","Sabotare la guerra: il 18 maggio a Lecco corteo contro la Fiocchi Munizioni","post",1715610762,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/18-maggio/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/fiocchi-munizioni/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/lecco/","http://radioblackout.org/tag/sabotare-la-guerra/",[29,69,35,15,23,20],"corteo",{"post_content":71,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"Fiocchi","Munizioni","maggio un corteo contro la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>, azienda multinazionale produttrice di proiettili","Facciamo nostre queste parole, per esplicare che cosa intendiamo per guerra.\r\n\r\n\"Noi non siamo disposti ad ammettere che lo “stato di guerra” ufficialmente dichiarato dal potere statale sia indispensabile per individuare, denunciare ed attaccare una “situazione reale di guerra”. Lo Stato è strumento di sfruttamento e di morte, quindi è strumento di guerra. Dire Stato, significa dire guerra. Per convincersi di ciò, e per superare l’obiezione di chi ci accusa di facile massimalismo, basta pensare al fatto, ovvio, che non saranno il numero di morti, la specificità dei mezzi usati, il terreno dello scontro, lo scopo che i belligeranti si prefiggono, a determinare una differenza tra lo “stato di guerra” e lo “stato di pace”. Uccidere sistematicamente una decina di lavoratori al giorno sul posto di lavoro è fenomeno di guerra che soltanto dal punto di vista del numero differisce (per quanto ci riguarda) dai morti che a migliaia si rinvengono sul campo di battaglia. Sotto questo profilo non esiste possibilità di individuare una “situazione reale di pace” sotto il regime del capitale, ma soltanto un fittizio “stato di pace” che equivale, in pratica, ad una “situazione reale di guerra”\".\r\n\r\nA Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai sono morti a causa delle esalazioni tossiche all’interno dei cunicoli di sollevamento delle acque reflue, nella stessa giornata un operaio è morto in provincia di Treviso schiacciato da un camion. O ancora il crollo del cantiere Esselunga di Firenze, dove sono stati uccisi 5 operai, l'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi sull'appennino bolognese: a queste latitudini la strage capitalista miete in media tre lavoratori al giorno. E' chiaro che industriarsi per la morte è l'arte dello Stato moderno, per cui la guerra è un’attività che non caratterizza un periodo transitorio e circoscritto della sua esistenza. La specificità contemporanea è forse l'esplicitazione sfacciata di questa essenza.\r\n\r\nSe industria è guerra, lo è tanto sul fronte interno quanto su quello della guerra guerreggiata.\r\n\r\nA Lecco è stato chiamato per questo sabato 18 maggio un corteo contro la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>, azienda multinazionale produttrice di proiettili di vario calibro, produttrice di una città-mondo fatta per la guerra, dalla scuola, alla casa, alla fabbrica e nel contempo polverificio per il conflitto in Ucraina, per il genocidio perpetrato dallo Stato israeliano contro i palestinesi e non solo. La piccola provincia di Lecco lo scorso anno ha esportato verso tutto il mondo oltre 130 milioni di euro in armi e \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>, con un aumento di quasi il 50% negli ultimi due anni.\r\n\r\nDisarmiamo la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>. Il concentramento per il corteo del 18 maggio, è alle ore 14:00 in piazza Garibaldi, a Lecco. \r\nLa guerra comincia qui, è da qui che possiamo incepparla.\r\n\r\nNe parliamo con due compagni dell'Assemblea permanente contro le guerre di Lecco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/lecco-1.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":79,"value":79},[73,74],"Sabotare la guerra: il 18 maggio a Lecco corteo contro la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>",[81,83,85,90,92,94],{"matched_tokens":82,"snippet":29},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":89},[87,88],"fiocchi","munizioni","\u003Cmark>fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":15},[],{"matched_tokens":93,"snippet":23},[],{"matched_tokens":95,"snippet":20},[],[97,102,105],{"field":36,"indices":98,"matched_tokens":99,"snippets":101},[17],[100],[87,88],[89],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":79,"value":79},"post_title",[73,74],{"field":106,"matched_tokens":107,"snippet":75,"value":76},"post_content",[73,74],1157451471441625000,{"best_field_score":110,"best_field_weight":111,"fields_matched":112,"num_tokens_dropped":48,"score":113,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,3,"1157451471441625195",{"document":115,"highlight":136,"highlights":151,"text_match":159,"text_match_info":160},{"cat_link":116,"category":117,"comment_count":48,"id":118,"is_sticky":48,"permalink":119,"post_author":51,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":122,"post_id":118,"post_modified":123,"post_thumbnail":124,"post_thumbnail_html":125,"post_title":126,"post_type":59,"sort_by_date":127,"tag_links":128,"tags":133},[45],[47],"94876","http://radioblackout.org/2025/01/le-armi-italiane-finiscono-ai-coloni-in-cisgiordania/","Le