","CPR Gradisca. Fughe, proteste, il processo per la morte di Vakhtang Enukidze","post",1715185985,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-di-gradisca/","http://radioblackout.org/tag/fuga-dal-cpr/","http://radioblackout.org/tag/rivolta-nel-cpr/","http://radioblackout.org/tag/vakhtang-enukidze/",[66,67,68,69,70],"cpr","CPR di Gradisca","fuga dal cpr","rivolta nel cpr","vakhtang enukidze",{"post_content":72,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":73,"snippet":77,"value":78},[74,75,76],"fuga","dal","CPR","L’ultimo tentativo di \u003Cmark>fuga\u003C/mark> \u003Cmark>dal\u003C/mark> \u003Cmark>CPR\u003C/mark> di Gradisca è del 28","L’ultimo tentativo di \u003Cmark>fuga\u003C/mark> \u003Cmark>dal\u003C/mark> \u003Cmark>CPR\u003C/mark> di Gradisca è del 28 aprile. Ci hanno provato in otto: tre sono riusciti a dileguarsi, uno si è fratturato la caviglia scavalcando il muro di cinta, gli altri, dopo una notte passata sui tetti, sono stati riportati nelle celle dalle guardie.\r\nLo scorso mese è stato molto vivace all’interno del Centro. Dopo un lancio di cibo avariato nei corridoi c’è stato uno sciopero della fame di due giorni. Solo uno dei 9 protagonisti di una \u003Cmark>fuga\u003C/mark> è riuscito a guadagnare la libertà.\r\nIl 10 aprile, la cooperativa Ekene ha provato ad installare sbarre metalliche al soffitto della parte esterna delle celle, in risposta è scoppiata una rivolta con letti e materassi bruciati e pareti di plexiglass demolite. La polizia è intervenuta picchiando e gasando i prigionieri.\r\n\r\nIl 26 aprile c’è stata la seconda udienza del processo per la morte di Vakhtang Enukidze: secondo il poliziotto che all’epoca coordinò le indagini Enukidze sarebbe morto in seguito ad un pestaggio all’interno del carcere di Gorizia. La morte tuttavia avvenne dentro al \u003Cmark>CPR\u003C/mark>, e secondo le testimonianze di altri reclusi poi prontamente espulsi, lì sarebbe stato pestato da 8 guardie.\r\nImmediatamente dopo la morte, i media parlavano di un “edema polmonare acuto” in seguito ad una rissa fra detenuti nel campo, poi di “un’overdose di sostanze xenobiotiche unita a broncopolmonite”. Ora spunta la testimonianza che avallerebbe il pestaggio in carcere.\r\nProbabilmente l’ennesimo depistaggio per coprire l’ennesima morte violenta in un \u003Cmark>CPR\u003C/mark>.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno di Trieste\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-08-cpr-gradisca-raffaele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[76],"\u003Cmark>CPR\u003C/mark> Gradisca. 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In tre sono riusciti nell'impresa mentre tre reclusi sono stati fermati subito fuori quelle mura e pestati dalle guardie, quindi un passaggio dall’ospedale alla custodia cautelare prima di essere recluse di nuovo nel CRA. Uno di loro si è suicidato strangolandosi con il filo spinato delle recinzioni.\r\n\r\nI lanci di lacrimogeni e le cariche della polizia contro il tentativo dei suoi compagni di recuperare il corpo ha innescato la rivolta e materassi, stanze e aree del centro hanno preso immediatamente fuoco.\r\n\r\nAbbiamo contattato un compagno dell'assemblea contro i CRA di Parigi per un racconto di quanto accaduto e per un punto sulle lotte contro i centri di detenzione amministrativa in Francia\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/rivolta-cra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nE proprio le rivolte dei reclusi avevano portato alla chiusura dell'allora CIE di Modena e di altri centri in Italia. Dopo sei anni, forte di un nuovo nome e delle dichiarazioni del ministro dell'interno è imminente la riapertura del CPR emiliano totalmente ristrutturato. Prima ancora che questo accada il 25 aprile a Modena un corteo attraverserà la città per dire BASTA AI LAGER DI STATO\r\n\r\n \r\n\r\nIl collegamento con un compagno di Modena e l'indizione del corteo.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/modena25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBASTA LAGER DI STATO.\r\n\r\n25 APRILE CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO I FASCISTI\r\n\r\nSe lo Stato avanza la libertà recede.\r\n\r\nLo Stato avanza chiudendo i porti, respingendo alla frontiera chi emigra e finanziando i lager libici, aumentando la ricattabilità degli sfruttati (stranieri o italiani che siano), inasprendo la repressione verso marginali e ribelli, rafforzando i poteri di polizia, allargando e diffondendo sul territorio galere e zone detentive d’eccezione. Lo Stato costruisce consenso intorno a un clima di rancore e paura, garantendo lauti profitti a chi finanzia e gestisce le strutture di controllo.\r\n\r\nI CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), campi detentivi per emigranti, sono l’espressione più brutale di questo avanzamento: migliaia di persone considerate irregolari saranno internate nei lager di Stato in attesa della deportazione nei presunti luoghi d’origine. L’Europa li ha chiesti, il PD li ha creati e la Lega li riempirà: non c’è governo che si salvi.\r\n\r\nIl CPR così come le deportazioni rimangono gli strumenti centrali di deterrenza per le persone emigranti. È l’ultimo anello di un sistema di controllo, sfruttamento e messa a valore degli individui che passa attraverso il costante ricatto dei documenti, le forme di disciplinamento del sistema d’accoglienza e le forme di lavoro gratuito, propagandato dietro false promesse.\r\n\r\nA Modena l’ex CIE diverrà il CPR per l’Emilia-Romagna, una struttura già nota per la durezza dei trattamenti riservata agli internati, da questi ultimi definita “peggio della galera” e da essi stessi chiusa a suon di rivolte nel 2013.\r\n\r\nÈ necessario contrastare questa ennesima espressione del razzismo di Stato e ricordare a chi governa che ancora una volta simili strutture troveranno opposizione. Se le nostre condizioni sono miserabili e le nostre libertà sempre più limitate è perché c’è chi, sotto di noi, subisce sfruttamento e privazione della libertà in modo ancora peggiore.\r\n\r\nCi opponiamo ai CPR perché:\r\n\r\nSONO ESPRESSIONE DELLA SVOLTA AUTORITARIA\r\n\r\nattuata dagli ultimi governi e tesa a colpire chi sta ai margini, chi non si adegua o chi si ribella, avvisaglie di un vero e proprio Stato di polizia.\r\n\r\nRENDONO CHIUNQUE PIÙ RICATTABILE\r\n\r\nLa minaccia dell’espulsione porta ad accettare anche le peggiori condizioni pur di mantenere il lavoro necessario per il rilascio dei documenti, producendo un generale peggioramento delle condizioni lavorative e di vita di tutti.\r\n\r\nDIFFONDONO XENOFOBIA E RAZZISMO\r\n\r\nSe chi emigra è trattato da nemico, la solidarietà fra sfruttati va in pezzi a tutto vantaggio di chi ci sfrutta e su ciò l’attuale governo continuerà a guadagnare consensi.\r\n\r\nE se paura e rancore dilagano il neofascismo prolifera.\r\n\r\nA Modena esso gode di luoghi sicuri, come “Terra dei Padri”, dove i fascisti in camicia nera, l’altra faccia del razzismo di Stato, si preparano a venir fuori appena padroni e governanti lasceranno le briglie. Scendere in strada contro lo Stato di polizia significa scendere in strada anche contro i suoi fiancheggiatori.\r\n\r\nScendiamo in strada il 25 aprile contro tutto ciò.\r\n\r\nSolidali con chi è prigioniero perché ha lottato e si è ribellato contro tutto ciò.\r\n\r\nOPPORSI AI LAGER DI STATO!\r\n\r\nOPPORSI AL RAZZISMO E ALLO STATO DI POLIZIA!\r\n\r\nOPPORSI AI FASCISTI!\r\n\r\nCONTINUARE A LOTTARE!\r\nPIAZZA DELLA POMPOSA – MODENA – H. 15:00\r\n \r\n\r\n ","23 Aprile 2019","2019-04-23 23:07:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25-aprile-e1556052615426-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"128\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25-aprile-e1556052615426-300x128.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25-aprile-e1556052615426-300x128.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25-aprile-e1556052615426-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25-aprile-e1556052615426.jpg 599w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CRA E CPR - dalla Francia all'Italia lotte e rivolte",1556060848,[],[],{"post_content":137,"post_title":141},{"matched_tokens":138,"snippet":139,"value":140},[74,75,76],"6 persone hanno tentato la \u003Cmark>fuga\u003C/mark> \u003Cmark>dal\u003C/mark> CRA (l’equivalente dei \u003Cmark>CPR\u003C/mark> in Italia) di Saint-Exupéry a","Sabato 13 aprile 6 persone hanno tentato la \u003Cmark>fuga\u003C/mark> \u003Cmark>dal\u003C/mark> CRA (l’equivalente dei \u003Cmark>CPR\u003C/mark> in Italia) di Saint-Exupéry a Lione. 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Dall’inizio dell’anno sono stati rintracciati in Italia 39.634 migranti irregolari (+ 15% rispetto al 2016) e allontanati, tra rimpatri e riammissioni nei paesi d’origine, 17.405 (+15,4% rispetto all’anno scorso). A dispetto di tante dicerie politiche, il contrasto agli irregolari è crescente e progressivo ... Il calo degli sbarchi, certo, resta un dato positivo».\r\n\r\nEh, sì... «certo»: traspare la soddisfazione per il lavoro sporco fatto da Minniti all'interno del paese; per quello che fa spostando i confini lontano in un intreccio di interessi tra finanza, imprenditoria e ritorno politico come questi stralci dal giornale di Confindustria riportano nei numeri, la soddisfazione è commisurata a quanto deve rimanere occultato, perché realmente disumano.\r\n\r\nPerò due episodi nel giro di pochi giorni segnalano che anche dentro i confini blindati di questa nazione “accogliente” la percezione della ferocia applicata nello sporco lavoro di Minniti e dei suoi complici sta gonfiando rivolte, per le quali la reazione è violentissima come dentro e fuori del cpr di corso Brunelleschi a Torino, dove nei giorni scorsi sono andate a fuoco due aree del Centro di permanenza per il rimpatrio una decina di giorni dopo un tentativo di fuga. Le notizie che provengono dall'interno dipingono angherie, botte, insulti, maltrattamenti... e razzismo\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nMa la violenza della reazione può anche essere di contrasto ottuso nei confronti di richiedenti asilo, ospitati in strutture fatiscenti gestite da Cas famelici che succhiano i 35 € al giorno della disinformazione leghista producendo inaccettabili strutture umilianti.