","Torino. Corteo per autogoverno contro il terrore dello Stato Turco","post",1446035397,[66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/autogoverno/","http://radioblackout.org/tag/bakur/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-in-turchia/","http://radioblackout.org/tag/rojava/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[73,74,75,76,77,78],"autogoverno","bakur","corteo","elezioni in turchia","rojava","torino",{"post_content":80,"tags":85},{"matched_tokens":81,"snippet":83,"value":84},[82],"in","l'obiettivo dichiarato è l'ISIS, ma \u003Cmark>in\u003C/mark> realtà la repressione di abbatte","Il 24 luglio le forze di sicurezza turche danno il via ad una vastissima operazione militare antiterrorismo, l'obiettivo dichiarato è l'ISIS, ma \u003Cmark>in\u003C/mark> realtà la repressione di abbatte con estrema durezza sia sugli attivisti politici sia sulla popolazione civile kurda. \u003Cmark>In\u003C/mark> poco più di due mesi sono oltre 100 i civili (uomini, donne, anziani e bambini) uccisi dalle forze speciali turche, numerose città sono state sottoposte al coprifuoco, polizia e militari assediano, torturano e massacrano la \u003Cmark>in\u003C/mark> un crescendo di orrori.\r\nLe barbarie contro i civili vanno avanti anche oggi \u003Cmark>in\u003C/mark> un silenzio assordante.\r\nInoltre quasi 3000 persone sono state arrestate con l'accusa di essere militanti o simpatizzanti del PKK. Nel mirino c’è il partito dei popoli democratici (HDP), che alle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> di primavera è riuscito a superare lo sbarramento elettorale del 10%. Molti sindaci sono stati sollevati dal loro incarico e incarcerati per “appartenenza ad un organizzazione terroristica”.\r\nNel mirino c’è comunque un’esperienza di autogoverno locale, che dal Rojava al Bakur dimostra nei fatti che lo Stato e i confini, possono essere superati da una pratica che ne fa a meno, liberandosi delle logiche nazionaliste ed escludenti, come dalla pretesa di sottomettere la società ai dicktat religiosi.\r\n\r\nIl vero terrorista è Erdogan. \u003Cmark>In\u003C/mark> questi mesi sono state ampiamente dimostrare le collusioni di settori dei servizi segreti e dell'esercito turco con miliziani dell'ISIS, ampiamente sostenuta dalla \u003Cmark>Turchia\u003C/mark> con il passaggio di armi e rifornimenti.\r\nIl 31 ottobre e il 1° novembre sono state lanciate due giornata di mobilitazione a livello internazionale per sostenere la resistenza kurda\r\n\r\nAnche Torino il 31 ottobre ci sarà una manifestazione. Dalle 10 presidio - Ore 14:30 corteo -\r\nAppuntamento all’ex Stazione Ceres - Corso Giulio Cesare ang. via Andreis - Porta Palazzo\r\n\r\nAbbiamo parlato della situazione nell’area con Daniele e con Giulio.\r\n\r\nAscolta la diretta con Daniele:\r\n\r\n2010-10-27-daniele-kurdistan\r\n\r\nAscolta la diretta con Giulio:\r\n\r\n2010-10-27-giulio-kurdistan",[86,88,90,92,96,98],{"matched_tokens":87,"snippet":73},[],{"matched_tokens":89,"snippet":74},[],{"matched_tokens":91,"snippet":75},[],{"matched_tokens":93,"snippet":95},[21,82,94],"turchia","\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>turchia\u003C/mark>",{"matched_tokens":97,"snippet":77},[],{"matched_tokens":99,"snippet":78},[],[101,106],{"field":40,"indices":102,"matched_tokens":103,"snippets":105},[36],[104],[21,82,94],[95],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":83,"value":84},"post_content",[82],1736172819517538300,{"best_field_score":111,"best_field_weight":112,"fields_matched":113,"num_tokens_dropped":52,"score":114,"tokens_matched":36,"typo_prefix_score":52},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",{"document":116,"highlight":134,"highlights":153,"text_match":166,"text_match_info":167},{"cat_link":117,"category":118,"comment_count":52,"id":119,"is_sticky":52,"permalink":120,"post_author":55,"post_content":121,"post_date":122,"post_excerpt":58,"post_id":119,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_thumbnail_html":125,"post_title":126,"post_type":63,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":133},[49],[51],"88518","http://radioblackout.org/2024/04/alcune-valutazioni-post-elezioni-in-turchia/","Con Murat Cinar facciamo il punto sulle condizioni delle elezioni in Turchia e gli scontri tra popolazione e forze dell’ordine nei giorni immediatamente successivi. In diverse città, quali Sirnak e Van, dove il partito della Democrazia e dell’Uguaglianza del Popolo (DEM) ha ottenuto ottimi