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Protesta degli avvocati di fronte alla questura","post",1681826517,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/asgi/","http://radioblackout.org/tag/discrimniazione/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/protezione-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/ufficio-immigrazione-di-corso-verona-4/",[15,19,17,21,23],{"tags":56},[57,59,62,64,66],{"matched_tokens":58,"snippet":15},[],{"matched_tokens":60,"snippet":61},[19],"\u003Cmark>discrimniazione\u003C/mark>",{"matched_tokens":63,"snippet":17},[],{"matched_tokens":65,"snippet":21},[],{"matched_tokens":67,"snippet":23},[],[69],{"field":24,"indices":70,"matched_tokens":71,"snippets":73},[14],[72],[19],[61],578730123365712000,{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":78,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":35},"1108091339008",13,"578730123365711977",6646,{"collection_name":46,"first_q":19,"per_page":81,"q":19},6,{"facet_counts":83,"found":135,"hits":136,"out_of":312,"page":14,"request_params":313,"search_cutoff":25,"search_time_ms":314},[84,111],{"counts":85,"field_name":108,"sampled":25,"stats":109},[86,88,91,94,96,98,100,102,104,106],{"count":81,"highlighted":87,"value":87},"anarres",{"count":89,"highlighted":90,"value":90},4,"liberation front",{"count":92,"highlighted":93,"value":93},2,"Bello come una prigione che brucia",{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"Caivano",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"spessore",{"count":14,"highlighted":99,"value":99},"Colleferro",{"count":14,"highlighted":101,"value":101},"Antonia Caruso",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"Caterina Peroni",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"Stefania N'Kombo",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"omolesbotransfobia","podcastfilter",{"total_values":110},16,{"counts":112,"field_name":24,"sampled":25,"stats":133},[113,115,117,119,121,123,125,127,129,131],{"count":92,"highlighted":114,"value":114},"repressione",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"rom",{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"vegan",{"count":14,"highlighted":120,"value":120},"lapide",{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"omofobia",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"vegefobia",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"appendino",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"cacerolata",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"Ilio Baroni",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"liberazione animale",{"total_values":134},36,20,[137,171,211,243,265,289],{"document":138,"highlight":156,"highlights":162,"text_match":166,"text_match_info":167},{"comment_count":35,"id":139,"is_sticky":35,"permalink":140,"podcastfilter":141,"post_author":38,"post_content":143,"post_date":144,"post_excerpt":41,"post_id":139,"post_modified":145,"post_thumbnail":146,"post_title":147,"post_type":148,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":153},"98428","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-05-06-2025-lusb-ucraino-ci-ha-intercettati-mentre-parlavamo-delloperazione-ragnatela-e-bombardato-il-segnale-le-macerie-hanno-soffocato-anche-il-neopresidente-coreano/",[142],"I Bastioni di Orione","Strano destino quello della puntata radiofonica di oggi, che è stata bombardata da un intrigo internazionale che sospettiamo veda un piano di disturbo della frequenza da parte dell’Usb ucraino. La sua diffusione si è interrotta improvvisamente e quindi il mezzo del podcast aggiunge una sulfurea luce di clandestinità alla diffusione della puntuta e acuta analisi di Francesco Dall’Aglio proprio ispirata dallo studio della messa in atto e delle conseguenze dell’Operazione Ragnatela che ha visto l’abbattimento al suolo di velivoli appartenenti alla Triade nucleare russa, un brillante episodio della guerra asimmetrica ucraina, in corso parallelamente a quella classica di occupazione russa che avanza nel Sudovest del paese.