\r\n\r\nE allora dignitosamente i migranti che già molto hanno camminato per allontanarsi da paesi pericolosi, senza prospettive e rischiosi, rimettono le gambe in spalla, ma stavolta la marcia collettiva di 250 persone che abbandonano le comunità che avrebbero dovuto accoglierli e camminano per decine di chilometri su sentieri, strade (dove vengono investiti e uccisi), usando la visibilità della marcia stessa per attirare l'attenzione e denunciare una situazione intollerabile di sfruttamento, truffa, violenza... e razzismo\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti in marcia","17 Novembre 2017","2017-11-20 12:08:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/cona_migranti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"103\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/cona_migranti-300x103.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/cona_migranti-300x103.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/cona_migranti.jpg 660w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rivoltarsi all'accoglienza",1510935857,[168,169,170,171,172],"http://radioblackout.org/tag/aree-bruciate/","http://radioblackout.org/tag/cona/","http://radioblackout.org/tag/cpr-corso-brunelleschi/","http://radioblackout.org/tag/marcia-migranti/","http://radioblackout.org/tag/rivolta-migranti/",[25,15,33,27,29],{"post_content":175,"tags":179},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[75],"sulle espulsioni sono stati forniti \u003Cmark>dal\u003C/mark> ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel","“Il Sole 24 ore”, 17.11.2017, p. 14: «I dati globali sulle espulsioni sono stati forniti \u003Cmark>dal\u003C/mark> ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel question time di mercoledì. Dall’inizio dell’anno sono stati rintracciati in Italia 39.634 migranti irregolari (+ 15% rispetto al 2016) e allontanati, tra rimpatri e riammissioni nei paesi d’origine, 17.405 (+15,4% rispetto all’anno scorso). A dispetto di tante dicerie politiche, il contrasto agli irregolari è crescente e progressivo ... Il calo degli sbarchi, certo, resta un dato positivo».\r\n\r\nEh, sì... «certo»: traspare la soddisfazione per il lavoro sporco fatto da Minniti all'interno del paese; per quello che fa spostando i confini lontano in un intreccio di interessi tra finanza, imprenditoria e ritorno politico come questi stralci \u003Cmark>dal\u003C/mark> giornale di Confindustria riportano nei numeri, la soddisfazione è commisurata a quanto deve rimanere occultato, perché realmente disumano.\r\n\r\nPerò due episodi nel giro di pochi giorni segnalano che anche dentro i confini blindati di questa nazione “accogliente” la percezione della ferocia applicata nello sporco lavoro di Minniti e dei suoi complici sta gonfiando rivolte, per le quali la reazione è violentissima come dentro e fuori del \u003Cmark>cpr\u003C/mark> di corso Brunelleschi a Torino, dove nei giorni scorsi sono andate a fuoco due aree del Centro di permanenza per il rimpatrio una decina di giorni dopo un tentativo di \u003Cmark>fuga\u003C/mark>. Le notizie che provengono dall'interno dipingono angherie, botte, insulti, maltrattamenti... e razzismo\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nMa la violenza della reazione può anche essere di contrasto ottuso nei confronti di richiedenti asilo, ospitati in strutture fatiscenti gestite da Cas famelici che succhiano i 35 € al giorno della disinformazione leghista producendo inaccettabili strutture umilianti.\r\n\r\nE allora dignitosamente i migranti che già molto hanno camminato per allontanarsi da paesi pericolosi, senza prospettive e rischiosi, rimettono le gambe in spalla, ma stavolta la marcia collettiva di 250 persone che abbandonano le comunità che avrebbero dovuto accoglierli e camminano per decine di chilometri su sentieri, strade (dove vengono investiti e uccisi), usando la visibilità della marcia stessa per attirare l'attenzione e denunciare una situazione intollerabile di sfruttamento, truffa, violenza... e razzismo\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti in marcia",[180,182,184,187,189],{"matched_tokens":181,"snippet":25},[],{"matched_tokens":183,"snippet":15},[],{"matched_tokens":185,"snippet":186},[66],"\u003Cmark>cpr\u003C/mark> corso brunelleschi",{"matched_tokens":188,"snippet":27},[],{"matched_tokens":190,"snippet":29},[],[192,194],{"field":109,"matched_tokens":193,"snippet":177,"value":178},[75],{"field":34,"indices":195,"matched_tokens":196,"snippets":198},[100],[197],[66],[186],1731669220158079000,{"best_field_score":201,"best_field_weight":152,"fields_matched":100,"num_tokens_dropped":46,"score":202,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":46},"1116681273344","1731669220158079090",{"document":204,"highlight":225,"highlights":230,"text_match":199,"text_match_info":233},{"cat_link":205,"category":206,"comment_count":46,"id":207,"is_sticky":46,"permalink":208,"post_author":209,"post_content":210,"post_date":211,"post_excerpt":52,"post_id":207,"post_modified":212,"post_thumbnail":213,"post_thumbnail_html":214,"post_title":215,"post_type":57,"sort_by_date":216,"tag_links":217,"tags":222},[43],[45],"99558","http://radioblackout.org/2025/08/treviso-verita-e-giustizia-per-danilo-riahi/","info2","Si terrà questo giovedì 28 agosto alle 19 il presidio «Verità e giustizia per Danilo Riahi» davanti al carcere di via Santa Bona Nuova a Treviso.\r\n\r\nLa protesta nasce dalla morte del diciassettenne tunisino, deceduto il 13 agosto all’ospedale di Treviso dopo un tentativo di suicidio nell’istituto penale minorile, dove era stato rinchiuso pochi giorni prima. Il ragazzo era arrivato in Italia un anno fa attraversando il Mediterraneo: era quello che viene definito un minore straniero non accompagnato. Il 9 agosto era stato arrestato a Vicenza, dopo vari tentativi di furto e una fuga dalla polizia in «evidente stato di agitazione». Immobilizzato con il taser, era stato trasferito nel carcere minorile di Treviso, dove, secondo la versione ufficiale, avrebbe tentato il suicidio poche ore dopo.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto al telefono due compagni del Collettivo Rotte Balcaniche, tra le realtà promotrici del presidio, per farci raccontare chi era Danilo, qual è la ricostruzione ufficiale della sua morte, cosa non torna, come si sta dando sostegno alla famiglia del ragazzo. Ascolta o scarica la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/daniloriahi-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito, il comunicato di indizione del presidio.\r\n\r\nVerità e giustizia per Danilo Riahi\r\nPresidio il 28 agosto ore 19, via Santa Bona Nuova, zona carceri, Treviso.\r\nL'ultima volta che un ragazzo si era tolto la vita in un carcere minorile era il 2003, 22 anni fa. E non è un\r\ncaso che accada ora, dopo il decreto Caivano del governo Meloni. Con questo decreto, nelle carceri minorili\r\nitaliane si registra un sovraffollamento inedito e l'adozione di un paradigma sempre più punitivo anche per\r\ni minori detenuti. E non è un caso che succeda a Treviso, l'istituto più sovraffollato d'Italia, dove si sfiora il\r\ndoppio delle presenze rispetto alla disponibilità di posti.\r\nDanilo Riahi era un ragazzo tunisino, arrivato da un anno in Italia attraverso il Mediterraneo. È morto il 13\r\nagosto all’ospedale Ca’ Foncello dopo essere stato rinchiuso pochi giorni prima nel carcere minorile di\r\nTreviso. Il 9 agosto Danilo era stato arrestato in seguito a vari tentativi di furto a Vicenza, dopo essere\r\nfuggito dalla polizia in evidente stato di agitazione. Immobilizzato con il taser, veniva portato nel carcere\r\nminorile di Treviso, dove poche ore dopo, secondo la versione dei giornali e delle autorità, avrebbe tentato\r\nil suicidio.\r\nDanilo aveva sognato di venire in Italia per costruirsi un futuro, una vita degna e libera, ma quel sogno si è\r\ninfranto troppo presto, in carcere. Questo comunicato nasce dall’urgenza di fare luce su una vicenda\r\ndrammatica che rischia di essere oscurata e ridotta a un racconto distorto e parziale: un presunto “eccellente\r\nlavoro” delle forze dell’ordine, una morte troppo in fretta derubricata a fatalità. Vogliamo stare vicino alla\r\nfamiglia – che, residente a Tunisi, ha ricevuto dalle autorità informazioni molto scarne sulla morte del figlio\r\n– e accompagnare il loro dolore, ma anche indicare le evidenti responsabilità su quanto accaduto, per far sì\r\nche simili tragedie non si ripetano.\r\nIn questa vicenda un aspetto fondamentale è stato cancellato dalla narrazione mediatica: quello\r\ndella condizione psicofisica in cui si trovava Danilo. Appare evidente dalla descrizione dei fatti che il\r\nragazzo si trovasse in un grave stato di crisi psicologica. Una situazione che richiedeva cura, non\r\nrepressione. Come mai è stato portato in un carcere minorile invece che in un ospedale? È stato\r\nvisitato dopo essere stato colpito con il taser? Cosa (non) è stato fatto per accertarne le condizioni di\r\nsalute psico-fisica prima di rinchiuderlo in un carcere? Per quanto tempo è stato privo di sorveglianza\r\nmentre tentava il suicidio?\r\nLe autorità dovranno rispondere delle loro azioni e delle loro omissioni, perché troppi punti di domanda\r\nrimangono aperti. Adesso pretendiamo verità e giustizia: vogliamo sapere esattamente che cosa è\r\nsuccesso al momento dell’arresto, in carcere, in ospedale, perché un ragazzo di diciassette anni è\r\nmorto mentre si trovava sotto la custodia dello Stato. Dalla questura di Vicenza alla polizia penitenziaria\r\ndi Treviso, fino agli operatori dell’ospedale: chi ha avuto un ruolo in questa vicenda deve assumersene la\r\nresponsabilità. Chiediamo inoltre che siano effettuate approfondite indagini sul corpo di Danilo prima\r\nche venga rimpatriato in Tunisia, come già richiesto dall’avvocato della famiglia.\r\nTroviamo ancora più sconvolgente che, proprio mentre Danilo era ricoverato in ospedale in fin di vita, il\r\nQuestore di Vicenza abbia convocato una conferenza stampa per elogiare il “lavoro encomiabile” degli\r\nagenti. Un gesto che mostra quanto sia radicata la logica della disumanizzazione: un ragazzo in fin di vita\r\nsparisce di fronte all’occasione per celebrare l’efficienza repressiva.