","Elettroshock. Una tortura tra passato e presente","post",1428525596,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/artaud/","http://radioblackout.org/tag/elettroshock/",[21,24,19],{"post_content":66,"post_title":71,"tags":75},{"matched_tokens":67,"snippet":69,"value":70},[68],"Elettroshock”","21/a verrà presentato il libro “\u003Cmark>Elettroshock”\u003C/mark>, curato dal collettivo antipsichiatrico Antonin","Venerdì 10 aprile, nella Blackout House di via Cecchi 21/a verrà presentato il libro “\u003Cmark>Elettroshock”\u003C/mark>, curato dal collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud per le edizioni Sensibili alle foglie.\r\n\r\nIl libro ci racconta la storia delle terapie elettroconvulsive e ci propone i racconti di chi le ha subite.\r\n\r\nQuesto libro propone un viaggio nella storia delle shock terapie, che precedono e accompagnano l’applicazione della corrente elettrica al cervello degli esseri umani, per provocare uno shock, ritenuto appunto “terapeutico”. Documenta come l’elettroshock non sia un metodo desueto, ma come esso continui ad essere utilizzato anche in Italia, dove lo si pratica in più di novanta strutture pubbliche e private.\r\n\r\nPer sfatare il mito che le shock terapie, comprese quelle elettroconvulsive, siano barbarie di altri tempi, vengono presentate le testimonianze di persone in carne ed ossa, vive e vegete, che sono state sottoposte all’elettroshock.\r\n\r\nQuesto lavoro mira a fornire strumenti per ampliare la riflessione e il confronto sul delicato tema dei metodi terapeutici ai quali le persone, soprattutto quelle vittime di etichette psichiatriche, vengono costrette, il più delle volte senza esserne nemmeno informate.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Diego del Collettivo Artaud.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ndiego_elettroshock_antipsichiatrico",{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":74},[73],"Elettroshock","\u003Cmark>Elettroshock\u003C/mark>. Una tortura tra passato e presente",[76,78,80],{"matched_tokens":77,"snippet":21},[],{"matched_tokens":79,"snippet":24},[],{"matched_tokens":81,"snippet":82},[19],"\u003Cmark>elettroshock\u003C/mark>",[84,89,92],{"field":35,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[14],[87],[19],[82],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":74,"value":74},"post_title",[73],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":69,"value":70},"post_content",[68],578730123365712000,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":47,"score":100,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":102,"highlight":122,"highlights":134,"text_match":95,"text_match_info":140},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":47,"id":105,"is_sticky":47,"permalink":106,"post_author":50,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":53,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":58,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":119},[44],[46],"46743","http://radioblackout.org/2018/03/pistole-elettriche-tortura-di-stato/","Il taser, la pistola elettrica, già in uso alla forze dell’ordine di vari paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Svizzera, verrà sperimentata anche in sei città italiane.\r\nIl taser, dal nome della più nota delle ditte produttrici, sarebbe un’arma non letale, usata per immobilizzare con il dolore non per uccidere.\r\nLa realtà è molto diversa.\r\nIl quadro che emerge dai paesi dove il taser è in dotazione alle forze dell’ordine da un paio di decenni, è molto diverso.\r\nLa pistola elettrica, oltre ad essere un evidente strumento di tortura, in più occasioni ha ucciso.\r\nSecondo Amnesty International i morti, solo negli Stati Uniti, sono tra gli ottocento e i mille in meno di vent’anni.\r\nNel 2007 l’ONU, che certo non può essere sospettata di inclinazioni sovversive, ha dichiarato che il taser è uno strumento di tortura.\r\nIl principio è lo stesso dell’elettroshock: cambia solo la durata della scarica. Chi viene colpito riceve una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, che ne paralizzerà i movimenti facendo contrarre violentemente i muscoli.