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Insieme a Carlo del SI Cobas Piacenza raccontiamo questa storia, a seguire il comunicato del sindacato:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/sicobas-carlo-piacenza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl S.I.Cobas piacentino esprime il più grande dolore per la perdita del nostro fratello Yaya Yafa, operaio ventiduenne impiegato presso il sito SDA di Bologna e ucciso sul lavoro dallo schiacciamento fra il retro di un camion e la ribalta di\r\nscarico del magazzino.\r\n\r\nIl bollettino di guerra dei morti sul lavoro in Italia si allunga di ora in ora, procedendo a sincrono con i dati sulla “ripresa” sbandierata dal governo: una ripresa dalle gambe di burro, fatta di precarizzazione ulteriore del mercato del lavoro e in\r\ncui la precarietà non è solo quella dei contratti, ma direttamente quella di vita. 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Apertura di gabbie paradossalmente foriera di morte per scarsa prevenzione.\r\n\r\n \r\n\r\n“Contropiano” scriveva nel lancio della giornata di mobilitazione di oggi venerdì 18 giugno: «Sindacati conflittuali come Usb, Si Cobas, Adl Cobas, Cub hanno convocato per venerdi uno sciopero generale nazionale nella logistica, mentre Usb e Cub hanno proclamato lo sciopero nel trasporto aereo. Lunedì hanno invece scioperato i portuali con l’Usb aggiungendo al senso della mobilitazione operaia un pezzo rilevante in un altro settore strategico.\r\n\r\nNel primo caso si tratta della circolazione delle merci oggi diventata centrale nella catena del valore, nel secondo della circolazione di persone, intercettazione dei flussi turistici e circolazione delle merci, sulla quale è in corso non solo lo smantellamento di una azienda strategica come Alitalia ma anche un processo di concentrazione monopolistica a livello europeo.\r\n\r\nNella logistica eventi recenti come l’aggressione di squadristi pagati dall’azienda contro un picchetto di lavoratori licenziati dalla multinazionali statunitense FedEx, diverse inchieste della magistratura sul carattere criminoso del sistema degli appalti e sull’evasione contributiva e fiscale delle aziende madri del settore, hanno svelato un vero e proprio verminaio che si regge su retribuzioni vergognose e lo sfruttamento intensivo dei lavoratori approfittando anche del fatto che in larga parte sono immigrati».\r\n\r\nQui di seguito le lucide considerazioni di Michele del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021_06_17_Michele-Michelino.mp3\"][/audio]","18 Giugno 2021","2021-06-18 13:43:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/Adil-Belakhdim.jpeg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Morti da lavoro e per il lavoro: sicurezza e aggressioni, mazzieri e squadracce",1624018833,[163,164,165,166,167],"http://radioblackout.org/tag/mazzieri/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/padroni-assassini/","http://radioblackout.org/tag/ripartenza/","http://radioblackout.org/tag/squadristi/",[23,169,33,29,31],"morti sul lavoro",{"post_content":171},{"matched_tokens":172,"snippet":174,"value":175},[173],"FedEx","lavoratori licenziati dalla multinazionali statunitense \u003Cmark>FedEx\u003C/mark>, diverse inchieste della magistratura sul carattere","Oggi a Biandrate davanti al magazzino Lidl è morto Adil Belakhdim, lavoratore e sindacalista Sìcobas del settore logistica, investito da un camion che sfondava un picchetto, istigato a uccidere dal profitto.\r\n\r\nOggi alle 16,30 in Piazza Castello a Torino presidio di denuncia per la morte di Adil.\r\n\r\nIeri era intervenuto ai microfoni della radio Michele Michelino per un presidio in corso a Milano volto a denunciare l'uso criminale di mazzieri e squadristi da un lato e la volontà del profitto, rappresentato da padronato e governo dall'altro di aprire ogni attività senza alcun controllo e sicurezza: persino i mainstream parlano dell'impennata di morti. 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Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo presidio, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Carlo-SiCobas-Piacenza-su-sequestri-FedEx-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","6 Febbraio 2025","2025-02-06 22:26:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/photo_2025-01-16_18-38-14-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 04/02/2025","podcast",1738880605,[224],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[206],{"post_content":227},{"matched_tokens":228,"snippet":229,"value":230},[173],"di Milano ai danni di \u003Cmark>FedEx\u003C/mark> che, nel settore malato della","Il primo argomento della trasmissione è stato quello delle lotte nel sociale, in particolare abbiamo avuto ospiti al telefono due ex lavoratrici dell'associazione Almaterra.\r\n\r\nTorniamo a parlare di questo settore, in occasione dell'invito ad un presidio che si terrà davanti al palagiustizia di Torino martedì 11 Febbraio, fatto girare in rete dalle stesse lavoratrici auto organizzate. Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo presidio, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di \u003Cmark>FedEx\u003C/mark> che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio 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lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. \"Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Haitham-su-buoni-risultati-lotta-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). 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Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. 