","30 marzo. Manifestazione nazionale transfemminista a Verona","post",1553623949,[63,64,65,66,67,68,69,70,71,72],"http://radioblackout.org/tag/bussetti/","http://radioblackout.org/tag/congresso-mondiale-delle-famiglie/","http://radioblackout.org/tag/corteo-30-marzo/","http://radioblackout.org/tag/fontana/","http://radioblackout.org/tag/meloni/","http://radioblackout.org/tag/pillon/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/sboarina/","http://radioblackout.org/tag/transfemminismo/","http://radioblackout.org/tag/verona/",[74,75,76,15,77,78,23,79,80,81],"bussetti","congresso mondiale delle famiglie","corteo 30 marzo","meloni","pillon","sboarina","transfemminismo","verona",{"post_content":83,"tags":88},{"matched_tokens":84,"snippet":86,"value":87},[85],"Fontana","Famiglia e la Disabilità Lorenzo \u003Cmark>Fontana\u003C/mark>, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.","Dal 29 al 31 marzo si svolgerà a Verona il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF). Il WCF riunisce «il movimento globale» antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI.\r\nL’incontro, che culminerà con una marcia domenica 31, raccoglie gruppi e associazioni dell’estrema destra omofoba, cristiana, il cui scopo è la riproposizione della famiglia “naturale”, con la divisione sessista del ruoli e delle gerarchie e la negazione di ogni sessualità non riproduttiva.\r\nAlla XIII edizione del Congresso parteciperanno associazioni, capi di stato ed esponenti politici della destra radicale, cristiana e integralista da tutto il mondo ma anche tre ministri del governo italiano: il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo \u003Cmark>Fontana\u003C/mark>, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. E, sempre dall’Italia, ci saranno Giorgia Meloni, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina.\r\nL’iniziativa ha il patrocinio del ministero della famiglia e del comune di Verona e si svolgerà in un imponente palazzo della centralissima piazza Bra.\r\nSoggetti in violenta competizione tra loro come chiesa cattolica, ortodossa ed evangelica trovano il loro comun denominatore nella lotta alla libertà e alla vita delle donne, che tutti vorrebbero costrette al ruolo riproduttivo, prive di autonomia in una relazione gerarchica patriarcale.\r\nNon un salto al Medioevo, ma un reazione del tutto post-moderna ai percorsi di libertà costruiti dalle donne.\r\n\r\nIn risposta vi sarà una tre giorni transfemminista che si articolerà in incontri, assemblee e un corteo previsto per sabato 30.\r\nAll’iniziativa, in preparazione da mesi, parteciperanno reti e associazioni femministe da tutta Italia.\r\nDa Torino sono in partenza tre pullman.\r\nIl programma completo lo trovate sulle pagine di NUDM Verona\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giulia Siviero del Post e di NUDM Verona.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-26-giulia-siviero-verona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[89,91,93,95,98,100,102,104,106,108],{"matched_tokens":90,"snippet":74},[],{"matched_tokens":92,"snippet":75},[],{"matched_tokens":94,"snippet":76},[],{"matched_tokens":96,"snippet":97},[15],"\u003Cmark>fontana\u003C/mark>",{"matched_tokens":99,"snippet":77},[],{"matched_tokens":101,"snippet":78},[],{"matched_tokens":103,"snippet":23},[],{"matched_tokens":105,"snippet":79},[],{"matched_tokens":107,"snippet":80},[],{"matched_tokens":109,"snippet":81},[],[111,116],{"field":37,"indices":112,"matched_tokens":113,"snippets":115},[20],[114],[15],[97],{"field":117,"matched_tokens":118,"snippet":86,"value":87},"post_content",[85],578730123365712000,{"best_field_score":121,"best_field_weight":122,"fields_matched":29,"num_tokens_dropped":49,"score":123,"tokens_matched":124,"typo_prefix_score":49},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":126,"highlight":158,"highlights":186,"text_match":119,"text_match_info":194},{"cat_link":127,"category":128,"comment_count":49,"id":129,"is_sticky":49,"permalink":130,"post_author":131,"post_content":132,"post_date":133,"post_excerpt":55,"post_id":129,"post_modified":134,"post_thumbnail":135,"post_thumbnail_html":136,"post_title":137,"post_type":60,"sort_by_date":138,"tag_links":139,"tags":149},[46],[48],"48266","http://radioblackout.org/2018/06/censura-e-polizia-al-torino-pride-2018/","info","Quest’anno il Torino Pride è stato attraversato anche dagli attivist* che hanno lanciato Nessun Norma, altro corteo indecoroso per il 28 giugno, anniversario della rivolta di Stonewall.\r\nLa sfilata del 16 era organizzata dal Coordinamento Torino Pride con il patrocinio di Comune di Torino, Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Torino Metropolitana, Provincia di Cuneo, Provincia di Novara. Tra gli sponsor la Coop, la Gtt, Il corpo di polizia municipale della città di Torino, City Angels e Hydra Service.\r\n\r\nGli attivist* di Nessun Norma hanno distribuito volantini, che sono immediatamente entrati nel mirino della polizia, che li ha circondati pretendendo di sequestrare i volantini, per le immagini satiriche stampate sul retro. Immagini considerate offensive, perché non è lecito burlare ministri e sindaci. Specie se si tratta di Salvini, Fontana e Appendino. Diverse compagn* sono state identificate e minacciate dalla digos. Alla fine gli uomini e le donne della polizia politica si sono accontentat* di sequestrare solo una parte del materiale.\r\n\r\nMa non è finita lì. Più tardi un gruppo di Studenti Indipendenti ha aperto uno striscione in via Po ed acceso qualche fumogeno per attirare l’attenzione. Sullo striscione campeggiava la scritta “Il Pride è rivolta. Contro frontiere, decoro, istituzionalizzazione. Nessun Norma” Lo striscione è stato due volte rimosso dal servizio d’ordine del Pride. Un fumogeno è stato lanciato addosso alle persone.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Albi dell’assemblea Nessun Norma.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 06 19 Alby su censura al pride e evento Pride di giovedì 28 Giugno\r\n\r\nDi seguito il testo del volantino distribuito:\r\n\r\n“!Noi non dormiamo, Nessun* norma!