armi italiane destinate al cosiddetto mercato civile privato costituiscono la maggior parte dell’export verso Israele di aziende come la Fiocchi o Beretta e riguarda soprattutto munizioni e armi non direttamente predisposte per lo specifico uso militare. Queste armi sono poi rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, tra cui i coloni. Non ci sono meccanismi di controllo della filiera e la liberalizzazione del possesso delle armi private da parte del ministro Ben Gvir ha consentito ai coloni nei territori occupati da Israele di armarsi liberamente. Questo imponente flusso di armi dall'Italia è stato monitorato da un'inchiesta pubblicata dalla rivista Altreconomia, che ha denunciato come l'Italia continui ad esportare armi e munizioni a uso “civile” in Israele, che vengono poi rivendute negli insediamenti illegali in un contesto di scarso controllo e crescente violenza contro i palestinesi. Queste armi non sono progettate per uso militare, ma possono essere acquistate da chiunque abbia una licenza. E in Israele, ottenere una licenza è diventato più facile che prenotare un tavolo al ristorante, basta dimostrare di aver frequentato tre corsi di tiro negli ultimi vent’anni e fare un colloquio telefonico. Con queste regole, in meno di tre mesi sono state presentate 300mila richieste. Aziende come Beretta e Fiocchi hanno una lunga tradizione nel rifornire il mercato israeliano. Armi Beretta e munizioni Fiocchi sono regolarmente presenti nei negozi e nei poligoni degli insediamenti illegali in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nel Golan siriano occupato.\r\n\r\nNe parliamo con l'autrice dell'inchiesta Elisa Brunelli.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-ALTRAECONOMIA.mp3\"][/audio]","20 Gennaio 2025","\"Il calibro dei coloni\" le armi italiane finiscono in mano ai coloni nei territori occupati.","2025-01-21 01:56:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/CISGIORDANIA-INFO-20012025.jpg 850w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LE ARMI ITALIANE FINISCONO AI COLONI IN CISGIORDANIA",1737400179,[129,130,131,132],"http://radioblackout.org/tag/armi/","http://radioblackout.org/tag/beretta-fiocchi/","http://radioblackout.org/tag/coloni/","http://radioblackout.org/tag/territori-occupati/",[134,33,25,135],"armi","Territori occupati",{"post_content":137,"tags":141},{"matched_tokens":138,"snippet":139,"value":140},[88,73],"mercato israeliano. Armi Beretta e \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> sono regolarmente presenti nei negozi","Le armi italiane destinate al cosiddetto mercato civile privato costituiscono la maggior parte dell’export verso Israele di aziende come la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> o Beretta e riguarda soprattutto \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> e armi non direttamente predisposte per lo specifico uso militare. Queste armi sono poi rivendute negli insediamenti illegali e acquistate da privati cittadini, tra cui i coloni. Non ci sono meccanismi di controllo della filiera e la liberalizzazione del possesso delle armi private da parte del ministro Ben Gvir ha consentito ai coloni nei territori occupati da Israele di armarsi liberamente. Questo imponente flusso di armi dall'Italia è stato monitorato da un'inchiesta pubblicata dalla rivista Altreconomia, che ha denunciato come l'Italia continui ad esportare armi e \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> a uso “civile” in Israele, che vengono poi rivendute negli insediamenti illegali in un contesto di scarso controllo e crescente violenza contro i palestinesi. Queste armi non sono progettate per uso militare, ma possono essere acquistate da chiunque abbia una licenza. E in Israele, ottenere una licenza è diventato più facile che prenotare un tavolo al ristorante, basta dimostrare di aver frequentato tre corsi di tiro negli ultimi vent’anni e fare un colloquio telefonico. Con queste regole, in meno di tre mesi sono state presentate 300mila richieste. Aziende come Beretta e \u003Cmark>Fiocchi \u003C/mark> hanno una lunga tradizione nel rifornire il mercato israeliano. Armi Beretta e \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> sono regolarmente presenti nei negozi e nei poligoni degli insediamenti illegali in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nel Golan siriano occupato.\r\n\r\nNe parliamo con l'autrice dell'inchiesta Elisa Brunelli.