","Scripta Manent: 23 anni a Cospito, 17 anni e nove mesi a Beniamino","post",1687998435,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/beniamino/","http://radioblackout.org/tag/copito/","http://radioblackout.org/tag/corte-dassise-dappello/","http://radioblackout.org/tag/fatti-di-fossano/","http://radioblackout.org/tag/scripta-manent/","http://radioblackout.org/tag/strage-contro-la-sicurezza-dello-stato/",[18,69,70,71,15,20],"copito","corte d'assise d'appello","fatti di fossano",{"post_content":73,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":78,"value":79},[75,76,77],"fatti","di","Fossano","alla luce della ridefinizione dei \u003Cmark>fatti\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark> da strage comune a strage","Il 26 giugno la Corte \u003Cmark>di\u003C/mark> assise \u003Cmark>di\u003C/mark> appello \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino ha deciso il ricalcolo delle pene alla luce \u003Cmark>di\u003C/mark> quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, che ha riconosciuto l’applicabilità delle attenuanti generiche ad entrambi gli imputati.\r\nAlfredo Cospito è stato condannato a 23 anni, Anna Beniamino a 17 anni e 9 mesi. In aula, i due imputati si sono dichiarati nuovamente estranei all’attentato \u003Cmark>di\u003C/mark> cui erano accusati.\r\nIl ricalcolo della pena si era reso necessario alla luce della ridefinizione dei \u003Cmark>fatti\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark> da strage comune a strage politica. Sebbene sia paradossale dirlo questo è il \"miglior\" risultato possibile in quel contesto giuridico. Infatti la difesa, che farà probabilmente ricorso alla Corte Costituzionale, non poteva più contestare l’applicazione della fattispecie \u003Cmark>di\u003C/mark> “strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285)” decisa lo scorso anno dalla Cassazione, ma semplicemente, come ha fatto, tentare \u003Cmark>di\u003C/mark> introdurre il principio della levità dei \u003Cmark>fatti\u003C/mark> per ottenere le attenuanti.\r\nIl reato \u003Cmark>di\u003C/mark> Strage contro la sicurezza dello Stato, considerato il più grave dell’ordinamento giuridico italiano, non contempla alcuna forbice tra pena minima e pena massima, ma solo l’ergastolo. Peraltro lo stesso codice Rocco prevedeva all’articolo 311 che vi potesse essere una graduazione delle pene in caso \u003Cmark>di\u003C/mark> reati \u003Cmark>di\u003C/mark> lieve entità.\r\nImperterrito il procuratore generale Saluzzo ha continuato a chiedere l'ergastolo per Cospito e 27 anni e 1 mese per Beniamino.\r\nL’argomento addotto in aula dal Procuratore generale Saluzzo era squisitamente politico ed afferiva al fatto che l’attentato alla caserma dei carabinieri \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark>, inserendosi in una più generale campagna contro i centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione per immigrati, diveniva più grave. Per il PG contrastare i CPR è attentato alla sicurezza dello Stato.\r\nVa da sé che l'applicazione del reato \u003Cmark>di\u003C/mark> strage politica (mettere in pericolo la sicurezza dello Stato) in un attentato senza vittime con scarsi danni materiali è una scelta che rientra nella logica del diritto penale del nemico. Logica per la quale la mera messa in discussione dei poteri sovrani dello Stato, basta a seppellire in galera per un attentatino da nulla.\r\nAlfredo Cospito resterà al 41 bis, perché le decisioni sul regime carcerario sono in mano al tribunale \u003Cmark>di\u003C/mark> sorveglianza \u003Cmark>di\u003C/mark> Roma, che, contrariamente a quando si crede, non applica questa misura particolarmente afflittiva agli ergastolani, ma a coloro che ritiene in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> tenere le fila \u003Cmark>di\u003C/mark> un’associazione politica o mafiosa anche dalle mura del carcere. Va da se che lo scopo principale è piegare i prigionieri per tentare \u003Cmark>di\u003C/mark> ottenere una collaborazione e, in caso contrario, applicare una violenza estrema a chi non si piega.\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, difensore \u003Cmark>di\u003C/mark> Anna Beniamino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-27-vitale-scripta-manent.mp3\"][/audio]",[81,83,85,87,90,92],{"matched_tokens":82,"snippet":18},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":70},[],{"matched_tokens":88,"snippet":89},[75,76,23],"\u003Cmark>fatti\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>fossano\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":15},[],{"matched_tokens":93,"snippet":20},[],[95,100],{"field":36,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[14],[98],[75,76,23],[89],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":78,"value":79},"post_content",[75,76,77],1736172819517538300,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":107,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":109,"highlight":125,"highlights":142,"text_match":150,"text_match_info":151},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":48,"id":112,"is_sticky":48,"permalink":113,"post_author":51,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":54,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":59,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":124},[45],[47],"82863","http://radioblackout.org/2023/06/scripta-manent-il-pm-chiede-lergastolo-per-cospito-e-27-anni-e-mezzo-per-beniamino/","Lunedì 19 giugno si è svolta presso il tribunale di Torino l’udienza alla corte di assise di appello per il ricalcolo delle pene per Alfredo Cospito ed Anna Beniamino, sospesa in autunno in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla mancata attribuzione delle attenuanti generiche ad Alfredo Cospito.