","NON CI RESTA CHELA RABBIA: PASSEGGIATA RUMOROSA CONTRO I FEMMINICIDI","post",1743776042,[63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/femminicidi/","http://radioblackout.org/tag/manifestazione/","http://radioblackout.org/tag/nudm/","http://radioblackout.org/tag/valditara/",[20,68,69,70],"manifestazione","nudm","valditara",{"post_content":72,"post_title":76,"tags":80},{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":75},[20],"con la rabbia per il \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o di Ilaria Sula e Sara","Da Roma a Messina e poi ancora Milano, Firenze, Terni, Palermo, Ferrara e Bologna: queste alcune delle piazze che in Italia si stanno riempiendo con la rabbia per il \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o di Ilaria Sula e Sara Campanella. Nei prossimi giorni scenderanno in piazza Torino e Pisa e sono previste in molte altre città presidi e assemblee.\r\nGià indetta dalla rete nazionale Non Una di Meno l'assemblea nazionale il 12 e 13 Aprile a Palazzo Ducale, Genova.\r\n\r\nDai comunicati si legge:\r\nDue giovani donne uccise negli ultimi giorni, Ilaria Sula e Sara Campanella. 23 \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> e trans*icidi, dall'inizio dell'anno.Ancora una volta due donne uccise per mano di uomini etero cis, ancora un ex che ha deciso di porre fine alla vita di una di noi, ancora uno che aveva già tempo prima minacciato con il coltello la ragazza e, nonostante questo, ha potuto avvicinarsi a lei per assassinarla.\r\n\r\nA fronte di un ministro della Giustizia che fa propaganda sulle vittime di \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o, cercando di reindirizzare l'accaduto verso una lettura securitaria a braccio con teste giornalistiche che ancora si appigliano alla debole retorica del \"raptus omicida\", del \"mostro\" eccezzionale, le piazze transfemmnisite rilanciano i temi fondamientali dell'autodifesa, educazione, sanità.\r\nTra tutte emerge di fondamentale imporatanza il tema dell'educazione. entrambi i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> riguardano infatti due studentesse giovani e i loro ex compagni, dimostrano ancora una volta vere le statistiche che sottolinano che la violenza viene attuata in primis tra i legami affettivi stretti, tra i giovani e per il 70% perpetrata da cittadini Italiani, spesso a seguito di segnalazioni ignorate e silenziate.\r\n \r\nA fronte di tutto ciò viene rilanciato il discorso della difesa nelle piazze e nelle strade, costruita su reti di solidarietà dal basso e la fondamentale importanza di contrastare il modello educativo che il ministero presieduto da Valditara vorrebbe all'insegna del trittico \"Dio, Patria, Famiglia\".\r\n \r\n\r\nQuesta sera, Venerdì 4 Aprile si terrà la passeggiata arrabbiata, alle ore 21:00 ai Murazzi \r\n\r\nNe parliamo con Giorgia di Nudm Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Mobilitazioni-FemminicidioIlariaSara.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78],"FEMMINICIDI","NON CI RESTA CHELA RABBIA: PASSEGGIATA RUMOROSA CONTRO I 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nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere puntando a diversi obiettivi: contrapporsi a una narrazione che tende alla gerarchizzazione delle morti, smascherare l’uso del controllo politico sociale rispetto alla politica di genere, inserire dati che non vengono considerati a livello istituzionale, basti pensare all'uccisione di persone trans o di sex workers che non vengono considerati come femminicidi.\r\n\r\nPer la giornata mondiale contro la violenza di genere del 25 novembre Non Una Di Meno sta organizzando una mobilitazione nazionale che vedrà due appuntamenti: un corteo a Roma e uno a Palermo, inoltre è importante sottolineare la trasversalità delle lotte che a partire dal tema della violenza di genere deve allargare lo sguardo all'intersezionalità data da tutte le variabili del sistema di dominio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/nudm-25-novembre-2024_11_14_2024.11.14-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA Torino venerdì 15 novembre ci sarà una serata di autofinanziamento a Manituana per permettere a tutt di partecipare alla manifestazione nazionale e per prenotarsi un posto in pullman.\r\n\r\n\r\n\r\nPer sostenere il viaggio del 23 novembre a Roma Dona qui: https://ko-fi.com/nonunadimenotorino/goal?g=0\r\n\r\nDi seguito il comunicato verso la manifestazione nazionale del 25 novembre\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDISARMIAMO IL PATRIARCATO\r\n\r\n\r\nSabato 23 novembre, la marea sale!\r\n\r\n\r\nManifestazione nazionale a Roma e a Palermo contro la violenza patriarcale.\r\nNon Una di Meno!\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e altri nomi si sono aggiunti, e rimasti anonimi, di ragazze, adulte, anziane, persone trans uccise. Ad oggi sono 104 i femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio (https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/).\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dalla marea che lo scorso anno ha paralizzato Roma e Messina con la potenza di centinaia di migliaia di corpi: non ci siamo mai fermate, la nostra rabbia resta enorme!