","Polonia. Cariche ed arresti al corteo contro i centri di detenzione","post",1644939943,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/corteo-contro-i-centri-di-detenzione/","http://radioblackout.org/tag/frontiera-tra-polonia-e-bielorussia/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/polonia/",[36,34,23,15],{"post_content":68,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"Polonia","è","la polizia. Questo reato in \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> \u003Cmark>è\u003C/mark> sanzionato con la reclusione da","Sabato scorso si \u003Cmark>è\u003C/mark> tenuto a Vengen un corteo internazionale promosso dalla rete No Border polacca. Il corteo, cui hanno partecipato anche no border tedeschi, ha cercato di raggiungere la prigione dove sono rinchiusi i migranti, ma \u003Cmark>è\u003C/mark> stato più volte attaccato dalla polizia con manganelli \u003Cmark>e\u003C/mark> gas lacrimogeni. Al termine della giornata diversi erano i feriti, due dei quali ricoverati in ospedale. Dieci persone sono state arrestate con l’accusa di aver attaccato la polizia. Questo reato in \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> \u003Cmark>è\u003C/mark> sanzionato con la reclusione da uno a dieci anni.\r\nI compagni \u003Cmark>e\u003C/mark> le compagne hanno mantenuto un presidio fuori dalla caserma dove sono stati portati i manifestanti presi dalla polizia. In serata sono stati liberati tre compagn*, gli altri sette sono stati rilasciati lunedì sera. Ai fermati \u003Cmark>è\u003C/mark> stato impedito di avere un colloquio privato con il proprio avvocato: tutti sono stati oggetto di violenze fisiche \u003Cmark>e\u003C/mark> verbali. Un compagno vegano \u003Cmark>è\u003C/mark> stato preso in giro per aver richiesto del cibo senza carne o prodotti animali.\r\nI migranti reclusi hanno sentito la manifestazione \u003Cmark>e\u003C/mark> hanno dato segnali di apprezzamento.\r\nAnche all’interno di questi centri cresce la protesta. Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”. Scioperi della fame \u003Cmark>e\u003C/mark> proteste sono partite anche in altri centri.\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare \u003Cmark>e\u003C/mark>, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri \u003Cmark>e\u003C/mark> non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Marco, un compagno che vive in \u003Cmark>Polonia\u003C/mark>\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-02-15-marco-polonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n(Purtroppo gli ultimi sei o sette minuti sono andati persi per un buco nell’escopost)\r\n\r\nPer info: https://t.me/no_borders_team",{"matched_tokens":75,"snippet":76,"value":76},[70],"\u003Cmark>Polonia\u003C/mark>. 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Di conseguenza, un grande numero di migranti si è diretto in questo paese con la speranza di riuscire ad arrivare in Unione Europea, ma si è trovato in una trappola poiché la polizia di frontiera polacca si è stanziata lungo il confine, respingendo i migranti indietro, che allo stesso tempo non potevano tornare in Bielorussia (per tornare eventualmente nel proprio paese d'origine). Sono rimasti bloccati nella foresta di Białowieża, luogo inospitale in ogni stagione. Si sono registrate numerose vittime dalla fine del settembre 2021. In Polonia ci sono due tipi di centri per stranieri: il primo è gestito dall'ufficio stranieri, è un centro \"aperto\", da cui i migranti possono uscire per lavorare e per altri motivi; il secondo, i SOC, è molto più simile ai nostri CPR. Nell'ultimo periodo, nei centri sorvegliati per stranieri (SOC), ci sono state diverse proteste portate avanti dai migranti che sono state notevoli dal punto di vista dell'adesione numerica. 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Le immagini di centinaia di persone accalcate lungo la cortina di filospinato tra Bielorussia e Polonia in condizioni ambientali estreme hanno fatto il giro del web e dei giornali.\r\n\r\nPersone in movimento, usate come scusa per un gioco geopolitico tra il regime bielorusso di Lukashenka (e il suo alleato Russo), la Polonia ultraconservatrice e l'UE. Tutto sulla pelle dei migranti, costretti a subire violenze, respingimenti e pericoli mortali nel tentativo di raggiungere condizioni di vita e speranze migliori attraverso la fortezza Europa.\r\n\r\nIn questo contesto, la solidarietà in Polonia c'è ed è concreta. Le compas ci hanno raccontato come si danno le forme di sostegno e solidarietà in quei luoghi, delle interessanti condizioni di azione e prospettive di lotta, quali sono le forme in cui si struttura e materializza la frontiera e il livello di militarizzazione, quali saranno le prospettive nei prossimi mesi.\r\n\r\nLa discussione ha aperto inoltre riflessioni e confronti tra la situazione italiana e di altri paesi dell'UE, dove la gestione della migrazione è fortemente regolamentata ed è a tutti gli effetti un business, e quella polacca, in cui l'afflusso di persone da altri peasi è una questione relativamente nuova.\r\n\r\nInoltre, abbiamo parlato anche delle complicità tra la Germania e la Polonia, lungo il percorso dei migranti dopo i confini esterni europei, e delle altre frontiere in quell'area Nord-Orientale del vecchio continente, tra cui quella Bielorussia - Lituania.