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Sfileranno auto in una città che diventa sempre più una vetrina per ricchi, una città dove l'automotive è in crisi e il settore si sta sempre più riconvertendo verso la produzione militare o dual use. Insieme a Fridays for Future e altre realtà di critica alla città dell'automobile, è quindi stato organizzato un contro salone con dibattiti e giornate di mobilitazione. 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L’inchiesta di Elisa Brunelli per Altreconomia rivela la fornitura da parte di aziende italiane a Tel Aviv di prodotti cosiddetti dual use, destinati a fini civili, ma impiegabili in ambito militare. Per la precisione, secondo i dati rintracciati nel database del commercio mondiale Comotrade, nel 2024 l’italia ha iniziato a esportare cordoni detonanti verso Israele, inviando complessivamente 140 tonnellate di materiale per un valore di 2.078.458 euro. Un “quantitativo superiore persino a quello fornito dagli Usa. Questo mentre a Gaza gli esplosivi servono a finire il lavoro iniziato da bombe e bulldozer per radere al suolo la Striscia e renderla non più abitabile dai gazawi.\r\n Classificato e spedito sotto la categoria “concimi”, un quantitativo senza precedenti di nitrato di ammonio non in soluzione acquosa, con tenore di azoto, in peso, superiore al 34% cioè precursore di esplosivo usata nella produzione di fertilizzanti ma anche di mine e miscele detonanti. L’italia ne ha esportato verso Israele da novembre 2023 a marzo 2025 5.980 tonnellate , per avere un'idea di che cosa si parla basta pensare che per far saltare in aria nel 2020 il porto di Beirut ne era bastata la metà. Se a questo si aggiunge che queste vendite sono andate di pari passo con quelle dei cordoni detonanti, tutto è molto sospetto. Che non si tratti di semplici fertilizzanti lo esclude, la crisi dell’agricoltura israeliana da inizio guerra, con oltre il 30% di aree coltivate in meno e l’aumento di import di frutta e verdura.\r\n\r\nCome se non bastasse, Altreconomia lancia un altro dato ancora più allarmante: l’invio a Israele in modo massiccio e continuo di trizio, isotopo radioattivo dell’idrogeno prodotto principalmente nei reattori nucleari o negli acceleratori ad alta energia. Anche questo classificato come materiale a duplice uso, che in ambito militare si utilizza per la produzione di armi strategiche e nelle bombe termonucleari può essere utilizzato come iniziatore della reazione di fissione, mentre negli ordigni potenziati ne aumenta l’efficacia esplosiva. In questo caso l’italia avrebbe fatto prima la triangolazione da Germania, Regno Unito e Corea del Sud, e poi proprio da ottobre 2023, ha iniziato a inviare trizio a Israele di cui risulta attualmente il principale fornitore per un valore del 2024 di 1.485.587 euro e 288 chilogrammi. Si registra un incremento del 276% delle esportazioni nel 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 che difficilmente puo'corrispondere ad una crescita della richiesta di trizio da parte israeliana per scopi medico diagnostici .\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Elisa Brunelli autrice dell'inchiesta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-ELISA-BRUNELLI.mp3\"][/audio]","7 Luglio 2025","L'Italia fornisce materiali per esplosivi e trizio ad Israele .","2025-07-07 14:49:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-300x183.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-300x183.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA-768x468.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/INFO-07072025-GAZA.jpg 862w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MATERIALI PER ESPLOSIVI E ARMI NUCLEARI DALL'ITALIA PER ISRAELE.",1751899794,[149,150,151,152,153,154],"http://radioblackout.org/tag/altreconomia/","http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/materiali-per-esplosivi/","http://radioblackout.org/tag/traffico-armi/","http://radioblackout.org/tag/trizio/",[29,156,20,35,31,25],"armi",{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":160,"value":161},[77,78],"Tel Aviv di prodotti cosiddetti \u003Cmark>dual\u003C/mark> \u003Cmark>use\u003C/mark>, destinati a fini civili, ma","L' Italia ha fornito materiali per esplosivi nonché per lo sviluppo di bombe termonucleari a Israele , classificati come esportazioni di forniture civili e dunque non soggette al controllo come da legge 185 del 1990 e quindi all’approvazione del Parlamento. 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La strutturazione che il festival da ai dibattiti con lo scopo di fornire nuovi strumenti di riflessione ed elaborazione politica parte da tre domande: come rifiutare la guerra? come demercificare le nostre vite? quali ipotesi di lotta e scommesse future?\r\n\r\nNe parliamo con Ludovica, tra gli organizzator del festival:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AltriMondi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa guerra contamina ogni aspetto delle nostre vite e delle nostre menti. La scienza, mai neutrale, viene messa a servizio della produzione bellica, che esige metodologie sempre più raffinate come quelle offerte dall'intelligenza artificiale, giustificate dalla promessa del dual use. Gli scenari di guerra sconvolgono molteplici territori: vediamo popoli oppressi che resistono, mentre attori lontani dal campo di battaglia assumono ruoli centrali. L'apparente declino dell'egemonia statunitense, e con essa la crisi del modello occidentale, aprono faglie di possibilità. Una crisi che si traduce a cascata, producendo violenza dall'alto e dal basso.La guerra interna schiaccia forme di riscatto e nega immaginari futuri. Abbiamo bisogno di una prospettiva credibile per un'ipotesi rivoluzionaria in grado di rompere il nichilismo e l'individualismo che caratterizzano l'oggi. Abbiamo bisogno di una proposta concreta di organizzazione della produzione e della riproduzione sociale. Smantellare la propaganda sulle transizioni dell'oggi, da quella green a quella digitale, è la sfida che abbiamo davanti per poter organizzare e pensare risposte concrete alle crisi del presente. Destrutturare le nuove filiere dell'iper sfruttamento che modellano la società fabbrica in tutti gli ambiti dell'esistente, svelare la trappola dell'automazione, per scompaginare un futuro in cui masse di proletari nelle fantasie dei \"padroni\" dovranno rendersi disponibili alla guerra, sono vie obbligate da percorrere.","11 Aprile 2025","2025-04-11 17:44:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"230\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Altri Mondi Altri Modi: Weekend di dibattiti e intrattenimento",1744393477,[180,181,182],"http://radioblackout.org/tag/altri-mondi/","http://radioblackout.org/tag/askatasuna/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[184,185,15],"Altri Mondi","Askatasuna",{"post_content":187},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[77,78],"artificiale, giustificate dalla promessa del \u003Cmark>dual\u003C/mark> \u003Cmark>use\u003C/mark>. 