\r\nÈ stato inventato alla fine degli anni Sessanta, ma i modelli che permettono l’immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dalla fine degli anni Novanta.\r\nLa scarica è calibrata sul peso medio delle persone: da 50 a 90 kili. Spesso persone obese, sono state colpite due volte di seguito, perché la prima scarica non era sufficiente a bloccare. La seconda invece è spesso letale. I malati di cuore sono a rischio se colpiti dal taser.\r\n\r\nIn Svizzera, dove è in dotazione alle autorità cantonali, viene usato per spaventare e torturare i migranti, che protestano contro i rimpatri coatti. La polizia francese lo ha utilizzato alla frontiera di Ventimiglia.\r\n\r\nCome tutte le armi “non letali” ha regole d’uso meno rigide rispetto alle armi da fuoco. La consapevolezza degli effetti terribili di questa pistola elettrica e della facilità con cui può essere usata costituisce una minaccia potente.\r\n\r\nIl modello più pericoloso è quello a doppia carica, che consente di sparare due scariche consecutive, senza necessità di ricarica. Inutile dire nel nostro paese è stato adottato proprio quello.\r\n\r\nIn Italia la sperimentazione è partita il 20 marzo in sei province: Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. In una seconda fase si andrà a regime in tutta Italia. La procedura coinvolge poliziotti e carabinieri.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri, di Psycoatthiva.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 03 27 rob barbieri taser","28 Marzo 2018","2018-03-28 18:57:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"132\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-300x132.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-300x132.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-768x338.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-1024x450.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-1170x512.jpg 1170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-690x302.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/taser.jpg 1433w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Pistole elettriche: tortura di Stato",1522256225,[115,63,116,117,118],"http://radioblackout.org/tag/armi-non-letali/","http://radioblackout.org/tag/pistola-elettrica/","http://radioblackout.org/tag/taser/","http://radioblackout.org/tag/tortura/",[28,19,30,120,121],"taser","tortura",{"tags":123},[124,126,128,130,132],{"matched_tokens":125,"snippet":28},[],{"matched_tokens":127,"snippet":82},[19],{"matched_tokens":129,"snippet":30},[],{"matched_tokens":131,"snippet":120},[],{"matched_tokens":133,"snippet":121},[],[135],{"field":35,"indices":136,"matched_tokens":137,"snippets":139},[23],[138],[19],[82],{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":47,"score":141,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":47},"578730123365711977",{"document":143,"highlight":169,"highlights":174,"text_match":177,"text_match_info":178},{"cat_link":144,"category":145,"comment_count":47,"id":146,"is_sticky":47,"permalink":147,"post_author":50,"post_content":148,"post_date":149,"post_excerpt":53,"post_id":146,"post_modified":150,"post_thumbnail":151,"post_thumbnail_html":152,"post_title":153,"post_type":58,"sort_by_date":154,"tag_links":155,"tags":162},[44],[46],"81708","http://radioblackout.org/2023/04/aumentano-le-violenze-ai-danni-di-rifugiatx-in-tunisia/","L'11 aprile 2023, un sit-in di rifugiati e migranti che protestavano davanti alle strutture dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) nella capitale tunisina è stato violentemente sgomberato dalle forze di polizia. Per quasi un mese, circa 250 persone hanno tenuto un sit-in pacifico la cui richiesta era l'evacuazione in un Paese terzo sicuro non necessariamente del \"nord del mondo\". Il discorso razzista di Kais Said di fine febbraio ha avuto come conseguenza diretta l'ulteriore precarizzazione della condizione di vita di migliaia di persone e la loro esposizione alla violenza razzista; molti sono stati i \"ritorni volontari\" organizzati dalle ambasciate di vari Paesi subsahariani. Per le persone in sit-in davanti l'UNHCR, però, il ritorno volontario non è una strada percorribile per motivi politici e personali.