","A11 No Tav. Diffondere la resistenza: cronache dalle città","post",1334301881,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/11a/","http://radioblackout.org/tag/estendere-la-resistenza/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[15,27,12],{"post_title":63,"tags":68},{"matched_tokens":64,"snippet":67,"value":67},[65,66],"la","resistenza","A11 No Tav. Diffondere \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>resistenza\u003C/mark>: cronache dalle città",[69,71,75],{"matched_tokens":70,"snippet":15},[],{"matched_tokens":72,"snippet":74},[73,65,66],"estendere","\u003Cmark>estendere\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>resistenza\u003C/mark>",{"matched_tokens":76,"snippet":12},[],[78,83],{"field":32,"indices":79,"matched_tokens":80,"snippets":82},[14],[81],[73,65,66],[74],{"field":84,"matched_tokens":85,"snippet":67,"value":67},"post_title",[65,66],1736172819517538300,{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":90,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"3315704398080",13,"1736172819517538410",3,{"document":93,"highlight":108,"highlights":116,"text_match":122,"text_match_info":123},{"cat_link":94,"category":95,"comment_count":44,"id":96,"is_sticky":44,"permalink":97,"post_author":47,"post_content":98,"post_date":99,"post_excerpt":100,"post_id":96,"post_modified":101,"post_thumbnail":102,"post_thumbnail_html":103,"post_title":104,"post_type":55,"sort_by_date":105,"tag_links":106,"tags":107},[41],[43],"8277","http://radioblackout.org/2012/04/no-tav-bandiera-di-resistenza-214-presidio-a-san-vittore/","Nei suoi venti anni di storia, la lotta contro il TAV in Val di Susa è cresciuta e si è rafforzata arrivando a mettere\r\nin discussione il modello capitalistico di progresso, sostenuto dai vari governi che si sono avvicendati; è perciò\r\nriuscita a comunicare e ad unire oltre le proprie specificità e il proprio territorio, diventando un punto di\r\nriferimento per molte altre lotte e movimenti di emancipazione sociale.\r\nPer questo motivo è duramente attaccata dallo stato che, in epoca di crisi economica e politica, vede come una minaccia\r\nun'esperienza di resistenza che rafforza tutti quei movimenti che lottano per un'alternativa ad un modello di sviluppo\r\nbasato sulla guerra, sulla distruzione dell'ambiente, sulla militarizzazione dei territori, sulla privatizzazione della\r\nscuola, della sanità, dei trasporti, sulla precarietà e sullo sfruttamento, sulla repressione delle lotte.\r\nFra aumenti delle spese militari, TAV e grandi opere (solo in Lombardia: TEM, Pedemontana, EXPO 2015), tagli alla spesa\r\nsociale, “riforme” del lavoro, licenziamenti e privatizzazioni il nuovo governo si presenta come continuazione del\r\nprecedente, arrivando fin dove nemmeno Berlusconi avrebbe potuto.\r\nAnche sul tema delle carceri, di fronte alle drammatiche condizioni di vita all'interno dei penitenziari, il governo\r\nMonti non solo non vuole alcun provvedimento di amnistia ma ripropone come soluzione quella di costruire più carceri\r\ncoinvolgendo anche banche ed aziende private, favorendo così il business carcerario. Nel giro di dieci anni la\r\npopolazione detenuta negli USA è raddoppiata.\r\nQuindi il disegno di legge sulle pene alternative alla detenzione, in discussione in questi giorni alla Camera, non\r\nservirà a ridurre il sovraffollamento carcerario ma ad estendere la popolazione in “libertà condizionata”, per la quale\r\nè previsto il lavoro obbligatorio non retribuito (mentre i licenziamenti aumentano). E questo lo chiamano progresso…\r\nNegli ultimi mesi ci sono state manifestazioni ed iniziative sotto diverse carceri a sostegno dei detenuti appartenenti\r\nal movimento No TAV, arrestati il 26 gennaio scorso.\r\nA Milano si sono tenute diverse iniziative sotto il carcere di San Vittore dove tuttora sono rinchiusi due degli\r\narrestati che hanno visto la partecipazione di alcune centinaia di persone. La musica, i fuochi d'artificio e i numerosi\r\ninterventi al microfono sono riusciti a superare le alte mura di cemento che circondano il carcere e a mettere in\r\ncomunicazione il fuori con il dentro, sempre più popolato da disoccupati e precari, soprattutto immigrati.\r\nOltre a sostenere i nostri compagni, a comunicare le ragioni della lotta contro il TAV, queste manifestazioni hanno\r\nespresso solidarietà con le proteste e le lotte dei detenuti di quest'ultimo anno, dovute sicuramente al\r\nsovraffollamento ma anche alla mancanza totale di cure sanitarie adeguate, alle violenze inflitte da squadre di agenti\r\ndi polizia penitenziaria, ai costi delle merci acquistate nel carcere ben al di sopra dei prezzi correnti di mercato.\r\nProblemi che pesano anche sui familiari dei detenuti.\r\n\r\nSABATO 21 APRILE\r\nmanifestazione sotto il carcere di San Vittore\r\n(ore 17 Piazzale Aquileia)\r\n\r\nLa diretta con Domenico [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Domenico-iniziative-solidali-No-Tav-arrestati-MI-19-04.mp3\"] Scarica file","19 Aprile 2012","","2025-09-24 22:01:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/san-vittorer-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/san-vittorer.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","No TAV bandiera di resistenza; 21/4: presidio a San Vittore",1334846057,[60],[12],{"post_content":109,"post_title":113},{"matched_tokens":110,"snippet":111,"value":112},[73,65],"il sovraffollamento carcerario ma ad \u003Cmark>estendere\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> popolazione in “libertà condizionata”, per","Nei suoi venti anni di storia, \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta contro il TAV in Val di Susa è cresciuta e si è rafforzata arrivando a mettere\r\nin discussione il modello capitalistico di progresso, sostenuto dai vari governi che si sono avvicendati; è perciò\r\nriuscita a comunicare e ad unire oltre le proprie specificità e il proprio territorio, diventando un punto di\r\nriferimento per molte altre lotte e movimenti di emancipazione sociale.\r\nPer questo motivo è duramente attaccata dallo stato che, in epoca di crisi economica e politica, vede come una minaccia\r\nun'esperienza di \u003Cmark>resistenza\u003C/mark> che rafforza tutti quei movimenti che lottano per un'alternativa ad un modello di sviluppo\r\nbasato sulla guerra, sulla distruzione dell'ambiente, sulla militarizzazione dei territori, sulla privatizzazione della\r\nscuola, della sanità, dei trasporti, sulla precarietà e sullo sfruttamento, sulla repressione delle lotte.\r\nFra aumenti delle spese militari, TAV e grandi opere (solo in Lombardia: TEM, Pedemontana, EXPO 2015), tagli alla spesa\r\nsociale, “riforme” del lavoro, licenziamenti e privatizzazioni il nuovo governo si presenta come continuazione del\r\nprecedente, arrivando fin dove nemmeno Berlusconi avrebbe potuto.\r\nAnche sul tema delle carceri, di fronte alle drammatiche condizioni di vita all'interno dei penitenziari, il governo\r\nMonti non solo non vuole alcun provvedimento di amnistia ma ripropone come soluzione quella di costruire più carceri\r\ncoinvolgendo anche banche ed aziende private, favorendo così il business carcerario. Nel giro di dieci anni \u003Cmark>la\u003C/mark>\r\npopolazione detenuta negli USA è raddoppiata.\r\nQuindi il disegno di legge sulle pene alternative alla detenzione, in discussione in questi giorni alla Camera, non\r\nservirà a ridurre il sovraffollamento carcerario ma ad \u003Cmark>estendere\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> popolazione in “libertà condizionata”, per \u003Cmark>la\u003C/mark> quale\r\nè previsto il lavoro obbligatorio non retribuito (mentre i licenziamenti aumentano). E questo lo chiamano progresso…\r\nNegli ultimi mesi ci sono state manifestazioni ed iniziative sotto diverse carceri a sostegno dei detenuti appartenenti\r\nal movimento No TAV, arrestati il 26 gennaio scorso.\r\nA Milano si sono tenute diverse iniziative sotto il carcere di San Vittore dove tuttora sono rinchiusi due degli\r\narrestati che hanno visto \u003Cmark>la\u003C/mark> partecipazione di alcune centinaia di persone. \u003Cmark>La\u003C/mark> musica, i fuochi d'artificio e i numerosi\r\ninterventi al microfono sono riusciti a superare le alte mura di cemento che circondano il carcere e a mettere in\r\ncomunicazione il fuori con il dentro, sempre più popolato da disoccupati e precari, soprattutto immigrati.\r\nOltre a sostenere i nostri compagni, a comunicare le ragioni della lotta contro il TAV, queste manifestazioni hanno\r\nespresso solidarietà con le proteste e le lotte dei detenuti di quest'ultimo anno, dovute sicuramente al\r\nsovraffollamento ma anche alla mancanza totale di cure sanitarie adeguate, alle violenze inflitte da squadre di agenti\r\ndi polizia penitenziaria, ai costi delle merci acquistate nel carcere ben al di sopra dei prezzi correnti di mercato.\r\nProblemi che pesano anche sui familiari dei detenuti.\r\n\r\nSABATO 21 APRILE\r\nmanifestazione sotto il carcere di San Vittore\r\n(ore 17 Piazzale Aquileia)\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> diretta con Domenico [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Domenico-iniziative-solidali-No-Tav-arrestati-MI-19-04.mp3\"] Scarica file",{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":115},[66],"No TAV bandiera di \u003Cmark>resistenza\u003C/mark>; 21/4: presidio a San Vittore",[117,120],{"field":118,"matched_tokens":119,"snippet":111,"value":112},"post_content",[73,65],{"field":84,"matched_tokens":121,"snippet":115,"value":115},[66],1733921019837546500,{"best_field_score":124,"best_field_weight":125,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":126,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"2216192835584",14,"1733921019837546610",{"document":128,"highlight":149,"highlights":154,"text_match":157,"text_match_info":158},{"cat_link":129,"category":131,"comment_count":44,"id":133,"is_sticky":44,"permalink":134,"post_author":135,"post_content":136,"post_date":137,"post_excerpt":100,"post_id":133,"post_modified":138,"post_thumbnail":139,"post_thumbnail_html":140,"post_title":141,"post_type":55,"sort_by_date":142,"tag_links":143,"tags":147},[130],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[132],"Blackout Inside","72366","http://radioblackout.org/2021/12/dai-codici-a-barre-al-qr-code/","antonomasia","Da dove vengono i QR-code, simboli misteriosi che nessuno di noi potrebbe decifrare senza l'ausilio di un lettore e che sono diventati segno della nostra modernità commerciale e connessa?\r\n\r\nIn questo podcast a più voci, la traduzione dal francese dell'articolo \"Du code-barres au QR-code\", che ripercorre la storia del codice a barre e del QR-code, piccole invenzioni ampiamente utilizzate che identificano merci e persone. Prima di essere uno strumento di verifica del green pass, i QR-code si situano nella lunga storia dell'industrializzazione, dei flussi commerciali globalizzati e soprattutto del loro controllo, che a sua volta risponde ai mutamenti del capitalismo nel suo insieme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/qrcodedef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito la traduzione del testo\r\n\r\nIl QR-Code è diventato uno dei simboli del mondo smart. Dal lasciapassare sanitario ai cartelloni pubblicitari, passando per i menù dei ristoranti e i cartelli espositivi, la stessa banalità del suo utilizzo riflette l'influenza esercitata dalle tecnologie digitali. Un quadrato di superfici nere su sfondo bianco, incorniciato da tre quadrati neri, il “codice di risposta rapida” [QR] differisce dal codice a barre per le sue due dimensioni ed è più simile al microchip RFID per i pagamenti contactless. La sua storia, che questo testo si propone di ripercorrere, è inseparabile da quella del codice a barre. Fa parte della grande storia delle relazioni tra informatica e industria, che determina il ruolo crescente dell'identificazione informatica nella circolazione delle merci e delle persone. Fabbriche, logistica e banche dati sono i protagonisti della prodigiosa espansione dell'IT dall'inizio degli anni '70 agli anni '80 fino ad oggi.\r\n\r\n \r\n\r\n \t L'INVENZIONE E L'ESTENSIONE DEL CODICE A BARRE.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Vuole dire che c'era una volta un mondo senza codici a barre? \"\r\n\r\n \r\n\r\nNella loro storia dell'informatica \"ubiqua\", Geneviève Bell e Paul Dourish parlano di \"domani di ieri\" per definire il modo in cui l'attenzione alle promesse magniloquenti delle tecnologie future tenda a mascherare l’influenza di quelle che sono già esistenti. Certo, il QR-Code è più prosaico dei sogni di un mondo interattivo promesso da Mark Weiser, o del metaverso annunciato da Mark Zuckerberg. Tuttavia, è proprio l'apparente semplicità di questa tecnologia e il fatto che sia a portata di mano che le consente di \"mimetizzarsi con lo sfondo a una velocità sorprendente\". In un certo senso, un codice a barre o un QR-code funzionano come un'infrastruttura: qualcosa di impercettibile nella maggior parte dei casi, da cui dipendiamo senza pensarci e che ci autorizza a fare qualcosa, determinando la forma delle azioni e usi che rende possibile. Se nulla sembra più banale del codice a barre che compare su quasi tutti i beni del mondo, l'introduzione di questa rappresentazione di un dato numerico o alfanumerico, sotto forma di un'alternanza di barre e spazi il cui spessore è variabile è stata determinante nell'accelerare l'informatizzazione.\r\n\r\n \r\n\r\nPrima dei codici a barre, non esistevano sistemi per acquisire automaticamente le informazioni sui prodotti venduti. I cassieri inserivano manualmente il prezzo di ogni prodotto venduto su registratori di cassa meccanici, prezzo che dovevano conoscere a memoria o etichettare manualmente. A loro volta, i gestori dei negozi dovevano valutare e monitorare costantemente la fornitura degli scaffali senza dati accessibili prodotto per prodotto. Nel 1952, due ingegneri, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland (già assistente nell'ambito del progetto Manhattan che sviluppò la bomba atomica), si ispirarono al codice Morse per risolvere questo problema: punti e barre che si susseguono per trasmettere un informazione. Hanno così inventato il codice a barre, ovvero un codice in grado di fungere da mediazione tra la materialità di un oggetto e la sua identità virtuale collocata in un database digitale. Esso crea un collegamento tra il digitale e il fisico, tra l'informatica e la circolazione delle merci.\r\n\r\n \r\n\r\nAll'epoca, tuttavia, il loro codice richiedeva una lampada a incandescenza da 500 watt per essere decifrato. Essa riscaldava molto intensamente, a volte bruciava la carta come la pupilla umana, ben lontana dalle tecnologie intelligenti. La decodificazione richiedeva anche un notevole equipaggiamento materiale di computazione esteso, che era impossibile distribuire in modo massiccio ed economico. La loro invenzione rimase quindi inizialmente senza sbocco, ma depositarono il brevetto subito acquistato dalla Radio Corporation of America (RCA). Proprio come un'auto non va da nessuna parte senza l'infrastruttura stradale di accompagnamento, un oggetto tecnico esiste solo con il proprio ambiente associato, che lo condiziona e che esso condiziona a sua volta. \r\n\r\nCi vorranno altri vent'anni e nuove innovazioni perché il codice a barre diventi effettivo.\r\n\r\n \r\n\r\nNel maggio del 1960, Theodore Maiman inventa il laser, acronimo di \"amplificazione della luce mediante emissione stimolata della radiazione\", che consente un'emissione luminosa coerente e direzionale. Questa luce rossa, che conosciamo dai lettori, si associa rapidamente ai codici a barre. Nel decennio successivo, la RCA porta avanti la ricerca per automatizzare e velocizzare le casse nei negozi di alimentari. Allo stesso tempo, altri laboratori effettuano ricerche simili per monitorare la circolazione dei treni merci. A Cincinnati, il 3 luglio 1972, cioè vent'anni dopo l'invenzione di Woodland and Silver, in un Kroger Kenwood Plaza viene testato per 18 mesi un codice a barre circolare: l'esperimento mira a confrontare il volume delle vendite con altri negozi dello stesso marchio. Mentre i risultati sono convincenti in termini di risparmio di tempo, la materialità del codice pone notevoli problemi: il cerchio scelto è grande, si stampa con difficoltà, l'inchiostro scorre e rende illeggibile il codice a barre. Georges Laurer, ingegnere in IBM, trova la soluzione adottando una forma rettangolare, leggibile anche da laser scanner. Il primo test di questo nuovo codice a barre ha luogo a Troy, Ohio, il 26 giugno 1974, ed ha riguardato una scatola di gomme da masticare. Tutti questi test beneficiano di un'altra invenzione decisiva, all’epoca in piena espansione: i circuiti stampati, fondamento di tutti i microcomputer. Questi circuiti permettono di immaginare di implementare sistemi informatici in tutti i punti vendita. È stato comunque necessario contare su milioni di dollari di investimenti in apparecchiature di lettura e in un centro di elaborazione dei dati raccolti.