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Ragazzi e ragazze potranno presentare scritti, podcast, opere d’arte: il 2 giugno, in occasione delle cerimonie militari per la festa della Repubblica, verrà annunciato il vincitore.\r\nIl titolo del concorso è “’L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino’ art. 11 e art. 52 della Costituzione italiana. ‘Il \u003Cmark>Militare\u003C/mark> italiano: baluardo dei valori di civiltà a tutela della pace e della libertà’.”\r\nLa Costituzione esalta le forze armate, il patriottismo, al dì là di quell’incipit ambiguo, dietro cui si trincera chi si illude di poter coniugare la libertà con il militarismo.\r\nNe abbiamo parlato con Alfonso Natale della “Scuola per pace” di Torino.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-19-educazione-militare-alfonso.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":75},[21,74],"militare","Valditara. \u003Cmark>Educazione\u003C/mark> \u003Cmark>militare\u003C/mark>",[77,81,83],{"matched_tokens":78,"snippet":80},[79,74],"educazione","\u003Cmark>educazione\u003C/mark> \u003Cmark>militare\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":64},[],{"matched_tokens":84,"snippet":65},[],[86,91,94],{"field":34,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[46],[89],[79,74],[80],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":75,"value":75},"post_title",[21,74],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],1157451471441625000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":101,"num_tokens_dropped":46,"score":102,"tokens_matched":103,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,3,"1157451471441625195",2,{"document":105,"highlight":123,"highlights":128,"text_match":131,"text_match_info":132},{"cat_link":106,"category":107,"comment_count":46,"id":108,"is_sticky":46,"permalink":109,"post_author":49,"post_content":110,"post_date":111,"post_excerpt":52,"post_id":108,"post_modified":112,"post_thumbnail":113,"post_thumbnail_html":114,"post_title":115,"post_type":57,"sort_by_date":116,"tag_links":117,"tags":121},[43],[45],"87492","http://radioblackout.org/2024/02/la-lotta-delle-prigioniere-palestinesi-dalle-carceri-israeliane/","Le prigioni israeliane hanno un ruolo fondamentale nella gestione coloniale della popolazione palestinese: attraverso un sistema giuridico creato ad hoc per giudicare i palestinesi, si è creata in Israele un'apartheid legale su base etnico-nazionale e, per esempio, in Cisgiordania tutti i coloni sono giudicati dalla corte civile, mentre tutti i palestinesi sono giudicati da una legge militare. La prigione israeliana non è solo un'istituzione di repressione, ma è anche un luogo in cui Israele testa tecniche di gestione per controllare varie forme di rivolta, che rivende ai paesi occidentali. Le ragioni per cui i palestinesi e le palestinesi sono arrestati/e sono molto varie: dalla resistenza fisica, all'attivismo politico o sui social. Nelle carceri ci sono membri dei vari partiti, insieme a molte studentesse legate, per esempio, alle attività nei sindacati studenteschi.\r\n\r\nIsraele ha creato una rete carcerale (definizione di una ricercatrice francese, Stéphanie Latte Abdallah) che permette di arrestare tutti i palestinesi dai 12 anni in su per ragioni molto varie, e che utilizza la legge della detenzione amministrativa, che permette di arrestare qualcuno senza nessuna accusa, di tenerlo in prigione per sei mesi rinnovabili, senza che nessuno, ne avvocati, né medici, né famigliari, sappiano perché sia in carcere.\r\n\r\nIn questo quadro, le donne palestinesi, come nel resto del mondo, sono meno incarcerate rispetto agli uomini e, certamente, questo ha avuto un impatto sulle loro forme di autorganizzazione. La prigione israeliana, a partire dagli anni 70, è stata trasformata dalle donne e dagli uomini palestinesi in un laboratorio intellettuale e politico. Le donne, che fanno parte del movimento di liberazione palestinese, ma hanno delle specificità legate alle loro condizioni particolari. Una delle prime rivendicazioni delle donne palestinesi è stato il fatto di vedersi riconosciuto uno status di prigioniere politiche, rispetto alle