","Parigi. La violenza della polizia, la sommossa di Bobigny","post",1487153947,[62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/bobigny/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/front-national/","http://radioblackout.org/tag/hollande/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/sommossa-nelle-periferie/","http://radioblackout.org/tag/theo-frank/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[71,15,31,20,72,73,74,75],"bobigny","parigi","sommossa nelle periferie","theo frank","violenza poliziesca",{"post_content":77,"tags":83},{"matched_tokens":78,"snippet":81,"value":82},[79,80],"Front","National","dalle periferie, vengono cavalcati dal \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark>, che, in testa Marine Le","Parigi è grande catino urbano. Intorno ribollono le periferie. Lo sa bene il presidente francese, Francois Hollande, che è corso al capezzale di Theo, il ragazzo di Aulnay Sous Bois, pestato e stuprato con un manganello durante un “normale” controllo di polizia. Hollande, un presidente stracotto, arrivato a fine mandato con livelli di popolarità bassissimi, sperava di metterci una toppa.\r\n\r\nNon ci è riuscito.\r\n\r\nNonostante le dichiarazioni del ministro dell’Interno, nonostante gli stessi appelli di Theo e della sua famiglia, le periferie hanno cominciato ad accendersi. Non è il fuoco delle rivolte del 2005, quando l’incendio si estese a tutta la Francia, ma certo al ministero dell’Interno, in piena campagna elettorale, non passano notti tranquille. Dopo le manifestazioni e le sommosse notturne delle prima settimana a Aulnay Sous Bois la protesta si è estesa.\r\n\r\nLo scorso sabato, di fronte al tribunale di Bobigny si sono ritrovate migliaia di persone. Le associazioni per i diritti dell’uomo e i gruppi che nella primavera dello scorso anno hanno animato la testa dei cortei contro la loi travail. La presenza più significativa era la gente, molti i giovanissimi, arrivata a Bobigny dalle altre periferie, dalle Cites, i non luoghi dove si concentra la popolazione di questi futuribili ghetti urbani.\r\nGrandi palazzi, passerelle sopraelevate, non un posto di ritrovo che non sia il tempio della merce, l’ipermercato.\r\n\r\nA Bobigny c’è il tribunale. Sabato scorso era completamente chiuso dagli sbarramenti della polizia, pronta allo scontro, pronta ad affrontare la canaille che osava sfidarla.\r\n\r\nUna vera provocazione per chi era lì a gridare “justice pour Theo!”. Il giorno prima lo stupro era stato derubricato dal tribunale a lesioni non intenzionali, ponendo le basi perché il poliziotto, che gli ha infilato nell’ano il manganello perforandogli l’intestino, possa cavarsela a buon mercato.\r\n\r\n \r\n\r\nLe “regole” del gioco sono chiare. Se sei nero o nordafricano hai dieci possibilità in più di essere fermato e controllato. La Repubblique gioca la sua partita di normalizzazione e sottomissione dei poveri anche in strada. La linea di cesura di classe si interseca e mescola con quella razziale. Theo, “colpevole” di essersi messo di mezzo durante una retata, è stato punito con botte condite da umiliazioni. Théo ha raccontato la sua storia ai giornalisti. È stato gettato a terra, gli hanno abbassato i pantaloni, poi l’hanno violentato e picchiato. Gli insulti: “negro”, “puttana”, “bambula”. Insulti razzisti, sessisti, retaggio di un passato coloniale che non passa.\r\nNelle Cites la disoccupazione raggiunge il 45%, il futuro è un orizzonte chiuso.\r\n\r\n \r\n\r\nDavanti al tribunale di Bobigny sabato scorso faceva un freddo cane, a tratti pioveva. Tanti gli interventi al microfono in un clima di forte tensione, di rabbia latente. Che infine esplode. Un gruppo di giovani prova a forzare il passaggio al tribunale caricando la polizia sulle strette passerelle che sovrastano l’area del presidio. Pietre contro lacrimogeni. Cariche e contro cariche. Il furgone di una radio nazionale viene dato alle fiamme.\r\nPoi lo scenario è quello della sommossa urbana: negozi saccheggiati, barricate, macchine bruciate. Gli obiettivi sono bancomat, fermate del bus, quello che capita. Non ci sono molotov. Un segno della natura prevalentemente spontanea degli scontri. A fine giornata ci saranno 37 fermi.