\r\nnell'europa civile e democratica dei diritti e del libero scambio, per qualcun* le frontiere sono sempre più presidiate, recintate, militarizzate. il prezzo che si paga per superarle è scomparire in mare, attraversare le montagne o essere rinchius* in moderni lager. l’antirazzismo che vogliamo agire non è la commozione perbenista, voyeuristica o assistenziale che alimenta rapporti di potere asimmetrici e neo-coloniali fondati su un'idea d'integrazione lavorista schiacciata sui civilissimi modelli sociali, economici e politici europei. ci disgusta la narrazione di un occidente libero ed emancipato. esprimiamo solidarietà, complicità e mutualismo a chi cerca di abbattere le frontiere con i propri corpi e vissuti non conformi.\r\n\r\nleviamo la nostra voce contro le istituzioni benevole, le forze dell'ordine rassicuranti, le componenti normalizzanti, che mentre sfilano in questo pride sono anche al governo con salvini e la lega. non ci allineiamo con le istanze del movimento lgbt mainstream che per poter essere riconosciuto dalla norma ne perpetra i metodi. Non vogliamo che i nostri culi vengano brandizzati e strumentalizzati elettoralmente. le stesse istituzioni torinesi che oggi si autocelebrano, bonificano a tavolino quartieri, sovradeterminando corpi e desideri, sgomberano spazi sociali e campi rom nel nome della legalità e del decoro. non partecipiamo felici al rifacimento di quartieri da cui ci avete sbattuto fuori. non vogliamo attraversare spensierate i boulevard sabaudi barricati, non abbiamo intenzione di partecipare al vostro party esclusivo ma soprattutto escludente.\r\n\r\nsiamo trans*, vacche transumanti, antifasciste, lelle, infette, transfemminist*, psiconaute, frocie, punk, antisessiste, precarie, frochattare, antispeciste, queer, queen, squinzie, disokkupate, shampiste, cagne e sorche, mutanti.\r\n\r\nci prendiamo spazi in cui debordare, in cui vivere, mangiare, dormire e godere; luoghi in cui accogliamo e siamo accolte, in cui scambiamo, fluiamo ed espandiamo le nostre reti. siamo le creature dei parchi e delle frasche, pronte a risplendere da quegli angoli bui in cui ci volete relegare. il più alto dei grattacieli o la più cupa delle vostre nuvole non getterà mai ombra sulle nostre r-esistenze.\r\n\r\nrifiutiamo le categorie socialmente imposte, viviamo nelle intersezioni, nei confini, nei meticciamenti. non vogliamo incastrarci e ghettizzarci nei binarismi medicalizzati e psicologizzati: i nostri corpi e le nostre sessualità li attraversano, eccedono, deragliano. vomitiamo glitter su ogni tipo di norma. siamo orgogliose di altro e di essere altre. siamo ovunque - veniamo ovunque.\r\n\r\nsiamo frocie incazzate contro le frontiere, contro il decoro, contro la normalizzazione dei nostri corpi e desideri tutt* liber* di circolare ed autodeterminarsi!\r\n\r\nil 28 giugno ci riprendiamo le strade e le piazze dalle quali avete voluto cacciarci: partiremo da piazza palazzo di città alle 17:30 e sfileremo fino a parco dora dove allestiremo lo spazio per un queerparty!”\r\n\r\nQui quello degli Studenti Indipendenti:\r\n\r\n\"NESSUN DORMA!\", BASTA CHE STIATE ZITT*!\r\n(Cronaca di una giornata di orgogliosa repressione a cura di Coordinamento Torino Pride.)\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver sfilato rivendicando l'antirazzismo e l'antifascismo affidando l'apertura della parata ad una Giunta comunale che avvalla un governo nazionale insieme a Salvini e Lega Nord?\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver fatto alzare all'aria bandiere di Israele? Sì, quello Stato che uccide i/le civili palestinesi a colpi di cecchini.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* dei City Angels? Sì, quegli squadristi finto-moderati che fanno ronde contro i/le migranti per strada nel nome del decoro.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* degli sponsor? Sì, quelle aziende che utilizzano strumentalmente i corpi di milioni di persone solo per fare rainbow-washing allargando la scala del proprio profitto sulle nostre mobilitazioni.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di lasciare le forze dell'ordine libere di identificare, minacciare, provocare ed intimidire chi ritenuto politicamente scomodo? Sì, quelle stesse forze dell'ordine notoriamente antifasciste, antirazziste e democratiche. Ed oggi lo hanno dimostrato, reprimendo le nostre idee scritte su volantini sequestrati.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di un servizio di sicurezza che pratica violenza sulle persone? Sì, quel servizio d'ordine che oggi di fronte ad uno striscione appeso e qualche fumogeno acceso ha deciso con pratiche machiste, violente e prevaricatrici di strappare ripetute volte lo striscione, lanciare ad altezza d'uomo i fumogeni ed aggredire verbalmente con minacce ed insulti chi era semplicemente reo d'aver appeso uno striscione.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* d'aver esercitato la repressione, la normalizzazione e la securizzazione dei corpi, dei pensieri, della libertà di movimento ed espressione anche dentro al Pride?\r\n\r\nNelle piazze, nei Pride, nelle strade, vogliamo essere liber* di accendere fumogeni, appendere striscioni, esprimerci, lottare, dissentire, muoverci.\r\n\r\nVogliamo abbattere ogni frontiera, ogni confine, ogni norma posta a limite della nostra libera autodeterminazione, questo per noi è l'orgoglio di lotta che vogliamo esprimere!\r\n\r\n\"NESSUN* NORMA\", contro frontiere e decoro!\r\n\r\nQui il comunicato di Ah Squeerto:\r\n“questo pomeriggio, durante la parata del Torino pride 2018, siamo stat* intimidit* dalla digos, che dopo averci scortato per una buona mezz'ora da vere dive quali siamo, ha preteso che le venisse consegnato il materiale che stavamo distribuendo. Il materiale consisteva in un invito al 28 giugno (qui trovate l'evento con il rispettivo testo: Nessun* Norma Pride 2018 ) corredato da immagini che a quanto pare hanno scandalizzato le forze dell'ordine. Alcun* di noi sono stat* costrett* a identificarsi e schedat*, qualche volantino è stato ritirato previa minaccia di un soggiorno in caserma. Anche i volontari del Coordinamento Torino Pride sono intervenuti con solerzia durante la giornata per ripristinare l'ordine, insultandoci e consigliandoci vivacemente di sparire.