risultati, il governo turco è intervenuto tentando di delegittimare il risultato e ribaltare il voto curdo e filo-curdo (annulando, per esempio, a Van, l’incarico al neo eletto sindaco DEM Zeydan). Le proteste che sono seguite sono state represse duramente ma hanno contribuito a far tornare le autorità sui loro passi, almeno per il momento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Turchia-elezioni-MUrat-Cinar2024_04_04_2024.04.04-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","5 Aprile 2024","2024-04-05 09:32:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Dem-Party-Van-800x450-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Dem-Party-Van-800x450-1-300x169.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Dem-Party-Van-800x450-1-300x169.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Dem-Party-Van-800x450-1-768x432.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Dem-Party-Van-800x450-1.jpeg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Alcune valutazioni post elezioni in Turchia.",1712309567,[129,130,131,132],"http://radioblackout.org/tag/curdi/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[24,21,18,15],{"post_content":135,"post_title":139,"tags":142},{"matched_tokens":136,"snippet":137,"value":138},[21,82,15],"il punto sulle condizioni delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Turchia\u003C/mark> e gli scontri tra popolazione","Con Murat Cinar facciamo il punto sulle condizioni delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Turchia\u003C/mark> e gli scontri tra popolazione e forze dell’ordine nei giorni immediatamente successivi. \u003Cmark>In\u003C/mark> diverse città, quali Sirnak e Van, dove il partito della Democrazia e dell’Uguaglianza del Popolo (DEM) ha ottenuto ottimi risultati, il governo turco è intervenuto tentando di delegittimare il risultato e ribaltare il voto curdo e filo-curdo (annulando, per esempio, a Van, l’incarico al neo eletto sindaco DEM Zeydan). 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Questa volta l'operazione è dichiaratamente rivolta a est dell’Eufrate, nonostante la presenza di migliaia di militari americani esplicitamente schierati al fianco dei curdi dello Ypg/Ypj, obiettivo del Sultano.\r\nQuesto aspetto inquadra la situazione in modo particolare: due complici nella Nato su fronti opposti al punto che Erdogan si è sentito in dovere di specificare che il nemico non sono le truppe americane, ma dando un ultimatum: «Le truppe turche sono pronte a entrare in Mambij». E infatti si registra un bombardamento in territorio iracheno, in pieno inverno: una preparazione all’espulsione dei curdo-siriani dai loro territori, ai quali è ampiamente ascrivibile la sconfitta del Daesh in quelle zone.\r\n«Manbij è un posto in cui vivono arabi che si sono arresi a un’organizzazione terroristica», ha detto oggi Erdogan in un intervento durante una riunione dell’Organizzazione della cooperazione islamica a Istanbul. «Adesso vogliamo essere molto chiari: dovete fare pulizia, rimuovere i terroristi, o altrimenti entreremo a Manbij», ha aggiunto il capo dello Stato di Ankara rivolgendosi direttamente agli Stati Uniti. La Turchia, secondo il presidente, è determinata a portare “pace e sicurezza” nelle aree a est dell’Eufrate, dove le Ypg controllano un territorio che si estende per oltre 400 chilometri lungo il confine. «Non tollereremo – ha tuonato – un singolo giorno di ritardo». Ieri un portavoce dei ribelli siriani filo-turchi citato dal quotidiano “Hurriyet” ha affermato che almeno 15.000 combattenti sarebbero pronti a sostenere la nuova incursione turca in territorio siriano.\r\n\r\nQueste iniziative possono avere notevoli conseguenze a livello locale, perché un minimo squilibrio comporta compensazioni, interventi e sensibilità provenienti da Russia, Israele, Usa, Iran... qualche volta alcuni riuniti ad Astana; la situazione di Idlib è congelata da mesi; Assad sta rioccupando il territorio e il vicino Libano ricomincia a essere nei pensieri di Tel Aviv. Gli intrecci sono molteplici e variabili\r\n\r\nMa il Daesh non è definitivamente scomparso...\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonella De Biasi, analista geopolitica, freelance, esperta di storia e cultura curda: \r\n\r\nCongiuntura per la consueta guerra ai curdi","15 Dicembre 2018","2018-12-15 01:08:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/manbij-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/manbij-300x200.