","Ecuador: Il primo turno di elezioni porta alla ribalta il voto popolare","post",1739568629,[65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/conaie/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-presidenziali/","http://radioblackout.org/tag/immmigrazione/","http://radioblackout.org/tag/partito-indigeno/",[71,72,38,73,74],"Conaie","Ecuador","immmigrazione","Partito Indigeno",{"post_content":76,"post_title":80,"tags":83},{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":79},[15],"percento al primo turno di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> in Equador. Il giornalista Andrea Gonzales","Due opzioni politoche hanno inaspetttamente superato la soglia dello zero virgola percento al primo turno di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> in Equador. Il giornalista Andrea Gonzales è una due opzioni con la sua proposta capital-ecologista, mentre la seconda è Leonidas Iza della conaie, ovvero il partito indigeno.L’esito del voto ha l’importanza di dimostrare che il paese porta altro in seno rispetto alla proposta politica classica, che lo vedeva schiacciato in un bipolarismo tra il correismo e la destra di Noboa, presdente alle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> del 2023.\r\n\r\nLa prima turnata ha anche visto un testa a testa tra i due partiti classici con il correismo che porta il nome di Luisa Gonzales e il partito di Noboa entrambi al 44% non riuscendo a superare la soglia per la presidenza.\r\n\r\nIl sette percento mancante, che allontana noboa e correismo dal sedersi sulla poltrona presidenziale, lascia nelle mani delle opzioni più minoritarie la possibilità di vittoria di uno dei due partiti, tramite un endorsment ad essi. Un sette percento che sfugge dalle proposte tradizionali dei due partiti e quindi che li costringerà a dei mutamenti per tentare di andare incontro a nuovi possibili elettori. E’ però difficile pensare a Gonzales o Iza come possibili endorsment per le due classiche opzioni del paese.\r\n\r\nCon questo primo turno di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> il paese mostra di aver sconfitto la logica del voto utile, la costrizione al bipartitismo a cui i due partiti classici hanno cercato di spingere l’Ecuador per tenere tra le loro mani le sorti politiche del paese. \r\n\r\nNe parliamo con Andrea Cegna, corrispondente di Radio Onda d'Urto dal Messico e giornalista freelance:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/EcuadorPrimaTurnataElezioniCegna-1.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":81,"snippet":82,"value":82},[15],"Ecuador: Il primo turno di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> porta alla ribalta il voto popolare",[84,86,88,92,94],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":72},[],{"matched_tokens":89,"snippet":91},[15,90],"presidenziali","\u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark>",{"matched_tokens":93,"snippet":73},[],{"matched_tokens":95,"snippet":74},[],[97,103,106],{"field":39,"indices":98,"matched_tokens":100,"snippets":102},[99],2,[101],[15,90],[91],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":82,"value":82},"post_title",[15],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":78,"value":79},"post_content",[15],1157451471441625000,{"best_field_score":111,"best_field_weight":14,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":51,"score":112,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},"2211897868544","1157451471441625195",{"document":114,"highlight":130,"highlights":146,"text_match":109,"text_match_info":156},{"cat_link":115,"category":116,"comment_count":51,"id":117,"is_sticky":51,"permalink":118,"post_author":54,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":57,"post_id":117,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":62,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":129},[48],[50],"48225","http://radioblackout.org/2018/06/elezioni-presidenziali-in-turchia-uno-sguardo-alla-vigilia-del-voto/"," \r\n\r\nDa una settimana i turchi residenti all'estero si recano alle urne per votare le presidenziali e parlamentari che si terranno in Turchia il 24 di giugno. La campagna elettorale è stata parecchio dura in Europa e a tratti condotta in modo scorretto da parte di Erdogan che ha attaccato a destra e a manca i proprio oppositori politici. Se da una parte molti Paesi europei, come Francia e Germania, non hanno lasciato spazio ai partiti turchi, soprattutto a quello di governo, proibendo di fatto la possibilità di fare regolare campagna elettorale, dall'altra l'attuale presidente ha viaggiato in tutta Europa senza difficoltà invitato a stringere le mani e a concludere affari con quegli stessi premier che gli negavano legittimità. In patria Erdogan ha girato a suo favore questa censura europea grazie soprattutto all'utilizzo quasi esclusivo che ha dei media con cui porta avanti un'aggressiva campagna elettorale.