\r\n\r\n \r\n\r\nGli industriali temono quindi fortemente una situazione in cui ogni negozio scelga il proprio modello di codice. Organizzeranno quindi immediatamente la costituzione di un modello unico e la sua imposizione dalla fabbrica per rimborsare i loro investimenti mantenendo il controllo sul formato dei codici. Georges Laurer imporrà a questo scopo lo standard Universal Product Code (UPC) prima di aggiornarlo a un codice a barre EAN, due standard internazionali ancora oggi in vigore e ampiamente utilizzati. Tra il 1972 e la fine degli anni '80 sono stati imposti codici a barre standardizzati su tutte le merci del mondo. Questa è una delle caratteristiche essenziali del successo delle tecnologie informatiche: la loro standardizzazione che ne struttura le possibilità di aggregazione e di utilizzo. La formalizzazione e l'unicità del codice a barre ne hanno permesso la generalizzazione, così come il protocollo TCP/IP governa oggi Internet.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre è un doppio jackpot economico non appena tutte le condizioni sono soddisfatte. Accelera fino ad oggi tutti i passaggi di cassa e l'inventario delle scaffalature, aumentando la produttività del lavoro. Soprattutto, permette di estrarre automaticamente le informazioni sui beni venduti o meno. I dati raccolti stimoleranno e confluiranno poi in indagini di mercato, gusti e preferenze dei consumatori. Queste indagini serviranno poi a guidare, in cambio, le decisioni a livello di produzione industriale. Inizialmente, i codici a barre hanno solo accelerato il passaggio in cassa, poiché pochi prodotti arrivavano già etichettati. Non appena questo è stato sistemato in anticipo, i dati estratti dalla lettura del codice a barre inaugureranno la gestione dell'inventario su larga scala. L'analisi non viene più effettuata in ogni punto vendita dai gestori locali, la “mano visibile” dell'economia, ma viene ricollocata in banche dati di proprietà del management. Esse sono staccate dalla loro posizione geografica per essere elaborate e analizzate confrontando i risultati di più negozi, per ora, giorno, posizione, ecc., proprio come i volumi di big data odierni. I gestori dei punti vendita diventano semplici esecutori, invitati a convertirsi in entusiastici team building dei dipendenti o a rafforzare la “esperienza del cliente\". Questo processo richiederà diversi anni e dipenderà in particolare da quando i codici a barre verranno stampati sui prodotti già dalla loro fabbricazione in fabbrica. Non appena questa soglia viene raggiunta, i codici a barre diventano onnipresenti.\r\n\r\n \r\n\r\nL'esempio del codice a barre mostra come l'informatica coinvolga grandi numeri (la popolazione) e calcoli statistici su larga scala per stabilire confronti, ricorrenze e modelli. Anche l’”intelligenza\" delle circolazioni - l'equilibrio tra la distribuzione delle apparecchiature materiali e la centralizzazione dell'elaborazione virtuale dei dati - è fin dall'inizio monopolizzata dal management, così come oggi alcuni colossi di Internet concentrano la maggiorparte del traffico dati. L'introduzione del codice a barre consentirà, ad esempio, di modificare automaticamente i prezzi o di aumentare i “saldi\" su larga scala e indipendentemente dalle decisioni locali. Il codice a barre è inoltre accompagnato dallo scontrino, che indica il nome dei prodotti e il prezzo pagato per ciascuna merce, aprendo la possibilità di confronti da parte dei clienti, anticipati e tenuti in considerazione dalle imprese. Inizialmente, e a differenza del QR-code, i dati registrati dal codice a barre non sono individualizzati. Ciò avverrà progressivamente, in particolare attraverso lo sviluppo di carte fedeltà che consentiranno di affinare le analisi con dati collegabili a singoli clienti. Fedeltà, profili e tracciabilità appartengono alla stessa logica. Schematicamente, possiamo dire che nell'era analogica e le sue casse meccaniche, i dipendenti dovevano personalizzare il servizio per soddisfare ogni individuo. Con il digitale e le sue casse automatiche, la personalizzazione alimenta da subito la soddisfazione delle masse, seguendo la stessa logica degli algoritmi di Facebook oggi.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre ha quindi avuto un ruolo determinante nella costruzione dell'unità di un processo, dalla produzione alla circolazione fino alla vendita delle merci. Se tale unità esisteva prima, è l'informatizzazione che ne ha garantito la leggibilità e ne ha fatto una fonte di profitto, costruendo una capacità di adattamento e modifica senza precedenti. Una breve deviazione attraverso l'industria automobilistica da Ford a Toyota illumina un altro passo in questo processo. Fu nel 1994, in una filiale della Toyota, che venne inventato il QR-Code per scopi logistici.\r\n\r\n \r\n\r\n \t DAL FORDISMO ALLA RIVOLUZIONE LOGISTICA.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Tutti si sforzano di rimuovere la necessità di abilità in tutti i lavori della forza lavoro\" (Henry Ford, la mia vita, il mio lavoro)\r\n\r\n \r\n\r\nPochi industriali hanno avuto tanto impatto contro il movimento operaio quanto Henry Ford e le sue fabbriche di automobili. Henry Ford (1863-1947) fu il primo ad applicare su larga scala i principi di \"organizzazione scientifica del lavoro\" definiti dall'ingegnere Frederick W. Taylor (1856-1915). Quest'ultimo dedicò tutta la sua vita a ridefinire l'organizzazione del lavoro al fine di annientare l'\"indugio\" operaio e neutralizzare il relativo controllo che l'operaio professionista aveva ancora sul suo lavoro. L'organizzazione scientifica del lavoro è la controinsurrezione in marcia contro tutto il potere operaio. Frederick W. Taylor, che parlerà direttamente con Henry Ford, è l'artigiano del lavoro in catena di montaggio come modo di frammentare e despecializzare i compiti, di cronometrare ogni azione e quindi di imporre un ritmo debitamente pianificato dai quadri ingegneri. Il \"mestiere\" non solo viene aggirato dalla macchina, ma viene esso stesso distrutto come tale dall'organizzazione della fabbrica. Henry Ford applicando questi principi inaugura la produzione e il consumo di massa.\r\n\r\n \r\n\r\nL'alleanza tra la frammentazione del lavoro in catena di montaggio e la concentrazione nelle grandi fabbriche favorisce le economie di scala che consentono di produrre automobili in quantità massicce a prezzi bassi. Vengono prodotti pochi modelli all'anno, contraddistinti da alcuni dettagli in base alla categoria sociale destinataria. Quando lasciano le fabbriche, le auto vengono inviate ai concessionari che sono poi responsabili della vendita dei prodotti, anche se ciò significa conservarli in attesa che le vendite diminuiscano. In questo sistema fordista i prodotti sono pressoché identici e progettati secondo le principali macrocategorie statistiche (uomo, donna, famiglia dirigenti, ecc.). La loro distribuzione è accompagnata da logiche di pianificazione economica su larga scala.\r\n\r\n \r\n\r\n“Vale la pena ripeterlo, la domanda è: cosa fare per aumentare la produttività quando le quantità non aumentano? (Taiichi Ohno, Il sistema Toyota, p.27.)\r\n\r\n \r\n\r\nLe crisi petrolifere e il calo della crescita minano il compromesso fordista. Politicamente, il lungo maggio che si insinua negli stabilimenti Fiat in Italia e in molti stabilimenti nel mondo, tra cui Ford a Detroit, minaccia il predominio del lavoro in catena di montaggio. I capitalisti e gli industriali attuano una vasta controinsurrezione, in parte inventata in Giappone nell'organizzazione industriale delle fabbriche Toyota dall'ingegnere Taiichi Ohno, un altro grande maestro dell'organizzazione scientifica del lavoro. A differenza del modello fordista, la catena di montaggio si trasforma in unità di piccole squadre con compiti distinti ma flessibili. Il \"toyotismo\" cercherà di produrre in serie limitata prodotti differenziati e vari. L'approccio avviato da Ohno si basa su una specializzazione flessibile (cioè adattabile e modificabile) piuttosto che su grandi economie di scala. Inoltre, il controllo qualità viene effettuato su ogni parte della macchina e continuamente da un capo all'altro della catena. I suoi attori devono essere integrati nel processo, dovendo convalidare ogni passaggio mentre sono costantemente monitorati, in modo che qualsiasi errore sia localizzato, identificato e sanzionato.\r\n\r\n \r\n\r\nIl cuore di questo metodo, il suo principio fondamentale, è secondo Ohno \"produrre proprio ciò che è necessario e farlo appena in tempo\". Il metodo Toyota è la produzione a stock zero: l'invenzione della produzione just-in-time. Tuttavia, zero stock è solo un risultato del metodo senza essere il suo obiettivo in sé. Un eccesso di prodotti o di invenduti è per Ohno solo l'indice di un problema, un errore da correggere a fronte del quale va rivista tutta la filiera, anche se significa cambiare la merce prodotta a fine linea secondo la domanda. In questo sistema, orientato al \"just in time\", la produzione industriale e la sua distribuzione presuppongono un coordinamento costante dal capo delle imprese a tutti i subappaltatori, dai fornitori a monte della catena ai rivenditori dall'altra parte. La divisione in piccole squadre della catena di montaggio si tradurrà all'esterno della fabbrica nel ricorso a subappaltatori, soggetti come gli operai Toyota alla stessa pressione di qualità e rapidità di risposta agli ordini. L'organizzazione del lavoro si dà delle capacità di adattamento alle fluttuazioni dei mercati economici e alle loro incertezze. La pressione al lavoro, come evidenziato ad esempio dal libro di Kamata Satoshi \"Toyota, la fabbrica della disperazione\", è ancora grande, ma questi principi fondamentali di funzionamento sono cambiati.\r\n\r\n \r\n\r\nL'inversione all'interno degli stabilimenti Toyota testimonia un cambiamento che straripa dalle pareti della fabbrica, proprio come l'IT straripa dai computer e dai loro schermi. Il cambiamento è anche un esempio dell'applicazione delle logiche di feedback cibernetico. Quando la vendita di un prodotto sullo scaffale di un negozio di alimentari ne determina a sua volta la produzione in fabbrica, l'informazione che esce dal processo viene reintrodotta all’inizio per seguire la stessa traiettoria al contempo modificandola. La capacità di adattamento permanente dell'intero processo funziona su questa base. Alla Toyota e altrove, l'intero commercio capitalista si dota così di nuovi metodi che dipendono dalle possibilità del calcolo informatico. Lo storico James Beniger in \"The Control Revolution\" mostra che la maggior parte delle principali tecnologie inventate nel diciannovesimo secolo (il telefono, la ferrovia, la radio, la pubblicità, ecc.) cercano di rispondere a una crisi di controllo sul flusso di informazioni . Nella stessa prospettiva, l'informatica riguarda tutte le attività che trasportano o supportano le informazioni. Colonizza progressivamente \"tutti i macro-sistemi tecnici, basati sulla rete e sulla logistica (controllo delle flotte aeree, terrestri, marittime e dei flussi\". Così facendo, l'informatizzazione assume una certa forma e trasforma l'organizzazione che la sostiene, la logica tecnica e quella sociale si intrecciano.\r\n\r\n \r\n\r\nLa rivoluzione logistica o \"la guerra continuata con altri mezzi, con i mezzi del commercio\".\r\n\r\n \r\n\r\nCome il codice a barre inventato nel 1952, il sistema Toyota impiegherà quasi 20 anni per essere applicato in Giappone di fronte alla resistenza dei lavoratori e al tempo necessario per estendere le risorse informatiche per la sua attuazione. Si inserisce in una svolta in cui la logistica occupa un ruolo centrale che occuperà per tutti gli anni 1980-1990. Jasper Bernes del collettivo End Notes definisce la logistica come un progetto di \"mappatura cognitiva\" del capitale, un mezzo per rendere tangibili le catene di approvvigionamento transnazionali sempre più complesse e astratte. Parallelamente alla contemporanea finanziarizzazione degli utili, delle nuove modalità di modellazione dei dati, di visualizzazione dei circuiti distributivi, rendono percepibili e quindi modificabili le circolazioni, sempre più numerose e difficili da seguire. Inizialmente semplice mezzo, la logistica è poi diventata una scienza a sé stante.\r\n\r\n \r\n\r\nLe attuali catene di approvigionamento capitalistiche non si caratterizzano solo per la loro estensione globale e l'incredibile velocità di circolazione delle merci, ma anche per l'integrazione diretta che realizzano di spazi di lavorazione e luoghi di vendita, per la loro armonizzazione dei ritmi di produzione e consumo in un unico processo. La centralità e la velocità della logistica rendono indistinguibile la distinzione tra produzione e distribuzione, tra la fabbricazione delle merci e il loro rilascio. Dagli anni '80, i manager ed esperti del business globale hanno decantato i vantaggi della flessibilità e della gestione \"snella\" delle fabbriche. Attraverso un coordinamento sempre più fine, le aziende possono invertire il rapporto acquirente/venditore in cui le merci vengono prima prodotte e poi vendute da un intermediario a un consumatore. Consegnando le merci nel momento esatto della loro vendita, senza perdere tempo di stoccaggio, la logica del just-in-time cerca di produrre questo effetto per cui i prodotti vengono prodotti solo quando sono già venduti. Per esempio, la chiave del successo dei giganti della vendita al dettaglio come Wal-Mart, è in gran parte la loro capacità di stimare e calcolare quando determinati prodotti devono essere sullo scaffale per essere venduti.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste informazioni consentono a Wal-Mart di limitare la sovrapproduzione come i movimenti non necessari delle scorte, di interrompere i rapporti con tali e tali subappaltatori non appena necessario o di contrattare costantemente con il miglior offerente. Come sottolinea Jasper Bernes (di cui qui riprendiamo in larga parte l’analisi): “mentre all'inizio degli anni '80 alcuni enfatizzavano la flessibilità e il dinamismo, sperando di cambiare gli equilibri di potere contro le grandi e inflessibili multinazionali in favore di aziende di piccola taglia, “aziende agili”, la gestione snella si è rivelata un cambiamento di fase piuttosto che un indebolimento delle grandi multinazionali. Questo nuovo assetto somiglia a quella che Bennett Harrison chiama “una concentrazione senza centralizzazione” del potere delle corporazioni economiche”. La logistica designa quindi questo potere attivo e mobilitabile per coordinare e coreografare il flusso delle merci, per mantenerle o tagliarle, accellerarle o rallentarle, potendo al contempo cambiare l'origine e la destinazione delle merci più o meno immediatamente (la crisi COVID all'inizio del 2020 mostrato che questo potrebbe necessitare di alcuni mesi di adeguamento). La circolazione non sostituisce la produzione, ma l'integrazione dei calcoli logistici da un'estremità all’altra della catena fino al consumatore costruisce la loro fusione. La gestione e il controllo dei flussi diventa una fonte centrale di potere e controllo.\r\n\r\n \r\n\r\n \t QR-CODE, RFID, IDENTIFICAZIONE MOBILE E INFRASTRUTTURE DI TRAFFICO.\r\n\r\n \r\n\r\nCome si collega questa storia al QR-code? Molto semplicemente, tutta questa svolta logistica si basa sull'estensione e sulla dispersione del calcolo informatico, che permette di seguire in tempo reale l'ubicazione della merce, i tempi di consegna, l'insieme dei flussi, ovvero un insieme di operazioni impossibili da realizzare e centralizzare senza la potenza dei computer. In linea con la produzione fordista, il codice a barre identifica il modello degli oggetti (un modello di t-shirt, ma non la sua unicità (questa particolare t-shirt, questo specifico esemplare)). La tracciabilità sempre più ravvicinata delle merci richiede più informazioni di quante il codice a barre possa contenere. È in questa prospettiva che una filiale di Toyota, Denso Wave, si dedica a questo problema e nel 1994 inventa il QR-Code per seguire il percorso dei pezzi di ricambio all'interno delle fabbriche. A differenza del classico codice a barre, questo codice bidimensionale può essere letto velocemente e da qualsiasi angolazione di lettura. I tre o quattro quadrati neri negli angoli servono per ricostruire l'angolo di lettura e le informazioni da estrarre dal codice. L'informazione viene parzialmente ripetuta lì in modo che a volte fino al 15% o addirittura al 30% del codice possa essere danneggiato senza impedire la lettura.\r\n\r\n \r\n\r\nI principali vantaggi del QR-code rispetto al codice a barre sono la quantità di informazioni che può contenere e la sua capacità di identificare in modo univoco ogni prodotto. Nella fabbrica automobilistica, ciò consente di tracciare accuratamente le parti in arrivo e di controllarne la qualità all'arrivo o durante tutto il processo in caso di danni o sabotaggi. Oltre a Toyota, negli anni '90, la crisi sanitaria della mucca pazza ha portato a importanti riorganizzazioni dell'industria alimentare. Di fronte alle minacce della carne contaminata ed alle istanze degli enti regolatori internazionali che hanno richiesto una maggiore tracciabilità di ogni pezzo di vacca messo in vendita, il codice QR si è affermato come uno strumento essenziale per identificare e memorizzare la traiettoria di ogni particolare merce. Codici a barre e QR-Code sono due tecnologie mobili, due mediazioni verso l'identità virtuale di un oggetto archiviato in un database. A rigor di termini, il QR-Code da solo non contiene nulla senza un lettore esterno (con una propria fonte di alimentazione) e un accesso connesso al database corrispondente. Ad esempio, un pass sanitario europeo non sarà necessariamente valido in Inghilterra o in Canada, se non fa riferimento al database corrispondente. E di conseguenza, se non fa riferimento a una foto di una persona, l'identità di chi lo porta può variare.