\r\n\r\nL’altro approfondimento preparato e non ancora trasmesso riguarda l’epilogo – per ora – del tentato golpe del 3 dicembre in Corea, che ha visto la vittoria elettorale di Lee Jae-myung, candidato democratico che si contrapponeva a Kim Moon-soo, il candidato del partito conservatore, il cui esponente aveva ordito il golpe sventato da un’insurrezione popolare anodina nella penisola. Le caratteristiche del nuovo presidente sono fatte di luce (speranze di composizione dei conflitti nell’area e di miglioramento del welfare all’interno) e ombre (lo stato coreano è caratterizzato da misoginia e discriminazione, e Lee Jae-myung non ha espresso particolari contrapposizioni. Ma ne abbiamo parlato con Rosella Ideo, decana dei coreanisti italiani, la massima studiosa di questioni coreane con un particolare approccio progressista alla materia.\r\n\r\n\r\n\r\nL’impresa coronata da uno spettacolare successo dei Servizi ucraini nell’attacco preparato per un anno e mezzo – dunque con la complicità dell’amministrazione Biden? – va analizzata sia nelle sue pieghe più tecniche fino alla valutazione degli strumenti bellici in campo (perché indicano la vera entità del danno e dell’umiliazione della retorica russa), sia nelle conseguenze scatenate a livello di diplomazie, con il sicuro lavoro frenetico di telefonate tra Rubio e Lavrov per verificare conoscenze, responsabilità e se si sia elevato il livello della guerra verso coinvolgimenti occidentali e mezzi più sofisticati di assistenza.\r\nFrancesco Dall’Aglio si applica con la consueta efficacia a riconoscere dettagli, concetti di terrorismo (non dimenticando l’attacco al treno civile e al ponte sulla Crimea) e interpretazioni dei dati rilevabili, avendo competenze sui mezzi in campo e acume nel disvelare strategie: il risultato è molto diverso dalle veline della propaganda militare, ma anche dal volo cieco degli articoli della stampa occidentale e dal balbettio italiano.\r\nCi sono due guerre in corso: una sul campo con l’avanzata russa, l’altra di propaganda asimmetrica, entrambe in preparazione dell’ancora lontano momento della trattativa.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5KVmX0DOEAJuSu9XMUdno6?si=8bzpNjvgSGuhjA0ZneNnGw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/IntrigoSatellitare_SciameUAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui si trovano i precedenti episodi che analizzano lo stato di guerra e l'escalation in corso.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nProblemi economici e rintontonimento evangelico; misoginia fatta sistema e discriminazione di classe e razzista nei confronti di immigrazione interna e straniera (per esempio gli afgani); società meritocratica, verticistica e fondata sulla competizione, affossata nel peggior inverno demografico del mondo… questi alcuni dei mali che dipingono la società sudcoreana fatta a pezzi da Yoon Suk-yeol, il presidente meno amato della storia coreana e che aveva tentato il tutto per tutto con il tentato golpe presidenziale del 3 dicembre, rimosso a fatica dall’insurrezione popolare e dalla difesa del parlamento che era già stato accerchiato dalle truppe fedeli al presidente, posto sotto impeachment. E ora a processo per insurrezione, dopo una politica di feroce persecuzione nei confronti del Partito democratico.\r\nDi contro Lee Jae-myung, già nelle sue funzioni il giorno dopo le elezioni del 3 giugno, propone i “4 giorni e mezzo” di lavoro settimanale, un welfare più esteso, buoni spesa per le piccole imprese, sussidi per infanzia, giovani e anziani, ampliare i servizi pubblici di assistenza alle famiglie e alle persone con disabilità, e a potenziare il sostegno per l’alloggio; spiega che intende tollerare le differenze, per superare il vuoto di potere e il disastro economico, perché è vero che ha vinto con il 49% dei voti, ma se la destra non fosse stata divisa tra il partito di Kim Moon-soo, il candidato del Partito conservatore, e quello di estrema destra (il più votato dai giovanissimi) anche questa volta avrebbe prevalso il pensiero di estrema destra: infatti è la destra che ha fatto harakiri altrimenti i moderati democratici non avrebbero certo conquistato il potere in una società ancora così profondamente conservatrice, elitaria e repressiva.\r\nUno dei primi impegni del nuovo presidente è quella di arrivare a una distensione graduale con la Corea di Kim Jong-un (attualmente molto legata ai russi, dopo l’impegno bellico in Ucraina e gli scambi in armi), forse l’unica comunanza con Trump, col quale dovrà rapidamente negoziare i dazi (la Corea è uno dei massimi esportatori di acciaio, per esempio).