\r\n\r\nA Suruc intanto proprio qualche giorno fa si sono verificati degli scontri a fuoco che hanno fatto delle vittime e hanno visto contrapposti da una parte un candidato parlamentare dell'Akp e il suo seguito in tour elettorale e dall'altra un negoziante e la sua famiglia che hanno negato al candidato l'accesso al negozio. I testimoni hanno raccontato che l'esponente dell'Akp sarebbe poi tornato insieme ai suoi armati e che avrebbero aperto il fuoco uccidendo il figlio del negoziante e innescando la reazione tra le persone presenti che si sarebbero poi armate di bastoni e coltelli. Il bilancio è di 9 feriti e 4 morti, due dei quali potevano forse salvarsi se i sostenitori governativi non avessero ritardato l'arrivo dei soccorsi. Ovviamente la versione fornita dal governo inverte le parti e dà la colpa come di consuetudine all' Hdp in un momento in cui Erdogan teme il ballottaggio per la carica di presidente e anche i kemalisti sembrano recuperare consenso.\r\nCiò creerebbe un quadro politico completamente inedito in cui l’opposizione, all’angolo da quindici anni, potrebbe avere più voce in capitolo per la gestione del potere in Turchia.\r\n\r\nA pesare sulle scelte elettorali saranno soprattutto i problemi dell'economia e della lira che ha perso il 20% rispetto al dollaro da inizio dell'anno e che fanno presagire nel prossimo futuro una grave crisi che potrebbe travolgere il Paese.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nMurat\r\n\r\n \r\n\r\n ","16 Giugno 2018","2018-06-20 12:07:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/d8cd1dd0324b48a2a8330b012a73712f-kVbE-835x437@IlSole24Ore-Web-Copia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"157\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/d8cd1dd0324b48a2a8330b012a73712f-kVbE-835x437@IlSole24Ore-Web-Copia-300x157.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/d8cd1dd0324b48a2a8330b012a73712f-kVbE-835x437@IlSole24Ore-Web-Copia-300x157.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/d8cd1dd0324b48a2a8330b012a73712f-kVbE-835x437@IlSole24Ore-Web-Copia-768x402.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/d8cd1dd0324b48a2a8330b012a73712f-kVbE-835x437@IlSole24Ore-Web-Copia.jpg 835w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni anticipate in Turchia: uno sguardo alla vigilia del voto",1529159930,[67,127,128],"http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[38,26,23],{"post_content":131,"post_title":135,"tags":139},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[90],"alle urne per votare le \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> e parlamentari che si terranno"," \r\n\r\nDa una settimana i turchi residenti all'estero si recano alle urne per votare le \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> e parlamentari che si terranno in Turchia il 24 di giugno. 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tornata elettorale presidenziale in Francia è stata accompagnata da manifestazioni e occupazioni. \"Ni Le Pen, Ni Macron\", questo lo slogan principale delle mobilitazioni che, però, non sono state particolarmente partecipate.\r\n\r\nDi quello che è successo al di fuori delle urne elettorali, delle occupazioni di Università e scuole superiori, della composizione delle piazze, abbiamo parlato con un Compagno che si trova a Parigi.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/francia.mp3\"][/audio]","28 Aprile 2022","2022-04-28 10:22:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/278531909_5079842752114569_8763187846064845534_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/278531909_5079842752114569_8763187846064845534_n-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" 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13 gennaio 2024 si terranno le prossime elezioni presidenziali della Repubblica di Cina, Taiwan. 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Nel frattempo il paese è sempre più militarizzato, la repressione aumenta, e in alcune regioni gli scontri con le organizzazioni terroristiche islamiche sono ormai quotidiani.