","ll trofeo di Trump nel Grande Gioco mediorientale",1572353591,[109,59,60,110,111,61,112],"http://radioblackout.org/tag/al-baghdadi/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/trump/",[30,19,15,26,24,17,22],{"post_content":115},{"matched_tokens":116,"snippet":117,"value":118},[66],"fu arrestato nei pressi di \u003Cmark>Falluja\u003C/mark> il 2 febbraio 2004 dalle","Il grande gioco per il controllo dei territori e delle risorse tra Russia, Turchia e Stati Uniti a cavallo tra Siria e Iraq in queste settimane ha avuto un’accelerazione dopo l’attacco turco all’area del confederalismo democratico nel nord della Siria.\r\nLa morte di Baghdadi, celebrata con grande enfasi e plastica inventiva da “The Donald”, mette in mano al presidente statunitense una carta importante in vista delle elezioni negli States.\r\nSia il New York Times sia il Guardian hanno dato messo in dubbio la versione del Paperone della Casa Bianca.\r\nCome già Osama bin Laden, anche Al Baghdadi, non è stato catturato vivo. Baghdadi si è probabilmente fatto esplodere, ma certamente non era nei programmi delle truppe speciali statunitensi di farlo prigioniero. Baghdadi era già stato nelle mani delle forze armate statunitensi ed era stato liberato.\r\nIl rapporto costitutivamente ambiguo degli States con le tante anime della Jihad è il parte importante delle scelte politiche delle amministrazioni statunitensi degli ultimi decenni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Negri, che sul tema ha scritto sul Manifesto di lunedì e martedì.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/2019.10.29.alberto-negri-al-baghdadi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito il suo articolo:\r\n\r\n“Al Baghdadi: la sua pelle in cambio dei curdi\r\nE così anche The Donald, come Barack Obama con Osama bin Laden, esibisce, grazie a Putin, il suo scalpo jihadista, quello di Al Baghdadi e può dare nuovo impulso alla campagna per le presidenziali oscurata dal tradimento dei curdi e dalle trame del Russiagate.\r\n\r\nIl suo nascondiglio, secondo lo stesso presidente americano, sarebbe stato individuato, guarda caso, più o meno o in coincidenza con il ritiro Usa da Rojava.\r\n\r\n“E’ morto nel Nord della Siria – ha raccontato Trump – urlando e piangendo come un codardo inseguito in un tunnel dalle nostre forze speciali e dai nostri cani: si è fatto esplodere uccidendo i suo figli. E’ morto come un cane, come un codardo”.\r\n\r\nE ha ringraziato tutti: la Russia, la Turchia, l’Iraq, la Siria e i curdi siriani, specificando che gli americani, che provenivano dal Kurdistan iracheno, hanno usato le basi russe in Siria e la sorveglianza russa dei cieli siriani.\r\n\r\nInsomma lo zar è sempre pronto a dargli una mano pur di farlo rieleggere: e quando mai gli capita più un presidente Usa così, che gli consegna sul piatto mezzo Medio Oriente?\r\n\r\nLa fine di Al Baghdadi rafforza Trump, Erdogan, Putin e Assad. E’ il “nuovo ordine” regionale che ha portato alla fine il capo dell’Isis. Trump aveva bisogno di un successo per risollevare la sua immagine precipitata per il tradimento ai curdi ed Erdogan lo ha ricompensato con la pelle di Al Baghadi che si era rifugiato nell’area di Idlib, ai confini con la Turchia, dove agiscono i jihadisti e le milizie filo-turche.\r\n\r\nMa gli scambi di “favori” tra Washington e Ankara potrebbero non finire qui in vista della missione di Erdogan alla Casa Bianca del 13 novembre. Il leader turco ha chiesto agli Usa anche la testa del leader curdo Mazloum Kobane, il quale afferma di avere partecipato con gli americani all’azione di intelligence contro Al Baghadi.\r\n\r\nE senza dimenticare che Ankara vuole anche l’estradizione dagli Stati Uniti di Fethullah Gulen, ritenuto l’ispiratore del fallito colpo di stato in Turchia del 15 luglio 2016.\r\n\r\nFatto fuori Al Baghadi, è Erdogan, insieme a russi e siriani lealisti, che decide il destino immediato dei jihadisti, e non soltanto di quelli dell’IAl Baghdadi: la sua pelle in cambio dei curdi\r\n\r\nsis in fuga dalle carceri dei curdi siriani, perché dispone di una presenza militare diretta e indiretta nella provincia di Idlib, molto vicino al confine con la Turchia dove si sarebbe svolto il raid americano.\r\n\r\nI miliziani filo-turchi – con cui sta riempiendo anche la nuova “fascia di sicurezza” strappata al Rojava curdo – sono i migliori informatori su un terreno dove gli americani erano assenti e adesso hanno realizzato il clamoroso “strike” contro Baghdadi. Qui non avviene niente per caso e probabilmente le altre versioni servono soltanto a gettare fumo negli occhi.\r\n\r\nEliminato il capo dello Stato Islamico – che non significa la fine dell’Isis come la fine di Bin Laden non fu quella di Al Qaida – si può anche completare il “riciclaggio” dei jihadisti che verranno assorbiti, come in parte già avvenuto, nelle varie milizie arabe e turcomanne: si tratta di un’operazione essenziale, che coinvolge migliaia di combattenti e le loro famiglie, per svuotare l’area della guerriglia e del terrorismo voluta nel 2011 da Erdogan per abbattere Assad con il consenso degli Usa, degli europei e delle monarchie del Golfo.