\r\nIl Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. Lee fa parte dell’ala più progressista del partito, ma ha comunque posizioni da conservatore in materia di diritti delle persone LGBT+ e di diritti delle donne. Rispetto a un altro mandato del Partito del Potere Popolare, che è assai filostatunitense (e filotrumpiano in un pezzo del suo elettorat0), da Lee ci si attende un approccio meno accomodante nei confronti del governo degli Stati Uniti, che comunque riconosce come il principale alleato del suo paese. Altra promessa è quelal di rinsaldare un asse indopacifico comprendente la Cina e persino il Giappone, anche se l’atteggiamento nei confronti di Tokyo è sempre stato molto gelido, per le atrocità e lo schiavismo anche e soprattutto sessuale perpetrato durante a Seconda guerra mondiale dall’impero nipponico e dalle sue truppe nella penisola.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/forti-passioni-coreane-impongono-una-svolta-a-seul--66424392\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TransizioneLampo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri episodi di approfondimenti sulla regione indopacifica si trovano qui.","6 Giugno 2025","2025-06-18 16:30:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/06/2025 - L’USB UCRAINO CI HA INTERCETTATI MENTRE PARLAVAMO DELL'OPERAZIONE RAGNATELA E BOMBARDATO IL SEGNALE, LE MACERIE HANNO SOFFOCATO ANCHE IL NEOPRESIDENTE COREANO LEE JAE-MYUNG","podcast",1749251744,[151,152],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/fest/",[154,155],"Bastioni di Orione","fest",{"post_content":157},{"matched_tokens":158,"snippet":160,"value":161},[159],"discriminazione","è caratterizzato da misoginia e \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark>, e Lee Jae-myung non ha","Strano destino quello della puntata radiofonica di oggi, che è stata bombardata da un intrigo internazionale che sospettiamo veda un piano di disturbo della frequenza da parte dell’Usb ucraino. 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E ora a processo per insurrezione, dopo una politica di feroce persecuzione nei confronti del Partito democratico.\r\nDi contro Lee Jae-myung, già nelle sue funzioni il giorno dopo le elezioni del 3 giugno, propone i “4 giorni e mezzo” di lavoro settimanale, un welfare più esteso, buoni spesa per le piccole imprese, sussidi per infanzia, giovani e anziani, ampliare i servizi pubblici di assistenza alle famiglie e alle persone con disabilità, e a potenziare il sostegno per l’alloggio; spiega che intende tollerare le differenze, per superare il vuoto di potere e il disastro economico, perché è vero che ha vinto con il 49% dei voti, ma se la destra non fosse stata divisa tra il partito di Kim Moon-soo, il candidato del Partito conservatore, e quello di estrema destra (il più votato dai giovanissimi) anche questa volta avrebbe prevalso il pensiero di estrema destra: infatti è la destra che ha fatto harakiri altrimenti i moderati democratici non avrebbero certo conquistato il potere in una società ancora così profondamente conservatrice, elitaria e repressiva.\r\nUno dei primi impegni del nuovo presidente è quella di arrivare a una distensione graduale con la Corea di Kim Jong-un (attualmente molto legata ai russi, dopo l’impegno bellico in Ucraina e gli scambi in armi), forse l’unica comunanza con Trump, col quale dovrà rapidamente negoziare i dazi (la Corea è uno dei massimi esportatori di acciaio, per esempio).\r\nIl Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. 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Nel precedente approfondimento ci eravamo concentrati sulla repressione, in questo invece cercheremo di affrontare il tema delle azioni.\r\n\r\nLa strategia portata avanti viene descritta come composta da due modalità: accountable (che abbiamo tradotto come “rivendicate personalmente pubblicamente”) e un-accountable (“non-rivendicate personalmente pubblicamente”), dove la modalità accountable prevede una sorta di sinergia tra l’azione diretta e la politicizzazione del processo, mentre la seconda il non farsi beccare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BCUPCB_PalestineAction-longNEW.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nALBANIA: LA MILITARIZZAZIONE DEI CPR PASSA ANCHE DAGLI APPALTI\r\n\r\nGrazie al contributo di Marika Ikonomu, coautrice di CPR Spa e di una recente inchiesta pubblicata sul Domani, approfondiamo alcuni aspetti meno visibili che hanno caratterizzato la realizzazione da parte del governo italiano di due centri di detenzione per migranti in Albania.