\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza mentre giunge a conclusione il processo a Filippo Turetta, intanto una ragazza di 13 anni viene uccisa dal “fidanzatino” di 15 anni. Sappiamo bene che non sono le sentenze esemplari che cambieranno le cose. Guardiamo con sospetto ai riti collettivi che assolvono la società dalla responsabilità di queste morti.\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza il 23N non per ritualità ma perché è sempre più urgente in questo paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta. Scendiamo in piazza per manifestare la nostra rivolta alla violenza patriarcale e alla deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e giustifica.\r\n\r\n\r\nE infatti, se la violenza è strutturale, la reazione del governo Meloni è chiara: la retorica della prima donna premier è facilmente contraddetta dagli atti.\r\nL’attacco è ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza e ai centri antiviolenza femministi, neutralizzati dal mercato dei bandi pubblici e trasformati in servizi socio-assistenziali che non puntano sull’autodeterminazione e sull’autonomia economica di chi si sottrae dal ricatto dell’abuso.\r\nL’attacco subdolo all’aborto sancisce l’alleanza con le organizzazioni antiabortiste e passa per lo smantellamento dei consultori, dei reparti IVG e per il disinvestimento sulla RU486. La GPA come reato universale si rivela misura identitaria e transomofobica che nulla ha a che fare con il contrasto allo sfruttamento.\r\nLa “crociata antigender” - che altro non è che il tentativo maschilista e misogino di segregazione di genere - diventa politica istituzionale con l’attacco ai percorsi di affermazione di genere, in netta contraddizione con la necessità di prevenzione attraverso l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole.\r\nLe propagandate politiche a sostegno della famiglia e del lavoro femminile si rivelano per quello che sono: misure spicciole e frammentate che tagliano fuori famiglie non conformi, lavorator3 precari3 e disoccupat3 e che moltiplicano il lavoro povero e di cura, tuttora appannaggio delle donne e dell3 migranti con salari da fame.\r\n\r\n\r\nLe persone disabili continuano ad essere invisibilizzate, infantilizzate e disumanizzate, gli aiuti previsti sono insufficienti e non considerano la diversità delle esigenze.\r\n\r\n\r\nLa violenza razzista di stato è perpetuata attraverso i CPR, il mancato soccorso all3 migrant3 che attraversano il Mediterraneo e la negazione della cittadinanza a chi nasce e cresce In Italia. Il progetto del centro in Albania non è altro che la prosecuzione di queste politiche, della violenza che noi ripudiamo e contro cui lottiamo.\r\n\r\n\r\nIn questo quadro Il D.D.L. Sicurezza è solo la punta dell’iceberg della deriva autoritaria e machista che attacca diritti e libertà, incrementa la circolazione delle armi, prevede il carcere anche per le donne in gravidanza o con figli piccoli. Moltiplica i provvedimenti disciplinari e attacca il diritto al dissenso, come è già stato anticipato dai blocchi ai caselli e alle stazioni ai fogli di via emessi in occasione della manifestazione per la Palestina del 5 ottobre. Accentra i poteri e militarizza i territori, lo spazio pubblico e personale: dall’autonomia differenziata che ha l’intento di definire e alimentare ulteriormente il divario già esistente tra Nord e Sud, all’inganno del progresso dietro le grandi opere (di guerra) come il Muos, la base di Coltano, la Tav e il Ponte sullo stretto.\r\nCriminalizzare il dissenso, le condotte, i “margini” è violenza patriarcale.\r\n\r\n\r\nLa guerra, che viviamo in diretta, diventa paradigma delle relazioni sociali: normalizza la violenza, disumanizza i corpi, cancella i percorsi di liberazione in nome della logica del nemico che tutto schiaccia. Diventa economia di guerra, taglia i servizi fondamentali come la scuola e la sanità per finanziare il grande business del riarmo, cancella i diritti in nome della difesa della Nazione.\r\n\r\n\r\nCi ribelliamo alla guerra come espressione più brutale della violenza patriarcale. Non vogliamo più assistere alla catastrofe quotidiana del genocidio in Palestina e della Guerra che si estende a macchia d’olio.\r\n\r\n\r\nCi connettiamo con le donne e le persone lgbtiaq+ che continuano a resistere al genocidio in Palestina messo in atto dalle politiche coloniali e sioniste dello Stato di Israele, che con la complicità dell’occidente, continua a devastare terre e vite.\r\nCon la stessa forza e determinazione, siamo solidali con le compagne come Ahou Daryaie che lottano in Iran per la loro libertà con incredibile coraggio; con le combattenti che in Rojava, in Siria e Iraq costruiscono alternativa rivoluzionaria e femminista; con le sorelle che subiscono la guerra, il colonialismo e la violenza patriarcale sui loro corpi in Ucraina, Libano, Yemen, Sudan e ovunque nel mondo.\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza al grido “Disarmiamo il patriarcato” perché abbiamo altre priorità che la logica geopolitica cancella: lottiamo contro la violenza e la cultura dello strupro che ci opprimono, contro i confini interni e esterni, contro la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale ormai dispiegate e presenti nel nostro quotidiano.\r\n\r\n\r\nDisarmiamo il patriarcato, per fermare la guerra, nelle case, sui corpi, sui territori e sulle nostre vite.\r\n\r\n\r\nCi vogliamo viv3, liber3, arrabbiat3 perchè insieme siamo più forti.\r\n\r\n\r\nCi volete vittime, saremo marea!