\r\n\r\nQui si era creato un’Afghanistan alle porte dell’Europa dove sono stati ispirati attentati devastanti nelle capitali europee e si è svolta una parte della guerra sporca di un conflitto per procura che doveva eliminare il regime siriano alleato di Teheran e di Mosca.\r\n\r\nDa questa operazione Trump-Erdogan guadagnano anche Putin e Assad che ora con la Turchia sorvegliano la fascia di sicurezza dove i curdi sono stati costretti ad andarsene.\r\n\r\nL’area di Idlib, dove è prevalente il gruppo qaidista Hayat Tahrir al Sham (ex Al Nusra), ostile e in concorrenza con l’Isis, è sotto assedio di Assad, di Putin e degli iraniani che secondo gli accordi di Astana hanno chiesto da tempo a Erdogan di liberarla dai jihadisti e riconsegnare il controllo della provincia a Damasco.\r\n\r\nL’aviazione siriana qualche settimana fa aveva compiuto raid contro l’esercito turco entrato a dare manforte ai jihadisti e alle milizie filo-turche assediate in alcune roccaforti. Assad, tra l’altro, ha appena fatto visita alle truppe governative sul fronte di Idlib: è la sua prima visita nella provincia siriana nord-occidentale dall’inizio del conflitto. Un segnale significativo.\r\n\r\nIdlib è strategica in quanto si trova sull’asse di collegamento siriano Nord-Sud (Idlib-Aleppo-Hama Homs-Damasco), la vera spina dorsale della Siria. Ecco perché dopo la fine di Al Baghadi probabilmente siriani e russi guadagneranno ancora terreno.\r\n\r\nIn realtà, a parte ovviamente la latitanza, non c’è mai stato un mistero Al Baghadi, anzi si potrebbe dire che il vero mistero lo hanno creato proprio gli Stati Uniti. Il capo del Califfato, nato a Samarra nel 1971 come Ibrahim Awad Ibrahim Alì al-Badri, era già nelle mani degli americani in quanto affiliato di gruppi estremisti, venne liberato per diventare in seguito uno dei capi di Al Qaida e poi, dal 2014, il leader dello Stato Islamico quando fu proclamato il Califfato a Mosul: il 5 luglio si mostra in pubblico per la prima volta e rivolge un’allocuzione dall’interno della Grande moschea Al Nuri di Mosul.\r\n\r\nUn percorso singolare per un personaggio che era un capo riconosciuto con il crisma dell’imam e dell’esperto di diritto islamico.\r\n\r\nAl Baghdadi fu arrestato nei pressi di \u003Cmark>Falluja\u003C/mark> il 2 febbraio 2004 dalle forze irachene e, secondo i dati del Pentagono, venne incarcerato presso il centro di detenzione statunitense di Camp Bucca e Camp Adder fino al dicembre 2004, con il nome di Ibrahim Awad Ibrahim al Badri e sotto l’etichetta di “internato civile”.\r\n\r\nMa fu rilasciato nel dicembre dello stesso anno in seguito all’indicazione di una commissione americana che ne raccomandò il “rilascio incondizionato”, qualificandolo come un “prigioniero di basso livello”.\r\n\r\nProprio per questo non possono esistere dubbi sulla sua identità: i suoi dati biometrici e il Dna vennero prelevati allora dagli americani a Camp Bucca, così come vennero presi anche a chi scrive e a tutti coloro che dovevano entrare nella Green Zone di Baghdad, racchiusi in un tesserino con un chip indispensabile per passare i ceck point.\r\n\r\nEssenziale poi per l’identificazione nel caso di ritrovamento anche di un corpo a brandelli come accadeva allora di frequente. Migliaia di questi dati sono custoditi nelle banche dati di Pentagono e dipartimento di Stato.\r\n\r\nLa scelta della liberazione di Al Baghadi ha sollevato negli anni molte ipotesi dando adito ad alcune teorie del complotto, oltre a suscitare lo stupore del colonnello Kenneth King, tra gli ufficiali di comando a Camp Bucca nel periodo di detenzione di Al Baghdadi. Secondo il colonnello King era uno dei capi dei carcerati più in vista e la sua liberazione gli apparve immotivata.\r\n\r\nAnche il luogo dove secondo le fonti americane è stato ucciso Al Baghdadi non ci può stupire: si tratta della zona della città siriana di Idlib, a Barisha, assai vicino ai confini con la Turchia. Mentre i gruppi jihadisti e l’Isis venivano sconfitti, gran parte di loro si sono trasferiti in questa zona dove sono molto attive le milizie filo-turche.\r\n\r\nNon stupisce neppure che possa essere coinvolto Erdogan: è stato lui ad aprire l’”autostrada del Jihad” dalla Turchia alla Siria che portò migliaia di jihadisti ad affluire nel Levante arabo con gli effetti devastanti che conosciamo.\r\n\r\nTutto questo lo hanno scritto i giornalisti turchi, lo hanno visto i cronisti che hanno seguito sul campo le battaglie siriane e lo racconta anche in un’intervista in carcere a “Homeland Security” l’”ambasciatore” del Califfato Abu Mansour al Maghrabi, un ingegnere marocchino che arrivò in Siria del 2013.\r\n\r\n“Il mio lavoro era ricevere i foreign fighters in Turchia e tenere d’occhio il confine turco-siriano. C’erano degli accordi tra l’intelligence della Turchia e l’Isis. Mi incontravo direttamente con il Mit, i servizi di sicurezza turchi e anche con rappresentanti delle forze armate. La maggior parte delle riunioni si svolgevano in posti di frontiera, altre volte a Gaziantep o ad Ankara. Ma i loro agenti stavano anche con noi, dentro al Califfato”.\r\n\r\nL’Isis, racconta Mansour, era nel Nord della Siria e Ankara puntava a controllare la frontiera con Siria e Iraq, da Kessab a Mosul: era funzionale ai piani anti-curdi di Erdogan e alla sua ambizione di inglobare Aleppo. Oggi, al posto dell’Isis, Erdogan ha le “sue” brigate jihadiste anti-curde ma allora era diverso.