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/manbij-300x200.gif 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/manbij-768x511.gif 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le elezioni in Turchia fanno male al popolo curdo",1544835825,[129,130,131,185,186,132],"http://radioblackout.org/tag/guerra-di-siria/","http://radioblackout.org/tag/mambij/",[24,21,18,188,189,15],"Guerra di Siria","Mambij",{"post_content":191,"post_title":195,"tags":198},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[82],"Questo aspetto inquadra la situazione \u003Cmark>in\u003C/mark> modo particolare: due complici nella","Come capita a ogni appuntamento elettorale, Erdogan usa una nuova invasione o qualche massacro di curdi per ottenere consensi, insieme a infrastrutture. 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Ma finora nessun convoglio è entrato in Siria dalla Turchia nonostante tre valichi frontalieri siano stati dichiarati aperti e nonostante le dichiarazioni delle cancellerie occidentali di aver finanziato l'acquisto e l'invio di aiuti. La situazione rimane estremamente difficile anche nelle aree siriane disastrate ma controllate dal governo. Nonostante l'arrivo, all'aeroporto di Damasco, di aiuti da parte di numerosi Paesi, la macchina dei soccorsi interna procede con mille ostacoli dovuti alla carenza di mezzi di un Paese travolto da 12 anni di conflitto armato, afflitto da sanzioni occidentali e da una crisi economica senza precedenti nella sua storia.\"\r\n\r\nIl bilancio della situazione ad oggi è di oltre 22 mila morti, continuano le operazioni di soccorso in un contesto devastato dalle dinamiche di guerra e di attacco nel territorio della Siria del nord. E' interessante e necessario approfondire la questione dell'avvicinamento alle elezioni in Turchia che si situano in un momento di crisi economica e sociale profonda, quali scenari si aprono in una fase di gestione dell'emergenza che in un'ottica capitalista rappresenta un'opportunità di accelerazione e accumulazione di profitto e di potere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Trombetta, studioso di Siria contemporanea e autore di Siria. Dagli ottomani agli Asad. E oltre, Mondadori Università. 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Da Beirut è corrispondente per l’Ansa e collabora con numerose testate nazionali e straniere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Trombetta-terremoto-2023_02_09_2023.02.09-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":248},[82,15],"Aggiornamento con Lorenzo Trombetta sul terremoto \u003Cmark>in\u003C/mark> Siria e \u003Cmark>Turchia\u003C/mark>.",[250,252,254,256],{"matched_tokens":251,"snippet":24},[],{"matched_tokens":253,"snippet":26},[],{"matched_tokens":255,"snippet":240},[],{"matched_tokens":257,"snippet":152},[15],[259,261,263],{"field":107,"matched_tokens":260,"snippet":244,"value":245},[21,82,15,82],{"field":155,"matched_tokens":262,"snippet":248,"value":248},[82,15],{"field":40,"indices":264,"matched_tokens":265,"snippets":267},[36],[266],[15],[152],{"best_field_score":168,"best_field_weight":269,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":52,"score":270,"tokens_matched":36,"typo_prefix_score":52},14,"1736172819517014131",{"document":272,"highlight":291,"highlights":311,"text_match":166,"text_match_info":322},{"cat_link":273,"category":274,"comment_count":52,"id":275,"is_sticky":52,"permalink":276,"post_author":55,"post_content":277,"post_date":278,"post_excerpt":58,"post_id":275,"post_modified":279,"post_thumbnail":280,"post_thumbnail_html":281,"post_title":282,"post_type":63,"sort_by_date":283,"tag_links":284,"tags":288},[49],[51],"32276","http://radioblackout.org/2015/11/tuchia-lakp-vince-le-elezioni-proteste-e-scontri-a-diyarbakir/","L’AKP ha vinto le elezioni in Turchia. Il partito del presidente Erdoğan ha sfiorato il 50% delle preferenze, ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Con 315 seggi su 550 non ha però la maggioranza necessaria a modificare la Costituzione turca. Il partito laico e kemalista CHP di Kemal Kılıçdaroğlu ha ottenuto il 25,4% dei voti, confermando il risultato del 7 giugno scorso. Superano lo sbarramento del 10% anche l’MHP, il partito del Movimento Nazionalista, e i filo-curdi dell’HDP. Entrambe le formazioni politiche hanno però perso molti consensi rispetto alla scorsa tornata elettorale.