","Bangladesh: il contesto storico-politico delle violenze attuali","post",1465657009,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/bangladesh/","http://radioblackout.org/tag/blogger/","http://radioblackout.org/tag/equilibri-di-potere/","http://radioblackout.org/tag/induisti/","http://radioblackout.org/tag/islamici/",[67,68,69,70,71],"Bangladesh","blogger","equilibri di potere","induisti","islamici",{"post_content":73,"tags":79},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"potere","di","fazioni che si alternano al \u003Cmark>potere\u003C/mark> tra colpi \u003Cmark>di\u003C/mark> stato e cicli politici fondati","Solo su alcuni siti \u003Cmark>di\u003C/mark> geopolitica si riescono a trovare informazioni e dati relativi al paese asiatico nato dalla decolonizzazione del subcontinente indiano prima e dal processo indipendentista dal Pakistan poi, ma sono sporadiche, frammentarie e senza un'analisi che contestualizzi gli eventi. Sui media mainstream giungono notizie del tutto prive di approfondimenti, che si limitano a riportare l'episodio di violenza, l'assassinio di intellettuali, blogger, rappresentanti delle minoranze induiste o \u003Cmark>di\u003C/mark> religioni diverse dall'islam, o – il più delle volte – laici... magari mettendoli in relazione con un'infiltrazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Daesh \u003Cmark>di\u003C/mark> nuovo senza considerare la storia dell'estremismo religioso regionale, ricostruibile a partire dai combattenti che andarono in Afghanistan a combattere i sovietici.\r\n\r\n \r\n\r\nEppure in Italia sono giunti molti bengalesi in cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> una fuga dalla miseria per loro e per le famiglie indebitatesi per mandarli nel mondo a cercare la sopravvivenza della loro comunità ed è sorprendente come non si venga indotti a ricercare informazioni, soprattutto a seguito del ripetersi \u003Cmark>di\u003C/mark> aggressioni ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> persone che rappresentano la diversità, la minoranza religiosa a partire dal 2013 (e l'ultimo ancora il 10 giugno quasi contemporaneamente a questa diretta), come ci racconta Marina Forti all'inizio di questo intervento che potete ascoltare, scoprendo come il problema sia più \u003Cmark>di\u003C/mark> credibilità delle istituzioni, \u003Cmark>di\u003C/mark> illegittimità del governo, che non \u003Cmark>di\u003C/mark> terrorismo internazionale, \u003Cmark>di\u003C/mark> faide decennali tra le fazioni che si alternano al \u003Cmark>potere\u003C/mark> tra colpi \u003Cmark>di\u003C/mark> stato e cicli politici fondati su persecuzioni dell'opposizione; si arriva persino alla comprensione da parte delle autorità \u003Cmark>di\u003C/mark> governo \u003Cmark>di\u003C/mark> predicatori, usati come voce popolare per una legittimazione del \u003Cmark>potere\u003C/mark> che viene meno sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> più, lasciando campo libero all'intolleranza assassina nei confronti dei blogger laici, delle donne impegnate nel sociale che attraverso le ong si sostituivano alla latenza delle istituzioni nell'assistenza della popolazione indigente e impegnate nell'emancipazione \u003Cmark>di\u003C/mark> altre donne...\r\n\r\nBangladesh",[80,82,84,88,90],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":87},[86,76,75],"equilibri","\u003Cmark>equilibri\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],[93,98],{"field":35,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[14],[96],[86,76,75],[87],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":105,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":47},"3315704398080",13,"1736172819517538410",3,{"document":108,"highlight":126,"highlights":134,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":47,"id":111,"is_sticky":47,"permalink":112,"post_author":50,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":53,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":58,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":124},[44],[46],"15211","http://radioblackout.org/2013/04/la-schizofrenia-di-re-giorgio-ii-e-dei-suoi-sudditi-2/","Schizofrenia. Non sappiamo definire altrimenti l'atteggiamento di chi, come Napolitano, si insedia fingendo di non avere nulla a che fare con il disastro in atto, e dei parlamentari giubilanti che applaudono fingendo di non avevre nulla a che fare con sé stessi. I grillini l'hanno definito un \"golpettino\" ma in realtà restiamo inchiodati al solito paradigma di Lampedusiana memoria. Sotto il sole non c'é proprio nulla di nuovo e il progetto appare chiarissimo nella sua essenziale provvisorietà. A parte i limiti biologici del personaggio in questione, è certo che si è optati per una soluzione temporanea, nell'attesa che si ridefiniscano nuovi equilibri di potere ma almeno dopo aver fatto una legge elettorale meno scandalosa, qualche riforma che dia un briciolo ( ma un briciolo!?) di soddisfazione al popolo straccione e qualche altra iniezione di austherity per acquistare credito di fronte alle burocrazie europee. Nel frattempo registriamo l'atteggiamento inadeguato, a dir poco, di Grillo e compagnia di fronte alle manifestazioni più o meno sp0ntanee davanti a Montecitorio, fino al solito \"non sono dei nostri\" di fronte a una contestazione quasi timida dell'esponente del PD Franceschini. Il tutto mentre i burattini di varie testate, giornalistiche e televisive, facevano a gara a calunniare la piazza. Siamo dunque in piena post-democrazia rappresentativa? Lo chiediamo a Guiso Amendola, professore di Sociologia all'Università di Salerno.\r\n\r\nAmendola\r\n\r\nPer parlare dell'implosione del PD, dello spostamento del suo asse a destra (ancora di più?!?) e del suo staccamento ulteriore dalla base che lo sostiene, cui questo partito non guarda più da tempo, abbiamo stuzzicato al telefono il presidente della comunità montana Valle di Susa e Valsangone, Sandro Plano.\r\n\r\nPlano","23 Aprile 2013","2013-04-26 18:43:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/Napolitano-Aenne-Blog-rip.viet_.-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"244\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/Napolitano-Aenne-Blog-rip.viet_.-300x244.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/Napolitano-Aenne-Blog-rip.viet_.-300x244.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/Napolitano-Aenne-Blog-rip.viet_..jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La schizofrenia di Re Giorgio (e dei suoi sudditi)",1366722986,[121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/casta/","http://radioblackout.org/tag/governanace/","http://radioblackout.org/tag/napolitano/",[28,32,125],"Napolitano",{"post_content":127,"post_title":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[86,76,75],"nell'attesa che si ridefiniscano nuovi \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> ma almeno dopo aver fatto","Schizofrenia. 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L'obiettivo dell'operazione rimane fumoso e probabilmente, qualunque fosse, non è stato raggiunto mentre le truppe russe sono avanzate velocemente nel Donbass minacciando l'importante nodo strategico di Pokrovsk. La situazione militare ha avuto un riflesso sugli equilibri di potere a Kiev visto che Zelensky ha dimissionato mezzo governo ed anche il ministro degli esteri Kuleba. L'insistente richiesta ucraina di utilizzare missili a largo raggio rischia di far precipitare ulteriormente la situazione, gli Stati Uniti sono vicini a un accordo per fornire all’Ucraina missili a lungo raggio per gli F-16 che potrebbero raggiungere in profondità la Russia. L’anticipazione è dell’agenzia Reuters, che ha avuto conferma da tre fonti nell’amministrazione Biden. I sistemi d’arma forniti dovrebbero essere gli AGM -158 JASSM razzi aria-terra da crociera a bassa osservabilità in dotazione all’aviazione statunitense. Intanto il ministro degli Esteri polacco, Sikorski in un’intervista al Financial Times, ha detto che la Polonia e gli altri Paesi confinanti con l’Ucraina hanno il “dovere” di abbattere i missili russi prima che entrino nel loro spazio aereo, nonostante la Nato sia contraria, sostenendo che Varsavia ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei propri cittadini a prescindere dal timore che le intercettazioni sul territorio ucraino possano coinvolgere la Nato nella guerra russa contro l’Ucraina. Il motivo è il noto articolo 5 del Trattato, che impone, in caso di risposta russa contro un Paese membro, l’intervento di tutti gli Alleati e quindi una guerra frontale con Mosca.\r\n\r\nDi questo e di altri aspetti relativi alla guerra in corso in Ucraina ne parliamo con Francesco Dall'Aglio esperto di est Europa e di questioni strategico-militari.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/DALLAGLIO-INFO-04092024.mp3\"][/audio]","4 Settembre 2024","GUERRA IN UCRAINA ,LA NATO SEMPRE PIU' COINVOLTA.","2024-09-10 00:54:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-1536x1024.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/UCRAINA-GUERRA-INFO-04092024-2048x1366.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CONTINUA L'AVANZATA RUSSA IN DONBASS",1725492427,[160,161,162],"http://radioblackout.org/tag/donbass/","http://radioblackout.org/tag/guerra-in-ucraina/","http://radioblackout.org/tag/nato/",[164,165,166],"donbass","guerra in ucraina","nato",{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[86,76,75],"ha avuto un riflesso sugli \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> a Kiev visto che Zelensky","Lo sconfinamento delle truppe ucraine nell'oblast \u003Cmark>di\u003C/mark> Kursk, nel territorio russo, iniziata lo scorso 6 agosto ha perso lo slancio iniziale, nonostante i garruli gridolini \u003Cmark>di\u003C/mark> entusiasmo profusi dalla stampa filo atlantica che era arrivata a fare improbabili paragoni con la battaglia \u003Cmark>di \u003C/mark> Kursk del luglio 1943. 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Prima di essere uno strumento di verifica del green pass, i QR-code si situano nella lunga storia dell'industrializzazione, dei flussi commerciali globalizzati e soprattutto del loro controllo, che a sua volta risponde ai mutamenti del capitalismo nel suo insieme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/qrcodedef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito la traduzione del testo\r\n\r\nIl QR-Code è diventato uno dei simboli del mondo smart. Dal lasciapassare sanitario ai cartelloni pubblicitari, passando per i menù dei ristoranti e i cartelli espositivi, la stessa banalità del suo utilizzo riflette l'influenza esercitata dalle tecnologie digitali. Un quadrato di superfici nere su sfondo bianco, incorniciato da tre quadrati neri, il “codice di risposta rapida” [QR] differisce dal codice a barre per le sue due dimensioni ed è più simile al microchip RFID per i pagamenti contactless. La sua storia, che questo testo si propone di ripercorrere, è inseparabile da quella del codice a barre. Fa parte della grande storia delle relazioni tra informatica e industria, che determina il ruolo crescente dell'identificazione informatica nella circolazione delle merci e delle persone. Fabbriche, logistica e banche dati sono i protagonisti della prodigiosa espansione dell'IT dall'inizio degli anni '70 agli anni '80 fino ad oggi.\r\n\r\n \r\n\r\n \t L'INVENZIONE E L'ESTENSIONE DEL CODICE A BARRE.