\r\nQuando il Califfato, dopo la caduta di Mosul, ha negoziato nel 2014 con Erdogan il rilascio dei diplomatici turchi di stanza nella città irachena ottenne in cambio la scarcerazione di 500 jihadisti per combattere nel Siraq.\r\n\r\n“La Turchia proteggeva la nostra retrovia per 300 chilometri: avevamo una strada sempre aperta per far curare i feriti e avere rifornimenti di ogni tipo, mentre noi vendevamo la maggior parte del nostro petrolio in Turchia e in misura minore anche ad Assad”. Mansour per il suo ruolo era asceso al titolo di emiro nelle gerarchie del Califfato e riceveva i finanziamenti dal Qatar.\r\n\r\nEcco perché Baghdadi, dopo essere servito per tanti anni a destabilizzare la Siria e l’Iraq, adesso è caduto nella rete americana: perché era già, più o meno indirettamente, nella rete di Erdogan che ora ha fatto un bel regalo elettorale a Trump, il presidente americano che gli ha tolto di mezzo i curdi siriani dal confine. 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Cesare Allara autore del libro \"Accadde in Iraq\" ed esperto della politica mediorientale.\r\n\r\nLa guerra contro l'Iraq è stata un elemento della strategia delle potenze imperialiste, USA in testa, per il controllo di un'area di fondamentale importanza dal punto di vista delle materie prime e della geopolitica come il Mediroriente, devastando e smembrando un paese che tentava di liberarsi da questo controllo.\r\n\r\nDopo la prima guerra del 1991 l'Iraq ha subito dalle Nazioni Unite un embargo decennale che ha fatto due milioni di morti, poi è venuto il momento dell'attacco definitivo al potere di Saddam Hussein, con la creazione di un governo instabile e una serie di autonomie regionali che permettono agli Stati Uniti di operare la loro classica strategia, ovvero \"divide et impera\".\r\n\r\nAscolta l'intervista con Cesare Allara:\r\n\r\ndecennaleguerraIraq\r\n\r\n(Nella foto, vittime dei bombardamenti al fosforo bianco sulla città di Falluja, piegata dopo mesi di accanita resistenza nel novembre 2004)\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Marzo 2013","2013-03-20 09:15:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/image-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/image-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/image-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/image.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le guerre dell' \"Impero\": dieci anni fa l'invasione dell'Iraq",1363548930,[],[],{"post_content":143},{"matched_tokens":144,"snippet":145,"value":146},[66],"fosforo bianco sulla città di \u003Cmark>Falluja\u003C/mark>, piegata dopo mesi di accanita"," \r\n\r\nMartedi prossimo si svolgerà a Torino una conferenza-dibattito a 10 anni dall'aggressione imperialista all'Iraq (20 marzo 2003), con la presenza di Cesare Allara autore del libro 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Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.","27 Maggio 2025","2025-05-27 14:19:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 19 al 25 Maggio 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L’operazione Open Balkan \u003Cmark>fallita\u003C/mark> che mostra l’inutilità di calare","Mercoledì 21 ore 08,30 – Sanità in Lombardia 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nC’è un ambito in cui la “razionalità specifica” neoliberista è riuscita ad applicare la sua potente quanto mortifera “logica delle pratiche”: la Sanità. Specialmente in Lombardia nell’ultimo ventennio, è stata svuotata di senso la relazione tra pubblico e salute per sostituirla con una performatività economica basata su concorrenza e messa a valore del corpo malato.\r\n\r\nGià forma di comando giuridico-amministrativo “keynesiano” – nelle cui pieghe si erano insinuate pratiche significative di lotta dei lavoratori e di riuso sociale della strutture pubbliche -, la Sanità è stata trasformata ex lege in un’arena concorrenziale tra consorterie che marchia il quotidiano dei suoi luoghi di degenza, opprime i lavoratori che vi sono impiegati e impedisce vere relazioni di solidarietà e protezione sociale , dichiarandole obsolete.\r\n\r\nDi questo e di altro abbiamo parlato insieme con quattro lavoratori della Sanità in Lombardia\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 22 ore 08,30 – Il percorso di Ocalan 27 minuti [Radio BlackoutRadio Alpi Libere]:\r\n\r\nTratto dal video/documentario “Ocalan’s journey to peace”.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 08,30 – Fine del Marinese 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLettura dal racconto di Primo Levi. Il breve periodo trascorso in montagna con Giustizia e Libertà è rimasto dunque sostanzialmente fuori dai suoi scritti. Esiste tuttavia un’eccezione: un breve racconto del 1949 che si ispira alla sua deludente esperienza di partigiano. Fine del marinese colpisce soprattutto per il punto di vista “impossibile” dal quale sono narrati gli eventi. Levi adotta, infatti, una prima persona plurale: a parlare sono i compagni di un partigiano catturato dai tedeschi, eppure questo noi è informato su tutti i movimenti dell’animo del prigioniero: la paralisi e lo sconforto, la rassegnazione e il desiderio di reagire, fino alla decisione di…\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 23 ore 20,30 – Worlds to come - Chapter 0 32 minuti [Sei Iturriaga, Giulia Deval, Alessio Alonne]: Sulla superficie di questo pianeta infetto e agonico suoni di altri mondi sono già udibili, le loro onde diffondono un messaggio, parlandoci di qualcosa che forse non riusciamo ancora comprendere, ma di cui possiamo metterci in ascolto.