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Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti e i nazionalismi, per un mondo senza frontiere\r\nInterventi, musica, azioni performanti\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. 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Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza…\r\n\r\nVenerdì 22 marzo\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nDecolonialità e internazionalismo\r\nInterverrà Federico Ferretti, geografo, docente all'università di Bologna.\r\n\r\nVenerdì 12 aprile\r\nEmma Goldman\r\nLa donna più pericolosa d'America\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\nNe parliamo con Selva Varengo curatrice della nuova edizione di \"Vivendo la mia vita\", l'autobiografia che Emma Goldman scrisse nel 1934.\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[183],{"field":156,"matched_tokens":184,"snippet":180,"value":181},[129],{"best_field_score":160,"best_field_weight":186,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":187,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":163},14,"578730054645710961",{"document":189,"highlight":201,"highlights":205,"text_match":158,"text_match_info":208},{"comment_count":35,"id":190,"is_sticky":35,"permalink":191,"podcastfilter":192,"post_author":87,"post_content":193,"post_date":194,"post_excerpt":41,"post_id":190,"post_modified":195,"post_thumbnail":196,"post_title":197,"post_type":120,"sort_by_date":198,"tag_links":199,"tags":200},"87122","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-2-febbraio-federalismo-anarchico-guerra-nel-mar-rosso-la-milizia-di-crosetto-bruno-segre/",[87],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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L’intento è bloccare gli attacchi alle navi commerciali europee.\r\nIn teoria non è previsto un attacco diretto in territorio yemenita analogo a quello degli anglo-americani. 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E tante volte ci è capitato di discuterne animatamente.\r\nMa, tante volte, è stato anche un compagno di strada. Una strada che, in un paese militarista e clericale, non è mai stata facile.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza...\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","8 Febbraio 2024","2024-02-08 23:29:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/mich-1-200x110.jpg","Anarres del 2 febbraio. 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Nella pratica la questione resta del tutto aperta.\r\nCe ne ha parlato Antonio Mazzeo\r\n\r\nLa milizia di Crosetto\r\nIl ministro della difesa Guido Crosetto ha dichiarato di voler dotare l’Italia di nuovi strumenti che “snelliscano” le procedure autorizzative e di finanziamento delle missioni militari all’estero e la modifica delle regole d’ingaggio in caso di “necessità”.\r\nL’approvazione delle missioni, prevista a fine anno verrebbe posticipata a fine gennaio, il loro finanziamento potrebbe essere integrato con nuovi fondi al di là di quelli fissati dalla legge di bilancio.\r\nInfine, dulcis in fundo, Crosetto intende istituire una riserva di volontari da impiegare sul territorio nazionale, in caso di attacco diretto all’Italia.\r\nI modelli sarebbero i riservisti svizzeri o israeliani e la Guardia nazionale statunitense.\r\nLa Guardia Nazionale degli Stati Uniti è un corpo speciale dell’esercito americano. È una forza militare di riservisti, cioè composta principalmente da persone comuni, che normalmente non sono in servizio e hanno altri lavori.\r\nLa Riserva di Crosetto sarebbe una struttura militare permanente, non costituita da professionisti ma volontari, costantemente addestrati, pronti ad entrare in azione. I compiti dei riservisti, vista la ambiguità del concetto di difesa nazionale, potrebbero facilmente essere utilizzati in chiave controinsurrezionale.\r\nUna milizia fascista. La svolta autoritaria, non ci stancheremo di dirlo, sta avvenendo da anni in maniera perfettamente “democratica”.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli\r\n\r\nBruno Segre non c’è più. Con i suoi 105 anni ha vissuto una vita lunghissima e piena, sempre all’insegna dell’impegno politico e sociale.