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Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. 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Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","7 Ottobre 2021","2021-10-07 10:01:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/efood-protest-athens-pedion-tou-arews-panikos-twitter-2-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/10/2021",1633600875,[],[],{"post_content":271},{"matched_tokens":272,"snippet":251,"value":273},[137],"Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto la tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo di base:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto di partenza per una vera controffensiva di classe; 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Partiamo dal caso FedEx e dal suo ricorso ai contractors paramilitari di SKP Group per poi estendere lo sguardo ad altre forme di violenza padronale, dai krumiri picchiatori alla disciplina del caporalato nelle campagne… ma come ci ricorda Pietro non bisogna soffermarsi ai caporali, perché sopra di loro ci sono sempre i generali.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_pietrobasso-skp.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAMAZON > AZIONISTI > SORVEGLIANZA DEI LAVORATORI > SMART CITY\r\n\r\nTorniamo a parlare di Amazon partendo dal recente esito della sua assemblea degli azionisti, un organo di pressione che ha affossato tutte le mozioni volte a una maggiore trasparenza rispetto a questioni di equità etnica e di genere, di collaborazione con le forze dell’ordine e di impatto ambientale. Quindi, insieme a Maurilio del collettivo Into the Black Box, cercheremo di osservare il modello disciplinante e sorvegliante di Amazon applicato alla sua forza lavoro [intervento purtroppo limitato a causa di problemi di collegamento]. Per conlcudere qualche aggiornamento su Amazon Sidewalk, un’infrastruttura di trasmissione dati tra le diverse “abitazioni Amazon” come tasselli della smart city, e Amazon Ring Always Home Cam, il nuovo drone per la sorveglianza domestica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_amazon-blackbox.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n///// Parole chiave: sorveglianza, repressione, Amazon, FedEx, SKP Group","7 Luglio 2021","2021-07-07 13:27:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BCUPCB_amazon-fedex-200x110.jpeg","PADRONI 4.0 - sorveglianza e contractors contro gli scioperi",1625664476,[],[],{"post_content":293},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[173],"e lavoratrici. 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con annesse famiglie: tutto ciò solo con lo scopo di colpire il SI Cobas, cioè il sindacato scelto dalla quasi totalità di questi lavoratori, e azzerare le conquiste salariali e normative strappate in 1 anni di lotte.\r\nQuesta decisione è il frutto di una condotta aziendale che vede l’azienda rifiutare da quasi un anno ogni confronto col SI Cobas (che rappresenta la maggioranza dei lavoratori dell’intera filiera nazionale), e segue di poche settimane l’attacco repressivo contro i facchini in sciopero, con l’arresto di due dirigenti nazionali SI Cobas, poi scagionati dal Tribunale di Bologna.\r\nDa più di un mese la FedEx, per raggiungere i suoi scopi, di serve della complicità di Cgil-Cisl-Uil, praticamente assenti sui luoghi di lavoro ma scandalosamente asserviti ai diktat padronali.\r\nL’attacco al SI Cobas e ai lavoratori in lotta, che padroni e confederali minimizzano come una semplice disputa tra sigle sindacali, è in realtà il necessario preludio a un gigantesco piano di ristrutturazione su scala europea, che da quanto dichiarato dalla stessa FedEx dovrà portare in tempi brevi a più di 6000 licenziamenti, a pesanti riduzioni salariali e a una generale precarizzazzione all’interno dei magazzini.\r\nPer portare a termine i suoi piani, FedEx ha bisogno di eliminare l’ostacolo principale, rappresentato dalla resistenza dei lavoratori combattivi rappresentati dal SI Cobas.\r\nPer questo, da più di una settimana i lavoratori di Piacenza, col sostegno dei loro colleghi di varie parti d’Italia, sono in presidio permanente fuori ai cancelli di Peschiera Borromeo, cioè lì dove Fedex ha trasferito gran parte delle attività svolte finora a Piacenza.\r\nIn un contesto in cui i lavoratori e i proletari hanno già pagato pesantemente il prezzo economico e sociale della crisi pandemica, e alla vigilia della fatidica data sullo sblocco dei licenziamenti tanto attesa da Confindustria, la lotta dei facchini FedEx non è una semplice vertenza aziendale, bensì una battaglia i cui esiti incideranno anche sul futuro immediato dell’intera classe lavoratrice.\r\nDi fronte al silenzio complice delle istituzioni e del governo Draghi, martedì 4 maggio saremo in presidio fuori al palazzo di Montecitorio, per pretendere l’apertura immediata di un tavolo di crisi nazionale su tutta la filiera FedEx.\r\nSaremo in piazza ancora una volta forti della solidarietà dei lavoratori della logistica di tutta Italia e col sostegno di altri movimenti che da tempo attendono risposte concrete dal governo nazionale e dalle amministrazioni locali, su tutti il movimento disoccupati 7 novembre di Napoli.\r\nAvanti tutta contro i piani di macelleria sociale dei padroni e del governo Draghi!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/F_m_04_05-Haitham-Si-cobas-su-presidio-roma-per-lavoratori-fedex.mp3\"][/audio]","6 Maggio 2021","2021-05-06 11:15:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/sicobas-200x110.jpg","frittura 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