","Una storia di lotta tra le campagne romane","post",1490449647,[],[],{"post_content":44},{"matched_tokens":45,"snippet":47,"value":48},[46],"discount","marchi della grande distribuzione e \u003Cmark>discount\u003C/mark>, da Coop a Conad, ad","Non è certo una novità che le condizioni di chi è impiegato nel lavoro nei campi siano al limite della sopportazione. La storia che andiamo a raccontarvi è simile a tante altre ma per la sua conclusione, tutt'altro che tipica, può essere un buon esempio per tutti coloro che lottano in questo settore e può dar coraggio per ribellarsi allo sfruttamento semi-schiavistico imposto in tutte le campagne del nostro paese da nord a sud.\r\n\r\nQuesta è la storia di 60 lavoratori impiegati in un'azienda agricola della campagna romana, nei pressi del litorale, che produce ortofrutta e aromi per i maggiori marchi della grande distribuzione e \u003Cmark>discount\u003C/mark>, da Coop a Conad, ad Eurospin. I braccianti che lavorano per quest'azienda sono quasi tutti indiani Sikh provenienti dal Punjab, ad eccezione di qualche italiano che ricopre però mansioni di livello superiore.\r\n\r\nQuesti lavoratori sono costretti a paghe da fame di 4 euro l'ora e a giornate lavorative interminabili di 10 ore minimo al giorno, quando per contratto non dovrebbero lavorare più di 6 ore e mezza al giorno e prendere una retribuzione di 8 euro l'ora circa. Per non parlare delle condizioni lavorative: una sola pausa giornaliera di lavoro, quella per il pranzo, di non più di mezz'ora circa e con l'obbligo di portarsi da casa pasto ed acqua; un lavoro duro e insopportabile, esposti al freddo e alle intemperie di inverno o alle temperature infuocate delle serre in estate; sotto lo sguardo scrutatore e vigilante di un caporale autoritario e dispotico; obbligati a comprarsi in azienda le attrezzature di cui necessitano per lavorare, come ad esempio i guanti.\r\n\r\nNonostante le condizioni di profonda precarietà, la paura del caporale e della perdita del posto, insieme hanno trovato il coraggio di dire basta e iniziare una lotta. Si sono auto-organizzati e sono entrati in sciopero, richiedendo l'allontanamento del caporale, la fornitura delle attrezzature a spese dell'azienda, un aumento della paga oraria e un'ulteriore pausa dal lavoro di 10 minuti la mattina per fare colazione. Il padrone è stato costretto a recarsi in azienda, che da tempo immemorabile ormai gestiva a distanza tramite l'intermediario scelto, e a negoziare con i lavoratori. Ha provato a fare la voce grossa, a non cedere, a ricattarli, dicendo loro che potevano anche andarsene, tanto ne avrebbe trovati chissà quanti di indiani disposti a sostituirli alle medesime condizioni. Ma i braccianti Sikh non si sono lasciati intimidire e l'indomani dopo solo 5 ore di lavoro e sono usciti dall'azienda e al padrone, costretto nuovamente a recarsi sul posto, hanno gridato: 'sarà così tutti i giorni finché non ci riconoscerai quello che chiediamo!' E così i 60 lavoratori Sikh hanno ottenuto dall'azienda la fornitura di attrezzature a suo carico; hanno costretto il datore di lavoro ad allontanare il caporale autoritario che li aveva gestiti sino ad allora, anche se poi sostituito da un altro ma meno dispotico ed odioso; hanno ottenuto un ulteriore pausa dal lavoro di 10 minuti la mattina e un aumento di 50 centesimi della paga oraria.\r\n\r\nAbbiamo sentito Lucilla dei Clash City Workers per farci raccontare direttamente questa lotta e riflettere insieme a lei sui meccanismi di sfruttamento dei lavoratori, che sono sistemici e propri del capitalismo, non certo geografici come sostengono alcuni sindacati confederali, all'interno della catena di produzione e distribuzione degli alimenti dal campo fino allo scaffale del supermercato.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\nLottaLavoratoriSikh",[50],{"field":51,"matched_tokens":52,"snippet":47,"value":48},"post_content",[46],578729985926234200,{"best_field_score":55,"best_field_weight":56,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":57,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":58},"1108024229888",14,"578729985926234225",4,{"document":60,"highlight":74,"highlights":79,"text_match":53,"text_match_info":82},{"cat_link":61,"category":62,"comment_count":28,"id":63,"is_sticky":28,"permalink":64,"post_author":31,"post_content":65,"post_date":66,"post_excerpt":34,"post_id":63,"post_modified":67,"post_thumbnail":34,"post_thumbnail_html":34,"post_title":68,"post_type":39,"sort_by_date":69,"tag_links":70,"tags":73},[25],[27],"21644","http://radioblackout.org/2014/02/istat-tirare-la-cinghia/","I dati sui consumi alimentari diffusi dall'Istat a febbraio ci danno una flessione persino a dicembre, quando le feste di fine anno moltiplicano gli acquisti. In quel mese l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2013, l’indice registra una flessione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Secondo i dati diffusi dall’Istat nel confronto con novembre 2013, a dicembre le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dello 0,5%, quelle di prodotti non alimentari dello 0,3%. Rispetto a dicembre 2012, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 2,6%, sintesi – spiega l’istituto di statistica - di diminuzioni del 2,3% per le vendite di prodotti alimentari e del 2,7% per quelle di prodotti non alimentari. L’Istat certifica che si tratta del calo annuale più forte dall’inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990.\r\nAnalizzando le tabelle dell’Istat si scopre che, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’unico settore a incrementare gli affari è quello dei discount, in crescita dell’1,6%. Crollo del 3,7% per i negozi con meno di cinque addetti.\r\nI dati Istat ci descrivono un paese sempre più povero, nonostante l'ottimismo esibito dal nuovo primo ministro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Carlizza. Ascolta la diretta:\r\n\r\nfrancesco_istat","26 Febbraio 2014","2014-02-28 12:13:57","Istat. Tirare la cinghia",1393434036,[71,72],"http://radioblackout.org/tag/istat/","http://radioblackout.org/tag/riduzione-consumi/",[12,16],{"post_content":75},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[46],"gli affari è quello dei \u003Cmark>discount\u003C/mark>, in crescita dell’1,6%. Crollo del","I dati sui consumi alimentari diffusi dall'Istat a febbraio ci danno una flessione persino a dicembre, quando le feste di fine anno moltiplicano gli acquisti. In quel mese l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente. 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Grazie alla mobilitazione sviluppatesi in queste settimane nel Paese è stato fatto solo un primo, piccolo passo avanti rispetto alla drastica modifica proposta in un primo tempo dalla Ministra Fornero, e la soluzione trovata per i licenziamenti economici individuali è suscettibile ancora di ulteriori miglioramenti in Parlamento per quanto concerne alcune parti del testo, dato che rappresenta un complicato percorso che difficilmente potrà portare al reintegro per il lavoratore illegittimamente licenziato per motivi economici, come ha ammesso perfino lo stesso presidente del Consiglio Monti, che ha dichiarato il reintegro “riferito a casi molto estremi ed improbabili”.\r\n\r\nLICENZIAMENTO PER MOTIVI ECONOMICI PLURIMI (non più di 4 nell’arco di 120 giorni)\r\nNel disegno di legge, per i licenziamenti economici che non siano “manifestamente insussistenti” è previsto solo l'indennizzo, da 12 a 24 mensilità. In pratica l'azienda licenzierebbe il lavoratore “per motivi economici”; entro 7 giorni la Direzione Territoriale del Lavoro convoca azienda e lavoratore per la “conciliazione obbligatoria”, che ha per obiettivo la determinazione di un indennizzo condiviso da entrambe le parti; se non c'è l'accordo il lavoratore può ricorrere al Giudice il quale, con rito abbreviato, dovrà valutare se la motivazione economica sia valida e non nasconda in realtà intenzioni “discriminatorie”. Il Giudice però non può entrare nel merito delle valutazioni tecniche, organizzative e produttive del datore di lavoro che licenzia, e la riforma aggiunge che se lo fa, la sua sentenza può essere impugnata. Se il Giudice non troverà motivi per contestare la causale scelta dall'azienda, darà il via libera al licenziamento e il lavoratore perderà anche l'indennizzo.\r\nL’aspetto davvero singolare di questo disegno di legge è che se il datore di lavoro non riesce a giustificare l’esistenza del motivo economico, e il licenziamento è “illegittimo”, mentre prima la regola era ordinare il reintegro, adesso il Giudice condanna al pagamento di una indennità, da 12 a 24 mesi di stipendio e non può ordinare il reintegro, anche se la ragione economica non è giustificata. È palesemente una norma che ne premia l’uso disinvolto da parte di imprenditori con pochi scrupoli: se il datore di lavoro non riesce a provare un motivo per licenziare e il Giudice stabilisce che il licenziamento è infondato, perché mai non si dovrebbe essere automaticamente reintegrati sul posto di lavoro? Sembra un assurdità, una bestemmia, ma in effetti è così. Il legislatore ha previsto dunque un modo confuso e scorretto di regolarsi di fronte a un atto giudicato illegittimo, il cui riconoscimento dovrebbe ripristinare come logica conseguenza lo stato antecedente. Sarebbe dunque lecito aspettarsi che il testo del disegno di legge subisca una riscrittura in ambito parlamentare.\r\nNel caso invece di “illegittimità del licenziamento per manifesta insussistenza”, l’onere della prova si sposta sul lavoratore, che, in un nuovo processo, dovrà farsi carico di assumere una pletora di psicologi, investigatori, ricercatori, per dimostrare la «manifesta insussistenza», cioè un motivo chiaro ed evidente: in pratica deve dimostrare che si ricada nella discriminazione, o che l’antipatia da parte del datore di lavoro sia stata mascherata da una ragione economica. Inoltre, secondo il testo, il Giudice anche nel caso di accertata e riconosciuta la «manifesta insussistenza» non è obbligato, ma «può» ordinare il reintegro, cioè esso non scatta automaticamente. \r\n\r\nAlcune considerazioni:\r\na) l’articolo 18 non è la causa della precarietà esistente\r\n1) è dimostrato dal fatto che nelle aziende fino a 10 dipendenti, dove non vige l’art. 18 e non c’è il sindacato, nel 2010 su 332.620 assunzioni solo 112.910 (il 33%) erano a tempo indeterminato, mentre le altre erano tutte tempi determinati e stagionali.\r\n2) Il tasso degli assunti a tempo indeterminato, esclusi gli stagionali, nelle aziende sotto i 10 dipendenti, è poi quasi identico a quello delle imprese con oltre 500 dipendenti (il 47% nelle microimprese contro il 46,6% nelle grandi). Se aggiungiamo gli stagionali, la precarietà nelle imprese dove non vige lo statuto dei lavoratori con il suo art. 18 sale addirittura a livelli nettamente superiori a quello delle grandi imprese! (v. Patta)\r\nLa realtà quindi è che l’occupazione cresce o diminuisce, non a causa dell’articolo 18, ma secondo l’andamento del ciclo economico e secondo le leggi sul mercato del lavoro approvate nel frattempo (pacchetto Treu e legge 30 Biagi)..