\r\n\r\n \r\n\r\nIl QR-Code mostra che oggi le tecnologie di comunicazione mobile operano sulla base di tecnologie di identificazione. Per le merci, il QR-code viene utilizzato per identificarle in un dato momento per poi rendere possibili determinati movimenti e determinate azioni. I chip RFID (Radio Frequency Identification) sono per molti versi simili ai codici QR, tranne per il fatto che questi chip non utilizzano lettori, ma onde radio. Ciò consente di leggere il contenuto di più chip contemporaneamente, come nell'involucro di una cassa automatica Decathlon o sulla scala di un container portuale (la rete 5G in via di implementazione dovrà estendere questo tipo di possibilità). Nel 2017 erano in circolazione circa 8,7 miliardi di chip RFID. Se le app per smartphone raggiungono milioni di utenti, gli utilizzi dei chip RFID ne hanno raggiunti decine di miliardi (dal trasporto alla misurazione del livello di etanolo negli alimenti). Questi chip sono in particolare largamente utilizzati su ogni bancale di merce per identificarne il contenuto durante il trasporto, a volte con più chip sugli oggetti stessi. Trasformano i processi fisici di viaggio in traiettorie che possono essere messe in dati (come i viaggi del titolare di un tessera della metropolitana), rendendo difficile separare il reale dal virtuale. Come i codici QR, i chip RFID (tranne alcuni modelli usati di rado) non hanno fonti di energia interne, ma si basano su altri dispositivi per essere letti. Oggi la loro produzione non costa quasi nulla e partecipano a questo \"inconscio tecnologico\" che costruisce il nostro mondo. I codici QR e i chip RFID sono elementi centrali dell'Internet delle Cose o dell'informatica ubiquitaria sin d’ora. Queste tecnologie non comunicano direttamente con Internet, ma attraverso l'ambiente costruito intorno a loro, che è a sua volta costruito per farle funzionare. I flussi logistici sono ora l'area principale per l'implementazione di queste tecnologie. La storia della loro implementazione mostra che la circolazione e la conoscenza, attraverso i dati, di questi flussi di movimento è altrettanto importante. Generalmente, il gigante della logistica globale di oggi, Amazon, è allo stesso tempo attraverso la sua struttura AWS un fornitore di servizi IT, tramite il cloud, che sarebbe a priori la sua principale fonte di profitto. Amazon, per stabilire l'egemonia che conosciamo, è dunque l'infrastruttura delle circolazioni e dei servizi di elaborazione dei dati che queste circolazioni producono.\r\n\r\n \r\n\r\nSe è possibile deviare i QR-code o generarli autonomamente per altri scopi, questa capacità di per sé conta poco rispetto alla logica del trattamento dei dati e al suo modo di identificare per autorizzare, in determinate forme , la circolazione degli uomini come delle cose. La storia qui abbozzata testimonia la parte industriale che circonda ogni innovazione informatica. Ad esempio, una promessa ricorrente del mondo intelligente prevede frigoriferi connessi, in grado di avvisare i proprietari della fine delle bottiglie di coca cola o addirittura di consigliarli immediatamente. Questa promessa non è che un espediente divertente fino a quando i chip RFID non vengono installati, in fabbrica, su ogni lattina, e vengono stabiliti dei sistemi interoperabili di database (fatturati al cliente) dal frigorifero agli addetti alle consegne.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Dicembre 2021","2021-12-10 19:11:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"223\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-223x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd-223x300.jpg 223w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/d65acfa4cf27a7bc9913114b449ea1dd.jpg 450w\" sizes=\"auto, (max-width: 223px) 100vw, 223px\" />","Dai codici a barre al QR-code",1639162014,[144,145,146],"http://radioblackout.org/tag/green-pass/","http://radioblackout.org/tag/qr-code/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[23,17,148],"sorveglianza",{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":152,"value":153},[73,65],"e al tempo necessario per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> le risorse informatiche per \u003Cmark>la\u003C/mark> sua attuazione. Si inserisce in","Da dove vengono i QR-code, simboli misteriosi che nessuno di noi potrebbe decifrare senza l'ausilio di un lettore e che sono diventati segno della nostra modernità commerciale e connessa?\r\n\r\nIn questo podcast a più voci, \u003Cmark>la\u003C/mark> traduzione dal francese dell'articolo \"Du code-barres au QR-code\", che ripercorre \u003Cmark>la\u003C/mark> storia del codice a barre e del QR-code, piccole invenzioni ampiamente utilizzate che identificano merci e persone. Prima di essere uno strumento di verifica del green pass, i QR-code si situano nella lunga storia dell'industrializzazione, dei flussi commerciali globalizzati e soprattutto del loro controllo, che a sua volta risponde ai mutamenti del capitalismo nel suo insieme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/qrcodedef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito \u003Cmark>la\u003C/mark> traduzione del testo\r\n\r\nIl QR-Code è diventato uno dei simboli del mondo smart. Dal lasciapassare sanitario ai cartelloni pubblicitari, passando per i menù dei ristoranti e i cartelli espositivi, \u003Cmark>la\u003C/mark> stessa banalità del suo utilizzo riflette l'influenza esercitata dalle tecnologie digitali. Un quadrato di superfici nere su sfondo bianco, incorniciato da tre quadrati neri, il “codice di risposta rapida” [QR] differisce dal codice a barre per le sue due dimensioni ed è più simile al microchip RFID per i pagamenti contactless. \u003Cmark>La\u003C/mark> sua storia, che questo testo si propone di ripercorrere, è inseparabile da quella del codice a barre. Fa parte della grande storia delle relazioni tra informatica e industria, che determina il ruolo crescente dell'identificazione informatica nella circolazione delle merci e delle persone. Fabbriche, logistica e banche dati sono i protagonisti della prodigiosa espansione dell'IT dall'inizio degli anni '70 agli anni '80 fino ad oggi.\r\n\r\n \r\n\r\n \t L'INVENZIONE E L'ESTENSIONE DEL CODICE A BARRE.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Vuole dire che c'era una volta un mondo senza codici a barre? \"\r\n\r\n \r\n\r\nNella loro storia dell'informatica \"ubiqua\", Geneviève Bell e Paul Dourish parlano di \"domani di ieri\" per definire il modo in cui l'attenzione alle promesse magniloquenti delle tecnologie future tenda a mascherare l’influenza di quelle che sono già esistenti. Certo, il QR-Code è più prosaico dei sogni di un mondo interattivo promesso da Mark Weiser, o del metaverso annunciato da Mark Zuckerberg. Tuttavia, è proprio l'apparente semplicità di questa tecnologia e il fatto che sia a portata di mano che le consente di \"mimetizzarsi con lo sfondo a una velocità sorprendente\". In un certo senso, un codice a barre o un QR-code funzionano come un'infrastruttura: qualcosa di impercettibile nella maggior parte dei casi, da cui dipendiamo senza pensarci e che ci autorizza a fare qualcosa, determinando \u003Cmark>la\u003C/mark> forma delle azioni e usi che rende possibile. Se nulla sembra più banale del codice a barre che compare su quasi tutti i beni del mondo, l'introduzione di questa rappresentazione di un dato numerico o alfanumerico, sotto forma di un'alternanza di barre e spazi il cui spessore è variabile è stata determinante nell'accelerare l'informatizzazione.\r\n\r\n \r\n\r\nPrima dei codici a barre, non esistevano sistemi per acquisire automaticamente le informazioni sui prodotti venduti. I cassieri inserivano manualmente il prezzo di ogni prodotto venduto su registratori di cassa meccanici, prezzo che dovevano conoscere a memoria o etichettare manualmente. A loro volta, i gestori dei negozi dovevano valutare e monitorare costantemente \u003Cmark>la\u003C/mark> fornitura degli scaffali senza dati accessibili prodotto per prodotto. Nel 1952, due ingegneri, Bernard Silver e Norman Joseph Woodland (già assistente nell'ambito del progetto Manhattan che sviluppò \u003Cmark>la\u003C/mark> bomba atomica), si ispirarono al codice Morse per risolvere questo problema: punti e barre che si susseguono per trasmettere un informazione. Hanno così inventato il codice a barre, ovvero un codice in grado di fungere da mediazione tra \u003Cmark>la\u003C/mark> materialità di un oggetto e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua identità virtuale collocata in un database digitale. Esso crea un collegamento tra il digitale e il fisico, tra l'informatica e \u003Cmark>la\u003C/mark> circolazione delle merci.\r\n\r\n \r\n\r\nAll'epoca, tuttavia, il loro codice richiedeva una lampada a incandescenza da 500 watt per essere decifrato. Essa riscaldava molto intensamente, a volte bruciava \u003Cmark>la\u003C/mark> carta come \u003Cmark>la\u003C/mark> pupilla umana, ben lontana dalle tecnologie intelligenti. \u003Cmark>La\u003C/mark> decodificazione richiedeva anche un notevole equipaggiamento materiale di computazione esteso, che era impossibile distribuire in modo massiccio ed economico. \u003Cmark>La\u003C/mark> loro invenzione rimase quindi inizialmente senza sbocco, ma depositarono il brevetto subito acquistato dalla Radio Corporation of America (RCA). Proprio come un'auto non va da nessuna parte senza l'infrastruttura stradale di accompagnamento, un oggetto tecnico esiste solo con il proprio ambiente associato, che lo condiziona e che esso condiziona a sua volta. \r\n\r\nCi vorranno altri vent'anni e nuove innovazioni perché il codice a barre diventi effettivo.\r\n\r\n \r\n\r\nNel maggio del 1960, Theodore Maiman inventa il laser, acronimo di \"amplificazione della luce mediante emissione stimolata della radiazione\", che consente un'emissione luminosa coerente e direzionale. Questa luce rossa, che conosciamo dai lettori, si associa rapidamente ai codici a barre. Nel decennio successivo, \u003Cmark>la\u003C/mark> RCA porta avanti \u003Cmark>la\u003C/mark> ricerca per automatizzare e velocizzare le casse nei negozi di alimentari. Allo stesso tempo, altri laboratori effettuano ricerche simili per monitorare \u003Cmark>la\u003C/mark> circolazione dei treni merci. A Cincinnati, il 3 luglio 1972, cioè vent'anni dopo l'invenzione di Woodland and Silver, in un Kroger Kenwood Plaza viene testato per 18 mesi un codice a barre circolare: l'esperimento mira a confrontare il volume delle vendite con altri negozi dello stesso marchio. Mentre i risultati sono convincenti in termini di risparmio di tempo, \u003Cmark>la\u003C/mark> materialità del codice pone notevoli problemi: il cerchio scelto è grande, si stampa con difficoltà, l'inchiostro scorre e rende illeggibile il codice a barre. Georges Laurer, ingegnere in IBM, trova \u003Cmark>la\u003C/mark> soluzione adottando una forma rettangolare, leggibile anche da laser scanner. Il primo test di questo nuovo codice a barre ha luogo a Troy, Ohio, il 26 giugno 1974, ed ha riguardato una scatola di gomme da masticare. Tutti questi test beneficiano di un'altra invenzione decisiva, all’epoca in piena espansione: i circuiti stampati, fondamento di tutti i microcomputer. Questi circuiti permettono di immaginare di implementare sistemi informatici in tutti i punti vendita. È stato comunque necessario contare su milioni di dollari di investimenti in apparecchiature di lettura e in un centro di elaborazione dei dati raccolti.\r\n\r\n \r\n\r\nGli industriali temono quindi fortemente una situazione in cui ogni negozio scelga il proprio modello di codice. Organizzeranno quindi immediatamente \u003Cmark>la\u003C/mark> costituzione di un modello unico e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua imposizione dalla fabbrica per rimborsare i loro investimenti mantenendo il controllo sul formato dei codici. Georges Laurer imporrà a questo scopo lo standard Universal Product Code (UPC) prima di aggiornarlo a un codice a barre EAN, due standard internazionali ancora oggi in vigore e ampiamente utilizzati. Tra il 1972 e \u003Cmark>la\u003C/mark> fine degli anni '80 sono stati imposti codici a barre standardizzati su tutte le merci del mondo. Questa è una delle caratteristiche essenziali del successo delle tecnologie informatiche: \u003Cmark>la\u003C/mark> loro standardizzazione che ne struttura le possibilità di aggregazione e di utilizzo. \u003Cmark>La\u003C/mark> formalizzazione e l'unicità del codice a barre ne hanno permesso \u003Cmark>la\u003C/mark> generalizzazione, così come il protocollo TCP/IP governa oggi Internet.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre è un doppio jackpot economico non appena tutte le condizioni sono soddisfatte. Accelera fino ad oggi tutti i passaggi di cassa e l'inventario delle scaffalature, aumentando \u003Cmark>la\u003C/mark> produttività del lavoro. Soprattutto, permette di estrarre automaticamente le informazioni sui beni venduti o meno. I dati raccolti stimoleranno e confluiranno poi in indagini di mercato, gusti e preferenze dei consumatori. Queste indagini serviranno poi a guidare, in cambio, le decisioni a livello di produzione industriale. Inizialmente, i codici a barre hanno solo accelerato il passaggio in cassa, poiché pochi prodotti arrivavano già etichettati. Non appena questo è stato sistemato in anticipo, i dati estratti dalla lettura del codice a barre inaugureranno \u003Cmark>la\u003C/mark> gestione dell'inventario su larga scala. L'analisi non viene più effettuata in ogni punto vendita dai gestori locali, \u003Cmark>la\u003C/mark> “mano visibile” dell'economia, ma viene ricollocata in banche dati di proprietà del management. Esse sono staccate dalla loro posizione geografica per essere elaborate e analizzate confrontando i risultati di più negozi, per ora, giorno, posizione, ecc., proprio come i volumi di big data odierni. I gestori dei punti vendita diventano semplici esecutori, invitati a convertirsi in entusiastici team building dei dipendenti o a rafforzare \u003Cmark>la\u003C/mark> “esperienza del cliente\". Questo processo richiederà diversi anni e dipenderà in particolare da quando i codici a barre verranno stampati sui prodotti già dalla loro fabbricazione in fabbrica. Non appena questa soglia viene raggiunta, i codici a barre diventano onnipresenti.\r\n\r\n \r\n\r\nL'esempio del codice a barre mostra come l'informatica coinvolga grandi numeri (\u003Cmark>la\u003C/mark> popolazione) e calcoli statistici su larga scala per stabilire confronti, ricorrenze e modelli. Anche l’”intelligenza\" delle circolazioni - l'equilibrio tra \u003Cmark>la\u003C/mark> distribuzione delle apparecchiature materiali e \u003Cmark>la\u003C/mark> centralizzazione dell'elaborazione virtuale dei dati - è fin dall'inizio monopolizzata dal management, così come oggi alcuni colossi di Internet concentrano \u003Cmark>la\u003C/mark> maggiorparte del traffico dati. L'introduzione del codice a barre consentirà, ad esempio, di modificare automaticamente i prezzi o di aumentare i “saldi\" su larga scala e indipendentemente dalle decisioni locali. Il codice a barre è inoltre accompagnato dallo scontrino, che indica il nome dei prodotti e il prezzo pagato per ciascuna merce, aprendo \u003Cmark>la\u003C/mark> possibilità di confronti da parte dei clienti, anticipati e tenuti in considerazione dalle imprese. Inizialmente, e a differenza del QR-code, i dati registrati dal codice a barre non sono individualizzati. Ciò avverrà progressivamente, in particolare attraverso lo sviluppo di carte fedeltà che consentiranno di affinare le analisi con dati collegabili a singoli clienti. Fedeltà, profili e tracciabilità appartengono alla stessa logica. Schematicamente, possiamo dire che nell'era analogica e le sue casse meccaniche, i dipendenti dovevano personalizzare il servizio per soddisfare ogni individuo. Con il digitale e le sue casse automatiche, \u003Cmark>la\u003C/mark> personalizzazione alimenta da subito \u003Cmark>la\u003C/mark> soddisfazione delle masse, seguendo \u003Cmark>la\u003C/mark> stessa logica degli algoritmi di Facebook oggi.\r\n\r\n \r\n\r\nIl codice a barre ha quindi avuto un ruolo determinante nella costruzione dell'unità di un processo, dalla produzione alla circolazione fino alla vendita delle merci. Se tale unità esisteva prima, è l'informatizzazione che ne ha garantito \u003Cmark>la\u003C/mark> leggibilità e ne ha fatto una fonte di profitto, costruendo una capacità di adattamento e modifica senza precedenti. Una breve deviazione attraverso l'industria automobilistica da Ford a Toyota illumina un altro passo in questo processo. Fu nel 1994, in una filiale della Toyota, che venne inventato il QR-Code per scopi logistici.