\r\n\r\nQuindi, vediamo chi continua a fare finta di non capire. Il pride è per tutti e per tutte, una giornata di libertà all'insegna dei diritti... A MENO CHE voi non facciate presente che chi sta orgogliosamente sfilando alla testa del corteo è al governo con la lega, un governo razzista e omotransfobico che quotidianamente umilia e perseguita i nostri corpi; un governo che presidia le frontiere e lascia morire di stenti in mezzo al mare. In questo caso la repressione è celere: come vi permettete di rovinare questo giorno di festa?\r\n\r\nMa per noi questo non è un giorno di festa. Denunciamo la presenza massiccia di forze dell'ordine (adulate e ringraziate dagli organizzatori) che vogliono insegnarci di cosa possiamo e di cosa non possiamo sentirci orgoglios*. Denunciamo la deriva autocelebrativa di questo pride, vetrina rainbow per discoteche e partiti in cerca di elettori. Denunciamo il silenzio al quale hanno cercato di piegarci con metodi violenti e intimidatori.\r\nVi invitiamo a partecipare numeros* giovedì 28 per il NESSUN* NORMA Pride e a gustarvi alcune delle immagini che oggi abbiamo provato a distribuire.\r\nFIRST PRIDE WAS A RIOT! Costruiamo un pride di lotta! Contro decoro e frontiere”","19 Giugno 2018","2018-06-22 17:10:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/pride-rivolta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/pride-rivolta-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/pride-rivolta-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/pride-rivolta-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/pride-rivolta.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Censura e polizia al Torino Pride 2018",1529413153,[140,141,66,142,143,144,145,69,146,147,148],"http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/digos/","http://radioblackout.org/tag/nessun-norma/","http://radioblackout.org/tag/pride/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/rivolta/","http://radioblackout.org/tag/servizio-dordine-torino-pride/","http://radioblackout.org/tag/stonewall/","http://radioblackout.org/tag/torino-pride/",[30,150,15,151,152,153,154,23,155,156,157],"digos","nessun* norma","Pride","repressione","rivolta","servizio d'ordine torino pride","stonewall","Torino pride",{"post_content":159,"tags":163},{"matched_tokens":160,"snippet":161,"value":162},[85],"se si tratta di Salvini, \u003Cmark>Fontana\u003C/mark> e Appendino. 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I risultati conseguiti dal governo Gentiloni nella lotta all’immigrazione, sono sotto gli occhi di tutti: secca riduzione degli sbarchi, moltiplicarsi dei rimpatri.\r\nLa cacciata di quasi tutte le ONG dal Mediterraneo, gli accordi con Al Sarraj e con i capi delle milizie di Sabratha e Zawija, le leggi che rendono più difficile il riconoscimento dell’asilo politico sono i tasselli di un mosaico la cui trama è ben nota a tutti. Morti, galere per migranti, stupri, ricatti e torture sono il pane quotidiano della gente in viaggio attraverso la Libia. Fatti noti. Come note sono le statistiche che rivelano che sono tantissimi gli italiani che plaudono a massacri e respingimenti. Si moltiplicano i muri, le barriere, le missioni armate.\r\nDifficile battere il PD su questo terreno. Nel suo editoriale sul quotidiano La Stampa di oggi Sorgi tesse gli elogi del governo.\r\nServiva qualche sparata ad effetto, che catalizzasse le paure che attraversano tanta parte del corpo sociale. Donald Trump fa scuola.\r\nIl neocandidato alla presidenza della Regione Lombardia, Fontana, ha conquistato le prime pagine, parlando di “razza bianca” e di invasione di immigrati, che la cancelleranno.\r\nIl segretario leghista ha ripreso un tema caro ai fascisti di ieri e di oggi: la prostituzione di Stato. Salvini vuole riaprire le case chiuse, dove le prostitute vivono come monache, sotto il controllo della polizia di Stato. Va da se che in questi bordelli legali potrebbero avere accesso solo persone con i documenti in regola.\r\nBerlusconi ha immediatamente stigmatizzato le dichiarazioni dei suoi ingombranti alleati, ma gioca la stessa partita. Qualche giorno fa ha detto, in barba ai dati diffusi dal Viminale, che in Italia c’è un reato al secondo. Non solo. 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anche a Torino... e infatti – scottati dai debiti ancora da ripianare dell'infausta Olimpiade di Castellani, Cristallin, Chiamparino – a Torino un timido movimento di protesta si fa sentire e le divisioni si sono aperte tra i Pentacerchiati subalpini.\r\n\r\nA Milano Sala cerca di avanzare la candidatura di una delle città più in pianura di quella pianura per eccellenza che è quella padana, congiungendo gli sforzi con la Valtellina, sperando di rinverdire i fasti dell'Expo che ha ripianato i debiti trasferendoli al bilancio pubblico, come fece il mitico Toroc piemontese... e questo è l'aspetto più interessante che colloca in uno stesso calderone tutti i grandi eventi, con qualsiasi pretesto si presentino ad aprire falle nel debito locale, che corrispondono al rimpinguamento di tasche di affaristi, organizzazioni, partiti, strutture...\r\n\r\nPer parlare della situazione meneghina a ridosso della decisione del Cio abbiamo chiamato Abo, che ci ha illustrato la situazione e poi analizzato approfonditamente l'impianto strategico in cui si va a inserire la nuova ipotesi di saccheggio del bene comune, sia per cancellazione dei beni ambientali, sia per l'appropriazione di risorse.\r\n\r\nSapessi com'è strano un'olimpiade invernale... a Milano","22 Giugno 2018","2018-06-28 12:04:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/olimpiadi-invernali-a-milano-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/olimpiadi-invernali-a-milano-300x170.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/olimpiadi-invernali-a-milano-300x170.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/olimpiadi-invernali-a-milano.png 760w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sapessi com'è strano un'Olimpiade invernale... a 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era il 47° anniversario della strage di piazza Fontana. Una bomba esplose nel salone centrale della Banca Nazionale dell'Agricoltura il 12 dicembre 1969. Il 1969 fu l’anno in cui lo scontro di classe fu il più intenso e radicale nella storia della Repubblica.