\r\nb) Come farà il Giudice a dimostrare l’insussistenza senza indagare nell’economia dell’azienda? Il disegno di legge rischia di essere fortemente lesivo dell’autonomia del Giudice nella decisione relativa al possibile reintegro. Il giustificato motivo oggettivo di licenziamento oggi è rimesso alla valutazione del datore di lavoro, senza alcuna ingerenza da parte del Giudice circa la scelta dei criteri di gestione dell'impresa, in quanto questi sono considerati espressione della libertà di iniziativa economica dell' imprenditore. \r\nc) Il disegno di legge dice poi che l'indennità di 12-24 mesi si applica in “tutti gli altri casi di illegittimità che non siano manifesti”. Qui il problema più importante è quello di sapere quali sarebbero questi ulteriori casi, e soprattutto se essi comprendono le ipotesi di cosiddetto licenziamento “speculativo”, non connesso ad una difficoltà aziendale di tipo economico o organizzativo, ma solo alla ricerca di un maggior profitto a scapito del lavoratore.\r\n\r\nd) L'articolo 18 è anche un'arma preziosissima per il precario che nei fatti svolge un lavoro da dipendente: Senza l'articolo 18 il lavoratore non può denunciare il datore di lavoro che usa in maniera truffaldina il lavoro precario come lavoro subordinato e quindi non può farsi assumere a tempo indeterminato \r\n \r\ne) la possibilità di licenziare esiste già ampiamente in Italia\r\na) In base alle leggi esistenti (art. 30 della legge 183 del 2010, legge 604 del 1966 e 223 del 1991) e ai Contatti Collettivi Nazionali, i datori di lavoro possono licenziare, riducendo il personale e mettendo in mobilità i lavoratori. La legge legge 604 del 1966 prevede che il licenziamento individuale può essere liberamente intimato sia per motivi oggettivi di carattere economico (ragioni tecniche organizzative e produttive, nelle quali sono normalmente richiamati motivi economici, crisi, calo di domanda, diminuzione dei costi, riorganizzazione, ecc.) sia per motivi soggettivi dovuti al notevole inadempimento agli obblighi contrattuali del lavoratore o ad una colpa grave costituente “giusta causa” (le mancanze disciplinari del lavoratore). Vi è poi la possibilità, ampia ed incondizionata, di riduzione del personale con i licenziamenti collettivi (legge 223/91): tale normativa richiede solamente il rispetto di una procedura e di una verifica giudiziaria per eliminare tutti i lavoratori che l’azienda ritiene in esubero.\r\nb) i licenziamenti per riduzione di personale avvengono quotidianamente da parte di aziende con meno di 16 dipendenti, che non hanno altro onere che quello di pagare un'indennità di preavviso molto più bassa di quella prevista in altri Paesi europei: solo ove un Giudice accerti che le motivazioni addotte non sono vere, dovrà pagare un'ulteriore indennità, comunque non superiore a sei mensilità\r\nc) nel 2010, sono stati estromessi in forma lecita dal mercato del lavoro (parzialmente o in maniera definitiva tramite cassa integrazione, disoccupazione, mobilità) circa 4 milioni di lavoratori, un terzo del totale iscritto all’istituto previdenziale: il totale è consultabile nel Bilancio 2010 dell’Inps\r\nd) Se guardiamo le imprese sopra i 500 dipendenti che, secondo alcuni, sarebbero il santuario del posto fisso, apprendiamo dall’Istat che il turn over è stato, nel 2010, mediamente di 113 assunti a fronte di 122 in uscita.\r\ne) L'Italia (con il Belgio) è l'unico paese nel quale la legge non garantisce un periodo minimo di preavviso, in molti ordinamenti superiore al mese. L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non riconosce alcuna forma di indennizzo economico per chi è licenziato legittimamente\r\nf) La giurisprudenza italiana degli ultimi anni ha progressivamente \"liberalizzato\" il licenziamento per giustificato motivo oggettivo; un orientamento che il governo Berlusconi ha inteso rafforzare con la norma del “Collegato lavoro” che preclude al Giudice di estendere il proprio controllo \"al sindacato di merito sulle valutazioni tecniche, organizzative e produttive che competono al datore di lavoro\" (art. 30, co. 1,l. n. 183/2010).\r\ng) In Italia c’è un vero “discount\" delle braccia l’80% dei pochi nuovi assunti ha un contratto a termine di quale altra flessibilità in uscita hanno bisogno le imprese?\r\n\r\nf) più libertà di licenziare non porta le imprese ad assumere\r\na) Su tredici ricerche realizzate, nove di esse danno risultati indeterminati, tre segnalano che la maggior flessibilità del lavoro riduce l’occupazione e aumenta la disoccupazione, e una soltanto segnala che la flessibilità riduce la disoccupazione (cfr. T. Boeri and J. van Ours, The economics of imperfect labor markets, Princeton University Press 2008).\r\nb) Perfino O. Blanchard, del Fondo Montario Internazionale, dopo un’accurata disamina dei principali lavori empirici sul tema, giunge a una conclusione secca: «le differenze nei regimi di protezione dell’impiego appaiono largamente incorrelate alle differenze tra i tassi di disoccupazione dei vari paesi» (O. Blanchard, “European unemployment: the evolution of facts and ideas”, Economic policy 2006). v. Emiliano. Brancaccio.\r\nc) È la domanda aggregata di merci e servizi che manca, arrivano poche commesse, i dipendenti che già ci sono bastano e avanzano, c'è la crisi dei consumi: ecco perché non ci si lancia in nuove assunzioni.\r\nd) dopo la riforma del 2003, che ha aumentato la cosiddetta flessibilità (licenziabilità) in Italia e che l’ha resa superiore ad altri paesi come Francia, Germania e Inghilterra, i nostri indici occupazionali sono peggiorati. Anche la legge 30 “Biagi” è stata approvata col fine di avere più occupazione e meno precarietà e gli esiti disastrosi sono ora sotto gli occhi di tutti\r\ne) Non esiste un solo precedente, nella storia dell’industria italiana, in cui la flessibilità nel mercato del lavoro abbia portato a un più alto senso di responsabilità delle imprese. Non c’è alcuna ragione logica per pensare che le imprese, una volta libere di licenziare, acconsentiranno poi volentieri ad assumere\r\ng) con la crisi il problema è fermare i licenziamenti, non facilitarli I dati ISTAT segnalano, nello scorso anno, una riduzione di un milione di giovani occupati rispetto al 2008: se a questo dato aggiungiamo l'aumento della cassa integrazione del 21% nel marzo 2012 e il blocco delle pensioni, che ha impedito a 800 mila giovani di entrare nel mondo del lavoro nei prossimi tre anni, si comprende a quale ecatombe sociale siamo di fronte. Il tema principale dovrebbe essere la crescita, ma su questo il governo Monti non c'è.\r\nh) l’indice di protezione contro i licenziamenti dei lavoratori a tempo indeterminato, elaborato dall’Ocse è in Italia inferiore a quello dei nostri principali concorrenti Francia e Germania (rispettivamente 1,69 contro 2,60 e 2,85 nel 2008). La scarsa dinamica della produttività non è dunque imputabile a lavoratori perché protetti dall’art. 18, come dimostrano i dati, ma semmai alla scarsa innovazione tecnologica e organizzativa e al mancato adeguamento della specializzazione produttiva.\r\n\r\nLICENZIAMENTO DISCIPLINARE\r\nCon il sistema vigente, una volta accertata l’illegittimità dell’allontanamento del lavoratore, il Giudice dispone il reintegro del lavoratore stesso e condanna il datore di lavoro al pagamento di tutti gli stipendi dalla data di estromissione dal servizio e sino a quella della reintegra. Con la riforma recentissimamente cambiata, invece, il giudice, una volta accertata l’illegittimità dell’allontanamento del lavoratore, può decidere il reintegro o la sanzione economica all’Azienda senza reintegro, nonostante l’ingiustificato motivo. Decide il reintegro per insussistenza dei fatti contestati ovvero perchè il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base «delle previsioni della legge, dei contratti collettivi ovvero dei codici disciplinari applicabili». Il giudice avrà la facoltà di decidere in base al criterio della proporzionalità dell'infrazione disciplinare commessa rispetto alla sanzione che deve essere applicata, come prevede l'articolo 2106 del Codice Civile. Ciò gli consente una valutazione discrezionale della proporzionalità della sanzione applicata (cioè il licenziamento) rispetto all'infrazione commessa..\r\nAlcune considerazioni:\r\na) Che il legislatore abbia previsto la sanzione economica all’Azienda senza reintegro, nonostante l’ingiustificato motivo, appare un’aberrazione giuridica a tutti gli effetti, oltre che una palese ingiustizia nei confronti del lavoratore.\r\nb) Se dovesse passare la nuova normativa, sarebbe il Giudice a decidere tutto e dovrebbe essere il lavoratore a dimostrare che il licenziamento è così particolarmente ingiusto, da richiedere la sanzione della reintegra. Insomma, si avrebbe una sorta di inversione dell’onere della prova. Oggi è il datore di lavoro che deve dimostrare che ha licenziato giustamente, domani sarebbe il lavoratore a dover dimostrare che è stato ingiustamente licenziato. Siamo allo stravolgimento definitivo del sistema di tutele garantito dallo Statuto dei lavoratori.\r\nc) Sino ad oggi un lavoratore licenziato illegittimamente e reintegrato per ordine del Giudice percepiva tutte le mensilità dalla data dell’illegittimo licenziamento sino a quella della reintegra. Questo, ovviamente, costituiva un grosso deterrente per le imprese che, prima di procedere ad un licenziamento, ponderavano attentamente le eventuali conseguenze. Da domani non sarà più così, quindi diventa meno rischioso e più economico il licenziamento disciplinare rispetto a prima. Ben più ragionevole sarebbe una norma che prevedesse l'obbligo per il datore di lavoro di versare i contributi per l'intero periodo, a prescindere dalla copertura offerta dalla indennità di disoccupazione.\r\n\r\nLICENZIAMENTI DISCRIMINATORI\r\n\r\nViene mantenuto il reintegro nel posto di lavoro.\r\na) I licenziamenti discriminatori sono vietati già oggi da qualsiasi convenzione, legge, Costituzione, italiana, o internazionale. Ed è uno dei tanti falsi del governo che con questo provvedimento il divieto sia esteso sotto i quindici dipendenti, perché c’è sempre stato, grazie alla legge 108 del 1990, ma non ha mai agito per la semplice ragione che nessun datore di lavoro è così fesso da licenziare per esplicita discriminazione personale, ideologica, razziale, di fede religiosa, di appartenenza ad un sindacato, di lingua o di sesso, di handicap, di età.\r\n\r\n b) i casi in cui un Giudice abbia potuto accertare la natura discriminatoria del recesso sono rarissimi. L'onere di dimostrare l'intento discriminatorio incombe infatti sul lavoratore, che in un atto individuale non può neppure fare ricorso ai dati statistici, utilizzabili invece nelle sole discriminazioni collettive.