","Torino. Libro e moschetto","post",1727198979,[60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/cascina-giaglione/","http://radioblackout.org/tag/egemonia-culturale/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/festival-giovani-adulti/","http://radioblackout.org/tag/la-scuola-in-guerra/","http://radioblackout.org/tag/propaganda-militarista/","http://radioblackout.org/tag/propaganda-nazionalista/",[19,21,15,29,23,25,27],{"post_content":69,"tags":76},{"matched_tokens":70,"snippet":74,"value":75},[71,72,73],"Festival","Giovani","Adulti”","scuole che è diretto il “\u003Cmark>Festival\u003C/mark> \u003Cmark>Giovani\u003C/mark> \u003Cmark>Adulti”\u003C/mark> dedicato a “Il corpo nel","La destra di governo si prefigge l’obiettivo di esercitare un’egemonia culturale diffusa. Non si limita a piazzare i propri uomini e donne a capo delle principali istituzioni culturali ma tenta concretamente di indottrinare bambini e bambine, ragazze e ragazzi delle scuole.\r\nEd è alle scuole che è diretto il “\u003Cmark>Festival\u003C/mark> \u003Cmark>Giovani\u003C/mark> \u003Cmark>Adulti”\u003C/mark> dedicato a “Il corpo nel mondo”, promosso dall’associazione “Fiori di Ciliegio” di Davide D’Agostino, consigliere di FdL a Ciriè, che ha ricevuto dalla Regione Piemonte 100.000 euro per l’iniziativa. Sul sito dell’associazione campeggia un murale dedicato a Yukio Mishima romanziere giapponese noto per un acceso nazionalismo e per il culto dell'imperatore. Mishima è un mito per i fascisti più raffinati.\r\nLo scorso anno “\u003Cmark>Giovani\u003C/mark> \u003Cmark>Adulti”\u003C/mark> si tenne in Barriera di Milano, quest’anno, dal 25 al 27 settembre, sbarca a Mirafiori alla cascina Giaglione, già roccaforte catto-dem, oggi terreno di conquista per gli amici di Maurizio Marrone, l’assessore regionale sceso in campo a difendere dalle (tardive) critiche del PD questa incursione militarista e nazionalista tra le ragazze e i ragazzi delle scuole di periferia.\r\nSebbene non tutti i relatori siano riconducibili alla destra tuttavia il militarismo ed il nazionalismo sono i piatti forti dell'iniziativa e chi non è allineato è una comoda foglia di fico. Non per caso Marrone usa gente come Moni Ovadia per minimizzare il reale focus del \u003Cmark>Festival\u003C/mark>.\r\nTra worshop e lezioni frontali viene messo in piedi un programma che evoca uno dei più celebri slogan della dittatura “Libro e moschetto fascista perfetto”. Vi segnaliamo le conferenze “La guerra spiegata ai ragazzi”, “Scuola di cavalleria”, “Anima e corpo”, “Il corpo della Santa”, “Il corpo della nazione”, “Maschi e femmine”. \r\nTra i partecipanti spiccano l’inetta ma fascistissima direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani, il prete omofobo di TikTok Ambrogio Mazzai.\r\nSenza dimenticare Renato Daretti, presidente dell’Associazione nazionale Incursori dell’Esercito.\r\nLa Cub Scuola Università e Ricerca di Torino ha invitato le insegnanti e gli insegnanti a denunciare questa scelta, a rifiutarsi di portarvi le proprie classi, a proporre una cultura radicalmente diversa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della Cub Scuola\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/2024-09-24-cosimo-giovani-adulti.mp3\"][/audio]",[77,79,81,83,89,91,93],{"matched_tokens":78,"snippet":19},[],{"matched_tokens":80,"snippet":21},[],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":88},[85,86,87],"festival","giovani","adulti","\u003Cmark>festival\u003C/mark> \u003Cmark>giovani\u003C/mark> \u003Cmark>adulti\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":23},[],{"matched_tokens":92,"snippet":25},[],{"matched_tokens":94,"snippet":27},[],[96,102],{"field":34,"indices":97,"matched_tokens":99,"snippets":101},[98],3,[100],[85,86,87],[88],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":74,"value":75},"post_content",[71,72,73],1736172819517538300,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":109,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,"1736172819517538410",{"document":111,"highlight":128,"highlights":144,"text_match":155,"text_match_info":156},{"cat_link":112,"category":113,"comment_count":46,"id":114,"is_sticky":46,"permalink":115,"post_author":49,"post_content":116,"post_date":117,"post_excerpt":52,"post_id":114,"post_modified":118,"post_thumbnail":119,"post_thumbnail_html":120,"post_title":121,"post_type":57,"sort_by_date":122,"tag_links":123,"tags":127},[43],[45],"92938","http://radioblackout.org/2024/10/festival-resistenze-verdi-a-torino/","Il primo Festival organizzato a Torino dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, un momento di incontro per costruire un punto di vista comune e alleanze tra comitati territoriali.\r\n\r\nUn’occasione per confrontarsi, approfondire le tematiche che riguardano la tutela del territorio, la difesa degli alberi e degli spazi verdi in città, per costruire un punto di vista comune capace di rompere la narrazione delle amministrazioni e fare fronte comune in risposta alle scelte scellerate di gestione del territorio.