\r\nIl Procuratore generale Saluzzo, dopo un tentativo andato a vuoto di introdurre nuovi documenti, ha comunque ribadito la sua richiesta di ergastolo per Cospito e di 27 anni e mezzo per Beniamino.\r\nGli avvocati della difesa hanno chiesto che venissero mostrati in aula i filmati fatti dagli stessi carabinieri all’indomani dei fatti di Fossano, da cui si desume la pochezza di quanto avvenuto ma il giudice ha disposto che i filmati fossero mostrati solo in camera di consiglio. Le difese hanno nuovamente sollevato alcune eccezioni di costituzionalità.\r\nLa sentenza e le repliche sono previste per il 26 giugno alle 12.\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato di Anna Beniamino\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-20-scripta-manent-vitale.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2023","2023-06-22 14:20:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/photo_2023-06-19_13-47-12.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Scripta Manent. 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Sia chiaro: la prospettiva, nella migliore delle ipotesi, sarebbe comunque di moltissimi anni di carcere.\r\nDurante l’udienza, Alfredo Cospito e Anna Beniamino, arrivati rispettivamente a 46 e 31 giorni di sciopero della fame erano collegati in video conferenza dal carcere di Sassari e da quello di Rebibbia ed hanno fatto dichiarazioni spontanee.\r\nCospito, recluso in regime di 41bis ha dichiarato che avrebbe continuato la propria lotta contro l’ergastolo ostativo e il 41bis sino al suo ultimo respiro.\r\nIn seguito c’è stata la requisitoria del Procuratore generale che ha chiesto l’ergastolo, con un anno di isolamento diurno per Alfredo Cospito e 27 anni ed un mese per Anna Beniamino. Poi la parola è passata agli avvocati difensori.\r\nIl 19 dicembre in corte d'appello leggeranno le motivazioni della decisione presa oggi. Poi bisognerà attendere che si pronunci la corte costituzionale.\r\nTempi lunghi, mentre le prospettive di sopravvivenza di Alfredo Cospito, diminuiscono giorno dopo giorno. Il tribunale di Sorveglianza, dopo il ricorso contro il 41bis presentato dai difensori il 1 dicembre, continua a tacere.\r\nDavanti al tribunale ieri c’è stato un presidio di solidali, che prima hanno fatto un blocco stradale e poi si sono mossi in corteo sino ai giardini reali.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale, uno degli avvocati della difesa\r\nDalla diretta è emerso in modo chiaro che l’intera operazione “Scripta Manent” si basa su forzature giuridiche, che si incardinano in una logica di diritto penale del nemico. La logica che animò il legislatore, quando negli anni Trenta introdusse nell’ordinamento il reato di “strage politica”, un reato che all’epoca prevedeva la condanna a morte immediata, ed oggi porta alla morte con lenta tortura tra carcere a vita e 41bis.\r\nDal fascismo alla democrazia lo Stato non tollera chi lotta per la sua distruzione.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/2022-12-06-vitale-cospito.mp3\"][/audio]","6 Dicembre 2022","2023-04-19 14:59:24","Cospito: il PG chiede l’ergastolo, la corte rinvia alla Consulta",1670342248,[167,168,169,170,171,172,173,66,174],"http://radioblackout.org/tag/41bis/","http://radioblackout.org/tag/alfredo-cospito/","http://radioblackout.org/tag/anna-beniamino/","http://radioblackout.org/tag/appello-bis/","http://radioblackout.org/tag/ergastolo-ostativo/","http://radioblackout.org/tag/gianluca-vitale/","http://radioblackout.org/tag/procuratore-generale/","http://radioblackout.org/tag/strsge-politica/",[176,177,178,31,179,180,35,15,33],"41bis","alfredo cospito","anna beniamino","Ergastolo ostativo","gianluca vitale",{"post_content":182},{"matched_tokens":183,"snippet":184,"value":185},[76,75,76,77],"della Cassazione \u003Cmark>di\u003C/mark> configurare i \u003Cmark>fatti\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark> come strage politica, ha accolto","Il 5 dicembre si è tenuta la prima udienza del processo d’appello bis contro Anna Beniamino ed Alfredo Cospito, già condannati in primo e secondo grado per un attentato alla Caserma degli allievi carabinieri \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark> nel 2006.\r\nLa Corte d'appello \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, chiamata a ridefinire la pena nei loro confronti, dopo la decisione della Cassazione \u003Cmark>di\u003C/mark> configurare i \u003Cmark>fatti\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark> come strage politica, ha accolto una delle tre eccezioni \u003Cmark>di\u003C/mark> incostituzionalità avanzate dalla difesa e ha rimandato alla Corte Costituzionale la decisione su quel punto.