","Una testimonianza da Beirut","post",1728573189,[61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/cooperazione-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/esplosioni-israele/","http://radioblackout.org/tag/libano/",[65,33,17],"cooperazione internazionale",{"post_content":67,"tags":72},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"esplosioni","internazionale, proprio nei giorni delle \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> dei cercapersone. Racconta di come","Oggi ai microfoni della radio una testimonianza dal Libano per dare spazio a uno sguardo da un'altra angolazione, se di solito parliamo con giornalisti, docenti o esperti sulla questione Medio Orientale, questa volta parliamo con un volontario di Medici Senza Frontiere che è da poco tornato da un territorio al centro dell'escalation bellica.\r\n\r\nAlex ci racconta l’aria che si respirava a Beirut, nel disinteresse e nell'abbandono da parte della comunità internazionale, proprio nei giorni delle \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> dei cercapersone. 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Il premier egiziano Hisham Kandil, accompagnato da diversi consiglieri e dal ministro della sanità Mustafa Hamed, e' arrivato oggi a Gaza e vi restera' per tre ore. Scopo della missione, è stato spiegato in Egitto, è di esprimere solidarietà ai palestinesi della Striscia e di verificare quali aiuti possano essere più urgenti. Ma, dopo poche ore dall'annuncio di un cessate il fuoco in concomitanza con la visita del premier egiziano, Israele ha ripreso i raid su Gaza colpendo il nord della Striscia. Non si sono fermate neanche le risposte palestinesi, con missili a lunga gittata, da Gaza verso Israele. Nella notte almeno 70 esplosioni si sono registrate a Gaza, adesso si teme l'invasione via terra. L'esercito ha richiamato circa 30mila riservisti pronti ad invadere Gaza, le informazioni che abbiamo ci parlano di panico nel campo profughi di Buriej situato vicino al confine, dove la gente inizia ad evacuare dalle case per paura dell'invasione imminente.\r\nSino a stamene è salito a 21 il bilancio dei morti, moltissimi i feriti\r\nSi mobilitano i compagn* e le compagn* in solidarietà col popolo palestinese un pò in tutto il mondo, oggi venerdì di collera nel mondo arabo - alta la tensione nei territori della cisgiordania- ma anche nel nostro paese si stanno organizzando presidi e cortei per il weekend. A Torino, domani h 14.30 davanti alla stazione torino ceres, concentramento per corteo solidale con la popolazione di Gaza e con la palestina che resiste.\r\nAscolta la diretta con Alessandro nostro corrispondente da Gaza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/alessandro_gaza16nov.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","16 Novembre 2012","2025-09-24 22:00:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/gaza_pillar-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/gaza_pillar-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/gaza_pillar-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/gaza_pillar.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gaza, continua l'operazione 'Pillar of Clouds'",1353073928,[109,110,111],"http://radioblackout.org/tag/conflitto-israelepalestina/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[26,15,21],{"post_content":114,"tags":118},{"matched_tokens":115,"snippet":116,"value":117},[19,69],"lunga gittata, da Gaza verso \u003Cmark>Israele\u003C/mark>. 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La comunità internazionale rimane in sordina, nonostante le esplosioni dei cercapersone della scorsa settimana siano stati un esempio evidente di terrorismo di Stato da parte di Israele che paventa un'invasione via terra per tentare di fare leva su un intervento massiccio da parte degli USA.\r\n\r\nAbbiamo intervistato la professoressa Rosita Di Peri, politologa specializzata sui territori del Medio Oriente per analizzare la situazione e decostruire la falsa narrazione imposta dai media mainstream.\r\n\r\nCome sottolinea la docente dell'Università degli Studi di Torino, ci sono presupposti che indicano la volontà di Israele di entrare in Libano con lo scopo di creare una zona cuscinetto in Medio Oriente nelle zone interessate dai diversi fronti aperti.\r\nAd oggi questo obiettivo viene portato avanti attraverso attacchi di natura terroristica giustificati dalla volontà di eliminare la resistenza armata di Hezbollah, come nel caso delle esplosioni. E' interessante l'analisi che viene portata rispetto al ruolo di Hezbollah nella società libanese, in merito alla sua natura politica, in quanto organizzazione articolata su diversi ambiti che non riguardano soltanto l'aspetto militare ma che comprendono una serie di apparati sociali che lavorano per garantire servizi e infrastrutture alla popolazione. Vi è una differenza sostanziale tra Hezbollah e Israele in quanto i primi puntano a colpire obiettivi militari, come dimostra l’attacco missilistico compiuto dal gruppo libanese verso la sede del Mossad, il modus operandi di Israele spesso colpisce zone considerate \"sicure\". Infatti, ad oggi si contano più di 100 mila sfollati interni in Libano.