","Torture al G8 di Genova: la condanna della corte europea","post",1428531384,[63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/black-bloc/","http://radioblackout.org/tag/cedu/","http://radioblackout.org/tag/diaz/","http://radioblackout.org/tag/g8-genova/","http://radioblackout.org/tag/torture/",[69,70,18,22,71],"black bloc","CEDU","torture",{"post_content":73,"post_title":77,"tags":80},{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":76},[15,20],"2001 si era chiuso il \u003Cmark>G8\u003C/mark> di \u003Cmark>Genova\u003C/mark>: tre giorni di manifestazioni e","Secondo i giudici della Corte Europea dei diritti dell'uomo, nella notte della Diaz, il 21 luglio 2010, è stato violato l’articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani sul “divieto di tortura e di trattamenti disumani o degradanti”.\r\n\r\nIl 21 luglio 2001 si era chiuso il \u003Cmark>G8\u003C/mark> di \u003Cmark>Genova\u003C/mark>: tre giorni di manifestazioni e scontri tra polizia e manifestanti, un manifestante ucciso dai carabinieri, circa mille feriti. Molti manifestanti erano tornati a casa. Altri, soprattutto gli stranieri, si erano fermati a \u003Cmark>Genova\u003C/mark>.\r\n\r\nLa memoria di quella notte rimarrà per sempre impressa nei corpi e nelle menti dei 93 uomini e donne che quella notte dormivano alla Diaz. L'irruzione della polizia e il pestaggio feroce che ne seguì, lasciò sgomenti anche i giornalisti mainstream che il mattino successivo entrarono nell'edificio. Sangue raggrumato, capelli contro gli stipiti, libri, zaini, abiti alla rinfusa: le tracce di una vera “macelleria messicana”.\r\n\r\nI poliziotti che massacrarono quelli della Diaz non sono mai stati “scoperti”, i funzionari coinvolti in quell'operazione – come quelli della caserma delle torture a Bolzaneto – se la sono cavata con la prescrizione. Tutti, o quasi, hanno fatto folgoranti carriere. Il capo della polizia De Gennaro è oggi a capo di Finmeccanica, il colosso dell'industria bellica italiana.\r\n\r\nLa sentenza di ieri è stata pronunciata in seguito al ricorso presentato dal più anziano dei manifestanti della Diaz, all'epoca dei fatti aveva 62 anni, che si ritrovò con una gamba rotta, un braccio fracassato e lesioni ovunque.\r\n\r\nSebbene la sentenza della corte faccia propria la ricostruzione dei vari processi che segnava una secca divisione tra manifestanti dei blocchi giallo, blu e rosa e il blocco nero, indicato come unico responsabile degli eccessi della polizia, la sentenza della CEDU non manca di rilevare le caratteristiche strutturali delle violenze poliziesche in un paese dove l'impunità per le divise è del tutto normale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato di Milano, in prima fila nel difendere gli attivisti dei movimenti sociali che restano impigliati nelle maglie della legge.\r\n\r\nAscolta la 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compagne colpite dalla repressione dopo il g8 di Genova. 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Lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e imbrattamento sono i reati contestati a vario titolo. I fatti a cui si fa riferimento sono gli scontri avvenuti durante il corteo del 9 febbraio scorso in risposta allo sgombero dell'Asilo Occupato. Evidentemente le procure soffrono di sindrome da ossessione anarchica. 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Quel giorno la Corte d’appello di Lione deciderà se l’unico manifestante condannato per il G8 di Genova che è riuscito a evitare il carcere dovrà essere consegnato all’Italia, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, oppure no. 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In mancanza di una elaborazione corretta e infine di una narrazione complessa di quelle giornate di luglio 2011, lo stato preferisce individuare dieci ragazzi scelti, è il caso di dirlo, praticamente a casaccio e sacrificarli sull'altare del ripristino dell'integrità offesa delle istituzioni. E' una modalità che ritorna e ritorna mietendo sempre nuove vittime. E'una storia iniziata nel dopoguerra, proseguita con la generazione ribelle degli anni settanta e che non sembra vedere una fine, tutt'altro. Il penale infatti, in un'invasività crescente, affina ogni giorno di più le armi che consentono questo eterno ritorno. Ne parliamo con Vincenzo Guagliardo in occasione della nuova edizione del suo libro: \"Di sconfitta in sconfitta. 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sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nLa prossima settimana Anarres va in vacanza. 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Da Venaus alla Clarea per la libertà di movimento\r\n\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nLunedì 24 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nVerso il G7 lavoro di settembre\r\n\r\nassemblea a radio Blackout\r\nvia Cecchi 21a\r\n\r\nMartedì 25 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21 \r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","14 Luglio 2017","2018-10-17 22:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/07/15-2017-07-08-no-tav-marcia-200x110.jpg","Anarres del 14 luglio. 