\r\n\r\nQuesto e tanto altro, potete ascoltarlo qui:\r\n\r\nParte 1\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/confini_polonia_pt1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nParte 2\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/confini_polonia_pt2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer contatti e approfondimenti\r\n\r\nhttps://t.me/no_borders_team\r\n\r\nhttps://www.passamontagna.info/\r\n\r\nhttps://www.firefund.net/borderofshame2min","20 Gennaio 2022","2022-01-20 13:58:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"162\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-300x162.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-300x162.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-1024x551.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-768x414.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia-1536x827.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/polonia-bielorussia.jpg 1868w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Un racconto dalla Frontiera Polonia - Bielorussia e aggiornamenti dai confini orientali europei",1642687091,[172,124,65],"http://radioblackout.org/tag/frontiere/",[174,21,15],"frontiere",{"post_content":176,"post_title":180,"tags":184},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[83,129,84,70],"lungo la cortina di filospinato \u003Cmark>tra\u003C/mark> \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> in condizioni ambientali estreme hanno","Ai microfoni di Radio Blackout abbiamo chiaccherato con alcun* compas che sono stat* lungo il confine \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> - \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark> nelle scorse settimane.\r\n\r\nNegli ultimi mesi i confini orientiali dell'Unione Europea sono stati al centro dei racconti dei media. 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Le cifre ufficiali sono basse, non più di dieci, ma gli attivisti no border ritengono siano decisamente più alte.\r\nTre settimane fa, poco prima che il governo bielorusso accelerasse la crisi, portando al confine migliaia di persone, è stata trovata un’auto senza targa con a bordo quattro cadaveri. In un fiume, che molti provano ad attraversare, sono affiorati diversi corpi.\r\nSiamo alle porte dell’inverno. I profughi sono giovani ed anziani, tanti sono i bambini e le persone fragili, che hanno intrapreso il viaggio, convinte dalla propaganda che prometteva un passaggio “morbido” all’Europa. Tra questi c’é Taman. Iracheno, nove anni e due protesi al posto delle gambe.\r\nQuesta mattina alla frontiera ci sono stati scontri: la polizia polacca ha usato idranti e lacrimogeni.\r\nUn accampamento improvvisato è sorto in un’area di sosta dei tir in territorio bielorusso.\r\nI compagni attivi nella zona, che hanno aperto un rifugio autogestito, consegnano abiti, scarpe, telefoni, sim card, power banks, nonostante il confine sia pesantemente militarizzato ed il governo polacco abbia interdetto un’area di circa tre chilometri intorno al confine.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Caridi, giornalista free-lance che è appena tornato dal confine\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-09-bielo-pol-caridi.mp3\"][/audio]","16 Novembre 2021","2021-11-16 13:25:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/polonia-bielorussia.jpg 1281w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Bielorussia/Polonia. 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Le differenze in base alla razza non riguardano solo l'esclusione dai mezzi di trasporto e le lunghe code nel disinteresse generale cui sono stati sottoposti studenti e persone non ucraine alla frontiera con la Polonia, ma anche le reazioni di molti commentatori e giornalisti a una guerra che vede coinvolte popolazioni europee \"civilizzate\", dichiarazioni che di fatto normalizzano le guerre che interessano il continente asiatico e africano. Si assiste inoltre a una straordinaria \"macchina della solidarietà\" europea, che finalmente vediamo in azione, e che mostra due velocità a seconda che a scappare da guerre siano persone di classe media, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, o profughi provenienti dall'Afghanistan, dall'Iraq o dalla Siria. Sono questi i temi che tocca Francesco nel contributo che ci manda da Medyka, città al confine meridionale tra Ucraina e Polonia in corrispondenza di Leopoli. Francesco Anselmi è un fotografo e documentarista che si occupa di confini. 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Gli abbiamo chiesto di raccontarci la situazione dellə rifugiatə nel punto del confine maggiormente attraversato da chi scappa dai bombardamenti russi.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/leopoli.mp3\"][/audio]","8 Marzo 2022","2022-03-08 01:48:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/profughi-1200-1-690x362-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"157\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/profughi-1200-1-690x362-1-300x157.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/profughi-1200-1-690x362-1-300x157.