altre detenute israeliane. Il movimento delle donne palestinesi ha attraversato diverse tappe nella storia, dalla rivendicazione di migliori condizioni materiali (materassi e condizioni delle celle), alla strutturazione di corsi di educazione in carcere per la produzione culturale delle prigioniere e dei prigionieri. Le lotte si strutturano in comitati di gestione, che erano incaricati di gestire, ad esempio, la biblioteca, i corsi clandestini che le donne faranno in prigione, il tribunale interno che ha l'obbiettivo di non fare mai riferimento all'amministrazione penitenziaria israeliana, e forme di elezione delle rappresentanti delle donne. Nel 94-96, durante gli accordi di Oslo, accordi che hanno aiutato l'ampliamento della colonizzazione israeliana in Palestina, nell'ambito della liberazione di alcuni prigionieri/e era stato imposto a cinque donne, che avevano ucciso soldati israeliani, di rimanere in carcere. Le donne allora, si riunirono e rifiutarono di uscire e lasciare in carcere delle compagne, perché la lotta era (ed è) collettiva e la liberazione deve essere collettiva: per sedici mesi hanno fatto molti scioperi, si sono chiuse in due celle in 30 donne, si sono riunite e hanno preso decisioni solo orizzontalmente, rifiutando le imposizioni degli israeliani e anche dell'autorità palestinese, che avrebbe voluto governarle. Dopo sedici mesi di lotta dura, le donne palestinesi hanno ottenuto la liberazione di tutte le donne. Se questo modello fosse stato trasmesso agli uomini e se fosse stato tramandato nella storia, forse, si sarebbe potuta ottenere la liberazione di altri prigionieri.\r\n\r\nIn seguito al 7 ottobre 2024, i prigionieri palestinesi sono raddoppiati (da 4000 a 9000, di cui donne 80-90) nelle carceri di Gerusalemme e della Cisgiordania, mentre tutte e tutti gli uomini prigionieri di Gaza sono in dei campi di detenzione spesso nel deserto in condizioni inumane. Anche nelle prigioni per le donne, ci sono state forme di repressione molto più forti, intensificate in maniera esponenziale dal 7 ottobre in poi. C'è una situazione di sovraffollamento nelle prigioni (12 persone dove ce ne starebbero 5); non hanno più diritto all'ora d'aria; hanno solo ora in cui possono uscire dalle celle, tempo nel quale devono anche usare il bagno.\r\n\r\nIl movimento delle donne prigioniere e degli uomini palestinesi sta vivendo una condizione estrema, ma trova sempre dei nuovi modi inventivi e creativi di resistenza, fino a che tutti e tutte saranno libere.\r\n\r\nAbbia intervistato Asia, ricercatrice indipendente che svolge una ricerca sulla condizione e sulle lotte delle donne nelle carceri israeliane:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/ASIA-PALESTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa radio come strumento di connessione fra chi è fuori dalle carceri israeliane e i/le detenuti/e palestinesi. 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Scuole chiuse sino alla fine dell’anno? Nessun problema: anche l’Esercito ricorrerà alla didattica a distanza per mantenere stretti i legami con istituti e studenti e portare a termine nel migliore dei modi i propri programmi di formazione interdisciplinare e indottrinamento cultural-militare. \r\nSarà ancora una volta la Sicilia a fare da battistrada della fase 2.0 della partnership scuola-forze armate. Dal 30 aprile scorso, i bersaglieri del 6° Reggimento della Brigata “Aosta” con sede a Trapani hanno avviato una serie di videoconferenze di orientamento e informazione per l’arruolamento nell’Esercito Italiano. “Personale specializzato Infoteam dell’unità hanno incontrato virtualmente studenti e insegnanti dell’Istituto Tecnico Economico e per il Turismo Giuseppe Garibaldi di Marsala, attraverso le piattaforme informatiche per la didattica a distanza utilizzate dal Ministero dell’Istruzione durante questo particolare periodo”, annuncia l’Ufficio stampa della Brigata Meccanizzata “Aosta”, reparto d’élite e di pronto intervento in ambito Nato di stanza in Sicilia. “Gli incontri, programmati ed organizzati dal Comando Militare Esercito e destinati agli Istituti Scolastici che hanno aderito al programma nell’arco temporale dell’anno scolastico, si prefiggono lo scopo di fornire agli studenti, oltre a elementi di legalità ed educazione civica, tutte le informazioni sull’arruolamento e gli sbocchi professionali nella Forza Armata”.