","Un nuovo gasdotto? No Tap","post",1379334498,[64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/gasdotto/","http://radioblackout.org/tag/notap/","http://radioblackout.org/tag/sanfoca/",[15,33,68],"sanfoca",{"post_content":70,"post_title":74,"tags":77},{"matched_tokens":71,"snippet":72,"value":73},[15],"Del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che il consorzio TAP intende","Del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che il consorzio TAP intende realizzare e far approdare a San Foca si conoscono ormai i\r\ndettagli: una grande opera di quasi 900 km che servirà a trasportare gas naturale dal Mar Caspio fino\r\nall’Europa, attraversando Azerbajgian, Turchia, Grecia, Albania, Mar Adriatico per approdare in Italia, nel\r\nSalento, a San Foca. Un progetto dannoso, utile solo a far lucrare la multinazionale che andrà a realizzarlo,\r\ncomposta da colossi energetici tra i quali British Petroleum, Total, E.On che devastano e inquinano in tutto\r\nil mondo. 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No Tap",[78,81,83],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[15],"\u003Cmark>gasdotto\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":33},[],{"matched_tokens":84,"snippet":68},[],[86,91,94],{"field":38,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[50],[89],[15],[80],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":76,"value":76},"post_title",[15],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":72,"value":73},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":101,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":104,"highlight":123,"highlights":137,"text_match":97,"text_match_info":146},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":50,"id":107,"is_sticky":50,"permalink":108,"post_author":53,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":56,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":61,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":120},[47],[49],"93489","http://radioblackout.org/2024/11/il-tap-perde-metano-e-snam-nega-le-responsabilita/","IrpiMedia, periodico indipendente che svolge giornalismo d'inchiesta, con un'inchiesta sulla TAP/SNAM rivela che nel 2021 i terminali del gasdotto che porta gas dall'Azerbaijan all'Italia a Melendugno, in Puglia, rilascia metano in modo continuo a causa di sfiati che sarebbero previsti esserci soltanto in caso di emergenza.\r\n\r\nIl Tap è uno dei corridoi più importanti nel Mediterraneo, tra i più grandi progetti dell'industria dei combustibili fossili e concorre, insieme ad altri progetti, alla favoletta dell'Italia come hub del gas. Questa ambizione è supportata dalla narrazione propagandistica avanzata dal governo Meloni che, in questi giorni a Baku proprio in occasione della COP29, ha dichiarato che non esiste alcuna alternativa al fossile e che occorre utilizzare qualsiasi tecnologia per garantire la sopravvivenza del sistema produttivo, oltre ad aver agitato la vecchia formula del nucleare.\r\n\r\nGrazie al controllo e al monitoraggio dal basso a partire dalle associazioni e resistenze locali è stato possibile verificare questo disfunzionamento del gasdotto, all'oggi ancora si attende una risposta da parte delle società che gestiscono il corridoio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Vittoria Torsello che, insieme a Teresa De Mauro, ha scritto l'inchiesta \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Irpi-media-TAP-2024_11_14_2024.11.14-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Novembre 2024","2024-11-14 15:46:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"205\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-300x205.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-300x205.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-1024x699.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-768x524.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1.jpeg 1400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il TAP perde metano e Snam nega le responsabilità",1731599218,[117,118,64,119],"http://radioblackout.org/tag/cop29/","http://radioblackout.org/tag/energia-fossile/","http://radioblackout.org/tag/tap/",[121,122,15,29],"#cop29","energia fossile",{"post_content":124,"tags":128},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[15],"nel 2021 i terminali del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che porta gas dall'Azerbaijan all'Italia","IrpiMedia, periodico indipendente che svolge giornalismo d'inchiesta, con un'inchiesta sulla TAP/SNAM rivela che nel 2021 i terminali del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che porta gas dall'Azerbaijan all'Italia a Melendugno, in Puglia, rilascia metano in modo continuo a causa di sfiati che sarebbero previsti esserci soltanto in caso di emergenza.\r\n\r\nIl Tap è uno dei corridoi più importanti nel Mediterraneo, tra i più grandi progetti dell'industria dei combustibili fossili e concorre, insieme ad altri progetti, alla favoletta dell'Italia come hub del gas. 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Approfondiamo con lui le questioni geopolitiche legate alla pandemia che hanno avuto l’effetto di rincarare l’approvigionamento, il tema dell’esportazione del gas e la gestione del gasdotto Nord Stream 2 che si trova in un crocevia di interessi e, ancora, l’insieme di fattori che hanno giocato un ruolo nel boom dell’inflazione dagli Usa all’Europa.\r\n\r\nÈ possibile dunque parlare di geopolitica del gas, un terreno in cui si giocano i rapporti di stati come la Russia, l’Ucraina, la Germania, gli Stati Uniti e anche la Cina, una delle protagoniste di queste dinamiche. Infatti, dopo il primo lockdown totale del 2020 la Cina è riuscita ad accaparrarsi quote importanti di gas mentre l’UE era ancora rallentata dalle varie aperture e chiusure a singhiozzo a seguito dell’andamento dei contagi mai veramente finiti. Inoltre, una delle questioni cruciali è proprio quella del trasporto di queste materie prime, a maggior ragione in una situazione globale in cui i lavoratori sono materialmente bloccati dalle quarantene.\r\n\r\nIl gas verde è un altro elemento evidentemente contraddittorio che viene tirato in ballo quando per garantire un’adeguata transizione ecologica bisognerebbe contare su di un periodo almeno di dieci anni, unito a un’autonomia produttiva sulle rinnovabili e ad altri interventi strutturali, rendendola sempre meno credibile. Soprattutto in un contesto in cui il nucleare viene annoverato tra le energie considerate green secondo l’UE.\r\n\r\nOggi si parla di nuova emergenza ma in realtà si tratta dell’ennesima crisi economica ed energetica derivata dalla pandemia decisamente prevedibile in quanto il risultato di problemi strutturali della gestione energetica.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/Roberto-ciccarelli-geopolitica-e-gas-2022_01_27_.mp3\"][/audio]","28 Gennaio 2022","2022-01-28 17:29:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/gasdotto-nord-stream-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/gasdotto-nord-stream-2-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/gasdotto-nord-stream-2-300x207.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/gasdotto-nord-stream-2-768x529.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/gasdotto-nord-stream-2.jpg 820w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La geopolitica del gas",1643390957,[64,162,163],"http://radioblackout.org/tag/geopolitica/","http://radioblackout.org/tag/russia/",[15,165,18],"geopolitica",{"post_content":167,"tags":171},{"matched_tokens":168,"snippet":169,"value":170},[15],"gas e la gestione del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> Nord Stream 2 che si","Roberto Ciccarelli in un articolo apparso su Il Manifesto parla delle cause meteorologiche che si inseriscono dell’aumento del prezzo del gas e dell’energia in questi ultimi mesi. 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Attraverso Baumgarten transita il 10 per cento della domanda europea di gas naturale. Le cause dell'esplosione non sono ancora chiare ma già nella notte il flusso verso l'Italia è stato riattivato dopo la sospensione durata per tutta la giornata di ieri.\r\n\r\n \r\n\r\nAlla notizia dell'esplosione il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha dichiarato lo stato di emergenza (una procedura che in questi casi scatta in automatico), suscitando allarmismi del tutto infondati sul rischio di approvvigionamento di gas per il nostro paese: il gas che arriva in Italia tramite l'hub di Baumgarten copre infatti poco più del 30% del fabbisogno nazionale. Calenda si è poi spinto oltre, sfruttando in maniera indegna l'incidente austriaco per rilanciare sul Tap, il gasdotto che dall’Azerbaijan arriva fino in Italia sulle coste del Salento e che da mesi sta trovando la ferma opposizione della popolazione locale. Calenda ha infatti dichiarato che \"abbiamo un problema serio di fornitura\" e che \"se avessimo avuto il Tap non dovremmo dichiarare, come faremo oggi, lo stato di emergenza”. Di fronte alle polemiche in serata il ministro è poi tornato in parte sui suoi passi, smorzando i toni sulla proclamata e inesistente emergenza nella fornitura di gas.\r\n\r\n \r\n\r\nIntanto sempre ieri la BEI - la Banca degli Investimenti Europei - ha rinviato la discussione relativa ai finanziamenti da destinare al Tap, mentre in Salento la mobilitazione contro il gasdotto prosegue e rilancia. Dopo le decine di fermi e le manganellate a ridosso della zona rossa di Melendugno avvenuti nei giorni scorsi, si moltiplicano le iniziative previste per le settimane a venire.