\r\nNonostante l'evidente crisi sociale e politica di cui le duecento persone davanti l'UNHCR erano espressione, quest'ultima non ha mai assunto un atteggiamento di apertura o di ascolto. Durante le settimane di sit-in, infatti, nessun responsabile ha comunicato le intenzioni o il posizionamento dell'agenzia dell'ONU né tantomeno è stato proposto un momento di incontro con i portaparola del sit-in. In questa negligenza si arriva allo sgombero del 12 Aprile in cui l'enorme dispositivo repressivo mobilizzato ad hoc ha attaccato il sit-in con gas lacrimogeni e numerose cariche che hanno causato gravi ferite. Secondo i manifestanti presenti, fino a 150 persone sono state arrestate e portate alla stazione di polizia, 70 delle quali sono state rilasciate immediatamente. Le persone fermate e rilasciate sono state private di telefono, documenti e soldi; beni che non sono mai stati restituiti nonostante la richiesta depositata dagli avvocati. Le persone liberate, inoltre, riferiscono di essere stati picchiati e torturati con elettroshock. 30 ragazzi sono ancora in carcere, accusati di \"violenza estrema contro un pubblico ufficiale nell'esercizio della sua professione, disobbedienza [...] e danneggiamento intenzionale di proprietà altrui\" (traduzione non ufficiale).\r\nIl 24 e il 26 aprile si terranno i processi al Tribunale di Tunisi.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a un compagno che si trova in Tunisia di raccontarci com'è andata. Ascolta e scarica l'approfondimento:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/tunisi.mp3\"][/audio]","25 Aprile 2023","2023-04-25 14:26:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10-1024x576.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/photo_2023-04-25-14.16.10.jpeg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Aumentano le violenze ai danni di rifugiatx in Tunisia",1682432814,[156,157,158,159,160,161],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/richiedenti-asilo/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/","http://radioblackout.org/tag/tunisi/",[163,164,165,166,167,168],"Africa","proteste","razzismo","richiedenti asilo","rifugiati","tunisi",{"post_content":170},{"matched_tokens":171,"snippet":172,"value":173},[19],"stati picchiati e torturati con \u003Cmark>elettroshock\u003C/mark>. 30 ragazzi sono ancora in","L'11 aprile 2023, un sit-in di rifugiati e migranti che protestavano davanti alle strutture dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) nella capitale tunisina è stato violentemente sgomberato dalle forze di polizia. 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La psichiatria medicalizza i comportamenti fuori norma, toglie di mezzo chi non si adatta al ruolo sociale che viene ritenuto appropriato per le diverse categorie di individui, bambin* compres*.\r\nIn passato chi non si adattava alle regole sociali veniva gettato nei manicomi, enormi discariche per umani che, pur non commettendo reati, venivano considerati estranei, folli, inadatti, sbagliati incompleti. I manicomi erano città nelle città, nelle quali venivano imprigionati e torturati con elettroshock, bagni gelati e contenzione fisica uomini, donne e bambini.\r\nLa fine dei manicomi, chiusi formalmente nel 1978 con la legge 180, non è stata né la fine della manicomialità, né l’avvio di un diverso approccio alla salute mentale. La reclusione coatta si è ridotta, sparsa sul territorio, ma non è mai venuta meno. Le gabbie chimiche imposte alle persone considerate folli fanno il paio con i repartini in cui ancora oggi le persone vengono legate ai letti, imbottite di psicofarmaci, spesso sottoposte ad elettroshock. Alcune ci muoiono.\r\nLa psichiatria, che rende ir-responsabili per legge le persone, è stata usata in passato e ancora lo è per sottomettere le persone che non si adattano al ruolo sociale che, anche in base al sesso biologico, si vorrebbe adottassero.\r\nAncora oggi le persone trans vengono obbligate a riconoscersi malate di mente, affette da disforia, per poter accedere ai farmaci e alle operazioni chirurgiche utili alla loro affermazione di genere.\r\nSe la persona trans è anche una persona piccola questo percorso ad ostacoli diventa ancora più difficile, specie se l’ambiente familiare è ostile o comunque incapace di capire.