\r\nTra noi anarchici e uno come Segre, socialista, interno alle istituzioni, le differenze sono state tante. E tante volte ci è capitato di discuterne animatamente.\r\nMa, tante volte, è stato anche un compagno di strada. Una strada che, in un paese militarista e clericale, non è mai stata facile.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito da energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia “pulita” che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri di Cernobyl e \u003Cmark>Fukushima\u003C/mark> a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di legittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”. Una favola, una delle tante che si raccontano sul nucleare, prima tra tutte quella del “nucleare di quarta generazione” venduto come obiettivo realizzato e che, invece, non esiste. \r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nGiornata di lotta antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. 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La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta. \r\nErrico Malatesta, la vita e il pensiero di un anarchico che ha attraversato attivamente la nascita del movimento anarchico, le lotte operaie e contadine a cavallo dei due secoli, l'insurrezione dell'1911 contro la guerra coloniale in Libia, il Biennio Rosso e l'avvento del fascismo.\r\nSpesso in carcere o in esilio seppe legare un impegno politico inesauribile con una costante riflessione sulle lotte che attraversava, nella prospettiva, sempre presente, della rivoluzione sociale.\r\nIl suo approccio, pur nel legame imprescindibile con il suo tempo, riesce a riconsegnarci intatte suggestioni e proposte capaci di alimentare un dibattito vivo e vitale anche in un tempo tanto diverso dal suo.\r\n\r\nIl volontarismo malatestiano chiude i conti sia con chi riteneva che una storia già scritta andasse solo assecondata sia con il positivismo dominante all’epoca.\r\nAmante della scienza ma critico dello scientismo Malatesta sa che la verità è un processo in costante verifica, senza approdi finali: la sua riflessione ci offre spunti importanti in un tempo che paga il prezzo della follia capitalista, che ha messo la ricerca al servizio del profitto, anche a costo della distruzione del pianeta e di chi ci abita.\r\n\r\nMalatesta sostenne la necessità dell’organizzazione specifica degli anarchici. Organizzazione anarchica e, quindi, garanzia di libertà per chi vi aderisce, e prefigurazione di rapporti politici e sociali di segno libertario. In questo si distinse da chi, rispetto al movimento dei lavoratori e lavoratrici, riteneva che le organizzazioni sindacali bastassero a mettere in moto la trasformazione sociale.\r\n\r\nCruciale la sua riflessione sulla violenza, necessaria alla difesa, ma mai strumento di imposizione perché, per la necessaria coerenza tra mezzi e fini, una rivoluzione imposta nega se stessa e sfocia nel peggiore degli autoritarismi.\r\n\r\nLa sua riflessione, in costante revisionismo di se stessa, approda alla concezione del gradualismo rivoluzionario, ossia alla consapevolezza che l’evento insurrezionale, che segna la fine della gerarchia e del capitalismo, non apre automaticamente le porte ad un mondo di liber ed eguali, senza conflitti.\r\nAl contrario l’insurrezione e la conseguente rottura dell’immaginario sociale sono il primo, indispensabile passo per l’innescarsi di un processo di sperimentazione, che, passo dopo passo, renda più concreta la prospettiva anarchica dell’autorganizzazione e dell’autogestione.\r\n\r\nDi questo e di tanto altro abbiamo parlato con Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta, anticipando alcuni dei temi di cui parleremo alla FAT – Corso Palermo 46 - venerdì 1 febbraio alle 21.\r\n\r\nAutonomia differenziata tra le piccole patrie leghiste e il centralismo del PD\r\nLa Lega incassa in parlamento l’approvazione del progetto di autonomia differenziata, che inevitabilmente accentuerà il già forte divario tra le regioni più ricche e quelle più povere.\r\nL’opposizione parlamentare risponde sventolando tricolori in difesa dello stato centralizzato, che decide e dispensa.\r\nNessuna delle due prospettive appare allettante per chi a nord come a sud deve fare i conti con la fatica del vivere in una società divisa in classi che sia i leghisti/fascisti/centro destri sia i democratici e pentastellati difendono attivamente.