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/profughi-1200-1-690x362-1.jpg 690w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Racconti dal confine polacco-ucraino",1646697837,[123,65,269,270,271,272],"http://radioblackout.org/tag/profughi/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/",[18,15,30,274,275,28],"razzismo","russia",{"post_content":277,"tags":281},{"matched_tokens":278,"snippet":279,"value":280},[83,84,70],"Medyka, città al confine meridionale \u003Cmark>tra\u003C/mark> Ucraina \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> in corrispondenza di Leopoli. 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In mezzo al caos mediatico le voci di cui più abbiamo sentito l'assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si stanno organizzando concretamente per rispondere alla guerra. \r\n\r\nQui, in questo approfondimento speciale di Radio Blackout, cercheremo di dare spazio a riflessioni ed esperienze di resistenza, lotta, autorganizzazione e mutualismo dall'Ucraina alla Russia, passando per i confini Polacchi\r\n\r\n\r\nPerchè questa puntata (e forse altre a venire)?\r\n\r\n\r\nAbbiamo sentito la necessità di proporre una informazione diversa sia da quella faziosa e superficiale dei media mainstream sia di improvvisati esperti militari e geopolitici dell'ultima ora.\r\n\r\nQuesta necessità si concretizza nel voler dare voce ad alcune delle diverse esperienze presenti nei territori colpiti, direttamente e non, dal conflitto in corso tra Ucraina e Russia.\r\nVoci che vengono da realtà molto diverse dalle nostre, sia per contesti storici e politici, sia per la complessità del contesto Ucraino, che è oggettivamente schiacciato tra due poli imperialisti: da un lato quello russo-Putiniano, aggressore militare in questo momento, dall'altro quello occidentale in senso lato, che trova consistenza nelle strategie di influenza della NATO in Ucraina e nell'Europa orientale attuate negli ultimi decenni.\r\n\r\nVoci che ci pongono di fronte a contraddizioni reali e di non facile soluzione per noi: c'è un conflitto in corso, è reale ed urgente. A questo conflitto alcune realtà ucraine rispondono con la scelta di armarsi, consapevoli che questo vuol dire ora schierarsi con uno schieramento piuttosto che l'altro. Altre, si muovono nelle varie urgenze determinate dalla guerra.\r\n\r\nLe voci che sentiamo sono provenienti da realtà solidali, di mutuo aiuto, autorganizzazione dal basso e resistenza dentro l'Ucraina in guerra, dentro il contesto repressivo Russo, e attorno ai confini della fortezza Europa.\r\n\r\nIl tentativo è dunque quello di rimettere in campo un internazionalismo solidale, almeno a livello di controinformazione, consapevole delle contrattidizioni che ne derivano, senza togliere però importanza, e anzi aggiungere strumenti di riflessione, per portare avanti le lotte qui sui nostri territori.\r\n\r\nQui l'inzio e l'introduzione alla puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nQui la prima diretta da Leopoli, con Alyona, che ci racconta le forme di mutuo aiuto e solidarietà messe in atto in città allo scoppiare della guerra:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/leopoli-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nQui la seconda diretta con Salem da Kiev, di Operation-Solidarity, che ci racconta le forme di resistenza armata e le motivazioni che la sottendono:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/kiev.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nQui una testimonianza da parte delle compagne del No Border Team che da tempo lottano contro i dispositivi di frontiera in Polonia e mettono in luce il razzismo strutturale e l'ipocrisia dell'accoglienza a due facce: da un lato, i respingimenti e profughi nel gelo delle foreste tra Polonia e Bielorussia, dall'altro le braccia aperte verso i/le profughe ucraine:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/confini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine una preziosa testimonianza con un compagno dalla Russia di Avtonom.org, che ci racconta la lotta contro la guerra e la durissima repressione che rischiano ogni giorno tutte le persone che scendono in piazza contro Putin e contro l'aggressione militare:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/russia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nUn ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si è spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti e a chi ci ha ascoltato. \r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per i prossimi approfondimenti.\r\n\r\n\r\nQui in seguito mettiamo alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi e alcuni apprfondimenti secondo noi di interesse.