\r\n\r\nDopo la vittoria del partito di maggioranza islamico-conservatore, le reazioni per lo scontento sono arrivate subito. A Diyarbakir, considerata capitale della regione curda nel Sud-Est della Turchia, i sostenitori del partito filo-curdo HDP sono scesi in strada. Ai lanci di pietre le forze dell’ordine hanno risposto con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.\r\n\r\nTra le proteste ha comunque fatto capolino, assieme a qualche bandiera del Pkk, la voglia dei militanti curdi di festeggiare il fatto che la formazione politica ha passato seppur di poco lo sbarramento del 10%. 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Tutti si chiedevano quale sarebbe stato il futuro di Erdigan e del suo partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP). La risposta è arrivata e siamo ancora di fronte a una dura iniezione di realtà. Erdogan tiene eccome in tutte le principali città del Paese. Tiene soprattutto a Istanbul e ad Ankara, teatro di scontri durissimi che hanno messo in discussione questo personaggio e attaccato i luoghi simbolo del suo potere, Di più. Possiamo dire che proprio il pugno di ferro usato in quelle circostanze abbia pagato. Ricordiamo che quelle mobilitazioni hanno visto scendere nelle piazze dell'intero Paese diversi milioni di persone, che hanno messo in discussione nei fatti il potere e la gestione paternalistico-autoritaria che ha caratterizzato in maniera crescente le politiche dell'AKP. Un partito che sotto il comando di Erdogan è stato in grado di identificarsi quasi totalmente con la macchina statale e con i gangli fondamentali del potere economico. L'opposizione socialdemocratica o kemalista d'altro canto s'è mostrata debole e inconcludente, incapace di dare vita a una proposta politica davvero alternativa (non è una novità anche ad altre latitudini). Così il premier turco non è stato scalfito nemmeno dai numerosi scandali che coinvolgevano suoi ministri (nella fattispecie i figli di tre ministri) e sui quali spiccava una conversazione compromettente, di cui Erdogan ha sempre negato la paternità, carpita attraverso un'intercettazione telefonica.\r\n\r\nVediamo i numeri. L’Akp ottiene, a livello nazionale, il 45,6% anche se registra un calo rispetto al 49,6% conquistato alle politiche del 2011. Il principale partito di opposizione, il Chp, si ferma invece al 29%. I nazionalisti ottengono il 15,3% dei voti e il partito curdo del Bdp si attesta quasi al 6%. Tra le grandi città Erdogan, come dicevamo, tiene il controllo sia di Istanbul che della capitale, Ankara. Smirne invece, la terza città del paese, tradizionalmente socialdemocratica, è rimasta nelle mani dell’opposizione, come la maggior parte della costa dell’Egeo fino ad Antalya e alla Turchia europea.\r\n\r\nOttimi risultati per il BDP, il partito kurdo che ha imposto i suoi candidati sindaco nelle principali città kurde. Proprio la questione kurda rappresenta uno dei terreni su cui Erdogan ha costruito la sua vittoria, dal momento che la tregua con il PKK ha fermato quasi del tutto gli attentati contro l'esercito turco.\r\n\r\nAbbiamo chiesto un commento a Murat Cynar, compagno e giornalista che vive da qualche tempo nella nostra città.\r\n\r\nmurat\r\n\r\n ","1 Aprile 2014","2014-04-07 12:54:18","La Turchia non sfiducia Erdogan",1396377027,[130,131,132],[21,18,15],{"post_content":337,"post_title":341,"tags":344},{"matched_tokens":338,"snippet":339,"value":340},[21,82,15],"grande attesa per l'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Turchia\u003C/mark>. Tutti si chiedevano quale sarebbe","C'era grande attesa per l'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Turchia\u003C/mark>. Tutti si chiedevano quale sarebbe stato il futuro di Erdigan e del suo partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP). 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Prendiamo spunto da questa vicenda per parlare con Rolando da Guerra, compagno che vive da tanti anni a Barcellona ,delle attività dei GAL ,squadroni della morte creati dal ministro degli interni del governo Gonzalez contro gli indipendentisti baschi,l'impunità riservata ai torturatori ,la natura della transizione spagnola,le complicità dello stato francese , il ruolo che ebbero nella repressione i neofascisti italiani in Spagna ,la memoria storica della guerra civile spagnola e le responsabilità del fascismo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-PAESI-BASCHI-rolando.