\r\n\r\n \r\n\r\nCon Gianluca del Movimento No Tap abbiamo commentato le dichiarazioni di Calenda e fatto il punto sulla mobilitazione No Tap e i prossimi appuntamenti di lotta:\r\n\r\ncalenda_tap","13 Dicembre 2017","2017-12-15 21:17:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/calenda-g7-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/calenda-g7-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/calenda-g7-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/calenda-g7-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/calenda-g7.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il ministro Calenda e gli sciacallaggi sul TAP",1513169752,[201,202,64,203,204,119],"http://radioblackout.org/tag/calenda/","http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/grandi-opere/","http://radioblackout.org/tag/no-tap/",[206,207,15,26,21,29],"calenda","energia",{"post_content":209,"tags":213},{"matched_tokens":210,"snippet":211,"value":212},[15],"per rilanciare sul Tap, il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che dall’Azerbaijan arriva fino in","Ieri un'esplosione nell'impianto di distribuzione del gas a Baumgarten an der March - in Austria, una cinquantina di chilometri a nord-est di Vienna - ha provocato un morto e 21 feriti. 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In questa frase si condensa lo spirito della pubblicazione e dell'inserimento dell'opposizione a questa nuova nocività nel novero degli ormai tanti resistenti, che si contrappongono agli interessi in tutta Italia e anche altrove: infatti lungo tutto l'opuscolo di 50 pagine sono espliciti i riferimenti al movimento No Tav e No Muos, ma anche considerazioni relative a personaggi squallidi come il Country Manager che ha la funzione di un Virano qualunque in Valsusa (forse meno scafato) e tutti i politici impuniti, voltaggabana e capaci di rilasciare affermazioni prive di senso, oppure ammiccanti, menzogneri, pronti al compromesso,... o a spostare un po' più in là la Grande Opera (tutte queste figure trovano spazio nella grafica dell'opuscolo). La riflessione del collettivo si vede che ha continuato a oscillare tra la situazione generale di oppressione, imposizione e repressione a livello nazionale ed europeo e il riferimento locale, che è stato studiato nei dettagli, approfondendo tutti gli aspetti tecnici dell'opera e cercando di raffigurare il quadro in cui è inserito il territorio ina questa sorta di colonialismo energetico fatto di terminali che trasportano oggetti e energia inutile ai più, se non genericamente al capitalismo per perpetuare se stesso (e i suoi molti inconvenienti, che chiamano incidenti ma sono disastri annunciati.\r\n\r\nAl proposito abbiamo sentito Marina, compagna del collettivo che ha collaborato alla stesura dell'opuscoletto e ci ha proposto linee interpretative e di lotta ulteriori,trascorrendo dalla precisione dei dati (che avevamo già sentito sciorinare anche da altri oppositori al Tap a settembre) alla lucidità determinata della contrapposizione\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/2014.02.06-marina_no-tap.mp3\"][/audio]","6 Febbraio 2014","2014-02-10 12:31:19","Dall'altra parte del Tap, contro",1391722165,[64,247,204,248,249],"http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/salento/",[15,251,21,35,24],"militarizzazione",{"post_content":253,"tags":257},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[15],"giocare la partita contro il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark>, dovrà tenere in conto che","Nell'opuscolo senza prezzo (in ogni senso) collazionato collettivamente dal Collettivo anarchico di Lecce, editato da Ned Ludd editore si può leggere «chi davvero intendesse giocare la partita contro il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark>, dovrà tenere in conto che opporsi ad esso significherà anche, necessariamente, opporsi allo Stato e all'intero sistema economico e sociale». In questa frase si condensa lo spirito della pubblicazione e dell'inserimento dell'opposizione a questa nuova nocività nel novero degli ormai tanti resistenti, che si contrappongono agli interessi in tutta Italia e anche altrove: infatti lungo tutto l'opuscolo di 50 pagine sono espliciti i riferimenti al movimento No Tav e No Muos, ma anche considerazioni relative a personaggi squallidi come il Country Manager che ha la funzione di un Virano qualunque in Valsusa (forse meno scafato) e tutti i politici impuniti, voltaggabana e capaci di rilasciare affermazioni prive di senso, oppure ammiccanti, menzogneri, pronti al compromesso,... o a spostare un po' più in là la Grande Opera (tutte queste figure trovano spazio nella grafica dell'opuscolo). La riflessione del collettivo si vede che ha continuato a oscillare tra la situazione generale di oppressione, imposizione e repressione a livello nazionale ed europeo e il riferimento locale, che è stato studiato nei dettagli, approfondendo tutti gli aspetti tecnici dell'opera e cercando di raffigurare il quadro in cui è inserito il territorio ina questa sorta di colonialismo energetico fatto di terminali che trasportano oggetti e energia inutile ai più, se non genericamente al capitalismo per perpetuare se stesso (e i suoi molti inconvenienti, che chiamano incidenti ma sono disastri annunciati.\r\n\r\nAl proposito abbiamo sentito Marina, compagna del collettivo che ha collaborato alla stesura dell'opuscoletto e ci ha proposto linee interpretative e di lotta ulteriori,trascorrendo dalla precisione dei dati (che avevamo già sentito sciorinare anche da altri oppositori al Tap a settembre) alla lucidità determinata della contrapposizione\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/2014.02.06-marina_no-tap.mp3\"][/audio]",[258,260,262,264,266],{"matched_tokens":259,"snippet":80},[15],{"matched_tokens":261,"snippet":251},[],{"matched_tokens":263,"snippet":21},[],{"matched_tokens":265,"snippet":35},[],{"matched_tokens":267,"snippet":24},[],[269,274],{"field":38,"indices":270,"matched_tokens":271,"snippets":273},[50],[272],[15],[80],{"field":95,"matched_tokens":275,"snippet":255,"value":256},[15],{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":140,"num_tokens_dropped":50,"score":147,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":50},{"document":278,"highlight":292,"highlights":306,"text_match":97,"text_match_info":314},{"cat_link":279,"category":280,"comment_count":50,"id":281,"is_sticky":50,"permalink":282,"post_author":53,"post_content":283,"post_date":284,"post_excerpt":56,"post_id":281,"post_modified":285,"post_thumbnail":286,"post_thumbnail_html":287,"post_title":288,"post_type":61,"sort_by_date":289,"tag_links":290,"tags":291},[47],[49],"17927","http://radioblackout.org/2013/09/devastanti-essenze-orientali/","Un gas ben poco esilarante, un incubo con molte facce e un nome aberrante: Tap (Trans-Adriatic pipeline) un'opera che non dovrebbe esistere da nessuna parte, perché devasta ettari di territorio (e tantomeno lì, in un parco naturale incontaminato), inutile perché il risparmio energetico è risibile, serve solo alle multinazionali e agli interessi delle clientele di politicanti di ogni schieramento... in un paio di mesi sono state fatte prospezioni che hanno distrutto professioni (pescatori), territorio (i fondali), non hanno nemmeno rispettato ordinanze di capitaneria... elefanti in una gioielleria: il porto di San Foca.\r\n\r\nTunnel, tubi, autostrade di scavi che conducono nel nulla, se Snam non metterà dei soldi a completare il gasdotto privato, che transita sul territorio del Salento fino a Bologna e poi si proietta verso l'Austria, reale porto d'arrivo per distribuire alla Mitteleuropa il prezioso gas azero che attraversando l'Albania lascerà una scia di gas, che nelle intenzioni di americani e tedeschi sottrarrà mercato al gas russo.\r\n\r\nAncora peggiore è l'impatto sul lavoro con la cancellazione dei posti di pescatori e nel turismo, che non saranno mai compensabili da quelli offerti dal consorzio che sovrastima l'offerta di lavoro senza che siano posti realmente credibili. A Gela e Mazara dove esistono già strutture simili gli occupati si fermano a una trentina, mentre Tap promette più di 2000 posti di lavoro; dati certi danno nei tre mesi estivi 4000 assunzioni nel comparto turistico... posti che saranno cancellati.\r\n\r\nLe iniziative per contrastarlo sono molteplici, ma per ora si trovano a contrastare un progetto che non ha neanche prodotto reali proposte e non c'è un progetto esecutivo (già più volte cambiato sulla carta, il primo progetto è già stato fermato,facendo osservazioni tecniche; ora si sta studiando il secondo, che sarà presentato il 10 settembre); ci sono tre compiti che impegnano il comitato: opporsi anche con la sponda degli enti locali per evitare che vengano concessi i permessi, aumentare la visibilità mediatica del problema, informare localmente gli interessati. I lavori sono previsti per il 2015 e quindi prima di sentire il rumor di battiture al cantiere di San Foca ci saranno ancora molti contrasti che mireranno a impedire che si militarizzi un nuovo cantiere, anche che venga aperto (anche se le condizioni sono diverse dalla Valle di Susa, perché in questo caso il business non è spartirsi i fondi del cantiere ma quelli provenienti dallo scorrimento del gas), perché la catastrofe si compie già solo all'apertura del cantiere.