\r\nLICENZIAMENTI COLLETTIVI\r\n\r\nL’art. 15 del disegno di legge tratta i licenziamenti collettivi, introducendo un gravissimo peggioramento della disciplina. Attualmente per le violazioni procedurali la sanzione per l’Azienda sarebbe unicamente quella economica, mentre la sanzione di reintegra sarebbe limitata alla violazione dei soli criteri di scelta dei licenziati. Cosa accade ora? Per questo tipo di licenziamenti ci devono essere due comunicazioni da parte del datore di lavoro: quella in cui annuncia la decisione generale, con il numero dei licenziati, e poi quella finale, grazie alla quale il singolo conosce i criteri per i quali è finito tra i licenziati. Ebbene, la prima comunicazione, anche se scorretta, non sarà più impugnabile per errori procedurali, perché si intende «sanata dall'accordo sindacale» eventualmente raggiunto. La seconda è impugnabile dal singolo lavoratore, ma l'errore procedurale non darà più luogo al reintegro, ma solo a un indennizzo da 12 a 24 mensilità. Il reintegro c'è solo nella rara eventualità che il lavoratore riesca a indicare un collega che avrebbe dovuto essere licenziato al posto suo: un’assurda guerra tra poveri! Il rendiconto dell’utilizzo dei criteri di scelta dei licenziati è un documento delicatissimo, sulla cui regolarità si è molto spesso giocata la sorte delle procedure di esubero.\r\nSe non venisse modificato questo disegno di legge, il datore di lavoro avrebbe convenienza a fare 5 o più licenziamenti invece di 4, ossia un licenziamento collettivo al posto di 4 licenziamenti individuali, perché così facendo si sottrarrebbe al rischio della reintegra nel posto di lavoro, rientrando nella più permissiva disciplina dei licenziamenti collettivi.\r\n\r\n IL PUBBLICO IMPIEGO\r\nL'articolo 2 del Disegno di legge chiarisce: \"Le disposizioni della presente legge costituiscono principi e criteri per la regolazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni\". Le nuove norme, dunque, si estendono anche ai dipendenti di Ministeri, Enti locali ecc. Il secondo comma specifica tuttavia che sarà il Parlamento a conferire apposita delega al ministro per la P. a., Patroni Griffi, sentiti i sindacati, per individuare e definire \"gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione\" tra la nuova normativa e le leggi speciali che sinora hanno \"tutelato\" il comparto pubblico.\r\nAttualmente tutte le amministrazioni pubbliche, in un modo o nell’altro, hanno applicato lo Statuto dei lavoratori, quindi se l’art. 18 viene cambiato ne assumono automaticamente anche le modifiche. Lo Statuto dei lavoratori (legge 300/70) è stato infatti recepito dal testo unico sul pubblico impiego oltre dieci anni fa (legge 165/2001) anche se le sue applicazioni passano per una disciplina normativa diversa da quella del settore privato.\r\nCONCLUSIONE ARTICOLO 18 \r\nIl punto centrale della questione è l’illegittimità del licenziamento: se il licenziamento e' illegittimo la sanzione deve essere il reintegro, e non ci possono essere sanzioni differenti. A uguale reato uguale sanzione, perché questo prevedono la Costituzione e la stessa Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, che esige (art. 30 Carta di Nizza) la tutela dei lavoratori contro ogni licenziamento ingiustificato. Al di fuori della giusta causa o del giustificato motivo, il licenziamento è nullo: lo prevede il Codice civile, la legge n. 604 del 15 luglio 1966 ma anche il diritto internazionale (Convenzione OIL n. 158/82). Il lavoro non è una concessione dell’imprenditore, ma il fondamento della Repubblica Italiana, che non può essere semplicemente lasciato all’onestà del datore di lavoro.\r\n\r\n\r\n(contributo di Franco di Pinerolo ricevuto su blackoutinfo@autistici.org)","19 Aprile 2012","2012-04-19 14:50:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/art-18-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"152\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/art-18-300x152.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/art-18-300x152.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/art-18.jpg 316w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ARTICOLO 18: MOLTA FLEX POCA SECURITY",1334846992,[97],"http://radioblackout.org/tag/art-18/",[14],{"post_content":100},{"matched_tokens":101,"snippet":102,"value":103},[46],"In Italia c’è un vero “\u003Cmark>discount\u003C/mark>\" delle braccia l’80% dei pochi","Il significato dell’art. 18 consisteva nel diritto della lavoratrice e del lavoratore di essere reintegrati nel posto di lavoro da parte del Giudice quando veniva accertata l’illegittimità del licenziamento ordinato dal datore di lavoro. Grazie alla mobilitazione sviluppatesi in queste settimane nel Paese è stato fatto solo un primo, piccolo passo avanti rispetto alla drastica modifica proposta in un primo tempo dalla Ministra Fornero, e la soluzione trovata per i licenziamenti economici individuali è suscettibile ancora di ulteriori miglioramenti in Parlamento per quanto concerne alcune parti del testo, dato che rappresenta un complicato percorso che difficilmente potrà portare al reintegro per il lavoratore illegittimamente licenziato per motivi economici, come ha ammesso perfino lo stesso presidente del Consiglio Monti, che ha dichiarato il reintegro “riferito a casi molto estremi ed improbabili”.\r\n\r\nLICENZIAMENTO PER MOTIVI ECONOMICI PLURIMI (non più di 4 nell’arco di 120 giorni)\r\nNel disegno di legge, per i licenziamenti economici che non siano “manifestamente insussistenti” è previsto solo l'indennizzo, da 12 a 24 mensilità. In pratica l'azienda licenzierebbe il lavoratore “per motivi economici”; entro 7 giorni la Direzione Territoriale del Lavoro convoca azienda e lavoratore per la “conciliazione obbligatoria”, che ha per obiettivo la determinazione di un indennizzo condiviso da entrambe le parti; se non c'è l'accordo il lavoratore può ricorrere al Giudice il quale, con rito abbreviato, dovrà valutare se la motivazione economica sia valida e non nasconda in realtà intenzioni “discriminatorie”. Il Giudice però non può entrare nel merito delle valutazioni tecniche, organizzative e produttive del datore di lavoro che licenzia, e la riforma aggiunge che se lo fa, la sua sentenza può essere impugnata. Se il Giudice non troverà motivi per contestare la causale scelta dall'azienda, darà il via libera al licenziamento e il lavoratore perderà anche l'indennizzo.\r\nL’aspetto davvero singolare di questo disegno di legge è che se il datore di lavoro non riesce a giustificare l’esistenza del motivo economico, e il licenziamento è “illegittimo”, mentre prima la regola era ordinare il reintegro, adesso il Giudice condanna al pagamento di una indennità, da 12 a 24 mesi di stipendio e non può ordinare il reintegro, anche se la ragione economica non è giustificata. È palesemente una norma che ne premia l’uso disinvolto da parte di imprenditori con pochi scrupoli: se il datore di lavoro non riesce a provare un motivo per licenziare e il Giudice stabilisce che il licenziamento è infondato, perché mai non si dovrebbe essere automaticamente reintegrati sul posto di lavoro? Sembra un assurdità, una bestemmia, ma in effetti è così. Il legislatore ha previsto dunque un modo confuso e scorretto di regolarsi di fronte a un atto giudicato illegittimo, il cui riconoscimento dovrebbe ripristinare come logica conseguenza lo stato antecedente. Sarebbe dunque lecito aspettarsi che il testo del disegno di legge subisca una riscrittura in ambito parlamentare.\r\nNel caso invece di “illegittimità del licenziamento per manifesta insussistenza”, l’onere della prova si sposta sul lavoratore, che, in un nuovo processo, dovrà farsi carico di assumere una pletora di psicologi, investigatori, ricercatori, per dimostrare la «manifesta insussistenza», cioè un motivo chiaro ed evidente: in pratica deve dimostrare che si ricada nella discriminazione, o che l’antipatia da parte del datore di lavoro sia stata mascherata da una ragione economica. Inoltre, secondo il testo, il Giudice anche nel caso di accertata e riconosciuta la «manifesta insussistenza» non è obbligato, ma «può» ordinare il reintegro, cioè esso non scatta automaticamente. \r\n\r\nAlcune considerazioni:\r\na) l’articolo 18 non è la causa della precarietà esistente\r\n1) è dimostrato dal fatto che nelle aziende fino a 10 dipendenti, dove non vige l’art. 18 e non c’è il sindacato, nel 2010 su 332.620 assunzioni solo 112.910 (il 33%) erano a tempo indeterminato, mentre le altre erano tutte tempi determinati e stagionali.\r\n2) Il tasso degli assunti a tempo indeterminato, esclusi gli stagionali, nelle aziende sotto i 10 dipendenti, è poi quasi identico a quello delle imprese con oltre 500 dipendenti (il 47% nelle microimprese contro il 46,6% nelle grandi). Se aggiungiamo gli stagionali, la precarietà nelle imprese dove non vige lo statuto dei lavoratori con il suo art. 18 sale addirittura a livelli nettamente superiori a quello delle grandi imprese! (v. Patta)\r\nLa realtà quindi è che l’occupazione cresce o diminuisce, non a causa dell’articolo 18, ma secondo l’andamento del ciclo economico e secondo le leggi sul mercato del lavoro approvate nel frattempo (pacchetto Treu e legge 30 Biagi)..\r\nb) Come farà il Giudice a dimostrare l’insussistenza senza indagare nell’economia dell’azienda? Il disegno di legge rischia di essere fortemente lesivo dell’autonomia del Giudice nella decisione relativa al possibile reintegro. Il giustificato motivo oggettivo di licenziamento oggi è rimesso alla valutazione del datore di lavoro, senza alcuna ingerenza da parte del Giudice circa la scelta dei criteri di gestione dell'impresa, in quanto questi sono considerati espressione della libertà di iniziativa economica dell' imprenditore. \r\nc) Il disegno di legge dice poi che l'indennità di 12-24 mesi si applica in “tutti gli altri casi di illegittimità che non siano manifesti”. Qui il problema più importante è quello di sapere quali sarebbero questi ulteriori casi, e soprattutto se essi comprendono le ipotesi di cosiddetto licenziamento “speculativo”, non connesso ad una difficoltà aziendale di tipo economico o organizzativo, ma solo alla ricerca di un maggior profitto a scapito del lavoratore.