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Aprile 2023","2023-04-01 11:47:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- TURCHIA VERSO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO DIMENTICANO L'OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI PALESTINESI-PAESE BASCO DOPO 39 ANNI RIAPPAIONO I FANTASMI DEL G.A.L. 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Prendiamo spunto da questa vicenda per parlare con Rolando da Guerra, compagno che vive da tanti anni a Barcellona ,delle attività dei GAL ,squadroni della morte creati dal ministro degli interni del governo Gonzalez contro gli indipendentisti baschi,l'impunità riservata ai torturatori ,la natura della transizione spagnola,le complicità dello stato francese , il ruolo che ebbero nella repressione i neofascisti italiani \u003Cmark>in\u003C/mark> Spagna ,la memoria storica della guerra civile spagnola e le responsabilità del fascismo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-PAESI-BASCHI-rolando.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":408,"snippet":411,"value":412},[409,410],"TURCHIA","ELEZIONI","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- \u003Cmark>TURCHIA\u003C/mark> VERSO LE \u003Cmark>ELEZIONI\u003C/mark> PRESIDENZIALI ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- \u003Cmark>TURCHIA\u003C/mark> VERSO LE \u003Cmark>ELEZIONI\u003C/mark> PRESIDENZIALI ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO DIMENTICANO L'OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI PALESTINESI-PAESE BASCO DOPO 39 ANNI RIAPPAIONO I FANTASMI DEL G.A.L. 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Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Novembre 2024","2024-11-03 15:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -TURCHIA ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",1730648245,[400],[379],{"post_content":436,"post_title":440},{"matched_tokens":437,"snippet":438,"value":439},[82,82,15],"parliamo dei mutamenti \u003Cmark>in\u003C/mark> corso \u003Cmark>in\u003C/mark> \u003Cmark>Turchia\u003C/mark> con le sospette aperture di","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo \u003Cmark>in\u003C/mark> questa puntata la prima parte . 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L'esito elettorale probabilmente produrrà un governo di coalizione debole ed una opposizione forte ma impossibilitata a governare , saranno ,come spesso è accaduto in passato,i militari a controllare e gestire il potere reale .\r\n\r\nLa classe media e i giovani delle grandi città hanno votato per i candidati indipendenti ,ma l'esercito che gestisce l'arsenale nucleare pakistano è l'interlocutore principale degli attori internazionali come gli U.S.A. che storicamente ,in particolare dalla guerra in Afganistan hanno utilizzato la piattaforma pakistana per favorire la loro penetrazione nell'area in funzione antisovietica prima e ed ora anticinese.\r\n\r\nAnche la Cina coltiva ottimi rapporti con l'esercito pakistano in contrapposizione con la proiezione indiana verso il Kashmir.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Zoppellaro giornalista freelance conoscitore dell'Armenia parliamo del ritorno della guerra fra Azerbaijan e Armenia ,a pochi giorni dalla scontata rielezione in Azerbaijan di Ilham Aliyev continuatore di una dinastia che governa il paese dal 1979 . Gli scontri di confine segnalano la volontà del governo azero di continuare lo stato di belligeranza per giustificare il potere della famiglia Aliyev e la sproporzione di ricchezza fra le èlite cleptocratiche e la maggioranza della popolazione .Il governo autoritario azero è sostenuto dalla complicità della Turchia e della Russia ,ma anche dall'appoggio occidentale basti pensare al 30 % delle importazioni di gas azero in Italia attraverso la TAP e ai contratti di fornitura militare con Leonardo. In Armenia sale la protesta dopo che alla fine di settembre, nel giro di due giorni l’Azerbaigian ha recuperato di fatto il controllo sul Nagorno Karabakh , territorio popolato da armeni che negli Anni 90 si era separato da Baku e reso indipendente con il nome di Repubblica di Artsakh. E adesso ha avviato una campagna per ripopolare la regione da cui ha provocato l’esodo di 130 mila civili della minoranza armena. C'è molta sfiducia verso il presidente Pashinian ma al contempo si teme un pronunciamento dell'esercito a sostegno dell'opposizione conservatrice ,in un area dove il sottile equilibrio è costantemente minacciato anche dagli attori esterni sempre pronti ad intervenire nella crisi .