\r\n\r\nEcco i precisi dati che può sciorinare Gianluca del comitato no tap, analizzando questo sistema di sfruttamento di risorse, territorio, persone e vocazione ambientale criminogeno a livello internazionale, che si chiama \"capitalismo\" e si esprime localmente così:\r\n\r\n2013.09.03-09.notap","3 Settembre 2013","2013-09-09 13:10:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/notap-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"296\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/notap-296x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/notap-296x300.jpg 296w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/notap.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 296px) 100vw, 296px\" />","Devastanti essenze orientali",1378247638,[64,248,249,119],[15,35,24,29],{"post_content":293,"tags":297},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[15],"dei soldi a completare il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> privato, che transita sul territorio","Un gas ben poco esilarante, un incubo con molte facce e un nome aberrante: Tap (Trans-Adriatic pipeline) un'opera che non dovrebbe esistere da nessuna parte, perché devasta ettari di territorio (e tantomeno lì, in un parco naturale incontaminato), inutile perché il risparmio energetico è risibile, serve solo alle multinazionali e agli interessi delle clientele di politicanti di ogni schieramento... in un paio di mesi sono state fatte prospezioni che hanno distrutto professioni (pescatori), territorio (i fondali), non hanno nemmeno rispettato ordinanze di capitaneria... elefanti in una gioielleria: il porto di San Foca.\r\n\r\nTunnel, tubi, autostrade di scavi che conducono nel nulla, se Snam non metterà dei soldi a completare il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> privato, che transita sul territorio del Salento fino a Bologna e poi si proietta verso l'Austria, reale porto d'arrivo per distribuire alla Mitteleuropa il prezioso gas azero che attraversando l'Albania lascerà una scia di gas, che nelle intenzioni di americani e tedeschi sottrarrà mercato al gas russo.\r\n\r\nAncora peggiore è l'impatto sul lavoro con la cancellazione dei posti di pescatori e nel turismo, che non saranno mai compensabili da quelli offerti dal consorzio che sovrastima l'offerta di lavoro senza che siano posti realmente credibili. 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Per la resistenza abbiamo avuto Beppe Fenoglio con \"Il partigiano Johnny\", per gli anni 70 Nanni Balestrini con \"Vogliamo tutto\" e Lidia Ravera con \"Porci con le ali\". Qualcuno ci ha provato anche dopo, con le ultime lotta per la casa, per l'accoglienza e per la difesa dell'ambiente, contro i fascismi e i razzismi vecchi e nuovi. \"Il circo della disinformazione afferma che in Italia, Grecia e Albania i lavori per il gasdotto siano a buon punto. Guarda il cantiere vuoto. Ti pare possibile?\" (da \"Ulivi e libertà\" di Mathias Canapini) \"Di fiato bisognava trovarne per salire, salire: duecento nuclei famigliari, tutti asserragliati al quinto piano. E che vengano a prenderci adesso!\" (da \"Roma si barrica\" di Cristiano Armati) \"Fu in una notte come questa che mia madre mi partorì, morendo annegata in una pozza del suo sangue. Ho imparato a mie spese che la vita é una compagna inclemente che non concede tregua a nessuno.\" (da \"Sarajevo\" di Daniela Frascati) Questi e altri autori li raccoglie e presenta il Collettivo Di Parte - Scrittori militanti della Fondazione La Rossa Primavera in \"Fuoco! Voci di lotta e racconti militanti\" a cura di Paola Staccioli. \"Non chiuderò gli occhi. Non fermerò il mio passo. Non smetterò di cercare. Non ve la darò vinta. Sarò sola? Chissà. Certo, sarò libera.\" (da \"Monologo\" di Patrizia Fiocchetti) Buon ascolto.\r\n\r\nPaola Staccioli (a cura di) \"Fuoco! - Voci di lotta e raccconti militanti\" post-fazione di Silvia Baraldini, Redstarpress\r\n\r\ndisponibile alla distro di Radio Black Out\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018.11.02-14.50.48-escopost.mp3\"][/audio]","18 Novembre 2018","2019-01-13 17:10:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/FUOCO-193x110.jpg","LA PERLA DI LABUAN - NUOVI SCRITTORI PER NUOVE LOTTE 2/11/18","podcast",1542540272,[64,372,373,374,375,376],"http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/paola-staccioli/","http://radioblackout.org/tag/sarajevo/","http://radioblackout.org/tag/silvia-baraldini/",[15,378,379,348,344,350],"migranti","occupazione",{"post_content":381,"tags":385},{"matched_tokens":382,"snippet":383,"value":384},[15],"Albania i lavori per il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> siano a buon punto. 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Immagino che almeno il 93 % degli elettori attivi francesi abbiano capito; gli altri circa 30 % lo avevano già compreso.\r\n\r\nDedollarizzazione\r\n\r\n- https://www.analisidifesa.it/2024/07/decade-laccordo-fra-stati-uniti-e-arabia-saudita-per-il-pagamento-del-petrolio-in-dollari/\r\n\r\n-fa il paio con l'accelerazione dei pagamenti in renmimbi richiesta dai cinesi\r\n\r\n- Turchia chiede di entrare nei Brics e intanto tieni i piedi in due scarpe anche nel conflitto mediorientale: Arrestato in Turchia un alto funzionario del Mossad operativo ad Ankara. È il responsabile finanziario della rete spionistica israeliana in Turchia. Liridon Rexhepi è un cittadino kosovaro. L'agenzia dell'intelligence turca (Mit) ha rilevato irregolarità nei suoi conti finanziari. Secondo le informazioni pubblicate dalla stampa turca l’agente trasferiva il denaro ricevuto in Turchia ai suoi collaboratori in Siria, pagandoli con criptovalute.\r\n\r\n Visita ieri ad Ankara del presidente egiziano El-Sisi. È la prima da 12 anni, quando le relazioni diplomatiche tra i due paesi si erano interrotte a causa del sostegno della Turchia alla Fratellanza Musulmana, repressa nel sangue dall’esercito egiziano dopo il rovesciamento di Morsi. Un riavvicinamento dettato da ragioni economiche e strategiche nell’area mediorientale. Da diversi anni lo scambio commerciale tra i due paesi è salito a diversi miliardi di dollari all’anno, malgrado lo scontro ideologico e politico. Ma già ai mondiali di Doha si erano parlati i due raiss ed era iniziato il disgelo.\r\n\r\nGenerazione Z:\r\n\r\nDacca, 39 giovani bangalì uccisi intorno al 18 luglio contro la legge che privilegia i discendenti della guerra d'indipendenza dei primi anni Settanta per accedere a impieghi pubblici. L'8 agosto è nominato Yunus premier (Seconda indipendenza)\r\n\r\nSheikh Hasina scappata il 5 agosto si è lasciata dietro migliaia di morti\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/20/asia/bangladesh-i-morti-nella-repressione-sono-almeno-650/\r\n\r\nNairobi, Kenya: 50 morti a metà luglio sulla scia della repressione di giugno\r\n\r\nUganda: arrestati 40 dimostranti contro la corruzione\r\n\r\nNigeria: il 6 agosto Trovato ha dedicato un editoriale alla rabbia dei giovani africani\r\n\r\nhttps://www.africarivista.it/estate-di-lotte-e-di-cortei-in-africa-scoppia-la-rabbia-dei-giovani/233586/\r\n\r\nEnergia:\r\n\r\nSerbia: il 10 agosto decine di migliaia in piazza per bloccare le miniere di Litio a Jadar, già oggetto di lotte nel 2021 e ora di nuovo progetti del governo per favorire la Rio Tinto\r\n\r\nhttps://apnews.com/world-news/general-news-687098f4c79c0849e29ca1ec9abf7252\r\n\r\nhttps://www.lindipendente.online/2024/08/10/in-serbia-si-intensifica-la-lotta-di-cittadini-e-agricoltori-contro-le-miniere-di-litio/\r\n\r\nBolivia: guarda caso scoperto il più grosso giacimento di gas e Arce gongola\r\n\r\nVenezuela: solita manfrina di ogni elezione? con il gioco ancora più scoperto relativo ai giacimenti petroliferi, perché farebbero pendere il controllo della produzione dal lato occidentale\r\n\r\nAltro eterno ritorno della reazione fascista in america latina è quanto si sta preparando in Colombia con il solito sciopero dei camionisti che ricordano Allende da 50 anni a questa parte. Petro invita alla vigilanza, come facevano i partigiani negli anni Settanta\r\n\r\nhttps://www.farodiroma.it/colombia-gustavo-petro-ha-invitato-la-classe-operaia-a-difendere-il-paese-dallo-sciopero-dei-camionisti-che-sono-spesso-padroncini-manovrabili-dalla-destra-di-uribe-i-smirnova/\r\n\r\nLibia: Haftar attacca Gadames, snodo essenziale della tratta di migranti e anche di droga e armi. Un altro elemento del disequilibrio globale... un aereo militare italiano atterra in territorio Haftar. Chissà cosa scaricava, e perché?\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/21/mediterraneo/escalation-del-conflitto-libico-marina-militare-usa-e-forze-armate-italiane-in-prima-linea/\r\n\r\ncomunque 2 settimane dopo (il 27 agosto) Haftar blocca le esportazioni di petrolio\r\n\r\nOggi invece inizia il summit Sinoafricano: una mappa dei minerali spiega meglio di qualsiasi analisi la febbre estrattivista di Pechino\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/vertice-cina-africa-la-posta-in-gioco-183154\r\n\r\nma non è solo Pechino a riconoscersi estrattivista, c'è anche il Green Deal europeo (e il New green deal americano)\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/materie-prime-strategiche-i-piani-dei-big-four-dellue-179571\r\n\r\nCon l'Australia che fa ponti di Litio all'Europa\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/australia-ponte-di-litio-per-lue-179738\r\n\r\n- e pure la Serbia si scopre estrattivista e amante del litio a Jadar. Tassello della trattativa sui Rafale?