\r\n\r\nd) L'articolo 18 è anche un'arma preziosissima per il precario che nei fatti svolge un lavoro da dipendente: Senza l'articolo 18 il lavoratore non può denunciare il datore di lavoro che usa in maniera truffaldina il lavoro precario come lavoro subordinato e quindi non può farsi assumere a tempo indeterminato \r\n \r\ne) la possibilità di licenziare esiste già ampiamente in Italia\r\na) In base alle leggi esistenti (art. 30 della legge 183 del 2010, legge 604 del 1966 e 223 del 1991) e ai Contatti Collettivi Nazionali, i datori di lavoro possono licenziare, riducendo il personale e mettendo in mobilità i lavoratori. La legge legge 604 del 1966 prevede che il licenziamento individuale può essere liberamente intimato sia per motivi oggettivi di carattere economico (ragioni tecniche organizzative e produttive, nelle quali sono normalmente richiamati motivi economici, crisi, calo di domanda, diminuzione dei costi, riorganizzazione, ecc.) sia per motivi soggettivi dovuti al notevole inadempimento agli obblighi contrattuali del lavoratore o ad una colpa grave costituente “giusta causa” (le mancanze disciplinari del lavoratore). Vi è poi la possibilità, ampia ed incondizionata, di riduzione del personale con i licenziamenti collettivi (legge 223/91): tale normativa richiede solamente il rispetto di una procedura e di una verifica giudiziaria per eliminare tutti i lavoratori che l’azienda ritiene in esubero.\r\nb) i licenziamenti per riduzione di personale avvengono quotidianamente da parte di aziende con meno di 16 dipendenti, che non hanno altro onere che quello di pagare un'indennità di preavviso molto più bassa di quella prevista in altri Paesi europei: solo ove un Giudice accerti che le motivazioni addotte non sono vere, dovrà pagare un'ulteriore indennità, comunque non superiore a sei mensilità\r\nc) nel 2010, sono stati estromessi in forma lecita dal mercato del lavoro (parzialmente o in maniera definitiva tramite cassa integrazione, disoccupazione, mobilità) circa 4 milioni di lavoratori, un terzo del totale iscritto all’istituto previdenziale: il totale è consultabile nel Bilancio 2010 dell’Inps\r\nd) Se guardiamo le imprese sopra i 500 dipendenti che, secondo alcuni, sarebbero il santuario del posto fisso, apprendiamo dall’Istat che il turn over è stato, nel 2010, mediamente di 113 assunti a fronte di 122 in uscita.\r\ne) L'Italia (con il Belgio) è l'unico paese nel quale la legge non garantisce un periodo minimo di preavviso, in molti ordinamenti superiore al mese. L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non riconosce alcuna forma di indennizzo economico per chi è licenziato legittimamente\r\nf) La giurisprudenza italiana degli ultimi anni ha progressivamente \"liberalizzato\" il licenziamento per giustificato motivo oggettivo; un orientamento che il governo Berlusconi ha inteso rafforzare con la norma del “Collegato lavoro” che preclude al Giudice di estendere il proprio controllo \"al sindacato di merito sulle valutazioni tecniche, organizzative e produttive che competono al datore di lavoro\" (art. 30, co. 1,l. n. 183/2010).\r\ng) In Italia c’è un vero “\u003Cmark>discount\u003C/mark>\" delle braccia l’80% dei pochi nuovi assunti ha un contratto a termine di quale altra flessibilità in uscita hanno bisogno le imprese?\r\n\r\nf) più libertà di licenziare non porta le imprese ad assumere\r\na) Su tredici ricerche realizzate, nove di esse danno risultati indeterminati, tre segnalano che la maggior flessibilità del lavoro riduce l’occupazione e aumenta la disoccupazione, e una soltanto segnala che la flessibilità riduce la disoccupazione (cfr. T. Boeri and J. van Ours, The economics of imperfect labor markets, Princeton University Press 2008).\r\nb) Perfino O. Blanchard, del Fondo Montario Internazionale, dopo un’accurata disamina dei principali lavori empirici sul tema, giunge a una conclusione secca: «le differenze nei regimi di protezione dell’impiego appaiono largamente incorrelate alle differenze tra i tassi di disoccupazione dei vari paesi» (O. Blanchard, “European unemployment: the evolution of facts and ideas”, Economic policy 2006). v. Emiliano. Brancaccio.\r\nc) È la domanda aggregata di merci e servizi che manca, arrivano poche commesse, i dipendenti che già ci sono bastano e avanzano, c'è la crisi dei consumi: ecco perché non ci si lancia in nuove assunzioni.\r\nd) dopo la riforma del 2003, che ha aumentato la cosiddetta flessibilità (licenziabilità) in Italia e che l’ha resa superiore ad altri paesi come Francia, Germania e Inghilterra, i nostri indici occupazionali sono peggiorati. Anche la legge 30 “Biagi” è stata approvata col fine di avere più occupazione e meno precarietà e gli esiti disastrosi sono ora sotto gli occhi di tutti\r\ne) Non esiste un solo precedente, nella storia dell’industria italiana, in cui la flessibilità nel mercato del lavoro abbia portato a un più alto senso di responsabilità delle imprese. Non c’è alcuna ragione logica per pensare che le imprese, una volta libere di licenziare, acconsentiranno poi volentieri ad assumere\r\ng) con la crisi il problema è fermare i licenziamenti, non facilitarli I dati ISTAT segnalano, nello scorso anno, una riduzione di un milione di giovani occupati rispetto al 2008: se a questo dato aggiungiamo l'aumento della cassa integrazione del 21% nel marzo 2012 e il blocco delle pensioni, che ha impedito a 800 mila giovani di entrare nel mondo del lavoro nei prossimi tre anni, si comprende a quale ecatombe sociale siamo di fronte. Il tema principale dovrebbe essere la crescita, ma su questo il governo Monti non c'è.\r\nh) l’indice di protezione contro i licenziamenti dei lavoratori a tempo indeterminato, elaborato dall’Ocse è in Italia inferiore a quello dei nostri principali concorrenti Francia e Germania (rispettivamente 1,69 contro 2,60 e 2,85 nel 2008). La scarsa dinamica della produttività non è dunque imputabile a lavoratori perché protetti dall’art. 18, come dimostrano i dati, ma semmai alla scarsa innovazione tecnologica e organizzativa e al mancato adeguamento della specializzazione produttiva.\r\n\r\nLICENZIAMENTO DISCIPLINARE\r\nCon il sistema vigente, una volta accertata l’illegittimità dell’allontanamento del lavoratore, il Giudice dispone il reintegro del lavoratore stesso e condanna il datore di lavoro al pagamento di tutti gli stipendi dalla data di estromissione dal servizio e sino a quella della reintegra. Con la riforma recentissimamente cambiata, invece, il giudice, una volta accertata l’illegittimità dell’allontanamento del lavoratore, può decidere il reintegro o la sanzione economica all’Azienda senza reintegro, nonostante l’ingiustificato motivo. Decide il reintegro per insussistenza dei fatti contestati ovvero perchè il fatto rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base «delle previsioni della legge, dei contratti collettivi ovvero dei codici disciplinari applicabili». Il giudice avrà la facoltà di decidere in base al criterio della proporzionalità dell'infrazione disciplinare commessa rispetto alla sanzione che deve essere applicata, come prevede l'articolo 2106 del Codice Civile. Ciò gli consente una valutazione discrezionale della proporzionalità della sanzione applicata (cioè il licenziamento) rispetto all'infrazione commessa..\r\nAlcune considerazioni:\r\na) Che il legislatore abbia previsto la sanzione economica all’Azienda senza reintegro, nonostante l’ingiustificato motivo, appare un’aberrazione giuridica a tutti gli effetti, oltre che una palese ingiustizia nei confronti del lavoratore.\r\nb) Se dovesse passare la nuova normativa, sarebbe il Giudice a decidere tutto e dovrebbe essere il lavoratore a dimostrare che il licenziamento è così particolarmente ingiusto, da richiedere la sanzione della reintegra. Insomma, si avrebbe una sorta di inversione dell’onere della prova. Oggi è il datore di lavoro che deve dimostrare che ha licenziato giustamente, domani sarebbe il lavoratore a dover dimostrare che è stato ingiustamente licenziato. Siamo allo stravolgimento definitivo del sistema di tutele garantito dallo Statuto dei lavoratori.\r\nc) Sino ad oggi un lavoratore licenziato illegittimamente e reintegrato per ordine del Giudice percepiva tutte le mensilità dalla data dell’illegittimo licenziamento sino a quella della reintegra. Questo, ovviamente, costituiva un grosso deterrente per le imprese che, prima di procedere ad un licenziamento, ponderavano attentamente le eventuali conseguenze. Da domani non sarà più così, quindi diventa meno rischioso e più economico il licenziamento disciplinare rispetto a prima. Ben più ragionevole sarebbe una norma che prevedesse l'obbligo per il datore di lavoro di versare i contributi per l'intero periodo, a prescindere dalla copertura offerta dalla indennità di disoccupazione.\r\n\r\nLICENZIAMENTI DISCRIMINATORI\r\n\r\nViene mantenuto il reintegro nel posto di lavoro.\r\na) I licenziamenti discriminatori sono vietati già oggi da qualsiasi convenzione, legge, Costituzione, italiana, o internazionale. Ed è uno dei tanti falsi del governo che con questo provvedimento il divieto sia esteso sotto i quindici dipendenti, perché c’è sempre stato, grazie alla legge 108 del 1990, ma non ha mai agito per la semplice ragione che nessun datore di lavoro è così fesso da licenziare per esplicita discriminazione personale, ideologica, razziale, di fede religiosa, di appartenenza ad un sindacato, di lingua o di sesso, di handicap, di età.\r\n\r\n b) i casi in cui un Giudice abbia potuto accertare la natura discriminatoria del recesso sono rarissimi. L'onere di dimostrare l'intento discriminatorio incombe infatti sul lavoratore, che in un atto individuale non può neppure fare ricorso ai dati statistici, utilizzabili invece nelle sole discriminazioni collettive.\r\nLICENZIAMENTI COLLETTIVI\r\n\r\nL’art. 15 del disegno di legge tratta i licenziamenti collettivi, introducendo un gravissimo peggioramento della disciplina. Attualmente per le violazioni procedurali la sanzione per l’Azienda sarebbe unicamente quella economica, mentre la sanzione di reintegra sarebbe limitata alla violazione dei soli criteri di scelta dei licenziati. Cosa accade ora? Per questo tipo di licenziamenti ci devono essere due comunicazioni da parte del datore di lavoro: quella in cui annuncia la decisione generale, con il numero dei licenziati, e poi quella finale, grazie alla quale il singolo conosce i criteri per i quali è finito tra i licenziati. Ebbene, la prima comunicazione, anche se scorretta, non sarà più impugnabile per errori procedurali, perché si intende «sanata dall'accordo sindacale» eventualmente raggiunto. La seconda è impugnabile dal singolo lavoratore, ma l'errore procedurale non darà più luogo al reintegro, ma solo a un indennizzo da 12 a 24 mensilità. Il reintegro c'è solo nella rara eventualità che il lavoratore riesca a indicare un collega che avrebbe dovuto essere licenziato al posto suo: un’assurda guerra tra poveri! Il rendiconto dell’utilizzo dei criteri di scelta dei licenziati è un documento delicatissimo, sulla cui regolarità si è molto spesso giocata la sorte delle procedure di esubero.\r\nSe non venisse modificato questo disegno di legge, il datore di lavoro avrebbe convenienza a fare 5 o più licenziamenti invece di 4, ossia un licenziamento collettivo al posto di 4 licenziamenti individuali, perché così facendo si sottrarrebbe al rischio della reintegra nel posto di lavoro, rientrando nella più permissiva disciplina dei licenziamenti collettivi.