","Ancora forti tensioni in Burkina Faso dopo l'attentato di gennaio","post",1454333981,[62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/attentato-ouagadogou/","http://radioblackout.org/tag/burkina-faso/","http://radioblackout.org/tag/colpo-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/compaore/","http://radioblackout.org/tag/destabilizzazione/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-burkina/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/kabore/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[72,15,22,20,29,27,73,18,74],"attentato Ouagadogou","francia","Stati Uniti",{"post_content":76,"post_title":81,"tags":85},{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":80},[78],"burkina","La popolazione \u003Cmark>burkina\u003C/mark>bé continua ad essere oggetto di","La popolazione \u003Cmark>burkina\u003C/mark>bé continua ad essere oggetto di forti pressioni e violenze. Le prime \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> libere che si sono svolte a novembre, dopo il colpo di stato dello scorso settembre, non sembrano in grado di garantire un minimo di stabilità dopo una dittatura quasi trentennale. L'uscita di scena del deposto presidente Blaise Compaoré, rimasto per 27 anni al potere e responsabile dell’assassinio di Thomas Sankara, e del generale Dienderé, suo braccio armato, non sembra affatto semplice. 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Il Balai Citoyen per questa campagna elettorale è stato \"sostenuto\" da varie ong e ambasciate per una campagna di senibilizzazione sull'importanza di votare. Probabilmente sono stati pagati per crearlo, per passare messaggi \"progressisti\" di stampo occidentale.\r\n\r\nAnche se per limitare il clientelismo i gadget erano stati vietati, la compravendita dei voti basata su regali e promesse ha avuto sempre buon gioco (come dappertutto del resto..) e i politici di lungo corso come Kaboré hanno potuto scorrazzare come preferivano ad accaparrarsi voti, forti della ricchezza dei loro comitati elettorali.\r\n\r\nSentiamo il commento di Francesca, per quanto siamo riusciti a mantenere la linea con Ouagadougu\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\nAltre note a margine della diretta.\r\n\r\nLa popolazione che si è mobilitata aspetta segnali chiari e precisi di rottura con il passato, visto che vengono da 27 anni di dittatura di Blaise Compaoré e questo non può cancellare tutte le complicità. Roch è figlio del primo direttore della banca dell'Africa Occidentale e lui stesso era direttore di banca a 27 anni, capo del partito fino al 2012. Insomma uno che non ha mai tenuto una zappa in mano e in un paese composto all'80% da contadini è un paradosso. Il vero problema è Salif Diallo, arrivato secondo nelle competizione elettorale (il terzo è Simon Compaore, sindaco di Ouaga per 15 anni, accusato di corruzione che anche senza atti giudiziari è un dato di fatto palesato dallo stato della città). Salif è stato il gemello politico di Blaise, era lui che coordinava tutte le azioni repressive, presidiava le sessioni di tortura, soprattutto contro gli studenti. Salif è stato il ministro dell'agricoltura che ha fatto accordi segreti con Monsanto per introdurre cotone Ogm e che poi ha ricattato i contadini perché lo coltivassero (producendo molti suicidi tra coloro che dopo un raccolto scarso o dopo la siccità, non avevano i soldi per ricomprare altro cotone ogm dalla Monsanto stessa). Troppo pericoloso anche per Blaise che per lberarsene negli utlimi anni l'aveva \"esiliato\" a fare l'ambasciatore in Austria. In conflitto perenne con il fratello di Blaise, François, che viene accusato anche dai simpatizzanti di Blaise di averlo mandato alla rovina con i suoi consigli (ricopriva l'incarico ufficiale di consigliere speciale del presidente: nella sua megavilla, bruciata durante l'insurrezione dell'anno scorso sono stati ritrovati vari dossier compromettenti. Lui è il mandante dell'assassinio di Norbert Zongo). ll vero problema sarà se cambiano il capo di stato maggiore, rioccupando i centri di potere militare.\r\n\r\nOuaga è un villaggio dove tutti conoscono tutti, si sanno cose, ma le relazioni intepersonali hanno spesso la meglio; perciò Kabore è stato votato da buona parte di quelli che portano il suo stesso cognome: \"è uno di famiglia\" (è il terzo cognome per diffusione in Burkina), Salif ha elargito talmente tanti soldi negli anni e ha aiutato vicini, amici dei vicini, famiglie al villaggio, che alla fine \"sì, si comporta male ma non posso non votarlo\".