\r\n\r\nRilanciamo di seguito le iniziative:\r\n\r\nUna mostra unica nel suo genere: La mostra “L’albero” – in questa sua seconda edizione – raccoglie i disegni realizzati grazie al coinvolgimento attivo di artisti, studenti e insegnanti del Primo Liceo Artistico e i cittadini di Torino; in otto presidi artistici nei quartieri di Vanchiglietta e San Donato e al Parco del Meisino (organizzati dal gruppo AlberArte del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio), bambini, adulti, anziani, giovani hanno creato oltre 300 pezzi unici. La visita è possibile negli spazi dello Sporting Dora, Corso Umbria 83\r\n\r\nDue appuntamenti di approfondimento:\r\n\r\nVENERDI 25 OTTOBRE ORE 15.30 presso Sporting Dora, corso Umbria 83\r\n\r\nDibattito “Salute, sicurezza e democrazia: quali possibilità per difendere i territori?” Intervengono ISDE, Daniele Zanzi, agronomo e Dario Padovan, docente di Sociologia Università di Torino\r\n\r\nSABATO 26 OTTOBRE ORE 16 presso Parrocchia Santa Croce, piazza Fontanesi\r\n\r\nTavola Rotonda “Per intensificare le lotte per la giustizia sociale ed ecologica in città” modera Vittorio Martone, docente di Sociologia Università di Torino\r\n\r\nL’invito a partecipare è aperto a tutta la cittadinanza, sia comitati che singoli che intendono attivarsi su questi temi\r\n\r\nAscolta la diretta con Elena del Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Festival-resistenze-verdi-2024_10_24_2024.10.24-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n ","24 Ottobre 2024","2024-10-24 16:10:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-212x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-212x300.png 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-724x1024.png 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-768x1086.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1-1086x1536.png 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Proposta-3-LANCIO-FESTIVAL-1.png 1414w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Festival (r)Esistenze Verdi a Torino",1729782672,[124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/comitato-salviamo-gli-alberi/","http://radioblackout.org/tag/ecologia/","http://radioblackout.org/tag/festival-resistenze-verdi/",[33,17,31],{"post_content":129,"post_title":133,"tags":136},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[87,86],"alberi di corso Belgio), bambini, \u003Cmark>adulti\u003C/mark>, anziani, \u003Cmark>giovani\u003C/mark> hanno creato oltre 300 pezzi","Il primo \u003Cmark>Festival\u003C/mark> organizzato a Torino dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, un momento di incontro per costruire un punto di vista comune e alleanze tra comitati territoriali.\r\n\r\nUn’occasione per confrontarsi, approfondire le tematiche che riguardano la tutela del territorio, la difesa degli alberi e degli spazi verdi in città, per costruire un punto di vista comune capace di rompere la narrazione delle amministrazioni e fare fronte comune in risposta alle scelte scellerate di gestione del territorio.\r\n\r\nRilanciamo di seguito le iniziative:\r\n\r\nUna mostra unica nel suo genere: La mostra “L’albero” – in questa sua seconda edizione – raccoglie i disegni realizzati grazie al coinvolgimento attivo di artisti, studenti e insegnanti del Primo Liceo Artistico e i cittadini di Torino; in otto presidi artistici nei quartieri di Vanchiglietta e San Donato e al Parco del Meisino (organizzati dal gruppo AlberArte del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio), bambini, \u003Cmark>adulti\u003C/mark>, anziani, \u003Cmark>giovani\u003C/mark> hanno creato oltre 300 pezzi unici. La visita è possibile negli spazi dello Sporting Dora, Corso Umbria 83\r\n\r\nDue appuntamenti di approfondimento:\r\n\r\nVENERDI 25 OTTOBRE ORE 15.30 presso Sporting Dora, corso Umbria 83\r\n\r\nDibattito “Salute, sicurezza e democrazia: quali possibilità per difendere i territori?” Intervengono ISDE, Daniele Zanzi, agronomo e Dario Padovan, docente di Sociologia Università di Torino\r\n\r\nSABATO 26 OTTOBRE ORE 16 presso Parrocchia Santa Croce, piazza Fontanesi\r\n\r\nTavola Rotonda “Per intensificare le lotte per la giustizia sociale ed ecologica in città” modera Vittorio Martone, docente di Sociologia Università di Torino\r\n\r\nL’invito a partecipare è aperto a tutta la cittadinanza, sia comitati che singoli che intendono attivarsi su questi temi\r\n\r\nAscolta la diretta con Elena del Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Festival-resistenze-verdi-2024_10_24_2024.10.24-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n ",{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":135},[71],"\u003Cmark>Festival\u003C/mark> (r)Esistenze Verdi a Torino",[137,139,141],{"matched_tokens":138,"snippet":33},[],{"matched_tokens":140,"snippet":17},[],{"matched_tokens":142,"snippet":143},[85],"\u003Cmark>festival\u003C/mark> resistenze verdi",[145,147,150],{"field":103,"matched_tokens":146,"snippet":131,"value":132},[87,86],{"field":148,"matched_tokens":149,"snippet":135,"value":135},"post_title",[71],{"field":34,"indices":151,"matched_tokens":152,"snippets":154},[38],[153],[85],[143],1733921019703328800,{"best_field_score":157,"best_field_weight":158,"fields_matched":98,"num_tokens_dropped":46,"score":159,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},"2216192770048",14,"1733921019703328883",6645,{"collection_name":57,"first_q":29,"per_page":162,"q":29},6,5,{"facet_counts":165,"found":200,"hits":201,"out_of":324,"page":14,"request_params":325,"search_cutoff":35,"search_time_ms":199},[166,176],{"counts":167,"field_name":174,"sampled":35,"stats":175},[168,170,172],{"count":14,"highlighted":169,"value":169},"anarres",{"count":14,"highlighted":171,"value":171},"RADIO KALAKUTA",{"count":14,"highlighted":173,"value":173},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":98},{"counts":177,"field_name":34,"sampled":35,"stats":198},[178,180,182,184,186,188,190,192,194,196],{"count":14,"highlighted":179,"value":179},"rom",{"count":14,"highlighted":181,"value":181},"londra",{"count":14,"highlighted":183,"value":183},"appendino",{"count":14,"highlighted":185,"value":185},"baraccopoli",{"count":14,"highlighted":187,"value":187},"decoro