\r\nLo chiamano federalismo ma è solo un meccanismo che alimenta l’egoismo sociale. La nuova legge finirà con il colpire anche le regioni ricche, perché ha lo scopo esplicito di smantellare del tutto la sanità statalizzata a favore di quella privata.\r\nSappiamo che nessuno dei due modelli tutelerà la salute di noi tutti, in primis dei più poveri, con pochi soldi e scarse risorse sociali.\r\nAbbiamo cominciato a ragionarne con Francesco Fricche\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista\r\nDue settimane fa si è tenuta a Massenzatico il periodico incontro di gruppi, assemblee, coordinamenti antimilitaristi, che si sono confrontati sulle lotte d’autunno e sulle prospettive di lotta dei prossimi mesi\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nIl 26 gennaio era la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. Istituita nel maggio del 2022, per la prima volta è stata celebrata lo scorso anno “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si celebra la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato.\r\nQuesta celebrazione, che rimette al centro l’interesse nazionale e la retorica patriottica, come elemento fondante del militarismo dei giorni nostri, produce un eccesso di memoria ai danni della storia.\r\nIl 26 gennaio del 1943, le truppe italiane e tedesche avevano ormai perso la guerra sul fronte russo. Gli alpini inviati nella pianura ghiacciata erano completamente circondati dalle truppe sovietiche. La battaglia di Nikolajewka servì a garantire una via di fuga ai soldati. Una fuga disastrosa, nel cuore dell’inverno russo, nella quale morirono tantissimi poveracci inviati al fronte per il duce e per il re.\r\nL’umana pietà per quei proletari inviati al macello, sentimento condiviso da tanti nel nostro paese, non può e non deve tradursi in esaltazione patriottica di una guerra di invasione a fianco dei nazisti.\r\n\r\nGli alpini sono stati e sono oggi in prima fila nelle guerre cui l’Italia ha partecipato in questi anni. Sei mesi all’estero e sei mesi nel controllo militare delle città – operazione “strade sicure” – o nei cantieri militarizzati della Valsusa.\r\nIl cerchio si chiude. Una battaglia fascista per celebrare la guerra di Mussolini e per rilanciare le nuove avventure imperialiste dell’Italia.\r\nIl 26 gennaio dovrebbe essere un giorno di lutto. Lutto per i milioni di civili morti in quella guerra che ha insanguinato l’Europa. Lutto perché, dalle ceneri del fascismo, un governo che si ispira a quell’epoca riesuma la retorica patriottica, la guerra di conquista, gli orrori del colonialismo.\r\nFermiamoli prima che sia troppo tardi.\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nGiovedì 8 febbraio\r\nore 18 – salone di via Leoncavallo 23\r\nin occasione del Consiglio circoscrizionale aperto sulla “sicurezza” in Barriera\r\ninvitiamo ad un presidio antifascista\r\nl’ipocrisia è finita: vogliamo servizi sociali e non manganelli! Il vero degrado sono fascisti e polizia!\r\nOrganizza Oltredora Antifascista\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito di energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia pulita che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri e Cernobyl e Fukushima a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di rilegittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nManifestazione antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza...\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Febbraio 2024","2024-02-01 15:42:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/2024-01-22-manif-fat-malatesta-verde-200x110.jpg","Anarres del 26 gennaio. 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La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta. \r\nErrico Malatesta, la vita e il pensiero di un anarchico che ha attraversato attivamente la nascita del movimento anarchico, le lotte operaie e contadine a cavallo dei due secoli, l'insurrezione dell'1911 contro la guerra coloniale in Libia, il Biennio Rosso e l'avvento del fascismo.\r\nSpesso in carcere o in esilio seppe legare un impegno politico inesauribile con una costante riflessione sulle lotte che attraversava, nella prospettiva, sempre presente, della rivoluzione sociale.