\r\n\r\nhttps://www.eastjournal.net/archives/138125\r\n\r\nEquilibrio globale:\r\n\r\n_ Morte di Nguyen: in che direzione va il Vietnam...\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/vietnam-che-cosa-significa-la-morte-di-nguyen-phu-trong/\r\n\r\n_ ... dopo il plenum del partito cinese?\r\n\r\nIndia-Russia Ties, China-Myanmar Talks\r\n\r\n-L'India e la Russia cercheranno di riequilibrare il loro commercio bilaterale, che attualmente è fortemente inclinato a favore di Mosca, ha dichiarato il Ministro del Commercio indiano Sunil Barthwal dopo un incontro con funzionari russi. Barthwal ha aggiunto che si è discusso anche di come facilitare i pagamenti nelle rispettive valute nazionali e ridurre le barriere non tariffarie al commercio.\r\n\r\n- La Mongolia intanto non a arrestato Putin che era andato lì per discutere del secondo braccio del gasdotto che unirà Cina e Russia passando dalla Mongolia che vede il 95% della sua bilancia commerciale dipendere da Mosca.\r\n\r\nma l'occasione era la commemorazione di una battaglia di Zukov che decise i giapponesi a rivolgersi definitivamente a sud e a non avvicinarsi mai più alla Siberia\r\n\r\n- Afghanistan: ora non possono cantare, oltre a non poter parlare o camminare in giro, ma sarà normale anche quando sarà impedito pure bere acqua o cagare alle donne afgane\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/afghanistan-il-silenzio-delle-innocenti-182800#g1\r\n\r\nInteressante che la coalizione semaforo tedesca colga l’occasione per rimpatriare 28 afgani che erano riusciti a scappare dai talebani; rendendo sempre più centrale Doha, assurta a luogo topico e focale per ogni prassi di ambigua e ipocrita diplomazia mediorientalista\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/germania-afghanistan-i-rimpatri-e-lipocrisia-europea/\r\n\r\n_ altri passi diplomatici russi avvengono in Azerbaijan nell'anniversario della guerra lampo che ha cacciato gli armeni dal Nagorno\r\n\r\nhttps://geopoliticalfutures.com/azerbaijans-role-in-russian-strategy/\r\n\r\n_ 13 agosto: il ministro degli esteri cinese incontra il capo della giunta birmana\r\n\r\nIntanto a ferragosto, dopo un’offenisva di una settimana che probabilmente ha messo in allarme i cinesi, la resistenza shan e kachin sta prendendo in una morsa Mandalay (e c’è anche un risvolto relativo alle armi, che come sempre coinvolgono aziende italiane: l’acciaieria No 1 è stata distrutta da colpi di mortaio da 60 mm. – gli stessi che Idf ha comprato da Oto Melara via Pentagono – l’acciaieria è stata impiantata dall’amicizia russa, ma riattivata dalla Danieli di Udine. Di nuovo nulla di nuovo, se non il fatto che la giunta stavolta prende delle bordate non da poco)\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/myanmar-ora-la-resistenza-birmana-attacca-dal-lato-sud/\r\n\r\n-Contemporaneamente i soliti Rohingya scappano dalla Birmania come 7 anni fa (sotto il governo di Auung) attraversando il confine con il Bangladesh liberato da Hasina, mentre Yunus giurava, perché la giunta di Naypidaw bombardava il Rakhine, uccidendo 150 civili (avete sentito o visto questa notizia nel sonnacchioso agosto balneare?) nella strenua lotta contro l’esercito etnico dell’Arakan, che ha incendiato 40 villaggi rohingya (chiunque prevalga l’intento genocida verso i Rohingya è uguale). Per ora Yunus non sta facendo niente per l’etnia perseguitata\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/rohingya-rischio-nuova-pulizia-etnica/\r\n\r\n_ il 21 l'anniversario 120 di Deng avvia il dibattito sulla svolta rispetto alla sua indicazione in un periodo di contrazione del pil e delle nascite e sul ruolo della leadership del Partito?\r\n\r\n- fine agosto: ulteriore spinta al decoupling con la mossa della Cina di affidarsi il più possibile al renminbi per le transazioni internazionali (casualmente poco dopo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza, si è incontrato con Xi); proprio mentre si parlava di Latticework approach\r\n\r\nhttps://us8.campaign-archive.com/?u=36b7a9702ea86a9f69b819156&id=de22501dd6\r\n\r\ne al proposito salta fuori un piano “Nuclear employment guidance” per riorientare per la prima volta la strategia di deterrenza nucleare americana e concentrarsi sulla rapida espansione dell’arsenale della Cina\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/la-nuova-strategia-nucleare-anti-cina-degli-usa/\r\n\r\n- movimenti nell'area indopacifica intorno al Giappone: Usa cercano di creare diverse coalizioni e alleanze la Cina fa incontri, ma poi sorvola isole disabitate giapponesi con aerei da guerra\r\n\r\n- intanto continuano a collidere navi cinesi e filippine, non so se vanno su Segugio a scegliere la compagnia di assicurazione; difficile un decoupling dell’economia filippina da quella cinese che è il suo maggior partner come per gli altri 7 dell’Asean, in mezzo ai consueti annosi accordi ed esercitazioni con gli Usa e il Giappone. Il 30 luglio c’è stato un bilaterale tra Usa e Filippine con Blinken e Austin (500 milioni di dollari di aiuti militari)\r\n\r\nhttps://iari.site/2024/09/04/il-ruolo-storico-delle-filippine-in-asia-orientale/\r\n\r\n- oggi inizia a Beijing il summit triennale tra Cina e Africa... altro che piano Mattei e proattività meloniana che conduce in indopacifico\r\n\r\n(l'altro paese che periodicamente raduna i paesi africani per implementare affari e \"colonizzare\" è la Turchia, che non a caso vuole entrare nei Brics al summit del prossimo mese) qui sono i brics che vanno direttamente al Sud del mondo e si accreditano nella Cina come leader delle nazioni non occidentali\r\n\r\n_ 14 agosto il primo ministro thai Srettha Thaivisin dimesso d'ufficio dalla Corte costituzionale per una roba alla Sangiuliano, ma tanto il lavoro sporco lo aveva finito\r\n\r\nhttps://cnnespanol.cnn.com/2024/08/14/primer-ministro-tailandia-srettha-thavisin-destituido-decision-judicial-impactante-trax/#0\r\n\r\nTorna la dinastia Shinawatra:\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/e-giovane-abile-e-dinastica-la-nuova-premier-del-regno-thai/\r\n\r\nThailandia, inizio agosto: costituito il People's Party, provocatorio nome per l'ex MoveForward sciolto dai patriarchi monarchicio-militari\r\n\r\ne poi il 16 agosto nomina della figlia di shinawatra, il tycoon\r\n\r\nIndonesia sull'orlo di una crisi costituzionale\r\n\r\nhttps://www.geopolitica.info/indonesia-sullorlo-di-una-crisi-costituzionale/\r\n\r\n_ non cambia nulla: il figlio del Chapo ha impiegato poche settimane di carcere per pentirsi e collaborare... il fentanyl è prodotto su brevetto cinese, ma i messicani hanno la tecnologia e la rete per distribuirlo nelle vene dell'America; ma la war on drugs serve a entrambi i campi, come la guerra per Hamas e Israele, e non finirà mai\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BASTIONI-05092024.mp3\"][/audio]","6 Settembre 2024","2024-09-06 16:12:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 05/09/2024- NON E' SUCCESSO NIENTE ANTEPRIMA.",1725639128,[421],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[337],{"post_content":424},{"matched_tokens":425,"snippet":426,"value":427},[15],"discutere del secondo braccio del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che unirà Cina e Russia","Non è successo nulla e cercheremo di dimostrarlo, andando a volo d'uccello sui fatti di questi due mesi... nulla di nuovo su qualsiasi fronte direbbe Eric Maria Remarque.\r\n\r\nEmblematico in questo senso di mancanza di cambiamento è l’annuncio di oggi di Macron, che ha nominato Michele Barnier primo ministro, un 73enne repubblicano più volte commissario europeo che rappresenta il 7% dell’elettorato; ha vinto il Nuovo fronte popolare, ergendosi a baluardo contro i fascisti (che sono disponibili a una fiducia verso il governo del gollista di destra), e un autocrate decide di evidenziare palesemente la truffa di accettare la competizione elettorale. Immagino che almeno il 93 % degli elettori attivi francesi abbiano capito; gli altri circa 30 % lo avevano già compreso.\r\n\r\nDedollarizzazione\r\n\r\n- https://www.analisidifesa.it/2024/07/decade-laccordo-fra-stati-uniti-e-arabia-saudita-per-il-pagamento-del-petrolio-in-dollari/\r\n\r\n-fa il paio con l'accelerazione dei pagamenti in renmimbi richiesta dai cinesi\r\n\r\n- Turchia chiede di entrare nei Brics e intanto tieni i piedi in due scarpe anche nel conflitto mediorientale: Arrestato in Turchia un alto funzionario del Mossad operativo ad Ankara. È il responsabile finanziario della rete spionistica israeliana in Turchia. Liridon Rexhepi è un cittadino kosovaro. L'agenzia dell'intelligence turca (Mit) ha rilevato irregolarità nei suoi conti finanziari. Secondo le informazioni pubblicate dalla stampa turca l’agente trasferiva il denaro ricevuto in Turchia ai suoi collaboratori in Siria, pagandoli con criptovalute.\r\n\r\n Visita ieri ad Ankara del presidente egiziano El-Sisi. È la prima da 12 anni, quando le relazioni diplomatiche tra i due paesi si erano interrotte a causa del sostegno della Turchia alla Fratellanza Musulmana, repressa nel sangue dall’esercito egiziano dopo il rovesciamento di Morsi. Un riavvicinamento dettato da ragioni economiche e strategiche nell’area mediorientale. Da diversi anni lo scambio commerciale tra i due paesi è salito a diversi miliardi di dollari all’anno, malgrado lo scontro ideologico e politico. Ma già ai mondiali di Doha si erano parlati i due raiss ed era iniziato il disgelo.