\r\n\r\n \r\n\r\n \t DAL FORDISMO ALLA RIVOLUZIONE LOGISTICA.\r\n\r\n \r\n\r\n\"Tutti si sforzano di rimuovere \u003Cmark>la\u003C/mark> necessità di abilità in tutti i lavori della forza lavoro\" (Henry Ford, \u003Cmark>la\u003C/mark> mia vita, il mio lavoro)\r\n\r\n \r\n\r\nPochi industriali hanno avuto tanto impatto contro il movimento operaio quanto Henry Ford e le sue fabbriche di automobili. Henry Ford (1863-1947) fu il primo ad applicare su larga scala i principi di \"organizzazione scientifica del lavoro\" definiti dall'ingegnere Frederick W. Taylor (1856-1915). Quest'ultimo dedicò tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> sua vita a ridefinire l'organizzazione del lavoro al fine di annientare l'\"indugio\" operaio e neutralizzare il relativo controllo che l'operaio professionista aveva ancora sul suo lavoro. L'organizzazione scientifica del lavoro è \u003Cmark>la\u003C/mark> controinsurrezione in marcia contro tutto il potere operaio. Frederick W. Taylor, che parlerà direttamente con Henry Ford, è l'artigiano del lavoro in catena di montaggio come modo di frammentare e despecializzare i compiti, di cronometrare ogni azione e quindi di imporre un ritmo debitamente pianificato dai quadri ingegneri. Il \"mestiere\" non solo viene aggirato dalla macchina, ma viene esso stesso distrutto come tale dall'organizzazione della fabbrica. Henry Ford applicando questi principi inaugura \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione e il consumo di massa.\r\n\r\n \r\n\r\nL'alleanza tra \u003Cmark>la\u003C/mark> frammentazione del lavoro in catena di montaggio e \u003Cmark>la\u003C/mark> concentrazione nelle grandi fabbriche favorisce le economie di scala che consentono di produrre automobili in quantità massicce a prezzi bassi. Vengono prodotti pochi modelli all'anno, contraddistinti da alcuni dettagli in base alla categoria sociale destinataria. Quando lasciano le fabbriche, le auto vengono inviate ai concessionari che sono poi responsabili della vendita dei prodotti, anche se ciò significa conservarli in attesa che le vendite diminuiscano. In questo sistema fordista i prodotti sono pressoché identici e progettati secondo le principali macrocategorie statistiche (uomo, donna, famiglia dirigenti, ecc.). \u003Cmark>La\u003C/mark> loro distribuzione è accompagnata da logiche di pianificazione economica su larga scala.\r\n\r\n \r\n\r\n“Vale \u003Cmark>la\u003C/mark> pena ripeterlo, \u003Cmark>la\u003C/mark> domanda è: cosa fare per aumentare \u003Cmark>la\u003C/mark> produttività quando le quantità non aumentano? (Taiichi Ohno, Il sistema Toyota, p.27.)\r\n\r\n \r\n\r\nLe crisi petrolifere e il calo della crescita minano il compromesso fordista. Politicamente, il lungo maggio che si insinua negli stabilimenti Fiat in Italia e in molti stabilimenti nel mondo, tra cui Ford a Detroit, minaccia il predominio del lavoro in catena di montaggio. I capitalisti e gli industriali attuano una vasta controinsurrezione, in parte inventata in Giappone nell'organizzazione industriale delle fabbriche Toyota dall'ingegnere Taiichi Ohno, un altro grande maestro dell'organizzazione scientifica del lavoro. A differenza del modello fordista, \u003Cmark>la\u003C/mark> catena di montaggio si trasforma in unità di piccole squadre con compiti distinti ma flessibili. Il \"toyotismo\" cercherà di produrre in serie limitata prodotti differenziati e vari. L'approccio avviato da Ohno si basa su una specializzazione flessibile (cioè adattabile e modificabile) piuttosto che su grandi economie di scala. Inoltre, il controllo qualità viene effettuato su ogni parte della macchina e continuamente da un capo all'altro della catena. I suoi attori devono essere integrati nel processo, dovendo convalidare ogni passaggio mentre sono costantemente monitorati, in modo che qualsiasi errore sia localizzato, identificato e sanzionato.\r\n\r\n \r\n\r\nIl cuore di questo metodo, il suo principio fondamentale, è secondo Ohno \"produrre proprio ciò che è necessario e farlo appena in tempo\". Il metodo Toyota è \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione a stock zero: l'invenzione della produzione just-in-time. Tuttavia, zero stock è solo un risultato del metodo senza essere il suo obiettivo in sé. Un eccesso di prodotti o di invenduti è per Ohno solo l'indice di un problema, un errore da correggere a fronte del quale va rivista tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> filiera, anche se significa cambiare \u003Cmark>la\u003C/mark> merce prodotta a fine linea secondo \u003Cmark>la\u003C/mark> domanda. In questo sistema, orientato al \"just in time\", \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione industriale e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua distribuzione presuppongono un coordinamento costante dal capo delle imprese a tutti i subappaltatori, dai fornitori a monte della catena ai rivenditori dall'altra parte. \u003Cmark>La\u003C/mark> divisione in piccole squadre della catena di montaggio si tradurrà all'esterno della fabbrica nel ricorso a subappaltatori, soggetti come gli operai Toyota alla stessa pressione di qualità e rapidità di risposta agli ordini. L'organizzazione del lavoro si dà delle capacità di adattamento alle fluttuazioni dei mercati economici e alle loro incertezze. \u003Cmark>La\u003C/mark> pressione al lavoro, come evidenziato ad esempio dal libro di Kamata Satoshi \"Toyota, \u003Cmark>la\u003C/mark> fabbrica della disperazione\", è ancora grande, ma questi principi fondamentali di funzionamento sono cambiati.\r\n\r\n \r\n\r\nL'inversione all'interno degli stabilimenti Toyota testimonia un cambiamento che straripa dalle pareti della fabbrica, proprio come l'IT straripa dai computer e dai loro schermi. Il cambiamento è anche un esempio dell'applicazione delle logiche di feedback cibernetico. Quando \u003Cmark>la\u003C/mark> vendita di un prodotto sullo scaffale di un negozio di alimentari ne determina a sua volta \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione in fabbrica, l'informazione che esce dal processo viene reintrodotta all’inizio per seguire \u003Cmark>la\u003C/mark> stessa traiettoria al contempo modificandola. \u003Cmark>La\u003C/mark> capacità di adattamento permanente dell'intero processo funziona su questa base. Alla Toyota e altrove, l'intero commercio capitalista si dota così di nuovi metodi che dipendono dalle possibilità del calcolo informatico. Lo storico James Beniger in \"The Control Revolution\" mostra che \u003Cmark>la\u003C/mark> maggior parte delle principali tecnologie inventate nel diciannovesimo secolo (il telefono, \u003Cmark>la\u003C/mark> ferrovia, \u003Cmark>la\u003C/mark> radio, \u003Cmark>la\u003C/mark> pubblicità, ecc.) cercano di rispondere a una crisi di controllo sul flusso di informazioni . Nella stessa prospettiva, l'informatica riguarda tutte le attività che trasportano o supportano le informazioni. Colonizza progressivamente \"tutti i macro-sistemi tecnici, basati sulla rete e sulla logistica (controllo delle flotte aeree, terrestri, marittime e dei flussi\". Così facendo, l'informatizzazione assume una certa forma e trasforma l'organizzazione che \u003Cmark>la\u003C/mark> sostiene, \u003Cmark>la\u003C/mark> logica tecnica e quella sociale si intrecciano.\r\n\r\n \r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> rivoluzione logistica o \"\u003Cmark>la\u003C/mark> guerra continuata con altri mezzi, con i mezzi del commercio\".\r\n\r\n \r\n\r\nCome il codice a barre inventato nel 1952, il sistema Toyota impiegherà quasi 20 anni per essere applicato in Giappone di fronte alla \u003Cmark>resistenza\u003C/mark> dei lavoratori e al tempo necessario per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> le risorse informatiche per \u003Cmark>la\u003C/mark> sua attuazione. Si inserisce in una svolta in cui \u003Cmark>la\u003C/mark> logistica occupa un ruolo centrale che occuperà per tutti gli anni 1980-1990. Jasper Bernes del collettivo End Notes definisce \u003Cmark>la\u003C/mark> logistica come un progetto di \"mappatura cognitiva\" del capitale, un mezzo per rendere tangibili le catene di approvvigionamento transnazionali sempre più complesse e astratte. Parallelamente alla contemporanea finanziarizzazione degli utili, delle nuove modalità di modellazione dei dati, di visualizzazione dei circuiti distributivi, rendono percepibili e quindi modificabili le circolazioni, sempre più numerose e difficili da seguire. Inizialmente semplice mezzo, \u003Cmark>la\u003C/mark> logistica è poi diventata una scienza a sé stante.\r\n\r\n \r\n\r\nLe attuali catene di approvigionamento capitalistiche non si caratterizzano solo per \u003Cmark>la\u003C/mark> loro estensione globale e l'incredibile velocità di circolazione delle merci, ma anche per l'integrazione diretta che realizzano di spazi di lavorazione e luoghi di vendita, per \u003Cmark>la\u003C/mark> loro armonizzazione dei ritmi di produzione e consumo in un unico processo. \u003Cmark>La\u003C/mark> centralità e \u003Cmark>la\u003C/mark> velocità della logistica rendono indistinguibile \u003Cmark>la\u003C/mark> distinzione tra produzione e distribuzione, tra \u003Cmark>la\u003C/mark> fabbricazione delle merci e il loro rilascio. Dagli anni '80, i manager ed esperti del business globale hanno decantato i vantaggi della flessibilità e della gestione \"snella\" delle fabbriche. Attraverso un coordinamento sempre più fine, le aziende possono invertire il rapporto acquirente/venditore in cui le merci vengono prima prodotte e poi vendute da un intermediario a un consumatore. Consegnando le merci nel momento esatto della loro vendita, senza perdere tempo di stoccaggio, \u003Cmark>la\u003C/mark> logica del just-in-time cerca di produrre questo effetto per cui i prodotti vengono prodotti solo quando sono già venduti. Per esempio, \u003Cmark>la\u003C/mark> chiave del successo dei giganti della vendita al dettaglio come Wal-Mart, è in gran parte \u003Cmark>la\u003C/mark> loro capacità di stimare e calcolare quando determinati prodotti devono essere sullo scaffale per essere venduti.\r\n\r\n \r\n\r\nQueste informazioni consentono a Wal-Mart di limitare \u003Cmark>la\u003C/mark> sovrapproduzione come i movimenti non necessari delle scorte, di interrompere i rapporti con tali e tali subappaltatori non appena necessario o di contrattare costantemente con il miglior offerente. Come sottolinea Jasper Bernes (di cui qui riprendiamo in larga parte l’analisi): “mentre all'inizio degli anni '80 alcuni enfatizzavano \u003Cmark>la\u003C/mark> flessibilità e il dinamismo, sperando di cambiare gli equilibri di potere contro le grandi e inflessibili multinazionali in favore di aziende di piccola taglia, “aziende agili”, \u003Cmark>la\u003C/mark> gestione snella si è rivelata un cambiamento di fase piuttosto che un indebolimento delle grandi multinazionali. Questo nuovo assetto somiglia a quella che Bennett Harrison chiama “una concentrazione senza centralizzazione” del potere delle corporazioni economiche”. \u003Cmark>La\u003C/mark> logistica designa quindi questo potere attivo e mobilitabile per coordinare e coreografare il flusso delle merci, per mantenerle o tagliarle, accellerarle o rallentarle, potendo al contempo cambiare l'origine e \u003Cmark>la\u003C/mark> destinazione delle merci più o meno immediatamente (\u003Cmark>la\u003C/mark> crisi COVID all'inizio del 2020 mostrato che questo potrebbe necessitare di alcuni mesi di adeguamento). \u003Cmark>La\u003C/mark> circolazione non sostituisce \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione, ma l'integrazione dei calcoli logistici da un'estremità all’altra della catena fino al consumatore costruisce \u003Cmark>la\u003C/mark> loro fusione. \u003Cmark>La\u003C/mark> gestione e il controllo dei flussi diventa una fonte centrale di potere e controllo.\r\n\r\n \r\n\r\n \t QR-CODE, RFID, IDENTIFICAZIONE MOBILE E INFRASTRUTTURE DI TRAFFICO.\r\n\r\n \r\n\r\nCome si collega questa storia al QR-code? Molto semplicemente, tutta questa svolta logistica si basa sull'estensione e sulla dispersione del calcolo informatico, che permette di seguire in tempo reale l'ubicazione della merce, i tempi di consegna, l'insieme dei flussi, ovvero un insieme di operazioni impossibili da realizzare e centralizzare senza \u003Cmark>la\u003C/mark> potenza dei computer. In linea con \u003Cmark>la\u003C/mark> produzione fordista, il codice a barre identifica il modello degli oggetti (un modello di t-shirt, ma non \u003Cmark>la\u003C/mark> sua unicità (questa particolare t-shirt, questo specifico esemplare)). \u003Cmark>La\u003C/mark> tracciabilità sempre più ravvicinata delle merci richiede più informazioni di quante il codice a barre possa contenere. È in questa prospettiva che una filiale di Toyota, Denso Wave, si dedica a questo problema e nel 1994 inventa il QR-Code per seguire il percorso dei pezzi di ricambio all'interno delle fabbriche. A differenza del classico codice a barre, questo codice bidimensionale può essere letto velocemente e da qualsiasi angolazione di lettura. I tre o quattro quadrati neri negli angoli servono per ricostruire l'angolo di lettura e le informazioni da estrarre dal codice. L'informazione viene parzialmente ripetuta lì in modo che a volte fino al 15% o addirittura al 30% del codice possa essere danneggiato senza impedire \u003Cmark>la\u003C/mark> lettura.\r\n\r\n \r\n\r\nI principali vantaggi del QR-code rispetto al codice a barre sono \u003Cmark>la\u003C/mark> quantità di informazioni che può contenere e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua capacità di identificare in modo univoco ogni prodotto. Nella fabbrica automobilistica, ciò consente di tracciare accuratamente le parti in arrivo e di controllarne \u003Cmark>la\u003C/mark> qualità all'arrivo o durante tutto il processo in caso di danni o sabotaggi. Oltre a Toyota, negli anni '90, \u003Cmark>la\u003C/mark> crisi sanitaria della mucca pazza ha portato a importanti riorganizzazioni dell'industria alimentare. Di fronte alle minacce della carne contaminata ed alle istanze degli enti regolatori internazionali che hanno richiesto una maggiore tracciabilità di ogni pezzo di vacca messo in vendita, il codice QR si è affermato come uno strumento essenziale per identificare e memorizzare \u003Cmark>la\u003C/mark> traiettoria di ogni particolare merce. Codici a barre e QR-Code sono due tecnologie mobili, due mediazioni verso l'identità virtuale di un oggetto archiviato in un database. A rigor di termini, il QR-Code da solo non contiene nulla senza un lettore esterno (con una propria fonte di alimentazione) e un accesso connesso al database corrispondente. Ad esempio, un pass sanitario europeo non sarà necessariamente valido in Inghilterra o in Canada, se non fa riferimento al database corrispondente. E di conseguenza, se non fa riferimento a una foto di una persona, l'identità di chi lo porta può variare.\r\n\r\n \r\n\r\nIl QR-Code mostra che oggi le tecnologie di comunicazione mobile operano sulla base di tecnologie di identificazione. Per le merci, il QR-code viene utilizzato per identificarle in un dato momento per poi rendere possibili determinati movimenti e determinate azioni. I chip RFID (Radio Frequency Identification) sono per molti versi simili ai codici QR, tranne per il fatto che questi chip non utilizzano lettori, ma onde radio. Ciò consente di leggere il contenuto di più chip contemporaneamente, come nell'involucro di una cassa automatica Decathlon o sulla scala di un container portuale (\u003Cmark>la\u003C/mark> rete 5G in via di implementazione dovrà \u003Cmark>estendere\u003C/mark> questo tipo di possibilità). Nel 2017 erano in circolazione circa 8,7 miliardi di chip RFID. Se le app per smartphone raggiungono milioni di utenti, gli utilizzi dei chip RFID ne hanno raggiunti decine di miliardi (dal trasporto alla misurazione del livello di etanolo negli alimenti). Questi chip sono in particolare largamente utilizzati su ogni bancale di merce per identificarne il contenuto durante il trasporto, a volte con più chip sugli oggetti stessi. Trasformano i processi fisici di viaggio in traiettorie che possono essere messe in dati (come i viaggi del titolare di un tessera della metropolitana), rendendo difficile separare il reale dal virtuale. Come i codici QR, i chip RFID (tranne alcuni modelli usati di rado) non hanno fonti di energia interne, ma si basano su altri dispositivi per essere letti. Oggi \u003Cmark>la\u003C/mark> loro produzione non costa quasi nulla e partecipano a questo \"inconscio tecnologico\" che costruisce il nostro mondo. I codici QR e i chip RFID sono elementi centrali dell'Internet delle Cose o dell'informatica ubiquitaria sin d’ora. Queste tecnologie non comunicano direttamente con Internet, ma attraverso l'ambiente costruito intorno a loro, che è a sua volta costruito per farle funzionare. I flussi logistici sono ora l'area principale per l'implementazione di queste tecnologie. \u003Cmark>La\u003C/mark> storia della loro implementazione mostra che \u003Cmark>la\u003C/mark> circolazione e \u003Cmark>la\u003C/mark> conoscenza, attraverso i dati, di questi flussi di movimento è altrettanto importante. Generalmente, il gigante della logistica globale di oggi, Amazon, è allo stesso tempo attraverso \u003Cmark>la\u003C/mark> sua struttura AWS un fornitore di servizi IT, tramite il cloud, che sarebbe a priori \u003Cmark>la\u003C/mark> sua principale fonte di profitto. Amazon, per stabilire l'egemonia che conosciamo, è dunque l'infrastruttura delle circolazioni e dei servizi di elaborazione dei dati che queste circolazioni producono.