","Reclaim the street senza confini","post",1540301983,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/confini/","http://radioblackout.org/tag/ecreto-salvini/","http://radioblackout.org/tag/reclaim-the-street-antirazzista/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[17,19,21,15],{"post_content":53,"tags":58},{"matched_tokens":54,"snippet":56,"value":57},[55],"Salvini","immigrazione e sicurezza” proposto da \u003Cmark>Salvini\u003C/mark> conferma la preponderanza del razzismo,","Il 27 ottobre si terrà una reclaim the street antirazzista per le strade di Torino.\r\n\r\nL'appuntamento è alle 15 in corso Giulio Cesare, tra Ponte Mosca ed ex stazione Torino Ceres per una merenda condivisa con la gente del quartiere, poi si attraverserà il mercato, il centro sino alla stazione e a San Salvario.\r\nUn modo per riprendersi le strade ostaggio dei militari, delle retate razziste, della propaganda della paura.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ilaria.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2018 10 23 reclaim iliaria\r\n\r\nDi seguito il testo diffuso dalla rete Reclaim the street:\r\n\r\n\"Contro disuguaglianze, confini e decreti razzisti, riprendiamoci le strade!\r\n\r\nIn Italia e in Europa assistiamo, da tempo, ai violenti effetti prodotti dalla propaganda contro chi migra e a favore della difesa militare dei confini: le frontiere vengono usate come arma di controllo e repressione fomentando un clima di odio che sfocia in violenze quotidiane contro migranti e più deboli.\r\n\r\nI confini segnano chi può essere accettato e chi no.\r\n\r\nLa cosiddetta “accoglienza” poggia su un sistema basato su una selezione di chi è degno di potersi spostare dal proprio paese. Viene distint@ il/la migrante meritevole da quell@o non meritevole, destinat@o ad essere espuls@o o a essere sfruttato@ nel lavoro a basso costo.\r\n\r\nI/le poch@ a cui viene riconosciuto lo status di rifugiat@ sono obbligat@ a rimanere nel Paese, spesso alla mercè di cooperative che guadagnano riducendo al minimo salario e diritti, senza potersi muovere liberamente e costretti a entrare nel circuito del capolarato.\r\n\r\nA chi si vede negata la domanda di asilo tocca un destino peggiore: essere rimpatriat@ in paesi dove regnano povertà e guerre o diventare clandestin@, rischiando di rimanere intrappolat@ in traffici illeciti, tratte umane e manodopera in nero. I/le migrant@ possono essere differenziat@ e etichettat@ diversamente, ma il loro corpo è destinato a essere sfruttato.\r\n\r\nI confini vengono utilizzati per generare paura, additando il migrante come divers@ e colpevole delle condizioni di povertà e precarietà della popolazione italiana. Il migrante diviene un pericolo per i diritti di chi ha la pelle bianca: il risultato è una guerra fra pover@ voluta dai ricchi e dai potenti.\r\n\r\nMa oggi, se possibile, la situazione è ancor più grave. La Lega e i 5 Stelle, dopo aver cavalcato la giusta rabbia contro la crisi e le politiche d’austerità ed essere così giunti al governo, hanno dichiarato guerra ai pover@, ai divers@ e agli sfruttat@, qualunque sia il colore della loro pelle.\r\n\r\nA sei mesi dalla firma del “contratto di governo”, è diventato chiaro che i respingimenti e i sequestri delle navi operati nel Mediterraneo e la retorica razzista e sessista del Governo, vanno di pari passo con la riduzione delle promesse “sociali” dei 5 Stelle. Lo sgombero delle occupazioni abitative e l’introduzione di nuovi strumenti di controllo e repressione per la polizia, si accompagnano alla riduzione del “reddito di cittadinanza” ad una misura di sostegno alla povertà, né universale né incondizionato, in cambio della quale sarà oltretutto estorto lavoro gratuito.\r\n\r\nA perderci sono sempre gli/le stess@: migranti sequestrat@ in mare ed espuls@ dall'Italia; milioni di precar@ che non percepiranno alcun reddito di cittadinanza; occupant@ di case che, in caso di sgombero, non avranno diritto ad alcuna ricollocazione; donne e soggettività LGBTQI contro cui si scagliano con violenza le politiche demografiche, misogine e familiste del ministro Fontana e del ddl Pillon.