\r\nQuesta storia non è e non può essere archiviata come una “piccola storia ignobile”, perché è una storia che\r\nparla delle migliaia di ragazzi che come Danilo vivono le nostre città, costantemente etichettati come\r\nsoggetti pericolosi “delinquenti”, “maranza”, per giustificare la sempre maggiore militarizzazione della vita\r\nsociale. Come hanno dimostrato i commenti sui social alla morte di Danilo, diventano il capro espiatorio\r\nper sfogare odio e violenza. È la fiamma razzista su cui soffia questo governo, per creare consenso attorno\r\nall’emergenza sicurezza mentre definanzia il sistema d’accoglienza, istituisce le zone rosse, facilita la\r\ncarcerazione preventiva dei minori, taglia la spesa sociale.\r\nRicordiamo Danilo ma ricordiamo anche Ramy, Moussa, Wissem, e tutte le vittime del razzismo di stato,\r\ndella violenza della polizia, delle carceri, dei CPR. La storia di Danilo ha avuto un epilogo tragico, ma sta\r\na noi non farla finire qui. Chiediamo con forza verità e giustizia, che vengano aperte delle indagini serie\r\nsulla sua morte e su tutto quello che l’ha preceduta. Invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza con noi\r\ngiovedì 28 agosto, ore 19, fuori dal carcere di Treviso.\r\nCollettivo Rotte Balcaniche\r\nCentro Sociale Django\r\nCentro Sociale Arcadia","26 Agosto 2025","2025-08-26 16:40:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"239\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06-239x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06-239x300.jpg 239w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06-814x1024.jpg 814w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06-768x966.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/2025-08-26-16.25.06.jpg 1018w\" sizes=\"auto, (max-width: 239px) 100vw, 239px\" />","Treviso, verità e giustizia per Danilo Riahi",1756225537,[218,219,220,221],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/minorile/","http://radioblackout.org/tag/morti-in-carcere/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[223,17,31,224],"carcere","violenza poliziesca",{"post_content":226},{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":229},[74],"tentativi di furto e una \u003Cmark>fuga\u003C/mark> dalla polizia in «evidente stato","Si terrà questo giovedì 28 agosto alle 19 il presidio «Verità e giustizia per Danilo Riahi» davanti al carcere di via Santa Bona Nuova a Treviso.\r\n\r\nLa protesta nasce dalla morte del diciassettenne tunisino, deceduto il 13 agosto all’ospedale di Treviso dopo un tentativo di suicidio nell’istituto penale minorile, dove era stato rinchiuso pochi giorni prima. 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Per quanto tempo è stato privo di sorveglianza\r\nmentre tentava il suicidio?\r\nLe autorità dovranno rispondere delle loro azioni e delle loro omissioni, perché troppi punti di domanda\r\nrimangono aperti. Adesso pretendiamo verità e giustizia: vogliamo sapere esattamente che cosa è\r\nsuccesso al momento dell’arresto, in carcere, in ospedale, perché un ragazzo di diciassette anni è\r\nmorto mentre si trovava sotto la custodia dello Stato. Dalla questura di Vicenza alla polizia penitenziaria\r\ndi Treviso, fino agli operatori dell’ospedale: chi ha avuto un ruolo in questa vicenda deve assumersene la\r\nresponsabilità. 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Per un ministero importante come gli Interni è stato scelto Marco Minniti, che da 20 anni occupa ruoli chiave nelle stanze dei palazzi governativi: ex sottosegretario alla Difesa, ex sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti, di comprovata fede Nato, vicino all’establishment ultraconservatore degli Stati Uniti d’America, prima dell'entrata come sottosegretario nel governo Renzi (2014) era presidente esecutivo della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), poco conosciuta ma influentissima. L’ICSA è un centro studi sui temi d’intelligence e analisi militare costituito a Roma nel novembre 2009 dallo stesso Minniti e dal defunto ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, gran tessitore di trame con organizzazioni e servizi segreti in ambito nazionale e Nato. Oggi la fondazione ICSA è composta da una pletora di ex militari, carabinieri, poliziotti di alto rango (anche francesi e statunitensi), tra cui l'ex capo del ROS dei carabinieri Giampaolo Ganzer, condannato in primo grado a 14 anni per traffico internazionale di stupefacenti, condanna poi ridotta in appello e finita in prescrizione.\r\n\r\nCon questo pedigree militarista Minniti evidentemente è sembrato il politico più “adeguato” per l'esternalizzazione delle frontiere, attraverso accordi con le polizie corrotte di vari paesi africani, e per consolidare il giro di vite securitario sul fronte interno, strappando a leghisti, centrodestra e frange razziste a 5 stelle il primato della narrazione sul “pericolo” rappresentato da immigrati, poveri, spacciatori, abusivi e altre categorie ai margini della società.\r\n\r\nEcco allora che il 10 febbraio scorso, il giorno delle foibe celebrato dai fascisti (un caso?) il ministro dell'Interno Minniti e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno presentato il decreto sulla sicurezza e quello sui migranti, che sono stati convertiti definitivamente in legge in aprile e che dietro la retorica della combinazione di \"solidarietà e rigore\" contengono una serie di provvedimenti discriminatori che li pongono in continuità con le leggi razziali di mussoliniana memoria e il pacchetto sicurezza del 2009.\r\n\r\nTra le principali norme ci sono:\r\n\r\n-Leggi speciali per i richiedenti asilo: la presenza in udienza è a discrezione del giudice, la possibilità di ricorso in appello è abolita, durante il periodo di attesa \"c'è la possibilità\" di lavorare GRATUITAMENTE per lo stato italiano (magari permetterà un occhio di riguardo da parte della commissione).\r\n\r\n- Il cosiddetto Daspo urbano. Senza il provvedimento di un giudice, le amministrazioni locali possono emettere provvedimenti di allontanamento di soggetti ritenuti pericolosi per la collettività, come spacciatori, writers, mendicanti, venditori e parcheggiatori abusivi eccetera. La qual cosa può avvenire anche per singole zone della città, il che potrà portare alla creazione di zone di territorio \"tutelate\" (ad esempio i lussuosi centri storici riservati a residenti e turisti danarosi) e periferie ghetto, dove la polizia si può concentrare per intensificare l'attività di controllo e repressione.\r\n\r\n- L'apertura di nuovi c.p.r. (ex c.i.e), oltre ai 4 attualmente attivi, per il rimpatrio forzato dei migranti non in regola coi documenti, secondo la logica di \"un cie in ogni regione\" enunciata dal ministro leghista Maroni nel 2011.\r\n\r\nLa logica securitaria contenuta in questi provvedimenti è anche quella che pervade la mentalità di molti gruppi dichiaratamente fascisti e di amministratori locali. A Roma il gruppuscolo neofascista Azione frontale ha recentemente lanciato un boicottaggio dei negozi stranieri, per difendere i prodotti italiani. C'è poi tanta differenza con certi provvedimenti annunciati dall'assessore torinese pentastellato Giusta, che ad esempio per contenere la movida di San Salvario prevede la chiusura selettiva dei negozietti gestiti da stranieri che offrono (anche) alcool a basso costo? O con le misure restrittive nei confronti del mercato abusivo domenicale, che anni fa si conquistò la sua collocazione naturale in piazza della Repubblica e poi è stato normato e respinto verso la periferia nord perché Porta Palazzo oggi è al centro di un processo di gentrificazione, e abusivi e poveri devono fare posto a studenti, artisti, istituti di design, sedi di multinazionali (Lavazza), scuole private con rette di migliaia di euro nelle quali la classe dominante riproduce se stessa?\r\n\r\nAttraversando San Salvario, troppo spesso ci si imbatte in fermi di polizia o retate nei locali meno alla moda (non certo quelli radical-chic che la movida propone): si cerca di spazzare via le espressioni di un’altra San Salvario, più libera, più popolare, più genuina, o quanto meno un quartiere come un altro e non un enorme parco divertimenti notturno a cielo aperto, che ricorda le corsie di un supermercato. Tra un cappuccino di soia o un long drink, per gli avventori della movida passa inosservata la presenza massiccia della polizia e il suo operato.\r\n\r\nSoprattutto con il pretesto del contrasto agli spacciatori (che nel complesso del fenomeno sono l’ultima ruota del carro, sfruttati si potrebbe dire), la polizia va a caccia di persone senza i documenti in regola, da portare ciclicamente nel c.i.e., nel momento in cui ci siano dei posti da riempire, per poi rispedirli nei loro paesi d'origine, luoghi caratterizzati da conflitti, guerre, fame ed estrema povertà. Le numerose proteste che si manifestano in queste strutture (autolesionismo, scioperi della fame, battiture), mettono in evidenza quale sia il loro reale ruolo: il c.i.e. è una prigione, e come in tutte le prigioni vi avvengono pestaggi e torture.\r\n\r\nMa la polizia non agisce in modo repressivo solo nei confronti degli immigrati. Un esempio è sicuramente il nuovo decreto Minniti, che ha lo scopo di “introdurre strumenti volti a rafforzare la sicurezza delle città e la vivibilità dei territori e di promuovere interventi volti al mantenimento del decoro urbano”, ovvero dare maggiori libertà al sindaco o chi ne fa le veci, di decidere chi possa abitare o vivere una zona piuttosto che in un altra.\r\n\r\nIl vero significato delle parole \"sicurezza\" e \"decoro\" risulta evidente quando vediamo aumentare il divario tra poveri e ricchi, tra chi può consumare e chi è \"antiestetico\" nei luoghi della Torino bene, quando chi non produce profitto o chi protesta deve sgomberare l'area coattivamente. E' quindi un altro giro di vite per la libertà di chiunque si opponga o mostri non appartenenza al luogo arido immaginato e voluto dai più (dal capitale?).\r\n\r\nCosì le frontiere si instaurano anche nel mezzo della città, e a soffrirne sono e saranno sempre i corpi indesiderati dal mercato.\r\n\r\nLo stato tende a coinvolgere il cittadino all'interno dei processi decisionali: al Lombroso16 ogni tanto si tengono incontri di \"confronto con la cittadinanza sulla trasformazione urbana del territorio\", indetti dal Movimento 5 Stelle, oppure i partiti di destra invocano la creazione di \"corpi volontari di cittadini\" per garantire la cosiddetta sicurezza nelle strade. Il cittadino diventa parte attiva dei processi di controllo delle strade anche attraverso gli strumenti tecnologici, applicazioni per lo smartphone e simili. Si prova timore per un futuro sempre più incerto, e si tende a tramutarlo in ostilità verso chi è già di per sè escluso e facilmente giudicato come responsabile dei problemi. D’altra parte ci si illude di sentirsi interpellati, di poter decidere finalmente qualcosa, o di essere ascoltati, mentre in realtà questo tipo di partecipazione continua a basarsi su un sistema di delega, in cui la trasformazione del quartiere è dettata dall'alto e dev'essere così accettata dalla popolazione, pena la repressione o l'allontanamento. Così lo stato tende ad appropriarsi anche della nostra socialità, l'unica cosa rimasta, marginalizzandola.