\r\n\r\n \r\n\r\nSe è possibile deviare i QR-code o generarli autonomamente per altri scopi, questa capacità di per sé conta poco rispetto alla logica del trattamento dei dati e al suo modo di identificare per autorizzare, in determinate forme , \u003Cmark>la\u003C/mark> circolazione degli uomini come delle cose. \u003Cmark>La\u003C/mark> storia qui abbozzata testimonia \u003Cmark>la\u003C/mark> parte industriale che circonda ogni innovazione informatica. Ad esempio, una promessa ricorrente del mondo intelligente prevede frigoriferi connessi, in grado di avvisare i proprietari della fine delle bottiglie di coca cola o addirittura di consigliarli immediatamente. Questa promessa non è che un espediente divertente fino a quando i chip RFID non vengono installati, in fabbrica, su ogni lattina, e vengono stabiliti dei sistemi interoperabili di database (fatturati al cliente) dal frigorifero agli addetti alle consegne.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[155],{"field":118,"matched_tokens":156,"snippet":152,"value":153},[73,65],1733921019300675600,{"best_field_score":159,"best_field_weight":125,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":160,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"2216192573440","1733921019300675697",{"document":162,"highlight":181,"highlights":190,"text_match":195,"text_match_info":196},{"cat_link":163,"category":164,"comment_count":44,"id":165,"is_sticky":44,"permalink":166,"post_author":47,"post_content":167,"post_date":168,"post_excerpt":100,"post_id":165,"post_modified":169,"post_thumbnail":100,"post_thumbnail_html":100,"post_title":170,"post_type":55,"sort_by_date":171,"tag_links":172,"tags":179},[41],[43],"14675","http://radioblackout.org/2013/04/riprendiamoci-la-fabbrica-lesperienza-dellirisbus-di-avellino/","Alla vigilia dell'assemblea che si terrà domani a Grottaminarda ( AV) indetta proprio dal comitato di cittadini e lavoratori \"Resistenza Operaia\" dell' Irisbus con le parole d' ordine della riapertura delle fabbriche, connettere le lotte per il lavoro, estendere il conflitto e costruire l'alternativa, ai microfoni di Radio BlackOut ci siamo fatti raccontare l'esperienza di lotta del comitato. Dalla vertenza che ha posto la chiusura e lo smantellamento dello stabilimento, la nascita del comitato di operai e cittadini nel territorio della Valle Ufita, la voglia di confrontarsi con le esperienze di altre situazioni di lotte sociali e lavorative in giro per l'Italia, sino all'indizione di questa assemblea che pone all'ordine del giorno, il bisogno di costruire alternative reali al ricatto fra salute e lavoro, fra disoccupazione o supersfruttamento, frammentazione sociale e guerra fra generazioni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Rossella, comitato \"Resistenza Operaia - Irisbus \"\r\n\r\nIrisbus","5 Aprile 2013","2013-04-09 01:22:59","Riprendiamoci la fabbrica, l'esperienza dell'Irisbus di Avellino",1365170417,[173,174,175,176,177,178],"http://radioblackout.org/tag/assemblea-2/","http://radioblackout.org/tag/avellino/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-capiale-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/occupazione-delle-fabbriche/",[21,19,29,180,25,31],"lavoro",{"post_content":182,"post_title":187},{"matched_tokens":183,"snippet":185,"value":186},[184],"Resistenza","comitato di cittadini e lavoratori \"\u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> Operaia\" dell' Irisbus con le","Alla vigilia dell'assemblea che si terrà domani a Grottaminarda ( AV) indetta proprio dal comitato di cittadini e lavoratori \"\u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> Operaia\" dell' Irisbus con le parole d' ordine della riapertura delle fabbriche, connettere le lotte per il lavoro, \u003Cmark>estendere\u003C/mark> il conflitto e costruire l'alternativa, ai microfoni di Radio BlackOut ci siamo fatti raccontare l'esperienza di lotta del comitato. Dalla vertenza che ha posto \u003Cmark>la\u003C/mark> chiusura e lo smantellamento dello stabilimento, \u003Cmark>la\u003C/mark> nascita del comitato di operai e cittadini nel territorio della Valle Ufita, \u003Cmark>la\u003C/mark> voglia di confrontarsi con le esperienze di altre situazioni di lotte sociali e lavorative in giro per l'Italia, sino all'indizione di questa assemblea che pone all'ordine del giorno, il bisogno di costruire alternative reali al ricatto fra salute e lavoro, fra disoccupazione o supersfruttamento, frammentazione sociale e guerra fra generazioni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Rossella, comitato \"\u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> Operaia - Irisbus \"\r\n\r\nIrisbus",{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":189},[65],"Riprendiamoci \u003Cmark>la\u003C/mark> fabbrica, l'esperienza dell'Irisbus di Avellino",[191,193],{"field":118,"matched_tokens":192,"snippet":185,"value":186},[184],{"field":84,"matched_tokens":194,"snippet":189,"value":189},[65],1731669220158079000,{"best_field_score":197,"best_field_weight":125,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":198,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"1116681273344","1731669220158079090",6671,{"collection_name":55,"first_q":27,"per_page":201,"q":27},6,5,{"facet_counts":204,"found":36,"hits":238,"out_of":1068,"page":14,"request_params":1069,"search_cutoff":33,"search_time_ms":202},[205,215],{"counts":206,"field_name":213,"sampled":33,"stats":214},[207,209,211],{"count":11,"highlighted":208,"value":208},"black holes",{"count":14,"highlighted":210,"value":210},"anarres",{"count":14,"highlighted":212,"value":212},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":91},{"counts":216,"field_name":32,"sampled":33,"stats":236},[217,219,221,223,224,226,228,230,232,234],{"count":11,"highlighted":218,"value":218},"cpr",{"count":11,"highlighted":220,"value":220},"Africa",{"count":11,"highlighted":222,"value":222},"carcere",{"count":11,"highlighted":66,"value":66},{"count":11,"highlighted":225,"value":225},"neoliberismo",{"count":11,"highlighted":227,"value":227},"lotta armata",{"count":11,"highlighted":229,"value":229},"Daniele Ratti",{"count":14,"highlighted":231,"value":231},"partigiani",{"count":14,"highlighted":233,"value":233},"agroecologia",{"count":14,"highlighted":235,"value":235},"radio fabbrica",{"total_values":237},174,[239,469,493,523],{"document":240,"highlight":344,"highlights":454,"text_match":122,"text_match_info":468},{"comment_count":44,"id":241,"is_sticky":44,"permalink":242,"podcastfilter":243,"post_author":244,"post_content":245,"post_date":246,"post_excerpt":100,"post_id":241,"post_modified":247,"post_thumbnail":248,"post_title":249,"post_type":250,"sort_by_date":251,"tag_links":252,"tags":303},"86173","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dall8-al-14-gennaio-2024/",[208],"sowdust"," \r\n\r\nMartedì 9 h 8.30 - Rifiuti tossici sud Italia (Titolo originale: Il colonialismo tossico e le sue terre dei fuochi) (32 minuti) [Radio Cane]: «La gestione dei rifiuti è un business trasversale che coinvolge figure politiche, imprenditori privati, professionisti, laboratori di analisi, ditte di trasporto ecc. complici nell’invezione di stratagemmi per ridurre il più possibile i costi di produzione». Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché la gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali la green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 9 h 12 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette (123 minuti) [Frittura Mista|Radio Fabbrica]: Puntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l'elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\n \tIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\n \tPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\n \tPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\n \tSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\n \tSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\n \tTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\n \tQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 10 h 8.30 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà (11 minuti) [Porfido]: Teoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 11 h 8.30 - San Basilio 8/9/1974 (29 minuti) [Radio Cane]: Ricordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 8.30 - Sfruttamento settore al berghiero (22 minuti) [Radio Cane]: Inchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 13.30 - Serco e la privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia (31 minuti) [Bello come una prigione che brucia]: La privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per estendere il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 21 - Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza (11 minuti) [Radio Blackout]: \"Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell'occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l'anima di chi vi si oppone\".\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro \"Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione\" e \"Sumud. Resistere all'oppressione\" editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Lettera-Samah-Jabr-su-massacro-a-Gaza-tradotta_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 h 10 - Markadè un punk a New York (25 minuti) [Radio Blackout]: 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markadè-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 h 20 - Land grabbing Daniele Ratti [Titolo originale: Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa] (42 minuti) [Radio Cane]: Dopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 14 h 10 - Spinoza Pi Trentotto (11 minuti) [Radio Cane]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 14 h 18 - Racconti ovali parte 2 (William, Emily e Nigel tra palla ovale e rottura del pregiudizio) (34 minuti) [Luca Wallace Costello]: Incontriamo il leggendario gesto di William Webb Ellis che diede origine al gioco del Rugby, la storia e le difficoltà della prima giovane giocatrice Emily Valentine e le vicende contemporanee del grande arbitro Nigel Owens, primo sportivo di alto livello nel mondo ovale ad aver fatto coming out del proprio essere gay.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali2_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","14 Gennaio 2024","2024-03-01 18:30:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dall'8 al 14 gennaio 2024","podcast",1705253127,[253,254,255,256,257,258,259,260,261,262,263,264,265,266,267,268,269,270,271,272,273,274,275,276,277,278,279,280,281,282,283,284,285,286,287,288,289,290,291,292,293,294,295,296,297,298,299,300,301,302],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/agroecologia/","http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/collettivo-antonin-artaud/","http://radioblackout.org/tag/coming-out/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/emily-valentine/","http://radioblackout.org/tag/estrazionismo/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/intrattenimento/","http://radioblackout.org/tag/land-grabbing/","http://radioblackout.org/tag/lettera/","http://radioblackout.org/tag/lgbtq/","http://radioblackout.org/tag/lotta-anticarceraria/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/","http://radioblackout.org/tag/lotta-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/luca-wallace-costello/","http://radioblackout.org/tag/lucento/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/neoliberismo/","http://radioblackout.org/tag/nigel-owens/","http://radioblackout.org/tag/os-cangaceiros/","http://radioblackout.org/tag/p38/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/partigiani/","http://radioblackout.org/tag/porfido/","http://radioblackout.org/tag/racconti-ovali/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/radio-fabbrica/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/rifiuti-tossici/","http://radioblackout.org/tag/rugby/","http://radioblackout.org/tag/rugby-femminile/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/","http://radioblackout.org/tag/salvatore-paolo-derosa/","http://radioblackout.org/tag/samah-jabr/","http://radioblackout.org/tag/san-basilio/","http://radioblackout.org/tag/seconda-guerra-mondiale/","http://radioblackout.org/tag/settore-alberghiero/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/smaltimento-rifiuti/","http://radioblackout.org/tag/spinoza/","http://radioblackout.org/tag/sud-italia/","http://radioblackout.org/tag/testimonianza/","http://radioblackout.org/tag/vallette/","http://radioblackout.org/tag/william-web-bellis/",[220,233,304,222,305,306,218,229,307,308,309,310,311,312,313,314,315,316,227,317,318,319,320,225,321,322,323,324,231,325,326,327,235,66,328,329,330,331,332,333,334,335,336,337,338,339,340,341,342,343],"Ambiente","collettivo antonin artaud","coming out","ecologia","Emily Valentine","estrazionismo","Gaza","inquinamento","intrattenimento","land grabbing","lettera","lgbtq","lotta anticarceraria","lotta per la casa","Luca Wallace Costello","lucento","movimento per la casa","Nigel Owens","Os Cangaceiros","p38","palestina","Porfido","racconti ovali","radio cane","RIFIUTI TOSSICI","rugby","rugby femminile","sabotaggio","Salvatore Paolo DeRosa","SAMAH JABR","san basilio","seconda guerra mondiale","settore alberghiero","sfruttamento","smaltimento rifiuti","Spinoza","sud italia","testimonianza","vallette","William Web Bellis",{"post_content":345,"tags":350},{"matched_tokens":346,"snippet":348,"value":349},[347,66],"La","nbsp;\r\n\r\nMartedì 9 h 12 - \u003Cmark>La\u003C/mark> \u003Cmark>resistenza\u003C/mark> nelle fabbriche di Lucento e"," \r\n\r\nMartedì 9 h 8.30 - Rifiuti tossici sud Italia (Titolo originale: Il colonialismo tossico e le sue terre dei fuochi) (32 minuti) [Radio Cane]: «\u003Cmark>La\u003C/mark> gestione dei rifiuti è un business trasversale che coinvolge figure politiche, imprenditori privati, professionisti, laboratori di analisi, ditte di trasporto ecc. complici nell’invezione di stratagemmi per ridurre il più possibile i costi di produzione». Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché \u003Cmark>la\u003C/mark> gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali \u003Cmark>la\u003C/mark> green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 9 h 12 - \u003Cmark>La\u003C/mark> \u003Cmark>resistenza\u003C/mark> nelle fabbriche di Lucento e Vallette (123 minuti) [Frittura Mista|Radio Fabbrica]: Puntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l'elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\n \tIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\n \tPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\n \tPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\n \tSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\n \tSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\n \tTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica - SAP\r\n \tIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\n \tQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 10 h 8.30 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà (11 minuti) [Porfido]: Teoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, \u003Cmark>la\u003C/mark> lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti \u003Cmark>la\u003C/mark> società che \u003Cmark>la\u003C/mark> ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 11 h 8.30 - San Basilio 8/9/1974 (29 minuti) [Radio Cane]: Ricordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò \u003Cmark>la\u003C/mark> testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come \u003Cmark>la\u003C/mark> memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 8.30 - Sfruttamento settore al berghiero (22 minuti) [Radio Cane]: Inchiesta e testimonianze sullo sfruttamento nel settore alberghiero e del lusso\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Sfruttamento-settore-alberghiero_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 13.30 - Serco e \u003Cmark>la\u003C/mark> privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia (31 minuti) [Bello come una prigione che brucia]: \u003Cmark>La\u003C/mark> privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 12 h 21 - Lettera Samah Jabr su massacro a Gaza (11 minuti) [Radio Blackout]: \"Testimoniare affinché le umiliazioni, le torture, le conseguenze dell'occupazione non rimangano sepolte nel silenzio e non consumino per sempre l'anima di chi vi si oppone\".