout.org/2016/02/dio-scienza-mamma-e-papa-sulla-piazza-del-family-day/","La piazza che sabato ha tentato (senza riuscirsi) di riempire il Circo Massimo a Roma sembra riassumere il peggio del riduzionismo moralista di cui sono capaci questi tempi infausti. Epoca in cui a dominare sono le passioni tristi di un senso comune di massa perennemente tentato da interpretazioni complottiste, mentalità da bunker, ansia d'invasioni barbariche alle porte e forsennata ricerca di punti di riferimento certi.\r\nTra chi si interroga sul chi saprà interpretare lo spazio politico aperto da questa nuova maggioranza (?) rumorosa di destra (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera) e vecchi tromboni di sinistra che assicurano che le istanze di sabato non ricalcano la storica contrappozizione che ha scandito il Novecento (Vacca: \"non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione\"), il fenomeno ci ripropone l'emergenza pulviscolare di ampi strati di società refrattari ad aspetti di modernità che spesso si pensano acquisiti una volta per tutti ma che invece permangono come elementi di divisione che non di rado si sovrappongono su alcune linee di classe.\r\nUna buona lettura della composizione di quella piazza nella sua dimensione antropologica e psicologica-collettiva è quella che abbiamo letto sul blog https://beizauberei.wordpress.com...\r\n«questi più che cattolici sono piccoli borghesi che scivolano in basso, alle soglie del proletariato, riuscendosi a tenere agli spigoli che meglio conoscono ma rimanendo terrorizzati dalla voragine. Sono estranei alle consapevolezze della vecchia sinistra, sono ideologicamente figli di padri che non hanno alcuna scuola politica, niente sindacato di fabbrica, niente vita di sezione, ma neanche nessuna lettura di tradizione liberale, il Corsera è carta per la lettiera dei gattini e persino il dibattito grillino li sorpassa – che ce ne vole. Sono in un certo senso deliziosamente naif e asciugano tutte le questioni che li minacciano e bruciano – l’incerto futuro dei figli, la crisi che travolge quella piccola imprenditoria che deve essere stata l’eden della loro infanzia, intorno all’unico totem di cui hanno una distinta memoria, il babbo e la mamma. In questo modo ci regalano quella forma di regressione sociale che più che ricordare le evoluzioni del Cristianesimo e del mondo Cattolico, sembra invocare la distopia disegnata da Houllebque. Questi sono i nostri islamici immaginifici altro che Fratelli Mussulmani. Quella parte delle nostre donne che non sono mai state capaci di voler dare alla progenie nient’altro che pane latte e nomi di fiori, che avvertono la libertà solo come stanchezza, e che a fronte della loro inadeguatezza vaneggiano un patriarcato disneyano. Quella parte di nostri uomini che come caporali senza esercito, fanti a cui la fine della guerra ha tolto la carriera e la possibilità di medaglie, incapaci di tenere le armi in mano nella New Economy, propongono l’anacronistico sogno di dirigere un fienile, e una tribù di femmine e fantesche».\r\n \r\nSul tema, da un'altra prospettiva, abbiamo fatto una chiacchierata con Franco Barbero, prete scomunicato nel 2003 da Papa Woityla (ordinato sacerdote nel 1965), attivo nel movimento delle comunità cristiane di base, critico della dottrina e delle gerarchie ecclesiastiche, compagno di strada del movimento glbtq e delle cmpagne per i diritti di tutt*.\r\ndon","4 Febbraio 2016","2016-02-05 11:52:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dio, Scienza, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",1454589624,[172,173,174,175],"http://radioblackout.org/tag/family-day/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/step-child-adoption/","http://radioblackout.org/tag/unioni-civilil/",[177,178,179,180],"family day","glbtq","step child adoption","unioni civilil",{"post_title":182},{"matched_tokens":183,"snippet":185,"value":185},[184],"Dio","\u003Cmark>Dio\u003C/mark>, Scienza, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",[187],{"field":78,"matched_tokens":188,"snippet":185,"value":185},[184],{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":88,"num_tokens_dropped":45,"score":157,"tokens_matched":88,"typo_prefix_score":45},{"document":191,"highlight":212,"highlights":216,"text_match":83,"text_match_info":219},{"cat_link":192,"category":193,"comment_count":45,"id":194,"is_sticky":45,"permalink":195,"post_author":48,"post_content":196,"post_date":197,"post_excerpt":198,"post_id":194,"post_modified":199,"post_thumbnail":200,"post_thumbnail_html":201,"post_title":202,"post_type":56,"sort_by_date":203,"tag_links":204,"tags":208},[42],[44],"9957","http://radioblackout.org/2012/09/limu-e-le-botteghe-di-dio/","Vi ricordate dell'impegno del governo italiano a far pagare l'IMU alla chiesa cattolica? Impegno preso, obtorto collo, dopo la condanna dell'UE per il mancato pagamento della vecchia ICI?