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Vuole dire che c'era una volta un mondo senza codici a barre? \"\r\n\r\n \r\n\r\nNella loro storia dell'informatica \"ubiqua\", Geneviève Bell e Paul Dourish parlano di \"domani di ieri\" per definire il modo in cui l'attenzione alle promesse magniloquenti delle tecnologie future tenda a mascherare l’influenza di quelle che sono già esistenti. Certo, il QR-Code è più prosaico dei sogni di un mondo interattivo promesso da Mark Weiser, o del metaverso annunciato da Mark Zuckerberg. Tuttavia, è proprio l'apparente semplicità di questa tecnologia e il fatto che sia a portata di mano che le consente di \"mimetizzarsi con lo sfondo a una velocità sorprendente\". In un certo senso, un codice a barre o un QR-code funzionano come un'infrastruttura: qualcosa di impercettibile nella maggior parte dei casi, da cui dipendiamo senza pensarci e che ci autorizza a fare qualcosa, determinando la forma delle azioni e usi che rende possibile. Se nulla sembra più banale del codice a barre che compare su quasi tutti i beni del mondo, l'introduzione di questa rappresentazione di un dato numerico o alfanumerico, sotto forma di un'alternanza di barre e spazi il cui spessore è variabile è stata determinante nell'accelerare l'informatizzazione.\r\n\r\n \r\n\r\nPrima dei codici a barre, non esistevano sistemi per acquisire automaticamente le informazioni sui prodotti venduti. I cassieri inserivano manualmente il prezzo di ogni prodotto venduto su registratori di cassa meccanici, prezzo che dovevano conoscere a memoria o etichettare manualmente. A loro volta, i gestori dei negozi dovevano valutare e monitorare costantemente la fornitura degli scaffali senza dati accessibili prodotto per prodotto. Nel 1952, due ingegneri, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland (già assistente nell'ambito del progetto Manhattan che sviluppò la bomba atomica), si ispirarono al codice Morse per risolvere questo problema: punti e barre che si susseguono per trasmettere un informazione. Hanno così inventato il codice a barre, ovvero un codice in grado di fungere da mediazione tra la materialità di un oggetto e la sua identità virtuale collocata in un database digitale. Esso crea un collegamento tra il digitale e il fisico, tra l'informatica e la circolazione delle merci.\r\n\r\n \r\n\r\nAll'epoca, tuttavia, il loro codice richiedeva una lampada a incandescenza da 500 watt per essere decifrato. Essa riscaldava molto intensamente, a volte bruciava la carta come la pupilla umana, ben lontana dalle tecnologie intelligenti. La decodificazione richiedeva anche un notevole equipaggiamento materiale di computazione esteso, che era impossibile distribuire in modo massiccio ed economico. La loro invenzione rimase quindi inizialmente senza sbocco, ma depositarono il brevetto subito acquistato dalla Radio Corporation of America (RCA). Proprio come un'auto non va da nessuna parte senza l'infrastruttura stradale di accompagnamento, un oggetto tecnico esiste solo con il proprio ambiente associato, che lo condiziona e che esso condiziona a sua volta. \r\n\r\nCi vorranno altri vent'anni e nuove innovazioni perché il codice a barre diventi effettivo.\r\n\r\n \r\n\r\nNel maggio del 1960, Theodore Maiman inventa il laser, acronimo di \"amplificazione della luce mediante emissione stimolata della radiazione\", che consente un'emissione luminosa coerente e direzionale. Questa luce rossa, che conosciamo dai lettori, si associa rapidamente ai codici a barre. Nel decennio successivo, la RCA porta avanti la ricerca per automatizzare e velocizzare le casse nei negozi di alimentari. Allo stesso tempo, altri laboratori effettuano ricerche simili per monitorare la circolazione dei treni merci. A Cincinnati, il 3 luglio 1972, cioè vent'anni dopo l'invenzione di Woodland and Silver, in un Kroger Kenwood Plaza viene testato per 18 mesi un codice a barre circolare: l'esperimento mira a confrontare il volume delle vendite con altri negozi dello stesso marchio. Mentre i risultati sono convincenti in termini di risparmio di tempo, la materialità del codice pone notevoli problemi: il cerchio scelto è grande, si stampa con difficoltà, l'inchiostro scorre e rende illeggibile il codice a barre. Georges Laurer, ingegnere in IBM, trova la soluzione adottando una forma rettangolare, leggibile anche da laser scanner. Il primo test di questo nuovo codice a barre ha luogo a Troy, Ohio, il 26 giugno 1974, ed ha riguardato una scatola di gomme da masticare. Tutti questi test beneficiano di un'altra invenzione decisiva, all’epoca in piena espansione: i circuiti stampati, fondamento di tutti i microcomputer. Questi circuiti permettono di immaginare di implementare sistemi informatici in tutti i punti vendita. È stato comunque necessario contare su milioni di dollari di investimenti in apparecchiature di lettura e in un centro di elaborazione dei dati raccolti.\r\n\r\n \r\n\r\nGli industriali temono quindi fortemente una situazione in cui ogni negozio scelga il proprio modello di codice. Organizzeranno quindi immediatamente la costituzione di un modello unico e la sua imposizione dalla fabbrica per rimborsare i loro investimenti mantenendo il controllo sul formato dei codici. Georges Laurer imporrà a questo scopo lo standard Universal Product Code (UPC) prima di aggiornarlo a un codice a barre EAN, due standard internazionali ancora oggi in vigore e ampiamente utilizzati. Tra il 1972 e la fine degli anni '80 sono stati imposti codici a barre standardizzati su tutte le merci del mondo. Questa è una delle caratteristiche essenziali del successo delle tecnologie informatiche: la loro standardizzazione che ne struttura le possibilità di aggregazione e di utilizzo. La formalizzazione e l'unicità del codice a barre ne hanno permesso la generalizzazione, così come il protocollo TCP/IP governa oggi Internet.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre è un doppio jackpot economico non appena tutte le condizioni sono soddisfatte. Accelera fino ad oggi tutti i passaggi di cassa e l'inventario delle scaffalature, aumentando la produttività del lavoro. Soprattutto, permette di estrarre automaticamente le informazioni sui beni venduti o meno. I dati raccolti stimoleranno e confluiranno poi in indagini di mercato, gusti e preferenze dei consumatori. Queste indagini serviranno poi a guidare, in cambio, le decisioni a livello di produzione industriale. Inizialmente, i codici a barre hanno solo accelerato il passaggio in cassa, poiché pochi prodotti arrivavano già etichettati. Non appena questo è stato sistemato in anticipo, i dati estratti dalla lettura del codice a barre inaugureranno la gestione dell'inventario su larga scala. L'analisi non viene più effettuata in ogni punto vendita dai gestori locali, la “mano visibile” dell'economia, ma viene ricollocata in banche dati di proprietà del management. Esse sono staccate dalla loro posizione geografica per essere elaborate e analizzate confrontando i risultati di più negozi, per ora, giorno, posizione, ecc., proprio come i volumi di big data odierni. I gestori dei punti vendita diventano semplici esecutori, invitati a convertirsi in entusiastici team building dei dipendenti o a rafforzare la “esperienza del cliente\". Questo processo richiederà diversi anni e dipenderà in particolare da quando i codici a barre verranno stampati sui prodotti già dalla loro fabbricazione in fabbrica. Non appena questa soglia viene raggiunta, i codici a barre diventano onnipresenti.\r\n\r\n \r\n\r\nL'esempio del codice a barre mostra come l'informatica coinvolga grandi numeri (la popolazione) e calcoli statistici su larga scala per stabilire confronti, ricorrenze e modelli. Anche l’”intelligenza\" delle circolazioni - l'equilibrio tra la distribuzione delle apparecchiature materiali e la centralizzazione dell'elaborazione virtuale dei dati - è fin dall'inizio monopolizzata dal management, così come oggi alcuni colossi di Internet concentrano la maggiorparte del traffico dati. L'introduzione del codice a barre consentirà, ad esempio, di modificare automaticamente i prezzi o di aumentare i “saldi\" su larga scala e indipendentemente dalle decisioni locali. Il codice a barre è inoltre accompagnato dallo scontrino, che indica il nome dei prodotti e il prezzo pagato per ciascuna merce, aprendo la possibilità di confronti da parte dei clienti, anticipati e tenuti in considerazione dalle imprese. Inizialmente, e a differenza del QR-code, i dati registrati dal codice a barre non sono individualizzati. Ciò avverrà progressivamente, in particolare attraverso lo sviluppo di carte fedeltà che consentiranno di affinare le analisi con dati collegabili a singoli clienti. Fedeltà, profili e tracciabilità appartengono alla stessa logica. Schematicamente, possiamo dire che nell'era analogica e le sue casse meccaniche, i dipendenti dovevano personalizzare il servizio per soddisfare ogni individuo. Con il digitale e le sue casse automatiche, la personalizzazione alimenta da subito la soddisfazione delle masse, seguendo la stessa logica degli algoritmi di Facebook oggi.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre ha quindi avuto un ruolo determinante nella costruzione dell'unità di un processo, dalla produzione alla circolazione fino alla vendita delle merci. Se tale unità esisteva prima, è l'informatizzazione che ne ha garantito la leggibilità e ne ha fatto una fonte di profitto, costruendo una capacità di adattamento e modifica senza precedenti. Una breve deviazione attraverso l'industria automobilistica da Ford a Toyota illumina un altro passo in questo processo. Fu nel 1994, in una filiale della Toyota, che venne inventato il QR-Code per scopi logistici.\r\n\r\n \r\n\r\n \t DAL FORDISMO ALLA RIVOLUZIONE LOGISTICA.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Tutti si sforzano di rimuovere la necessità di abilità in tutti i lavori della forza lavoro\" (Henry Ford, la mia vita, il mio lavoro)\r\n\r\n \r\n\r\nPochi industriali hanno avuto tanto impatto contro il movimento operaio quanto Henry Ford e le sue fabbriche di automobili. Henry Ford (1863-1947) fu il primo ad applicare su larga scala i principi di \"organizzazione scientifica del lavoro\" definiti dall'ingegnere Frederick W. Taylor (1856-1915). Quest'ultimo dedicò tutta la sua vita a ridefinire l'organizzazione del lavoro al fine di annientare l'\"indugio\" operaio e neutralizzare il relativo controllo che l'operaio professionista aveva ancora sul suo lavoro. L'organizzazione scientifica del lavoro è la controinsurrezione in marcia contro tutto il potere operaio. Frederick W. Taylor, che parlerà direttamente con Henry Ford, è l'artigiano del lavoro in catena di montaggio come modo di frammentare e despecializzare i compiti, di cronometrare ogni azione e quindi di imporre un ritmo debitamente pianificato dai quadri ingegneri. Il \"mestiere\" non solo viene aggirato dalla macchina, ma viene esso stesso distrutto come tale dall'organizzazione della fabbrica. Henry Ford applicando questi principi inaugura la produzione e il consumo di massa.\r\n\r\n \r\n\r\nL'alleanza tra la frammentazione del lavoro in catena di montaggio e la concentrazione nelle grandi fabbriche favorisce le economie di scala che consentono di produrre automobili in quantità massicce a prezzi bassi. Vengono prodotti pochi modelli all'anno, contraddistinti da alcuni dettagli in base alla categoria sociale destinataria. Quando lasciano le fabbriche, le auto vengono inviate ai concessionari che sono poi responsabili della vendita dei prodotti, anche se ciò significa conservarli in attesa che le vendite diminuiscano. In questo sistema fordista i prodotti sono pressoché identici e progettati secondo le principali macrocategorie statistiche (uomo, donna, famiglia dirigenti, ecc.). La loro distribuzione è accompagnata da logiche di pianificazione economica su larga scala.