","Ordine pubblico / ordine bellico","post",1591291666,[64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/forze-armate/","http://radioblackout.org/tag/guerra-asimmetrica/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/ordine-bellico/","http://radioblackout.org/tag/ordine-pubblico/","http://radioblackout.org/tag/terrorismo/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[72,73,74,75,76,77,78],"forze armate","guerra asimmetrica","Israele","ordine bellico","ordine pubblico","terrorismo","USA",{"post_content":80,"tags":86},{"matched_tokens":81,"snippet":84,"value":85},[82,83],"forze","armate","imperiali statunitensi (211 interventi delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> degli USA in 67 paesi","Allucinati dagli insistenti tentativi di modulare il dibattito sulle cosiddette “mele marce”, eccezioni che confermerebbero la bontà del sistema, abbiamo voluto soffermarci sulla natura strutturale della violenza delle cd. \u003Cmark>forze\u003C/mark> dell'ordine nei contesti metropolitani, negli Stati Uniti come altrove.\r\nAbbiamo quindi cercato di ricostruire i recenti sviluppi delle tecniche di controguerriglia, che, a partire dalla congiuntura della guerra fredda, passando attraverso le politiche imperiali statunitensi (211 interventi delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> degli USA in 67 paesi dal 1945), sono state poi trasferite nella gestione degli spazi urbani, adattando armi e tecniche, originariamente sviluppate e sperimentate in contesti bellici esterni allo Stato, al mantenimento delle gerarchie razziali e di classe interne, funzionali all'ordine capitalistico esistente.\r\nCi sembra di individuare uno snodo importante in seguito all’11 settembre, con l'avvento della \"guerra al terrorismo\": a pochi mesi dagli attentati, i rappresentanti delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> dell’ordine statunitensi si sono recati per le loro prime lezioni ufficiali di addestramento in Israele, fucina delle pratiche contemporanee di controguerriglia. Che cosa comportavano questi addestramenti e che cosa si è inteso per anti-terrorismo?\r\nQueste tecniche e strategie sono infatti confluite nell’odierna guerra urbana, per definizione \"asimmetrica\", che vede contrapporsi \u003Cmark>forze\u003C/mark> poliziesche strutturalmente addestrate a una violenza razziale e classista ad un soggetto opaco e indefinito, che travalica i confini del colore e della classe diventando così nemico pubblico, di cui plasmare di volta in volta la fisionomia.\r\n\r\nAscolta la diretta con Antonio Mazzeo, antimilitarista:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[87,90,92,94,96,98,100],{"matched_tokens":88,"snippet":89},[82,83],"\u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":73},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],{"matched_tokens":95,"snippet":75},[],{"matched_tokens":97,"snippet":76},[],{"matched_tokens":99,"snippet":77},[],{"matched_tokens":101,"snippet":78},[],[103,108],{"field":39,"indices":104,"matched_tokens":105,"snippets":107},[51],[106],[82,83],[89],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":84,"value":85},"post_content",[82,83],1157451471441625000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":116,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":118,"highlight":134,"highlights":144,"text_match":150,"text_match_info":151},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":51,"id":121,"is_sticky":51,"permalink":122,"post_author":34,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":56,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":61,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":133},[48],[50],"10857","http://radioblackout.org/2012/11/litalia-in-guerra-celebra-la-giornata-delle-forze-armate/","4 novembre: come ogni anno le principali piazze italiane hanno celebrato la lugubre \"Giornata delle Forze Armate\". In risposta, un ampio cartello di realtà antimilitariste ha organizzato presidi in tutta Italia, per dire no alle politiche di guerra del governo Monti, che tutto taglia meno le spese militari.\r\n\r\nAbbiamo parlato di guerra, armamenti e spese militari in tempo di crisi, con Simone Ruini, compagno e sindacalista di base di Reggio Emilia.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/Simone.mp3\"] Ascolta l'audio della diretta","5 Novembre 2012","2025-09-24 22:01:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/h-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"235\" height=\"215\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/h.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","L'Italia in guerra celebra la \"Giornata delle Forze Armate\"",1352120040,[131,132],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/",[15,18],{"post_content":135,"post_title":141},{"matched_tokens":136,"snippet":139,"value":140},[137,138],"Forze","Armate","celebrato la lugubre \"Giornata delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>Armate\u003C/mark>\". In risposta, un ampio cartello","4 novembre: come ogni anno le principali piazze italiane hanno celebrato la lugubre \"Giornata delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>Armate\u003C/mark>\". In risposta, un ampio cartello di realtà antimilitariste ha organizzato presidi in tutta Italia, per dire no alle politiche di guerra del governo Monti, che tutto taglia meno le spese militari.\r\n\r\nAbbiamo parlato di guerra, armamenti e spese militari in tempo di crisi, con Simone Ruini, compagno e sindacalista di base di Reggio Emilia.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/Simone.mp3\"] Ascolta l'audio della diretta",{"matched_tokens":142,"snippet":143,"value":143},[137,138],"L'Italia in guerra celebra la \"Giornata delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>Armate\u003C/mark>\"",[145,148],{"field":146,"matched_tokens":147,"snippet":143,"value":143},"post_title",[137,138],{"field":109,"matched_tokens":149,"snippet":139,"value":140},[137,138],1157451471441100800,{"best_field_score":152,"best_field_weight":153,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":154,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},"2211897868288",15,"1157451471441100922",{"document":156,"highlight":180,"highlights":200,"text_match":150,"text_match_info":210},{"cat_link":157,"category":158,"comment_count":51,"id":159,"is_sticky":51,"permalink":160,"post_author":34,"post_content":161,"post_date":162,"post_excerpt":56,"post_id":159,"post_modified":163,"post_thumbnail":164,"post_thumbnail_html":165,"post_title":166,"post_type":61,"sort_by_date":167,"tag_links":168,"tags":174},[48],[50],"61524","http://radioblackout.org/2020/06/a-camp-darby-le-forze-speciali-italiane/","Il Comando italiano delle operazioni speciali e psicologiche si sposta in provincia di Pisa. Venerdì 12 giugno è stata inaugurata la nuova sede del Comando delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE), presente il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.\r\nL’area a nord della grande base di Camp Darby, in Toscana, è stata presa in consegna dalle forze armate italiane a seguito della decisione del Pentagono di rivedere le modalità organizzative e di gestione di quello che è il principale hub di stoccaggio di mezzi e sistemi d’arma delle forze terrestri Usa nel sud Europa.\r\nCon un investimento infrastrutturale plurimilionario, l’Esercito italiano ha un nuovo centro strategico dove ospitare le forze d’élite destinate alle guerre “non convenzionali” e alle famigerate operazioni psicologiche.\r\nIl nuovo comprensorio “italiano” a Camp Darby rientra nell’ambito dell’ambizioso programma di rinnovamento del patrimonio immobiliare e di realizzazione di basi militari di nuova generazione denominato “caserme verdi”, per cui l’Esercito prevede di spendere un miliardo e mezzo di euro da qui ai prossimi dieci anni.\r\nIl Comando di COMFOSE che si è insediato nell’area settentrionale di Camp Darby sovrintende alle attività, all’addestramento e all’acquisizione dei materiali delle quattro unità dell’Esercito assegnate alle cosiddette “operazioni speciali”, che verranno trasferite tutte nella nuova base.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante, blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-16-forze-speciali-mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\n\r\nLeggi il suo articolo:\r\n\r\nhttps://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/06/a-camp-darby-il-comando-italiano-delle.html#more","16 Giugno 2020","2020-06-16 12:00:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204-300x171.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204-300x171.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204-1024x582.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204-768x437.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muflone3_151204.png 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","A Camp Darby le forze speciali italiane",1592308806,[169,170,171,172,173],"http://radioblackout.org/tag/camp-darby/","http://radioblackout.org/tag/comfose/","http://radioblackout.org/tag/forze-speciali-italiane/","http://radioblackout.org/tag/guerre-non-convenzionali/","http://radioblackout.org/tag/operazioni-psicologiche/",[175,176,177,178,179],"camp darby","COMFOSE","forze speciali italiane","guerre \"non convenzionali\"","operazioni psicologiche",{"post_content":181,"post_title":185,"tags":188},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[82,83],"stata presa in consegna dalle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> italiane a seguito della decisione","Il Comando italiano delle operazioni speciali e psicologiche si sposta in provincia di Pisa. Venerdì 12 giugno è stata inaugurata la nuova sede del Comando delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> Speciali dell’Esercito (COMFOSE), presente il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.\r\nL’area a nord della grande base di Camp Darby, in Toscana, è stata presa in consegna dalle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> italiane a seguito della decisione del Pentagono di rivedere le modalità organizzative e di gestione di quello che è il principale hub di stoccaggio di mezzi e sistemi d’arma delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> terrestri Usa nel sud Europa.