\r\nFortunatamente non è sempre così: molt* bambin* hanno la possibilità di costruire il proprio percorso di vita con l’appoggio dei propri genitori, che li seguono anche nelle difficoltà che possono incontrare a scuola o in altre relazioni sociali.\r\nTra le persone intervenute all’assemblea di domenica c’era anche Cecilia di Genderlens, un’associazione di genitori di bambin* gender creative, di giovani persone trans e alleatu.\r\nCon Cecilia abbiamo provato a capirne di più.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/2021-12-14-genderlens-cecilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Dicembre 2021","2021-12-14 16:09:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/crayon-2162075_1920.jpg 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","S-confini di genere, violenza psichiatrica, percorsi di libertà",1639498180,[196,197,198,199,200,201,202,203,204],"http://radioblackout.org/tag/gender-fluid/","http://radioblackout.org/tag/genderlens/","http://radioblackout.org/tag/manicomi/","http://radioblackout.org/tag/non-binarie/","http://radioblackout.org/tag/postmanicomialita/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/","http://radioblackout.org/tag/queer/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/",[206,207,208,209,210,211,212,213,214],"gender fluid","genderlens","manicomi","non binarie","postmanicomialità","psichiatria e controllo sociale","psicofarmaci","queer","transfemminismo",{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[19],"venivano imprigionati e torturati con \u003Cmark>elettroshock\u003C/mark>, bagni gelati e contenzione fisica","Domenica pomeriggio si è tenuto “l’incontro S-confini, dialoghi sul controllo medico-psichiatrico sui corpi trans e froci”, promosso dalle rete Free(k) Pride.\r\nUn’occasione per discutere della psichiatria come disciplina di controllo e repressione sociale. 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Alcune ci muoiono.\r\nLa psichiatria, che rende ir-responsabili per legge le persone, è stata usata in passato e ancora lo è per sottomettere le persone che non si adattano al ruolo sociale che, anche in base al sesso biologico, si vorrebbe adottassero.\r\nAncora oggi le persone trans vengono obbligate a riconoscersi malate di mente, affette da disforia, per poter accedere ai farmaci e alle operazioni chirurgiche utili alla loro affermazione di genere.\r\nSe la persona trans è anche una persona piccola questo percorso ad ostacoli diventa ancora più difficile, specie se l’ambiente familiare è ostile o comunque incapace di capire.\r\nFortunatamente non è sempre così: molt* bambin* hanno la possibilità di costruire il proprio percorso di vita con l’appoggio dei propri genitori, che li seguono anche nelle difficoltà che possono incontrare a scuola o in altre relazioni sociali.\r\nTra le persone intervenute all’assemblea di domenica c’era anche Cecilia di Genderlens, un’associazione di genitori di bambin* gender creative, di giovani persone trans e alleatu.\r\nCon Cecilia abbiamo provato a capirne di più.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/2021-12-14-genderlens-cecilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[221],{"field":93,"matched_tokens":222,"snippet":218,"value":219},[19],{"best_field_score":179,"best_field_weight":180,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":47,"score":181,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":47},{"document":225,"highlight":253,"highlights":258,"text_match":177,"text_match_info":261},{"cat_link":226,"category":227,"comment_count":47,"id":228,"is_sticky":47,"permalink":229,"post_author":50,"post_content":230,"post_date":231,"post_excerpt":53,"post_id":228,"post_modified":232,"post_thumbnail":233,"post_thumbnail_html":234,"post_title":235,"post_type":58,"sort_by_date":236,"tag_links":237,"tags":246},[44],[46],"69075","http://radioblackout.org/2021/05/tso-la-normalita-della-gabbia/","La vicenda dello studente fanese cui è stato imposto il ricovero coatto in un repartino psichiatrico per un atto di protesta contro la mascherina a scuola, ha suscitato ampia indignazione. Sono scesi in campo persino fascisti e leghisti, normalmente forcaioli.