\r\nLa bomba uccise 17 persone e ne ferì un altro centinaio. Fu il primo atto della \"strategia della tensione\", che negli anni successivi insanguinò l’Italia. Si va dalla strage di piazza della Loggia a Brescia, alla quella del treno Italicus, sino al 2 agosto del 1980 quando una bomba devastò la sala d’attesa di seconda classe nella stazione ferroviaria di Bologna.\r\nDopo la strage di Milano si scatenò una durissima repressione contro gli anarchici, indicati sin dalle prime ore come responsabili: centinaia di compagni furono fermati e trattenuti in questura. Uno di loro, Giuseppe Pinelli, attivo nella lotta alla repressione, venne fermato la sera del 12 dicembre. Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, dopo 3 giorni di estenuanti interrogatori, Pinelli precipitò dal quarto piano della questura di Milano. La polizia liquidò la faccenda come suicidio, per coprire l'assassinio avvenuto tra le mura della Questura milanese, diretta da Marcello Guida, già a capo del Confino sull’isola di Ventotene, durante la dittatura fascista.\r\nQuando, anche attraverso le denunce di alcuni giornalisti non asserviti al potere, vennero a galla le numerose incongruenze della ricostruzione fatta dalla polizia politica milanese, un magistrato democratico e di sinistra come Gerardo D’Ambrosio mise la pietra tombale sulla vicenda inventando la formula atrocemente comica del “malore attivo”.\r\n\r\nSin dalle prime dopo la strage la campagna contro gli anarchici raggiunse toni parossistici. Pietro Valpreda, innocente, ma con un profilo che si prestava bene al ruolo che la questura cercò di fargli recitare nella tragedia di quei giorni, venne subito difeso dal movimento anarchico milanese, che seppe cogliere con estrema lucidità il senso degli eventi e, in una conferenza stampa dichiarò “la strage è di Stato, Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato”. Queste parole, che il Corriere della Sera definì deliranti, divennero l’asse portante di una campagna che fu fatta propria da ampi settori dell’opposizione politica e sociale. Tre anni dopo Valpreda verrà scarcerato. Le infinite vicende giudiziarie sulla strage finirono in nulla. La verità su quella vicenda, che spezzò per sempre qualsiasi illusione sulla Repubblica nata dalla Resistenza, è patrimonio della memoria che i movimenti continuano tenacemente ad alimentare.\r\nIl golpe fu una possibilità concreta in quegli anni. I neofascisti furono lo strumento dei servizi segreti, gente cui poco importava il prezzo in vite umane, stampato sul cartellino.\r\nManodopera fascista fu messa a disposizione dei padroni e dei governanti dell’epoca, spaventati dalla primavera degli studenti, dall’autunno degli operai. Fu grazie alla forza di quei movimenti se non calò rapido l’inverno. Restano tuttavia, pesanti come macigni, i 17 morti della banca. Il 18°, il partigiano Pinelli, scaraventato dal quarto piano della Questura, dove era la stanza del commissario Calabresi, è un monito per chi crede nella bontà della democrazia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi, all’epoca giovane anarchico milanese, che ci ha offerto la sua testimonianza e la sua analisi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-12-13-cosimo-stragepiazzafontana\r\n\r\n ","13 Dicembre 2016","2016-12-16 12:22:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/funeralipinelli-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/funeralipinelli-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/funeralipinelli-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/funeralipinelli.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Democrazia criminale. 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Il 1969 fu l’anno in cui lo scontro di classe fu il più intenso e radicale nella storia della Repubblica.\r\nLa bomba uccise 17 persone e ne ferì un altro centinaio. Fu il primo atto della \"strategia della tensione\", che negli anni successivi insanguinò l’Italia. Si va dalla strage di piazza della Loggia a Brescia, alla quella del treno Italicus, sino al 2 agosto del 1980 quando una bomba devastò la sala d’attesa di seconda classe nella stazione ferroviaria di Bologna.\r\nDopo la strage di Milano si scatenò una durissima repressione contro gli anarchici, indicati sin dalle prime ore come responsabili: centinaia di compagni furono fermati e trattenuti in questura. Uno di loro, Giuseppe Pinelli, attivo nella lotta alla repressione, venne fermato la sera del 12 dicembre. Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, dopo 3 giorni di estenuanti interrogatori, Pinelli precipitò dal quarto piano della questura di Milano. La polizia liquidò la faccenda come suicidio, per coprire l'assassinio avvenuto tra le mura della Questura milanese, diretta da Marcello Guida, già a capo del Confino sull’isola di Ventotene, durante la dittatura fascista.\r\nQuando, anche attraverso le denunce di alcuni giornalisti non asserviti al potere, vennero a galla le numerose incongruenze della ricostruzione fatta dalla polizia politica milanese, un magistrato democratico e di sinistra come Gerardo D’Ambrosio mise la pietra tombale sulla vicenda inventando la formula atrocemente comica del “malore attivo”.\r\n\r\nSin dalle prime dopo la strage la campagna contro gli anarchici raggiunse toni parossistici. Pietro Valpreda, innocente, ma con un profilo che si prestava bene al ruolo che la questura cercò di fargli recitare nella tragedia di quei giorni, venne subito difeso dal movimento anarchico milanese, che seppe cogliere con estrema lucidità il senso degli eventi e, in una conferenza stampa dichiarò “la strage è di Stato, Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato”. Queste parole, che il Corriere della Sera definì deliranti, divennero l’asse portante di una campagna che fu fatta propria da ampi settori dell’opposizione politica e sociale. Tre anni dopo Valpreda verrà scarcerato. Le infinite vicende giudiziarie sulla strage finirono in nulla. La verità su quella vicenda, che spezzò per sempre qualsiasi illusione sulla Repubblica nata dalla Resistenza, è patrimonio della memoria che i movimenti continuano tenacemente ad alimentare.