\r\n\r\n IL PUBBLICO IMPIEGO\r\nL'articolo 2 del Disegno di legge chiarisce: \"Le disposizioni della presente legge costituiscono principi e criteri per la regolazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni\". Le nuove norme, dunque, si estendono anche ai dipendenti di Ministeri, Enti locali ecc. Il secondo comma specifica tuttavia che sarà il Parlamento a conferire apposita delega al ministro per la P. a., Patroni Griffi, sentiti i sindacati, per individuare e definire \"gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione\" tra la nuova normativa e le leggi speciali che sinora hanno \"tutelato\" il comparto pubblico.\r\nAttualmente tutte le amministrazioni pubbliche, in un modo o nell’altro, hanno applicato lo Statuto dei lavoratori, quindi se l’art. 18 viene cambiato ne assumono automaticamente anche le modifiche. Lo Statuto dei lavoratori (legge 300/70) è stato infatti recepito dal testo unico sul pubblico impiego oltre dieci anni fa (legge 165/2001) anche se le sue applicazioni passano per una disciplina normativa diversa da quella del settore privato.\r\nCONCLUSIONE ARTICOLO 18 \r\nIl punto centrale della questione è l’illegittimità del licenziamento: se il licenziamento e' illegittimo la sanzione deve essere il reintegro, e non ci possono essere sanzioni differenti. A uguale reato uguale sanzione, perché questo prevedono la Costituzione e la stessa Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea, che esige (art. 30 Carta di Nizza) la tutela dei lavoratori contro ogni licenziamento ingiustificato. Al di fuori della giusta causa o del giustificato motivo, il licenziamento è nullo: lo prevede il Codice civile, la legge n. 604 del 15 luglio 1966 ma anche il diritto internazionale (Convenzione OIL n. 158/82). Il lavoro non è una concessione dell’imprenditore, ma il fondamento della Repubblica Italiana, che non può essere semplicemente lasciato all’onestà del datore di lavoro.\r\n\r\n\r\n(contributo di Franco di Pinerolo ricevuto su blackoutinfo@autistici.org)",[105],{"field":51,"matched_tokens":106,"snippet":102,"value":103},[46],{"best_field_score":55,"best_field_weight":56,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":57,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":58},6685,{"collection_name":39,"first_q":110,"per_page":111,"q":110},"discofunk",6,12,{"facet_counts":114,"found":58,"hits":147,"out_of":952,"page":11,"request_params":953,"search_cutoff":18,"search_time_ms":56},[115,124],{"counts":116,"field_name":121,"sampled":18,"stats":122},[117,119],{"count":20,"highlighted":118,"value":118},"arsider",{"count":11,"highlighted":120,"value":120},"black holes","podcastfilter",{"total_values":123},2,{"counts":125,"field_name":17,"sampled":18,"stats":145},[126,128,130,132,134,136,138,140,142,143],{"count":58,"highlighted":127,"value":127},"radio cane",{"count":58,"highlighted":129,"value":129},"fenomeni paranormali",{"count":20,"highlighted":131,"value":131},"radio",{"count":20,"highlighted":133,"value":133},"disco",{"count":20,"highlighted":135,"value":135},"#funk",{"count":20,"highlighted":137,"value":137},"storia",{"count":20,"highlighted":139,"value":139},"hacking",{"count":20,"highlighted":141,"value":141},"anni 70",{"count":20,"highlighted":110,"value":110},{"count":20,"highlighted":144,"value":144},"storia della musica",{"total_values":146},201,[148,411,572,759],{"document":149,"highlight":271,"highlights":396,"text_match":406,"text_match_info":407},{"comment_count":28,"id":150,"is_sticky":28,"permalink":151,"podcastfilter":152,"post_author":153,"post_content":154,"post_date":155,"post_excerpt":34,"post_id":150,"post_modified":156,"post_thumbnail":157,"post_title":158,"post_type":159,"sort_by_date":160,"tag_links":161,"tags":221},"89816","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-20-al-26-maggio-2024/",[118],"fritturamista","Martedì 21 ore 12,30 - Internet e Africa 36 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nSe siamo abituati a sentir parlare degli oleodotti e dei gasdotti che trasportano i combustibili fossili – e per questo dettano l’agenda geopolitica internazionale – meno noti sono i cavi attraverso i quali transitano i dati che permettono l’esistenza di Internet: una rete fisica che si snoda per mari e terre connettendo macchine ed esseri umani nel Grande gioco dell’informazione (che presuppone la produzione di altrettanto grandi flussi intercontinentali di energia elettrica).\r\n\r\nDalla corsa alla digitalizzazione del Pianeta non è escluso il continente africano – e in particolare i mari che lo circondano – recentemente interessato da un’intensa attività di posa di cavi sottomarini che aprono nuove vie alla circolazione dei dati e riconfigurano alleanze storiche.\r\n\r\nDopo averci fatto conoscere le ambizioni di 36 diversi eserciti nel Sahel, Daniele Ratti torna sulla competizione globale che si gioca attorno all’Africa, introducendo nel quadro nuovi attori, come i giganti del web e della telefonia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Internet-e-Africa_36.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 22 ore 8,30 - Breve storia del discofunk 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Breve-storia-del-discofunk_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 23 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 8,30 - Racconti ovali 1 29 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nEsploriamo il forte legame tra working class, territorio gallese e gioco ovale.\r\nRipercorriamo la storia di tale incontro: tra squadre di provincia, miniere carbonifere e clubhouse di villaggio, fino ad arrivare alla formidabile affermazione della selezione nazionale negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali3_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 13,30 - Speciale Marcello Bacci 26 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 ore 9,30 - Brodo di cagne strategico 51 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nRitorna la trasmissione, in onda su radio neanderthal, dei consigli per gli ascolti, dal free form giapponese degli anni settanta al noise beat spastico berlinese, dalla tradizione armena al riduzionismo astratto norvegese, nessuno sconto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Brodo-di-cagne-generico-5marzo2024_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 25 ore 9 - Lectio di Alessandro Barbero sul rapimento Moro 78 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Lectio-di-A.-Barbero-su-rapimento-Moro-musicata_68.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 26 ore 10 - Dante in Valsusa 21 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale\r\n\r\nSi formerà dal Seghino a Chianocco\r\n da Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\n per tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\n sarà modello d’ogni altra vallata,\r\n e d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\n vedrà levar la testa, e quanto vale\r\n l’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 9:30 - Cinema Underground: Alberto Grifi 1 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/CinemaUndergroundAlbertoGrifi1_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Maggio 2024","2024-05-26 19:56:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 20 al 26 maggio 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trasportano i combustibili fossili – e per questo dettano l’agenda geopolitica internazionale – meno noti sono i cavi attraverso i quali transitano i dati che permettono l’esistenza di Internet: una rete fisica che si snoda per mari e terre connettendo macchine ed esseri umani nel Grande gioco dell’informazione (che presuppone la produzione di altrettanto grandi flussi intercontinentali di energia elettrica).\r\n\r\nDalla corsa alla digitalizzazione del Pianeta non è escluso il continente africano – e in particolare i mari che lo circondano – recentemente interessato da un’intensa attività di posa di cavi sottomarini che aprono nuove vie alla circolazione dei dati e riconfigurano alleanze storiche.\r\n\r\nDopo averci fatto conoscere le ambizioni di 36 diversi eserciti nel Sahel, Daniele Ratti torna sulla competizione globale che si gioca attorno all’Africa, introducendo nel quadro nuovi attori, come i giganti del web e della telefonia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Internet-e-Africa_36.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 22 ore 8,30 - Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Breve-storia-del-discofunk_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 23 ore 8,30 - Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa 26 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nPoliclorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 8,30 - Racconti ovali 1 29 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nEsploriamo il forte legame tra working class, territorio gallese e gioco ovale.\r\nRipercorriamo la storia di tale incontro: tra squadre di provincia, miniere carbonifere e clubhouse di villaggio, fino ad arrivare alla formidabile affermazione della selezione nazionale negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali3_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 13,30 - Speciale Marcello Bacci 26 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? 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Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Lectio-di-A.-Barbero-su-rapimento-Moro-musicata_68.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 26 ore 10 - Dante in Valsusa 21 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale\r\n\r\nSi formerà dal Seghino a Chianocco\r\n da Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\n per tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\n sarà modello d’ogni altra vallata,\r\n e d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\n vedrà levar la testa, e quanto vale\r\n l’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 9:30 - Cinema Underground: Alberto Grifi 1 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.