\r\n\r\nWorlds to Come è una conversazione basata su ciò che David Burrows e Simon O'Sullivan hanno proposto nella loro opera Fictioning: The Myth-Functions of Contemporary Art and Philosophy e le idee che pensatrici come Donna Haraway e Rosi Braidotti hanno sviluppato nel tentativo di definire questo tempo di trasformazioni imminenti.\r\n\r\nMa è anche una mappatura di pratiche sonore che si muovono tra finzione e realtà, virtuale e concreto, un passato che non c'è mai stato e un'audience ancora a venire. Pratiche che con diversi mezzi evocano demoni, parlano con i gatti, compongono nuove temporalità, il tutto in nome della costruzione di un futuro così alieno che nessuno di noi potrebbe nemmeno immaginarlo.\r\n\r\nWorlds to come are just begun!\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\nSun Ra - Thats How I Feel\r\nAgnes Hvizdalek (voice) & Jakob Schneidewind (bass, electronics) – DEMI BROXA\r\nTanya Tagaq - Retribution\r\nSaul Williams - The Noise Came From Here / FCK THE BELIEFS\r\nArca - Nonbinary\r\nJ. Zunz - Four women and a darkness\r\nJohanna Hedva - Beauty (feat. Simone Weil)\r\nBenedict Drew - Cacophony\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 20,00 – Macchina del tempo Ep.3 64 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 21,30 – Ghigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare 65 minuti [Ghigliottina, Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGhigliottina - Le teorie del complotto pt.1 - Riservare per sé la facoltà di cospirare\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 24 ore 23,00 – Simona Zamboli - Grave Show X Radio Blackout 61 minuti [Simona Zamboli, Radio Blackout]: Simona Zamboli, producer and sound engineer di stanza a Milano e già ospite, tra le altre, di Noods Radio (Bristol) e Fango Radio, presenta questo mix andato in onda su Quel che resta della notte a sostegno delle libere frequenze di RBO.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 09,00 – Ponte Radio - Balkanika 20.09.2024 98 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan \u003Cmark>fallita\u003C/mark> che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 13,30 – Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 20 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 25 ore 18,30 – Proiezioni di Sizigia pt.2 8 minuti [Proiezioni di Sizigia]:\r\n\r\nParole estratte da \"Lo straniero\" di Albert Camus.",[437],{"field":88,"matched_tokens":438,"snippet":434,"value":435},[226],{"best_field_score":234,"best_field_weight":125,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":45,"score":440,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":154},"578729985926234225",{"document":442,"highlight":458,"highlights":463,"text_match":232,"text_match_info":466},{"comment_count":45,"id":443,"is_sticky":45,"permalink":444,"podcastfilter":445,"post_author":447,"post_content":448,"post_date":449,"post_excerpt":51,"post_id":443,"post_modified":450,"post_thumbnail":451,"post_title":452,"post_type":219,"sort_by_date":453,"tag_links":454,"tags":456},"93069","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-22-10-2024/",[446],"frittura mista","fritturamista"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Roberto dell’assemblea nazionale PdM/PdB (Personale di Macchina/Personale di Bordo nelle Ferrovie) sull'incontro de* lavoratrici e lavoratori dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB a Roma il 18/10/2024 presso il Ministero del Lavoro per il tentativo di conciliazione seguito al rinnovo delle procedure di raffreddamento. L’assemblea PdM/PdB è un’assemblea autonoma di lavoratori delle ferrovie, eredita le iniziative e la direzione politica dell’assemblea CMC (Coordinamento Macchinisti Cargo) che grazie alle azioni di sciopero organizzate dal basso con adesioni molto alte è riuscita a sedersi al tavolo del Ministero del Lavoro.\r\nCon Roberto abbiamo fatto un bilancio del 6° sciopero di 24 ore dal 12/10/24 al 13/0/24 del personale di bordo e dei macchinisti e capitreno:\r\n\r\n\"I lavoratori hanno affrontato a testa alta le Istituzioni e il Gruppo FSI. L’ “indicazione” della Commissione di Garanzia, scritta su richiesta dell’azienda, è fallita di fronte alle giuste rivendicazioni di noi capitreno e macchinisti.\r\nOgni tentativo di fiaccare l’adesione dei scioperanti è andato a vuoto.\r\nNei notiziari nazionali si parla di oltre 70% di partecipazione e, a giudicare dai dati in nostro possesso, attestiamo un’adesione di circa l’80%, con punte del 90% in alcune regioni.\r\nUn’adesione grandiosa che manda un segnale chiaro: noi ci siamo.