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L'intenzione è di bloccare le lezioni ad oltranza.\r\n\r\nLa protesta studentesca in Italia fin'ora si è collocata in larga parte su un piano dialettico rispetto all'istituzione universitaria, un piano di riconoscimento. Giovedì si è tenuto a Torino un incontro sul nesso università-guerra con studenti da Venezia, Trento e Torino nato proprio dal desiderio di incrinare l'immagine di una università \"riformabile\", e della dicotomia tra una università e ricerca civile cd. \"buona\" contrapposta a una sua supposta degenerazione in ambito bellico, ciò che il concetto di \"uso duale\", anche in ambito critico, contribuisce a fomentare.\r\n\r\nDa un lato la scienza non costituisce un valore assoluto e sotto la patina della scientificità si nasconde spesso un terrorismo culturale diretto ad imporre scelte di dominio e progetti di sfruttamento. Il pensiero corre all'epoca pandemica, in cui il campo di contesa della scienza e della verità è emerso in tutta la sua forza con l'affermarsi del paradigma epistemico del \"complottismo\" utilizzato per screditare ogni opposizione all’esistente, ogni dubbio, ogni comportamento deviante come frutto di una teoria delirante che infetta gli esseri umani più ignoranti. In secondo luogo, a proposito di ricerca buona/cattiva, civile/militare, chiunque voglia opporsi all'esistente non può ignorare che i dispositivi militari dipendono in misura sempre maggiore da sperimentazioni civili. Infine, la dicotomia alla base del dual use è smentita dalle relazioni inestricabili che distinguono la classe sociale accademica-industriale-governativa, tanto che è di fatto impossibile distinguere il confine tra Università e mondo della difesa e dell'industria. Costruendo insieme progetti, occupando gli stessi laboratori, avendo accesso agli stessi archivi di dati, Leonardo, l'Università e il Politecnico possono incrementare la rispettiva capacità di azione. E' una classe sociale che condivide le medesime infrastrutture e cresce in una \"sinergia” continua, attraverso relazioni culturali-sociali-economiche.\r\n\r\nVa ricollocata come ordinaria e non eccezionale la repressione che sta colpendo i movimenti di dissenso studenteschi, una repressione che arriva a perseguire a geometrie variabili ormai chiunque. Proprio oggi 13 maggio si riunisce il Comitato per l’ordine e la sicurezza con i rettori e le rettrici, come richiesto dalla ministra per l’Università Anna Maria Bernini al ministro dell’interno Matteo Piantedosi con l'obiettivo di sedare le proteste, del cui dilagare lorsignori hanno evidente paura. Come in altre occasioni la \"tolleranza zero\" avveniva contro chi si sottraeva alla mobilitazione per la \"guerra alla malattia\" del Covid-19, oggi i nemici interni sono ovunque si palesi la minaccia di inceppare la mobilitazione totale, a cui tutti dobbiamo garantire costantemente la nostra disponibilità, pena diventare eccedenti o terroristi.\r\n\r\nA Torino le tende sono appena state piantate, ci sono state le prime assemblee e un corteo che si è mosso da Palazzo Nuovo fino al Campus Einaudi. Seguiranno aggiornamenti continui. L'invito per tutti e tutte è di passare alle acampadas, perchè la protesta si allarghi ben oltre le mura dell'Università.\r\n\r\nUn primo commento questa mattina con una compagna di Progetto Palestina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/acampada-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","13 Maggio 2024","2024-05-13 15:00:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56-300x225.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56-300x225.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56-1024x768.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56-768x576.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/t_1530e2fd56.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Occupate le università: anche a Torino tende piantate contro la guerra",1715612416,[209,210,211,151,212,213,214],"http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/genocidio/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/politecnico-di-torino/","http://radioblackout.org/tag/tende/","http://radioblackout.org/tag/universita-di-torino/",[216,217,18,20,218,219,220],"Gaza","genocidio","Politecnico di Torino","tende","Università di Torino",{"post_content":222},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[77,78],"la dicotomia alla base del \u003Cmark>dual\u003C/mark> \u003Cmark>use\u003C/mark> è smentita dalle relazioni inestricabili","Le università in tutto il mondo si riempiono di tende contro la guerra e il genocidio perpetrato dallo Stato d'Israele contro i palestinesi e anche a Torino è iniziata oggi l'acampada a Palazzo Nuovo (Università di Torino), al Dipartimento di Fisica e al Politecnico. L'intenzione è di bloccare le lezioni ad oltranza.\r\n\r\nLa protesta studentesca in Italia fin'ora si è collocata in larga parte su un piano dialettico rispetto all'istituzione universitaria, un piano di riconoscimento. Giovedì si è tenuto a Torino un incontro sul nesso università-guerra con studenti da Venezia, Trento e Torino nato proprio dal desiderio di incrinare l'immagine di una università \"riformabile\", e della dicotomia tra una università e ricerca civile cd. \"buona\" contrapposta a una sua supposta degenerazione in ambito bellico, ciò che il concetto di \"uso duale\", anche in ambito critico, contribuisce a fomentare.