\r\n\r\nGenerazione Z:\r\n\r\nDacca, 39 giovani bangalì uccisi intorno al 18 luglio contro la legge che privilegia i discendenti della guerra d'indipendenza dei primi anni Settanta per accedere a impieghi pubblici. L'8 agosto è nominato Yunus premier (Seconda indipendenza)\r\n\r\nSheikh Hasina scappata il 5 agosto si è lasciata dietro migliaia di morti\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/20/asia/bangladesh-i-morti-nella-repressione-sono-almeno-650/\r\n\r\nNairobi, Kenya: 50 morti a metà luglio sulla scia della repressione di giugno\r\n\r\nUganda: arrestati 40 dimostranti contro la corruzione\r\n\r\nNigeria: il 6 agosto Trovato ha dedicato un editoriale alla rabbia dei giovani africani\r\n\r\nhttps://www.africarivista.it/estate-di-lotte-e-di-cortei-in-africa-scoppia-la-rabbia-dei-giovani/233586/\r\n\r\nEnergia:\r\n\r\nSerbia: il 10 agosto decine di migliaia in piazza per bloccare le miniere di Litio a Jadar, già oggetto di lotte nel 2021 e ora di nuovo progetti del governo per favorire la Rio Tinto\r\n\r\nhttps://apnews.com/world-news/general-news-687098f4c79c0849e29ca1ec9abf7252\r\n\r\nhttps://www.lindipendente.online/2024/08/10/in-serbia-si-intensifica-la-lotta-di-cittadini-e-agricoltori-contro-le-miniere-di-litio/\r\n\r\nBolivia: guarda caso scoperto il più grosso giacimento di gas e Arce gongola\r\n\r\nVenezuela: solita manfrina di ogni elezione? con il gioco ancora più scoperto relativo ai giacimenti petroliferi, perché farebbero pendere il controllo della produzione dal lato occidentale\r\n\r\nAltro eterno ritorno della reazione fascista in america latina è quanto si sta preparando in Colombia con il solito sciopero dei camionisti che ricordano Allende da 50 anni a questa parte. Petro invita alla vigilanza, come facevano i partigiani negli anni Settanta\r\n\r\nhttps://www.farodiroma.it/colombia-gustavo-petro-ha-invitato-la-classe-operaia-a-difendere-il-paese-dallo-sciopero-dei-camionisti-che-sono-spesso-padroncini-manovrabili-dalla-destra-di-uribe-i-smirnova/\r\n\r\nLibia: Haftar attacca Gadames, snodo essenziale della tratta di migranti e anche di droga e armi. Un altro elemento del disequilibrio globale... un aereo militare italiano atterra in territorio Haftar. Chissà cosa scaricava, e perché?\r\n\r\nhttps://pagineesteri.it/2024/08/21/mediterraneo/escalation-del-conflitto-libico-marina-militare-usa-e-forze-armate-italiane-in-prima-linea/\r\n\r\ncomunque 2 settimane dopo (il 27 agosto) Haftar blocca le esportazioni di petrolio\r\n\r\nOggi invece inizia il summit Sinoafricano: una mappa dei minerali spiega meglio di qualsiasi analisi la febbre estrattivista di Pechino\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/vertice-cina-africa-la-posta-in-gioco-183154\r\n\r\nma non è solo Pechino a riconoscersi estrattivista, c'è anche il Green Deal europeo (e il New green deal americano)\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/materie-prime-strategiche-i-piani-dei-big-four-dellue-179571\r\n\r\nCon l'Australia che fa ponti di Litio all'Europa\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/australia-ponte-di-litio-per-lue-179738\r\n\r\n- e pure la Serbia si scopre estrattivista e amante del litio a Jadar. Tassello della trattativa sui Rafale?\r\n\r\nhttps://www.eastjournal.net/archives/138125\r\n\r\nEquilibrio globale:\r\n\r\n_ Morte di Nguyen: in che direzione va il Vietnam...\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/vietnam-che-cosa-significa-la-morte-di-nguyen-phu-trong/\r\n\r\n_ ... dopo il plenum del partito cinese?\r\n\r\nIndia-Russia Ties, China-Myanmar Talks\r\n\r\n-L'India e la Russia cercheranno di riequilibrare il loro commercio bilaterale, che attualmente è fortemente inclinato a favore di Mosca, ha dichiarato il Ministro del Commercio indiano Sunil Barthwal dopo un incontro con funzionari russi. Barthwal ha aggiunto che si è discusso anche di come facilitare i pagamenti nelle rispettive valute nazionali e ridurre le barriere non tariffarie al commercio.\r\n\r\n- La Mongolia intanto non a arrestato Putin che era andato lì per discutere del secondo braccio del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che unirà Cina e Russia passando dalla Mongolia che vede il 95% della sua bilancia commerciale dipendere da Mosca.\r\n\r\nma l'occasione era la commemorazione di una battaglia di Zukov che decise i giapponesi a rivolgersi definitivamente a sud e a non avvicinarsi mai più alla Siberia\r\n\r\n- Afghanistan: ora non possono cantare, oltre a non poter parlare o camminare in giro, ma sarà normale anche quando sarà impedito pure bere acqua o cagare alle donne afgane\r\n\r\nhttps://www.ispionline.it/it/pubblicazione/afghanistan-il-silenzio-delle-innocenti-182800#g1\r\n\r\nInteressante che la coalizione semaforo tedesca colga l’occasione per rimpatriare 28 afgani che erano riusciti a scappare dai talebani; rendendo sempre più centrale Doha, assurta a luogo topico e focale per ogni prassi di ambigua e ipocrita diplomazia mediorientalista\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/germania-afghanistan-i-rimpatri-e-lipocrisia-europea/\r\n\r\n_ altri passi diplomatici russi avvengono in Azerbaijan nell'anniversario della guerra lampo che ha cacciato gli armeni dal Nagorno\r\n\r\nhttps://geopoliticalfutures.com/azerbaijans-role-in-russian-strategy/\r\n\r\n_ 13 agosto: il ministro degli esteri cinese incontra il capo della giunta birmana\r\n\r\nIntanto a ferragosto, dopo un’offenisva di una settimana che probabilmente ha messo in allarme i cinesi, la resistenza shan e kachin sta prendendo in una morsa Mandalay (e c’è anche un risvolto relativo alle armi, che come sempre coinvolgono aziende italiane: l’acciaieria No 1 è stata distrutta da colpi di mortaio da 60 mm. – gli stessi che Idf ha comprato da Oto Melara via Pentagono – l’acciaieria è stata impiantata dall’amicizia russa, ma riattivata dalla Danieli di Udine. Di nuovo nulla di nuovo, se non il fatto che la giunta stavolta prende delle bordate non da poco)\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/myanmar-ora-la-resistenza-birmana-attacca-dal-lato-sud/\r\n\r\n-Contemporaneamente i soliti Rohingya scappano dalla Birmania come 7 anni fa (sotto il governo di Auung) attraversando il confine con il Bangladesh liberato da Hasina, mentre Yunus giurava, perché la giunta di Naypidaw bombardava il Rakhine, uccidendo 150 civili (avete sentito o visto questa notizia nel sonnacchioso agosto balneare?) nella strenua lotta contro l’esercito etnico dell’Arakan, che ha incendiato 40 villaggi rohingya (chiunque prevalga l’intento genocida verso i Rohingya è uguale). Per ora Yunus non sta facendo niente per l’etnia perseguitata\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/rohingya-rischio-nuova-pulizia-etnica/\r\n\r\n_ il 21 l'anniversario 120 di Deng avvia il dibattito sulla svolta rispetto alla sua indicazione in un periodo di contrazione del pil e delle nascite e sul ruolo della leadership del Partito?\r\n\r\n- fine agosto: ulteriore spinta al decoupling con la mossa della Cina di affidarsi il più possibile al renminbi per le transazioni internazionali (casualmente poco dopo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza, si è incontrato con Xi); proprio mentre si parlava di Latticework approach\r\n\r\nhttps://us8.campaign-archive.com/?u=36b7a9702ea86a9f69b819156&id=de22501dd6\r\n\r\ne al proposito salta fuori un piano “Nuclear employment guidance” per riorientare per la prima volta la strategia di deterrenza nucleare americana e concentrarsi sulla rapida espansione dell’arsenale della Cina\r\n\r\nhttps://www.china-files.com/la-nuova-strategia-nucleare-anti-cina-degli-usa/\r\n\r\n- movimenti nell'area indopacifica intorno al Giappone: Usa cercano di creare diverse coalizioni e alleanze la Cina fa incontri, ma poi sorvola isole disabitate giapponesi con aerei da guerra\r\n\r\n- intanto continuano a collidere navi cinesi e filippine, non so se vanno su Segugio a scegliere la compagnia di assicurazione; difficile un decoupling dell’economia filippina da quella cinese che è il suo maggior partner come per gli altri 7 dell’Asean, in mezzo ai consueti annosi accordi ed esercitazioni con gli Usa e il Giappone. Il 30 luglio c’è stato un bilaterale tra Usa e Filippine con Blinken e Austin (500 milioni di dollari di aiuti militari)\r\n\r\nhttps://iari.site/2024/09/04/il-ruolo-storico-delle-filippine-in-asia-orientale/\r\n\r\n- oggi inizia a Beijing il summit triennale tra Cina e Africa... altro che piano Mattei e proattività meloniana che conduce in indopacifico\r\n\r\n(l'altro paese che periodicamente raduna i paesi africani per implementare affari e \"colonizzare\" è la Turchia, che non a caso vuole entrare nei Brics al summit del prossimo mese) qui sono i brics che vanno direttamente al Sud del mondo e si accreditano nella Cina come leader delle nazioni non occidentali\r\n\r\n_ 14 agosto il primo ministro thai Srettha Thaivisin dimesso d'ufficio dalla Corte costituzionale per una roba alla Sangiuliano, ma tanto il lavoro sporco lo aveva finito\r\n\r\nhttps://cnnespanol.cnn.com/2024/08/14/primer-ministro-tailandia-srettha-thavisin-destituido-decision-judicial-impactante-trax/#0\r\n\r\nTorna la dinastia Shinawatra:\r\n\r\nhttps://www.lettera22.it/e-giovane-abile-e-dinastica-la-nuova-premier-del-regno-thai/\r\n\r\nThailandia, inizio agosto: costituito il People's Party, provocatorio nome per l'ex MoveForward sciolto dai patriarchi monarchicio-militari\r\n\r\ne poi il 16 agosto nomina della figlia