urbano",{"count":14,"highlighted":189,"value":189},"granfall tower",{"count":14,"highlighted":191,"value":191},"voci antropocene",{"count":14,"highlighted":193,"value":193},"strage di classe",{"count":14,"highlighted":195,"value":195},"esercitazioni nato",{"count":14,"highlighted":197,"value":197},"piazza santa giulia",{"total_values":199},17,4,[202,231,258,301],{"document":203,"highlight":219,"highlights":224,"text_match":227,"text_match_info":228},{"comment_count":46,"id":204,"is_sticky":46,"permalink":205,"podcastfilter":206,"post_author":207,"post_content":208,"post_date":209,"post_excerpt":52,"post_id":204,"post_modified":210,"post_thumbnail":211,"post_title":212,"post_type":213,"sort_by_date":214,"tag_links":215,"tags":217},"87034","http://radioblackout.org/podcast/radio-kalakuta-05-02-2024/",[171],"radiokalakuta"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/RADIO-KALAKUTA-050224.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata racconta del festival musicale \"Sauti za Busara \" ,il suono della saggezza in swahili, che si tiene tutti gli anni a Zanzibar e ha raggiunto la ventunesima edizione. Esploriamo la line up degli artisti che offrono una visione della scena musicale non solo dell'Africa orientale ma di tante parti del continente presentando artisti affermati e giovani emergenti.\r\n\r\nSauti za Busara è un festival non solo musicale perchè affronta anche i temi dei diritti delle donne,la questione ambientale ,il diritto all'accesso all'istruzione ed è strettamente collegato con il tessuto sociale dell'isola e in sintonia con le sue comunità.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.musicinafrica.net/gig-guide/sauti-za-busara-2024\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","6 Febbraio 2024","2024-02-06 16:13:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/SAUTI-ZA-BUSARA-200x110.jpg","RADIO KALAKUTA 05/02/2024","podcast",1707236031,[216],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[218],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":220},{"matched_tokens":221,"snippet":222,"value":223},[86,85],"continente presentando artisti affermati e \u003Cmark>giovani\u003C/mark> emergenti.\r\n\r\nSauti za Busara è un \u003Cmark>festival\u003C/mark> non solo musicale perchè affronta"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/RADIO-KALAKUTA-050224.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nRadio Kalakuta in questa puntata racconta del \u003Cmark>festival\u003C/mark> musicale \"Sauti za Busara \" ,il suono della saggezza in swahili, che si tiene tutti gli anni a Zanzibar e ha raggiunto la ventunesima edizione. Esploriamo la line up degli artisti che offrono una visione della scena musicale non solo dell'Africa orientale ma di tante parti del continente presentando artisti affermati e \u003Cmark>giovani\u003C/mark> emergenti.\r\n\r\nSauti za Busara è un \u003Cmark>festival\u003C/mark> non solo musicale perchè affronta anche i temi dei diritti delle donne,la questione ambientale ,il diritto all'accesso all'istruzione ed è strettamente collegato con il tessuto sociale dell'isola e in sintonia con le sue comunità.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.musicinafrica.net/gig-guide/sauti-za-busara-2024\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[225],{"field":103,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[86,85],1157451470635794400,{"best_field_score":229,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":230,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"2211897475072","1157451470635794545",{"document":232,"highlight":246,"highlights":251,"text_match":254,"text_match_info":255},{"comment_count":46,"id":233,"is_sticky":46,"permalink":234,"podcastfilter":235,"post_author":236,"post_content":237,"post_date":238,"post_excerpt":52,"post_id":233,"post_modified":239,"post_thumbnail":240,"post_title":241,"post_type":213,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":245},"56547","http://radioblackout.org/podcast/da-venaus-a-madrid-vocidallantropocene-6-9-12-19/",[173],"antropocenici","Domenica 8 dicembre, come avviene ormai da 15 anni, il movimento No Tav attraversa le strade e i campi che furono teatro della prima grande vittoria del movimento, nell'ormai lontano e mitico 2005: la riconquista dei terreni destinate secondo progetto a diventare il cantiere di inizio dell'opera contestata, poi trasformato nella borgata 8 dicembre, sede di un presidio di lotta e del Festival ad Alta Felicità che da quattro anni vede centinaia di artisti esibirsi di fronte a migliaia di partecipanti. Una giornata non solo di celebrazione ma anche e soprattutto di lotta, come dimostra l'attualissima contraddizione che il movimento rappresenta per l'avvicendarsi dei governi di ogni colore e sfumatura. Aspetto centrale della manifestazione di quest'anno, la connessione col tema climatico e la partecipazione di moltissimi e moltissime giovani di Friday for Future. (Reportage di voci e cori dalla manifestazione di domenica).\r\nA Madrid è invece ancora in corso la Cop 25, edizione scandita da colloqui che faticano a trovare terreni di intesa, dove si ripropone il 'carbon trading' come metodo di contenimento delle emissioni di CO2, mentre si danno poche risposte agli appelli dei movimenti sul tema scottante e in prospettiva sempre più urgente dei profughi climatici.Parallelamente è partita la Cumbre Social, contro-vertice della società civile svoltosi presso la Universidad Complutense de Madrid con conferenze, incontri, tavole rotonde e assemblee con l'obiettivo di denunciare l’inazione dei governi e fornire uno sguardo alternativo sulla crisi climatica e sulle sue soluzioni. (Ne abbiamo parlato con Cecilia erba di Asud onlus).