\r\nCon un investimento infrastrutturale plurimilionario, l’Esercito italiano ha un nuovo centro strategico dove ospitare le \u003Cmark>forze\u003C/mark> d’élite destinate alle guerre “non convenzionali” e alle famigerate operazioni psicologiche.\r\nIl nuovo comprensorio “italiano” a Camp Darby rientra nell’ambito dell’ambizioso programma di rinnovamento del patrimonio immobiliare e di realizzazione di basi militari di nuova generazione denominato “caserme verdi”, per cui l’Esercito prevede di spendere un miliardo e mezzo di euro da qui ai prossimi dieci anni.\r\nIl Comando di COMFOSE che si è insediato nell’area settentrionale di Camp Darby sovrintende alle attività, all’addestramento e all’acquisizione dei materiali delle quattro unità dell’Esercito assegnate alle cosiddette “operazioni speciali”, che verranno trasferite tutte nella nuova base.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante, blogger\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-16-forze-speciali-mazzeo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica l'audio\r\n\r\n\r\nLeggi il suo articolo:\r\n\r\nhttps://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/06/a-camp-darby-il-comando-italiano-delle.html#more",{"matched_tokens":186,"snippet":187,"value":187},[82],"A Camp Darby le \u003Cmark>forze\u003C/mark> speciali italiane",[189,191,193,196,198],{"matched_tokens":190,"snippet":175},[],{"matched_tokens":192,"snippet":176},[],{"matched_tokens":194,"snippet":195},[82],"\u003Cmark>forze\u003C/mark> speciali italiane",{"matched_tokens":197,"snippet":178},[],{"matched_tokens":199,"snippet":179},[],[201,203,205],{"field":109,"matched_tokens":202,"snippet":183,"value":184},[82,83],{"field":146,"matched_tokens":204,"snippet":187,"value":187},[82],{"field":39,"indices":206,"matched_tokens":207,"snippets":209},[115],[208],[82],[195],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":212,"num_tokens_dropped":51,"score":213,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},14,3,"1157451471441100915",{"document":215,"highlight":243,"highlights":264,"text_match":150,"text_match_info":272},{"cat_link":216,"category":217,"comment_count":51,"id":218,"is_sticky":51,"permalink":219,"post_author":34,"post_content":220,"post_date":221,"post_excerpt":56,"post_id":218,"post_modified":222,"post_thumbnail":223,"post_thumbnail_html":224,"post_title":225,"post_type":61,"sort_by_date":226,"tag_links":227,"tags":235},[48],[50],"37554","http://radioblackout.org/2016/09/colombia-raggiunto-accordo-tra-farc-e-governo-colombiano/","Dopo 52 anni di guerra, il 28 agosto è avvenuta la proclamazione di un cessate il fuoco permanente, approvato sia da Rodrigo Londoño conosciuto come Timochenko - comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) - che del presidente colombiano, Juan Manuel Santos.\r\nUn conflitto che perdura dal 1964 e i cui combattimenti avevano provocato la morte di 220mila persone e costretto sette milioni di colombiani ad abbandonare le loro case. E per negoziare l’accordo di pace definitivo sono serviti quattro anni. Per confermare questo accordo, però, sarà necessario aspettare il plebiscito previsto per il 2 ottobre 2016 a cui è chiamata a pronunciarsi la popolazione colombiana.\r\nSu fronti opposti, i favorevoli e i contrari alimentano già un’infuocata disputa tra sostenitori e critici dell’accordo. I colombiani sono profondamente divisi su cosa concedere ai ribelli, sulle conseguenze giudiziarie che questi dovrebbero affrontare, sul fatto che i settemila combattenti delle Farc consegnino o meno le loro armi e sull’opportunità che i ribelli smobilitati possano o meno ricevere incarichi elettivi. Tanta è anche la disinformazione portata avanti da parte della campagna del \"No\" - capitanata dal principale partito d’opposizione, il Centro democratico, di destra, dell’ex presidente Álvaro Uribe - che riporta al popolo colombiano motivazioni slegate da quello che è effettivamente il contenuto dell'accordo.\r\nPer approfondire la questione abbiamo sentito Cristina, colombiana e antropologa dell'Università degli Studi di Torino\r\naccordo_farc","28 Settembre 2016","2016-10-01 09:01:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/Accordo-con-le-Farc-la-Colombia-sulla-strada-della-pace_articleimage-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/Accordo-con-le-Farc-la-Colombia-sulla-strada-della-pace_articleimage-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/Accordo-con-le-Farc-la-Colombia-sulla-strada-della-pace_articleimage-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/Accordo-con-le-Farc-la-Colombia-sulla-strada-della-pace_articleimage-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/Accordo-con-le-Farc-la-Colombia-sulla-strada-della-pace_articleimage.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Colombia. Raggiunto accordo tra Farc e governo colombiano",1475065181,[228,229,230,231,232,233,234],"http://radioblackout.org/tag/accordo/","http://radioblackout.org/tag/colombia/","http://radioblackout.org/tag/farc/","http://radioblackout.org/tag/forze-armate-rivoluzionarie-della-colombia/","http://radioblackout.org/tag/juan-manuel-santos/","http://radioblackout.org/tag/plebiscito/","http://radioblackout.org/tag/timochenko/",[236,237,238,239,240,241,242],"accordo","Colombia","FARC","Forze armate rivoluzionarie della Colombia","Juan Manuel Santos","plebiscito","Timochenko",{"post_content":244,"tags":248},{"matched_tokens":245,"snippet":246,"value":247},[137,83],"conosciuto come Timochenko - comandante delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> rivoluzionarie della Colombia (Farc) - che","Dopo 52 anni di guerra, il 28 agosto è avvenuta la proclamazione di un cessate il fuoco permanente, approvato sia da Rodrigo Londoño conosciuto come Timochenko - comandante delle \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> rivoluzionarie della Colombia (Farc) - che del presidente colombiano, Juan Manuel Santos.\r\nUn conflitto che perdura dal 1964 e i cui combattimenti avevano provocato la morte di 220mila persone e costretto sette milioni di colombiani ad abbandonare le loro case. E per negoziare l’accordo di pace definitivo sono serviti quattro anni. Per confermare questo accordo, però, sarà necessario aspettare il plebiscito previsto per il 2 ottobre 2016 a cui è chiamata a pronunciarsi la popolazione colombiana.\r\nSu fronti opposti, i favorevoli e i contrari alimentano già un’infuocata disputa tra sostenitori e critici dell’accordo. I colombiani sono profondamente divisi su cosa concedere ai ribelli, sulle conseguenze giudiziarie che questi dovrebbero affrontare, sul fatto che i settemila combattenti delle Farc consegnino o meno le loro armi e sull’opportunità che i ribelli smobilitati possano o meno ricevere incarichi elettivi. Tanta è anche la disinformazione portata avanti da parte della campagna del \"No\" - capitanata dal principale partito d’opposizione, il Centro democratico, di destra, dell’ex presidente Álvaro Uribe - che riporta al popolo colombiano motivazioni slegate da quello che è effettivamente il contenuto dell'accordo.\r\nPer approfondire la questione abbiamo sentito Cristina, colombiana e antropologa dell'Università degli Studi di Torino\r\naccordo_farc",[249,251,253,255,258,260,262],{"matched_tokens":250,"snippet":236},[],{"matched_tokens":252,"snippet":237},[],{"matched_tokens":254,"snippet":238},[],{"matched_tokens":256,"snippet":257},[137,83],"\u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> rivoluzionarie della Colombia",{"matched_tokens":259,"snippet":240},[],{"matched_tokens":261,"snippet":241},[],{"matched_tokens":263,"snippet":242},[],[265,270],{"field":39,"indices":266,"matched_tokens":267,"snippets":269},[212],[268],[137,83],[257],{"field":109,"matched_tokens":271,"snippet":246,"value":247},[137,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":273,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},"1157451471441100914",{"document":275,"highlight":301,"highlights":306,"text_match":150,"text_match_info":309},{"cat_link":276,"category":277,"comment_count":51,"id":278,"is_sticky":51,"permalink":279,"post_author":34,"post_content":280,"post_date":281,"post_excerpt":282,"post_id":278,"post_modified":283,"post_thumbnail":284,"post_thumbnail_html":285,"post_title":286,"post_type":61,"sort_by_date":287,"tag_links":288,"tags":295},[48],[50],"98839","http://radioblackout.org/2025/06/da-sigonella-parte-la-guerra-nel-cuore-del-mediterraneo/","Passa immancabilmente dalla base siciliana di Sigonella parte del sostegno delle forze armate USA alla guerra di Israele contro l’Iran. Secondo il sito specializzato ItaMilRadar che monitora il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nei giorni 13, 15 e 16 giugno sono state documentate lunghe missioni nello spazio aereo prossimo ad Israele, Libano e alla Striscia di Gaza di un velivolo-spia Boeing P-8 “Poseidon” di US Navy, decollato dalla stazione aeronavale di Sigonella. Quelle missioni di sorveglianza marittima si inseriscono in una più ampia catena operativa culminata nell’attacco sferrato dagli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, tra il 21 e il 22 giugno, sotto il nome di Operation Midnight Hammer. Un’operazione condotta da B-2 Spirit e missili Tomahawk, con decolli dagli Usa e rotta attraverso il Mediterraneo. A Sigonella, tutto è stato predisposto per il dispiegamento permanente dei Poseidon: hangar inaugurati nel 2022 per 26,5 milioni di dollari, aree di parcheggio ampliate, centri di manutenzione e decollo parallelo dei droni Global Hawk, Triton e AGS Nato. Tutti operativi per missioni Isr (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) nell’ambito del programma Bams (Broad Area Maritime Surveillance), il più ambizioso disegno di controllo navale Usa sul fianco sud della Nato. A Napoli, nel cuore della città, ha sede il Comando Naveur-Navaf che ha coordinato le operazioni del sottomarino Uss Georgia, da cui sono partiti i Tomahawk lanciati contro l’Iran.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo militante antimilitarista .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-MAZZEO.mp3\"][/audio]","30 Giugno 2025","SIGONELLA E BASI USA IN SICILIA AL CENTRO DELLA GUERRA AMERICANA .","2025-06-30 17:57:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"145\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-300x145.