\r\nIl suo approccio, pur nel legame imprescindibile con il suo tempo, riesce a riconsegnarci intatte suggestioni e proposte capaci di alimentare un dibattito vivo e vitale anche in un tempo tanto diverso dal suo.\r\n\r\nIl volontarismo malatestiano chiude i conti sia con chi riteneva che una storia già scritta andasse solo assecondata sia con il positivismo dominante all’epoca.\r\nAmante della scienza ma critico dello scientismo Malatesta sa che la verità è un processo in costante verifica, senza approdi finali: la sua riflessione ci offre spunti importanti in un tempo che paga il prezzo della follia capitalista, che ha messo la ricerca al servizio del profitto, anche a costo della distruzione del pianeta e di chi ci abita.\r\n\r\nMalatesta sostenne la necessità dell’organizzazione specifica degli anarchici. Organizzazione anarchica e, quindi, garanzia di libertà per chi vi aderisce, e prefigurazione di rapporti politici e sociali di segno libertario. In questo si distinse da chi, rispetto al movimento dei lavoratori e lavoratrici, riteneva che le organizzazioni sindacali bastassero a mettere in moto la trasformazione sociale.\r\n\r\nCruciale la sua riflessione sulla violenza, necessaria alla difesa, ma mai strumento di imposizione perché, per la necessaria coerenza tra mezzi e fini, una rivoluzione imposta nega se stessa e sfocia nel peggiore degli autoritarismi.\r\n\r\nLa sua riflessione, in costante revisionismo di se stessa, approda alla concezione del gradualismo rivoluzionario, ossia alla consapevolezza che l’evento insurrezionale, che segna la fine della gerarchia e del capitalismo, non apre automaticamente le porte ad un mondo di liber ed eguali, senza conflitti.\r\nAl contrario l’insurrezione e la conseguente rottura dell’immaginario sociale sono il primo, indispensabile passo per l’innescarsi di un processo di sperimentazione, che, passo dopo passo, renda più concreta la prospettiva anarchica dell’autorganizzazione e dell’autogestione.\r\n\r\nDi questo e di tanto altro abbiamo parlato con Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta, anticipando alcuni dei temi di cui parleremo alla FAT – Corso Palermo 46 - venerdì 1 febbraio alle 21.\r\n\r\nAutonomia differenziata tra le piccole patrie leghiste e il centralismo del PD\r\nLa Lega incassa in parlamento l’approvazione del progetto di autonomia differenziata, che inevitabilmente accentuerà il già forte divario tra le regioni più ricche e quelle più povere.\r\nL’opposizione parlamentare risponde sventolando tricolori in difesa dello stato centralizzato, che decide e dispensa.\r\nNessuna delle due prospettive appare allettante per chi a nord come a sud deve fare i conti con la fatica del vivere in una società divisa in classi che sia i leghisti/fascisti/centro destri sia i democratici e pentastellati difendono attivamente.\r\nLo chiamano federalismo ma è solo un meccanismo che alimenta l’egoismo sociale. La nuova legge finirà con il colpire anche le regioni ricche, perché ha lo scopo esplicito di smantellare del tutto la sanità statalizzata a favore di quella privata.\r\nSappiamo che nessuno dei due modelli tutelerà la salute di noi tutti, in primis dei più poveri, con pochi soldi e scarse risorse sociali.\r\nAbbiamo cominciato a ragionarne con Francesco Fricche\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista\r\nDue settimane fa si è tenuta a Massenzatico il periodico incontro di gruppi, assemblee, coordinamenti antimilitaristi, che si sono confrontati sulle lotte d’autunno e sulle prospettive di lotta dei prossimi mesi\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nIl 26 gennaio era la “Giornata nazionale dedicata alla memoria e al sacrificio degli alpini”. Istituita nel maggio del 2022, per la prima volta è stata celebrata lo scorso anno “in ricordo dell’eroismo dimostrato dal corpo d’armata nella battaglia di Nikolajewka del 26 gennaio 1943”, durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione sin troppo esplicita è celebrare l’avventura dell’ARMIR, il corpo di spedizione italiano inviato in Russia da Mussolini per sostenere l’aggressione della Germania nazista contro l’Unione sovietica.\r\nIl 26 gennaio, un giorno prima della giornata della memoria, in cui si ricorda lo sterminio di ebrei e rom europei nei campi nazisti e le leggi razziali in Italia durante la dittatura, si celebra la guerra voluta dal governo fascista e i valori patriottici che la giustificarono.