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-ALTRAECONOMIA.mp3\"][/audio]",[142,144,147,149],{"matched_tokens":143,"snippet":134},[],{"matched_tokens":145,"snippet":146},[73],"Beretta \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark>",{"matched_tokens":148,"snippet":25},[],{"matched_tokens":150,"snippet":135},[],[152,154],{"field":106,"matched_tokens":153,"snippet":139,"value":140},[88,73],{"field":36,"indices":155,"matched_tokens":156,"snippets":158},[22],[157],[73],[146],1157451471441100800,{"best_field_score":161,"best_field_weight":162,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":163,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,"1157451471441100914",{"document":165,"highlight":182,"highlights":187,"text_match":159,"text_match_info":190},{"cat_link":166,"category":167,"comment_count":48,"id":168,"is_sticky":48,"permalink":169,"post_author":51,"post_content":170,"post_date":171,"post_excerpt":54,"post_id":168,"post_modified":172,"post_thumbnail":173,"post_thumbnail_html":174,"post_title":175,"post_type":59,"sort_by_date":176,"tag_links":177,"tags":180},[45],[47],"89347","http://radioblackout.org/2024/05/sabotare-la-guerra-tre-iniziative-tra-torino-e-pinerolo/","Traditori signori ufficiali\r\nChe la guerra l’avete voluta\r\nScannatori di carne venduta\r\nE rovina della gioventù\r\n\r\n9 maggio [Università è guerra] Torino, giardini Palazzina Einaudi\r\nPresentazione opuscoli da Venezia, Trento e Torino con Collettivo SUMUD, Progetto Palestina e un compagno da Trento\r\n\r\n10 maggio [Tecnologia è guerra] Pinerolo, via Lequio 36\r\nPresentazione degli opuscoli \"Ca' Foscari per la guerra\" e \"Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\" di e con il collettivo Sumud\r\n\r\n11 maggio [Industria è guerra] Torino, Radio Blackout\r\nPresentazione del corteo \"Disarmiamo la Fiocchi Munizioni\" (Lecco, 18 maggio), discussione sulla lotta antimilitarista nel lecchese a cura dell'Assemblea permanente contro le guerre\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/sabotarelaguerra.mp3\"][/audio]","7 Maggio 2024","2024-05-07 01:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-200x110.png","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-212x300.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-212x300.png 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-724x1024.png 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-768x1086.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-1086x1536.png 1086w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1-1448x2048.png 1448w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/1.png 1587w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Sabotare la guerra: tre appuntamenti tra Torino e Pinerolo",1715046925,[65,178,67,179],"http://radioblackout.org/tag/pinerolo/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[15,27,20,181],"torino",{"post_content":183},{"matched_tokens":184,"snippet":185,"value":186},[73,74],"Presentazione del corteo \"Disarmiamo la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>\" (Lecco, 18 maggio), discussione sulla","Traditori signori ufficiali\r\nChe la guerra l’avete voluta\r\nScannatori di carne venduta\r\nE rovina della gioventù\r\n\r\n9 maggio [Università è guerra] Torino, giardini Palazzina Einaudi\r\nPresentazione opuscoli da Venezia, Trento e Torino con Collettivo SUMUD, Progetto Palestina e un compagno da Trento\r\n\r\n10 maggio [Tecnologia è guerra] Pinerolo, via Lequio 36\r\nPresentazione degli opuscoli \"Ca' Foscari per la guerra\" e \"Un organo che tutto controlla, un controllo che tutto organizza\" di e con il collettivo Sumud\r\n\r\n11 maggio [Industria è guerra] Torino, Radio Blackout\r\nPresentazione del corteo \"Disarmiamo la \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>\" (Lecco, 18 maggio), discussione sulla lotta antimilitarista nel lecchese a cura dell'Assemblea permanente contro le guerre\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/sabotarelaguerra.mp3\"][/audio]",[188],{"field":106,"matched_tokens":189,"snippet":185,"value":186},[73,74],{"best_field_score":161,"best_field_weight":162,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":191,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1157451471441100913",{"document":193,"highlight":212,"highlights":217,"text_match":159,"text_match_info":220},{"cat_link":194,"category":195,"comment_count":48,"id":196,"is_sticky":48,"permalink":197,"post_author":51,"post_content":198,"post_date":199,"post_excerpt":54,"post_id":196,"post_modified":200,"post_thumbnail":201,"post_thumbnail_html":202,"post_title":203,"post_type":59,"sort_by_date":204,"tag_links":205,"tags":209},[45],[47],"88813","http://radioblackout.org/2024/04/valore-e-violenza-sabotare-interrompere-bloccare-la-logistica-di-guerra/","Dire logistica è dire guerra, essa infatti nasce come scienza militare. E' in particolare l'ingegneria della Seconda Guerra Mondiale ad aver rappresentato un momento di rinnovata propulsione per l'organizzazione del mondo-guerra: come pianificare gli utilizzi e spostare migliaia di equipaggiamenti militari e pezzi di ricambio? Economisti e matematici sono stati mobilitati per creare nuovi metodi di pianificazione, gestire grandi set di dati e rendere più efficiente la circolazione e il trasporto di armi, munizioni, veicoli e materiali di guerra. È poi la guerra in Vietnam a segnare, con la containerizzazione, un ulteriore incremento della logistics industry: il trasporto di armi e rifornimenti dagli USA fino ai porti vietnamiti qualifica la logistica americana come un “esercito oltre l’esercito”, che in un documentario televisivo del 1968 prodotto dai servizi di propaganda della U.S. Army viene definita una \"pipeline per la vittoria\".