\r\n\r\nTutto il mondo è paese... ne riparleremo presto di questo piccolo stato del Sahel.","4 Dicembre 2015","2015-12-09 13:01:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore.jpg 592w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Burkina: Kaboré presidente, una transizione nella tradizione",1449234980,[63,65,139,69],"http://radioblackout.org/tag/elezioni/",[15,20,99,18],{"post_content":142,"post_title":146,"tags":149},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[99],"Con le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> democratiche di domenica scorsa, vinte","Con le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> democratiche di domenica scorsa, vinte con il 53 per cento dei voti da Roch Kaboré (il cui partito MPP ha ottenuto la maggioranza relativa all'Assemblea nazionale), controversa figura presente al potere in ogni stagione successiva alla rivoluzione di Sankara, la transizione del paese verso un'epoca in grado di superare i quasi 30 anni di regime di Compaoré si ammanta di aspetti compromissori e difficilmente controllabili dai cittadini del giovane stato che comunque, dopo l'esperienza rivoluzionaria di Thomas Sankara degli anni '80, si mantiene anomalo rispetto al rapporto con le potenze coloniali e allo sfruttamento da parte occidentale, anche grazie all'assenza di risorse appetibili.\r\n\r\nLe \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> hanno visto una partecipazione ampia, con molti candidati alla presidenza (nonostante sia già stato un successo il fatto che molti più compromessi con il regime di Compaoré siano stati esclusi), mentre l'astensione è stata del 40%; il partito dei \"sankaristi\" ha ottenuto un suffragio inferiore rispetto alle aspettative perché una parte dell'elettorato del movimento Le Balai Citoyen (letteralmente \"la scopa cittadina\"), protagonista della rivolta che l'anno scorso ha cacciato Compaorè, ha riversato i voti sull'UPC di Zephirin Diabré, giunto secondo, giudicato più \"controllabile\" di Kaboré, per quanto proveniente da società petrolifere e di dottrina neoliberista. 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Il 16 settembre scorso i militari del Reggimento di sicurezza presidenziale (Rsp, corpo d’élite di 1.300 uomini) hanno interrotto il processo di transizione in atto e, guidati dal generale Diendéré, hanno preso in ostaggio il governo e il presidente. L'Rsp e Dienderé rappresentano il braccio armato del deposto presidente Blaise Compaoré - da 27 anni al potere e responsabile dell'assassinio di Thomas Sankara - in seguito alle enormi mobilitazioni popolari dell'ottobre scorso. Il prossimo 11 ottobre avrebbero dovuto svolgersi le elezioni per avviare un percorso di transizione e cambiamento per il paese e che avrebbe visto prima di tutto la scomparsa dell'ex generale golpista Compaoré dalle liste elettorali.\r\n\r\nNel corso del recente golpe ci sono stati molti scontri con un saldo di almeno 17 morti e circa 200 feriti. Il sospetto purtroppo è che molti altri corpi di manifestanti uccisi siano invece stati occultati dall'Rsp. A nulla sono servite la violenza e la repressione messa in atto dai militari: la forza e la determinazione dei movimenti popolari in tutto il paese ha di fatto bloccato il colpo di stato rendendo impossibile l'agibilità politica e geografica dei golpisti. Nella capitale si è resistito strada per strada e contemporaneamente l'Unione Africana ha giocato un ruolo di mediazione importante per la ripresa del processo di transizione. Da circa due giorni è tornata la calma nella capitale Ouagadougou e il corpo dell'Rsp è stato ufficialmente sciolto mediante un decreto presidenziale urgente.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo parlato con Francesca, una compagna che vive in Burkina da molti anni, per capire meglio la situazione attuale e gli scenari futuri. Ascolta il contributo\r\n\r\nUnknown","29 Settembre 2015","2015-09-30 17:34:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/burkina1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"298\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/burkina1.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Burkina Faso: aggiornamenti dopo il colpo di stato del 16 settembre",1443547352,[63,64,189,190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/movimenti-sindacali/","http://radioblackout.org/tag/movimento-popolare/","http://radioblackout.org/tag/processo-di-transizione/","http://radioblackout.org/tag/sankara/",[15,22,33,31,35,25],{"post_content":195,"post_title":199,"tags":202},{"matched_tokens":196,"snippet":197,"value":198},[99],"ottobre avrebbero dovuto svolgersi le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> per avviare un percorso di","Ouagadougou. 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Se in un primo momento sembrava che l’esercito volesse proporsi come unico attore protagonista della transizione, si è subito capito che non sarebbe stato possibile.\r\n\r\nQuello che è certo è che il popolo burkinabé ha vinto la sua battaglia: Blaise Compaoré è stato cacciato e la modifica dell’articolo 37 della Costituzione è ormai un brutto ricordo. Se la modifica della Costituzione fosse passata, non essendo la legge retroattiva Compaoré avrebbe potuto ripresentarsi alle prossime tre tornate elettorali. Considerando che il suo potere perdura da 27 anni, da quel 15 ottobre 1987 in cui il suo vecchio amico e compagno Thomas Sankara fu tradito e assassinato da un golpe, questo avrebbe significato un solo uomo al comando per oltre quarant’anni di fila.