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Chiara Cruciati, caporedattrice di Nena News e giornalista del Manifesto:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/Egitto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","28 Marzo 2018","2018-04-03 14:11:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/al-sisi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/al-sisi-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/al-sisi-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/al-sisi.jpg 457w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","l'Egitto di Al Sisi al terzo giorno di elezioni presidenziali",1522263325,[],[],{"post_content":262,"post_title":266},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[15,90],"Le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> in Egitto stanno volgendo al","Le \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> in Egitto stanno volgendo al termine e la vittoria del presidente Al Sisi, con un solo candidato come oppositore, è data per certa, in uno scenario contraddistinto da un'astensione elevatissima, un crollo della partecipazione politica e scetticismo rispetto all'operato di governo. 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Nel frattempo il paese è sempre più militarizzato, la repressione aumenta, e in alcune regioni gli scontri con le organizzazioni terroristiche islamiche sono ormai quotidiani.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Chiara Cruciati, caporedattrice di Nena News e giornalista del Manifesto:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/Egitto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":267,"snippet":268,"value":268},[15,90],"l'Egitto di Al Sisi al terzo giorno di \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark>",[270,272],{"field":107,"matched_tokens":271,"snippet":264,"value":265},[15,90],{"field":104,"matched_tokens":273,"snippet":268,"value":268},[15,90],{"best_field_score":243,"best_field_weight":244,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":51,"score":275,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},"1157451471441100922",{"document":277,"highlight":291,"highlights":299,"text_match":241,"text_match_info":304},{"cat_link":278,"category":279,"comment_count":51,"id":280,"is_sticky":51,"permalink":281,"post_author":54,"post_content":282,"post_date":283,"post_excerpt":57,"post_id":280,"post_modified":284,"post_thumbnail":285,"post_thumbnail_html":286,"post_title":287,"post_type":62,"sort_by_date":288,"tag_links":289,"tags":290},[48],[50],"30938","http://radioblackout.org/2015/07/burundi-elezioni-presidenziali-e-opposizione/","In attesa dell'esito delle elezioni presidenziali che- è facile prevederlo- vedranno come vincitore nuovamente Pierre Nkurunziza, ricandidatosi per la terza in aperta violazione della Costituzione, abbiamo parlato con Marta Mosca, antropologa ricercatrice che da mesi si trova nel paese. Come avviene da molti mesi, anche questa tornata elettorale è stata segnata dalle violenze della polizia per soffocare il giovane movimento d'opposizione. Le elezioni si sono tenute in un crescente clima di terrore, provocato nella popolazione dalla cruenta repressione governativa. Nei quartieri della capitale Bujumbura abitati soprattutto dagli oppositori del presidente, i pochi che si sono recati alle urne cancellavano immediatamente l'inchiostro sull'indice utilizzato per esprimere il voto contrario a Nkurunziza, per il fondato timore di rappresaglie.\r\nLa diretta è stata anche un 'occasione per analizzare insieme gli elementi di novità del movimento d'opposizione sorto e cresciuto negli ultimi mesi nel paese africano: un movimento che, a dispetto dei tentativi di manipolazione del discorso etnico da parte del presidente, non è invece caratterizzato dalla divisione etnica ma da uno schietto afflato politico dal basso, che vede protagonisti giovani e donne. Un'occasione, infine, per parlare delle democrazie in Africa, segnate dal passato coloniale e dalle politiche neo-coloniali di FMI e Banca Mondiale.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/marta_burundi.mp3\"][/audio]","23 Luglio 2015","2015-07-24 12:18:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/B3-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/B3-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/B3-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/07/B3.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Burundi, elezioni presidenziali e opposizione",1437655620,[],[],{"post_content":292,"post_title":296},{"matched_tokens":293,"snippet":294,"value":295},[15,90],"In attesa dell'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> che- è facile prevederlo- vedranno","In attesa dell'esito delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> che- è facile prevederlo- vedranno come vincitore nuovamente Pierre Nkurunziza, ricandidatosi per la terza in aperta violazione della Costituzione, abbiamo parlato con Marta Mosca, antropologa ricercatrice che da mesi si trova nel paese. 