\r\n\r\nUn ruolo (fortunatamente marginale) tentano di svolgerlo anche i gruppi di \"neofascisti del terzo millennio\", tra cui, nel caso di San Salvario, i militanti di casapound, che da qualche tempo tentano di mascherarsi da comitati di quartiere (comitato san salvario bramante) per ritagliarsi spazi di agibilità politica e portare consenso sotto ai loro fasci littori. Con gli slogan come \"basta feccia e degrado\", questi personaggi soffiano sull'odio razziale e fomentano la guerra tra poveri, indicendo ronde e presidi anti-immigrati.\r\n\r\nIn una giornata come questa del 25 aprile è sempre più necessario ricordarsi che il fascismo non è morto, ma purtroppo si ricicla nei nostri quartieri sotto varie forme.\r\n\r\nSmascherarlo e combatterlo è il significato che sta dietro all'espressione \"partigiani sempre\", per fare in modo che questa data non rimanga una sterile celebrazione storica, ma ci permetta di osservare la realtà con una coscienza politica attenta, e ci permetta di agire contro ogni fascismo, vecchio e nuovo.\r\n\r\n \r\n\r\nIl corteo del 22 aprile si dipanerà per tutti i luoghi simbolo della lotta partigiana in quartiere per legare quella lotta di 70 anni fa con gli afflati di liberazione da tutte le forme di intimidazione, repressione, controllo, militarismo, squadrismo...\r\n\r\n \r\n\r\n \t PIAZZA GRAF E LA MICROTECNICA. Fondata nel 1929, la Microtecnica negli anni della Seconda guerra mondiale lavorava per la Fiat, che produceva l’80% dei mezzi militari italiani. Lo stesso Dante Di Nanni diciassettenne nel 1942 fu operaio alla Microtecnica. I lavoratori della fabbrica furono in prima fila negli scioperi contro la guerra del 1943 e poi nel novembre 1944 si formò un comitato di liberazione di fabbrica, con una radio clandestina. Il bar sport di piazza Graf era sovente ritrovo dei sappisti, gli operai membri delle squadre di azione patriottica. I lavoratori della Microtecnica periti durante la lotta di Liberazione furono 20, e una lapide li ricorda all’interno dello stabilimento, visibile dall’ingresso laterale di via Canova. Il 24 aprile la fabbrica venne occupata dalle forze partigiane, e divenne un centro di coordinamento dell’insurrezione a Torino. Oggi la resistenza continua e passa anche attraverso la lotta per la riconversione dell’industria militare. La Microtecnica è parte della multinazionale americana UTC che produce apparecchiature per elicotteri e cacciabombardieri e come tale è complice della guerra permanente condotta ai danni del popoli del sud del mondo dalle potenze occidentali venditrici di armi. \r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A PIERLUIGI SILVANO, VIA MADAMA 137. 9 anni, ucciso da un cecchino fascista il 27 aprile 1945, durante l’insurrezione della città per scacciare definitivamente i nazifascisti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VIA ORMEA ANGOLO VIA PETITTI. Dove oggi sorge la piscina Parri, ai tempi del fascismo c’era un carcere militare. Il 19 settembre 1944 un gruppo partigiano organizzò la fuga di 148 detenuti destinati alla deportazione in Germania. Una lapide in via Ormea 119 ricorda Ennio Pistoi, uno dei membri del commando. Il carcere fu demolito dopo la guerra. Il giardinetto antistante a volte è meta delle “passeggiate contro il degrado” dei neofascisti di casapound.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A RENATO VIOLA, VIA ORMEA 120. Nato a Volpiano in provincia di Torino il 3 ottobre 1922. Studente universitario, laureando in Economia e Commercio. Nell’agosto del 1944 divenne comandante di distaccamento della 2ª brigata GAP (Gruppi di Azione Patriottica) di Torino, col nome di battaglia Mirco. Cadde il 26 aprile 1945.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VICOLO VALTORTA. I gappisti usavano incontrarsi alla bottiglieria Comoglio di vicolo Valtorta (accesso da via Donizetti, oggi al civico 22bis), che oggi è divenuto un vialetto privato.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A LILIANA CARTA, VIA VALPERGA 24. Giovane operaia di 24 anni, morì il 26 aprile 1945, il primo giorno dell’insurrezione, in seguito ad un colpo esploso da un carro armato tedesco apparso all'angolo tra via Madama Cristina e via Valperga Caluso, che centrò il pieno il balcone del suo alloggio al primo piano proprio mentre stava chiudendo in tutta fretta le imposte. In quella stessa circostanza restò ferita anche la sorella Antonia, di vent'anni, che la stava aiutando.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LATIFA SDAIRI, VIA BERTHOLLET 8. Giovane immigrata di 19 anni, non in regola con i documenti, il 24 novembre 2004 morì cadendo dal tetto del condominio nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia nelle mansarde dell’ultimo piano. Uccisa dalle leggi razziste di oggi (in nome delle quali ogni giorno stranieri e poveri vengono controllati, rinchiusi, deportati), e da coloro che le applicano.\r\n \t ABITAZIONE DI EDOARDO ARIOTTI, VIA BERTHOLLET 6. Nato a Torino il 26 luglio 1924, appartenente alle Sap del 3° settore. La notte del 19 aprile venne fermato da alcuni militi ferroviari di guardia al ristorante Asti in via Nizza. Dopo un giudizio sommario, fu condannato a morte e trascinato verso l'albero di una vicina aiuola “mentre urlava e si dibatteva” e intanto veniva colpito “con pugni e colpi di calcio delle armi”. Dopo averlo legato alla pianta e imbavagliato, i militi fascisti lo uccisero con alcune raffiche di mitra che lo sfigurarono. Il corpo restò lì fino all'indomani. La lapide in sua memoria si trova in via Nizza 5.\r\n\r\n \r\n\r\n9. LAPIDE A GIORGIO DE RISIO E CLAUDIO NAVA, VIA GALLIARI 30. Il collegio universitario di via Galliari 30 durante la guerra era sede dei Gruppi Universitari Fascisti. Giorgio De Risio, studente 17enne, nato a Torino il 27 giugno 1928, partigiano della divisione cittadina GL cadde durante i combattimenti nei pressi della sede di via Galliari il 27 aprile 1945. Claudio Nava, nato a Torino il 6 giugno 1928, abitante in via Galliari 25 dall'agosto 1934, sappista della 5ª brigata, cadde nel medesimo luogo e giorno mentre, con un sacerdote, tentava di recuperare la salma di Giorgio De Risio\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Aprile 2017","2017-04-23 17:02:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-768x1087.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1.jpg 877w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Resistenza continua, non antifascismo ingessato",1492801878,[249,250,251,252,253],"http://radioblackout.org/tag/antifascimo/","http://radioblackout.org/tag/deportazioni/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/san-salvario/",[19,23,255,256,21],"militarizzazione","resistenza",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[75],"2009 dallo stesso Minniti e \u003Cmark>dal\u003C/mark> defunto ex Presidente della Repubblica","In mezzo a tante polemiche su pretestuose presenze di bandiere sioniste o palestinesi, strategie politichesi di presenze/assenze in piazza per testimoniare uno stantio antifascismo imbalsamato, l'iniziativa degli antifascisti torinesi del quartiere di San Salvario si ammanta di argomentazioni e motivi che attualizzano il bisogno di avversare le pulsioni razziste, militariste... contro le deportazioni, le fabbriche d'armi e la difesa dell'industria del divertimento a pagamento: tutte forme odierne di fascismo.\r\n\r\nAbbiamo sentito Livia, una compagna del quartiere tra gli organizzatori della manifestazione che partirà sabato 22 aprile in piazza Graf alle 16:\r\n\r\nLiviaCorteoSanSalvario\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito alcune considerazioni scaturite nel percorso di preparazione del corteo:\r\n\r\nDopo il fallimento del “golpe” referendario del 4 dicembre scorso, l'oligarchia dominante in Italia ha messo in disparte Renzi (e le sue voglie di rivincita personale attraverso elezioni anticipate) e ha messo ai posti di guida una serie di personaggi pragmatici, abituati a fare diligentemente il loro mestiere. Per un ministero importante come gli Interni è stato scelto Marco Minniti, che da 20 anni occupa ruoli chiave nelle stanze dei palazzi governativi: ex sottosegretario alla Difesa, ex sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti, di comprovata fede Nato, vicino all’establishment ultraconservatore degli Stati Uniti d’America, prima dell'entrata come sottosegretario nel governo Renzi (2014) era presidente esecutivo della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), poco conosciuta ma influentissima. L’ICSA è un centro studi sui temi d’intelligence e analisi militare costituito a Roma nel novembre 2009 dallo stesso Minniti e \u003Cmark>dal\u003C/mark> defunto ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, gran tessitore di trame con organizzazioni e servizi segreti in ambito nazionale e Nato. Oggi la fondazione ICSA è composta da una pletora di ex militari, carabinieri, poliziotti di alto rango (anche francesi e statunitensi), tra cui l'ex capo del ROS dei carabinieri Giampaolo Ganzer, condannato in primo grado a 14 anni per traffico internazionale di stupefacenti, condanna poi ridotta in appello e finita in prescrizione.\r\n\r\nCon questo pedigree militarista Minniti evidentemente è sembrato il politico più “adeguato” per l'esternalizzazione delle frontiere, attraverso accordi con le polizie corrotte di vari paesi africani, e per consolidare il giro di vite securitario sul fronte interno, strappando a leghisti, centrodestra e frange razziste a 5 stelle il primato della narrazione sul “pericolo” rappresentato da immigrati, poveri, spacciatori, abusivi e altre categorie ai margini della società.\r\n\r\nEcco allora che il 10 febbraio scorso, il giorno delle foibe celebrato dai fascisti (un caso?) il ministro dell'Interno Minniti e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno presentato il decreto sulla sicurezza e quello sui migranti, che sono stati convertiti definitivamente in legge in aprile e che dietro la retorica della combinazione di \"solidarietà e rigore\" contengono una serie di provvedimenti discriminatori che li pongono in continuità con le leggi razziali di mussoliniana memoria e il pacchetto sicurezza del 2009.