\r\n\r\nLettura di un messaggio di Samah Jabr, psichiatra Palestinese che lavora a Gaza, inviato al collettivo anti-psichiatrico Antonin Artaud il 17/11/2023\r\n\r\nAutrice del libro \"Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione\" e \"Sumud. Resistere all'oppressione\" editi da Sensibili alle foglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Lettera-Samah-Jabr-su-massacro-a-Gaza-tradotta_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 h 10 - Markadè un punk a New York (25 minuti) [Radio Blackout]: 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markadè-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 h 20 - Land grabbing Daniele Ratti [Titolo originale: Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa] (42 minuti) [Radio Cane]: Dopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 14 h 10 - Spinoza Pi Trentotto (11 minuti) [Radio Cane]\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 14 h 18 - Racconti ovali parte 2 (William, Emily e Nigel tra palla ovale e rottura del pregiudizio) (34 minuti) [Luca Wallace Costello]: Incontriamo il leggendario gesto di William Webb Ellis che diede origine al gioco del Rugby, \u003Cmark>la\u003C/mark> storia e le difficoltà della prima giovane giocatrice Emily Valentine e le vicende contemporanee del grande arbitro Nigel Owens, primo sportivo di alto livello nel mondo ovale ad aver fatto coming out del proprio essere gay.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali2_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[351,353,355,357,359,361,363,365,367,369,371,373,375,377,379,381,383,385,387,389,392,394,396,399,401,403,405,407,409,411,413,415,417,419,422,424,426,428,430,432,434,436,438,440,442,444,446,448,450,452],{"matched_tokens":352,"snippet":220,"value":220},[],{"matched_tokens":354,"snippet":233,"value":233},[],{"matched_tokens":356,"snippet":304,"value":304},[],{"matched_tokens":358,"snippet":222,"value":222},[],{"matched_tokens":360,"snippet":305,"value":305},[],{"matched_tokens":362,"snippet":306,"value":306},[],{"matched_tokens":364,"snippet":218,"value":218},[],{"matched_tokens":366,"snippet":229,"value":229},[],{"matched_tokens":368,"snippet":307,"value":307},[],{"matched_tokens":370,"snippet":308,"value":308},[],{"matched_tokens":372,"snippet":309,"value":309},[],{"matched_tokens":374,"snippet":310,"value":310},[],{"matched_tokens":376,"snippet":311,"value":311},[],{"matched_tokens":378,"snippet":312,"value":312},[],{"matched_tokens":380,"snippet":313,"value":313},[],{"matched_tokens":382,"snippet":314,"value":314},[],{"matched_tokens":384,"snippet":315,"value":315},[],{"matched_tokens":386,"snippet":316,"value":316},[],{"matched_tokens":388,"snippet":227,"value":227},[],{"matched_tokens":390,"snippet":391,"value":391},[65],"lotta per \u003Cmark>la\u003C/mark> casa",{"matched_tokens":393,"snippet":318,"value":318},[],{"matched_tokens":395,"snippet":319,"value":319},[],{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":398},[65],"movimento per \u003Cmark>la\u003C/mark> casa",{"matched_tokens":400,"snippet":225,"value":225},[],{"matched_tokens":402,"snippet":321,"value":321},[],{"matched_tokens":404,"snippet":322,"value":322},[],{"matched_tokens":406,"snippet":323,"value":323},[],{"matched_tokens":408,"snippet":324,"value":324},[],{"matched_tokens":410,"snippet":231,"value":231},[],{"matched_tokens":412,"snippet":325,"value":325},[],{"matched_tokens":414,"snippet":326,"value":326},[],{"matched_tokens":416,"snippet":327,"value":327},[],{"matched_tokens":418,"snippet":235,"value":235},[],{"matched_tokens":420,"snippet":421,"value":421},[66],"\u003Cmark>resistenza\u003C/mark>",{"matched_tokens":423,"snippet":328,"value":328},[],{"matched_tokens":425,"snippet":329,"value":329},[],{"matched_tokens":427,"snippet":330,"value":330},[],{"matched_tokens":429,"snippet":331,"value":331},[],{"matched_tokens":431,"snippet":332,"value":332},[],{"matched_tokens":433,"snippet":333,"value":333},[],{"matched_tokens":435,"snippet":334,"value":334},[],{"matched_tokens":437,"snippet":335,"value":335},[],{"matched_tokens":439,"snippet":336,"value":336},[],{"matched_tokens":441,"snippet":337,"value":337},[],{"matched_tokens":443,"snippet":338,"value":338},[],{"matched_tokens":445,"snippet":339,"value":339},[],{"matched_tokens":447,"snippet":340,"value":340},[],{"matched_tokens":449,"snippet":341,"value":341},[],{"matched_tokens":451,"snippet":342,"value":342},[],{"matched_tokens":453,"snippet":343,"value":343},[],[455,457],{"field":118,"matched_tokens":456,"snippet":348,"value":349},[347,66],{"field":32,"indices":458,"matched_tokens":462,"snippets":466,"values":467},[459,460,461],33,19,22,[463,464,465],[66],[65],[65],[421,391,398],[421,391,398],{"best_field_score":124,"best_field_weight":125,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":126,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},{"document":470,"highlight":483,"highlights":488,"text_match":122,"text_match_info":491},{"comment_count":44,"id":471,"is_sticky":44,"permalink":472,"podcastfilter":473,"post_author":474,"post_content":475,"post_date":476,"post_excerpt":100,"post_id":471,"post_modified":477,"post_thumbnail":478,"post_title":479,"post_type":250,"sort_by_date":480,"tag_links":481,"tags":482},"63540","http://radioblackout.org/podcast/precari-della-scuola-e-braccianti/",[212],"fritturamista","Fritturamista/Radio Fabbrica del 29/09/2020:\r\n\r\n \r\nIl precariato a scuola diventa on-line!\r\n\r\n\r\n\r\n \t\r\nDurante la puntata abbiamo sentito Stefania Senesi del Coordinamento Nazionale Precari Scuola: la scuola è un tema caldo soprattutto per chi è precario:\r\n\r\n\r\n \tquest'anno si verrà convocati non con un colloquio diretto ma on-line...\r\n \tIl concorso straordinario per il ruolo, ribattezzato “Ammazza Precari” si presenta inadeguato a risolvere il problema del precariato nella scuola...\r\n \tnel nuovo contratto per i precari della scuola è previsto il licenziamento in caso di positività al covid...\r\n \t....\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Coordinamento-precari-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIl punto di vista del bracciante.\r\n\r\n\r\nDurante la puntata abbiamo anche provato a raccontare la condizione che vivono i braccianti dalla calabria alla puglia passando per il piemonte senza distinzione di nazionalità per tirar fuori una riflessione di classe.\r\n\r\nIl primo protagonista è un bracciante che racconta l'esperienza nelle baraccopoli: la condizione di vita, le difficoltà quotidiane, la lotta per avere documenti, contratto, casa e assistenza sanitaria ai tempi della pandemia.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Bracciante-Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo protagonista è Massimiliano De Serio che assieme al fratello Gianluca hanno presentato a Venezia 2020 il loro film \"Spaccapietre\" come registi:\r\n\r\n\r\n \tnella pellicola emerge il punto di vista di una classe sfruttata e ridotta alla schiavitù dove il padrone non fa differenza di nazionalità;\r\n \tla denuncia delle condizioni diventa documento scomodo ed affascinate durante la lettura della trama e configura una storia che va al di là dei fatti di cronaca;\r\n \tlo scenario della puglia come sfondo che da profondità e condisce la fotografia di uno scenario surreale che scorre affianco alla narrazione del quotidiano.\r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_De-Serio-Lo-spaccapietre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIniziativa di solidarietà\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSi chiude la puntata con il compagno Vincenzo della Cassa di Resistenza Territoriale che presenta questa iniziativa:\r\n\r\n\r\n4 Ottobre 2020 dalle h 16.00 BENEFIT-SOLIDARIETÀ CONTRO LA REPRESSIONE\r\nIN ONORE DEL COMPAGNO VALTER FERRARATO\r\nGiardini presso ____________________ corso F. Ferrucci 65/A , 10138 Torino.\r\nGiornata informativa di incontro e dialogo con microfono aperto per estendere la solidarietà e rilanciare la lotta contro la repressione in ogni sua forma.Per i compagni che hanno condiviso le lotte, le piazze, l'idea di fronte o più semplicemente tratti di strada per la causa rivoluzionaria, Valter resterà sempre quel compagno generoso e instancabile, ironico e allegro, con un sano odio di classe contro il potere ed ogni forma di ingiustizia.\r\nCi troveremo tra quanti lo hanno conosciuto e grazie a lui si sono incrociati, e tra quanti sentono necessario confrontarsi sulle tematiche generali di questa difficile fase sociale. Per un dibattito aperto a tutti, nell'intento di rafforzare questi legami e continuare la lotta e i percorsi di autorganizzazione proletaria.\r\nSaranno presentate mostre e banchetti di controinformazione accompagnate da un apericena benefit, il cui ricavato andrà a sostegno dei compagni prigionieri.\r\n\r\nI Compagni e le compagne di:\r\n- Proletari Torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale;\r\n- Sharp Torino;\r\n- Cassa Antirepressione Alpi Occidentali;\r\n- Cassa di Resistenza Territoriale\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Evento-in-memoria-di-Walter.mp3\"][/audio]","4 Ottobre 2020","2020-10-04 16:35:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/PRE-200x110.jpg","Precari della scuola e braccianti",1601815989,[],[],{"post_content":484},{"matched_tokens":485,"snippet":486,"value":487},[73,65,65],"dialogo con microfono aperto per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> solidarietà e rilanciare \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta","Fritturamista/Radio Fabbrica del 29/09/2020:\r\n\r\n \r\nIl precariato a scuola diventa on-line!\r\n\r\n\r\n\r\n \t\r\nDurante \u003Cmark>la\u003C/mark> puntata abbiamo sentito Stefania Senesi del Coordinamento Nazionale Precari Scuola: \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola è un tema caldo soprattutto per chi è precario:\r\n\r\n\r\n \tquest'anno si verrà convocati non con un colloquio diretto ma on-line...\r\n \tIl concorso straordinario per il ruolo, ribattezzato “Ammazza Precari” si presenta inadeguato a risolvere il problema del precariato nella scuola...\r\n \tnel nuovo contratto per i precari della scuola è previsto il licenziamento in caso di positività al covid...\r\n \t....\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Coordinamento-precari-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIl punto di vista del bracciante.\r\n\r\n\r\nDurante \u003Cmark>la\u003C/mark> puntata abbiamo anche provato a raccontare \u003Cmark>la\u003C/mark> condizione che vivono i braccianti dalla calabria alla puglia passando per il piemonte senza distinzione di nazionalità per tirar fuori una riflessione di classe.\r\n\r\nIl primo protagonista è un bracciante che racconta l'esperienza nelle baraccopoli: \u003Cmark>la\u003C/mark> condizione di vita, le difficoltà quotidiane, \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta per avere documenti, contratto, casa e assistenza sanitaria ai tempi della pandemia.\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Bracciante-Campagne-in-lotta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo protagonista è Massimiliano De Serio che assieme al fratello Gianluca hanno presentato a Venezia 2020 il loro film \"Spaccapietre\" come registi:\r\n\r\n\r\n \tnella pellicola emerge il punto di vista di una classe sfruttata e ridotta alla schiavitù dove il padrone non fa differenza di nazionalità;\r\n \t\u003Cmark>la\u003C/mark> denuncia delle condizioni diventa documento scomodo ed affascinate durante \u003Cmark>la\u003C/mark> lettura della trama e configura una storia che va al di \u003Cmark>là\u003C/mark> dei fatti di cronaca;\r\n \tlo scenario della puglia come sfondo che da profondità e condisce \u003Cmark>la\u003C/mark> fotografia di uno scenario surreale che scorre affianco alla narrazione del quotidiano.\r\n\r\nbuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_De-Serio-Lo-spaccapietre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\nIniziativa di solidarietà\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSi chiude \u003Cmark>la\u003C/mark> puntata con il compagno Vincenzo della Cassa di \u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> Territoriale che presenta questa iniziativa:\r\n\r\n\r\n4 Ottobre 2020 dalle h 16.00 BENEFIT-SOLIDARIETÀ CONTRO \u003Cmark>LA\u003C/mark> REPRESSIONE\r\nIN ONORE DEL COMPAGNO VALTER FERRARATO\r\nGiardini presso ____________________ corso F. Ferrucci 65/A , 10138 Torino.\r\nGiornata informativa di incontro e dialogo con microfono aperto per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> solidarietà e rilanciare \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta contro \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione in ogni sua forma.Per i compagni che hanno condiviso le lotte, le piazze, l'idea di fronte o più semplicemente tratti di strada per \u003Cmark>la\u003C/mark> causa rivoluzionaria, Valter resterà sempre quel compagno generoso e instancabile, ironico e allegro, con un sano odio di classe contro il potere ed ogni forma di ingiustizia.\r\nCi troveremo tra quanti lo hanno conosciuto e grazie a lui si sono incrociati, e tra quanti sentono necessario confrontarsi sulle tematiche generali di questa difficile fase sociale. Per un dibattito aperto a tutti, nell'intento di rafforzare questi legami e continuare \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta e i percorsi di autorganizzazione proletaria.\r\nSaranno presentate mostre e banchetti di controinformazione accompagnate da un apericena benefit, il cui ricavato andrà a sostegno dei compagni prigionieri.\r\n\r\nI Compagni e le compagne di:\r\n- Proletari Torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale;\r\n- Sharp Torino;\r\n- Cassa Antirepressione Alpi Occidentali;\r\n- Cassa di \u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> Territoriale\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/F_m_29_09_Evento-in-memoria-di-Walter.mp3\"][/audio]",[489],{"field":118,"matched_tokens":490,"snippet":486,"value":487},[73,65,65],{"best_field_score":124,"best_field_weight":125,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":492,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"1733921019837546609",{"document":494,"highlight":506,"highlights":514,"text_match":519,"text_match_info":520},{"comment_count":44,"id":495,"is_sticky":44,"permalink":496,"podcastfilter":497,"post_author":210,"post_content":498,"post_date":499,"post_excerpt":100,"post_id":495,"post_modified":500,"post_thumbnail":501,"post_title":502,"post_type":250,"sort_by_date":503,"tag_links":504,"tags":505},"69022","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-aprile-anarchici-contro-il-fascismo-primavera-no-tav-resistenza-a-torino-argo-il-cane-da-guardia-di-appendino/",[210],"Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-04-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici contro il fascismo\r\nLa lotta degli anarchici contro il fascismo non comincia nel settembre del 1943, ma dura 20 anni e va oltre il 25 aprile del 1945.\r\nPer raccontare questa storia è stato con noi Giorgio Sacchetti, storico e docente all’Università dell’Aquila\r\n\r\nValsusa. I No Tav, il cantiere fortezza di San Didero, le giornate di lotta in questa primavera No Tav. \r\n\r\nIlio Baroni era operaio alle Ferriere di Torino, dove era approdato negli anni Venti dopo le lotte contro fascisti e padroni a Piombino.\r\nDivenuto comandante della VI brigata SAP, cadde combattendo per le strade di Barriera il 26 aprile del 1945. Combatteva a fianco di altri operai delle fabbriche torinesi, che i nazisti in fuga intendevano distruggere. Quelli come Ilio non volevano certo salvare le fabbriche, perché potessero essere riconsegnate ai padroni, ma per prendersele e costruire un futuro senza fascisti e senza padroni.\r\nNei decenni che ci separano da quelle giornate di aprile, i volti della gente di Barriera sono cambiati. Ma la lotta contro una democrazia che, ogni volta che la gente alza la testa assume, le vesti del fascismo, non è cambiata. E gli anarchici sono sempre per le strade, perché la memoria di ieri vive nelle lotte di oggi.\r\nCome ogni anno ci ritroviamo alla lapide di Ilio Baroni, per intrecciare il filo rosso e nero che ci lega a quei giorni.\r\nNe abbiamo parlato con Emi della Federazione Anarchica\r\n\r\nArgo, il cane da guardia di Appendino\r\nArgo, costerà 2 milioni di euro, 800 li mette il comune, gli altri Stato e Regione.\r\nVi stiamo parlando delle 273 nuove telecamere che verranno installate in città a partire da maggio.\r\nSono telecamere “intelligenti”, ossia, come ogni buon cane poliziotto, saranno addestrate a riconoscere i soggetti che, secondo la polizia è interessante vengano monitorati e riconosciuti nei loro movimenti.\r\nIl software del quale sono dotate consente loro di individuare, persone o gruppi di persone precisi.\r\nVa da se che con questo sistema la polizia potrà estendere il proprio potere di controllo su persone o gruppi sociali considerati pericolosi per l’ordine costituito. \r\nInutile dire che i primi quartieri in cui verranno installate saranno Barriera e Aurora, i quartieri che, complici anche alcuni progetti di riqualificazione escludente, la polizia è chiamata a controllare e, soprattutto a “normalizzare”. \r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\n\r\nID riunione: 882 0351 9909\r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nBiopolitica e repressione. Michel Foucault e il gruppo di informazione sulle prigioni.