\r\nUn vero revisionismo di Stato.\r\nQuesta celebrazione, che rimette al centro l’interesse nazionale e la retorica patriottica, come elemento fondante del militarismo dei giorni nostri, produce un eccesso di memoria ai danni della storia.\r\nIl 26 gennaio del 1943, le truppe italiane e tedesche avevano ormai perso la guerra sul fronte russo. Gli alpini inviati nella pianura ghiacciata erano completamente circondati dalle truppe sovietiche. La battaglia di Nikolajewka servì a garantire una via di fuga ai soldati. Una fuga disastrosa, nel cuore dell’inverno russo, nella quale morirono tantissimi poveracci inviati al fronte per il duce e per il re.\r\nL’umana pietà per quei proletari inviati al macello, sentimento condiviso da tanti nel nostro paese, non può e non deve tradursi in esaltazione patriottica di una guerra di invasione a fianco dei nazisti.\r\n\r\nGli alpini sono stati e sono oggi in prima fila nelle guerre cui l’Italia ha partecipato in questi anni. Sei mesi all’estero e sei mesi nel controllo militare delle città – operazione “strade sicure” – o nei cantieri militarizzati della Valsusa.\r\nIl cerchio si chiude. Una battaglia fascista per celebrare la guerra di Mussolini e per rilanciare le nuove avventure imperialiste dell’Italia.\r\nIl 26 gennaio dovrebbe essere un giorno di lutto. Lutto per i milioni di civili morti in quella guerra che ha insanguinato l’Europa. Lutto perché, dalle ceneri del fascismo, un governo che si ispira a quell’epoca riesuma la retorica patriottica, la guerra di conquista, gli orrori del colonialismo.\r\nFermiamoli prima che sia troppo tardi.\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l'anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nGiovedì 8 febbraio\r\nore 18 – salone di via Leoncavallo 23\r\nin occasione del Consiglio circoscrizionale aperto sulla “sicurezza” in Barriera\r\ninvitiamo ad un presidio antifascista\r\nl’ipocrisia è finita: vogliamo servizi sociali e non manganelli! Il vero degrado sono fascisti e polizia!\r\nOrganizza Oltredora Antifascista\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito di energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia pulita che non compromette il clima.\r\nNon bastano i disastri e Cernobyl e \u003Cmark>Fukushima\u003C/mark> a far desistere la lobby atomica.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di rilegittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino, autore de “Spaccare l’atomo in quattro. Contro la favola del nucleare”\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nManifestazione antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. 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In questo testo, dedicato a scenari di controllo all’interno delle scuole di Torino e provincia, Migliaccio riferiva di un corso di formazione per insegnanti promosso dall’Ufficio scolastico regionale. Il titolo era “Per una didattica di prevenzione di ogni forma di radicalizzazione violenta”, durava più di venti ore ed era tenuto da una cooperativa sociale con sede a Udine. Il fine del corso era di “conoscere il fenomeno della radicalizzazione violenta e sviluppare competenze base per organizzare attività preventive”.\r\nLa conclusione dell’articolo era che lo scenario da insegnanti poliziotti prefigurato dal corso non fosse di facile ed immediata realizzazione.\r\nLe notizie che arrivano da Grosseto indicano che, sebbene non sia possibile applicare, per mancanza di una normativa specifica, gli strumenti prefigurati dal corso di formazione, tuttavia la Digos, con l’attiva collaborazione dei dirigenti scolastici di Grosseto, ha fatto esplicita richiesta affinché gli insegnanti si attivassero per controllare forme di radicalizzazione violenta, che, ci tiene a precisare la Digos stessa, non sono esclusivamente rivolte a spiare gli studenti che si suppone siano di religione islamica ma che “l’incontro al quale hanno partecipato tutti i dirigenti scolastici della provincia aveva l’obiettivo di condividere in maniera riservata gli indirizzi di prevenzione di possibili fenomeni di radicalizzazione degli adolescenti, non riferiti esclusivamente all’ambito delle appartenenze religiose. Ma estese a fenomeni come bullismo, pedopornografia, violenza di matrice politica, sportiva o legata al consumo di sostanze.”