\r\nUn ragazzo smentisce la versione della polizia che si vantava di aver salvato una bambina da un’auto in fiamme. La bambina l’ha tirata fuori lui. È la prima volta che scende in piazza, è lì perché quello che è capitato a Theo potrebbe capitare a lui. Ha 16 anni, una faccia da bambino ed è nero.\r\nNei mesi scorsi la polizia è scesa in piazza, reclamando e in parte ottenendo, maggiori garanzie di impunità.\r\n\r\nLe botte e le umiliazioni servono a mantenere l’ordine materiale e simbolico della Republique, un ordine nel quale, chi viene da un passato coloniale deve saper restare al proprio posto.\r\n\r\n \r\n\r\nLa violenza poliziesca, le umiliazioni sono normali. A volte durante i controlli ci scappa anche il morto. La lista è troppo lunga per ridurli a errori, a eccessi casuali.\r\nI ragazzi delle periferie lo sanno bene.\r\n\r\nL’ultimo morto risale allo scorso 19 luglio. Adama aveva 24 anni e nel commissariato a Beaumont-sur-Oise c’era entrato vivo. Ne è uscito in un sacco nero. Adama scappava da un controllo di polizia, come scappavano Zyed e Bouna, i due ragazzini di 17 e 15 anni, morti fulminati in una centralina elettrica nel 2005, a Clichy sous Bois. Fu l’innesco della rivolta delle banlieaue.\r\n\r\nIl perdurare dello stato di emergenza, proclamato dopo gli attentati del novembre 2015, le irrisolte tensioni sociali emerse nei cinque mesi di lotta contro la lois travail, il ribollire delle periferie sono gli ingredienti di uno scenario complesso, di cui è difficile prevedere gli sviluppi.\r\n\r\nSul piano politico, gli accenni di sommossa che emergono dalle periferie, vengono cavalcati dal \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark>, che, in testa Marine Le Pen, si prepara alla battaglia per l’Eliseo.\r\nLa Francia è attraversata da linee di cesura politiche e sociali molto nette.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2017 02 14 bobigny carrozza",[84,86,88,93,95,97,99,101],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":15},[],{"matched_tokens":89,"snippet":92},[90,91],"front","national","\u003Cmark>front\u003C/mark> \u003Cmark>national\u003C/mark>",{"matched_tokens":94,"snippet":20},[],{"matched_tokens":96,"snippet":72},[],{"matched_tokens":98,"snippet":73},[],{"matched_tokens":100,"snippet":74},[],{"matched_tokens":102,"snippet":75},[],[104,109],{"field":36,"indices":105,"matched_tokens":106,"snippets":108},[22],[107],[90,91],[92],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":81,"value":82},"post_content",[79,80],1157451471441625000,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":116,"tokens_matched":22,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":118,"highlight":140,"highlights":162,"text_match":112,"text_match_info":170},{"cat_link":119,"category":120,"comment_count":48,"id":121,"is_sticky":48,"permalink":122,"post_author":51,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":54,"post_id":121,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":59,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":136},[45],[47],"33131","http://radioblackout.org/2015/12/elezioni-in-francia-stato-di-emergenza-permanente/","Nel 2002 l'appello all'unione sacra degli antifascisti contro l'uomo forte del Front National, fece lievitare la partecipazione alle elezioni, e diede una vittoria strepitosa ed inaspettata ad un opaco Jacques Chirac, che venne eletto presidente della Repubblica. \r\nQualcuno, per questo secondo turno delle regionali in Francia ha evocato il clima di quei giorni.\r\nIl numero degli elettori al secondo turno delle elezioni regionali è salito sensibilmente, passando dal 43 al 60% in una sola settimana. \r\nL’appello per impedire al Front National di capitalizzare i crescenti consensi ottenuti al primo turno ha funzionato.\r\nAlle prossime elezioni presidenziali molti ipotizzano una situazione simile, con tuttavia un maggiore margine di incertezza. \r\n\r\nIl Front National è stato travolto ovunque: spazzate vie Marine Le Pen al nord e Marion Marechal Le Pen al sud, messo al tappeto anche lo stratega del partito Florian Philippot, che in Alsazia non ce l'ha fatta nonostante l'ammutinamento del socialista Jean-Pierre Masseret, che non ha ritirato la lista.