\r\nNon se ne fa niente: il governo dei \"tecnici\" non ha trovato in sette mesi il tempo per stabilire quali immobili siano soggetti a tassazione, quindi, per quest'anno difficilmente la chiesa pagherà. Se il decreto dovesse arrivare all'ultimo momento la chiesa avrebbe buon gioco a presentare ricorso. Poi si vedrà: a pagare c'é sempre tempo.\r\nLa legge approvata dal Parlamento nell'inverno scorso non è utilizzabile, perché manca l'atto amministrativo del Tesoro che stabilisca effettivamente quando l'attività \"dichiarata\" non profit di chiese, partiti e fondazioni è da considerarsi esclusivamente non commerciale e quanto debba essere versato al fisco. 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L’Islam è una religione iconoclasta e quindi le rappresentazioni di dio e del suo profeta sono considerate blasfeme.\r\nUn palese attacco alla libertà di espressione, esplicitamente rivendicato dal governo.\r\nNel mirino della magistratura, ormai asservita al governo, anche il Pride, vietato anche quest’anno, e il principale partito di opposizione, il CHP.\r\nA Smirne, al terza città del paese sono state arrestate oltre 150 persone tra cui l’ex sindaco e numerosi altri esponenti di primo piano del partito, in un’operazione del tutto simile a quella effettuata contro il primo cittadino di Istanbul e principale antagonista di Erdogan.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/2025-07-01-murat-turchia-repres-vignetta-smirne-pride.mp3\"][/audio]","4 Luglio 2025","2025-07-04 09:07:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/La-vignetta-pubblicata-su-Leman-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"251\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/La-vignetta-pubblicata-su-Leman-300x251.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/La-vignetta-pubblicata-su-Leman-300x251.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/La-vignetta-pubblicata-su-Leman.jpg 516w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Turchia. 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Torino: vetrina per turisti e città delle armi” \r\n\r\nGiovedì parleremo anche di Torino come città della ricerca, progettazione, e produzione bellica, che troverà uno dei suoi centri propulsori nella “città dell’aerospazio”, polo bellico che sorgerà sulle rovine dell’ex Alenia di corso Marche, con una partecipazione diretta e complice del Politecnico di Torino.\r\nContrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla scintillante vetrina dei grandi eventi.\r\nCon Francesco abbiamo anticipato alcuni temi di cui discuteremo giovedì 28 novembre. \r\n\r\nValditara. Dio, patria, famiglia\r\nIl ministro dell’istruzione e del merito ha le idee chiare. 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Basta militarismo!\r\nCorteo antimilitarista a Malnisio (PN)\r\nore 13,30 in piazza Trieste angolo via Manzoni\r\nComitato contro il poligono di Cao Malnisio\r\n\r\nDomenica 8 dicembre\r\nCorteo No Tav a Susa\r\nOre 13 piazza d’armi\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte\r\nore 20 \r\ncorso Palermo 46\r\nQuanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera, autogestita, solidale. \r\nPer prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","26 Novembre 2024","2024-11-26 15:53:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-19-manif-always-on-the-move-color-verde-200x110.jpg","Anarres del 22 novembre. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-22-anarres-cut.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n(l’ultima mezz’ora di trasmissione non è stata registrata nell’escopost per motivi tecnici)\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nAntropologia Anarchica\r\nFrancesco Spagna, antropologo e docente all’università di Padova ne ha scritto sull’ultimo numero di “Semi sotto la neve”. L’incontro o l’intreccio tra antropologia culturale e anarchismo è il focus di questo testo che ci aiuta ad introdurre una tematica cruciale per comprendere il nostro sguardo sul mondo e per destrutturare la narrazione che considera ineluttabili il dominio e la gerarchia.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Spagna\r\n\r\nAlways on the move. Torino: vetrina per turisti e città delle armi\r\nEra la capitale dell’auto. Oggi Torino è attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi.\r\nLa lenta ma inesorabile fuga della Fiat ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché basata su violente strategie di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludenti: una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nGiovedì 28 novembre ne parleremo con Francesco Migliaccio, presentando l’opuscolo, “Always on the move. Torino: vetrina per turisti e città delle armi” \r\n\r\nGiovedì parleremo anche di Torino come città della ricerca, progettazione, e produzione bellica, che troverà uno dei suoi centri propulsori nella “città dell’aerospazio”, polo bellico che sorgerà sulle rovine dell’ex Alenia di corso Marche, con una partecipazione diretta e complice del Politecnico di Torino.\r\nContrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla scintillante vetrina dei grandi eventi.\r\nCon Francesco abbiamo anticipato alcuni temi di cui discuteremo giovedì 28 novembre. \r\n\r\nValditara. \u003Cmark>Dio\u003C/mark>, patria, famiglia\r\nIl ministro dell’istruzione e del merito ha le idee chiare. 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E' l 'epoca dalla guerra in nome di Dio contro l'eresia, il protagonista che racconta in prima persona è incaricato dai Domenicani di infiltrarsi tra i bogomili in Bulgaria per sottrarre loro il Quinto Vangelo. \"La Bibbia bugiarda degli eretici osa predicare che la chiesa non deve immischiarsi nelle cose del mondo e i poveri non devono servire sotto i loro padroni.\" Durante la sua missione Henri conosce meglio i suoi nemici e ha i primi dubbi. \"Henri, sei cieco per caso? Cristo ha predicato la povertà, e i vescovi annegano nell'oro. Cristo ha detto di perdonare, e la chiesa perseguita, tortura e uccide.\" I catari (dal greco: puro), collegati ai bogomili bulgari, sono molto diffusi nel Mezzogiorno della Francia. Predicano la dignità di guadagnarsi da vivere lavorando con le proprie mani e la parità tra uomo e donna, e criticano il lusso e la corruzione del clero. Nel 1209 il papa Innocenzo III indice la crociata e un esercito di 200.000 soldati irrompe nella Linguadoca. La prima città sulla loro strada é Béziers, i soldati chiedono al delegato pontificio: \"Come facciamo a distinguere i cristiani dai catari?\" La risposta é: \"Uccideteli tutti. Dio riconoscerà i suoi.\" La crociata dura cinquant'anni e alla fine il Mezzogiorno della Francia é una distesa di roghi. I superstiti si rifugiano nel castello di Montségur sui Pirenei, dove si trova anche \"lo strano cavaliere\" che ha fatto la sua scelta. I crociati offrono salva la vita in cambio dell'abiura. Gli ultimi catari escono in processione cantando inni, li attende un recinto dove è stata accumulata una grande quantità di legna. Quel luogo é ancora noto come Prat dels cremats (in provenzale: campo dei bruciati). \"Se ti capiterà di leggere questi appunti, sappi tu che io sono salito sul rogo, ai piedi di Montségur.\" Buon ascolto.","21 Dicembre 2020","2020-12-21 08:19:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/ERESIA2-200x110.jpg","IN NOME DI DIO - LA PERLA DI LABUAN 4/12/2020",1608538791,[],[],{"post_content":420,"post_title":424},{"matched_tokens":421,"snippet":422,"value":423},[184],"dalla guerra in nome di \u003Cmark>Dio\u003C/mark> contro l'eresia, il protagonista che","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/2020.12.04-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Il mio nome era Henri de Ventadorn, ma in seguito l'ho cambiato con quello di un morto\" é l'incipit del romanzo \"Lo strano cavaliere del libro sacro\" di Anton Doncev. 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Collettivo Anarcofemminista Torinese\r\n\r\nVenerdì 8 marzo\r\nsciopero femminista\r\nalle ore 10 Wild C.A.T. sarà presidio all’Ipercoop indetto dalla CUB – luogo dove il lavoro riproduttivo e quello produttivo delle donne emerge in tutta la sua materialità – con \"Ruoli in gioco, rappresentazione de genere\"\r\nOre 16 Wild C.A.T. parteciperà al corteo da piazza XVIII dicembre\r\n\r\nVenerdì 15 marzo\r\nAnatomia dell’intelligenza artificiale\r\nLe nuove frontiere del capitale, tra sfruttamento e controllo\r\nIncontro con Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Marzo 2019","2019-03-03 16:41:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/Immagine-wild-cat-200x110.png","Anarres del 1 marzo. Né dio, né stato, né patriarcato. 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C'è ancora spazio per chi abita davvero le città?\r\nLa priorità è data a chi porta profitto, ai turisti che consumano, comprano e vanno via, ma cosa rimane per chi resta?\r\n\r\nAbbiamo analizzato il problema della turistificazione e abbiamo identificato le sue cause: l'avidità dei proprietari di immobili, la speculazione edilizia, la mancanza di politiche urbane efficaci.\r\nLe città diventano luoghi di consumo, dove la vita dei residenti è sacrificata in nome del dio denaro. 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