\r\n\r\nDa un lato la scienza non costituisce un valore assoluto e sotto la patina della scientificità si nasconde spesso un terrorismo culturale diretto ad imporre scelte di dominio e progetti di sfruttamento. Il pensiero corre all'epoca pandemica, in cui il campo di contesa della scienza e della verità è emerso in tutta la sua forza con l'affermarsi del paradigma epistemico del \"complottismo\" utilizzato per screditare ogni opposizione all’esistente, ogni dubbio, ogni comportamento deviante come frutto di una teoria delirante che infetta gli esseri umani più ignoranti. In secondo luogo, a proposito di ricerca buona/cattiva, civile/militare, chiunque voglia opporsi all'esistente non può ignorare che i dispositivi militari dipendono in misura sempre maggiore da sperimentazioni civili. Infine, la dicotomia alla base del \u003Cmark>dual\u003C/mark> \u003Cmark>use\u003C/mark> è smentita dalle relazioni inestricabili che distinguono la classe sociale accademica-industriale-governativa, tanto che è di fatto impossibile distinguere il confine tra Università e mondo della difesa e dell'industria. Costruendo insieme progetti, occupando gli stessi laboratori, avendo accesso agli stessi archivi di dati, Leonardo, l'Università e il Politecnico possono incrementare la rispettiva capacità di azione. E' una classe sociale che condivide le medesime infrastrutture e cresce in una \"sinergia” continua, attraverso relazioni culturali-sociali-economiche.\r\n\r\nVa ricollocata come ordinaria e non eccezionale la repressione che sta colpendo i movimenti di dissenso studenteschi, una repressione che arriva a perseguire a geometrie variabili ormai chiunque. Proprio oggi 13 maggio si riunisce il Comitato per l’ordine e la sicurezza con i rettori e le rettrici, come richiesto dalla ministra per l’Università Anna Maria Bernini al ministro dell’interno Matteo Piantedosi con l'obiettivo di sedare le proteste, del cui dilagare lorsignori hanno evidente paura. Come in altre occasioni la \"tolleranza zero\" avveniva contro chi si sottraeva alla mobilitazione per la \"guerra alla malattia\" del Covid-19, oggi i nemici interni sono ovunque si palesi la minaccia di inceppare la mobilitazione totale, a cui tutti dobbiamo garantire costantemente la nostra disponibilità, pena diventare eccedenti o terroristi.\r\n\r\nA Torino le tende sono appena state piantate, ci sono state le prime assemblee e un corteo che si è mosso da Palazzo Nuovo fino al Campus Einaudi. Seguiranno aggiornamenti continui. L'invito per tutti e tutte è di passare alle acampadas, perchè la protesta si allarghi ben oltre le mura dell'Università.\r\n\r\nUn primo commento questa mattina con una compagna di Progetto Palestina:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/acampada-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[227],{"field":127,"matched_tokens":228,"snippet":224,"value":225},[77,78],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":133,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":231,"highlight":255,"highlights":260,"text_match":129,"text_match_info":263},{"cat_link":232,"category":233,"comment_count":48,"id":234,"is_sticky":48,"permalink":235,"post_author":51,"post_content":236,"post_date":237,"post_excerpt":54,"post_id":234,"post_modified":238,"post_thumbnail":239,"post_thumbnail_html":240,"post_title":241,"post_type":59,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":249},[45],[47],"88933","http://radioblackout.org/2024/04/stop-agli-accordi-universitari-con-israele-la-protesta-si-diffonde/","In questi giorni continuano a moltiplicarsi le università italiane che, su pressioni e proteste degli studenti e studentesse, decidono di interrompere gli accordi con le università israeliane che comportano dual use della ricerca. La presa di posizione riguarda in particolare il bando MAECI, accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele, il governo e in particolare la ministra Bernini, alimenta dal canto suo una narrazione disgustosa atta a tacciare di antisemitismo il movimento studentesco, dichiarando che le collaborazioni dual use non sono altro che una possibilità per aprire a vie \"di pace\". La retorica dell'università libera e della ricerca come possibilità di pace viene strumentalizzata per sottolineare la necessità di stoppare le cosiddette violenze relative al boicottaggio degli accordi universitari che si sta diffondendo in tantissimi atenei.\r\n\r\nA Torino il 23 aprile saranno presenti alla sede del Politecnico del Valentino i ministri Tajani e Bernini, gli ad di ENI e i rappresentati di MAECI, in questa occasione è stato lanciato un corteo in partenza alle 9.30 da Palazzo Nuovo. Di seguito l'indizione:\r\n\r\nMartedì prossimo, nella sede del Valentino del Politecnico torinese si terrà un convegno riservatissimo che non possiamo lasciare all’ombra dell’ipocrisia delle istituzioni universitarie!\r\n\r\nIl focus della conferenza ruoterà attorno alla definizione dell’Italia come potenza tecnologica e motore dell’internazionalizzazione e durerà tre giorni, dal 21 al 23 aprile. Ovviamente tutti i tavoli sono riservati agli addetti ai lavori e una pubblica sede universitaria verrà blindata per permettere lo svolgimento di un evento istituzionale a porte chiuse.