\r\n\r\nAnche il genere e i corpi sono diventati luoghi sui quali decidere e ratificare: Verona è diventata ufficialmente città pro-vita, rendendo ancora più difficile alle donne la possibilità di accedere alla possibilità di abortire (già messa a repentaglio dall’obiezione di coscienza), mentre a livello nazionale le soggettività LGBT e queer vengono attaccate e stigmatizzate dal governo.\r\n\r\nIl “decreto immigrazione e sicurezza” proposto da \u003Cmark>Salvini\u003C/mark> conferma la preponderanza del razzismo, dell’autoritarismo e del patriarcato negli orientamenti del governo. Il confinamento dei corpi migranti e di tutt@ coloro i/le qual@ non risultano conform@ al “decoro pubblico” è il contenuto principale del decreto, introducendo misure che richiamano da vicino un modello di apartheid.\r\n\r\nLa cancellazione della protezione umanitaria per i rifugiati, la revoca del diritto d'asilo per una condanna in primo grado di qualsiasi tipo e l'inasprimento delle pene contro le manifestazioni di dissenso sono alcuni dei tratti principali del regime razziale e securitario che il governo ci vuole imporre.\r\n\r\nUn regime violento in cui la repressione, spacciata per sicurezza, tocca anche il tema delle sostanze, disegnando altri confini immaginari, come quelli fra sostanze legali e illegali, definendo all’interno di quali limiti possiamo o non possiamo divertirci. Vite rovinate e decenni di risorse buttate in inutili guerre alla droga hanno insegnato che le uniche soluzioni al problema sono la liberalizzazione e la depenalizzazione della sostanza, la riduzione del danno e la sensibilizzazione informata.\r\n\r\nDavanti a tutto ciò non possiamo restare in silenzio: mentre dai palazzi del potere insistono con l’invenzione di un'invasione, che nei fatti non esiste, accompagnata ad una costante incitazione all’odio, noi continuiamo a voler costruire un mondo libero, aperto ed accogliente.\r\n\r\nVogliamo l’apertura delle frontiere. Vogliamo allargare e intensificare questa ondata di resistenza antirazzista, che da Ventimiglia a Riace, da Macerata a Catania, ha visto scendere in piazza migliaia e migliaia di persone.\r\n\r\nMobilitarsi e riprendersi le strade diventa allora essenziale!\r\n\r\nNon solo Torino si trova a pochi passi dalla frontiera francese, dove una rete di solidarietà ed autorganizzazione si è da tempo sviluppata accanto ai migranti respinti alla frontiera, ma in contemporanea i 5 Stelle torinesi risultano oggi in piena continuità con il governo pentaleghista nazionale.\r\n\r\nNon hanno soltanto disatteso e tradito tutte le promesse elettorali grazie alle quali conquistarono consenso, arrivando a governare la città, ma si preparano ora ad applicare le direttive di \u003Cmark>Salvini\u003C/mark> e Di Maio, procedendo allo sgombero degli spazi sociali e delle occupazioni abitative, cioè attaccando quei “beni comuni” dei quali si vantavano fino a poco tempo fa.\r\n\r\nLe ultime notizie trapelate dall’incontro tra Sindaca e \u003Cmark>Salvini\u003C/mark> su un possibile sgombero di un’altra palazzina dell’Ex-MOI ne sono l’ennesima dimostrazione. Lo sgombero di Chez Jesus avvenuto stamattina all’alba a Claviere, alle soglie dell’inverno, non può che rafforzare i timori che si voglia procedere ad un atto di forza anche per l’Ex-MOI.\r\n\r\nUna mobilitazione aperta e trasversale è necessaria per dire che Torino non accetterà il razzismo di Stato, per dire che la nostra città intende rifiutare l’applicazione delle direttive razziste, sessiste e securitarie del Governo, per ribadire che Torino è città aperta e solidale, decisa a schierarsi con chi abbatte confini e frontiere, qualsiasi forma essi assumano.\r\n\r\nFacciamo un appello alle reti di solidarietà migrante, alla cultura e all’arte indipendente, alle associazioni, ai centri sociali, ai sindacati, al movimento transfemminista, ai collettivi LGBT, per una grande giornata di opposizione al Governo, una giornata per la libertà di movimento, di espressione, di divertimento.\r\n\r\nNon accettiamo, oggi più che mai, di vedere imposti dall’alto confini e barriere al solo scopo di alimentare la guerra tra poveri e di mettere a profitto i nostri corpi. Vogliamo libertà di movimento e di autodeterminazione per tutt@: libertà di scegliere in quale paese progettare un futuro, libertà di accettare o meno un lavoro, libertà di scegliere se e quando fare figl@.