\r\n\r\nA Bobo-Dioulasso, la seconda città del Burkina, i militanti di Balai Citoyen, una delle principali organizzazioni della società civile che ha guidato la rivoluzione, sono in presidio di fronte al palazzo del comune, uno dei tanti simboli del potere saccheggiati e dati alle fiamme nella giornata del 30 ottobre. Il sindaco della città era un pezzo grosso del partito dell’ex-presidente, il Congrès pour la démocratie et le progrés (Cdp). Quando chiedi di parlare con qualcuno dell’organizzazione rispondono sorridenti ma decisi: «Qui non ci sono capi, siamo tutti compagni». 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Le radio rurali hanno avuto un ruolo fondamentale, diffondendo in tempo reale le informazioni nelle campagne: tutti oggi in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> sono a conoscenza di come evolve la situazione.\r\n\r\nSono tre i punti su cui insistono: sancire non la non modificabilità dell’articolo 37; abolire definitivamente il senato (l’istituzione del senato era l’altra proposta molto contestata dell’ultimo anno di presidenza Compaoré, ndr); limitare i poteri del presidente rendendo più effettivi gli equilibri interni fra le varie istituzioni democratiche.\r\n\r\nNe parliamo con Velio Caviello che in questi giorni ha seguito da Bobo Dioulasso le vicende del \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso per il Manifesto e altre testate\r\n\r\nVelio",{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":249},[83],"\u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso, l'insurrezione dei figli di Sankara",[251,253],{"field":109,"matched_tokens":252,"snippet":245,"value":246},[244],{"field":118,"matched_tokens":254,"snippet":249,"value":249},[83],{"best_field_score":172,"best_field_weight":173,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":256,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1155199671761633394",{"document":258,"highlight":298,"highlights":303,"text_match":170,"text_match_info":306},{"cat_link":259,"category":260,"comment_count":48,"id":261,"is_sticky":48,"permalink":262,"post_author":51,"post_content":263,"post_date":264,"post_excerpt":54,"post_id":261,"post_modified":265,"post_thumbnail":266,"post_thumbnail_html":267,"post_title":268,"post_type":59,"sort_by_date":269,"tag_links":270,"tags":284},[45],[47],"33545","http://radioblackout.org/2016/01/la-razza-la-lavoro-sfruttamento-falsa-accoglienza-e-repressione-da-rosarno-a-foggia/","Che cosa succede ai lavoratori migranti, più o meno \"regolari\" per quanto riguarda i documenti, ma sistematicamente sfruttati nelle campagne di Rosarno? Cosa accadrà a braccianti e lavoratori disoccupati nelle campagne di Foggia dove si moltiplicano baraccopoli e ghetti e dove l'amministrazione regionale è pronta a mettere in campo nuovi costosi progetti di \"accoglienza\" e gestione umanitaria cavalcando il solito tema dell'emergenza?\r\n\r\nNel dicembre scorso si sono verificate varie aggressioni a braccianti originari del Burkina Faso e del Mali che rientravano dal lavoro. La stessa auto si è avvicinata in più occasioni a lavoratori che tornavano dal lavoro in bicicletta: alcuni di loro sono stati presi a sprangate e sono stati ricoverati in ospedale riportando un trauma cranico. Episodi di estrema violenza contro lavoratori migranti a Rosarno sembrano ripetersi ed addirittura aumentare, creando un clima simile a quello del 2010. Quell'anno avvenne la famosa \"rivolta di Rosarno\" che scosse tutto il paese ed infranse finalmente l'ipocrisia di media e quella dell'opinione pubblica, facendo quanto meno \"intuire\" quali fossero le reali condizioni di oppressione e sfruttamento in cui vivevano migliaia di lavoratori precari e migranti in tutte le campagne del territorio nazionale, da anni.\r\n\r\nCon il passaggio al nuovo anno e nuove elezioni amministrative alle porte, in Puglia si gioca sull'abusato discorso democratico. In modo ossessivo si associa il solito mantra intorno alla \"legalità\" a pratiche sempre più violente di controllo e repressione, per quel che riguarda la \"gestione\" sempre redditizia dello sgombero forzato di campi \"abusivi\", baraccopoli, ghetti di ogni forma, in cui vivono lavoratori migranti e stagionali, non solo nel sud Italia. Negli ultimi anni, inoltre, la realtà mostra come moltissimi rifugiati e richiedenti asilo si ritrovino a vivere in quegli stessi ghetti, campi e casolari diroccati, perché espulsi dai circuiti della prima accoglienza che, nel migliore dei casi, dura solamente pochi mesi, dato che poi si deve far spazio ai \"nuovi arrivi\" attraverso progetti e gestione di strutture, su cui ci lucra buona parte del terzo settore e non solo.