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-ARMENIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo di Mayotte ,isola di fronte al Madagascar territorio metropolitano francese, con Giovanni Gugg di Focus on Africa ,perchè nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Darmanin , accompagnato dalla ministra con delega all'Oltremare, ha annunciato l'intenzione di sopprimere lo Ius soli nell'isola – ovvero il diritto di acquisire la cittadinanza francese per il solo fatto di essere nati sul territorio francese, a prescindere dalla nazionalità dei genitori. Misure eccezionali che sono discusse all'Eliseo dai ministri col presidente Macron, che ha l'ultima parola sul provvedimento. Per modificare la Costituzione serve l'approvazione parlamentare a maggioranza qualificata dei tre quinti oppure tramite referendum confermativo. La situazione di Mayotte è presa a pretesto dal governo per far passare quella riforma delle regole per l'ottenimento della cittadinanza che è stata bocciata nell'Esagono .La rincorsa ai temi xenofobi cari all'estrema destra continua ma rischia di compromettere l'unità della Repubblica con un provvedimento che colpisce un diritto riconosciuto in Francia da secoli.\r\n\r\nPer impedire gli sbarchi irregolari, Gérald Darmanin ha anche promesso la creazione di \"una cortina di ferro in mare\", con la marina francese appostata al largo delle coste della Tanzania per contrastare un'altra rotta da nord verso Mayotte. La Francia attualmente concede la cittadinanza sia in base alla linea di sangue - un genitore francese, è lo ius sangunis - che al luogo di nascita, con uno ius soli temperato per cui un bambino nato sul territorio francese può acquisire la nazionalità francese a determinate condizioni. E questo deve valere per tutto il territorio francese, tranne Mayotte.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-MAYOTTE.mp3\"][/audio]","21 Febbraio 2024","2024-02-21 18:26:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 15/02/2024-PAKISTAN DOPO LE ELEZIONI SONO SEMPRE I MILITARI A DARE LE CARTE-ARMENIA E AZERBAIJAN UNA GUERRA CHE NON VUOLE FINIRE-MAYOTTE : DARMANIN ATTACCA IL\" DROIT DU SOL\" RINCORRENDO LA DESTRA XENOFOBA.",1708539961,[400],[379],{"post_content":466,"post_title":470},{"matched_tokens":467,"snippet":468,"value":469},[21,82],"Parliamo dell'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> Pakistan con Beniamino Natale giornalista che","Parliamo dell'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>in\u003C/mark> Pakistan con Beniamino Natale giornalista che da anni si occupa di Asia .L'emergere dei candidati indipendenti legati al partito di Imran Khan ,che si trova agli arresti, ha costituito la sorpresa di queste \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> ,deludendo le aspettative dell'ex primo ministro Nawaz Sharif appartenente ad una delle famiglie che storicamente hanno governato il Pakistan. L'esito elettorale probabilmente produrrà un governo di coalizione debole ed una opposizione forte ma impossibilitata a governare , saranno ,come spesso è accaduto \u003Cmark>in\u003C/mark> passato,i militari a controllare e gestire il potere reale .\r\n\r\nLa classe media e i giovani delle grandi città hanno votato per i candidati indipendenti ,ma l'esercito che gestisce l'arsenale nucleare pakistano è l'interlocutore principale degli attori internazionali come gli U.S.A. che storicamente ,\u003Cmark>in\u003C/mark> particolare dalla guerra \u003Cmark>in\u003C/mark> Afganistan hanno utilizzato la piattaforma pakistana per favorire la loro penetrazione nell'area \u003Cmark>in\u003C/mark> funzione antisovietica prima e ed ora anticinese.\r\n\r\nAnche la Cina coltiva ottimi rapporti con l'esercito pakistano \u003Cmark>in\u003C/mark> contrapposizione con la proiezione indiana verso il Kashmir.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Zoppellaro giornalista freelance conoscitore dell'Armenia parliamo del ritorno della guerra fra Azerbaijan e Armenia ,a pochi giorni dalla scontata rielezione \u003Cmark>in\u003C/mark> Azerbaijan di Ilham Aliyev continuatore di una dinastia che governa il paese dal 1979 . 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economica e che ha sempre vissuto la contesa elettorale in un contesto di scontri etnici a volte estremamente sanguinosi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/BASTIONI-ANGELO-ANGOLA-E-SENEGAL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/BASTIONI-FREDDY-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con il nostro gradito ospite in studio Francesco Valacchi parliamo brevemente degli scontri tribali avvenuti in India nel Tamil Nadu e le conseguenze dell'elezione della presidente indiana Drupadi Murmu prima esponente di origine tribale arrivata alla massima carica istituzionale indiana .