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Prendiamo spunto da questa vicenda per parlare con Rolando da Guerra, compagno che vive da tanti anni a Barcellona ,delle attività dei GAL ,squadroni della morte creati dal ministro degli interni del governo Gonzalez contro gli indipendentisti baschi,l'impunità riservata ai torturatori ,la natura della transizione spagnola,le complicità dello stato francese , il ruolo che ebbero nella repressione i neofascisti italiani in Spagna ,la memoria storica della guerra civile spagnola e le responsabilità del fascismo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-PAESI-BASCHI-rolando.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Aprile 2023","2023-04-01 11:47:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- TURCHIA VERSO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO DIMENTICANO L'OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI PALESTINESI-PAESE BASCO DOPO 39 ANNI RIAPPAIONO I FANTASMI DEL G.A.L. 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Prendiamo spunto da questa vicenda per parlare con Rolando da Guerra, compagno che vive da tanti anni a Barcellona ,delle attività dei GAL ,squadroni della morte creati dal ministro degli interni del governo Gonzalez contro gli indipendentisti baschi,l'impunità riservata ai torturatori ,la natura della transizione spagnola,le complicità dello stato francese , il ruolo che ebbero nella repressione i neofascisti italiani in Spagna ,la memoria storica della guerra civile spagnola e le responsabilità del fascismo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/BASTIONI-PAESI-BASCHI-rolando.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":370,"snippet":373,"value":374},[371,372],"ELEZIONI","PRESIDENZIALI","ORIONE 30/03/2023- TURCHIA VERSO LE \u003Cmark>ELEZIONI\u003C/mark> \u003Cmark>PRESIDENZIALI\u003C/mark> ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE","BASTIONI DI ORIONE 30/03/2023- TURCHIA VERSO LE \u003Cmark>ELEZIONI\u003C/mark> \u003Cmark>PRESIDENZIALI\u003C/mark> ,ERDOGAN RITROVA RUSSIA E SIRIA-ISRAELE LE MANIFESTAZIONI CONTRO LA RIFORMA DEL GOVERNO DIMENTICANO L'OCCUPAZIONE MILITARE DEI TERRITORI PALESTINESI-PAESE BASCO DOPO 39 ANNI RIAPPAIONO I FANTASMI DEL G.A.L. 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Noboa vs Gonzáles: il ballottaggio in Ecuador vede il confronto dei molti mondi che compongono il paese..\r\n\r\nI reciproci tentativi di isolare il nemico dal mercato\r\nAbbiamo chiesto ad Alessandra Colarizi, direttrice editoriale di “China Files”, di restituirci un’idea di quello che può essere lo sguardo della società cinese sulla scomposta guerra commerciale trumpiana.\r\nA iniziare dall’identificazione di eventuali nuovi partner commerciali in sostituzione del mercato statunitense (considerando anche un’improbabile ulteriore estensione della presenza cinese in Africa, a fronte di un più probabile controllo della regione limitrofa – il libero scambio con Corea e Giappone? – e dell’Asean), o di assorbimento interno di parte delle esportazioni; prendendo poi in considerazione le contromisure non solo tariffarie adottate dal governo cinese, mirate e dunque già meditate prima che si scatenasse la buriana; la riduzione dei bond americani in pancia alle casse di Pechino (secondo detentore mondiale del debito di Washington); la creazione del welfare.\r\nSi è inserito anche il problema dei porti di Panama e degli altri scali interessati all’operazione di Trump, che mira a mettere sotto pressione la Cina. Il problema è quanto la guerra commerciale vada a impattare sul mercato del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori cinesi, che hanno saputo inscenare “incidenti di massa” per protestare contro la recessione della qualità della vita.\r\nQueste ostilità si vanno a inserire in una contingenza che vede dal covid e dalla bolla immobiliare in avanti la situazione economico-finanziaria meno positiva e arrembante nello sviluppo commerciale cinese, che viene tamponata con il nazionalismo e la rivalità con gli Usa, quindi la guerra commerciale scatenata da Trump potrebbe essere un atout per rinforzare la difesa. Si va dipingendo un gioco di guerra che vede i due contendenti intenti a isolare il nemico nel suo recinto, precludendogli relazioni commerciali con il resto del mondo.\r\nSicuramente i prodotti cinesi sono concorrenziali con qualsiasi altro prodotto per qualità/prezzo, a prescindere da qualsiasi guerra di dazi. Rimane da vedere se il prevedibile mafioso della Casa Bianca non imporrà all'Europa di applicare le stesse tariffe comminate alla Cina dalla inaffidabile amministrazione trumpiana, altrimenti...\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6raaHK91qq3LlnKS8tT0Ur?si=Pml1A4qlS1u5_IZ_tKoXxA\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti sull’Asia orientale si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AlessandraColarizi_Decoupling-Forzato.