\r\nL’ultimo giorno di convegno verranno discussi temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale; scontato dire che le applicazioni che interessano a questi “addetti ai lavori” rientrano nell’ambito bellico e strategico, pensare ad esempio che la seconda parte della giornata è secretata. Il prestigio degli ospiti di questo tavolo è degno di nota! Avremo, in ordine, Alessandra Fidanzi per ENI, Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del MAECI, ovviamente non potranno mancare le istituzioni nelle persone del rettore del Politecnico Corgnati, il governatore Cirio e il sindaco Lorusso. Ma non è finita! Avremo il piacere di ospitare anche il Ministro degli esteri Tajani, la ministra dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida con l’eccellente moderazione del direttore de La Stampa Malaguti. Insomma, questi nomi ci evocano molte ragioni per voler contestare questo evento di rilievo, in primis il sostegno trasversale a tutte le figure e istituzioni coinvolte, ad Israele e alla sua guerra genocida, così come l’utilizzo della Ricerca universitaria per finalità bellicose contro cui la comunità accademica si sta mobilitando da mesi per la sua interruzione immediata, soprattutto in collaborazione con Israele. Se a questo, contestualizziamo una fase generale di guerra in progressivo inasprimento, ci appare fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per boicottare ogni cosa che possa alimentare la capacità degli stati nazionali di aggravare gli effetti di questa guerra. Basta sprecare risorse per la ricerca di armi sempre più letali! Il rettore Corgnati, appena insediatosi, già svela il suo volto: rimane vago quando viene interrogato sulle sue posizioni rispetto alla questione palestinese ma poi chiarisce il proprio schieramento dando vita a dibattiti di questo genere, senza tener conto del dibattito aperto tra il corpo studentesco e i docenti, scegliendo di dialogare direttamente piuttosto con la Ministra Bernini che da mesi criminalizza le istanze degli studenti. Inoltre, gli studenti del politecnico si sono già recentemente mobilitati per richiedere la rescissione del bando MAECI, ottenendo dal rettore la fissazione di senato straordinario per discutere della questione: piuttosto che fissare una data, la risposta del rettore ad ora pare solo questa.\r\nDavanti alle stesse dichiarazioni della Ministra Bernini, che si vanta di come le università creino dialogo, vediamo come un evento a porte chiuse sia invece l’ennesima risposta.\r\nIl 23 ci mobiliteremo per dare una risposta importante a tutta questa ipocrisia e per dare voce ancora una volta alla causa per la liberazione della Palestina!\r\n\r\n23 aprile, ore 9 davanti a Palazzo Nuovo\r\n\r\nNESSUNO SPAZIO AI SIONISTI GUERRAFONDAI DENTRO L’UNIVERSITA’\r\n\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Miriam del collettivo universitario autonomo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Palestina-e-G7-2024_04_18_2024.04.18-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAnche a Napoli a seguito dell'occupazione del rettorato dell'università Federico II gli studenti e studentesse hanno ottenuto lo stop degli accordi Italia-Israele.\r\n\r\nCi facciamo raccontare come prosegue la mobilitazione anche in vista del G7 di Capri che si svolge in questi giorni con la presenza del ministro Tajani che ha ribadito l'assoluto sostegno a Israele e l'intenzione di sanzionare l'Iran oltre che alla volontà di alimentare finanziariamente e militarmente la guerra in Ucraina.\r\n\r\nNe parliamo con Nicola della Rete Palestina di Napoli\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Napoli-maeci2024_04_18_2024.04.18-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Aprile 2024","2024-04-19 09:59:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"266\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-266x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-266x300.jpg 266w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y.jpg 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 266px) 100vw, 266px\" />","Stop agli accordi universitari con Israele: la protesta si diffonde.",1713520677,[244,245,211,246,247,182,248],"http://radioblackout.org/tag/accordi-italia-israele/","http://radioblackout.org/tag/bando-maeci/","http://radioblackout.org/tag/napoli/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[250,251,18,252,253,15,254],"accordi italia-israele","bando maeci","napoli","palestina","università",{"post_content":256},{"matched_tokens":257,"snippet":258,"value":259},[77,78],"le università israeliane che comportano \u003Cmark>dual\u003C/mark> \u003Cmark>use\u003C/mark> della ricerca. 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Ovviamente tutti i tavoli sono riservati agli addetti ai lavori e una pubblica sede universitaria verrà blindata per permettere lo svolgimento di un evento istituzionale a porte chiuse.\r\nL’ultimo giorno di convegno verranno discussi temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale; scontato dire che le applicazioni che interessano a questi “addetti ai lavori” rientrano nell’ambito bellico e strategico, pensare ad esempio che la seconda parte della giornata è secretata. Il prestigio degli ospiti di questo tavolo è degno di nota! Avremo, in ordine, Alessandra Fidanzi per ENI, Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del MAECI, ovviamente non potranno mancare le istituzioni nelle persone del rettore del Politecnico Corgnati, il governatore Cirio e il sindaco Lorusso. Ma non è finita! Avremo il piacere di ospitare anche il Ministro degli esteri Tajani, la ministra dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida con l’eccellente moderazione del direttore de La Stampa Malaguti. Insomma, questi nomi ci evocano molte ragioni per voler contestare questo evento di rilievo, in primis il sostegno trasversale a tutte le figure e istituzioni coinvolte, ad Israele e alla sua guerra genocida, così come l’utilizzo della Ricerca universitaria per finalità bellicose contro cui la comunità accademica si sta mobilitando da mesi per la sua interruzione immediata, soprattutto in collaborazione con Israele. Se a questo, contestualizziamo una fase generale di guerra in progressivo inasprimento, ci appare fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per boicottare ogni cosa che possa alimentare la capacità degli stati nazionali di aggravare gli effetti di questa guerra. Basta sprecare risorse per la ricerca di armi sempre più letali! Il rettore Corgnati, appena insediatosi, già svela il suo volto: rimane vago quando viene interrogato sulle sue posizioni rispetto alla questione palestinese ma poi chiarisce il proprio schieramento dando vita a dibattiti di questo genere, senza tener conto del dibattito aperto tra il corpo studentesco e i docenti, scegliendo di dialogare direttamente piuttosto con la Ministra Bernini che da mesi criminalizza le istanze degli studenti. 