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/BASTIONI-28072-VALACHI-INDIA.mp3\"][/audio]","2 Agosto 2022","2022-08-02 11:47:42","BASTIONI DI ORIONE 28/07/2022- IL MODELLO ASTANA PER I NUOVI EQUILIBRI MONDIALI TURCHIA RUSSIA E 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approfondendone gli aspetti piu' controversi con Matteo Palamidesse spesso ospite della nostra trasmissione sui temi riguardanti il Corno d'Africa ,con il quale ci soffermiamo sulle conseguenze della guerra ,i costi umani devastanti ,la distruzione delle infrastrutture ,la carestia che coinvolge milioni di persone .La frattura tra le comunità abituate finora a convivere frutto di una politica nazionalista che ha aizzato le divisioni , i rischi di una ripresa del conflitto ,la mancanza di una percorso di giustizia che sanzioni i crimini commessi da entrambe le parti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BASTIONI-ETIOPIA-17112022.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cinar giornalista turco da anni in Italia e collaboratore di molte testate ,parliamo delle conseguenze dell'attentato a Istanbul ,l'arresto dal sospetto tempismo della presunta attentatrice, guarda caso siriana e fiancheggiatrice del PKK ,ci interroghiamo sul \"cui prodest\",la situazione di crisi economica della Turchia ,l'avvicinarsi delle elezioni nel 2023 dal possibile esito incerto per Erdogan ,la rivoltante ipocrisia occidentale e la complicità russa nel sostegno alla brutale repressione dei curdi in Siria ,la questione dei rifigiuati siriani in Turchia e le ricadute economiche e politiche della loro presenza .Erdogan intanto , ed è notizia di queste ore, ha bombardato Kobane ,ci sarebbero una trentina di vittime ,l'alibi dell'attentato e il colpevole silenzio delle cancellerie consentono all'autocrate turco di avere mano libera contro i curdi.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BASTIONI-17112022-TURCHIA.mp3\"][/audio]","20 Novembre 2022","2022-11-20 22:45:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 17/11/2002- ACCORDO DI PRETORIA FRA ETIOPIA E TPLF ,LUCI E OMBRE DI UN PRIMO PASSO PER UNA DIFFICILE 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puntata parliamo con Edoardo Baldaro ricercatore ed analista della situazione nel Sahel e della repressione nel Ciad ,dove la giunta militare di Mahamat Deby ha soffocato nel sangue le manifestazioni di protesta dell'opposizione con grande imbarazzo della diplomazia francese che ha sostenuto fin dall'inizio del golpe i militari ,la violenza della giunta al potere in Sudan dove le manifestazioni per ricordare il primo anniversario del golpe di Burhan che ha interrotto la transizione ,sono state duramente represse.\r\n\r\nAffrontiamo il quadro della regione del Sahel e i cambiamenti strategici nell'area con l'ingresso di attori come la Russia e la Turchia ,le ambiguità francesi e la loro politica che esercita due pesi e due misure rispetto alle giunte militari in Ciad o in Mali e Burkina Faso ,il ruolo delle élite locali nella spoliazione delle richezze di questi paesi\r\n\r\nIl brano inserito nel podcast é di un duo sudanese Rexus e Alila Doob ,musicisti che hanno sostenuto le rivolte contro Bashir e la giunta militare .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BASTIONI-03112022-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nParliamo dell'esito delle elezioni in Brasile e della vittoria di Lula con Diego Battistessa e Alfredo Somoza profondi conoscitori dell'America Latina ,ci soffermiamo sulle aspettative che pesano sul nuovo presidente ,il quadro continentale che vede il prevalere di governi riformisti ,l'atteggiamento conciliante dei poteri mediatici ed economici verso Lula ,la permanenza del bolsonarismo nella società brasiliana e la vittoria della destra nelle grandi città ,gli equilibri parlamentari e la tradizione della transumanza di senatori e deputati ,la posizione dell'ingombrante vicino del nord .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/BASTIONI-03112022-BRASILE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Novembre 2022","2022-11-06 12:58:36","BASTIONI DI ORIONE 03/11/2022-CIAD 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