\r\nNello specifico hanno sollevato la questione \u003Cmark>di\u003C/mark> legittimità costituzionale sul divieto \u003Cmark>di\u003C/mark> prevalenza \u003Cmark>di\u003C/mark> una attenuante specifica (fatto tenue, previsto per i reati contro la personalità dello stato) perché non sarebbe applicabile a Cospito in ragione della recidiva reiterata specifica.\r\nQuesto significa che avrebbero accolto la tesi difensiva che si tratti \u003Cmark>di\u003C/mark> un fatto tenue. 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Una giustizia accanita nel formalizzare imputazioni pesantissime mai utilizzate per eventi storici italiani quali le stragi degli anni 80, evidenziando una deriva giustizialista in cui le persone sono punite per quello che rappresentano politicamente.\r\n\r\nUltima evidenza di ciò, è la decisione della Corte di Cassazione all'interno del processo “Scripta manent” di Torino, di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità a strage \"politica\" contro lo Stato degli avvenimenti del 2006, che non avevano causato alcun ferito. Fatti attribuiti a due imputati/e anarchici/e. Riqualificazione che consente di condannare all'ergastolo chi è imputato/a. Ma gli esempi sono molti: dalla Sorveglianza Speciale alla detenzione in regime di Alta Sicurezza e di regime duro 41 Bis, una tortura istituzionalizzata.\r\n\r\nCerchiamo di riflettere con l'Avvocato Gianluca Vitale su quello che sta avvenendo all'interno delle aule tribunalizie italiane contro la conflittualità anarchica, riflettendo anche sulla sorgente storica e politica di questa \"peculiarità\" allarmante dello Stato italiano e di quanto questa situazione è sicuramente inserita in un insieme di rapporti di forza momentaneamente a svantaggio dei movimenti conflittuali sociali dal basso.\r\n\r\nIn diretta, dai microfoni di Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/avvocati-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito pubblichiamo l'appello degli avvocati ed un podcast targato RBO sullo stesso tema, con una intervista ad un altro avvocato firmatario.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/\r\n\r\n \r\n\r\nL'appello:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. 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Una giustizia accanita nel formalizzare imputazioni pesantissime mai utilizzate per eventi storici italiani quali le stragi degli anni 80, evidenziando una deriva giustizialista in cui le persone sono punite per quello che rappresentano politicamente.\r\n\r\nUltima evidenza \u003Cmark>di\u003C/mark> ciò, è la decisione della Corte \u003Cmark>di\u003C/mark> Cassazione all'interno del processo “Scripta manent” \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, \u003Cmark>di\u003C/mark> riqualificare da strage contro la pubblica incolumità a strage \"politica\" contro lo Stato degli avvenimenti del 2006, che non avevano causato alcun ferito. \u003Cmark>Fatti\u003C/mark> attribuiti a due imputati/e anarchici/e. Riqualificazione che consente \u003Cmark>di\u003C/mark> condannare all'ergastolo chi è imputato/a. Ma gli esempi sono molti: dalla Sorveglianza Speciale alla detenzione in regime \u003Cmark>di\u003C/mark> Alta Sicurezza e \u003Cmark>di\u003C/mark> regime duro 41 Bis, una tortura istituzionalizzata.\r\n\r\nCerchiamo \u003Cmark>di\u003C/mark> riflettere con l'Avvocato Gianluca Vitale su quello che sta avvenendo all'interno delle aule tribunalizie italiane contro la conflittualità anarchica, riflettendo anche sulla sorgente storica e politica \u003Cmark>di\u003C/mark> questa \"peculiarità\" allarmante dello Stato italiano e \u003Cmark>di\u003C/mark> quanto questa situazione è sicuramente inserita in un insieme \u003Cmark>di\u003C/mark> rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> forza momentaneamente a svantaggio dei movimenti conflittuali sociali dal basso.\r\n\r\nIn diretta, dai microfoni \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/avvocati-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito pubblichiamo l'appello degli avvocati ed un podcast targato RBO sullo stesso tema, con una intervista ad un altro avvocato firmatario.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/\r\n\r\n \r\n\r\nL'appello:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte \u003Cmark>di\u003C/mark> Cassazione ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Fossano\u003C/mark>, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione \u003Cmark>di\u003C/mark> strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage \u003Cmark>di\u003C/mark> Piazza Fontana a quella della stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese \u003Cmark>di\u003C/mark> aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario \u003Cmark>di\u003C/mark> un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica \u003Cmark>di\u003C/mark> un militante politico con la sua area \u003Cmark>di\u003C/mark> appartenenza piuttosto che la relazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese \u003Cmark>di\u003C/mark> luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. 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Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. 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