\r\nUCRAINA\r\n\r\nSu forme di autorganizzazione a Leopoli:\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/zapiski-zi-lvova/\r\n\r\n( e la traduzione in italiano\r\n\r\nhttps://www.che-fare.com/lviv-guerra-ucraina-liasheva/)\r\n\r\nSito di riferimento di Operation-Solidarity\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nPortale Avtonom\r\n\r\nhttps://avtonom.org/en\r\n\r\nPortale Ovd.info\r\n\r\nhttps://ovdinfo.org/\r\n\r\ne https://donate.ovdinfo.org/en#page=en\r\n\r\nPortale DOX\r\n\r\nhttps://news.doxajournal.ru/\r\n\r\nPOLONIA E LOTTA NOBORDER\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/nobordersteam/\r\n\r\nhttps://t.me/no_borders_team\r\n\r\n \r\n\r\nCASSA PER LA DISERZIONE\r\n\r\nhttps://www.cafe-libertad.de/fahnenflucht-support-desertion\r\n\r\n \r\n\r\nAlcuni spunti esterni dalla BIELORUSSIA\r\n\r\nCroce Nera Anarchica Bielorussia\r\n\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nUna testimonianza dalla Bielorussia (pubblicato da DinamoPress)\r\n\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/gli-anarchici-odiano-putin-una-testimonianza-dalla-bielorussia/\r\n\r\nAppello femminista dalla Russia (da Jacobin)\r\n\r\nhttps://jacobinitalia.it/contro-laggressione-militare-di-putin/\r\n\r\n \r\n\r\nENGLISH VERSION\r\nSince the beginning of the conflict, we have been overloaded with information and geopolitical analyses of all kinds. Amidst the media chaos, the voices we missed the most are those of the peoples, collectives, and experiences who are locally organizing in response to the war. On Friday we will give space to reflections and experiences of resistance, self-organization and mutualism from Ukraine to Russia, crossing the borders of Poland. \r\nWhy this program (and perhaps others to come)?\r\nWe felt the need to propose a different kind of information from the biased and superficial information provided by the mainstream media and by improvised military and geopolitical experts of the last hour.\r\nThis need is expressed by the desire to give voice involving different experiences in the territories directly and indirectly affected by the ongoing conflict between Ukraine and Russia.\r\nVoices that come from realities that are very different from ours, both in terms of historical and political contexts, and the complexity of the Ukrainian context, which is objectively squeezed between two imperialist poles: on the one hand the Russian-Putinian one, the military aggressor at the moment, and on the other the Western one in the broad sense, which finds consistency in NATO's strategies of influence in Ukraine and Eastern Europe implemented in recent decades.\r\nVoices that confront us with real contradictions that are not easy to resolve: there is a conflict going on, it is real and urgent. Some Ukrainian realities respond to this conflict with the choice of arming themselves, aware that this now means siding with one side rather than the other. Others are moving in the various urgencies determined by the war.\r\nVoices that come from realities that are very different from ours, both in terms of historical and political contexts, and the complexity of the Ukrainian context, which is objectively squeezed between two imperialist poles: on the one hand the Russian-Putinian one, the military aggressor at the moment, and on the other the Western one in the broad sense, which finds consistency in NATO's strategies of influence in Ukraine and Eastern Europe implemented in recent decades.\r\nVoices that confront us with real contradictions that are not easy to resolve: there is a conflict going on, it is real and urgent. Some Ukrainian realities respond to this conflict by choosing to arm themselves, aware that this means siding with one side rather than the other. Others are moving in the various urgencies determined by the war.\r\nThe voices we hear come from realities of solidarity, mutual aid, self-organisation and resistance at war, repressive Russian context, and around the borders of Fortress Europe.\r\nThe attempt is therefore to put solidarity-based internationalism back into the field, at least at the level of counter-information, aware of the resulting contractions, without however taking away importance, and indeed adding tools for reflection, to carry on the struggles here on our territories.\r\nHere is the beginning and the introduction to the episode:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is the first live recording from Lviv, with Alyona, who tells us about the forms of mutual aid and solidarity implemented in the city when war broke out:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/leopoli-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is the second live interview with Salem from Kyiv, from Operation-Solidarity, who tells us about forms of armed resistance and the motivations behind them:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/kiev.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is a testimony from the comrades of the No Border Team, who have been fighting against the border devices in Poland for a long time and highlight the structural racism and hypocrisy of the two-sided reception: on the one hand, rejections and refugees in the freezing forests between Poland and Belarus, on the other hand, open arms towards Ukrainian refugees:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/confini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nFinally, a precious testimony with a comrade from Russia of Avtonom.org, who tells us about the fight against war and the very harsh repression that every day risks a lot of people who decide to show their disagreement on the streets against Putin and military aggression:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/russia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nThanks to all the people who have been interviewed, to those who worked hard to make these live broadcasts possible, to those who provided us with contacts, and to those who listened to us.