\r\n\r\nIn entrambi i casi - che si parli delle aggressioni contro braccianti e migranti a Rosarno o degli sgomberi (più volte annunciati nel corso degli ultimi due anni) di baraccopoli e ghetti più o meno estesi in provincia di Foggia - si evita accuratamente da parte di politicanti e autorità varie di parlare di altre questioni, costantemente rimosse perché evidentemente fondamentali per oliare l'economia ed i profitti di imprenditori, associazioni di settore e GDO nelle campagne italiane. I temi sono sempre gli stessi: le condizioni strutturali di abuso, sfruttamento e ricatto per quel che riguarda il lavoro, la mancanza di documenti o la difficoltà di rinnovare il permesso di soggiorno a causa della Bossi-Fini ancora in vigore, le indecenti condizioni \"abitative\" in cui si ritrova a vivere la stragrande maggioranza di braccianti e lavoratori disoccupati nel sud come nel nord Italia, i quali si spostano strutturalmente tra campi e ghetti, in cui ormai \"risiede\" una quantità crescente di persone che ha titolo di protezione internazionale.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo parlato di questi temi e di molto altro con Irene, attivista di Campagne in Lotta, che segue in particolare le situazioni di Rosarno e Foggia da parecchi anni.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nirene","18 Gennaio 2016","2016-01-20 19:28:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/23746044596_e76f4e98ff_z-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/23746044596_e76f4e98ff_z-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/23746044596_e76f4e98ff_z-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/23746044596_e76f4e98ff_z.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La razza al lavoro: sfruttamento, falsa \"accoglienza\" e repressione da Rosarno a Foggia",1453136492,[271,272,273,274,275,276,277,278,279,280,281,282,283],"http://radioblackout.org/tag/accoglienza/","http://radioblackout.org/tag/affari-sui-migranti/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/bracciantato/","http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/campagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/foggia/","http://radioblackout.org/tag/ghetti/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/","http://radioblackout.org/tag/rosarno/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/",[285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,297],"accoglienza","affari sui migranti","baraccopoli","bracciantato","braccianti","campagne in lotta","Foggia","ghetti","migranti","rifugiati","rosarno","sfruttamento","Sgomberi",{"post_content":299},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[83],"aggressioni a braccianti originari del \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso e del Mali che","Che cosa succede ai lavoratori migranti, più o meno \"regolari\" per quanto riguarda i documenti, ma sistematicamente sfruttati nelle campagne di Rosarno? 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Si tratta di una delle basi più importanti dell'Africom (Comando statunitense per l'Africa),dove erano presenti piu' di 1000 soldati e droni per il controllo del territorio . La diplomazia americana aveva tenuto un basso profilo con la giunta nigerina nel tentativo di mantenere il controllo su quell'area strategica ma i sospsetti di un accordo per la vendita di uranio all'Iran e l'avvicinamento alla Russia hanno raffreddato i rapporti fino alla rottura che si è concretizzata con la denuncia del trattato che consentiva la presenza militare americana nella base di Agadez. In questa approfondita conversazione affrontiamo anche il tema della natura delle giunte militari arrivate al potere in Mali ,Burkina Faso e Niger ,di quanto il loro panafricanismo sia distante da quello di Nkrumah o Lumumba ,del ruolo dell'esercito come ascensore sociale e incubatore di élite nelle società africane ,delle modalità con cui l'insurrezione jihadista s'insinua nelle contraddizioni preesistenti create dal potere coloniale, della stigmatizzazione delle popolazioni nomadi e anche della situazione in Senegal in vista delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bastioni-210224-IOCCHI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco dall'Aglio in questa seconda parte del suo intervento continuiamo la riflessione sulla crisi globale con una lettura che si sofferma sugli aspetti strategici e militari , l'abbandono della diplomazia e la scelta del conflitto fino alle estreme conseguenze come incapacità di rimettere in discussione la politica di allargamento della NATO , il ruolo giocato da personaggi come Victoria Nuland le cui dimissioni inducono ad una serie di riflessioni sulla strategia futura degli americani nel quadrante dell'Europa orientale,l'ampliamento dell'Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia che fa prefigurare un confronto militare sulle risorse dell'Artico dove nella competizione la Russia parte avvantaggiata .