\r\nGli attacchi pretestuosi al diritto di sciopero – già compromesso da una delle\r\nleggi più restrittive d’Europa – si combattono praticando lo sciopero.\r\nAbbiamo tenuto la schiena dritta, dimostrando ancora una volta lucidità e coraggio.\r\nE ora avanti per ottenere un rinnovo del contratto che metta al centro SALUTE per macchinisti e capitreno, SICUREZZA del trasporto\r\nferroviario e il giusto adeguamento salariale.\r\nMentre l'incontro al ministero ha incontrato la chiusura dei vertici aziendali che non riconoscono l'assemblea nazionale PdM/PdB come interlocutore: \"“Le rivendicazioni non sono state accolte dalle parti al tavolo, come dimostrato dall'ampia partecipazione agli scioperi. Chiediamo che la piattaforma dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB sia oggetto di immediata attuazione aziendale. Preso atto della posizione datoriale, siamo costretti a continuare la vertenza e imputiamo i prossimi eventuali disagi alla reiterata chiusura da parte di Agens”.\r\nSI ALLEGA QUI IL VERBALE DELL'INCONTRO\r\n\r\nAssemblea-Nazionale-PDM-PDB_Agens-Tentativo-di-conciliazione-di-cui-all’art.-1_-comma-4_-legge-n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_22_10_Roberto-assmblea-pdm-pdb-su-ultimo-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello della manifestazione nazionale tenutasi il 19 ottobre a Roma, lanciata dalla Rete liberi di lottare, contro l'approvazione del DDL 1660.\r\n\r\nCon i nostri microfoni abbiamo potuto registrare in presa diretta alcuni interventi durante il corteo in questione, un momento molto partecipato sia in termini di numeri che di determinazione e rabbia da moltissimi lavoratori, per lo più della logistica, e da altre realtà che hanno aderito alla rete. La manifestazione si è svolta il giorno dopo dello sciopero generale indetto dal SICobas a cui poi hanno aderito un gran numero di lavoratori anche da altri sindacati e svariati comparti, lanciato proprio in protesta a questo pacchetto di legge da Stato di polizia.\r\n\r\nSi è ovviamente parlato di repressione nei confronti di quelle pratiche, che proprio in tanti ambiti sono state decisive per strappare qualche risultato per lavoratrici e lavoratori in Italia negli ultimi anni. D'altro canto il ministro Piantedosi ha parlato chiaro in parlamento, la libertà d'impresa è messa a rischio da sindacati di base come il SiCobas che ha indetto da inizio anno, circa 180 sui 200 scioperi. A frotte di morti sul lavorat* si risponde ad ulteriore restringimento dello spazio di difesa di chi ancor vivo cerca di non farsi erodere la scarsa retribuzione con cui si mantiene e la propria salute, dalla classe padronale. Poi essendo stata il 5 ottobre, alla manifestazione a Roma in solidarietà alla Palestina, la prima uscita pubblica della Rete liberi di lottare, anche durante questa giornata si è ricordata l'intensità e le caratteristiche del massacro in atto in Palestina e non solo, ma soprattutto l'assordante silenzio alla richiesta di un cessate il fuoco.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PiazzaNoDDL166019ottbre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","28 Ottobre 2024","2024-10-28 23:25:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_2024-10-28_23-19-19-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 22/10/2024",1730157839,[455],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[457],"frittura mista radio fabbrica",{"post_content":459},{"matched_tokens":460,"snippet":461,"value":462},[226],"scritta su richiesta dell’azienda, è \u003Cmark>fallita\u003C/mark> di fronte alle giuste rivendicazioni"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Roberto dell’assemblea nazionale PdM/PdB (Personale di Macchina/Personale di Bordo nelle Ferrovie) sull'incontro de* lavoratrici e lavoratori dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB a Roma il 18/10/2024 presso il Ministero del Lavoro per il tentativo di conciliazione seguito al rinnovo delle procedure di raffreddamento. 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Chiediamo che la piattaforma dell'Assemblea Nazionale PdM/PdB sia oggetto di immediata attuazione aziendale. Preso atto della posizione datoriale, siamo costretti a continuare la vertenza e imputiamo i prossimi eventuali disagi alla reiterata chiusura da parte di Agens”.\r\nSI ALLEGA QUI IL VERBALE DELL'INCONTRO\r\n\r\nAssemblea-Nazionale-PDM-PDB_Agens-Tentativo-di-conciliazione-di-cui-all’art.-1_-comma-4_-legge-n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_22_10_Roberto-assmblea-pdm-pdb-su-ultimo-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello della manifestazione nazionale tenutasi il 19 ottobre a Roma, lanciata dalla Rete liberi di lottare, contro l'approvazione del DDL 1660.\r\n\r\nCon i nostri microfoni abbiamo potuto registrare in presa diretta alcuni interventi durante il corteo in questione, un momento molto partecipato sia in termini di numeri che di determinazione e rabbia da moltissimi lavoratori, per lo più della logistica, e da altre realtà che hanno aderito alla rete. La manifestazione si è svolta il giorno dopo dello sciopero generale indetto dal SICobas a cui poi hanno aderito un gran numero di lavoratori anche da altri sindacati e svariati comparti, lanciato proprio in protesta a questo pacchetto di legge da Stato di polizia.