\r\n\r\n \r\n\r\n“Vale la pena ripeterlo, la domanda è: cosa fare per aumentare la produttività quando le quantità non aumentano? (Taiichi Ohno, Il sistema Toyota, p.27.)\r\n\r\n \r\n\r\nLe crisi petrolifere e il calo della crescita minano il compromesso fordista. Politicamente, il lungo maggio che si insinua negli stabilimenti Fiat in Italia e in molti stabilimenti nel mondo, tra cui Ford a Detroit, minaccia il predominio del lavoro in catena di montaggio. I capitalisti e gli industriali attuano una vasta controinsurrezione, in parte inventata in Giappone nell'organizzazione industriale delle fabbriche Toyota dall'ingegnere Taiichi Ohno, un altro grande maestro dell'organizzazione scientifica del lavoro. A differenza del modello fordista, la catena di montaggio si trasforma in unità di piccole squadre con compiti distinti ma flessibili. Il \"toyotismo\" cercherà di produrre in serie limitata prodotti differenziati e vari. L'approccio avviato da Ohno si basa su una specializzazione flessibile (cioè adattabile e modificabile) piuttosto che su grandi economie di scala. Inoltre, il controllo qualità viene effettuato su ogni parte della macchina e continuamente da un capo all'altro della catena. I suoi attori devono essere integrati nel processo, dovendo convalidare ogni passaggio mentre sono costantemente monitorati, in modo che qualsiasi errore sia localizzato, identificato e sanzionato.\r\n\r\n \r\n\r\nIl cuore di questo metodo, il suo principio fondamentale, è secondo Ohno \"produrre proprio ciò che è necessario e farlo appena in tempo\". Il metodo Toyota è la produzione a stock zero: l'invenzione della produzione just-in-time. Tuttavia, zero stock è solo un risultato del metodo senza essere il suo obiettivo in sé. Un eccesso di prodotti o di invenduti è per Ohno solo l'indice di un problema, un errore da correggere a fronte del quale va rivista tutta la filiera, anche se significa cambiare la merce prodotta a fine linea secondo la domanda. In questo sistema, orientato al \"just in time\", la produzione industriale e la sua distribuzione presuppongono un coordinamento costante dal capo delle imprese a tutti i subappaltatori, dai fornitori a monte della catena ai rivenditori dall'altra parte. La divisione in piccole squadre della catena di montaggio si tradurrà all'esterno della fabbrica nel ricorso a subappaltatori, soggetti come gli operai Toyota alla stessa pressione di qualità e rapidità di risposta agli ordini. L'organizzazione del lavoro si dà delle capacità di adattamento alle fluttuazioni dei mercati economici e alle loro incertezze. La pressione al lavoro, come evidenziato ad esempio dal libro di Kamata Satoshi \"Toyota, la fabbrica della disperazione\", è ancora grande, ma questi principi fondamentali di funzionamento sono cambiati.\r\n\r\n \r\n\r\nL'inversione all'interno degli stabilimenti Toyota testimonia un cambiamento che straripa dalle pareti della fabbrica, proprio come l'IT straripa dai computer e dai loro schermi. Il cambiamento è anche un esempio dell'applicazione delle logiche di feedback cibernetico. Quando la vendita di un prodotto sullo scaffale di un negozio di alimentari ne determina a sua volta la produzione in fabbrica, l'informazione che esce dal processo viene reintrodotta all’inizio per seguire la stessa traiettoria al contempo modificandola. La capacità di adattamento permanente dell'intero processo funziona su questa base. Alla Toyota e altrove, l'intero commercio capitalista si dota così di nuovi metodi che dipendono dalle possibilità del calcolo informatico. Lo storico James Beniger in \"The Control Revolution\" mostra che la maggior parte delle principali tecnologie inventate nel diciannovesimo secolo (il telefono, la ferrovia, la radio, la pubblicità, ecc.) cercano di rispondere a una crisi di controllo sul flusso di informazioni . Nella stessa prospettiva, l'informatica riguarda tutte le attività che trasportano o supportano le informazioni. Colonizza progressivamente \"tutti i macro-sistemi tecnici, basati sulla rete e sulla logistica (controllo delle flotte aeree, terrestri, marittime e dei flussi\". Così facendo, l'informatizzazione assume una certa forma e trasforma l'organizzazione che la sostiene, la logica tecnica e quella sociale si intrecciano.\r\n\r\n \r\n\r\nLa rivoluzione logistica o \"la guerra continuata con altri mezzi, con i mezzi del commercio\".\r\n\r\n \r\n\r\nCome il codice a barre inventato nel 1952, il sistema Toyota impiegherà quasi 20 anni per essere applicato in Giappone di fronte alla resistenza dei lavoratori e al tempo necessario per estendere le risorse informatiche per la sua attuazione. Si inserisce in una svolta in cui la logistica occupa un ruolo centrale che occuperà per tutti gli anni 1980-1990. Jasper Bernes del collettivo End Notes definisce la logistica come un progetto di \"mappatura cognitiva\" del capitale, un mezzo per rendere tangibili le catene di approvvigionamento transnazionali sempre più complesse e astratte. Parallelamente alla contemporanea finanziarizzazione degli utili, delle nuove modalità di modellazione dei dati, di visualizzazione dei circuiti distributivi, rendono percepibili e quindi modificabili le circolazioni, sempre più numerose e difficili da seguire. Inizialmente semplice mezzo, la logistica è poi diventata una scienza a sé stante.\r\n\r\n \r\n\r\nLe attuali catene di approvigionamento capitalistiche non si caratterizzano solo per la loro estensione globale e l'incredibile velocità di circolazione delle merci, ma anche per l'integrazione diretta che realizzano di spazi di lavorazione e luoghi di vendita, per la loro armonizzazione dei ritmi di produzione e consumo in un unico processo. La centralità e la velocità della logistica rendono indistinguibile la distinzione tra produzione e distribuzione, tra la fabbricazione delle merci e il loro rilascio. Dagli anni '80, i manager ed esperti del business globale hanno decantato i vantaggi della flessibilità e della gestione \"snella\" delle fabbriche. Attraverso un coordinamento sempre più fine, le aziende possono invertire il rapporto acquirente/venditore in cui le merci vengono prima prodotte e poi vendute da un intermediario a un consumatore. Consegnando le merci nel momento esatto della loro vendita, senza perdere tempo di stoccaggio, la logica del just-in-time cerca di produrre questo effetto per cui i prodotti vengono prodotti solo quando sono già venduti. Per esempio, la chiave del successo dei giganti della vendita al dettaglio come Wal-Mart, è in gran parte la loro capacità di stimare e calcolare quando determinati prodotti devono essere sullo scaffale per essere venduti.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste informazioni consentono a Wal-Mart di limitare la sovrapproduzione come i movimenti non necessari delle scorte, di interrompere i rapporti con tali e tali subappaltatori non appena necessario o di contrattare costantemente con il miglior offerente. Come sottolinea Jasper Bernes (di cui qui riprendiamo in larga parte l’analisi): “mentre all'inizio degli anni '80 alcuni enfatizzavano la flessibilità e il dinamismo, sperando di cambiare gli equilibri di potere contro le grandi e inflessibili multinazionali in favore di aziende di piccola taglia, “aziende agili”, la gestione snella si è rivelata un cambiamento di fase piuttosto che un indebolimento delle grandi multinazionali. Questo nuovo assetto somiglia a quella che Bennett Harrison chiama “una concentrazione senza centralizzazione” del potere delle corporazioni economiche”. La logistica designa quindi questo potere attivo e mobilitabile per coordinare e coreografare il flusso delle merci, per mantenerle o tagliarle, accellerarle o rallentarle, potendo al contempo cambiare l'origine e la destinazione delle merci più o meno immediatamente (la crisi COVID all'inizio del 2020 mostrato che questo potrebbe necessitare di alcuni mesi di adeguamento). La circolazione non sostituisce la produzione, ma l'integrazione dei calcoli logistici da un'estremità all’altra della catena fino al consumatore costruisce la loro fusione. La gestione e il controllo dei flussi diventa una fonte centrale di potere e controllo.\r\n\r\n \r\n\r\n \t QR-CODE, RFID, IDENTIFICAZIONE MOBILE E INFRASTRUTTURE DI TRAFFICO.\r\n\r\n \r\n\r\nCome si collega questa storia al QR-code? Molto semplicemente, tutta questa svolta logistica si basa sull'estensione e sulla dispersione del calcolo informatico, che permette di seguire in tempo reale l'ubicazione della merce, i tempi di consegna, l'insieme dei flussi, ovvero un insieme di operazioni impossibili da realizzare e centralizzare senza la potenza dei computer. In linea con la produzione fordista, il codice a barre identifica il modello degli oggetti (un modello di t-shirt, ma non la sua unicità (questa particolare t-shirt, questo specifico esemplare)). La tracciabilità sempre più ravvicinata delle merci richiede più informazioni di quante il codice a barre possa contenere. È in questa prospettiva che una filiale di Toyota, Denso Wave, si dedica a questo problema e nel 1994 inventa il QR-Code per seguire il percorso dei pezzi di ricambio all'interno delle fabbriche. A differenza del classico codice a barre, questo codice bidimensionale può essere letto velocemente e da qualsiasi angolazione di lettura. I tre o quattro quadrati neri negli angoli servono per ricostruire l'angolo di lettura e le informazioni da estrarre dal codice. L'informazione viene parzialmente ripetuta lì in modo che a volte fino al 15% o addirittura al 30% del codice possa essere danneggiato senza impedire la lettura.\r\n\r\n \r\n\r\nI principali vantaggi del QR-code rispetto al codice a barre sono la quantità di informazioni che può contenere e la sua capacità di identificare in modo univoco ogni prodotto. Nella fabbrica automobilistica, ciò consente di tracciare accuratamente le parti in arrivo e di controllarne la qualità all'arrivo o durante tutto il processo in caso di danni o sabotaggi. Oltre a Toyota, negli anni '90, la crisi sanitaria della mucca pazza ha portato a importanti riorganizzazioni dell'industria alimentare. Di fronte alle minacce della carne contaminata ed alle istanze degli enti regolatori internazionali che hanno richiesto una maggiore tracciabilità di ogni pezzo di vacca messo in vendita, il codice QR si è affermato come uno strumento essenziale per identificare e memorizzare la traiettoria di ogni particolare merce. Codici a barre e QR-Code sono due tecnologie mobili, due mediazioni verso l'identità virtuale di un oggetto archiviato in un database. A rigor di termini, il QR-Code da solo non contiene nulla senza un lettore esterno (con una propria fonte di alimentazione) e un accesso connesso al database corrispondente. Ad esempio, un pass sanitario europeo non sarà necessariamente valido in Inghilterra o in Canada, se non fa riferimento al database corrispondente. E di conseguenza, se non fa riferimento a una foto di una persona, l'identità di chi lo porta può variare.