\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/voci_6a_puntata.mp3\"][/audio]","12 Dicembre 2019","2019-12-12 08:53:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/DSC0884-200x110.jpg","Da Venaus a Madrid - Voci dall'Antropocene #6 - 9/12/19",1576140780,[244],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[191],{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[71],"presidio di lotta e del \u003Cmark>Festival\u003C/mark> ad Alta Felicità che da","Domenica 8 dicembre, come avviene ormai da 15 anni, il movimento No Tav attraversa le strade e i campi che furono teatro della prima grande vittoria del movimento, nell'ormai lontano e mitico 2005: la riconquista dei terreni destinate secondo progetto a diventare il cantiere di inizio dell'opera contestata, poi trasformato nella borgata 8 dicembre, sede di un presidio di lotta e del \u003Cmark>Festival\u003C/mark> ad Alta Felicità che da quattro anni vede centinaia di artisti esibirsi di fronte a migliaia di partecipanti. Una giornata non solo di celebrazione ma anche e soprattutto di lotta, come dimostra l'attualissima contraddizione che il movimento rappresenta per l'avvicendarsi dei governi di ogni colore e sfumatura. Aspetto centrale della manifestazione di quest'anno, la connessione col tema climatico e la partecipazione di moltissimi e moltissime \u003Cmark>giovani\u003C/mark> di Friday for Future. (Reportage di voci e cori dalla manifestazione di domenica).\r\nA Madrid è invece ancora in corso la Cop 25, edizione scandita da colloqui che faticano a trovare terreni di intesa, dove si ripropone il 'carbon trading' come metodo di contenimento delle emissioni di CO2, mentre si danno poche risposte agli appelli dei movimenti sul tema scottante e in prospettiva sempre più urgente dei profughi climatici.Parallelamente è partita la Cumbre Social, contro-vertice della società civile svoltosi presso la Universidad Complutense de Madrid con conferenze, incontri, tavole rotonde e assemblee con l'obiettivo di denunciare l’inazione dei governi e fornire uno sguardo alternativo sulla crisi climatica e sulle sue soluzioni. (Ne abbiamo parlato con Cecilia erba di Asud onlus).\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/voci_6a_puntata.mp3\"][/audio]",[252],{"field":103,"matched_tokens":253,"snippet":249,"value":250},[71],1155199671761633300,{"best_field_score":256,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":257,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"1112386306048","1155199671761633393",{"document":259,"highlight":292,"highlights":297,"text_match":254,"text_match_info":300},{"comment_count":46,"id":260,"is_sticky":46,"permalink":261,"podcastfilter":262,"post_author":169,"post_content":263,"post_date":264,"post_excerpt":52,"post_id":260,"post_modified":265,"post_thumbnail":266,"post_title":267,"post_type":213,"sort_by_date":268,"tag_links":269,"tags":285},"42624","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-giugno-le-nuove-frontiere-del-controllo-urbano-movida-proibizionismo-polizia-fascisti-e-amministrazione-a-5stelle-contro-i-rom-strage-di-classe-e-di-stato-a-londra-esercitazioni/",[169],"Come ogni venerdì, anche il 23 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, la nostra navicella è scesa su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 06 23 anarres1\r\n\r\n2017 06 23 anarres2\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\nBuona parte della puntata è stata dedicata alla città, attraversata da dispositivi di controllo sempre più sofisticati, dove la messa a valore di numerose aree urbane passa dall'eliminazione delle presenze, scomode, ingombranti, indesiderabili. Indecorose. I poveri, gli immigrati, i rom. Ma non solo. Il controllo, anche armato, si estende dalle periferie al centro, investendo settori sociali nuovi. Studenti, giovani lavoratori che attraversano lo spazio urbano, senza spendere troppo, ridisegnando i luoghi e producendo, nei fatti se non nelle intenzioni, un uso della città non riducibile all'universo della merce.\r\n\r\nVi abbiamo proposto quindi quattro diverse approcci e tematiche. Al centro l'estate torinese, ma Torino è solo uno dei tanti luoghi dove le leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione sperimentano la loro efficacia. \r\n- Le nuove frontiere del controllo urbano. Con Stefano Boni, antropologo, docente all'università di Modena e Reggio Emilia\r\n \r\n- Movida e proibizionismo. L'ordinanza di Appendino contro la movida dei poveri. Un'operazione moralista e di “classe”, finita con le cariche di polizia in piazza Santa Giulia.\r\n \r\n- Grenfall Tower: una strage di classe, una strage di Stato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione. \r\n \r\n- Fascisti e amministrazione contro i baraccati di strada Aeroporto e via Germagnano. La lotta di antirazzisti e anarchici \r\n \r\nAbbiamo concluso la puntata con una diretta, con Guido Coraddu, dalla Sardegna sulle prossime manovre della NATO e le lotte antimilitariste nell'isola.