\r\n\r\nSi è ovviamente parlato di repressione nei confronti di quelle pratiche, che proprio in tanti ambiti sono state decisive per strappare qualche risultato per lavoratrici e lavoratori in Italia negli ultimi anni. D'altro canto il ministro Piantedosi ha parlato chiaro in parlamento, la libertà d'impresa è messa a rischio da sindacati di base come il SiCobas che ha indetto da inizio anno, circa 180 sui 200 scioperi. A frotte di morti sul lavorat* si risponde ad ulteriore restringimento dello spazio di difesa di chi ancor vivo cerca di non farsi erodere la scarsa retribuzione con cui si mantiene e la propria salute, dalla classe padronale. Poi essendo stata il 5 ottobre, alla manifestazione a Roma in solidarietà alla Palestina, la prima uscita pubblica della Rete liberi di lottare, anche durante questa giornata si è ricordata l'intensità e le caratteristiche del massacro in atto in Palestina e non solo, ma soprattutto l'assordante silenzio alla richiesta di un cessate il fuoco.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/PiazzaNoDDL166019ottbre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[464],{"field":88,"matched_tokens":465,"snippet":461,"value":462},[226],{"best_field_score":234,"best_field_weight":125,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":45,"score":440,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":154},{"document":468,"highlight":644,"highlights":648,"text_match":232,"text_match_info":651},{"comment_count":45,"id":469,"is_sticky":45,"permalink":470,"podcastfilter":471,"post_author":447,"post_content":472,"post_date":473,"post_excerpt":51,"post_id":469,"post_modified":474,"post_thumbnail":246,"post_title":475,"post_type":219,"sort_by_date":476,"tag_links":477,"tags":561},"92963","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-28-ottobre-al-3-novembre-2024/",[179]," \r\n\r\nLunedì 28 ore 13,30 - Racconti ovali 6 26 minuti [Luca Wallace Costello]: Scopriamo questo ruolo molto particolare, il numero 9 è la mente vibrante che con visione di spazi ed interpretazioni fulminee provvede alle scelte di gioco, a guidare la mischia ed a rilanciare l’ovale all’apertura per le accelerate scorribande dei trequarti.\r\nA raccontare un paio di cose Aaron Smith, il portentoso mediano All Blacks: skills, interpretazione del ruolo, attitudine; sempre alla ricerca dello spiral pass perfetto.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Racconti-ovali6_25.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 29 ore 12,30 - Proiezioni di Sizigia pt.3 4 minuti [Proiezioni di Sizigia]: Parole estratte da \"La morte nell'anima\" di Jean-Paul Sartre.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Proiezioni-di-Sizigia-Mathieu_4.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 8,30 - Perno Originario #4 14 minuti [Porfido]: «È polèmos (la guerra) padre di tutte le cose e di tutte il re; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi». Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 16 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 12/4/2024 46 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata sull'evoluzione del concetto dei gast arbeiter nato durante la germania nazista e poi normalizzato nel corso dei decenni, o forse sempre esistito e fondativo dell'Europa stessa? Il tutto condito da musiche di artisti napoletani\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Non-siamo-razzisti-sono-loro-che-sono-neomelodici-16aprile24_46.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 31 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.1 28 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.2 26 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.2_26.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 8,30 - Ponte Radio - Balkanika 20/09/2024 97 minuti [Ponte Radio, Radio Wombat]: In questo ponte radio in quota Radio Wombat abbiamo parlato di Europa ma da punti di vista esterni e asimettrici.\r\n\r\nGli investimenti dell’Eu sulla rete ferroviaria, che si concentrano sull’alta velocità. Il dilagare dello sfruttamento lavorativo nei Balcani occidentali che si approfitta del passaggio di migranti e di lavoratori autoctoni impoveriti dal capitalismo. Breve analisi del nuovo commissario all’immigrazione dell’EU. Uno sguardo a come vivono i migranti della rotta balcanica in Bosnia, la quale si appresta a prendere più responsabilità nell’accoglienza per ingraziarsi l’Europa. L’operazione Open Balkan fallita che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Ponte-radio-Balkanika-20.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Free and easy 08/09/2024 77 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]: \"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Free-and-easy-8.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 23:30 - Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 19 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","27 Ottobre 2024","2024-11-04 19:29:19","Black holes dal 28 Ottobre al 3 Novembre 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Così si legge in un frammento di Eraclito, filosofo presocratico vissuto a cavallo fra il VI e il V secolo a. C. Antica è la consapevolezza del ruolo centrale che lo scontro aperto fra raggruppamenti ostili e concorrenti gioca negli umani destini, non solo e non tanto nei suoi esiti bellici più effimeri e momentanei, ma nello sprigionare forze e passioni che in circostanze determinate facilitano il parto di una società nuova che si sviluppa nei pori di quella vecchia.