\r\n\r\n \r\n\r\nIl QR-Code mostra che oggi le tecnologie di comunicazione mobile operano sulla base di tecnologie di identificazione. Per le merci, il QR-code viene utilizzato per identificarle in un dato momento per poi rendere possibili determinati movimenti e determinate azioni. I chip RFID (Radio Frequency Identification) sono per molti versi simili ai codici QR, tranne per il fatto che questi chip non utilizzano lettori, ma onde radio. Ciò consente di leggere il contenuto di più chip contemporaneamente, come nell'involucro di una cassa automatica Decathlon o sulla scala di un container portuale (la rete 5G in via di implementazione dovrà estendere questo tipo di possibilità). Nel 2017 erano in circolazione circa 8,7 miliardi di chip RFID. Se le app per smartphone raggiungono milioni di utenti, gli utilizzi dei chip RFID ne hanno raggiunti decine di miliardi (dal trasporto alla misurazione del livello di etanolo negli alimenti). Questi chip sono in particolare largamente utilizzati su ogni bancale di merce per identificarne il contenuto durante il trasporto, a volte con più chip sugli oggetti stessi. Trasformano i processi fisici di viaggio in traiettorie che possono essere messe in dati (come i viaggi del titolare di un tessera della metropolitana), rendendo difficile separare il reale dal virtuale. Come i codici QR, i chip RFID (tranne alcuni modelli usati di rado) non hanno fonti di energia interne, ma si basano su altri dispositivi per essere letti. Oggi la loro produzione non costa quasi nulla e partecipano a questo \"inconscio tecnologico\" che costruisce il nostro mondo. I codici QR e i chip RFID sono elementi centrali dell'Internet delle Cose o dell'informatica ubiquitaria sin d’ora. Queste tecnologie non comunicano direttamente con Internet, ma attraverso l'ambiente costruito intorno a loro, che è a sua volta costruito per farle funzionare. I flussi logistici sono ora l'area principale per l'implementazione di queste tecnologie. La storia della loro implementazione mostra che la circolazione e la conoscenza, attraverso i dati, di questi flussi di movimento è altrettanto importante. Generalmente, il gigante della logistica globale di oggi, Amazon, è allo stesso tempo attraverso la sua struttura AWS un fornitore di servizi IT, tramite il cloud, che sarebbe a priori la sua principale fonte di profitto. Amazon, per stabilire l'egemonia che conosciamo, è dunque l'infrastruttura delle circolazioni e dei servizi di elaborazione dei dati che queste circolazioni producono.\r\n\r\n \r\n\r\nSe è possibile deviare i QR-code o generarli autonomamente per altri scopi, questa capacità di per sé conta poco rispetto alla logica del trattamento dei dati e al suo modo di identificare per autorizzare, in determinate forme , la circolazione degli uomini come delle cose. La storia qui abbozzata testimonia la parte industriale che circonda ogni innovazione informatica. Ad esempio, una promessa ricorrente del mondo intelligente prevede frigoriferi connessi, in grado di avvisare i proprietari della fine delle bottiglie di coca cola o addirittura di consigliarli immediatamente. Questa promessa non è che un espediente divertente fino a quando i chip RFID non vengono installati, in fabbrica, su ogni lattina, e vengono stabiliti dei sistemi interoperabili di database (fatturati al cliente) dal frigorifero agli addetti alle consegne.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Dicembre 2021","2021-12-10 19:11:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"223\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-223x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-223x300.jpg 223w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd.jpg 450w\" sizes=\"auto, (max-width: 223px) 100vw, 223px\" />","Dai codici a barre al QR-code",1639162014,[194,195,196],"http://radioblackout.org/tag/green-pass/","http://radioblackout.org/tag/qr-code/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[198,199,200],"green pass","qr code","sorveglianza",{"post_content":202},{"matched_tokens":203,"snippet":204,"value":205},[76,86,76,75],"dinamismo, sperando \u003Cmark>di\u003C/mark> cambiare gli \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> contro le grandi e inflessibili","Da dove vengono i QR-code, simboli misteriosi che nessuno \u003Cmark>di\u003C/mark> noi potrebbe decifrare senza l'ausilio \u003Cmark>di\u003C/mark> un lettore e che sono diventati segno della nostra modernità commerciale e connessa?\r\n\r\nIn questo podcast a più voci, la traduzione dal francese dell'articolo \"Du code-barres au QR-code\", che ripercorre la storia del codice a barre e del QR-code, piccole invenzioni ampiamente utilizzate che identificano merci e persone. Prima \u003Cmark>di\u003C/mark> essere uno strumento \u003Cmark>di\u003C/mark> verifica del green pass, i QR-code si situano nella lunga storia dell'industrializzazione, dei flussi commerciali globalizzati e soprattutto del loro controllo, che a sua volta risponde ai mutamenti del capitalismo nel suo insieme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/qrcodedef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito la traduzione del testo\r\n\r\nIl QR-Code è diventato uno dei simboli del mondo smart. Dal lasciapassare sanitario ai cartelloni pubblicitari, passando per i menù dei ristoranti e i cartelli espositivi, la stessa banalità del suo utilizzo riflette l'influenza esercitata dalle tecnologie digitali. Un quadrato \u003Cmark>di\u003C/mark> superfici nere su sfondo bianco, incorniciato da tre quadrati neri, il “codice \u003Cmark>di\u003C/mark> risposta rapida” [QR] differisce dal codice a barre per le sue due dimensioni ed è più simile al microchip RFID per i pagamenti contactless. La sua storia, che questo testo si propone \u003Cmark>di\u003C/mark> ripercorrere, è inseparabile da quella del codice a barre. Fa parte della grande storia delle relazioni tra informatica e industria, che determina il ruolo crescente dell'identificazione informatica nella circolazione delle merci e delle persone. Fabbriche, logistica e banche dati sono i protagonisti della prodigiosa espansione dell'IT dall'inizio degli anni '70 agli anni '80 fino ad oggi.\r\n\r\n \r\n\r\n \t L'INVENZIONE E L'ESTENSIONE DEL CODICE A BARRE.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Vuole dire che c'era una volta un mondo senza codici a barre? \"\r\n\r\n \r\n\r\nNella loro storia dell'informatica \"ubiqua\", Geneviève Bell e Paul Dourish parlano \u003Cmark>di\u003C/mark> \"domani \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri\" per definire il modo in cui l'attenzione alle promesse magniloquenti delle tecnologie future tenda a mascherare l’influenza \u003Cmark>di\u003C/mark> quelle che sono già esistenti. Certo, il QR-Code è più prosaico dei sogni \u003Cmark>di\u003C/mark> un mondo interattivo promesso da Mark Weiser, o del metaverso annunciato da Mark Zuckerberg. Tuttavia, è proprio l'apparente semplicità \u003Cmark>di\u003C/mark> questa tecnologia e il fatto che sia a portata \u003Cmark>di\u003C/mark> mano che le consente \u003Cmark>di\u003C/mark> \"mimetizzarsi con lo sfondo a una velocità sorprendente\". In un certo senso, un codice a barre o un QR-code funzionano come un'infrastruttura: qualcosa \u003Cmark>di\u003C/mark> impercettibile nella maggior parte dei casi, da cui dipendiamo senza pensarci e che ci autorizza a fare qualcosa, determinando la forma delle azioni e usi che rende possibile. Se nulla sembra più banale del codice a barre che compare su quasi tutti i beni del mondo, l'introduzione \u003Cmark>di\u003C/mark> questa rappresentazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un dato numerico o alfanumerico, sotto forma \u003Cmark>di\u003C/mark> un'alternanza \u003Cmark>di\u003C/mark> barre e spazi il cui spessore è variabile è stata determinante nell'accelerare l'informatizzazione.\r\n\r\n \r\n\r\nPrima dei codici a barre, non esistevano sistemi per acquisire automaticamente le informazioni sui prodotti venduti. I cassieri inserivano manualmente il prezzo \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni prodotto venduto su registratori \u003Cmark>di\u003C/mark> cassa meccanici, prezzo che dovevano conoscere a memoria o etichettare manualmente. A loro volta, i gestori dei negozi dovevano valutare e monitorare costantemente la fornitura degli scaffali senza dati accessibili prodotto per prodotto. Nel 1952, due ingegneri, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland (già assistente nell'ambito del progetto Manhattan che sviluppò la bomba atomica), si ispirarono al codice Morse per risolvere questo problema: punti e barre che si susseguono per trasmettere un informazione. Hanno così inventato il codice a barre, ovvero un codice in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> fungere da mediazione tra la materialità \u003Cmark>di\u003C/mark> un oggetto e la sua identità virtuale collocata in un database digitale. Esso crea un collegamento tra il digitale e il fisico, tra l'informatica e la circolazione delle merci.\r\n\r\n \r\n\r\nAll'epoca, tuttavia, il loro codice richiedeva una lampada a incandescenza da 500 watt per essere decifrato. Essa riscaldava molto intensamente, a volte bruciava la carta come la pupilla umana, ben lontana dalle tecnologie intelligenti. La decodificazione richiedeva anche un notevole equipaggiamento materiale \u003Cmark>di\u003C/mark> computazione esteso, che era impossibile distribuire in modo massiccio ed economico. La loro invenzione rimase quindi inizialmente senza sbocco, ma depositarono il brevetto subito acquistato dalla Radio Corporation of America (RCA). Proprio come un'auto non va da nessuna parte senza l'infrastruttura stradale \u003Cmark>di\u003C/mark> accompagnamento, un oggetto tecnico esiste solo con il proprio ambiente associato, che lo condiziona e che esso condiziona a sua volta. \r\n\r\nCi vorranno altri vent'anni e nuove innovazioni perché il codice a barre diventi effettivo.\r\n\r\n \r\n\r\nNel maggio del 1960, Theodore Maiman inventa il laser, acronimo \u003Cmark>di\u003C/mark> \"amplificazione della luce mediante emissione stimolata della radiazione\", che consente un'emissione luminosa coerente e direzionale. Questa luce rossa, che conosciamo dai lettori, si associa rapidamente ai codici a barre. Nel decennio successivo, la RCA porta avanti la ricerca per automatizzare e velocizzare le casse nei negozi \u003Cmark>di\u003C/mark> alimentari. Allo stesso tempo, altri laboratori effettuano ricerche simili per monitorare la circolazione dei treni merci. A Cincinnati, il 3 luglio 1972, cioè vent'anni dopo l'invenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Woodland and Silver, in un Kroger Kenwood Plaza viene testato per 18 mesi un codice a barre circolare: l'esperimento mira a confrontare il volume delle vendite con altri negozi dello stesso marchio. Mentre i risultati sono convincenti in termini \u003Cmark>di\u003C/mark> risparmio \u003Cmark>di\u003C/mark> tempo, la materialità del codice pone notevoli problemi: il cerchio scelto è grande, si stampa con difficoltà, l'inchiostro scorre e rende illeggibile il codice a barre. Georges Laurer, ingegnere in IBM, trova la soluzione adottando una forma rettangolare, leggibile anche da laser scanner. Il primo test \u003Cmark>di\u003C/mark> questo nuovo codice a barre ha luogo a Troy, Ohio, il 26 giugno 1974, ed ha riguardato una scatola \u003Cmark>di\u003C/mark> gomme da masticare. Tutti questi test beneficiano \u003Cmark>di\u003C/mark> un'altra invenzione decisiva, all’epoca in piena espansione: i circuiti stampati, fondamento \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i microcomputer. Questi circuiti permettono \u003Cmark>di\u003C/mark> immaginare \u003Cmark>di\u003C/mark> implementare sistemi informatici in tutti i punti vendita. È stato comunque necessario contare su milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> dollari \u003Cmark>di\u003C/mark> investimenti in apparecchiature \u003Cmark>di\u003C/mark> lettura e in un centro \u003Cmark>di\u003C/mark> elaborazione dei dati raccolti.