\r\nIntroduce Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo.\r\nSecondo incontro di informazione e lotta contro le prigioni.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","8 Maggio 2021","2021-05-08 13:22:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/41361235_188643928724116_5568968783120812821_n-1-1024x1024-1-200x110.jpg","Anarres del 23 aprile. Anarchici contro il fascismo. Primavera No Tav. Resistenza a Torino. Argo, il cane da guardia di Appendino...",1620479820,[],[],{"post_content":507,"post_title":511},{"matched_tokens":508,"snippet":509,"value":510},[65,73],"se che con questo sistema \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia potrà \u003Cmark>estendere\u003C/mark> il proprio potere di controllo","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-04-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGli anarchici contro il fascismo\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> lotta degli anarchici contro il fascismo non comincia nel settembre del 1943, ma dura 20 anni e va oltre il 25 aprile del 1945.\r\nPer raccontare questa storia è stato con noi Giorgio Sacchetti, storico e docente all’Università dell’Aquila\r\n\r\nValsusa. I No Tav, il cantiere fortezza di San Didero, le giornate di lotta in questa primavera No Tav. \r\n\r\nIlio Baroni era operaio alle Ferriere di Torino, dove era approdato negli anni Venti dopo le lotte contro fascisti e padroni a Piombino.\r\nDivenuto comandante della VI brigata SAP, cadde combattendo per le strade di Barriera il 26 aprile del 1945. Combatteva a fianco di altri operai delle fabbriche torinesi, che i nazisti in fuga intendevano distruggere. Quelli come Ilio non volevano certo salvare le fabbriche, perché potessero essere riconsegnate ai padroni, ma per prendersele e costruire un futuro senza fascisti e senza padroni.\r\nNei decenni che ci separano da quelle giornate di aprile, i volti della gente di Barriera sono cambiati. Ma \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta contro una democrazia che, ogni volta che \u003Cmark>la\u003C/mark> gente alza \u003Cmark>la\u003C/mark> testa assume, le vesti del fascismo, non è cambiata. E gli anarchici sono sempre per le strade, perché \u003Cmark>la\u003C/mark> memoria di ieri vive nelle lotte di oggi.\r\nCome ogni anno ci ritroviamo alla lapide di Ilio Baroni, per intrecciare il filo rosso e nero che ci lega a quei giorni.\r\nNe abbiamo parlato con Emi della Federazione Anarchica\r\n\r\nArgo, il cane da guardia di Appendino\r\nArgo, costerà 2 milioni di euro, 800 li mette il comune, gli altri Stato e Regione.\r\nVi stiamo parlando delle 273 nuove telecamere che verranno installate in città a partire da maggio.\r\nSono telecamere “intelligenti”, ossia, come ogni buon cane poliziotto, saranno addestrate a riconoscere i soggetti che, secondo \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia è interessante vengano monitorati e riconosciuti nei loro movimenti.\r\nIl software del quale sono dotate consente loro di individuare, persone o gruppi di persone precisi.\r\nVa da se che con questo sistema \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia potrà \u003Cmark>estendere\u003C/mark> il proprio potere di controllo su persone o gruppi sociali considerati pericolosi per l’ordine costituito. \r\nInutile dire che i primi quartieri in cui verranno installate saranno Barriera e Aurora, i quartieri che, complici anche alcuni progetti di riqualificazione escludente, \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia è chiamata a controllare e, soprattutto a “normalizzare”. \r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 14 maggio ore 21\r\nIncontro on line su zoom\r\nhttps://us02web.zoom.us/j/88203519909\r\n\r\nID riunione: 882 0351 9909\r\nVagli a spiegare che è primavera.\r\nBiopolitica e repressione. Michel Foucault e il gruppo di informazione sulle prigioni.\r\nIntroduce Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo.\r\nSecondo incontro di informazione e lotta contro le prigioni.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",{"matched_tokens":512,"snippet":513,"value":513},[184],"Anarres del 23 aprile. Anarchici contro il fascismo. Primavera No Tav. \u003Cmark>Resistenza\u003C/mark> a Torino. Argo, il cane da guardia di Appendino...",[515,517],{"field":118,"matched_tokens":516,"snippet":509,"value":510},[65,73],{"field":84,"matched_tokens":518,"snippet":513,"value":513},[184],1733912223476088800,{"best_field_score":521,"best_field_weight":125,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":522,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"2211897737216","1733912223476088946",{"document":524,"highlight":780,"highlights":1050,"text_match":1064,"text_match_info":1065},{"comment_count":44,"id":525,"is_sticky":44,"permalink":526,"podcastfilter":527,"post_author":474,"post_content":528,"post_date":529,"post_excerpt":100,"post_id":525,"post_modified":530,"post_thumbnail":248,"post_title":531,"post_type":250,"sort_by_date":532,"tag_links":533,"tags":657},"91022","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-15-al-21-luglio-2024/",[208],"Lunedì 15 ore 13:30 - Paura e delirio in America 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture da Paura e delirio a Las Vegas di Hunter Stockton Thompson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Paura-e-delirio-in-America_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 15 ore 21 - Psychotronic radio vol. 3 36 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 12 - Tutta colpa dei padroni? 5 8 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nPaghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.5_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 08:30 - Serco e la privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia 31 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nLa privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per estendere il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 17:30 - Podcast Franti pt.3 28 minuti [Franti]:\r\n\r\nOsservatorio contro la militarizzazione delle scuole. Terza puntata del Podcast sulla scuola a cura di Franti ed Affranti\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-3_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 08:30 - Intervista Sakine Cansiz + due racconti di Dino Frisullo 29 minuti [Radio alpi libere]:\r\n\r\nDal Kurdistan, intervista realizzata nel novembre 2011 a Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, uccisa insieme alle sue compagne da Erdogan nel gennaio 2013 a Parigi. A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, la lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni La città del Sole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 19 - L'alba di tutto pt.1 66 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture e analisi dal libro di David Graeber e David Wengrow \"L’alba di tutto\" un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Lalba-di-tutto-pt.2_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 08:30 - Woodstown: racconto horror di A. Daudet 13 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Woodstown-racconto-horro-di-A.-Daudet_13.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 19 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]:\r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro la dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e la sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante la forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso la Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come la vaccinazione infantile e scolastica, la\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di La Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, la sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\nLa situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare la situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. La situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 09:30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle la vita sociale e la famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato ore 20 - 1975 I Caduti dell'aprile rosso 1 e 2 26 e 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_2_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 09:30 - Audiodocumentario Saharawi pt.2 24 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_2Tullio-Togni_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 19 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","15 Luglio 2024","2024-07-21 17:27:08","Black Holes dal 15 al 21 luglio 2024",1721041638,[534,535,536,537,538,253,539,540,541,542,543,544,545,546,547,548,549,550,551,552,553,554,256,555,556,557,558,559,560,561,562,259,563,260,564,565,566,567,568,569,570,571,572,573,574,575,576,577,578,579,580,581,582,583,584,585,586,587,588,589,590,591,592,593,176,594,595,596,597,598,271,599,600,601,602,603,604,605,606,607,608,609,610,611,276,612,613,614,615,616,617,618,619,620,621,622,286,623,624,625,626,627,628,629,630,631,632,633,634,635,636,637,638,639,640,641,642,643,644,645,646,647,648,649,650,651,652,653,654,655,656],"http://radioblackout.org/tag/60/","http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/80/","http://radioblackout.org/tag/1975/","http://radioblackout.org/tag/adriana-faranda/","http://radioblackout.org/tag/alphonse-daudet/","http://radioblackout.org/tag/analisi/","http://radioblackout.org/tag/andalusia/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antonio-mazzeo/","http://radioblackout.org/tag/aprile-rosso/","http://radioblackout.org/tag/archeologia/","http://radioblackout.org/tag/archivio-moroni/","http://radioblackout.org/tag/audiodocumentario/","http://radioblackout.org/tag/autoformazione/","http://radioblackout.org/tag/b-movies/","http://radioblackout.org/tag/barbara-balzerani/","http://radioblackout.org/tag/bellocome/","http://radioblackout.org/tag/boschi/","http://radioblackout.org/tag/bosco/","http://radioblackout.org/tag/brigatismo/","http://radioblackout.org/tag/cinema/","http://radioblackout.org/tag/collage/","http://radioblackout.org/tag/comitati-comunisti-per-il-potere-proletario/","http://radioblackout.org/tag/comitato-internazionalista-alexis-castillo/","http://radioblackout.org/tag/concepcion-cruz-rojo/","http://radioblackout.org/tag/contro-la-scuola-in-guerra/","http://radioblackout.org/tag/costume/","http://radioblackout.org/tag/cox-18/","http://radioblackout.org/tag/cuba-va/","http://radioblackout.org/tag/david-graeber/","http://radioblackout.org/tag/david-wengrow/","http://radioblackout.org/tag/dino-frisullo/","http://radioblackout.org/tag/diritti-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/do-you-remember-revolution/","http://radioblackout.org/tag/docenti/","http://radioblackout.org/tag/documentario/","http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/emilio-mentasti/","http://radioblackout.org/tag/epidemiologia/","http://radioblackout.org/tag/eusakal-herria/","http://radioblackout.org/tag/film/","http://radioblackout.org/tag/franti/","http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/","http://radioblackout.org/tag/geopolitica/","http://radioblackout.org/tag/gerarchia/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/herri-batasuna/","http://radioblackout.org/tag/horror/","http://radioblackout.org/tag/hunter-stockton-thompson/","http://radioblackout.org/tag/inaki-gil-de-san-vicente/","http://radioblackout.org/tag/inchiesta/","http://radioblackout.org/tag/insegnamento/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/istruzione/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/izquierda-abertzal/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/lalba-di-tutto/","http://radioblackout.org/tag/la-lunga-intifada-kurda-in-turchia/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/lettura/","http://radioblackout.org/tag/letture/","http://radioblackout.org/tag/libro/","http://radioblackout.org/tag/loredana-bianconi/","http://radioblackout.org/tag/marcello-pini/","http://radioblackout.org/tag/marco-meotto/","http://radioblackout.org/tag/medicina-preventiva/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/militanti/","http://radioblackout.org/tag/militanza/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/montaggio/","http://radioblackout.org/tag/morsi/","http://radioblackout.org/tag/movimento-operaio/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/nadia-mantovani/","http://radioblackout.org/tag/natura/","http://radioblackout.org/tag/organizzazione/","http://radioblackout.org/tag/paura-e-delirio-in-las-vegas/","http://radioblackout.org/tag/pkk/","http://radioblackout.org/tag/podcast/","http://radioblackout.org/tag/potere/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-2/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic/","http://radioblackout.org/tag/psychotronic-radio/","http://radioblackout.org/tag/racconto/","http://radioblackout.org/tag/radio-alpi-libere/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/resistenze-dei-popoli/","http://radioblackout.org/tag/retro/","http://radioblackout.org/tag/sahara/","http://radioblackout.org/tag/saharawi/","http://radioblackout.org/tag/sakine-cansiz/","http://radioblackout.org/tag/sanita-pubblica/","http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/senza-tregua/","http://radioblackout.org/tag/serco/","http://radioblackout.org/tag/serhildan/","http://radioblackout.org/tag/serie-podcast/","http://radioblackout.org/tag/sindacalismo/","http://radioblackout.org/tag/societa/","http://radioblackout.org/tag/societa-primitive/","http://radioblackout.org/tag/sostanze-stupefacenti/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storia-movimenti/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/susanna-ronconi/","http://radioblackout.org/tag/tasse/","http://radioblackout.org/tag/terza-guerra-mondiale/","http://radioblackout.org/tag/tour-anticapitalista/","http://radioblackout.org/tag/trailer/","http://radioblackout.org/tag/tullio-togni/","http://radioblackout.org/tag/turchia/","http://radioblackout.org/tag/tutta-colpa-dei-padroni/","http://radioblackout.org/tag/tv/","http://radioblackout.org/tag/viaggio/","http://radioblackout.org/tag/vintage/","http://radioblackout.org/tag/vol-3/","http://radioblackout.org/tag/weird/","http://radioblackout.org/tag/woodstown/","http://radioblackout.org/tag/z-movies/",[658,659,660,661,662,220,663,664,665,666,667,668,669,670,671,672,673,674,675,676,677,678,222,679,680,681,682,683,684,685,686,218,687,229,688,689,690,691,692,693,694,695,696,697,698,699,700,701,702,703,704,705,706,707,708,709,710,711,712,713,714,715,716,717,180,718,719,720,721,722,227,723,724,725,726,727,728,729,730,731,732,733,734,735,225,736,737,738,250,739,740,741,742,743,744,745,66,746,747,748,749,750,751,752,753,754,755,756,757,758,759,760,761,762,763,764,765,766,767,768,769,770,771,772,773,774,775,776,777,778,779],"'60","'70","'80","1975","Adriana Faranda","Alphonse Daudet","analisi","Andalusia","antifascismo","antonio mazzeo","aprile rosso","archeologia","archivio Moroni","audiodocumentario","autoformazione","b-movies","Barbara Balzerani","bellocome","boschi","bosco","brigatismo","cinema","collage","comitati comunisti per il potere proletario","comitato internazionalista Alexis Castillo","Concepciòn Cruz Rojo","contro la scuola in guerra","costume","cox 18","cuba va","david graeber","David Wengrow","dino frisullo","diritti lavoro","do you remember revolution?","docenti","documentario","economia","Emilio Mentasti","epidemiologia","Eusakal Herria","film","franti","frittura mista radio fabbrica","geopolitica","gerarchia","guerra","Herri Batasuna","horror","Hunter Stockton Thompson","Iñaki Gil de San Vicente","inchiesta","insegnamento","intervista","istruzione","italia","Izquierda Abertzal","Kurdistan","L'alba di tutto","La lunga intifada kurda in Turchia","letteratura","lettura","letture","libro","Loredana Bianconi","Marcello Pini","Marco Meotto","medicina preventiva","milano","militanti","militanza","militarizzazione","montaggio","morsi","movimento operaio","musica","Nadia Mantovani","NATURA","organizzazione","Paura e delirio in Las Vegas","pkk","potere","presentazione","psychotronic","psychotronic radio","racconto","radio alpi libere","Radio Blackout","resistenze dei popoli","retro","Sahara","saharawi","Sakine Cansiz","sanità pubblica","scuola","Senza tregua","serco","Serhildan!","serie podcast","sindacalismo","società","società primitive","sostanze stupefacenti","Stati Uniti","storia","storia movimenti","Studenti","Susanna Ronconi","tasse","terza guerra mondiale","tour anticapitalista","trailer","tullio togni","Turchia","tutta colpa dei padroni?","tv","viaggio","vintage","vol.3","weird","woodstown","z-movies",{"post_content":781,"tags":785},{"matched_tokens":782,"snippet":783,"value":784},[65],"17 ore 08:30 - Serco e \u003Cmark>la\u003C/mark> privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia","Lunedì 15 ore 13:30 - Paura e delirio in America 28 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture da Paura e delirio a Las Vegas di Hunter Stockton Thompson.