\r\n\r\nEd un occhio ai prossimi appuntamenti di lotta a Torino e dintorni:\r\n\r\nSabato 24 giugno\r\nal Balon ore 10,30\r\nVolantinaggio sugli attacchi fascisti e lo sgombero a 5 Stelle dei baraccati di via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\nDomenica 25 giugno\r\nal Perlanera di Alessandria\r\nvia Tiziano Vecellio 2\r\nFestival del Canto anarchico dalle 16 alle 23,30\r\nMartedì 4 luglio\r\nore 21\r\nassemblea antimilitarista\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Giugno 2017","2018-10-17 22:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/militari-napoli-638x425-200x110.jpg","Anarres del 23 giugno. Le nuove frontiere del controllo urbano, movida, proibizionismo, polizia, fascisti e amministrazione a 5Stelle contro i rom, strage di classe e di Stato a Londra, esercitazioni militari in Sardegna...",1498235400,[270,271,272,273,274,275,276,277,278,279,280,281,282,283,284],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/citta/","http://radioblackout.org/tag/decoro-urbano/","http://radioblackout.org/tag/esercitazioni-nato/","http://radioblackout.org/tag/granfall-tower/","http://radioblackout.org/tag/londra/","http://radioblackout.org/tag/piazza-santa-giulia/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[286,183,185,287,187,195,189,181,197,288,179,289,193,290,291],"antimilitarismo","città","proibizionismo","sardegna","strage di stato","torino",{"post_content":293},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[86],"investendo settori sociali nuovi. Studenti, \u003Cmark>giovani\u003C/mark> lavoratori che attraversano lo spazio","Come ogni venerdì, anche il 23 giugno, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, la nostra navicella è scesa su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n2017 06 23 anarres1\r\n\r\n2017 06 23 anarres2\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\nBuona parte della puntata è stata dedicata alla città, attraversata da dispositivi di controllo sempre più sofisticati, dove la messa a valore di numerose aree urbane passa dall'eliminazione delle presenze, scomode, ingombranti, indesiderabili. Indecorose. I poveri, gli immigrati, i rom. Ma non solo. Il controllo, anche armato, si estende dalle periferie al centro, investendo settori sociali nuovi. Studenti, \u003Cmark>giovani\u003C/mark> lavoratori che attraversano lo spazio urbano, senza spendere troppo, ridisegnando i luoghi e producendo, nei fatti se non nelle intenzioni, un uso della città non riducibile all'universo della merce.\r\n\r\nVi abbiamo proposto quindi quattro diverse approcci e tematiche. Al centro l'estate torinese, ma Torino è solo uno dei tanti luoghi dove le leggi sulla sicurezza urbana e l'immigrazione sperimentano la loro efficacia. \r\n- Le nuove frontiere del controllo urbano. Con Stefano Boni, antropologo, docente all'università di Modena e Reggio Emilia\r\n \r\n- Movida e proibizionismo. L'ordinanza di Appendino contro la movida dei poveri. Un'operazione moralista e di “classe”, finita con le cariche di polizia in piazza Santa Giulia.\r\n \r\n- Grenfall Tower: una strage di classe, una strage di Stato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione. \r\n \r\n- Fascisti e amministrazione contro i baraccati di strada Aeroporto e via Germagnano. La lotta di antirazzisti e anarchici \r\n \r\nAbbiamo concluso la puntata con una diretta, con Guido Coraddu, dalla Sardegna sulle prossime manovre della NATO e le lotte antimilitariste nell'isola.\r\n\r\nEd un occhio ai prossimi appuntamenti di lotta a Torino e dintorni:\r\n\r\nSabato 24 giugno\r\nal Balon ore 10,30\r\nVolantinaggio sugli attacchi fascisti e lo sgombero a 5 Stelle dei baraccati di via Germagnano e strada dell'Aeroporto\r\nDomenica 25 giugno\r\nal Perlanera di Alessandria\r\nvia Tiziano Vecellio 2\r\n\u003Cmark>Festival\u003C/mark> del Canto anarchico dalle 16 alle 23,30\r\nMartedì 4 luglio\r\nore 21\r\nassemblea antimilitarista\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[298],{"field":103,"matched_tokens":299,"snippet":295,"value":296},[86],{"best_field_score":256,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":257,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},{"document":302,"highlight":315,"highlights":320,"text_match":254,"text_match_info":323},{"comment_count":46,"id":303,"is_sticky":46,"permalink":304,"podcastfilter":305,"post_author":306,"post_content":307,"post_date":308,"post_excerpt":52,"post_id":303,"post_modified":309,"post_thumbnail":310,"post_title":311,"post_type":213,"sort_by_date":312,"tag_links":313,"tags":314},"31160","http://radioblackout.org/podcast/urla-tu-che-fischio-io-breve-storia-di-come-siamo-arrivati-a-lubiana/",[],"outsidermusic","Storia\r\nDa un collettivo di improvvisatori di Nancy partì qualche anno fa l'idea di allargare un contagio sotterraneo capace di propagarsi all'infinito nelle forme più varie.\r\nLe spore presto si diffondono, trovando un fertile terreno di coltura nei circuiti più off e sperimentalistici. Cambiano i nomi ma il sugo è lo stesso: nasce così a Berlino l'esperienza Multiversal, inizialmente una sala prove poi sigla per diversi concerti in giro per la città ed infine, a inizio 2014, debutta con Multiversal Marathon (11 giorni di concerti in diverse location della città).\r\nLa commistione tra curiosità pura e auto-generatività infonde forza ad un nucleo non individuabile ormai più geograficamente che decide finalmente di uscire allo scoperto e replicare la maratona in diversi paesi. Inseguendo l'idea di un \"ready made tour\" a carovana, Multiversal si spinge fino in Danimarca e Norvegia, per poi atterrare a Napoli. Ecco perchè si riparte tra pochi giorni con l'Europa da conquistare.\r\nAlle spalle di tutto un briciolo di filosofia comunitarista, spirito dell'avventura e desiderio di diffondersi il più possibile con i meccanismi di cui sopra.\r\nIn poco tempo alla carovana si aggiungono uomini, donne, idee, cavi di rame e un qualche migliaio di chili di soundsystem.\r\nSiamo all'incrocio tra performance, impro, rave e presa bene da freak show. Abbiamo mutato le abitudini auricolari e ora, zaino in spalla partiamo per lubiana. Già: dal 1 al 7 settembre c'è il multislow e radioblackout sarà presente con i suoi migliori cronisti per raccontare in diretta i giochi senza frontiere del noise. Ecco perchè e percome.