\r\n\r\n \r\n\r\nGli industriali temono quindi fortemente una situazione in cui ogni negozio scelga il proprio modello \u003Cmark>di\u003C/mark> codice. Organizzeranno quindi immediatamente la costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un modello unico e la sua imposizione dalla fabbrica per rimborsare i loro investimenti mantenendo il controllo sul formato dei codici. Georges Laurer imporrà a questo scopo lo standard Universal Product Code (UPC) prima \u003Cmark>di\u003C/mark> aggiornarlo a un codice a barre EAN, due standard internazionali ancora oggi in vigore e ampiamente utilizzati. Tra il 1972 e la fine degli anni '80 sono stati imposti codici a barre standardizzati su tutte le merci del mondo. Questa è una delle caratteristiche essenziali del successo delle tecnologie informatiche: la loro standardizzazione che ne struttura le possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> aggregazione e \u003Cmark>di\u003C/mark> utilizzo. La formalizzazione e l'unicità del codice a barre ne hanno permesso la generalizzazione, così come il protocollo TCP/IP governa oggi Internet.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre è un doppio jackpot economico non appena tutte le condizioni sono soddisfatte. Accelera fino ad oggi tutti i passaggi \u003Cmark>di\u003C/mark> cassa e l'inventario delle scaffalature, aumentando la produttività del lavoro. Soprattutto, permette \u003Cmark>di\u003C/mark> estrarre automaticamente le informazioni sui beni venduti o meno. I dati raccolti stimoleranno e confluiranno poi in indagini \u003Cmark>di\u003C/mark> mercato, gusti e preferenze dei consumatori. Queste indagini serviranno poi a guidare, in cambio, le decisioni a livello \u003Cmark>di\u003C/mark> produzione industriale. Inizialmente, i codici a barre hanno solo accelerato il passaggio in cassa, poiché pochi prodotti arrivavano già etichettati. Non appena questo è stato sistemato in anticipo, i dati estratti dalla lettura del codice a barre inaugureranno la gestione dell'inventario su larga scala. L'analisi non viene più effettuata in ogni punto vendita dai gestori locali, la “mano visibile” dell'economia, ma viene ricollocata in banche dati \u003Cmark>di\u003C/mark> proprietà del management. Esse sono staccate dalla loro posizione geografica per essere elaborate e analizzate confrontando i risultati \u003Cmark>di\u003C/mark> più negozi, per ora, giorno, posizione, ecc., proprio come i volumi \u003Cmark>di\u003C/mark> big data odierni. I gestori dei punti vendita diventano semplici esecutori, invitati a convertirsi in entusiastici team building dei dipendenti o a rafforzare la “esperienza del cliente\". Questo processo richiederà diversi anni e dipenderà in particolare da quando i codici a barre verranno stampati sui prodotti già dalla loro fabbricazione in fabbrica. Non appena questa soglia viene raggiunta, i codici a barre diventano onnipresenti.\r\n\r\n \r\n\r\nL'esempio del codice a barre mostra come l'informatica coinvolga grandi numeri (la popolazione) e calcoli statistici su larga scala per stabilire confronti, ricorrenze e modelli. Anche l’”intelligenza\" delle circolazioni - l'equilibrio tra la distribuzione delle apparecchiature materiali e la centralizzazione dell'elaborazione virtuale dei dati - è fin dall'inizio monopolizzata dal management, così come oggi alcuni colossi \u003Cmark>di\u003C/mark> Internet concentrano la maggiorparte del traffico dati. L'introduzione del codice a barre consentirà, ad esempio, \u003Cmark>di\u003C/mark> modificare automaticamente i prezzi o \u003Cmark>di\u003C/mark> aumentare i “saldi\" su larga scala e indipendentemente dalle decisioni locali. Il codice a barre è inoltre accompagnato dallo scontrino, che indica il nome dei prodotti e il prezzo pagato per ciascuna merce, aprendo la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> confronti da parte dei clienti, anticipati e tenuti in considerazione dalle imprese. Inizialmente, e a differenza del QR-code, i dati registrati dal codice a barre non sono individualizzati. Ciò avverrà progressivamente, in particolare attraverso lo sviluppo \u003Cmark>di\u003C/mark> carte fedeltà che consentiranno \u003Cmark>di\u003C/mark> affinare le analisi con dati collegabili a singoli clienti. Fedeltà, profili e tracciabilità appartengono alla stessa logica. Schematicamente, possiamo dire che nell'era analogica e le sue casse meccaniche, i dipendenti dovevano personalizzare il servizio per soddisfare ogni individuo. Con il digitale e le sue casse automatiche, la personalizzazione alimenta da subito la soddisfazione delle masse, seguendo la stessa logica degli algoritmi \u003Cmark>di\u003C/mark> Facebook oggi.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre ha quindi avuto un ruolo determinante nella costruzione dell'unità \u003Cmark>di\u003C/mark> un processo, dalla produzione alla circolazione fino alla vendita delle merci. Se tale unità esisteva prima, è l'informatizzazione che ne ha garantito la leggibilità e ne ha fatto una fonte \u003Cmark>di\u003C/mark> profitto, costruendo una capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> adattamento e modifica senza precedenti. Una breve deviazione attraverso l'industria automobilistica da Ford a Toyota illumina un altro passo in questo processo. Fu nel 1994, in una filiale della Toyota, che venne inventato il QR-Code per scopi logistici.\r\n\r\n \r\n\r\n \t DAL FORDISMO ALLA RIVOLUZIONE LOGISTICA.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Tutti si sforzano \u003Cmark>di\u003C/mark> rimuovere la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> abilità in tutti i lavori della forza lavoro\" (Henry Ford, la mia vita, il mio lavoro)\r\n\r\n \r\n\r\nPochi industriali hanno avuto tanto impatto contro il movimento operaio quanto Henry Ford e le sue fabbriche \u003Cmark>di\u003C/mark> automobili. Henry Ford (1863-1947) fu il primo ad applicare su larga scala i principi \u003Cmark>di\u003C/mark> \"organizzazione scientifica del lavoro\" definiti dall'ingegnere Frederick W. Taylor (1856-1915). Quest'ultimo dedicò tutta la sua vita a ridefinire l'organizzazione del lavoro al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> annientare l'\"indugio\" operaio e neutralizzare il relativo controllo che l'operaio professionista aveva ancora sul suo lavoro. L'organizzazione scientifica del lavoro è la controinsurrezione in marcia contro tutto il \u003Cmark>potere\u003C/mark> operaio. Frederick W. Taylor, che parlerà direttamente con Henry Ford, è l'artigiano del lavoro in catena \u003Cmark>di\u003C/mark> montaggio come modo \u003Cmark>di\u003C/mark> frammentare e despecializzare i compiti, \u003Cmark>di\u003C/mark> cronometrare ogni azione e quindi \u003Cmark>di\u003C/mark> imporre un ritmo debitamente pianificato dai quadri ingegneri. Il \"mestiere\" non solo viene aggirato dalla macchina, ma viene esso stesso distrutto come tale dall'organizzazione della fabbrica. Henry Ford applicando questi principi inaugura la produzione e il consumo \u003Cmark>di\u003C/mark> massa.\r\n\r\n \r\n\r\nL'alleanza tra la frammentazione del lavoro in catena \u003Cmark>di\u003C/mark> montaggio e la concentrazione nelle grandi fabbriche favorisce le economie \u003Cmark>di\u003C/mark> scala che consentono \u003Cmark>di\u003C/mark> produrre automobili in quantità massicce a prezzi bassi. Vengono prodotti pochi modelli all'anno, contraddistinti da alcuni dettagli in base alla categoria sociale destinataria. Quando lasciano le fabbriche, le auto vengono inviate ai concessionari che sono poi responsabili della vendita dei prodotti, anche se ciò significa conservarli in attesa che le vendite diminuiscano. In questo sistema fordista i prodotti sono pressoché identici e progettati secondo le principali macrocategorie statistiche (uomo, donna, famiglia dirigenti, ecc.). La loro distribuzione è accompagnata da logiche \u003Cmark>di\u003C/mark> pianificazione economica su larga scala.\r\n\r\n \r\n\r\n“Vale la pena ripeterlo, la domanda è: cosa fare per aumentare la produttività quando le quantità non aumentano? (Taiichi Ohno, Il sistema Toyota, p.27.)\r\n\r\n \r\n\r\nLe crisi petrolifere e il calo della crescita minano il compromesso fordista. Politicamente, il lungo maggio che si insinua negli stabilimenti Fiat in Italia e in molti stabilimenti nel mondo, tra cui Ford a Detroit, minaccia il predominio del lavoro in catena \u003Cmark>di\u003C/mark> montaggio. I capitalisti e gli industriali attuano una vasta controinsurrezione, in parte inventata in Giappone nell'organizzazione industriale delle fabbriche Toyota dall'ingegnere Taiichi Ohno, un altro grande maestro dell'organizzazione scientifica del lavoro. A differenza del modello fordista, la catena \u003Cmark>di\u003C/mark> montaggio si trasforma in unità \u003Cmark>di\u003C/mark> piccole squadre con compiti distinti ma flessibili. Il \"toyotismo\" cercherà \u003Cmark>di\u003C/mark> produrre in serie limitata prodotti differenziati e vari. L'approccio avviato da Ohno si basa su una specializzazione flessibile (cioè adattabile e modificabile) piuttosto che su grandi economie \u003Cmark>di\u003C/mark> scala. Inoltre, il controllo qualità viene effettuato su ogni parte della macchina e continuamente da un capo all'altro della catena. I suoi attori devono essere integrati nel processo, dovendo convalidare ogni passaggio mentre sono costantemente monitorati, in modo che qualsiasi errore sia localizzato, identificato e sanzionato.\r\n\r\n \r\n\r\nIl cuore \u003Cmark>di\u003C/mark> questo metodo, il suo principio fondamentale, è secondo Ohno \"produrre proprio ciò che è necessario e farlo appena in tempo\". Il metodo Toyota è la produzione a stock zero: l'invenzione della produzione just-in-time. Tuttavia, zero stock è solo un risultato del metodo senza essere il suo obiettivo in sé. Un eccesso \u003Cmark>di\u003C/mark> prodotti o \u003Cmark>di\u003C/mark> invenduti è per Ohno solo l'indice \u003Cmark>di\u003C/mark> un problema, un errore da correggere a fronte del quale va rivista tutta la filiera, anche se significa cambiare la merce prodotta a fine linea secondo la domanda. In questo sistema, orientato al \"just in time\", la produzione industriale e la sua distribuzione presuppongono un coordinamento costante dal capo delle imprese a tutti i subappaltatori, dai fornitori a monte della catena ai rivenditori dall'altra parte. La divisione in piccole squadre della catena \u003Cmark>di\u003C/mark> montaggio si tradurrà all'esterno della fabbrica nel ricorso a subappaltatori, soggetti come gli operai Toyota alla stessa pressione \u003Cmark>di\u003C/mark> qualità e rapidità \u003Cmark>di\u003C/mark> risposta agli ordini. L'organizzazione del lavoro si dà delle capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> adattamento alle fluttuazioni dei mercati economici e alle loro incertezze. La pressione al lavoro, come evidenziato ad esempio dal libro \u003Cmark>di\u003C/mark> Kamata Satoshi \"Toyota, la fabbrica della disperazione\", è ancora grande, ma questi principi fondamentali \u003Cmark>di\u003C/mark> funzionamento sono cambiati.\r\n\r\n \r\n\r\nL'inversione all'interno degli stabilimenti Toyota testimonia un cambiamento che straripa dalle pareti della fabbrica, proprio come l'IT straripa dai computer e dai loro schermi. Il cambiamento è anche un esempio dell'applicazione delle logiche \u003Cmark>di\u003C/mark> feedback cibernetico. Quando la vendita \u003Cmark>di\u003C/mark> un prodotto sullo scaffale \u003Cmark>di\u003C/mark> un negozio \u003Cmark>di\u003C/mark> alimentari ne determina a sua volta la produzione in fabbrica, l'informazione che esce dal processo viene reintrodotta all’inizio per seguire la stessa traiettoria al contempo modificandola. La capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> adattamento permanente dell'intero processo funziona su questa base. Alla Toyota e altrove, l'intero commercio capitalista si dota così \u003Cmark>di\u003C/mark> nuovi metodi che dipendono dalle possibilità del calcolo informatico. Lo storico James Beniger in \"The Control Revolution\" mostra che la maggior parte delle principali tecnologie inventate nel diciannovesimo secolo (il telefono, la ferrovia, la radio, la pubblicità, ecc.) cercano \u003Cmark>di\u003C/mark> rispondere a una crisi \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo sul flusso \u003Cmark>di\u003C/mark> informazioni . Nella stessa prospettiva, l'informatica riguarda tutte le attività che trasportano o supportano le informazioni. Colonizza progressivamente \"tutti i macro-sistemi tecnici, basati sulla rete e sulla logistica (controllo delle flotte aeree, terrestri, marittime e dei flussi\". Così facendo, l'informatizzazione assume una certa forma e trasforma l'organizzazione che la sostiene, la logica tecnica e quella sociale si intrecciano.