\r\n\r\nCi vogliono normat@, ordinat@, ubbiendient@ e silenzios@ nella loro malata idea di decoro, triste prigione ideologica fatta di legalità, moralità e perbenismo.\r\n\r\nIn questa città le strade e i corpi sono ormai terreno di scontro e noi ci saremo! Non ci avrete mai come volete voi!\r\n\r\nCi vediamo sabato 27 ottobre, alle ore 15.\r\nRitrovo al Balon in Corso Giulio Cesare, all’altezza di Ponte Mosca - Fermata Borgo Dora.\r\nSarà un corteo musicale, meticcio, libero e solidale!\r\n\r\nContro razzismo e confini, No al Decreto \u003Cmark>Salvini\u003C/mark>!\r\nRiprendiamoci le strade!\"",[59,61,66,68],{"matched_tokens":60,"snippet":17},[],{"matched_tokens":62,"snippet":65},[63,64],"ecreto","salvini","\u003Cmark>ecreto\u003C/mark> \u003Cmark>salvini\u003C/mark>",{"matched_tokens":67,"snippet":21},[],{"matched_tokens":69,"snippet":15},[],[71,76],{"field":22,"indices":72,"matched_tokens":73,"snippets":75},[14],[74],[63,64],[65],{"field":77,"matched_tokens":78,"snippet":56,"value":57},"post_content",[55],1157451471441625000,{"best_field_score":81,"best_field_weight":82,"fields_matched":83,"num_tokens_dropped":33,"score":84,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":33},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":44,"first_q":19,"per_page":87,"q":19},6,{"facet_counts":89,"found":108,"hits":133,"out_of":301,"page":14,"request_params":302,"search_cutoff":23,"search_time_ms":303},[90,109],{"counts":91,"field_name":106,"sampled":23,"stats":107},[92,94,96,98,100,102,104],{"count":83,"highlighted":93,"value":93},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"anarres",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"radionotav",{"count":14,"highlighted":99,"value":99},"#TAZ #taz #Mutazioni",{"count":14,"highlighted":101,"value":101},"Il giornale malandrino",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"Bello come una prigione che brucia",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"#FreeParty #LaCassa #Repressione #Tekno","podcastfilter",{"total_values":108},7,{"counts":110,"field_name":22,"sampled":23,"stats":131},[111,113,115,117,119,121,123,125,127,129],{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"taser",{"count":14,"highlighted":114,"value":114},"Lecce",{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"Berlino",{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"radio no tav",{"count":14,"highlighted":120,"value":120},"ggogle campus",{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"videosorveglianza",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"riconoscimento facciale",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"sgomero canaglia occupato",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"bello come una prigione che brucia",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"total_values":132},11,[134,163,187,217,244,277],{"document":135,"highlight":149,"highlights":155,"text_match":158,"text_match_info":159},{"comment_count":33,"id":136,"is_sticky":33,"permalink":137,"podcastfilter":138,"post_author":139,"post_content":140,"post_date":141,"post_excerpt":39,"post_id":136,"post_modified":142,"post_thumbnail":143,"post_title":144,"post_type":145,"sort_by_date":146,"tag_links":147,"tags":148},"71128","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-05-10-2021/",[93],"fritturamista","Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; 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Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Haitham-su-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:\r\n\r\nIl 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro... una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per la prima volta...\r\n\r\nSe prima dell'estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell'erosione delle tutele e dei diritti.\r\n\r\nLa riposta di lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni di efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni di advertising ossessivo da parte di Efood.