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-300x145.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA-768x372.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-SIGONELLA.jpg 950w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","DA SIGONELLA PARTE LA GUERRA NEL CUORE DEL MEDITERRANEO .",1751306244,[131,289,132,290,291,292,293,294],"http://radioblackout.org/tag/cia/","http://radioblackout.org/tag/italia-basi-nato-e-usa/","http://radioblackout.org/tag/niscemi/","http://radioblackout.org/tag/no-muos/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/","http://radioblackout.org/tag/sigonella/",[15,296,18,297,36,298,299,300],"CIA","italia basi nato e usa","no Muos","sicilia","sigonella",{"post_content":302},{"matched_tokens":303,"snippet":304,"value":305},[82,83],"Sigonella parte del sostegno delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> USA alla guerra di Israele","Passa immancabilmente dalla base siciliana di Sigonella parte del sostegno delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> USA alla guerra di Israele contro l’Iran. Secondo il sito specializzato ItaMilRadar che monitora il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nei giorni 13, 15 e 16 giugno sono state documentate lunghe missioni nello spazio aereo prossimo ad Israele, Libano e alla Striscia di Gaza di un velivolo-spia Boeing P-8 “Poseidon” di US Navy, decollato dalla stazione aeronavale di Sigonella. Quelle missioni di sorveglianza marittima si inseriscono in una più ampia catena operativa culminata nell’attacco sferrato dagli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, tra il 21 e il 22 giugno, sotto il nome di Operation Midnight Hammer. Un’operazione condotta da B-2 Spirit e missili Tomahawk, con decolli dagli Usa e rotta attraverso il Mediterraneo. A Sigonella, tutto è stato predisposto per il dispiegamento permanente dei Poseidon: hangar inaugurati nel 2022 per 26,5 milioni di dollari, aree di parcheggio ampliate, centri di manutenzione e decollo parallelo dei droni Global Hawk, Triton e AGS Nato. Tutti operativi per missioni Isr (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) nell’ambito del programma Bams (Broad Area Maritime Surveillance), il più ambizioso disegno di controllo navale Usa sul fianco sud della Nato. A Napoli, nel cuore della città, ha sede il Comando Naveur-Navaf che ha coordinato le operazioni del sottomarino Uss Georgia, da cui sono partiti i Tomahawk lanciati contro l’Iran.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo militante antimilitarista .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-30062025-MAZZEO.mp3\"][/audio]",[307],{"field":109,"matched_tokens":308,"snippet":304,"value":305},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":310,"num_tokens_dropped":51,"score":311,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},1,"1157451471441100913",{"document":313,"highlight":332,"highlights":337,"text_match":150,"text_match_info":340},{"cat_link":314,"category":315,"comment_count":51,"id":316,"is_sticky":51,"permalink":317,"post_author":34,"post_content":318,"post_date":319,"post_excerpt":56,"post_id":316,"post_modified":320,"post_thumbnail":321,"post_thumbnail_html":322,"post_title":323,"post_type":61,"sort_by_date":324,"tag_links":325,"tags":329},[48],[50],"97693","http://radioblackout.org/2025/05/collaborazione-tra-industrie-delle-armi-italiane-e-turche-lunedi-mobilitazione-a-torino-contro-il-forum-turchia/","Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione. Ma dietro il lessico anodino della diplomazia economica si cela una realtà ben più grave: il forum sarà di fatto un’occasione di legittimazione istituzionale e industriale per Baykar, l’azienda produttrice dei droni da guerra turchi, che lo scorso dicembre ha acquistato Piaggio Aerospace con il pieno avallo del governo italiano e sta entrando in una robusta partnership industriale con il gotha dell'aerospace e delle tecnologie militari italiane, Leonardo SpA.\r\nBaykar è il principale produttore di UAV (droni armati) utilizzati dalle forze armate turche nelle operazioni militari in Siria, nel nord Iraq, contro le forze curde del confederalismo democratico ed il PKK, ma i suoi droni sono usati per bombardare anche in Etiopia, in Nagorno-Karabakh, in Ucraina e in Marocco. La sua ascesa nel mercato mondiale delle armi è parallela all’espansione geopolitica del regime di Erdogan, al quale l'azienda Baykar è direttamente organica: il presidente di Baykar è genero del presidente turco. Il forum di Torino, lungi dall’essere un incontro “tecnico”, è un atto politico preciso: una vetrina di normalizzazione del complesso militare-industriale turco che, con il disgregamento della solida alleanza tra USA e Europa in seguito all'elezione di Trump e la virata verso il riarmo dell'economia europea, ha fiutato un'occasione propizia per espandere i propri affari in Europa ed invitare, a sua volta, le aziende italiane specializzate nell'estrazione di materie prime e nella cementificazione selvaggia a venire a fare affari in Turchia.\r\nDi fronte a questa operazione, non c’è spazio per la neutralità: schierarsi contro la guerra significa opporsi alla trasformazione dell’industria civile italiana in industria militare ed opporsi alle relazioni produttive che vengono strette con il complesso militare turco, direttamente colluso con un regime dittatoriale che incarcera chi protesta e dissente nelle metropoli mentre bombarda quotidianamente chi resiste sulle montagne del Kurdistan. Contro il \"Business Forum Turchia\" è stato chiamato un presidio alle ore 14, in corso Stati Uniti 27.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/muratcinar.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2025","2025-05-09 17:30:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/ISTANBUL_DHA_GOZCU1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"218\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/ISTANBUL_DHA_GOZCU1-300x218.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/ISTANBUL_DHA_GOZCU1-300x218.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/ISTANBUL_DHA_GOZCU1.jpg 640w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il \"Forum Turchia\"",1746811802,[326,327,328],"http://radioblackout.org/tag/baykar/","http://radioblackout.org/tag/leonardo/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[330,331,24],"baykar","leonardo",{"post_content":333},{"matched_tokens":334,"snippet":335,"value":336},[82,83],"UAV (droni armati) utilizzati dalle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> turche nelle operazioni militari in","Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione. Ma dietro il lessico anodino della diplomazia economica si cela una realtà ben più grave: il forum sarà di fatto un’occasione di legittimazione istituzionale e industriale per Baykar, l’azienda produttrice dei droni da guerra turchi, che lo scorso dicembre ha acquistato Piaggio Aerospace con il pieno avallo del governo italiano e sta entrando in una robusta partnership industriale con il gotha dell'aerospace e delle tecnologie militari italiane, Leonardo SpA.\r\nBaykar è il principale produttore di UAV (droni armati) utilizzati dalle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> turche nelle operazioni militari in Siria, nel nord Iraq, contro le \u003Cmark>forze\u003C/mark> curde del confederalismo democratico ed il PKK, ma i suoi droni sono usati per bombardare anche in Etiopia, in Nagorno-Karabakh, in Ucraina e in Marocco. La sua ascesa nel mercato mondiale delle armi è parallela all’espansione geopolitica del regime di Erdogan, al quale l'azienda Baykar è direttamente organica: il presidente di Baykar è genero del presidente turco. Il forum di Torino, lungi dall’essere un incontro “tecnico”, è un atto politico preciso: una vetrina di normalizzazione del complesso militare-industriale turco che, con il disgregamento della solida alleanza tra USA e Europa in seguito all'elezione di Trump e la virata verso il riarmo dell'economia europea, ha fiutato un'occasione propizia per espandere i propri affari in Europa ed invitare, a sua volta, le aziende italiane specializzate nell'estrazione di materie prime e nella cementificazione selvaggia a venire a fare affari in Turchia.\r\nDi fronte a questa operazione, non c’è spazio per la neutralità: schierarsi contro la guerra significa opporsi alla trasformazione dell’industria civile italiana in industria militare ed opporsi alle relazioni produttive che vengono strette con il complesso militare turco, direttamente colluso con un regime dittatoriale che incarcera chi protesta e dissente nelle metropoli mentre bombarda quotidianamente chi resiste sulle montagne del Kurdistan. Contro il \"Business Forum Turchia\" è stato chiamato un presidio alle ore 14, in corso Stati Uniti 27.