\r\nSempre l’Ufficio stampa dell’“Aosta” fa sapere che quello tra il 6° Reggimento Bersaglieri e l’ITET “Garibaldi” di Trapani “farà da apripista ad altri incontri in tutto il Paese”, per consentire agli alunni di “conoscere da vicino prospettive di carriera dei volontari in ferma prefissata e concorsi per accedere ai diversi ruoli del servizio permanente, dopo la frequenza di Scuole e Accademie Militari”.\r\nAnche i marines Usa della grande stazione aeronavale di Sigonella si adeguano agli obblighi di distanziamento-isolamento degli studenti e alla smisurata enfatizzazione della “didattica” virtuale. Un primo esperimento di contatto a controllo remoto è stato svolto nei giorni scorsi con una classe IV dell’Istituto Superiore “Abramo Lincoln” di Enna, sezione distaccata di Agira, nell’ambito del progetto “culturale” intrapreso dall’Ufficio per le Relazioni Esterne della Marina militare degli Stati Uniti d’America di Sigonella al fine di “aiutare gli studenti a perfezionare le loro abilità linguistiche”. “In questa occasione – riporta il Comando Usa - gli studenti hanno dialogato a distanza con il cappellano Richard Graves, responsabile del programma CREDO (Chaplains’ Religious Enrichment Development Operation) di NAS Sigonella, un progetto di US Navy di assistenza psicologica volto a sostenere e promuovere la cura dei rapporti interpersonali e la costruzione di relazioni significative tra militari singoli, coppie e famiglie, nonché a prevenire condotte a rischio come il suicidio”. Parte dell’esposizione del cappellano Graves è stata dedicata alle difficoltà che i giovani incontrano in questi mesi di emergenza pandemia. “Dobbiamo rafforzare i rapporti interpersonali e i legami affettivi con i propri famigliari”, il suggerimento-imperativo del religioso “psicologo”. Prossimo appuntamento con la didattica a distanza tra i militari Usa di Sigonella e gli studenti dell’“Abramo Lincoln” il prossimo 28 maggio quando un ufficiale medico internista della base parlerà di “sana alimentazione e salute ai tempi del coronavirus”.\r\nA puntare sulla nuova metodologia “formativa” imposta nelle scuole d’Italia dal governo Conte-Azzolina anche la 114^ Squadriglia Radar remoto dell’Aeronautica Militare di Potenza Picena che ha voluto donare all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena e Montelupone ben quattro computer da consegnare alle famiglie in comodato d’uso gratuito, affinché gli studenti possano fruire della didattica a distanza durante l’odierna emergenza. “Già dallo scorso settembre la Squadriglia aveva reso concreta la volontà di collaborare con la comunità scolastica, mettendo a disposizione i suoi uomini e i suoi mezzi per uscite didattiche e visite alla caserma e sul territorio”, riposta il Comando dell’Aeronautica militare. “Purtroppo il Covid-19 non ha reso possibile la realizzazione di ciò, ma non ha impedito alla sezione A.M. di Potenza Picena di far sentire la sua presenza”. A caval donato non si guarda in bocca, certo. Peccato che la “collaborazione” con le scuole del reparto alla guida della stazione marchigiana sia stata formalizzata solo dopo le comprovate denunce sugli effetti dell’inquinamento elettromagnetico generato dagli impianti radar sulla salute della popolazione locale. I primi esposti risalgono alla fine degli anni ’80, quando furono documentate innumerevoli e inspiegate interferenze ad apparati radiotelevisivi e dispositivi elettrici nelle abitazioni prossime alla base radar. D’allora l’Aeronautica ha già sostituito due volte le apparecchiature con sistemi sempre più potenti e sofisticati nell’ambito di programmi predisposti dalla Nato, assicurandone la massima sostenibilità ambientale. Ciononostante il comprensorio di Potenza Picena e l’intera provincia di Macerata continua a primeggiare tra i luoghi d’Italia più colpiti da tumori, linfomi, cardiopatie, patologie al sistema nervoso, sterilità maschile, malformazioni neonatali, ecc.. 