\r\nStay tuned on RadioBlackout 105.250 for the next in-depth reports.\r\nHere are some links to the realities that we heard today and some insights that we think are interesting.\r\n\r\nUKRAINE\r\n\r\nOn forms of self-organization in Lviv:\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/zapiski-zi-lvova/\r\n\r\n(italian translation)\r\n\r\nhttps://www.che-fare.com/lviv-guerra-ucraina-liasheva/)\r\n\r\nWebsite of Operation-Solidarity\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom portal\r\n\r\nhttps://avtonom.org/en\r\n\r\nOvd.info portal\r\n\r\nhttps://ovdinfo.org/\r\n\r\nand https://donate.ovdinfo.org/en#page=en\r\n\r\nDOXA portal\r\n\r\nhttps://news.doxajournal.ru/\r\n\r\nPOLAND AND NOBORDER STRUGGLE\r\n\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/nobordersteam/\r\n\r\nhttps://t.me/no_borders_team\r\n\r\nDESERTION CASE\r\n\r\nhttps://www.cafe-libertad.de/fahnenflucht-support-desertion\r\n \r\n\r\nSome external insights from BELARUS\r\n\r\nAnarchist Black Cross Belarus\r\n\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nA testimony from Belarus (published by DinamoPress)\r\n\r\nFeminist petition from Russia (from Jacobin)","18 Marzo 2022","2022-05-03 17:07:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/276109103_10160173444589180_1467374688562918256_n-e1647630368231-200x110.jpg","Voci dall'Ucraina, Voci dalla Russia, Voci dai Confini. Approfondimento sulla Guerra","podcast",1647634255,[340,271,272],"http://radioblackout.org/tag/internazionalismo/",[324,275,28],{"post_content":343},{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":346},[83,70,84,129],"profughi nel gelo delle foreste \u003Cmark>tra\u003C/mark> \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark>, dall'altro le braccia aperte verso"," --- ENGLISH BELOW ---\r\n\r\nDall'inizio del conflitto siamo sottoposti a un sovraccarico di informazioni \u003Cmark>e\u003C/mark> analisi geopolitiche di ogni risma. In mezzo al caos mediatico le voci di cui più abbiamo sentito l'assenza sono quelle di persone, collettivi ed esperienze che si stanno organizzando concretamente per rispondere alla guerra. \r\n\r\nQui, in questo approfondimento speciale di Radio Blackout, cercheremo di dare spazio a riflessioni ed esperienze di resistenza, lotta, autorganizzazione \u003Cmark>e\u003C/mark> mutualismo dall'Ucraina alla Russia, passando per i confini Polacchi\r\n\r\n\r\nPerchè questa puntata (\u003Cmark>e\u003C/mark> forse altre a venire)?\r\n\r\n\r\nAbbiamo sentito la necessità di proporre una informazione diversa sia da quella faziosa \u003Cmark>e\u003C/mark> superficiale dei media mainstream sia di improvvisati esperti militari \u003Cmark>e\u003C/mark> geopolitici dell'ultima ora.\r\n\r\nQuesta necessità si concretizza nel voler dare voce ad alcune delle diverse esperienze presenti nei territori colpiti, direttamente \u003Cmark>e\u003C/mark> non, dal conflitto in corso \u003Cmark>tra\u003C/mark> Ucraina \u003Cmark>e\u003C/mark> Russia.\r\nVoci che vengono da realtà molto diverse dalle nostre, sia per contesti storici \u003Cmark>e\u003C/mark> politici, sia per la complessità del contesto Ucraino, che \u003Cmark>è\u003C/mark> oggettivamente schiacciato \u003Cmark>tra\u003C/mark> due poli imperialisti: da un lato quello russo-Putiniano, aggressore militare in questo momento, dall'altro quello occidentale in senso lato, che trova consistenza nelle strategie di influenza della NATO in Ucraina \u003Cmark>e\u003C/mark> nell'Europa orientale attuate negli ultimi decenni.\r\n\r\nVoci che ci pongono di fronte a contraddizioni reali \u003Cmark>e\u003C/mark> di non facile soluzione per noi: c'è un conflitto in corso, \u003Cmark>è\u003C/mark> reale ed urgente. A questo conflitto alcune realtà ucraine rispondono con la scelta di armarsi, consapevoli che questo vuol dire ora schierarsi con uno schieramento piuttosto che l'altro. Altre, si muovono nelle varie urgenze determinate dalla guerra.\r\n\r\nLe voci che sentiamo sono provenienti da realtà solidali, di mutuo aiuto, autorganizzazione dal basso \u003Cmark>e\u003C/mark> resistenza dentro l'Ucraina in guerra, dentro il contesto repressivo Russo, \u003Cmark>e\u003C/mark> attorno ai confini della fortezza Europa.\r\n\r\nIl tentativo \u003Cmark>è\u003C/mark> dunque quello di rimettere in campo un internazionalismo solidale, almeno a livello di controinformazione, consapevole delle contrattidizioni che ne derivano, senza togliere però importanza, \u003Cmark>e\u003C/mark> anzi aggiungere strumenti di riflessione, per portare avanti le lotte qui sui nostri territori.\r\n\r\nQui l'inzio \u003Cmark>e\u003C/mark> l'introduzione alla puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nQui la prima diretta da Leopoli, con Alyona, che ci racconta le forme di mutuo aiuto \u003Cmark>e\u003C/mark> solidarietà messe in atto in città allo scoppiare della guerra:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/leopoli-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nQui la seconda diretta con Salem da Kiev, di Operation-Solidarity, che ci racconta le forme di resistenza armata \u003Cmark>e\u003C/mark> le motivazioni che la sottendono:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/kiev.