di shinawatra, il tycoon\r\n\r\nIndonesia sull'orlo di una crisi costituzionale\r\n\r\nhttps://www.geopolitica.info/indonesia-sullorlo-di-una-crisi-costituzionale/\r\n\r\n_ non cambia nulla: il figlio del Chapo ha impiegato poche settimane di carcere per pentirsi e collaborare... il fentanyl è prodotto su brevetto cinese, ma i messicani hanno la tecnologia e la rete per distribuirlo nelle vene dell'America; ma la war on drugs serve a entrambi i campi, come la guerra per Hamas e Israele, e non finirà mai\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BASTIONI-05092024.mp3\"][/audio]",[429],{"field":95,"matched_tokens":430,"snippet":426,"value":427},[15],578730123365187700,{"best_field_score":433,"best_field_weight":434,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":50,"score":435,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":437,"highlight":449,"highlights":454,"text_match":431,"text_match_info":457},{"comment_count":50,"id":438,"is_sticky":50,"permalink":439,"podcastfilter":440,"post_author":413,"post_content":441,"post_date":442,"post_excerpt":56,"post_id":438,"post_modified":443,"post_thumbnail":444,"post_title":445,"post_type":369,"sort_by_date":446,"tag_links":447,"tags":448},"90759","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-27-06-2024-kenya-la-rivolta-contro-la-legge-finanziaria-imposta-dal-fmi-mobilita-i-giovani-scenari-della-guerra-russo-ucrainatramonto-dellunipolarismo-egemonico-il-liberali/",[324],"Ultima puntata della stagione per Bastioni di Orione , raccontiamo delle proteste in Kenya contro la legge finanziaria imposta dal FMI con Freddie Del Curatolo ,giornalista residente in Kenya . La rivolta delle giovani generazioni contro il tentativo del presidente Ruto d'imporre una legge di bilancio che prevede nuove e pesanti tasse sui beni di prima necessità ,ha scosso la società kenyana imponendo al governo il ritiro della legge nonostante la brutale repressione poliziesca che ha provocato decine di vittime .\r\n\r\nIl contenuto della Finance Bill ha da subito sollevato lo scontento della popolazione, dando luogo ad un partecipato movimento di protesta che ha colto alla sprovvista l’esecutivo di Ruto e condotto per la maggior parte dai giovani della cosiddetta “Generazione Z” (ovvero nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000). Nonostante le proteste siano state per lo più di natura pacifica, hanno immediatamente incontrato una reazione spropositata da parte delle forze dell’ordine, intervenute utilizzando anche proiettili veri, oltre a manganelli, idranti e granate lacrimogene.\r\n\r\nLe proposte di legge della Finance Bill 2024 prevedono, tra l’altro, nuovi prelievi sull’assicurazione medica, tasse sull’olio vegetale e un ulteriore accisa sui carburanti. Ciò che la gente sta contestando maggiormente è l’imposta sul valore aggiunto sul pane e un’altra di tipo ecologico che influenzerà i prezzi di assorbenti e pannolini.\r\n\r\nLe proteste, organizzate e condotte attraverso i social da giovani per la maggior parte sotto i 30 anni, sono identificate dall’hashtag #OccupyParliament (“occupare il parlamento”) e #RejectFinanceBill2024 e mirano ad esercitare una pressione sull’esecutivo affinchè il nuovo disegno di legge sia abbandonato.\r\n\r\nQuesto movimento declina in maniera moderna un nuovo panafricanismo che supera le divisioni etniche ,spesso utilizzate strumentalmente dalle élite al potere ,e si collega con la volontà di cambiamento espressa dai giovani africani anche in altri contesti (vedi le manifestazioni in Senegal e il sostegno ai cambiamenti di regime nell'Africa sub sahariana ) ,imponendo i temi del superamento della struttura di potere neocoloniale emersa dai processi d'indipendenza degli anni 60.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-27062024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Salvatore Minolfi ,studioso di storia contemporanea e autore di un interessante libro sulla genesi della guerra russo ucraina, ricostruiamo la crisi dell'unipolarismo che fa da sfondo alle vicende della guerra europea . Il confronto fra le due grandi potenze al tempo della guerra fredda erano frequenti ,ma si svolgevano nelle aree periferiche dei rispettivi imperi ,mentre l'elemento di discontinuità è ora una \"major war\" ai confini dei due blocchi e sul terreno europeo. Il sistema unipolare è stato sperimentato in modo fallimentare in Medio Oriente con le guerre asimmetriche di Bush ,ma ad errori strategici si sono aggiunti rimedi peggiori con altre guerre disastrose e instabilità diffusa . Ora il declino della leadership e della capacità di proiezione della potenza militare americana hanno condotto all'evaporazione del sogno unipolare accarezzato dai circoli neocon ,contrastato dall'emergere della Cina come sfidante dell'egemone unico.\r\n\r\nTornando alla guerra europea il nocciolo del confronto è ancora una volta la questione tedesca e il tentativo della Germania con l'operazione del gasdotto con la Russia \"North stream \" di disintermediare la relazione con Mosca aggirando le pipelines che passano per la Polonia e l'Ucraina . Usando la metafora della matrioska (le bambole russe che contengono al loro interno altre bambole più piccole) Minolfi prova a spiegare le stratificazioni della guerra russo ucraina fino a riportale al confronto globale incombente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-27062024-MINOLFI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Stefano Capello , cerchiamo di capire il senso dell'emergere dell'opzione nazionalista e reazionaria in Europa che sta disarticolando le istituzioni liberali apparentemente disfunzionali alla fase di preparazione bellica che si sta dispiegando.\r\n\r\nIl capitale distrugge nella sua crescita caotica, la società nel suo insieme rendendola anomica ed esponendo i cittadini ,ormai sudditi, all'incertezza e negandogli ogni tutela. In questo quadro di riaffermazione di una società castale e gerarchica ,il nazionalismo ,il ricorso ai valori tradizionali di patria e famiglia costistuiscono un collante ,sia pur effimero,per le comunità allo sbando.\r\n\r\nLa naturalizzazione del darwinismo sociale inscritto nel paradigma ordoliberale e la centralità della guerra come strumento per la risoluzione della crisi strutturale di accumulazione del capitale , producono il proliferare di un \" caos feudale\" e di continui conflitti di dissolvenza . Non emerge un modello alternativo in grado di sostuire l'ordine declinante e la tendenza alla guerra non trova nè un opposizione di massa nè un contrasto all'interno delle élite economiche tale da interrompere questo processo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-27062024-CAPELLO.mp3\"][/audio]","29 Giugno 2024","2024-06-29 17:06:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 27/06/2024- KENYA : LA RIVOLTA CONTRO LA LEGGE FINANZIARIA IMPOSTA DAL FMI MOBILITA I GIOVANI - SCENARI DELLA GUERRA RUSSO UCRAINA,TRAMONTO DELL'UNIPOLARISMO EGEMONICO- IL LIBERALISMO EUROPEO LASCIA IL PASSO AL NAZIONALISMO REAZIONARIO PIU' FUNZIONALE ALLE STRATEGIE BELLICHE.",1719680761,[421],[337],{"post_content":450},{"matched_tokens":451,"snippet":452,"value":453},[15],"della Germania con l'operazione del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> con la Russia \"North stream","Ultima puntata della stagione per Bastioni di Orione , raccontiamo delle proteste in Kenya contro la legge finanziaria imposta dal FMI con Freddie Del Curatolo ,giornalista residente in Kenya . La rivolta delle giovani generazioni contro il tentativo del presidente Ruto d'imporre una legge di bilancio che prevede nuove e pesanti tasse sui beni di prima necessità ,ha scosso la società kenyana imponendo al governo il ritiro della legge nonostante la brutale repressione poliziesca che ha provocato decine di vittime .\r\n\r\nIl contenuto della Finance Bill ha da subito sollevato lo scontento della popolazione, dando luogo ad un partecipato movimento di protesta che ha colto alla sprovvista l’esecutivo di Ruto e condotto per la maggior parte dai giovani della cosiddetta “Generazione Z” (ovvero nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000). Nonostante le proteste siano state per lo più di natura pacifica, hanno immediatamente incontrato una reazione spropositata da parte delle forze dell’ordine, intervenute utilizzando anche proiettili veri, oltre a manganelli, idranti e granate lacrimogene.\r\n\r\nLe proposte di legge della Finance Bill 2024 prevedono, tra l’altro, nuovi prelievi sull’assicurazione medica, tasse sull’olio vegetale e un ulteriore accisa sui carburanti. Ciò che la gente sta contestando maggiormente è l’imposta sul valore aggiunto sul pane e un’altra di tipo ecologico che influenzerà i prezzi di assorbenti e pannolini.\r\n\r\nLe proteste, organizzate e condotte attraverso i social da giovani per la maggior parte sotto i 30 anni, sono identificate dall’hashtag #OccupyParliament (“occupare il parlamento”) e #RejectFinanceBill2024 e mirano ad esercitare una pressione sull’esecutivo affinchè il nuovo disegno di legge sia abbandonato.\r\n\r\nQuesto movimento declina in maniera moderna un nuovo panafricanismo che supera le divisioni etniche ,spesso utilizzate strumentalmente dalle élite al potere ,e si collega con la volontà di cambiamento espressa dai giovani africani anche in altri contesti (vedi le manifestazioni in Senegal e il sostegno ai cambiamenti di regime nell'Africa sub sahariana ) ,imponendo i temi del superamento della struttura di potere neocoloniale emersa dai processi d'indipendenza degli anni 60.