\r\n\r\nOrizzontale\r\nUna delle cose che mi sono piaciute fina da subito di questo \"movimento\" è che non ha capo nè coda.\r\nNè comandare nè essere comandati. Questo non significa caos. Postula ricchezza, interscambio, docilità nel farsi combinare. Ma anche coraggio, desiderio di scoprire cosa succede se premo questo tasto.\r\nCosa sarebbe stata la storia delle muutksiche improvvise senza questi nobili sentimenti? Se Peter Brotzmann non avesse fatto Machine Gun o se non vi fosse mai stata una sinfonia per un uomo solo ora forse saremmo un branco di zombie pappamolle che fanno la coda davanti ai conservatori, privi di spina dorsale come lumache, diretti dalla classifica di tv sorrisi e canzoni o di pitchfork, nella migliore delle ipotesi.\r\nFortunatamente le regole sono fatte per essere superate, se non vogliamo dire bruciate.\r\nEcco perchè in questo contesto va a farsi fottere anche l'idea di band, idea che già con il free andava scemando e che ormai si è disciolta completamente.\r\nNon esistono entità stabili, tutto può cambiare da un momento all'altro, generando corpi spuri che producono meccanismi non razionali di interazione sonora. Panta rei. Ma più come un virus che come un festival (per cui guai a chiamarli così).\r\n\r\nScatolette\r\nStandard a chi? Abbiamo deciso che siccome sarebbe estremamente noioso continuare a riprodurre da ciascuno strumento suoni di \"default\" ecco che è necessario procedere a scollegare, rimontare, saldare, scocciare, avvitare. Poi bisogna premere a caso e stare a vedere cosa succede.\r\nGiuro, anche la musique concrete è iniziata così, mescolando amatorialità da hobbisti e curiosità da bambini.\r\nE se questo lo metto qui anzichè qui?\r\nE' così che un trombone può diventare un treno e perfino un tupperware, opportunamente cablato potrà fungere da synth. Il riferimento non è più il negozio di strumenti musicali ma il mondo intero dove tutto può essere strumento.\r\nDa quando ho visto molti sostituire il \"soundcheck\" con una sessione di saldatura ho capito che ero nel posto giusto, tra coloro che resistono a mode, hits, rock e paccottiglie varie. E non solo: la customizzazione offre una possibilità unica che ha dato lustro a migliaia di camerette adolescenziali in tutto il mondo; questo rumore è mio, l'ho prodotto io fin dall'inizio, senza dover chiedere un effetto alla boss o dover studiare per anni un sintetizzatore modulare che mai potrò permettermi. Il montaggio e l'autocostruzione come pratiche di resistenza, l'autarchia di sottofondo e una dose di coraggio per i collegamenti elettrici. Potevamo forse non esserci?\r\n\r\nFruizione\r\nPer quelli con le orecchie vergini, per i pregiudiziosi, i saputi, i critici è meglio cambiare rotta. Dirigersi altrove. Magari proprio ritornare a considerare l'ippica, il cucito o la coltivazione di fragole in vaso.\r\nGià perchè la stessa curiosità del performer è richiesta all'ascoltatore. Che può perfino entrare nella rappresentazione, fino a modificarne un corso che sembrava inevitabile, ovvero preconfezionato. Questo il rock non lo capirà mai, ormai vecchio e sordo, con i suoi festival pieni di buttafuori, regole, aggressività, danaro e l'altalena straziante strofa-ritornello-strofa.\r\nTra i due (rock e non musica) non corre buon sangue per cui non sarò certo io a tentare di ricucirne i rapporti. Mettetevi i tappi e andate affanculo con tutti i vostri cd degli zeppelin (con tutto il rispetto).\r\nOriente estremo\r\nIn un certo senso anche i centri gravitazionali della cosiddetta musica pop si sono disassati con uno sbilanciamento inesorabile verso il misterioso oriente. Dalla Cina a Taiwan, Malesia, Hong Kong, Indonesia, Sumatra, per non dire nulla del Giappone, esiste un sottobosco brulicante e impenetrabile che è valso da esempio per molti colleghi al di qua della \"cortina di ferro\".\r\nNei regimi totalitari moderni (termine improprio ma non troppo se riferito ai luoghi ameni di cui sopra) non esiste che UNA musica, riconosciuta, vagliata e possibile. E non pensate che io stia parlando dell'URRSS prima del muro. L'ignoto fa paura ai controllori. Le possibilità cospirative di un branco di noisers cinesi sono, ovviamente pari allo zero assoluto, oggi come durante la rivoluzione culturale maoista, ma il pensiero unico è vigile come uno sbirro alla dogana e non ha intenzione di lasciar correre (pensate agli arresti di Hai Weiwei, innocuo fotografo punk cinese sul quale si è montata una storia incredibile, pe la gioia del diretto interessato, immagino almeno a livello di tornaconto pubblicitario ).\r\nNon potendo controllare però tutto, il sistema preferisce il contrattacco, la droga sintetica dei mostri da classifica, che benzinano uno starsystem internettaro fatto di rifiuti musicali (questi sì) nobilitati da schiere di lacchè merdosi che elogiano questo o quel nuovo talento della canzone. La cosa drammatica è che non succede solo con Rhyanna o Justin Bieber. Fanno così anche le etichette discografiche cosiddette \"Underground\", anche loro pienamente complici di un meccanismo tipicamente capitalista di aggressione del mercato. Cosa cazzo c'entra con quello che stavo dicendo? Già, le musiche dei margini, le non musiche o le musiche c.d di difficile ascolto vivono come sanguisughe alle spalle di questo universo cartonato e scintillante, ne succhieranno energie per poi riconvertirle in impulsi sonori ridigeriti, estremi atti di resistenza contro questo asfissiante paradigma del controllo assoluto, anche nei nostri gusti musicali. Per cui andate affanculo se il festival non lo fate ce lo facciamo noi e non solo in un alloggetto, ma prenderemo il mondo, ci mescoleremo così tanto che poi sarà impossibile scioglierci. E cari fottuti stronzi con il palato abraso e i gusti in fotocopia, vi diamo una possibilità per riscattarvi ma per farlo dovete saltare al di quà del muro, rinunciando alla passività come regola d'ascolto. Vi metterà in crisi all'inizio ma poi vi farete gli anticorpi e andrà tutto bene.