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/muratcinar.mp3\"][/audio]",[338],{"field":109,"matched_tokens":339,"snippet":335,"value":336},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":310,"num_tokens_dropped":51,"score":311,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},6646,{"collection_name":61,"first_q":72,"per_page":343,"q":72},6,{"facet_counts":345,"found":385,"hits":386,"out_of":558,"page":310,"request_params":559,"search_cutoff":40,"search_time_ms":20},[346,366],{"counts":347,"field_name":364,"sampled":40,"stats":365},[348,351,354,356,358,360,362],{"count":349,"highlighted":350,"value":350},48,"anarres",{"count":352,"highlighted":353,"value":353},11,"I Bastioni di Orione",{"count":115,"highlighted":355,"value":355},"frittura mista",{"count":115,"highlighted":357,"value":357},"liberation front",{"count":310,"highlighted":359,"value":359},"ponte radio",{"count":310,"highlighted":361,"value":361},"defendkurdistan",{"count":310,"highlighted":363,"value":363},"La fine della Fine della storia","podcastfilter",{"total_values":23},{"counts":367,"field_name":39,"sampled":40,"stats":383},[368,370,371,372,373,374,375,377,379,381],{"count":352,"highlighted":369,"value":369},"Bastioni di Orione",{"count":33,"highlighted":18,"value":18},{"count":212,"highlighted":350,"value":350},{"count":212,"highlighted":15,"value":15},{"count":115,"highlighted":78,"value":78},{"count":115,"highlighted":21,"value":21},{"count":115,"highlighted":376,"value":376},"radio cane",{"count":115,"highlighted":378,"value":378},"Educazione",{"count":115,"highlighted":380,"value":380},"radio eustachio",{"count":115,"highlighted":382,"value":382},"la guerra in classe",{"total_values":384},228,68,[387,419,463,490,513,536],{"document":388,"highlight":403,"highlights":413,"text_match":150,"text_match_info":418},{"comment_count":51,"id":389,"is_sticky":51,"permalink":390,"podcastfilter":391,"post_author":392,"post_content":393,"post_date":394,"post_excerpt":56,"post_id":389,"post_modified":395,"post_thumbnail":396,"post_title":397,"post_type":398,"sort_by_date":399,"tag_links":400,"tags":402},"96797","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-27-03-2025-le-forze-armate-cinesi-si-rinnovano-la-groenlandia-vista-dal-di-dentro-sudan-lesercito-si-riprende-khartoum/",[353],"radiokalakuta","Bastioni di Orione si confronta con Simone Dossi direttore di Orizzonte Cina che si occupa di sicurezza e forze armate in Cina, a proposito del rinnovamento delle forze armate cinesi che hanno mostrato i nuovi caccia invisibili di sesta generazione e la strategia militare di Pechino verso la sua periferia. Le forze armate cinesi hanno attraversato una profonda trasformazione negli ultimi decenni dagli anni '80 sia per quello che concerne la dottrina militare sia l'organizzazione. E' mutato il ruolo dell'Esercito di liberazione che nasce nel 1927 come esercito del partito a protezione dalla sovversione per poi estendere le sue attività contro le minacce esterne. Dopo Tienanmen L'Esercito di liberazione lascia il compito della sicurezza interna ad altri apparati per concentrarsi nel controllo delle zone dove la Cina ha interessi particolari .Gli interessi essenziali da difendere vengono collocati nella periferia intesa come tutto ciò che sta intorno alla Cina ,ma a differenza degli U.S.A. con una proiezione selettiva e non globale. La leva militare è solo uno strumento e non il piu' importante per contribuire al mantenimento dell'ordine internazionale e modificarlo in base ai propri interessi attraverso lo sforzo della diplomazia . La sfida tecnologica è considerata dai vertici militari un elemento cruciale e la dottrina cinese è concentrata sul concetto di guerra informatizzata con un coinvolgimento anche del settore civile in questo processo di modernizzazione delle forze armate. Pechino si presenta come il pilastro della stabilità dell'ordine internazionale nella sua dimensione economica cercando di recuperare un rapporto commerciale con l'Europa sconcertata dalle politiche aggressive di Trump ,forte del volano delle industrie statali ancora prevalenti nell'ecosistema economico cinese.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4rtkQThKyjnHzrkZ9zSBNK?si=ucxQAd1oQBqYnUwYnOlvKw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-DOSSI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Fabrizio Barzanti ,musicista del gruppo reggae \"Sauwestari\" che vive in Groenlandia da decenni, proviamo a dare uno sguardo dall'interno a questa isola enorme oggetto delle attenzioni non molto gradite della nuova amministrazione statunitense . Fabrizio ci racconta di un sentimento antiamericano sempre piu' diffuso fra la popolazione inuit ,già sottoposta ad un violento processo di colonizzazione da parte danese fin dal 1721. La dinamica coloniale si ripresenta con le pretese di sfruttamento delle risorse minerarie e la minaccia di annessione espresse in maniera virulenta da Trump , inoltre gli Stati Uniti già hanno una base militare nell'isola . La colonizzazione danese ha portato all'emarginazione del popolo nativo inuit ,al suo inurbamento forzato, alla sterilizzazione di massa delle donne inuit, l'uso dell'alcol per anestetizzare i nativi, la rottura degli stili di vita tradizionali legati ai cicli naturali ,la soppressione delle figure che rivestivano un ruolo preminente come gli sciamani . Già qualche anno fa ci fu un movimento di protesta contro lo sfruttamento delle miniere di uranio , il riscaldamento globale sta portando ad un significativo cambiamento del clima che sta incidendo profondamente sull'equilibrio ambientale favorendo le politiche estrattiviste sostenute dagli interessi americani.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6EwBZOAurQIoTYK01AcWRu?si=lElKQ5iCSd2dvUeHoyO6hA\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-GROENLANDIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse che scrive su Focus on Africa, parliamo della situazione in Sudan dove l'esercito ha ripreso Khartoum cristalizzando una spartizione di fatto del paese con il Darfur in mano alle RSF di Emmeti e il nord in mano all'esercito .Si susseguono i massacri di civili come avvenuto a Tora nel Darfur settentrionale dove l'esercito ha bombardato un mercato pieno di gente e si contano almeno 300 morti e un numero imprecisato di feriti. I successi di questi giorni sono dovuti anche allo spostamento di truppe e mezzi nella capitale, da zone in cui non si aveva la capacità militare di sfondare le linee delle milizie. Ma la guerra non è affatto finita. Le RSF difficilmente arretreranno dal Darfur, nella regione godono di un buon supporto militare, anche da parte di altri attori regionali, hanno l’appoggio di alcuni clan, controllano gran parte del territorio. Le infrastrutture del Paese sono andate completamente distrutte, le comunicazioni sono ormai totalmente interrotte, migliaia di sfollati ogni giorno cercano di trovare un rifugio ,la situazione umanitaria è sempre piu' drammatica.\r\n\r\nAnche nel Sud Sudan la situazione è sempre più tesa ,il 27 marzo l’opposizione sudsudanese ha annunciato l’abrogazione dell’accordo di pace del 2018 in Sud Sudan dopo l’arresto del vicepresidente Riek Machar, che era ai ferri corti con il presidente Salva Kiir, mentre le Nazioni Unite temono una ripresa della guerra civile. Il Sud Sudan, che ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011, è ancora in preda a una cronica instabilità dopo una guerra civile che ha visto contrapporsi le forze di Kiir e Machar tra il 2013 e il 2018. Al termine del conflitto, che ha causato circa 400mila morti e quattro milioni di sfollati, le parti avevano firmato un fragile accordo di condivisione del potere.\r\n\r\nIntanto nel Tigray l'occupazione degli uffici governativi ha portato il presidente dell’amministrazione ad interim Getachew Reda a parlare pubblicamente di un tentativo di rovesciamento dell’amministrazione da parte di un gruppo di leader politici e funzionari militari, in combutta con il governo eritreo.I timori di un nuovo conflitto sono emersi nelle ultime settimane dopo che l’Eritrea avrebbe ordinato una mobilitazione militare a livello nazionale e l’Etiopia ha schierato truppe verso il loro confine. Il presidente ad interim è fuggito ad Addis Abeba e Ahmed ,il presidente etiope,ha rimosso Getachew Reda provocando la reazione del governo tigrino. Le politiche accentratrici di Ahmed stano destabilizzando lo stato multinazionale etiope ,provocando una situazione di conflitto che ha già coinvolto pesantemente il Tigray e la regione Afar con il coinvolgimento eritreo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/3nLRfgHgMoKy1QI59KGYs1?si=e5aoDFKGTaWVWV8htM2kjg\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"La sempre più ampia estensione del Grande conflitto in Corno d’Africa\".\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Marzo 2025","2025-04-04 16:34:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/03/2025- LE FORZE ARMATE CINESI SI RINNOVANO -LA GROENLANDIA VISTA DAL DI DENTRO-SUDAN L'ESERCITO SI RIPRENDE KHARTOUM","podcast",1743378585,[401],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[369],{"post_content":404,"post_title":408},{"matched_tokens":405,"snippet":406,"value":407},[82,83],"si occupa di sicurezza e \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> in Cina, a proposito del","Bastioni di Orione si confronta con Simone Dossi direttore di Orizzonte Cina che si occupa di sicurezza e \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> in Cina, a proposito del rinnovamento delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> cinesi che hanno mostrato i nuovi caccia invisibili di sesta generazione e la strategia militare di Pechino verso la sua periferia. Le \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> cinesi hanno attraversato una profonda trasformazione negli ultimi decenni dagli anni '80 sia per quello che concerne la dottrina militare sia l'organizzazione. E' mutato il ruolo dell'Esercito di liberazione che nasce nel 1927 come esercito del partito a protezione dalla sovversione per poi estendere le sue attività contro le minacce esterne. Dopo Tienanmen L'Esercito di liberazione lascia il compito della sicurezza interna ad altri apparati per concentrarsi nel controllo delle zone dove la Cina ha interessi particolari .Gli interessi essenziali da difendere vengono collocati nella periferia intesa come tutto ciò che sta intorno alla Cina ,ma a differenza degli U.S.A. con una proiezione selettiva e non globale. La leva militare è solo uno strumento e non il piu' importante per contribuire al mantenimento dell'ordine internazionale e modificarlo in base ai propri interessi attraverso lo sforzo della diplomazia . La sfida tecnologica è considerata dai vertici militari un elemento cruciale e la dottrina cinese è concentrata sul concetto di guerra informatizzata con un coinvolgimento anche del settore civile in questo processo di modernizzazione delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark>. Pechino si presenta come il pilastro della stabilità dell'ordine internazionale nella sua dimensione economica cercando di recuperare un rapporto commerciale con l'Europa sconcertata dalle politiche aggressive di Trump ,forte del volano delle industrie statali ancora prevalenti nell'ecosistema economico cinese.