\r\n\r\nLa complessità e la molteplicità di interessi nell'area, dall'Iran agli altri Paesi dell'Asse della Resistenza, la posizione volutamente ambigua degli USA in attesa delle presidenziali, implicano una riflessione che guardi alla situazione in ottica globale e senza scorciatoie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Libano-di-Peri-2024_09_26_2024.09.26-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","26 Settembre 2024","2024-09-26 19:34:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-300x171.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-300x171.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-1024x584.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2-768x438.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-2.jpeg 1217w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Libano: il copione di Israele si ripete.",1727379288,[110,152,153,154,63,155],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/",[15,157,31,19,17,35],"guerra",{"post_content":159,"post_title":163,"tags":166},{"matched_tokens":160,"snippet":161,"value":162},[19],"continua l'attacco da parte di \u003Cmark>Israele\u003C/mark> che ha adottato la stessa","In Libano continua l'attacco da parte di \u003Cmark>Israele\u003C/mark> che ha adottato la stessa narrazione impiegata per \"giustificare\" agli occhi della comunità internazionale il genocidio nella Striscia di Gaza, la retorica secondo cui l'offensiva avrebbe l'obiettivo di colpire i membri delle organizzazioni di Hezbollah per estirpare il \"terrorismo\". 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Una forte esplosione è avvenuta durante i funerali dei membri di Hezbollah nella periferia di Beirut, nel frattempo decine e decine di squadre di ambulanze hanno dovuto rispondere a chiamate per “esplosioni multiple\".\r\n\r\nLe esplosioni, avvenute per la manomissione dei dispositivi (di azienda taiwanese poi trasferita in Ungheria, probabilmente di produzione israeliana) attraverso polvere esplosiva, sono avvenute in contemporanea, in mezzo a civili, inaugurando così una pratica senza precedenti. Nessuno ha preso parola per definire l'attacco israeliano come terrorismo di Stato, ignorando l'ONU che ha dichiarato che i responsabili dell'attacco hanno (ancora una volta) violato il diritto internazionale.\r\n\r\nLe ragioni di questo attacco sono molteplici: l'intento di Israele di mostrare la debolezza del Libano e di Hezbollah, l'obiettivo di dichiarare guerra esplicita e colpire in maniera terroristica la popolazione, agire pressione nei confronti di attori internazionali ancora poco direttamente coinvolti come gli Stati Uniti. Nell'anniversario della strage di Sabra e Chatila del 1982 il governo di Netanyahu ha voluto dimostrare le sue capacità di intelligence e di guerra altamente tecnologica, sperimentando e applicando pratiche militari innovative alla guerra coloniale.\r\n\r\nGrazie al commento di Eliana Riva, caporedattrice di PagineEsteri abbiamo analizzato la situazione dal punto di vista interno e degli effetti sull'intera area del Medio Oriente in una fase di probabile allargamento della guerra\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Libano-esplosioni-2024_09_19_2024.09.19-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","20 Settembre 2024","2024-09-20 12:39:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1-300x158.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1-300x158.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1-1024x538.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1-768x403.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/proxy-image-1.jpeg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Esplosioni in Libano: si apre un nuovo capitolo del genocidio",1726835947,[209,210,110,154,63,111],"http://radioblackout.org/tag/esplosioni-in-libano/","http://radioblackout.org/tag/gaz/",[24,29,15,19,17,21],{"post_content":213,"post_title":217,"tags":221},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[69],"Dopo le prime \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> di migliaia di cercapersone in","Dopo le prime \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> di migliaia di cercapersone in dotazione a membri di Hezbollah avvenute in Libano, un’ulteriore ondata di \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> in contemporanea, di walkie talkie e pannelli fotovoltaici, è stata segnalata dai media libanesi nei giorni scorsi, causando la morte di almeno 20 persone e ferendone a migliaia, anche in Siria. 