\r\nIl golpe fu una possibilità concreta in quegli anni. I neofascisti furono lo strumento dei servizi segreti, gente cui poco importava il prezzo in vite umane, stampato sul cartellino.\r\nManodopera fascista fu messa a disposizione dei padroni e dei governanti dell’epoca, spaventati dalla primavera degli studenti, dall’autunno degli operai. Fu grazie alla forza di quei movimenti se non calò rapido l’inverno. Restano tuttavia, pesanti come macigni, i 17 morti della banca. Il 18°, il partigiano Pinelli, scaraventato dal quarto piano della Questura, dove era la stanza del commissario Calabresi, è un monito per chi crede nella bontà della democrazia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi, all’epoca giovane anarchico milanese, che ci ha offerto la sua testimonianza e la sua analisi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-12-13-cosimo-stragepiazzafontana\r\n\r\n ",{"matched_tokens":386,"snippet":387,"value":387},[85],"Democrazia criminale. 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Un altro stabilimento Fiat di prima importanza, le Ferriere, vera roccaforte anarchica tra le industrie cittadine, viene preso nello stesso momento, insieme a decine di impianti della stessa azienda e di altri proprietari. In pochi giorni vengono occupate ed autogestite tutte le fabbriche torinesi. 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La giunta Cirio nega l’aborto farmacologico domiciliare e piazza le associazioni catto-fasciste negli ospedali: fermiamoli!\r\nPunto info al mercato di piazza Madama Cristina\r\nore 10,30 – 12,30\r\n\r\nIn strada contro il Tav e il suo mondo. Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem \r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nScrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Dicembre 2020","2020-12-18 08:19:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/no-tav-1-200x110.jpg","Anarres dell’11 dicembre. Francia: la svolta autoritaria di Macron. No Tav. Stragi di Stato: da piazza Fontana al Mediterraneo...",1608279596,[],[],{"post_content":511,"post_title":515},{"matched_tokens":512,"snippet":513,"value":514},[85],"criminalità del potere. 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La direzione dell’azienda Santi Paolo e Carlo si è rivolta alla Procura per denunciare i 50 medici ed infermieri del Pronto Soccorso, firmatari di una lettera in cui si denunciavano le condizioni estreme in cui erano obbligati a lavorare, dovendo scegliere chi sottoporre alle cure e chi no.\r\nÉ solo la punta di un iceberg gigantesco. I provvedimenti disciplinari sono la risposta sempre più frequente ai lavoratori e lavoratrici che non accettano di nascondere i panni sporchi di ospedali e ambulatori. In una partita in cui la posta in gioco sono le vite di pazienti e operatori sanitari. Il 14 dicembre a Milano i lavoratori dei due ospedali hanno scioperato.\r\n\r\n12 dicembre. Continuano le stragi di stato: il filo insanguinato della criminalità del potere. 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Seguite gli appuntamenti sul blog\r\n\r\nChiacchiere e libreria\r\nTutte le domeniche di dicembre dalle 16 alle 18\r\nalla FAT in corso Palermo, 46\r\nUn'occasione per incontrarsi, scambiare due chiacchiere informali, consultare libri, riviste, opuscoli, volantini della nostra distro, portarsi a casa maglie e borse di \"SeriRiot\", la nostra serigrafia autogestita e tanto altro…\r\nI libri si possono consultare o comprare per sostenere le lotte. Li puoi anche avere in prestito: prendi il libro che vuoi, lo paghi ma quando lo riporti ti restituiamo i soldi. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 – durante il lockdown gli orari e i giorni variano: scrivici per info\r\n\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem \r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nScrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":516,"snippet":517,"value":517},[85],"Anarres dell’11 dicembre. Francia: la svolta autoritaria di Macron. No Tav. 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La sua morte fece esplodere le tensioni politiche e sociali nel paese. Oggi il suo assassino è libero, i movimenti sono sotto attacco. La solidarietà, oggi come allora, è urgente. \r\n\r\nLa strage di piazza Fontana e l'assassinio di Giuseppe Pinelli. La ferita resta aperta. Un articolo di Massimo Varengo, sul revisionismo di “sinistra” a 50 dalla strage e dalla montatura contro gli anarchici. \r\nMassimo è testimone e protagonista di quei giorni. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 13 dicembre\r\nore 16 in piazza Castello (Regione)\r\nContro la (sacra) famiglia!\r\nPresidio anarcofemminista\r\norganizza Wild C.A.T.\r\n\r\nLunedì 16 dicembre\r\nStrage di Stato. 50 anni dopo\r\nNe parliamo con Massimo Varengo, testimone e partecipe di un'epoca\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 20 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nmenù eretico ed esposizione spettacolare del pres-empio autogestito. \r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? 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I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro. \r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","10 Dicembre 2019","2019-12-10 13:01:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/JJ-Stok-Madagascar-TerredesHommes-HR-5916-200x110.jpg","Anarres del 6 dicembre. Lo sciopero generale in Francia. Landauer. I No Tav tra urne e barricate. Guerra del lavoro: i bimbi del Madagascar. 