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4rtkQThKyjnHzrkZ9zSBNK?si=ucxQAd1oQBqYnUwYnOlvKw\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-DOSSI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Fabrizio Barzanti ,musicista del gruppo reggae \"Sauwestari\" che vive in Groenlandia da decenni, proviamo a dare uno sguardo dall'interno a questa isola enorme oggetto delle attenzioni non molto gradite della nuova amministrazione statunitense . Fabrizio ci racconta di un sentimento antiamericano sempre piu' diffuso fra la popolazione inuit ,già sottoposta ad un violento processo di colonizzazione da parte danese fin dal 1721. La dinamica coloniale si ripresenta con le pretese di sfruttamento delle risorse minerarie e la minaccia di annessione espresse in maniera virulenta da Trump , inoltre gli Stati Uniti già hanno una base militare nell'isola . La colonizzazione danese ha portato all'emarginazione del popolo nativo inuit ,al suo inurbamento forzato, alla sterilizzazione di massa delle donne inuit, l'uso dell'alcol per anestetizzare i nativi, la rottura degli stili di vita tradizionali legati ai cicli naturali ,la soppressione delle figure che rivestivano un ruolo preminente come gli sciamani . Già qualche anno fa ci fu un movimento di protesta contro lo sfruttamento delle miniere di uranio , il riscaldamento globale sta portando ad un significativo cambiamento del clima che sta incidendo profondamente sull'equilibrio ambientale favorendo le politiche estrattiviste sostenute dagli interessi americani.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/6EwBZOAurQIoTYK01AcWRu?si=lElKQ5iCSd2dvUeHoyO6hA\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-GROENLANDIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse che scrive su Focus on Africa, parliamo della situazione in Sudan dove l'esercito ha ripreso Khartoum cristalizzando una spartizione di fatto del paese con il Darfur in mano alle RSF di Emmeti e il nord in mano all'esercito .Si susseguono i massacri di civili come avvenuto a Tora nel Darfur settentrionale dove l'esercito ha bombardato un mercato pieno di gente e si contano almeno 300 morti e un numero imprecisato di feriti. I successi di questi giorni sono dovuti anche allo spostamento di truppe e mezzi nella capitale, da zone in cui non si aveva la capacità militare di sfondare le linee delle milizie. Ma la guerra non è affatto finita. Le RSF difficilmente arretreranno dal Darfur, nella regione godono di un buon supporto militare, anche da parte di altri attori regionali, hanno l’appoggio di alcuni clan, controllano gran parte del territorio. Le infrastrutture del Paese sono andate completamente distrutte, le comunicazioni sono ormai totalmente interrotte, migliaia di sfollati ogni giorno cercano di trovare un rifugio ,la situazione umanitaria è sempre piu' drammatica.\r\n\r\nAnche nel Sud Sudan la situazione è sempre più tesa ,il 27 marzo l’opposizione sudsudanese ha annunciato l’abrogazione dell’accordo di pace del 2018 in Sud Sudan dopo l’arresto del vicepresidente Riek Machar, che era ai ferri corti con il presidente Salva Kiir, mentre le Nazioni Unite temono una ripresa della guerra civile. Il Sud Sudan, che ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011, è ancora in preda a una cronica instabilità dopo una guerra civile che ha visto contrapporsi le \u003Cmark>forze\u003C/mark> di Kiir e Machar tra il 2013 e il 2018. Al termine del conflitto, che ha causato circa 400mila morti e quattro milioni di sfollati, le parti avevano firmato un fragile accordo di condivisione del potere.\r\n\r\nIntanto nel Tigray l'occupazione degli uffici governativi ha portato il presidente dell’amministrazione ad interim Getachew Reda a parlare pubblicamente di un tentativo di rovesciamento dell’amministrazione da parte di un gruppo di leader politici e funzionari militari, in combutta con il governo eritreo.I timori di un nuovo conflitto sono emersi nelle ultime settimane dopo che l’Eritrea avrebbe ordinato una mobilitazione militare a livello nazionale e l’Etiopia ha schierato truppe verso il loro confine. Il presidente ad interim è fuggito ad Addis Abeba e Ahmed ,il presidente etiope,ha rimosso Getachew Reda provocando la reazione del governo tigrino. Le politiche accentratrici di Ahmed stano destabilizzando lo stato multinazionale etiope ,provocando una situazione di conflitto che ha già coinvolto pesantemente il Tigray e la regione Afar con il coinvolgimento eritreo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/3nLRfgHgMoKy1QI59KGYs1?si=e5aoDFKGTaWVWV8htM2kjg\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-27032025-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"La sempre più ampia estensione del Grande conflitto in Corno d’Africa\".\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":409,"snippet":412,"value":412},[410,411],"FORZE","ARMATE","BASTIONI DI ORIONE 27/03/2025- LE \u003Cmark>FORZE\u003C/mark> \u003Cmark>ARMATE\u003C/mark> CINESI SI RINNOVANO -LA GROENLANDIA VISTA DAL DI DENTRO-SUDAN L'ESERCITO SI RIPRENDE KHARTOUM",[414,416],{"field":146,"matched_tokens":415,"snippet":412,"value":412},[410,411],{"field":109,"matched_tokens":417,"snippet":406,"value":407},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":153,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":154,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":420,"highlight":449,"highlights":457,"text_match":150,"text_match_info":462},{"comment_count":51,"id":421,"is_sticky":51,"permalink":422,"podcastfilter":423,"post_author":350,"post_content":424,"post_date":425,"post_excerpt":56,"post_id":421,"post_modified":426,"post_thumbnail":427,"post_title":428,"post_type":398,"sort_by_date":429,"tag_links":430,"tags":440},"46232","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-2-marzo-forze-armate-una-scuola-di-sopraffazione-antifascismo-elettorale-elezioni-voto-a-perdere-limmaginario-neocoloniale-in-africa/",[350],"Un nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 03 02 anarres\r\n\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n“Autoritarismo e costruzione di personalità fasciste nelle forze armate italiane: un’autoetnografia”. Questo studio di Charlie Barnao e Pietro Saitta ci offre un affresco molto forte dell’addestramento di una truppa d’elite come i parà. \r\nAbbiamo preso le mosse da questo scritto per una riflessione sui carabinieri e i soldati che uccidono, stuprano, picchiano anche fuori servizio.\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova.\r\n\r\nAntifascismo elettorale. Alla vigilia del voto l’antifascismo, a sorpresa, è entrato nella campagna elettorale. In testa il PD, campione dello sdoganamento a destra. Ne abbiamo discusso con Pietro Stara.\r\n\r\nElezioni. Una riflessione sugli abiti nuovi della sinistra istituzionale\r\n\r\nImmaginario neo coloniale della dipendenza africana. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, che la prossima settimana, con Stefano Capello, introdurrà il dibattito il 9 marzo\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nDomenica 4 marzo\r\nNon votare, vieni al cinema!\r\nBrazil, regia di Terry Gilliam\r\nore 16\r\nfilm e apericena\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nGiovedì 8 marzo\r\nsciopero femminista internazionale\r\ncontro la violenza di genere\r\nA Torino:\r\nore 10 in piazza Castello per mattinata di azioni diffuse\r\nore 16,30 corteo cittadino da piazza XVIII dicembre\r\n\r\nVenerdì 9 marzo\r\nImmaginario neo-coloniale della dipendenza africana.\r\nSfruttamento delle risorse, occupazione militare, sostegno a regimi dittatoriali, emigrazione strutturale… Alcuni dei tasselli del mosaico di un continente conteso da Stati Uniti, paesi europei, Cina, Russia…\r\nL’Africa post coloniale nella narrazione di Karim Metref, insegnante, blogger di origine cabila e di Stefano Capello, geopolitico.\r\nore 21 alla Fat\r\nin corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 23 marzo\r\nLa cooperazione in Italia\r\nDalla pratica solidale alla logica di mercato\r\nGiovanni Marilli e Daniele Ratti presentano il loro libro, appena uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\nore 21 alla Fat\r\nin corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","2 Marzo 2018","2018-10-17 22:58:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/03/2018-02-28-manif-brazil-color-200x110.jpg","Anarres del 2 marzo. Forze armate: una scuola di sopraffazione. Antifascismo elettorale. Elezioni: voto a perdere. L’immaginario neocoloniale in Africa...",1520007691,[431,432,433,434,435,436,437,438,439],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo-elettorale/","http://radioblackout.org/tag/brazil/","http://radioblackout.org/tag/cooperazione-in-italia/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/immaginario-neocoloniale/","http://radioblackout.org/tag/militari-assassini/","http://radioblackout.org/tag/para/",[441,350,442,443,444,445,446,447,448],"Africa","antifascismo elettorale","brazil","cooperazione in italia","elezioni","immaginario neocoloniale","militari assassini","parà",{"post_content":450,"post_title":454},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[82,83],"costruzione di personalità fasciste nelle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> italiane: un’autoetnografia”. Questo studio di","Un nuovo viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Dalle 10,45 alle 12,45. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2018 03 02 anarres\r\n\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n“Autoritarismo e costruzione di personalità fasciste nelle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> italiane: un’autoetnografia”. Questo studio di Charlie Barnao e Pietro Saitta ci offre un affresco molto forte dell’addestramento di una truppa d’elite come i parà. \r\nAbbiamo preso le mosse da questo scritto per una riflessione sui carabinieri e i soldati che uccidono, stuprano, picchiano anche fuori servizio.\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova.\r\n\r\nAntifascismo elettorale. Alla vigilia del voto l’antifascismo, a sorpresa, è entrato nella campagna elettorale. In testa il PD, campione dello sdoganamento a destra. Ne abbiamo discusso con Pietro Stara.\r\n\r\nElezioni. Una riflessione sugli abiti nuovi della sinistra istituzionale\r\n\r\nImmaginario neo coloniale della dipendenza africana. Ne abbiamo parlato con Karim Metref, che la prossima settimana, con Stefano Capello, introdurrà il dibattito il 9 marzo\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nDomenica 4 marzo\r\nNon votare, vieni al cinema!\r\nBrazil, regia di Terry Gilliam\r\nore 16\r\nfilm e apericena\r\nalla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nGiovedì 8 marzo\r\nsciopero femminista internazionale\r\ncontro la violenza di genere\r\nA Torino:\r\nore 10 in piazza Castello per mattinata di azioni diffuse\r\nore 16,30 corteo cittadino da piazza XVIII dicembre\r\n\r\nVenerdì 9 marzo\r\nImmaginario neo-coloniale della dipendenza africana.