\r\n\r\n\r\n NON UNA DI MENO","14 Novembre 2024","2024-11-14 14:47:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso il 25 novembre contro i femminicidi e la violenza di genere",1731595657,[121,63,122,123],"http://radioblackout.org/tag/25-novembre/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-genere/",[32,20,34,27],{"post_content":126,"post_title":130,"tags":133},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[20],"L’osservatorio nazionale \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>, lesbicidi e trans*cidi di Non","L’osservatorio nazionale \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere puntando a diversi obiettivi: contrapporsi a una narrazione che tende alla gerarchizzazione delle morti, smascherare l’uso del controllo politico sociale rispetto alla politica di genere, inserire dati che non vengono considerati a livello istituzionale, basti pensare all'uccisione di persone trans o di sex workers che non vengono considerati come \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>.\r\n\r\nPer la giornata mondiale contro la violenza di genere del 25 novembre Non Una Di Meno sta organizzando una mobilitazione nazionale che vedrà due appuntamenti: un corteo a Roma e uno a Palermo, inoltre è importante sottolineare la trasversalità delle lotte che a partire dal tema della violenza di genere deve allargare lo sguardo all'intersezionalità data da tutte le variabili del sistema di dominio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/nudm-25-novembre-2024_11_14_2024.11.14-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA Torino venerdì 15 novembre ci sarà una serata di autofinanziamento a Manituana per permettere a tutt di partecipare alla manifestazione nazionale e per prenotarsi un posto in pullman.\r\n\r\n\r\n\r\nPer sostenere il viaggio del 23 novembre a Roma Dona qui: https://ko-fi.com/nonunadimenotorino/goal?g=0\r\n\r\nDi seguito il comunicato verso la manifestazione nazionale del 25 novembre\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDISARMIAMO IL PATRIARCATO\r\n\r\n\r\nSabato 23 novembre, la marea sale!\r\n\r\n\r\nManifestazione nazionale a Roma e a Palermo contro la violenza patriarcale.\r\nNon Una di Meno!\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dal \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o di Giulia Cecchettin e altri nomi si sono aggiunti, e rimasti anonimi, di ragazze, adulte, anziane, persone trans uccise. 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Il femminicidio delle 3 ragazze - due di 20 e una di 15 anni - arriva dopo anni di mobilitazione femminista contro il governo di Javier Milei, responsabile di aver smantellato gran parte delle politiche pubbliche e le poche risorse istituzionali per far fronte alla violenza di genere - oltre ad aver eliminato la definizione legale di \"femminicidio\" e a promuovere una retorica che giustifica il femminicidio delle tre giovani donne perché erano lavoratrici sessuali. \n\n\n\nGeorgina Orellano del sindacato de_ sex workers argentini (AMMAR - qui la pagina Instagram) ha dichiarato: «Basta indagare nelle nostre vite! Basta farci credere che ci meritiamo la morte! Smettetela di ripetere quel discorso classista secondo cui può capitare a chiunque! No! Succede alle povere!». Abbiamo tradotto un audio di una compagna del movimento femminista argentino che fa il punto sul femminicidio delle tre ragazze bonaerensi, sulle politiche del governo Milei e sulle mobilitazioni in programma nei prossimi giorni:","26 Settembre 2025","2025-09-26 15:06:03","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2-300x200.jpg 300w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2-1024x683.jpg 1024w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2-768x512.jpg 768w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/marcha-por-el-triple-femicidio-2.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","BASTA DE MATARNOS! Il femminicidio di tre donne riaccende le mobilitazioni femministe in Argentina",1758899158,[169,170,171],"https://radioblackout.org/tag/argentina/","https://radioblackout.org/tag/femminicidi/","https://radioblackout.org/tag/ni-una-menos/",[173,20,174],"argentina","ni una menos",{"post_content":176,"post_title":180,"tags":183},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[20],"per chiedere giustizia dopo i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> di Morena Verri, Brenda Loreley Del","Il collettivo NiUnaMenos ha convocato per questo sabato alle 17 una mobilitazione per chiedere giustizia dopo i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> di Morena Verri, Brenda Loreley Del Castillo e Lara Morena Gutiérrez, tre ragazze scomparse da diversi giorni e trovate assassinate nella località di Florencio Varela, nella periferia di Buenos Aires. Il \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o delle 3 ragazze - due di 20 e una di 15 anni - arriva dopo anni di mobilitazione femminista contro il governo di Javier Milei, responsabile di aver smantellato gran parte delle politiche pubbliche e le poche risorse istituzionali per far fronte alla violenza di genere - oltre ad aver eliminato la definizione legale di \"\u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o\" e a promuovere una retorica che giustifica il \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o delle tre giovani donne perché erano lavoratrici sessuali. \n\n\n\nGeorgina Orellano del sindacato de_ sex workers argentini (AMMAR - qui la pagina Instagram) ha dichiarato: «Basta indagare nelle nostre vite! Basta farci credere che ci meritiamo la morte! Smettetela di ripetere quel discorso classista secondo cui può capitare a chiunque! No! Succede alle povere!». Abbiamo tradotto un audio di una compagna del movimento femminista argentino che fa il punto sul \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o delle tre ragazze bonaerensi, sulle politiche del governo Milei e sulle mobilitazioni in programma nei prossimi giorni:",{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":182},[20],"BASTA DE MATARNOS! 