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Perno-originario-n.4_14.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 16 - Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 12/4/2024 46 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata sull'evoluzione del concetto dei gast arbeiter nato durante la germania nazista e poi normalizzato nel corso dei decenni, o forse sempre esistito e fondativo dell'Europa stessa? 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Ascoltiamo alcune delle loro voci per provare a capire meglio le loro esperienze di vita, il loro lavoro, malcontento e posizioni complesse.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Voci-dagli-agricoltori-in-protesta-pt.1_28.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 1 ore 8,30 - Voci dagli agricoltori in protesta pt.2 26 minuti [Radio Blackout]: Il 5 febbraio 2024 è iniziato a Torino Sud un presidio di agricoltori arrivati da tutto il Piemonte, in particolare dal torinese e dal cuneese, che durerà cinque giorni. Già dal primo giorno sono più di quattrocento i trattori su un campo agricolo di proprietà privata adiacente alla tangenziale. La partecipazione al presidio – organizzato in maniera autonoma dai produttori – è occasione di protesta ma anche di confronto e solidarietà. 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L’operazione Open Balkan \u003Cmark>fallita\u003C/mark> che mostra l’inutilità di calare soluzioni dall’alto come fa L’EU ma anche che i grandi leader Balcanici lavorano solo per la propria politica interna. Aggiornamento sulla Serbia e la contestata miniera di Litio dove il presidente della repubblica ha mostrato il suo doppio volto. Leva obbligatoria, probabile ritorno in Serbia, come funziona. Infine la mossa della Romania nell’acquisto del porto fluviale Moldavo di Giurgiulesti tra Banche europee e ricerca di maggior potere nella regione.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Ponte-radio-Balkanika-20.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 20 - Free and easy 08/09/2024 77 minuti [Ouest Track Radio, Patryck Albert]: \"Free& Easy\" épisode 172 Dimanche 08/09/24 Patryck Albert present : intro....Who , Sir Bald & los Hairies , Mings , Beatles , Keefmen , Isaaac Rother & the Phantoms , Primitives , Pat Todd & the Rankoutsiders , Doors , J .Prozac , Grip Weeds , Flamin' Groovies , Hipbone Slim & the Kneejerks , Dirtbombs, Barrence Whitfield & his Savages , Modern Lovers , Troggs , Cynics , Miracle Workers , Alice Cooper , Dee Rangers , Flamin' Sideburns , Boeing Duvven Beautiful Soup , Paul Messis , Roson Hang up ..... Dig it or pass your way ....Dudes & Chickies !\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Free-and-easy-8.9.2024.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 2 ore 23:30 - Lama Tematica - Abominio 2004, Promo 2002 19 minuti [Lama Tematica, Radio Blackout]: Dalle ceneri dei Pankarre’, nasce Lamatematica band che aveva gia’ dimostrato di volersi dedicare con passione alla musica manifestando chiari atteggiamenti demenziali in piena contrapposizione con la “serieta’” e le inutili lotte che una fantomatica “scena” si convince di dover affrontare. I Lama Tematica portano all’estremo questo pensiero (gia’ espresso con vigore da alcune tra le band HC piu’ interessanti di Torino – e quindi d’Italia – degli anni 90), concentrando i temi esterni alla musica (liriche, grafiche, concerti) verso una dimensione ancora meno equivocabile. L’abbinamento di temi “cattivi” ad atteggiamenti assolutamente stupidi (nel senso piu’ inutile del termine) sono la maschera che il gruppo pretende gli ascoltatori superino senza fasrsi domande.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Lama-Tematica-Abominio-2004-Promo-2002_20.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 10 - Audiodocumentario su Maria Occhipinti 40 minuti [Enrica Firrincieli]: Questa è la storia di Maria Occhipinti raccontata attraverso le voci di chi l’ha conosciuta, studiata e amata. Autrice del libro autobiografico Una donna di Ragusa, pubblicato nel 1957 con la casa editrice Landi e successivamente con altre edizioni.\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Audiodocumentario-su-Maria-OcchipintiEnrica-Firrincielli_40.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 3 ore 13,30 - Markadè un punk a New York 41 minuti [Radio Blackout] : 1972-1982. Intervista a Marco Philopat su un libro di Markadè\r\n\r\nhttps://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Markad%C3%A8-un-punk-a-New-York_25-1.