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGangs of Port-au-Prince\r\nNon si arresta la vendetta coloniale per l’atto rivoluzionario di indipendenza di Toussaint Louverture che nel 1791 fece di Haiti la prima colonia affrancata dal giogo francese. Infatti l’indifferenza per le condizioni disastrose in cui versa in particolare la capitale e la crisi esistenziale di un paese privo di risorse, saccheggiato da gang che spadroneggiano facendosi beffe di truppe keniane dell’Onu e armate dalla vicina Florida.\r\nRoberto Codazzi ci aggiorna sulla situazione, ma soprattutto dipinge il quadro per cui riusciamo a farci un’idea di cosa significa vivere in queste condizioni, con le gang che controllano tutti i quartieri della capitale tranne uno, con sparuti gruppi di autodifesa di cittadini (e si registrano linciaggi di appartenenti alle gangs catturati), scarsità di cibo, baratto, ritorno alle campagne per poter coltivare almeno il nutrimento, difficoltà di movimenti per i molti posti di blocco gestiti dalle bande e le comunicazioni affidate a eroici giornalisti radiofonici che vengono assassinati, quando si individuano le sedi delle radio. Le uniche merci che transitano tra Miami e Port-au-Prince sono le armi; altra provenienza di armi è dalla Colombia/Venezuela nel sistema del narcotraffico, che vede in Haiti un hub.\r\nTra Repubblica dominicana e Haiti ci sono costanti frizioni, frontiere chiuse – pur se sono concesse aperture a merci per consentire la sopravvivenza in assenza di possibilità di accesso al territorio haitiano. Ora si aggiungono rimpatri e restrizioni sui cittadini haitiani presenti in territorio dominicano, anche se la repubblica dominicana si fonda sulla manodopera a basso costo dei “cugini” haitiani, che ora si contano in misura di circa 2 milioni di presenze in condizioni precarie. Si organizzano marce per l’espulsione dal territorio turistico dominicano.\r\nGli haitiani sono respinti senza interruzione dagli Usa dal mandato di Obama: una situazione consolidata dalle immagini al confine messicano, quando venivano inseguiti con i lazos; i rimpatri sono ora ridotti dalla chiusura degli aeroporti.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/l-ulteriore-deterioramento-della-vita-di-haiti--65552467\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione al Caribe si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/RobertoCodazzi_Gangs-of-Port-au-Prince.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Davide Matrone ,docente universitario e giornalista freelance che vive a Quito , parliamo delle elezioni presidenziali in Ecuador , lunedi ci sarà il ballottaggio fra la candidata di \"Revolucion Ciudadana\", partito legato al correismo ,Luisa Gonzalez e il figlioccio della dinastia più ricca dell'Ecuador ,Daniel Noboa ,attuale presidente . Nonostante qualche scivolone xenofobo sulla questione dei rifugiati venezuelani che vorrebbe rimpatriare forzosamente e l'assenza nella sua campagna elettorale dei temi del lavoro ,Luisa Gonzalez incarna la sinistra che c'è in Ecuador in questo momento storico ,sicuramente lontana dalla radicalità del correismo della prima ora .L'alleanza storica con il movimento indigeno Pachakutik - braccio politico della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie), la più grande del Paese - guidato da Leonidas Iza sposta il baricentro della \" revolucion ciudadana\" verso posizioni piu' progressiste ed evidenzia il prevalere all'interno delle comunità indigene di posizioni antiliberiste rompendo con il sostegno ai presidenti conservatori Lasso e Noboa dei cosidetti \"ponchos dorados \" la borghesia indigena che aveva fatto blocco con le élite reazionarie di Quito. Noboa ha fallitto totalmente sulla questione della sicurezza in un paese che è diventato hub privilegiato dei narcotrafficanti in America Latina ,tanto da dover ricorrere ai mercenari americani della \"Blackwater\" ,mandando evidenti segnali di debolezza e inadeguatezza nell'affrontare il problema della sicurezza che è molto sentito dalla popolazione che fino a qualche tempo fa viveva in paese considerato realtivamente sicuro ,mentre adesso L'Ecuador ha il tasso di omicidi più elevato del Sudamerica. Il ricorso ai mercenari nordamericani si configura anche come un ingerenza palese di un paese straniero negli affari interni dell'Ecuador ,mentre si manifesta la subordinazione di Noboa alle pretese di Washington che vorrebbe riappropiarsi anche della base militare di Manta , chiusa nel 2006 da Correa.