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Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo, testimone e partecipe di quei giorni\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 30 novembre\r\nBombe, finestre e manganelli\r\npiazza Fontana tra repressione e restaurazione sociale\r\nconvegno dalle 10 alle 18\r\nin viale Monza 140 – MM1 – fermata Turro\r\n\r\nVenerdì 6 dicembre\r\nGustav Landauer. Un anarchico tedesco tra rivoluzione e autogestione\r\nInterverrà Gianfranco Ragona, docente di storia all’università di Torino, studioso di Landauer, cui ha dedicato numerosi saggi. Tra gli altri ricordiamo: \"Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco\"; le antologie di scritti \"\"La comunità anarchica\" e \"Appello al socialismo\"\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 7 dicembre\r\nLa guerra del lavoro\r\nPunto info nell’anniversario della strage alla Thyssen Krupp\r\nore 11 al Balon\r\n\r\nDomenica 8 dicembre\r\nmarcia No Tav da Susa a Venaus\r\nsaremo presenti con punto info e spezzone\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\nContro la (sacra) famiglia!\r\nal Balon ore 10,30\r\nPresidio anarcofemminista\r\norganizza Wild C.A.T.\r\n\r\nLunedì 16 dicembre\r\nStrage di Stato. 50 anni dopo\r\nNe parliamo con Massimo Varengo, testimone e partecipe di un'epoca\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 20 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nmenù eretico ed esposizione spettacolare del pres-empio autogestito. \r\nBenefit lotte sociali\r\nQuanto costa? 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Sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 15 anarres1\r\n2017 12 15 anarres2\r\n2017 12 15 anarres3\r\nin questa puntata:\r\n \r\n\r\nSono passati 48 anni dalla Strage di Piazza Fontana, dalle bombe alla banca dell’Agricoltura, dai 17 morti del 12 dicembre. La polizia, indirizzata dall’ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, fece partire le retate contro gli anarchici.\r\n\r\nCentinaia vennero portati in questura. Pietro Valpreda venne accusato della strage. Giuseppe Pinelli, anarchico, ferroviere, partigiano, attivo nel sostegno ai prigionieri politici entrò in questura a cavallo della sua bici il 12 dicembre. Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre venne gettato dal quarto piano.\r\n\r\nI movimenti che in quegli anni avevano riempito le piazze e fatto tremare padroni e governanti, diedero un segnale forte e chiaro: gli anarchici sono innocenti, la strage è di Stato.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo, un compagno milanese, che attraversò quella stagione tragica, che mostrò l’intrinseca criminalità del potere.\r\n\r\nLe scuole libertarie da qualche anno sono diventate una realtà nel nostro paese: tante esperienze diverse accomunate dalla comune tensione a costruire ambiti relazionali il cui soggetto siano i bambini e le bambine. In questi mesi si è sviluppato un importante dibattito nella rete per l’educazione libertaria. Due i temi principali: come arrivare a decisioni condivise, come gestire il conflitto, ritta la barra della tensione libertaria.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Codello, anarchico, pedagogo, tra i promotori della Rete.\r\n\r\n \r\n\r\nUn altro giro di danza. Delle seduzioni elettoraliste della sinistra \"radicale”. Con Lorenzo Coniglione\r\n\r\nUn po’ di notizie dal fronte.\r\nIl Ministero della Difesa e quello del Lavoro e dell’Istruzione, Università e Ricerca hanno firmato il protocollo per fare l’alternanza scuola lavoro nelle forze armate.\r\n\r\n \r\n\r\nI militari a scuola di repressione interna\r\n\r\nLa prossima campagna d’Africa dell’esercito italiano sarà nel sahel, in Niger. Sulla carta una missione contro il terrorismo nel cuore della Franc’Afrique. Nei fatti porre le basi per la costruzione di campi di prigionia per migranti sud della Libia.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nSabato 16 dicembre\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\nCena antinatalizia \r\nAnche quest’anno ti aspettiamo alla cena che ammazza li preti\r\nMenù eretico veg vegan e ed esposizione spettacolare del Pres-Empio autogestito:\r\n ciascuno porti la sua statuetta, decorazione, disegno per arricchirlo.\r\nIl nostro menù: antipastini diabolici / chiodi della croce al ragù veg / palle di natale / giostra infernale / dolci tentazioni / angolo di-vino / acqua santa e… tanti scherzi da prete!\r\nLa cena è benefit lotte sociali.\r\nChiediamo tanti soldi a chi li ha, meno a chi ne ha meno, anche niente a chi non ne ha.\r\nPrenotazioni\r\nMail: fai_to@inrete.it - Telefono: 327 13 42 350\r\nAscolta lo spot\r\n\r\n\r\nVenerdì 22 dicembre\r\nore 17 \r\npresidio\r\n al negozio Benetton di via Roma 121\r\n Le maglie Benetton sono sporche di sangue\r\nIl governo argentino ha deciso di regolare i conti con le comunità resistenti dei mapuche, che hanno recuperato, occupandole, alcune terre di insediamento tradizionale delle popolazioni indigene, che non avevano e non intendono adottare la proprietà privata. 930.000 ettari di quelle terre, vendute dallo Stato alle multinazionali inglesi per l’industria estrattiva nell’Ottocento, dagli anni Novanta del secolo scorso sono passate al colosso manifatturiero Benetton, che le utilizza per farvi pascolare le proprie pecore da lana. \r\nBenetton è complice della repressione durissima, costata la vita a Santiago Maldonado in agosto e cl’uccisione di Rafael Nahuel, il ferimento di altre due persone, la scomparsa di diverse altre alla fine di novembre. Dal 2009 sono 14 gli attivisti uccisi dalla polizia. \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 13 gennaio\r\nore 10,30 / 14\r\nPunto info antimilitarista al Balon\r\ncon vin brulè, cibo e the caldo\r\n benefit assemblea antimilitarista\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 gennaio\r\nore 21 \r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\nI fascisti del \"secondo millennio\"\r\nCon Pietro Stara, autore de \"L’identità escludente, La Nuova Destra tra piccole patrie e Europa nazione\"\r\n\r\nPer chi fosse interessato ai percorsi della Federazione Anarchica Torinese\r\nriunioni ogni giovedì alle 21\r\ncorso Palermo 46 – a destra nel cortile -\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Dicembre 2017","2018-10-17 22:58:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/baj-pinelli-200x110.png","Anarres del 15 dicembre. La strage di Stato dopo 48 anni. Scuole libertarie, conflitto e percorsi decisionali. Le seduzioni elettoraliste della siniostra “radicale”. Notizie dal fronte: truppe italiane in Niger? Alternanza scuola lavoro in caserma. I fanti imparano a reprimere le insorgenze