\r\nI Republicain di Nicolas Sarkozy, che cinque anni dopo la sconfitta continua a non convincere e non coinvolgere, conquistano sette regioni contro le 5 dei socialisti (la Corsica è andata ai nazionalisti) ma appaiono spaccati e alla vigilia di una resa dei conti decisiva.\r\n\r\nResta il fatto che Marine e Marion Le Pen hanno perso le elezioni regionali con percentuali di voto personali tra il 41 e il 45%. Il Front National è stato votato da oltre sei milioni di persone.\r\nSei milioni di persone che, secondo tanti analisti, hanno puntato sul Front National non solo per le posizioni sull'islam, l'immigrazione o l'accoglienza dei profughi, ma per ben più concreti spauracchi.\r\nCentrale è stata la propaganda che prometteva lavoro, pensioni, tutele, temi cari alla destra sociale, che, dopo anni di macelleria, dopo le leggi Macron, l'elisione di diritti, l'elevazione dell'età pensionabile, riesce a suonare una canzone diversa nel coro europeista e liberale dei socialisti e dei repubblicani.\r\n\r\nQuesta volta il fronte repubblicano se l'è cavata, giocando, ancora una volta, la carta della difesa dei valori dell'esagono, della barriera contro il fascismo.\r\n\r\nLa formazione di Marine Le Pen non è tuttavia il partito petenista di suo padre Jean Marie, si è data una ripulita e riesce ad attrarre quella parte dell'elettorato moderato, sedotto dalla retorica populista e sovranista, spaventato da un futuro senza reti di salvataggio. A cavallo tra la Lega di Matteo Salvini e le Cinque Stelle di Casaleggio e Grillo il Front National potrebbe ancora sfondare l'esile retorica antifascista di chi ha dichiarato lo stato di emergenza, sogna Guantanamo e militarizza la società. \r\n\r\nLa calma quasi piatta che caratterizza il panorama sociale francese rende credibile un'ulteriore ascesa del Front. Al di là del salvataggio emozionale che ha impedito a Le Pen di fare man bassa alle regionali, resta l'immagine grigia e feroce di un partito unico, che rischia di logorare la sola carta che sinora ha funzionato. Inseguire l'estrema destra sul suo terreno, imitandola, e insieme, far leva sull'antifascismo per incepparne l'ascesa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, già redattore di Collegamenti e di Lutte Sociale.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-12-15-carrozza-elezionifr","15 Dicembre 2015","2015-12-16 20:07:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/sarkozy-hollande_620x410-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/sarkozy-hollande_620x410-300x198.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/sarkozy-hollande_620x410-300x198.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/sarkozy-hollande_620x410.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Elezioni in Francia. 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Era la prima consultazione dopo la recente riforma che ha ridotto il numero delle regioni, passando da 22 a 13.\r\nDopo il primo turno delle regionali il Front National è al 27,96%, i Les Republicains/UDI (centrodestra) al 26,89%, il Partito socialista al 23,33%, i Verdi 3,87%, il Front de gauche 2,52%.\r\nNel primo sondaggio sui ballottaggi di domenica prossima, il 59% dei francesi voterebbe per le liste della destra dei Republicains alleata con il centro UDI-MoDem se si trovasse opposta al Front National (che raccoglierebbe il 41%). Nel caso di triangolari, secondo l'istituto Odoxa, il centrodestra sarebbe al 35%, la sinistra al 34% e il Fn al 31%.\r\n\r\nIl Partito socialista dopo la sconfitta alle regionali si spacca. Mentre il segretario Jean-Christophe Cambadelis annuncia il ritiro delle liste anche nella regione del Grande Est (Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne), il candidato locale Jean-Pierre Masseret afferma di non accettare la direttiva.\r\n\r\nSebbene in molti abbiano evidenziato l’effetto “13 novembre” sulle elezioni della scorsa domenica, la maggior parte dei commentatori ha rilevato che i sondaggi attribuivano ampi consensi alla formazione guidata da Marine Le Pen ben prima degli attentati di Parigi.\r\nIl Front National mette insieme i temi tipici della propaganda securitaria di destra – contrasto dell’immigrazione, guerra, militarizzazione del territorio – con i temi cari a certa destra sociale – sovranità monetaria, uscita dall’euro, protezionismo.