\r\n\r\nTra le principali norme ci sono:\r\n\r\n-Leggi speciali per i richiedenti asilo: la presenza in udienza è a discrezione del giudice, la possibilità di ricorso in appello è abolita, durante il periodo di attesa \"c'è la possibilità\" di lavorare GRATUITAMENTE per lo stato italiano (magari permetterà un occhio di riguardo da parte della commissione).\r\n\r\n- Il cosiddetto Daspo urbano. Senza il provvedimento di un giudice, le amministrazioni locali possono emettere provvedimenti di allontanamento di soggetti ritenuti pericolosi per la collettività, come spacciatori, writers, mendicanti, venditori e parcheggiatori abusivi eccetera. La qual cosa può avvenire anche per singole zone della città, il che potrà portare alla creazione di zone di territorio \"tutelate\" (ad esempio i lussuosi centri storici riservati a residenti e turisti danarosi) e periferie ghetto, dove la polizia si può concentrare per intensificare l'attività di controllo e repressione.\r\n\r\n- L'apertura di nuovi \u003Cmark>c.p.r\u003C/mark>. (ex c.i.e), oltre ai 4 attualmente attivi, per il rimpatrio forzato dei migranti non in regola coi documenti, secondo la logica di \"un cie in ogni regione\" enunciata \u003Cmark>dal\u003C/mark> ministro leghista Maroni nel 2011.\r\n\r\nLa logica securitaria contenuta in questi provvedimenti è anche quella che pervade la mentalità di molti gruppi dichiaratamente fascisti e di amministratori locali. A Roma il gruppuscolo neofascista Azione frontale ha recentemente lanciato un boicottaggio dei negozi stranieri, per difendere i prodotti italiani. C'è poi tanta differenza con certi provvedimenti annunciati dall'assessore torinese pentastellato Giusta, che ad esempio per contenere la movida di San Salvario prevede la chiusura selettiva dei negozietti gestiti da stranieri che offrono (anche) alcool a basso costo? O con le misure restrittive nei confronti del mercato abusivo domenicale, che anni fa si conquistò la sua collocazione naturale in piazza della Repubblica e poi è stato normato e respinto verso la periferia nord perché Porta Palazzo oggi è al centro di un processo di gentrificazione, e abusivi e poveri devono fare posto a studenti, artisti, istituti di design, sedi di multinazionali (Lavazza), scuole private con rette di migliaia di euro nelle quali la classe dominante riproduce se stessa?\r\n\r\nAttraversando San Salvario, troppo spesso ci si imbatte in fermi di polizia o retate nei locali meno alla moda (non certo quelli radical-chic che la movida propone): si cerca di spazzare via le espressioni di un’altra San Salvario, più libera, più popolare, più genuina, o quanto meno un quartiere come un altro e non un enorme parco divertimenti notturno a cielo aperto, che ricorda le corsie di un supermercato. Tra un cappuccino di soia o un long drink, per gli avventori della movida passa inosservata la presenza massiccia della polizia e il suo operato.\r\n\r\nSoprattutto con il pretesto del contrasto agli spacciatori (che nel complesso del fenomeno sono l’ultima ruota del carro, sfruttati si potrebbe dire), la polizia va a caccia di persone senza i documenti in regola, da portare ciclicamente nel c.i.e., nel momento in cui ci siano dei posti da riempire, per poi rispedirli nei loro paesi d'origine, luoghi caratterizzati da conflitti, guerre, fame ed estrema povertà. Le numerose proteste che si manifestano in queste strutture (autolesionismo, scioperi della fame, battiture), mettono in evidenza quale sia il loro reale ruolo: il c.i.e. è una prigione, e come in tutte le prigioni vi avvengono pestaggi e torture.\r\n\r\nMa la polizia non agisce in modo repressivo solo nei confronti degli immigrati. Un esempio è sicuramente il nuovo decreto Minniti, che ha lo scopo di “introdurre strumenti volti a rafforzare la sicurezza delle città e la vivibilità dei territori e di promuovere interventi volti al mantenimento del decoro urbano”, ovvero dare maggiori libertà al sindaco o chi ne fa le veci, di decidere chi possa abitare o vivere una zona piuttosto che in un altra.\r\n\r\nIl vero significato delle parole \"sicurezza\" e \"decoro\" risulta evidente quando vediamo aumentare il divario tra poveri e ricchi, tra chi può consumare e chi è \"antiestetico\" nei luoghi della Torino bene, quando chi non produce profitto o chi protesta deve sgomberare l'area coattivamente. E' quindi un altro giro di vite per la libertà di chiunque si opponga o mostri non appartenenza al luogo arido immaginato e voluto dai più (\u003Cmark>dal\u003C/mark> capitale?).\r\n\r\nCosì le frontiere si instaurano anche nel mezzo della città, e a soffrirne sono e saranno sempre i corpi indesiderati \u003Cmark>dal\u003C/mark> mercato.\r\n\r\nLo stato tende a coinvolgere il cittadino all'interno dei processi decisionali: al Lombroso16 ogni tanto si tengono incontri di \"confronto con la cittadinanza sulla trasformazione urbana del territorio\", indetti \u003Cmark>dal\u003C/mark> Movimento 5 Stelle, oppure i partiti di destra invocano la creazione di \"corpi volontari di cittadini\" per garantire la cosiddetta sicurezza nelle strade. Il cittadino diventa parte attiva dei processi di controllo delle strade anche attraverso gli strumenti tecnologici, applicazioni per lo smartphone e simili. Si prova timore per un futuro sempre più incerto, e si tende a tramutarlo in ostilità verso chi è già di per sè escluso e facilmente giudicato come responsabile dei problemi. D’altra parte ci si illude di sentirsi interpellati, di poter decidere finalmente qualcosa, o di essere ascoltati, mentre in realtà questo tipo di partecipazione continua a basarsi su un sistema di delega, in cui la trasformazione del quartiere è dettata dall'alto e dev'essere così accettata dalla popolazione, pena la repressione o l'allontanamento. Così lo stato tende ad appropriarsi anche della nostra socialità, l'unica cosa rimasta, marginalizzandola.\r\n\r\nUn ruolo (fortunatamente marginale) tentano di svolgerlo anche i gruppi di \"neofascisti del terzo millennio\", tra cui, nel caso di San Salvario, i militanti di casapound, che da qualche tempo tentano di mascherarsi da comitati di quartiere (comitato san salvario bramante) per ritagliarsi spazi di agibilità politica e portare consenso sotto ai loro fasci littori. Con gli slogan come \"basta feccia e degrado\", questi personaggi soffiano sull'odio razziale e fomentano la guerra tra poveri, indicendo ronde e presidi anti-immigrati.\r\n\r\nIn una giornata come questa del 25 aprile è sempre più necessario ricordarsi che il fascismo non è morto, ma purtroppo si ricicla nei nostri quartieri sotto varie forme.\r\n\r\nSmascherarlo e combatterlo è il significato che sta dietro all'espressione \"partigiani sempre\", per fare in modo che questa data non rimanga una sterile celebrazione storica, ma ci permetta di osservare la realtà con una coscienza politica attenta, e ci permetta di agire contro ogni fascismo, vecchio e nuovo.\r\n\r\n \r\n\r\nIl corteo del 22 aprile si dipanerà per tutti i luoghi simbolo della lotta partigiana in quartiere per legare quella lotta di 70 anni fa con gli afflati di liberazione da tutte le forme di intimidazione, repressione, controllo, militarismo, squadrismo...\r\n\r\n \r\n\r\n \t PIAZZA GRAF E LA MICROTECNICA. Fondata nel 1929, la Microtecnica negli anni della Seconda guerra mondiale lavorava per la Fiat, che produceva l’80% dei mezzi militari italiani. Lo stesso Dante Di Nanni diciassettenne nel 1942 fu operaio alla Microtecnica. I lavoratori della fabbrica furono in prima fila negli scioperi contro la guerra del 1943 e poi nel novembre 1944 si formò un comitato di liberazione di fabbrica, con una radio clandestina. Il bar sport di piazza Graf era sovente ritrovo dei sappisti, gli operai membri delle squadre di azione patriottica. I lavoratori della Microtecnica periti durante la lotta di Liberazione furono 20, e una lapide li ricorda all’interno dello stabilimento, visibile dall’ingresso laterale di via Canova. Il 24 aprile la fabbrica venne occupata dalle forze partigiane, e divenne un centro di coordinamento dell’insurrezione a Torino. Oggi la resistenza continua e passa anche attraverso la lotta per la riconversione dell’industria militare. La Microtecnica è parte della multinazionale americana UTC che produce apparecchiature per elicotteri e cacciabombardieri e come tale è complice della guerra permanente condotta ai danni del popoli del sud del mondo dalle potenze occidentali venditrici di armi. \r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A PIERLUIGI SILVANO, VIA MADAMA 137. 9 anni, ucciso da un cecchino fascista il 27 aprile 1945, durante l’insurrezione della città per scacciare definitivamente i nazifascisti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VIA ORMEA ANGOLO VIA PETITTI. Dove oggi sorge la piscina Parri, ai tempi del fascismo c’era un carcere militare. Il 19 settembre 1944 un gruppo partigiano organizzò la \u003Cmark>fuga\u003C/mark> di 148 detenuti destinati alla deportazione in Germania. Una lapide in via Ormea 119 ricorda Ennio Pistoi, uno dei membri del commando. Il carcere fu demolito dopo la guerra. Il giardinetto antistante a volte è meta delle “passeggiate contro il degrado” dei neofascisti di casapound.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A RENATO VIOLA, VIA ORMEA 120. Nato a Volpiano in provincia di Torino il 3 ottobre 1922. Studente universitario, laureando in Economia e Commercio. Nell’agosto del 1944 divenne comandante di distaccamento della 2ª brigata GAP (Gruppi di Azione Patriottica) di Torino, col nome di battaglia Mirco. Cadde il 26 aprile 1945.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VICOLO VALTORTA. I gappisti usavano incontrarsi alla bottiglieria Comoglio di vicolo Valtorta (accesso da via Donizetti, oggi al civico 22bis), che oggi è divenuto un vialetto privato.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A LILIANA CARTA, VIA VALPERGA 24. Giovane operaia di 24 anni, morì il 26 aprile 1945, il primo giorno dell’insurrezione, in seguito ad un colpo esploso da un carro armato tedesco apparso all'angolo tra via Madama Cristina e via Valperga Caluso, che centrò il pieno il balcone del suo alloggio al primo piano proprio mentre stava chiudendo in tutta fretta le imposte. In quella stessa circostanza restò ferita anche la sorella Antonia, di vent'anni, che la stava aiutando.