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-27062024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Salvatore Minolfi ,studioso di storia contemporanea e autore di un interessante libro sulla genesi della guerra russo ucraina, ricostruiamo la crisi dell'unipolarismo che fa da sfondo alle vicende della guerra europea . Il confronto fra le due grandi potenze al tempo della guerra fredda erano frequenti ,ma si svolgevano nelle aree periferiche dei rispettivi imperi ,mentre l'elemento di discontinuità è ora una \"major war\" ai confini dei due blocchi e sul terreno europeo. Il sistema unipolare è stato sperimentato in modo fallimentare in Medio Oriente con le guerre asimmetriche di Bush ,ma ad errori strategici si sono aggiunti rimedi peggiori con altre guerre disastrose e instabilità diffusa . Ora il declino della leadership e della capacità di proiezione della potenza militare americana hanno condotto all'evaporazione del sogno unipolare accarezzato dai circoli neocon ,contrastato dall'emergere della Cina come sfidante dell'egemone unico.\r\n\r\nTornando alla guerra europea il nocciolo del confronto è ancora una volta la questione tedesca e il tentativo della Germania con l'operazione del \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> con la Russia \"North stream \" di disintermediare la relazione con Mosca aggirando le pipelines che passano per la Polonia e l'Ucraina . Usando la metafora della matrioska (le bambole russe che contengono al loro interno altre bambole più piccole) Minolfi prova a spiegare le stratificazioni della guerra russo ucraina fino a riportale al confronto globale incombente .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-27062024-MINOLFI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Stefano Capello , cerchiamo di capire il senso dell'emergere dell'opzione nazionalista e reazionaria in Europa che sta disarticolando le istituzioni liberali apparentemente disfunzionali alla fase di preparazione bellica che si sta dispiegando.\r\n\r\nIl capitale distrugge nella sua crescita caotica, la società nel suo insieme rendendola anomica ed esponendo i cittadini ,ormai sudditi, all'incertezza e negandogli ogni tutela. In questo quadro di riaffermazione di una società castale e gerarchica ,il nazionalismo ,il ricorso ai valori tradizionali di patria e famiglia costistuiscono un collante ,sia pur effimero,per le comunità allo sbando.\r\n\r\nLa naturalizzazione del darwinismo sociale inscritto nel paradigma ordoliberale e la centralità della guerra come strumento per la risoluzione della crisi strutturale di accumulazione del capitale , producono il proliferare di un \" caos feudale\" e di continui conflitti di dissolvenza . Non emerge un modello alternativo in grado di sostuire l'ordine declinante e la tendenza alla guerra non trova nè un opposizione di massa nè un contrasto all'interno delle élite economiche tale da interrompere questo processo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/BASTIONI-DI-ORIONE-27062024-CAPELLO.mp3\"][/audio]",[455],{"field":95,"matched_tokens":456,"snippet":452,"value":453},[15],{"best_field_score":433,"best_field_weight":434,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":50,"score":435,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":50},{"document":459,"highlight":470,"highlights":475,"text_match":431,"text_match_info":478},{"comment_count":50,"id":460,"is_sticky":50,"permalink":461,"podcastfilter":462,"post_author":413,"post_content":463,"post_date":464,"post_excerpt":56,"post_id":460,"post_modified":465,"post_thumbnail":444,"post_title":466,"post_type":369,"sort_by_date":467,"tag_links":468,"tags":469},"79917","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-02-02-2023-i-gasdotti-di-eni-nelle-sabbie-mobili-della-crisi-tunisina-fra-gli-appetiti-del-cane-a-sei-zampe-e-le-proteste-di-una-popolazione-affamata-myanmar-il-sanguinoso-golpe/",[324],"Bastioni di Orione si occupa della Tunisia con Alessandro Runci di Re Common che sta pubblicando un dossier sulle mire di Eni riguardo il gas tunisino ,le opache gestioni del settore petrolifero con commistioni fra esponenti del governo e l'azienda italiana ,la rivolta degli abitanti del sito di Tataouine contro le false promesse di lavoro ,il ruolo del gasdotto Transmed che copre quasi il 30 % del fabbisogno di gas italiano ,l'intreccio con la crisi politica e istituzionale conseguenza della deriva autoritaria del presidente Saied ,l'esplosione del debito ,la crescita della disoccupazione e la carenza di alimenti di base che rendono la situazione sociale tunisina esplosiva.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-20223-RUNCI-TUNISIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo nel Myanmar a due anni dal golpe con una lunga intervista che trasmetteremo in due parti con Massimo Morello e Emanuele Giordana profondi conoscitori della regione ,che fanno un' analisi sulle dinamiche della resistenza ai militari ,un bilancio della repressione sanguinosa della giunta,le complicità a livello internazionale e gli affari sporchi che alcune multinazionali fanno con i conglomerati militari industriali legati ai generali , il confronto con le rivolte del 1998 e del 2007 ,quelle dei monaci la cosidetta rivoluzione zafferano, l'ipotesi di prossime elezioni ,la situazione economica devastante per la popolazione e gli effetti della repressione .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-020223-MYANMAR-1.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2023","2023-02-05 12:43:09","BASTIONI DI ORIONE 02/02/2023- I GASDOTTI DI ENI NELLE SABBIE MOBILI DELLA CRISI TUNISINA FRA GLI APPETITI DEL CANE A SEI ZAMPE E LE PROTESTE DI UNA POPOLAZIONE AFFAMATA - 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La dipendenza dalle fonti fossili russe (solo per il gas la UE importa il 45% del suo fabbisogno dalla Russia, 25% la quota del petrolio), non è equamente divisa fra i 27 stati membri. Italia e soprattutto Germania ne dipendono in modo decisivo: l’Italia importa dalla Russia il 40% del gas, la Germania ne dipende per il 50%, mentre altri, ad esempio la Francia, non hanno significativi legami energetici con Mosca. Uno degli obiettivi strategici di Putin è quello di dividere l’Europa e l’arma energetica è quella più efficace.\r\nLa storia del Nord Stream2 – il più importante progetto di collegamento energetico tra Russia e Germania (temporaneamente sospeso nello scorso mese dal cancelliere Scholz) – ci offre un significativo quadro di come gli interessi del capitalismo europeo, e in particolare tedesco, non abbiano una posizione unitaria nei confronti di Mosca. Il gasdotto, sebbene di proprietà della società russa Gazprom (uno dei leader mondiali del settore fossile,) è stato finanziato da cinque società europee (Uniper, Wintershall Dea, Shell, Omv ed Engie) e rappresenta, sotto il profilo geopolitico, un saldo legame con Putin. In Germania è da tempo attiva una lobby del gas capitanata dall’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder che al giugno 2020 sedeva nei board della compagine petrolifera russa Rosneft e di Nord Stream AG, società che aveva costruito la prima pipeline Nord Stream1.\r\nQuelli sopra sono alcuni stralci di un articolo di Daniele Ratti, uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele per approfondire una questione cruciale nello scontro interimperialista in atto.\r\n\r\nNazisti buoni e nazisti cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina.\r\nI media main stream stanno sdoganando i nazisti del battaglione Azov, descrivendoli come nazionalisti, patrioti, amanti della filosofia. I mercenari russi della Wagner, a loro volta dichiaratamente nazisti, sono invece demonizzati. Niente di nuovo: in guerra i media arruolati travestono la propaganda sotto i panni dell’informazione.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con Stefano Capello\r\n\r\nOrizzonti antimilitaristi\r\nCome si è modificato il paradigma bellico nel nostro paese: dalla guerra umanitaria, all’operazione di polizia internazionale, alla guerra imperialista. Un utile excursus sulle guerre dell’Italia e sui modi in cui vengono presentate. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 16 aprile\r\nmarcia contro la guerra e il Tav da Bussoleno a San Didero\r\nore 14 piazza del mercato\r\n\r\nLunedì 25 aprile\r\nDisertori di tutte le guerre\r\nPartigiani contro tutti gli Stati\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n\r\nDomenica Primo Maggio\r\nore 9\r\nPace tra gli oppressi, guerra agli oppressori\r\nSpezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio\r\nDopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini\r\n(per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com \r\n#disertiamolaguerra\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Aprile 2022","2022-04-14 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/06-200x110.jpg","Anarres del primo aprile. Guerra, energia, capitalismo. Nazisti buoni e nazisti cattivi. Come è cambiato il paradigma bellico in Italia...",1649936607,[],[],{"post_content":493},{"matched_tokens":494,"snippet":495,"value":496},[15],"nei confronti di Mosca. Il \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark>, sebbene di proprietà della società","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Soprattutto nel 2020 il contraccolpo rispetto al virus è stato in prima battuta un rallentamento generale in quasi tutti i settori tranne la grande distribuzione organizzata e i colossi della consegna a domicilio. Tuttavia il Covid-19 ha cambiato anche in linea definitiva il modo di consumare: il boom dell'e-commerce, la casa privata come luogo di socialità, l'abbandono per molti di cinema e posti di ritrovo in favore di un rifugio sempre più massiccio nelle piattaforme digitali (app di incontri, Netflix, software per video-conferincing), non dimenticando l'introduzione del web 3.0 e dell'utilizzo diffuso dell'Intelligenza Artificiale.