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Paura-e-delirio-in-America_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 15 ore 21 - Psychotronic radio vol. 3 36 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 ore 12 - Tutta colpa dei padroni? 5 8 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\nPaghiamo imposte e contributi perché lo Stato garantisca servizi pubblici e previdenza sociale, giusto? In teoria sì, ma nella realtà più della metà delle nostre tasse finisce in tasca a padroni e banchieri.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.5_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 08:30 - Serco e \u003Cmark>la\u003C/mark> privatizzazione dell'apparato detentivo in Italia 31 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> privatizzazione dell’apparato detentivo è un processo di “neoliberismo reale” innescatosi negli anni ‘80 e diffusosi dagli Stati Uniti al resto del mondo. Se le grandi multinazionali del settore, come GeoGroup o CoreCivic, hanno iniziato dalle carceri per \u003Cmark>estendere\u003C/mark> il loro business ai centri di detenzione per migranti, in Italia possiamo osservare un processo inverso: nonostante si registrino alcuni tentativi fallimentari e programmi in divenire, da anni sono proprio i CPR (Centri di permanenza per il Rimpatrio) il principale campo di estrazione di profitto da parte di aziende private.Insieme ad Alessandro Leone, coautore insieme a Marika Ikonomu e Simone Manda di una serie di inchieste sul tema, cerchiamo di approfondire le dinamiche di ingresso nel contesto italiano e le modalità operative di Serco, un colosso britannico dell’industria detentiva.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BH_CPR-spa_Long-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 ore 17:30 - Podcast Franti pt.3 28 minuti [Franti]:\r\n\r\nOsservatorio contro \u003Cmark>la\u003C/mark> militarizzazione delle scuole. Terza puntata del Podcast sulla scuola a cura di Franti ed Affranti\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-3_28.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 08:30 - Intervista Sakine Cansiz + due racconti di Dino Frisullo 29 minuti [Radio alpi libere]:\r\n\r\nDal Kurdistan, intervista realizzata nel novembre 2011 a Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, uccisa insieme alle sue compagne da Erdogan nel gennaio 2013 a Parigi. A seguire, due racconti tratti dal libro Sherildan!, \u003Cmark>la\u003C/mark> lunga intifada kurda in Turchia di Dino Frisullo, edizioni \u003Cmark>La\u003C/mark> città del Sole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Intervista-a-Sakine-Cansiz-due-racconti-di-Dino-Frisullo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 ore 19 - L'alba di tutto pt.1 66 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture e analisi dal libro di David Graeber e David Wengrow \"L’alba di tutto\" un libro che ha \u003Cmark>la\u003C/mark> modesta pretesa di riscrivere \u003Cmark>la\u003C/mark> storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che \u003Cmark>la\u003C/mark> storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire \u003Cmark>la\u003C/mark> libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Lalba-di-tutto-pt.2_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 08:30 - Woodstown: racconto horror di A. Daudet 13 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto horror del diciannovesimo secolo, ambientato in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Woodstown-racconto-horro-di-A.-Daudet_13.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 ore 19 - Terza guerra mondiale e resistenze dei popoli 41 minuti [Radio Blackout, Frittura mista alias Radio fabbrica]:\r\n\r\nIl collettivo Cuba va con il comitato internazionalista Alexis Castillo hanno organizzato un tour internazionalista con 7 date in 7 città diverse: TERZA GUERRA MONDIALE e RESISTENZE DEI POPOLI.\r\nIl tour mira a parlare del multipolarismo e dei conflitti in atto, della de-dollarizzazione e delle lotte sociali, cercando di capire se lo scontro militare, ma anche economico e geopolitico in corso, stia trasformandosi -in virtù di un salto qualitativo- in una guerra mondiale sui generis, e di come i popoli resistenti possano e debbano costruire un’alternativa.\r\nL’intervento è stato registrato durante una diretta radio realizzata dalla redazione di Frittura mista alias Radio Fabbrica il 2 giugno 2024 con Max dell’associazione Cuba va (che ha fatto anche da interprete) e i due ospiti protagonisti del tour:\r\nIÑAKI GIL DE SAN VICENTE – A 17 anni si unisce alla lotta clandestina contro \u003Cmark>la\u003C/mark> dittatura franchista, che infestava lo Stato spagnolo e \u003Cmark>la\u003C/mark> sua terra, Euskal Herria. Arrestato per ben cinque volte, subisce il carcere e l’esilio. Nonostante \u003Cmark>la\u003C/mark> forte repressione, è attivo nei diversi ambiti politico-culturali della Izquierda Abertzal, così come nel movimento sindacale di classe e nel lavoro internazionale di Herri Batasuna fino alla sua illegalizzazione nel 2003, e nelle sigle che esso ha assunto successivamente fino al 2011, allorché Iñaki se ne distanzia per via della deriva socialdemocratica in corso nella suddetta forza politica.\r\nCONCEPCIÓN CRUZ ROJO, Dottoressa di Medicina Preventiva, Epidemiologa e militante antimperialista andalusa impegnata nella lotta operaia fin da quando era studentessa presso \u003Cmark>la\u003C/mark> Facoltà di Medicina di Cadice. È stata epidemiologa e coordinatrice di programmi sanitari, avviando e promuovendo l’attuazione di programmi come \u003Cmark>la\u003C/mark> vaccinazione infantile e scolastica, \u003Cmark>la\u003C/mark>\r\ndiagnosi precoce del cancro al seno o il controllo della tubercolosi nella Baia di Cadice e nella zona di \u003Cmark>La\u003C/mark> Janda. Ex Professoressa di Epidemiologia e Sanità Pubblica, \u003Cmark>la\u003C/mark> sua attività di ricerca si è concentrata sui problemi di salute nelle popolazioni e sui loro determinanti con un approccio materialista e dialettico.\r\nHai nostri ospiti abbiamo chiesto:\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> situazione internazionale e le sorti dei popoli. A partire dalla caduta del muro come si può configurare \u003Cmark>la\u003C/mark> situazione della salute del capitalismo nell’attuale crisi mondiale. \u003Cmark>La\u003C/mark> situazione sanitaria/scolastica/lavorativa/abitativa/salariale di ogni stato può essere cartina di tornasole per il benessere dei popoli a partire da questo come i popoli si possono organizzare e reagire\r\nall’attacco della minoranza ricca per ribaltare i rapporti di forza nella lotta di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Terza-guerra-mondiale-e-resistenze-dei-popoli_41.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 ore 09:30 - Do you remember revolution? pt.1 33 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRivisitazione Radiofonica del documentario di Loredana Bianconi del 1997\r\n“Do You Remember Revolution”\r\n\r\nBarbara Balzerani, Adriana Faranda, Nadia Mantovani, Susanna Ronconi, avevano vent’anni quando decisero di unirsi alla lotta armata e di lasciare alle spalle \u003Cmark>la\u003C/mark> vita sociale e \u003Cmark>la\u003C/mark> famiglia per fare della rivoluzione il centro e lo scopo della loro esistenza.\r\nPrendono qui parola, dopo lunghi anni di carcerazione, per raccontare e raccontarsi, partendo da dove tutto ha avuto inizio, interrogando e indagando responsabilità, torti e ragioni dell’ultimo grande conflitto sociale nella storia di questo Paese.\r\n\r\nDedicato alla Memoria di Barbara Balzerani (1949-2024)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Do-you-remember-revolution-pt.1_34.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato ore 20 - 1975 I Caduti dell'aprile rosso 1 e 2 26 e 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_2_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 09:30 - Audiodocumentario Saharawi pt.2 24 minuti [Tullio Togni]:\r\n\r\nTullio Togni, giornalista freelance, ha realizzato tre audio-doc sui Saharawi, frutto di diversi viaggi nel Sahara Occidentale, con le testimonianze dirette di lavoratori, sindacalisti, attivisti (nella zona occupata dal Marocco) e di profughi (nei campi in Algeria).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Audiodocumentario-Saharawi_2Tullio-Togni_24.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 ore 19 - Contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per \u003Cmark>la\u003C/mark> gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è \u003Cmark>la\u003C/mark> società tutta, interamente mobilitata alla guerra. \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe \u003Cmark>la\u003C/mark> relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, \u003Cmark>la\u003C/mark> penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre \u003Cmark>la\u003C/mark> Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[786,788,790,792,794,796,798,800,802,804,806,808,810,812,814,816,818,820,822,824,826,828,830,832,834,836,838,840,842,845,847,849,851,853,855,857,859,861,863,865,867,869,871,873,875,877,879,881,883,885,887,889,891,893,895,897,899,901,903,905,907,909,911,913,916,918,920,922,924,926,928,930,932,934,936,938,940,942,944,946,948,950,952,954,956,958,960,962,964,966,968,970,972,974,976,978,980,982,984,986,988,990,992,994,996,998,1000,1002,1004,1006,1008,1010,1012,1014,1016,1018,1020,1022,1024,1026,1028,1030,1032,1034,1036,1038,1040,1042,1044,1046,1048],{"matched_tokens":787,"snippet":658,"value":658},[],{"matched_tokens":789,"snippet":659,"value":659},[],{"matched_tokens":791,"snippet":660,"value":660},[],{"matched_tokens":793,"snippet":661,"value":661},[],{"matched_tokens":795,"snippet":662,"value":662},[],{"matched_tokens":797,"snippet":220,"value":220},[],{"matched_tokens":799,"snippet":663,"value":663},[],{"matched_tokens":801,"snippet":664,"value":664},[],{"matched_tokens":803,"snippet":665,"value":665},[],{"matched_tokens":805,"snippet":666,"value":666},[],{"matched_tokens":807,"snippet":667,"value":667},[],{"matched_tokens":809,"snippet":668,"value":668},[],{"matched_tokens":811,"snippet":669,"value":669},[],{"matched_tokens":813,"snippet":670,"value":670},[],{"matched_tokens":815,"snippet":671,"value":671},[],{"matched_tokens":817,"snippet":672,"value":672},[],{"matched_tokens":819,"snippet":673,"value":673},[],{"matched_tokens":821,"snippet":674,"value":674},[],{"matched_tokens":823,"snippet":675,"value":675},[],{"matched_tokens":825,"snippet":676,"value":676},[],{"matched_tokens":827,"snippet":677,"value":677},[],{"matched_tokens":829,"snippet":678,"value":678},[],{"matched_tokens":831,"snippet":222,"value":222},[],{"matched_tokens":833,"snippet":679,"value":679},[],{"matched_tokens":835,"snippet":680,"value":680},[],{"matched_tokens":837,"snippet":681,"value":681},[],{"matched_tokens":839,"snippet":682,"value":682},[],{"matched_tokens":841,"snippet":683,"value":683},[],{"matched_tokens":843,"snippet":844,"value":844},[65],"contro \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola in guerra",{"matched_tokens":846,"snippet":685,"value":685},[],{"matched_tokens":848,"snippet":686,"value":686},[],{"matched_tokens":850,"snippet":218,"value":218},[],{"matched_tokens":852,"snippet":687,"value":687},[],{"matched_tokens":854,"snippet":229,"value":229},[],{"matched_tokens":856,"snippet":688,"value":688},[],{"matched_tokens":858,"snippet":689,"value":689},[],{"matched_tokens":860,"snippet":690,"value":690},[],{"matched_tokens":862,"snippet":691,"value":691},[],{"matched_tokens":864,"snippet":692,"value":692},[],{"matched_tokens":866,"snippet":693,"value":693},[],{"matched_tokens":868,"snippet":694,"value":694},[],{"matched_tokens":870,"snippet":695,"value":695},[],{"matched_tokens":872,"snippet":696,"value":696},[],{"matched_tokens":874,"snippet":697,"value":697},[],{"matched_tokens":876,"snippet":698,"value":698},[],{"matched_tokens":878,"snippet":699,"value":699},[],{"matched_tokens":880,"snippet":700,"value":700},[],{"matched_tokens":882,"snippet":701,"value":701},[],{"matched_tokens":884,"snippet":702,"value":702},[],{"matched_tokens":886,"snippet":703,"value":703},[],{"matched_tokens":888,"snippet":704,"value":704},[],{"matched_tokens":890,"snippet":705,"value":705},[],{"matched_tokens":892,"snippet":706,"value":706},[],{"matched_tokens":894,"snippet":707,"value":707},[],{"matched_tokens":896,"snippet":708,"value":708},[],{"matched_tokens":898,"snippet":709,"value":709},[],{"matched_tokens":900,"snippet":710,"value":710},[],{"matched_tokens":902,"snippet":711,"value":711},[],{"matched_tokens":904,"snippet":712,"value":712},[],{"matched_tokens":906,"snippet":713,"value":713},[],{"matched_tokens":908,"snippet":714,"value":714},[],{"matched_tokens":910,"snippet":715,"value":715},[],{"matched_tokens":912,"snippet":716,"value":716},[],{"matched_tokens":914,"snippet":915,"value":915},[347],"\u003Cmark>La\u003C/mark> lunga intifada kurda in Turchia",{"matched_tokens":917,"snippet":180,"value":180},[],{"matched_tokens":919,"snippet":718,"value":718},[],{"matched_tokens":921,"snippet":719,"value":719},[],{"matched_tokens":923,"snippet":720,"value":720},[],{"matched_tokens":925,"snippet":721,"value":721},[],{"matched_tokens":927,"snippet":722,"value":722},[],{"matched_tokens":929,"snippet":227,"value":227},[],{"matched_tokens":931,"snippet":723,"value":723},[],{"matched_tokens":933,"snippet":724,"value":724},[],{"matched_tokens":935,"snippet":725,"value":725},[],{"matched_tokens":937,"snippet":726,"value":726},[],{"matched_tokens":939,"snippet":727,"value":727},[],{"matched_tokens":941,"snippet":728,"value":728},[],{"matched_tokens":943,"snippet":729,"value":729},[],{"matched_tokens":945,"snippet":730,"value":730},[],{"matched_tokens":947,"snippet":731,"value":731},[],{"matched_tokens":949,"snippet":732,"value":732},[],{"matched_tokens":951,"snippet":733,"value":733},[],{"matched_tokens":953,"snippet":734,"value":734},[],{"matched_tokens":955,"snippet":735,"value":735},[],{"matched_tokens":957,"snippet":225,"value":225},[],{"matched_tokens":959,"snippet":736,"value":736},[],{"matched_tokens":961,"snippet":737,"value":737},[],{"matched_tokens":963,"snippet":738,"value":738},[],{"matched_tokens":965,"snippet":250,"value":250},[],{"matched_tokens":967,"snippet":739,"value":739},[],{"matched_tokens":969,"snippet":740,"value":740},[],{"matched_tokens":971,"snippet":741,"value":741},[],{"matched_tokens":973,"snippet":742,"value":742},[],{"matched_tokens":975,"snippet":743,"value":743},[],{"matched_tokens":977,"snippet":744,"value":744},[],{"matched_tokens":979,"snippet":745,"value":745},[],{"matched_tokens":981,"snippet":421,"value":421},[66],{"matched_tokens":983,"snippet":746,"value":746},[],{"matched_tokens":985,"snippet":747,"value":747},[],{"matched_tokens":987,"snippet":748,"value":748},[],{"matched_tokens":989,"snippet":749,"value":749},[],{"matched_tokens":991,"snippet":750,"value":750},[],{"matched_tokens":993,"snippet":751,"value":751},[],{"matched_tokens":995,"snippet":752,"value":752},[],{"matched_tokens":997,"snippet":753,"value":753},[],{"matched_tokens":999,"snippet":754,"value":754},[],{"matched_tokens":1001,"snippet":755,"value":755},[],{"matched_tokens":1003,"snippet":756,"value":756},[],{"matched_tokens":1005,"snippet":757,"value":757},[],{"matched_tokens":1007,"snippet":758,"value":758},[],{"matched_tokens":1009,"snippet":759,"value":759},[],{"matched_tokens":1011,"snippet":760,"value":760},[],{"matched_tokens":1013,"snippet":761,"value":761},[],{"matched_tokens":1015,"snippet":762,"value":762},[],{"matched_tokens":1017,"snippet":763,"value":763},[],{"matched_tokens":1019,"snippet":764,"value":764},[],{"matched_tokens":1021,"snippet":765,"value":765},[],{"matched_tokens":1023,"snippet":766,"value":766},[],{"matched_tokens":1025,"snippet":767,"value":767},[],{"matched_tokens":1027,"snippet":768,"value":768},[],{"matched_tokens":1029,"snippet":769,"value":769},[],{"matched_tokens":1031,"snippet":770,"value":770},[],{"matched_tokens":1033,"snippet":771,"value":771},[],{"matched_tokens":1035,"snippet":772,"value":772},[],{"matched_tokens":1037,"snippet":773,"value":773},[],{"matched_tokens":1039,"snippet":774,"value":774},[],{"matched_tokens":1041,"snippet":775,"value":775},[],{"matched_tokens":1043,"snippet":776,"value":776},[],{"matched_tokens":1045,"snippet":777,"value":777},[],{"matched_tokens":1047,"snippet":778,"value":778},[],{"matched_tokens":1049,"snippet":779,"value":779},[],[1051,1053],{"field":118,"matched_tokens":1052,"snippet":783,"value":784},[65],{"field":32,"indices":1054,"matched_tokens":1058,"snippets":1062,"values":1063},[1055,1056,1057],96,28,63,[1059,1060,1061],[66],[65],[347],[421,844,915],[421,844,915],1731660424065056800,{"best_field_score":1066,"best_field_weight":125,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":44,"score":1067,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":44},"1112386306048","1731660424065056882",6663,{"collection_name":250,"first_q":27,"per_page":201,"q":27},{"title":1071,"slug":1072},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",1074],{},["Set"],["ShallowReactive",1077],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fS4BHkCfwENr7fRY5Ahdw6Pz-i9yVuh7Sv4YVIQxmR18":-1},true,"/search?query=estendere+la+resistenza"]