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[649],{"field":88,"matched_tokens":650,"snippet":434,"value":647},[226],{"best_field_score":234,"best_field_weight":125,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":45,"score":440,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":154},{"document":653,"highlight":668,"highlights":673,"text_match":232,"text_match_info":676},{"comment_count":45,"id":654,"is_sticky":45,"permalink":655,"podcastfilter":656,"post_author":657,"post_content":658,"post_date":659,"post_excerpt":51,"post_id":654,"post_modified":660,"post_thumbnail":661,"post_title":662,"post_type":219,"sort_by_date":663,"tag_links":664,"tags":666},"84523","http://radioblackout.org/podcast/caccia-grossa-piccolo-bottino-22-09-2023/",[177],"giornalemalandrino"," \r\n\r\n“Il numero di cinghiali morti nei territori del Piemonte e della Liguria continua a crescere in modo allarmante. La situazione si sta aggravando, e finora le misure adottate si sono dimostrate inefficaci nel contrastare l'epidemia.”\r\n\r\n\r\n\r\nComincia così l’intervista al professor Andrea Mazzatenta, esperto in neurofisiologia presso il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell'Università \"G. d'Annunzio\" di Chieti-Pescara e docente di Psicobiologia e Psicologia Animale presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Teramo, è uno dei pochi specialisti in Italia a sostenere che l'approccio basato sull'abbattimento dei cinghiali e sull'uso di reti per limitarne la corsa durante le battute di caccia sia una strategia inefficace nel contrastare l'epidemia di peste suina.\r\n\r\nLe reti utilizzate in Liguria all'inizio dell'anno scorso per isolare le aree infette non hanno dato i risultati sperati. Inoltre, affidarsi al volontariato dei cacciatori per individuare e recuperare i cadaveri dei cinghiali morti si è rivelato un approccio poco strategico. Quanto alle battute di caccia, esse non hanno contribuito in modo significativo a ridurre il numero complessivo di cinghiali sul territorio, nonostante l'aumento delle catture negli ultimi anni.\r\n\r\nSecondo il Professor Mazzatenta, il cinghiale è un animale territorialmente stabile e poco prolifico. I branchi sono costituiti da pochi esemplari che tendono a rimanere nelle loro zone. La riproduzione avviene principalmente tra la femmina più anziana (la matrona) e il maschio dominante, entrambi poco fertili. Questo sistema di riproduzione limita l'espansione della popolazione. Tuttavia, durante le campagne di caccia per combattere la peste suina, si crea caos. Molti cinghiali vengono uccisi, ma quelli che sfuggono alla cattura formano nuovi gruppi, spesso senza maschio alfa e matrona, e ciò porta a una proliferazione incontrollata. Questi gruppi si spostano verso le zone abitate, alla ricerca di cibo nei cassonetti dei rifiuti e nelle discariche, poiché non hanno imparato a procurarsi il cibo nei boschi.\r\n\r\nIl Professor Mazzatenta sostiene che la strategia di abbattere le matrone e i maschi per aumentare il numero complessivo di cinghiali è controproducente. La caccia avviata un anno fa per debellare l'epidemia di peste suina è fallita, espandendo solo l'area colpita e aumentando il numero di carcasse di animali trovate nei boschi.\r\n\r\nQuindi, qual è la soluzione? Secondo il Professor Mazzatenta, in Italia, la soluzione è quella di non cacciare i cinghiali e attendere che l'epidemia segua il suo corso, poiché spesso, ma non sempre, i cinghiali muoiono entro circa 15 giorni dal contagio. Lasciandoli in pace, i cinghiali diventano stanziali e l'invecchiamento della popolazione contribuisce a ridurre la loro prolificità e, di conseguenza, il loro numero complessivo. La caccia indiscriminata tramite battute non è efficace, a meno che non si riesca a eliminare tutti i cinghiali, il che è praticamente impossibile sul nostro territorio.\r\n\r\n \r\n\r\nLa trasmissione continua sullo stesso argomento con una diretta telefonica con Angela del santuario Grugno clandestino, attivista che ha vissuto in prima persona le vicende legate a un altro santuario, Progetto Cuori Liberi, e la dura repressione subita dagli animali umani e non umani che vivono questo luogo.\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano gli appuntamenti con Mario Beiletti e i suoi racconti sulla resistenza, in particolare del capo partigiano Piero Piero in val Chiusella e e chiudiamo la trasmissione con ulteriori notizie dal mondo squatter e la resistenza del Prinz al tentativo di sgombero del giardino boscoso.\r\n\r\n \r\n\r\nSelezione musicale a cura di Miss Fra e Mr. Kang, riascoltabile qui\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 22 settembre 2023\r\n\r\n ","22 Settembre 2023","2024-11-22 00:45:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/immagine_2023-10-22_121209660-200x110.png","Caccia grossa, piccolo bottino - TuttoSquat 22.09.2023",1695410419,[665],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[667],"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"post_content":669},{"matched_tokens":670,"snippet":671,"value":672},[226],"l'epidemia di peste suina è \u003Cmark>fallita\u003C/mark>, espandendo solo l'area colpita e"," \r\n\r\n“Il numero di cinghiali morti nei territori del Piemonte e della Liguria continua a crescere in modo allarmante. 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Le necropolitiche europee producono morte, vari tipi di morte, perfino a migliaia di chilometri di distanza. 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