\r\nNei fatti, il Trattamento Sanitario Obbligatorio, è una pratica molto diffusa. Una pratica che non ha nulla a che fare con la sofferenza psichica, ma è utile a disciplinare comportamenti che, per svariate ragioni, non possono essere sanzionati con gli strumenti messi a disposizione dall’apparato sanzionatorio previsto dal codice penale.\r\nLa prigione psichiatrica è uno strumento cui è molto difficile sottrarsi e lascia solo esigui margini di difesa e chi ci finisce impigliato.\r\nSe un individuo è classificato come pericoloso da un paio di medici, di cui almeno uno deve essere uno psichiatra, poi basta la firma del sindaco ed il gioco è fatto. Se i tuoi atti sono definiti folli non c’è nulla che tu possa dire o fare per evitare il ricovero coatto, la gabbia chimica e, spesso, anche la contenzione fisica. Se sei dichiarato “matto” la tua volontà non conta, la tua parola non ha valore, perché, qualunque sia l’argomentazione, è alienata, senza ragione, malata.\r\nIl TSO si configura come detenzione e tortura extra giudiziaria\r\n\r\nCamicie di forza, letti di contenzione, elettroshock, lobotomia farmaceutica, punture a lento rilascio, isolamento, umiliazioni, ricatti, sequestri, prigionie, torture, violenze e morti…\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi negli anni Settanta, questa è la realtà vissuta ancora oggi da chi è giudicato dalla nostra società folle, divers*, anormale, e per questo isolat*, punit* e normalizzat*.\r\nRispetto al passato la psichiatria ha inventato centinaia di disturbi e di diagnosi, basati sull’analisi dei comportamenti delle persone, estendendo il suo sguardo medico ad ambiti che prima ne erano esclusi e medicalizzando tutte le fasi della nostra vita, dall’infanzia alla vecchiaia. L’omosessualità dal 1990 non è più considerata una malattia psichiatrica, ma le persone che decidono di fare un percorso di transizione di genere sono considerati affette da “disforia di genere” ed obbligate a sottostare a visite psichiatriche. I bambini vivaci sono trattati da “malati” di “ADHD” ossia Deficit di Attenzione e Iperattività e spenti con terapie farmacologiche.\r\nLa psichiatria ha esteso la sua rete di controllo e i profitti che ne derivano.\r\nPer il resto a cambiare sono stati solo i nomi, in una società più moderna in cui lo psico controllo è ormai esteso nelle scuole, nelle strade, nelle carceri, nei CPR ed è perfettamente integrato a tutte le altre istituzioni di coercizione e controllo presenti nelle nostre moderne smart city.\r\nI manicomi si sono trasformati in repartini (SPDC), CSM, SR, comunità, cliniche, centri diurni.\r\nGli ex manicomi criminali, quelli che più recentemente sono stati chiamati Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono stati “chiusi” ovvero rimpiccioliti, moltiplicati e capillarmente diffusi sul territorio (REMS).\r\nL’elettroshock continua ad essere fatto, ma si chiama “Terapia Elettro convulsivante” e viene fatto sotto anestesia.\r\nLa lobotomia chirurgica invece è in disuso, poiché sono stati inventati i neurolettici (dal greco neuro “nervoso” e lepsis “blocco”) per cui viene fatta chimicamente, ad esempio con l’Haldol, uno psicofarmaco a lento rilascio somministrato tramite puntura, che veniva anch’esso usato come forma di tortura contro i dissidenti nei gulag russi. Andrea Soldi, l’uomo morto il 5 agosto 2015 sulle panchine di Piazzale Umbria durante un Trattamento Sanitario Obbligatorio, era costretto invece a prenderlo come “cura”, e quando si è rifiutato di farlo, è stato per questo ucciso da vigili e psichiatri. Una volta etichettato come “malato di mente” sei giudicato pericoloso e devi essere curato che tu lo voglia o meno, con medici, metodi e cure che tu non potrai scegliere. E se non sei accondiscendente, se neghi la tua malattia e rifiuti la terapia, se ti ribelli rischi un ricovero coatto, una cattura, una reclusione all’interno dei nostri ospedali, in quei reparti chiusi con le sbarre alle finestre dove qualsiasi cosa subirai è chiamata “cura” e trattamento, dove le sostanze psicoattive sono chiamate “farmaci”.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto del Collettivo antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-11-tso-alberto.mp3\"][/audio]","11 Maggio 2021","2021-05-11 14:59:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"201\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO-300x201.