\r\n\r\n[audio 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\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 8,30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 11,30 - 19 Febbraio 1937, la strage di Addis Abeba (70 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nRipercorriamo ciò che è successo tra il 19 e il 21 febbraio del '37 durante l'occupazione italiana dell'Etiopia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 21 ore 8,30 - Perno originario #1 : Dalla formazione dello spazio tedesco alla guerra dei contadini (20 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nCome annunciato nell’episodio introduttivo, il nostro viaggio nel tempo e nello spazio comincia dall’area germanica. La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio di A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]","19 Febbraio 2024","2024-03-01 18:32:17","BlackHoles dal 19 al 25 febbraio 2024",1708354601,[162,423,424,425,165,166,168,426,171,427,428,429,430,176,177,431,181,432,433,434,184,435,189,436,192,437,438,439,440,441,442,443,444,445,209,446,447,214,218,448],"http://radioblackout.org/tag/1800/","http://radioblackout.org/tag/addis-abeba/","http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-italiano/","http://radioblackout.org/tag/democrazia-parlamentare/","http://radioblackout.org/tag/diritto-allabitare/","http://radioblackout.org/tag/etiopia/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/guerra-dei-contadini/","http://radioblackout.org/tag/ingegneria/","http://radioblackout.org/tag/la-fine-della-fine-della-storia/","http://radioblackout.org/tag/massacro/","http://radioblackout.org/tag/mercato/","http://radioblackout.org/tag/mezze-ore-prima/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/movimenti-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/paolo-gioli/","http://radioblackout.org/tag/perno-originario/","http://radioblackout.org/tag/ponte-morandi/","http://radioblackout.org/tag/pugno-di-sale/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/rebetiko/","http://radioblackout.org/tag/underground/",[135,450,451,452,224,225,141,453,229,454,455,456,457,133,110,458,129,459,460,461,139,462,243,463,246,464,465,466,467,468,469,470,471,472,127,473,474,266,144,475],"1800","ADDIS ABEBA","agricoltura","balon","colonialismo","colonialismo italiano","democrazia parlamentare","diritto all'abitare","etiopia","gentrificazione","grecia","guerra dei contadini","ingegneria","La fine della Fine della storia","massacro","mercato","Mezze ore prima","milano","movimenti per la casa","Paolo Gioli","Perno originario","ponte morandi","pugno di sale","razzismo","rebetiko","underground",{"post_content":477,"tags":481},{"matched_tokens":478,"snippet":479,"value":480},[110],"ore 8,30 - Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 8,30 - Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> (26 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 20 ore 11,30 - 19 Febbraio 1937, la strage di Addis Abeba (70 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nRipercorriamo ciò che è successo tra il 19 e il 21 febbraio del '37 durante l'occupazione italiana dell'Etiopia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/19-Febbraio-1937-la-strage-di-Addis-Abeba_70.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 21 ore 8,30 - Perno originario #1 : Dalla formazione dello spazio tedesco alla guerra dei contadini (20 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nCome annunciato nell’episodio introduttivo, il nostro viaggio nel tempo e nello spazio comincia dall’area germanica. La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un’accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l’accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l’esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell’altra ai due aspetti della questione tedesca per come l’abbiamo definita nell’episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.1_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 8,30 - Occupare a Milano (25 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nDa qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 8,30 - Storia del balon (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nL’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli in periferia, tra una discarica e un cimitero. Una storia altamente istruttiva di cui ci narra una compagna di Torino.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 13 - Lectio di A. Barbero su rapimento Moro (78 minuti) [Penny Kella]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/20200506PK.AldoMorto.320.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nSabato 24 ore 10 - Rebetiko (27 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish (Nautilus).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rebetiko_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 19,30 - La parte che manca #1 (40 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,30 - La parte che manca #2 (41 minuti) [collettivo SALE]:\r\n\r\n“La parte che manca” è il racconto radiofonico collettivo del collettivo SALE, ricostruisce la storia e le responsabilità che hanno portato al crollo del Ponte Morandi il 14 agosto del 2018 a Genova, con 43 vittime e 11 feriti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 10 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 18,30 - Cinema Underground: Paolo Gioli (11 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nFotografo e Sperimentatore di nuove tecniche fotografiche analogiche, artista e cineasta avanguardista, Gioli utilizza media molto diversi tra loro, esplorando nuovi linguaggi e rifiutando lo schema che i media stessi impongono. Un maestro della ricerca sull’immagine.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundPaoloGioli_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n[download]",[482,484,486,488,490,492,494,496,498,500,502,504,506,508,510,512,514,516,518,520,522,524,526,528,530,532,534,536,538,540,542,544,546,548,550,552,554,556,558,560],{"matched_tokens":483,"snippet":135,"value":135},[],{"matched_tokens":485,"snippet":450,"value":450},[],{"matched_tokens":487,"snippet":451,"value":451},[],{"matched_tokens":489,"snippet":452,"value":452},[],{"matched_tokens":491,"snippet":224,"value":224},[],{"matched_tokens":493,"snippet":225,"value":225},[],{"matched_tokens":495,"snippet":141,"value":141},[],{"matched_tokens":497,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":499,"snippet":229,"value":229},[],{"matched_tokens":501,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":503,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":505,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":507,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":509,"snippet":133,"value":133},[],{"matched_tokens":511,"snippet":309,"value":309},[110],{"matched_tokens":513,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":515,"snippet":129,"value":129},[],{"matched_tokens":517,"snippet":459,"value":459},[],{"matched_tokens":519,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":521,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":523,"snippet":139,"value":139},[],{"matched_tokens":525,"snippet":462,"value":462},[],{"matched_tokens":527,"snippet":243,"value":243},[],{"matched_tokens":529,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":531,"snippet":246,"value":246},[],{"matched_tokens":533,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":535,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":537,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":539,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":541,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":543,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":545,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":547,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":549,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":551,"snippet":127,"value":127},[],{"matched_tokens":553,"snippet":473,"value":473},[],{"matched_tokens":555,"snippet":474,"value":474},[],{"matched_tokens":557,"snippet":266,"value":266},[],{"matched_tokens":559,"snippet":144,"value":144},[],{"matched_tokens":561,"snippet":475,"value":475},[],[563,569],{"field":17,"indices":564,"matched_tokens":565,"snippets":567,"values":568},[56],[566],[110],[309],[309],{"field":51,"matched_tokens":570,"snippet":479,"value":480},[110],{"best_field_score":408,"best_field_weight":409,"fields_matched":123,"num_tokens_dropped":28,"score":410,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":573,"highlight":647,"highlights":749,"text_match":406,"text_match_info":758},{"comment_count":28,"id":574,"is_sticky":28,"permalink":575,"podcastfilter":576,"post_author":153,"post_content":577,"post_date":578,"post_excerpt":34,"post_id":574,"post_modified":579,"post_thumbnail":157,"post_title":580,"post_type":159,"sort_by_date":581,"tag_links":582,"tags":615},"85796","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dall11-al-17-dicembre-2023/",[118]," \r\n\r\n \tLunedì 11 h 13:30 - La parte che manca, prima parte (40 minuti) [Pugno di Sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 8:30 - Berlino 1987, primo maggio rivoluzionario (21 minuti) [Radio cane.info] : “Era il primo bel giorno dell’anno. Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo di compagni attaccò una macchina della polizia e la rovesciò. La polizia reagì inviando un piccolo gruppo di poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come di un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto di un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Berlino1987-Primo-maggio-rivoluzionario_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 11:30 - Occupare a Milano nel 2022 (25 minuti) [Radio cane.info] : Da qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 13:30 - La parte che manca, seconda parte (41 minuti) [Pugno di sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMercoledì 13 h 8:30 - The Angry Brigade (39 minuti) [Radio cane.info] : “L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tGiovedì 14 h 8:30 - Breve storia del discofunk (26 minuti) [Radio Blackout] : Una rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 8:30 - Dr. Jekill and Mr Hyde (28 minuti) [Radio Blackout] : Lettura del celebre racconto \"Lo strano caso del Dottor Jekyll and Mr.Hyde\" di Robert L. Stevenson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Dr.-Jekill-e-Mr-Hyde.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 13:30 - Speciale su Marcello Bacci (26 minuti) [Arsider] : Marcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un'impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l'aldilà o semplicemente con l'idea dell'aldilà, mediata dall'incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 20:30 - Te lo spiega Arsider: La memetica (42 minuti) [Arsider] : I media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D'ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l'orrore con l'umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 10 - Storia del Balôn (27 minuti) [Radio cane.info] : L’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 20 - Presentazione libro: In cammino con gli ultimi (67 minuti) [Radio Blackout] : Durante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 10 - Fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout] : Lettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Fine-del-Marinese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #3 (9 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : \"Tutta colpa dei padroni?