\r\n\r\nOltre ai processi di esternalizzazione, in questo caso la militarizzazione del contrasto alle migrazioni (War on Migrants) si evidenzia anche dall’assegnazione degli appalti, diventata appannaggio del Ministero della Difesa italiano:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Radio_Marika-AlbaniaMIX.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSORVEGLIANZA BIOMETRICA ALLE FRONTIERE E AI NELLA WAR ON MIGRANTS\r\n\r\nGrazie al contributo di Antonella Napolitano, partendo dalle ricerche presso Hermes Center e EuroMedRights, andiamo a osservare come la vulnerabilità delle persone migranti e la loro discriminazione e criminalizzazione si producano anche attraverso la trasformazione della loro identità e delle loro vite in dati.\r\n\r\nSe l’apparato normativo produce la criminalizzazione primaria della persona migrante (il processo di clandestinizzazione), quello tecnologico produce una criminalizzazione secondaria, generata dalla sua iper-rappresentazione nei database biometrici ad uso delle forze repressive.\r\n\r\nUn altro fenomeno riguarda il ruolo delle tecnologie all’interno dei processi di esternalizzazione delle frontiere e di arruolamento di gendarmi, osservando come questi strumenti rinforzino la dimensione autoritaria dei nuovi alleati dell’Europa nella War on Migrants.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/ANTONELLA-BIOMETRICS-mixdown.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTutte le nostre esistenze hanno una sorta di “doppio digitale” che si compone nei datasets ad uso di strutture istituzionali (dai dati biometrici della Carta di Identià Elettronica ai curricula scolastici, dalla fedina penale alla dichiarazione dei redditi e via dicendo) o di attori commerciali (i profili che sono la merce “semilavorata” del capitalismo della sorveglianza); ma attorno a questa rappresentazione in dati si possono produrre processi di esclusione, di vulnerabilizzazione, di messa al bando, che rimandano al concetto di Banopticon (coniato dal sociologo della sorveglianza Dider Bigo a partire dal concetto di Panopticon – di onnivisione applicata prima al carcere da Bentham e poi riconosciuta nella sua estensione di dispostivo sociale di controllo e conoscenza da Foucault e altri – se il Panopticon tutto vuole conoscere e disciplinare, il Banopticon conosce per escludere – “mettere al bando”).","30 Ottobre 2024","2025-06-29 18:14:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/bcupcb-campus-pal-borders-200x110.jpg","PALESTINE ACTION - MILITARIZZAZIONE CPR ALBANIA - BIOMETRIA, AI E WAR ON MIGRANTS",1730285491,[184,185,186,187,188,189,190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/albania/","http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/intelligenza-artificiale/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[194,195,196,197,198,199,200,114,201],"albania","azione diretta","biometria","cpr","frontiere","intelligenza artificiale","Palestine action","war on migrants",{"post_content":203},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[159],"persone migranti e la loro \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark> e criminalizzazione si producano anche","La puntata di lunedì 28 ottobre 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia è andata in onda dallo studio mobile di Radio Blackout, posizionato per l’occasione – insieme alla crew dell’info e di Harraga - al Campus Einaudi dell’Università di Torino: una mattinata dedicata alla controinformazione su centri di detenzione per migranti, frontiere, guerra alle persone migranti, industria bellica, imperialismo e genocidio in Palestina.\r\n\r\n \r\n\r\nPALESTINE ACTION: AZIONE DIRETTA E STRATEGIA PROCESSUALE\r\n\r\nTorniamo a parlare (in differita) con un compagno di Palestine Action. 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Un “suicidio annunciato”, come molti altri, a cui l’apparato punitivo reagisce la strategia che classicamente accompagna la propria autoassoluzione in questi casi: se una persona è “fragile” e non è in grado di reggere il carcere... non è colpa nostra.\r\n\r\nIn questo caso, il tentativo di archiviazione ruota attorno a sfumature ancora più odiose, come la discriminazione tra suicidio e incidente; senza mai osservare l’insostenibilità del carcere e il suo farsi letale.\r\n\r\nTorniamo a parlare della morte di Fabio Romagnoli in compagnia della sorellastra Jessica:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_romagnoli-archiv.