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LATIFA SDAIRI, VIA BERTHOLLET 8. Giovane immigrata di 19 anni, non in regola con i documenti, il 24 novembre 2004 morì cadendo \u003Cmark>dal\u003C/mark> tetto del condominio nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia nelle mansarde dell’ultimo piano. Uccisa dalle leggi razziste di oggi (in nome delle quali ogni giorno stranieri e poveri vengono controllati, rinchiusi, deportati), e da coloro che le applicano.\r\n \t ABITAZIONE DI EDOARDO ARIOTTI, VIA BERTHOLLET 6. 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Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. Intanto, dal 27 gennaio al 30 aprile, saranno zone rosse Porta Nuova, San Salvario, Torino centro, Aurora e Barriera di Milano.\r\nNei fatti le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi gli uomini e le donne in divisa mandano via le persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\n\r\nStati Uniti. Una corte di miliardari e l’America profonda\r\nDonald Trump si è insediato lunedì. I sostenitori che quattro anni fa avevano fatto irruzione a Capitol Hill, in questo 20 gennaio hanno sostato composti all’esterno. L’imperatore li ha arringati firmando immediatamente la grazia per i golpisti condannati, deportazioni di massa dei clandestini che vivono negli States, la fine della guerra e il ritorno dell’età dell’oro. 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Appena insediato Trump ha firmato una serie di misure e di ordini esecutivi.\r\nQuesti gli i principali ordini esecutivi firmati dal neopresidente:\r\n- Uscita degli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima.\r\n- Stop al lavoro da casa per i dipendenti federali.\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden che fissa il target del 50% delle vendite di nuovi veicoli elettrici entro il 2030\r\n- Revocato l'ordine esecutivo di Joe Biden sull'intelligenza artificiale, mossa che spiana la strada al business miliardario del settore, eliminando i già scarsi guard-rail previsti.\r\n- Dichiarata l'emergenza nazionale al confine sud degli Stati Uniti.\r\n- Fine dello ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita stabilito dalla Costituzione americana.\r\n- Gli Usa escono dall'Organizzazione mondiale della Sanità\r\n- Revocate le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania.\r\nIl presidente che si è insediato il 20 gennaio è molto più forte di quello che prese il potere nel 2016: allora era un outsider inviso alla maggioranza del suo partito, oggi è il cavallo vincente, che ha conquistato il Gop riuscendo a mettere insieme le anime sparse della destra statunitense.\r\nTrump, si è esibito accanto ad una manciata di suoi pari: i miliardari che affollano la sua corte e hanno in mano il vero potere, quello dei social media, il cui controllo è cruciale nella costruzione del consenso. \r\nSul tappeto numerose domande: quanto reggerà il suo blocco sociale, specie quello della Rust Belt, che tanto contribuì al suo precedente successo?\r\nL’unica europea alla sua corte era Giorgia Meloni, che tenta di accreditarsi come ponte tra l’America Trumpiana e un’Europa schiacciata dal ricatto del Friend Shoring imposto in questi anni e cardine delle politiche protezioniste statunitensi.\r\nA Davos Trump ha dettato le regole all’Europa, prima tra tutte un investimento del 5% del Pil in spese militari.\r\nIl programma di Trump è spaventoso. Se riuscirà o meno a realizzarlo dipenderà dalla forza dei movimenti di opposizione che lunedì hanno riempito le piazze di Washington e di tutti gli Stati Uniti con la People March e di tutti coloro che, con tenacia, si battono contro il nuovo imperatore.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nRivolta al CPR di Gradisca\r\nSono giorni di rivolta dentro alle mura del carcere per migranti di Gradisca d’Isonzo, il Cpr in Friuli Venezia-Giulia al confine con la Slovenia, dove sono stipate in vere e proprie gabbie decine di persone.\r\nNegli ultimi dieci giorni, ogni notte, ci sono state proteste, incendi e scontri con le forze dell’ordine. Nonostante cariche, manganellate, pestaggi, spray al peperoncino e lacrimogeni i migranti continuano a lottare contro le condizioni inumane a cui sono sottoposti e l’assenza di informazioni sul proprio destino. Rinchiusi in una prigione per senza documenti potrebbero essere deportati in qualsiasi momento o passarvi un anno e mezzo, prima di essere liberati con un foglio di via.\r\nGiovedì 16 gennaio un recluso è caduto dal tetto della struttura nel tentativo di allontanarsi dal Cpr e far disperdere le proprie tracce. Nella caduta si è fratturato gravemente gli arti ed è stato trasportato in elisoccorso in ospedale. Il clima si è fatto più incandescente la sera di domenica 19 gennaio, quando anche un migrante di origine maghrebina è scivolato dal tetto. Fortunatamente, le ferite riportate non sono state gravi. É frequente che chi tenta la fuga saltando le mura alte dell’ex caserma Polonio si ferisca anche in modo serio. Una decina di anni fa un migrante, finito in coma in seguito alla caduta, perse la vita dopo mesi di agonia in ospedale.\r\nLunedì 20 gennaio un gruppo di una trentina di persone è salito sul tetto dell'ex caserma Polonio, causando ingenti danni agli impianti idraulici ed elettrici e praticando sette varchi nella struttura. Non ci sono stati, diversamente da altre volte, tentativi di fuga. Il giorno successivo è stata incendiata la zona rossa e sono stati creati dei varchi nel plexiglass che delimita le “vasche” che dividono le camerate. La zona rossa, una delle tre in cui è divisa la prigione di Gradisca, è completamente inagibile, così come alcune aree comuni.\r\nMercoledì 22 sono iniziati arresti e deportazioni punitive. Otto migranti sono stati espulsi in Marocco, altri cinquanta, in parte sono stati arrestati, in parte sono stati trasferiti nel CPR di Trapani.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaele, un compagno da sempre in prima fila nelle lotte contro i Cpr\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nGiovedì 20 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nEnzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro di Volin\r\n“La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921”\r\nIl teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","29 Gennaio 2025","2025-01-29 14:01:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/repressione-viola-200x110.jpg","Anarres del 24 gennaio. 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Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. (…)\r\nUn problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista.\r\nIl riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari.\r\nCon Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR, abbiamo anticipato alcuni dei temi di cui parleremo venerdì 31 gennaio alle 21 alla FAT\r\n\r\nZone rosse ed aree a sorveglianza rinforzata\r\nIl governo sperimenta nuovi meccanismi di esclusione e controllo degli indesiderabili. Muri invisibili ma concreti segmentano le città, separando chi può accedere liberamente nelle aree più pregiate e chi deve esserne tenuto fuori.\r\nCon le zone rosse e il daspo urbano il ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia di nuovi strumenti, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nLa stretta securitaria, collaudata inizialmente a Bologna e Firenze, a dicembre si è estesa a Milano e Napoli, e con l’anno nuovo ha investito Roma, dove la morsa poliziesca durante il giubileo è imponente. A Torino il sindaco annuncia un approccio più “morbido”: niente zone rosse ma aree a “sorveglianza rinforzata”, come a Roma. Difficile cogliere le sfumature di fronte alla declinazione sabauda delle direttive governative. 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La propaganda elettorale di The Donald non finirà mai: è la sua escape strategy di fronte al possibile fallimento di alcuni obiettivi, dei quali potrà imputare le forze oscure che minacciano l’America.\r\nMantiene subito alcune promesse. 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A trentadue mesi esatti dallo sgombero, alla sbarra vengono portati, oltre agli imputati, proprio l’esperienza intorno al fu Asilo occupato, il progetto Macerie e Storie di Torino e il sacrosanto odio verso le prigioni per immigrati irregolari (nati Cpt, poi Cie, ora Cpr).\r\n\r\nL’oggetto del teorema inquisitorio Scintilla è infatti una lotta ventennale, quella contro la detenzione amministrativa dei senza-documenti, portata avanti da un movimento reale dentro e fuori i Centri di reclusione. Una lotta composta anche da una serie lunghissima di iniziative all’esterno dei Centri: alcune indette, altre a sorpresa, alcune anonime, altre rivendicate, alcune “a volto scoperto” e altre “a volto coperto”. Per la maggior parte di queste ultime gli inquirenti non sono finora riusciti a raccogliere né prove né indizi sufficienti per attribuire precise responsabilità individuali, nonostante anni di esegesi di scritti, intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, pedinamenti, rilievi e prelievi di impronte digitali e DNA.\r\n\r\nVi proponiamo un approfondimento che parte sì dall’inchiesta, ma per poi addentrarsi negli anni di lotta, nelle motivazioni, nel cuore della solidarietà e della vita che si sprigiona quando si combatte contro una delle tante ingiustizie di questo mondo, una delle più atroci: l’esistenza di lager per umani.\r\n\r\nIn conclusione, ancora voci, sono ancora quelle dei reclusi, sono ancora quelle di compagni e compagne, che raccontano oggi cosa accade nei Cpr, perché la lotta non si ferma con un’inchiesta tribunalizia, ma continua finché di queste gabbie non rimarranno che macerie.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 29 ore 16,30 – JahLion - Selezione Rub-A-Dub 82 minuti [Overjoy, Radio Blackout]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 08,30 – L'assassino dei sogni_29 30 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti noi.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 21,00 – Full time Blues - Tracce di schiavismo in età classica pt.1 58 minuti [Radio Neanderthal]: Trasmissione andata in onda su Radio Neanderthal con Antonio Festival, autore di Full time blues. Un percorso sulla storia dello schiavismo e la filosofia che lo sottendeva per interrogarci sulle concezioni su cui si basano le nostre cosiddette civiltà contemporanee.