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-nuovo-ciclo-del-correismo--65555974\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti in relazione all'America latina si trovano qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BASTIONI-10042025-ECUADOR.mp3\"][/audio]","13 Aprile 2025","2025-04-14 12:50:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 10/04/2025- LA SOCIETÀ CINESE AL TEMPO DEI DAZI - IL TERRORE S’INSTALLA A PORT-AU-PRINCE -DIETRO AL BALLOTTAGGIO TANTI ECUADOR",1744540748,[362],[329],{"post_content":423},{"matched_tokens":424,"snippet":425,"value":426},[15,90],"vive a Quito , parliamo delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> in Ecuador , lunedi ci sarà","La Guerra dei dazi impatta con il Partito comunista cinese e la società cinese, decoupling e reazioni alla confusione trumpiana. 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Il primo libro uscirà il prossimo 5 settembre e sarà la traduzione del saggio On Leadership scritto da Tony Blair, primo ministro britannico tra il 1997 e il 2007 e a lungo leader del Partito Laburista. 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Albanese aveva reso la liberazione di Assange una delle priorità diplomatiche del suo governo: nell’ottobre del 2023 in una visita alla Casa Bianca ne aveva parlato direttamente col presidente statunitense Joe Biden, mentre qualche mese dopo il suo partito aveva appoggiato una mozione parlamentare, approvata a larga maggioranza, che di fatto chiedeva la liberazione di Assange agli Stati Uniti e al Regno Unito, dove era detenuto.\r\n\r\nhttps://www.ilpost.it/2024/06/25/wikileaks-oggi/\r\n\r\nNel 2016 WikiLeaks tornò improvvisamente rilevante perché cominciò a diffondere documenti riservati (soprattutto email) che provenivano dal Partito Democratico statunitense e dal comitato elettorale di Hillary Clinton, che in quel momento era candidata alle elezioni presidenziali. A quanto sembra i documenti erano stati sottratti al partito e a Clinton da hacker russi vicini al regime di Vladimir Putin, che durante quella campagna elettorale provarono ad agevolare l’elezione di Donald Trump, ritenuto meno ostile di Clinton a Putin. WikiLeaks ha sempre negato di avere ricevuto i documenti dai russi, ma l’intelligence statunitense si è detta certa che la provenienza dei documenti fosse quella.\r\n\r\nWikiLeaks era nata come progetto personale di Assange, ma negli anni in cui era maggiormente esposta si era allargata fino a impiegare giornalisti, esperti di sicurezza e attivisti per la trasparenza. Fra il 2007 e il 2010 WikiLeaks pubblicò centinaia di migliaia di documenti riservati che riguardavano soprattutto gli Stati Uniti e le operazioni militari in Iraq e Afghanistan, oltre a moltissime comunicazioni diplomatiche (quindi riservate) con i rappresentanti di altri paesi. In una prima fase WikiLeaks collaborò con i giornali più rispettati al mondo, fra cui il New York Times e il Guardian: negli anni poi quelle collaborazioni si sono interrotte, anche per via dell’approccio spregiudicato e spesso poco ortodosso dal punto di vista giornalistico di Assange, noto peraltro per il suo atteggiamento spesso megalomane e paranoico.\r\n\r\nCompagni in lotta\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=YyL1VGfFeS4\r\nhttps://www.lastampa.it/cronaca/2024/06/20/video/il_bancomobile_di_bitcoin_cosi_franco_lee_promuoveva_la_sua_attivita_illecita_via_social-14407986/?ref=LSHA-BH-P5-S2-T1\r\n\r\nhttps://decrypt.co/236152/certik-kraken-extortion-white-hat-hack","26 Giugno 2024","2024-06-26 23:03:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/gazaweb-200x110.jpg","Gazaweb",1719442961,[],[],{"post_content":447},{"matched_tokens":448,"snippet":449,"value":450},[15,90],"quel momento era candidata alle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark>. 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L’accordo prevedeva che Assange si dichiarasse colpevole di aver ottenuto e diffuso in modo illegale alcuni documenti considerati sensibili per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e che in cambio venisse giudicato a Saipan, che ricade sotto la giurisdizione statunitense ma non è propriamente territorio americano.\r\n\r\nhttps://www.ilpost.it/2024/06/26/accordo-liberazione-assange/\r\n\r\nSecondo BBC News le trattative che hanno portato a un accordo di fatto sono iniziate nel 2022, quando in Australia è entrato in carica un governo di centrosinistra guidato da Anthony Albanese, del Partito Laburista. Albanese aveva reso la liberazione di Assange una delle priorità diplomatiche del suo governo: nell’ottobre del 2023 in una visita alla Casa Bianca ne aveva parlato direttamente col presidente statunitense Joe Biden, mentre qualche mese dopo il suo partito aveva appoggiato una mozione parlamentare, approvata a larga maggioranza, che di fatto chiedeva la liberazione di Assange agli Stati Uniti e al Regno Unito, dove era detenuto.