\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=Hl6uhdKbHkg\r\n\r\n \r\n\r\nDalle guerre guerreggiate novecentesche, passando per la guerra capitalistica contro le lotte in fabbrica negli anni Sessanta e Sessanta, la logistica come dispositivo di valorizzazione e violenza si afferma come centrale per l'organizzazione della guerra totale a cui oggi l'intera popolazione è chiamata a mobilitarsi.\r\n\r\nUn aspetto interessante è che questa organizzazione dei flussi, sempre più sofisticata ed ingegnerizzata ed in cui le rotte civili e militari si sovrappongono quotidianamente senza soluzione di continuità, presenta al contempo delle evidenti vulnerabilità.\r\nIn primis il fatto che determinati trasporti devono essere resi visibili per la loro movimentazione, il che ha permesso ad esempio le azioni di blocco messe in campo dai portuali, o ancora il fatto che via terra sono presenti dei \"colli di bottiglia\" critici. O ancora il fatto che tanti snodi logistici bellici sono rappresentati da piccole-medie imprese a conduzione familiare che si sono convertite alla produzione militare, come la piccola provincia di Lecco, prima in Italia per esportazioni di armi militari verso Israele, dimostra.\r\nDunque non solo grossi stabilimenti come quelli di Leonardo o della Fiocchi Munizioni, contro cui è stato chiamato un corteo per il 18 maggio, ma anche, ad esempio, la Mepit Srl di Settimo Torinese o la Apr Srl di Pinerolo.\r\n\r\nUna proposta per coordinare un blocco economico internazionalista della logistica di guerra è stata chiamata proprio per oggi, 15 aprile, in solidarietà con la Palestina: qui un resoconto di varie azioni.\r\n\r\nSabotare, interrompere, bloccare la guerra, nei porti, nelle autostrade, nelle fabbriche, nelle città, è possibile.\r\n\r\nE' l'occasione per fare una panoramica sulle catene logistiche della guerra che attualmente attraversano l'Italia, una filiera pienamente integrata nell'industria statunitense, con Carlo Tombola di Weapon Watch (osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/logisticaguerraDEF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi ricevuto aggiornamenti da Berlino, dove si inasprisce la repressione della solidarietà a Gaza. La polizia ha preso d’assalto un congresso dove si discuteva del genocidio in corso e del ruolo tedesco nel supportarlo, staccando l'elettricità, impedendo la presa di parola, sgomberando. Udi Raz, ebreo tedesco portavoce di Jewish Voice for Peace in Germania, è stato arrestato.\r\n\r\nQui il resoconto di una compagna da Berlino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/berlino.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui la diretta con José, portuale del CALP di Genova, presente al congresso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/calp.mp3\"][/audio]","15 Aprile 2024","2024-04-16 12:28:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-1024x580.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Valore e violenza: sabotare, interrompere, bloccare la logistica di guerra",1713201293,[206,65,207,208],"http://radioblackout.org/tag/blocco/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/",[210,15,211,18],"blocco","logistica",{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[73,74],"quelli di Leonardo o della \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>, contro cui è stato chiamato","Dire logistica è dire guerra, essa infatti nasce come scienza militare. E' in particolare l'ingegneria della Seconda Guerra Mondiale ad aver rappresentato un momento di rinnovata propulsione per l'organizzazione del mondo-guerra: come pianificare gli utilizzi e spostare migliaia di equipaggiamenti militari e pezzi di ricambio? Economisti e matematici sono stati mobilitati per creare nuovi metodi di pianificazione, gestire grandi set di dati e rendere più efficiente la circolazione e il trasporto di armi, \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>, veicoli e materiali di guerra. È poi la guerra in Vietnam a segnare, con la containerizzazione, un ulteriore incremento della logistics industry: il trasporto di armi e rifornimenti dagli USA fino ai porti vietnamiti qualifica la logistica americana come un “esercito oltre l’esercito”, che in un documentario televisivo del 1968 prodotto dai servizi di propaganda della U.S. Army viene definita una \"pipeline per la vittoria\".