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nQui una testimonianza da parte delle compagne del No Border Team che da tempo lottano contro i dispositivi di \u003Cmark>frontiera\u003C/mark> in \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> mettono in luce il razzismo strutturale \u003Cmark>e\u003C/mark> l'ipocrisia dell'accoglienza a due facce: da un lato, i respingimenti \u003Cmark>e\u003C/mark> profughi nel gelo delle foreste \u003Cmark>tra\u003C/mark> \u003Cmark>Polonia\u003C/mark> \u003Cmark>e\u003C/mark> \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark>, dall'altro le braccia aperte verso i/le profughe ucraine:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/confini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nInfine una preziosa testimonianza con un compagno dalla Russia di Avtonom.org, che ci racconta la lotta contro la guerra \u003Cmark>e\u003C/mark> la durissima repressione che rischiano ogni giorno tutte le persone che scendono in piazza contro Putin \u003Cmark>e\u003C/mark> contro l'aggressione militare:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/russia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nUn ringraziamento a tutt* le persone intervistate, a chi si \u003Cmark>è\u003C/mark> spes* per rendere queste dirette possibili, a chi ci ha fornito i contatti \u003Cmark>e\u003C/mark> a chi ci ha ascoltato. \r\nStay tuned su RadioBlackout 105.250 per i prossimi approfondimenti.\r\n\r\n\r\nQui in seguito mettiamo alcuni link di riferimento per le realtà che abbiamo sentito oggi \u003Cmark>e\u003C/mark> alcuni apprfondimenti secondo noi di interesse.\r\nUCRAINA\r\n\r\nSu forme di autorganizzazione a Leopoli:\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/zapiski-zi-lvova/\r\n\r\n( \u003Cmark>e\u003C/mark> la traduzione in italiano\r\n\r\nhttps://www.che-fare.com/lviv-guerra-ucraina-liasheva/)\r\n\r\nSito di riferimento di Operation-Solidarity\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nPortale Avtonom\r\n\r\nhttps://avtonom.org/en\r\n\r\nPortale Ovd.info\r\n\r\nhttps://ovdinfo.org/\r\n\r\n\u003Cmark>e\u003C/mark> https://donate.ovdinfo.org/en#page=en\r\n\r\nPortale DOX\r\n\r\nhttps://news.doxajournal.ru/\r\n\r\n\u003Cmark>POLONIA\u003C/mark> \u003Cmark>E\u003C/mark> LOTTA NOBORDER\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/nobordersteam/\r\n\r\nhttps://t.me/no_borders_team\r\n\r\n \r\n\r\nCASSA PER LA DISERZIONE\r\n\r\nhttps://www.cafe-libertad.de/fahnenflucht-support-desertion\r\n\r\n \r\n\r\nAlcuni spunti esterni dalla \u003Cmark>BIELORUSSIA\u003C/mark>\r\n\r\nCroce Nera Anarchica \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark>\r\n\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nUna testimonianza dalla \u003Cmark>Bielorussia\u003C/mark> (pubblicato da DinamoPress)\r\n\r\nhttps://www.dinamopress.it/news/gli-anarchici-odiano-putin-una-testimonianza-dalla-bielorussia/\r\n\r\nAppello femminista dalla Russia (da Jacobin)\r\n\r\nhttps://jacobinitalia.it/contro-laggressione-militare-di-putin/\r\n\r\n \r\n\r\nENGLISH VERSION\r\nSince the beginning of the conflict, we have been overloaded with information and geopolitical analyses of all kinds. Amidst the media chaos, the voices we missed the most are those of the peoples, collectives, and experiences who are locally organizing in response to the war. On Friday we will give space to reflections and experiences of resistance, self-organization and mutualism from Ukraine to Russia, crossing the borders of Poland. \r\nWhy this program (and perhaps others to come)?\r\nWe felt the need to propose a different kind of information from the biased and superficial information provided by the mainstream media and by improvised military and geopolitical experts of the last hour.\r\nThis need is expressed by the desire to give voice involving different experiences in the territories directly and indirectly affected by the ongoing conflict between Ukraine and Russia.\r\nVoices that come from realities that are very different from ours, both in terms of historical and political contexts, and the complexity of the Ukrainian context, which is objectively squeezed between two imperialist poles: on the one hand the Russian-Putinian one, the military aggressor at the moment, and on the other the Western one in the broad sense, which finds consistency in NATO's strategies of influence in Ukraine and Eastern Europe implemented in recent decades.\r\nVoices that confront us with real contradictions that are not easy to resolve: there is a conflict going on, it is real and urgent. Some Ukrainian realities respond to this conflict with the choice of arming themselves, aware that this now means siding with one side rather than the other. Others are moving in the various urgencies determined by the war.\r\nVoices that come from realities that are very different from ours, both in terms of historical and political contexts, and the complexity of the Ukrainian context, which is objectively squeezed between two imperialist poles: on the one hand the Russian-Putinian one, the military aggressor at the moment, and on the other the Western one in the broad sense, which finds consistency in NATO's strategies of influence in Ukraine and Eastern Europe implemented in recent decades.