\" è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i \"contratti mostro\", come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos'è lo sciopero e come si fa. \r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos'è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l'ha inventato? Cosa c'entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Tutta-colpa-dei-padroni-n.3_9.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Dicembre 2023","2024-03-01 18:31:35","Black Holes dall'11 al 17 Dicembre 2023",1702846627,[583,584,585,586,426,169,587,588,589,590,430,591,177,592,593,594,181,595,596,188,597,598,599,191,600,601,602,603,604,605,438,606,440,197,607,444,608,609,610,445,208,209,611,214,612,217,613,614],"http://radioblackout.org/tag/appalti/","http://radioblackout.org/tag/attivismo/","http://radioblackout.org/tag/attivismo-migranti/","http://radioblackout.org/tag/autoformazione/","http://radioblackout.org/tag/black-holes/","http://radioblackout.org/tag/comunicazione/","http://radioblackout.org/tag/costume/","http://radioblackout.org/tag/dino-frisullo/","http://radioblackout.org/tag/diritto-alla-riparazione/","http://radioblackout.org/tag/dr-jekill-and-mr-hyde/","http://radioblackout.org/tag/evp/","http://radioblackout.org/tag/federico-bosis/","http://radioblackout.org/tag/fine-del-marinese/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/la-parte-che-manca/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/marcello-bacci/","http://radioblackout.org/tag/marcello-pini/","http://radioblackout.org/tag/meme/","http://radioblackout.org/tag/memetica/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-libro/","http://radioblackout.org/tag/primo-levi/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio/","http://radioblackout.org/tag/senzaconfine/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/tutta-colpa-dei-padroni/","http://radioblackout.org/tag/uk/",[616,617,618,619,453,227,120,620,621,622,457,623,110,624,625,626,129,627,628,242,629,630,631,245,632,633,634,635,636,637,465,638,467,251,639,471,640,641,642,472,131,127,643,266,644,137,645,646],"appalti","attivismo","attivismo migranti","autoformazione","comunicazione","costume","dino frisullo","diritto alla riparazione","Dr. Jekill and Mr Hyde","evp","Federico Bosis","fine del marinese","germania","Kurdistan","la parte che manca","lavoro","lettura","lotte","Marcello Bacci","Marcello Pini","meme","memetica","migranti","palestina","presentazione libro","primo levi","primo maggio","senzaconfine","Sgomberi","tutta colpa dei padroni?","UK",{"post_content":648,"tags":652},{"matched_tokens":649,"snippet":650,"value":651},[110],"h 8:30 - Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> (26 minuti) [Radio Blackout] : Una"," \r\n\r\n \tLunedì 11 h 13:30 - La parte che manca, prima parte (40 minuti) [Pugno di Sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca1PugnoDiSale_40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 8:30 - Berlino 1987, primo maggio rivoluzionario (21 minuti) [Radio cane.info] : “Era il primo bel giorno dell’anno. Il tempo era bello e faceva caldo. Un piccolo gruppo di compagni attaccò una macchina della polizia e la rovesciò. La polizia reagì inviando un piccolo gruppo di poliziotti, ma ci fu una reazione imprevista da parte della gente che in maniera del tutto inattesa sfogò la sua collera. Si trattò come di un incendio che si scatenò alll’improvviso.” Così, nel racconto diretto di un compagno, ebbe inizio, nel 1987, il primo maggio rivoluzionario.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Berlino1987-Primo-maggio-rivoluzionario_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 11:30 - Occupare a Milano nel 2022 (25 minuti) [Radio cane.info] : Da qualche tempo a Milano il ritmo di sfratti e sgomberi ha ripreso a correre e le forze di polizia sono tornate a martellare i quadranti più poveri della città. Ciò nonostante le occupazioni “abusive” non si fermano e sono migliaia le persone che ancora possono vivere a Milano solo grazie a forme “illegali” di sopravvivenza abitativa. Siamo partiti da qui per farci raccontare che aria tira in Corvetto – quartiere a sud est del centro – e cosa bolle.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Occupare-a-Milano-nel-2022_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMartedì 12 h 13:30 - La parte che manca, seconda parte (41 minuti) [Pugno di sale] : La parte che manca è un podcast della redazione del giornale \"Pugno di sale\" a puntate, per raccontare dal basso il cratere che ha lasciato il ponte Morandi. “Oggi, dopo 5 anni, in questo “Dopo” creato dal crollo del ponte vogliamo raccontare l’insieme degli istanti che lo hanno preceduto. La storia delle volontà e degli interessi che hanno portato migliaia di tonnellate di ferro e cemento a collassare su se stesse in 4 secondi, troncando 43 vite e modificando per sempre l’animo di una città svegliatasi il giorno dopo con una parte che manca e che ancora oggi non ha recuperato.”\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/La-parte-che-manca2PugnoDiSale_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tMercoledì 13 h 8:30 - The Angry Brigade (39 minuti) [Radio cane.info] : “L’Angry Brigade è l’uomo o la donna seduto accanto a voi. Hanno delle pistole in tasca e la collera nella mente”. A cavallo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, in Inghilterra, si registrano centinaia di ordigni e di attacchi esplosivi ai danni di diversi obiettivi delle classi dominanti e dello Stato. Molti hanno a che fare con gli interessi spagnoli. Alcuni sono firmati The Angry Brigade. In questa conversazione con John Barker, ritroviamo il quadro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/The-Angry-Brigade_39.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tGiovedì 14 h 8:30 - Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> (26 minuti) [Radio Blackout] : Una rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tVenerdì 15 h 8:30 - Dr. Jekill and Mr Hyde (28 minuti) [Radio Blackout] : Lettura del celebre racconto \"Lo strano caso del Dottor Jekyll and Mr.Hyde\" di Robert L. 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Dobbiamo sublimare l'orrore con l'umorismo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Te-lo-spiega-arsider_La-memeticaArsider_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 10 - Storia del Balôn (27 minuti) [Radio cane.info] : L’implacabile coerenza di chi sta ridisegnando il tessuto urbano e sociale di Torino, con un’applicazione da manuale degli imperativi della gentrificazione, non poteva certo tollerare la presenza di alcuni venditori di stracci nel Balon, lo storico mercato delle pulci della città. Giacché nelle categorie merceologiche appetibili per i nuovi abitanti di Porta Palazzo può certo rientrare l’usato, purché di antiquariato o adeguatamente vintage. Così assistiamo a una storia di ridefinizione, nominale e fattiva, degli spazi del quartiere e alla cacciata degli straccivendoli.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Storia-Balon_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \tSabato 16 h 20 - Presentazione libro: In cammino con gli ultimi (67 minuti) [Radio Blackout] : Durante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale-presentazione-del-libro-In-cammino-con-gli-ultimi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 10 - Fine del Marinese (30 minuti) [Radio Blackout] : Lettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di...\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Fine-del-Marinese.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \tDomenica 17 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #3 (9 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : \"Tutta colpa dei padroni?\" è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i \"contratti mostro\", come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos'è lo sciopero e come si fa. \r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos'è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l'ha inventato? Cosa c'entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Tutta-colpa-dei-padroni-n.3_9.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[653,655,657,659,661,663,665,667,669,671,673,675,677,679,681,683,685,687,689,691,693,695,697,699,701,703,705,707,709,711,713,715,717,719,721,723,725,727,729,731,733,735,737,739,741,743,745,747],{"matched_tokens":654,"snippet":616,"value":616},[],{"matched_tokens":656,"snippet":617,"value":617},[],{"matched_tokens":658,"snippet":618,"value":618},[],{"matched_tokens":660,"snippet":619,"value":619},[],{"matched_tokens":662,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":664,"snippet":227,"value":227},[],{"matched_tokens":666,"snippet":120,"value":120},[],{"matched_tokens":668,"snippet":620,"value":620},[],{"matched_tokens":670,"snippet":621,"value":621},[],{"matched_tokens":672,"snippet":622,"value":622},[],{"matched_tokens":674,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":676,"snippet":623,"value":623},[],{"matched_tokens":678,"snippet":309,"value":309},[110],{"matched_tokens":680,"snippet":624,"value":624},[],{"matched_tokens":682,"snippet":625,"value":625},[],{"matched_tokens":684,"snippet":626,"value":626},[],{"matched_tokens":686,"snippet":129,"value":129},[],{"matched_tokens":688,"snippet":627,"value":627},[],{"matched_tokens":690,"snippet":628,"value":628},[],{"matched_tokens":692,"snippet":242,"value":242},[],{"matched_tokens":694,"snippet":629,"value":629},[],{"matched_tokens":696,"snippet":630,"value":630},[],{"matched_tokens":698,"snippet":631,"value":631},[],{"matched_tokens":700,"snippet":245,"value":245},[],{"matched_tokens":702,"snippet":632,"value":632},[],{"matched_tokens":704,"snippet":633,"value":633},[],{"matched_tokens":706,"snippet":634,"value":634},[],{"matched_tokens":708,"snippet":635,"value":635},[],{"matched_tokens":710,"snippet":636,"value":636},[],{"matched_tokens":712,"snippet":637,"value":637},[],{"matched_tokens":714,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":716,"snippet":638,"value":638},[],{"matched_tokens":718,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":720,"snippet":251,"value":251},[],{"matched_tokens":722,"snippet":639,"value":639},[],{"matched_tokens":724,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":726,"snippet":640,"value":640},[],{"matched_tokens":728,"snippet":641,"value":641},[],{"matched_tokens":730,"snippet":642,"value":642},[],{"matched_tokens":732,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":734,"snippet":131,"value":131},[],{"matched_tokens":736,"snippet":127,"value":127},[],{"matched_tokens":738,"snippet":643,"value":643},[],{"matched_tokens":740,"snippet":266,"value":266},[],{"matched_tokens":742,"snippet":644,"value":644},[],{"matched_tokens":744,"snippet":137,"value":137},[],{"matched_tokens":746,"snippet":645,"value":645},[],{"matched_tokens":748,"snippet":646,"value":646},[],[750,756],{"field":17,"indices":751,"matched_tokens":752,"snippets":754,"values":755},[112],[753],[110],[309],[309],{"field":51,"matched_tokens":757,"snippet":650,"value":651},[110],{"best_field_score":408,"best_field_weight":409,"fields_matched":123,"num_tokens_dropped":28,"score":410,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},{"document":760,"highlight":940,"highlights":945,"text_match":948,"text_match_info":949},{"comment_count":28,"id":761,"is_sticky":28,"permalink":762,"podcastfilter":763,"post_author":764,"post_content":765,"post_date":766,"post_excerpt":34,"post_id":761,"post_modified":767,"post_thumbnail":157,"post_title":768,"post_type":159,"sort_by_date":769,"tag_links":770,"tags":855},"96278","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-10-al-16-marzo-2025/",[118],"harraga","Martedì 11 ore 16,00 – Poesie palestinesi pt.1 17 minuti [Radio Blackout, Biblioteca Clara Zetkin]:\r\n\r\nTratto dalle letture realizzate durante l'evento \"Poesie di lotta di donne palestinesi\" organizzato dalla biblioteca Clara Zetkin, presso la sede dell'associazione Revdar il 3 Marzo 2024\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Poesie-palestinesi-2_16.