\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Migliaccio\r\n\r\nStato di polizia\r\nIeri è stata approvata in maniera definitiva la legge – scritta su misura per gli attivisti climatici che spruzzano vernice (innocua e lavabile) su monumenti, fontane, opere d’arte.\r\nRestano le già pesanti pene detentive – da sei mesi a cinque anni – ma vengono innalzate le sanzioni amministrative. Da 20 a 60 mila euro se si deturpa o distrugge, da 10 a 40 mila euro se si sporca in modo reversibile.\r\nUn altro tema che si aggiunge ai tanti su cui ci ci siamo confrontati nell’incontro del 19 gennaio con l’avvocato Gianluca Vitale.\r\nQui il video per chi se lo fosse perso:\r\n\r\nhttps://www.anarresinfo.org/stato-di-polizia-le-leggi-speciali-dei-fascisti-del-terzo-millennio-2/\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l' anarchia. 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Contro la favola del nucleare\r\nIl nucleare, travestito di energia green, è entrato nell’agenda della Cop 28, svoltasi in Qatar, una delle petromonarchie della penisola arabica, come energia pulita che non compromette il clima.\r\nI maghi dell’atomo tentano ancora una volta di rilegittimare questa tecnologia pericolosa, verniciandola di verde e raccontandoci la storiella del nucleare di quarta generazione “nuovo” e “sicuro”.\r\nNon bastano i disastri e Cernobyl e \u003Cmark>Fukushima\u003C/mark> a far desistere la lobby atomica.\r\nIntrodurrà l’incontro Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nSabato 24 febbraio\r\nA due anni dall’inizio della guerra in Ucraina\r\nManifestazione antimilitarista\r\nore 15 piazza Castello\r\nCon i disertori di tutte le guerre\r\nContro tutti gli eserciti, contro tutti i nazionalismi, contro tutte le frontiere\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 14,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\nVia i militari da Barriera!\r\nLa vera sicurezza è un mondo senza fascisti, senza polizia, senza sfruttamento. Un mondo di liberi ed uguali.\r\nA chi vive in Barriera serve una sanità gratuita ed efficiente, che garantisca a tutt* prevenzione e cura. Servono trasporti pubblici gratuiti, case, scuole.\r\nFacciamola finita con i lavori precari, pericolosi, mal pagati: la sicurezza è lavorare molto meno con buoni salari per tutti.\r\nPresidio con interventi, musica, pannelli info e quello ciascuno vuol portare in piazza...\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[249],{"field":156,"matched_tokens":250,"snippet":225,"value":247},[129],{"best_field_score":160,"best_field_weight":186,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":187,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":163},{"document":253,"highlight":265,"highlights":269,"text_match":158,"text_match_info":272},{"comment_count":35,"id":254,"is_sticky":35,"permalink":255,"podcastfilter":256,"post_author":87,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":41,"post_id":254,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_title":261,"post_type":120,"sort_by_date":262,"tag_links":263,"tags":264},"86473","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-12-gennaio-frontiere-che-uccidono-stato-di-polizia-la-strage-di-torino-una-memoria-che-ci-parla-di-noi-la-guerra-nel-mediterraneo-orientale/",[87],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo di fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita di un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nStato di polizia. Le leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nLe misure contro la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti, l’affondo verso i giovani, il duro colpo ai movimenti di lotta sono le architravi del progetto repressivo del governo.\r\nI decreti rave, Cutro, Caivano e il pacchetto sicurezza rendono sempre più forti i poteri di polizia, riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento, opposizione sociale.\r\nIl forte aumento delle pene, la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare ne sono il segno distintivo.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. 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