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I controvertici, la","Come ogni venerdì, anche il 14 luglio, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nLa prossima settimana Anarres va in vacanza. La nostra astronave ritornerà in orbita venerdì 28 luglio\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2017 07 14 anarres1\r\n2017 07 14 anarres2\r\n2017 07 14 anarres3\r\n2017 07 14 anarres4\r\n\r\n\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n\u003Cmark>Genova\u003C/mark> 2001. La memoria tradita di quei giorni di lotta, sciopero, rivolta e sangue\r\n\r\nNe abbiamo chiacchierato con Federico Denitto di Anarchici contro il \u003Cmark>G8\u003C/mark>\r\n\r\n\r\nDa \u003Cmark>Genova\u003C/mark> ad Amburgo. I controvertici, la repressione politica e sociale. Il progressivo affermarsi del diritto penale del nemico. Da annientare, con ogni mezzo necessario.\r\n\r\n\r\nLuglio 1936. Le donne nella rivoluzione spagnola.\r\n\r\nCe ne ha parlato Claudio Venza, docente di storia contemporanea all'Università di Trieste\r\n\r\n\r\nGuerra nel Mediterraneo. In sostegno a Minniti scende in mare la barca dei fascisti di Generazione Identitaria. In Francia da mesi infuria la polemica sui media main stream, in Italia si preferiscono le baruffe chioggiotte sulla spiaggia.\r\n\r\n\r\nNo Tav. Da Venaus alla Clarea per la libertà di movimento\r\n\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n\r\nLunedì 24 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nVerso il G7 lavoro di settembre\r\n\r\nassemblea a radio Blackout\r\nvia Cecchi 21a\r\n\r\nMartedì 25 luglio\r\n\r\nore 21\r\n\r\nassemblea antimilitarista\r\n\r\nalla Fat in corso Palermo 46\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\n\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21 \r\n\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":517,"snippet":518,"value":518},[20],"Anarres del 14 luglio. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/2021-07-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nConcludiamo le nostre chiacchierate di luglio sulle giornate del 2001 contro il vertice dei G8 a Genova. Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle insorgenze sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la sindaca e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di fascisti e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, fascisti di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le insorgenze sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","4 Agosto 2021","2021-08-04 11:48:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/cacacazzo-baj-viola-giallo-200x110.jpg","Anarres del 30 luglio. Green pass, biopolitica, le frontiere del privilegio. G8. Una memoria non condivisa. Sud America: lotte sociali tra sindemia e repressione. 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Non è ahinoi la rabbia per le strade di fronte allo sfacelo liberticida, né la forza dei discorsi di chi ha sempre saputo che non c'è nessuna ragione possibile nelle buone intenzioni.\r\n\r\nGenova 2001 avrebbe potuto essere contemporaneamente la fine o l'inizio di un milennio. Il fatto stesso che dopo due decadi la rielaborazione da parte di quell'entità di dubbia esistenza che alcuni chiamano il \"movimento\" non solo non ci sia stata, ma proprio non sia stata possibile, offre senza dover fare analisi storiche la soluzione di quali delle due opzioni sia la risposta.\r\n\r\nDietro alle rappresentazioni propinate, oltre l'incapacità di rispondere prontamente agli scempi del capitale compiutamente globalizzato (ultima non ultima, una pandemia e la sua farneticante gestione), c'è tuttavia il dovere assoluto di continuare a sostenere i compagni e le compagne che ancora oggi stanno pagando a caro prezzo quelle giornate di luglio, trasformate dallo Stato a monito ed esempio.\r\n\r\nA Macerie su Macerie un veloce aggiornamento sulla situazione repressiva e una chiacchierata con un compagno di Prison Break Project sul dispositivo della devastazione e saccheggio, sia dal punto di vista penale che sociale, per evidenziare come sia stato funzionale all'imposizione di un certo ordine del nuovo millennio:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/genovadevmacerie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Luglio 2021","2021-07-20 13:40:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/958c33b912549f51f862e8c16b9aecb2-525-U10103337670663p-378x350.jpg-fdetail_558h720w1280pfhw3f97b50-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 19 luglio 2021 - Genova, un punto su devastazione e saccheggio",1626786642,[],[],{"post_content":594,"post_title":598},{"matched_tokens":595,"snippet":596,"value":597},[15,20],"inchieste delle testate italiane sul \u003Cmark>G8\u003C/mark> di \u003Cmark>Genova\u003C/mark>.\r\n\r\nNon c'è pagina online di","A vent'anni da allora rimbombano prepotenti le inchieste delle testate italiane sul \u003Cmark>G8\u003C/mark> di \u003Cmark>Genova\u003C/mark>.