\r\n\r\n \r\n\r\nLa rivoluzione logistica o \"la guerra continuata con altri mezzi, con i mezzi del commercio\".\r\n\r\n \r\n\r\nCome il codice a barre inventato nel 1952, il sistema Toyota impiegherà quasi 20 anni per essere applicato in Giappone \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla resistenza dei lavoratori e al tempo necessario per estendere le risorse informatiche per la sua attuazione. Si inserisce in una svolta in cui la logistica occupa un ruolo centrale che occuperà per tutti gli anni 1980-1990. Jasper Bernes del collettivo End Notes definisce la logistica come un progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> \"mappatura cognitiva\" del capitale, un mezzo per rendere tangibili le catene \u003Cmark>di\u003C/mark> approvvigionamento transnazionali sempre più complesse e astratte. Parallelamente alla contemporanea finanziarizzazione degli utili, delle nuove modalità \u003Cmark>di\u003C/mark> modellazione dei dati, \u003Cmark>di\u003C/mark> visualizzazione dei circuiti distributivi, rendono percepibili e quindi modificabili le circolazioni, sempre più numerose e difficili da seguire. Inizialmente semplice mezzo, la logistica è poi diventata una scienza a sé stante.\r\n\r\n \r\n\r\nLe attuali catene \u003Cmark>di\u003C/mark> approvigionamento capitalistiche non si caratterizzano solo per la loro estensione globale e l'incredibile velocità \u003Cmark>di\u003C/mark> circolazione delle merci, ma anche per l'integrazione diretta che realizzano \u003Cmark>di\u003C/mark> spazi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavorazione e luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> vendita, per la loro armonizzazione dei ritmi \u003Cmark>di\u003C/mark> produzione e consumo in un unico processo. La centralità e la velocità della logistica rendono indistinguibile la distinzione tra produzione e distribuzione, tra la fabbricazione delle merci e il loro rilascio. Dagli anni '80, i manager ed esperti del business globale hanno decantato i vantaggi della flessibilità e della gestione \"snella\" delle fabbriche. Attraverso un coordinamento sempre più fine, le aziende possono invertire il rapporto acquirente/venditore in cui le merci vengono prima prodotte e poi vendute da un intermediario a un consumatore. Consegnando le merci nel momento esatto della loro vendita, senza perdere tempo \u003Cmark>di\u003C/mark> stoccaggio, la logica del just-in-time cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> produrre questo effetto per cui i prodotti vengono prodotti solo quando sono già venduti. Per esempio, la chiave del successo dei giganti della vendita al dettaglio come Wal-Mart, è in gran parte la loro capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> stimare e calcolare quando determinati prodotti devono essere sullo scaffale per essere venduti.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste informazioni consentono a Wal-Mart \u003Cmark>di\u003C/mark> limitare la sovrapproduzione come i movimenti non necessari delle scorte, \u003Cmark>di\u003C/mark> interrompere i rapporti con tali e tali subappaltatori non appena necessario o \u003Cmark>di\u003C/mark> contrattare costantemente con il miglior offerente. Come sottolinea Jasper Bernes (\u003Cmark>di\u003C/mark> cui qui riprendiamo in larga parte l’analisi): “mentre all'inizio degli anni '80 alcuni enfatizzavano la flessibilità e il dinamismo, sperando \u003Cmark>di\u003C/mark> cambiare gli \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> contro le grandi e inflessibili multinazionali in favore \u003Cmark>di\u003C/mark> aziende \u003Cmark>di\u003C/mark> piccola taglia, “aziende agili”, la gestione snella si è rivelata un cambiamento \u003Cmark>di\u003C/mark> fase piuttosto che un indebolimento delle grandi multinazionali. Questo nuovo assetto somiglia a quella che Bennett Harrison chiama “una concentrazione senza centralizzazione” del \u003Cmark>potere\u003C/mark> delle corporazioni economiche”. La logistica designa quindi questo \u003Cmark>potere\u003C/mark> attivo e mobilitabile per coordinare e coreografare il flusso delle merci, per mantenerle o tagliarle, accellerarle o rallentarle, potendo al contempo cambiare l'origine e la destinazione delle merci più o meno immediatamente (la crisi COVID all'inizio del 2020 mostrato che questo potrebbe necessitare \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> adeguamento). La circolazione non sostituisce la produzione, ma l'integrazione dei calcoli logistici da un'estremità all’altra della catena fino al consumatore costruisce la loro fusione. La gestione e il controllo dei flussi diventa una fonte centrale \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> e controllo.\r\n\r\n \r\n\r\n \t QR-CODE, RFID, IDENTIFICAZIONE MOBILE E INFRASTRUTTURE \u003Cmark>DI\u003C/mark> TRAFFICO.\r\n\r\n \r\n\r\nCome si collega questa storia al QR-code? Molto semplicemente, tutta questa svolta logistica si basa sull'estensione e sulla dispersione del calcolo informatico, che permette \u003Cmark>di\u003C/mark> seguire in tempo reale l'ubicazione della merce, i tempi \u003Cmark>di\u003C/mark> consegna, l'insieme dei flussi, ovvero un insieme \u003Cmark>di\u003C/mark> operazioni impossibili da realizzare e centralizzare senza la potenza dei computer. In linea con la produzione fordista, il codice a barre identifica il modello degli oggetti (un modello \u003Cmark>di\u003C/mark> t-shirt, ma non la sua unicità (questa particolare t-shirt, questo specifico esemplare)). La tracciabilità sempre più ravvicinata delle merci richiede più informazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> quante il codice a barre possa contenere. È in questa prospettiva che una filiale \u003Cmark>di\u003C/mark> Toyota, Denso Wave, si dedica a questo problema e nel 1994 inventa il QR-Code per seguire il percorso dei pezzi \u003Cmark>di\u003C/mark> ricambio all'interno delle fabbriche. A differenza del classico codice a barre, questo codice bidimensionale può essere letto velocemente e da qualsiasi angolazione \u003Cmark>di\u003C/mark> lettura. I tre o quattro quadrati neri negli angoli servono per ricostruire l'angolo \u003Cmark>di\u003C/mark> lettura e le informazioni da estrarre dal codice. L'informazione viene parzialmente ripetuta lì in modo che a volte fino al 15% o addirittura al 30% del codice possa essere danneggiato senza impedire la lettura.\r\n\r\n \r\n\r\nI principali vantaggi del QR-code rispetto al codice a barre sono la quantità \u003Cmark>di\u003C/mark> informazioni che può contenere e la sua capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> identificare in modo univoco ogni prodotto. Nella fabbrica automobilistica, ciò consente \u003Cmark>di\u003C/mark> tracciare accuratamente le parti in arrivo e \u003Cmark>di\u003C/mark> controllarne la qualità all'arrivo o durante tutto il processo in caso \u003Cmark>di\u003C/mark> danni o sabotaggi. Oltre a Toyota, negli anni '90, la crisi sanitaria della mucca pazza ha portato a importanti riorganizzazioni dell'industria alimentare. \u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte alle minacce della carne contaminata ed alle istanze degli enti regolatori internazionali che hanno richiesto una maggiore tracciabilità \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni pezzo \u003Cmark>di\u003C/mark> vacca messo in vendita, il codice QR si è affermato come uno strumento essenziale per identificare e memorizzare la traiettoria \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni particolare merce. Codici a barre e QR-Code sono due tecnologie mobili, due mediazioni verso l'identità virtuale \u003Cmark>di\u003C/mark> un oggetto archiviato in un database. A rigor \u003Cmark>di\u003C/mark> termini, il QR-Code da solo non contiene nulla senza un lettore esterno (con una propria fonte \u003Cmark>di\u003C/mark> alimentazione) e un accesso connesso al database corrispondente. Ad esempio, un pass sanitario europeo non sarà necessariamente valido in Inghilterra o in Canada, se non fa riferimento al database corrispondente. E \u003Cmark>di\u003C/mark> conseguenza, se non fa riferimento a una foto \u003Cmark>di\u003C/mark> una persona, l'identità \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lo porta può variare.\r\n\r\n \r\n\r\nIl QR-Code mostra che oggi le tecnologie \u003Cmark>di\u003C/mark> comunicazione mobile operano sulla base \u003Cmark>di\u003C/mark> tecnologie \u003Cmark>di\u003C/mark> identificazione. Per le merci, il QR-code viene utilizzato per identificarle in un dato momento per poi rendere possibili determinati movimenti e determinate azioni. I chip RFID (Radio Frequency Identification) sono per molti versi simili ai codici QR, tranne per il fatto che questi chip non utilizzano lettori, ma onde radio. Ciò consente \u003Cmark>di\u003C/mark> leggere il contenuto \u003Cmark>di\u003C/mark> più chip contemporaneamente, come nell'involucro \u003Cmark>di\u003C/mark> una cassa automatica Decathlon o sulla scala \u003Cmark>di\u003C/mark> un container portuale (la rete 5G in via \u003Cmark>di\u003C/mark> implementazione dovrà estendere questo tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> possibilità). Nel 2017 erano in circolazione circa 8,7 miliardi \u003Cmark>di\u003C/mark> chip RFID. Se le app per smartphone raggiungono milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> utenti, gli utilizzi dei chip RFID ne hanno raggiunti decine \u003Cmark>di\u003C/mark> miliardi (dal trasporto alla misurazione del livello \u003Cmark>di\u003C/mark> etanolo negli alimenti). Questi chip sono in particolare largamente utilizzati su ogni bancale \u003Cmark>di\u003C/mark> merce per identificarne il contenuto durante il trasporto, a volte con più chip sugli oggetti stessi. Trasformano i processi fisici \u003Cmark>di\u003C/mark> viaggio in traiettorie che possono essere messe in dati (come i viaggi del titolare \u003Cmark>di\u003C/mark> un tessera della metropolitana), rendendo difficile separare il reale dal virtuale. Come i codici QR, i chip RFID (tranne alcuni modelli usati \u003Cmark>di\u003C/mark> rado) non hanno fonti \u003Cmark>di\u003C/mark> energia interne, ma si basano su altri dispositivi per essere letti. Oggi la loro produzione non costa quasi nulla e partecipano a questo \"inconscio tecnologico\" che costruisce il nostro mondo. I codici QR e i chip RFID sono elementi centrali dell'Internet delle Cose o dell'informatica ubiquitaria sin d’ora. Queste tecnologie non comunicano direttamente con Internet, ma attraverso l'ambiente costruito intorno a loro, che è a sua volta costruito per farle funzionare. I flussi logistici sono ora l'area principale per l'implementazione \u003Cmark>di\u003C/mark> queste tecnologie. La storia della loro implementazione mostra che la circolazione e la conoscenza, attraverso i dati, \u003Cmark>di\u003C/mark> questi flussi \u003Cmark>di\u003C/mark> movimento è altrettanto importante. Generalmente, il gigante della logistica globale \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi, Amazon, è allo stesso tempo attraverso la sua struttura AWS un fornitore \u003Cmark>di\u003C/mark> servizi IT, tramite il cloud, che sarebbe a priori la sua principale fonte \u003Cmark>di\u003C/mark> profitto. Amazon, per stabilire l'egemonia che conosciamo, è dunque l'infrastruttura delle circolazioni e dei servizi \u003Cmark>di\u003C/mark> elaborazione dei dati che queste circolazioni producono.