\r\n\r\nNei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente di efood ma anche di Wolt o dipendenti di singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone di motorini (ma c'erano anche alcun* temerar* in bici!) che ha attraversato il centro di Atene per raggiungere gli uffici di Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","7 Ottobre 2021","2021-10-07 10:01:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/efood-protest-athens-pedion-tou-arews-panikos-twitter-2-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/10/2021","podcast",1633600875,[],[],{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":153,"value":154},[152,55],"decreto","di cittadinanza e cancellare il \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Salvini\u003C/mark>;\r\n\r\n\r\n \tper la piena tutela delle","Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; 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Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[156],{"field":77,"matched_tokens":157,"snippet":153,"value":154},[152,55],1157451402721624000,{"best_field_score":160,"best_field_weight":161,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":162,"tokens_matched":83,"typo_prefix_score":83},"2211864313856",14,"1157451402721624177",{"document":164,"highlight":178,"highlights":183,"text_match":158,"text_match_info":186},{"comment_count":33,"id":165,"is_sticky":33,"permalink":166,"podcastfilter":167,"post_author":168,"post_content":169,"post_date":170,"post_excerpt":39,"post_id":165,"post_modified":171,"post_thumbnail":172,"post_title":173,"post_type":145,"sort_by_date":174,"tag_links":175,"tags":177},"51150","http://radioblackout.org/podcast/no-tav-oltre-il-movimento/",[97],"RADIO NOTAV","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-11-29-radionotav.mp3\"][/audio]\r\nContinua, in vista della \"giornata internazionale contro le grandi opere inutili e imposte e per la difesa del pianeta\" dell'8 dicembre, la nostra discussione e analisi sui contenuti della mobilitazione.\r\nMentre in Francia la “gente” è stufa di lavorare per rimanere povera, qui si chiede ancora “lavoro”… Sì ma lavoro per che cosa?\r\n\r\nSempre in vista dell’8 dicembre siamo andati a toccare e ritoccare alcuni punti.\r\n\r\nCorporazioni, industriali e padronato vario non vogliono perdere il grande affare del tav. Si giustificano dicendo che c’è bisogno di lavoro. Ma se, come abbiamo sempre detto, c’è lavoro e lavoro, e non tutto è giustificabile, noi aggiungiamo: ma a cosa serve un lavoro se poi, comunque non basta per vivere, come in Francia stanno dicendo i gilè gialli?\r\n\r\nE a chi lavora, non suona strano che di colpo tutti i padroni, seduti nei loro begli uffici, si preoccupino di noi?\r\nApprovazione del decreto Salvini\r\nNiente paura, cari no tav, adesso il blocco stradale sarà duramente represso, ma, ve lo assicuriamo, la prossima volta staremo noi 5 stelle davanti le barricate. Grazie per averci votato, noi sì che facciamo i vostri interessi, ricordatevene la prossima volta!\r\nIntellettuali\r\nSiamo in Italia, dove lo status di intellettuale mette al riparo da ogni cosa. Ce ne stiamo qui, nel nostro limbo, senza prendere parte a queste quisquilie che agitano il popolino. Noi abbiamo editori, tv e giornali a cui rendere conto… il tav non è affar nostro… Al massimo verremo a qualche festival!\r\nDonne no tav\r\nOggi conferenza stampa delle donne no tav, per lanciare il corteo dell’8 ma anche per rispondere a chi, pattinando nella sinistra istituzionale in cerca di voti, ha incontrato le sinistre padrone “sì tav”. Non basta essere donne se ce la si fa con padroni e i loro interessi. In tempi di quote rosa ricordiamo che non basta essere donna per distinguersi dal sistema patriarcale…\r\n\r\nredazione@radionotav.info\r\n\r\nhttp://www.radionotav.info/8-dicembre-pacchetto-sicurezza/","4 Dicembre 2018","2018-12-04 10:18:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/8dicnotav-200x110.jpg","lavoro, pacchetto sicurezza, 5 stelle... no tav oltre il Movimento",1543918739,[176],"http://radioblackout.org/tag/radio-no-tav/",[118],{"post_content":179},{"matched_tokens":180,"snippet":181,"value":182},[152,55],"preoccupino di noi?