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Prossimo appuntamento con la didattica a distanza tra i militari Usa di Sigonella e gli studenti dell’“Abramo Lincoln” il prossimo 28 maggio quando un ufficiale medico internista della base parlerà di “sana alimentazione e salute ai tempi del coronavirus”.\r\nA puntare sulla nuova metodologia “formativa” imposta nelle scuole d’Italia dal governo Conte-Azzolina anche la 114^ Squadriglia Radar remoto dell’Aeronautica \u003Cmark>Militare\u003C/mark> di Potenza Picena che ha voluto donare all’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena e Montelupone ben quattro computer da consegnare alle famiglie in comodato d’uso gratuito, affinché gli studenti possano fruire della didattica a distanza durante l’odierna emergenza. “Già dallo scorso settembre la Squadriglia aveva reso concreta la volontà di collaborare con la comunità scolastica, mettendo a disposizione i suoi uomini e i suoi mezzi per uscite didattiche e visite alla caserma e sul territorio”, riposta il Comando dell’Aeronautica \u003Cmark>militare\u003C/mark>. “Purtroppo il Covid-19 non ha reso possibile la realizzazione di ciò, ma non ha impedito alla sezione A.M. di Potenza Picena di far sentire la sua presenza”. 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Alti lai si sono alzati, ma da anni in realtà nelle scuole non si cita più Darwin; questo è un tassello del piano di deculturalizzazione di un'intera nazione, a cui viene sostituita la superstizione confessionale. Ci sono altri episodi (l'abbattimento del Centro culturale Ataturk di Gezi Park, legato alla rivolta di 3 anni fa; la messa al bando dei Pac.Man... oltre alla ormai consueta persecuzione dei kurdi e della loro lingua) che possono testimoniare di questa involuzione – tipica in Turchia dei periodi di maggior repressione: anche con la dittatura militare del 1980 era avvenuto il tentativo di.. cambiare la mentalità per decreto, ma anche e soprattutto intervenendo sulla didattica.\r\n\r\nAbbiamo interpellato Murat per avere elementi in più e letture analitiche del fenomeno programmato di una mutazione culturale di un intero popolo, preparato a tavolino scientificamente da Erdogan per ricostruire uno stato repressivo su base confessionale.\r\n\r\nConfessionalizzazione della cultura turca","2 Luglio 2017","2017-07-05 12:22:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/moschea-taksim-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/moschea-taksim-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/moschea-taksim-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/moschea-taksim.jpg 702w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Erdogan persegue, prepara e impone un mutamento culturale confessionale",1498959936,[176,177,178,179,180],"http://radioblackout.org/tag/cultura-delaicizzata/","http://radioblackout.org/tag/educazione/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/media/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[31,21,19,15,182],"Turchia",{"post_content":184,"tags":188},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[74],"repressione: anche con la dittatura \u003Cmark>militare\u003C/mark> del 1980 era avvenuto il","L'Occidente che ha consentito l'ascesa di Erdogan, a cui ha appaltato la gestione dei profughi provenienti da territori di guerra, trattenuti a milioni nei centri allestiti dal regime oppressivo del Sultano, si è accorta che nelle scuole non verrà insegnata la teoria evoluzionista. 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Lo scellerato progetto prevede tra l'altro l’abbattimento di un alto numero di alberi adulti sani. L'intera progettazione si è già manifestata chiaramente pseudo ecologica, a partire dalla previsione di una costosa passerella ciclopedonale che, come rilevato dagli stessi ideatori della ciclovia VenTo che se ne dovrebbe servire, è un'opera inutile: un passaggio con identica funzione è già presente e le sue pessime condizioni sono oggetto di denuncia dei residenti da anni.