\r\n\r\nNon c'è pagina online di questi ambasciatori del vero che per l'occasione non abbia contribuito a revisionare la storia di quelle giornate e trasporla in una deprecabile copia di un quadro cubista, in cui le testimonianze di alcuni macellai in divisa si accostano a quelle dei togati, per andare poi a sfumare nelle rappresentanze dei manifestanti, quelli che ora sono reimpiegati tra le fila di un mite e vacuo \"avevamo ragione noi che chiedevamo pacificamente un mondo migliore\".\r\n\r\n\r\n\r\nA urlare, a vent'anni da \u003Cmark>Genova\u003C/mark>, sono solo loro, politici, sbirri di varia natura e persino le associazioni culturali rimaste nell'ombra mortifera del cadavere della sinistra. 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Il fatto stesso che dopo due decadi la rielaborazione da parte di quell'entità di dubbia esistenza che alcuni chiamano il \"movimento\" non solo non ci sia stata, ma proprio non sia stata possibile, offre senza dover fare analisi storiche la soluzione di quali delle due opzioni sia la risposta.\r\n\r\nDietro alle rappresentazioni propinate, oltre l'incapacità di rispondere prontamente agli scempi del capitale compiutamente globalizzato (ultima non ultima, una pandemia e la sua farneticante gestione), c'è tuttavia il dovere assoluto di continuare a sostenere i compagni e le compagne che ancora oggi stanno pagando a caro prezzo quelle giornate di luglio, trasformate dallo Stato a monito ed esempio.\r\n\r\nA Macerie su Macerie un veloce aggiornamento sulla situazione repressiva e una chiacchierata con un compagno di Prison Break Project sul dispositivo della devastazione e saccheggio, sia dal punto di vista penale che sociale, per evidenziare come sia stato funzionale all'imposizione di un certo ordine del nuovo millennio:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/genovadevmacerie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":599,"snippet":600,"value":600},[20],"Macerie su Macerie - 19 luglio 2021 - \u003Cmark>Genova\u003C/mark>, un punto su devastazione e saccheggio",[602,604],{"field":105,"matched_tokens":603,"snippet":596,"value":597},[15,20],{"field":102,"matched_tokens":605,"snippet":600,"value":600},[20],{"best_field_score":319,"best_field_weight":320,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":578,"tokens_matched":27,"typo_prefix_score":49},{"document":608,"highlight":621,"highlights":629,"text_match":317,"text_match_info":634},{"comment_count":49,"id":609,"is_sticky":49,"permalink":610,"podcastfilter":611,"post_author":612,"post_content":613,"post_date":614,"post_excerpt":55,"post_id":609,"post_modified":615,"post_thumbnail":616,"post_title":617,"post_type":383,"sort_by_date":618,"tag_links":619,"tags":620},"64523","http://radioblackout.org/podcast/experian-palantir-e-il-controllo-sociale-strascichi-g8-5g-e-sorveglianza/",[335],"bellocome","[Estratti dalla puntata del 9/11/2020 di Bello Come Una Prigione Che Brucia]\r\n\r\nInsieme ad Antonella Napolitano di Privacy International torniamo a parlare di dati e controllo sociale. Se nella precedente diretta ci eravamo maggiormente concentrati sulla cornice narrativa che promuove la gestione securitaria dei flussi migratori, sull’indotto del Complesso Sorvegliante Industriale che ne trae profitto e sui dati estratti dai corpi (biometria) e dagli smartphones delle persone migranti, in questo approfondimento andremo a parlare di due aziende: Experian e Palantir.\r\nPer quanto riguarda Experian, multinazionale della raccolta e vendita di dati (data broker), ci occuperemo della sua simbiosi con le istituzioni per la promozione di un sistema di credito sociale: l’assegnazione di punteggi ai cittadini, una tassonomia sociale funzionale al controllo e all’esclusione che ricorda il Social Credit cinese.\r\nIn conclusione, Antonella Napolitano ci parlerà del colosso della sorveglianza Palantir, responsabile – tra le altre cose - dell’intelligence che muove le operazioni di rastrellamento dei migranti messe in atto dall’ICE negli USA, e dei suoi contratti con agenzie umanitarie come il World Food Programme.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/BCUPCB_ExperianPalantir_PI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMentre un tribunale francese ha negato l’estradizione verso l’Italia di Vincenzo Vecchi (compagno latitante per le condanne del G8 di Genova) e il Ministero degli Interni ha avallato l’avanzamento di carriera di due sbirri condannati per avere “costruito la scena del crimine” alla Scuola Diaz, insieme a Tony di Supporto Legale torniamo a parlare di quelle giornate, della situazione di chi ancora sta subendone i contraccolpi repressivi e della normalità delle promozioni per i fedeli servitori dello Stato.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/BCUPCB_G8_supporto-legale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl protocollo 5G potrebbe mandare in pensione i vecchi dispositivi di monitoraggio dei telefoni mobili, come ad esempio gli IMSI Catcher? 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