\r\nSfruttamento delle risorse, occupazione militare, sostegno a regimi dittatoriali, emigrazione strutturale… Alcuni dei tasselli del mosaico di un continente conteso da Stati Uniti, paesi europei, Cina, Russia…\r\nL’Africa post coloniale nella narrazione di Karim Metref, insegnante, blogger di origine cabila e di Stefano Capello, geopolitico.\r\nore 21 alla Fat\r\nin corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 23 marzo\r\nLa cooperazione in Italia\r\nDalla pratica solidale alla logica di mercato\r\nGiovanni Marilli e Daniele Ratti presentano il loro libro, appena uscito per le edizioni Zero in Condotta\r\nore 21 alla Fat\r\nin corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":455,"snippet":456,"value":456},[137,83],"Anarres del 2 marzo. \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark>: una scuola di sopraffazione. Antifascismo elettorale. Elezioni: voto a perdere. L’immaginario neocoloniale in Africa...",[458,460],{"field":146,"matched_tokens":459,"snippet":456,"value":456},[137,83],{"field":109,"matched_tokens":461,"snippet":452,"value":453},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":153,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":154,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":464,"highlight":476,"highlights":484,"text_match":150,"text_match_info":489},{"comment_count":51,"id":465,"is_sticky":51,"permalink":466,"podcastfilter":467,"post_author":350,"post_content":468,"post_date":469,"post_excerpt":56,"post_id":465,"post_modified":470,"post_thumbnail":471,"post_title":472,"post_type":398,"sort_by_date":473,"tag_links":474,"tags":475},"75536","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-6-maggio-smash-the-vision-primo-maggio-le-due-piazze-le-universita-armate-franco-serantini/",[350],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nFranco Serantini. Esattamente 50 anni fa moriva in una cella del carcere di Pisa un anarchico di 20 anni. Tre giorni prima un corteo antifascista si era mosso per la città per impedire il comizio del fascista Niccolai. Il corteo venne duramente caricato in Lungarno Gambacorti, Franco venne assalito da un nugolo di poliziotti che lo pestarono a lungo con calci, pugni e i micidiali calci dei fucili.\r\nGettato su una camionetta pesto e sanguinante venne condotto in carcere, dove il responsabile modico, il dottor Mammoli, lo dichiarò sano e lo fece trasferire in cella. Lì agonizzò sino all’alba del 7 maggio, il giorno delle elezioni. Inutile dire che i responsabili vennero tutti assolti.\r\nMa la verità su quella vicenda emerse comunque.\r\nA 50 anni dall’omicidio di Franco fascisti di ogni risma sono e continuano ad essere al governo, l’Italia è in guerra su più fronti, la vita di chi deve lavorare per vivere sempre più precaria, pericolosa, difficile.\r\nPer ricordare e lottare è stato indetto un corteo il 7 maggio.\r\nLa memoria di ieri si fa viva nelle lotte di oggi.\r\nPer questa ragione il corteo del 7 maggio, oltre a mantenere forte il ricordo della ferocia del potere, avrà come obiettivo il contrasto al fascismo e alla guerra. \r\nAppuntamento alle ore 15 in piazza XX settembre a Pisa.\r\nNe abbiamo parlato con Peppe del circolo anarchico di vicolo del Tidi a Pisa \r\n\r\nPrimo Maggio a Torino. Le due piazze\r\nCronaca di una giornata di lotta tra ritualità e violenza poliziesca. \r\n\r\nLe università armate. Il movimento No Muos ha realizzato un dossier “Università e Guerra” sulle sempre più forti intersezioni tra gli istituti universitari e l’industria bellica.\r\nI finanziamenti pubblici per gli Atenei negli anni si sono mantenuti al minimo.\r\nIn questa situazione di forti difficoltà, si sono inseriti Stati Stranieri e Forze Armate di paesi più o meno alleati, uniti ai settori dell’industria bellica nazionale, che hanno messo a disposizione finanziamenti in cambio dell’applicazione di determinati settori dell’università in progetti apertamente militari, oppure di tipo civile, ma con facile riconversione al militare. In pratica le nostre Università si sono messe a progettare per la guerra.\r\n“le Università italiane sono coinvolte come capofila in 67 progetti di ricerca e/o formazione finanziati o organizzati in partnership con aziende che fanno parte dell’industria della guerra e/o istituzioni militari di difesa”. La parte del leone la fa naturalmente Leonardo-Finmeccanica (15%), seguita da Ansaldo (8%), ecc.\r\nCon appositi grafici viene resa evidente una situazione che vede protagonisti attori come l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Esercito Italiano, la Marina Militare, le Accademie Militari, gli Alpini, il Dipartimento della Difesa degli USA, la NASA, la US Navy, ed anche l’ONU e la NATO.\r\nCe ne ha parlato Pippo Guerrieri del movimento No Muos\r\n\r\nProspettive antimilitariste verso i prossimi appuntamenti dell’Assemblea antimilitarista, in particolare quella svoltasi a Livorno l’8 maggio, un’occasione per fare un bilancio delle iniziative e promuoverne di nuove.\r\nCe ne ha parlato Federico\r\n\r\nUna Barriera contro il fascismo\r\nEra prevedibile. Dopo mesi di campagna mediatica martellante, culminata in alcuni articoli che descrivevano una rissa a ponte Mosca come un duello medievale, non potevano mancare i fascisti di Fratelli d’Italia pronti a giocare ancora una volta la carta securitaria. Una carta che prefettura e Comune stanno giocando da mesi puntando in modo specifico sia su Ponte Mosca sia sull’area di giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia, dove è diretto il corteo indetto per questa sera dai fascisti.\r\nNella perenne campagna elettorale di Torino Fratelli d’Italia gioca contro il PD le sue stesse carte.\r\nSullo sfondo, ma ancora ben visibile, un pezzo di città sempre più povero, militarizzato, razzializzato, sospinto ai margini. \r\n\r\nSmash the vision! Mostr* in marcia contro la città vetrina\r\nDal 10 al 14 maggio a Torino c'è l'Eurovision, giunto alla sua 66esima edizione. L'evento è un Sanremo arcobaleno che manda in visibilio la comunità LGBT, grazie all'impegno dell'organizzazione per ingraziarsi il bacino d'utenza gaio.\r\n\r\nNoi, però, questa \"vision\" la vogliamo smascherare: la “vision” dietro l'Eurovision è un brodo di queerwashing, speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, sfruttamento di chi lavora, pacifismo selettivo, svendita dello spazio pubblico, turistificazione. Il festival è l'esposizione eccellente del demone dell'inclusività, dà visibilità ad artistə LGBTQIA+ a patto che la loro identità non dia mai davvero fastidio, che la queerness sia spendibile via schermo e che si renda innocua, collaborativa, collaborazionista. Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.\r\n\r\nContro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!\r\n\r\nNon vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo sfruttamento mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.\r\n\r\nContro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare. \r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi introduttivi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio \r\nsciopero generale contro la guerra!\r\nNo all'economia di guerra e alle spese militari! Case, scuole, ospedali, trasporti per tutt*\r\nContro tutte le patrie, contro tutti gli eserciti, per un mondo senza frontiere\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nOre 18 piazza Castello manifestazione\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2022","2022-05-14 12:58:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-12-manif-sciopero-guerra-col-200x110.jpg","Anarres del 6 maggio. Smash the vision! Primo Maggio: le due piazze. Le università armate. Franco Serantini...",1652533125,[],[],{"post_content":477,"post_title":481},{"matched_tokens":478,"snippet":479,"value":480},[137,138],"sono inseriti Stati Stranieri e \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>Armate\u003C/mark> di paesi più o meno","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nFranco Serantini. Esattamente 50 anni fa moriva in una cella del carcere di Pisa un anarchico di 20 anni. Tre giorni prima un corteo antifascista si era mosso per la città per impedire il comizio del fascista Niccolai. Il corteo venne duramente caricato in Lungarno Gambacorti, Franco venne assalito da un nugolo di poliziotti che lo pestarono a lungo con calci, pugni e i micidiali calci dei fucili.\r\nGettato su una camionetta pesto e sanguinante venne condotto in carcere, dove il responsabile modico, il dottor Mammoli, lo dichiarò sano e lo fece trasferire in cella. Lì agonizzò sino all’alba del 7 maggio, il giorno delle elezioni. Inutile dire che i responsabili vennero tutti assolti.\r\nMa la verità su quella vicenda emerse comunque.\r\nA 50 anni dall’omicidio di Franco fascisti di ogni risma sono e continuano ad essere al governo, l’Italia è in guerra su più fronti, la vita di chi deve lavorare per vivere sempre più precaria, pericolosa, difficile.\r\nPer ricordare e lottare è stato indetto un corteo il 7 maggio.\r\nLa memoria di ieri si fa viva nelle lotte di oggi.\r\nPer questa ragione il corteo del 7 maggio, oltre a mantenere forte il ricordo della ferocia del potere, avrà come obiettivo il contrasto al fascismo e alla guerra. \r\nAppuntamento alle ore 15 in piazza XX settembre a Pisa.\r\nNe abbiamo parlato con Peppe del circolo anarchico di vicolo del Tidi a Pisa \r\n\r\nPrimo Maggio a Torino. Le due piazze\r\nCronaca di una giornata di lotta tra ritualità e violenza poliziesca. \r\n\r\nLe università \u003Cmark>armate\u003C/mark>. Il movimento No Muos ha realizzato un dossier “Università e Guerra” sulle sempre più forti intersezioni tra gli istituti universitari e l’industria bellica.\r\nI finanziamenti pubblici per gli Atenei negli anni si sono mantenuti al minimo.\r\nIn questa situazione di forti difficoltà, si sono inseriti Stati Stranieri e \u003Cmark>Forze\u003C/mark> \u003Cmark>Armate\u003C/mark> di paesi più o meno alleati, uniti ai settori dell’industria bellica nazionale, che hanno messo a disposizione finanziamenti in cambio dell’applicazione di determinati settori dell’università in progetti apertamente militari, oppure di tipo civile, ma con facile riconversione al militare. In pratica le nostre Università si sono messe a progettare per la guerra.