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE DELLA STAMPA ANARCHICA\r\n\r\nIn un’epoca di sussunzione di ogni interazione umana, anche comunicativa e controinformativa, all’interno della dataficazione propria della rete internet, l’apparato repressivo italiano muove operazioni e inchieste contro la stampa anarchica.\r\n\r\nDopo varie inchieste per istigazione a delinquere e associazione con finalità di terrorismo, l’ultimo sequestro – della rivista a numero unico “La Tempesta” a Roma - scomoda la categoria della “stampa clandestina”... forse proprio per l’apertura alla clandestinità del mediatore cartaceo nel contesto panottico del digitale?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_stampa-anarchica.mp3\"][/audio]","12 Marzo 2024","2024-03-12 10:38:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bcupcb_stampa-romagnoli-200x110.jpg","MORTE DI FABIO ROMAGNOLI VERSO ARCHIVIAZIONE - REPRESSIONE DELLA STAMPA ANARCHICA",1710239921,[223,224,225,191,226,227],"http://radioblackout.org/tag/anarchia/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/fabio-romagnoli/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/suicidi-in-carcere/",[229,230,231,114,232,233],"anarchia","carcere","fabio romagnoli","sorveglianza","suicidi in carcere",{"post_content":235},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":238},[159],"ancora più odiose, come la \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark> tra suicidio e incidente; senza","Estratti dalla puntata dell'11 marzo 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nIL SUICIDIO ANNUNCIATO DI FABIO ROMAGNOLI VERSO L’ARCHIVIAZIONE\r\n\r\nPoco più di un anno fa, nel febbraio 2023, Fabio Romagnoli moriva in una cella del carcere di Modena; nonostante plurime segnalazioni del rischio suicidario, tra le quali sue esplicite dichiarazioni, quest’uomo veniva lasciato senza osservazione e con una bomboletta di gas da campeggio. 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L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria discriminazione. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e della «servitù volontaria» dall'altro. 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In questo senso, i punti qualificanti della decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. 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Con il riaccendersi della terribile guerra in Medio Oriente, l’aprirsi del conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\nProviamo a capire quali siano le faglie lungo le quali si sta giocando un risico mortale per tutto il pianeta\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nAlways on the move?\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nOggi Torino è attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. 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L'idea di fondo è infatti che ognuno di noi – chi ce la fa e chi non ce la fa – occupi nella piramide sociale il posto che «si merita»: un riconoscimento inappellabile e interiorizzato che porta i «vincenti» a ritenere giustificato il proprio potere e i «perdenti» ad accettare la propria \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark>. L'idea meritocratica si configura dunque come il trionfo del «governo dei migliori» da un lato e della «servitù volontaria» dall'altro. In definitiva, una sofisticata riproposizione del principio di disuguaglianza.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, autore di “L’illusione meritocratica” appena uscito per i tipi di Eleuthera\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nVia i militari!\r\nPer una Barriera libera e solidale!\r\nore 14,30\r\ncorso Palermo angolo via Sesia\r\nPresidio Antimilitarista\r\nore 16\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nIl canzoniere di Alba, chiacchiere e socialità\r\nIn Barriera si moltiplicano gli sfratti\r\nIl lavoro, quando c'è, è precario, pericoloso, malpagato\r\nLa salute è ormai un lusso per pochi\r\nLa sicurezza è casa, reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per per le strade!