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Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l'organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.\r\n\r\n/ / / Palestine Action è un movimento contro il genocidio del popolo palestinese con un sito internet, canali sui social network, organizza corsi sull’azione diretta e presidi a sostengo di prigioniere/i, le sue pratiche – molto efficaci e fastidiose – non hanno mai prodotto morti o feriti: non proprio il pedigree di un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\nL’accelerazione della stretta repressiva contro Palestine Action, promossa dall’intervento diretto della diplomazia israeliana, avviene dopo l’attacco alla base RAF di Brize Norton: attivisti su monopattini elettrici hanno vandalizzato due aerei da rifornimento per segnalare il coinvolgimento diretto dell’aeronautica britannica nello sterminio in atto a Gaza.\r\n\r\nPartiamo da un contributo - raccolto nell’ottobre 2024 – dove un portavoce di Palestine Action ci raccontava le strategie portate avanti dal movimento (azioni accountable, azioni unaccountable, ruolo dei processi), prima di tornare a chiedergli un commento riguardante l’utilizzo della legislazione anti-terrorismo e il ruolo dell’azione contro la RAF:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalAct_terror_RAF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / AGGIORNAMENTO: Mercoledì 2 luglio i legislatori britannici hanno votato a favore della mozione: Palestine Action è un gruppo terroristico. / / /\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNATO: 5% AL RIARMO E COLONIZZAZIONE MILITARE DELLA QUOTIDIANITÀ\r\n\r\nPartiamo dall’osservare il ruolo della NATO come importante agente della pianificazione sul medio-lungo termine delle politiche nazionali (dal militare, al repressivo, allo scientifico) per arrivare ad affrontare l’accordo raggiunto sul 5% del PIL da destinare alla “difesa”.\r\n\r\nIn base alla stesura definitiva, questa quota si compone di un 3,5% destinato alle spese militari e un 1,5% alla “messa in sicurezza”; se gli investimenti in armi e arruolamento sono espliciti nella loro funzione, quelli in ambito civile rischiano di produrre una trasformazione molto più subdola e profonda.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_NATO-DualUse.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPALANTIR E THE NUCLEAR COMPANY\r\n\r\nPalantir ha recentemente inaugurato una partnership con The Nuclear Company per lo sviluppo di un sistema (NOS - Nuclear Operating System) basato sulla sua AI aziendale (Foundry) per ottimizzare e facilitare la proliferazione di centrali nucleari negli USA.\r\n\r\nIl colosso della sorveglianza e dell’intelligence accumula potere strutturale e muove un nuovo passo verso la realizzazione del “Governo Palantir”:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Palantir_nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBREVI\r\n\r\nSe il DefenseTech Summit di Tel Aviv (dicembre 2024) aveva segnato il “debutto in società” dei colossi tecnologici nel mondo della guerra, lo AI Expo di Washington (giugno 2025) ne ha consolidato e normalizzato la relazione: con il logo di Google a fianco di quello di Palantir, tra workshop sul “regime change” e stand dell’esercito ucraino. Un evento organizzato dallo Special Competitive Studies Project di Eric Schmidt, dove non sono mancate contestazioni e una marcata ostilità autoritaria verso giornaliste/i non embedded.\r\n\r\nSu un fronte parallelo dell’avanzata autoritaria, ICE si dota di nuovi sistemi di riconoscimento facciale e il suo potere eccezionale, ben rappresentato dai rapimenti svolti da agenti in abiti civili, rischia di produrre nuovi mostri nella società statunitense:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_ConventionRegimeChange_fintoICE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nArticolo su AI EXPO 2025 di Washington:\r\n\r\nhttps://jackpoulson.substack.com/p/google-affiliated-military-ai-expo","3 Luglio 2025","2025-07-03 16:33:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/bcupcb_palestineaction-palantir-nato-200x110.jpg","Intervista Palestine Action - NATO e Dual Use - Palantir e nucleare","podcast",1751560385,[320,321,62,322,209,323,211,324,325,326,327,328,247,329,330,331,332,333,334,335],"http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/biometria/","http://radioblackout.org/tag/eric-schmidt/","http://radioblackout.org/tag/google/","http://radioblackout.org/tag/ice/","http://radioblackout.org/tag/industria-bellica/","http://radioblackout.org/tag/nato/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/palantir/","http://radioblackout.org/tag/palestine-action/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/rhombus/","http://radioblackout.org/tag/riconoscimento-facciale/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[337,287,68,338,216,339,18,340,301,293,297,341,253,342,289,295,343,291,299,344],"azione diretta","eric schmidt","google","ice","Palantir","Palestine action","riconoscimento facciale","war on migrants",{"post_title":346,"tags":351},{"matched_tokens":347,"snippet":350,"value":350},[348,349],"Dual","Use","Intervista Palestine Action - 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Quella israeliana è una costante che troviamo anche nell'intervento che abbiamo registrato con Carlo Tombola, indispensabile il suo lavoro di raccolta e analisi di dati e strategie, ma anche di richiamo alla storia, alle destinazioni d'uso classiche, alla descrizione dei saperi. Oggi trasmettiamo questi due contributi al dibattito e alla denuncia; l'accumulo di indignazione e motivazione perché erompa la mobilitazione contro la produzione e preparazione della guerra proseguirà nella trasmissione del Primo Maggio con Antonio Mazzeo e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al contrario: uso della filiera consolidata dai distretti industriali sul territorio\r\n\r\nLa condizione che ha visto il mondo precipitare nella Terza guerra mondiale a pezzi ha prodotto un'attenzione particolare verso indagini che perlustrano il sistema guerrafondaio. Linda Maggiori sta procedendo per “L'Atante delle Guerre” nell'excursus interno ai distretti industriali italiani, che presentano processi locali in parte differenziati tra loro dalla destinazione d'uso – talvolta già tradizionalmente inseriti nella filiera bellica – o da produzioni dual, o in taluni casi riconvertiti con celere facilità da impianti civili a militari. Quello che emerge dal suo dossier è il fatto che il sistema di produzione appare predisposto ad adeguarsi repentinamente in ogni comparto alla richiesta del mercato.