\r\n\r\nSul piano disciplinare Hollande ha tentato efficacemente di recuperare, imponendo lo stato di emergenza, aumentando i poteri della polizia, chiudendo le frontiere e vietando le proteste.\r\nSulla adesione alle politiche europee di governance Hollande non può permettersi di inseguire la destra.\r\n\r\nGrandi assenti i movimenti sociali, nonostante un’astensione elettorale intorno al 48%, che segnala l’incapacità di tutti i partiti di attrarne i consensi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, storico redattore di Collegamenti-Wobbly\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2015-12-07-carrozza-francia","9 Dicembre 2015","2015-12-10 14:54:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/le-pen-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/le-pen-300x177.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/le-pen-300x177.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/le-pen.jpg 594w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Francia svolta a destra",1449653579,[185,63,65,132,186],"http://radioblackout.org/tag/elezioni-regionali/","http://radioblackout.org/tag/vittoria-del-front-nastional/",[188,15,20,18,189],"elezioni regionali","vittoria del front nastional",{"post_content":191,"tags":195},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[79,80],"Il \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark> è il primo partito di","Il \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark> è il primo partito di Francia alle regionali. 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Molto si è parlato delle performance elettorali e del referente sociale di questo strano soggetto politico, in particolare della fascinazione da parte di ceti tradizionalmente attaccati a una tradizione politico-culturale di sinistra. Importante però capire anche la specifica “cornice ideologica” in cui si è sviluppata un Front National profondamente mutato rispetto alle origini perché capace di sintonizzarsi su un mutamento della società che gli è intorno. È l’orto che Marine Le Pen ha saputo coltivare in questi anni, svuotando l’idea di popolo per farne una massa indistinta definita solo dalle sue frontiere esterne e riempiendo quindi lo spazio escludente della pienezza mitologica e posticcia dello stato nazione. Un passato che parla di futuro, di una promossa di rinnovata reciprocità tra individuo e società che non fa però i conti con una crisi sistematica e sistemica da cui non c’è ritorno possibile. 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A Lille diversi squat sono stati sgomberati, e sono aumentati i controlli sui migranti che passano da questa città diretti a Calais e di lì in Inghilterra. 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Al centro della proposta il bambino che merita amore ed attenzione e che ha bisogno di essere seguito dalla famiglia nel proprio percorso di crescita”. \r\n\r\nL'infiltrazione dell'estrema destra nei movimenti antiabortisti è fortissima ed è elemento che merita attenzione...come merita attenzione il fatto che aborto e maternità siano sempre al centro dei programmi di questi schieramenti politici. Sul corpo delle donne si gioca una battaglia importante, proprio perchè la donna ha in mano il potere riproduttivo, di conservazione e mantenimento della stirpe. \r\nDalla Grecia, passando per l'Italia, arriviamo in Francia, per un'operazione di \"smascheramento\" di Marine Le Pen, anche attraverso la letteratura a lei dedicata: il Front National che si rifà il trucco per sedurre il ceto medio. L'immagine della figlia preferita di Le Pen si rivela la carta vincente per la preoccupante avanzata di un partito razzista e classista, al di là della retorica populista \"nè di destra nè di sinistra\" attraverso la quale il Front National cerca di imporsi come fattore di rottura del tradizionale bipolarismo d'oltralpe.