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E' stata brutalmente uccisa il 23 dicembre, ma il suo corpo è stato trovato solo il 5 gennaio. Questo è uno tra i tantissimi femminicidi dell'anno scorso, uno tra i numerosi che possiamo già contare nel 2024. Pagliacce Network invita tutte le persone di qualsiasi età a partecipare con un naso rosso o altri addobbi colorati \"per evocare la fine del patriarcato e la nascita di un mondo più giusto e gentile, libero dalla violenza. Prendiamo spazio e voce - concludono le organizzatrici - perché vogliamo pedalare, viaggiare, esprimerci, imparare, sognare come donne libere\". La criticlown mass sarà una marcia lenta, si potrà partecipare a piedi, in sedia a rotelle, e su ogni altro mezzo non motorizzato. Riportiamo di seguito il comunicato scritto con rabbia e amore da Marti, la pagliaccia che intervistiamo.\r\n\r\n\"Sono stufa di chiedermi se posso uscire di casa vestita così,\r\n\r\nSono stufa di chiedermi se avere una clown molto femminile mi porterà grane,\r\n\r\nSono stufa di chiedermi se partire da sola in montagna, viaggiare da sola in autostop, andare a trovare un amica.o a piedi, mi renderà vittima di catcalling, di abusi verbali e fisici, vittima del prossimo femminicidio,\r\n\r\nStufa sono di sentirmi chiedere \"Ma viaggi da sola?!\"\r\n\r\nJulieta Hernandez aveva una spettacolo, letteralmente montato in sella alla sua bicicletta, con cui si faceva i km per portarlo in tutto il sud America. Il suo ultimo show clown si chiama \"Viaggio in bici di una pagliaccia sola, sola?\"\r\nJulieta, in arte Miss Jujuba, non era sola e non è lo mai stata, a partire dalla scelta di vita che ha fatto, di dedicarsi all'arte, alle persone, ai bambini e bambine, al cicloturismo, come hanno scritto su tanti giornali sudamericani, riferendosi al collettivo di cui faceva parte.\r\n\r\nJulieta è mia sorella, nostra sorella, e lo è stata anche quando non sapevo della sua esistenza, anche quando mercoledì notte scorso vedevo in chat scorrere solo le foto del suo dolcissimo sorriso. E ogni momento di più, quando mano a mano scoprivo i dettagli della sua vita e quelli orribili del suo assassinio.\r\n\r\nJulieta è mia sorella, potevo essere io, potevi essere tu. Ed è stata uccisa nel più brutale dei modi in Brasile, insieme ai suoi sogni.\r\n\r\nQuello di Jujuba, come ormai mi piace chiamarla, è solo uno tra i tantissimi femminicidi dell'anno scorso. Uno tra i numerosissimi che possiamo già contare nel 2024 anche, perché il suo corpo è stato trovato solo il 5 di gennaio.\r\n\r\nIeri, venerdì 12 gennaio, in moltissime città, dal sud America all'Europa, Julieta è stata celebrata con pedalate e presidii; e Pagliacce network (autrice del Pagliacce Festival di Torino) ha scelto di non aspettare, e lanciare al più presto una critical mass anche qui a Torino e a Roma.\r\n\r\nPerché tanta fretta? Perché sappiamo che voi sarete con noi, che non siamo sole e soli in questa lotta. E perché si può fare. Come è accaduto il 25 novembre scorso, quando Non una di meno ha lanciato un corteo qui a Torino (oltre a quello di Roma) a pochissimi giorni dalla manifestazione, e che è stata una delle più partecipate ed emozionanti cui io abbia preso parte qui in Italia.\r\nSiamo marea festosa e colorata, arrabbiatissima. Ci facciamo carico noi sulle nostre bici e nei nostri nasi, dei tuoi sogni, Jujuba.\r\n\r\nCi troviamo giovedì 18 in piazza San Carlo alle h18 per una clown-criticalmass, con tutti i nasi, costumi, e trombette che riusciamo a portare. E a Roma per una parata alla stessa ora (luogo di ritrovo via del Porto Fluviale 12).\r\n\r\n\"Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce\"\r\n\r\nMartina Camoriano, con pagliacce_network\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito, l'intervista di Radio Black Out a Martina, verso la Criticlown Mass di domani, giovedì 18 gennaio alle 18, da piazza San Carlo @Torino.\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/pagliacce-17.01.wav\"][/audio]","17 Gennaio 2024","2024-01-17 17:02:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"231\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-231x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-231x300.jpg 231w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-788x1024.jpg 788w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-768x997.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1-1183x1536.jpg 1183w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/jujuba-1.jpg 1232w\" sizes=\"auto, (max-width: 231px) 100vw, 231px\" />","ClownRITICAL MASS per Julieta Hernandez",1705494808,[217,218,63,219],"http://radioblackout.org/tag/antiabilismo/","http://radioblackout.org/tag/critical-mass/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/",[221,222,20,25],"#antiabilismo","Critical mass",{"post_content":224,"tags":228},{"matched_tokens":225,"snippet":226,"value":227},[20],"è uno tra i tantissimi \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> dell'anno scorso, uno tra i","Julieta Hernandez è in arte Miss Jujuba. 