\r\nSi registra poi la presenza di grosse multinazionali, anche con interessi statali come Leonardo, che tessono reti di aziende fornitrici reclutate per apportare know how industriale, impianti e logistica ai colossi armieri. Il caso della Microtecnica per Collins, ma anche il caso della Civitanova Navi, dove il riarmo patriottico camuffa il conglobamento in colossi militari esteri, fino al caso della Piaggio acquistata da Baykar, il produttore di droni di fascia media del genero di Erdoğan.\r\nNon ultimo è l'aspetto finanziario: un settore che si fonda sempre più su investimenti proiettati verso la guerra, nel quale si assiste a spin off di ambiti di produzione di grosse multinazionali che alienano a favore di aziende dedite alla fornitura di armi interi comparti (il caso di Exxor che vede al centro i Lince di Iveco nella transazione proprio verso Leonardo), o l'inaugurazione dell'avventura nucleare con i sottomarini livornesi per il Qatar, che dimostrano come la fidelizzazione del cliente civile di yacht di lusso possa diventare anche il consumatore di prodotti militari dagli stessi fornitori.\r\nSi mescolano tradizione regionale e nuove lavorazioni nel nuovo business collegato alla demilitarizzazione e l'apertura di nuovi stabilimenti come quello per la nitroglicerina nella zona da sempre dedicata alla produzione militare tra Colleferro e Anagni.\r\nIl settore più ambito che non viene tralasciato da nessun ente regionale italiano è quello dell'aerospace, che si trova diffuso lungo tutta la penisola, anche se è più sviluppato nelle aree ex automotive, perché sono la meccanica e meccatronica a essere ambiti di più facile riconversione. Anche in questo caso le maggiori ricadute sono su Leonardo (e quindi di nuovo si tratta di un favore alla potenza bellica statunitense). L'aerospaziale se la batte con la cybersecuity per importanza nell'innovazione della filiera bellica e questa volta la parte del leone è svolta da Israele, che funge anche da modello per l'intero sistema produttivo e governativo..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/distretti-industriali-militarizzati-e-modello-israeliano--65649400\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Filiere-italiane-di-guerra-Linda_Maggiori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl valore della merce è quello che conta nel passaggio da un porto, lo stesso vale per i distretti e il just in time romitiano applicato al settore bellico\r\n\r\nL’informazione precisa e approfondita e la ricostruzione di storia e percorsi di Carlo Tombola permettono la formulazione di un lineare discorso che esplicita il metodo di raccolta di dati e la loro analisi conducendoci dalla tradizione lecchese dei forgiatori della Valsassina all'Umbra Cuscinetti, monopolista mondiale; dalla filiera dei cannoni all'aerospace tradizionale e da riconversione dell'automotive; fino al cortocircuito delle forniture per Idf, gli scali israeliani nei porti dell'Adriatico, la serie di aziende che collegano la cybersecurity con i servizi di Tel Aviv.\r\nNe risulta un Sistema Italia predisposto a qualsiasi lavorazione: è la merce il centro della produzione e della distribuzione e su quella si adatta il flessibile tessuto industriale dei distretti, che sono individuabili per tipologia ed è interessante capire quale indotto si trascina dietro la grande industria in precisi territori: è rivelatorio delle vocazioni di una zona scorrere l’elenco delle aziende che partecipano ai progetti – di uno Carlo Tombola ha raccolto i nominativi di circa 200 aziende coinvolte nel progetto di un elicottero. 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La rete si sostiene sul know how e si sostiene con i capitali messi a disposizione dai politici, che ora sono debitori dei fondi come Blackrock, che ne condizionano i consigli per gli acquisti, non solo quelli da effettuarsi con i fondi stanziati per RearmEurope.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dai-cannoni-all-aerospace-il-just-in-time-nel-sistema-italia--65661249\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Forgiatura-di-cannoni-Distretti-Monopoli-Filiere-di-armi-Carlo_Tombola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/podcast/escalation--4851833#:~:text=Episodi%20%26%20Post-,Dai%20cannoni%20all%27aerospace%3A%20il%20just%20in%20time%20nel%20sistema%20Italia,-22%20APR%202025\r\n\r\n ",[493],{"field":127,"matched_tokens":494,"snippet":490,"value":491},[77,78],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":133,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":497,"highlight":509,"highlights":514,"text_match":129,"text_match_info":517},{"comment_count":48,"id":498,"is_sticky":48,"permalink":499,"podcastfilter":500,"post_author":272,"post_content":501,"post_date":502,"post_excerpt":54,"post_id":498,"post_modified":503,"post_thumbnail":504,"post_title":505,"post_type":317,"sort_by_date":506,"tag_links":507,"tags":508},"91007","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-5-luglio-digitale-e-militare-litalia-in-guerra-sigonella-esercitazioni-del-pacifico-carri-armati-cpr-prigionieri-di-guerra/",[272],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2023-07-05-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nDigitale e militare. Tra alti profitti e bassa occupazione, dual use e impatto ambientale\r\nLa rivoluzione digitale ha modificato su scala globale i rapporti sociali e gli equilibri internazionali.