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 22,00 – Electric Deaf - Monkey Crash EP 18 minuti [Electric Deaf, Radio Blackout]: Songs 1-4 drums & guitars recorded @ wasted studio Venice dec 2017 by Wasted Pido\r\nVoice & sax recorded @barsexuals room in Lucera Feb 2019 by Sabbathor\r\nkeys recorded @Hideaway Studio studio, New Orleans sept 2019 by Jonas Morbach\r\n\r\nSongs 5-6 drums & guitars recorded @ Gibigiana Artcraft & Records, Venice dec-jan 2018 by Wasted Pido\r\nVoice & sax recorded @barsexuals room in Lucera Feb 2019 by Sabbathor\r\nSynth recorded @Black Sagaan home studio, Spinea Apr 2019\r\ncredits\r\nreleased March 25, 2020\r\n\r\nMixed by Wasted Pido\r\nProduced by Wasted Pido\r\nArtwork by Padiy\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 01 ore 08,30 – Ottobre Peso Mixtape - Light Item showcase 32 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMixtape confenzionato ad hoc per presentare la tre giorni carica di concerti e live set che si svolgeranno tra il 17 e il 19 Ottobre 2024 nelle mura di Radio Blackout e lo storico palco di El Paso: Ottobre peso. In questa puntata Light Item showcase, con: non materia, Rico + Mrs Bhutan, Radio merda malata random act sets, Bokeh Version vs RWDFWD,\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 01 ore 14,30 – Working class 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto della vita della scrittrice Margaret Powell, attraverso letture ed estratti dal libro poi divenuto best seller da lei scritto “Dai piani bassi”. Un tuffo nelle condizioni di vita della classe lavoratrice inglese negli anni ’30 del 900, tra povertà estrema e ricca aristocrazia.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 02 ore 08,30 – Racconti ovali 5 33 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. Partendo dall’America latina fino a discendere la penisola italica.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 02 ore 20,30 – Backwards - Videogiochi controversi 29/10/2022 45 minuti [Backwards, Radio Blackout]: Puntata del 10 ottobre 2022 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm. Accompagnati da musiche synthwave ripercorriamo alcuni dei videogiochi che per un motivo o per l'altro hanno destato scalpore\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 08,30 – Presentazione Libro In Cammino Con Gli Ultimi 67 minuti [Radio Blackout]: Durante questa puntata speciale presentiamo il libro: “In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un militante avido di conoscenza e d’amore, vissuto e morto povero e curioso.”(curato da Senzaconfine. Edizioni Red Star Press, 2023 – 358 pagine). Con in studio: Alessia Montuori (dell’associazione Senzaconfine) e Aldo Canestrari. Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 20,00 – Mara e le altre 43 minuti [Porfido]:\r\n\r\nLettura degli audio capitoli di porfido tratto dal libro Mara e le altre, di Ida Farè e Francesca Spirito\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 21,00 – Full time Blues - Tracce di schiavismo in età classica pt.2 65 minuti [Radio Neanderthal]: Trasmissione andata in onda su Radio Neanderthal con Antonio Festival, autore di Full time blues. Un percorso sulla storia dello schiavismo e la filosofia che lo sottendeva per interrogarci sulle concezioni su cui si basano le nostre cosiddette civiltà contemporanee.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 23,00 – Dan Hekate - Short sets benefit RBO 98 minuti [Dan Hekate, Radio Blackout]: Qui sopra trovate i migliori mixati di Dan Hekate a sostegno di Radio Blackout.\r\nDan è un incredibile personaggio che ha legato le sorti della “scena” rave diy allo sviluppo di una cultura anti-istituzionale legata all’autoproduzione musicale ed all’autogestione degli spazi liberati.\r\nProduce una musica elettronica deviata, spezzata e talvolta rumorosa che deriva da versioni alterate della techno, della jungle e della d’n’b ma le influenze di questo suono multistrato lambiscono spesso territori industrial e noise.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 04 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 04/2025 66 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. Un vento di primavera scatena uragani di fiori e di desideri, un mago raccoglie il tempo nel palmo della mano e lo soffia via come una manciata di piumini, amori supposti entrano ed escono dall'oblio, mi preoccupo e sogno tutto il tempo, ma il nulla è più dolce che mai.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 04 ore 13,00 – Te lo spiega Arsider: la memetica 43 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nI media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, dal punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D’ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. Ridere è una tattica di difesa contro il non riconoscere nulla. Dobbiamo sublimare l’orrore con l’umorismo.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 04 ore 18,30 – Ribelli di Pino Cacucci 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nNarrando le azioni e le ragioni che muovono i corpi ribelli, l'autore attraversa epoche e luoghi diversi, dall'Europa all'America Latina, portando alla luce le esistenze di uomini e donne che hanno sacrificato tutto a un ideale. Insieme alle gesta di Tupac Amaru o del condottiero maya \"Serpente Nero\", rivivono le imprese di \"Quico\" Sabaté, l'anarchico inventore di un mortaio lancia-proclami per bombardare i franchisti; le beffe della primula rossa Silvio Corbari, il partigiano che prendeva in giro i nazifascisti; le destrezze di Jacob, l'autentico Arsenio Lupin; le prodezze di \"Tania la Guerrigliera\", la donna dalle mille identità a fianco del Che. Dall'esempio delle vite in rivolta possono nascere eventi che sconvolgono il mondo, ma a volte la ribellione può anche diventare una forma di autodistruzione quando è vissuta come l'estrema via di fuga: così è stato per Jim Morrison, l'eroe di una generazione, accomunato agli altri protagonisti del libro da un invincibile istinto contro ogni ordine imposto.","29 Aprile 2025","2025-05-06 13:10:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 28 Aprile al 4 Maggio 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A trentadue mesi esatti dallo sgombero, alla sbarra vengono portati, oltre agli imputati, proprio l’esperienza intorno al fu Asilo occupato, il progetto Macerie e Storie di Torino e il sacrosanto odio verso le prigioni per immigrati irregolari (nati Cpt, poi Cie, ora \u003Cmark>Cpr\u003C/mark>).\r\n\r\nL’oggetto del teorema inquisitorio Scintilla è infatti una lotta ventennale, quella contro la detenzione amministrativa dei senza-documenti, portata avanti da un movimento reale dentro e fuori i Centri di reclusione. Una lotta composta anche da una serie lunghissima di iniziative all’esterno dei Centri: alcune indette, altre a sorpresa, alcune anonime, altre rivendicate, alcune “a volto scoperto” e altre “a volto coperto”. Per la maggior parte di queste ultime gli inquirenti non sono finora riusciti a raccogliere né prove né indizi sufficienti per attribuire precise responsabilità individuali, nonostante anni di esegesi di scritti, intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, pedinamenti, rilievi e prelievi di impronte digitali e DNA.\r\n\r\nVi proponiamo un approfondimento che parte sì dall’inchiesta, ma per poi addentrarsi negli anni di lotta, nelle motivazioni, nel cuore della solidarietà e della vita che si sprigiona quando si combatte contro una delle tante ingiustizie di questo mondo, una delle più atroci: l’esistenza di lager per umani.\r\n\r\nIn conclusione, ancora voci, sono ancora quelle dei reclusi, sono ancora quelle di compagni e compagne, che raccontano oggi cosa accade nei \u003Cmark>Cpr\u003C/mark>, perché la lotta non si ferma con un’inchiesta tribunalizia, ma continua finché di queste gabbie non rimarranno che macerie.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 29 ore 16,30 – JahLion - Selezione Rub-A-Dub 82 minuti [Overjoy, Radio Blackout]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 08,30 – L'assassino dei sogni_29 30 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nLettura da un libro di Carmelo Musumeci e Giuseppe Ferraro. Un filosofo e un ergastolano si scrivono. Ne nasce un racconto di vite: di quella prigioniera dell’Assassino dei Sogni che non dà scampo, e di quella che pensiamo libera ma che pure può diventare prigione di qua dalle mura del carcere. Ricca del fascino discreto della scrittura epistolare, una riflessione sulla carcerazione che diventa discorso amoroso e “dissequestrando parole” pronuncia sentieri di libertà. Pagine che, quando tutto sembra perso e il buio sta per avere il sopravvento, diventano lezioni e iniezioni di vita, per l’ergastolano, per il filosofo, ma forse anche per tutti noi.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 21,00 – Full time Blues - Tracce di schiavismo in età classica pt.1 58 minuti [Radio Neanderthal]: Trasmissione andata in onda su Radio Neanderthal con Antonio Festival, autore di Full time blues. Un percorso sulla storia dello schiavismo e la filosofia che lo sottendeva per interrogarci sulle concezioni su cui si basano le nostre cosiddette civiltà contemporanee.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 30 ore 22,00 – Electric Deaf - Monkey Crash EP 18 minuti [Electric Deaf, Radio Blackout]: Songs 1-4 drums & guitars recorded @ wasted studio Venice dec 2017 by Wasted Pido\r\nVoice & sax recorded @barsexuals room in Lucera Feb 2019 by Sabbathor\r\nkeys recorded @Hideaway Studio studio, New Orleans sept 2019 by Jonas Morbach\r\n\r\nSongs 5-6 drums & guitars recorded @ Gibigiana Artcraft & Records, Venice dec-jan 2018 by Wasted Pido\r\nVoice & sax recorded @barsexuals room in Lucera Feb 2019 by Sabbathor\r\nSynth recorded @Black Sagaan home studio, Spinea Apr 2019\r\ncredits\r\nreleased March 25, 2020\r\n\r\nMixed by Wasted Pido\r\nProduced by Wasted Pido\r\nArtwork by Padiy\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 01 ore 08,30 – Ottobre Peso Mixtape - Light Item showcase 32 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nMixtape confenzionato ad hoc per presentare la tre giorni carica di concerti e live set che si svolgeranno tra il 17 e il 19 Ottobre 2024 nelle mura di Radio Blackout e lo storico palco di El Paso: Ottobre peso. In questa puntata Light Item showcase, con: non materia, Rico + Mrs Bhutan, Radio merda malata random act sets, Bokeh Version vs RWDFWD,\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 01 ore 14,30 – Working class 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nRacconto della vita della scrittrice Margaret Powell, attraverso letture ed estratti \u003Cmark>dal\u003C/mark> libro poi divenuto best seller da lei scritto “Dai piani bassi”. Un tuffo nelle condizioni di vita della classe lavoratrice inglese negli anni ’30 del 900, tra povertà estrema e ricca aristocrazia.