\r\n“le Università italiane sono coinvolte come capofila in 67 progetti di ricerca e/o formazione finanziati o organizzati in partnership con aziende che fanno parte dell’industria della guerra e/o istituzioni militari di difesa”. La parte del leone la fa naturalmente Leonardo-Finmeccanica (15%), seguita da Ansaldo (8%), ecc.\r\nCon appositi grafici viene resa evidente una situazione che vede protagonisti attori come l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Esercito Italiano, la Marina Militare, le Accademie Militari, gli Alpini, il Dipartimento della Difesa degli USA, la NASA, la US Navy, ed anche l’ONU e la NATO.\r\nCe ne ha parlato Pippo Guerrieri del movimento No Muos\r\n\r\nProspettive antimilitariste verso i prossimi appuntamenti dell’Assemblea antimilitarista, in particolare quella svoltasi a Livorno l’8 maggio, un’occasione per fare un bilancio delle iniziative e promuoverne di nuove.\r\nCe ne ha parlato Federico\r\n\r\nUna Barriera contro il fascismo\r\nEra prevedibile. Dopo mesi di campagna mediatica martellante, culminata in alcuni articoli che descrivevano una rissa a ponte Mosca come un duello medievale, non potevano mancare i fascisti di Fratelli d’Italia pronti a giocare ancora una volta la carta securitaria. Una carta che prefettura e Comune stanno giocando da mesi puntando in modo specifico sia su Ponte Mosca sia sull’area di giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia, dove è diretto il corteo indetto per questa sera dai fascisti.\r\nNella perenne campagna elettorale di Torino Fratelli d’Italia gioca contro il PD le sue stesse carte.\r\nSullo sfondo, ma ancora ben visibile, un pezzo di città sempre più povero, militarizzato, razzializzato, sospinto ai margini. \r\n\r\nSmash the vision! Mostr* in marcia contro la città vetrina\r\nDal 10 al 14 maggio a Torino c'è l'Eurovision, giunto alla sua 66esima edizione. L'evento è un Sanremo arcobaleno che manda in visibilio la comunità LGBT, grazie all'impegno dell'organizzazione per ingraziarsi il bacino d'utenza gaio.\r\n\r\nNoi, però, questa \"vision\" la vogliamo smascherare: la “vision” dietro l'Eurovision è un brodo di queerwashing, speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, sfruttamento di chi lavora, pacifismo selettivo, svendita dello spazio pubblico, turistificazione. Il festival è l'esposizione eccellente del demone dell'inclusività, dà visibilità ad artistə LGBTQIA+ a patto che la loro identità non dia mai davvero fastidio, che la queerness sia spendibile via schermo e che si renda innocua, collaborativa, collaborazionista. Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.\r\n\r\nContro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!\r\n\r\nNon vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo sfruttamento mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.\r\n\r\nContro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nNazionalismo e guerra tra nazisti “buoni” e nazisti “cattivi”\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nI paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra propaganda patriottica, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare. \r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi introduttivi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio \r\nsciopero generale contro la guerra!\r\nNo all'economia di guerra e alle spese militari! Case, scuole, ospedali, trasporti per tutt*\r\nContro tutte le patrie, contro tutti gli eserciti, per un mondo senza frontiere\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nOre 18 piazza Castello manifestazione\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":482,"snippet":483,"value":483},[83],"Anarres del 6 maggio. Smash the vision! Primo Maggio: le due piazze. Le università \u003Cmark>armate\u003C/mark>. Franco Serantini...",[485,487],{"field":109,"matched_tokens":486,"snippet":479,"value":480},[137,138],{"field":146,"matched_tokens":488,"snippet":483,"value":483},[83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":115,"num_tokens_dropped":51,"score":273,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":491,"highlight":504,"highlights":509,"text_match":150,"text_match_info":512},{"comment_count":51,"id":492,"is_sticky":51,"permalink":493,"podcastfilter":494,"post_author":350,"post_content":495,"post_date":496,"post_excerpt":56,"post_id":492,"post_modified":497,"post_thumbnail":498,"post_title":499,"post_type":398,"sort_by_date":500,"tag_links":501,"tags":503},"100711","https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-30-maggio-aborto-2-giugno-antimilitarista-i-dazi-usa/",[350],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streamingAscolta e diffondi l’audio della puntata:\n\n\n\n\n\n\n\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:Aborto. La lunga marcia dei “pro vita” e le lotte femministeRipercorriamo assieme a Nadia Nardi di Nudm Livorno le tappe delle lotte delle donne per acquisire e difendere la propria libertà di scelta e i tanti dispositivi messi in atto da chi ci vuole ricacciare nella gabbia della maternità come destino obbligato.Un punto di partenza la legge 194, che, limita la libertà femminile e contiene numerose trappole, che, una dopo l’altra, sono scattate.2 giugno. La repubblica fondata sulla guerraParate militari, esibizione di frecce tricolori, piazze occupate da cerimonie militariste: questa è la cifra con la quale la repubblica italiana declina se stessa.Nulla di cui stupirsi. Lo Stato, in tutte le proprie forme, si fonda sul monopolio della violenza legittima, una violenza estrema di cui le forze armate sono la punta di diamante.Negli ultimi anni sono venute meno le tante forme di edulcorazione del mestiere delle armi, messe in campo per attenuarne l’impatto su una popolazione in buona parte pacifista, restia alle imprese belliche. Oggi un governo diretto erede del fascismo storico, con un’ampia maggioranza parlamentare e nessuna reale opposizione istituzionale alla guerra ed ai processi di riarmo, si permette una diretta esaltazione degli eserciti, delle missioni militari all’estero, alla difesa degli interessi italiani in chiave neocoloniale.Come ogni anno anche questo due giugno ci saranno cerimonie militari e chi, nelle piazze, le contesta attivamente.Ne abbiamo parlato con Antonio MazzeoUSA: le varie velocità della rilocalizzazioneGli interessi economico-finanziari dettano le agende di amministrazioni e governi di ogni sorta. C’è un filo conduttore che lega le azioni dei vari presidenti USA, da Obama al secondo mandato di Trump. Ovviamente ogni amministrazione opera secondo l’immagine che si è data in campagna elettorale, ma indipendentemente dai modi le strategie possono essere utilizzate come bussole per capire l’orientamento in atto. E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org","1 Giugno 2025","2025-09-30 02:01:44","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/04.jpeg","Anarres del 30 maggio. Aborto. 2 giugno antimilitarista. I dazi USA...",1748739975,[502],"https://radioblackout.org/tag/anarres/",[350],{"post_content":505},{"matched_tokens":506,"snippet":507,"value":508},[82,83],"violenza estrema di cui le \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> sono la punta di diamante.Negli","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streamingAscolta e diffondi l’audio della puntata:\n\n\n\n\n\n\n\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:Aborto. La lunga marcia dei “pro vita” e le lotte femministeRipercorriamo assieme a Nadia Nardi di Nudm Livorno le tappe delle lotte delle donne per acquisire e difendere la propria libertà di scelta e i tanti dispositivi messi in atto da chi ci vuole ricacciare nella gabbia della maternità come destino obbligato.Un punto di partenza la legge 194, che, limita la libertà femminile e contiene numerose trappole, che, una dopo l’altra, sono scattate.2 giugno. La repubblica fondata sulla guerraParate militari, esibizione di frecce tricolori, piazze occupate da cerimonie militariste: questa è la cifra con la quale la repubblica italiana declina se stessa.Nulla di cui stupirsi. Lo Stato, in tutte le proprie forme, si fonda sul monopolio della violenza legittima, una violenza estrema di cui le \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> sono la punta di diamante.Negli ultimi anni sono venute meno le tante forme di edulcorazione del mestiere delle armi, messe in campo per attenuarne l’impatto su una popolazione in buona parte pacifista, restia alle imprese belliche. Oggi un governo diretto erede del fascismo storico, con un’ampia maggioranza parlamentare e nessuna reale opposizione istituzionale alla guerra ed ai processi di riarmo, si permette una diretta esaltazione degli eserciti, delle missioni militari all’estero, alla difesa degli interessi italiani in chiave neocoloniale.Come ogni anno anche questo due giugno ci saranno cerimonie militari e chi, nelle piazze, le contesta attivamente.Ne abbiamo parlato con Antonio MazzeoUSA: le varie velocità della rilocalizzazioneGli interessi economico-finanziari dettano le agende di amministrazioni e governi di ogni sorta. C’è un filo conduttore che lega le azioni dei vari presidenti USA, da Obama al secondo mandato di Trump. Ovviamente ogni amministrazione opera secondo l’immagine che si è data in campagna elettorale, ma indipendentemente dai modi le strategie possono essere utilizzate come bussole per capire l’orientamento in atto. E tutte le bussole, da Obama a Trump passando per Biden, puntano nella stessa direzione, quella del reshoring, seppur con alterne fortune.Vi proponiamo un approfondimento con Giammarco, autore di un testo uscito su UN, che inserisce la questione dei dazi in un contesto più ampioAppuntamenti:Lunedì 2 giugnoore 16manifestazione antimilitarista in via Garibaldi angolo piazza Castello(se piove piazza Palazzo di Città)Interventi, il canzoniere antimilitarista del Cor’okkio e di Alba e tanto altro.Contestiamo le cerimonie militariste del 2 giugno!A-Distro e SeriRiotogni mercoledìdalle 18 alle 20in corso Palermo 46(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altroSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotteVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!Informati