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Crediamo che almeno un’esplosione sia avvenuta all’interno dell’ospedale”, hanno detto fonti mediche locali. La situazione è critica, nei pressi dell'ospedale è stata scavata una fossa comune per i cadaveri, troppo pericoloso portarli altrove. Il raid è avvenuto con il lasciapassare statunitense, le cui fonti di intelligence avrebbero avuto fonti indipendenti secondo le quali \"Hamas svolgono operazioni di comando e controllo” dall’ospedale. Tale tesi non è avvallata da nessuna prova e, al momento, non sono state trovate tracce di ostaggi. I soldati israeliani interrogano alcune persone presenti nell’ospedale, compresi pazienti e medici, mentre i carri armati e i veicoli corazzati hanno circondato la struttura. Testimoni all’interno dell’ospedale hanno anche riferito che le forze israeliane e i loro veicoli blindati hanno preso d’assalto l’area occidentale del complesso medico e hanno fatto saltare in aria le porte e i muri dei reparti.\r\n\r\nIntanto, decine di palestinesi sono stati uccisi a seguito di una serie di attacchi israeliani che hanno preso di mira le case a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, portando il bilancio momentaneo a 1.320 morti (4.650 bambini) e 29.200 feriti.\r\nLa situazione continua ad aggravarsi anche in Cisgiordania, con continui attacchi ed incursioni da parte dell'esercito Israeliano verso le città ed i quartieri a maggioranza palestinese, in particolarmodo a Jenin e Tulkarem.\r\nIntanto, spiragli per un cessate il fuoco e per una vera tregua non ce ne sono, nell'immobilismo de facto delle potenze occidentali.\r\nCi aggiorna ai nostri microfoni Michele Giorgio, corrispondente del Manifesto e direttore di Pagine Esteri. Ascolta la diretta:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/palestina_giorgio.mp3\"][/audio]","15 Novembre 2023","2023-11-15 13:52:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/000_342C2B4-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/000_342C2B4-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/000_342C2B4-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/000_342C2B4-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/000_342C2B4.jpg 980w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","40° giorno di genocidio a Gaza. 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Israele usa queste politiche discriminatorie di pianificazione e suddivisione in zone per creare condizioni di vita insopportabili per costringere le e i palestinesi a lasciare le loro case per permettere l’espansione degli insediamenti ebraici.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nNaturalizzare lo stato\r\nLe frontiere sono linee di nulla su una mappa, che diventano vere solo grazie alla presenza di uomini in armi.\r\nO, meglio, appena c’è una mappa con delle linee di separazione, ci sono le condizioni per un controllo militare del territorio.\r\nLa naturalizzazione di queste linee, che trasformano montagne, fiumi, laghi e mari in limiti, limes, confini mira a costruire lo spazio politico, quindi squisitamente culturale, dove ila frontiera definisce un ambito di potere esclusivo, il luogo della sovranità.\r\nL’approccio dei geografi anarchici e della geografia critica decostruiscono i processi di naturalizzazione dei confini, dove affondano la retorica delle nazioni, del suolo e del sangue, dell’esclusione e della guerra.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, geografo, docente all’università di Bologna\r\n\r\nUna Barriera contro militari e padroni\r\nNei quartieri poveri il controllo militare imposto durante il lockdown è diventato normale. Anzi! Ogni giorno è peggio.\r\nIntere aree del quartiere vengono messe sotto assedio militare, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.\r\nPersino gli allegri festeggiamenti per la vittoria del Senegal nella coppa Africa si sono trasformati in occasione per criminalizzare chi vi aveva partecipato e gradito poco lo scorrazzare di auto della polizia.\r\n\r\nPolonia. Sciopero della fame in un centro di detenzione\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\nMa c’è anche la lotta! Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”.\r\n\r\nMemoria di Stato. Foibe e nazionalismi\r\nIl mito degli “italiani brava gente”, assunto in modo trasversale a destra come a sinistra, fonda il nazionalismo italiano, un nazionalismo che si nutre di un’aura di innocenza e bonarietà “naturali”.\r\nIn Italia la memoria è la prima vittima del nazionalismo, che impone una sorta di ricordo di Stato, che diviene segno culturale condiviso. Una sorta di marchio di fabbrica. Si sacrificano le virtù eroiche ma si eleva l’antieroismo dei buoni a cifra di un’identità collettiva.\r\nNonostante le ricerche storiche abbiamo mostrato la ferocia della trama sottesa al mito, questo sopravvive e si riproduce negli anni.\r\nUn mito falso e consolatorio, che apre la via al revisionismo fascista. La giornata del Ricordo viene cavalcata ogni anno dalla destra xenofoba e razzista.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo”, assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche, ha contribuito ad alimentare questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 2 marzo\r\nassemblea contro il carovita\r\nore 18 alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike! 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La giornata del Ricordo viene cavalcata ogni anno dalla destra xenofoba e razzista.