\r\nVoices that confront us with real contradictions that are not easy to resolve: there is a conflict going on, it is real and urgent. Some Ukrainian realities respond to this conflict by choosing to arm themselves, aware that this means siding with one side rather than the other. Others are moving in the various urgencies determined by the war.\r\nThe voices we hear come from realities of solidarity, mutual aid, self-organisation and resistance at war, repressive Russian context, and around the borders of Fortress Europe.\r\nThe attempt is therefore to put solidarity-based internationalism back into the field, at least at the level of counter-information, aware of the resulting contractions, without however taking away importance, and indeed adding tools for reflection, to carry on the struggles here on our territories.\r\nHere is the beginning and the introduction to the episode:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/intro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is the first live recording from Lviv, with Alyona, who tells us about the forms of mutual aid and solidarity implemented in the city when war broke out:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/leopoli-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is the second live interview with Salem from Kyiv, from Operation-Solidarity, who tells us about forms of armed resistance and the motivations behind them:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/kiev.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nHere is a testimony from the comrades of the No Border Team, who have been fighting against the border devices in Poland for a long time and highlight the structural racism and hypocrisy of the two-sided reception: on the one hand, rejections and refugees in the freezing forests between Poland and Belarus, on the other hand, open arms towards Ukrainian refugees:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/confini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nFinally, a precious testimony with a comrade from Russia of Avtonom.org, who tells us about the fight against war and the very harsh repression that every day risks a lot of people who decide to show their disagreement on the streets against Putin and military aggression:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/russia-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nThanks to all the people who have been interviewed, to those who worked hard to make these live broadcasts possible, to those who provided us with contacts, and to those who listened to us.\r\nStay tuned on RadioBlackout 105.250 for the next in-depth reports.\r\nHere are some links to the realities that we heard today and some insights that we think are interesting.\r\n\r\nUKRAINE\r\n\r\nOn forms of self-organization in Lviv:\r\n\r\nhttps://commons.com.ua/en/zapiski-zi-lvova/\r\n\r\n(italian translation)\r\n\r\nhttps://www.che-fare.com/lviv-guerra-ucraina-liasheva/)\r\n\r\nWebsite of Operation-Solidarity\r\n\r\nhttps://operation-solidarity.org/\r\n\r\nRUSSIA\r\n\r\nAvtonom portal\r\n\r\nhttps://avtonom.org/en\r\n\r\nOvd.info portal\r\n\r\nhttps://ovdinfo.org/\r\n\r\nand https://donate.ovdinfo.org/en#page=en\r\n\r\nDOXA portal\r\n\r\nhttps://news.doxajournal.ru/\r\n\r\nPOLAND AND NOBORDER STRUGGLE\r\n\r\n\r\nhttps://www.facebook.com/nobordersteam/\r\n\r\nhttps://t.me/no_borders_team\r\n\r\nDESERTION CASE\r\n\r\nhttps://www.cafe-libertad.de/fahnenflucht-support-desertion\r\n \r\n\r\nSome external insights from BELARUS\r\n\r\nAnarchist Black Cross Belarus\r\n\r\nhttps://abc-belarus.org/?lang=en\r\n\r\nA testimony from Belarus (published by DinamoPress)\r\n\r\nFeminist petition from Russia (from Jacobin)",[348],{"field":99,"matched_tokens":349,"snippet":345,"value":346},[83,70,84,129],{"best_field_score":156,"best_field_weight":40,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":48,"score":351,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"2891363715989373041",{"document":353,"highlight":365,"highlights":374,"text_match":379,"text_match_info":380},{"comment_count":48,"id":354,"is_sticky":48,"permalink":355,"podcastfilter":356,"post_author":316,"post_content":357,"post_date":358,"post_excerpt":54,"post_id":354,"post_modified":359,"post_thumbnail":360,"post_title":361,"post_type":337,"sort_by_date":362,"tag_links":363,"tags":364},"71846","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-5-novembre-spese-militari-4-novembre-di-lotta-convegno-su-kropotkin-lotta-no-border-al-confine-tra-bielorussia-e-polonia/",[316],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/2021-11-05-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata: \r\n\r\nSpese militari e missioni militari all’estero.\r\nLe spese militari quest’anno hanno toccato i 25 miliardi. Vent’anni di guerra e occupazione militare dell’Afganistan sono costati alla sola Italia 8,7 miliardi di euro.\r\nLa scorsa estate il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. In Africa sono concentrate 18 delle 40 missioni tricolori.\r\nLe missioni militari all’estero costano un miliardo e 200 milioni di euro: 9.449 i militari impiegati: un secco aumento rispetto alle cifre già da record del 2020.