\r\nL’evoluzione tecnologica, specie nel settore degli armamenti, ha modificato la catena di produzione, indirizzandola sempre più al digitale e sempre meno al tradizionale comparto dell’industria meccanica e siderurgica, che aveva caratterizzato la produzione bellica dei due secoli precedenti. La realizzazione di tale progetto implica la formazione in ambito scolastico, sia a livello medio che universitario, di personale sempre più specializzato, ed una collaborazione sempre più stretta tra ricerca, università, ed apparato industriale militare.\r\nSostenere un utilizzo sempre più ambivalente dei prodotti sia in campo militare che civile: il cosiddetto dual use. Le invenzioni a doppio uso sono identificate ogni volta che un'innovazione nel campo della difesa trova una successiva applicazione civile, vale a dire quando un brevetto della difesa è citato da almeno un'invenzione non militare.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\nL’Italia in guerra. I droni di Sigonella guidano l’attacco a Sebastopoli\r\nDomenica 23 giugno alle 12 ora locale, l’Ucraina ha attaccato la Crimea lanciando 5 missili Atacms di produzione statunitense. Secondo quanto ufficialmente dichiarato da Mosca, quattro missili sarebbero stati neutralizzati dalla contraerea mentre il quinto è caduto su una spiaggia di Sebastopoli causando la morte di 5 persone di cui 3 bambini, mentre altre 120 persone sarebbero rimaste ferite.\r\nSecondo gli analisti l’attacco è stato guidato da droni-spia partiti da Sigonella.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nL’Italia in guerra. Marina ed Aeronautica verso l’Australia per l’esercitazioni nell’indo-pacifico.\r\nL’Aeronautica Militare va nell’Indo-Pacifico con un consistente numero di aeromobili e personale per partecipare all’esercitazione Pitch Black 2024 in Australia, alla Rising Sun 24 in Giappone, nonché per addestrarsi insieme alla Marina Militare in mare aperto.\r\n\r\nL’Italia in guerra. 550 nuovi carri armati\r\nIl 3 luglio è stato siglato l’accordo tra Italia e Germania per l’acquisto, da parte del governo italiano, di 550 carri armati e mezzi blindati prodotti dalla Rheinmetall. Il costo? L’astronomica cifra di 20 miliardi di euro da saldare nel giro dei prossimi dieci anni.\r\nRoberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo (che per il 30% è controllata dal Ministero dell’Economia italiano), ha già firmato il memorandum d’intesa con il Ceo del colosso tedesco degli armamenti con sede a Düsseldorf, Armin Papperger, dando così il via alla più consistente commessa mai stipulata tra i due paesi.\r\n\r\nCpr. Prigionieri di guerra\r\nNelle galere per migranti, i CPR, da mesi si susseguono le rivolte.\r\nLa decisione di prolungare la detenzione amministrativa a 18 mesi, nei fatti una vera pena detentiva comminata senza processo, è stata il detonatore che ha fatto divampare ovunque le proteste.\r\nDa Gradisca d’Isonzo a Milano, da Macomer a Ponte Galeria, da Trapani Milo a Caltanissetta ci sono state ribellioni, fughe e durissima repressione.\r\nNel frattempo si esternalizza il sistema concentrazionario con due CPR in Albania.\r\nIl governo considera i CPR un tassello della sicurezza nazionale, della difesa dei confini: i prossimi saranno costruiti in aree militari, sotto il controllo del ministero della Difesa. Chi vi è rinchiuso diventa a tutti gli effetti un prigioniero di guerra.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDa martedì 3 settembre\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\nriapre\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (dal 16 luglio a fine agosto le aperture saranno intermittenti)\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nTelegram\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","11 Luglio 2024","2024-07-11 12:23:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/occhi-200x110.png","Anarres del 5 luglio. 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Il duplice uso della Ricerca” e tra i promotori dell’appello contro il bando MAECI firmato da oltre 2500 tra docenti e ricercatori, che nelle scorse settimane ha in cassato il sostegno delle Università di Torino e della Normale di Pisa, nonché l’impegno del CNR a no promuovere collaborazioni in ambito militare o “dual use”. La mobilitazione ha riguardato e continua a riguardare decine di atenei in tutta Italia ma per quanto una certa narrazione mediatica abbia voluto raccontare le Università ostaggio di pochi studenti facinorosi, è stato invece il corpo docenti e ricercatori a prendere l’iniziativa. Ovviamente l’iniziativa non ha nulla a che vedere con la collaborazione tra singoli professori nell’ambito della ricerca o della didattica ma cerca di evidenziare come il sapere scientifico non abbia nulla di neutro e le Università possono rendersi strumento di oppressione e aggressione non solo in tempo di guerra, come testimonia la massiccia presenza di Leonardo S.P.A. all’interno dei nostri programmi di ricerca.\r\n\r\nProseguiamo presentando un libro, “Laboratorio Palestina. Come Israele esporta la tecnologia dell’occupazione in tutto il mondo”, di Antony Loewenstein, ebreo australiano, che esce in inglese nel 2023 qualche mese prima degli attacchi del 7 ottobre. \r\n\r\nSi tratta di un libro divulgativo che possiamo inserire nel solco del giornalismo d’inchiesta di matrice liberale. Il focus del libro è dimostrare come Israele abbia fornito le sue tecnologie militari in sprezzo di qualunque considerazione sull’utilizzo che ne sarebbe stato fatto da regimi criminali o anche a stati democratici che hanno affrontato situazioni interne particolarmente difficili. Il nesso è chiaro: «L’alternativa è tra i diritti civili in qualche paese e il diritto di Israele a esistere (…) vorrei vedere uno qualsiasi di voi che, di fronte a questo dilemma, dica: “No, sosterremo i diritti umani in quest’altro paese”. Signori, non funziona così» (Eli Pinko, ex capo dell’Agenzia per il Controllo delle Esportazioni della Difesa di Israele).