\r\nAnche Fratelli d'Italia in terra nostrana ha puntato moltissimo sulla faccia pulita – o meglio ripulita – di una donna...Giorgia Meloni, il cui viso è stato addiritturaritoccato per farla sembrare più bella nei suoi nuovi poster elettorale. Pelle levigata, via le occhiaie...Uno sguardo e un viso molto diverso rispetto all'originale...Tra l'altro in un'intervista uscita di recente la LePen ha deciso di sostenere apertamente proprio la Meloni nella sua campagna elettorale...una nuova alleanza tutta al femminile...\r\n\r\nPer la rubrica \"Storie di donne\", concludiamo questo mese d'Aprile dedicato alla Resistenza, con la storia di Liberina Lucca, partigiana piemontese. \r\nPer acoltare la puntata, trovate qui la prima parte:\r\nil colpo della strega_28aprile2014_primaparte\r\ne qui la seconda:\r\n il colpo della strega_28aprile2014_secondaparte","29 Aprile 2014","2018-10-24 17:36:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: settima puntata (28aprile2014)","podcast",1398767107,[354,355,356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367,368,369],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/alba-dorata/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/austerity/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/casapound/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/forza-nuova/","http://radioblackout.org/tag/front-nationale/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/immagine-femminile/","http://radioblackout.org/tag/nuove-destre/","http://radioblackout.org/tag/partigiane/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/storie-di-donne/",[371,328,372,322,373,374,375,376,326,332,377,334,330,378,379,380],"aborto","antifascismo","autodeterminazione","casapound","crisi","fascismo","grecia","partigiane","resistenza","storie di donne",{"post_content":382,"tags":386},{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":385},[79,80],"letteratura a lei dedicata: il \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark> che si rifà il trucco","Dalla condizione delle donne in epoca fascista affrontata nella scorsa puntata, passiamo a discutere di Nuove Destre dal punto di vista delle militanti donne. Si tratta di un passaggio chiave per “capire” la destra oggi, nell’occidente industrializzato piegato dalla crisi, attraverso la lente di ingrandimento del ruolo e del significato attribuito alle donne dal punto di vista sociale, culturale ed economico, ruolo che si configura probabilmente come l’indicatore più potente e puntuale per la lettura della contemporaneità, anche a prescindere dal colore politico. \r\n\r\nDalla Grecia, con Alba Dorata che ha intensificato la propria presenza nei quartieri di Atene, e non solo, con particolare attenzione alle aree che maggiormente soffrono le politiche di austerità imposte al paese dall’Unione Europea: a bussare alle porte delle case dei greci sono soprattutto militanti donne che alle donne si rivolgono. Offrono aiuti e sostegno concreti: abiti, medicine, libri di scuola e cibo, e chiedono una partecipazione alle attività di assistenza e soccorso organizzate nel quartiere. \r\n;Da un lato, quindi, rintracciamo il riconoscimento di un valore forte attraverso un compito notevole che viene affidato alle militanti: prestare il proprio corpo di donna ad incarnare una sorta di biglietto da visita dell’organizzazione di riferimento, nonché dei valori e degli ideali che la reggono, assicurando in questo modo la visibilità concreta della stessa organizzazione sul territorio; dall’altro il riconoscimento del valore che ha la donna al di là della cui porta si bussa: individuarne ed accreditarne la mansione di amministratrice della casa, e potenzialmente della comunità di prossimità, di fondamento della famiglia e di dispensatrice di aiuto tangibile in un momento epocale di crisi. Un risalto fittizio e del tutto illusorio che lega i movimenti di destra in tutto il continente europeo, e che spiega anche, non completamente certo, l’ingresso massiccio delle donne in essi, soprattutto nel Nord e ad Est. \r\nIdentità nazionale, ossessione demografica, uguaglianza tra emigrazione e degenerazione sono le linee guida dei programmi di organizzazioni italiane come CasaPound e Forza Nuova, che ,in modo del tutto coerente con quanto osservato nelle politiche sessuali e familiari del Ventennio, mirano dritto al cuore della libertà e dell’autodeterminazione delle donne, che devono essere lavoratrici part-time