\r\n\r\n \r\n\r\nSe è possibile deviare i QR-code o generarli autonomamente per altri scopi, questa capacità \u003Cmark>di\u003C/mark> per sé conta poco rispetto alla logica del trattamento dei dati e al suo modo \u003Cmark>di\u003C/mark> identificare per autorizzare, in determinate forme , la circolazione degli uomini come delle cose. La storia qui abbozzata testimonia la parte industriale che circonda ogni innovazione informatica. Ad esempio, una promessa ricorrente del mondo intelligente prevede frigoriferi connessi, in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> avvisare i proprietari della fine delle bottiglie \u003Cmark>di\u003C/mark> coca cola o addirittura \u003Cmark>di\u003C/mark> consigliarli immediatamente. Questa promessa non è che un espediente divertente fino a quando i chip RFID non vengono installati, in fabbrica, su ogni lattina, e vengono stabiliti dei sistemi interoperabili \u003Cmark>di\u003C/mark> database (fatturati al cliente) dal frigorifero agli addetti alle consegne.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[207],{"field":99,"matched_tokens":208,"snippet":204,"value":205},[76,86,76,75],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":47,"score":176,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":47},{"document":211,"highlight":235,"highlights":243,"text_match":248,"text_match_info":249},{"cat_link":212,"category":213,"comment_count":47,"id":214,"is_sticky":47,"permalink":215,"post_author":50,"post_content":216,"post_date":217,"post_excerpt":53,"post_id":214,"post_modified":218,"post_thumbnail":219,"post_thumbnail_html":220,"post_title":221,"post_type":58,"sort_by_date":222,"tag_links":223,"tags":229},[44],[46],"38616","http://radioblackout.org/2016/11/ungheria-il-parlamento-boccia-la-riforma-di-orban-sulle-quote-migranti-ue/","Nuova battuta d’arresto per il primo ministro conservatore Viktor Orbán, a capo del governo ungherese dal 2010: dopo il mancato raggiungimento del quorum al referendum dello scorso 2 ottobre - con cui la popolazione era chiamata a esprimersi sulla ripartizione dei migranti tra i paesi membri decisa dall’Unione Europea – martedì il parlamento ha bocciato la riforma costituzionale voluta dal premier. Al centro della riforma c’era anche, nuovamente, la questione migranti, sulla quale nell’ultimo anno Orbán ha portato avanti politiche e retoriche fortemente nazionaliste e xenofobe: la modifica prevista avrebbe infatti impedito l’applicazione delle quote previste dall’Ue per la spartizione dei rifugiati tra gli stati membri.\r\n\r\n \r\n\r\nQuella di martedì in Parlamento è stata in realtà una sconfitta di misura (131 hanno votato a favore della modifica a fronte dei 133 voti necessari) su cui però pesa l’astensione dei parlamentari di Jobbik, il partito di estrema destra che inizialmente aveva parteggiato per il governo in merito alla votazione della riforma. La destra sta infatti giocando strumentalmente la propria opposizione sul tema migranti dentro uno scontro di potere tutto interno ai delicati equilibri politici del paese, che vede il premier Orbán in crescente difficoltà. Oltre ai precari rapporti con l’Unione Europea, infatti, il primo ministro dovrà ora fare i conti all’interno dell’Ungheria con l’esito della votazione sulla riforma, che avrebbe dovuto mettere una pezza al fallimento del referendum di inizio ottobre.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Aron Coceancig, caporedattore della redazione Mitteleuropa di EastJournal:\r\n\r\nungheria_orban","10 Novembre 2016","2016-11-14 08:53:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/1478603810-orban.jpg 1658w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ungheria: il Parlamento boccia la riforma di Orbán sulle quote migranti UE",1478779403,[224,225,226,227,228],"http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/ungheria/","http://radioblackout.org/tag/unione-europea/","http://radioblackout.org/tag/viktor-orban/",[230,231,232,233,234],"europa","migranti","Ungheria","Unione Europea","viktor orban",{"post_content":236,"post_title":240},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[76,75,86],"tema migranti dentro uno scontro \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> tutto interno ai delicati \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> politici del paese, che vede","Nuova battuta d’arresto per il primo ministro conservatore Viktor Orbán, a capo del governo ungherese dal 2010: dopo il mancato raggiungimento del quorum al referendum dello scorso 2 ottobre - con cui la popolazione era chiamata a esprimersi sulla ripartizione dei migranti tra i paesi membri decisa dall’Unione Europea – martedì il parlamento ha bocciato la riforma costituzionale voluta dal premier. 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Durante un’intervista, il quotidiano diretto da Mauro Calabresi ha più volte insistito sulla mancata raccolta dei rifiuti ingombranti probabilmente sapendo che non avveniva a causa del mancato rinnovo del bando di assegnazione nel giugno scorso. Un fatto incredibilmente ignorato dalla sindaca che ha evocato un utilizzo “pilotato” dei frigoriferi per nuocere al decoro di Roma e quindi alla sua giunta. La notizia della mancata assegnazione del bando è stata fatta uscire da la Repubblica qualche giorno dopo facendo fare a Virginia Raggi la figura del pollo.\r\nA parte la conclamata ed innegabile dabbenaggine di cui fa prova la sindaca, l’episodio non è innocente e fa parte di una più ampia battaglia mediatica che il Partito di repubblica sta svolgendo contro i 5S. La gestione dei rifiuti non è solo un business ma una catena industriale a tutti gli effetti in cui in a ogni passaggio l’apparato economico-politico-mafioso cerca di generare più profitto possibile dai prodotti intermedi. Non è un caso che al famoso bando per la rimozione dei frigoriferi e degli altri elettrodomestici si fosse presentata una sola cooperativa: la 29 giugno di Buzzi.\r\nGli equilibri rispetto alla gestione delle partecipate del Comune di Roma, all’estrazione di rendita dagli appalti di gestione dei servizi e, più in generale, tutti gli assetti di potere di quel “mondo di mezzo” che aiuta quello di sopra e ammazza quello di sotto stanno attraversando una profonda fase di mutazione di cui non si vede ancora l’approdo definitivo. L’inchiesta Mafia capitale è sparita dai giornali e si sta sgonfiando l’accusa di associazione mafiosa per molti degli esponenti politici. Questo succede non certo perché le irregolarità contestate non siano molto gravi e espressioni di un coacervo indissociabile di politica, criminalità organizzata, cooperative e appalti ma semplicemente perché rappresentano il normale funzionamento della “macchina Roma”. La mediatizzazione delle prime fasi dell’inchiesta lascia oggi il posto a un vuoto di attenzione a dimostrazione del fatto che l’operazione giudiziaria è da ascrivere comunque a un processo di riorganizzazione tutto interno ai poteri più o meno opachi che governano la capitale. Come interpretare l’azione del Movimento 5 Stelle in questo scenario?\r\nNe abbiamo parlato con Alessia, una compagna di Progetto degage\r\nalleromafrigogate","27 Ottobre 2016","2016-10-28 12:21:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/lupa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/lupa-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/lupa-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/lupa.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Perché tutti parlano di frigo gate e nessuno parla più di Mafia capitale?",1477576784,[],[],{"post_content":268,"post_title":272},{"matched_tokens":269,"snippet":270,"value":271},[76,75,76,76],"in generale, tutti gli assetti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> quel “mondo \u003Cmark>di\u003C/mark> mezzo”","Le cronache dei giorni scorsi sono state occupate dal cosiddetto frigo gate, una trovata giornalistica della peggior specie nata da un trappolone teso dal quotidiano la Repubblica a Virginia Raggi. 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oppositore Sergio Ramirez ex comandante sandinista e scrittore.","18 Settembre 2021","2021-09-18 12:45:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/talebani-200x110.png","Bastioni di Orione 16/09/2021",1631968319,[342],[306],{"post_content":421,"post_title":425,"tags":428},{"matched_tokens":422,"snippet":423,"value":424},[76,75,86],"subiscono e combattono le logiche \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> che sottendono gli \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> sempre più instabili dell'ordine mondiale","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/bastioni-di-orione-16092021.mp3\"][/audio]\r\n\r\nBastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione ritorna questa volta in formato stabile ogni giovedi dall 20 alle 21 per raccontare le convulsioni della geopolitica e le rivolte dei popoli che spesso subiscono e combattono le logiche \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> che sottendono gli \u003Cmark>equilibri\u003C/mark> sempre più 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di Orione in questa puntata cerca di trovare gli strumenti per leggere l'accelerazione degli eventi che stanno destrutturando il paradigma euroatlantico sul quale si era fondato dal 1945 l'equilibrio di potere in Europa . La constatazione da parte dell'amministrazione Trump e dei poteri che rappresenta dell'ininfluenza dell'Europa all'interno della contesa per l'egemonia globale e il conseguente disimpegno nella guerra in Ucraina ,ha disarticolato il progetto dei neocon liberaldemocratici che perseguiva una vittoria strategica contro la Russia a guisa di continuazione vittoriosa della guerra fredda. L'allargamento della Nato ad est ,il sostegno al golpe di Maidan ,l'arruolamento subalterno degli europei faceva parte di questo progetto delle amministrazioni democratiche che vedeva il fronte europeo come centrale , mentre ora nello scenario attuale si delinea una saldatura tra l'amministrazione Trump e i fascismi europei nella costruzione di un ordine mondiale in cui l'Europa non è più centrale nel pensiero strategico americano . Corollario di questa visione è che la Russia perde il ruolo di nemico strategico, finiscono il loro ciclo i vecchi arnesi della guerra fredda, anche per questioni anagrafiche ,mentre le classi dirigenti europee incuranti della realtà continuano a mettere in campo una strategia bellicista perdente . Una classe dirigente non legittimata ,totalmente supina agli interessi d'oltre Atlantico ,collussa con l'apparato militare industriale ,incapace di accettare il ridimensionamento dell'Europa nel contesto globale si agita come impazzita di fronte al cambiamento di prospettiva imposto dal frontman arancione , implorando un posto nelle trattative per la spartizione dell'Ucraina .