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Non a caso, la popolarità della teoria di Segato è dovuta soprattutto alle sue tesi sui femminicidi di Ciudad Juárez. In questa città di frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti, razzializzazione, povertà e neoliberismo sfrenato determinano il destino di centinaia di donne che scompaiono nel nulla e vengono ritrovate morte, nell'indifferenza, sospettosamente complice, delle autorità.\r\n\r\nA partire da questo caso, Segato elabora l'ipotesi che dietro a queste morti si celi la logica della \"violenza espressiva\", ovvero un tipo di violenza priva di finalità strumentali, ma funzionale a significare, alla stregua di un linguaggio, la propria appartenenza ad una \"comunità di pari\". In questo caso, di coloro che aderiscono al \"mandato di maschilità\".\r\n\r\nQuesta lettura non risuona soltanto nelle piazze argentine di Ni Una Menos, ma anche in quello che nel 2019 è successo in Messico, dove, a seguito di uno stupro e di svariate denunce per aver ricoperto di glitter il capo della polizia, lə compagnə hanno dato fuoco ad una centrale di polizia e sfasciato numerose sedi istituzionali lungo il percorso della manifestazione.\r\n\r\nIn un contesto come quello italiano, politicamente e socialmente diverso dai territori latinoamericani, che tipo di discorso genera un riconoscimento della violenza di genere e contro le donne come un fenomeno sistemico e immediatamente politico?\r\n\r\nQuali strumenti possono rappresentare un'alternativa credibile al regime punitivo e carcerario per questo tipo di violenza? Regime che la stessa Segato riconosce come principio che permette il perpetrarsi della violenza. Su quali principi e con che pratiche si costruisce l'autodifesa?\r\n\r\nCome dare corpo a slogan che gridano rabbia e giustizia a fronte di una media italiana di un femminicidio ogni 3 giorni?\r\n\r\nQui trovate l'introduzione al dibattito, il resto è per chi c'era e per chi non smette mai di interrogarsi e di farlo in un contesto collettivo:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/RITA-SEGATO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Novembre 2023","2023-11-21 22:50:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"193\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-300x193.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-300x193.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-1024x660.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-768x495.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-1536x990.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-21-alle-18.21.32-2048x1320.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA GUERRA CONTRO LE DONNE",1700605564,[262,263,63,264],"http://radioblackout.org/tag/america-latina/","http://radioblackout.org/tag/dibattiti/","http://radioblackout.org/tag/femminismi/",[266,267,20,268],"America Latina","dibattiti","femminismi",{"post_content":270,"tags":274},{"matched_tokens":271,"snippet":272,"value":273},[20],"la lotta quotidiana contro i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> e il sequestro di donne.","Domenica 12 novembre si è tenuto il primo incontro della rassegna MORSI - dibattiti che, a partire da libri, riviste, opuscoli e fanzine, selezionano temi politici e li immergono in un contesto di discussione collettiva --> per proposte, scrivi a: redazione@radioblackout.org o alle pagine social della Radio.\r\n\r\nQuesta volta abbiamo masticato un po' della teoria di Rita Segato, antropologa e militante femminista argentina, autrice delle tesi contenute nella performance: \"Un violador en tu camino\", del collettivo cileno Las Tesis.\r\n\r\n\r\n\r\nCon Mara e Roberta, compagne che hanno tradotto in italiano la più popolare raccolta di saggi di Segato - \"La guerra contro le donne\", Tamu Edizioni, 2023 - abbiamo parlato del significato che l'autrice attribuisce alla violenza di genere e della risposta a questa violenza che collettivi e movimenti femministi in America latina mettono in campo.\r\n\r\n \r\n\r\nCentrale alla mobilitazione è la lotta quotidiana contro i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> e il sequestro di donne. 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La Turchia continua e detenere il triste record dei femminicidi tra i paesi dell’Osce. Ma pure il mondo del lavoro non se la passa bene, tanto che cominciano le proteste operaie.\r\n\r\nPoi si accomunano le nomine universitarie; quella imposta all’università del Bosforo e quella che riporta Mariano Giustino che abbiamo coinvolto la scorsa settimana: «Il professore di origine turca Metin Tolan è stato eletto rettore all'unanimità presso l'Università di Göttingen (città universitaria in Bassa Sassonia). Eletto e non nominato». Ma oltre alle proteste universitarie contro il nuovo rettore dell'Università di Bogazici ci siamo concessi una fuga verso i nomi che ha scelto nella sua squadra il nuovo presidente statunitense Biden, perché sono molto conosciuti da queste parti, tanto che Murat li aveva infilati tutti in un tris di previsioni che potete trovare nelle puntate precedenti.