\r\n\r\nhttps://www.ilpost.it/2024/06/25/wikileaks-oggi/\r\n\r\nNel 2016 WikiLeaks tornò improvvisamente rilevante perché cominciò a diffondere documenti riservati (soprattutto email) che provenivano dal Partito Democratico statunitense e dal comitato elettorale di Hillary Clinton, che in quel momento era candidata alle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark>. A quanto sembra i documenti erano stati sottratti al partito e a Clinton da hacker russi vicini al regime di Vladimir Putin, che durante quella campagna elettorale provarono ad agevolare l’elezione di Donald Trump, ritenuto meno ostile di Clinton a Putin. WikiLeaks ha sempre negato di avere ricevuto i documenti dai russi, ma l’intelligence statunitense si è detta certa che la provenienza dei documenti fosse quella.\r\n\r\nWikiLeaks era nata come progetto personale di Assange, ma negli anni in cui era maggiormente esposta si era allargata fino a impiegare giornalisti, esperti di sicurezza e attivisti per la trasparenza. Fra il 2007 e il 2010 WikiLeaks pubblicò centinaia di migliaia di documenti riservati che riguardavano soprattutto gli Stati Uniti e le operazioni militari in Iraq e Afghanistan, oltre a moltissime comunicazioni diplomatiche (quindi riservate) con i rappresentanti di altri paesi. In una prima fase WikiLeaks collaborò con i giornali più rispettati al mondo, fra cui il New York Times e il Guardian: negli anni poi quelle collaborazioni si sono interrotte, anche per via dell’approccio spregiudicato e spesso poco ortodosso dal punto di vista giornalistico di Assange, noto peraltro per il suo atteggiamento spesso megalomane e paranoico.\r\n\r\nCompagni in lotta\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=YyL1VGfFeS4\r\nhttps://www.lastampa.it/cronaca/2024/06/20/video/il_bancomobile_di_bitcoin_cosi_franco_lee_promuoveva_la_sua_attivita_illecita_via_social-14407986/?ref=LSHA-BH-P5-S2-T1\r\n\r\nhttps://decrypt.co/236152/certik-kraken-extortion-white-hat-hack",[452],{"field":107,"matched_tokens":453,"snippet":449,"value":450},[15,90],{"best_field_score":243,"best_field_weight":312,"fields_matched":189,"num_tokens_dropped":51,"score":431,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":51},{"document":456,"highlight":468,"highlights":473,"text_match":241,"text_match_info":476},{"comment_count":51,"id":457,"is_sticky":51,"permalink":458,"podcastfilter":459,"post_author":353,"post_content":460,"post_date":461,"post_excerpt":57,"post_id":457,"post_modified":462,"post_thumbnail":463,"post_title":464,"post_type":359,"sort_by_date":465,"tag_links":466,"tags":467},"88171","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-21-03-2024-il-niger-chiude-la-base-americana-pregi-e-difetti-del-panafricanismo-in-mimetica-la-frammentazione-globale-si-trasferisce-nellartico/",[313],"Bastioni di Orione con Alessio Iocchi docente all'Orientale di Napoli ed esperto di Africa ,affronta la questione della denuncia da parte della giunta del Niger degli accordi del 2012 con la richiesta del ritiro immediato delle truppe americane dalla base di Agadez. Si tratta di una delle basi più importanti dell'Africom (Comando statunitense per l'Africa),dove erano presenti piu' di 1000 soldati e droni per il controllo del territorio . La diplomazia americana aveva tenuto un basso profilo con la giunta nigerina nel tentativo di mantenere il controllo su quell'area strategica ma i sospsetti di un accordo per la vendita di uranio all'Iran e l'avvicinamento alla Russia hanno raffreddato i rapporti fino alla rottura che si è concretizzata con la denuncia del trattato che consentiva la presenza militare americana nella base di Agadez. In questa approfondita conversazione affrontiamo anche il tema della natura delle giunte militari arrivate al potere in Mali ,Burkina Faso e Niger ,di quanto il loro panafricanismo sia distante da quello di Nkrumah o Lumumba ,del ruolo dell'esercito come ascensore sociale e incubatore di élite nelle società africane ,delle modalità con cui l'insurrezione jihadista s'insinua nelle contraddizioni preesistenti create dal potere coloniale, della stigmatizzazione delle popolazioni nomadi e anche della situazione in Senegal in vista delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bastioni-210224-IOCCHI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco dall'Aglio in questa seconda parte del suo intervento continuiamo la riflessione sulla crisi globale con una lettura che si sofferma sugli aspetti strategici e militari , l'abbandono della diplomazia e la scelta del conflitto fino alle estreme conseguenze come incapacità di rimettere in discussione la politica di allargamento della NATO , il ruolo giocato da personaggi come Victoria Nuland le cui dimissioni inducono ad una serie di riflessioni sulla strategia futura degli americani nel quadrante dell'Europa orientale,l'ampliamento dell'Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia che fa prefigurare un confronto militare sulle risorse dell'Artico dove nella competizione la Russia parte avvantaggiata .