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo”, assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche, ha contribuito ad alimentare questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 2 marzo\r\nassemblea contro il carovita\r\nore 18 alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike! Giornata transfemminista queer\r\nore 15 ai giardini (ir)reali – corso San Maurizio angolo via Rossini (se piove ci si sposta a Parco Dora)\r\ninterventi, musica, banchekke, perfomance… e tanto altro\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano al Kasciavit via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[373],{"field":88,"matched_tokens":374,"snippet":370,"value":371},[19],{"best_field_score":193,"best_field_weight":39,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":376,"tokens_matched":23,"typo_prefix_score":48},"1155199671761633393",{"document":378,"highlight":394,"highlights":399,"text_match":191,"text_match_info":402},{"comment_count":48,"id":379,"is_sticky":48,"permalink":380,"podcastfilter":381,"post_author":336,"post_content":382,"post_date":383,"post_excerpt":53,"post_id":379,"post_modified":384,"post_thumbnail":385,"post_title":386,"post_type":363,"sort_by_date":387,"tag_links":388,"tags":393},"19643","http://radioblackout.org/podcast/la-grande-partita-del-medioriente/",[],"Martedì 19 novembre un duplice attentato ha colpito il quartiere Bir Hassan nel sud della capitale libanese. Una zona elegante dove si trova sia l'ambasciata iraniana sia la dirigenza di Hezbollah, la milizia shiita, che affianca il regime di Bashar Hassad nella guerra civile contro l'esercito libero della Siria. L'attentato nel quale sono morte 23 persone e altre 146 sono rimaste ferite, è stato rivendicato dal gruppo jihadista delle Brigate Abdullah Azzam. La televisione libanese Lbci riportato le dichiarazioni di uno dei portavoce del gruppo, affiliato ad Al Quaeda, Sirajeddine Zreikat che ha dichiarato che “la duplice operazione di martirio è stata portata a termine da due eroi sunniti libanesi”. In un messaggio su Twitter, il responsabile ha avvertito che gli attentati in Libano proseguiranno fino a quando il movimento Hezbollah non si ritirerà dalla vicina Siria.\r\n\r\nUn messaggio chiaro che mostra in modo inequivocabile come la guerra civile siriana si stia estendendo anche nel vicino Libano, acuendo le tensioni tra sunniti e shiiti.\r\n\r\nA far da eco alle bombe di Beirut, il giorno successivo, ben sette autobomba sono scoppiate in altrettanti quartieri di Baghdad, tutti a maggioranza shiita. Il bilancio è stato di 20 morti e 60 feriti.\r\nLe esplosioni sono avvenute attorno alle sette e mezza di mattina nei quartieri di Sadriya, Karrada, Shaab, Tobchi, Azamiya e Amil. L’episodio più grave si è verificato a Sadriya, una zona abitata per lo più da sciiti, dove l’autobomba è esplosa nei pressi di un mercato popolare.\r\nIn Iraq l’ultima ondata di attentati e violenze era coincisa domenica con la festività religiosa dell’Ashura. In un solo giorno erano state uccise più di 40 persone. Secondo la Missione di assistenza dell’Onu in Iraq (Unami), dall’inizio dell’anno le vittime della guerra civile non dichiarata che continua a scuotere il paese sono state 5700.\r\nA pochi mesi dalle elezioni legislative, in programma ad aprile, il governo dello sciita Nouri Al Maliki ha fatto incarcerare nella regione di Baghdad numerosi attivisti sunniti, accusati di appartenere a gruppi affiliati ad Al Qaida.\r\n\r\nLa grande partita mediorientale si gioca anche sulla pelle delle tante persone che vengono tritate in un infinito stillicidio di morti.\r\n\r\nIl quadro delle alleanze sta subendo alcuni mutamenti inediti, che segnalano il riposizionamento dei maggiori attori sulla scena.\r\nLe relazioni tra Stati Uniti e Israele sono al minimo storico, persino peggiori del 1982, quando Israele attaccò ed invase il Libano meridionale contro la volontà del potente alleato.\r\nIsraele sta facendo di tutto per inceppare il processo di pace tra Iran e Stati Uniti, che invece sta faticosamente andando avanti.\r\nGli Stati Uniti stanno cercando di ridefinire la propria posizione nell'area, smarcandosi progressivamente dall'ingombrante alleanza con i sauditi. 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Ne sono il segno tangibile i morti di Beirut e Baghdad della scorsa settimana.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 11 22 stefanone libano\r\n\r\n ","22 Novembre 2013","2018-10-17 22:10:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/11/403x296_231362_libano-autobomba-esplode-in-quartier-200x110.jpg","La grande partita del medioriente",1385141595,[389,390,391,63,392],"http://radioblackout.org/tag/arabia-saudita/","http://radioblackout.org/tag/iran/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[349,344,342,17,347],{"post_content":395},{"matched_tokens":396,"snippet":397,"value":398},[69],"morti e 60 feriti.\r\nLe \u003Cmark>esplosioni\u003C/mark> sono avvenute attorno alle sette","Martedì 19 novembre un duplice attentato ha colpito il quartiere Bir Hassan nel sud della capitale libanese. 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