sociali...",1513452505,[597,369,598,599,600,601,602],"http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/niger/","http://radioblackout.org/tag/notizie-dal-fronte/","http://radioblackout.org/tag/scuole-libertarie/","http://radioblackout.org/tag/seduzioni-elettorali/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-piazza-fontana/",[430,36,604,605,606,607,608],"niger","notizie dal fronte","scuole libertarie","seduzioni elettorali","strage di piazza fontana",{"post_content":610,"tags":614},{"matched_tokens":611,"snippet":612,"value":613},[85],"anni dalla Strage di Piazza \u003Cmark>Fontana\u003C/mark>, dalle bombe alla banca dell’Agricoltura,","Il 15 dicembre, data impressa a fuoco nella memoria dei movimenti dell’ultimo mezzo secolo, abbiamo fatto un nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Nel nuovo orario dalle 11 alle 13. Anche in streaming\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 15 anarres1\r\n2017 12 15 anarres2\r\n2017 12 15 anarres3\r\nin questa puntata:\r\n \r\n\r\nSono passati 48 anni dalla Strage di Piazza \u003Cmark>Fontana\u003C/mark>, dalle bombe alla banca dell’Agricoltura, dai 17 morti del 12 dicembre. La polizia, indirizzata dall’ufficio affari riservati del ministero dell’Interno, fece partire le retate contro gli anarchici.\r\n\r\nCentinaia vennero portati in questura. Pietro Valpreda venne accusato della strage. Giuseppe Pinelli, anarchico, ferroviere, partigiano, attivo nel sostegno ai prigionieri politici entrò in questura a cavallo della sua bici il 12 dicembre. 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A quel dannato 15 dicembre del 1969, il giorno che Giuseppe Pinelli venne ammazzato nella questura di Milano, nella stanza del commissario della “squadra politica” Luigi Calabresi.\r\nTre giorni prima una bomba di Stato aveva fatto strage di 17 persone nella banca dell’agricoltura di piazza Fontana. Immediatamente era scattata la caccia all’anarchico: decine e decine di compagni erano stati fermati e portati in questura e sottoposti a martellanti interrogatori. Giuseppe Pinelli, partigiano, ferroviere, sindacalista libertario, attivo nella lotta alla repressione, era uno dei tanti.\r\nUno dei tanti che in quegli anni riempivano le piazze per farla finita con lo sfruttamento e l’oppressione.\r\n\r\nIl copione venne preparato con cura ed eseguito a puntino. Un sistema politico e sociale che aveva imbalsamato la Resistenza, represso la protesta operaia e contadina, stava traballando sotto la pressione delle lotte a scuola e in fabbrica.\r\nLa strage di piazza Fontana, la criminalizzazione degli anarchici, l’assassinio di Giuseppe Pinelli furono la risposta dello Stato al movimento del Sessantotto e del Sessantanove.\r\nSolo la forza di quel movimento impedì che il cerchio si chiudesse, che gli anarchici venissero condannati per quella strage, la prima delle tante che insanguinarono l’Italia.\r\nQuelle stragi, maturate nel cuore stesso delle istituzioni “democratiche”, miravano ad imporre una svolta autoritaria, a dittature feroci come quelle di Grecia, Argentina, Cile. Basta con la favola dei “servizi segreti deviati”! Gli stragisti sedevano sui banchi del governo. Uomini dei servizi e poliziotti come Calabresi obbedivano fedelmente alle direttive dello Stato.\r\n\r\nDopo 40 anni lo Stato cerca di assolvere definitivamente se stesso, mettendo sullo stesso piano i carnefici e le vittime. Non è un caso che il protagonista sia Giorgio Napolitano. Napolitano, come il suo collega Violante, che equiparò i partigiani ai fascisti di Salò, riscrive la storia.\r\nNel 2009 cercò di mettere una pietra tombale sulle vicende di quegli anni invitando alla stessa cerimonia la vedova di Pino e quella del suo assassino.\r\nPoi è arrivato Cucchiarelli con il suo libro di fantasie spacciate per verità. Da quel libro, Giordana, anche lui arruolato nel partito del Presidente, ha tratto un film che non è che un romanzaccio.\r\nAl centro la tesi folle che nello stesso giorno nella medesima banca qualcuno avesse piazzato due bombe, una più debole, fatta mettere da settori dello Stato che volevano un irrigidimento della morsa disciplinare sui movimenti, l’altra, cattiva ed assassina, fatta sistemare dalla NATO per provocare il golpe in Italia. Prove? Nessuna! Lo scopo? Chiarissimo! Inventarsi la tesi degli opposti stragismi, uno anarchico, l’altro fascista, entrambi burattini manovrati nel buio di trame oscure.\r\nNel romanzo di Giordana ci sono due santi e martiri, che ci lasceranno la pelle ma salveranno lo Stato. Nell’improbabile ruolo, il commissario Luigi Calabresi e l’allora ministro degli esteri Aldo Moro.\r\nAldo Moro, tra i protagonisti dell’attacco ai movimenti sociali, che stavano mettendo in seria discussione un assetto sociale fondato sullo sfruttamento, l’autoritarismo, la violenza di Stato, si trasforma in un mistico con la premonizione del martirio, antesignano di quel compromesso storico tra democrazia cristiana e partito comunista, dove oggi il PD, riconosce le proprie radici. Peccato che del suo ruolo di salvatore della democrazia non vi sia alcuna traccia né nei documenti né nelle testimonianze. Una delle tante libertà letterarie di Giordana.\r\nCalabresi era un noto persecutore di anarchici: fu lui a puntare il dito contro gli anarchici milanesi, sin dai tempi delle bombe del 25 aprile alla Fiera Campionaria di Milano.\r\nGiuseppe Pinelli, interrogato per tre giorni e tre notti, quando i termini legali del fermo erano ormai scaduti, venne gettato dalla finestra della stanza di Calabresi. Forse era già morto per le botte ricevute, forse morì dopo. Calabresi, Guida, il questore di Milano già a capo del confino di Ventotene, e gli altri poliziotti e carabinieri sostennero che si era ammazzato.\r\nLo fecero tanto male, che Gerardo D’ambrosio, allora giovane PM, oggi senatore PD, chiuderà l’inchiesta sostenendo che Pinelli era morto per “un malore attivo”. Tesi edulcorata e ridicola che Giordana riprende nel suo film.\r\nI giudici “perbene” sono i comprimari nella classifica dei buoni. Peccato che dopo 43 anni dalle aule di tribunale non sia uscito nulla. E nulla poteva uscire, perché lo Stato non condanna se stesso.