\r\n\r\nNe parliamo con Francesco Dall'Aglio\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza guardiamo dall'America Latina le conseguenze dell'aggressiva politica commerciale di Trump ,che dopo anni di disinteresse cerca di prendere il controllo dei nodi strategici come Panama cercando di ostacolare la penetrazione cinese in un area che la dottina Monroe definiva ad esclusivo appannaggio degli Stati uniti . Non sarà impresa facile perchè la presenza commerciale cinese è molto ramificata in America Latina e al netto delle rodomontate trumpiane sarà complesso riprendere l'influenza totale anche perchè i suoi alleati si contano sulle dita di una mano . La politica economica di Milei in Argentina ,scivolato sulla truffa della criptrovaluta \"Libre\" ,sta provocando un impoverimento progressivo della classe media che lo ha sostenuto e una dollarizzazione dell'economia che avrà come sbocco la recessione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-SOMOZA-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Massimo Zaurrini direttore di \"Africa e affari\" parliamo della situazione della guerra nel Congo orientale che continua da decenni e che ha subito un accelerazione con la conquista di Goma e Bukavu da parte delle milizie filoruandesi M23 . La guerra s'inserisce in uno scenario globale di ridefinizione degli equilibri che induce ad abbandonare il concetto dell'intangibilità dei confini ,architrave della costruzione dell'Africa post coloniale . Questo contesto mutato fa aumentare i rischi di allargamento del conflitto che comunque si sviluppa sostanzialmente su dinamiche locali ma articolandosi in stratificazioni che coinvolgono anche soggetti statuali terzi e internazionali . La distanza tra Kinshasa ,la capitale del Congo, e Goma ,capoluogo del Kivu, è di 2667 km mentre quella con Kigali,la capitale del Ruanda è di 160 km . Questa lontananza spiega la difficoltà da parte dello stato congolese di affermare la sua presenza in quelle regioni,dove peraltro è presente una popolazione che parla il kinyarwanda ed è molto più affine ai tutsi ruandesi . Kigali punta al controllo delle imponenti risorse minerarie della regione attraverso il sostegno alle milizie M23 contando sulla benevolenza della cosiddetta comunità internazionale. Il rischio è un'estesione del conflitto verso la regione del ricco Katanga ,vero cuore minerario del paese dove sono presenti importanti investimenti e permane un desiderio indipendentista. Al confine con questa regione passerà un opera infrastrutturale molto importante che collegherà le regioni minerarie dello Zambia con i porti angolani e tanzaniani ,il corridoio di Lobito, su cui gli Stati Uniti hanno investito molto per contrastare l'influenza cinese in Africa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-20022025-ZAURRINI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","25 Febbraio 2025","2025-02-25 21:28:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 20/02/2025-CI SONO DEI DECENNI IN CUI NON ACCADE NULLA E POI DELLE SETTIMANE IN CUI ACCADONO DECENNI -AMERICA LATINA : I TRUMPISTI A SUD DEL RIO GRANDE -KIVU LA LONTANANZA DI KINSHASA E LA VICINANZA DI KIGALI.",1740518907,[342],[306],{"post_content":460,"post_title":464,"tags":468},{"matched_tokens":461,"snippet":462,"value":463},[76,75],"era fondato dal 1945 l'equilibrio \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> in Europa . 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Trump ha accettato ,a differenza della visione del globalismo ideologico dei neocon democratici, la natura multipolare degli equilibri mondiali così come si sono configurati in questa fase di post globalizzazione . Naturalmente la sua interpretazione si discosta dal concetto di multilateralismo ,che suppone un sistema di non ingerenza e riconoscimento reciproco dei soggetti ,ma si concretizza in un multipolarismo muscolare in cui ciascun polo dominante ha mano libera nella sua sfera d'influenza riformulando ed adattando teorie ritenute ormai desuete come la dottrina Monroe o quella del \"big stick\" ,cara agli imperialisti americani nel primo novecento. La nuova età dell'oro richiamata da Trump evoca una nuova fase di accumulazione originaria selvaggia in risposta alla crisi di profitto del capitale ,che presuppone la ricerca di nuovi territori di espansione per la valorizzazione dei capitali e lo sfruttamento di risorse. Questa logica sottende una competizione interimperialista che porta a confliggere gli interessi statunitensi con quelli dell'Europa ,dove una classe dirigente inetta sta portando il continente verso uno scenario bellico senza uscita. L'annunciata politica dei dazi ,foriera di processi inflazionistici , porterà alla crescita di sentimenti anti americani in Europa che purtroppo in mancanza di una visione di classe articolata da soggetti politici rappresentativi degli interessi dei subalterni,verranno manipolati dall'ultradestra populista.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/bastioni-di-Orione-Monestarolo-23012025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Aresu consigliere scientifico di \"Limes\" e autore del libro \"Geopolitica dell'intelligenza artificiale \", parliamo degli scenari legati alla diffusione dell'intelligenza artificiale commentando la notizia dell'annunciato investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate ,join venture composta da \"Open AI\",\"Oracle\" e \"Softbank\" ,sostenuta dal fondo emiratino Mgx per la realizzazione in Texas di 20 data center da circa 5 gigawatt ciascuno. La filiera industriale dell'intelligenza artificiale ha al suo centro la costruzione dei \"data center\", grossi magazzini con all'interno supercomputer .La manifattura elettronica viene sostenuta da ingenti investimenti provenienti dalle società high tech che sono espressione della grande concentrazione di capitali e potere economico che decide d'investire anche nella politica americana .Attraverso il meccanismo dei \"superpac\" hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump anche grazie alle enormi plusvalenze ricavate dal loro valore azionario ,spesso enormemente gonfiato . Si assiste ad una interconnessione fra le strutture governative,l'industria militare e le aziende tecnologiche che ha portato ad una supremazia americana nella tecnologia spaziale attraverso aziende private. Questa struttura produttiva ha come conseguenza una dipendenza dalla tecnologia di aziende come \"Space x\" che consente agli Stati Uniti di ottenere la riusabilità dei vettori con enorme vantaggio sui concorrenti. Lo strapotere di queste corporation high tech pone la questione delle ricadute sociali di un capitale che non considera nulla al di fuori di sè e la sua regolazione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ARESU.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Karim Metref ,giornalista algerino, parliamo dello stato delle relazioni fra Francia ed Algeria che si stanno rapidamente deteriorando. I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto di influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta di rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi di fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie di ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi di legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema di potere corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]","25 Gennaio 2025","2025-01-25 17:27:42","BASTIONI DI ORIONE 23/01/2025-LA NUOVA ERA DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE DI TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI EQUILIBRI MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",1737826062,[342],[306],{"post_content":497,"post_title":501,"tags":505},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":500},[76,75],"legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> corrotto consolidato nel paese frutto","Bastioni \u003Cmark>di \u003C/mark> Orione continua a provare a leggere la fase che si apre con la presidenza Trump confrontandosi con Giorgio Monestarolo ,insegnante e ricercatore che si occupa \u003Cmark>di\u003C/mark> storia economica e sociale .Trump e il suo movimento Maga hanno raccolto senza dubbio gli scontenti della globalizzazione interpretando un disagio sociale che ha trovato espressione in un epifenomeno che apparentemente non è effimero ma probabilmente destinato a caratterizare la società americana per un periodo abbastanza lungo. 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I nodi sono legati alla memoria coloniale ,ai casi dello scrittore Boualem Sansal ,arrestato ad Algeri e difeso a spada tratta da Macron , all'arresto \u003Cmark>di\u003C/mark> influencer filo governativi algerini residenti in Francia fino alla proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> rivedere gli accordi del 1968 che regolano la presenza degli algerini in Francia. Ma dietro questa ennesima crisi diplomatica c'è il voltafaccia francese sulla questione del Sahara occidentale ,in quanto Parigi ha riconosciuto la sovranità marocchina sul territorio saharawi allineandosi \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto alle posizioni statunitensi ed israeliane. Algeri da sempre sostenitrice della causa del popolo saharawi non ha digerito lo sgarbo e da qui sono partite una serie \u003Cmark>di\u003C/mark> ritorsioni reciproche che hanno invelenito i rapporti fra Parigi ed Algeri. L'aumento della retorica anticoloniale del presidente algerino è anche proporzionale alla crisi \u003Cmark>di\u003C/mark> legittimità del \"pouvoir\" ,il sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> corrotto consolidato nel paese frutto del deviazionismo della classe dirigente uscita dalla lotta liberazione che portò all'indipedemza del paese nel 1962.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-23012025-ALGERIA.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":502,"snippet":504,"value":504},[351,351,503],"EQUILIBRI","BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 23/01/2025-LA NUOVA ERA DEL MULTIPOLARISMO MUSCOLARE \u003Cmark>DI\u003C/mark> TRUMP-IL TECNO FEUDALESIMO DEI PADRONI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CONDIZIONA GLI \u003Cmark>EQUILIBRI\u003C/mark> MONDIALI-ALGERIA E FRANCIA RAPPORTI DIFFICILI E STRASCICHI COLONIALI.",[506],{"matched_tokens":507,"snippet":357,"value":357},[76],[509,511,513],{"field":99,"matched_tokens":510,"snippet":499,"value":500},[76,75],{"field":138,"matched_tokens":512,"snippet":504,"value":504},[351,351,503],{"field":35,"indices":514,"matched_tokens":515,"snippets":517,"values":518},[47],[516],[76],[357],[357],{"best_field_score":282,"best_field_weight":143,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":47,"score":483,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":47},{"document":521,"highlight":533,"highlights":545,"text_match":280,"text_match_info":556},{"comment_count":47,"id":522,"is_sticky":47,"permalink":523,"podcastfilter":524,"post_author":333,"post_content":525,"post_date":526,"post_excerpt":53,"post_id":522,"post_modified":527,"post_thumbnail":528,"post_title":529,"post_type":339,"sort_by_date":530,"tag_links":531,"tags":532},"94490","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-12-2024-limplosione-degli-stati-nazione-post-coloniali-siria-e-myanmar-contraccolpi-in-georgia-e-nel-caucaso-ex-sovietico-della-guerra-in-europa-i-fantasmi-di-gwangju-in-c/",[294],"In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.",1734797138,[342],[306],{"post_content":534,"post_title":538,"tags":542},{"matched_tokens":535,"snippet":536,"value":537},[76,75],"ridefinizione in corso degli assetti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> in aree strategiche come il","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>potere\u003C/mark> in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. 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