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 02 ore 08,30 – Racconti ovali 5 33 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nIntraprendiamo un viaggio intorno al globo e nel profondo della simbologia che contraddistingue il mondo ovale: tra fauna selvatica e flora rigogliosa, tra trasferte internazionali leggendarie e genealogie narrative. 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Con in diretta telefonica: Ashraf Haj Yahya (della comunità Palestinese che ha conosciuto Dino) e Yilmaz Orkan dell’associazione Uiki (della comunità Curda che ha conosciuto Dino). Curato e condotto da: Lo staff della trasmissione in onda su Radio Blackout Frittura Mista alias Radio Fabbrica.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 20,00 – Mara e le altre 43 minuti [Porfido]:\r\n\r\nLettura degli audio capitoli di porfido tratto \u003Cmark>dal\u003C/mark> libro Mara e le altre, di Ida Farè e Francesca Spirito\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 21,00 – Full time Blues - Tracce di schiavismo in età classica pt.2 65 minuti [Radio Neanderthal]: Trasmissione andata in onda su Radio Neanderthal con Antonio Festival, autore di Full time blues. Un percorso sulla storia dello schiavismo e la filosofia che lo sottendeva per interrogarci sulle concezioni su cui si basano le nostre cosiddette civiltà contemporanee.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 03 ore 23,00 – Dan Hekate - Short sets benefit RBO 98 minuti [Dan Hekate, Radio Blackout]: Qui sopra trovate i migliori mixati di Dan Hekate a sostegno di Radio Blackout.\r\nDan è un incredibile personaggio che ha legato le sorti della “scena” rave diy allo sviluppo di una cultura anti-istituzionale legata all’autoproduzione musicale ed all’autogestione degli spazi liberati.\r\nProduce una musica elettronica deviata, spezzata e talvolta rumorosa che deriva da versioni alterate della techno, della jungle e della d’n’b ma le influenze di questo suono multistrato lambiscono spesso territori industrial e noise.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 04 ore 09,30 – GRRAWR - Mix 04/2025 66 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. Un vento di primavera scatena uragani di fiori e di desideri, un mago raccoglie il tempo nel palmo della mano e lo soffia via come una manciata di piumini, amori supposti entrano ed escono dall'oblio, mi preoccupo e sogno tutto il tempo, ma il nulla è più dolce che mai.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 04 ore 13,00 – Te lo spiega Arsider: la memetica 43 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nI media obbediscono a una logica fondamentalmente diversa rispetto alla rappresentazione, cioè a quella della simulazione.La crescente prevalenza della schiavitù macchinica rispetto ai meccanismi di sudditanza sociale deve essere in gran parte attribuita alle tecnologie dell’informazione e del calcolo. Detto in modo drammatico, \u003Cmark>dal\u003C/mark> punto di vista dell’ingegneria cibernetica, il significato di un messaggio sembra apparentemente irrilevante, o almeno escluso dall’equazione. D’ora in poi ogni evento storico sarà perseguitato dalla propria doppia memetica. 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\r\n\r\nll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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È il dato dei procedimenti seguiti da un solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.\r\nLo studio, specializzatosi dal 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna, Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.\r\nSignifica che il numero totale italiano è molto più alto.\r\nAd oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.\r\nCon il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSanitalia è il nuovo gestore del CPR di Torino\r\nL’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore Gepsa, multinazionale francese che dal 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di euro dalla prefettura di Torino.\r\nSi tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.\r\nNon c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa. 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Il primo è il fulcro della narrazione pubblica, il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.\r\nLa lenta ma inesorabile fuga della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto, ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nVi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo, presentato il 28 novembre a Torino.\r\nPer chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata: https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nQuanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera, autogestita, solidale.\r\nPorta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!\r\nPer prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Dicembre 2024","2024-12-12 19:04:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/2024-12-07-cena-antinatalizia-2-200x110.jpeg","Anarres del 6 dicembre. Lotte operaie alla sbarra. CPT di Torino. Always on the move…",1734030270,[],[],{"post_content":975},{"matched_tokens":976,"snippet":977,"value":978},[75],"nord Italia.\r\nLo studio, specializzatosi \u003Cmark>dal\u003C/mark> 2016 in poi nella difesa"," \r\n\r\nll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/2024-12-06-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLotte operaie alla sbarra\r\nSono circa “3mila” i lavoratori e sindacalisti indagati o imputati per scioperi e proteste sindacali. È il dato dei procedimenti seguiti da un solo studio legale di Milano sulle una parte delle inchieste nate da lotte sindacali soprattutto nella logistica nel nord Italia.\r\nLo studio, specializzatosi \u003Cmark>dal\u003C/mark> 2016 in poi nella difesa di operai e esponenti sindacali nel settore della logistica, ne ha contati circa tremila, solo nei territori seguiti: in particolare Milano e Piacenza, ma anche Bologna, Alessandria, Pavia, Brescia, Novara, Mantova, Cremona, Bergamo.\r\nSignifica che il numero totale italiano è molto più alto.\r\nAd oggi sono 300 i procedimenti ancora aperti.\r\nCon il DDL 1660 la situazione è destinata a peggiorare.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSanitalia è il nuovo gestore del \u003Cmark>CPR\u003C/mark> di Torino\r\nL’appalto da 8,4 milioni di euro per la gestione della prigione per migranti di corso Brunelleschi se lo è aggiudicato Sanitalia. La Cooperativa era già stata in corso Brunelleschi, quando aveva gestito i “servizi di igiene e sanificazione” e di “assistenza infermieristica” per l’allora ente gestore Gepsa, multinazionale francese che \u003Cmark>dal\u003C/mark> 2016 al 2022 ha incassato 8,6 milioni di euro dalla prefettura di Torino.\r\nSi tratta di un gruppo specializzato nella gestione di strutture chiuse: dalle RSA a spazi dedicati a malati di Alzahimer, a numerosi CAS in Piemonte.\r\nNon c’è bisogno si scomodare Foucault per cogliere l’intima interconnessione tra strutture di tipo sanitario/assitenziale e luoghi di detenzione amministrativa. Si tratta di posti caratterizzati dalla necessità di gestire corpi in eccesso, non produttivi, incontrollabili, inutili, fastidiosi, che si decide di concentrare in spazi specifici.\r\nLa scelta di tentare la scalata dei \u003Cmark>CPR\u003C/mark> ha visto Saniatalia partecipare, senza successo, alle gare per i \u003Cmark>CPR\u003C/mark> in Albania e per quello di via Corelli a Milano.\r\nPresto entrerà in corso Brunelleschi.\r\nQuindi a breve la prigione per migranti di Torino, chiusa in seguito alle rivolte del febbraio 2023, riaprirà.\r\n\r\nAlways on the move\r\nTorino. Vetrina per turisti e città delle armi\r\nEra la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.\r\nTorino è stata attraversata da due processi trasformativi paralleli: la città vetrina e la città delle armi. Il primo è il fulcro della narrazione pubblica, il secondo viene occultato tra satelliti ed esplorazioni spaziali.\r\nLa lenta ma inesorabile \u003Cmark>fuga\u003C/mark> della Fiat, ormai solo più un marchio per le auto, ha decretato la decadenza e l’impoverimento della città. Sulle macerie di quella storia le amministrazioni comunali degli ultimi vent’anni, hanno provato a costruire, con alterna fortuna, “la città vetrina per i grandi eventi”, una scelta dalle conseguenze politiche e sociali devastanti, perché si è basata su violente dinamiche di controllo sociale ed interventi di riqualificazione escludente, una sempre più netta dinamica di gentrification.\r\nVi abbiamo proposto la lettura ragionata della prima parte dell’opuscolo, presentato il 28 novembre a Torino.\r\nPer chi si fosse perso l’incontro qui c’è il video della serata: https://www.anarresinfo.org/video-always-on-the-move-torino-vetrina-per-turisti-e-citta-delle-armi/\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 dicembre\r\ncena antinatalizia\r\nMenù vegan\r\nBenefit lotte\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nQuanto costa? Tantissimo per chi ne ha, meno per chi ha meno, poco per chi ha poco. Sosteniamo le lotte qui e in ogni dove, diamo solidarietà a chi è colpito dalla repressione, mettiamo un mattone nella direzione di una società libera, autogestita, solidale.\r\nPorta la tua statuetta per il pres-empio autogestito!\r\nPer prenotazioni scrivere a antimilitarista.to@gmail.com \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e \u003Cmark>dal\u003C/mark> mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[980],{"field":109,"matched_tokens":981,"snippet":977,"value":978},[75],{"best_field_score":201,"best_field_weight":152,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":234,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":315,"first_q":68,"per_page":268,"q":68},8,["Reactive",987],{},["Set"],["ShallowReactive",990],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fl1UVRGsn9Pq6jHHpyp7kyaUpMEUeKu6WEaPFHtTmQdg":-1},true,"/search?query=fuga+dal+cpr"]