\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=Hl6uhdKbHkg\r\n\r\n \r\n\r\nDalle guerre guerreggiate novecentesche, passando per la guerra capitalistica contro le lotte in fabbrica negli anni Sessanta e Sessanta, la logistica come dispositivo di valorizzazione e violenza si afferma come centrale per l'organizzazione della guerra totale a cui oggi l'intera popolazione è chiamata a mobilitarsi.\r\n\r\nUn aspetto interessante è che questa organizzazione dei flussi, sempre più sofisticata ed ingegnerizzata ed in cui le rotte civili e militari si sovrappongono quotidianamente senza soluzione di continuità, presenta al contempo delle evidenti vulnerabilità.\r\nIn primis il fatto che determinati trasporti devono essere resi visibili per la loro movimentazione, il che ha permesso ad esempio le azioni di blocco messe in campo dai portuali, o ancora il fatto che via terra sono presenti dei \"colli di bottiglia\" critici. O ancora il fatto che tanti snodi logistici bellici sono rappresentati da piccole-medie imprese a conduzione familiare che si sono convertite alla produzione militare, come la piccola provincia di Lecco, prima in Italia per esportazioni di armi militari verso Israele, dimostra.\r\nDunque non solo grossi stabilimenti come quelli di Leonardo o della \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark> \u003Cmark>Munizioni\u003C/mark>, contro cui è stato chiamato un corteo per il 18 maggio, ma anche, ad esempio, la Mepit Srl di Settimo Torinese o la Apr Srl di Pinerolo.\r\n\r\nUna proposta per coordinare un blocco economico internazionalista della logistica di guerra è stata chiamata proprio per oggi, 15 aprile, in solidarietà con la Palestina: qui un resoconto di varie azioni.\r\n\r\nSabotare, interrompere, bloccare la guerra, nei porti, nelle autostrade, nelle fabbriche, nelle città, è possibile.\r\n\r\nE' l'occasione per fare una panoramica sulle catene logistiche della guerra che attualmente attraversano l'Italia, una filiera pienamente integrata nell'industria statunitense, con Carlo Tombola di Weapon Watch (osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/logisticaguerraDEF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi ricevuto aggiornamenti da Berlino, dove si inasprisce la repressione della solidarietà a Gaza. La polizia ha preso d’assalto un congresso dove si discuteva del genocidio in corso e del ruolo tedesco nel supportarlo, staccando l'elettricità, impedendo la presa di parola, sgomberando. Udi Raz, ebreo tedesco portavoce di Jewish Voice for Peace in Germania, è stato arrestato.\r\n\r\nQui il resoconto di una compagna da Berlino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/berlino.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui la diretta con José, portuale del CALP di Genova, presente al congresso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/calp.mp3\"][/audio]",[218],{"field":106,"matched_tokens":219,"snippet":215,"value":216},[73,74],{"best_field_score":161,"best_field_weight":162,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":191,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":222,"highlight":237,"highlights":242,"text_match":245,"text_match_info":246},{"cat_link":223,"category":224,"comment_count":48,"id":225,"is_sticky":48,"permalink":226,"post_author":51,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":54,"post_id":225,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_thumbnail_html":231,"post_title":232,"post_type":59,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":236},[45],[47],"89012","http://radioblackout.org/2024/04/industriarsi-per-la-morte-per-il-sabotaggio-delle-piccole-aziende-al-servizio-della-guerra/","Borracce, gavette, panni di lana e carne in scatola, munizioni, automezzi, vanghe e piccozze. La prima guerra mondiale ha visto impegnate officine, manifatture, grandi e piccole aziende in una mobilitazione industriale senza precedenti. Non solo grandi commesse per armi e munizioni, industrie metallurgiche e grande cantieristica, ma l’intero tessuto economico, capillarmente votato alla produzione di morte, tra maglifici, calzaturifici, stabilimenti chimici, zuccherifici, cartiere, aziende agricole, produttori di carne in scatola, stabilimenti meccanici impegnati nella produzione di vanghe, piccozze, filo spinato, caffettiere, viti, bulloni.\r\n\r\nOggi in Italia l'industria della guerra, come abbiamo più volte ripetuto, è pienamente integrata nella filiera produttiva statunitense. Accanto ai grandi players, Leonardo e Fincantieri, Avio Aero, Thales Alenia, MBDA, Iveco Defence, ELT, Rheinmetall, Beretta, Fiocchi, esiste un inestricabile tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, alcune delle quali solo recentemente, grazie a finanziamenti pubblici ed europei, si sono riconvertite alla produzione bellica. Notizia della scorsa settimana è che la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) è pronta a rivedere il suo raggio d’azione, come richiesto dai leader dell’Ue, attraverso l’aggiornamento della definizione di tecnologia a duplice uso civile e militare, così da erogare più prestiti a sostegno delle piccole e medie imprese del settore.