su lotte e appuntamenti!Federazione Anarchica Torinesecorso Palermo 46Riunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30per info scrivete a fai_torino@autistici.orgContatti:FB@senzafrontiere.to/Telegramhttps://t.me/SenzaFrontiereIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.orgwww.anarresinfo.org",[510],{"field":109,"matched_tokens":511,"snippet":507,"value":508},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":310,"num_tokens_dropped":51,"score":311,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":514,"highlight":527,"highlights":532,"text_match":150,"text_match_info":535},{"comment_count":51,"id":515,"is_sticky":51,"permalink":516,"podcastfilter":517,"post_author":518,"post_content":519,"post_date":520,"post_excerpt":56,"post_id":515,"post_modified":521,"post_thumbnail":522,"post_title":523,"post_type":398,"sort_by_date":524,"tag_links":525,"tags":526},"97618","http://radioblackout.org/podcast/aggiornamenti-dalla-campagna-defend-rojava-lo-scontro-tra-israele-e-turchia-in-siria/",[361],"Alessandro","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/podcast-dr-14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nLa Siria nell'ultima settimana è stata scossa dai violenti attacchi da parte delle forze armate del nuovo governo di Damasco che, insieme a gruppi fondamentalisti affiliati ad HTS, hanno assaltato la zona di Jamarana, a sud di Damasco, con l'obiettivo di colpire la comunità Drusa. A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita ismaelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle forze armate con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le forze del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. Con l'obiettivo di espandere il metodo di organizzazione dal basso e di massa verso il Confederalismo democratico usato nella Siria del Nord Est, per una siria unita e democratica. La rivoluzione del Rojava è la via per una soluzione politica al caos mediorientale e l'unica alternativa concreta e radicale contro le forze del capitalismo e del patriarcato.\r\n\r\nLa resistenza alla diga di Tishreen, di cui festeggiamo finalmente la fine dell'assedio, è stata in questi mesi la dimostrazione concreta e il simbolo della forza che la società organizzata può esprimere per difendersi, anche davanti agli attacchi degli eserciti di stati nazione ben più equipaggiati militarmente. ","6 Maggio 2025","2025-05-06 18:07:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/AGGIORNAMENTI-DALLA-CAMPAGNA-DEFEND-ROJAVA-2-1-e1744293681399-200x110.png","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava - Lo scontro tra Israele e Turchia in Siria",1746554862,[],[],{"post_content":528},{"matched_tokens":529,"snippet":530,"value":531},[82,83],"violenti attacchi da parte delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> del nuovo governo di Damasco","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/podcast-dr-14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nLa Siria nell'ultima settimana è stata scossa dai violenti attacchi da parte delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> del nuovo governo di Damasco che, insieme a gruppi fondamentalisti affiliati ad HTS, hanno assaltato la zona di Jamarana, a sud di Damasco, con l'obiettivo di colpire la comunità Drusa. A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita ismaelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark> con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le \u003Cmark>forze\u003C/mark> del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. Con l'obiettivo di espandere il metodo di organizzazione dal basso e di massa verso il Confederalismo democratico usato nella Siria del Nord Est, per una siria unita e democratica. La rivoluzione del Rojava è la via per una soluzione politica al caos mediorientale e l'unica alternativa concreta e radicale contro le \u003Cmark>forze\u003C/mark> del capitalismo e del patriarcato.\r\n\r\nLa resistenza alla diga di Tishreen, di cui festeggiamo finalmente la fine dell'assedio, è stata in questi mesi la dimostrazione concreta e il simbolo della forza che la società organizzata può esprimere per difendersi, anche davanti agli attacchi degli eserciti di stati nazione ben più equipaggiati militarmente. ",[533],{"field":109,"matched_tokens":534,"snippet":530,"value":531},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":310,"num_tokens_dropped":51,"score":311,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},{"document":537,"highlight":549,"highlights":554,"text_match":150,"text_match_info":557},{"comment_count":51,"id":538,"is_sticky":51,"permalink":539,"podcastfilter":540,"post_author":350,"post_content":541,"post_date":542,"post_excerpt":56,"post_id":538,"post_modified":543,"post_thumbnail":544,"post_title":545,"post_type":398,"sort_by_date":546,"tag_links":547,"tags":548},"98201","http://radioblackout.org/podcast/anarres-dell11-aprile-rearm-europe-propaganda-di-guerra-targata-ue-5-milioni-in-marcia-contro-trump-e-il-suo-mondo-decreto-sicurezza/",[350],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-04-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico\r\nLa guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle forze armate, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Aprile 2025","2025-05-28 17:52:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_8593-bis-200x110.png","Anarres dell’11 aprile. ReArm Europe. Propaganda di guerra targata UE. 5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo. Decreto sicurezza...",1744479363,[],[],{"post_content":550},{"matched_tokens":551,"snippet":552,"value":553},[82,83],"la difesa e l'importanza delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark>, e a rafforzare la resilienza","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/2025-04-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nRiArmo dell’Europa e la crepa nel Patto Atlantico\r\nLa guerra insanguina vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A tre anni dall’accelerazione violenta impressa dall’invasione russa dell’Ucraina il conflitto si inasprisce sempre di più. A Gaza è ripresa la pulizia etnica nella prospettiva della deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, i massacri degli alewiti in Siria, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano dal Sudan al Congo, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale.\r\nI paesi europei, indeboliti da tre anni di guerra e dal conseguente aumento della spesa energetica, reagiscono al repentino mutamento nella politica estera statunitense con un processo di riarmo, che potrebbe aprire a nuove pericolose escalation belliche.\r\nLa guerra non è più così lontana come un tempo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa propaganda bellica targata UE\r\nIl 2 aprile il Parlamento ha approvato una risoluzione \"sull'attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune\"\r\nTra le tante cose al punto 164 si legge:\r\n\"è necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell'UE, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea; sottolinea altresì che garantire un sostegno da parte delle istituzioni democratiche e, di conseguenza, dei cittadini è essenziale per sviluppare una difesa dell'UE efficace e coerente a lungo termine, cosa che richiede un dibattito pubblico informato; invita l'UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza, la difesa e l'importanza delle \u003Cmark>forze\u003C/mark> \u003Cmark>armate\u003C/mark>, e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza, consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa; invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare tali programmi nel quadro dello scudo europeo per la democrazia, seguendo il modello di programmi nazionali come l'iniziativa svedese di emergenza civile\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\n5 milioni in marcia contro Trump e il suo mondo\r\nIl ciclone Trump comincia a trovare ostacoli lungo il percorso.\r\nLe imponenti manifestazioni che hanno attraversato gli States il 5 aprile sono il segnale del raggrumarsi di un’opposizione dal basso all’ondata reazionaria scatenata dal presidente statunitense.\r\nAbbiamo provato ad analizzare questo movimento per comprenderne le potenzialità, con uno sguardo alle dinamiche dello scontro di classe\r\nCe ne ha parlato Robertino Barbieri\r\n\r\nDecreto sicurezza. La zampata del governo\r\nCon un colpo di mano il governo ha scippato il ddl 1236 dalla discussione parlamentare e ha fatto passare un testo profondamente liberticida con il ricorso, a dir poco irrituale, alla decretazione di urgenza.\r\nL’orizzonte delle leggi fascistissime del 1926 è sempre più vicino.\r\nAbbiamo approfondito la questione con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 aprile\r\nSabotare la guerra\r\nDisarmare l’Europa\r\ngiornata antimilitarista\r\nore 10,30 presidio al Balon\r\nSolo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. \r\nOggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo.\r\nNoi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.\r\nNoi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.\r\nNoi pratichiamo il disfattismo rivoluzionario contro le guerre promosse dai “nostri” governi e sosteniamo chi, in ogni dove, diserta, sabota, inceppa gli ingranaggi della guerra\r\nVogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.\r\n\r\nVenerdì 25 aprile\r\nore 15\r\nalla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\ndove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.\r\nRicordo, bicchierata, fiori, musica.\r\nE, dal vivo, il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista\r\n(in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi).\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[555],{"field":109,"matched_tokens":556,"snippet":552,"value":553},[82,83],{"best_field_score":152,"best_field_weight":211,"fields_matched":310,"num_tokens_dropped":51,"score":311,"tokens_matched":115,"typo_prefix_score":51},6637,{"collection_name":398,"first_q":72,"per_page":343,"q":72},["Reactive",561],{},["Set"],["ShallowReactive",564],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fT-Te0WmphInkf8brRRCnAO5_Cj9qzDXLEEw6PYPXhVs":-1},true,"/search?query=forze+armate"]