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti dell’ateneo libertario di Milano, che martedì 9 novembre è stato a a Torino per un incontro su “ Guerre tricolori. Missioni militari e spesa di guerra tra gasdotti, colonialismo e lager per migranti”\r\n\r\nCronache dalla piazza torinese del 4 novembre.\r\n4 novembre. Festa degli assassini\r\nl 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine. Nella sola Italia i morti furono 600.000.\r\nIl 4 novembre è la festa degli assassini. 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Un vero assedio al cantiere/fortino militarizzato di San Didero.\r\nLa polizia ha sparato con i cannoni ad acqua contro gruppi di No Tav, che da ogni lato, protetti da instabili barriere di plastica avanzavano a ondate quasi continue.\r\nPoi è partita la consueta salva di lacrimogeni, sparati anche sul piazzale, dove c’era la distribuzione del vin brulé e delle caldarroste. Molti lacrimogeni sono stati rispediti al mittente, altri annegati nella neve. Un 8 dicembre di festa e di lotta.\r\n\r\nPolonia. Appello ad azioni di solidarietà con chi lotta alla frontiera con la Bielorussia\r\nDa agosto, quando i primi migranti hanno cominciato a passare il confine con la Polonia nel tentativo di entrare in Europa e di proseguire il viaggio verso la Germania, i compagni e le compagne polacche hanno cominciato ad andare al confine. Lì danno aiuto materiale e informazioni utili a quelli che riescono a filtrare attraverso le maglie, man mano più fitte, che il governo polacco ha teso lungo tutto il confine con la Bielorussia.\r\nNel resto d’Europa le vicende di questo confine sono diventate di pubblico dominio solo da poche settimane, quando il dittatore bielorusso ha deciso di rendere più forte la pressione sull’Europa, inviando migliaia di persone alla frontiera. La rotta bielorussa si è aperta solo grazie al ponte aereo offerto da Lukashenko, che prometteva un ingresso sicuro in Europa, offrendo un pacchetto vacanze completo. Per mille euro,\r\ni migranti, spesso intere famiglie, prendono l’aereo in Iraq, entrando in Bielorussia con un visto turistico, che comprende un soggiorno di tre giorni, la visita al castello di Minsk e l’accompagnamento per un giro senza ritorno al confine polacco.\r\nLì comincia l’inferno. 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Abbiamo già parlato del convegno che si è tenuto a Massenzatico nell’ultimo fine settimana di ottobre, con resoconti e presentazioni di libri.\r\nQuesta settimana parleremo del Kropotkin geografo, con un occhio le geopolitiche critiche, che esaminano il rapporto tra spazio e potere. Il termine geografia critica viene usato per criticare il potere le guerre, contestando lo stato e il territorio coe elementi necessari per analizzare lo spazio. Anche i territorio, il luogo del terrore, che lo stat esercita. Malthus usato per naturalizzare la \r\nLo abbiamo fatto con Federico Ferretti, che insegna geografia all’università di Bologna ed è stato tra gli organizzatori del convegno “Solidarietà e rivoluzione. I cento anni di Kropotkin”.\r\n\r\nLa strage di Stato e l’assassino di Pinelli\r\nA Milano sono in preparazione numerose iniziative nell’anniversario della strage di piazza Fontana, della caccia agli anarchici, dell’arresto di Valpreda e dell’assassinio di Giuseppe Pinelli nei locali della questura di Milano e, più precisamente, nell’ufficio del commissario Luigi Calabresi. La bomba esplosa nella Banca dell’agricoltura nel pomeriggio del 12 dicembre fece 16 morti e numerosi feriti.\r\nL’ampia indignazione per la strage: agli anarchici fu immediatamente chiaro che si trattava di una strage di Stato, ordita con lo scopo di spezzare le gambe, dividendolo, al potente movimento sociale che aveva appena infiammato l’autunno di quell’anno. Non è certo un caso che Umberto D’Amato, capo dell’ufficio affari riservati del Viminale, si trovasse nella questura di Milano sin dal 12 dicembre.\r\nLa macchinazione fallì, perché i movimenti scesero in piazza rigettando al mittente le accuse rivolte agli anarchici, finché il teorema si sgretolò.\r\nLa memoria è tuttavia un meccanismo cui si scaricano le pile se non vengono alimentate continuamente.\r\nPer questa ragione, anno dopo anno, gli anarchici, specie a Milano, promuovono numerose iniziative.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo della FAI milanese, con cui parleremo anche di “Fango” un libro uscito da poco in vista del cinquantesimo anniversario dell’uccisione di Calabresi, il commissario-finestra. In questo libro dal titolo evocativo, l’autore, tale Grimaldi, fa una sistematica operazione di falsificazione degli eventi, che investe soprattutto gli anarchici, sui quali di “fango” ne viene gettato parecchio.\r\nPer sfortuna dell’autore anno dopo anno c’è chi alimenta le pile che mantengono vivi gli ingranaggi della memoria.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 15 dicembre\r\nore 10,30\r\npresidio No Tav in piazza Castello per contestare la Cig, la conferenza intergovernativa sulla Torino Lyon\r\n\r\nSabato 18 dicembre\r\nore 11 al Balon\r\npunto info anarcofemminista\r\nContro la (sacra) famiglia e i cattofascisti\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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