\r\n\r\nNonostante sia difficile immaginare una crescita significativa ed autonoma della piccola industria italiana nelle tecnologie belliche, perchè le principali acquisizioni di armamenti e nuovi sistemi d’arma da parte delle Forze Armate italiane continueranno a essere caratterizzate da importazioni di prodotti dagli Usa e dai principali Stati europei, la presenza di impianti produttivi di piccola taglia, spesso a conduzione familiare, si rivela un elemento interessante per chi desidera inceppare la macchina della guerra partendo da qui. Ad esempio nel 2016 il produttore americano Pratt & Whitney ha scelto quattro aziende italiane, di cui due torinesi, per una fornitura di componenti per i motori dei caccia F35. Tra queste la Mepit, piccola azienda di Settimo Torinese con meno di 50 dipendenti, che tutt'oggi esporta materiali d'armamento. Un invito a studiare approfonditamente i contesti produttivi locali.\r\n\r\nIn questo quadro di mobilitazione bellica totale - macchine, carne da macello, propaganda - è però evidente uno scarto tra proclami ed intenzioni ed la realtà. Basti pensare all’esaurimento delle scorte di munizioni della Nato. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri ha dichiarato: \"Quello che è successo ha dimostrato che l'Europa è nuda. Non abbiamo munizioni\". Nello stesso linguaggio di lorsignori, che pur perseverano nelle loro chiacchiere belliciste, emerge chiaramente l'inadeguatezza militare e che la guerra non può essere un’opzione per l’Europa. Tuttavia, lo Stato è pronto a distruggere la società.\r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo, antimilitarista, con cui torniamo anche sulla questione della logistica e mobilità militare, dato il recente accordo tra Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana, oltre al finanziamento UE di tre progetti strategici per la Schengen militare: Binasco, Genova e La Spezia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE' l'occasione anche per una diretta da Genova, dove, in occasione della chiamata internazionale per il blocco della logistica ed economia di guerra del 15 aprile, alcuni compagnx hanno fatto visita ai supermercati Carrefour, multinazionale complice del genocidio in Palestina. La guerra inizia dai luoghi in cui viviamo e da qui è possibile sabotarla.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Aprile 2024","2024-04-22 17:36:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1914-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"222\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1914-300x222.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1914-300x222.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1914-768x568.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1914.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Industriarsi per la morte: per il sabotaggio delle piccole aziende al servizio della guerra",1713806612,[65,235,208],"http://radioblackout.org/tag/piccole-imprese/",[15,31,18],{"post_content":238},{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":241},[88],"lana e carne in scatola, \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>, automezzi, vanghe e piccozze. La","Borracce, gavette, panni di lana e carne in scatola, \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>, automezzi, vanghe e piccozze. La prima guerra mondiale ha visto impegnate officine, manifatture, grandi e piccole aziende in una mobilitazione industriale senza precedenti. Non solo grandi commesse per armi e \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>, industrie metallurgiche e grande cantieristica, ma l’intero tessuto economico, capillarmente votato alla produzione di morte, tra maglifici, calzaturifici, stabilimenti chimici, zuccherifici, cartiere, aziende agricole, produttori di carne in scatola, stabilimenti meccanici impegnati nella produzione di vanghe, piccozze, filo spinato, caffettiere, viti, bulloni.\r\n\r\nOggi in Italia l'industria della guerra, come abbiamo più volte ripetuto, è pienamente integrata nella filiera produttiva statunitense. Accanto ai grandi players, Leonardo e Fincantieri, Avio Aero, Thales Alenia, MBDA, Iveco Defence, ELT, Rheinmetall, Beretta, \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark>, esiste un inestricabile tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, alcune delle quali solo recentemente, grazie a finanziamenti pubblici ed europei, si sono riconvertite alla produzione bellica. Notizia della scorsa settimana è che la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) è pronta a rivedere il suo raggio d’azione, come richiesto dai leader dell’Ue, attraverso l’aggiornamento della definizione di tecnologia a duplice uso civile e militare, così da erogare più prestiti a sostegno delle piccole e medie imprese del settore.