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO-300x201.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO-1024x686.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO-768x514.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/TSO.jpg 1205w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TSO. 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Alla sbarra per omicidio colposo i 3 vigili e lo psichiatra dell'ASL To2 artefici di quel TSO (Trattamento sanitario obbligatorio) che gli costò la vita.\r\nIn Italia i manicomi sono stati chiusi alla fine degli anni Settanta, ma l'orrore psichiatrico non è mai finito: gabbie chimiche, camicie di forza, letti di contenzione, elettroshock, lobotomia farmacologica continuano a segnare le vite di chi finisce imbrigliato nelle reti della psichiatria, visto che questa ha la possibilità di sequestrare e imprigionare le persone a causa di un giudizio arbitrario sulla base del loro comportamento o pensiero.\r\n\r\nEra il 5 agosto dello scorso anno. Andrea era seduto su una panchina di piazzale Umbria, la “sua” panchina, quella dove era solito trascorrere il proprio tempo libero, quando sono arrivati ambulanza e vigili per imporgli un TSO. Andrea, che tutti ricordano come una persona tranquilla, non si era presentato alla visita psichiatrica mensile, perché non voleva sottoporsi all'abituale iniezione a lento rilascio di Haldol, un potente e dannoso neurolettico, che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali, tra cui anche la psicosi per cui veniva \"curato\", e che, a detta di familiari e conoscenti, era sopravvenuta anni prima, nella caserma dove aveva svolto il servizio militare. Sebbene l'uomo fosse calmo e, nonostante il provvedimento fosse stato disposto dal Sindaco, sul posto accorsero medici, ambulanza e vigili. Parecchi testimoni hanno visto i vigili prendere e stringere per il collo Andrea fino a farlo diventare cianotico. Ormai privo di sensi, l’hanno ammanettato, gettato prono su una barella. Quando è arrivato al pronto soccorso dell'Ospedale Maria Vittoria era già morto, senza che nessuno si fosse preoccupato di soccorrerlo e rianimarlo.\r\n\r\nIn Italia la legge stabilisce che i ricoveri debbano essere volontari (TSV), ma che si possa comunque eccezionalmente ricorrere alla coercizione quando l'individuo presenta alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, rifiuti la terapia psichiatrica, e non possa essere assistito in altro modo rispetto al ricovero ospedaliero. L'eccezionalità del provvedimento dovrebbe essere garantita dall'iter attuativo: il TSO deve essere disposto con provvedimento del Sindaco del Comune di residenza, su proposta motivata da un medico e convalidata da uno psichiatra operante nella struttura sanitaria pubblica, e inviato al Giudice Tutelare operante sul territorio che deve convalidarlo entro 48 ore. Il confine tra TSV e TSO è assolutamente labile, proprio per la possibilità del ricovero obbligatorio, usato continuamente come ricatto in caso di mancata arrendevolezza al volere dei medici, e all'effettiva impossibilità di fondo di rifiutare le cure.\r\n\r\nNel caso di Andrea, così come purtroppo nella maggioranza dei casi, il TSO era quindi illegittimo, non solo perché non richiesto dal sindaco, ma perché mancavano i presupposti per attuarlo, visto che Andrea era quieto e addirittura disponibile ad accettare altre soluzioni, non rifiutando quindi del tutto le “cure\".\r\nNonostante non ci fossero le condizioni stabilite dalla legge 180 lo psichiatra ha firmato il provvedimento e poi lo ha attuato senza l'autorizzazione del Sindaco. Difficile capire perché l’imposizione del TSO sia stata affidata ai i vigili, anziché al personale sanitario.\r\n\r\nResta il fatto che Andrea Soldi è stato assassinato brutalmente sotto gli occhi dei suoi amici e della tanta la gente che con lui trascorreva il tempo nella piazzetta, su quelle panchine a cui Andrea si era aggrappato per sfuggire all'ennesima cattura, all'ennesima prepotenza, all'ennesima violenza farmacologica.