\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nVerso un’idea non nazionalista della decolonialità\r\nIl concetto di decolonialità è molto citato negli ultimi anni ma non sempre compreso. Manca soprattutto un’elaborazione di questa idea che la separi da nazionalismi, comunitarismi e approcci basati su una prospettiva unica (piuttosto che su intersezioni) che rischiano di farla diventare una concezione escludente quando non lo è. È importante ricordare che, come elaborata originariamente dal collettivo Modernità-Colonialità-Decolonialità (MCD) e poi arricchita dai contributi del femminismo indigeno, degli studi sul pluriverso e delle epistemologie del Sud per non citare che alcuni dei principali ambiti di discussione, la decolonialità mira a superare i limiti di precedenti approcci.\r\nSi tratta in particolare del culturalismo dei Postcolonial Studies, che si sono spesso limitati a critiche della colonialità che restavano limitate a un’analisi del discorso e confinate in ambiti accademici, e dell’economicismo di teorie quali lo sviluppo ineguale o il sistema mondo, incapaci di includere quello che gli approcci decoloniali chiamano la ‘decolonizzazione epistemica’. In questo senso, i punti qualificanti della decolonialità sono la necessità di non limitarsi alla pura teoria per connettersi alle lotte e situazioni reali, di riscoprire modi di pensare al di fuori delle tradizioni intellettuali europee e di costruire ponti di solidarietà militanti attraverso diverse culture e assi di intervento.\r\nSulla base di questo discorso introduttivo, e di alcuni casi empirici sudamericani di interazione tra gruppi anarchici e comunità indigene e afrodiscendenti, si discuteranno le basi di un progetto anarchico di decolonialità, basato sul fatto che la tradizione anarchica e molte delle comunità sopracitate condividono punti chiave quali la prassi organizzativa orizzontale, l’azione diretta e l’idea di territorio come relazione sociale piuttosto che come area delimitata da confini “sovrani”. Esse condividono inoltre critiche delle principali pratiche autoritarie che hanno caratterizzato la Sinistra europea ed eurocentrica, quali il concetto di avanguardia politica, quello di intellettuale organico (di solito maschio e bianco) chiamato a “guidare” le lotte, l’idea della rivoluzione come mera presa del potere politico e quella della decolonizzazione o “liberazione nazionale” come mera costruzione di un nuovo Stato.\r\nIn una singola definizione, anarchismo e “lotta afro-indigena” condividono il principio della coerenza tra la teoria e la prassi, che dovrebbe ispirare il più vasto campo della decolonialità.\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nore 15 giardinetti tra corso Giulio Cesare e via Montanaro\r\nAssemblea di quartiere\r\nIl vero degrado è perdere la casa\r\nCon Filippo Borreani, sociologo e Prendocasa\r\npoi musica, poesia, socialità\r\n(organizza oltredora antifascista)\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[262],{"field":164,"matched_tokens":263,"snippet":259,"value":260},[159],{"best_field_score":168,"best_field_weight":169,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":170,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":92},{"document":266,"highlight":280,"highlights":285,"text_match":166,"text_match_info":288},{"comment_count":35,"id":267,"is_sticky":35,"permalink":268,"podcastfilter":269,"post_author":271,"post_content":272,"post_date":273,"post_excerpt":41,"post_id":267,"post_modified":274,"post_thumbnail":275,"post_title":276,"post_type":148,"sort_by_date":277,"tag_links":278,"tags":279},"82627","http://radioblackout.org/podcast/puntata-speciale-diritto-allo-studio/",[270],"black in","ujamaa","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/Puntata-Diritto-allo-Studio-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl diritto allo studio è garantito allo stesso modo per tuttə? \r\n\r\nStudiare in Italia quando non hai la cittadinanza o quando vivi qui da poco, vuol dire che la possibilità di essere \"regolarə\" dipende dal numero di CFU che consegui ogni anno. \r\nMa questa non è la sola discriminazione che lə studentə senza cittandinanza e in generale chiunque voglia studiare in Italia, incontrano nei percorsi scolastici e universitari. \r\nIl permesso di soggiorno per studio non consente di lavorare per più di 1200 ore annuali, questo impedisce allə studentə di lavorare quanto basta per sostentarsi e di gestire gli studi come preferiscono, e soprattutto costringe le persone ad accettare lavori a nero e malpagati. \r\n E' evidente che dalla disciplina dei permessi di soggiorno, sino alla conversione dei titoli di soggiorno e