\r\n\r\nMa questo ha dato la stura ad alcune considerazioni sui casi di pirateria nel Golfo di Guinea, dove il mercantile Mozart con sede a Istanbul, ma battente bandiera liberiana con ciurma turca composta da 15 marinai rapiti è stato sequestrato da imbarcazioni nigeriane (l’unico azero a bordo è stato ucciso). 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Disumanizzano le persone che hanno giurato di proteggere e si desensibilizzano per svolgere quel lavoro\".","14 Giugno 2023","2023-06-14 10:30:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/bcupcb_verona-fmncd-200x110.jpg","LOTTA ALL'APPARATO PUNITIVO - COPAGANDA: FEMMINICIDI E TORTURA",1686738531,[471,472,473],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/copaganda/","http://radioblackout.org/tag/femminicidi-e-media/",[475,476,477],"41 bis","copaganda","femminicidi e media",{"post_content":479,"post_title":483,"tags":486},{"matched_tokens":480,"snippet":481,"value":482},[78],"afflittivi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_ricalcolo19.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOPAGANDA: \u003Cmark>FEMMINICIDI\u003C/mark> E TORTURA\r\n\r\nGiulia Tramontano e","Estratti dalla puntata del 12 giugno 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia:\r\n\r\nLOTTA ALL'APPARATO PUNITIVO\r\n\r\nTra i vari elementi di interferenza con la brutale normalità della società carceraria, la lotta portata avanti con lo sciopero della fame da Alfredo Cospito ha portato l’apparato puntivo a dover rivedere la norma secondo la quale per il reato di “Strage contro la sicurezza dello Stato” non possa essere prevista altra condanna se non l’ergastolo.\r\n\r\nOra, nei confronti di Anna Beniamino e Alfredo Cospito, anarchici accusati di una “strage” senza morti né feriti, i ragionieri delle pene dovranno tenere in considerazione le attenuanti e ricalcolare gli anni di carcerazione da infliggere loro come vendetta.\r\n\r\nIn vista dell’udienza del 19 giugno 2023 presso il tribunale di Torino, grazie al contributo di un compagno della Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali cerchiamo di osservare l’urgenza della lotta contro la società carceraria e i suoi apici afflittivi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_ricalcolo19.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCOPAGANDA: \u003Cmark>FEMMINICIDI\u003C/mark> E TORTURA\r\n\r\nGiulia Tramontano e Pierpaola Romano, due donne i cui \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> sono emersi a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Nei confronti della prima, l’industria massmediatica ha ipervisibilizzato (per giorni) ogni dettaglio estraibile, intervistando parenti, conoscenti, producendo ricostruzioni dell’ambiente socio-affettivo della vittima e del suo carnefice; nei confronti della seconda, nonostante fosse una poliziotta uccisa a colpi di pistola, le informazioni si sono presto circoscritte a brevi trafiletti di cronaca locale. “Poliziotta uccisa a colpi di pistola” rientrerebbe tra quei tipi di evento immediatamente recuperabili da diverse categorie della propaganda securitaria, ma così non è stato perché l’assassino era un suo collega.\r\n\r\nPartendo dall’analisi dell’asimmetria nella visibilizzazione di questi due \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>, attraversando l’emergere delle torture e della prossimità tra polizia e trafficanti d’armi consentito dall’inchiesta sulla caserma di Verona, ci addentriamo nuovamente nella dimensione della Copaganda:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_femminicidi-verona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIn appendice la lettura di qualche estratto dall’analisi di un ex-poliziotto statunitense riguardo al ruolo dell’addestramento e del cameratismo blu nell’endemia di violenza tra le forze dell’ordine:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/BCUPCB_j-cameron.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nConcludendo con una citazione del regista James Cameron in cui il regista motiva la scelta di iconizzare come poliziotto la figura del Terminator T-1000:\r\n\r\n\"I film di Terminator non riguardano realmente la razza umana che viene uccisa dalle macchine del futuro. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","16 Settembre 2021","2021-09-16 11:41:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/sul-filo-2-200x110.jpg","Anarres del 10 settembre. La normalità del precariato. Aborto: libere, senza legge. Femminicidi. Donne afgane: sguardo neocoloniale, imperialismo, femminismo...",1631792496,[],[],{"post_content":524,"post_title":528},{"matched_tokens":525,"snippet":526,"value":527},[427],"Proviamo a fare il punto.\r\n\r\n\u003Cmark>Femminicidi\u003C/mark>. La narrazione che giustifica e","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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La sua vita è un costo insostenibile per chi punta a rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\n* Il governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per reprimere ogni insorgenza sociale e tenere sotto controllo l’intera popolazione.\r\n* Per i tanti che lavora(va)no in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\n* I posti di lavoro, le scuole, i trasporti non sono luoghi sicuri ma la crisi sociale obbliga tanti a scegliere tra la fame e la salute.\r\n* Le restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n* Fermarli dipende da ciascuno di noi. 