\r\n\r\nQuesta vicenda è approdata in tribunale, perché l’indignazione dei tanti che hanno assistito alla scena, era troppo forte e pubblica perché fosse ignorata, come quasi sempre accade.\r\n\r\nSarà interessante vedere quale narrazione di questa vicenda sarà proposta in aula.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella, del Collettivo antipischiatrico “Francesco Mastrogiovanni”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-10-11-raffaella-andreasoldi\r\n\r\n \r\n\r\n ","11 Ottobre 2016","2016-10-12 11:56:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/andrea-soldi-panchina-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/andrea-soldi-panchina.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/andrea-soldi-panchina.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/andrea-soldi-panchina-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/andrea-soldi-panchina-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Andrea Soldi, ucciso dalla psichiatria. 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Infatti i rimedi erano pressoché sperimentali: fumigazioni, elettroshock, acido nello stomaco ed altre torture che sortirono il 95% di vittime tra chi andava a curarsi negli ospedali. Oltretutto chi mostrava sintomi di colera veniva portato in un lazzaretto e sottratto di tutti i propri beni.\r\nIl popolo guidato da alcune associazioni operaie si auto-organizzò per distribuire coperte pulite, cibo e acqua potabile, collaborando unicamente laddove fosse richiesto. Anche parte della borghesia volle unirsi al progetto sostenendolo con dei capitali, ma lasciando piena autonomia alle reti di mutuo appoggio che continuarono ad evitare contatti con le autorità. I campi ospedalieri auto-gestiti diedero ottimi risultati e in capo a un mese l'epidemia si ridimensionò. A questa esperienza parteciparono anche Malatesta e altri anarchici che più di tutti si impegnarono a fare pressioni sulle autorità per avere viveri e coperte pulite.\r\nQuesta esperienza venne ripresa più volte da Malatesta per dimostrare l'efficacia dell'auto-organizzazione, ma anche per sottolineare gli stretti legami tra miseria ed epidemia, sfruttamento della terra e malattie, imperialismo e odio tra i popoli.\r\n\r\nQueste lettura ci offre la possibilità di rileggere in chiave odierna l'operato dello Stato e delle autorità sanitarie per la gestione del Covid. 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Prefetti e sindaci hanno ora il potere di cacciare poveri e sovversivi dalle città. La nuova legge sulla sicurezza urbana sancisce un salto di paradigma nella guerra ai poveri.\r\n\r\n\r\nLa politica estera del Movimento Cinque Stelle è stata definita da una consultazione sul Blog di Grillo. Ne è emerso un programma che ricalca quello delle correnti rosso-brune del nostro paese. Asse con la Russia putiniana, l'appoggio al regime nazionalsocialista della famiglia Assad in Siria, la dittatura democratica di Al Sisi in Egitto. Abbiamo fatto due chiacchiere con Stefano Capello. \r\n\r\n\r\nCorrenti di guerra. Psichiatria militare e faradizzazione durante la Prima guerra mondiale. I militari sperimentarono una sorta di elettroshock che anticiperà l'utilizzo in psichiatria delle terapie elettroconvulsive. \r\nNe abbiamo parlato con Marco Rossi, autore di un opuscolo che tratta un aspetto poco noto della Grande Guerra. \r\n\r\n\r\nProcesso per stupro. La memoria corre indietro, corre ai processi di tanti anni fa. Purtroppo la sentenza che ha assolto uno stupratore perché la donna ha “solo” detto “no, basta” è del 15 febbraio di quest’anno ed è stata emessa da un collegio presieduto dalla giudice Diamante Minucci. \r\nScritte sono comparse davanti al tribunale e alla Croce Rossa. \r\nDomenica 2 aprile un cacerolazo rumoroso contro la violenza dei tribunali si è trasformato in un corteo che ha percorso le vie del centro, tra interventi, letture, slogan e battere di coperchi\r\n\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nMercoledì 12 aprile\r\nore 12\r\npresidio contro la violenza dei tribunali davanti al Palagiustizia di Torino e altre 20 città\r\n\r\n\r\nGiovedì 20 aprile \r\nore 17\r\nQuando la sicurezza diventa decoro. 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