\r\nApprovazione del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Salvini\u003C/mark>\r\nNiente paura, cari no tav,","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-11-29-radionotav.mp3\"][/audio]\r\nContinua, in vista della \"giornata internazionale contro le grandi opere inutili e imposte e per la difesa del pianeta\" dell'8 dicembre, la nostra discussione e analisi sui contenuti della mobilitazione.\r\nMentre in Francia la “gente” è stufa di lavorare per rimanere povera, qui si chiede ancora “lavoro”… Sì ma lavoro per che cosa?\r\n\r\nSempre in vista dell’8 dicembre siamo andati a toccare e ritoccare alcuni punti.\r\n\r\nCorporazioni, industriali e padronato vario non vogliono perdere il grande affare del tav. 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Questi fatti di cronaca suscitano un approfondimento su come sia possibile inserire l'utilizzo di questi dispositivi all'interno dei processi di militarizzazione e potenziamento tecnologico delle forze repressive.\r\n\r\nVenerdì 7 agosto, nel quartiere berlinese di Kreutzberg, è stata occupata (e successivamente sgomberata) una centrale elettrica dismessa che dovrebbe ospitare il Google Campus: un'incubatrice di start-up, un ingranaggio della smart-city, un propulsore dei processi di gentrificazione del quartiere. Questa azione si inserisce all'interno di una più estesa campagna di attacco contro le appendici fisiche delle grandi strutture apparentemente immateriali del capitalismo e della sorveglianza digitali.\r\n\r\nAscolta il podcast della trasmissione\r\n\r\nbello come 10 sett","10 Settembre 2018","2018-11-02 19:34:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/lecce-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: il podcast del 10/09/18",1536604490,[199,200,201,202,203,204,205,206],"http://radioblackout.org/tag/bello-come-una-prigione-che-brucia/","http://radioblackout.org/tag/berlino/","http://radioblackout.org/tag/ggogle-campus/","http://radioblackout.org/tag/lecce/","http://radioblackout.org/tag/riconoscimento-facciale/","http://radioblackout.org/tag/sgomero-canaglia-occupato/","http://radioblackout.org/tag/taser/","http://radioblackout.org/tag/videosorveglianza/",[128,116,120,114,124,126,112,122],{"post_content":209},{"matched_tokens":210,"snippet":211,"value":212},[152,55],"primo effettuato in risposta al \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Salvini\u003C/mark>.\r\n\r\nLa recente introduzione del Taser"," \r\n\r\nApriamo con una diretta con una compagna di Lecce sullo sgombero della Canaglia Occupata, il primo effettuato in risposta al \u003Cmark>decreto\u003C/mark> \u003Cmark>Salvini\u003C/mark>.\r\n\r\nLa recente introduzione del Taser per le forze dell'ordine nelle strade suscita la brama di poter accedere a questo dispositivo anche nei secondini, con tutte le conseguenze che l'impiego di uno strumento del genere può comportare in un contesto protetto da censura e frequentemente sadico come le carceri; a Brescia si registrano i primi arresti supportati dalla tecnologia di riconoscimento facciale SARI Enterprise. 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Infatti il 21 Maggio c'è stato uno sciopero di categoria molto partecipato, sia da singoli che da diverse sigle sindacali, tra le quali anche molte orientate verso la destra, persone con le quali l'attuale ministro dei trasporti Salvini si è fatto campagna elettorale alle scorse tornate elettorali. Insomma, tra chi è stato deluso e chi non se l'è mai filato, comunque i tassisti vorrebbero che il ministro oltre al suo collega Urso (ministro per la difesa del made in Italy) prendessero dei provvedimenti concreti contro l'ultraliberalizzazione crescente nel comparto, che vede le piattaforme come Uber rubarsi sempre maggiori fette del mercato, come fanno tutte queste multinazionali, predando e sfruttando i loro lavoratori. C'era una bozza del decreto legge che Salvini avrebbe dovuto proporre, ma che si è gradualmente trasformata in funzione delle condizioni volute da Uber Italia. I taxisti stanno subendo attacchi e critiche anche da associazioni dei consumatori oltre che dalla malainformazione fatta dai nostri mezzi di comunicazione nazionali, però Daniele, oltre a spiegarci nel dettaglio tutte le rivendicazioni sue e dei suoi colleghi, ci assicura che i taxisti non si fermeranno finchè la politica non dimostrerà con i fatti il sostegno a questi lavoratori che, ricordiamo, operano all'interno del trasporto pubblico.