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 08,30 – Backwards - Italia '61 26 minuti [Radio Blackout, Backwards]:\r\n\r\nPuntata del 7 settembre 2019 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. 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E’ qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una banlieue parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. 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Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. Un ammasso gentile di suoni giapponesi per fare le fusa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Japan-Blues-Roads-to-Freedom-mix-for-Radio-Blackout_62.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – Plurex Records Mixtape 69 minuti [Radio Blackout, Plurex Records]:\r\n\r\nPlurex Records,etichetta DIY olandese post-punk della fine degli anni 70 inizio anni 80\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Plurex-records-special-mix_68.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Breve storia del discofunk 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 18,30 – Cru Servers - Tottum per tutti 33 minuti [Radio Blackout, Cru Servers]:\r\n\r\nTottum per Tutti is the new album of the Cru Servers, made exclusively for Radio Blackout. The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! (because it’s only love, if love you can give!)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Cru-Servers-Tottum-per-tutti_32.mp3\r\n\r\n[download]","8 Marzo 2025","2025-04-11 14:04:32","Black Holes dal 10 al 16 Marzo 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della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. Questa volta si parla di sprechi edilizi e relativi abbandoni, a Torino nel 1961 si svolse l'Esposizione internazionale e le strutture architettoniche che furono costruite per l'occasione che fine hanno fatto? La risposta è già scritta in un copione a cui siamo abituati ma che è sempre utile rileggere con lenti diverse in diversi momenti storici.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Backwards-Italia-61-07_09_2019_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 12 ore 13,00 – Dialogo con Fatima Ouassak - RBO live @ Festival Alta Felicità 2024 94 minuti [Radio Blackout]: Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un’approccio intersezionale. Ouassak parte dalla realtà dei quartieri popolari francesi e scrive a partire da questo contesto di lotta. E’ qui che, a suo avviso, un approccio diverso all’ecologia può rappresentate una chiave di liberazione delle classi popolari non bianche. La domanda centrale che pone è come riappropriarsi di questo strumento in un contesto in cui a soggetti razzializzati viene negato il diritto di far propri questi territori e di sentirli loro. L’idea è quella di partire, nell’ambito di una politica ampia sui cambiamenti climatici e i loro effetti, da fronti di lotta molto vicini ai bisogni della popolazione. L’ancoraggio territoriale e il diritto alla libertà di circolazione diventano quindi perni fondamentali di un movimento che sia al contempo ecologista e antirazzista. Sono questi perni che possono permettere alle persone dei quartieri popolari di far propri i territori che abitano. Ma occorre anche pensare all’ecologia in ottica internazionalista, un’ecologia senza frontiere, che sia per tutti, non sono per i bianchi o per le classi alte.\r\n\r\nIl testo, oltre a una prospettiva teorica, offre una descrizione delle lotte che Ouassak ha portato avanti a Bagnolet (una banlieue parigina) insieme ad altre mamme del quartiere. In particolare analizza il caso della lotta per un’alimentazione equilibrata nelle scuole, la lotta per gli ascensori e quella per l’accesso a spazi pubblici nei quartieri popolari. Lotte che definisce come estremamente locali e radicalmente autonome. Autonome anche da alcuni movimenti ecologisti bianchi e partiti politici di sinistra.\r\n\r\nIn questa intervista, approfittiamo di questa possibilità di dialogo con Ouassak per parlare anche della sua visione politica più ampia, che vede al centro un’ecologia decoloniale. Un’ecologia dell’emancipazione come progetto politico universale, significa costruire una proposta sia per chi non abita i quartieri popolari, sia per chi intende oltrepassare e ribaltare approcci colonialisti, razzisti e classisti. Ouassak si sofferma anche sulle forme profonde che assumono il razzismo e l’islamofobia di Stato in Francia oggi – negare la possibilità di portare il velo o il burkini è soltanto un esempio recente del controllo dei corpi razializzati. E’ dunque tanto più urgente che la popolazione musulmana e razializzata prenda parola direttamente per una lotta per la dignità e l’autodeterminazione. Inoltre il contesto europeo, sempre più a destra e fascistizzante, alimenta le discriminazioni sulla base di una narrazione securitaria che utilizza l’islamofobia come strumento per perimetrare il nemico interno ed esterno. Islamofobia che in parallelo diventa parte integrante delle narrazioni di guerra.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/RBO-live-@-Festival-Alta-Felicità-2024-Dialogo-con-Fatima-Ouassak_93.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 13 ore 08,30 – Autonomia proletaria nella Calabria degli anni 70 38 minuti [radio cane.info]: Abbiamo incontrato Francesco Cirillo di passaggio a Milano per la presentazione del suo libro Sud e ribellione. Dall’autonomia proletaria calabrese alla rete meridionale del Sud ribelle. Da lì, questa narrazione sulle origini storiche e la dinamica di una vicenda poco nota ai più: il movimento dell’autonomia proletaria emerge come una rottura del quadro socio-politico della Calabria a cavallo tra anni Sessanta e Settanta e, col suo combinato di “plasticità” e “nomadismo”, di “comunicazione fisica” e “passionalità”, aggiungendovi quel tanto di “volume di fuoco spontaneo”, si pone in continuità con tutti i precedenti storici di insubordinazione e ribellione spontaneamente verificatisi nella regione, non ultimo il “brigantaggio”.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Autonomia-proletaria-nella-Calabria-degli-anni-70_37.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 08,30 – Speciale Marcello Bacci 27 minuti [Arsider, Radio blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 14 ore 21,00 – Craxi Driver - Bestie di Satana 35 minuti [Craxi Driver]:\r\n\r\nDisco-racconto su uno dei fatti di cronaca più brutali della storia italiana \"Sembriamo serial killer e forse lo siamo. Di sicuro, lo stiamo diventando. I ragazzi che assistono alla performance si esaltano, tanto nessuno capisce il nostro inglese che cola morte, crocifissi, Madonne calpestate, preti sodomizzati e massacrati.\"\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Craxi-Driver-Bestie-di-Satana_34.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 09,30 – Ghigliottina - Revival miniere 2 56 minuti [Radio Neanderthal, Ghigliottina]:\r\n\r\nGhigliottina, il revival delle miniere travestito da transizione ecologica, puntata 2 di 2\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ghigliottina-Revival-miniere-2_54.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 22,00 – Musick To Play In The Dark - Killing joke special 69 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]: Speciale realizzato dalla redazione del programma Musick To play in the dark sui Killing Joke, realizzato in memoria della scomparsa Geordie Walker\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Killing-Joke-special_69.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 15 ore 23,30 – Japan Blues - Roads to freedom mix for Radio Blackout 63 minuti [Radio Blackout, Japan Blues]: Japan Blues ha fatto questo mix stravagante per sostenere le libere frequenze. Un ammasso gentile di suoni giapponesi per fare le fusa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Japan-Blues-Roads-to-Freedom-mix-for-Radio-Blackout_62.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 09,30 – Plurex Records Mixtape 69 minuti [Radio Blackout, Plurex Records]:\r\n\r\nPlurex Records,etichetta DIY olandese post-punk della fine degli anni 70 inizio anni 80\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/Plurex-records-special-mix_68.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 13,30 – Breve storia del \u003Cmark>discofunk\u003C/mark> 27 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUna rapida carrellata che passa in rassegna i nomi, i gruppi e le situazioni attorno ai quali è gravitato questo genere musicale.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Breve-storia-del-discofunk.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 16 ore 18,30 – Cru Servers - Tottum per tutti 33 minuti [Radio Blackout, Cru Servers]:\r\n\r\nTottum per Tutti is the new album of the Cru Servers, made exclusively for Radio Blackout. The idea came one day during the lockdown, we asked them, they replied with this unpublished material outtaken from their first official release!! (because it’s only love, if love you can give!)\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Cru-Servers-Tottum-per-tutti_32.mp3\r\n\r\n[download]",[946],{"field":51,"matched_tokens":947,"snippet":943,"value":944},[110],578730123365187700,{"best_field_score":950,"best_field_weight":56,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":951,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":28},"1108091338752","578730123365187697",6687,{"collection_name":159,"first_q":110,"per_page":111,"q":110},{"title":955,"slug":956},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",958],{},["Set"],["ShallowReactive",961],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fddSB4miivZY4YW1ZBuVdp3dEOShXf16khG7c5Ive_sQ":-1},true,"/search?query=discofunk"]