\r\n\r\nPiù o meno all'improvviso, a causa dell'impatto epidemico, delle restrizioni e dei nuovi comportamenti sociali di buona parte della popolazione che vive in paesi altamente capitalizzati, l'organizzazione dei flussi che ha caratterizzato gli ultimi vent'anni di globalizzazione feroce e internazionalizzazione del lavoro secondo il delirante modello just in time ha raggiunto un punto critico. L'aggressività di tale organizzazione è nota ben prima del coronavirus ma proprio con esso alcuni nodi sono venuti definitivamente al pettine e tra questi l'impatto ancor più energivoro di un capitalismo che va digitalizzandosi sotto la maschera di una grande svolta verde.\r\n\r\nGià dai primi mesi del 2021, con la ripresa a pieno regime della produzione globale e con i suoi repentini cambiamenti, è non solo tornata massicciamente la richiesta di carbone, petrolio e gas naturale, ma è esponenzialmente cresciuta. I paesi produttori di idrocarburi come il petrolio non sono riusciti ad aumentare l’offerta necessaria e quando la domanda di un bene scarso cresce, secondo le leggi del mercato, a crescere sono anche i prezzi. Inoltre i rifornimenti di gas che vengono dalla Russia sono già stati fortemente ridotti in base ai cambiamenti nei trattati commerciali e alcune diatribe geopolitiche intorno all'attivazione del Nord Stream 2, un grande gasdotto che arriva in Germania. A tutto ciò va a unirsi la diminuzione di produttività dei giacimenti di gas, delle centrali idroelettriche ed eoliche dei paesi del nord Europa, e l'impatto delle carbon tax sul prezzo del carbone per disincentivare le emissioni di CO2, o per lo meno questo era l'obiettivo dichiarato solo fino a qualche settimana fa.\r\n\r\nLa guerra in Ucraina aggiunge non solo un'ulteriore ripercussione alla già critica situazione, ma fa saltare i piani per l'approvvigionamento energetico che la governance europea aveva fatto senza l'oste. Il cambiamento di paradigma lanciato da Bruxelles per un grande Green New Deal sembra cadere come un castello di carta di fronte alla mancanza di gas russo. I vari paesi UE da paladini del discorso della svolta verde si sono trasformati nel giro di 48h in ponderati sostenitori del ritorno alle fino a ieri cattive centrali a carbone e dell'implementazione massiccia del nucleare, spacciato come la fonte più pulita e gestibile.\r\n\r\nLa realtà per le persone che vivono governate da questi insani meccanismi diventerà presto ancora più atroce. Con un'energia che diventa sempre più costosa e il cui prezzo definitivo è giocato all'asta del mercato globale, in Italia e in Europa si rischiano oggi blocchi temporanei per risparmiare sulle forniture, ipotesi questa sempre meno remota e già anticipata dai governanti di ogni risma, non per ultimo il premier italiano Mario Draghi.\r\n\r\nIndovinate chi sarà a pagare il prezzo più alto di questo razionamento energetico?\r\n\r\nSe già il rincaro delle bollette è noto e potrebbe diventare insostenibile nel prossimo anno e non solo per i poveri, non è irrilevante in tutto questo il peso della cosiddetta transizione ecologica e di cosa significhi in realtà: l'energia a carissimo prezzo non sarà certo distribuita equamente ma servirà ad alimentare le infrastrutture della produzione profittevole e quelle del controllo.\r\n\r\nDi fatto si consumerà di meno - certamente - perché a essere ridotti al lumicino saremo noi.\r\n\r\nA Macerie su Macerie alcune considerazioni in proposito tra guerra, stato d'emergenza infinito e incognite sul futuro delle città:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/28.2.22completo.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2022","2022-03-01 12:02:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/800px-Castelli_dei_pozzi_-_Grande_Miniera_di_Serbariu-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 28/2/22, Un conto molto salato: crisi energetica, guerra, \"ritorno\" al carbone",1646132073,[],[],{"post_content":516},{"matched_tokens":517,"snippet":518,"value":519},[15],"Nord Stream 2, un grande \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che arriva in Germania. A","Uno degli sconvolgimenti pandemici è stato il cambio di ritmo della produzione globale. Soprattutto nel 2020 il contraccolpo rispetto al virus è stato in prima battuta un rallentamento generale in quasi tutti i settori tranne la grande distribuzione organizzata e i colossi della consegna a domicilio. Tuttavia il Covid-19 ha cambiato anche in linea definitiva il modo di consumare: il boom dell'e-commerce, la casa privata come luogo di socialità, l'abbandono per molti di cinema e posti di ritrovo in favore di un rifugio sempre più massiccio nelle piattaforme digitali (app di incontri, Netflix, software per video-conferincing), non dimenticando l'introduzione del web 3.0 e dell'utilizzo diffuso dell'Intelligenza Artificiale.\r\n\r\nPiù o meno all'improvviso, a causa dell'impatto epidemico, delle restrizioni e dei nuovi comportamenti sociali di buona parte della popolazione che vive in paesi altamente capitalizzati, l'organizzazione dei flussi che ha caratterizzato gli ultimi vent'anni di globalizzazione feroce e internazionalizzazione del lavoro secondo il delirante modello just in time ha raggiunto un punto critico. L'aggressività di tale organizzazione è nota ben prima del coronavirus ma proprio con esso alcuni nodi sono venuti definitivamente al pettine e tra questi l'impatto ancor più energivoro di un capitalismo che va digitalizzandosi sotto la maschera di una grande svolta verde.\r\n\r\nGià dai primi mesi del 2021, con la ripresa a pieno regime della produzione globale e con i suoi repentini cambiamenti, è non solo tornata massicciamente la richiesta di carbone, petrolio e gas naturale, ma è esponenzialmente cresciuta. I paesi produttori di idrocarburi come il petrolio non sono riusciti ad aumentare l’offerta necessaria e quando la domanda di un bene scarso cresce, secondo le leggi del mercato, a crescere sono anche i prezzi. Inoltre i rifornimenti di gas che vengono dalla Russia sono già stati fortemente ridotti in base ai cambiamenti nei trattati commerciali e alcune diatribe geopolitiche intorno all'attivazione del Nord Stream 2, un grande \u003Cmark>gasdotto\u003C/mark> che arriva in Germania. A tutto ciò va a unirsi la diminuzione di produttività dei giacimenti di gas, delle centrali idroelettriche ed eoliche dei paesi del nord Europa, e l'impatto delle carbon tax sul prezzo del carbone per disincentivare le emissioni di CO2, o per lo meno questo era l'obiettivo dichiarato solo fino a qualche settimana fa.\r\n\r\nLa guerra in Ucraina aggiunge non solo un'ulteriore ripercussione alla già critica situazione, ma fa saltare i piani per l'approvvigionamento energetico che la governance europea aveva fatto senza l'oste. Il cambiamento di paradigma lanciato da Bruxelles per un grande Green New Deal sembra cadere come un castello di carta di fronte alla mancanza di gas russo. I vari paesi UE da paladini del discorso della svolta verde si sono trasformati nel giro di 48h in ponderati sostenitori del ritorno alle fino a ieri cattive centrali a carbone e dell'implementazione massiccia del nucleare, spacciato come la fonte più pulita e gestibile.\r\n\r\nLa realtà per le persone che vivono governate da questi insani meccanismi diventerà presto ancora più atroce. Con un'energia che diventa sempre più costosa e il cui prezzo definitivo è giocato all'asta del mercato globale, in Italia e in Europa si rischiano oggi blocchi temporanei per risparmiare sulle forniture, ipotesi questa sempre meno remota e già anticipata dai governanti di ogni risma, non per ultimo il premier italiano Mario Draghi.\r\n\r\nIndovinate chi sarà a pagare il prezzo più alto di questo razionamento energetico?\r\n\r\nSe già il rincaro delle bollette è noto e potrebbe diventare insostenibile nel prossimo anno e non solo per i poveri, non è irrilevante in tutto questo il peso della cosiddetta transizione ecologica e di cosa significhi in realtà: l'energia a carissimo prezzo non sarà certo distribuita equamente ma servirà ad alimentare le infrastrutture della produzione profittevole e quelle del controllo.\r\n\r\nDi fatto si consumerà di meno - certamente - perché a essere ridotti al lumicino saremo noi.\r\n\r\nA Macerie su Macerie alcune considerazioni in proposito tra guerra, stato d'emergenza infinito e incognite sul futuro delle città:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/28.2.22completo.mp3\"][/audio]",[521],{"field":95,"matched_tokens":522,"snippet":518,"value":519},[15],{"best_field_score":433,"best_field_weight":434,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":50,"score":435,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":50},6634,{"collection_name":369,"first_q":15,"per_page":20,"q":15},11,["Reactive",528],{},["Set"],["ShallowReactive",531],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f7opQF9hsjx_0gUQLmJnfNh-RQphHn8QTekM4WCyG4b8":-1},true,"/search?query=gasdotto"]