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Vicinissima al centro storico di Lubiana, è al centro di processi di gentrification, che oggi l’amministrazione di “sinistra”, guidata dal sindaco Jancovic travestono in vari modi, per spezzare l’ampio fronte di solidarietà intorno a Rog.\r\nL’amministrazione ha profittato della difficoltà imposte dal lockdown imposto in Slovenia per il Covid, per lanciare un’operazione di sgombero, che altrimenti non sarebbe stata facile da effettuare.\r\nNonostante ciò il corteo del 22 gennaio ha avuto grande successo, nonostante la repressione e le denunce.\r\nOggi i media tentano una criminalizzazione del Rog, puntando su questioni strutturali (amianto e residui di lavorazione nocivi) ben note e alle quali, durante i lunghi anni di abbandono, l’amministrazione cittadina, proprietaria dei locali, non ha mai voluto porre rimedio. Non solo accusano di furto e di spaccio gli occupanti, per le biciclette recuperate e per le siringhe nuove, che venivano distribuite ai tossici, nell’ambito di un progetto di riduzione del danno.\r\nCe ne ha parlato Matej, un compagno della Federazione Anarchica Slovena.\r\n\r\nUccisa due volte. 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Vicinissima al centro storico di Lubiana, è al centro di processi di gentrification, che oggi l’amministrazione di “sinistra”, guidata dal sindaco Jancovic travestono in vari modi, per spezzare l’ampio fronte di solidarietà intorno a Rog.\r\nL’amministrazione ha profittato della difficoltà imposte dal lockdown imposto in Slovenia per il Covid, per lanciare un’operazione di sgombero, che altrimenti non sarebbe stata facile da effettuare.\r\nNonostante ciò il corteo del 22 gennaio ha avuto grande successo, nonostante la repressione e le denunce.\r\nOggi i media tentano una criminalizzazione del Rog, puntando su questioni strutturali (amianto e residui di lavorazione nocivi) ben note e alle quali, durante i lunghi anni di abbandono, l’amministrazione cittadina, proprietaria dei locali, non ha mai voluto porre rimedio. 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La narrazione distorta dell’ennesimo \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark>o\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 11 febbraio\r\nore 16 in via Po 16\r\npunto info antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nSabato 13 febbraio (se piovesse si sposta al primo sabato di bel tempo)\r\ngiornata di informazione e lotta antimilitarista\r\nore 15,30 in piazza Castello\r\nintervento di Alessio Lega e Guido Baldoni su De André e canzoniere antimilitarista\r\n#antimilitarista13F\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nriunioni ad orario variabile in queste settimane\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/ \r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":557,"snippet":558,"value":558},[427],"Anarres del 29 gennaio. Guerra ai poveri o guerra al covid? Rog. Sgombero e gentrification. \u003Cmark>Femminicidi\u003C/mark> negati...",[560,562],{"field":100,"matched_tokens":561,"snippet":558,"value":558},[427],{"field":92,"matched_tokens":563,"snippet":554,"value":555},[20],{"best_field_score":507,"best_field_weight":508,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":49,"score":565,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":49},"578730123365187705",{"document":567,"highlight":579,"highlights":583,"text_match":505,"text_match_info":586},{"comment_count":49,"id":568,"is_sticky":49,"permalink":569,"podcastfilter":570,"post_author":362,"post_content":571,"post_date":572,"post_excerpt":55,"post_id":568,"post_modified":573,"post_thumbnail":574,"post_title":575,"post_type":412,"sort_by_date":576,"tag_links":577,"tags":578},"51326","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-7-dicembre-gli-invisibili-il-tav-e-il-suo-mondo-lo-sguardo-ambientalista-femminicidi-alexis-e-i-sette-della-thyssen-la-criminalita-del-potere/",[362],"Abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale sul pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/2018-12-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nGli invisibili. Le migrazioni e i migranti sono narrati e finiscono con il narrarsi secondo stereotipi costruiti dai paesi post coloniali per negare le proprie responsabilità nel processo migratorio. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger di origine cabila.\r\n\r\nContro il Tav e il suo mondo\r\n\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo. Alla vigilia della manifestazione dell’8 dicembre a Torino ne abbiamo discusso con Stefano Boni, antropologo, docente all’università di Modena e Reggio Emilia\r\n\r\nLucia Perez, uccisa due volte. Femministe in piazza in Argentina e, anche, a Torino\r\n\r\nLa criminalità del potere. Riflessioni sulla violenza di stato e capitale nell’anniversario dell’assassinio di Alexis Grigoropulos e dei sette operai della Thyssen Krupp\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 14 dicembre\r\na cinePalermo46 \r\nore 21 proiezione di Brian di Nazareth dei Monty Python\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 21 dicembre \r\nCena antinatalizia\r\nalle 20 alla FAT in corso Palermo 46.\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito: ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno.\r\nPrenotazioni: mail: fai_torino@autistici.org \r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nUomini o lupi?