\r\n\r\nLa tesi più rilevante del libro è che la Palestina sia il vero laboratorio dentro il quale Israele ha costruito la sua supremazia globale in tema di oppressione, di sicurezza interna, di cybersicurezza, di controllo. Sulla pelle dei Palestinesi e sulle loro sofferenze è stata costruita un’immagine globale che viene venduta alle fiere specializzate del settore da una Paese che si è costruito in questo campo come una vera “Startup Nation” in salsa etnonazionalista senza che in realtà Israele sia in grado di mantenere questa promessa globale che anzi, si alimenta della sua stessa irrealizzabilità. Perché quello dell’insicurezza è un business senza fine. Al punto che non si capisce più se il rapporto coloniale con la Palestina sia la causa o l’effetto della mission economica diIsraele. E oggi, ça va sans dire, è naturalmente Gaza il più avanzato terreno di sperimentazione per l’applicazione dell’AI agli obiettivi militari, come testimoniato dalle brillanti inchieste di Yuval Abraham.\r\n\r\n----------------------------------\r\n\r\nNell'ultima parte di trasmissione abbiamo mandato in onda un'intervista realizzata con il sociologo franco-algerino Said Bouamama, militante di lungo corso nei movimenti dei quartieri popolari (banlieues), innescati dai figli delle grandi migrazioni dell'epoca della decolonizzazione. Fautore di una lettura peculiare della condizione migrante come strutturalmente intrecciata alla condizione lavorativa di cui rappresenterebbe la quota di forza-lavoro pensata e trattata dal Capitale come perennemente provvisoria e dunque regolabile al di sotto delle altre condizioni di classe. L'abbiamo intervistato sulle caratteristiche delle guerre in corso e sulle tendenze di medio periodo dello scontro imperialista/multipolarista in atto, con un focus sui limiti e le contraddizioni che travagliano la sinistra anti-capitalista sul tema guerra/imperialismo.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/la-fine-21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nMichele Lancione, Università e Militarizzazione. Il duplice uso della Ricerca, Eris, 2023\r\n\r\nAntony Loewenstein, Laboratorio Palestina. Come Israele esporta la tecnologia dell’occupazione in tutto il mondo, Fazi, 2024\r\n\r\nL'inchiesta di Yuval Abraham: lavender-ai-israeli-army-gaz\r\n\r\nFrancesca Mannocchi - Yagil Levy: \"L'esercito israeliano è disintegrato. 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Conta solo l'ossessione di uccidere\" La Stampa 11/04/2024\r\n\r\nSaid Bouamama - La Gauche et la Guerre: Analyse d'une capitulation idéologique\r\n\r\nhttps://investigaction.net/author/said-bouamama/\r\n\r\nLE MONDE VU D'EN BAS\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ",[539],{"field":127,"matched_tokens":540,"snippet":536,"value":537},[77,535],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":133,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":543,"highlight":555,"highlights":560,"text_match":129,"text_match_info":563},{"comment_count":48,"id":544,"is_sticky":48,"permalink":545,"podcastfilter":546,"post_author":272,"post_content":547,"post_date":548,"post_excerpt":54,"post_id":544,"post_modified":549,"post_thumbnail":550,"post_title":551,"post_type":317,"sort_by_date":552,"tag_links":553,"tags":554},"84048","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-22-settembre-piu-galera-per-tutti-i-migranti-a-scuola-come-soldatini-zainetti-dellesercito-frecce-il-tricolore-che-uccide-assemblea-antimilitarista/",[272],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Non sarà facile per Meloni e soci, specie se mirano a far pagare all’UE o persino all’ONU le mazzette destinate ai governi africani. \r\nIl secondo obiettivo è il rinforzamento della detenzione amministrativa, prolungando a 18 mesi il periodo di reclusione nei Centri per il Rimpatrio e dando mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti, scegliendo piccole località poco abitate. Non solo. Anche i richiedenti asilo saranno obbligati a restare sino a 18 mesi nelle strutture che verranno, con gli stessi criteri, realizzate per loro e, se provenienti da paesi considerati “sicuri” potrà sfuggire alla detenzione amministrativa solo se pagherà cinquemila euro dal governo.\r\nIl nocciolo dell’operazione è l’affidamento al Ministero della Difesa dell’intera operazione. Una scelta che consente di limitare i costi riutilizzando l’immenso numero di strutture militari dismesse dopo la sospensione della leva obbligatoria. 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Quest’anno l’Esercito Italiano aveva concluso un accordo con la ditta di giocattoli “Giochi Preziosi” offrendo il proprio marchio per la realizzazione di zainetti da scuola targati Alpini, Folgore ed Esercito.\r\nUna delle tante operazioni di marketing dell’Esercito, sul cui sito troverete un’intera gamma di prodotti.\r\nQuesta volta la ciambella non è riuscita con il buco. La denuncia dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha indotto Giochi Preziosi a fare marcia indietro.\r\n\r\nPer un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nAntimilitaristi da tutta Italia si sono incontrati a Milano la scorsa settimana, per un confronto ricco e serrato, dal quale sono scaturiti numerosi impegni di lotta a ottobre e novembre.\r\nDallo sciopero generale del 20 ottobre ai cortei antimilitaristi di Pisa e Palermo, sino alle tante iniziative per il 4 novembre (Monfalcone, Livorno, Torino, Sicilia, Reggio Emilia…) e al corteo contro la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra a Torino il 18 novembre.\r\nProsegue la campagna di sostegno a chi si oppone e diserta la guerra in Russia e Ucraina.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nFrecce. Il tricolore che uccide\r\nL’ultimo “incidente” ha ucciso una bambina e ustionato gravemente il fratellino e i genitori. Siamo a San Francesco al Campo, lungo il perimetro dell’aeroporto dual use di Caselle Torinese.\r\nLa storia della pattuglia acrobatica tricolore è segnata da immemori stragi. Gli strumenti di guerra costellano di cadaveri anche le esibizioni propagandistiche.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom.\r\nGargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Ottobre 2023","2023-10-01 02:04:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/cpr-200x110.jpg","Anarres del 22 settembre. Più galera per tutti (i migranti). A scuola come soldatini. Zainetti dell’esercito? Frecce. 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