e madri per forza, possibilmente di molti figli, razzialmente puri. Citiamo dal progetto \"Tempo di essere madri\" di Casapound\": \r\n\r\n\"al centro della proposta Tempo di Essere Madri il ruolo della donna nella sua interezza e completezza, nella sua essenza più bella, nella grande potenzialità umana e sociale che esprime. Al centro della proposta il bambino che merita amore ed attenzione e che ha bisogno di essere seguito dalla famiglia nel proprio percorso di crescita”. \r\n\r\nL'infiltrazione dell'estrema destra nei movimenti antiabortisti è fortissima ed è elemento che merita attenzione...come merita attenzione il fatto che aborto e maternità siano sempre al centro dei programmi di questi schieramenti politici. Sul corpo delle donne si gioca una battaglia importante, proprio perchè la donna ha in mano il potere riproduttivo, di conservazione e mantenimento della stirpe. \r\nDalla Grecia, passando per l'Italia, arriviamo in Francia, per un'operazione di \"smascheramento\" di Marine Le Pen, anche attraverso la letteratura a lei dedicata: il \u003Cmark>Front\u003C/mark> \u003Cmark>National\u003C/mark> che si rifà il trucco per sedurre il ceto medio. 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L'immediato schierarsi della Lega Nord a fianco degli arrestati ha una forte ambivalenza. Buona parte degli arrestati hanno attraversato, a volte da protagonisti, il sentiero leghista, ma non ne fanno (più) parte. Anzi! Spesso sono aspramente critici verso la Lega, accusata di tradimento della causa del Nord.\r\nL'attuale dirigenza leghista ne è certo consapevole, ma probabilmente spera di ridare una pennellata di colore ad un'immagine appannata dalle innumerevoli indagini per l'uso \"allegro\" delle finanze pubbliche. Le elezioni sono vicine e i pronostici poco accattivanti, al punto che dopo l'avanzata del Front National alle elezioni amministrative francesi, Marine Le Pen preferisce corteggiare un recalcitrante Grillo. Grillo a sua volta cerca di dare la spallata definitiva alla Lega, alludendo ad un Italia prerisorgimentale, divisa in grandi Stati.\r\nA Verona il sindaco Flavio Tosi era riuscito in parte a smarcarsi dalla debacle leghista, dopo gli scandali che hanno fatto a pezzi il cerchio magico bossiano. Uno smarcamento costruito nell'alleanza con il fior fiore della Verona fascista, cui ha assegnato posti di potere e ampia impunità alle squadracce che agiscono indisturbate in città.\r\nAnche Tosi deve tuttavia fare i conti con un'inchiesta sulla gestione allegra della cosa pubblica che rischia di travolgerlo.\r\nTosi è l'emblema di un Veneto nerissimo, la cui storia è ben più inquietante di quella dei secessionisti arrestati. Lo stesso Tosi è stato condannato per propaganda razzista.\r\nNella sua amministrazione sono entrati fascisti come Andrea Miglioranzi, uno dei fondatori di \"Veneto fronte skinhead\" e leader del gruppo nazi-punk \"Gesta Bellica\", i cui testi antisemiti e xenofobi esaltano Erich Priebke e Rudolf Hess. Tosi nel 2006 lo aveva nominato con la nazionalalleata Cametti a capo Miglioranzi dell'Istituto veronese per la Resistenza. La poltrona gli scottò presto le natiche e su obbligato ad abbandonarla dall'ondata di indignazione che si levò anche nella nerissima Verona.\r\nIl blocco di potere che si è raggrumato intorno a Tosi allunga un'ombra scura sul Veneto della piccola imprenditoria feroce del miracolo ormai abortito.\r\nTra sghei e saluti romani il tanko di provincia, pare meno importante. Resta il fatto che, nonostante i media e gli stessi protagonisti abbiano scelto l'abusato cliché del \"golpe\" da operetta, il fantasma feroce dei nazionalismi che hanno insanguinato l'Europa a cavallo tra i due secoli, ci ricorda che, nonostante il folclore, il sogno delle piccole patrie potrebbe trasformare anche da noi la farsa in tragedia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Emanuele Del Medico, già autore de \"All'estrema destra del padre\".\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 04 03 verona con musica","8 Aprile 2014","2018-10-17 22:10:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/04/05_ponte_mosca-_legafascismo-200x110.jpg","Veneto. 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