l'accesso al welfare universitario, l'università e gli altri luoghi del sapere non garantiscono il diritto allo studio per tuttə allo stesso modo. \r\n\r\nPer questo, dopo l’incontro formativo sulla cittadinanza, continuiamo le formazioni sul sistema dei documenti. Questa volta, affronteremo il tema del diritto allo studio a partire da una prospettiva giuridica per carpire le modalità mediante le quali le leggi nazionali, europee e le pratiche locali rendono l’accesso all’istruzione non fruibile da tutt* allo stesso modo. \r\nDalla conversione dei titoli, al collegamento tra la validità del titolo di soggiorno per studio e il conseguimento dei CFU, fino ai servizi universitari, l'università insieme alle questure e alle altre istituzioni, contribuiscono ad impedire l'autodeterminazione delle persone razzializzate. In questo incontro a partire dagli interventi dellə ospitə, ci incontreremo per condividere le nostre esperienze e riflettere su come organizzarci per rendere l'università uno spazio accessibile.","8 Giugno 2023","2023-06-13 18:21:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/signal-2023-05-30-135258-200x110.jpeg","Puntata Speciale: Cittadinanza, Documenti e Diritto allo Studio!",1686261794,[],[],{"post_content":281},{"matched_tokens":282,"snippet":283,"value":284},[159],"questa non è la sola \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark> che lə studentə senza cittandinanza","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/Puntata-Diritto-allo-Studio-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl diritto allo studio è garantito allo stesso modo per tuttə? \r\n\r\nStudiare in Italia quando non hai la cittadinanza o quando vivi qui da poco, vuol dire che la possibilità di essere \"regolarə\" dipende dal numero di CFU che consegui ogni anno. \r\nMa questa non è la sola \u003Cmark>discriminazione\u003C/mark> che lə studentə senza cittandinanza e in generale chiunque voglia studiare in Italia, incontrano nei percorsi scolastici e universitari. \r\nIl permesso di soggiorno per studio non consente di lavorare per più di 1200 ore annuali, questo impedisce allə studentə di lavorare quanto basta per sostentarsi e di gestire gli studi come preferiscono, e soprattutto costringe le persone ad accettare lavori a nero e malpagati. \r\n E' evidente che dalla disciplina dei permessi di soggiorno, sino alla conversione dei titoli di soggiorno e l'accesso al welfare universitario, l'università e gli altri luoghi del sapere non garantiscono il diritto allo studio per tuttə allo stesso modo. \r\n\r\nPer questo, dopo l’incontro formativo sulla cittadinanza, continuiamo le formazioni sul sistema dei documenti. 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Come parlare del/per il non-umano senza cadere in rappresentazioni antropocentriche, antropomorfiche?\r\n\r\nCon l’aiuto di Massimo Filippi, teorico e militante antispecista, nonché autore del libro “M49. Un orso in fuga dall’umanità”, abbiamo ripercorso le tappe dell’introduzione dell’orso in Trentino e la (non)gestione di tale processo, connotata da lacune organizzative e di metodo che hanno contribuito a rendere gli incontri tra popolazione umana e orsi potenzialmente drammatici. Attraverso il racconto delle storie di resistenza di questi animali, dalla latitanza alle fughe, abbiamo lanciato uno sguardo dentro le mura del lager per orsi del Casteller, contro cui si muovono da anni mobilitazioni nazionali, e abbiamo riflettuto sul concetto di orso “problematico”, definizione che si affibia agli individui che mettono in atto comportamenti che non soddisfano le aspettative che noi umani abbiamo nei loro confronti. L’oppressione e la discriminazione psichiatrica, la coercizione carceraria, ma anche le forme di resistenza che si sviluppano contro di esse sono elementi di un’analogia evidentissima con la nostra società e ci ricordano quanto sottile sia la linea che divide l’Uomo da quel pezzo di mondo che ha voluto rendere Altro da sé.\r\n\r\nAscolta la puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/ot.mp3\"][/audio]","16 Maggio 2023","2023-05-16 11:35:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Senza-titolo-200x110.jpeg","Orsi in trentino, cosa sta succedendo? Intervista a Massimo Filippi",1684236936,[],[],{"post_content":304},{"matched_tokens":305,"snippet":306,"value":307},[159],"loro confronti. 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