\r\n\r\nQuesto film è uno dei tanti tasselli di un revisionismo di “sinistra” che ha tentato di riscrivere quegli anni all’insegna di una pacificazione impossibile, vergognosa, inaccettabile.\r\nUno dei tanti modi di liquidare un’intera epoca di lotte e passioni civili, trasformando gli anarchici in macchiette, un po’ sciocchi, utili idioti magari un po’ criminali.\r\nIl grande essente, volutamente rimosso, cancellato, nascosto è il 1969.\r\nIl grande freddo del mese della strage, seguiva l’autunno caldissimo di quell’anno. Di quell’autunno di lotte operaie oggi resta ben poco. L’articolo 18 è l’ultimo frammento rimasto: PD e PDL, uniti contro chi vive di lavoro, lo stanno cancellando.\r\nNoi, tenaci, ricordiamo: se in Italia non ci fu il golpe, se il disegno dei Calabresi, Guida, Rumor non funzionò fu grazie ad un paese, dove le menzogne di Stato avevano le gambe corte, fu grazie ai movimenti sociali che riempirono le piazze per gridare una verità, allora evidente a tutti.\r\n“La strage è di Stato, Valpreda è innocente. Pinelli è stato assassinato e Calabresi è uno dei suoi assassini.”\r\nIl destino dei vinti non è solo la sconfitta ma anche l’oblio. Quell’oblio al quale Giordana, Cucchiarelli e il partito del Presidente Napolitano vogliono consegnare quegli anni.\r\nQuella di Giordana è una vera strage della memoria.\r\nA noi tutti il compito di mantenerla viva. Finché gli sfruttati e gli oppressi di questo paese sapranno ricordare la loro Storia, non saranno ancora sconfitti. Finché gli sfruttati e gli oppressi sapranno alzare la testa, lottare per una società di liberi ed eguali, senza Stati, giudici, poliziotti, la strada sarà ancora aperta.\r\nOgni anno, ogni giorno, ogni momento può essere una nuova stagione delle ciliegie. Cogliamole e facciamone dono a chi verrà dopo.","17 Aprile 2012","Nel dicembre del 1969 Paolo aveva appena compiuto diciottanni. \r\nDopo la strage alla banca dell’Agricoltura – 17 morti e 88 feriti - fu tra le centinaia di anarchici condotti in questura per l’interrogatorio.\r\nLui tornò alla sua casa, Pino Pinelli no.\r\n\r\nVenerdì 20 aprile ore 21\r\nnella sede della federazione anarchica torinese\r\nin corso Palermo 46\r\nIncontro con Paolo Finzi\r\n\r\nPrima dell’incontro verrà proiettato il breve film di Elio Petri \r\n“Tre ipotesi sulla morte di Pinelli” \r\ncon Gian Maria Volonté, Giancarlo Dettori, Renzo Montagnani.\r\n\r\nTestimone e protagonista di quegli anni, Paolo ci racconterà una storia che ha lasciato un segno indelebile nella sua vita. \r\n\r\nAscolta la chiacchierata con Paolo a radio Blackout ","2018-10-17 22:11:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/pinelli_anarchiac-200x110.jpg","La strage della memoria. 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Nell’improbabile ruolo, il commissario Luigi Calabresi e l’allora ministro degli esteri Aldo Moro.\r\nAldo Moro, tra i protagonisti dell’attacco ai movimenti sociali, che stavano mettendo in seria discussione un assetto sociale fondato sullo sfruttamento, l’autoritarismo, la violenza di Stato, si trasforma in un mistico con la premonizione del martirio, antesignano di quel compromesso storico tra democrazia cristiana e partito comunista, dove oggi il PD, riconosce le proprie radici. Peccato che del suo ruolo di salvatore della democrazia non vi sia alcuna traccia né nei documenti né nelle testimonianze. Una delle tante libertà letterarie di Giordana.\r\nCalabresi era un noto persecutore di anarchici: fu lui a puntare il dito contro gli anarchici milanesi, sin dai tempi delle bombe del 25 aprile alla Fiera Campionaria di Milano.\r\nGiuseppe Pinelli, interrogato per tre giorni e tre notti, quando i termini legali del fermo erano ormai scaduti, venne gettato dalla finestra della stanza di Calabresi. Forse era già morto per le botte ricevute, forse morì dopo. Calabresi, Guida, il questore di Milano già a capo del confino di Ventotene, e gli altri poliziotti e carabinieri sostennero che si era ammazzato.\r\nLo fecero tanto male, che Gerardo D’ambrosio, allora giovane PM, oggi senatore PD, chiuderà l’inchiesta sostenendo che Pinelli era morto per “un malore attivo”. Tesi edulcorata e ridicola che Giordana riprende nel suo film.\r\nI giudici “perbene” sono i comprimari nella classifica dei buoni. Peccato che dopo 43 anni dalle aule di tribunale non sia uscito nulla. E nulla poteva uscire, perché lo Stato non condanna se stesso.\r\n\r\nQuesto film è uno dei tanti tasselli di un revisionismo di “sinistra” che ha tentato di riscrivere quegli anni all’insegna di una pacificazione impossibile, vergognosa, inaccettabile.\r\nUno dei tanti modi di liquidare un’intera epoca di lotte e passioni civili, trasformando gli anarchici in macchiette, un po’ sciocchi, utili idioti magari un po’ criminali.\r\nIl grande essente, volutamente rimosso, cancellato, nascosto è il 1969.\r\nIl grande freddo del mese della strage, seguiva l’autunno caldissimo di quell’anno. Di quell’autunno di lotte operaie oggi resta ben poco. L’articolo 18 è l’ultimo frammento rimasto: PD e PDL, uniti contro chi vive di lavoro, lo stanno cancellando.\r\nNoi, tenaci, ricordiamo: se in Italia non ci fu il golpe, se il disegno dei Calabresi, Guida, Rumor non funzionò fu grazie ad un paese, dove le menzogne di Stato avevano le gambe corte, fu grazie ai movimenti sociali che riempirono le piazze per gridare una verità, allora evidente a tutti.\r\n“La strage è di Stato, Valpreda è innocente. Pinelli è stato assassinato e Calabresi è uno dei suoi assassini.”\r\nIl destino dei vinti non è solo la sconfitta ma anche l’oblio. Quell’oblio al quale Giordana, Cucchiarelli e il partito del Presidente Napolitano vogliono consegnare quegli anni.\r\nQuella di Giordana è una vera strage della memoria.\r\nA noi tutti il compito di mantenerla viva. Finché gli sfruttati e gli oppressi di questo paese sapranno ricordare la loro Storia, non saranno ancora sconfitti. Finché gli sfruttati e gli oppressi sapranno alzare la testa, lottare per una società di liberi ed eguali, senza Stati, giudici, poliziotti, la strada sarà ancora aperta.\r\nOgni anno, ogni giorno, ogni momento può essere una nuova stagione delle ciliegie. 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