\r\n\r\n\r\n\r\nD'altra parte non ci sono state consultazioni popolari, ma incontri informativi a giochi fatti, senza possibilità di opporsi o modificare il progetto. La procedura di valutazione è stata carente sotto molteplici aspetti, saltando verifiche ambientali e modificando gli habitat a fini di semplificazione. In questi mesi i cittadini hanno constatato che le ruspe hanno operato anche al di fuori dalle zone previste dal progetto, senza che sia avvenuta nessuna ispezione preventiva per verificare la presenza di piccoli mammiferi, anfibi, nonché nidi, alveari, e altre forme di vita.\r\n\r\nLo svolgimento dei lavori è stato limitato per alcuni giorni a una parte delle aree in seguito alla presentazione di due diffide, il 12 e 18 settembre, che chiedevano la sospensione in tutto il parco. La presenza di ricci è stata esclusa con un solo ridicolo sopralluogo nell'area del cantiere, dopo 2 settimane dall'avvio dei lavori. Si tratta di un progetto finanziato con i fondi del PNRR e che prevede diversi interventi in zone a protezione speciale (ZPS) e in aree tutelate dalla Rete Natura 2000. In generale tutti i finanziamenti PNRR sono coperti dalla clausola del DNSH (Do Not Significant Harm) che avrebbe dovuto escludere la fattibilità di progetti che comportano una serie di rischi ecologici - che in questo caso invece si verificano - progetti che al contrario dovrebbero essere portatori di un miglioramento ambientale comprovato - che pare totalmente assente. L'area è per di più ad elevato rischio idrogeologico, costituendo alveo di piena del Po.\r\nI fondi PNRR ottenuti erano destinati al ripristino di impianti sportivi pubblici in disuso, al Meisino non esiste un tale impianto, ma un ex galoppatoio militare, già cascina agricola, che è stato ironicamente spacciato per struttura sportiva pubblica. Inoltre secondo il Piano d'Area tale fabbricato non può essere ristrutturato, ma la sua conversione in centro di educazione sportiva e ambientale è stata fatta passare per risanamento conservativo. Il progetto è quindi viziato in origine e in tutta la procedura da una serie di mistificazioni che hanno suscitato l'indignazione collettiva. I fondi utilizzati per questo assurdo progetto (11 milioni e mezzo di euro, in gran parte a debito) avrebbero potuto essere destinati alla ristrutturazione di alcuni impianti sportivi chiusi in città, per esempio le non lontane piscine Sempione. La narrazione fasulla e il greenwashing dell'amministrazione sono una costante di molti progetti derivanti dal PNRR in tutta Italia e dagli altri fondi di provenienza europea tutti contraddistinti dall'urgenza e da vincoli che spesso non permetto un utilizzo sensato.\r\nNumerose azioni di rallentamento sono state poste in essere da chi da mesi si oppone alla devastazione del parco, unite al costante monitoraggio delle zone dove ora sorgono deturpanti e rumorosi cantieri. L'inverno si avvicina ma non intendiamo fermarci fino a che le ruspe non se ne saranno andate, che questa lotta per la difesa del vivente sia importante lo dimostrano le multiformi provenienze di chi vuole difendere questo luogo prezioso, al fianco dei residenti che da due anni osteggiano il progetto.\r\n\r\nDifendere il parco è possibile!\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 15 novembre 2024","15 Novembre 2024","2024-11-22 00:44:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/immagine_2024-11-22_001144066-200x110.png","Giù le mani dal Meisino - TuttoSquat 15.11.2024","podcast",1731701905,[243],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[226],{"post_content":246},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[74],"impianto, ma un ex galoppatoio \u003Cmark>militare\u003C/mark>, già cascina agricola, che è"," \r\n\r\nIl progetto che incombe sul Parco del Meisino, denominato Parco dello Sport e dell'Educazione Ambientale, si contraddistingue per una sfavillante verniciatura \"green\" a ricoprire i numerosi interventi previsti e lo stesso nome del progetto che inizialmente, e più onestamente, era Cittadella dello Sport.\r\nI lavori sono ufficialmente iniziati a inizio di settembre e hanno già prodotto una serie di danni alla riserva naturale tutelata dalle direttive europee Habitat e Uccelli e ricchissima di biodiversità. 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