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/F_m_04_06_Daniele-USB-Taxi-Torino-su-scioperi-passati-e-concorrenza-sleale-di-Uber.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Max del collettivo Cuba va che con il comitato internazionalalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalistala con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un'alternativa.\r\nL'intervento è stato registrato in radio qualche giorno prima anche con i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE - A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\n\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l'attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. 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La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","12 Giugno 2024","2024-06-12 15:48:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/443837415_755766526742196_3158749220810581148_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 04/06/2024",1718207292,[229],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[231],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[152,55],"lavoratori. 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Parliamo della stigmatizzazione di alcune pratiche alla luce dei vari tentativi da parte dei governi di tutta Europa (Spagna e Italia in primis) di criminalizzare questo lavoro rifacendosi al cosiddetto modello nordico. La nuova norma, se approvata, penalizzerebbe i clienti della prostituzione e i proprietari di sex club con multe e pene fino a quattro anni di carcere.\r\n\r\n\r\n\r\nDea Anahita è anche una raver e ci fa da ponte alla diretta successiva con l’avocato Gianluca Vitale con il quale parliamo del decreto anti-rave, recentemente varato.\r\n\r\nIl governo ha ritenuto di agire davanti a una «straordinaria necessità e urgenza» di prevenire e contrastare «il fenomeno dei raduni dai quali possa derivare un pericolo per l’ordine o l’incolumità o la salute pubblica».\r\n\r\nDecreto annunciato al primo Consiglio dei ministri, perché? Per dare un segnale di tolleranza zero verso un mondo che ha un approccio diverso a quello della destra (ordine, disciplina, decoro, uso di sostanze) di tutti quei cosiddetti valori di una forza politica conservatrice.\r\n\r\nQuesto segnale viene dato con il solito metodo, trasformando il tutto in un tema di sicurezza e criminalizzando ogni cosa (come fecce Salvini con i blocchi stradali- reclusione da 1 a sei anni - o per i migranti criminalizzando le ONG).\r\n\r\nPopulismo di destra che risponde col carcere a qualsiasi cosa e noi, da anarchici, non auguriamo il carcere neppure alla peggior feccia umana.\r\n\r\n \r\n\r\nGiornale Malandrino - TTSQT - 04/11/2022","4 Novembre 2022","2024-11-22 00:47:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/Rave-party_TTSQT_04112022_image_mod-200x110.jpg","Sex work e decreto anti-rave, noi anti decreto! - TuttoSquat 04.11.2022",1667593816,[257],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[130],{"post_content":260,"post_title":264},{"matched_tokens":261,"snippet":262,"value":263},[152],"con il quale parliamo del \u003Cmark>decreto\u003C/mark> anti-rave, recentemente varato.\r\n\r\nIl governo","Riprendiamo il discorso iniziato alcune settimane fa sulle lavoratrici e sui lavoratori del sesso con Dea Anahita, sex worker, mistress, appartenente al mondo BDSM e promotrice della libertà del pensiero e delle azioni. 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Cosa vuol dire “Free Party is not a crime”?\r\n\r\nPerchè Nordio può ficcarsi la testa nel culo quando afferma che dopo il decreto antirave non ci sono più state feste?\r\n\r\nPerché i localari pure?\r\n\r\nRivendichiamoci l’illegalità di Taz e FreeParty, di essere rumorose e fastidiose, scomode all’apparato che vorrebbe controllare e normare\r\ntutto il reale.\r\n\r\nIl tutto condito con una selecta musicale a tema:\r\nLOU X - Attimi di gioia tra il dolore\r\nAEREM - Giorgiameloni Tek\r\nGandotek (feat. 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