\r\n\r\nUna sommaria conclusione\r\nNon c'è da stupirsi dunque dell'esistenza di musiche \"noise\" (Anche se ancora oggi fanno paura a moltissimi...); il rumore è come la violenza di cui parlava Burgess in Arancia Meccanica, è il desiderio di creare delle giovani generazioni oppresse (almeno nei posti dove questo si può oggettivamente fare) . Non potendo farlo in altri modi si procede a distruggere.\r\nMutatis mutandis questo significa nel nostro caso distruzione completa del paradigma performatore/pubblico. Distruzione seriale dello \"strumento\" convenzionalmente inteso. Ecco perchè i noisers, gli sperimentatori per me sono coraggiosi pirati, sempre pronti ad assaltare il mercantile di questo infra-mondo patinato per saccheggiare e ridistribuire.\r\n\r\nPartiremo per lubiana e vi terremo informati, comunque vada sarà un clamoroso insuccesso.\r\nqualche link per capirci di più (forse)\r\nhttp://reactionpowertrio.tumblr.com/\r\nhttp://multiversal.eu/multislow\r\nhttp://radiostudent.si/\r\nhttp://www.brainpussyfication.com/\r\nhttp://www.thenewnoise.it/lets-party-with-rpt/\r\n ","27 Agosto 2015","2018-10-17 22:09:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/rpt11-200x110.jpg","Urla tu che fischio io. Breve storia di come siamo arrivati a Lubiana",1440677301,[],[],{"post_content":316},{"matched_tokens":317,"snippet":318,"value":319},[85],"un virus che come un \u003Cmark>festival\u003C/mark> (per cui guai a chiamarli","Storia\r\nDa un collettivo di improvvisatori di Nancy partì qualche anno fa l'idea di allargare un contagio sotterraneo capace di propagarsi all'infinito nelle forme più varie.\r\nLe spore presto si diffondono, trovando un fertile terreno di coltura nei circuiti più off e sperimentalistici. Cambiano i nomi ma il sugo è lo stesso: nasce così a Berlino l'esperienza Multiversal, inizialmente una sala prove poi sigla per diversi concerti in giro per la città ed infine, a inizio 2014, debutta con Multiversal Marathon (11 giorni di concerti in diverse location della città).\r\nLa commistione tra curiosità pura e auto-generatività infonde forza ad un nucleo non individuabile ormai più geograficamente che decide finalmente di uscire allo scoperto e replicare la maratona in diversi paesi. Inseguendo l'idea di un \"ready made tour\" a carovana, Multiversal si spinge fino in Danimarca e Norvegia, per poi atterrare a Napoli. Ecco perchè si riparte tra pochi giorni con l'Europa da conquistare.\r\nAlle spalle di tutto un briciolo di filosofia comunitarista, spirito dell'avventura e desiderio di diffondersi il più possibile con i meccanismi di cui sopra.\r\nIn poco tempo alla carovana si aggiungono uomini, donne, idee, cavi di rame e un qualche migliaio di chili di soundsystem.\r\nSiamo all'incrocio tra performance, impro, rave e presa bene da freak show. Abbiamo mutato le abitudini auricolari e ora, zaino in spalla partiamo per lubiana. Già: dal 1 al 7 settembre c'è il multislow e radioblackout sarà presente con i suoi migliori cronisti per raccontare in diretta i giochi senza frontiere del noise. Ecco perchè e percome.\r\n\r\nOrizzontale\r\nUna delle cose che mi sono piaciute fina da subito di questo \"movimento\" è che non ha capo nè coda.\r\nNè comandare nè essere comandati. Questo non significa caos. Postula ricchezza, interscambio, docilità nel farsi combinare. Ma anche coraggio, desiderio di scoprire cosa succede se premo questo tasto.\r\nCosa sarebbe stata la storia delle muutksiche improvvise senza questi nobili sentimenti? Se Peter Brotzmann non avesse fatto Machine Gun o se non vi fosse mai stata una sinfonia per un uomo solo ora forse saremmo un branco di zombie pappamolle che fanno la coda davanti ai conservatori, privi di spina dorsale come lumache, diretti dalla classifica di tv sorrisi e canzoni o di pitchfork, nella migliore delle ipotesi.\r\nFortunatamente le regole sono fatte per essere superate, se non vogliamo dire bruciate.\r\nEcco perchè in questo contesto va a farsi fottere anche l'idea di band, idea che già con il free andava scemando e che ormai si è disciolta completamente.\r\nNon esistono entità stabili, tutto può cambiare da un momento all'altro, generando corpi spuri che producono meccanismi non razionali di interazione sonora. Panta rei. Ma più come un virus che come un \u003Cmark>festival\u003C/mark> (per cui guai a chiamarli così).\r\n\r\nScatolette\r\nStandard a chi? Abbiamo deciso che siccome sarebbe estremamente noioso continuare a riprodurre da ciascuno strumento suoni di \"default\" ecco che è necessario procedere a scollegare, rimontare, saldare, scocciare, avvitare. Poi bisogna premere a caso e stare a vedere cosa succede.\r\nGiuro, anche la musique concrete è iniziata così, mescolando amatorialità da hobbisti e curiosità da bambini.\r\nE se questo lo metto qui anzichè qui?\r\nE' così che un trombone può diventare un treno e perfino un tupperware, opportunamente cablato potrà fungere da synth. Il riferimento non è più il negozio di strumenti musicali ma il mondo intero dove tutto può essere strumento.