\r\nL'anarchia ai tempi della peste\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 1 febbraio\r\nTaser, galera e pistoleros\r\nDispositivi securitari e leggi di guerra\r\nIncontro con Robertino Barbieri di Psychoattiva\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","12 Dicembre 2018","2018-12-12 19:44:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/IMG-20181208-WA0064-200x110.jpg","Anarres del 7 dicembre. 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In un intenso dibattito, con testimonianze e analisi , si è discusso dei vari aspetti che alimentano questa spirale nella regione latinoamericana, utilizzando una prospettiva ampia che ingloba la geopolitica, le migrazioni, i femminicidi e la protezione dell’ambiente. Il punto di partenza lo offre InSight Crime, che nel suo report regionale riferito all’anno scorso spiega che “nel 2023 in America Latina e nei Caraibi sono state uccise almeno 117.492 persone, con un tasso di omicidi di 20 ogni 100.000 abitanti.\r\n\r\nLa violenza nel continente latinoamericano è agita da molti attori fra i quali anche le forze repressive degli stati al soldo degli interessi dominanti , dai narcotrafficanti che ampliano i loro interessi anche nel traffico degli esseri umani gestendo i processi di migrazione e colpendo i soggetti vulnerabili, aumentano i casi di femminicidio e di violenza contro le donne conseguenza di una organizzazione della società biecamente maschilista ,si colpiscono i difensori dei diritti umani e coloro che tra le comunità native difendono i territori dalle politiche estrattiviste.\r\n\r\nNon sono mancate le riflessioni sulla “Bukelizzazione” della regione e su quanto si stia vivendo nel Salvador , dove il presidente Bukele mantiene da due anni il paese in stato di eccezione. Anche in Ecuador si registra il risultato della consultazione del 21 aprile scorso, voluta dal presidente ecuadoriano Daniel Noboa , dove la maggioranza dei votanti ha deciso di autorizzare le forze armate ad ampliare il loro raggio d’azione per pacificare con le armi il paese diventato snodo continentale del traffico di cocaina nel continente.\r\n\r\nSi parla anche del processo colombiano dove il presidente Petro incontra difficoltà nello sviluppo del suoi piano di pace totale , venendo meno le riforme strutturali promesse in campagna elettorale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/bastioni-020524-battistessa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Edoardo Baldaro analista e conoscitore della regione parliamo del Sahel e in paritcolare del Niger dove la giunta al potere ha invitato i militari americani ad andarsene da una delle basi piu' importante della regione , dopo la partenza dei francesi rimane quale unica forza militare occidentale , il contingente italiano della missione \"Misin \" composta da circa 450 militari che al momento dopo la visita del capo dei servizi segreti italiani rimarrà sul posto in coabitazione con il contigente russo che è arrivato in Niger.\r\n\r\nApprofondiamo la natura del posizionamento delle giunte militari arrivate al potere in Sahel rispetto alla ridefinizione globale degli schieramenti in corso ,constatando un attitudine disincantata che riposiziona questi paesi come soggetti attivi e non più condizionati dai governi dei paesi ex coloniali . Dove l'aspirazione all'indipendenza dai condizionamenti delle potenze coloniali ha la possibilità di esprimersi attraverso percorsi elettorali come in Senegal ,si manifesta una forte volontà di cambiamento da parte della società civile ,senza necessariamente passare attraverso putsch militari .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-EDOARDO-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Fabiana Triburgo avvocato e operatore legale in merito alla protezione internazionale ci occupiamo della richiesta che la Corte Penale Internazionale starebbe valutando riguardo l' incriminazione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra contro l’umanità commessi dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza . A differenza della Corte internazionale di giustizia che opera nei confronti degli stati ,la Corte penale internazionale puo' incriminare solo persone fisiche e nel caso specifico si è mossa \"motu proprio\" attraverso il procuratore generale Karim Khan .\r\n\r\nLa Palestina dal 2021 fa parte della Corte penale internazionale mentre nè Israele nè gli U.S.A. hanno sotoscritto la convenzione di Roma che nel 1998 istituiti' questo organismo , l'accusa di crimini di guerra si basa su evidenze rilevate dallo stesso procuratore Khan sul posto e da una precedente denuncia della Palestina che risale alle violenze israeliane nella Striscia di Gaza nel 2014 .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/BASTIONI-020524-FABIANA.mp3\"][/audio]","7 Maggio 2024","2024-05-07 19:24:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/05/2024- AMERICA LATINA VIOLENZA STRUTTURALE -SAHEL IL NIGER SFRATTA GLI AMERICANI ,GLI ITALIANI RIMANGONO-LA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE DI FRONTE AI CRIMINI DI ISRAELE.",1715109847,[600],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[602],"Bastioni di Orione",{"post_content":604},{"matched_tokens":605,"snippet":606,"value":607},[20],"la geopolitica, le migrazioni, i \u003Cmark>femminicidi\u003C/mark> e la protezione dell’ambiente. 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