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-21032024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","23 Marzo 2024","2024-03-23 11:36:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/03/2024-IL NIGER CHIUDE LA BASE AMERICANA ,PREGI E DIFETTI DEL PANAFRICANISMO IN MIMETICA-LA FRAMMENTAZIONE GLOBALE SI TRASFERISCE NELL'ARTICO.","podcast",1711193805,[351],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[334],{"post_content":354},{"matched_tokens":355,"snippet":356,"value":357},[83],"arrivate al potere in Mali ,\u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso e Niger ,di quanto","Bastioni di Orione con Alessio Iocchi docente all'Orientale di Napoli ed esperto di Africa ,affronta la questione della denuncia da parte della giunta del Niger degli accordi del 2012 con la richiesta del ritiro immediato delle truppe americane dalla base di Agadez. 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Dal Senegal, squassato dalle rivolte contro il presidente, fino al Niger e al Mali, per esplorare i movimenti anticoloniali che da qualche anno soffiano nei paesi saheliani.\r\n\r\nNon è stata una legislatura facile per Macky Sall: da anni le proteste contro il suo governo infiammano il Senegal, chiedendo a gran voce un cambiamento significativo nelle politiche nazionali e nei rapporti con la Francia. Le elezioni previste per la fine di febbraio sono state inaspettate rinviate dal presidente, con conseguente scoppio di rivolte nelle strade e barricate nella capitale e nel sud del paese.\r\n\r\nCon Edoardo Baldaro, ricercatore di relazione internazionale, parleremo della nuova Alliance des États du Sahel composta da Niger, Burkina Faso, Mali e la loro uscita dalla CEDEAO. 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Baldaro ricercatore ed analista della situazione nel Sahel e della repressione nel Ciad ,dove la giunta militare di Mahamat Deby ha soffocato nel sangue le manifestazioni di protesta dell'opposizione con grande imbarazzo della diplomazia francese che ha sostenuto fin dall'inizio del golpe i militari ,la violenza della giunta al potere in Sudan dove le manifestazioni per ricordare il primo anniversario del golpe di Burhan che ha interrotto la transizione ,sono state duramente represse.\r\n\r\nAffrontiamo il quadro della regione del Sahel e i cambiamenti strategici nell'area con l'ingresso di attori come la Russia e la Turchia ,le ambiguità francesi e la loro politica che esercita due pesi e due misure rispetto alle giunte militari in Ciad o in Mali e Burkina Faso ,il ruolo delle élite locali nella spoliazione delle richezze di questi paesi\r\n\r\nIl brano inserito nel podcast é di un duo sudanese Rexus e Alila Doob ,musicisti che hanno sostenuto le rivolte contro Bashir e la giunta 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12:58:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/11/2022-CIAD ,SUDAN GIUNTE ASSASSINE ,MILITARI AL POTERE NEL SAHEL E LE AMBIGUITA' DELLA POLITICA FRANCESE-BRASILE LA VITTORIA DI LULA E LE ASPETTATIVE DI UN CONTINENTE CHE VIRA VERSO UNA SINISTRA SCOLORITA.",1667739516,[401],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[330],{"post_content":404},{"matched_tokens":405,"snippet":406,"value":407},[83],"Ciad o in Mali e \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso ,il ruolo delle élite","Bastioni di Orione in questa puntata parliamo con Edoardo Baldaro ricercatore ed analista della situazione nel Sahel e della repressione nel Ciad ,dove la giunta militare di Mahamat Deby ha soffocato nel sangue le manifestazioni di protesta dell'opposizione con grande imbarazzo della diplomazia francese che ha sostenuto fin dall'inizio del golpe i militari ,la violenza della giunta al potere in Sudan dove le manifestazioni per ricordare il primo anniversario del golpe di Burhan che ha interrotto la transizione ,sono state duramente represse.\r\n\r\nAffrontiamo il quadro della regione del Sahel e i cambiamenti strategici nell'area con l'ingresso di attori come la Russia e la Turchia ,le ambiguità francesi e la loro politica che esercita due pesi e due misure rispetto alle giunte militari in Ciad o in Mali e \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> Faso ,il ruolo delle élite locali nella spoliazione delle richezze di questi paesi\r\n\r\nIl brano inserito nel podcast é di un duo sudanese Rexus e Alila Doob ,musicisti che hanno sostenuto le rivolte contro Bashir e la giunta militare .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BASTIONI-03112022-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nParliamo dell'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> in Brasile e della vittoria di Lula con Diego Battistessa e Alfredo Somoza profondi conoscitori dell'America Latina ,ci soffermiamo sulle aspettative che pesano sul 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