\r\n\r\nNonostante sia difficile immaginare una crescita significativa ed autonoma della piccola industria italiana nelle tecnologie belliche, perchè le principali acquisizioni di armamenti e nuovi sistemi d’arma da parte delle Forze Armate italiane continueranno a essere caratterizzate da importazioni di prodotti dagli Usa e dai principali Stati europei, la presenza di impianti produttivi di piccola taglia, spesso a conduzione familiare, si rivela un elemento interessante per chi desidera inceppare la macchina della guerra partendo da qui. Ad esempio nel 2016 il produttore americano Pratt & Whitney ha scelto quattro aziende italiane, di cui due torinesi, per una fornitura di componenti per i motori dei caccia F35. Tra queste la Mepit, piccola azienda di Settimo Torinese con meno di 50 dipendenti, che tutt'oggi esporta materiali d'armamento. Un invito a studiare approfonditamente i contesti produttivi locali.\r\n\r\nIn questo quadro di mobilitazione bellica totale - macchine, carne da macello, propaganda - è però evidente uno scarto tra proclami ed intenzioni ed la realtà. Basti pensare all’esaurimento delle scorte di \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> della Nato. Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri ha dichiarato: \"Quello che è successo ha dimostrato che l'Europa è nuda. Non abbiamo \u003Cmark>munizioni\u003C/mark>\". Nello stesso linguaggio di lorsignori, che pur perseverano nelle loro chiacchiere belliciste, emerge chiaramente l'inadeguatezza militare e che la guerra non può essere un’opzione per l’Europa. Tuttavia, lo Stato è pronto a distruggere la società.\r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo, antimilitarista, con cui torniamo anche sulla questione della logistica e mobilità militare, dato il recente accordo tra Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana, oltre al finanziamento UE di tre progetti strategici per la Schengen militare: Binasco, Genova e La Spezia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE' l'occasione anche per una diretta da Genova, dove, in occasione della chiamata internazionale per il blocco della logistica ed economia di guerra del 15 aprile, alcuni compagnx hanno fatto visita ai supermercati Carrefour, multinazionale complice del genocidio in Palestina. La guerra inizia dai luoghi in cui viviamo e da qui è possibile sabotarla.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/genova.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[243],{"field":106,"matched_tokens":244,"snippet":240,"value":241},[88],1155199671761633300,{"best_field_score":247,"best_field_weight":162,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":248,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1112386306048","1155199671761633393",6646,{"collection_name":59,"first_q":35,"per_page":251,"q":35},6,8,{"facet_counts":254,"found":22,"hits":266,"out_of":295,"page":22,"request_params":296,"search_cutoff":37,"search_time_ms":17},[255,261],{"counts":256,"field_name":259,"sampled":37,"stats":260},[257],{"count":22,"highlighted":258,"value":258},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":22},{"counts":262,"field_name":36,"sampled":37,"stats":265},[263],{"count":22,"highlighted":264,"value":264},"Bastioni di Orione",{"total_values":22},[267],{"document":268,"highlight":283,"highlights":288,"text_match":291,"text_match_info":292},{"comment_count":48,"id":269,"is_sticky":48,"permalink":270,"podcastfilter":271,"post_author":272,"post_content":273,"post_date":274,"post_excerpt":54,"post_id":269,"post_modified":275,"post_thumbnail":276,"post_title":277,"post_type":278,"sort_by_date":279,"tag_links":280,"tags":282},"97530","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-01-05-2025-il-capitale-che-si-prepara-alla-guerra-cerca-strumenti-finanziari-e-carne-da-cannone/",[258],"radiokalakuta","Continua la ricerca di Bastioni di Orione dei meccanismi che si mettono in atto per la preparazione della guerra prossima ventura, guerra che inizia dal nostro territorio, nel processo costante di militarizzazione della società che trova il suo campo d'elezione nella formazione scolastica, intossicata dalla presenza dei militari come ci racconta Antonio Mazzeo nel suo intervento. La ricerca di strumenti finanziari per mobilitare le risorse per il riarmo è un altro tassello di questo percorso verso la guerra e il coinvolgimento inconsapevole dei risparmiatori diventa un espediente per reperire ulteriori risorse come ci racconta Alessandro Volpi , mentre il complesso militare industriale s'ingrassa con l'esportazione di armi verso paesi in guerra come Israele che sta perseguendo l'eliminazione del popolo palestinese con la complicità del sistema finanziario; ci racconta questo aspetto Duccio Facchini, mentre Carlo Tombola espone le triangolazioni usate dai mercanti d'armi per nascondere le vere destinazioni finali del commercio di armamenti.