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-21032024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","23 Marzo 2024","2024-03-23 11:36:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/03/2024-IL NIGER CHIUDE LA BASE AMERICANA ,PREGI E DIFETTI DEL PANAFRICANISMO IN MIMETICA-LA FRAMMENTAZIONE GLOBALE SI TRASFERISCE NELL'ARTICO.",1711193805,[362],[329],{"post_content":469},{"matched_tokens":470,"snippet":471,"value":472},[15,90],"in Senegal in vista delle \u003Cmark>elezioni\u003C/mark> \u003Cmark>presidenziali\u003C/mark> del 24 marzo 2024.\r\n\r\n \r","Bastioni di Orione con Alessio Iocchi docente all'Orientale di Napoli ed esperto di Africa ,affronta la questione della denuncia da parte della giunta del Niger degli accordi del 2012 con la richiesta del ritiro immediato delle truppe americane dalla base di Agadez. 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Sabato 13 gennaio si svolgeranno le elezioni presidenziali e legislative: a sfidarsi il candidato del Partito Progressista Democratico (DPP) Lai Ching-te, attuale vicepresidente, il candidato del Guomindang Hou Yu-ih e l'ex sindaco di Taipei Ko Wen-je, del Partito popolare, vero outsider della competizione. La posizione cruciale all'interno della catena produttiva globale dei microprocessori e lo status di casus belli designato assegnato all'isola nello scontro fra Stati Uniti e Cina, conferiscono alla tornata elettorale un respiro internazionale, per quanto le attenzioni dei taiwanesi restino concentrate sulle questioni materiali interne (carovita, inflazione, etc.) e sulla strenua difesa dello status quo giuridico dell'isola, da declinarsi in un incremento della deterrenza militare e ulteriore avvicinamento a Washington (come sostenuto dal DPP), o nel dialogo e nell'approfondimento dei rapporti commerciali e politici con Pechino (come vorrebbe il Guomindang). Sullo sfondo il ruolo cauto e ambiguo dei colossi del settore dei semiconduttori come TSMC, spesso ben più rilevanti a livello politico e diplomatico delle stesse autorità ufficiali.\r\n\r\nAi nostri microfoni Lorenzo Lamperti, giornalista e corrispondente da Taipei per il Manifesto e altre testate, per un approfondimento sui candidati, sui blocchi sociali da essi rappresentati, sul ruolo dei colossi del settore microchip, sul clima che si respira sull'isola e la portata internazionale della contesa.\r\n\r\nA dispetto delle caute intenzioni dei suoi abitanti, appare sempre più evidente come, anche in questo caso, le sorti dell'isola si decideranno altrove, nelle pieghe e negli sviluppi che assumerà nel futuro prossimo la contesa fra Stati Uniti e Cina, in questa delicata fase di riconfigurazione degli equilibri mondiali. Se quindi sono le prossime elezioni americane ad assumere un peso ben più rilevante anche per le stesse sorti di Taiwan, appare lecito interrogarsi su quale sia il dibattito attuale all'interno degli stessi apparati USA rispetto alle prossime mosse nell'area e soprattutto nei confronti della Cina, in quella che appare in maniera sempre più evidente come l'assenza di una vera e propria strategia di lungo termine all'altezza dei tempi. Sintomo lampante di una crisi sociale e di una polarizzazione interna lungi dall'essere risolte.\r\n\r\n-----------------------------------------------------------------------------------------------------\r\n\r\nNella seconda parte di trasmissione, ci spostiamo nuovamente sul fronte della guerra in Medio Oriente. Ai nostri microfoni Michele Giorgio, corrispondente de Il Manifesto e direttore di Pagine Esteri, per un aggiornamento sulla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. La parziale smobilitazione di una parte dei riservisti dal Nord della Striscia, ormai ridotto in macerie, la serie di omicidi eccellenti fra alti ufficiali del cosiddetto \"asse della resistenza\" verificatesi nelle ultime settimane, le tensioni crescenti nello stretto di Bab al-Mandeb, configurano il passaggio ad una nuova fase della guerra? Alcune opinioni a confronto.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/la-fine-11-01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMATERIALI\r\n\r\nLorenzo Lamperti - Quanto comandano i chip nelle elezioni di Taiwan\r\n\r\nLorenzo Lamperti - Le identità nazionali e politiche di Taiwan alla prova del voto\r\n\r\nZack Cooper (FOREIGN POLICY) - Does America Have an Endgame on China?\r\n\r\nFrancesca Paci - Gilles Kepel: “Il prossimo fronte sarà il Mar Rosso. 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