\r\nDa quando ho visto molti sostituire il \"soundcheck\" con una sessione di saldatura ho capito che ero nel posto giusto, tra coloro che resistono a mode, hits, rock e paccottiglie varie. E non solo: la customizzazione offre una possibilità unica che ha dato lustro a migliaia di camerette adolescenziali in tutto il mondo; questo rumore è mio, l'ho prodotto io fin dall'inizio, senza dover chiedere un effetto alla boss o dover studiare per anni un sintetizzatore modulare che mai potrò permettermi. Il montaggio e l'autocostruzione come pratiche di resistenza, l'autarchia di sottofondo e una dose di coraggio per i collegamenti elettrici. Potevamo forse non esserci?\r\n\r\nFruizione\r\nPer quelli con le orecchie vergini, per i pregiudiziosi, i saputi, i critici è meglio cambiare rotta. Dirigersi altrove. Magari proprio ritornare a considerare l'ippica, il cucito o la coltivazione di fragole in vaso.\r\nGià perchè la stessa curiosità del performer è richiesta all'ascoltatore. Che può perfino entrare nella rappresentazione, fino a modificarne un corso che sembrava inevitabile, ovvero preconfezionato. Questo il rock non lo capirà mai, ormai vecchio e sordo, con i suoi \u003Cmark>festival\u003C/mark> pieni di buttafuori, regole, aggressività, danaro e l'altalena straziante strofa-ritornello-strofa.\r\nTra i due (rock e non musica) non corre buon sangue per cui non sarò certo io a tentare di ricucirne i rapporti. Mettetevi i tappi e andate affanculo con tutti i vostri cd degli zeppelin (con tutto il rispetto).\r\nOriente estremo\r\nIn un certo senso anche i centri gravitazionali della cosiddetta musica pop si sono disassati con uno sbilanciamento inesorabile verso il misterioso oriente. Dalla Cina a Taiwan, Malesia, Hong Kong, Indonesia, Sumatra, per non dire nulla del Giappone, esiste un sottobosco brulicante e impenetrabile che è valso da esempio per molti colleghi al di qua della \"cortina di ferro\".\r\nNei regimi totalitari moderni (termine improprio ma non troppo se riferito ai luoghi ameni di cui sopra) non esiste che UNA musica, riconosciuta, vagliata e possibile. E non pensate che io stia parlando dell'URRSS prima del muro. L'ignoto fa paura ai controllori. Le possibilità cospirative di un branco di noisers cinesi sono, ovviamente pari allo zero assoluto, oggi come durante la rivoluzione culturale maoista, ma il pensiero unico è vigile come uno sbirro alla dogana e non ha intenzione di lasciar correre (pensate agli arresti di Hai Weiwei, innocuo fotografo punk cinese sul quale si è montata una storia incredibile, pe la gioia del diretto interessato, immagino almeno a livello di tornaconto pubblicitario ).\r\nNon potendo controllare però tutto, il sistema preferisce il contrattacco, la droga sintetica dei mostri da classifica, che benzinano uno starsystem internettaro fatto di rifiuti musicali (questi sì) nobilitati da schiere di lacchè merdosi che elogiano questo o quel nuovo talento della canzone. La cosa drammatica è che non succede solo con Rhyanna o Justin Bieber. Fanno così anche le etichette discografiche cosiddette \"Underground\", anche loro pienamente complici di un meccanismo tipicamente capitalista di aggressione del mercato. Cosa cazzo c'entra con quello che stavo dicendo? Già, le musiche dei margini, le non musiche o le musiche c.d di difficile ascolto vivono come sanguisughe alle spalle di questo universo cartonato e scintillante, ne succhieranno energie per poi riconvertirle in impulsi sonori ridigeriti, estremi atti di resistenza contro questo asfissiante paradigma del controllo assoluto, anche nei nostri gusti musicali. Per cui andate affanculo se il \u003Cmark>festival\u003C/mark> non lo fate ce lo facciamo noi e non solo in un alloggetto, ma prenderemo il mondo, ci mescoleremo così tanto che poi sarà impossibile scioglierci. E cari fottuti stronzi con il palato abraso e i gusti in fotocopia, vi diamo una possibilità per riscattarvi ma per farlo dovete saltare al di quà del muro, rinunciando alla passività come regola d'ascolto. Vi metterà in crisi all'inizio ma poi vi farete gli anticorpi e andrà tutto bene.\r\n\r\nUna sommaria conclusione\r\nNon c'è da stupirsi dunque dell'esistenza di musiche \"noise\" (Anche se ancora oggi fanno paura a moltissimi...); il rumore è come la violenza di cui parlava Burgess in Arancia Meccanica, è il desiderio di creare delle \u003Cmark>giovani\u003C/mark> generazioni oppresse (almeno nei posti dove questo si può oggettivamente fare) . Non potendo farlo in altri modi si procede a distruggere.\r\nMutatis mutandis questo significa nel nostro caso distruzione completa del paradigma performatore/pubblico. Distruzione seriale dello \"strumento\" convenzionalmente inteso. Ecco perchè i noisers, gli sperimentatori per me sono coraggiosi pirati, sempre pronti ad assaltare il mercantile di questo infra-mondo patinato per saccheggiare e ridistribuire.\r\n\r\nPartiremo per lubiana e vi terremo informati, comunque vada sarà un clamoroso insuccesso.\r\nqualche link per capirci di più (forse)\r\nhttp://reactionpowertrio.tumblr.com/\r\nhttp://multiversal.eu/multislow\r\nhttp://radiostudent.si/\r\nhttp://www.brainpussyfication.com/\r\nhttp://www.thenewnoise.it/lets-party-with-rpt/\r\n ",[321],{"field":103,"matched_tokens":322,"snippet":318,"value":319},[85],{"best_field_score":256,"best_field_weight":158,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":257,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},6636,{"collection_name":213,"first_q":29,"per_page":162,"q":29},["Reactive",327],{},["Set"],["ShallowReactive",330],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f66Lio3BWbVFmNSvRyibuodIctK37gFfR5jvr9daLaN0":-1},true,"/search?query=festival+giovani+adulti"]