\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo insegnante impegnato nel movimento antimilitarista ci parla del processo di militarizzazione all'interno degli istituti scolastici con la presenza sempre più pervasiva dei militari che scelgono la scuola come luogo di promozione della carriera militare e di reclutamento. Si esercita la retorica patriottarda per irretire le coscienze e cercare potenziale carne da cannone da gettare nel tritacarne della prossima guerra, fortunatamente tra i giovani studenti ci sono degli anticorpi che si oppongono a questa narrativa edulcorata che descrive l'esercito come una soluzione per il futuro lavorativo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/militarizzazione-della-scuola--65859014\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Volpi ,docente di storia contemporanea all'Università di Pisa e autore di varie pubblicazioni ci concentriamo sugli aspetti finanziari della corsa al riarmo e del tentativo dell'Unione Europea di dirottare i risparmi privati per finanziare l'apparato militare industriale. Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le munizioni prodotte dalla Fiocchi. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","2 Maggio 2025","2025-05-05 09:20:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/05/2025-IL CAPITALE CHE SI PREPARA ALLA GUERRA CERCA STRUMENTI FINANZIARI E CARNE DA CANNONE .","podcast",1746226163,[281],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[264],{"post_content":284},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[88,73],"palestinesi in Cisgiordania, anche le \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> prodotte dalla \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark>. A proposito della guerra israeliana","Continua la ricerca di Bastioni di Orione dei meccanismi che si mettono in atto per la preparazione della guerra prossima ventura, guerra che inizia dal nostro territorio, nel processo costante di militarizzazione della società che trova il suo campo d'elezione nella formazione scolastica, intossicata dalla presenza dei militari come ci racconta Antonio Mazzeo nel suo intervento. La ricerca di strumenti finanziari per mobilitare le risorse per il riarmo è un altro tassello di questo percorso verso la guerra e il coinvolgimento inconsapevole dei risparmiatori diventa un espediente per reperire ulteriori risorse come ci racconta Alessandro Volpi , mentre il complesso militare industriale s'ingrassa con l'esportazione di armi verso paesi in guerra come Israele che sta perseguendo l'eliminazione del popolo palestinese con la complicità del sistema finanziario; ci racconta questo aspetto Duccio Facchini, mentre Carlo Tombola espone le triangolazioni usate dai mercanti d'armi per nascondere le vere destinazioni finali del commercio di armamenti.\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo insegnante impegnato nel movimento antimilitarista ci parla del processo di militarizzazione all'interno degli istituti scolastici con la presenza sempre più pervasiva dei militari che scelgono la scuola come luogo di promozione della carriera militare e di reclutamento. Si esercita la retorica patriottarda per irretire le coscienze e cercare potenziale carne da cannone da gettare nel tritacarne della prossima guerra, fortunatamente tra i giovani studenti ci sono degli anticorpi che si oppongono a questa narrativa edulcorata che descrive l'esercito come una soluzione per il futuro lavorativo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/militarizzazione-della-scuola--65859014\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Volpi ,docente di storia contemporanea all'Università di Pisa e autore di varie pubblicazioni ci concentriamo sugli aspetti finanziari della corsa al riarmo e del tentativo dell'Unione Europea di dirottare i risparmi privati per finanziare l'apparato militare industriale. Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le \u003Cmark>munizioni\u003C/mark> prodotte dalla \u003Cmark>Fiocchi\u003C/mark>. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[289],{"field":106,"matched_tokens":290,"snippet":286,"value":287},[88,73],1157451471172665300,{"best_field_score":293,"best_field_weight":162,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":294,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897737216","1157451471172665457",6637,{"collection_name":278,"first_q":35,"per_page":251,"q":35},["Reactive",298],{},["Set"],["ShallowReactive",301],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fCDH0J-MDoqPjiYVn1mVZmZFtpM7-IL6h2yudQoqjXco":-1},true,"/search?query=fiocchi+munizioni"]